Seconda lettera ai Corinti 12:1-21

  • Le visioni di Paolo (1-7a)

  • “Una spina nella carne” (7b-10)

  • Non inferiore agli apostoli sopraffini (11-13)

  • La preoccupazione di Paolo per i corinti (14-21)

12  Mi devo vantare. Non che sia utile, ma passerò alle visioni soprannaturali+ e alle rivelazioni del Signore.+  Conosco un uomo unito a Cristo che 14 anni fa — se con il corpo o fuori dal corpo non lo so, lo sa Dio — fu rapito fino al terzo cielo.  E so che quell’uomo — se con il corpo o separato dal corpo non lo so, lo sa Dio —  fu rapito nel paradiso e sentì parole che non possono essere dette e che a un uomo non è lecito pronunciare.  Mi vanterò di quell’uomo; per quel che riguarda me, invece, mi vanterò soltanto delle mie debolezze.  Anche se volessi vantarmi non sarei un folle, perché direi la verità. Ma evito di farlo, affinché nessuno mi attribuisca* più di ciò che vede in me o sente da me  per il fatto che ho ricevuto rivelazioni tanto straordinarie. Per evitare che io mi esalti, mi è stata data una spina nella carne,+ un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi* affinché io non mi esalti.  Tre volte ho supplicato il Signore di allontanarla da me,  ma egli mi ha detto: “Ti basta la mia immeritata bontà,* perché la mia potenza è resa completa nella debolezza”.+ Sarò dunque felicissimo di vantarmi delle mie debolezze, affinché la potenza del Cristo rimanga su di me come una tenda. 10  Perciò mi rallegro delle debolezze, degli insulti, dei momenti di bisogno, delle persecuzioni e delle difficoltà per amore di Cristo, perché quando sono debole, allora sono potente.+ 11  Sono diventato folle, ma siete stati voi a costringermi. Voi infatti avreste dovuto raccomandarmi, visto che non sono stato in nulla inferiore ai vostri apostoli sopraffini, per quanto io non sia nulla.+ 12  In mezzo a voi i segni di un apostolo sono stati compiuti con grande perseveranza,+ e con segni, prodigi* e opere potenti.+ 13  In cosa, infatti, siete stati meno privilegiati rispetto alle altre congregazioni, se non nel fatto che non vi sono stato di peso?+ Perdonatemi questo torto. 14  Ecco, questa è la terza volta che sono pronto a venire da voi, ma non vi sarò di peso, perché non cerco i vostri averi,+ ma voi. Infatti non sono i figli+ a dover mettere da parte per i genitori, ma i genitori per i figli. 15  Per quanto mi riguarda, sarò felicissimo di spendere tutto e di essere completamente speso per voi.*+ Se vi amo così tanto, merito di essere amato di meno? 16  Comunque sia, non vi sono stato di peso.+ Eppure dite che sono stato astuto e vi ho preso con l’inganno. 17  Ho forse approfittato di voi tramite qualcuno di quelli che vi ho mandato? 18  Ho pregato Tito di venire da voi, e con lui ho mandato l’altro fratello. Tito ha forse approfittato di voi in qualche modo?+ Non abbiamo camminato con lo stesso spirito e sulle stesse orme? 19  Per tutto questo tempo avete forse pensato che ci stessimo giustificando davanti a voi? È davanti a Dio che noi parliamo uniti a Cristo. Ma tutto quello che facciamo, miei cari, è per edificarvi. 20  Temo infatti che in qualche modo, quando arriverò, non vi troverò come vorrei e voi non mi troverete come vorreste; ho paura, anzi, che possano esserci liti, gelosie, scoppi d’ira, rivalità, maldicenze, pettegolezzi, orgoglio e disordini. 21  Temo che, quando verrò di nuovo, il mio Dio mi umilierà davanti a voi e io dovrò piangere molti che in precedenza hanno peccato e non si sono pentiti dell’impurità, dell’immoralità sessuale* e del comportamento sfrontato* a cui si sono dati.

Note in calce

O “accrediti”.
O “colpirmi”.
O “portenti”.
O “per le vostre anime”.
In greco pornèia. Vedi Glossario.
O “comportamento spudorato”. In greco asèlgeia. Vedi Glossario, “comportamento sfrontato”.