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ARTICOLO DI STUDIO 17

CANTICO 111 I nostri motivi di gioia

Non abbandoniamo mai il paradiso spirituale

Non abbandoniamo mai il paradiso spirituale

“Esultate e gioite per sempre di ciò che creo” (ISA. 65:18)

IN QUESTO ARTICOLO

Scopriamo perché stare nel paradiso spirituale ci fa bene e come possiamo aiutare altri a farne parte.

1. Cos’è il paradiso spirituale, e cosa dovremmo essere decisi a fare?

 OGGI sulla terra c’è un paradiso pieno di vita, dove tutti si danno tanto da fare. Trabocca di persone tra le quali regna vera pace. Quelli che si trovano già in questo paradiso sono decisi a non abbandonarlo mai. Desiderano anche che più persone possibile si uniscano a loro e godano di questa atmosfera unica. Stiamo parlando del paradiso spirituale! a

2. Perché il paradiso spirituale è una cosa incredibile?

2 Geova ha fatto una cosa incredibile: ha creato un ambiente sereno nel bel mezzo del mondo di Satana, che è pieno di odio, malvagità e pericoli (1 Giov. 5:19; Riv. 12:12). Il nostro amorevole Dio vede gli effetti devastanti che questo sistema di cose ha sulle persone e ci provvede tutto quello di cui abbiamo bisogno per sentirci al sicuro e servirlo con gioia. La sua Parola descrive il paradiso spirituale come un “rifugio” sicuro e “un giardino ben irrigato” (Isa. 4:6; 58:11). Grazie alla benedizione di Geova, chi vive in questo paradiso si sente al sicuro in questi difficili ultimi giorni (Isa. 54:14; 2 Tim. 3:1).

3. Come si adempì nell’antichità quello che leggiamo nel capitolo 65 di Isaia?

3 Tramite il profeta Isaia, Geova descrisse come sarebbe stata la vita di quelli che avrebbero vissuto nel paradiso spirituale. Possiamo trovare questa descrizione nel capitolo 65 di Isaia, che ebbe un primo adempimento nel 537 a.E.V. A quel tempo gli ebrei che si erano pentiti furono liberati da Babilonia e tornarono nella loro terra. Geova li benedisse e li aiutò a rendere di nuovo bella la città di Gerusalemme, che era stata devastata, e a fare in modo che il suo tempio tornasse a essere il centro della pura adorazione in Israele (Isa. 51:11; Zacc. 8:3).

4. Come si è adempiuto nei nostri tempi quello che leggiamo nel capitolo 65 di Isaia?

4 La profezia di Isaia ebbe un secondo adempimento a partire dal 1919, quando i servitori di Geova dei tempi moderni furono liberati dalla prigionia di Babilonia la Grande. Da quel momento in poi in ogni parte del mondo il paradiso spirituale iniziò a prendere forma. Zelanti proclamatori del Regno formarono molte congregazioni e si impegnarono per manifestare le qualità del frutto dello spirito. Uomini e donne che in passato avevano un comportamento violento e immorale “[si rivestirono] della nuova personalità che è stata creata secondo la volontà di Dio” (Efes. 4:24). Certo, sarà nel nuovo mondo che vedremo realizzarsi in senso letterale molte delle benedizioni descritte da Isaia. Ma già ora godiamo di splendide benedizioni. Vediamo quali sono e perché non dovremmo mai abbandonare il paradiso spirituale.

COSA CARATTERIZZA QUELLI CHE VIVONO NEL PARADISO SPIRITUALE?

5. Come promesso in Isaia 65:13, com’è la vita nel paradiso spirituale?

5 Sono in salute e ritemprati. La profezia di Isaia fa un vivido contrasto tra la vita di quelli che si trovano all’interno del paradiso spirituale e la vita di quelli che si trovano fuori. (Leggi Isaia 65:13.) Geova soddisfa abbondantemente i bisogni spirituali dei suoi servitori. Abbiamo il suo spirito santo, la sua Parola scritta e tanto cibo spirituale, così che possiamo ‘mangiare’, ‘bere’ e ‘gioire’. (Confronta Rivelazione 22:17.) Al contrario, quelli che si trovano fuori dal paradiso spirituale ‘hanno fame’, ‘hanno sete’ e ‘provano vergogna’. I loro bisogni spirituali non vengono soddisfatti (Amos 8:11).

6. Quali doni di Geova vengono descritti in Gioele 2:21-24, e che effetto possono avere su di noi?

6 Nella sua profezia Gioele parlò di alcuni alimenti base come il grano, il vino e l’olio d’oliva per far capire che Geova provvede generosamente ai suoi servitori quello di cui hanno bisogno, incluso il cibo spirituale (Gioe. 2:21-24). Lo fa tramite la Bibbia, le pubblicazioni bibliche, il nostro sito, le adunanze, le assemblee e i congressi. Possiamo nutrirci di questo cibo spirituale ogni giorno, e di conseguenza ci sentiamo più in salute e ritemprati.

7. Cosa ci fa provare “gioia [nel] cuore”? (Isaia 65:14).

7 Sono felici e soddisfatti. I servitori di Dio possono “[esultare] per la gioia” perché il loro cuore trabocca di gratitudine. (Leggi Isaia 65:14.) Le incoraggianti verità bibliche, le confortanti promesse di Geova e la nostra forte speranza basata sul sacrificio di riscatto di Cristo ci fanno provare “gioia [nel] cuore”. Parlare di queste cose con i nostri fratelli e le nostre sorelle ci rende davvero felici (Sal. 34:8; 133:1-3).

8. Quali sono due delle caratteristiche più importanti del paradiso spirituale?

8 L’amore e l’unità che ci sono tra i servitori di Geova sono due delle caratteristiche più importanti del paradiso spirituale. Questo “legame” ci dà un’idea di come sarà la vita nel nuovo mondo, quando tra i servitori di Geova ci saranno ancora più amore e unità rispetto a oggi (Col. 3:14). Una sorella racconta cosa l’ha colpita dei testimoni di Geova la prima volta che li ha incontrati. Lei dice: “Non sapevo cosa fare per essere felice, neppure in famiglia. La prima volta che ho visto l’amore all’opera è stato fra i testimoni di Geova”. Chiunque voglia essere davvero felice e soddisfatto ha bisogno di respirare l’atmosfera che c’è nel paradiso spirituale. A prescindere da quello che pensa il mondo dei servitori di Geova, loro hanno un buon nome, cioè una buona reputazione, all’interno della sua famiglia universale (Isa. 65:15).

9. Cosa promette Isaia 65:16, 17 riguardo alle cose che ci fanno soffrire?

9 Sono rilassati e tranquilli. Isaia 65:14 dice che quelli che decidono di rimanere fuori dal paradiso spirituale “[urlano] per la pena che [hanno] nel cuore e [piangono] per lo spirito affranto”. Comunque anche i servitori di Dio oggi provano dolore e ansia per diversi motivi. Dio però promette che tutte le cose che li fanno soffrire alla fine “saranno dimenticate” e “saranno nascoste ai [suoi] occhi”. (Leggi Isaia 65:16, 17.) Geova eliminerà tutte le cose che ci fanno preoccupare, e col tempo anche il dolore provocato dai ricordi di queste cose svanirà completamente.

10. Perché apprezzate il privilegio di stare con i fratelli e le sorelle? (Vedi anche l’immagine.)

10 Già adesso quando assistiamo alle adunanze proviamo una sensazione di calma. Lì possiamo rilassarci e dimenticare per un po’ lo stress che ci crea questo mondo malvagio. E manifestando amore, gioia, pace, benignità e mitezza, che fanno parte del frutto dello spirito di Dio, aiutiamo i fratelli e le sorelle a provare calma (Galati 5:22, 23). È davvero un privilegio far parte dell’organizzazione di Dio. Chi rimane nel paradiso spirituale vedrà la completa realizzazione della promessa di Dio di portare “nuovi cieli e una nuova terra”.

Vivere nel paradiso spirituale insieme alla famiglia di Geova è un grande privilegio (Vedi il paragrafo 10) c


11. In base a Isaia 65:18, 19, come dovrebbe influire su di noi il paradiso spirituale che Geova ha creato?

11 Sono pieni di gratitudine e di entusiasmo. Isaia prosegue spiegando perché abbiamo ogni motivo per ‘esultare e gioire’ nel paradiso spirituale. Questo paradiso è stato creato da Geova. (Leggi Isaia 65:18, 19.) Non ci sorprende che lui ci stia usando per aiutare le persone a uscire dalle organizzazioni spiritualmente povere di questo vecchio mondo e a entrare nel nostro meraviglioso paradiso spirituale. Siamo entusiasti delle benedizioni che abbiamo essendo nella verità, e ci sentiamo spinti a parlarne ad altri (Ger. 31:12).

12. Come vi fanno sentire le promesse riportate in Isaia 65:20-24, e perché?

12 Siamo grati e pieni di entusiasmo anche per la speranza che abbiamo grazie al fatto che viviamo nel paradiso spirituale. Pensiamo a tutto quello che vedremo e faremo nel nuovo mondo di Dio. La Bibbia promette: “Non ci sarà più bimbo che viva solo pochi giorni né vecchio che non arrivi alla fine dei suoi giorni”; “[costruiremo] case e le [abiteremo], [pianteremo] vigne e ne [mangeremo] il frutto”; “non [faticheremo] inutilmente” perché saremo “benedetti da Geova”. Lui ci promette che ci sentiremo al sicuro, proveremo un profondo senso di soddisfazione e avremo un vero scopo nella vita. Geova conoscerà i bisogni di tutti “prima ancora che chiamino” e “[soddisferà] il desiderio di ogni vivente” (Isa. 65:20-24; Sal. 145:16).

13. Con quali parole Isaia 65:25 descrive i cambiamenti che le persone fanno quando iniziano a servire Geova?

13 Sono pacifici e buoni. Con l’aiuto dello spirito di Dio molti che in passato agivano in modo violento, aggressivo o disonesto hanno fatto cambiamenti radicali. (Leggi Isaia 65:25.) Si sono lasciati alle spalle le loro caratteristiche negative (Rom. 12:2; Efes. 4:22-24). Ovviamente tutti i servitori di Geova sono ancora imperfetti, e quindi fanno degli errori. Geova però ha unito persone di ogni tipo con un indissolubile legame di amore e pace (Tito 2:11). Questo è un miracolo che solo l’Iddio Onnipotente poteva fare!

14. Spiegate come la storia di un fratello conferma quello che dice Isaia 65:25.

14 Le persone possono davvero cambiare? Pensiamo alla storia di un ragazzo che all’età di 20 anni era già stato più volte in prigione e aveva uno stile di vita immorale e violento. Era stato arrestato per furto d’auto, rapina e altri gravi reati. Era sempre pronto a litigare con chiunque. Quando sentì parlare per la prima volta della verità e iniziò ad assistere alle adunanze dei Testimoni di Geova si convinse di aver trovato qualcosa per cui valeva la pena vivere: il paradiso spirituale. Dopo essersi battezzato, pensava spesso a come le parole di Isaia 65:25 si erano dimostrate vere nel suo caso. Lui era cambiato: prima la sua personalità violenta lo faceva assomigliare a un leone, ma ora era diventato pacifico come un agnello.

15. Perché vogliamo invitare altri a entrare nel paradiso spirituale, e come possiamo farlo?

15 Isaia 65:13 inizia con queste parole: “Questo è [...] ciò che il Sovrano Signore Geova dice”. Il versetto 25 si conclude con le parole “dice Geova”. E quello che Geova dice si realizza sempre (Isa. 55:10, 11). Il paradiso spirituale è già realtà. Geova ha portato all’esistenza una famiglia spirituale davvero unica. Chi ne fa parte sta nel posto più pacifico e sicuro che esista al momento, un’oasi in questo mondo violento (Sal. 72:7). Per questi motivi vogliamo aiutare più persone possibile a unirsi alla nostra famiglia della fede. Possiamo farlo concentrandoci sul fare discepoli (Matt. 28:19, 20).

INVOGLIAMO ALTRI A ENTRARE NEL PARADISO SPIRITUALE

16. Cosa può spingere una persona a voler entrare nel paradiso spirituale?

16 Ognuno di noi può fare la propria parte per rendere il paradiso spirituale più bello agli occhi degli altri. Possiamo riuscirci se imitiamo Geova. Lui non costringe le persone a entrare nella sua organizzazione. Al contrario, le attira a sé con delicatezza (Ger. 31:3; Giov. 6:44). Quando una persona dal cuore buono scopre le bellissime qualità di Geova e la sua meravigliosa personalità, è solo naturale che desideri avvicinarsi a lui. Anche noi, con le nostre belle qualità e il nostro buon comportamento, possiamo far provare ad altri il desiderio di entrare nel paradiso spirituale. Vediamo come.

17. Come possiamo far provare ad altri il desiderio di entrare nel paradiso spirituale?

17 Un modo in cui possiamo far provare ad altri il desiderio di entrare nel paradiso spirituale è quello di trattare i nostri fratelli con amore e bontà. Quando qualcuno assiste per le prime volte alle nostre adunanze, vogliamo che arrivi alla stessa conclusione a cui sarebbe arrivato un non credente assistendo alle adunanze nell’antica Corinto. Avrebbe affermato: “Dio è davvero fra voi!” (1 Cor. 14:24, 25; Zacc. 8:23). Quindi dobbiamo continuare a seguire il consiglio di “[essere] pacifici gli uni con gli altri” (1 Tess. 5:13).

18. Cosa potrebbe far avvicinare le persone all’organizzazione?

18 Dovremmo sempre cercare di vedere i nostri fratelli come li vede Geova. Lo facciamo concentrandoci sulle loro qualità, e non sui loro difetti, che alla fine scompariranno. Possiamo risolvere con amore qualsiasi contrasto essendo sempre “premurosi gli uni con gli altri, mostrando tenera compassione e [perdonandoci] a vicenda senza riserve” (Efes. 4:32). Se ci comportiamo così, le persone che vogliono essere trattate in modo amorevole e premuroso saranno attratte dal paradiso spirituale. b

RESTIAMO NEL PARADISO SPIRITUALE

19. (a) Come si legge nel riquadro “ Erano andati via ma sono tornati”, cosa hanno detto alcuni dopo essere rientrati nel paradiso spirituale? (b) Cosa siamo decisi a fare? (Vedi anche l’immagine.)

19 Siamo davvero grati di trovarci nel paradiso spirituale! Non è mai stato così bello, e al suo interno non ci sono mai stati così tanti adoratori di Geova. Vogliamo continuare a mostrare gratitudine per il paradiso che Geova ha creato per noi. Chiunque voglia sentirsi ritemprato, soddisfatto, tranquillo e al sicuro deve entrare nel paradiso spirituale e non abbandonarlo mai. Stiamo attenti, però, perché Satana sta cercando in tutti i modi di farci allontanare da questo paradiso (1 Piet. 5:8; Riv. 12:9). Non dobbiamo permetterglielo. Facciamo di tutto per proteggere la bellezza, la purezza e la pace del paradiso spirituale!

Chi rimane nel paradiso spirituale avrà anche la benedizione di vivere nel futuro Paradiso sulla terra (Vedi il paragrafo 19)


COME RISPONDERESTE?

  • Cos’è il paradiso spirituale?

  • Quali sono le benedizioni di cui godiamo nel paradiso spirituale?

  • Cosa possiamo fare per invogliare altri a entrare nel paradiso spirituale?

CANTICO 144 Rivolgi lo sguardo al premio

a COSA SIGNIFICA: L’espressione paradiso spirituale si riferisce all’ambiente sicuro in cui adoriamo Geova in unità. All’interno di questo paradiso spirituale siamo in pace con Geova e con gli altri.

b Vedi il video Dove sono oggi | Alena Žitníková. Come si è realizzato il mio sogno, su jw.org, e scopri le benedizioni che una sorella ha ricevuto nel paradiso spirituale.

c DESCRIZIONE DELL’IMMAGINE: Mentre gli altri si godono la compagnia dei fratelli all’adunanza, un fratello si isola.