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ASPETTI SALIENTI DELL’ANNO PASSATO

Sviluppi legali

Sviluppi legali

ARMENIA Istituito un programma di servizio civile alternativo nel rispetto della neutralità cristiana.

Armenia: Alcuni fratelli vengono assegnati dal governo al servizio civile alternativo in zone remote del paese; lì continuano a partecipare con zelo all’opera di predicazione

Nel 2013 il governo armeno ha istituito un programma di servizio civile alternativo grazie al quale i Testimoni di Geova in Armenia non sono più costretti a scontare pene detentive per la loro obiezione di coscienza al servizio militare. A gennaio del 2014 la filiale ha riferito che 71 fratelli hanno iniziato a svolgere il servizio civile alternativo. Alcuni, ad esempio, hanno lavorato come aiuto cucina o portantini negli ospedali. I supervisori del programma hanno fatto commenti positivi circa l’etica del lavoro e l’atteggiamento dei Testimoni nell’eseguire i compiti difficili che vengono spesso loro assegnati. I fratelli sono grati di poter svolgere il servizio civile mantenendo così una buona coscienza cristiana. * Un fratello ha detto: “Siamo grati a Geova che adesso possiamo avvalerci del servizio civile alternativo. Questo ci aiuta a rimanere neutrali e allo stesso tempo a conservare la libertà di culto”.

REPUBBLICA DOMINICANA Riconosciuto il primo matrimonio religioso non cattolico celebrato dai Testimoni.

Nel 1954 la Repubblica Dominicana firmò un concordato con il Vaticano che tra le altre cose riconosceva la Chiesa Cattolica come unica confessione religiosa autorizzata a celebrare matrimoni. Nel caso in cui una coppia non si sposasse secondo il rito cattolico, il matrimonio poteva essere celebrato da un ufficiale dello stato civile. Tuttavia, nel 2010 il governo ha adottato una nuova costituzione che concede questo diritto anche a rappresentanti di altre religioni ritenuti idonei. Il governo ha organizzato dei corsi per chi volesse ottenere l’autorizzazione a celebrare matrimoni. La filiale della Repubblica Dominicana ha disposto che 30 anziani partecipassero ai corsi. Degli oltre 2.000 candidati soltanto 32 sono risultati idonei. Tra questi ci sono tutti i nostri 30 fratelli, che adesso possono celebrare i matrimoni delle coppie di Testimoni.

INDIA Determinati a predicare con coraggio.

Sundeep e Deepalakshmi Muniswamy

Il 27 gennaio 2014 la Commissione per i diritti umani dello stato di Karnataka ha dichiarato che il sottotenente (PSI) della stazione di polizia di Old Hubli ha violato i diritti umani del fratello Sundeep Muniswamy quando, il 28 giugno 2011, non lo ha difeso dall’attacco di una turba. La Commissione ha ritenuto il sottotenente responsabile della violazione dei diritti umani e, oltre a disporre che il governo di Karnataka prenda dei provvedimenti disciplinari nei suoi confronti, ha deciso che il fratello Muniswamy riceva un risarcimento di 20.000 rupie (circa 230 euro). La Commissione ha stabilito che tale importo venga trattenuto dallo stipendio dell’ufficiale.

Il fratello Muniswamy e la sua famiglia sono grati a Geova per questa straordinaria decisione e sono determinati a continuare a predicare con coraggio la buona notizia. La sentenza ha rafforzato la fede dei fratelli e la loro fiducia nella capacità di Geova di proteggere il suo popolo. Ha inoltre inviato un segnale forte alle autorità in merito alla tutela dei diritti umani dei Testimoni di Geova nello stato di Karnataka. In relazione allo stesso episodio c’è ancora una causa penale in attesa di giudizio contro il fratello Muniswamy e un altro fratello.

KIRGHIZISTAN La Camera costituzionale della Corte suprema del Kirghizistan difende il diritto all’obiezione di coscienza.

Il 19 novembre 2013 è stato un giorno importante per gli obiettori di coscienza al servizio militare. La Camera costituzionale della Corte suprema ha emesso la sentenza nei casi riguardanti 11 testimoni di Geova e ha dichiarato incostituzionale il programma di servizio civile alternativo del Kirghizistan. La legge richiedeva a chi svolgeva il servizio alternativo di effettuare pagamenti in denaro all’esercito per il finanziamento di attività militari ed esigeva che gli obiettori di coscienza si arruolassero come riservisti al termine del periodo del loro servizio alternativo. La Camera costituzionale ha stabilito che costringere gli obiettori di coscienza a svolgere il servizio alternativo in queste circostanze fosse una violazione del diritto alla libertà di religione. Successivamente, nei primi mesi del 2014, la Corte suprema del Kirghizistan ha applicato la decisione della Camera costituzionale e ha assolto 14 dei testimoni di Geova che erano stati accusati sulla base della legge precedente. Queste sentenze favorevoli mettono fine a una battaglia, durata sette anni, per il riconoscimento del diritto alla libertà di religione degli obiettori di coscienza. La determinazione di questi giovani pacifici glorifica il nome di Geova e contribuisce alla libertà di culto nella Repubblica del Kirghizistan.

Kirghizistan: Testimoni i cui casi sono stati trattati dalla Corte suprema del Kirghizistan

NIGERIA “Geova mi ha ricompensato”.

In Nigeria, nello stato di Abia, i Testimoni di Geova vengono spesso minacciati e allontanati dalla comunità a motivo del loro rifiuto di unirsi alle associazioni di coetanei, * le cui attività di norma includono violenza e riti spiritici. Nel 2005, una mattina di inizio novembre, alcuni componenti dell’associazione di coetanei di Asaga Ohafia invasero la casa del fratello Emmanuel Ogwo e di sua moglie prendendo illegalmente tutti i loro beni come pagamento forzato della tassa di affiliazione. Lasciarono loro solo i vestiti che avevano addosso. Nel 2006 la comunità mandò via da casa il fratello Ogwo e lo espulse dal villaggio. Insieme alla moglie il fratello Ogwo trovò rifugio a casa di un Testimone di un altro villaggio, dove furono soddisfatte le loro necessità. L’anno seguente il fratello Ogwo tornò a casa, tuttavia continuò a ricevere pressioni perché si unisse all’associazione di coetanei; inoltre le richieste di riottenere i propri beni furono ignorate.

Finalmente, il 15 aprile 2014, l’Alta Corte dello stato di Abia ha emesso una sentenza a favore del fratello Ogwo difendendo i suoi diritti costituzionali alla libertà di associazione e religione. Adesso il fratello Ogwo ha riottenuto tutti i beni che gli erano stati portati via e, a differenza di quanto accadeva prima, i Testimoni non vengono più allontanati e i fratelli di Asaga Ohafia predicano liberamente nella comunità.

Il fratello Ogwo ha spiegato come si è sentito quando la sentenza è stata emessa: “Ho fatto salti di gioia. Ero felicissimo. Ho pensato che era stato Geova a vincere la causa e che gli angeli erano dalla mia parte. Geova mi ha ricompensato”.

RUSSIA Emessa una sentenza a favore di jw.org.

Le molte sfide legali che i nostri fratelli della Russia stanno affrontando “sono riuscite per il progresso della buona notizia” nella loro nazione (Filip. 1:12). Anche se alcuni funzionari del governo e leader religiosi si oppongono fortemente alle nostre attività, i fratelli in Russia continuano a mantenersi integri, e Geova sta benedicendo i loro sforzi.

La vittoria legale ottenuta nella città di Tver ne è una chiara prova. Nel 2013, il pubblico ministero ha presentato ricorso presso una corte locale per proibire l’accesso a jw.org in tutta la Russia. La corte, che ha tenuto l’udienza senza informare alcun rappresentante dei Testimoni di Geova, ha emesso una sentenza in favore dell’accusa. Quando i fratelli sono venuti a conoscenza della decisione hanno fatto appello. Il 22 gennaio 2014 la Corte regionale di Tver ha ribaltato la sentenza della corte di grado inferiore esprimendosi in nostro favore. Grazie a Geova e alle preghiere dei fratelli in tutto il mondo, adesso la maggior parte dei nostri fratelli russi può accedere liberamente a jw.org traendo grande vantaggio dal punto di vista spirituale.

TURCHIA Continua a essere ignorato il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare.

Bariş Görmez, un testimone di Geova della Turchia, ha trascorso più di quattro anni in prigione per il suo rifiuto di prestare servizio militare. Nel periodo di detenzione ha dovuto affrontare gravi maltrattamenti per mano degli agenti della polizia militare che lo prendevano a calci e lo bastonavano. Anche le condizioni all’interno della cella erano difficili. Il fratello Görmez, infatti, essendo alto più di due metri, non riusciva a distendersi sul letto della cella ed era costretto a dormire di traverso su due letti in una posizione contorta. Infine le autorità carcerarie gli hanno permesso di utilizzare un materasso più grande provvedutogli dalla congregazione locale.

Nel 2008, il fratello Görmez e altri tre Testimoni avevano presentato istanza presso la Corte europea dei diritti dell’uomo sostenendo che la Turchia avesse violato la loro libertà di religione mancando di riconoscere il diritto all’obiezione di coscienza. Il 3 giugno 2014 la Corte ha emesso una sentenza in favore dei quattro Testimoni e ha disposto che il governo turco risarcisca i fratelli per i danni subiti e le spese sostenute. * Questa è la terza volta che la Corte europea si esprime in favore dei Testimoni di Geova e contro la Turchia in relazione all’obiezione di coscienza. Sebbene al momento in Turchia nessun testimone di Geova sia detenuto, la questione non sarà definitivamente risolta fino a quando la Turchia si rifiuterà di riconoscere il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare.

Aggiornamenti su rapporti precedenti

Azerbaigian: I fratelli continuano ad affrontare irruzioni della polizia durante le adunanze, censura delle pubblicazioni religiose, arresti durante la predicazione e altre violazioni dei diritti umani. Nel frattempo il governo continua a rifiutarsi di concedere la conferma di registrazione della comunità religiosa dei Testimoni di Geova. Queste situazioni sono alla base dei 19 ricorsi presentati alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro l’Azerbaigian. Malgrado le difficoltà, la benedizione di Geova risulta evidente dal continuo aumento di proclamatori. La presentazione della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture completa in azerbaigiano è stata un’ulteriore fonte di entusiasmo.

Eritrea: I nostri fratelli continuano a servire Geova fedelmente nonostante la feroce persecuzione. Tre fratelli, Paulos Eyassu, Isaac Mogos e Negede Teklemariam, sono in prigione da 20 anni, dal 24 settembre 1994. In occasione della Commemorazione della morte di Cristo che si è tenuta il 14 aprile 2014, le autorità eritree hanno arrestato circa 150 Testimoni e persone interessate. L’età degli arrestati partiva dai 16 mesi e superava gli 85 anni. Durante il discorso speciale tenuto il 27 aprile 2014, le autorità hanno arrestato circa 30 Testimoni e persone interessate. La maggior parte di loro è stata poi rilasciata.

Kazakistan: L’Autorità per gli affari religiosi ha vietato l’importazione e la distribuzione nel territorio della Repubblica del Kazakistan di 14 delle nostre pubblicazioni. Inoltre, i fratelli non possono parlare della propria fede al di fuori dei loro luoghi di culto legalmente riconosciuti, e circa 50 fratelli sono stati reclusi per presunta attività missionaria illegale. Nell’intento di difendere la libertà di espressione individuale, sono stati presentati 26 ricorsi al Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.

^ par. 1 Scegliere o meno il servizio civile alternativo è una questione di coscienza.

^ par. 1 Un’associazione di coetanei è composta da individui, di solito maschi, che hanno più o meno la stessa età e che vivono nello stesso villaggio.

^ par. 2 Buldu e altri contro Turchia, n. 14017/08 del 3 giugno 2014.