Genesi 40:1-23

  • Giuseppe interpreta dei sogni (1-19)

    • “L’interpretazione dei sogni appartiene a Dio” (8)

  • Festa di compleanno del faraone (20-23)

40  Dopo qualche tempo, il capo dei coppieri+ del re d’Egitto e il capo dei panettieri offesero il loro signore, il re d’Egitto.  Perciò il faraone si arrabbiò con i suoi due funzionari, il capo dei coppieri e il capo dei panettieri,+  e li fece mettere in prigione nella casa del capo della guardia,+ dove era prigioniero anche Giuseppe.+  Quindi il capo della guardia incaricò Giuseppe di stare con loro e di assisterli.+ I due rimasero in prigione per un po’ di tempo.*  Ora, nella stessa notte, sia il coppiere che il panettiere del re d’Egitto, che erano rinchiusi nella prigione, fecero un sogno, ognuno con un particolare significato.  Quando la mattina successiva Giuseppe andò da loro, li vide demoralizzati.  Quindi chiese ai funzionari del faraone che erano detenuti con lui nella casa del suo padrone: “Perché oggi avete la faccia triste?”  Loro risposero: “Tutti e due abbiamo fatto un sogno, ma non c’è nessuno che sappia interpretarcelo”. Giuseppe disse loro: “L’interpretazione dei sogni appartiene a Dio.+ Vi prego, raccontatemeli”.  Allora il capo dei coppieri raccontò il suo sogno a Giuseppe. Gli disse: “Nel mio sogno c’era davanti a me una vite 10  con tre tralci. Come ha iniziato a germogliare, la vite ha messo i fiori e poi ha prodotto grappoli di uva matura. 11  Io avevo in mano il calice del faraone; allora ho preso l’uva e l’ho spremuta nel calice. Dopodiché ho dato il calice al faraone”. 12  Quindi Giuseppe gli disse: “L’interpretazione è questa: i tre tralci sono tre giorni; 13  fra tre giorni il faraone ti farà uscire* e ti restituirà al tuo incarico,+ e tu porgerai il calice al faraone come facevi prima, quando eri il suo coppiere.+ 14  Quando le cose ti andranno bene, però, ricordati di me. Ti prego, mostrami amore leale: parla di me al faraone e tirami fuori da questo posto. 15  Io infatti sono stato portato via con la forza dal paese degli ebrei,+ e non ho fatto nulla qui per essere messo in prigione”.*+ 16  Vedendo che l’interpretazione data da Giuseppe era buona, il capo dei panettieri gli disse: “Anch’io ho fatto un sogno: sulla mia testa c’erano tre cesti di pane bianco; 17  il cesto più in alto conteneva cibi d’ogni tipo cotti al forno per il faraone, e c’erano uccelli che mangiavano da quel cesto sopra la mia testa”. 18  Quindi Giuseppe rispose: “L’interpretazione è questa: i tre cesti sono tre giorni; 19  fra tre giorni il faraone ti decapiterà* e ti appenderà a un palo, e gli uccelli mangeranno la tua carne”.+ 20  Il terzo giorno era il compleanno del faraone,+ il quale fece una festa per tutti i suoi servitori. Davanti a tutti loro il faraone convocò* sia il capo dei coppieri che il capo dei panettieri. 21  Restituì il capo dei coppieri al suo incarico di coppiere — e questi continuò quindi a porgere il calice al faraone — 22  ma fece appendere a un palo il capo dei panettieri, proprio secondo l’interpretazione data loro da Giuseppe.+ 23  Comunque il capo dei coppieri non si ricordò di Giuseppe; si dimenticò di lui.+

Note in calce

Lett. “giorni”.
Lett. “alzerà la tua testa”.
Lett. “cisterna”, “buca”.
Lett. “alzerà la tua testa da te”.
Lett. “alzò la testa di”.