Giobbe 30:1-31

  • Giobbe descrive com’è cambiata la sua situazione (1-31)

    • Preso in giro da chi non vale niente (1-15)

    • Gli sembra di non ricevere aiuto (20, 21)

    • “La mia pelle è divenuta scura” (30)

30  “Ora sono uno zimbello per loro,+loro che sono più giovani di me,i cui padri avrei rifiutato di mettere insieme ai caniche facevano la guardia al mio gregge.   A che mi sarebbe servita la potenza delle loro mani? Il loro vigore è svanito.   Sono logorati dal bisogno e dalla fame,rosicchiano in un terreno inaridito,un terreno già misero e desolato.   Raccolgono erba salata tra i cespugli;si nutrono di radici di ginestra.   Vengono scacciati dalla comunità;+la gente grida contro di loro come fossero ladri.   Vivono sulle pendici dei dirupi,*nelle fenditure del terreno e delle rocce.   Gridano dai cespuglie si accalcano fra le ortiche.   Sono figli di insensati e di gente senza nome,e sono stati cacciati via* dal paese.   Ma ora mi prendono in giro anche con i loro canti,+e sono divenuto per loro oggetto di disprezzo.*+ 10  Mi detestano e prendono le distanze da me;+non esitano a sputarmi in faccia.+ 11  Dio mi ha disarmato* e umiliato,e loro non hanno ritegno* in mia presenza. 12  Insorgono come una folla alla mia destra,e io sono costretto a fuggire;mettono trappole sul mio cammino. 13  Distruggono i miei sentierie aggravano le mie disgrazie,+senza che nessuno li fermi.* 14  Arrivano come attraverso un’ampia breccia nelle mura;avanzano in mezzo alla devastazione. 15  Il terrore mi schiaccia;la mia dignità viene spazzata via come dal vento,e la mia salvezza svanisce come le nubi. 16  Ora la vita* fugge via da me;+mi hanno assalito giorni di afflizione.+ 17  Di notte mi sento trafiggere le ossa;*+dolori lancinanti non mi danno tregua.+ 18  Con grande forza la mia veste viene deformata;*mi soffoca come il collo del mio abito. 19  Dio mi ha gettato nel fango;sono diventato polvere e cenere. 20  Invoco il tuo aiuto, ma non mi rispondi;+sto davanti a te, ma ti limiti a guardarmi. 21  Con crudeltà ti sei messo contro di me;+mi aggredisci con tutta la potenza della tua mano. 22  Mi sollevi e mi fai portare via dal vento;mi lasci in balìa della tempesta.* 23  So che mi condurrai alla morte,alla casa dove tutti i viventi si incontreranno. 24  Nessuno però colpirebbe un uomo distrutto*+quando implora aiuto durante la sua sventura. 25  Non ho forse pianto per chi passava un momento* difficile? Non mi sono addolorato* per il povero?+ 26  Aspettavo il bene, ma è arrivato il male;aspettavo la luce, ma è arrivata l’oscurità. 27  L’agitazione dentro di me non mi dà pace;sono venuti per me giorni di afflizione. 28  Triste me ne vado in giro,+ senza vedere la luce del sole. In mezzo all’assemblea mi alzo e invoco aiuto. 29  Sono divenuto fratello degli sciacallie compagno delle figlie dello struzzo.+ 30  La mia pelle è divenuta scura e cade;+le mie ossa bruciano per il calore.* 31  La mia cetra è usata solo per fare lamento,e il mio flauto per dare voce al pianto.

Note in calce

O “uadi”, vedi Glossario.
Lett. “flagellati”.
Lett. “un proverbio”.
Lett. “ha allentato la corda del mio arco”.
Lett. “sciolgono la briglia”.
O forse “li aiuti”.
O “anima”.
Lett. “le mie ossa vengono perforate”.
O forse “la gravità della mia afflizione mi sfigura”.
O forse “mi dissolvi con uno schianto”.
Lett. “cumulo di macerie”.
O “giorno”.
O “la mia anima non si è addolorata”.
O forse “febbre”.