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SIERRA LEONE E GUINEA

“Quello della Watchtower”

James Koroma

“Quello della Watchtower”
  • NATO 1966

  • BATTEZZATO 1990

  • PROFILO Corriere durante la guerra civile.

NEL 1997, mentre le truppe governative e quelle dei ribelli combattevano a Freetown, mi offrii come volontario per recapitare la corrispondenza da Freetown alla filiale provvisoria di Conakry, in Guinea.

All’autostazione di Freetown salii a bordo di un autobus con altri passeggeri. Gli echi degli spari ci facevano gelare il sangue. Mentre percorrevamo le strade della città, sentimmo sparare intorno a noi raffiche di armi da fuoco. L’autista fece marcia indietro e seguì un altro percorso. Poco dopo fummo fermati da un gruppo di ribelli armati che ci ordinarono di scendere. Dopo averci interrogato, ci lasciarono passare. Successivamente anche un altro gruppo di combattenti ci fermò. Siccome uno dei passeggeri conosceva il loro comandante, anche loro ci lasciarono andare. Quando stavamo per uscire dalla città incontrammo un terzo gruppo di ribelli che ci interrogarono ma poi ci ordinarono di proseguire. Mentre ci dirigevamo verso nord passammo molti altri posti di blocco finché in serata il nostro polveroso autobus arrivò a Conakry.

Nei viaggi successivi portai scatole di pubblicazioni, articoli di cancelleria, documenti della filiale e generi di conforto. Di solito viaggiavo in macchina o in minibus, ma a volte mi servivo anche di facchini o di canoe per trasportare le pubblicazioni nella foresta pluviale e per attraversare i fiumi.

Una volta stavo portando delle attrezzature da Freetown a Conakry quando il minibus fu fermato alla frontiera dai ribelli. Uno di loro volle ispezionare i miei bagagli e cominciò a interrogarmi con fare sospettoso. Proprio in quel momento vidi un mio ex compagno di scuola tra i ribelli. I commilitoni lo chiamavano “il cattivo”, e dava l’impressione di essere il più spietato del gruppo. Dissi all’uomo che mi stava interrogando che ero venuto per parlare con “il cattivo”, e così lo chiamai. Lui mi riconobbe subito e corse verso di me: ci abbracciamo e ridemmo. Poi diventò serio.

“Sei in difficoltà?”, mi chiese.

“Sto cercando di entrare in Guinea”, risposi.

Ordinò prontamente agli uomini armati di permettere che il nostro minibus superasse il posto di blocco senza essere perquisito.

Da quel giorno, quando mi fermavo a quel posto di blocco, “il cattivo” ordinava agli altri di lasciarmi passare. Davo ai combattenti copie delle nostre riviste, cosa che loro gradivano. Ben presto divenni conosciuto come “quello della Watchtower”.