Geremia 39:1-18

  • Caduta di Gerusalemme (1-10)

    • Sedechia fugge e viene catturato (4-7)

  • Disposto che Geremia sia protetto (11-14)

  • Ebed-Melec avrà salva la vita (15-18)

39  Nel 9º anno di Sedechìa, re di Giuda, nel 10º mese, Nabucodònosor,* re di Babilonia, e tutto il suo esercito arrivarono a Gerusalemme e la assediarono.+  Nell’11º anno di Sedechìa, nel 4º mese, il 9º giorno del mese, fu aperta una breccia nelle mura della città.+  E tutti i principi del re di Babilonia — il samgàr Nergàl-Sarèzer, il rabsarìs Nebo-Sarsechìm,* il rabmàg* Nergàl-Sarèzer e tutti gli altri principi del re di Babilonia — entrarono e si sedettero presso la Porta di Mezzo.+  Quando Sedechìa, re di Giuda, e tutti i soldati li videro, fuggirono+ e lasciarono la città di notte, passando per il giardino del re, attraverso la porta fra le doppie mura, e proseguirono per la via dell’Àraba.+  Ma i caldei li inseguirono e raggiunsero Sedechìa nelle pianure desertiche di Gèrico.+ Lo catturarono e lo portarono da Nabucodònosor,* re di Babilonia, a Ribla,+ nel paese di Àmat,+ dove il re emise la sentenza su di lui.  Lì a Ribla il re di Babilonia fece scannare i figli di Sedechìa davanti ai suoi occhi; fece scannare anche tutti i nobili di Giuda.+  Poi accecò Sedechìa e lo legò con catene di rame per condurlo a Babilonia.+  Dopodiché i caldei bruciarono la casa* del re e le case del popolo,+ e abbatterono le mura di Gerusalemme.+  Nebuzaradàn,+ capo della guardia, portò in esilio a Babilonia il resto degli abitanti della città che erano sopravvissuti, i disertori che erano passati a lui e il resto del popolo rimasto. 10  Comunque lasciò nel paese di Giuda alcuni dei più poveri, coloro che non possedevano proprio niente. Quel giorno inoltre diede loro vigne e campi da coltivare.*+ 11  Ora Nabucodònosor,* re di Babilonia, diede a Nebuzaradàn, capo della guardia, questi ordini riguardo a Geremia: 12  “Prendilo e abbi cura di lui; non fargli nulla di male e dagli tutto quello che ti chiede”.+ 13  Pertanto il capo della guardia Nebuzaradàn, il rabsarìs* Nebusazbàn, il rabmàg* Nergàl-Sarèzer e tutti gli uomini principali del re di Babilonia mandarono a prendere 14  Geremia dal Cortile della Guardia+ e lo affidarono a Ghedalìa,+ figlio di Aicàm,+ figlio di Sàfan,+ perché lo portasse a casa sua. Così Geremia rimase a vivere fra il popolo. 15  Mentre era ancora imprigionato nel Cortile della Guardia,+ Geremia aveva ricevuto questo messaggio* di Geova: 16  “Va’ da Èbed-Mèlec,+ l’etiope, e digli: ‘Questo è ciò che Geova degli eserciti, l’Iddio d’Israele, dice: “Ecco, faccio avverare su questa città le mie parole portando su di lei la calamità e non il bene, e in quel giorno lo vedrai accadere”’. 17  “‘Ma in quel giorno ti libererò’, dichiara Geova, ‘e non sarai consegnato nelle mani degli uomini che temi’. 18  “‘Io infatti ti provvederò sicuramente una via di scampo, e non morirai sotto i colpi della spada. Avrai la tua vita* come bottino,*+ perché hai confidato in me’,+ dichiara Geova”.

Note in calce

Lett. “Nabucodòrosor”, variante dello stesso nome.
O, secondo una diversa divisione del testo ebraico, “Nergàl-Sarèzer, Samgàr-Nebo, Sarsechìm, Rabsarìs”.
O “l’astrologo (mago) capo”.
Lett. “Nabucodòrosor”, variante dello stesso nome.
O “palazzo”.
O forse “servizi obbligatori”.
Lett. “Nabucodòrosor”, variante dello stesso nome.
O “il capo funzionario di corte”.
O “l’astrologo (mago) capo”.
Lett. “parola”.
O “anima”.
O “avrai salva la vita”.