Geremia 26:1-24

  • Geremia minacciato di morte (1-15)

  • Geremia risparmiato (16-19)

    • Citata la profezia di Michea (18)

  • Il profeta Uria (20-24)

26  All’inizio del regno di Ioiachìm,+ figlio di Giosìa, re di Giuda, Geremia ricevette questo messaggio* di Geova:  “Questo è ciò che Geova dice: ‘Mettiti nel cortile della casa di Geova e parla di* tutti gli abitanti delle città di Giuda che vengono ad adorare* nella casa di Geova. Di’ loro tutto quello che ti comando; non togliere nemmeno una parola.  Forse ascolteranno e ognuno abbandonerà la sua cattiva condotta, e io cambierò idea* riguardo alla calamità che penso di far abbattere su di loro a causa delle loro azioni malvagie.+  Di’ loro: “Questo è ciò che Geova dice: ‘Se non mi ascolterete osservando la mia legge,* che vi ho posto davanti,  e ascoltando le parole dei miei servitori, i profeti, che vi mando più e più volte,* e che voi non ascoltate,+  allora io renderò questa casa come Silo,+ e farò di questa città qualcosa di maledetto agli occhi di tutte le nazioni della terra’”’”.+  I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo sentirono Geremia dire queste parole nella casa di Geova.+  E quando Geremia ebbe finito di pronunciare tutto ciò che Geova gli aveva comandato di riferire al popolo, allora i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo afferrarono e dissero: “Di certo morirai!  Per quale motivo hai profetizzato nel nome di Geova, dicendo: ‘Questa casa diventerà come Silo, e questa città sarà devastata e lasciata senza abitanti’?” E tutto il popolo si radunò attorno a Geremia nella casa di Geova. 10  Quando furono loro riferite queste parole, i principi di Giuda salirono dalla casa* del re alla casa di Geova e si sedettero all’ingresso della nuova porta di Geova.+ 11  I sacerdoti e i profeti dissero ai principi e a tutto il popolo: “Quest’uomo merita la pena di morte,+ perché ha profetizzato contro questa città proprio come avete sentito con i vostri orecchi”.+ 12  Geremia allora disse a tutti i principi e a tutto il popolo: “È stato Geova a mandarmi a profetizzare contro questa casa e contro questa città tutte le parole che avete sentito.+ 13  Ora, perciò, correggete la vostra condotta e le vostre azioni e ubbidite alla voce di Geova vostro Dio, e Geova cambierà idea* riguardo alla calamità che ha annunciato contro di voi.+ 14  Quanto a me, sono nelle vostre mani. Fatemi tutto quello che sembra buono e giusto ai vostri occhi. 15  Ma sappiate per certo che, se mi mettete a morte, farete ricadere su di voi, su questa città e sui suoi abitanti sangue innocente. Infatti è stato davvero Geova a mandarmi da voi, perché vi pronunciassi tutte queste parole e ve le facessi sentire”. 16  Quindi i principi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: “Quest’uomo non merita la pena di morte, perché ci ha parlato nel nome di Geova nostro Dio”. 17  A quel punto, alcuni degli anziani del paese si alzarono e dissero a tutta la congregazione del popolo: 18  “Michèa+ di Morèset, che profetizzava ai giorni di Ezechìa, re di Giuda,+ disse a tutto il popolo di Giuda: ‘Questo è ciò che Geova degli eserciti dice: “Sìon sarà arata come un campo,Gerusalemme diverrà mucchi di rovine+e il monte della Casa* un’altura boscosa”’.+ 19  “Ezechìa, re di Giuda, insieme a tutto Giuda, lo mise forse a morte? Non temette piuttosto Geova e non implorò il favore* di Geova, tanto che Geova cambiò idea* riguardo alla calamità che aveva annunciato contro di loro?+ Così stiamo per fare abbattere su di noi* una grande calamità. 20  “E c’era un altro uomo che profetizzava nel nome di Geova: Urìa,* figlio di Semaìa, di Chiriàt-Iearìm.+ Profetizzò contro questa città e contro questo paese parole simili a quelle di Geremia. 21  Il re Ioiachìm,+ tutti i suoi valorosi guerrieri e tutti i principi sentirono le sue parole, e il re cercò di metterlo a morte.+ Quando Urìa lo venne a sapere, subito ebbe paura e fuggì in Egitto. 22  Allora il re Ioiachìm mandò in Egitto Elnatàn,+ figlio di Acbòr, e altri uomini con lui. 23  Questi dall’Egitto portarono Urìa dal re Ioiachìm, che lo uccise con la spada+ e ne gettò il cadavere nel cimitero della gente comune”. 24  Comunque Aicàm,+ figlio di Sàfan,+ aiutò Geremia, che così non fu consegnato nelle mani del popolo per essere messo a morte.+

Note in calce

Lett. “parola”.
O “a”.
O “inchinarsi”.
O “mi rammaricherò”.
O “insegnamento”.
Lett. “alzandomi di buon’ora e mandando”.
O “palazzo”.
O “si rammaricherà”.
O “tempio”.
O “sulle nostre anime”.
O “si rammaricò”.
O “cercò di addolcire il volto”.
O “Urìja”.