Vai direttamente al contenuto

Vai direttamente all’indice

COME VENGONO USATE LE DONAZIONI

La buona notizia secondo Gesù | Dietro le quinte

La buona notizia secondo Gesù | Dietro le quinte

1º OTTOBRE 2024

 Quest’anno uno dei momenti più attesi dai Testimoni di Geova è stato quello dell’uscita dell’episodio 1 della serie La buona notizia secondo Gesù. Milioni di persone l’hanno già visto, e non vediamo l’ora di vedere gli altri 17 episodi della serie! Ma cosa si sta facendo dietro le quinte per realizzare questa serie? E in che modo tutti voi state contribuendo alla sua realizzazione?

Ci si prende cura della troupe

 Gran parte delle riprese della serie Buona notizia viene fatta nella filiale dell’Australasia a e, per ogni scena che viene girata, sul set sono presenti tra le 50 e le 80 persone. Agli attori e al resto della troupe vengono provveduti pranzo, cena e spuntini. Il menù viene definito con largo anticipo. Esther, che insieme ad altri si occupa del servizio ristoro, ha detto: “Per poter ottenere ingredienti di qualità al miglior prezzo possibile, acquistiamo prodotti alimentari da diversi fornitori”. E ha aggiunto: “Modifichiamo all’occorrenza le ricette in programma per assicurarci che non ci siano sprechi”. Ogni giorno per il cibo spendiamo circa quattro dollari a testa.

 La troupe non ha solo bisogno di cibo. Ad esempio, in Australia ci sono molte giornate calde e soleggiate, e si è molto esposti alle radiazioni ultraviolette. Per ridurre il rischio di esposizione alle radiazioni ed evitare che qualcuno della troupe stia male per il troppo caldo, gli assistenti di produzione si danno da fare per allestire tende e aree in cui ci si può rinfrescare e si accertano che siano sempre disponibili crema solare, ombrelli e acqua. Kevin, che presta servizio nel Reparto Audio/Video, ha spiegato: “Quasi tutti gli assistenti di produzione che collaborano con noi sono pendolari. Sono contentissimi di svolgere queste e molte altre attività, e lo fanno con un atteggiamento umile. Non ce la faremmo senza di loro”.

Si fanno riprese fuori dalla filiale

 Alcune scene non sarebbero realistiche se girate nella filiale, sia se riprese nel set allestito all’interno sia se riprese nel backlot, un’area esterna allestita come set. In casi del genere le riprese devono essere fatte in luoghi lontani dalla filiale. Per girare scene ambientate nei tempi biblici in cui non devono essere visibili cavi della corrente elettrica, strade asfaltate e abitazioni moderne, spesso la troupe deve spostarsi in luoghi isolati. Costumi, arredi scenici e attrezzatura devono essere impacchettati, trasportati e messi in un posto sicuro nel luogo delle riprese. Prima che inizino le riprese, chi coordina gli assistenti di produzione si assicura che siano disponibili generatori di corrente, acqua potabile e servizi igienici. Tutti i componenti della troupe alloggiano a casa di fratelli del posto, in roulotte, in alberghi o in altri tipi di strutture.

Fare riprese fuori dalla filiale presenta particolari difficoltà

 Fare riprese fuori dalla filiale può essere dispendioso in termini di denaro, tempo ed energie per tutti quelli coinvolti nel progetto. Quindi nel 2023 il Corpo Direttivo ha autorizzato l’acquisto di un videowall, un maxischermo del costo di due milioni e mezzo di dollari da utilizzare per la realizzazione di set virtuali. Questa tecnologia si serve di schermi ad alta risoluzione e di illuminazione sincronizzata con le immagini per ricreare ambienti esterni. Grazie a questo è spesso possibile evitare riprese dispendiose fuori dalla filiale. Darren, membro del Comitato di Filiale dell’Australasia, ha detto: “L’uso del videowall permette agli attori di stancarsi meno e al resto della troupe di girare più volte la stessa scena. Ad esempio, nel caso di una scena all’aperto che dev’essere ambientata al tramonto, si avrebbero a disposizione solo pochi minuti. Con un videowall, invece, si può ricreare un tramonto tutte le volte necessarie fino a quando non si arriva alla ripresa che serve veramente”.

Prima di fare riprese si calibra e si testa il videowall installato da poco

“I sacrifici che ho fatto per essere qui non mi sono pesati per niente”

 Per la realizzazione di ciascun episodio della serie Buona notizia servono centinaia di attori e un numero molto più grande di collaboratori. Che sentimenti provano i fratelli e le sorelle coinvolti nel progetto per tutto quello che si sta facendo per loro?

 Amber, che è partita da Melbourne facendo un viaggio di oltre 700 chilometri per partecipare al progetto, ha scritto: “Fin dal momento in cui sono arrivata all’aeroporto, i fratelli della Betel si sono presi cura di me. Tanti beteliti mi hanno invitato a mangiare qualcosa insieme o a prendere un tè. Tutti sul set mi hanno fatta sentire a mio agio e amata. Ho ricevuto tanto! I sacrifici che ho fatto per essere qui non mi sono pesati per niente”.

 Derek, che presta servizio nel team di produzione, ha detto: “Fin dall’inizio tantissimi reparti ci hanno dato una mano. Sono contento di essere circondato da fratelli e sorelle che mettono a disposizione tempo, risorse ed energie per la realizzazione di questo progetto. Sono sempre disponibili, volenterosi e gentili. Geova sta senz’altro benedicendo sia noi che loro. Sono sicuro che a lui stanno a cuore non solo i risultati che raggiungiamo, ma anche il modo in cui li raggiungiamo”.

 Con le vostre donazioni, incluse quelle fatte tramite donate.pr418.com, state favorendo la realizzazione di questa serie. Vi ringraziamo tantissimo!

a La filiale dell’Australasia soprintende all’opera in un’area molto vasta, che include Australia e diversi altri paesi del Pacifico meridionale. La filiale si trova nella periferia di Sydney, in Australia.