Atti degli Apostoli 24:1-27
Approfondimenti
anziani Qui in riferimento ai capi della nazione giudaica, spesso menzionati insieme a capi sacerdoti e scribi. (Vedi approfondimento a Mt 16:21.)
oratore O “avvocato”. Il termine greco rhètor in origine significava “oratore”, “maestro d’eloquenza”, “retore”. Arrivò poi anche a significare “avvocato”. Tertullo espose le accuse degli ebrei contro Paolo davanti al governatore Felice a Cesarea.
peste O “sobillatore”, “istigatore”. Lett. “pestilenza”. Nelle Scritture Greche Cristiane l’unica altra occorrenza del termine greco qui usato si trova in Lu 21:11, dove il termine si riferisce a epidemie in senso letterale. Qui in At 24:5 la parola è usata in senso metaforico e descrive qualcuno che viene percepito come una “peste”, cioè uno che causa problemi, un piantagrane o una pubblica minaccia.
terra abitata Vedi approfondimento a Lu 2:1.
setta Il sostantivo greco reso “setta” (hàiresis, da cui l’italiano “eresia”) probabilmente significava in origine “scelta”. Il termine è utilizzato in questo senso in Le 22:18 nella Settanta, in riferimento ai doni che gli israeliti facevano volontariamente, cioè per scelta. Nelle Scritture Greche Cristiane questa parola si riferisce a un gruppo di persone che sostengono punti di vista o dottrine peculiari. È usata a proposito degli aderenti ai due rami principali del giudaismo, rappresentati da farisei e sadducei (At 5:17; 15:5; 26:5). I non cristiani definirono il cristianesimo una “setta” o la “setta dei nazareni”, forse considerandolo una deviazione dal giudaismo (At 24:5, 14; 28:22). Il termine hàiresis era anche utilizzato per descrivere gruppi che si svilupparono all’interno della congregazione cristiana. Gesù diede grande rilievo al valore dell’unità e pregò che potesse regnare fra i suoi discepoli (Gv 17:21); quanto agli apostoli, si impegnarono per preservarla nella congregazione cristiana (1Co 1:10; Gda 17-19). Se i membri della congregazione si fossero separati in gruppi o in fazioni, avrebbero mandato in frantumi quell’unità. Perciò, essendo usata per designare tali gruppi, la parola hàiresis acquisì il significato negativo di fazione, gruppo divisivo, setta. Una divergenza dottrinale poteva dare origine a violente dispute, dissensi e anche ostilità. (Confronta At 23:7-10.) Le sette, considerate “opere della carne”, andavano quindi evitate (Gal 5:19-21; 1Co 11:19; 2Pt 2:1).
nazareni Vedi approfondimento a Mr 10:47.
Alcuni manoscritti greci posteriori e alcune antiche traduzioni in altre lingue aggiungono, con leggere varianti, il testo che segue nei vv. 6-8: “e che volevamo giudicare secondo la nostra Legge. (7) Ma Lisia, il comandante militare, salì e con gran forza ce lo tolse dalle mani, (8) comandando ai suoi accusatori di venire da te”. Comunque queste parole non compaiono nei manoscritti più antichi e autorevoli, ed evidentemente non fanno parte del testo originale di Atti. (Vedi App. A3.)
rendo sacro servizio O “adoro”. Il verbo greco originale (latrèuo) significa sostanzialmente “servire”, ma in alcuni contesti può essere reso “adorare”. Per come viene usato nelle Scritture, generalmente si riferisce al servire Dio o al servizio legato all’adorazione a lui resa (Mt 4:10; Lu 1:74; 2:37; 4:8; Ro 1:9; Flp 3:3; 2Tm 1:3; Eb 9:14; 12:28; Ri 7:15; 22:3); può anche riferirsi al servizio svolto presso il santuario o il tempio (Eb 8:5; 9:9, nt.; 10:2, nt.; 13:10). Talvolta viene usato anche a proposito della falsa adorazione, cioè del servizio, o culto, reso a cose create (At 7:42; Ro 1:25).
risurrezione Il termine greco anàstasis significa letteralmente “il far alzare”, “l’alzarsi”. È utilizzato circa 40 volte nelle Scritture Greche Cristiane in riferimento alla risurrezione dei morti. (Alcuni esempi si trovano in Mt 22:31; At 2:31; 4:2; 17:18, 32; 23:6; 1Co 15:12, 13.) Nella Settanta, Isa 26:19 riporta il verbo affine a fronte del verbo ebraico per “vivere” nell’espressione “i tuoi morti vivranno”. (Vedi Glossario.)
centurione Ufficiale dell’esercito romano che aveva il comando di una centuria, unità di circa 100 soldati. (Vedi Glossario.)
Drusilla Terza e ultima figlia dell’Erode menzionato in At 12:1, cioè Erode Agrippa I. Nacque intorno al 38, ed era sorella di Agrippa II, Berenice e Mariamne III. (Vedi approfondimento ad At 25:13 e Glossario, “Erode”.) Il procuratore Felice fu il suo secondo marito. Drusilla aveva infatti divorziato dal primo marito, il re siro Aziz di Emesa, e aveva sposato Felice verso il 54, o quando aveva all’incirca 16 anni. È possibile che Drusilla fosse presente quando Paolo parlò dinanzi a Felice “di giustizia, di autocontrollo e del giudizio futuro” (At 24:25). Quando Festo prese il suo posto, Felice lasciò Paolo agli arresti per “guadagnarsi il favore dei giudei” o, come pensano alcuni, per far piacere alla giovane moglie, che era giudea (At 24:27).
Galleria multimediale
La corte suprema giudaica era chiamata Grande Sinedrio ed era composta da 71 membri; aveva sede a Gerusalemme. (Vedi Glossario, “Sinedrio”.) Secondo la Mishnàh, il Sinedrio sedeva a semicerchio su tre file; due segretari registravano le decisioni della corte. Alcuni degli aspetti architettonici di questa immagine si basano su una struttura scoperta a Gerusalemme e considerata da alcuni l’aula di consiglio del I secolo. (Vedi App. B12, cartina “Gerusalemme e dintorni”.)
1. Sommo sacerdote
2. Membri del Sinedrio
3. Accusato
4. Segretari