Lettera ai Galati 4:1-31

  • Non più schiavi, ma figli (1-7)

  • Paolo è preoccupato per i galati (8-20)

  • Agar e Sara, due patti (21-31)

    • La Gerusalemme di sopra (26)

4  Ora dico che, finché è piccolo, l’erede non è affatto diverso da uno schiavo, anche se è padrone di tutto,  ma è affidato a tutori e amministratori* fino al giorno prestabilito dal padre.  Così anche noi, quando eravamo bambini, eravamo schiavi dei princìpi basilari del mondo.+  Ma quando fu trascorso il periodo stabilito, Dio mandò suo Figlio, che nacque da una donna+ ed era sotto la legge,+  perché riscattasse* quelli che erano sotto la legge,+ affinché noi ricevessimo l’adozione come figli.+  Ora, visto che siete figli, Dio ha mandato nei nostri cuori+ lo spirito+ di suo Figlio, che grida: “Abba,* Padre!”+  Perciò non sei più schiavo, ma figlio; e se sei figlio, allora Dio ti ha anche costituito erede.+  Tuttavia, quando non conoscevate Dio eravate schiavi di quelli che non sono veramente dèi.  Ma ora che avete conosciuto Dio, anzi, ora che siete stati conosciuti da Dio, come mai vi volgete di nuovo a quei deboli+ e miseri princìpi basilari e volete tornare a esserne schiavi?+ 10  Voi osservate scrupolosamente giorni, mesi,+ stagioni e anni. 11  Sono preoccupato per voi. Temo che in qualche modo i miei sforzi per voi siano stati inutili. 12  Fratelli, vi supplico: diventate come me, perché anch’io ero come voi.+ Non mi avete fatto nessun torto. 13  Ma sapete che la prima volta che vi ho annunciato la buona notizia è stato a motivo di un’infermità fisica. 14  E nonostante le mie condizioni di salute fossero una prova per voi, non mi avete trattato con disprezzo né avete provato disgusto;* al contrario mi avete accolto come un angelo di Dio, come Cristo Gesù. 15  Dov’è quella vostra felicità? Sono sicuro infatti che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati gli occhi e me li avreste dati.+ 16  Ebbene, sono diventato vostro nemico perché vi dico la verità? 17  Quelli fanno di tutto per conquistarvi, ma non hanno intenzioni oneste: vogliono allontanarvi da me, così che siate ansiosi di seguire loro. 18  È sempre bello, invece, che qualcuno cerchi di conquistarvi con intenzioni oneste, e non solo quando io sono fra voi. 19  Figli miei,+ per voi sono di nuovo in travaglio, finché Cristo non si sarà formato* in voi. 20  Vorrei essere lì con voi in questo momento e parlarvi in tono diverso, perché sono perplesso a causa vostra. 21  Ditemi, voi che volete essere sotto la legge: non sentite cosa dice la Legge? 22  Per esempio è scritto che Abraamo ebbe due figli, uno dalla serva+ e uno dalla donna libera;+ 23  il figlio della serva nacque nella maniera consueta,*+ mentre quello della donna libera grazie a una promessa.+ 24  Queste cose hanno un significato simbolico: le due donne rappresentano due patti. Uno è quello del monte Sinai,+ che genera figli per la schiavitù e che è Àgar. 25  Àgar rappresenta il Sinai,+ un monte dell’Arabia, e corrisponde alla Gerusalemme d’oggi, che infatti è schiava insieme ai suoi figli. 26  Ma la Gerusalemme di sopra è libera, ed è nostra madre. 27  Infatti è scritto: “Rallegrati, donna sterile che non partorisce; prorompi in grida di gioia, donna che non ha le doglie, perché i figli della donna abbandonata sono più numerosi dei figli di quella che ha un marito”.+ 28  Ora voi, fratelli, siete figli della promessa, come lo era Isacco.+ 29  Ma proprio come allora il figlio nato nella maniera consueta* perseguitava quello nato mediante lo spirito,+ così avviene anche ora.+ 30  Tuttavia, cosa dice il passo della Scrittura? “Manda via la serva e suo figlio, perché il figlio della serva non sarà mai erede con il figlio della donna libera”.+ 31  Dunque, fratelli, noi non siamo figli della serva, ma della donna libera.

Note in calce

O “economi”.
O “liberasse”.
Appellativo di origine ebraica o aramaica che significa “padre”.
O “né mi avete sputato addosso”.
O “non avrà preso forma”.
Lett. “secondo la carne”.
Lett. “secondo la carne”.