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Nicaragua

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Nicaragua

IL NICARAGUA è situato proprio in mezzo all’America Centrale; è la più grande delle cinque repubbliche dell’America Centrale. La maggioranza della sua popolazione abita nella parte sudoccidentale del paese, disposta all’incirca parallelamente alla costa del Pacifico. La maggior parte di questa zona consiste di pianure costiere e laghi, con alcuni bassi monti e spettacolari vulcani. Il suolo vulcanico è molto fertile, e il clima è tropicale. In quanto alle stagioni, queste sono due: la calda stagione asciutta da novembre ad aprile, e la calda stagione piovosa da maggio a ottobre.

La conquista spagnola all’inizio del sedicesimo secolo, vi impiantò la religione Cattolica Romana e la lingua spagnola. Gli abitanti sono perciò principalmente discendenti degli Indiani e dei conquistatori spagnoli. Sono, in genere, di disposizione amichevole e hanno profonda riverenza verso la Bibbia e il suo Dio. Sono buoni ascoltatori. Benché un popolo felice e scherzoso, non sono disposti a farsi beffe della religione. Anche quelli che dapprima sono contrari rispondono benevolmente e partecipano alla conversazione. In una parola, sono calorosi.

ARRIVO DEI PRIMI MISSIONARI DELLA TORRE DI GUARDIA

Il 28 giugno 1945 Francis Wallace e suo fratello Fred arrivarono all’aeroporto de Las Mercedes. Era un caldo mattino allorché le ruote del bimotore DC-3 toccarono il nero asfalto della pista di atterraggio. Questi due giovani, entrambi alti più di un metro e ottanta, notarono il verde cupo dell’erba che copriva i campi circostanti, e il piacevole odore della leggera brezza. Dopo un giorno o due avevano trovato un appartamento da affittare, vi si erano stabiliti e avevano cominciato la loro opera missionaria. Così fu stabilita la prima casa missionaria a Managua, che è stata dal 1855 la capitale del paese.

Vi sarebbe piaciuta quest’opera in un territorio dove non faceva rapporto nessun proclamatore? È vero che una sorella pioniera aveva visitato il Nicaragua circa due anni prima e aveva distribuito letteratura in diverse parti del paese. Inoltre, un uomo nella zona mineraria del paese aveva ordinato uno scatolone di libri Fanciulli da distribuire. Comunque, la maggioranza delle persone di Managua non avevano mai udito parlare dei testimoni di Geova.

Questi fratelli avevano con sé un grammofono portatile e alcuni dischi. Quindi, per circa due mesi, o finché i dischi non si consumarono, usarono questo strumento nel loro ministero. Per le persone era una vera novità. Praticamente tutti ascoltavano — 705 udirono il messaggio mediante il grammofono il primo mese — e prendevano qualsiasi pubblicazione venisse offerta. Dapprima i fratelli poterono solo mostrare una copia de “La verità vi farà liberi” e accettare ordinazioni, o distribuire alcuni opuscoli che avevano portato con sé. I lavoratori nel luogo della costruzione di un nuovo teatro vi si riunirono intorno e ascoltarono il disco, e la maggioranza d’essi ordinarono il libro. Era molto facile distribuire libri; la difficoltà stava nel mantenere un deposito sufficiente. In luglio quell’anno un missionario distribuì 98 libri e 164 opuscoli; in agosto 53 libri (la provvista si esaurì il 13 agosto) e 621 opuscoli; il primato fu di 34 libri in un giorno.

Gli studi biblici a domicilio con l’uso de “La verità vi farà liberi” come libro di testo, erano disposti in molte case. Le persone oneste riconoscevano il suono della verità nelle pubblicazioni della Società Torre di Guardia. Una signora, ex avventista, disse a un missionario che la sua coscienza non era mai stata a posto da avventista; sapeva di non osservare dovutamente il sabato, e sapeva che altri avventisti nemmeno lo osservavano; era stanca d’essere ipocrita. Un giovane sarto ebbe bisogno solo di alcuni studi per convincersi che la sua religione evangelica non gli aveva insegnato tutta la verità. Quest’uomo, Juan Beteta, divenne in seguito pioniere speciale. Dolores Abaunza, una giovanetta che vendeva le scarpe al Mercato Centrale, udì con apprezzamento e accettò uno studio. Alla fine divenne pioniera e ancora serve felicemente in tale ministero continuo.

Nell’ottobre del 1945 arrivarono altri missionari, che occuparono pienamente l’appartamento affittato dai missionari originali in un edificio commerciale al centro della città. In questo secondo gruppo di missionari vi erano due coppie di sposi e quattro sorelle nubili, inclusa Jane Wallace, sorella carnale del primo missionario. Si fecero le cartine di territorio adatte e iniziò un’intensa campagna di testimonianza di casa in casa.

Managua in quel tempo era una piccola città di circa 120.000 abitanti (oggi, nel 1971, è cresciuta a 400.000). Solo il centro della città, una sezione quadrata di circa dodici isolati, era pavimentato. Il resto delle vie nella stagione asciutta erano molto polverose, e durante i torrenziali rovesci della stagione piovosa erano piene d’acqua. Dopo una pioggia i ragazzini facevano denaro mettendo tavole attraverso le vie e facendo pagare un pedaggio a ciascuna persona che voleva attraversarle. Il caldo sole e la polvere sollevata dai venti alisei della stagione asciutta erano una dura prova. Malaria, febbre tifoidea, epatite e altre malattie tropicali erano comuni.

Benché nominalmente cattolici romani, un gran numero non erano affatto cattolici praticanti. C’erano le grandi processioni della “Settimana Santa” e il “trasporto del santo” il 1° agosto, quando migliaia di persone di ogni parte del Nicaragua andavano in una cittadina circa otto chilometri fuori di Managua, trascorrevano la sera in baldoria, bevute e gioco d’azzardo, e il giorno dopo portavano in Managua la piccola immagine di “San” Domenico, il santo patrono di Managua. Un’altra grande festa si teneva per loro l’8 dicembre, supposta data dell’“immacolata concezione” di Maria, quando molti cantavano canti alla “Vergine” intorno a un altare, e le strade si riempivano di migliaia di persone che sparavano mortaretti e razzi, e urlavano. La particolare usanza cattolica del Nicaragua è divenuta nota come la gritería, che letteralmente significa “urlare”. Oltre a partecipare a queste speciali occasioni, molti prestavano poca attenzione alla Chiesa Cattolica.

Quindi l’opera progrediva bene. Persone che non avevano mai avuto la Bibbia in mano cominciarono ad apprendere ciò che diceva e ad amarla. Il settimanale studio Torre di Guardia e l’adunanza di servizio furono organizzati nella casa missionaria di Managua subito dopo l’arrivo del secondo gruppo dei missionari. Nell’aprile del 1946 trentaquattro assistevano all’adunanza di servizio il giovedì e quarantacinque allo studio Torre di Guardia la domenica. Uno dei primi ad assistere regolarmente fu un giovane falegname, Arnoldo Castro, e due amici. Quando fu annunciato che a Cleveland, nell’Ohio, nel 1946 ci sarebbe stata un’assemblea internazionale, Arnoldo decise di assistere. Egli dichiara: “Ora compresi come Geova benediceva il mio sforzo, perché il denaro che avevo messo da parte non era in alcun modo sufficiente per un viaggio da nove a undicimila chilometri. La guida di Geova mi mise in contatto con persone le quali, benché non mi dessero nessun aiuto finanziario, mi mostrarono come realizzare il mio scopo. L’aiuto di queste benevoli persone, tutte dedicate testimoni di Geova, mi resero ancor più sicuro che avevo trovato la vera organizzazione di Geova. Così all’assemblea teocratica ‘Nazioni liete’ fui battezzato nelle acque del lago Erie”. Fu il primo Nicaraguano ad assistere a un’assemblea internazionale fuori del paese. Ora egli e uno dei suoi figli sono pionieri speciali.

L’anno 1946 fu un tempo molto felice per i missionari e per i nuovi proclamatori che cominciavano a partecipare all’opera di testimonianza. I fratelli Knorr e Franz, rispettivamente presidente e vicepresidente della Società Torre di Guardia, visitarono il Nicaragua in aprile. Arrivati il giovedì, i visitatori assisterono all’adunanza di servizio e poi, per mezzo del fratello Franz come interprete, il fratello Knorr parlò a un uditorio di trentaquattro persone, inclusi i missionari. Il missionario William E. Call, di recente trasferito dalla Costarica, era fra loro. Domenica pomeriggio il fratello Knorr parlò a un’adunanza pubblica sul tema “Siate liete o nazioni!” Un totale di 158 persone riempirono la terrazza del giardino di uno dei più alti edifici di Managua per udire questo messaggio di speranza.

Prima della sua partenza il fratello Knorr stabilì una filiale della Società Torre di Guardia in Nicaragua, nominando il fratello Call servitore di filiale. In quel tempo egli era un giovane di ventisei anni, i suoi capelli neri cominciavano precocemente a divenire grigi alle tempie. Due anni dopo uno speciale rappresentante della Società, J. M. Steelman, visitò la filiale del Nicaragua, una specie di visita da servitore di zona. Questo diede ulteriore stimolo all’opera.

Nel maggio del 1946 i fratelli Wallace andarono a León per cercar di trovare un fratello che si sapeva aveva partecipato all’opera con la sorella pioniera che aveva visitato il Nicaragua due anni prima dell’arrivo dei missionari. Quest’uomo accompagnò i due missionari nel ministero di casa in casa a León e in parecchie città vicine. Egli fu in seguito assegnato a testimoniare nella città di Chinandega, nostro primo pioniere speciale!

Nel febbraio del 1948 il servitore di filiale, il fratello Call, e due altri missionari fecero un viaggio in aereo alla costa caribica del Nicaragua per determinare se lì c’era bisogno di missionari. Fu osservato molto interesse e furono lasciate migliaia di pezzi di letteratura alle persone nel loro viaggio di una settimana che li portò da Bluefield a Puerto Cabezas e a Siuna, città con miniere aurifere sui monti.

Avendo ricevuto notizia che c’era interesse nella zona di Rivas, sulle spiagge meridionali del Grande Lago di Nicaragua, un gruppo di missionari andò a investigare. Essi riscontrarono che nella città di San Jorge molti erano disposti ad ascoltare. Si decise che la vicina città di Rivas sarebbe stato un buon luogo per i pionieri speciali quando fossero stati disponibili.

Nel luglio del 1948 una base per l’opera del Regno fu posta a Granada, la terza delle più grandi città del Nicaragua, quando vi fu mandato il pioniere speciale José Estrada. Granada era il principale porto del Grande Lago, città di circa 30.000 abitanti.

ESPANSIONE TEOCRATICA

Frattanto, nel dicembre del 1946 i missionari si trasferirono in una nuova casa affittata. Una costruzione a due piani con tutti i pavimenti coperti di mattonelle, aveva un’eccellente stanza ampia per la Sala del Regno, e posto per l’ufficio della Società. Questa casa divenne il centro dell’opera teocratica nel Nicaragua per cinque anni.

All’inizio del 1947 Francis Wallace fu nominato servitore di circoscrizione per parte del suo tempo. Allora c’era a Managua una congregazione, e c’erano anche persone interessate a Chinandega e a Corinto, città portuale del Pacifico. Non c’era nessuna strada maestra che portasse a queste città occidentali del Nicaragua, ma una ferrovia a scartamento ridotto le collegava alla capitale. Egli ricorda uno dei suoi viaggi in treno per fare una settimana di servizio a Chinandega:

“Il treno doveva partire da Managua alle 5. Non ci fu la possibilità di prendere a quell’ora un tassì né un coche (una vettura trainata da un cavallo, allora molto comune a Managua). Feci dunque a piedi i dieci isolati fino alla stazione ferroviaria, portando la mia pesante valigia. Il treno era un locale, misto di vagoni merci e passeggeri, con vetture di terza classe, aperte al vento, e fra i passeggeri molte erano donne che andavano al mercato con le ceste dei loro prodotti. Era piacevole star seduto a guardare il calmo lago Xolotlán (Managua) mentre il treno sferragliava lungo la sua sponda e l’alba colorava il cielo di luce rosea. Ma quando ci allontanammo dalla sponda del lago e il sole divenne scottante e si levò la polvere che era sollevata dal treno, non fu così piacevole. A causa del calore dovevamo tenere i finestrini aperti per la maggior parte del tempo. Nelle stazioni lungo il percorso le persone entravano nel treno vendendo pesce fritto e quesillo, una squisitezza fatta di formaggio e servita su una foglia di banana.

Durante il viaggio leggevo il nuovo libro ‘Sia Dio riconosciuto verace’ e alcuni dei miei compagni di scompartimento se ne interessarono. Ne diedi una copia a un’amichevole signora e presi il suo nome e indirizzo per la visita ulteriore. Il treno giunse a Chinandega a mezzogiorno. Ero accaldato, stanco e impolverato, presi dunque un coche, andai a una pensión e feci una doccia ristoratrice. Dopo la colazione e un breve sonnellino andai quindi alla casa del fratello, e visitammo le persone interessate. Alcune di esse erano membri della Chiesa Pentecostale, e volevano che facessi un discorso quella sera nella chiesa. Questo luogo era nell’ultima strada e non c’erano luci stradali. In questa strada erano stati usati carri trainati da buoi con le loro pesanti ruote di legno e la polvere era spessa diversi centimetri. Al buio andai a finire in una buca e caddi quanto ero lungo. Presto giungemmo alla chiesa illuminata da una lampada a carburo che scoppiettava e tremolava alla brezza. Circa cinquanta persone ascoltarono attentamente, puntualizzando occasionalmente il discorso con Amen! Ci furono poi alcune domande e risposte ed essi mi chiesero di pregare. Il fratello e le altre persone interessate mi accompagnarono alla pensión e continuammo la conversazione fino quasi a mezzanotte. Sapevo che quelle persone interessate presto sarebbero stati fratelli”.

L’acqua nelle piccole città era spesso contaminata, e mosche e zanzare invadevano gli alberghi, quindi i servitori di circoscrizione tornavano spesso da tali viaggi con malaria o dissenteria. Ma erano disponibili medicine e quando si erano ristabiliti erano pronti ad andare di nuovo.

Nel luglio del 1947 fu tenuta a Managua la prima assemblea di circoscrizione, con cinquanta presenti; tre persone furono battezzate. Le sessioni si tennero nella casa missionaria, e il discorso pubblico fu pronunciato nel Teatro Trebol (Trifoglio), un grande teatro all’aperto circa due isolati lontano.

Nell’anno 1949 ci fu la prima assemblea di circoscrizione tenuta fuori Managua. Questa fu disposta a Corinto, dove un eccellente uditorio ascoltò il discorso pubblico intorno al podio della banda nel parco centrale. Quell’anno, in dicembre, ci fecero anche visita il fratello Knorr e Robert Morgan, e quella fu l’occasione della più grande assemblea tenuta sino ad allora. Sulle vie principali furono tesi sei grandi striscioni di tela per annunciare il discorso pubblico e furono usati 50.000 foglietti d’invito, oltre alle informazioni e alle cartoline per i negozi. Il discorso: “Libertà per i prigionieri”, con la sua sorprendente denuncia dell’Inquisizione, diede luogo a molti commenti. La visita del fratello Knorr è specialmente ricordata per i suoi consigli ai fratelli su “Predica la Parola”. Egli si compiacque che l’opera raggiungesse altre parti del Nicaragua, essendovi in quel tempo quattro congregazioni e cinque gruppi isolati. Prese disposizioni per l’ulteriore espansione dell’opera in forma di case missionarie.

ALTRE CASE MISSIONARIE

Nel luglio del 1949 il fratello Sydney Porter e sua moglie Phyllis e due sorelle nubili furono assegnati a una casa missionaria a Jinotepe, situata al centro nella zona di piantagioni di caffè quarantotto chilometri a sud di Managua. Benché si facesse molto sforzo per dare una completa testimonianza, parve che il suolo letterale fosse più produttivo di quello spirituale. Passarono cinque anni e solo un pugno di proclamatori facevano rapporto. Parve che fosse più pratico trasferire la casa in una zona più produttiva, quindi la casa di Jinotepe fu chiusa. Comunque, l’eccellente seme era stato seminato. Nel 1969 la scintilla d’interesse divenne una fiamma e nell’aprile del 1971 la congregazione faceva rapporto di quarantaquattro proclamatori e tre pionieri speciali. In seguito fu acquistata la proprietà e i fratelli hanno ora finito di costruire la loro propria Sala del Regno.

León, la seconda delle più grandi città del Nicaragua, circa ottanta chilometri a ovest della capitale, è un centro agricolo e universitario. È una città antichissima, fondata nel 1523 da Francisco Hernández de Córdoba. La sua cattedrale cattolica romana, iniziata sette anni dopo, a quanto si riferisce costò cinque milioni di dollari. A ovest della città fertili pianure si estendono fino alla costa del Pacifico. A est, i monti e la giungla proteggono da una catena di vulcani attivi. Il cotone regna in tutta questa zona. Ma la raccolta ha subìto molto danno a causa di parecchie eruzioni vulcaniche. Nel dicembre del 1968 Cerro Negro (Vetta Nera) eruttò, coprendo i campi già bianchi per la raccolta del cotone, con sabbia nera e ceneri vulcaniche. Quindi nel febbraio del 1971, una più grave eruzione vomitò milioni di tonnellate di sabbia e ceneri su León e sulla zona circostante. Molti tetti crollarono sotto il peso prima che la sabbia potesse essere tolta.

Arrivati altri diplomati di Galaad, fu aperta la terza casa missionaria a León, il 1° settembre 1952. León era un caposaldo cattolico e fu difficile alle sei sorelle trovare una casa da affittare. L’opera era stata erratamente rappresentata come comunistica e i padroni di casa erano minacciati di rappresaglia se le affittavano. I missionari dovettero mostrare molta pazienza per superare le falsità estesamente messe in circolazione secondo cui ‘i testimoni di Geova sono comunisti e ricevono assegni ogni mese dalla Russia’. Ma infine fu trovata una casa e l’opera continuò. Cinque anni dopo fu formata una congregazione di quindici proclamatori. Nell’aprile del 1971 c’erano due unità con un totale di 120 proclamatori attivi a León e dintorni.

Una generosa contribuzione aveva reso possibile alla congregazione acquistare la proprietà nel 1963 e costruire la propria Sala del Regno. Alcuni anni dopo dietro la proprietà fu aggiunta una casa missionaria. Benché le originali sei sorelle missionarie non siano più nella casa, altri hanno preso il loro posto, ma ora non c’è da preoccuparsi di doversi trasferire a causa della pressione esercitata sul padrone di casa. Comunque, ci sono altri problemi da superare, con l’aiuto di Geova. León è una zona piagata dalla malaria, e pochi missionari sono sfuggiti a questo flagello. Ma sono stati fatti i passi per sradicare la malaria e le medicine per combatterla sono state migliorate, quindi non è più un grande problema.

Le ripetute eruzioni di Cerro Negro sono pure state un gran peso. Un missionario riferisce: “Per giorni senza fine durante l’eruzione ci sentivamo sporchi, sabbiosi. Agli studi biblici anche quando il vento soffiava debolmente, la cenere e la sabbia vulcanica filtravano dalle tegole del tetto cadendoci sul collo e sul dorso e sulle pubblicazioni così che dovevamo soffiarla via e ricominciare da capo . . . fino alla successiva folata. I fratelli trovarono molto difficile mantenere pulite le loro case. Anche spazzando quattro o cinque volte al giorno non bastava per togliere i granelli che scricchiolavano sotto i piedi. Ma durante tutto questo tempo i fratelli non abbandonarono la loro comune adunanza o la partecipazione al servizio. Perseverarono e si dilettarono nel ministero”.

Anche la pioggia può accrescere le difficoltà in questo paese. Nel novembre del 1960 forti piogge per dieci giorni produssero condizioni d’alluvione in tutta la zona. Le provviste d’acqua furono contaminate. Le case nelle zone rurali furono spazzate via. Alcuni fratelli persero ogni cosa ed ebbero urgente bisogno di assistenza. I missionari e altri fratelli andarono nelle sezioni alluvionate, attraversando fiumi, tenendosi stretti a funi tese per non essere portati via dalla corrente. Curarono i fratelli malati di malaria e li aiutarono a trasferirsi su terreno più alto. Fu dato incoraggiamento spirituale, e quindi in gennaio assistenza materiale giunse da generosi fratelli degli Stati Uniti che avevano offerto indumenti per soddisfare le loro necessità. Furono distribuiti più di 1.300 capi di vestiario da undici diverse Sale del Regno a oltre 535 proclamatori e ad altri che studiavano con loro la Bibbia.

Fu stabilita una quarta casa missionaria quando i missionari si trasferirono da Jinotepe a Granada, quarantotto chilometri a sud-est di Managua. Qui la casa fu aperta nel gennaio del 1955. Granada è la terza delle più grandi città e risale al 1523, essendo stata fondata da Francisco Hernández de Córdoba, che pure fondò León. Un porto lacustre è situato sulla sponda occidentale del lago Nicaragua, uno dei dieci laghi più grandi del mondo. Granada vantava d’essere solidamente cattolica, ma ora a causa della disunione interna, della corruzione del clero e dell’ipocrita influenza ecclesiastica è in declino.

Tre sorelle furono assegnate a questa casa. Ebbero un’assegnazione difficile. Fu qui che l’azione della turba organizzata ebbe luogo all’inizio del discorso pubblico in un parco nel gennaio del 1951. Il timore dei vicini saturò la città. Fu difficile cominciare studi biblici a domicilio. Ma le regolari visite amichevoli e la distribuzione di riviste rese il territorio più facile e vi furono trovate persone interessate. Una congregazione si era formata nel 1949 prima che fosse stabilita la casa missionaria, ma era piuttosto debole. Non c’era nessuna crescita fenomenale, solo un lento gocciolìo d’interesse era evidente nel corso degli anni. Forse questo era da attribuire in parte al fatto che per undici anni la casa e la Sala del Regno erano alla letterale ombra della chiesa e della scuola cattoliche erette al di là della strada. I fratelli decisero di costruire la loro propria sala, e nel settembre del 1966 fu infine realizzato il progetto. Ora fu edificata una grande, spaziosa sala insieme ad alloggi per i pionieri. I fratelli locali si sono mostrati capaci di badare all’opera. Nell’aprile del 1971 quarantaquattro proclamatori si rallegrarono vedendo 174 assistere alla Commemorazione, quasi quattro volte il loro proprio numero!

A metà strada fra le città di Managua e Granada sorge Masaya. Situata accanto a una larga, profonda laguna o lago in un cratere, potrebbe ben chiamarsi la città dei “ricordi”, giacché è il centro di molti piccoli articoli fabbricati per i turisti, oggetti fatti di conchiglie, guscio di tartaruga, legni vari, paglia, bambù, cotone e cuoio. Il fratello Francis Wallace, uno dei due originali missionari, aveva sposato una sorella missionaria. Si decise di assegnarli a Masaya e di aprirvi una casa, poiché pareva che ci fossero buon interesse e prospettive per una congregazione. Nell’agosto del 1952 fu stabilita la casa. Per due anni l’opera missionaria fu compiuta nella città. Come León e Granada essa era dominata dai cattolici. Molto seme fu seminato e buon lavoro compiuto ma con pochissimo risultato. Quindi la casa fu chiusa. Era stato posto ancora un fondamento, e nel febbraio del 1965 due proclamatori locali, un fratello e una sorella carnali, furono assegnati come pionieri speciali direttamente dalle file dei proclamatori. Il territorio risultò maturo e la piccola congregazione crebbe. Quattro anni dopo fu necessario formare una seconda unità a causa del crescente numero di presenti alle adunanze. Per preparare questa nuova unità fu costruita una Sala del Regno su proprietà donata. Ora, solo sei anni dopo che i pionieri speciali furono assegnati a Masaya, ci sono oltre ottanta proclamatori in ciascuna unità.

La fresca città di Matagalpa, annidata nella sezione montana delle piantagioni di caffè del Nicaragua settentrionale, divenne il luogo della nostra sesta casa missionaria nel settembre del 1957. Vi furono assegnati una coppia di sposi e due sorelle. Il popolo qui è d’inclinazione socievole e molto conscio dei livelli sociali. I missionari lavorarono strenuamente per cinque anni e diedero una buona testimonianza, ma finirono solo con un proclamatore che faceva servizio di campo. Come nel caso di Masaya, si decise di togliere la casa e di usare pionieri speciali locali. Forse essi sarebbero stati accolti meglio dei Nordamericani. Quattro pionieri speciali furono assegnati dopo la chiusura della casa missionaria. Dal 1963 al 1971 i pionieri speciali hanno lavorato strenuamente, ma finora solo sei proclamatori fanno rapporto e non è sembrato consigliabile formare una congregazione. Ma la testimonianza viene data e siamo ben conosciuti nell’intera zona.

OPERA SULLA COSTA ORIENTALE

Giungle e foreste percorse da fiumi coprono la parte orientale del Nicaragua. Zelaya, uno dei sedici dipartimenti del Nicaragua, si estende da presso il confine costaricano a sud quasi fino al confine onduregno a nord, e non solo è il più grande ma per superficie è pari agli altri quindici dipartimenti messi insieme. In questa vasta regione cosparsa di alcune miniere d’oro e d’argento, abita solo il 6 per cento della popolazione del Nicaragua, la maggioranza sulla costa caribica.

Molte delle piccole colonie hanno nomi strani, a causa dell’influenza degli Indiani Miskito che abitano questa parte del paese. Essi non sono violenti e la maggioranza professa d’esser cristiana a causa dell’opera di missionari moravi che furono in questa zona più di cento anni fa. La religione predominante qui è dunque morava. In seguito, vi si stabilirono la cattolica romana e altre religioni.

Com’è stato menzionato in precedenza, alcuni missionari avevano fatto visite esplorative sulla costa orientale sin dall’ottobre del 1946. I viaggi via terra erano molto primitivi ma l’aerolinea nazionale stabiliva i collegamenti. Le notizie riportate indicavano una grande quantità d’interesse. Scatoloni di libri erano distribuiti anche agli angoli delle vie. In una lettera alla filiale in data 22 settembre 1947, il fratello Knorr suggerì che due missionari fossero assegnati a Bluefields, ma solo cinque anni dopo due fratelli furono disponibili per andarvi ad aprire una casa missionaria. In quel tempo Casimir Garbinski ed Edwin Statland non si rendevano conto che sarebbero stati oggetto dell’ira del clero cattolico, che avrebbe dato luogo a un temporaneo bando contro la nostra opera.

In sei anni fu formata una piccola congregazione, ma i fratelli avevano bisogno di maggiore addestramento. Comunque, allorché uno dei missionari si sposò e andò via, si pensò che i pionieri speciali avrebbero potuto curare l’opera a Bluefields, quindi la casa fu chiusa nel luglio del 1958. Alcune sorelle pioniere speciali furono assegnate a lavorare con la congregazione ma non erano in grado di prendere la direttiva nelle cose dell’organizzazione. In seguito fu nominato un fratello come sorvegliante e pioniere speciale, ma l’opera era quasi ferma. Comunque, è interessante notare che quasi in ogni casa le persone hanno la Bibbia e molti nostri libri. Prendono regolarmente le riviste. Pare che i fratelli non fossero abbastanza esperti da portare altri alla maturità. L’opera in realtà acquistò impeto quando una famiglia dagli Stati Uniti vi si trasferì per servire dove la necessità era più grande. In seguito vennero altri e ora la congregazione cresce e si tengono adunanze sia in spagnolo che in inglese. Quasi trenta proclamatori fanno rapporto e il 15 maggio 1971 quale gioia fu vedere 107 persone assistere al programma di dedicazione della loro nuova Sala del Regno.

La seconda delle più grandi città della costa orientale, Puerto Cabezas, è situata lungo la costa circa 225 chilometri più a nord. Questa città di 8.000 abitanti divenne similmente il centro di una casa missionaria nel novembre del 1957. Casimir Garbinski fu trasferito in questa casa quando la casa di Bluefields fu chiusa nel 1958. Egli fu impiegato per dare inizio a una congregazione e divenne noto in tutta la costa orientale e specialmente a Puerto Cabezas dove andava in giro in bicicletta. Nell’aprile del 1961 divenne parzialmente paralizzato a causa del contatto col DDT, e quasi moriva. Siccome non poteva camminare e nemmeno alimentarsi, fu portato nella filiale a Managua, dove i missionari lo assisterono e dove poté ricevere cure mediche. Quando fu evidente che la sua condizione gli impediva di compiere ulteriormente l’opera missionaria fu preso nella Betel di New York. Lì migliorò e divenne motivo di allegrezza per la famiglia Betel. Lavorava con tutta l’anima nelle sue assegnazioni finché morì nell’agosto del 1970. Molti a Puerto Cabezas ancora chiedono di lui e parlano favorevolmente del “fratello Charlie”, come lo chiamavano.

Letteralmente tonnellate di letteratura sono state distribuite in questa zona. Tutti si fermano ad ascoltare e a parlare della Bibbia. Ma la religione morava ha ancora una forte influenza sul popolo; benché non sia tanto il timore di lasciare la chiesa a rendere difficile che i nuovi siano condotti nell’organizzazione di Geova quanto le questioni sociali a cui le persone sono abituate e da cui si lasciano guidare. Si possono iniziare molti studi biblici, e non è insolito distribuire 1.000 riviste in un mese, ma la maggioranza delle persone non si separano dalla loro falsa religione. Tutti conoscono qualsiasi altro, e trovano difficile separarsi dalle persone loro intime. Ma l’opera ha fatto progresso, e una congregazione fu formata nel novembre del 1959. Dalla chiusura della casa nel dicembre del 1963, i fratelli locali hanno adempiuto la responsabilità dell’opera di predicazione. Per le locali condizioni economiche alcuni fratelli si sono trasferiti altrove, ci sono dunque meno proclamatori ora che dieci anni fa. Ma molti possono ancora rispondere se sono debitamente ammaestrati. Speriamo che una famiglia o due siano disponibili per servire qui e aiutare i nostri umili fratelli che pregano d’essere maggiormente addestrati per poter assistere altri.

Altre zone di questo vasto dipartimento sono rimaste quasi intatte. Nel gennaio del 1966 sei missionari visitarono effettivamente una regione dove il messaggio non era mai stato udito prima. Viaggiarono su un autocarro scoperto e su un battello fluviale attraverso la densa giungla, dimora dei boa costrittori, delle scimmie e degli alligatori, fino a Bluefields sulla costa atlantica. Lì poterono trovare la coincidenza coi vari battelli che andavano a nord lungo la “Costa delle Zanzare”. A Prinzapolca, alla foce del fiume omonimo, si trasferirono su una zattera per il trasporto del minerale grezzo per fare il viaggio a monte attraverso altro territorio selvaggio fino a Siuna. Lì poterono prendere l’aereo e tornare a Managua. Durante il viaggio proiettarono almeno una volta il film della Società e distribuirono 823 libri e Bibbie nonché una grande quantità di riviste e piccoli opuscoli. Trovarono molti che erano veramente interessati nella Bibbia in questo territorio che è in prevalenza moravo in quanto alla religione. (Si veda “Quando la predicazione diventa un’avventura”, in Svegliatevi! del 22 gennaio 1967) Ma finora non siamo stati in grado di concentrarci in queste zone poiché sono così sparse.

PREDICAZIONE LUNGO IL GRANDE LAGO

All’inizio del 1950 una persona molto caratteristica visitò la filiale a Managua. Era Abraham Downs, figlio di un pastore avventista, che allora abitava a San Carlos all’estremità sudorientale del lago Nicaragua. Siccome portava una folta barba, era da alcuni chiamato “Padre Abrahamo”. Avendo ricevuto alcune nostre pubblicazioni riscontrò che chiarivano cose a cui la religione di suo padre non aveva mai potuto rispondere. Siccome a San Carlos non abitava nessun testimone, né vi faceva visite, decise di venire a visitare noi a Managua e acquistare un più chiaro intendimento della verità. E venne! A noi tutti piacque la sua maniera di parlare, che sembrava come la lingua inglese del tempo del re Giacomo, e la sua apparentemente inesauribile fonte di informazioni intorno al Grande Lago. Il signor Downs era convinto che i testimoni di Geova avevano la verità e chiese di essere battezzato.

Nel marzo del 1950 il servitore di circoscrizione visitò questo fratello e il gruppo di persone che aveva interessato alla verità. Il viaggio in autobus fino a Rivas, in coche fino a San Jorge sulla costa, quindi con il vecchio battello lacustre a doppio ponte “Victoria” fino a San Carlos, fu fatto in sedici ore.

PURIFICAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE

A Nicaragua la morale in genere è bassa. Molti uomini e donne vivono apertamente in concubinato; e molti uomini hanno amanti oltre la moglie legale. Circa il 53 per cento dei figli che nascono sono illegittimi. Si osserva che molte persone si sposano da giovani e in seguito si separano; poiché è difficile ottenere il divorzio ed è costoso, ricorrono alla libera disposizione consensuale. Alcune di tali persone rispondono al messaggio biblico e studiano con i testimoni di Geova.

Dal 1945 all’agosto del 1951 alcuni che non avevano messo in ordine le loro cose coniugali frequentavano le adunanze dei testimoni di Geova e alcuni partecipavano al servizio di campo. Un sarto, attivo irregolarmente, viveva con una donna che non era sua moglie. In seguito la lasciò e si mise con un’altra. Siccome la seconda sistemazione non era felice, tornò a stare con la prima donna. Un altro fratello battezzato che faceva il pioniere invitò una donna a venire ad abitare con lui senza sposarla. Nell’agosto del 1951 si stimava che dei 133 proclamatori trentacinque o quaranta non erano in uno stato coniugale conforme alle norme bibliche. L’opera aveva mostrato un aumento di proclamatori ogni anno, ma che dire di quei proclamatori che praticavano l’immoralità? Né la loro dedicazione né il loro servizio potevano essere accettevoli a Geova, che dice: “E vi dovete mostrar santi, perché io sono santo”. Né Geova avrebbe continuato a condurre le sue “pecore” in un’organizzazione impura.

Il 31 ottobre 1951 il fratello Knorr diede istruzioni di correggere tutte le irregolarità e purificare l’organizzazione nel Nicaragua. Dichiarò che non cercavamo solo di far numero; la cosa importante era un’organizzazione pura. Quindi il seguente gennaio un rappresentante speciale della Società, T. H. Siebenlist, parlò ai fratelli nell’assemblea e spiegò la norma biblica sulla morale e sul matrimonio. Egli spiegò loro che quelli che non volevano purificarsi sarebbero stati disassociati e che non sarebbero più stati accettati i rapporti dalle nuove persone interessate finché la loro vita non si fosse conformata alla norma biblica.

Questa purificazione non fu compiuta in un giorno, naturalmente, o nemmeno in pochi mesi. Dapprima una difficoltà fu che alcuni pensavano fossero solo parole e non ci sarebbe stata nessuna azione per rimuovere i malfattori. Ma riscontrarono che, benché fossero trattati benevolmente, se non purificavano la loro vita venivano espulsi. Come risultato, il numero dei proclamatori diminuì nel 1951 del 7 per cento, nel 1952 del 7 per cento e nel 1953 del 4 per cento. Quindi, con una pura, rafforzata organizzazione e la rinnovata evidenza della benedizione di Geova, l’opera progredì nel 1954 con un aumento del 20 per cento dei proclamatori. In quanto alle reazioni individuali, i proclamatori riscontrarono che una coscienza pura reca gioia. Uno riferì che aveva molte difficoltà finanziarie e d’altro genere, e aveva deciso che la causa fosse il fatto che viveva in fornicazione. Dopo il matrimonio le cose andarono per lui molto meglio. Altri che legalizzarono il loro matrimonio furono felici.

Le basse norme morali continuano a esistere nel Nicaragua; infatti, son peggiorate, come accade in tutto il mondo. Ma fra il popolo di Geova esiste una buona condizione spirituale, e molti se ne rendono conto. Un giovane dichiarò a un missionario: “Io non potrei mai essere un testimone di Geova; sono troppo mondano”. Ma dopo un mese fu iniziato con lui uno studio e ora, dopo quattro anni, è un servitore di congregazione molto attivo.

OPPOSIZIONE

Dal principio della nostra opera in Nicaragua la maggioranza del popolo, benché nominalmente cattolico, mostrò tolleranza. Molti funzionari governativi avevano mostrato simpatia verso la nostra opera e si erano abbonati alle riviste. José Frixione, ministro del Distrito Nacional, ci diede il permesso di usare i parchi cittadini per tenere discorsi pubblici, e parecchie domeniche pomeriggio si tenevano conferenze nel Parco Centrale di Managua, situato di fronte al Palazzo Nazionale e alla cattedrale cattolica romana, senza nessuna opposizione. Ma quando i discorsi pubblici, bene annunciati, si tennero nei principali teatri della città, le minacce di un boicottaggio cattolico indussero un proprietario a rifiutare ai testimoni di Geova l’uso del suo teatro.

I missionari che si diplomano alla Scuola di Galaad sono addestrati a parlare in condizioni avverse, e questo addestramento fu messo a dura prova il giorno delle elezioni, il 2 febbraio 1947, quando parecchie centinaia di persone, per ragioni sconosciute, picchettarono la via dov’è la Sala del Regno per dimostrare contro il governo. Autocarri carichi di guardie armate vennero a disperdere i dimostranti, e durante tutto il discorso pubblico ci furono insurrezioni e spari proprio fuori della porta, ma quelli che erano dentro ascoltarono attentamente la verità biblica. Si parlò di una rivolta armata la settimana dopo, e per coincidenza i Testimoni distribuivano inviti a un discorso dal tema “Armatevi per la difesa”. Molti vennero a udirlo, ma appresero che le “armi” erano spirituali.

La nostra zelante attività e la continua crescita dell’opera cominciarono a suscitare l’odio del clero. Pubblicarono parecchi opuscoli e foglietti calunniosi sulla nostra opera. Quindi nel gennaio del 1951 ci fu un aperto attacco contro l’opera e i fratelli. Ciò accadde durante l’assemblea di circoscrizione tenuta a Granada. L’aspetto conclusivo fu un discorso pubblico che si doveva tenere al Parco Columbus. Erano richiesti i permessi e venivano ricevuti dal sindaco e dal locale comandante militare. Tutto era calmo mentre i fratelli cominciavano ad arrivare nel parco, ma appena l’oratore pronunciò alcune parole introduttive le auto tutte intorno al parco cominciarono a suonare le loro trombe, e parecchie processioni cattoliche, condotte da sacerdoti e con il trasporto di immagini, conversero sul gruppo dei Testimoni e degli ascoltatori. Il frastuono aumentò fino a divenire un pandemonio, con grida e strilli dei fanatici cattolici. Cominciarono a volare pietre e l’oratore fu coperto di sputi. I Testimoni ritennero prudente ritirarsi.

La Noticia del 30 gennaio 1951, portava il titolo “I cattolici scatenano la guerra religiosa contro i protestanti a Granada”. L’articolo diceva: “Questa città fu molto sconvolta ieri . . . l’origine fu il discorso pubblico che il Sig. W. E. Call doveva tenere nel Parco Columbus alle ore 16. I cattolici, . . . arrivarono al Parco Columbus quando l’oratore cominciò, non gli permisero di pronunciare il suo discorso a causa del gran rumore, degli insulti, delle minacce, degli scherni, e perfino del suono delle trombe delle auto che i cattolici scatenarono clamorosamente contro l’oratore. I protestanti protestarono . . . ma felicemente ogni cosa si calmò. Le autorità arrivarono quando tutto era finito”.

Flecha del 6 febbraio 1951 stampò parola per parola una lunga lettera dei testimoni di Geova che presentava i fatti, lettera che concludeva dicendo: “Le persone sincere e oneste sono sorprese di quanto è accaduto proprio allorché la libertà e la cultura dovrebbero essere al loro apice. I testimoni di Geova sono messi in carcere, percossi e uccisi nei paesi dominati dai comunisti . . . ma in una città cristiana i cui abitanti sono apertamente contrari all’ateo comunismo, perché subiscono lo stesso crudele e malvagio trattamento?”

Forse la Chiesa Cattolica non aveva contato su molte voci di sorpresa protesta. In ogni modo i testimoni di Geova non furono più molestati a Granada. D’altra parte, l’opposizione ufficiale cresceva. Così avvenne che, quando il servitore di filiale, il fratello Call, fu trasferito alla filiale costaricana, e il fratello D. R. Munsterman prese il suo posto nel Nicaragua, il nuovo servitore di filiale si trovò dinanzi a un grosso problema.

AL BANDO L’OPERA DEL REGNO

Il primo indice di difficoltà venne da Bluefields. I missionari, Casimir Garbinski ed Edwin Statland, erano stati assegnati a questa città ed erano stati bene accolti dal popolo. Quindi alla fine del settembre 1952 furono convocati nell’ufficio del maggiore Carlos Silva M., capo politico (corrispondente a governatore) del Dipartimento di Zelaya. Il maggiore Silva disse ai missionari che erano nel paese illegalmente e diede loro tre giorni per regolarizzare i loro documenti o andar via. Il servitore di filiale portò la questione al capitano Arnoldo García, capo del Dipartimento dell’Immigrazione, il quale dichiarò che i documenti dei fratelli erano a posto. Su richiesta di informazioni del capitano García, il maggiore Silva mandò un lungo telegramma che il capitano García mostrò a Munsterman. Il telegramma diceva che i testimoni di Geova avevano attaccato senza misericordia la Chiesa Cattolica e che egli, il maggiore Silva, aveva ricevuto molte lamentele dai corpi ecclesiastici di Bluefields. In quel tempo i missionari cattolici degli Stati Uniti erano attivi a Bluefields.

Al servitore di filiale fu detto che doveva avere il permesso per l’opera dal ministro del Governo e delle Religioni, dott. Modesto Salmerón. Il dott. Salmerón considerò la questione e respinse la domanda di permesso per compiere la nostra opera. Come risultato, il 17 ottobre 1952, fu emanato un ordine che proibiva ogni attività dei ministri dei testimoni di Geova nel Nicaragua. Questo ordine era firmato dal capitano García del Dipartimento dell’immigrazione e fu mandato ai comandanti militari di tutti i dipartimenti del Nicaragua. I missionari a Bluefields, León, Jinotepe e Managua ricevettero notifica del bando.

Il servitore di filiale, dopo infruttuosi appelli al Ministero del Governo e delle Religioni e al presidente Anastasio Somoza García, fece alcuni passi di emergenza. Egli si attendeva che i missionari fossero deportati da un giorno all’altro e che i proclamatori locali fossero arrestati e messi in carcere. Come ragionevole precauzione la Sala del Regno, un edificio affittato, fu chiusa e i fratelli cominciarono a radunarsi in gruppi più piccoli. L’opera delle riviste nelle vie fu interrotta e la letteratura della filiale fu distribuita in vari posti sicuri. Fu impegnato un avvocato e fu presa la decisione di appellarsi alla Corte Suprema di Giustizia del Nicaragua. L’avvocato, dott. Eduardo Conrado Vado, era allora membro del Congresso, appartenente all’opposizione o Partito Conservatore. Allo scopo di preparare l’appello fece un completo studio della nostra letteratura, e gli piacque ciò che lesse. Come egli dichiarò: “Sapete, non ci vorrebbe molto per farmi divenire uno di voi”.

Una Petizione per l’Ingiunzione fu presentata alla Corte Suprema il 2 dicembre 1952. Dopo aver presentato una breve storia dei Testimoni e un riassunto delle loro credenze, la Petizione dichiarava i fatti che avevano portato al bando, come segue: “I cattolici della diocesi nicaraguana hanno scatenato una sistematica campagna contro . . . i testimoni di Geova. Tale campagna è riverberata trovando eco nel criterio di alcuni funzionari e autorità del governo nicaraguano . . . in maniera tale che hanno messo in pericolo la libertà di adorazione con una flagrante violazione del principio costituzionale che la garantisce”. Dopo aver dichiarato i sette articoli della Costituzione che garantiscono la libertà di religione e di credenza, la Petizione invitava la Corte ad annullare l’ordine incostituzionale contro l’attività dei testimoni di Geova.

Il bando contro l’attività dei Testimoni e la Petizione per l’Ingiunzione contro di esso diedero luogo a un diluvio di pubblicità nei giornali. Per esempio, El Gran Diario di Managua, del 6 dicembre 1952, portava questo titolo a grossi caratteri: “Il Nicaragua uguale alla Germania nazista, all’Italia fascista e alla Russia sovietica”. L’articolo diceva, in parte: “Piacerebbe al Nicaragua essere elencato nelle liste dei paesi antidemocratici d’America che calpestano il principio universalmente consacrato della Libertà di Religione? Questa è la domanda che i missionari della setta dei testimoni di Geova pongono in un esteso documento presentato alla Corte Suprema di Giustizia in una Petizione per l’Ingiunzione . . . In un’altra parte del documento e al titolo ‘Dove sono perseguitati?’ essi dicono: ‘È molto degno di nota, Onorevoli Magistrati, che i testimoni di Geova sono perseguitati o i loro diritti sono limitati solo nei paesi antidemocratici e totalitari, come in tutti i paesi al di là della Cortina di Ferro, nell’Italia fascista di Mussolini, e nella Germania nazista. D’altra parte essi godono ogni libertà nei paesi democratici’”.

I giornali additavano inoltre la fonte della pressione sul governo che aveva dato luogo al bando. Per esempio, La Prensa citava l’arcivescovo cattolico nicaraguano Gonzales y Robleto che aveva detto che i testimoni di Geova erano comunisti. In quel tempo, la nostra opera era al bando nella Repubblica Dominicana sotto il dittatore Trujillo, e l’ambasciatore nicaraguano presso la Repubblica Dominicana mandò informazioni contro di noi, come si dichiarava in Flecha. L’ambasciatore “ha mandato un ritaglio del giornale (dominicano) El Nacional, rendendo pubblico che detta setta è politica, di origine comunista . . .” I nostri nemici religiosi volevano recare nel Nicaragua la stessa condizione che esisteva nella Repubblica Dominicana.

Il bando e la pubblicità che ne risultò per certo portò i testimoni di Geova alla luce della ribalta. Quale sarebbe stata la loro reazione? Avrebbero intrepidamente sostenuto il grande nome di Geova continuando a predicare? La maggioranza dei fratelli fecero questo. Ma i rapporti rivelano che alcuni non si rafforzarono frequentando regolarmente le adunanze e facendo lo studio personale e divennero timorosi. Se si menzionava la verità biblica o l’opera del Regno, parlavano sottovoce. Il numero dei proclamatori scese del 4 per cento. I missionari, a causa della loro maturità e intrepidezza, furono per i fratelli locali una forte torre.

All’inizio del gennaio 1953, durante il bando, i missionari cominciarono a lavorare di porta in porta facendo uso dei trattatini “A che cosa credono i Testimoni di Geova?” e “I Testimoni di Geova, Comunisti o Cristiani?” in risposta alle accuse contro la nostra opera. I giornali udirono di questa attività e sia La Prensa che El Gran Diario la portavano all’attenzione dei loro lettori. El Gran Diario, il 5 gennaio 1953, aveva l’intestazione: “I Testimoni di Geova continueranno la loro predicazione nella maniera solita”. Inoltre, il 17 gennaio, paragonò la nostra opera con il bando all’attività dei cristiani del primo secolo e alle loro adunanze nelle catacombe. Poiché i fratelli locali non erano stati molestati nella loro predicazione, e l’opera coi trattatini non aveva recato nessuna rappresaglia dalle autorità, i missionari cominciarono a usare la letteratura di casa in casa nuovamente il 1° febbraio 1953 senza alcuna difficoltà.

Quindi, il 17 maggio 1953, le menzogne e le errate rappresentazioni contro Geova e il suo popolo furono pubblicamente smascherate e spazzate via allorché tutt’e cinque i giudici della Corte Suprema di Giustizia votarono unanimemente a favore dei testimoni di Geova, riaffermando i loro costituzionali diritti di libertà di religione e di parola. La decisione, come fu ufficialmente comunicata il 9 giugno 1953, in parte dichiara: “È un fatto ben noto che le persone che appartengono alla setta chiamata testimoni di Geova, appellanti, non hanno fatto null’altro che produrre e divulgare nella nazione i loro propri pensieri e credenze che nell’intimità della loro coscienza credono siano migliori e più utili per il benessere degli spiriti degli uomini, senza che le autorità contro cui questo appello è stato direttamente indirizzato abbiano provato, o tentato di provare, che nell’esercizio della libertà che i testimoni di Geova hanno esercitata, abbiano commesso o inteso commettere atti che le leggi puniscono o proibiscono . . . Di conseguenza è evidente che i precetti costituzionali citati dagli appellanti sono stati violati, e che perciò l’Ingiunzione dovrebbe essere concessa”.

L’unanime decisione della Corte Suprema fu il segnale per altri commenti dei giornali. El Gran Diario del 19 maggio 1953, disse che, come risultato della decisione: “I testimoni di Geova possono predicare la loro religione liberi dal timore”. Dichiarò inoltre che la decisione aveva “sorpreso il pubblico, poiché supponevano che il caso rimanesse insabbiato. Uno di quelli sorpresi fu l’arcivescovo del Nicaragua”. El Gran Diario dichiarò che secondo l’opinione dell’arcivescovo tutti i testimoni di Geova dovevano essere scomunicati; e che il vescovo di León aveva dichiarato che i Testimoni erano comunisti e che perciò sarebbero stati presto scomunicati. Siccome i testimoni di Geova non sono cattolici romani, e quelli di loro che erano stati cattolici nel passato hanno volontariamente lasciato la loro comunione con il cattolicesimo, è ovvio che la sua dichiarazione non manifestava nessun vero intendimento della questione.

È chiara l’evidenza che la cospirazione contro la libertà di adorazione fallì. Perché? Perché i testimoni di Geova continuarono la loro opera di predicazione; e perché molte persone sincere del Nicaragua, notevolmente i cinque giudici della Corte Suprema, sostennero la libertà. In seguito le nostre relazioni col governo tornarono al loro stato precedente e, infatti, sono migliorate. I funzionari sono stati amichevoli e hanno cooperato con noi. Ai nostri missionari è stato concesso il libero ingresso nel paese e l’opera non ha subìto nessuna interferenza. Geova ha aperto una porta per il servizio, e i suoi testimoni vi sono entrati. Da più di 100 proclamatori della buona notizia nel dicembre del 1952, con il bando, il rapporto annuale del 1971 rivelò che ora 1.654 portavano la verità al popolo. — 1 Cor. 16:9.

LA MIGLIORATA ORGANIZZAZIONE AFFRETTA IL PROGRESSO

Il 1° marzo 1962 il fratello L. E. Witherspoon sostituì il fratello Munsterman come servitore di filiale. Il fratello Witherspoon e sua moglie avevano fatto servizio come missionari nel Guatemala dal settembre del 1960. Poco prima del suo arrivo erano state prese disposizioni per tenere le prime due classi della Scuola di Ministero del Regno. Questo provvedimento di ammaestramento è risultato un fattore maggiore nell’aiutare i servitori nelle congregazioni. Missionari, pionieri speciali e sorveglianti furono invitati a queste classi. Il fratello A. Bivens, servitore di filiale della Costarica, fu assegnato dalla Società come insegnante. Durante l’aprile e il maggio del 1962, trentanove fratelli e sorelle seguirono il corso. Quindi nell’ottobre del 1967 il corso fu riaperto e trentuno fratelli in due classi ricevettero i molti eccellenti benefici di questo ammaestramento. Questa volta, il servitore di filiale, il fratello Witherspoon, fu assegnato come insegnante. Questo risultò molto vantaggioso, poiché molte domande e problemi locali poterono essere inseriti in modo da coordinare l’opera fra la filiale e le congregazioni.

L’ultima classe tenuta finora nella Scuola di Ministero del Regno fu quella del novembre 1970, con diciassette servitori che ricevettero questo speciale ammaestramento. Quindi durante un periodo di otto anni ottantasette ministri hanno frequentato la scuola. I risultati di questo ammaestramento sono stati molto evidenti. Non solo c’è un’organizzazione che opera più armoniosamente nelle circoscrizioni e nelle congregazioni stesse, ma l’assistenza che la filiale può rendere è pure migliorata a causa della migliorata coordinazione fra i fratelli nel campo e la filiale.

COSTRUZIONE DI UNA CASA E SEDE FILIALE

Dal principio dell’opera la Società ha affittato vari edifici a Managua per le case missionarie e le Sale del Regno. Comunque, edifici realmente adeguati per i nostri scopi non esistevano. Come fummo felici quindi allorché nel marzo del 1961 il fratello Knorr autorizzò la costruzione di un edificio filiale e Sala del Regno. La proprietà fu acquistata in aprile e l’effettiva costruzione cominciò nel febbraio del 1962. Sorprendentemente, questa struttura in cemento armato fu edificata senza l’impiego di macchine elettriche. Anche la stessa volta in cemento fu gettata con l’uso di una squadra di fratelli che formavano una catena e che si passavano l’un l’altro i secchi di cemento finché giungevano in cima. Le fondamenta furono scavate a mano, il legno fu piallato a mano, e tutti i fori furono fatti a mano. Circa un anno dopo, lo stesso giorno, questa casa a prova di terremoto fu finita e dedicata il 16 febbraio 1963, recando allegrezza a oltre 300 che gremirono la nuova Sala del Regno per il programma.

Sei dormitori sono al secondo piano, dove abitano i missionari, mentre al primo piano vi sono la Sala del Regno, l’ufficio filiale e il deposito della letteratura, e la cucina. Un largo cortile nella parte posteriore e di lato separa l’autorimessa dall’edificio principale. Il piano regolatore della città stabilisce che il 30 o 40 per cento della superficie di qualsiasi luogo edificabile dev’essere un cortile aperto. Quando la casa fu costruita fu usato tutto lo spazio consentito dalla legge. Ma mentre l’opera cresceva, occorreva altro spazio per il deposito della letteratura. Lo spazio del cortile fra la cucina e l’autorimessa era idealmente adatto per la costruzione di un ampliamento di 32 metri quadrati. Ma avrebbero i funzionari cittadini concesso il permesso? Il fratello Witherspoon portò il progetto al Ministro dell’Urbanizzazione, spiegò il nostro problema e chiese i suoi suggerimenti. Il ministro fece parecchie domande sulla natura della nostra opera e quindi ci concesse una speciale esenzione dal piano regolatore e il permesso per l’ampliamento all’istante. Egli appose le sue iniziali al progetto e disse che questo avrebbe costituito un permesso di costruzione, evitandoci così di presentare il progetto e di pagare per il permesso di costruzione. La tanto necessaria costruzione per il deposito della letteratura fu finita dopo due mesi nel gennaio del 1970.

ASSEMBLEA INTERNAZIONALE DEL 1966

L’assemblea internazionale del 1966 per l’America Latina, Assemblea di Distretto “Figli di libertà di Dio”, fu indetta per il dicembre 1966 e per il gennaio del 1967. L’assemblea a Managua fu tenuta il 17-21 dicembre nel luogo dell’Esposizione. Un punto saliente dell’assemblea fu la visita di delegati esteri che facevano un viaggio speciale. Questi fratelli cominciarono ad arrivare il 16 dicembre; in tutto ne arrivarono 320 in sei aerei.

Il Nicaragua mostrò ai visitatori il suo volto migliore, guadagnandosi l’appellativo, “paese dell’eterna estate”. Molti visitatori vennero dal ghiaccio e dalla neve per trovare giorni caldi, assolati, cielo azzurro senza una nuvola e piacevoli fresche notti. Alcuni delegati esteri decisero di godere questo clima indefinitamente, e da allora son venuti a servire dove la necessità e più grande.

Poiché la maggioranza dei delegati esteri non parlava lo spagnolo, fu disposto per loro uno speciale programma in inglese in tre dei giorni dell’assemblea. Nella stessa spaziosa Esposizione i visitatori si misero a sedere sui gradini di cemento che sorgevano a entrambi i lati dell’ampia arena. Dietro il podio coperto di fiori sorgeva una grande carta a rilievo del Nicaragua, fiancheggiata da palme di banani. All’altra estremità dell’arena era eretta una tipica casa rurale nicaraguana con pareti di canna e tetto di paglia, dov’erano molti reparti dell’assemblea. Molto in alto era il tetto dell’arena. Aperta a entrambe le estremità l’arena era rinfrescata dai continui venti alisei di nord-est che a volte erano abbastanza forti.

Alcuni missionari presentarono la storia dell’opera in Nicaragua. Quindi un altro, usando la carta a rilievo, indicò dove l’opera era stata stabilita e dove c’era ancora territorio isolato. Infine, fu presentato un programma musicale, con fisarmoniche suonate da sorelle missionarie e un coro di alcuni cantici del nuovo libretto dei cantici. I visitatori furono molto compiaciuti del programma. Il fratello Knorr dichiarò che al cantico “Il leale amore di Dio” gli erano venute lagrime agli occhi.

L’assemblea, che cominciò con 575 presenti, ascese a 1.654 al discorso pubblico domenicale del fratello Knorr. Questo discorso, “Il millennio del genere umano sotto il regno di Dio”, fu tradotto in spagnolo dal fratello Witherspoon. I fratelli locali apprezzarono grandemente di avere con loro il presidente e il vicepresidente e vari membri del consiglio dei direttori della Società, e di ricevere i loro consigli.

Una gita a cui partecipò la maggioranza dei delegati esteri in visita fu quella alla “Venezia dei tropici” che condusse alle piccole isole del lago Nicaragua. Una lancia a motore li portò a circa 300 delle più piccole isole formate quando un’eruzione del massivo vulcano Mombacho versò nel lago un fiume di lava. Le onde hanno aperto canali attraverso le isole di lava, che ora sono coperte di alberi tropicali, viti rampicanti e fiori multicolori.

Fin troppo presto l’assemblea finì e salutavamo le centinaia di delegati che erano venuti a visitarci mentre partivano per la successiva assemblea della Costarica. Ma gli effetti di quell’assemblea si notano ancora mentre si registrano di anno in anno nuovi aumenti nel nostro ministero.

ALTRE ASSEMBLEE DI DISTRETTO

Le nostre assemblee di distretto per il 1967, il 1968 e 1969, che furono in realtà assemblee nazionali, si tennero nello Stadio di Calcio Cranshaw di Managua. Questo stadio è aperto al sole, quindi i fratelli mettevano un largo telone per fare ombra su una larga sezione delle tribune. Mentre si tenevano le assemblee nella stagione asciutta, c’era pochissimo pericolo di piogge. Lo Stadio Cranshaw è vicino al centro della città, e che fosse facile andarvi è indicato dall’eccellente numero dei presenti a queste assemblee che furono i seguenti: Nel 1967 . . . 1.407; nel 1968 . . . 1.657; nel 1969 . . . 2.020.

La successiva assemblea nazionale era in programma per il 1°-3 gennaio 1971. Si decise di tenere l’assemblea nell’Ippodromo di León, la seconda delle nostre più grandi città. Questa assemblea ebbe dunque la distinzione d’essere la prima grande assemblea tenuta fuori di Managua. Sarebbe stato inferiore il numero dei presenti? Al contrario, 2.513 assisterono al discorso pubblico, il miglior uditorio che avessimo mai avuto. In tutte queste assemblee i ben rappresentati drammi aggiunsero intenso interesse e valore educativo ai programmi.

SERVIZIO DOVE LA NECESSITÀ È PIÙ GRANDE

Un articolo di quattro pagine de La Torre di Guardia inglese del 15 giugno 1968, invitava le persone che potevano trasferirsi a “calare le reti” in zone più pescose per l’opera di “pesca degli uomini”. Circa il Nicaragua, con i suoi molti laghi, l’articolo diceva: “Sembra un luogo dove ‘la pesca di uomini’ sarebbe rimunerativa. E lo è”. Furono ricevute centinaia di domande, e nel 1969 cominciarono ad arrivare alcune famiglie. La maggioranza degli arrivati dedicarono i loro primi sforzi ad imparare lo spagnolo; quindi, appena erano in grado di presentare il messaggio, cominciavano a partecipare all’opera di campo. I proclamatori che per qualche tempo non erano stati in grado di ottenere o di mantenere uno studio nel Canada e negli Stati Uniti ne ebbero qui più che abbastanza.

Attualmente (maggio 1971) diciannove famiglie con sessantuno membri fanno servizio nel Nicaragua presso dieci congregazioni. Per molte famiglie che hanno figli piccoli ci volle molta fede per sradicarsi e venire parecchie migliaia di chilometri lontano in un ambiente completamente nuovo. Un servitore di congregazione canadese consultò la sua famiglia, e decisero che c’erano due cose principali che volevano fare prima di Armaghedon: servire dove la necessità era più grande e fare i pionieri. Ora fanno felicemente entrambe le cose. C’è ancora posto perché molti altri godano questi privilegi.

Vi piacerebbe lavorare in un territorio dove due sacerdoti in separate occasioni incoraggiavano i loro aderenti a studiare con noi, giacché pensano che facciamo un’opera eccellente? In un villaggio, una vedova pazza di dolore cercava conforto e speranza dal suo sacerdote poco dopo la morte del marito. Ed egli le diede effettivamente speranza! Le porse un libro Paradiso insieme a una Traduzione del Nuovo Mondo della Bibbia, dichiarando che questi libri contenevano la vera speranza di cui aveva bisogno.

O, avete udito di qualcuno che ha imparato la verità sollevando le vesti di un uomo e guardando ciò che vi era sotto? Una sorella riferisce che provò una sorpresa che la condusse alla verità. Un giorno mentre puliva nella chiesa alzò la veste dell’immagine chiamata Gesù il Nazareno per pulirla di sotto. Con suo orrore non aveva corpo, solo alcune assicelle inchiodate insieme. Questo la fece cominciare a pensare. Era stata destata ora la sua curiosità e di chiesa in chiesa andava a guardare sotto le vesti dei “santi” per vedere cosa c’era. I deformi corpi di gesso e le polverose assicelle infestate di scarafaggi ridussero la sua fede nei “santi” a un mucchio d’immondizia. Ella rimase perplessa su ciò finché, poco tempo dopo, un testimone andò alla sua porta. È inutile dire che ne risultò uno studio ed ella è ora una sorella la cui fede non poggia più su assicelle di legno.

VENTICINQUE ANNI DI ESPANSIONE

La seguente tabella illustra graficamente l’espansione che abbiamo avuto nei passati venticinque anni più uno. Notate i risultati della purificazione dell’organizzazione dal 1950 al 1955. Benché non ci fosse in quel periodo nessun aumento di proclamatori, i proclamatori crebbero spiritualmente, poiché le ore aumentarono quasi del 100 per cento. Da allora al 1971 l’aumento è stato continuo.

MASSIMO TOTALE DIPLOMATI

ANNO PROCL. ORE CONGREGAZIONI DI GALAAD

1945 3 2.571 0 2

1950 190 27.245 4 8

1955 190 50.034 9 19

1960 388 92.910 12 23

1965 692 154.075 18 16

1971 1.654 371.681 31 22

Mentre le ultime cifre del censimento dell’aprile del 1971 non sono state comunicate, si calcola che il Nicaragua abbia circa 2.000.000 di abitanti. È predicata loro la buona notizia? I proclamatori in numero di 1.654 fecero un deciso sforzo per visitare quanti più era possibile nel 1971 e in quel solo anno distribuirono 30.847 Bibbie e libri, 10.328 opuscoli, 262.103 riviste Torre di Guardia e Svegliatevi!, e ottennero inoltre 1.472 abbonamenti. Insegnarono in media anche a 1.913 famiglie la settimana, per mezzo degli studi biblici a domicilio. Ma molte città, villaggi ed estese zone rurali non hanno avuto una testimonianza. Ci vorranno altri pionieri speciali per visitare queste zone, e abbiamo l’approvazione per ottanta pionieri speciali, attualmente ne abbiamo solo cinquantasette.

Il fatto che ci siano ancora molte persone che vogliono udire e seguire la Bibbia, se possiamo visitarle tenendo studi biblici a domicilio, è mostrato dal fatto che 4.710 persone, quasi tre volte il nostro massimo di proclamatori, assisterono il 9 aprile 1971 alla Commemorazione.

Venticinque anni più uno di espansione teocratica son dunque finiti, ma sappiamo che questo è solo il principio di cose più grandi per i fedeli servitori di Geova, perché “dell’abbondanza del dominio principesco e della pace non ci sarà fine”. — Isa. 9:7.