Una Bibbia nella lingua di tutti i giorni

Una Bibbia nella lingua di tutti i giorni

“SE CREDETE che la Bibbia sia la parola di Dio all’umanità, questo significa che Dio sta comunicando con noi. . . . Se la religione influisce su ogni aspetto della vostra vita, allora la lingua [della Bibbia] deve essere quella di tutti i giorni”. Così si espresse lo studioso Alan Duthie.

Coloro che amano la Parola di Dio concordano in pieno. Credono fermamente che “tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, per riprendere, per correggere, per disciplinare nella giustizia”. (2 Timoteo 3:16) La Bibbia è tutt’altro che un libro religioso antiquato e pieno di luoghi comuni. È “vivente ed esercita potenza”, offrendo soluzioni concrete ai problemi quotidiani. (Ebrei 4:12) Questo libro sacro dev’essere però scritto nella lingua di tutti i giorni perché sia compreso e applicato da chi lo legge. Dopo tutto, il cosiddetto Nuovo Testamento non fu scritto nel greco classico usato da filosofi come Platone, ma nella lingua di ogni giorno, la koinè, o greco comune. La Bibbia fu quindi scritta perché fosse letta e compresa dalla gente comune.

A questo scopo, negli ultimi anni sono state pubblicate diverse traduzioni moderne in varie lingue. In linea di massima il risultato è stato abbastanza soddisfacente. Le Scritture sono state rese più accessibili alla gente in generale. Ad ogni modo, molte di queste nuove versioni deludono le aspettative in quanto a coerenza e ad accuratezza libera da pregiudizi. Ad esempio, alcune tendono a oscurare i chiari insegnamenti biblici sulla condizione dei morti, sull’anima dell’uomo e sul nome del vero Dio.

Tutti coloro che amano la Parola di Dio sono quindi lieti che sia ora disponibile la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane nella lingua dei segni italiana. I testimoni di Geova hanno annunciato la pubblicazione di questa traduzione in lingua moderna il 27 agosto 2010 in occasione dell’assemblea di distretto nella lingua dei segni italiana. Non condizionata da alcun credo religioso, è caratterizzata da una straordinaria accuratezza nelle sue scelte traduttive, permettendo una profonda comprensione della Bibbia che in precedenza era negata a chi non conosceva le lingue originali. Ma chi ha curato questa pregevole traduzione?

Traduttori che hanno dato gloria a Dio

Sebbene sia nuova per coloro che parlano la lingua dei segni italiana, la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane è disponibile sin dal 1950. In quell’anno fu pubblicata in inglese dalla Watch Tower Bible and Tract Society, una società biblica internazionale con una lunga storia nel campo dell’editoria biblica. Uno dei molti aspetti che rendevano unica questa nuova traduzione era il titolo, che si discostava nettamente dalla tradizionale divisione della Bibbia in “vecchio” e “nuovo” testamento. La Torre di Guardia del 1° maggio 1951 diceva: “Gli uomini che compongono il comitato di traduzione hanno fatto presente . . . il desiderio di restare anonimi, e specificamente di non volere che i loro nomi siano pubblicati durante la loro vita o dopo la loro morte. Lo scopo della traduzione è quello di celebrare il nome del vivente e vero Iddio”.

Nel 1961 uscì la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, l’edizione completa della Bibbia in un solo volume. E anche se a tutt’oggi i nomi dei traduttori non sono stati resi noti, non ci sono dubbi sulle loro motivazioni e sulla profondità della loro devozione. Nella prefazione all’edizione del 1984 si legge: “Tradurre le Sacre Scritture significa rendere in un’altra lingua i pensieri e i detti di Geova Dio . . . I traduttori che temono e amano il divino Autore delle Sacre Scritture si sentono particolarmente responsabili verso di Lui di trasmetterne i pensieri e le dichiarazioni il più accuratamente possibile”.

Al di là delle buone intenzioni, i componenti del comitato erano qualificati per svolgere questo incarico? Secondo alcuni studiosi, dato che i nomi e le credenziali accademiche dei traduttori non erano noti, il lavoro andava bocciato a priori come opera di dilettanti. Ma non tutti gli studiosi hanno assunto una posizione così irragionevole. Alan S. Duthie scrive: “Sapere chi sono i traduttori o gli editori di una determinata traduzione della Bibbia aiuta a stabilire se quella traduzione è buona o cattiva? Di per sé no. Nulla può sostituire l’esame autonomo dei pregi di ciascuna traduzione”. *

Migliaia di lettori hanno fatto proprio questo. Finora a livello mondiale sono state stampate più di 165.000.000 di copie della Traduzione del Nuovo Mondo per intero o in parte in 83 lingue. Cosa hanno scoperto molti suoi lettori?

Una traduzione che santifica il nome di Dio

Come riportato in Matteo 6:9, Gesù insegnò ai suoi discepoli a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome”. Eppure nella maggior parte delle traduzioni Dio è un’entità senza nome, identificata solo dal titolo “Dio” o “Signore”. Ma in origine non era così. Nei testi originali delle Scritture Ebraiche Dio era chiaramente identificato circa 7.000 volte con il nome proprio “Geova”. (Esodo 3:15; Salmo 83:18) Col tempo, mossi da un timore superstizioso, gli ebrei smisero di usare il nome divino. Dopo la morte degli apostoli di Gesù, questa superstizione contaminò la congregazione cristiana. (Atti 20:29, 30; 1 Timoteo 4:1) Alcuni copisti delle Scritture Greche iniziarono a sostituire il nome proprio di Dio, Geova, con i termini greci Kỳrios (Signore) e Theòs (Dio).

La Traduzione del Nuovo Mondo ha coraggiosamente ripristinato il nome Geova nelle Scritture Greche Cristiane, o “Nuovo Testamento”, dove compare 237 volte. Questo ripristino non è frutto di un capriccio dei traduttori, ma di un attento studio. Ad esempio, Luca 4:18 cita le parole di Isaia 61:1. Nell’originale ebraico questo versetto di Isaia riportava il nome Geova. * Appropriatamente, quindi, nella Traduzione del Nuovo Mondo Luca 4:18 è reso: “Lo spirito di Geova è su di me, perché egli mi ha unto per dichiarare la buona notizia ai poveri”.

Tali scelte traduttive hanno anche aiutato i lettori a distinguere Geova Dio dal suo Figlio unigenito, Gesù Cristo. Per esempio, la maggioranza delle traduzioni rende Matteo 22:44 in questo modo: “Il Signore disse al mio Signore”. Ma chi è che sta parlando, e con chi? Questo versetto è una citazione di Salmo 110:1 che, nell’originale ebraico, riporta il nome divino. La Traduzione del Nuovo Mondo traduce quindi questo versetto: “Geova ha detto al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra finché io abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi’”. Cogliere la distinzione che le Scritture fanno tra Geova Dio e suo Figlio non è una questione accademica. (Marco 13:32; Giovanni 8:17, 18; 14:28) È fondamentale per la salvezza. Infatti Atti 2:21 dice: “Chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato”.

Accurata e comprensibile

La Traduzione del Nuovo Mondo ha altre caratteristiche straordinarie. Come base per questa traduzione è stato scelto il pregevole testo greco di Westcott e Hort. È stato poi compiuto uno sforzo coscienzioso per tradurre l’originale greco nel modo più accurato e letterale possibile usando un linguaggio semplice e moderno. Questo non solo ha conservato il sapore e il colore dei testi biblici originali ma ha anche aperto nuovi orizzonti per quanto riguarda la comprensione della Bibbia.

Per esempio, in Romani 13:1 l’apostolo Paolo incoraggia i cristiani a ‘essere sottoposti alle autorità superiori’, o governi secolari. Nella seconda parte del versetto molte traduzioni dicono che questi governi sono ‘ordinati da Dio’ o ‘nominati da Dio’. (“Bibbia del re Giacomo”; Jerusalem Bible) Alcuni sovrani hanno usato il modo in cui è stato tradotto questo versetto per giustificare il loro dispotismo. Ma dando prova di fedeltà e accuratezza, la Traduzione del Nuovo Mondo rende questo versetto: “Le autorità esistenti sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio”. Si può quindi comprendere che, anche se Dio non sceglie i singoli governanti mondiali, permette a tali uomini di assumere posizioni di autorità l’uno rispetto all’altro, ma sempre in una posizione inferiore rispetto a lui.

La Traduzione del Nuovo Mondo si sforza inoltre di rendere le sfumature dei verbi greci. In molte lingue moderne i verbi vengono coniugati in modo da indicare il momento in cui viene compiuta l’azione, ovvero passato, presente o futuro. In greco i verbi esprimono anche la qualità dell’azione, ovvero se l’azione è momentanea, se continua o è completata. Prendiamo le parole di Gesù in Matteo 6:33. Qui la forma del verbo greco “cercare” indica un’azione continua. La piena portata delle parole di Gesù è quindi messa in evidenza rendendo così il versetto: “Continuate dunque a cercare prima il regno e la Sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. Similmente Matteo 7:7 è tradotto: “Continuate a chiedere, e vi sarà dato; continuate a cercare, e troverete; continuate a bussare, e vi sarà aperto”.

La Traduzione del Nuovo Mondo cerca in ogni modo di essere coerente e omogenea nel rendere le parole principali. Per esempio, il termine greco psychè è stato tradotto “anima” tutte le volte che ricorre. Il lettore può così rendersi facilmente conto che, contrariamente a certe idee religiose, l’anima non è immortale. Può morire. — Matteo 2:20; Marco 3:4; Luca 6:9; 17:33.

La Parola di Dio disponibile su scala mondiale

La pubblicazione delle Scritture Greche Cristiane nella lingua dei segni italiana è solo un inizio. È stato disposto che col tempo venga tradotta l’intera Bibbia. Ma come fanno i lettori a essere certi che la traduzione nella lingua dei segni italiana è accurata e coerente come la versione inglese?

Possono esserlo perché il lavoro di traduzione è stato attentamente supervisionato dal Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova. È stato saggiamente deciso che la traduzione della Bibbia in altre lingue fosse frutto del lavoro in team. Si sono quindi formati team di traduzione della Bibbia in vari paesi. Presso la sede mondiale dei testimoni di Geova a Brooklyn (New York) è stato istituito un reparto, chiamato Servizi per la Traduzione, che fornisce assistenza a questi team, risponde alle loro domande e garantisce l’armonia tra le edizioni della Traduzione del Nuovo Mondo nelle diverse lingue. È stato inoltre sviluppato un sistema computerizzato che si è rivelato utilissimo per aiutare i traduttori della Bibbia. Nonostante questo la traduzione è comunque frutto del lavoro di persone. Ma la computerizzazione ha enormemente semplificato il lavoro dei team di traduzione della Bibbia aiutandoli così a conseguire il loro nobile obiettivo, ovvero quello di rendere la Traduzione del Nuovo Mondo con la stessa accuratezza e coerenza della versione inglese. Tra le altre cose, il sistema per la traduzione segnala in che modo la versione inglese rende ciascuna parola ebraica o greca. Questo aiuta i traduttori a scegliere gli equivalenti nella loro lingua.

Per constatare l’esito di queste decisioni basta vedere i risultati. Vi incoraggiamo a esaminare la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane. Potrete ottenerne una copia dagli editori di questa rivista. Riscontrerete che ha numerosi pregi: carattere chiaro e leggibile, intestazioni di pagina per aiutarvi a trovare più rapidamente i versetti più noti, cartine dettagliate e un’appendice molto interessante. Quel che più conta, potete leggere questa Bibbia con la certezza che esprime accuratamente i detti di Dio nella lingua di tutti i giorni.

^ Fatto interessante, sulla sopraccoperta dell’edizione con riferimenti della New American Standard Bible (1971) è riportata una dichiarazione analoga: “Non abbiamo usato il nome di nessuno studioso come referenza o raccomandazione perché riteniamo che la Parola di Dio debba presentarsi da sola”.

^ La Settanta greca servì da base per le citazioni delle Scritture Ebraiche contenute nel cosiddetto Nuovo Testamento. Dato che nelle copie più tarde della Settanta non compare il nome divino, molti studiosi sostengono che questo nome dovrebbe essere escluso anche dalle Scritture Greche Cristiane. Ma le più antiche copie esistenti della Settanta contengono il nome Geova nella sua forma ebraica originale. Questo costituisce un valido motivo per ripristinare il nome Geova nelle Scritture Greche.

[Immagine]

Gli scrittori biblici, come l’apostolo Paolo, usarono la lingua di tutti i giorni

[Immagine]

È stato compiuto uno sforzo coscienzioso per tradurre l’originale greco nel modo più accurato e letterale possibile usando un linguaggio semplice e moderno

[Immagine]

La chiarezza della “Traduzione del Nuovo Mondo” è di grande utilità nel ministero cristiano