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“Il voto che hai fatto, pagalo”

“Il voto che hai fatto, pagalo”

Devi pagare a Geova i tuoi voti (MATTEO 5:33)

CANTICI: 124, 51

1. (a) Che cosa avevano in comune Iefte e Anna? (Vedi le immagini iniziali.) (b) A quali domande risponderemo in questo articolo?

IEFTE era un capo e un guerriero coraggioso. Anna era una donna umile che si prendeva cura di suo marito e della casa. Tutti e due adoravano Geova, ma avevano anche un’altra cosa in comune: sia Iefte che Anna fecero un voto a Geova, e si dimostrarono fedeli mantenendo il voto che avevano fatto. Sono quindi un ottimo esempio per gli uomini e le donne di oggi che decidono di fare un voto a Geova. Ora considereremo la risposta a queste tre domande: Cos’è un voto? Perché fare un voto a Dio è una cosa seria? Cosa possiamo imparare dall’esempio di Iefte e di Anna?

2, 3. (a) Cos’è un voto? (b) Cosa dicono le Scritture a proposito dei voti che si fanno a Dio?

2 Nella Bibbia i voti sono delle promesse molto serie che si fanno a Dio. Per esempio, una persona potrebbe promettere a Geova che farà una cosa in particolare, che donerà qualcosa, che inizierà a svolgere un certo tipo di servizio o che eviterà alcune cose. Chi fa un voto lo fa per scelta, usando il proprio libero arbitrio. Nessuno è obbligato a fare un voto. Se però una persona decide di farlo, Geova considera quel voto come una promessa molto seria che deve essere mantenuta. Nella Bibbia i voti hanno la stessa importanza dei giuramenti. Un giuramento è una dichiarazione con cui una persona si impegna in maniera formale a fare o a non fare una certa cosa (Genesi 14:22, 23; Ebrei 6:16, 17). In che modo la Bibbia ci fa capire che i voti che facciamo a Dio sono una cosa seria?

3 A proposito di chi faceva un voto a Geova, la Legge mosaica diceva: “Non deve violare la sua parola. Deve fare secondo tutto ciò che è uscito dalla sua bocca” (Numeri 30:2). In seguito Salomone scrisse: “Ogni volta che fai un voto a Dio, non esitare a pagarlo, poiché non c’è diletto negli stupidi. Il voto che hai fatto, pagalo” (Ecclesiaste 5:4). Anche Gesù insegnò che fare un voto a Dio è una cosa seria, infatti disse: “Fu detto agli antichi: ‘Non devi giurare senza adempiere, ma devi pagare a Geova i tuoi voti’” (Matteo 5:33).

4. (a) Perché fare un voto a Dio è una cosa seria? (b) Cosa impareremo su Iefte e Anna?

4 È chiaro quindi che dobbiamo considerare qualsiasi promessa facciamo a Geova come una cosa molto seria. Il modo in cui consideriamo i nostri voti influisce sulla nostra relazione con lui. Davide lo fece capire chiaramente quando chiese: “Chi può ascendere al monte di Geova, e chi può levarsi nel suo luogo santo?” Poi rispose dicendo che Geova accetterà tutti quelli che non hanno fatto “giuramento con inganno” (Salmo 24:3, 4). Quale fu il voto che fece Iefte, e quale fu quello di Anna? Fu facile per loro pagare i voti che avevano fatto, cioè mantenere le loro promesse?

MANTENNERO IL VOTO CHE AVEVANO FATTO A DIO

5. Che voto fece Iefte, e cosa successe poi?

5 Quando stava per combattere contro gli ammoniti, una nazione nemica del popolo di Dio, Iefte fece una promessa a Geova (Giudici 10:7-9). Lo supplicò di aiutarlo a vincere la guerra, e fece questo voto: “Se immancabilmente mi dai in mano i figli di Ammon, deve anche avvenire che chi esce, chi mi esce incontro dalle porte della mia casa quando torno in pace da presso i figli di Ammon, deve anche divenire di Geova”. Dio rispose alla sua preghiera e lo aiutò a vincere la guerra. Quando Iefte tornò a casa, la figlia che lui amava tanto uscì per andargli incontro. Era lei quella che sarebbe diventata “di Geova” (Giudici 11:30-34). Cosa sarebbe cambiato nella vita di quella ragazza?

Iefte e sua figlia erano persone leali, e non avrebbero mai pensato di ignorare un voto fatto a Dio

6. (a) Per Iefte e sua figlia fu facile mantenere il voto che lui aveva fatto a Dio? (b) Cosa impariamo sui voti da Deuteronomio 23:21, 23 e Salmo 15:4?

6 Per mantenere il voto fatto da suo padre, la figlia di Iefte doveva andare al tabernacolo e servire Geova a tempo pieno. Iefte aveva forse fatto quella promessa senza pensare alle conseguenze? No. Probabilmente sapeva che la prima persona ad andargli incontro poteva essere sua figlia. Comunque, che lo sapesse oppure no, mantenere quel voto non sarebbe stata una cosa facile né per lui né per sua figlia. Quando Iefte la vide, si rattristò molto. Il racconto dice che la figlia di Iefte andò via e “piangeva la sua verginità”. Perché? Iefte non aveva figli maschi, e ora la sua unica figlia non si sarebbe mai sposata e non avrebbe mai avuto figli. Quindi il nome della famiglia di Iefte non sarebbe più esistito. Ma sia lui che sua figlia avevano capito che i loro sentimenti non erano la cosa più importante. Iefte infatti disse: “Ho aperto la mia bocca a Geova, e non posso tornare indietro”. E sua figlia rispose: “Fammi secondo ciò che è uscito dalla tua bocca” (Giudici 11:35-39). Iefte e sua figlia erano persone leali. Non avrebbero mai pensato di ignorare un voto fatto a Dio, neanche uno molto difficile da mantenere. (Leggi Deuteronomio 23:21, 23; Salmo 15:4.)

7. (a) Che voto fece Anna, e perché? Quale fu il risultato? (b) Cosa significò per Samuele il voto che fece Anna? (Vedi la nota in calce.)

7 Anche Anna fece un voto a Geova in un periodo particolarmente difficile della sua vita. Era infelice perché non poteva avere figli, e per questo veniva maltrattata e presa in giro (1 Samuele 1:4-7, 10, 16). Spiegò a Geova come si sentiva, e fece questa promessa: “O Geova degli eserciti, se immancabilmente guarderai l’afflizione della tua schiava e in effetti ti ricorderai di me, e non dimenticherai la tua schiava e in effetti darai alla tua schiava una progenie, un maschio, io certamente lo darò a Geova per tutti i giorni della sua vita, e il rasoio non verrà sulla sua testa” (1 Samuele 1:11). * (Vedi la nota in calce.) Geova ascoltò la preghiera di Anna, e l’anno successivo lei partorì un figlio, Samuele. Anna era molto felice! Ma non aveva dimenticato il voto che aveva fatto a Dio. Quando suo figlio nacque, lei disse: “L’ho chiesto a Geova” (1 Samuele 1:20).

Anna fu disposta a sacrificare quello che considerava importante per mantenere la promessa che aveva fatto a Dio

8. (a) Fu facile per Anna mantenere il suo voto? (b) In che modo il Salmo 61 ci ricorda il buon esempio di Anna?

8 Quando Samuele aveva circa tre anni, Anna fece esattamente quello che aveva promesso a Geova. Portò Samuele dal sommo sacerdote Eli al tabernacolo, che si trovava a Silo, e disse: “Riguardo a questo ragazzo pregai che Geova esaudisse la richiesta che gli feci. E io, a mia volta, l’ho prestato a Geova. Per tutti i giorni che vivrà, sarà richiesto per Geova” (1 Samuele 1:24-28). Da quel momento, Samuele visse al tabernacolo. La Bibbia dice che “il ragazzo Samuele continuava a crescere presso Geova” (1 Samuele 2:21). Forse non fu facile per Anna mantenere il voto che aveva fatto. Questo significava che non avrebbe potuto passare ogni giorno con il figlio che amava così tanto, e quindi non lo avrebbe visto crescere. Ma per Anna il voto che aveva fatto a Geova era una cosa seria. Lei voleva mantenere la promessa che aveva fatto a Dio, quindi fu disposta a sacrificare quello che considerava importante (1 Samuele 2:1, 2; leggi Salmo 61:1, 5, 8).

Stai mantenendo i voti che hai fatto a Geova?

9. A quali domande risponderemo?

9 Adesso che abbiamo compreso che fare un voto a Geova è una cosa seria, cerchiamo di rispondere a queste domande: Quali voti potremmo fare oggi? Quanto dovremmo essere decisi a mantenerli?

IL TUO VOTO DI DEDICAZIONE

Il voto di dedicazione (Vedi il paragrafo 10)

10. Qual è il voto più importante per un cristiano? Che cosa significa fare questo voto?

10 Il voto più importante che un cristiano possa fare è quello con cui dedica la sua vita a Geova. Con una preghiera personale, promettiamo di usare la nostra vita per servire Dio per sempre, qualsiasi cosa succeda. Gesù disse che ‘rinneghiamo’ noi stessi, cioè promettiamo di mettere al primo posto Geova e non noi stessi (Matteo 16:24). Da quel giorno in poi, “apparteniamo a Geova” (Romani 14:8). Per noi la dedicazione è una cosa seria. Ci sentiamo come lo scrittore di un salmo che disse: “Che cosa renderò a Geova per tutti i suoi benefici verso di me? I miei voti pagherò a Geova, sì, di fronte a tutto il suo popolo” (Salmo 116:12, 14).

11. Cos’è successo il giorno che ti sei battezzato?

11 Se hai dedicato la tua vita a Geova e hai simboleggiato la tua dedicazione con il battesimo in acqua, hai fatto una cosa davvero importante. Ti ricordi cosa ha chiesto il fratello che ha pronunciato il discorso del battesimo? Ha chiesto se ti eri dedicato a Geova e se avevi capito che “la tua dedicazione e il tuo battesimo ti identificano come testimone di Geova”. Quando hai risposto di sì, è stato chiaro a tutti i presenti che avevi dedicato la tua vita a Dio e che eri idoneo per essere battezzato come ministro ordinato di Geova. Quanto sarà stato contento Geova di te!

12. (a) Quali domande dovremmo farci? (b) Quali qualità ci incoraggiò a sviluppare Pietro?

12 Quando ti sei battezzato, hai promesso a Geova che avresti usato la tua vita per servirlo e che avresti fatto tutto il possibile per seguire le sue norme. Ma il battesimo è solo l’inizio. Man mano che il tempo passa, tutti noi abbiamo bisogno di continuare a esaminarci. Chiediamoci: “La mia relazione con Geova è diventata più forte da quando mi sono battezzato? Servo sempre Geova con tutto il cuore? (Colossesi 3:23). Prego spesso? Leggo la Bibbia ogni giorno? Vado regolarmente alle adunanze? Partecipo il più possibile all’opera di predicazione? Oppure ho perso un po’ di entusiasmo per queste attività?” Come ci avvertì l’apostolo Pietro, dobbiamo stare attenti a non diventare inattivi nel servizio che rendiamo a Geova. Riusciremo a evitare questo pericolo se ci impegneremo a sviluppare fede, conoscenza, perseveranza e santa devozione. (Leggi 2 Pietro 1:5-8.)

13. Cosa deve comprendere un cristiano dedicato e battezzato?

13 Non possiamo annullare il voto che abbiamo fatto di servire Geova. Anche se ci siamo stancati di servire Geova o di vivere come cristiani, non possiamo cambiare idea e dire che non ci eravamo mai veramente dedicati a Dio e che il nostro battesimo non era valido. * (Vedi la nota in calce.) Se una persona dedicata a Geova commette un peccato grave, sarà responsabile delle sue azioni di fronte a Geova e alla congregazione (Romani 14:12). Vogliamo evitare in modo assoluto il comportamento descritto da Gesù quando disse: “Hai lasciato l’amore che avevi in principio”. Al contrario, vogliamo che Gesù possa dire di noi: “Conosco le tue opere, e il tuo amore e la tua fede e il tuo ministero e la tua perseveranza, e che le tue ultime opere sono più numerose di quelle precedenti” (Rivelazione 2:4, 19). Desideriamo rendere felice Geova impegnandoci a vivere in armonia con la nostra dedicazione.

IL TUO VOTO MATRIMONIALE

Il voto matrimoniale (Vedi il paragrafo 14)

14. Qual è il secondo voto più importante che una persona può fare, e perché?

14 Il secondo voto più importante che una persona può fare è quello matrimoniale. Il matrimonio è sacro, quindi Geova considera il voto matrimoniale come una cosa molto seria. Quando pronunciano i loro voti, gli sposi fanno una promessa davanti a Geova e a tutti i presenti. Di solito promettono di amarsi, rispettarsi e avere cura l’uno dell’altra finché vivranno insieme sulla terra secondo la disposizione matrimoniale di Dio. Anche se non tutti gli sposi usano queste stesse parole, fanno tutti comunque un voto davanti a Dio. Diventano così marito e moglie, e la loro unione dovrà durare per tutta la vita (Genesi 2:24; 1 Corinti 7:39). Infatti Gesù disse: “Quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”. Chi si sposa non dovrebbe pensare che, se il matrimonio non dovesse funzionare, potrà sempre divorziare (Marco 10:9).

15. Perché i cristiani non devono considerare il matrimonio come lo considera il mondo?

15 Ovviamente, visto che non esistono esseri umani perfetti, non esistono neanche matrimoni perfetti. Ecco perché la Bibbia dice che tutti quelli che si sposano “avranno tribolazione”, di tanto in tanto (1 Corinti 7:28). Oggi nel mondo molti considerano il matrimonio in modo superficiale. Pensano che, se le cose non dovessero andare bene, potranno sempre divorziare. Ma i cristiani, sia uomini che donne, non considerano il matrimonio in questo modo. Capiscono di aver pronunciato il voto matrimoniale di fronte a Dio. Sanno che, se non mantenessero il loro voto, questo sarebbe come dire a Dio una bugia, e lui odia i bugiardi (Levitico 19:12; Proverbi 6:16-19). Quindi i cristiani sposati fanno bene a ricordare le parole dell’apostolo Paolo, che disse: “Sei legato ad una moglie? Smetti di cercare uno scioglimento” (1 Corinti 7:27). Paolo disse queste parole perché sapeva anche che Geova odia il divorzio ottenuto con l’inganno (Malachia 2:13-16).

16. Cosa dice la Bibbia del divorzio e della separazione?

16 Gesù insegnò che, secondo le Scritture, marito e moglie possono divorziare solo se uno dei due commette adulterio e l’altro, che è innocente, decide di non perdonarlo (Matteo 19:9; Ebrei 13:4). E che dire della separazione? Anche su questo la Bibbia è chiara. (Leggi 1 Corinti 7:10, 11.) Le Scritture non indicano i motivi per cui marito e moglie possano separarsi. A volte, però, un cristiano potrebbe trovarsi in una situazione in cui pensa che la separazione sia assolutamente necessaria. Ad esempio, alcuni potrebbero essere convinti che la loro vita o la loro relazione con Geova siano in grave pericolo, se continuassero a vivere con una persona violenta o apostata. * (Vedi la nota in calce.)

17. Cosa possono fare i cristiani sposati per far durare nel tempo il loro matrimonio?

17 Se una coppia chiede agli anziani dei consigli su come rendere più forte il proprio matrimonio, questi potrebbero chiedere alla coppia se ha guardato il video Che cos’è il vero amore? e se ha studiato l’opuscolo La vostra famiglia può essere felice. Queste pubblicazioni mettono in evidenza princìpi biblici che possono aiutare a rendere più forte il matrimonio. Una coppia ha detto: “Da quando studiamo questo opuscolo, il nostro matrimonio è più felice che mai”. Una sorella pensava che il suo matrimonio, dopo 22 anni, fosse ormai alla fine. Poi ha guardato il video e ha detto: “Anche se eravamo tutti e due battezzati, ci eravamo allontanati l’uno dall’altra dal punto di vista emotivo. Questo video è arrivato proprio al momento giusto! La nostra vita di coppia adesso è migliorata tantissimo”. Non c’è dubbio: se marito e moglie mettono in pratica i princìpi di Geova, saranno più felici e il loro matrimonio sarà più forte.

IL VOTO DI CHI È NEL SERVIZIO SPECIALE A TEMPO PIENO

18, 19. (a) Cos’hanno fatto molti genitori cristiani? (b) Che voto ha fatto chi è nel servizio speciale a tempo pieno? Spiegate.

18 All’inizio dell’articolo abbiamo parlato dei voti che avevano fatto Iefte e Anna. A motivo di quei voti, sia la figlia di Iefte che il figlio di Anna usarono la loro vita per servire Geova in modi speciali. Oggi molti genitori cristiani hanno incoraggiato i loro figli a iniziare a svolgere il ministero a tempo pieno e a usare la loro vita per servire Dio. Tutti noi possiamo fare la nostra parte per incoraggiare questi giovani a continuare il loro servizio (Giudici 11:40; Salmo 110:3).

Il voto del servizio speciale a tempo pieno (Vedi il paragrafo 19)

19 L’Ordine mondiale dei servitori speciali a tempo pieno dei Testimoni di Geova oggi è composto da circa 67.000 membri. Alcuni servono alla Betel, nelle costruzioni o nella circoscrizione. Altri sono insegnanti sul campo, pionieri speciali, missionari, oppure servitori presso le Sale delle Assemblee o le sedi di scuole bibliche. Tutti loro hanno fatto un “Voto di ubbidienza e povertà”. Con questo voto hanno promesso di impegnarsi a svolgere qualsiasi incarico nel servizio a Geova, a vivere una vita semplice e a non fare un lavoro secolare senza essere autorizzati. Non è la persona a essere considerata speciale, ma l’incarico che ha ricevuto. Tutti questi fratelli e sorelle sono umili e decisi a mantenere il loro voto per tutto il tempo che saranno nel servizio speciale a tempo pieno.

20. Come dobbiamo considerare i voti che facciamo a Dio, e perché?

20 In questo articolo abbiamo esaminato tre voti che potremmo fare a Dio. Forse anche tu hai fatto alcuni di questi voti. È chiaro che dobbiamo considerare i voti che facciamo a Geova come una cosa seria e che dobbiamo fare tutto il possibile per mantenerli (Proverbi 20:25). Se non lo facessimo, le conseguenze potrebbero essere gravi (Ecclesiaste 5:6). Quindi imitiamo l’atteggiamento dello scrittore di un salmo, che disse a Geova: “Certamente innalzerò melodie al tuo nome per sempre, affinché io paghi di giorno in giorno i miei voti” (Salmo 61:8).

^ par. 7 Anna promise a Geova che, se avesse avuto un figlio, questo sarebbe stato un nazireo per tutta la vita. Quindi suo figlio sarebbe stato separato per il servizio a Geova, cioè completamente dedicato a quel servizio (Numeri 6:2, 5, 8).

^ par. 13 Prima che una persona sia considerata idonea per il battesimo, gli anziani devono esaminare con lei molte cose. Quindi il battesimo potrà essere considerato non valido solo in casi molto rari.

^ par. 16 Vedi l’appendice “Il punto di vista biblico su divorzio e separazione”, nel libro “Mantenetevi nell’amore di Dio”.