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I vangeli apocrifi: verità nascoste su Gesù?

I vangeli apocrifi: verità nascoste su Gesù?

I vangeli apocrifi: verità nascoste su Gesù?

“È UNA bomba”. “Molti ne saranno sconvolti”. “Cambia la storia del primo Cristianesimo”. (National Geographic, maggio 2006, p. 15) Con queste sensazionali parole alcuni studiosi hanno accolto la pubblicazione del “Vangelo di Giuda”, un antico testo considerato perduto per oltre 16 secoli (vedi foto sopra).

Di recente si è riacceso l’interesse per vangeli apocrifi come questo. Essi, è stato affermato, svelerebbero importantissimi avvenimenti della vita di Gesù, nonché alcuni suoi insegnamenti, che sarebbero stati tenuti nascosti per lungo tempo. Ma cosa sono i vangeli apocrifi? Contengono davvero verità su Gesù e sul cristianesimo che non si trovano nella Bibbia?

Vangeli canonici e vangeli apocrifi

Tra il 41 e il 98, Matteo, Marco, Luca e Giovanni misero per iscritto la “storia di Gesù Cristo”. (Matteo 1:1) Ciascuno di questi racconti è anche chiamato Vangelo, cioè “buona notizia” intorno a Gesù Cristo. — Marco 1:1.

Nonostante esistessero forse tradizioni orali e altri scritti su Gesù, questi quattro Vangeli furono gli unici a essere ritenuti ispirati da Dio e degni di far parte delle Sacre Scritture per fornire “la certezza delle cose” sulla vita terrena e l’insegnamento di Gesù. (Luca 1:1-4; Atti 1:1, 2; 2 Timoteo 3:16, 17) Questi quattro Vangeli sono menzionati in tutti gli antichi cataloghi delle Scritture Greche Cristiane. Non c’è motivo di metterne in dubbio la canonicità, ovvero la loro appartenenza all’ispirata Parola di Dio.

Col tempo, però, comparvero altri scritti a cui fu attribuito il titolo di “vangelo”. Questi altri vangeli furono definiti “apocrifi”. *

Alla fine del II secolo, Ireneo di Lione scriveva che coloro che avevano apostatato dal cristianesimo disponevano di “una infinita moltitudine di Scritture apocrife e spurie”, inclusi vangeli, “inventate da loro per impressionare quelli che sono stolti”. * Quindi i vangeli apocrifi finirono per essere considerati pericolosi non solo da leggere ma anche da possedere.

Gli scritti apocrifi sfuggirono all’oblio per opera di monaci e amanuensi medievali. Nell’Ottocento l’interesse per gli apocrifi crebbe notevolmente e videro la luce numerose raccolte di testi ed edizioni critiche degli apocrifi comprendenti svariati vangeli. Oggi ne esistono varie edizioni in molte delle lingue moderne più importanti.

Vangeli apocrifi: racconti inverosimili su Gesù

I vangeli apocrifi spesso narrano vicende di personaggi di cui si parla poco o per niente nei Vangeli canonici. Oppure narrano presunti avvenimenti relativi all’infanzia di Gesù. Ecco alcuni esempi:

▪ Il “Protovangelo di Giacomo”, chiamato anche “Natività di Maria”, descrive la nascita e la fanciullezza di Maria e il suo matrimonio con Giuseppe. Non a caso è stato descritto come un’invenzione religiosa, una leggenda. Propone la perpetua verginità di Maria ed è evidente che fu scritto per glorificarla. — Matteo 1:24, 25; 13:55, 56.

▪ Il “Vangelo dello Pseudo-Tommaso” si sofferma sull’infanzia di Gesù tra i 5 e i 12 anni e gli attribuisce una serie di miracoli inverosimili. (Vedi Giovanni 2:11). Gesù viene presentato come un bambino capriccioso, irascibile, vendicativo, che usa i suoi poteri miracolosi per vendicarsi di altri bambini, dei maestri o dei vicini di casa, facendoli morire o diventare ciechi e storpi.

▪ Alcuni vangeli apocrifi, come il “Vangelo di Pietro”, si soffermano sugli avvenimenti relativi al processo, alla morte e alla risurrezione di Gesù. Altri, come gli “Atti di Pilato”, una parte del “Vangelo di Nicodemo”, si concentrano su personaggi correlati a questi avvenimenti. L’invenzione dei fatti come pure di alcuni personaggi toglie a questi testi ogni validità. Il “Vangelo di Pietro” cerca di discolpare Pilato e descrive la risurrezione di Gesù in maniera fantasiosa.

Vangeli apocrifi e apostasia dal cristianesimo

Nel dicembre del 1945, nelle vicinanze di Nag Hammadi, nell’Alto Egitto, alcuni contadini trovarono in maniera fortuita 13 codici papiracei contenenti 52 trattati. Questi testi del IV secolo sono stati attribuiti a un movimento religioso e filosofico detto gnosticismo. Mescolando elementi di misticismo, paganesimo, filosofia greca, giudaismo e cristianesimo, lo gnosticismo contaminò la fede di alcuni che si professavano cristiani. — 1 Timoteo 6:20, 21.

Il “Vangelo di Tommaso”, il “Vangelo di Filippo” e il “Vangelo della Verità”, contenuti nella “biblioteca di Nag Hammadi”, presentano varie riflessioni mistiche di ispirazione gnostica messe in bocca a Gesù. Anche il “Vangelo di Giuda” recentemente ritrovato è annoverato tra i vangeli gnostici. Giuda vi viene presentato come un personaggio positivo perché è l’unico tra gli apostoli a riconoscere la presunta vera natura di Gesù. Uno studioso di questo vangelo fa notare che Gesù vi viene descritto come “un maestro e un rivelatore di sapienza e conoscenza, non un salvatore che muore per i peccati del mondo”. * I Vangeli ispirati, invece, insegnano che Gesù morì in sacrificio per espiare i peccati del mondo. (Matteo 20:28; 26:28; 1 Giovanni 2:1, 2) È evidente che i vangeli gnostici hanno lo scopo di minare, più che di rafforzare, la fede nella Bibbia. — Atti 20:30.

Superiorità dei Vangeli canonici

A un attento esame i vangeli apocrifi rivelano quello che sono. Messi a confronto con i Vangeli canonici, tradiscono un’evidente mancanza di ispirazione divina. (2 Timoteo 1:13) Scritti da persone che non avevano mai conosciuto Gesù e gli apostoli, non contengono verità nascoste su di lui e sul cristianesimo, bensì racconti inesatti, inaccurati e fantasiosi, che non sono di aiuto per conoscere Gesù e il suo insegnamento. — 1 Timoteo 4:1, 2.

Invece Matteo e Giovanni erano due dei dodici apostoli, e Marco e Luca erano stretti collaboratori rispettivamente dell’apostolo Pietro e dell’apostolo Paolo. Tutti e quattro scrissero i loro Vangeli sotto la guida dello spirito santo di Dio. (2 Timoteo 3:14-17) Ecco perché i loro Vangeli contengono tutto ciò che è necessario per credere che “Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio”. — Giovanni 20:31.

[Note in calce]

^ par. 7 Il termine “apocrifo” deriva da un verbo greco che significa “nascondere”. In origine indicava un testo riservato ai seguaci di una particolare corrente di pensiero e nascosto ai non iniziati. Ma con il tempo fu utilizzato per designare gli scritti non inclusi nel canone biblico autentico.

^ par. 8 Contro le eresie, I, 20,1, a cura di E. Bellini e G. Maschio, Jaca Book, Milano, 1997.

^ par. 17 Il Vangelo di Giuda, a cura di R. Kasser, M. Meyer e G. Wurst, trad. di E. Lavagno, National Geographic Society - White Star, Vercelli, 2006, pp. 6-7.

[Fonte dell’immagine a pagina 18]

Kenneth Garrett/National Geographic Stock