Geremia 41:1-18

  • Ghedalia assassinato da Ismaele (1-10)

  • Ismaele messo in fuga da Ioanan (11-18)

41  Nel settimo mese Ismaele,+ figlio di Netanìa, figlio di Elisàma, della discendenza reale,* uno degli uomini principali del re, andò da Ghedalìa, figlio di Aicàm, a Mizpa insieme a 10 uomini.+ Mentre mangiavano tutti insieme a Mizpa,  Ismaele, figlio di Netanìa, insieme ai 10 uomini con lui, si alzò e colpì con la spada Ghedalìa, figlio di Aicàm, figlio di Sàfan. Così mise a morte l’uomo che il re di Babilonia aveva nominato governatore sul paese.  Ismaele uccise anche tutti i giudei che erano con Ghedalìa a Mizpa, oltre ai soldati caldei che si trovavano lì.  Due giorni dopo l’uccisione di Ghedalìa, prima che la cosa si venisse a sapere,  da Sìchem,+ Silo+ e Samarìa+ arrivarono 80 uomini. Avevano le barbe rasate e le vesti strappate, e si erano fatti tagli sul corpo.+ Avevano con sé offerte di cereali e incenso*+ da portare alla casa di Geova.  Allora Ismaele, figlio di Netanìa, uscì da Mizpa per andare loro incontro, piangendo mentre camminava. Dopo averli raggiunti, disse loro: “Venite da Ghedalìa, figlio di Aicàm”.  Una volta in città, però, Ismaele, figlio di Netanìa, e i suoi uomini li scannarono e li gettarono in una cisterna.  Ma 10 di quegli uomini avevano detto a Ismaele: “Non metterci a morte: abbiamo nascosto nei campi scorte di frumento, orzo, olio e miele”. Perciò Ismaele non li aveva messi a morte insieme ai loro fratelli.  Quanto ai cadaveri degli uomini che aveva ucciso, Ismaele li aveva gettati in una grande cisterna, quella che il re Asa aveva costruito durante la guerra contro Baàsa, re d’Israele.+ Fu quella la cisterna che Ismaele, figlio di Netanìa, aveva riempito con gli uomini uccisi. 10  Ismaele prese prigioniero tutto il resto del popolo che era a Mizpa:+ le figlie del re e tutto il popolo che era rimasto a Mizpa, su cui Nebuzaradàn, capo della guardia, aveva nominato Ghedalìa,+ figlio di Aicàm. Ismaele, figlio di Netanìa, li prese prigionieri e si diresse verso il territorio degli ammoniti.+ 11  Quando Ioanàn,+ figlio di Carèa, e tutti i comandanti militari che erano con lui vennero a sapere di tutto il male che Ismaele, figlio di Netanìa, aveva fatto, 12  presero i loro uomini e andarono a combattere contro Ismaele, figlio di Netanìa, e lo trovarono presso le grandi acque* di Gàbaon. 13  Tutti i prigionieri di Ismaele furono molto contenti di vedere Ioanàn, figlio di Carèa, e tutti i comandanti militari con lui. 14  Quindi tutti quelli che Ismaele aveva fatto prigionieri a Mizpa+ si voltarono e tornarono indietro con Ioanàn, figlio di Carèa. 15  Ma Ismaele, figlio di Netanìa, e otto dei suoi uomini riuscirono a sfuggire a Ioanàn e andarono dagli ammoniti. 16  Ioanàn, figlio di Carèa, e tutti i comandanti militari che erano con lui presero il resto del popolo che era stato portato via da Mizpa, cioè quelli che loro avevano liberato dalle mani di Ismaele, figlio di Netanìa, dopo che questi aveva ucciso Ghedalìa,+ figlio di Aicàm. Presero gli uomini, i soldati, le donne, i bambini e i funzionari di corte e li riportarono indietro da Gàbaon. 17  Quindi partirono e poi si fermarono nell’alloggio per i viaggiatori di Chimàm vicino a Betlemme,+ con l’intenzione di proseguire per l’Egitto+ 18  a motivo dei caldei. Infatti avevano paura di loro, visto che Ismaele, figlio di Netanìa, aveva ucciso Ghedalìa, figlio di Aicàm, che il re di Babilonia aveva nominato governatore sul paese.+

Note in calce

Lett. “del seme del regno”.
O “olibano”, vedi Glossario.
O forse “grande piscina”.