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Il “Nuovo Testamento”: Storia o leggenda?

Il “Nuovo Testamento”: Storia o leggenda?

Capitolo 5

Il “Nuovo Testamento”: Storia o leggenda?

“Oggi il Nuovo Testamento si può definire il libro meglio approfondito della letteratura mondiale”, ha detto Hans Küng nel suo libro “20 tesi sul come essere cristiano” (“20 Thesen zum Christsein”). Ed ha ragione. Negli ultimi tre secoli le Scritture Greche Cristiane sono state più che approfondite. Sono state oggetto di scrupolosa e minuziosa indagine più di qualsiasi altra opera letteraria.

1, 2. (Compresa l’introduzione). (a) Di che cosa sono state oggetto le Scritture Greche Cristiane nel corso degli ultimi tre secoli? (b) A quali strane conclusioni sono giunti alcuni ricercatori?

LE CONCLUSIONI a cui sono giunti alcuni ricercatori sono strane. Nel XIX secolo il tedesco Ludwig Noack argomentò che il Vangelo di Giovanni era stato scritto nel 60 E.V. dall’amato discepolo . . . che secondo Noack era Giuda! Il francese Joseph Ernest Renan insinuò che la risurrezione di Lazzaro era stata probabilmente un imbroglio architettato da Lazzaro stesso per sostenere la pretesa di Gesù d’essere un operatore di miracoli, mentre il teologo tedesco Gustav Volkmar affermava che era impossibile che il Gesù storico si fosse presentato con pretese messianiche.1

2 Bruno Bauer, d’altra parte, sentenziò che Gesù non era esistito affatto! “Sosteneva che le vere forze creative del cristianesimo primitivo erano stati Filone, Seneca e gli gnostici. Alla fine dichiarò che non c’era mai stato un Gesù storico . . . che la genesi della religione cristiana risaliva alla fine del II secolo e che derivava da un giudaismo in cui era diventato predominante lo stoicismo”.2

3. Che opinione continuano ad avere alcuni della Bibbia?

3 Oggi pochi sostengono simili idee estremiste. Ma se leggete le opere di studiosi moderni, riscontrerete che molti credono ancora che le Scritture Greche Cristiane contengano leggende, miti ed esagerazioni. Ciò è vero?

Quando furono scritti?

4. (a) Perché è importante sapere quando furono scritti i libri delle Scritture Greche Cristiane? (b) Quali sono alcune opinioni circa il tempo della stesura delle Scritture Greche Cristiane?

4 Ci vuole tempo perché si sviluppino miti e leggende. Quindi la domanda ‘Quando furono scritti questi libri?’ è importante. Michael Grant, uno studioso di storia, dice che la stesura degli scritti storici delle Scritture Greche Cristiane cominciò “trenta o quarant’anni dopo la morte di Gesù”.4 L’archeologo biblico William Foxwell Albright citò la conclusione a cui era pervenuto C. C. Torrey, secondo cui “tutti i Vangeli furono scritti prima del 70 d.C. e non c’è nulla in essi che non potrebbe essere stato scritto entro venti anni dalla crocifissione”. Albright stesso era dell’opinione che la loro stesura fosse stata completata “non più tardi dell’80 d.C.”. Altri propongono stime leggermente diverse, ma quasi tutti convengono che la stesura del “Nuovo Testamento” fu completata entro la fine del I secolo.

5, 6. Cosa dovremmo dedurre dal fatto che le Scritture Greche Cristiane furono scritte non molto tempo dopo gli avvenimenti in esse narrati?

5 Cosa significa questo? Albright conclude: “Tutto ciò che possiamo dire è che un periodo di venti-cinquant’anni è troppo breve per consentire qualsiasi corruzione apprezzabile del contenuto fondamentale e anche delle specifiche parole pronunciate da Gesù”.5 Il prof. Gary Habermas aggiunge: “I Vangeli sono molto vicini al periodo di tempo in essi descritto, mentre le opere storiche antiche spesso parlano di avvenimenti che ebbero luogo secoli prima. Eppure gli storici moderni sono capaci di ricostruire con buoni risultati anche gli avvenimenti che risalgono a questi antichi periodi di tempo”.6

6 In altre parole, le parti storiche delle Scritture Greche Cristiane meritano che si presti loro fede almeno quanto alle opere storiche secolari. Certo, nei pochi decenni intercorsi tra gli avvenimenti del cristianesimo primitivo e il momento in cui furono messi per iscritto, miti e leggende non ebbero il tempo di svilupparsi e di essere universalmente accettati.

Testimonianza oculare

7, 8. (a) Chi era ancora in vita mentre le Scritture Greche Cristiane venivano scritte e divulgate? (b) Che cosa dobbiamo dedurre in armonia col commento del prof. F. F. Bruce?

7 Questo è vero soprattutto se si considera che molti racconti contengono testimonianze oculari. Lo scrittore del Vangelo di Giovanni disse: “Questo è il discepolo [il discepolo che Gesù amava] che rende testimonianza di queste cose e che ha scritto queste cose”. (Giovanni 21:24) Dei fatti in questione, lo scrittore del libro di Luca dice: “Ce li hanno tramandati coloro che dal principio furono testimoni oculari e divennero servitori del messaggio”. (Luca 1:2) L’apostolo Paolo, parlando di coloro che furono testimoni della risurrezione di Gesù, disse: “La maggioranza [d’essi] rimangono fino al presente, mentre alcuni si sono addormentati nella morte”. — 1 Corinti 15:6.

8 A questo riguardo, il prof. F. F. Bruce fa un’acuta osservazione: “Non poteva affatto essere così facile come pare pensino alcuni scrittori inventare parole e azioni di Gesù in quei primi anni quando c’erano in giro tanti Suoi discepoli, i quali potevano ricordare cosa era e cosa non era accaduto. . . . I discepoli non potevano permettersi di azzardare inesattezze (per non parlare di una manipolazione volontaria dei fatti), cosa che sarebbe stata immediatamente denunciata da coloro che sarebbero stati ben felici di farlo. Al contrario, una spiccata caratteristica della primitiva predicazione apostolica è il fiducioso appello alla conoscenza degli ascoltatori; essi non solo dicevano ‘Noi siamo testimoni di queste cose’, ma anche: ‘Come voi stessi ben sapete’ (Atti 2:22)”.7

Il testo è affidabile?

9, 10. Per quanto riguarda le Scritture Greche Cristiane, di che cosa possiamo essere certi?

9 È possibile che queste testimonianze oculari fossero state accuratamente messe per iscritto ma in seguito corrotte? In altre parole, furono introdotti miti e leggende dopo che la stesura originale era stata completata? Abbiamo già visto che il testo delle Scritture Greche Cristiane è in condizioni migliori di qualsiasi altro scritto antico. Kurt e Barbara Aland, studiosi del testo greco della Bibbia, elencano all’incirca 5.000 manoscritti antichi oggi in nostro possesso, alcuni dei quali risalgono addirittura al II secolo E.V.8 La testimonianza generale data da questo cumulo di prove è che il testo è essenzialmente integro. In più esistono molte traduzioni antiche — la più antica risale al 180 E.V. circa — che contribuiscono a dimostrare l’accuratezza del testo.9

10 Pertanto, tutto sommato, possiamo essere certi che né miti né leggende si infiltrarono nelle Scritture Greche Cristiane dopo che gli scrittori originali avevano terminato il loro lavoro. Il testo che noi abbiamo a disposizione è in sostanza quello redatto dagli scrittori originali, e la sua accuratezza è confermata dal fatto che i cristiani contemporanei lo accettavano. Possiamo allora verificare la storicità della Bibbia confrontandola con altre opere storiche dell’antichità? Fino a un certo punto, sì.

Testimonianze documentarie

11. Fino a che punto le testimonianze documentarie esterne sostengono i racconti storici delle Scritture Greche Cristiane?

11 In effetti, per quanto riguarda gli avvenimenti della vita di Gesù e dei suoi apostoli, le testimonianze documentarie extrabibliche sono piuttosto limitate. C’è solo da aspettarselo, giacché nel I secolo i cristiani costituivano un gruppo relativamente piccolo che non partecipava alla politica. Ma quelle testimonianze che la storia secolare fornisce concordano senz’altro con ciò che si legge nella Bibbia.

12. Cosa ci dice Giuseppe Flavio riguardo a Giovanni il Battezzatore?

12 Ad esempio, dopo che Erode Antipa aveva subìto una clamorosa sconfitta militare, lo storico ebreo Giuseppe Flavio, scrivendo nel 93 E.V., affermò: “Alcuni giudei scorsero nell’annientamento delle truppe di Erode il castigo di Dio, e ciò come giusta vendetta del trattamento da lui riservato a Giovanni, soprannominato il Battista. Poiché Erode lo aveva messo a morte, benché fosse un uomo buono ed avesse esortato i giudei a condurre una vita virtuosa, a praticare la giustizia verso i loro simili e la pietà verso Dio”.10 In tal modo Giuseppe Flavio conferma il racconto biblico secondo cui Giovanni il Battezzatore era un uomo giusto che predicava il pentimento e che era stato giustiziato da Erode. — Matteo 3:1-12; 14:11.

13. Come sostiene Giuseppe Flavio la storicità di Giacomo e di Gesù stesso?

13 Giuseppe Flavio menziona anche Giacomo, il fratellastro di Gesù, che, come narra la Bibbia, inizialmente non seguiva Gesù ma in seguito divenne un noto anziano a Gerusalemme. (Giovanni 7:3-5; Galati 1:18, 19) Egli documenta l’arresto di Giacomo scrivendo: “[Il sommo sacerdote Anano] radunò i giudici del Sinedrio e introdusse dinanzi a loro un uomo che si chiamava Giacomo, il fratello di Gesù detto Cristo, e alcuni altri”.11 Con queste parole Giuseppe Flavio conferma inoltre che “Gesù detto Cristo” era un personaggio storico, realmente esistito.

14, 15. Quale conferma dà Tacito del racconto biblico?

14 Anche altri scrittori dei primi secoli fanno riferimento a certi particolari menzionati nelle Scritture Greche. Per esempio, i Vangeli ci dicono che la predicazione di Gesù in Palestina incontrò una vasta accoglienza. Quando fu messo a morte da Ponzio Pilato, i suoi seguaci erano confusi e scoraggiati. Subito dopo questi stessi discepoli riempirono intrepidamente Gerusalemme del messaggio che il loro Signore era stato risuscitato. In pochi anni il cristianesimo si era diffuso in tutto l’impero romano. — Matteo 4:25; 26:31; 27:24-26; Atti 2:23, 24, 36; 5:28; 17:6.

15 Una prova che questo è vero è data dallo storico romano Tacito, che non era certo un amico del cristianesimo. Scrivendo poco dopo il 100 E.V., egli narra la crudele persecuzione dei cristiani da parte di Nerone e aggiunge: “Prendevano essi il nome da Cristo, che era stato suppliziato ad opera del procuratore Ponzio Pilato sotto l’impero di Tiberio: e quella funesta superstizione, repressa per breve tempo, riprendeva ora forza non soltanto in Giudea, luogo d’origine di quel male, ma anche in Roma”.12

16. Quale fatto storico a cui si fa riferimento nella Bibbia viene riferito anche da Svetonio?

16 In Atti 18:2 lo scrittore biblico fa riferimento al fatto che “[l’imperatore romano] Claudio aveva ordinato che tutti i giudei partissero da Roma”. Anche lo storico romano Svetonio, del II secolo, fa riferimento a questa espulsione. Nella sua opera Le vite di dodici Cesari, lo storico dice: “I Giudei per le istigazioni di Cristo continuamente tumultuanti [Claudio] espulse da Roma”.13 Se Cristo [“Chresto” nel testo latino] qui si riferisce a Gesù Cristo e se quanto avveniva a Roma seguiva l’esempio di altre città, i tumulti non accadevano in realtà per istigazione di Cristo (cioè dei seguaci di Cristo). Piuttosto, costituivano la violenta reazione dei giudei alla fedele attività di predicazione dei cristiani.

17. Quali documenti che erano a disposizione di Giustino Martire nel II secolo sostenevano il racconto biblico dei miracoli e della morte di Gesù?

17 Giustino Martire, a metà del II secolo, scrisse in riferimento alla morte di Gesù: “Dagli atti che furono compilati da Ponzio Pilato, avete modo di conoscere che così veramente si svolsero i fatti”.14 Inoltre, secondo Giustino Martire, queste stesse registrazioni menzionavano i miracoli di Gesù, riguardo ai quali egli dice: “Negli Atti compilati sotto Ponzio Pilato avete la prova che Cristo tali prodigi ha compiuto”.15 È vero che questi “Atti”, o registrazioni ufficiali, non esistono più. Ma evidentemente esistevano nel II secolo, e Giustino Martire con piena fiducia sfidò i suoi lettori ad esaminarli a conferma della veracità di ciò che aveva detto.

La testimonianza archeologica

18. Come conferma l’archeologia l’esistenza di Ponzio Pilato?

18 Anche le scoperte archeologiche hanno chiarito o confermato ciò che si legge nelle Scritture Greche. Così nel 1961 fu trovato il nome di Ponzio Pilato in un’iscrizione fra le rovine di un teatro romano a Cesarea.16 Prima di questa scoperta si avevano solo prove limitate, a parte ciò che dice la Bibbia, che attestassero l’esistenza di questo governatore romano.

19, 20. Di quali personaggi menzionati nella Bibbia da Luca (in Luca e in Atti) l’archeologia ha dimostrato l’esistenza?

19 Nel Vangelo di Luca leggiamo che Giovanni il Battezzatore cominciò il suo ministero “quando . . . Lisania era governante del distretto dell’Abilene”. (Luca 3:1) Alcuni dubitavano di questa affermazione perché Giuseppe Flavio fa menzione di un Lisania che governò l’Abilene e che morì nel 34 a.E.V., molto tempo prima che Giovanni nascesse. Comunque gli archeologi hanno scoperto nell’Abilene un’iscrizione che menziona un altro Lisania che era tetrarca (governante di un distretto) durante il regno di Tiberio, il quale a sua volta era al potere come Cesare a Roma quando Giovanni cominciò il suo ministero.17 Questo poteva facilmente essere stato il Lisania a cui Luca faceva riferimento.

20 In Atti si legge che Paolo e Barnaba furono mandati a svolgere l’opera missionaria a Cipro e che lì incontrarono un proconsole di nome Sergio Paolo, “uomo intelligente”. (Atti 13:7) Verso la metà del XIX secolo scavi a Cipro portarono alla luce un’iscrizione che risaliva al 55 E.V. e che menzionava proprio quest’uomo. A tale proposito l’archeologo G. Ernest Wright scrive: “È l’unico accenno che abbiamo a questo proconsole al di fuori della Bibbia ed è interessante il fatto che Luca ce ne dà correttamente il nome e il titolo”.18

21, 22. Quali pratiche religiose descritte nella Bibbia sono state confermate dalle scoperte archeologiche?

21 Mentre era ad Atene, Paolo disse di aver notato un altare dedicato “A un Dio sconosciuto”. (Atti 17:23) Altari con iscrizioni in latino dedicati a dèi anonimi sono stati rinvenuti in varie parti del territorio dell’impero romano. Uno di questi, trovato a Pergamo, ha l’iscrizione in greco, forse come quella di Atene.

22 In seguito, mentre era ad Efeso, Paolo fu oggetto di violenta opposizione da parte degli argentieri, i cui introiti provenivano dalla manifattura di tempietti e immagini della dea Artemide. Di Efeso si diceva che era “la custode del tempio della grande Artemide”. (Atti 19:35) In armonia con ciò, dove sorgeva l’antica Efeso sono state rinvenute statuette fittili e marmoree di Artemide. Durante il secolo scorso furono portati alla luce i resti di quel grandioso tempio.

Il suono della verità

23, 24. (a) Dove troviamo la prova più convincente della veridicità degli scritti che compongono le Scritture Greche Cristiane? (b) Quale qualità insita nel racconto biblico ne attesta la veracità? Fate esempi.

23 Pertanto la storia e l’archeologia illustrano, e fino a un certo punto confermano, gli elementi storici delle Scritture Greche. Però, ancora una volta, la prova più convincente della veridicità di questi scritti è contenuta nei libri stessi. A chi li legge, non danno affatto l’impressione di miti. Essi hanno il suono della verità.

24 Tanto per cominciare, sono molto schietti. Pensate a ciò che riferiscono riguardo a Pietro. L’imbarazzante occasione in cui non riuscì a camminare sull’acqua è narrata per filo e per segno. Più avanti, Gesù dice a questo apostolo assai rispettato: “Va dietro a me, Satana!” (Matteo 14:28-31; 16:23) Ancora, dopo aver affermato con vigore che, anche se tutti gli altri avessero abbandonato Gesù, lui non l’avrebbe mai fatto, Pietro si addormentò la notte in cui avrebbe dovuto vigilare e poi rinnegò tre volte il suo Signore. — Matteo 26:31-35, 37-45, 73-75.

25. Quali debolezze degli apostoli sono apertamente svelate dagli scrittori biblici?

25 Ma Pietro non è il solo le cui debolezze vengono svelate. Il racconto onestamente non sorvola le discussioni degli apostoli su chi fosse il più grande fra loro. (Matteo 18:1; Marco 9:34; Luca 22:24) Non tralascia nemmeno di dirci che la madre degli apostoli Giacomo e Giovanni chiese a Gesù di dare ai suoi figli i posti di maggior favore nel suo Regno. (Matteo 20:20-23) Anche l’“accesa esplosione d’ira” tra Barnaba e Paolo viene fedelmente narrata. — Atti 15:36-39.

26. Quale particolare relativo alla risurrezione di Gesù sarebbe stato incluso solo se vero?

26 È pure notevole il fatto che il libro di Luca ci dice che furono “le donne, che erano venute con lui dalla Galilea”, le prime a sapere della risurrezione di Gesù. Questo è un particolare molto insolito per una società maschilista come quella del I secolo. Infatti, secondo il racconto, ciò che le donne dicevano ‘parve un’assurdità’ agli apostoli. (Luca 23:55–24:11) Se la storia contenuta nelle Scritture Greche non è vera, deve essere stata inventata. Ma perché mai inventare una storia che presenta quei personaggi rispettati in una luce così poco lusinghiera? Questi particolari sarebbero stati inclusi solo se veri.

Gesù: realmente esistito

27. In che modo uno storico depone a favore dell’esistenza storica di Gesù?

27 Molti hanno considerato Gesù, così com’è descritto nella Bibbia, un personaggio immaginario idealizzato. Ma lo storico Michael Grant osserva: “Se, come dovremmo, applichiamo al Nuovo Testamento gli stessi criteri che dovremmo applicare ad altri scritti del passato contenenti materiale storico, non possiamo negare l’esistenza di Gesù più di quanto non possiamo negare l’esistenza di un gran numero di personaggi pagani la cui realtà come figure storiche non viene mai messa in dubbio”.19

28, 29. Perché è significativo che i quattro Vangeli presentino un quadro uniforme della personalità di Gesù?

28 Non solo l’esistenza di Gesù, ma anche la sua personalità risalta nella Bibbia con un ben deciso tono di veridicità. Non è facile inventare un personaggio insolito e poi presentarne un ritratto coerente dal principio alla fine di un libro. È quasi impossibile che quattro scrittori diversi, descrivendo lo stesso personaggio, ne dipingano in modo coerente lo stesso ritratto se in realtà quel personaggio non è mai esistito. Il fatto che il Gesù descritto in tutti e quattro i Vangeli sia ovviamente la stessa persona è una prova convincente della veracità dei Vangeli.

29 Michael Grant cita una domanda molto appropriata: “Come si spiega che, in tutte le tradizioni evangeliche senza eccezione, emerge il ritratto assai ben definito di un giovane attraente che si muove con disinvoltura fra donne di ogni genere, incluse quelle decisamente malfamate, senza la minima traccia di sentimentalità, affettazione o santocchieria e che ciò nonostante conserva, in ogni circostanza, una spontanea integrità di carattere?”20 L’unica risposta è che quest’uomo esisté veramente e si comportò nella maniera descritta dalla Bibbia.

Perché non credono

30, 31. Perché nonostante tutte le prove molti non accettano le Scritture Greche Cristiane come storicamente accurate?

30 Visto che ci sono prove schiaccianti per dire che le Scritture Greche sono storia vera, perché alcuni dicono che non lo sono? Come mai molti, pur accettandone alcune parti come autentiche, si rifiutano ugualmente di accettarne il contenuto per intero? Soprattutto perché la Bibbia narra cose che gli intellettuali moderni non vogliono credere. Essa dice, ad esempio, che Gesù adempì e pronunciò profezie. Dice anche che fece miracoli e che dopo la sua morte fu risuscitato.

31 Nel nostro secolo pieno di scetticismo queste cose sono incredibili. Riguardo ai miracoli, il prof. Ezra P. Gould osserva: “C’è una sola riserva che alcuni critici si sentono giustificati a fare . . . che i miracoli non accadono”.21 Alcuni accettano che Gesù possa aver compiuto delle guarigioni, ma solo del tipo psicosomatico, in cui è la mente che agisce sul corpo. In quanto agli altri miracoli, la maggioranza li spiega dicendo che si trattava o di invenzioni o di avvenimenti reali deformati nel riferirli.

32, 33. Che spiegazione hanno cercato di dare alcuni del miracolo compiuto da Gesù per sfamare una folla numerosa, ma perché è illogica?

32 Per fare un esempio, prendiamo l’occasione in cui Gesù sfamò una folla di oltre 5.000 persone con appena alcuni pani e due pesci. (Matteo 14:14-22) Nel secolo scorso lo studioso Heinrich Paulus disse com’erano andate secondo lui le cose: Gesù e i suoi apostoli avevano dinanzi a sé una grande moltitudine di gente che cominciava ad aver fame. Allora egli decise di dare il buon esempio ai ricchi che erano tra la folla. Prese quel poco cibo che lui e gli apostoli avevano e lo divise con la moltitudine. Ben presto altri che avevano con sé del cibo seguirono il suo esempio e divisero il loro. Infine l’intera moltitudine fu sfamata.22

33 Se questo è ciò che realmente accadde, però, si trattava di una notevole dimostrazione di quanto sia efficace dare il buon esempio. Perché un racconto così interessante e significativo sarebbe stato distorto per farlo sembrare un miracolo soprannaturale? In effetti tutti questi sforzi per cercar di dimostrare che i miracoli non furono tali sollevano più problemi di quanti ne risolvano. E si basano tutti su una premessa errata. Partono dal presupposto che i miracoli siano impossibili. Ma perché le cose dovrebbero stare così?

34. Se è vero che la Bibbia contiene profezie accurate e narrazioni di miracoli autentici, cosa dimostra questo?

34 Secondo i migliori criteri di giudizio, sia le Scritture Ebraiche che le Scritture Greche sono storia autentica, eppure contengono entrambe esempi di profezie e di miracoli. (Confronta 2 Re 4:42-44). Che dire allora se le profezie sono autentiche? E che dire se i miracoli avvennero effettivamente? In tal caso fu proprio Dio responsabile della stesura della Bibbia, ed essa è davvero parola sua, non dell’uomo. In uno dei prossimi capitoli tratteremo l’argomento della profezia, ma prima consideriamo i miracoli. È ragionevole nel XX secolo credere che nei secoli passati siano realmente accaduti dei miracoli?

[Domande per lo studio]

[Testo in evidenza a pagina 66]

Perché mai la Bibbia dovrebbe dire che furono delle donne per prime a scoprire che Gesù era risorto se il fatto non fosse accaduto?

[Riquadro a pagina 56]

La critica moderna è trovata mancante

Come esempio della natura incerta della moderna critica biblica, notate queste osservazioni fatte da Raymond E. Brown a proposito del Vangelo di Giovanni: “Alla fine del secolo scorso e nei primi anni di questo secolo gli eruditi attraversarono un periodo di estremo scetticismo per quanto riguarda questo Vangelo. Giovanni fu datato a un periodo molto tardo, addirittura alla seconda metà del II secolo. Ritenuto un prodotto del mondo ellenistico, si pensò che fosse completamente privo di valore storico e avesse poca relazione con la Palestina di Gesù di Nazaret . . .

“Non c’è una di tali opinioni che non sia stata intaccata da una serie di inattese scoperte archeologiche, documentarie e testuali. Queste scoperte ci hanno portato a mettere intelligentemente in discussione i pareri della critica che erano quasi divenuti ortodossi e a riconoscere quanto era fragile la base che sosteneva l’analisi altamente scettica di Giovanni. . . .

“La data attribuita al Vangelo è stata spostata indietro, alla fine del I secolo o ancora più indietro. . . . Forse la cosa più strana è che alcuni studiosi addirittura azzardino di nuovo l’ipotesi che Giovanni figlio di Zebedeo possa aver avuto qualcosa a che fare col Vangelo”!3

Perché dovrebbe sembrare strano credere che Giovanni abbia scritto il libro tradizionalmente attribuito a lui? Solo perché non concorda con le idee preconcette dei critici.

[Riquadro a pagina 70]

Non è che un altro attacco alla Bibbia

Timothy P. Weber scrive: “Le conclusioni tratte dalla critica letteraria hanno costretto molti laici a dubitare della loro capacità di comprendere qualcosa [della Bibbia]. . . . A. T. Pierson espresse la frustrazione di molti evangelici affermando che, ‘come il romanismo, [la critica letteraria] praticamente sottrae la Parola di Dio alla gente comune pretendendo che solo gli studiosi siano in grado di interpretarla; mentre Roma mette un sacerdote tra l’uomo e la Parola, la critica mette un commentatore istruito tra il credente e la sua Bibbia’”.23 Pertanto la moderna critica letteraria viene smascherata come un altro attacco alla Bibbia.

[Immagine a pagina 62]

Questo altare a Pergamo sembra fosse dedicato “agli dèi sconosciuti”

[Immagine a pagina 63]

Rovine di quello che una volta era il magnifico tempio di Artemide, del quale gli efesini andavano tanto fieri

[Immagine a pagina 64]

La Bibbia riferisce onestamente che Pietro negò di conoscere Gesù

[Immagine a pagina 67]

La Bibbia parla francamente dell’“accesa esplosione d’ira” che ci fu tra Paolo e Barnaba

[Immagine a pagina 68]

La coerenza con cui i quattro Vangeli fanno il ritratto di Gesù è una prova convincente della loro autenticità

[Immagine a pagina 69]

La maggior parte dei critici moderni danno per scontato che i miracoli non accadono