Essere generosi rende felici
C’è felicità nel dare (ATTI 20:35)
CANTICI: 153, 74
1. In che modo la creazione dimostra che Geova è generoso?
C’È STATO un tempo in cui Geova era completamente da solo. In seguito però decise di trasmettere il dono della vita a delle creature intelligenti in cielo e sulla terra. Questo perché a lui, che è il “felice Dio”, piace fare ‘doni buoni’ (1 Tim. 1:11; Giac. 1:17). E dato che desidera che anche noi siamo felici, ci insegna a essere generosi (Rom. 1:20).
2, 3. (a) Perché essere generosi ci rende felici? (b) Di cosa parleremo in questo articolo?
2 Gli uomini sono stati creati a immagine di Dio (Gen. 1:27). Questo significa che abbiamo le sue stesse qualità. Perciò, possiamo essere felici e soddisfatti se, come lui, ci interessiamo degli altri e siamo generosi (Filip. 2:3, 4; Giac. 1:5). È così che siamo stati creati. Quindi, pur essendo imperfetti, siamo in grado di imitare la generosità di Geova.
3 La Bibbia spiega come possiamo essere generosi e contiene lezioni utili su questo argomento. Vedremo in che modo essere generosi ci permette di avere l’approvazione di Dio e ci aiuta ad assolvere il compito che ci ha affidato. Inoltre, scopriremo perché la generosità ci rende felici e perché dobbiamo continuare a impegnarci per mostrare questa qualità.
POSSIAMO AVERE L’APPROVAZIONE DI GEOVA
4, 5. In che modo Geova e Gesù hanno dimostrato di essere generosi?
4 Dato che Geova desidera che lo imitiamo, è contento quando siamo generosi (Efes. 5:1). Dal modo in cui siamo fatti e dalla straordinaria bellezza della natura intorno a noi comprendiamo che lui vuole che gli esseri umani siano felici (Sal. 104:24; 139:13-16). Quindi, quando anche noi facciamo qualcosa per rendere felici gli altri, diamo onore a Geova.
5 Un altro esempio perfetto di come essere generosi è quello di Gesù. Lui stesso disse: “Il Figlio dell’uomo è venuto non per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come riscatto in cambio di molti” (Matt. 20:28). L’apostolo Paolo esortò i cristiani ad avere “lo stesso modo di pensare di Cristo Gesù”, che “svuotò sé stesso” e “assunse la forma di uno schiavo” (Filip. 2:5, 7). Facciamo quindi bene a chiederci: “Posso imitare ancora meglio l’esempio di Gesù?” (Leggi 1 Pietro 2:21.)
6. Cosa impariamo dalla parabola del buon samaritano? (Vedi l’immagine iniziale.)
6 Avremo l’approvazione di Geova se, come lui e Gesù, ci preoccuperemo del benessere degli altri e faremo il possibile per aiutarli. Attraverso la parabola del buon samaritano Gesù fece capire che i suoi seguaci dovevano essere disposti a fare più del dovuto per aiutare gli altri, indipendentemente da chi fossero e da dove venissero. (Leggi Luca 10:29-37.) Ma perché Gesù raccontò questa parabola? Un ebreo gli aveva chiesto: “Chi è davvero il mio prossimo?” Dalla risposta di Gesù è quindi chiaro che, come il samaritano, dobbiamo essere generosi se vogliamo avere l’approvazione di Dio.
7. In che modo essendo generosi dimostriamo da che parte stiamo nella questione sollevata in Eden?
7 Un altro motivo per cui è importante essere generosi ha a che fare con la questione sollevata nel giardino di Eden. Satana affermò che Adamo ed Eva — e di conseguenza tutti gli esseri umani — sarebbero stati meglio se si fossero concentrati su sé stessi anziché ubbidire a Dio. Eva agì spinta dal desiderio egoistico di essere uguale a Dio, e Adamo dal desiderio egoistico di accontentare Eva (Gen. 3:4-6). Ma l’egoismo non porta mai alla felicità, infatti le conseguenze disastrose della loro decisione sono sotto gli occhi di tutti. Essendo altruisti e generosi, invece, dimostriamo che stiamo dalla parte di Geova e che siamo convinti che lui fa sempre le cose nel modo migliore.
ASSOLVIAMO IL COMPITO CHE DIO CI HA AFFIDATO
8. Perché Adamo ed Eva avrebbero dovuto pensare agli altri?
8 Anche se Adamo ed Eva erano da soli nel giardino di Eden, avrebbero comunque dovuto preoccuparsi del benessere degli altri. Infatti Geova aveva detto loro di moltiplicarsi, riempire la terra e soggiogarla (Gen. 1:28). Proprio come il Creatore, che era molto interessato al benessere delle sue creature, Adamo ed Eva avrebbero dovuto pensare alla felicità dei figli che avrebbero avuto. Era per loro che tutta la terra sarebbe stata trasformata in un paradiso. Questa enorme impresa avrebbe richiesto la collaborazione di tutta la famiglia di Adamo, che sarebbe stata sempre più numerosa.
9. Perché estendere i confini del Paradiso avrebbe reso felici gli esseri umani?
9 Per estendere i confini del Paradiso, gli esseri umani perfetti dovevano lavorare a stretto contatto con Geova. Avrebbero così contribuito alla realizzazione della sua volontà e sarebbero entrati nel suo riposo (Ebr. 4:11). Riusciamo a immaginare la soddisfazione che avrebbero potuto provare? Se si fossero impegnati con altruismo per il bene degli altri, avrebbero ricevuto da Geova enormi ricompense.
10, 11. Cosa dobbiamo fare per assolvere il compito di predicare e fare discepoli?
10 Oggi Geova ha affidato ai suoi servitori l’importante compito di predicare e fare discepoli. Per assolverlo dobbiamo preoccuparci sinceramente del benessere degli altri. Saremo in grado di continuare a svolgere quest’opera solo se abbiamo la giusta motivazione, cioè l’amore per Dio e per il prossimo.
11 Nel I secolo Paolo definì sé stesso e altri cristiani “collaboratori di Dio” perché svolgevano il compito di piantare e innaffiare i semi della verità del Regno (1 Cor. 3:6, 9). Anche noi possiamo essere “collaboratori di Dio” usando generosamente tempo, risorse ed energie per svolgere l’opera di predicazione che ci ha affidato. Questo è davvero un grande onore per noi!
12, 13. Quali soddisfazioni si possono provare nell’opera di fare discepoli?
12 Quando usiamo con generosità tempo ed energie per predicare e fare discepoli proviamo grande gioia. Come molti fratelli e sorelle possono confermare, poche cose danno più soddisfazione che studiare la Bibbia con persone che fanno progressi spirituali. Vedere i loro visi raggianti quando capiscono le verità bibliche, rafforzano la loro fede, fanno cambiamenti nella loro vita e iniziano a parlare ad altri della verità ci rende molto felici. Gesù provò la stessa felicità quando i 70 che aveva mandato a predicare “tornarono pieni di gioia” per i buoni risultati ottenuti (Luca 10:17-21).
13 I proclamatori di tutto il mondo sono entusiasti quando vedono l’effetto positivo che la buona notizia ha sulla vita delle persone. Prendiamo il caso di una giovane sorella single di nome Anna che, desiderando fare di più per Geova, si è trasferita in una zona dell’Europa orientale dove c’è più bisogno di proclamatori. * “Qui è molto facile cominciare studi biblici e questo mi entusiasma”, scrive Anna. “Il servizio mi rende molto felice. Quando torno a casa, non ho tempo per pensare troppo ai miei problemi. Mi concentro invece sulle preoccupazioni e sui problemi di quelli che studiano con me. Cerco di trovare il modo di incoraggiarli e di fare qualcosa di pratico per loro. Sono convinta che ‘c’è più felicità nel dare che nel ricevere’” (Atti 20:35).
14. Perché nel ministero proviamo gioia anche quando pochi ascoltano la buona notizia?
14 Quando diamo alle persone l’opportunità di ascoltare la buona notizia proviamo gioia indipendentemente dalla loro reazione. Il nostro compito infatti è simile a quello del profeta Ezechiele, a cui Geova disse: “Devi riferire loro le mie parole, che ascoltino o meno” (Ezec. 2:7; Isa. 43:10). Anche se le persone potrebbero non gradire il messaggio che portiamo, per Geova i nostri sforzi sono preziosi. (Leggi Ebrei 6:10.) È davvero esemplare l’atteggiamento positivo dimostrato da un fratello, che a proposito del suo ministero ha scritto: “Abbiamo piantato, innaffiato e pregato fiduciosi che Geova farà crescere l’interesse” (1 Cor. 3:6).
POSSIAMO ESSERE FELICI
15. Perché la nostra generosità non dovrebbe dipendere dalla reazione degli altri?
15 Come Geova, anche Gesù vuole che siamo felici essendo generosi. Quando mostriamo generosità, molti reagiscono positivamente. Gesù infatti ci esortò: “Continuate a dare, e vi sarà dato. Vi sarà versata nella piega della veste una quantità generosa, pigiata, scossa e traboccante, perché con la misura con la quale misurate sarà rimisurato a voi” (Luca 6:38). È vero, la nostra generosità non sarà apprezzata da tutti, ma avrà un effetto contagioso su chi invece l’apprezzerà. Quindi cerchiamo di essere generosi indipendentemente dalla reazione degli altri. Un solo atto di generosità potrebbe avere dei risultati inaspettati.
16. Dovremmo essere generosi solo verso chi può darci qualcosa in cambio? Spiegate.
16 Chi è davvero generoso non si aspetta di ricevere qualcosa in cambio. A questo proposito Gesù disse: “Quando fai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi, e allora sarai felice, perché loro non hanno nulla per ripagarti” (Luca 14:13, 14). Nella Bibbia inoltre leggiamo: “Il generoso sarà benedetto”. E un altro versetto dice: “Felice è chiunque mostra considerazione al misero” (Prov. 22:9; Sal. 41:1). Non c’è dubbio, aiutare altri dà vera soddisfazione.
17. Quali sono alcuni modi in cui possiamo mostrare generosità?
17 Quando citò le parole di Gesù “c’è più felicità nel dare che nel ricevere”, Paolo non si stava riferendo solo alle cose materiali, ma anche all’incoraggiamento, ai consigli e all’aiuto pratico che possiamo dare a chi ne ha bisogno (Atti 20:31-35). Con ciò che disse e fece, l’apostolo Paolo ci ha insegnato quanto sia importante dare generosamente tempo, energie, attenzioni e amore.
18. Cosa hanno concluso diversi ricercatori sulla generosità?
18 Anche alcuni ricercatori nel campo delle scienze sociali sono arrivati alla conclusione che essere generosi rende felici. Secondo alcuni di loro, la felicità delle persone aumenta in modo significativo dopo che hanno compiuto gesti gentili. Inoltre le ricerche dimostrano che quando aiutiamo gli altri sentiamo di avere uno scopo nella vita perché soddisfiamo uno dei bisogni fondamentali dell’uomo. Ecco perché a chi vuole migliorare la propria salute ed essere più felice gli esperti consigliano di fare del volontariato. Per noi tutto questo non è di certo una novità, dato che il nostro amorevole Creatore l’aveva fatto scrivere nella sua Parola (2 Tim. 3:16, 17).
CONTINUIAMO A ESSERE GENEROSI
19, 20. Perché desiderate essere generosi?
19 Non è facile continuare a essere generosi perché siamo circondati da persone che pensano più a sé stesse che agli altri. Gesù però disse che i due più grandi comandamenti sono: amare Geova con tutto il cuore, l’anima, la mente e la forza e amare il prossimo come sé stessi (Mar. 12:28-31). Come abbiamo visto in questo articolo, chi ama Geova desidera imitarlo. Sia Geova che Gesù sono generosi ed entrambi si aspettano che facciamo lo stesso, perché così possiamo essere davvero felici. Se ci impegniamo per essere generosi in quello che facciamo per Geova e per il prossimo, daremo onore a Dio e faremo del bene a noi e agli altri.
20 Sicuramente stiamo già facendo tanto per mostrare generosità, in particolare ai nostri compagni di fede (Gal. 6:10). Se continueremo a farlo, ci sentiremo senz’altro amati e apprezzati e di conseguenza saremo felici. Infatti Proverbi 11:25 dice: “La persona generosa prospererà, e chi ristora altri sarà lui stesso ristorato”. Esistono molti modi in cui possiamo essere generosi e altruisti, sia nella vita di tutti i giorni che nel ministero. Il prossimo articolo ne prenderà in esame alcuni.
^ par. 13 Il nome è stato cambiato.
LA TORRE DI GUARDIA (EDIZIONE PER LO STUDIO)