Ancora una volta gli israeliti abbandonarono Geova e iniziarono ad adorare falsi dèi. Ma questi falsi dèi non fecero nulla per aiutare gli israeliti quando gli ammoniti combatterono contro di loro. Per molti anni gli israeliti soffrirono. Alla fine dissero a Geova: “Abbiamo peccato. Ti preghiamo, salvaci dai nostri nemici”. Gli israeliti distrussero i loro idoli e ricominciarono ad adorare Geova. Geova non voleva che continuassero a soffrire.
Per guidare il popolo nella battaglia contro gli ammoniti fu scelto un guerriero di nome Iefte. Iefte disse a Geova: “Se ci aiuti a vincere questa battaglia, ti prometto che al mio ritorno la prima persona che uscirà di casa per venirmi incontro la darò a te”. Geova ascoltò la preghiera di Iefte e lo aiutò a vincere la battaglia.
Quando Iefte tornò, la prima persona che uscì di casa fu sua figlia, l’unica che aveva. Gli andò incontro danzando e suonando il tamburello. Cosa avrebbe fatto Iefte? Si ricordò della sua promessa e disse: “Oh no, figlia mia! Mi hai spezzato il cuore. Ho fatto una promessa a Geova. Per mantenerla devo mandarti a Silo a servire nel tabernacolo”. Ma sua figlia gli disse: “Padre, se hai fatto una promessa a Geova la devi mantenere. Ti chiedo solo di lasciarmi andare per due mesi sulle montagne con le mie amiche, e poi andrò al tabernacolo”. La figlia di Iefte servì fedelmente nel tabernacolo per tutta la vita. Ogni anno le sue amiche andavano a trovarla a Silo.
“Chi vuole più bene a suo figlio o a sua figlia che a me non è degno di me” (Matteo 10:37)