Esodo 20:1-26

  • I Dieci Comandamenti (1-17)

  • Israele assiste a segni spettacolari (18-21)

  • Istruzioni sull’adorazione (22-26)

20  Allora Dio pronunciò tutte queste parole:+  “Io sono Geova tuo Dio, colui che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù.+  Non devi avere altri dèi all’infuori di me.*+  “Non devi farti immagine scolpita né rappresentazione di nessuna cosa che è nei cieli di sopra o sulla terra di sotto o nelle acque sotto la terra.+  Non devi inchinarti davanti a esse né lasciarti indurre a servirle,+ perché io, Geova tuo Dio, sono un Dio che richiede devozione esclusiva+ e che infligge la punizione per l’errore dei padri ai figli, ai nipoti e ai pronipoti* di quelli che mi odiano,  ma che mostra amore leale fino alla millesima generazione di quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.+  “Non devi usare il nome di Geova tuo Dio in modo indegno,+ perché Geova non lascerà impunito chi usa il suo nome in modo indegno.+  “Ricorda il giorno del Sabato considerandolo sacro.+  Per sei giorni lavorerai e svolgerai tutte le tue attività,+ 10  ma il settimo giorno è un Sabato in onore di Geova tuo Dio. Non devi fare nessun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia né il tuo schiavo né la tua schiava né il tuo animale domestico né lo straniero che risiede nelle tue città.*+ 11  Infatti in sei giorni Geova fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno iniziò a riposarsi.+ Per questo Geova benedisse il giorno del Sabato e lo santificò. 12  “Onora tuo padre e tua madre,+ così da vivere a lungo nel paese che Geova tuo Dio sta per darti.+ 13  “Non devi assassinare.+ 14  “Non devi commettere adulterio.+ 15  “Non devi rubare.+ 16  “Non devi attestare il falso nel testimoniare contro il tuo prossimo.+ 17  “Non devi desiderare la casa del tuo prossimo. Non devi desiderare la moglie del tuo prossimo+ né il suo schiavo né la sua schiava né il suo toro né il suo asino né alcuna cosa che appartiene al tuo prossimo”.+ 18  Ora tutto il popolo vide e sentì i tuoni, lo sfolgorio dei lampi, il suono del corno e il monte fumante. E a quella vista tremavano e se ne stavano a distanza.+ 19  Quindi dissero a Mosè: “Parla tu con noi, e noi ascolteremo; ma non sia Dio a parlare con noi, altrimenti moriremo”.+ 20  Mosè disse dunque al popolo: “Non abbiate paura, perché il vero Dio è venuto per mettervi alla prova,+ affinché continuiate ad aver timore di lui e non pecchiate”.+ 21  Così il popolo si tenne a distanza, mentre Mosè si accostò alla nuvola scura dov’era il vero Dio.+ 22  Allora Geova disse a Mosè: “Questo è ciò che dirai agli israeliti: ‘Voi stessi avete visto che vi ho parlato dai cieli.+ 23  Non dovete farvi divinità d’argento per adorarle come adorate me, e non dovete farvi divinità d’oro.+ 24  Mi erigerai un altare di terra e vi sacrificherai i tuoi olocausti, i tuoi sacrifici di comunione,* il tuo gregge e la tua mandria. In ogni luogo in cui farò ricordare il mio nome+ verrò da te e ti benedirò. 25  Se mi erigi un altare di pietre non devi usare pietre tagliate,+ perché se adoperi su di esso lo scalpello lo profani. 26  E non devi salire al mio altare mediante gradini, affinché su di esso non si scoprano le tue parti intime’.*

Note in calce

O “come sfida nei miei confronti”. Lett. “contro la mia faccia”.
O “alla terza e alla quarta generazione”.
Lett. “dentro le tue porte”.
O “offerte di pace”.
Lett. “la tua nudità”.