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Germania (3)

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Germania (3)

CIBO SPIRITUALE NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO

In quegli anni, quando i fratelli, specialmente quelli che erano nei campi di concentramento, erano “isolati”, avevano pochissime opportunità di ottenere una Bibbia o altre pubblicazioni. Tanto più si compiva lo sforzo di ricordare il contenuto di importanti articoli de La Torre di Guardia quando dovevano stare per ore nel cortile, o la sera quando nelle loro baracche avevano un po’ di quiete. La loro gioia era specialmente grande allorché si poteva ottenere in qualche modo una Bibbia.

A volte Geova faceva giungere nelle mani dei suoi servitori una Bibbia in modo interessante. Franz Birk di Renchen (Selva Nera) ricorda che a Buchenwald un giorno un prigioniero mondano gli chiese se gli avrebbe fatto piacere avere una Bibbia. Ne aveva trovata una nella cartiera dove lavorava. Naturalmente il fratello Birk accettò l’offerta con gratitudine.

Anche il fratello Franke ricorda che, nel 1943, un uomo anziano delle SS, che si era associato a quell’organizzazione solo a causa della pressione dei tempi in cui si trovavano, andò nel suo giorno libero da parecchi ecclesiastici a chiedere una Bibbia. Tutti dissero che si rammaricavano di non avere più una Bibbia. Era sera quando infine trovò un ecclesiastico che gli disse d’avere una piccola Bibbia di Lutero che aveva tenuta per ragioni speciali. Egli fu comunque così felice che un uomo delle SS manifestasse interesse nella Bibbia che gli disse di prendersela. La mattina dopo quest’uomo delle SS dai capelli grigi diede la Bibbia al fratello Franke, ovviamente gioioso di poter fare questo dono a un prigioniero a cui faceva la guardia.

Col passar del tempo fu possibile eludere la sorveglianza e introdurre nei campi di concentramento nuovi articoli de La Torre di Guardia. Nel campo di concentramento di Birkenfeld si faceva in questo modo: Fra i prigionieri era un fratello che, a causa della sua conoscenza dell’architettura, lavorò con un civile amichevole verso i testimoni di Geova. Per mezzo di quest’uomo amichevole il fratello si mise in contatto con i fratelli fuori del campo che presto gli provvidero le più nuove Torri di Guardia.

I nostri fratelli del campo di Neuengamme ebbero opportunità simili. La maggioranza di approssimativamente settanta fratelli furon messi lì a fare lavoro di sgombero dopo le incursioni aeree su Amburgo. Ad Amburgo vi potevano ottenere Bibbie, e una volta ne poterono trovare tre in un volgere di minuti. Willi Karger, che ebbe personalmente questa esperienza, narra: “Desidero parlarvi dell’altro cibo spirituale che ci portò una sorella di Döbeln. Questo non sia mai dimenticato. Il fratello di lei, Hans Jäger, apparteneva alla nostra squadra di operai di Bergedorf vicino ad Amburgo, e fu messo a lavorare nella ferriera di Glunz. La nostra sorte erano il duro lavoro e la stretta sorveglianza. Ciò nondimeno, il fratello Jäger riuscì a eludere la sorveglianza e mandò fuori una lettera con cui comunicò alla sorella dove si sarebbe trovato a mezzogiorno. La sorella andò in treno ad Amburgo e con attenzione ‘tastò il terreno’ fino a trovare il luogo dove lavoravamo. Ella riuscì a metterci in mano le riviste richieste, così, nonostante le guardie delle SS e grazie alla sovrintendenza di Geova, le preziose riviste furono introdotte nel campo senza essere scoperte”.

Ognuno escogitava modi diversi, e con l’andar del tempo ci furono nel campo parecchie Bibbie. Un fratello scrisse a sua moglie che era a Danzica che avrebbe mangiato volentieri del “pane allo zenzero di Elberfelder”, e con il successivo pacco di viveri (che i fratelli in quel tempo potevano ricevere in questo campo) egli ricevette una Bibbia di Elberfelder cotta con cura in un pane allo zenzero. Certuni avevano contatto con i prigionieri che lavoravano nel crematorio. Questi avevano narrato che vi eran bruciati molti libri e riviste, i fratelli presero dunque in segreto disposizioni per ricevere Bibbie e riviste, in cambio di alcune loro razioni alimentari.

A Sachsenhausen alcune Bibbie giunsero nelle mani dei fratelli mentre erano ancora nell’“isolamento”. Per quanto sembri strano, l’isolamento risultò in questo caso una certa protezione, poiché un fratello era non solo assegnato a guardia della porta che conduceva alla zona di isolamento ma ne aveva anche la chiave e ne doveva perciò chiudere e aprire la porta. In una stanza c’erano sette grosse tavole a cui potevano sedere cinquantasei fratelli. Per un bel po’ di tempo un fratello faceva un commento di quindici minuti sulla scrittura mentre gli altri fratelli mangiavano la loro colazione. Questo si faceva quindi a turno sia tra le tavole che tra i fratelli che vi sedevano. Questo commento era quindi il soggetto della conversazione quando i fratelli eran costretti a stare per ore nel cortile.

Nel rigido inverno del 1939/1940 i Testimoni invocarono Geova in preghiera su questa questione della letteratura, ed ecco un miracolo! Geova pose la sua mano di protezione su un fratello che poté portare nell’“isolamento” tre Torri di Guardia nascondendole dentro la sua gamba di legno, e questo nonostante l’attenta sorveglianza. Quantunque i fratelli dovessero strisciare sotto i loro letti per leggere alla luce di una lampada portatile mentre altri facevano la guardia a destra e a sinistra, fu una prova della meravigliosa guida di Geova. Da buon Pastore, egli non abbandona il suo popolo.

Nell’inverno del 1941/1942, quando i fratelli erano stati rilasciati dall’“isolamento”, sette Torri di Guardia che trattavano i capitoli 11 e 12 di Daniele, il primo numero con la considerazione di Michea, un libro intitolato “Kreuzzug gegen das Christentum” (Crociata contro il cristianesimo) e un Bollettino (ora Ministero del Regno) arrivarono tutti in una volta. Questo fu veramente un dono dal cielo poiché, insieme ai loro fratelli d’altri paesi, potevano ora acquistare un chiaro intendimento del “re del sud” e del “re del nord”.

Grazie al fatto che i prigionieri non relegati nell’“isolamento” avevano la domenica pomeriggio libera e che quel pomeriggio il capo politico dell’isolato andava a trovare i suoi amici in altre baracche, i fratelli poterono tenere per parecchi mesi lo studio Torre di Guardia ogni domenica. A questo studio partecipavano in media da 220 a 250 fratelli, mentre da 60 a 70 facevano la guardia per tutto il percorso fino all’ingresso del campo, e ogni volta che sorgeva il pericolo davano un certo segnale. Avvenne così che durante il loro studio non furono mai sorpresi da un uomo delle SS. Lo studio che tennero nel 1942 rimane indimenticabile per quelli che vi assisterono. Le meravigliose spiegazioni inerenti alla profezia dei capitoli 11 e 12 di Daniele fecero ai fratelli una tale impressione che, al termine, con gioioso tempo di marcia, cantarono canzoni popolari inframmezzate da cantici del Regno, non dando così alla guardia di servizio su una torre a pochi metri dalle baracche motivo di sospetto; anzi, il bel canto gli fece piacere. Immaginate: La voce di 250 uomini che, sebbene in prigione, erano in realtà liberi, inneggiavano con tutta l’anima cantici alla lode di Geova. Che spettacolo! In cielo avrebbero potuto gli angeli cantare insieme a loro?

ALLEGGERITA LA PRESSIONE SUGLI INTERNATI NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO

Nonostante che nei centri di esecuzione capitale nazisti il sangue dei fedeli testimoni di Geova continuasse a scorrere fino al crollo completo del regime, tuttavia le armi di quelli che più volte avevan giurato di far uscire i testimoni di Geova dai campi di concentramento solo attraverso le ciminiere dei crematori incominciarono a indebolirsi. C’erano anche i problemi che la guerra presentava. Così specialmente dal 1942/1943 in poi, ci furono periodi nei quali i testimoni di Geova furon lasciati relativamente in pace.

La guerra, che ora era una guerra totale, era cambiata fino al punto che venivano mobilitate tutte le forze disponibili. Per questa ragione, nel 1942 cominciarono a includere nel limite del possibile i prigionieri in imprese produttive per l’economia. È, interessante a questo riguardo un commento che il dirigente delle SS Pohl fece al suo capo, Himmler, sullo “stato nei campi di concentramento”:

“La guerra ha recato un visibile cambiamento nella struttura dei campi di concentramento e in quanto all’impiego dei prigionieri ne ha cambiato in maniera basilare la funzione.

“L’incarcerazione dei prigionieri solo a causa di sicurezza, istruzione o prevenzione non prevale più [la distruzione in massa non è nemmeno menzionata]. L’enfasi si è riversata sull’aspetto economico della questione. Il fattore predominante diviene sempre più la mobilitazione di tutti i prigionieri, in primo luogo, per occupazioni che hanno relazione con la guerra (aumento della produzione degli armamenti) e, secondariamente, per attività che hanno relazione con la pace.

“Le necessarie misure che vengono prese derivano da questa comprensione e richiedono il graduale passaggio dei campi di concentramento dal loro unilaterale disegno politico precedente a un’organizzazione che soddisfi le necessità economiche”.

Questa trasformazione richiese naturalmente che i prigionieri fossero alimentati meglio affinché potessero essere impiegati di più nel lavoro. Questo recò ai fratelli ulteriore sollievo. Con poche eccezioni, i funzionari furono inoltre abbastanza giudiziosi da non cercar di mettere i fratelli in stabilimenti per la produzione di armamenti, ma da impiegarli nei vari laboratori secondo le loro capacità professionali.

Intanto Geova fece la sua parte, poiché egli può dirigere i cuori degli uomini, anche quelli dei nemici, come corsi d’acqua. Un esempio sorprendente è Himmler. Per anni egli aveva creduto d’essere il solo a poter decidere della vita dei fedeli servitori di Geova, ma all’improvviso cominciò a cambiar pensiero riguardo agli “Studenti Biblici”. Il suo medico personale, un dottore finlandese chiamato Kersten, ebbe un ruolo importante.

Il massaggiatore Kersten cominciò a esercitare una forte influenza su Himmler, che era sempre molto malato. Egli aveva udito che i testimoni di Geova erano crudelmente perseguitati e un giorno chiese a Himmler di dargli alcune donne per farle lavorare nel suo podere di Harzwalde, circa settanta chilometri a nord di Berlino. Dopo aver esitato, Himmler acconsentì, e in seguito acconsentì all’ulteriore richiesta di Kersten rilasciando una sorella da un campo di concentramento così che potesse lavorare nella seconda casa di Kersten, in Svezia. In principio fu da queste sorelle che Kersten seppe la verità sulle condizioni dei campi di concentramento e sull’indescrivibile sofferenza inflitta per anni specialmente ai testimoni di Geova. Egli fu preso da grande sgomento, sapendo che i suoi massaggi ridavano ripetutamente a questo demonio sufficiente salute per continuare la sua attività omicida. Decise perciò di valersi della propria influenza almeno per alleviare in qualche modo la sofferenza di tutti questi prigionieri. Si può così attribuire alla sua influenza che, specialmente verso la fine della guerra, decine di migliaia di essi non fossero sterminati. In particolar modo per i testimoni di Geova la sua influenza risultò molto utile. Ciò può comprendersi da una lettera che Himmler scrisse ai suoi più intimi associati, ai principali dirigenti delle SS Pohl e Müller. Questa lettera, col timbro “Segreto”, comprendeva i seguenti brani:

“È accluso un rapporto sulle dieci Studentesse Bibliche che lavorano nel podere del mio medico. Ho avuto l’opportunità di studiare la questione degli Zelanti Studenti Biblici sotto ogni aspetto. La sig.ra Kersten fece un ottimo suggerimento. Disse che non aveva mai avuto un personale così buono, volenteroso, fedele e ubbidiente come queste dieci donne. Queste persone fanno molto per amore e benignità. . . . Una delle donne ricevette una volta da un ospite una mancia di 5,00 RM. Ella accettò il denaro perché non voleva diminuire il prestigio della casa, e lo diede alla sig.ra Kersten poiché era proibito avere denaro nel campo. Le donne facevano volontariamente qualsiasi lavoro fosse loro richiesto. La sera lavoravano a maglia, la domenica eran tenute occupate in qualche altro modo. In estate non perdevano l’opportunità d’alzarsi due ore più presto per raccogliere cesti pieni di funghi, nonostante che si richiedesse loro di lavorare dieci, undici e dodici ore al giorno. Questi fatti completano il mio quadro degli Studenti Biblici. Essi sono incredibilmente fanatici, volenterosi, pronti al sacrificio. Se potessimo mettere il loro fanatismo all’opera per la Germania o instillare tale fanatismo nel nostro popolo, saremmo quindi più forti di quanto non siamo oggi. Naturalmente, poiché rigettano la guerra, la loro dottrina è così dannosa che non possiamo permetterla se no faremmo alla Germania il massimo danno. . . .

“Punendoli non si ottiene nulla, giacché ne parlano poi solo con entusiasmo. . . . Ogni punizione serve come un merito per l’altro mondo. Per questo ogni vero Studente Biblico si farà giustiziare senza esitazione. . . . Ogni segregazione nella prigione sotterranea, ogni stimolo della fame, ogni periodo di congelamento è un merito, ogni punizione, ogni colpo è un merito presso Geova.

“Se in futuro dovessero sorgere nel campo problemi riguardo agli Studenti Biblici, proibisco che il comandante del campo infligga quindi qualsiasi punizione. Tali casi dovrebbero essermi riferiti con una breve descrizione delle circostanze. Da ora in poi dispongo di fare l’opposto e di dire al rispettivo individuo: ‘Ti è proibito lavorare. Devi essere alimentato meglio degli altri e non devi fare nulla’.

“Poiché secondo la credenza di questi lunatici di buona natura cessa quindi il merito, sì, al contrario, i meriti precedenti saranno dedotti da Geova.

“Ora il mio suggerimento è che tutti gli Studenti Biblici sian messi al lavoro, per esempio, al lavoro nei poderi, che non ha nulla a che fare con la guerra e con tutta la sua pazzia. Se debitamente assegnati si possono lasciare senza vigilanza; non fuggiranno via. Si possono dare loro lavori incontrollati, e mostreranno d’essere i migliori amministratori e lavoratori.

“Un altro impiego che se ne può fare, come suggerì la sig.ra Kersten: Possiamo occupare le Studentesse Bibliche nelle nostre ‘Lebensbornheime’ (case erette per educare i figli generati dagli uomini delle SS per produrre una razza superiore) non come nutrici, ma, piuttosto, come cuoche, domestiche, o per fare qualsiasi lavoro di lavanderia o simili. Nei casi in cui ancora abbiamo uomini che prestano servizio come custodi, possiamo impiegare forti donne degli Studenti Biblici. Sono convinto che, nella maggioranza dei casi, avremo con loro poca difficoltà.

“Sono anche d’accordo con i suggerimenti che le Studentesse Bibliche siano assegnate alle famiglie numerose. Si dovrebbero trovare le Studentesse Bibliche qualificate che hanno le capacità necessarie e inviarmene comunicazione. Le assegnerò quindi personalmente tra le famiglie numerose. In tali case non dovranno comunque indossare gli indumenti della prigione, ma abiti civili e la loro permanenza dovrebbe essere disposta in modo simile a quella delle Studentesse Bibliche libere e internate ad Harzwalde.

“In tutti questi casi dove le prigioniere sono parzialmente libere e sono state assegnate a tale lavoro, vogliamo evitare le registrazioni scritte o le firme e prendere tali accordi solo con una stretta di mano.

“Vogliate inviare le vostre raccomandazioni per l’inizio di questa azione e farne rapporto”.

Così avvenne. In breve tempo parecchie sorelle furono mandate a lavorare in case, orti, poderi e “Lebensbornheime” delle SS.

Ci furono comunque altre ragioni per cui le SS furon disposte a prendere nelle loro case testimoni di Geova. Le SS sentivano il segreto odio che cresceva fra la popolazione. Si rendevano conto che in privato non erano solo oggetto di scherni. Molti non avevano più fiducia nemmeno delle loro domestiche e temevano che potessero avvelenare il loro cibo o che li uccidessero in qualche altro modo. Con l’andar del tempo, i principali ufficiali delle SS non osarono più andare da un barbiere qualsiasi, per timore che tagliasse loro la gola. Max Schröer e Paul Wauer furono assegnati a radere regolarmente la barba ai principali ufficiali delle SS, poiché sapevano che i testimoni di Geova non si sarebbero mai vendicati uccidendo i loro nemici umani.

A questi fratelli e sorelle che lavoravano fuori dei campi fu anche permesso d’esser visitati dai loro parenti o potevano essi stessi andare a visitare i parenti a casa. Ad alcuni furono date parecchie settimane di vacanza per questo scopo. Infine questo significò che i fratelli e le sorelle ottenevano più cibo, il che diede luogo a un rapido miglioramento della loro salute e a un ridotto numero di decessi per fame e maltrattamenti.

Fino a qual punto nei campi di concentramento l’attitudine cambiasse a vantaggio dei testimoni di Geova si può vedere da un’esperienza che ebbe Reinhold Lühring. Nel febbraio del 1944, ebbe improvvisamente ordine di lasciare la sua squadra di lavoro e di presentarsi all’ufficio del campo. Era qui che tanti erano stati maltrattati e tentativi erano stati fatti per persuaderli a rinunciare alla loro fede in Geova. Quale sorpresa fu per il fratello Lühring quando gli ufficiali che gli sedevano di fronte gli chiesero se voleva soprintendere a un podere, dirigendo appropriatamente il lavoro e i lavoratori. Avendo risposto a tutte le loro domande in modo affermativo, egli fu portato poi in Cecoslovacchia insieme a quindici altri fratelli, per assumere la responsabilità di amministrare il podere della sig.ra Heydrich.

Un’altra squadra di lavoratori composta di quarantadue fratelli, tutti buoni artigiani, fu portata al lago Wolfgang in Austria per costruirvi una casa a un ufficiale superiore delle SS. Sebbene il lavoro sul pendio del monte non fosse facile, i fratelli si trovarono tuttavia molto meglio. Per esempio, Erich Frost, che apparteneva a questo gruppo, ebbe il permesso di farsi mandare da casa la sua fisarmonica. Avendola ricevuta, egli e gli altri fratelli avevano spesso il permesso di andare la sera al lago, dove egli suonava canzoni popolari e pezzi di concerto, che erano ascoltati con piacere non solo dai suoi fratelli, ma anche da quelli che abitavano lungo il lago, comprese le SS, sotto la cui soprintendenza lavoravano.

Continuò inoltre a essere più facile fornire cibo spirituale ai fratelli nei campi di concentramento. Il dott. Kersten ebbe in ciò una parte non piccola, giacché spesso faceva viaggi dalla sua casa di Svezia al suo podere di Harzwalde. Egli si faceva sempre preparare le valige dalle sorelle che Himmler gli aveva date per farle lavorare nel suo podere e nella sua casa di Svezia. Si era stabilito fra loro il tacito accordo che la sorella della Svezia preparava la valigia di Kersten mettendovi un certo numero di Torri di Guardia. Appena arrivato ad Harzwalde, egli diceva alla sorella che lì lavorava per lui di disfargli la valigia, il che le lasciava sempre fare da sola. Dopo aver studiato attentamente queste Torri di Guardia, le sorelle le passavano al vicino campo di concentramento.

Il podere del dott. Kersten ad Harzwalde era situato in un luogo ideale, circa trentacinque chilometri a sud del campo delle donne a Ravensbrück e circa trenta chilometri a nord del campo degli uomini di Sachsenhausen. Da Harzwalde si facevano di continuo trasporti a entrambi i campi, quindi non era difficile introdurre cibo spirituale nei campi per i fratelli e le sorelle eludendo la sorveglianza.

Ci fu così un sempre più stretto contatto fra i vari campi e le case private dov’erano assegnate le nostre sorelle che lavoravano per le famiglie delle SS. Circa questo interessante tempo, Ilse Unterdörfer narra:

“Siccome dove lavoravamo avevamo considerevole libertà, riuscimmo a mandare lettere ai nostri parenti senza farle verificare dalla censura. Potemmo inoltre corrispondere con i nostri fratelli che lavoravano fuori o che lavoravano per gli uomini delle SS con incarichi di fiducia, godendo così maggiore libertà. Sì, fummo anche in grado di metterci in contatto con fratelli che vivevano in libertà e di ottenere Torri di Guardia. Dopo molti anni che vivevamo di cose apprese in precedenza e di nuove verità portate dai nuovi arrivati, era un meraviglioso ristoro poter di nuovo leggere personalmente La Torre di Guardia. Io fui assegnata a un podere delle SS vicino a Ravensbrück sotto la giurisdizione dell’ufficiale delle SS Pohl. Quale prigioniera sorvegliante io ero responsabile del lavoro delle nostre sorelle. Alcune di noi vi dormivano pure e non dovevano più andare affatto nel campo. Mi fu così possibile, conforme alle disposizioni prese con una lettera consegnata da una sorella, mettermi in contatto con Franz Fritsche di Berlino, che una sera incontrai in una parte boschiva del podere. Egli mi provvedeva sempre parecchie Torri di Guardia. Oltre a ciò ricevevamo cibo spirituale anche in un altro modo. Due sorelle lavoravano in uno stabilimento ed esse pure introducevano copie de La Torre di Guardia nel campo. In questo modo Geova ebbe amorevolmente cura di noi in un tempo in cui era molto urgente”.

Geova benedisse i fratelli che avevano più facile accesso al cibo spirituale e che cercavano di renderlo disponibile per altri, come può capirsi dal racconto di Frank Birk. Egli era fra quelli che erano stati portati nel podere di Harzwalde. Subito udirono che altri fratelli prigionieri, che lavoravano sotto la sorveglianza di un soldato, stavano costruendo un edificio nella foresta a circa dieci chilometri di distanza. Poiché i fratelli del podere di Harzwalde già godevano una certa libertà, cercarono l’opportunità d’incontrare questi fratelli nella foresta.

“Una domenica mattina”, narra il fratello Birk, “il fratello Krämer e io prendemmo le biciclette e ci mettemmo a cercare i nostri fratelli. Mentre percorrevamo il bosco, subito vedemmo un tratto disboscato dove si stava costruendo un nuovo edificio. Visto un prigioniero che attraversava il tratto disboscato, gli facemmo cenno, ed egli si avviò verso di noi nel bosco. Appena vedemmo il triangolo lilla sul suo abito comprendemmo che era un fratello. Dopo che gli dicemmo d’essere della squadra di Harzwalde egli ci condusse nel nuovo edificio. Poiché avevamo con noi le nuove Torri di Guardia, ci mettemmo a sedere e cominciammo lo studio. Dopo ciò visitammo i nostri fratelli ogni domenica. Essi erano sotto la vigilanza di un sergente maggiore di Friburgo, che era benevolmente disposto verso i fratelli. Poco prima di Natale gli chiesi: ‘Che ne direbbe di venire lei e i nostri fratelli a fare una visita al podere di Harzwalde durante le feste?’ Meditando, rispose che voleva andare con i suoi uomini in qualche luogo dove potessero tagliarsi i capelli. Quando ebbe udito che ad Harzwalde avevamo un barbiere, immediatamente acconsentì. E così la mattina di Natale, accompagnati da questo sottufficiale, i nostri fratelli vennero presto al podere. La sorella Schulze di Berlino, che lavorava in cucina, ebbe specialmente buona cura del sottufficiale così che noi potessimo essere indisturbati nella nostra associazione gli uni con gli altri. Quella sera i fratelli tornarono a casa, pieni di gioia per la benedetta adunanza che avevan tenuta. Pensate, questo era avvenuto in mezzo ai nostri nemici!”

Col passar del tempo ci furono maggiori opportunità di ottenere cibo spirituale in tutti i campi di concentramento. Gertrud Ott e diciotto altre sorelle incarcerate ad Auschwitz furono mandate a lavorare in un albergo dove abitavano le famiglie degli uomini delle SS. Poiché ci venivano a mangiare e a bere anche altre persone, non passò molto tempo che le sorelle ancora libere scoprirono le sorelle prigioniere che lavavano le finestre. “Siamo sorelle anche noi”, mormoravano passando, senza alzare lo sguardo. Tre settimane dopo disposero d’incontrarsi nella toilette. Da allora in poi, le sorelle di fuori venivano regolarmente e portavano alle sorelle che lavoravano nell’albergo Torri di Guardia e altre pubblicazioni, che poi erano mandate a Ravensbrück.

Al principio del dicembre 1942, circa quaranta fratelli lasciati a Wewelsburg per compiervi un lavoro speciale ebbero un’opportunità specialmente meravigliosa. Pur essendo ancora trattati come internati, essi godevano di un certo grado di libertà poiché non c’era più il filo spinato collegato alla corrente elettrica o non si appostavano le sentinelle per tenerli dentro il campo.

Il fratello Engelhardt era in quel tempo ancora libero e aveva dato ai fratelli che abitavano nei dintorni l’istruzione di trovare il modo d’introdurre le Torri di Guardia nel campo. Dopo aver risolto parecchi problemi, Sandor Beier di Herford e Martha Tünker di Lemgo esaminarono la situazione semplicemente facendo una passeggiata nella zona come la farebbe una giovane coppia. Subito si misero in contatto con i fratelli e in seguito provvidero loro regolarmente Le Torri di Guardia. La prima volta, incontrarono i fratelli in un cimitero a una certa tomba; la volta successiva, nascosero le riviste in un pagliaio, o andarono in qualche luogo prestabilito e le consegnarono personalmente ai fratelli a mezzanotte. A ciascuna consegna, si stabiliva un nuovo luogo d’incontro. Dopo che il fratello Engelhardt e le sorelle che avevan prodotto e distribuito le riviste furono arrestati, sorse la domanda come quelli ancora liberi sarebbero stati provvisti di cibo spirituale.

Questa volta i fratelli di Wewelsburg tentarono di trovare loro stessi una soluzione. Essi furono in grado di ottenere una macchina da scrivere, che un fratello usò per scrivere le matrici. Un altro fratello costruì un primitivo ciclostile in legno. Le sorelle di fuori, con le quali avevano ancora contatto, portavano ai fratelli le forniture necessarie per ciclostilare. Infine qui si producevano tante copie de La Torre di Guardia da poter rifornire una grande parte della Germania settentrionale. Elisabeth Ernsting ricorda che riceveva sempre cinquanta copie da provvedere al territorio a lei affidato. Così per quasi due anni, fino al crollo del regime nel 1945, fu possibile provvedere La Torre di Guardia ai fratelli che abitavano in Vestfalia e in altre zone.

La fornitura di cibo spirituale per i fratelli e le sorelle dentro i campi di concentramento migliorò così grandemente che nel 1942 a Sachsenhausen poteva paragonarsi a un piccolo fiume. Condannato a morte poco prima del crollo del regime nazista ma non giustiziato, il fratello Fritsche di Berlino fu in grado di rifornire i fratelli per un periodo di un anno e mezzo non solo di tutte le riviste nuove, ma anche di parecchi numeri anteriori, oltre che di tutti i libri e gli opuscoli che erano stati presentati nel frattempo. Era come se i fratelli fossero stati condotti a ricchi pascoli, poiché ogni fratello aveva ogni sera una copia d’una pubblicazione della Società per lo studio. Quale cambiamento! Ma questo non è tutto. L’organizzazione funzionava così bene che il fratello Fritsche poteva mandare lettere ai parenti dei fratelli, o lettere in altri campi o a filiali estere. Entro un anno e mezzo fu così possibile eludere la sorveglianza, facendo uscire 150 lettere dal campo e facendovene entrare quasi altrettanto. Le lettere mandate fuori attestavano l’eccellente condizione spirituale dei fratelli. È comprensibile che si facessero molte copie di queste lettere. Alcune furono anche ciclostilate e servirono come incoraggiamento per i fratelli di fuori, in particolar modo per i parenti di quelli che erano in prigione.

UNITÀ TEOCRATICA DICHIARATA CON BALDANZA DENTRO I CAMPI

Tutto andò ottimamente per circa un anno e mezzo, finché, nell’autunno del 1943, fu arrestato il fratello Fritsche. In perquisizioni compiute nelle case erano stati trovati rapporti intorno a Sachsenhausen che richiamarono l’attenzione su di lui. La polizia trovò in suo possesso non solo Torri di Guardia e altre pubblicazioni, ma anche alcune lettere di fratelli che egli avrebbe dovuto recapitare. Avendo la polizia scoperto che si teneva corrispondenza quasi in proporzioni internazionali sospettò della capacità o della volontà dei dirigenti del campo ad adempiere i loro obblighi. Himmler ordinò pertanto di fare un’immediata perquisizione in tutti i campi di concentramento sospetti.

La campagna ebbe inizio la fine di aprile. Una mattina vennero a Sachsenhausen alcuni agenti della Polizia Segreta. L’attacco di sorpresa contro i fratelli era stato ben preparato. Quelli che lavoravano dentro il campo furono chiamati dai loro luoghi di lavoro e fu detto loro di stare nel cortile, dove furono interrogati sulle scritture del giorno e perquisiti. Furono trovate alcune pubblicazioni. Tutto questo fu accompagnato dalle solite sferzate. Ma la Gestapo non riuscì a indurre i fratelli a ritrattarsi poiché Geova li aveva riccamente nutriti in mezzo ai loro nemici. Essi avevano una chiara visione del loro mandato e non temevano di schierarsi unicamente a favore del dominio teocratico.

Era noto che Ernst Seliger era un anello di collegamento per il fratello Fritsche, quindi gli fu prestata speciale “attenzione”. Egli aveva cercato di fasciare non solo le ferite carnali, ma anche quelle spirituali e la sua umile maniera fraterna aveva grandemente contribuito all’unità che godevano in questo campo. Ma fu assai turbato dal risultato del suo primo interrogatorio e pregò Geova di mutare quella che considerava una “sconfitta” in una vittoria. Ma questa non doveva essere la prova di un solo individuo. Wilhelm Röger di Hilden descrive la situazione come segue: “Ora si doveva essere ‘Uno per tutti e tutti per uno!’” Tutti i fratelli confermarono la dichiarazione del fratello Seliger che aveva passato le scritture del giorno per loro incoraggiamento. Attestarono il fatto che avevano letto la letteratura introdotta dal fratello Seliger nel campo e che avrebbero continuato a incoraggiarsi gli uni gli altri e a parlare in futuro intorno alla loro speranza.

Passarono quattro giorni. La domenica mattina il fratello Seliger comparve dinanzi all’amministrazione del campo così che potessero fare la registrazione. Egli descrive ciò che gli accadde: “Prima, testimoniai in tre stanze di ospedale [dove aveva lavorato come assistente] . . . Quindi pieno di gioia andai nella fossa dei leoni. Un medico e un farmacista stavano studiando le lettere che illegalmente avevamo fatte uscire dal campo. Seguirono due ore di acceso dibattito. Quando si doveva concludere la registrazione, l’ufficiale che dirigeva l’interrogatorio disse: ‘Seliger, che cosa farà ora? Intende continuare a scrivere le scritture del giorno e a incoraggiare i suoi fratelli? E intende continuare a predicare qui nel campo il messaggio fra gli altri prigionieri?’ ‘Sì, questo è esattamente ciò che farò, e non solo io, ma anche tutti i miei fratelli!’ . . . Alle ore 14,00 l’interrogatorio era finito e la dichiarazione fatta a nome di tutti i fratelli fu presentata loro, al che tutti andarono con gioia all’opera di predicazione”, nelle baracche del campo.

I fratelli ricordarono che erano passati quasi dieci anni dal 7 ottobre 1934, quando Hitler era stato informato con una lettera che i testimoni di Geova non avrebbero smesso di radunarsi e di predicare nonostante le minacce. Dopo quasi dieci anni, la Gestapo si rese ora conto che lo spirito combattivo del popolo di Dio non era stato ancora infranto, sia che fosse dentro i campi di concentramento o fuori. Le lettere lo attestavano.

La Gestapo controllò ora gli altri campi di concentramento per vedere se la molto proclamata ‘unità teocratica’ prevaleva anche lì. Il successivo campo fu il Berlin-Lichterfelde, un campo filiale di Sachsenhausen. Il fratello Paul Grossmann che prestava servizio come uomo per il collegamento fra Sachsenhausen e Lichterfelde menzionò in seguito l’investigazione:

“Il 26 aprile 1944, la Gestapo inferì un nuovo colpo. Alle ore 10,00 di quella mattina due agenti della Gestapo vennero nel Lichterfelde per sottopormi a un esauriente interrogatorio come uomo di collegamento fra Sachsenhausen e Lichterfelde. Mi mostrarono due lettere illegali che avevo scritte a fratelli di Berlino. Queste lettere rivelavano chiaramente i nostri metodi di operazione. [Possiamo vedere come non sia saggio scrivere lettere che contengono tali informazioni, perché c’è da aspettarsi che prima o poi i funzionari le trovino facendo arresti o perquisizioni]. I funzionari furono così informati di tutti i particolari organizzativi e per giunta che avevamo ricevuto regolarmente cibo dalla nostra ‘madre’.

“Nonostante che mettessero ogni cosa sottosopra, tutto ciò che trovarono fu una Torre di Guardia. Io dovetti stare al cancello mentre gli altri fratelli erano ricondotti dal lavoro. Essi pure furono perquisiti e furon fatti stare al cancello. Questo fu davvero emozionante poiché un’incursione della polizia di queste proporzioni non era stata fatta da molto tempo. Molti furono percossi e insultati durante l’interrogatorio, e furon trovate alcune Torri di Guardia e scritture del giorno. Un ampio rapporto sugli avvenimenti di Sachsenhausen, una Bibbia e altre carte furon tenuti lontano dalle loro mani. I fratelli non negarono il fatto che avevano attivamente operato per gli interessi della Teocrazia e che avevano letto Le Torri di Guardia. Dovemmo stare al cancello fino alle 23,00 di quella notte. Nel frattempo era arrivato il cellulare della polizia per trasferire a Sachsenhausen dodici agitatori. Questo significava che dovevano essere impiccati. Essi dovettero consegnare i loro cucchiai, piatti e così via. Ma il trasferimento non avvenne. Nemmeno il giorno dopo, benché gli annunci del decesso fossero già stati scritti per i parenti. Il terzo giorno ci fu una sorpresa. I dodici fratelli non furono giustiziati, ma furono rimandati al lavoro”.

Fu quindi richiesto che i fratelli del Lichterfelde firmassero una dichiarazione che diceva: “Io . . . . ., testimone di Geova, nel campo dal . . . . . professo di appartenere all’‘unità teocratica’ che esiste nel campo di concentramento di Sachsenhausen. Ho ricevuto scritture del giorno e pubblicazioni che ho lette e passate ad altri”. Tutti furono più che felici di firmare.

Simili incursioni della polizia furono compiute con gli stessi risultati in altri campi, e una ne fu compiuta a Ravensbrück il 4 maggio 1944, perché dalle lettere era stato compreso che c’era un collegamento fra Sachsenhausen e Ravensbrück. Furono prese severe misure contro gli “agitatori” di questo campo. Ma dopo non molto tempo anche qui le sorelle furono rimandate al loro vecchio lavoro dopo che ne era stata fatta richiesta dai loro capi reparto responsabili. Questa fu un’ulteriore prova che la potenza del tiranno in questo tempo era stata più che spezzata.

Le sconfitte subìte dall’esercito tedesco nel 1944 sul fronte orientale costarono tante vite che non solo furono mandati in guerra uomini anziani e giovani hitleriani, ma anche ai prigionieri fu data l’opportunità di dar prova di sé nel fronte orientale. Per questa ragione vennero nei campi comitati che offrirono ai prigionieri politici l’opportunità di arruolarsi nella divisione del degradato generale Dirlewanger. Se vi avessero dato prova di sé, sarebbero stati quindi considerati Tedeschi liberi. Fu comunque interessante che tutti i prigionieri che portavano il triangolo lilla furono sempre rimandati alle loro baracche prima che fosse fatta ad altri questa offerta. Sapevano quale risposta avrebbero ricevuto dai testimoni di Geova e avevano perciò smesso di interrogarli.

AFFRETTATA EVACUAZIONE DEI CAMPI

Nel 1945, l’incessante pioggia di bombe diurna e notturna dell’aviazione americana e inglese e la ritirata dell’esercito tedesco, che infine divenne un’aperta fuga, indicarono a tutti che la fine della seconda guerra mondiale era vicina. Le SS avevano smesso di far mostra del loro dominio. Che esse non fossero in una condizione invidiabile si può capire se si ricorda che centinaia di migliaia di persone nei campi di concentramento attendevano nervosamente la liberazione. Queste masse erano imprevedibili, sì, un materiale esplosivo, che faceva provare a molti uomini delle SS timore dei prigionieri. Ma Himmler continuava a seguire i comandi del suo Führer e mandò ai comandanti di Dachau e Flossenbürg il seguente telegramma: “La resa è da escludere. Il campo dev’essere evacuato immediatamente. Nessun prigioniero deve cadere vivo nelle mani del nemico. (Firmato Heinrich Himmler)”. Istruzioni simili furono mandate agli altri campi.

Questo fu l’ultimo diabolico piano che mise ancora una volta in pericolo la vita dei fedeli servitori di Dio tenuti nei campi. Ma essi non erano eccessivamente preoccupati. Riponevano la loro fiducia in Geova, senza tener conto di quali potessero essere personalmente per loro le immediate conseguenze.

Gli ufficiali delle SS che avevano il compito di liquidare i prigionieri si trovarono dinanzi un’impresa insolubile. Il fratello Walter Hamann, che aveva ricevuto l’incarico di lavorare nello spaccio delle SS, udì per caso un’interessante conversazione fra gli ufficiali delle SS. Egli narra: “Gli ufficiali dicevano di uccidere i prigionieri col gas, ma gli impianti erano troppo piccoli, né avevano sufficiente gas. Quindi udii per caso una conversazione telefonica circa una fornitura di nafta per le fornaci; ma questa non poteva essere consegnata. Si fece quindi menzione di far saltare in aria i campi e i loro internati. Si erano già messe casse di dinamite nelle varie baracche, specialmente nel reparto dell’ospedale. Ma anche questo piano fu abbandonato. Infine, si decise di evacuare i 30.000 prigionieri; fu detto loro che sarebbero stati mandati in un campo più grande, che non esisteva, ma in realtà avevano intenzione di provvederci una tomba di massa nella baia di Lubecca. Per questo non ci sarebbe stato bisogno di gas, nafta o dinamite”.

Nel frattempo aumentava la rapidità con cui le forze alleate si avvicinavano da oriente e da occidente. Le SS cominciarono ora a preoccuparsi della loro propria vita e furono ancor più confuse, specialmente dopo che la decisione del governo di liquidare i campi era divenuta nota. Trovandosi dinanzi a problemi insormontabili, esse semplicemente fecero uscire fuori i prigionieri e li fecero marciare nelle vie con pochissime provviste di cibo. Chiunque seguiva poi il percorso di queste marce, che sono state correttamente chiamate “marci della morte”, notava che erano tutte dirette verso la stessa destinazione. La loro mèta era quella di condurli alla baia di Lubecca, o all’aperto mare settentrionale, dove avrebbero potuto poi caricarli su navi e affondarli prima dell’arrivo delle forze nemiche.

Presto non ci fu più niente da mangiare e, a volte, nemmeno una goccia d’acqua. Ciò nondimeno, i prigionieri affamati furono costretti a marciare per l’intero giorno, un giorno dopo l’altro, sotto la pioggia con una temperatura media di soli 4 gradi centigradi (40 gradi Fahrenheit). Di notte era permesso loro di giacere a terra nei boschi sul suolo inzuppato dalla pioggia. Quelli che non potevano mantenere l’andatura prescritta erano spietatamente uccisi dalla retroguardia delle SS con un colpo alla nuca. Quanto fosse grande la perdita di vite in queste marce si può vedere dall’esempio di Sachsenhausen. Di 26.000 prigionieri ancora in vita al tempo dell’evacuazione, 10.700 furono fucilati e lasciati lungo la strada da Sachsenhausen a Schwerin.

I pochi fratelli lasciati a Mauthausen furono pure in pericolo. Erano state scavate nel monte grandi gallerie nelle quali si costruivano i temuti razzi “V-2”. Un giorno una delle gallerie fu chiusa e vi furono poste delle mine. Il piano era quello di simulare un’incursione aerea, di condurre perciò i 18.000 prigionieri nella galleria, che si sarebbe poi fatta saltare in aria. Ma l’amministrazione del campo fu colta di sorpresa dalla rapida avanzata dei carri armati russi, e le SS preferirono abbandonare a se stessi i prigionieri e cercar di salvare se possibile la loro propria vita. Ma non andarono molto lontano. Solo alcuni giorni dopo il comandante del campo, che era noto per aver detto: ‘Voglio vedere solo certificati di morte’, fu riconosciuto dai prigionieri e pestato a morte. I prigionieri politici cercarono ora di vendicarsi dei loro compagni di prigionia i quali, come anziani del campo, anziani degli isolati e capisquadra, avevano recato su di sé molta colpa per lo spargimento di sangue.

La marcia della morte degli internati di Dachau condusse attraverso foreste, e quelli che non potevano mantenere l’andatura furono fucilati dalle SS. La loro mèta era le Alpi Ötztaler, dove tutti quelli che avessero infine raggiunto la loro destinazione avrebbero dovuto essere comunque fucilati. I fratelli si tennero uniti aiutandosi gli uni gli altri, impedendo così che alcuni fossero uccisi finché giunsero a Bad Tölz, dove furono liberati. Il fratello Ropelius ricorda che trascorsero l’ultima notte sotto un manto di neve nella foresta di Waakirchen. Allorché albeggiava la Polizia di Stato bavarese venne a dir loro che erano liberi e che le SS eran fuggite. Mentre continuavano il loro viaggio trovarono armi appoggiate agli alberi ma nessun uomo delle SS.

Le SS presero seriamente gli ordini del governo di liquidare tutti i prigionieri. Solo alcuni giorni prima della capitolazione, i gruppi furono riuniti a Neuengamme e caricati su una nave da carico che avrebbe dovuto portarli alla nave di lusso ‘Cap Arcona’, che era all’àncora nella baia di Neustadter. Circa 7.000 prigionieri erano già su questa nave lunga 200 metri. Le SS avevano fatto il piano di mandare al largo ‘Cap Arcona’ e di affondarla quindi in mare aperto con i prigionieri. Ma la nave aveva ancóra la sua bandiera issata e fu perciò affondata il 3 maggio 1945 da aerei da combattimento inglesi. La nave da carico ‘Thielbeck’, con 2.000 o 3.000 prigionieri a bordo, fu pure sommersa. Circa 9.000 prigionieri scesero nella baia di Neustadter in una tomba acquea. È comprensibile perché i superstiti rabbrividiscono quando ricordano questo avvenimento. Fino a questo giorno da dodici a diciassette scheletri di questi prigionieri annegati son trovati ogni anno sulla spiaggia di Neustadter dai bagnanti e durante le operazioni di scavo.

La stessa sorte era stata determinata per i prigionieri di Sachsenhausen, compresi 220 fratelli. In una marcia omicida essi percorsero approssimativamente 200 chilometri in due settimane.

I Testimoni avevano riconosciuto sin dal principio il pericolo che li minacciava, avevano quindi riparato le loro scarpe e messo insieme alcune carrozzelle per trasportare i magri averi dei più deboli, che poi vi posero sopra. Altrimenti questi fratelli, se avessero dovuto camminare per l’intero percorso, sarebbero stati fra i più di 10.000 che morirono. Ma in questo modo i fratelli che fisicamente non erano proprio così mal ridotti poterono trainarli. Durante il cammino altri furono messi sulle carrozzelle quando le loro forze venivano meno. Dopo alcuni giorni di riposo, quando avevano riacquistato abbastanza forza, tiravano di nuovo a turno le carrozzelle. Così anche durante questa marcia della morte tutti rimasero insieme come una grande famiglia, godendo la protezione di Geova sino alla fine.

Quindi un pomeriggio in cui questo gruppo di prigionieri in fuga era a soli tre giorni di viaggio da Lubecca, le SS ordinarono a tutti di piantare il campo in una foresta vicino a Schwerin. Durante il difficoltoso viaggio i fratelli avevano formato piccoli gruppi e con le loro coperte avevan fatto temporaneamente piccole tende di fortuna. Avevano coperto il terreno con piccoli rami per proteggersi dal freddo della notte. Quella notte mentre le pallottole russe sibilavano sopra le loro teste e gli Americani continuavano ad avanzare, questa parte del fronte tedesco cedette. I presenti provarono una sensazione indescrivibile quando all’improvviso nella notte risuonò una voce, che riecheggiò per migliaia di volte: “SIAMO LIBERI!” Gli approssimativamente 2.000 uomini delle SS che fino ad allora erano stati al comando dei prigionieri si eran tolta in segreto l’uniforme in modo da apparire civili, e alcuni avevano perfino indossato uniformi da prigionieri per nascondere la loro identità. Comunque, poche ore dopo alcuni di essi furono riconosciuti e spietatamente massacrati.

Avrebbero dovuto i fratelli accettare l’offerta degli ufficiali americani che ora li avevano raggiunti e disfare il campo nel mezzo della notte? Dopo aver considerato con preghiera la cosa, essi decisero di aspettare fino al sorgere del sole. Ma anche allora stettero ancora per alcune ore, poiché tra i profughi un agricoltore aveva dato ai fratelli un quintale di piselli. Fu cotto e consumato un pasto meraviglioso. Oh, come ne furono grati i fratelli! Per quasi due settimane non avevano avuto quasi nient’altro che un po’ di tè, che avevano raccolto durante il percorso e preparato la sera nei boschi quando era disponibile l’acqua.

Come furono grati quando scoprirono che non mancava nessuno di essi! Ma, come più tardi si resero conto, avevano ancora un’altra ragione per essere grati a Geova, poiché durante la loro marcia verso il nord erano stati una volta tenuti dalle SS in una foresta per parecchi giorni, giacché non erano sicuri di dove fosse esattamente il fronte. Questi pochi giorni furono proprio la quantità di tempo di cui avrebbero avuto bisogno per giungere a Lubecca prima che infine il fronte cedesse.

Ora non avevano più gran fretta di continuare. Proprio lì in questa foresta vicino a Schwerin cominciarono a scrivere un rapporto delle loro esperienze con una macchina dattilografica che i soldati avevano gettata via da un ufficio mobile. Questo rapporto comprese una risoluzione composta con l’indescrivibile senso d’essere liberi da diverse ore, ma anche con apprezzamento per la protezione di Geova nei molti anni della loro permanenza nella “fossa dei leoni” profondamente impressa nella loro mente. Ecco la risoluzione:

RISOLUZIONE

“3 maggio 1945

“Risoluzione di 230 testimoni di Geova di sei nazionalità, radunati in una foresta presso Schwerin in Mecklenburg.

“Noi testimoni di Geova qui radunati inviamo al fedele popolo del patto di Geova e ai loro compagni nel mondo intero saluti di cuore con le parole di Salmo 33:1-4 e 37:9. Sia noto che il nostro grande Dio, il cui nome è Geova, ha adempiuto la sua parola verso il suo popolo, specialmente nel territorio del Re del Nord. Dietro a noi è un lungo periodo di dure prove e quelli che sono stati preservati, strappati per così dire alla fornace ardente, non hanno su di sé nemmeno l’odore del fuoco. (Si veda Daniele 3:27). Al contrario, essi sono pieni di forza e potenza da Geova e attendono con ansia i nuovi comandi del Re per promuovere gli interessi teocratici. La nostra risoluzione e la nostra volontà di operare sono espresse in Isaia 6:8 e in Geremia 20:11 (Traduzione di Menge). Grazie all’aiuto del Signore e al suo clemente sostegno, i disegni del nemico per farci infrangere l’integrità sono falliti, nonostante che abbia tentato di far questo impiegando innumerevoli e violenti schemi diabolici e anche migliaia di pratiche inquisitoriali tratte dal Medio Evo, sia fisiche che mentali, e molte adulazioni e allettamenti. Tutte queste varie esperienze che riempirebbero molti volumi sono brevemente descritte dalle parole dell’apostolo Paolo in II Corinti 6:4-10, II Corinti 11:26, 27 e, soprattutto, in Salmo 124 (Traduzione di Elberfelder). Satana e i suoi indemoniati agenti sono stati ancora una volta segnati come bugiardi. (Giov. 8:44) La grande contesa è stata ancora una volta decisa a favore di Geova a suo onore. — Giob. 1:9-11.

“Per nostra e vostra gioia sappiate che il Signore, Geova, ci ha benedetti con ricche spoglie, trentasei uomini di buona volontà, che alla nostra partenza da Sachsenhausen . . . volontariamente dichiararono: ‘Verremo con voi, poiché abbiamo udito che Dio è con voi’. Si è adempiuto Zaccaria 8:23! A causa della nostra frettolosa uscita, molti amici della Teocrazia non poterono unirsi a noi, ma Geova dirigerà le cose in modo che presto trovino la via per tornare da noi.

“Noi, testimoni di Geova, dichiariamo di nuovo la nostra completa fede in Geova e la nostra completa dedicazione alla sua Teocrazia.

“Solennemente promettiamo che abbiamo un solo desiderio, cioè, in vista del nostro profondo apprezzamento per l’interminabile serie di prove della sua meravigliosa preservazione e per averci liberati da migliaia di difficoltà, conflitti e afflizioni durante la nostra permanenza nella fossa dei leoni, che ci sia permesso di servire Geova e il suo grande Re, Cristo Gesù, con cuore volenteroso e gioioso per tutta l’eternità. Questo sarebbe in se stesso la nostra più grande ricompensa.

“Concludiamo la nostra risoluzione con le parole del Salmo 48 nella gioiosa convinzione di rivederci presto.

“Vostri conservi per il santo nome di Geova”.

Così, dopo avere espresso prima la loro gratitudine a Geova per la sua immeritata benignità, per la sua protezione e ora anche per aver ridonato loro la libertà, i fratelli levarono il campo. Sebbene fossero morti quella prima notte di libertà da 900 a 1.000 prigionieri, i fratelli giunsero a Schwerin completamente illesi. Comunque, essendo stati distrutti i ponti sul fiume Elba, non poterono partire per due o tre mesi. Essi trovarono alloggio nelle stalle di baraccamenti dell’esercito, dove poterono ciclostilare Torri di Guardia e tenere ogni mattina lo studio Torre di Guardia per prepararsi spiritualmente per l’opera avvenire. Nello stesso tempo ripresero il ministero di campo, per quanto le circostanze li costringessero a farlo con le loro uniformi da prigionieri. Infine poterono proseguire il loro viaggio verso occidente, per mettersi nuovamente in contatto con i parenti e vedere cosa poteva farsi per riorganizzare l’opera del Regno.

TESTIMONIANZA D’INTEGRITÀ

Con questa relazione si è cercato di ricostruire un’importante fase della storia moderna del popolo di Geova. Ma si è potuta narrare solo una piccola parte degli interessanti avvenimenti di cui furono protagonisti in Germania i fratelli e le sorelle durante il governo di terrore del nazionalsocialismo. Molti, molti libri sarebbero necessari per riferire tutto ciò che accadde, perché i Testimoni si mantennero saldi verso la vera adorazione e sostennero il nome di Geova. Le singole esperienze che sono state narrate siano eloquenti per le molte che pure sarebbero state degne di menzione, non perché ne siano lodati e onorati gli uomini, ma, piuttosto, Geova. Fu lui ad agire al momento giusto per liberare il suo popolo come gruppo, nonostante che permettesse a molti di deporre la propria vita per il suo santo nome.

Chiunque abbia parlato a quelli che nel 1945 furono liberati dalla tirannia ricorda quanto spesso lodassero unitamente Geova con le parole del Salmo 124. Essi rifletterono sui meravigliosi articoli de La Torre di Guardia apparsi all’inizio della persecuzione, con i quali Geova li aveva preparati per quel tempo difficile. Ora capivano ciò che Gesù volle significare quando disse di non temere quelli che possono distruggere il corpo. Conoscevano ciò che significava esser gettati in una fornace ardente o, come Daniele, in una fossa di leoni. Ma comprendevano anche che Geova era più potente e rendeva le loro fronti più dure di quelle dei loro nemici. Anche quelli di fuori riconoscono questo e spesso è messo in risalto quando gli storici parlano di questa parte della storia della Germania. Per esempio, Michael H. Kater nella sua Zeitgeschichte (Storia trimestrale), 1969, opuscolo 2, scrive:

“Il ‘Terzo Reich’ sapeva come trattare la resistenza interna solo con la forza brutale e neanche allora fu in grado di superare le forze della ribellione fra il popolo tedesco, e non fu in grado di risolvere il problema degli Zelanti Studenti Biblici dal 1933 al 1945. I testimoni di Geova emersero nel 1945 dal loro periodo di persecuzione indeboliti, ma non infranti nello spirito”.

Anche in una recensione del libro Kirchenkampf in Deutschland (Lotta delle Chiese in Germania), di Friedrich Zipfel, leggiamo:

“Difficilmente è stata fatta un’analisi o è stato scritto un libro di memorie sui campi di concentramento in cui non sia una descrizione della forte fede, della diligenza, dello spirito soccorrevole e del fanatico martirio degli Zelanti Studenti Biblici. Questo è in contrasto con la letteratura di opposizione in genere scritta prima della lotta che i testimoni di Geova ebbero anteriormente alla loro prigionia la quale non li menziona affatto o solo incidentalmente. L’attività e la persecuzione degli Studenti Biblici è comunque un caso stranissimo. Il novantasette per cento dei componenti di questo piccolo gruppo religioso fu vittima della persecuzione del nazionalsocialismo. Un terzo d’essi fu ucciso mediante esecuzione capitale, o atti violenti, fame, malattie o lavori forzati. La severità di questo assoggettamento fu senza precedenti e fu la conseguenza della fede senza compromessi che non poteva mettersi in armonia con l’ideologia del nazionalsocialismo”.

Come fu ora umiliato il Führer dello sconfitto Reich tedesco! Göbbels aveva detto di lui il 31 dicembre 1944: “Se il mondo realmente conoscesse ciò che egli vorrebbe dirgli e dargli e quanto è profondo il suo amore per il suo proprio popolo e per tutto il genere umano, allora lascerebbe immediatamente i suoi falsi dèi e lo loderebbe . . . un uomo il cui proposito è stato quello di liberare il suo popolo. . . . Mai una parola falsa o un pensiero degradato ha sfiorato le sue labbra. Egli è la verità stessa”. Ma questo uomo che aveva cercato di essere un dio commise suicidio.

Come furono umiliati anche quelli che avevano riposto la loro fiducia in lui, per esempio, Himmler, che pure aveva considerato Hitler una divinità e ne aveva adempiuto senza scrupolo i comandi. Fu Himmler a rendere tanto difficile la vita ai fedeli servitori di Geova per molti anni. Di quanto sangue versato egli dovette assumere la responsabilità? A Lichtenburg, nel 1937 spavaldamente disse alle nostre sorelle: “Anche voi capitolerete, vi ridimensioneremo, noi dureremo più a lungo di voi!” E com’era depresso dopo il crollo del regime nazista, quando fuggiva e ad Harzwalde incontrò il fratello Lübke e gli chiese: “Be’, Studente Biblico, che accade ora?” Il fratello Lübke gli diede una completa testimonianza e mostrò che i testimoni di Geova avevano sempre riconosciuto il crollo del regime nazista e la propria liberazione. Himmler se ne andò via senza una parola e dopo breve tempo si avvelenò.

Ma nonostante le difficili condizioni, come si rallegrarono quelli che adoravano Geova! Essi avevano avuto il privilegio di dar prova della propria integrità al Sovrano Governatore dell’universo. Durante il dominio di Hitler, 1.687 di loro avevano perduto il lavoro, 284 il negozio, 735 la casa e a 457 non fu permesso di fare il proprio mestiere. In 129 casi la loro proprietà era stata confiscata, a 826 pensionati era stata rifiutata la pensione e 329 altri avevano subìto altre perdite personali. Ci furono 860 fanciulli che furono portati via ai loro genitori. In 30 casi i matrimoni furono sciolti a causa della pressione di funzionari politici, e in 108 casi fu concesso il divorzio quando ne fu fatta richiesta dal coniuge contrario alla verità. Erano stati arrestati un totale di 6.019, parecchi due, tre o anche più volte, così che, in tutto, furono registrati 8.917 arresti. Complessivamente erano stati condannati a 13.924 anni e due mesi di prigione, due volte e un quarto più del periodo di tempo trascorso dalla creazione di Adamo. In tutto 2.000 fratelli e sorelle erano stati messi nei campi di concentramento, dove avevano passato 8.078 anni e sei mesi, una media di quattro anni. In tutto 635 eran morti in prigione, 253 erano stati condannati a morte e 203 erano stati effettivamente giustiziati. Quale testimonianza di integrità!

COMINCIA LA RICOSTRUZIONE

Immediatamente dopo la guerra, i fratelli della Betel svizzera erano i soli che avessero contatto con i fratelli tedeschi. Essi, avendo udito che in molte congregazioni anche dopo la liberazione dei fratelli dai campi esistevano certe tendenze indesiderabili, inviarono alle congregazioni la seguente circolare:

“A tutti i nostri diletti conservi che sono in Germania

Cari fratelli in Cristo,

“Siete finalmente liberi dal giogo nazista! Alcuni di voi avete sofferto per anni, o in prigione o in campi di concentramento o per altri tipi di persecuzione. . . .

“Nessuno che fu comunque considerato degno di speciale sofferenza per il nome del Signore ne diverrà presuntuoso e si metterà un alone da martire o si esalterà al di sopra degli altri che non furono in prigione o in campi di concentramento. Nessuno dovrebbe vantarsi presso uomini suoi simili delle proprie sofferenze. Non dimenticate che molti fratelli che rimasero a casa pure ebbero molti problemi e furono sotto dure pressioni. Il cristiano non può scegliere le sue sofferenze. È il Signore a determinarle o, piuttosto, a permetterle.

“Per questa ragione, cari fratelli, facciamo in modo di non essere ingiusti e di non parteggiare né facciamo in modo di condannare alcuno che, secondo il nostro modo di pensare, ha fatto compromesso o ne ebbe la volontà. Il Signore giudica il nostro cuore. Dinanzi a lui siamo come un libro aperto. . . .

“Il fratello Erich Frost di Lipsia è autorizzato ad assumere la direttiva nel vostro territorio. Comunque, questa disposizione, secondo le istruzioni del presidente, è solo temporanea. Il fratello Frost, nel limite del possibile, farà regolarmente rapporto al presidente sul progresso dell’opera di proclamazione.

“L’opera di predicazione, sotto la direttiva del nuovo presidente della Società, fratello Nathan Homer Knorr, è stata organizzata in maniera più completa che mai e fa grande progresso! . . .

“Famiglia della Casa Biblica di Berna

[Firmato] Frat. Zürcher”.

I fratelli Frost, Schwafert, Wauer, Seliger, Heinicke e altri, immediatamente dopo la loro liberazione, cominciarono a cercare di rientrare in possesso della proprietà della Società col pensiero di dirigere nuovamente di lì l’opera. Questo risultò in seguito impossibile a causa dell’attitudine ostile delle autorità russe.

Il fratello Frost, che nel frattempo era stato nominato sorvegliante di filiale, invitò Willi Macco di Saarbrücken, Hermann Schlömer e Albert Wandres di Wiesbaden, e il fratello Franke di Magonza a organizzare e servire le congregazioni in quelle parti della Germania Occidentale dove durante il bando erano stati direttori del servizio regionale.

Nello stesso tempo il fratello Franke cercava di acquistare, nelle vicinanze di Stoccarda, la carta da poter usare per stampare piccole edizioni de La Torre di Guardia. Si presero inoltre disposizioni per pronunciare discorsi alla radio da Stoccarda, Francoforte e Saarbrücken, richiamando in tal modo l’attenzione del pubblico sul messaggio del Regno. Infine, il fratello Franke affittò a Wiesbaden due locali da ufficio, e una settimana dopo, nella stessa casa, una stanzetta come alloggio.

Alla fine del 1945, da Magdeburgo il fratello Frost andò a Stoccarda e prese in esame le attività organizzative con fedeli fratelli che erano disposti a intraprendere il servizio continuo come servitori viaggianti o a lavorare alla Betel. Poiché la Società era registrata a Magdeburgo nella Germania Orientale, sembrò necessario aprire una sede filiale a Stoccarda nella Germania Occidentale.

Subito il fratello Frost si diresse in Olanda per incontrare il fratello Knorr e parlargli personalmente per la prima volta. Nel suo percorso si fermò a Wiesbaden e, dopo che il fratello Franke gli aveva mostrato i due locali da ufficio presi in affitto, decise immediatamente di annullare i piani per Stoccarda e di aprire l’ufficio a Wiesbaden. Questo significò che i due locali d’ufficio e il piccolo alloggio del fratello Franke dovevano divenire la casa Betel, dove presto lavoravano e mangiavano venti fratelli e sorelle.

Approssimativamente un anno dopo la città di Wiesbaden offrì al fratello Franke, a causa del suo internamento sotto il bando, un appartamento di due stanze in Wilhelminen Strasse 42, così non si trasferì soltanto il fratello Franke ma anche la Betel. La più grande delle due stanze divenne la casa Betel. Per immeritata benignità di Geova, fu possibile affittare un altro locale nella stessa casa, di cui era proprietaria una sorella, e questo servì da ufficio. Fu qui che il fratello Knorr fece la sua prima visita ai fratelli in Germania.

I fratelli si erano ripetutamente rivolti al sindaco e, sebbene egli avesse promesso loro locali, sì, perfino un’intera casa, tuttavia non avevano mai avuto nulla. Ora approfittarono della visita del presidente della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, annunciandola con enfasi a tutti i competenti impiegati, specialmente, comunque, al sindaco, per chiedergli che cosa riteneva dovessero dire al presidente della Società, il quale era un Americano, quando avrebbe chiesto loro quale spazio era stato loro offerto per l’ufficio in cui svolgere le loro mansioni. Essi si valsero del bando di Hitler e dei loro lunghi anni di prigionia, additando ai funzionari la responsabilità che volontariamente avevano assunta di riparare le ingiustizie commesse contro i Testimoni. Quale sorpresa ebbero i fratelli quando il sindaco disse: “Perché non prendete dunque l’ala ovest dell’edificio in Kohlheck?” Era stato costruito come caserma dell’aviazione, ma non era stato finito e usato prima che terminasse la guerra. Questo era proprio l’edificio su cui avevano messo gli occhi e che parecchie volte avevano cercato di ottenere, ma senza successo.

Felici di questa informazione, essi attesero con emozione la visita del fratello Knorr, durante la quale si sarebbe potuto scrivere il contratto e farlo firmare legalmente da lui come presidente della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati.

CONGRESSO A NORIMBERGA

Mentre i fratelli erano occupati cercando di riorganizzare le congregazioni e di provvedere loro cibo spirituale nonostante la scarsità di carta, cresceva il loro desiderio di tenere una grande assemblea. Ma organizzare in quel tempo una tale assemblea significava risolvere molti problemi, non solo riguardo alla penuria di viveri e alla mancanza di alloggi ma anche riguardo al fatto che la Germania era divisa in quattro zone militari ed era estremamente difficile viaggiare da una zona all’altra. Ciò nonostante, il fratello Frost chiese al fratello Franke di prendere le disposizioni per almeno un’assemblea di distretto in ciascuna zona di occupazione e, se possibile, di averne una a Norimberga nella zona americana.

Dopo che i primi tentativi erano falliti, un fratello andò personalmente dai funzionari di Norimberga e determinò che c’era la possibilità di tenervi dopo tutto un’assemblea. Si presero le disposizioni per il 28 e il 29 settembre. Tra i fratelli l’attesa crebbe ancora di più quando fu annunciato che il governo militare ci aveva infine offerto l’uso dello Zeppelinwiese di Norimberga.

In questo tempo era in corso a Norimberga il processo al cosiddetti “criminali di guerra” ed essi dovevano essere condannati il 23 settembre. Questa data era stata stabilita settimane in anticipo e ne era stata data notizia al mondo.

Dopo che si era reso possibile tenere l’assemblea a Norimberga, i fratelli avevano deciso all’ultimo minuto di prolungarla di un giorno così che sarebbe terminata il lunedì 30 settembre. Dopo avere riorganizzato i treni speciali e aver preso tutte le altre disposizioni per questo terzo giorno di assemblea, le radio e i giornali improvvisamente annunciarono al mondo che le sentenze emesse al processo di Norimberga per i crimini di guerra non sarebbero state rese pubbliche fino al 30 settembre. Ciò fece sorgere problemi, poiché il governo militare americano aveva timore che a Norimberga potessero esserci dimostrazioni e perciò impose il coprifuoco. Questo significò che il lunedì nessuno avrebbe potuto assistere dalla città al discorso pubblico. Fu dunque riprogrammato per la domenica sera alle 19,30, col fratello Frost che avrebbe parlato sul soggetto “I cristiani nel crogiòlo”. La gioia dei 6.000 fratelli presenti fu indescrivibile quando seppero che a udire questo discorso eran venute da Norimberga altre 3.000 persone.

Quantunque i dipendenti del governo militare americano in principio cercassero di interrompere il terzo giorno della nostra assemblea a causa della sentenza emessa quello stesso giorno contro i criminali di guerra, i fratelli riuscirono ad averla vinta. Dopo prolungati negoziati, i dipendenti militari ritrattarono la loro richiesta. Come avrebbero potuto proibire ai testimoni di Geova, che per tanti anni avevano resistito a quelli che ora eran processati, di concludere la propria assemblea in pace e senza disturbo?

Così il lunedì mattina all’assemblea, che aveva il motto “Forti di cuore per il periodo del dopoguerra”, i fratelli ebbero un altro punto notevole quando fu pronunciato il discorso “Intrepidi dinanzi alla cospirazione mondiale”.

Chi può descrivere come si sentirono i 6.000 fratelli radunati quando si resero conto come Geova aveva diretto le cose? Pensate: dopo il crollo del regime nazista, i testimoni di Geova, che hanno per il genere umano un vero messaggio di pace, furono i primi ai quali fu consentito di riunirsi in assemblea in questo campo che un tempo era stato il luogo delle parate di Hitler. E possiamo immaginare la loro reazione quando pensarono al fatto che in questo medesimo terzo giorno della loro assemblea erano state pronunciate condanne a morte contro i rappresentanti di quel sistema omicida che aveva cercato di sopprimere i testimoni di Geova? Il presidente dell’assemblea disse: “Solo la possibilità d’essere in vita in questo giorno, che è una previsione del trionfo del popolo di Dio sui loro nemici nella battaglia di Armaghedon, è valsa nove anni di campo di concentramento”. La sua dichiarazione fu ripresa dalla stampa e divulgata in tutto il mondo.

MISURE DI SOCCORSO DALL’ESTERO

Nel 1947 i fratelli Knorr, Henschel e Covington poterono visitare i fratelli in Germania. Durante la loro visita si presero disposizioni per tenere un’assemblea a Stoccarda, sabato e domenica, il 31 maggio e il 1° giugno. Poiché nella città non c’erano sale disponibili per il fatto che era stato bombardato tutto, si trovò un posto per l’assemblea in un sobborgo vicino. Vi furono approssimativamente 7.000 presenti.

Durante questa visita del fratello Knorr gli fu evidente che le spedizioni di cibo e indumenti dell’opera di soccorso della Società dovevano continuare. In Svizzera i fratelli avevano offerto molti doni in forma di generi alimentari e indumenti per alleviare le rimarchevoli strettezze dei fratelli tedeschi, mostrando così il loro amore fraterno. Ma il fratello Knorr si rattristò tanto per loro che decise di dire ai fratelli che si sarebbero riuniti in assemblea al congresso di Los Angeles dopo solo alcune settimane qual era la loro condizione e di incoraggiarli a offrire cibo e indumenti. I fratelli tedeschi, comunque, non erano specialmente consapevoli della loro condizione, tanto furono felici e grati che Geova avesse preparato per loro questo banchetto spirituale, al culmine del quale il fratello Knorr era in mezzo a loro.

Quando egli ebbe narrato ai fratelli negli Stati Uniti ciò che aveva osservato in Germania e li ebbe incoraggiati a offrire generi alimentari, i fratelli offrirono spontaneamente $140.000, somma che fu usata per acquistare dall’organizzazione CARE 22.000 grandi pacchi di generi alimentari da mandare in Germania. Per giunta, essi offrirono 220 tonnellate di indumenti: vestiti, biancheria e scarpe per uomini, donne e fanciulli.

Appena fu annunciato che era stata fatta la spedizione, nella Betel si fecero i preparativi per una rapida e agevole distribuzione. In un sobborgo di Wiesbaden affittarono un locale di locanda (Gasthaus) dove selezionarono e distribuirono gli indumenti. Ogni proclamatore che era stato attivo nel servizio di campo per sei mesi, in altre parole, che non si era presentato solo per ottenere un pacco CARE, fu registrato, poiché c’era per ciascuno di loro un grande e generoso pacco di generi alimentari.

Era appena iniziata la distribuzione che giunsero alla filiale montagne di lettere in cui i fratelli esprimevano il loro apprezzamento. Era commovente vedere con quale apprezzamento i fratelli accettavano questi doni e come si sentivano indotti a ringraziare sia Geova che i donatori, i loro fratelli d’America. Molto spesso qualcuno smetteva di lavorare per asciugarsi le lagrime che queste lettere facevano venire ai loro occhi. Come esempio, un padre, dopo aver aperto il pacco e averne visto il contenuto, si inginocchiò col suo figlio dodicenne e in preghiera ringraziò Geova per questo amorevole dono dei suoi fratelli.

Il fratello Knorr prese anche disposizioni per mandare in Germania quasi un milione e mezzo di copie dei libri “Sia Dio riconosciuto verace”, Il Nuovo Mondo e “La verità vi farà liberi” come dono. Col denaro raccolto dalla distribuzione di questi libri si doveva costituire un fondo, in base a cui la filiale avrebbe potuto operare. Così Geova ebbe cura di ogni cosa necessaria affinché in Germania l’opera riprendesse di nuovo.

AVANZATA NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ DEL DOPOGUERRA

L’anno 1948 cominciò nella Germania meridionale e nel territorio della Ruhr, con una serie di scioperi per protestare contro la scadente situazione alimentare. Le razioni di carne e di grasso erano state ulteriormente ridotte. Mentre l’ONU aveva dichiarato che era necessaria una razione di 2.620 calorie al giorno, ciò che poteva ottenersi in molti luoghi era molto al di sotto di ciò, solo 1.000 o forse addirittura 700 calorie. Quasi tutti avevano fame, e la situazione peggiorava, dando luogo a un generale senso di amarezza.

Ciò nondimeno, il popolo di Geova cominciò il nuovo anno pieno di zelo ed entusiasmo. Un’adunanza speciale fu tenuta in ciascuna congregazione il 1° gennaio con un totale di 38.682 presenti, e nello stesso mese fecero rapporto di servizio di campo 27.056 proclamatori, 2.183 più del mese prima. Era il tempo di cominciare la campagna annuale Torre di Guardia, ma ciò che qui in Germania in realtà ci occorreva erano le copie personali de La Torre di Guardia per noi stessi. Era un problema, specialmente in vista delle angustiose condizioni causate dalla scarsità di carta oltre che da tutte le altre difficoltà. Il fratello Knorr prese disposizioni secondo cui una quantità di Torri di Guardia sufficientemente grande fu stampata in Svizzera e mandata in Germania così che in gennaio non solo ogni proclamatore ebbe la propria Torre di Guardia, ma ogni congregazione fu fornita di un numero superiore a questa quantità, permettendo a molti regolari frequentatori dello studio Torre di Guardia di ottenere la loro propria copia personale. Fummo così provvisti di cibo spirituale.

In questo tempo la maggioranza delle città tedesche non era altro che cumuli di macerie. Questo poteva dirsi di Cassel; era stata quasi completamente distrutta e i primi calcoli fatti dalla commissione dell’urbanistica, istituita per occuparsi del lavoro di sgombero delle macerie, furono che ci sarebbero voluti ventitré anni solo per portare via le macerie della città. Fu qui che disponemmo di tenere un’assemblea. La città non poteva darci per la nostra assemblea nient’altro che lo spazioso prato Karlswiese, che aveva più di cinquanta grossi crateri di bombe. Ma con la loro esperienza dei campi di concentramento i fratelli si misero felicemente al lavoro, nonostante gli scettici commenti spesso ripetuti dei funzionari. Dalle case distrutte del vicinato, essi trasportarono mediante carretti circa 10.000 metri cubi di pietre e macerie secondo metodi primitivi e riempirono i crateri delle bombe. Questo richiese quasi quattro settimane.

Queste settimane furono una prova, perché i fratelli avevano appena cominciato il lavoro che cominciò a cadere la pioggia, e non smise finché ebbe inizio l’assemblea. Benché inzuppati, essi non permisero che né il duro lavoro né la pioggia spegnessero il loro spirito. Quando la gente diceva loro che era impossibile tenere una tale assemblea al Karlswiese con questa specie di tempo, con ottimismo rispondevano che una volta cominciata l’assemblea avrebbero avuto bel tempo.

Proprio nel mezzo dell’opera di preparazione che progrediva rapidamente fu annunciata una riforma della moneta corrente. Si potevano aspettare inconvenienti della più spiacevole specie. Il 21 giugno fu messa in circolazione la nuova moneta, e a ciascun cittadino delle tre zone occidentali venivano dati, per sessanta vecchi Reichsmark, quaranta marchi della nuova moneta. Un mese dopo ricevettero altri venti Deutsche Mark. I conti bancari furono ridotti a un decimo del vecchio ammontare in Reichsmark e, nella maggioranza dei casi, furono momentaneamente congelati.

Il valore della nuova moneta fu subito evidente. Le provviste accumulate divennero improvvisamente disponibili per la vendita, e molte cose necessarie di cui ci si era privati per anni potevano ora acquistarsi nei negozi. Ma i nostri fratelli si rendevano conto dei loro bisogni spirituali ed erano disposti a investire i loro marchi per assistere all’assemblea. Molti vendettero oggetti di valore come macchine fotografiche, e così via, per sostenere la spesa. La mano di Geova non fu troppo corta da non poter aiutare quelli che mettevano gli interessi del Regno al primo posto. Come esempio, la sorella Neupert di Monaco narra: “I miei alveari erano in pericolo perché non avevo zucchero e non mi potevo permettere di comprarne, ma per me Cassel era più importante. E non fui delusa. Tornata a casa, trovai che le mie api avevano lavorato con tale zelo che quell’anno potei raccogliere circa 1.000 chili di miele”.

Quando i fratelli responsabili della filiale arrivarono a Cassel furono accolti con le parole di Isaia 12:3: ‘Con esultanza . . . attingerete acqua’. I fratelli avevano scritto queste parole su uno striscione e l’avevano appeso sull’ingresso del prato. Altri, ancora occupati ad attingere acqua dai rimanenti crateri delle bombe così che il terreno si asciugasse più presto, li accolsero con la loro versione della scrittura: ‘Con vasche . . . attingerete acqua’.

Diciassette treni speciali si diressero su Cassel, e il venerdì mattina, dopo settimane di rovesci di pioggia, il sole rifulse da un chiaro cielo turchino su più di 15.000 presenti. Il numero dei presenti giunse a 17.000 il secondo giorno e toccò il culmine al discorso pubblico quando gli uscieri contarono 23.150 persone, non incluse le frotte di cittadini di Cassel che stavano in piedi nelle vie intorno al luogo dell’assemblea. I giornali di Cassel parlarono di “25.000 o 30.000 persone nel Karlswiese”.

Anche il sindaco fu presente e pronunciò un breve discorso ai fratelli, la cui opera gli aveva fatto grande impressione. Prevalse il bel tempo e il capo della polizia cattolico disse ai fratelli, il secondo giorno durante una visita al luogo dell’assemblea: “Sembra che abbiate un buon numero con quello lassù!” Quindi dopo una pausa aggiunse: “Uno migliore del nostro”.

Uno dei molti punti notevoli di questa assemblea si ebbe quando ogni presente ricevette una copia gratuita del libro “La verità vi farà liberi” e due copie dell’opuscolo L’allegrezza per tutto il popolo. Un altro aspetto notevole fu il servizio di campo. I fratelli furono portati con treni speciali a lavorare tutti i paesi vicini, fino a Paderborn, così che questa città vescovile fu completamente lavorata in un giorno. A questa assemblea furono battezzati 1.200 nuovi fratelli e sorelle.

Il risultato della volontà del popolo di Geova di mettere al primo posto gli interessi spirituali fu pace, unità e incremento. Durante il mese del congresso, in luglio, fecero rapporto di servizio 33.741 proclamatori, e questo salì in agosto a 36.526. L’anno di servizio terminò con un aumento dell’83 per cento. Il numero delle congregazioni crebbe, e il 15 ottobre fu formata una nuova divisione di circoscrizioni, essendovene ora settanta.

Fu anche nel 1948 che furono installate nella Betel di Wiesbaden le prime macchine da stampa piano-cilindriche. Poiché nello stesso tempo era arrivata come dono da Brooklyn una grande fornitura di carta, fu possibile cominciare a stampare in grandi proporzioni. Due macchine funzionarono per molto tempo giorno e notte. Ma molti estranei erano curiosi di sapere come ci era stato possibile ottenere quelle due macchine, giacché in quel tempo nessuna ditta era in grado di produrle. Erano macchine da stampa appartenute a un ex milionario ed erano state gravemente danneggiate da un’incursione di bombardieri a Darmstadt. Dopo il 1945 le parti in ferro furono tratte da quest’uomo e dal direttore del suo ufficio di sotto le macerie, e portate alla fabbrica di Johannisberg sul Reno dove in origine erano state fatte. Felici di avere qualche cosa da fare per i loro operai, ripararono completamente queste macchine. Frattanto, la segretaria di questo stampatore un tempo ricco, che presto divenne sua moglie, aveva imparato la verità e aveva usato la sua influenza affinché quest’uomo vendesse le macchine alla Società a un prezzo incredibilmente basso.

Anche prima di ciò i fratelli erano stati in grado di produrre per circa un anno e mezzo da quattro a seimila riviste al mese in un piccolo stabilimento tipografico a Karlsruhe. Era stato un impianto nazionalsocialista e fu preso dalle forze di occupazione americane perché venisse messo a disposizione di persone perseguitate dal regime nazista. Poiché i componenti della Betel appartenevano a questo gruppo, questo piccolo stabilimento tipografico fu messo al loro servizio a condizione che ne assumessero essi stessi la direzione. Fu affidata a Erwin Schwafert la responsabilità di dirigerlo e fare in modo che vi fossero stampate le Torri di Guardia finché non potessimo continuare il lavoro con il nostro proprio stabilimento.

Un problema speciale era la distribuzione. Benché il numero dei proclamatori crescesse mensilmente, il governo militare non era in grado di darci più carta. Dovemmo quindi fare ogni mese un nuovo piano di distribuzione, secondo cui su sei o sette proclamatori era disponibile una Torre di Guardia. Questa fu anche una delle ragioni per cui il fratello Knorr compì ogni sforzo per far stabilire legalmente la Società a Wiesbaden come organizzazione filiale della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati di Pennsylvania. Così sarebbe stato presto possibile provvedere la carta da fuori della Germania per soddisfare la crescente richiesta da parte dei fratelli del materiale di studio. Ma essi avevano anche bisogno di letteratura per lavorare di casa in casa. Fino al 1948 erano state disponibili per i fratelli solo alcune pubblicazioni, principalmente opuscoli, e questi erano stati dati a prestito per una o due settimane.

Nel 1949 le aumentate forniture di carta resero possibile accrescere considerevolmente il lavoro di stampa. Si stamparono 40.000 copie de La Torre di Guardia del 1° gennaio 1949 e questa cifra crebbe, raggiungendo 80.000 copie per il numero del 15 aprile, 100.000 per il numero del 1° maggio e 150.000 per il numero del 15 maggio.

Mentre alla celebrazione della Commemorazione nel 1947 in tutte e quattro le zone della Germania ci furono 35.840 presenti, un anno dopo ce ne furono 48.120, e nel 1949 il numero dei presenti alla Commemorazione era salito a 64.537 persone. Anche qui ci furono a volte problemi da risolvere. Per esempio, a Holzheim vicino Göppingen la celebrazione della Commemorazione del 1948 fu tenuta con la “protezione” della polizia. Come accadde questo? Il fratello Eugen Mühleis spiega: “Al ministro era stato proibito celebrare il pasto serale nella Chiesa Evangelica perché nella comunità era scoppiato il tifo. Il direttore della scuola dove avevamo disposto di tenere la nostra celebrazione della Commemorazione tentò ora di impedircelo. Il dipartimento di sanità ci aveva concesso il permesso, ma aveva stabilito parecchie restrizioni che si sarebbero dovute osservare per impedire la diffusione della malattia contagiosa. Un poliziotto fu mandato ad assistere alla nostra celebrazione della Commemorazione per assicurare che queste restrizioni fossero osservate”.

Al principio del 1949 la stamperia di Wiesbaden fu ampliata; lavoravano otto macchine da stampa e due di esse erano in funzione giorno e notte. Nel corso dell’anno furono mandati da Brooklyn circa un milione e mezzo di libri, la cui distribuzione creò una più ampia base per nuove visite ulteriori e studi biblici. Le file dei proclamatori crebbero di mese in mese, con 43.820 che fecero rapporto nell’agosto del 1949. Per l’anno di servizio si raggiunse un aumento di proclamatori del 33 per cento.

OPPOSIZIONE NELLA GERMANIA ORIENTALE COMUNISTA

Del tutto diverso fu lo svolgimento dell’opera nella Germania Orientale e nel settore orientale della città di Berlino, i quali, alla fine della seconda guerra mondiale, furono occupati dalla Russia sovietica e governati dall’amministrazione militare sovietica. Molti suoi ufficiali militari non sapevano molto intorno ai testimoni di Geova, eccetto che avevano resistito alla brutale persecuzione dei nazisti. Ci fu in principio comparativamente poca interferenza, ma, mentre le congregazioni prosperavano e molti cominciavano a mostrare interesse nel messaggio del Regno, l’amministrazione militare sovietica divenne diffidente della nostra opera, giacché essa sembrava sfuggire al loro controllo. Spesso c’erano alle nostre adunanze pubbliche folle più grandi di quante non ne assistessero alle riunioni politiche del partito comunista, che erano promosse dal governo militare.

I funzionari sovietici locali cominciarono a ridurre apertamente le attività delle congregazioni e dei singoli proclamatori. Alcuni del clero della cristianità videro la loro opportunità di mostrarsi buoni amici dei comunisti. Mentendo essi calunniarono i fratelli e dissero che erano contro le autorità e influenzavano il popolo facendogli opporre una specie di resistenza passiva allo sforzo di ripresa del governo militare per la desolata economia della Germania Orientale, predicando il regno di Dio come sola speranza per il genere umano.

Queste interferenze spinsero i fratelli che lavoravano nell’ufficio della Società a Magdeburgo a rivolgersi alla sede dell’amministrazione militare sovietica situata a Berlino Est. Dapprima i loro sforzi furono accolti secondo il principio generalmente seguito di “nulla è proibito, nulla è permesso”. Ma infine i fratelli riuscirono a ottenere dal comando generale un certificato a conferma che i testimoni di Geova operavano legalmente. In alcuni casi dove avvenivano queste interferenze fu utile presentare questo documento, ma sembrava che altri funzionari ritenessero il comando generale molto lontano e si considerassero i signori di se stessi.

Dopo la guerra, Berlino, ex capitale del Reich tedesco, fu divisa dai quattro vincitori alleati in quattro settori con amministrazione governativa parzialmente indipendente e parzialmente in comune. Il dissenso divenne veemente quando i Russi imposero un blocco ai settori occidentali di Berlino dopo che era stata iniziata nel 1948 la riforma economica. Gli alleati occidentali forzarono il blocco valendosi del loro diritto di seguire corridoi aerei non soggetti a controlli, e così mediante un “ponte aereo” fornirono la popolazione dei tre settori delle cose necessarie alla vita. Al tempo in cui si raggiunse un accordo e i Russi tolsero il blocco, Berlino era definitamente una città divisa, Berlino Est sotto il governo comunista e Berlino Ovest con certi legami verso la Repubblica Federale Tedesca.

Nel 1948 fu indetta un’assemblea di distretto a Lipsia, ma i funzionari militari russi si rifiutarono di dare il permesso. Si fecero quindi i piani per usare il Waldbühne (Palco della Foresta) situato in un bel luogo del settore britannico di Berlino. C’erano continue difficoltà. Non soltanto la riforma monetaria e il cattivo tempo; sorgeva la più importante domanda: Come le migliaia di persone provenienti da ogni parte della Germania Orientale entreranno nella città di Berlino chiusa dal blocco? Infine ricevemmo il permesso di servirci di treni speciali per venire nella città, così, nonostante la critica situazione politica, quasi 14.000 si riunirono il primo giorno in assemblea. Il terzo giorno c’erano oltre 16.000 presenti, e alla conferenza pubblica della domenica pomeriggio assisterono più di 25.000. I nuovi proclamatori che simboleggiarono la loro dedicazione col battesimo ammontarono a 1.069. Geova accolse il suo popolo con liberalità, avendo preparato una tavola di cibi grassi nello stesso punto focale della lotta tra i due blocchi di nazioni.

A che punto si trovava la proprietà della Società a Magdeburgo nella Germania Orientale comunista? Gli edifici in Wachtturmstrasse 17-19 erano stati restituiti nel 1945 subito dopo la fine della guerra ed erano già stati restaurati per il 95 per cento, mentre quello situato in Leipziger Strasse 16 era stato restaurato per circa il 90 per cento. I nostri fratelli avevano riedificato la proprietà distrutta, offrendo volontariamente i loro servizi senza compenso. La decisione del governo dello stato di Sassonia del 24 giugno 1949 fece restituire alla Società il resto della proprietà, situato in Fuchsberg 5-7 e in Wachtturmstrasse 1-3. Quel mese il numero totale dei proclamatori nella Germania Orientale dei quali si occupò l’ufficio filiale di Magdeburgo giunse a 16.960.

C’era una grande richiesta di verità biblica. I sorveglianti viaggianti riferiscono che spesso da 100 a 150 persone erano presenti alle adunanze pubbliche di congregazioni che avevano solo 30 o 40 proclamatori. Nelle città grandi i presenti ai discorsi spesso giungevano fino a oltre mille persone. Si iniziarono molti studi biblici; in una congregazione i proclamatori ne avevano in media 3,8. I sorveglianti viaggianti non avevano sempre le cose facili. Alcuni di essi andavano in giro con vecchie biciclette prese a prestito, alcune delle quali non avevano le ruote di gomma, ma solo i cerchioni di metallo. Dovevano fare lunghi viaggi. E poi c’era il problema delle tessere di razionamento. Un sorvegliante di circoscrizione narra che il certificato emesso dall’ufficio del lavoro che lo designava come “predicatore” non fu rinnovato, il che significava che era senza tessera di razionamento.

Un altro sorvegliante di circoscrizione racconta: “A ogni discorso erano presenti diverse spie. Una volta i fratelli non erano del tutto sicuri di un uomo che aveva abiti civili. Prima che il discorso cominciasse andai da lui e gli chiesi: ‘Mi scusi, agente, potrebbe dirmi l’ora esatta?’ Egli la disse, e siccome non sembrò sorpreso a come l’avevo chiamato comprendemmo che era un poliziotto in abiti civili”.

L’inimicizia dei funzionari russi e tedeschi comunisti continuò ad aumentare. Ancora una volta si dispose che un’assemblea di distretto per i fratelli che abitavano nella Germania Orientale si sarebbe tenuta dal 29 al 31 luglio 1949 nel Waldbühne di Berlino. Questo congresso fu tenuto all’ombra delle nubi di persecuzione che si andavano addensando, ma mostrò la determinazione dei nostri fratelli di continuare a servire Geova con cuore completo. I preparativi furono fatti il più quietamente e il meno clamorosamente possibile. C’erano già stati parecchi attacchi comunisti contro la libertà religiosa della Germania Orientale. Per esempio, un’assemblea di circoscrizione in Sassonia era stata annullata all’ultimo minuto e la violenza lasciò alcuni Testimoni feriti.

Potemmo disporre di otto treni speciali. Circa 8.000 persone avevano già pagato più di 100.000 Deutsche Marck per i biglietti, quando, solo alcune ore prima della partenza, i treni furono annullati. Le ferrovie si rifiutarono di rimborsare il denaro del biglietto prima della scadenza di due settimane. Migliaia di Testimoni aspettavano nelle stazioni i treni speciali, solo per sentirsi dire che erano stati annullati. La polizia bloccò tutte le strade che conducevano a Berlino e perquisì tutte le auto, gli autobus e gli autocarri per trovare chiunque andasse al congresso. Ma la sera del primo giorno dell’assemblea furono presenti almeno 16.000 persone. Al discorso pubblico della domenica assisterono più di 33.000. I malvagi attacchi e gli sforzi del nemico non avevano fatto altro che dar luogo a una enorme testimonianza contro di loro.

Le misure dittatoriali rivolte contro di noi furono subito note e, sebbene alla stampa non fosse stato mandato nessun invito, numerosi cronisti comparvero per scrivere racconti sensazionali sui tentativi dei comunisti per impedire ai Testimoni di giungere a Berlino. Il sabato sera il sorvegliante di filiale, Erich Frost, lesse alle migliaia di persone riunite in assemblea una risoluzione, che fu riferita la stessa sera dalla RIAS, la stazione radio americana di Berlino. Il fratello Frost mise in risalto la loro coraggiosa determinazione con le parole: “È il Bolscevismo migliore degli altri sistemi? Credono i comunisti di dover finire ciò che Hitler iniziò? Noi non abbiamo paura dei comunisti come non avemmo paura dei nazisti!”

La risoluzione approvata all’assemblea di distretto di Berlino comprese una secca protesta contro i bandi antidemocratici e anticostituzionali e la limitazione dei servizi religiosi in Sassonia e la confisca di locali usati per tale scopo. Questa risoluzione fu mandata con una lettera di accompagnamento, con la data del 3 agosto, alla principale amministrazione militare sovietica della Germania a Berlino. Ne furono anche mandate copie a 4.176 preminenti funzionari pubblici o a quelli che avevano a che fare con giornali quotidiani, stazioni radio, agenzie di notizie, e così via, sia a Berlino che nella Germania Occidentale e Orientale. Così fu richiamata l’attenzione di tutti sulla presa di posizione comunista e sulla determinazione dei veri cristiani. In agosto, un mese dopo il congresso, nella Germania Orientale i testimoni di Geova raggiunsero un nuovo massimo di proclamatori, 568 più di quanti avessero fatto rapporto in precedenza!

La campagna promossa contro i testimoni di Geova continuò ad assumere proporzioni sempre più grandi. La libertà di religione si andò sempre più restringendo. Furono emanati bandi contro gli studi biblici, i poliziotti facevano irruzione e interrompevano i servizi religiosi, i fratelli erano licenziati dai loro impieghi statali o municipali a causa della loro religione. Una petizione che richiedeva una garanzia della vera libertà religiosa fu presentata al governo della Repubblica Democratica Tedesca il 18 febbraio 1950. Ne risultarono maggiori casi di incostituzionali interruzioni di servizi religiosi, confisca di letteratura e arresti di parecchi ministri che avevano la direttiva. Il 27 giugno 1950 un’altra petizione dei testimoni di Geova della Germania Orientale fu mandata al governo, diretta al presidente dei ministri Otto Grotewohl. Quindi la crudele mano del comunismo colpì duramente.

Di buon’ora la mattina del 30 agosto 1950 le forze di polizia comuniste al comando di due ufficiali russi fecero irruzione nella nostra Betel di Magdeburgo. Arrestarono tutti i fratelli eccetto uno, che tennero come “custode”. La lettera del Ministero dell’Interno che comunicava il bando alla Società Torre di Guardia di Magdeburgo aveva la data del 31 agosto. Ma la polizia non presentò questa lettera all’unico fratello lasciato, al “custode”, fino al 3 settembre.

Sorelle della Betel danno testimonianza d’aver visto ciò che accadde quella mattina del 30 agosto: “Verso le 5 della mattina suonò il segnale d’allarme. Mi vestii in fretta . . . Appena aprii la porta per scendere sotto, mi trovai davanti due poliziotti che dissero che dovevo rimanere nella mia stanza. Quindi uno degli agenti entrò e mi disse di aprire il guardaroba. Mi rifiutai finché non mi mostrò la sua identificazione. Tirarono giù tutto. . . .” Come aveva fatto la polizia a entrare nella casa Betel? Un’altra sorella ci narra: “Guardai fuori della finestra della stanza 23 e notai un poliziotto che si arrampicava sul cancello. Altri erano già dentro. Il guardiano notturno si era rifiutato di aprir loro il cancello. Calcolo che ci fossero almeno da 25 a 30 poliziotti nel gruppo, nessuno di essi in uniforme”.

La sorella Bender, che in quel tempo prestava servizio nella Betel di Magdeburgo e ancora presta fedelmente servizio nella Betel di Wiesbaden, racconta la sua esperienza: “Il 30 agosto 1950, tra le 4 e le 5 del mattino, la polizia della Germania Orientale venne alla casa Betel. Tutti dovettero restare nella loro stanza, ma verso le 10 io uscii dalla Betel senza essere notata dalla polizia scendendo dal balcone del primo piano giù per la scala antincendio e scavalcando il recinto tra la nostra proprietà e quella del vicino. Pur avendo visto la polizia nella strada uscii con indifferenza dalla proprietà del vicino e andai a casa di un fratello dov’erano tenuti alcuni documenti della Società. Li presi e un fratello mi portò in auto a Berlino”. In questo modo fu possibile salvare alcune registrazioni.

Tutta la letteratura fu confiscata e portata via con l’autocarro della Società. La stessa cosa avvenne dei viveri depositati nella cucina. Solo alle sorelle fu permesso di tenere le loro tessere di razionamento. Un testimone oculare racconta: “Nel frattempo — come osservammo — avevano quietamente condotto via i fratelli a due a due . . .”

Era iniziata un’ondata di persecuzione. Quando venne ad arrestare un fratello, la polizia fu da lui accolta con l’uniforme a strisce che era stato costretto a indossare nel campo di concentramento nazista! Furono fatti processi da burla e ancora una volta l’opera dei testimoni di Geova si ritirò nella clandestinità.

Lothar Wagner fu uno dei fratelli che nel 1950 venne condannato a un lungo periodo di prigione. Egli descrive vivamente come poté mantenere la sua integrità durante sette anni di segregazione cellulare:

“Il 30 agosto 1950 fui arrestato a Plau, in Mecklenburg, e il 4 ottobre 1950 fui condannato a quindici anni di penitenziario dall’alta corte della DDR di Berlino. A causa dell’agitazione che ci fu in Ungheria nel 1956 la condanna fu ridotta a dieci anni.

“Questi dieci anni (e sei settimane di detenzione in attesa delle investigazioni, che non furono dedotte dalla condanna) li trascorsi nel penitenziario di Brandenburg-Görden. Di lì fui rilasciato il 3 ottobre 1960.

“In questo tempo trascorsi sette anni nella segregazione cellulare. Nei primi tre anni il solo contatto che ebbi con il mondo esterno fu una lettera, della misura di mezzo foglio di carta dattilografica, consistente di quindici righe, che mi era consentito scrivere e ricevere ogni mese, secondo che il contenuto fosse approvato o no dalla polizia. Fino al 1958 il lavoro era considerato un privilegio, perciò non mi era concesso di lavorare. Dal 1958 fu considerato una punizione, quindi dovetti lavorare.

“Quando si è per tanti anni in segregazione cellulare c’è fra le molte altre vessazioni un principale nemico, contro cui si deve combattere: il tempo. Si deve vincere il tempo.

“Risolsi questo problema del tempo nella seguente maniera: L’unità rafforza, questo vale anche per il tempo. Se l’intero periodo di prigionia che assommava a quindici anni è considerato una unità, si è quasi schiacciati da questo volume di tempo, perché è semplicemente al di là della nostra immaginazione e questo immenso spazio di tempo si presenta come un mostro. Bisogna cercar di prevalere e sottomettere il tempo. Quando i governanti di questo mondo cercano di governare un gran numero di persone che non possono padroneggiare, spesso seguono il principio: Dividi e impera!

“Riguardo al tempo io applicai questo principio; divisi il tempo. Calcolai non gli anni o i mesi, sì, nemmeno le settimane e i giorni, ma, piuttosto, tutt’al più, le ore. La mattina diciamo alle 7,00 non mi chiedevo: Che cosa farò oggi? ma: Che cosa farò fino alle 9,00?

“All’improvviso tutto sembrò diverso. Una o due ore non suscitavano timore. Potevo facilmente prevalere fino a quell’ora. Ma c’era ancora un altro problema: Con che cosa si doveva colmare il tempo? Non si potevano ottenere carta e matita. La sola vera occupazione era di mantenere la cella pulita e di mangiare. Anche se entrambe queste cose si facevano completamente e il più lentamente possibile non ci si poteva riempire l’intera giornata. Naturalmente, col pensiero, si partecipava fino ai limiti possibili a tutti i rami del servizio teocratico, dallo studio personale ai congressi internazionali, dal servizio di casa in casa alle conferenze bibliche. Ma nonostante tutto c’erano spesso una o due ore del giorno quando non c’era niente da fare, e queste erano le più pericolose, perché, a causa della trascuratezza, dello sconforto o dell’abbattimento si poteva facilmente demolire tutto ciò che era stato laboriosamente edificato nell’intero giorno.

“Un giorno scoprii un ‘orologio’ che per molti anni mi aiutò a impiegare in modo utile questo tempo pericoloso e improduttivo. Scoprii che mancavano ancora due ore al tempo del pranzo. Camminai avanti e indietro nella mia cella, cinque passi avanti e cinque passi indietro, e mentre facevo questo cantavo cantici del Regno. Quando finii il trentesimo cantico, la porta si aprì e il pranzo fu servito. Mi ero concentrato sul testo dei cantici e non avevo nemmeno notato che il tempo era passato. Questa fu una scoperta che mi salvò dal provare monotonia e abbattimento per molti anni. Per parecchie settimane mi concentrai in modo da completare il mio deposito di cantici del Regno. Quando non sapevo con esattezza il testo semplicemente facevo una strofa o due. Usavo le melodie di canzoni mondane che mi piacevano per fare cantici del Regno pensando a un testo teocratico. Così alla fine ebbi nella mia collezione 100 cantici del Regno, tutti numerati, che potevo cantare. Un cantico durava esattamente quattro minuti, quindi potevo calcolare con esattezza quanti cantici dovevo cantare per occupare una certa quantità di tempo. Nel corso degli anni cantai almeno per due ore al giorno, che sarebbe trenta cantici del Regno. Così una volta ebbi la possibilità di cantare per l’intero giorno dalla mattina fino alla sera quando non mi sentii di fare nient’altro. Quale abbondanza di pensieri incoraggianti ed edificanti contengono i nostri cantici del Regno! Quando si usa il testo di ciascun cantico come schema si può facilmente svolgere da ciascun cantico un discorso: un’ulteriore possibilità di occupare il tempo senza soffrire spiritualmente. Si può invero dire che i nostri cantici del Regno sono cibo a suo tempo.

“Sono molto grato a Geova che con l’aiuto del suo spirito io sia potuto rimanere spiritualmente forte in questi dieci anni che sono stato reciso dalla sua organizzazione. Desidero incoraggiare tutti a mostrare dovuto apprezzamento per tutto il cibo spirituale che ci viene dato poiché non sappiamo esattamente in che modo qualche volta ci sarà utile. Se consumiamo con regolarità il cibo spirituale a suo tempo, questo ci aiuterà nei tempi di speciali difficoltà, nei quali saremo soli, a confidare in Geova e a mantenerci saldi dalla sua parte”.

Dal 1° settembre 1955 al 31 agosto 1961 la Società mantenne una bella filiale a Berlino Ovest, che permise di prestare migliore attenzione alle speciali circostanze di questa città divisa. Risultò anche una buona disposizione per avere stretti legami organizzativi fra Berlino Ovest e la Germania Orientale.

Su questi legami fra i testimoni di Geova che abitavano nella Germania Orientale e a Berlino Est e nell’Occidente influì avversamente una svolta degli avvenimenti del 1961 sui quali i Testimoni personalmente non ebbero alcun controllo. Poco dopo la guerra, sempre più profughi lasciavano la Germania Orientale e affluivano a Berlino Ovest e nella Germania Occidentale, in genere per l’insoddisfazione verso la politica del regime. Poiché le autorità della Germania Orientale non permettevano ai loro cittadini di uscire dal paese, essi attraversavano il “confine verde” in segreto come profughi. Le autorità cercarono di contrastare questa fuga di profughi aumentando i controlli alla frontiera, verificando le persone sui treni e nelle vie oltre che con leggi più vigorose contro “la fuga dalla repubblica”. Un modo relativamente conveniente di andare in occidente era quello di passare per il settore orientale di Berlino. Nella prima metà del 1961 il flusso dei profughi era salito a 20.000 persone al mese; in luglio superò le 30.000. Un totale di oltre tre milioni di abitanti, un sesto della popolazione totale, avevano lasciato proprietà e possedimenti nella Germania Orientale ed erano fuggiti come profughi a Berlino Ovest e nella Germania Occidentale.

Per impedire un’ulteriore diserzione dal loro territorio le autorità comuniste intrapresero un’azione rigorosa. Di buon’ora la mattina del 13 agosto 1961 cominciarono a costruire un muro in cemento e filo spinato, con una spianata “striscia della morte” e sistemi di allarme automatico e guardie pronte a sparare, lungo i 50 chilometri di confine tra i settori orientale e occidentale della città e anche lungo i 120 chilometri di confine fra i tre settori occidentali e la Germania orientale. Questo restrinse il nodo intorno a Berlino Ovest e improvvisamente pose fine al pesante traffico che, nonostante i controlli, ancora attraversava le due sezioni della città. I testimoni di Geova che abitavano nella Germania Orientale non poterono più ottenere letteratura andando a prenderla a Berlino Ovest o comunicando con la filiale di quel luogo, né poterono assistere alle assemblee che si tenevano nella Germania Occidentale.

Naturalmente, neppure prima era stato facile ottenere letteratura. Era proibito dalle autorità comuniste portare letteratura nella Germania Orientale, e perciò era punibile. I fratelli dovevano tener conto che, quando al confine si facevano le verifiche, se venivano trovate loro addosso pubblicazioni bibliche della Società, erano soggetti a lunghi periodi di prigionia. Tali viaggi richiedevano perciò forte fede e completa fiducia in Geova.

Dall’inizio della persecuzione nel 1950 finché fu costruito nel 1961 il “muro di Berlino”, le autorità della Germania Orientale arrestarono 2.897 testimoni di Geova; 2.202 d’essi, comprese 674 sorelle, furono portati dinanzi alle corti e condannati a un totale di 12.013 anni di prigione, o a una media di cinque anni e mezzo ciascuno. Durante la loro prigionia trentasette fratelli e tredici sorelle morirono a causa di maltrattamenti, malattie, denutrizione e vecchiaia. Dodici fratelli furono originalmente condannati all’ergastolo, ma questo fu poi ridotto a quindici anni.

I fratelli della Germania Orientale presto si adattarono alla nuova situazione recata dal “muro di Berlino’. Furono impiegati altri mezzi per provvedere loro il necessario cibo spirituale ed essi continuarono con grande zelo il loro ministero cristiano. È ovvio che le autorità comuniste non se lo aspettavano. Esse tentarono di infiltrare nell’organizzazione spie che visitavano persone note come testimoni di Geova asserendo d’esser fratelli mandati dalla Società per aiutare ad adattare l’opera alle mutate circostanze. Ma i fratelli erano bene addestrati; immediatamente riconoscevano gli individui come spie.

Nel corso degli anni il numero dei fratelli arrestati e condannati diminuì nettamente. Solo quindici nuovi arresti di testimoni di Geova furono compiuti nel 1963 e nove nel 1964, mentre negli stessi due anni novantasei e quarantotto fratelli furono rilasciati dopo lunghi periodi di prigionia. Nell’estate del 1964 quattro fratelli che erano stati imprigionati per molti anni ebbero una inattesa sorpresa. Condannati in origine all’ergastolo, furono improvvisamente rilasciati e mandati nella Germania Occidentale. Arrivarono proprio in tempo per un’assemblea. Pensavano di sognare. Solo alcuni giorni prima, erano stati negli squallidi penitenziari della Germania Orientale dove si sognava soltanto di potercisi radunare con i fratelli nella libertà. E ora vedevano l’improvviso adempimento di questo desiderio nascosto nel loro cuore. Due dei fratelli, Friedrich Adler e Wilhelm Engel, erano membri della famiglia Betel di Magdeburgo. Friedrich Adler era stato arrestato e imprigionato nel 1950, due mesi prima che l’opera fosse messa al bando, mentre Wilhelm Engel era uno di quelli che erano stati arrestati quando la Betel era stata confiscata il 30 agosto 1950. Il fratello Engel fu consegnato alla Croce Rossa al confine dei settori di Berlino a causa della sua salute cagionevole. Egli fu immediatamente portato a un ospedale dove morì alcune settimane dopo. Sotto il regime di Hitler questi fratelli erano già stati in prigione fino a nove anni e a causa della loro fede avevano così sopportato complessivamente ventitré anni di prigionia. Friedrich Adler riprese il servizio alla Betel, questa volta a Wiesbaden. Poté volgere indietro lo sguardo a una vita lunga e piena di avvenimenti trascorsa nel servizio continuo, avendo già prestato servizio negli anni venti come fratello pellegrino. Indebolito dalla sua lunga prigionia, terminò il suo corso terreno nel dicembre del 1970.

Nel novembre del 1964 le autorità comuniste inflissero ai fratelli della Germania Orientale un nuovo colpo. Qualche tempo prima era stata introdotta la coscrizione militare per tutti i cittadini. I fratelli giovani si erano rifiutati di fare il servizio militare, ma in genere erano stati trattati con considerazione e la loro attitudine era rispettata. Ma ora improvvisamente, col favore delle tenebre del primo mattino, furono arrestati 142 fratelli. Questo inatteso cambiamento nella considerazione dei loro casi costituì per questi giovani fratelli una prova di fede. Furono messi in un campo di lavoro. Prima fu fatto un tentativo per farli lavorare come “soldati addetti alla costruzione”, un tipo di servizio militare sostitutivo, ma si rifiutarono unitamente di compierlo. Nonostante le punizioni rimasero saldi, e tali tentativi di coercizione furono abbandonati. Dovettero fare duro lavoro nella costruzione di ferrovie, lavorando dalle quattro del mattino alle ventuno della sera. Quando non lavoravano ricevevano istruzioni volte a convincerli che gli uomini responsabili fra i testimoni di Geova fossero agenti occidentali. In maggioranza i fratelli giovani avevano conosciuto la verità dopo che l’opera era già stata messa al bando e le autorità si sorpresero che i giovani sostenessero intrepidamente i princìpi del vero cristianesimo nonostante il massivo addottrinamento dei giovani nell’ideologia comunista atea.

Nel 1965 aumentò notevolmente l’azione di vigilanza e di disturbo dei nostri fratelli mediante spie e agenti segreti del ministero per la sicurezza dello stato. Erano perquisite molte case, i fratelli erano fermati nelle vie e interrogati. Dispositivi di spionaggio segreto erano collocati in automobili e abitazioni, sì, anche nelle stanze da letto dei fratelli. Le autorità cercarono di dare ai fratelli l’impressione che ogni movimento che facevano fosse noto alle autorità.

Naturalmente, le autorità riuscirono a raccogliere molti particolari “ascoltando” le schiette conversazioni dei fratelli. Quando erano tenute le udienze la polizia segreta cercava di far apparire che le informazioni raccolte sull’opera fossero state ricevute dal “mondo capitalistico”, dando così l’idea che lì tra i fratelli ci fosse una certa mancanza di considerazione. In tal modo cercavano di spargere i semi del dubbio e della mancanza di fiducia riguardo al Corpo Direttivo e ai fratelli negli uffici della Società. Ma i fratelli non si fecero turbare da questo e, con l’andar del tempo, cominciarono a rendersi conto anche meglio di quanto strettamente fosse stata intessuta intorno a loro la rete dello spionaggio.

Questo fu specialmente evidente quando un giorno di novembre del 1965, la mattina di buon’ora, le case dei fratelli in tutto il paese furono occupate da gruppi di otto agenti e perquisite per parecchie ore. Quindici fratelli che erano considerati “agitatori” furono arrestati e tenuti in carcere da nove a tredici mesi finché furono accusati e portati al processo. Nel 1966 ricevettero condanne fino a dodici anni, essendo la media di oltre sette anni.

Mentre questi fratelli erano trattati come pericolosi criminali, la polizia segreta dava la caccia ad altri che avevano predicato la buona notizia e si erano riuniti per adorare Geova in piccoli gruppi come avevano fatto i fratelli condannati. Essi fecero loro l’offerta che se avessero fatto rapporto della loro attività e presentato i nomi di quelli che partecipavano al ministero — questo allo scopo della sicurezza dello stato — avrebbero potuto continuare a radunarsi in piccoli gruppi, avere la loro letteratura biblica e mantenersi in contatto con i loro fratelli di altri paesi. Ma i fratelli rigettarono l’offerta non sincera delle autorità. Uno degli ufficiali brontolò: “Pensavamo di avervi tolto i capi, ma ora siamo solo riusciti a perdere di vista la vostra opera”.

Nel corso del 1969, dopo approssimativamente quattro anni di prigionia, quattordici dei quindici fratelli arrestati nella campagna del 1965 furono improvvisamente rilasciati. In maggioranza furono mandati nella Germania Occidentale. L’ultimo del gruppo fu tenuto arbitrariamente in prigione per un altro anno, fino al settembre del 1970.

Da allora la polizia segreta ha cambiato le sue tattiche, e attualmente fa uso delle regolari forze di polizia e di altre agenzie di stato per creare difficoltà ai fratelli. In alcune zone la polizia ha condannato i fratelli a pagare alte ammende per supposto disturbo della quiete quando predicavano o si radunavano. Parecchi fratelli riuscirono a far sospendere queste ammende facendo appello alla garanzia costituzionale della libertà religiosa e chiedendo d’esser messi a confronto con i testimoni la cui quiete era stata turbata. Tali testimoni naturalmente non esistevano.

In altri luoghi le autorità hanno cercato di fare pressione sui fratelli cacciandoli dalle loro case e mettendoli in alloggi scadenti, dando loro lavoro secolare a basso salario e negando ai fratelli più giovani l’addestramento specializzato per vari lavori.

Da che nella Germania Orientale l’opera fu chiusa al resto del mondo quando nel 1961 fu costruito il “muro di Berlino”, molte migliaia di persone hanno udito la buona notizia, hanno imparato la verità, si sono dedicate e sono state battezzate. Sono una prova vivente del fatto che lo spirito di Geova non può essere limitato, nemmeno da muri e fortezze costruiti dagli uomini. Così nella Germania Orientale i testimoni di Geova che hanno lavorato e vissuto sotto il bando e con grande difficoltà per più di ventitré anni possono ora dire con il re Davide: “E con il mio Dio posso scalare un muro”. — Sal. 18:29.

LE CAMPAGNE DI PREDICAZIONE HANNO SUCCESSO

In questo tempo, nella Germania Occidentale il messaggio del Regno era più volte preminentemente portato all’attenzione del pubblico. La campagna Torre di Guardia del 1949 pose il fondamento per far giungere in modo regolare il cibo spirituale nelle abitazioni di decine di migliaia di persone. A tutti quelli che frequentavano lo studio Torre di Guardia e a tutte le persone interessate si doveva offrire l’abbonamento a La Torre di Guardia. Raggiungemmo la nostra mèta? Nell’anno di servizio del 1949 furono ottenuti 59.475 abbonamenti, cifra che da allora non abbiamo mai più raggiunta!

L’opera con le riviste nelle vie era un altro modo in cui si poneva l’essenziale messaggio del regno di Dio dinanzi agli occhi del pubblico. Questa attività fu anche una spina agli occhi del clero. Nella Baviera cattolica furono fatti tentativi per impedire l’opera con le riviste nelle vie emanando leggi e regolamenti sul traffico. Si asserì che certi gruppi religiosi si sentissero molestati. Ma furono messi a tacere quando nel 1954 gli stati della Baviera e di Hesse emanarono a tutti i funzionari di polizia una dichiarazione che il ministero compiuto dai testimoni di Geova non è soggetto a restrizioni legali.

Per i mesi estivi di luglio e agosto del 1956 fu disposta una speciale campagna per portare il messaggio del Regno in tutto il territorio non assegnato. I fratelli lavorarono con entusiasmo senza precedenti, percorrendo almeno l’80 per cento di tutto il territorio non assegnato. Ci furono pochissime persone nella Germania Occidentale che quell’anno non fossero visitate da un ministro della buona notizia. Comunque, c’era spesso opposizione, specialmente nelle zone rurali, come possiamo capire dal seguente rapporto: “L’intero villaggio era in tumulto. Giovani ci seguivano di casa in casa e ci presentavano allo scopo di farci subito mandare via dalle persone. Nell’intero villaggio fu impossibile collocare sia pure un solo libro”.

Una settimana dopo la stessa congregazione lavorò un altro villaggio nello stesso territorio. I proclamatori si incontrarono alla stazione ferroviaria, considerarono insieme la scrittura del giorno e poi presero in esame le presentazioni da usare nella loro testimonianza. Un uomo si avvicinò ai proclamatori e cominciò ad ascoltare. Gli fu data una testimonianza come un testimone di Geova avrebbe fatto alla porta. Quando il fratello ebbe finito, l’estraneo trasse fuori della tasca il suo portafogli e disse: “Vorrei avere quei libri”. Risultò che quest’uomo abitava nel villaggio dove una settimana prima non era stato collocato nemmeno un libro. Nonostante l’opposizione nelle zone rurali dove il clero aveva ancora una certa influenza sugli abitanti, in questi due mesi furono collocati libri per il 166 per cento in più e riviste per il 60 per cento in più che non negli stessi mesi dell’anno precedente.

Oltre a tali campagne ce ne furono altre che misero in risalto volantini e opuscoli. Al congresso internazionale “Volontà Divina” tenuto a New York nel 1958 fu adottata un’emozionante risoluzione. Furono prese disposizioni per distribuirla in dicembre in tutto il mondo e se ne stamparono settanta milioni di copie in cinquanta lingue; ne furono stampate sette milioni in Germania. Questi volantini erano consegnati al padrone di casa personalmente, solo con alcune brevi parole di presentazione. Quando i sacerdoti nelle zone cattoliche si rendevano conto di ciò che si distribuiva avvertivano gli abitanti del villaggio. Ma dopo quattro settimane di zelante attività c’era ragione d’esser gioiosi e rallegrarsi perché, siccome questa era una buona opportunità per iniziare i nuovi nel ministero di campo, la maggioranza delle congregazioni avevano potuto fare rapporto di un aumento di proclamatori dal 10 al 50 per cento e un aumento dell’11,6 per cento fu raggiunto in tutto l’intero paese.

RICEVONO “LA LINGUA DEGLI AMMAESTRATI”

Mentre nell’organizzazione di Geova il numero dei volenterosi operai continuava ad aumentare, egli provvide per mezzo della classe del suo ‘schiavo fedele’ a dare a tutti loro, giovani e vecchi, l’addestramento di cui avevano bisogno. Il risultato è stato che i suoi servitori hanno avuto “la lingua degli ammaestrati”. (Isa. 50:4) Questo ha contribuito all’incremento. Il mondo pure ha notato l’effetto che questo addestramento ha avuto sui Testimoni. Un giornale, per esempio, narrò che l’undicenne Ingo Rücker aveva vinto una gara di lettura a Recklinghausen. “Solo gli estranei si sorprenderebbero, poiché basilarmente non c’era modo d’impedire la sua vittoria. L’undicenne Ingo Rücker era in vantaggio per la competizione perché si preparava da tre anni: Nella scuola di ministero dei testimoni di Geova . . . Era il miglior lettore della Scuola Josef, sebbene fino al traguardo fosse una gara serrata tra lui e una fanciulla che pure frequenta la scuola di ministero”. Dopo aver visitato la congregazione di Lörrach, un sorvegliante di circoscrizione scrisse: “Martedì sera accadde qualche cosa di speciale. Mentre venivano svolte le parti assegnate alle sorelle improvvisamente andò al podio una sorella anziana. Non solo ella tenne una scorrevole considerazione senza nessuna nota eccetto la Bibbia che aveva in mano; inoltre, osservò tutte le regole dell’oratoria. Quando chiedemmo alla sorella la sua età, ci disse che aveva compiuto i novant’anni solo alcune settimane prima”.

Come importante disposizione di questo addestramento progressivo, il 13 novembre 1960 fu iniziata la prima classe della Scuola di Ministero del Regno per provvedere addestramento avanzato ai sorveglianti delle congregazioni. Questo è stato ora esteso a tre scuole, in Wiesbaden, Amburgo e Monaco.

IL 1948, E VENTI ANNI DOPO

Ci furono anni di rimarchevole aumento nel numero dei proclamatori della buona notizia, ma anche alcuni anni senza nessun aumento. L’anno di servizio del 1948 finì con l’83 per cento di aumento. La media mensile di ore fu di sedici per proclamatore. L’aumento fu mantenuto negli anni seguenti; nel 1949 un 33 per cento di aumento, nel 1950 un 23 per cento di aumento, e nel 1951 un 26 per cento di aumento.

Intanto la tensione e le difficoltà economiche continuavano e nella metà di febbraio del 1950 il numero dei disoccupati salì a più di due milioni. Alla fine di settembre del 1952 il numero dei disoccupati era ancora di 1.249.000. Da allora in poi la disoccupazione cominciò a diminuire, prima lentamente, quindi con più rapidità.

Fu anche evidente un altro cambiamento. Il numero degli attivi proclamatori di congregazione continuò a crescere di anno in anno, ma il numero dei predicatori della buona notizia in servizio continuo non manteneva la stessa andatura. Al contrario, nel 1955 ci furono 200 pionieri meno che nel 1950, mentre ci furono 21.641 proclamatori in più, quasi il doppio che nel 1950. Il punto minimo in questa tendenza si raggiunse nel 1956; mentre nel 1950 era nel servizio continuo il 4,4 per cento di tutti i proclamatori, ora era sceso all’1,6 per cento.

Con l’andar del tempo la Germania divenne una nazione di abbondanza. C’era la piena occupazione e l’estesamente acclamato “miracolo economico”. Questo influì sul pensiero di alcuni che erano associati con i testimoni di Geova. Dall’aprile al luglio del 1963 ci fu una diminuzione nel numero di proclamatori e nelle ore dedicate al ministero di campo. In luglio i proclamatori attivi furono 6.000 in meno e le ore dedicate all’opera di predicazione oltre 40.000 in meno che non in aprile.

Certo la maggioranza dei fratelli perseverava nel ministero e godeva la benedizione del proprio lavoro. Dal 1965 al 1967 ci furono 9.325 persone battezzate, ma nel 1967 il numero medio dei proclamatori fu ancora di soli 400 più che nel 1965, mentre il massimo dei proclamatori fu di 437 in meno! Era evidente che alcuni proclamatori avevano lasciato indebolire le loro mani per il desiderio di cose materiali e avevano affievolito lo zelo, avendo ceduto al desiderio di ciò che il mondo poteva offrire. Alcuni divennero perfino inattivi. E nell’anno di servizio del 1964, per esempio, 569 persone furono disassociate, in maggioranza per immoralità. Solo 95 persone chiesero di essere riassociate.

L’anno di servizio del 1968 cominciò a vedere un cambiamento. La dura lotta impegnata contro il materialismo impediva che le perdite fossero così alte come in precedenza. Su tutti i fronti c’era buon incremento. Avevamo ora 466 pionieri speciali, il numero dei pionieri regolari era salito a 2.651 e in qualche tempo dell’anno raggiungemmo il massimo di 7.163 predicatori in servizio continuo. L’anno di servizio terminò con un aumento del 3 per cento dopo tre anni di servizio senza nessun aumento di alcuna specie. Si cominciava di nuovo ad avanzare.

Dal 4 luglio all’11 agosto 1968 avemmo undici assemblee di distretto. Fu presentato il libro La Verità che conduce alla Vita Eterna. Grazie all’aiuto della sede di Brooklyn, potemmo dare a ciascun proclamatore la sua copia personale oltre a cinque altre copie per la distribuzione. Durante una campagna in agosto furono collocati 139.471 libri, un nuovo massimo. La richiesta era grande. Fino alla fine del marzo 1973 nel nostro stabilimento di Wiesbaden abbiamo stampato 2.900.115 copie in tedesco e 1.715.338 in quattro altre lingue. A causa del suo effetto e del suo colore blu il libro fu subito da molti soprannominato “la bomba blu”.

Già si potevano udire nelle successive assemblee di circoscrizione interessanti esperienze riguardo all’efficacia di questo libro. Una sorella narrò: “Quando ricevemmo i nostri libri Verità, non mi resi conto di quale preziosa pubblicazione per lo studio biblico ci fosse stata messa nelle mani. Subito cominciai a chiedere alle persone nel mio territorio durante il servizio di casa in casa se erano interessate a imparare in breve tempo i princìpi della Bibbia con l’aiuto di questo libro. Quale sorpresa provai allorché una signora molto religiosa, di cui sapevo che ella e sua sorella conducevano il coro in chiesa, disse: ‘È sempre stato mio desiderio conoscere la Bibbia. Non ne ho mai avuto l’opportunità e sono felice che lei voglia aiutarmi’. Non riuscivo a crederci. Ora ella studia regolarmente da due mesi e fa un meraviglioso progresso. . . . Una signora molto preminente e agiata fu similmente disposta a studiare con me la Bibbia. La scorsa settimana ella mi disse: ‘Questo libro realmente parla da sé. Non ho mai letto un libro così comprensibile’. Ora è iniziata una regolare reazione a catena. Piena di zelo andai dalla mia vicina per aiutare anche lei. Una donna ha iniziato a studiare questo mese e non meno di quattro persone sono in attesa che giunga qui una nuova fornitura di libri così che possiamo prendere disposizioni per un’ora comoda . . . Posso dirvi che nella nostra città circola la voce che oggi è di moda studiare la Bibbia con i testimoni di Geova”.

Con questo nuovo libro divenne più facile iniziare studi biblici, come si capisce dal fatto che nel 1969 il numero degli studi biblici salì a 47.691. Durante l’anno 6.678 persone furono battezzate, la cifra migliore dal 1955. Nel maggio del 1970 raggiungemmo gli 86.222 proclamatori, che fu non solo il quinto massimo consecutivo di proclamatori ma anche la prima volta che avevamo in maggio più proclamatori che nel precedente mese di aprile. Nell’ottobre di quell’anno raggiungemmo un altro massimo, questa volta 86.489 proclamatori. Ciò significò un aumento di 7.718 proclamatori in paragone con la cifra dei proclamatori del 1968. Questo rapido aumento rispecchiò la benedizione di Geova sui suoi servitori terreni. Certo il libro Verità ha contribuito in non piccola parte a questo aumento.

I CONGRESSI CONTRIBUISCONO NOTEVOLMENTE ALLA TESTIMONIANZA

Una parte importante nel far conoscere il nome di Geova e accrescere il numero dei proclamatori del Regno in Germania l’hanno avuta i congressi. Dal primo congresso dopo la guerra, tenuto a Norimberga con 9.000 presenti, e dall’assemblea di Cassel nel 1948, fino ai congressi dei giorni moderni con oltre 100.000 persone presenti, sono stati fatti molti cambiamenti nell’organizzazione, sono stati risolti problemi e attuate nuove idee.

A Francoforte sul Meno dal 24 al 26 agosto 1951 delegati di ventiquattro nazioni si radunarono per l’assemblea “Pura Adorazione”. Ma prima che i 34.542 delegati potessero riunirsi in assemblea il venerdì mattina parecchie ore erano state nervosamente impiegate per risolvere problemi. Di quale natura? Nella città una grande cucina aveva promesso di cucinare i nostri pasti, ma mentre il tempo del congresso si avvicinava sempre più fu sempre più contraria a fare il lavoro. Che cosa si poteva fare? La Società acquistò 51 pentoloni da 300 litri ciascuno per cucinare a gas, a carbone e a vapore, e costruì la sua propria cucina. Comunque, poiché non era disponibile il materiale necessario per trasformare tutte le pentole per cucinare a gas, dovettero trasformarle tutte per cucinare a vapore. Fu necessario impiegare giorni per saldare i tubi, che erano stati acquistati da rivenditori di materiale usato con le massime difficoltà. Le pareti di alcuni pentoloni erano sottili come la carta e dovettero essere rappezzate. La seguente grossa domanda fu dove prendere il vapore necessario. Negoziammo con la compagnia ferroviaria di Francoforte e fummo in grado di ottenere l’uso di una locomotiva che stava ferma in un binario secondario. Questa locomotiva non poteva produrre comunque vapore a bassa pressione, e così dovemmo trovare il modo di ridurre la pressione del vapore a un ventiquattresimo di quella generata. Il problema fu infine risolto, il vapore fu generato ed entro quindici minuti le pentole a vapore erano pronte per l’uso. La stampa si sorprese di ciò che avevamo fatto. Le sue notizie e inoltre la zelante attività di predicazione dei nostri fratelli contribuirono ad avere 47.432 persone che assisterono per udire il discorso pubblico del fratello Knorr “Risolverà la religione la crisi mondiale?”

Il grande avvenimento del 1953 fu senza dubbio l’assemblea “Società del Nuovo Mondo” a New York. Come furono entusiasti i 284 fratelli che poterono andarvi dalla Germania! Il congresso di New York trovò la sua controparte in Germania nelle due assemblee tenute a Norimberga nella Germania Occidentale, e una settimana dopo a Berlino per i fratelli del luogo e per quelli della Germania Orientale. A Norimberga furono provvedute trentotto tende per alloggi collettivi e più di mille tende private. Furono anche fatti tentativi per ottenere stanze private, il che creò problemi per gli ecclesiastici della città. Il Nürnberger Evangelischen Gemeindeblatt stampò un articolo intitolato “Cautela con il congresso dei Testimoni di Geova”. In parte diceva: “È sorto uno speciale problema in quanto alcuni membri della chiesa evangelica hanno provveduto in buona fede alloggi gratuiti ai testimoni di Geova venuti in città. Quelli che hanno fatto questo nella maggioranza dei casi sono stati invitati dai dirigenti ecclesiastici ad annullare i loro inviti”. Ma questo si ritorse contro di loro; a causa di ciò molte persone furono ancor più disposte ad offrirci alloggi. Il clero veramente ebbe un problema!

Due anni dopo fu tenuta nella stessa città la grande assemblea internazionale “Regno Trionfante” nello stesso luogo dei Prati Zeppelin. Fu un congresso di grande effetto; vi furono rappresentate sessantadue nazioni. Un palco straordinario dominava gli enormi Prati Zeppelin. La tribuna in pietra era lunga 300 metri e la scalinata di 75 gradini di questa lunga tribuna permetteva di salire su una piattaforma di 144 colonne disposte secondo l’intera lunghezza dei 300 metri.

Oltre agli alloggi ottenuti in alberghi e case private ci fu una gigantesca tendopoli che provvide alloggi collettivi per 37.000 persone. Furono erette grandi tende in ciascuna delle quali poterono dormire 600 persone. Sacchi pieni di paglia servirono da materassi.

Il venerdì mattina fu tenuto un grande battesimo con 4.333 persone che simboleggiarono la loro dedicazione mediante l’immersione in acqua. Fra questi nuovi fratelli ci furono alcuni della Germania Orientale, poiché più di 4.000 erano venuti di là. Il venerdì sera i presenti udirono un programma della radio controllata dai comunisti che minacciava tutti i testimoni di Geova della parte orientale, che assistevano alle assemblee di Norimberga o di Berlino, avvertendoli che sarebbero stati arrestati al loro ritorno. Ma migliaia di essi non si fecero intimidire.

Quanti assisterono al discorso estesamente annunciato del fratello Knorr? La rivista Neue Illustrierte, in data 20 agosto, scrisse: “I ‘Prati Zeppelin’, in cui Hitler una volta dichiarò che avrebbe spazzato via i ‘testimoni di Geova’, erano gremiti”. E lo erano, poiché 107.423 persone ascoltarono con attenzione il soggetto “La conquista del mondo vicina mediante il regno di Dio”. Erano venuti più di ventimila abitanti di Norimberga. Proprio mentre il presidente cominciava i suoi commenti conclusivi cominciò a piovere — a rovesci — ma l’uditorio stette ai suoi posti, e allorché il fratello Knorr finì aveva smesso di piovere. Quindi accadde qualche cosa che i presenti non dimenticheranno mai. In cielo comparve un enorme arcobaleno. Quale stimolante visione! In segno di saluto il fratello Knorr agitò il suo fazzoletto, e in risposta l’intero campo si trasformò in ciò che parve un campo di ondeggianti fiori bianchi. Molti avevano le lagrime agli occhi. Rafforzati nella fede e meglio preparati per l’ulteriore servizio, le migliaia di presenti intrapresero il viaggio di ritorno.

La successiva grande assemblea internazionale fu tenuta nel 1961 ad Amburgo, il più grande porto tedesco. Si ebbero non pochi grattacapi. Il problema principale era il luogo del congresso, che non era niente più che un largo appezzamento di prato (80.000 metri quadri) situato nel più grande parco della città di Amburgo. Il congresso cominciò con l’accompagnamento della pioggia che cadeva, e i prati subito si mutarono in campi di fango. E continuò a piovere dal primo fino all’ultimo giorno! Era stimolante vedere decine di migliaia di persone che affluivano ogni giorno nel luogo del congresso e ascoltavano il programma sotto una volta di ombrelli. In realtà, con sorpresa dei cronisti dei giornali e degli operatori della televisione presenti, il congresso non risentì seriamente della pioggia e del fango. Il giornale Hamburger Morgenpost scrisse: “Quasi tutti sembrano felici, anche nel fango e nella pioggia, questo bisogna ammetterlo. I loro abiti sono a colori vivaci. Fra loro c’è un numero di giovani sorprendentemente grande . . .” Un agente di polizia disse a un rappresentante dell’ufficio del congresso: “Benché sia il più grande congresso che sia mai stato tenuto ad Amburgo, non siamo per nulla preoccupati che tutto non si compia armoniosamente. Sappiamo che potete facilmente fare a meno di noi, ma pensiamo che sia un buon addestramento per i nostri agenti e speriamo che non abbiate obiezioni se siamo fra voi”.

Questa fu l’ultima opportunità che i nostri fratelli della Germania Orientale ebbero di assistere a un congresso, e ne furono presenti parecchie migliaia. Alcuni giorni dopo fu costruito il “muro di Berlino” e la cortina di ferro fu calata ancor più fittamente.

La pioggia fece rovinare i prati del parco, ma dopo la fine del congresso l’intera zona fu coperta dai fratelli con un nuovo strato di terra e fu ripiantato il prato. Ora il parco era ancor più bello di prima, e questo per il beneficio del funzionari e della popolazione di Amburgo. Il modo in cui fu ripiantato il loro prato e il modo in cui i nostri fratelli perseverarono durante la pioggia fecero profonda impressione agli abitanti di Amburgo.

Nel 1963 il congresso “Eterna Buona Notizia” fu tenuto intorno al mondo, toccando, in Germania, Monaco, capitale della Baviera. Il Theresienwiese servì come nostra “Sala del Regno”.

L’opera di preparazione, e anche il congresso stesso, fecero una profonda impressione a Monaco, compresi gli uomini d’affari e le autorità. Un poliziotto che ebbe l’incarico di lavorare nel luogo del congresso disse a un fratello: “Sa, mi piace essere qui. Mi sento a mio agio. Mi piace la sincerità e la franchezza del vostro popolo. È esattamente l’opposto del congresso eucaristico che si è tenuto qui due anni fa”. Paragoni di questo genere furono fatti spesso da onesti osservatori che furono franchi nelle loro osservazioni. Tali impressioni durano. Tre anni dopo un negoziante di Monaco disse a un fratello che i suoi compagni di lavoro in un grande negozio di Monaco avevano notato che ogni volta che si tenevano a Monaco grandi congressi c’era sempre un aumento di taccheggio. Durante il nostro congresso erano preparati a tale aumento e si sorpresero quando il congresso non ebbe su ciò nessunissimo effetto. Ne furono completamente sbalorditi. Avvenne così che questo congresso “Eterna Buona Notizia”, come tutti i congressi precedenti, contribuì a far conoscere il nome, il proposito e il popolo di Geova.

LA BUONA NOTIZIA DEVE ESSERE PREDICATA A PERSONE DI TUTTE LE NAZIONI

La Germania è solo una parte del campo mondiale in cui si deve predicare la buona notizia. (Mar. 13:10) La Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad ha avuto molto successo addestrando i missionari e mandandoli in varie parti di questo campo mondiale. Il primo diplomato di Galaad mandato in Germania, Filip Hoffmann, arrivò nel 1949.

Seguirono altri quattro nel 1951. Ripensandoci ora essi spesso si divertono per il modo in cui dovette sentirsi il fratello Frost quando si presentarono alla Betel. Egli aveva chiesto al fratello Knorr di mandare in Germania alcuni diplomati per contribuire all’opera. Ma quando vide quei quattro, dovettero sembrargli dei giovincelli, essendo tutti poco più che ventenni. Negli anni che seguirono, un totale di tredici missionari provenienti dall’estero ricevette infine l’assegnazione in Germania. Undici di questi sono ancora nel ministero continuo in vari paesi (una morì nella sua assegnazione nel 1972 dopo venti anni di fedele servizio) e nove di questi undici sono ancora attivi nell’opera in Germania, o alla Betel o come ministri viaggianti. Tre di essi vennero nel 1956 dalla Svizzera quando da Berna il reparto traduzioni fu trasferito a Wiesbaden, ed essi prestano ancora servizio in tale incarico.

Alice Berner appartiene da molto tempo a questo gruppo di servitori. Udiamo brevemente quale interessante carriera ha seguìto: “Nel gennaio del 1924 iniziai in Svizzera il mio servizio continuo come pioniera. Ma dopo sei mesi circa fui invitata alla Betel a Zurigo. Subito fummo trasferiti alla nuova casa Betel a Berna. Nel corso degli anni vi fui occupata in molti reparti diversi. Nel 1932 una nuova assegnazione mi portò a Parigi, da cui feci un servizio saltuario, poiché a volte dovetti lasciare il paese e fare un po’ di servizio di pioniera in Belgio dato che in Francia le autorità non mi davano un visto permanente. In questo modo rimasi a Parigi circa tre anni. Nel 1935 la Società prese parte all’Esposizione Internazionale di Bruxelles dove ebbi il privilegio di prestare servizio al banco della letteratura. Di lì fui invitata a tornare a Berna, dove lavorai di nuovo per dieci anni finché nel 1946 ricevetti il grande invito a frequentare l’ottava classe di Galaad. In seguito tornai di nuovo in Svizzera per altri dieci anni di gioioso servizio, dopo di che tre di noi ricevemmo una nuova assegnazione in Germania. Desidero ringraziare Geova per tutta la bontà che ha avuta verso di me, facendomi trascorrere una vita felice e ricca con meravigliose opportunità nel suo servizio”. La sorella Berner è ancora un incoraggiamento per i membri della famiglia Betel mentre svolge quotidianamente il suo lavoro di traduzione.

I missionari che furono mandati in Germania mostrarono d’essere per molti fratelli tedeschi un incentivo a voler frequentare la Scuola di Galaad e ad andare nell’opera missionaria. Finora 183 diplomati di Galaad sono stati provveduti dalla Germania. Di questi, ventinove sono tornati in patria come pionieri speciali, ministri viaggianti o membri della famiglia Betel, mentre gli altri sono stati mandati in nuove dimore sparse in tutta la terra.

Per quelli che s’interessavano di frequentare la Scuola di Galaad, una speciale disposizione fu presa per aiutarli a migliorare la loro conoscenza dell’inglese. Nella primavera del 1973 c’erano in Germania sedici congregazioni di lingua inglese, che contavano 450 proclamatori e 130 servitori nell’opera continua. Quelli che si preparano per Galaad sono assegnati a queste congregazioni dove possono partecipare alle adunanze e andare nel ministero di campo in territorio di lingua inglese. Da che nel 1967 fu formata a Wiesbaden la prima congregazione di lingua inglese sono state battezzate circa 250 persone.

Nei pochi anni passati circa novantacinque pionieri speciali dalla Germania sono stati mandati in paesi europei o africani per continuarvi la loro opera di pioniere speciale. Alcuni furono disposti a prestare servizio in campi esteri, pur non avendo nessuna conoscenza della lingua estera di cui avevano bisogno. Furono comunque disposti a compiere lo speciale sforzo di imparare una nuova lingua per poter prestare servizio in paesi dove il loro aiuto era necessario. Quattro pionieri speciali, per esempio, ricevettero un corso rapido di una settimana di francese nella Betel di Wiesbaden prima d’essere mandati nel Ciad, in Africa. È naturale che lì dovettero continuare a studiare la lingua, ma presto furono in grado di farsi capire e poterono continuare il loro ministero sotto l’abbagliante sole africano.

Nei recenti anni ci sono anche state persone che da altri paesi si sono trasferite in gran numero in Germania. A causa della prosperità economica, il governo decise di far venire lavoratori dall’estero, e i buoni salari offerti incoraggiarono a venire molti “lavoratori ospiti”. Nel 1962 erano qui impiegate già 700.000 persone venute da Italia, Iugoslavia, Grecia, Turchia, Spagna e Portogallo, paesi nella maggioranza dei quali l’opera di predicazione era stata compiuta solo con grandissime difficoltà. Questo era per noi un nuovo campo di attività e continuò a espandersi. Le statistiche del settembre 1972 mostrarono che in Germania erano impiegate 2.352.392 persone venute dall’estero. Di queste, 474.934 sono, per esempio, della Iugoslavia e 511.104 della Turchia.

Molti fratelli erano disposti a imparare lingue estere per poter aiutare queste persone a udire e capire il messaggio del Regno. La fame di verità era davvero grande fra questi lavoratori ospiti e si ebbero molte interessanti esperienze. Un sorvegliante di circoscrizione narra che ottenne della letteratura spagnola, e in un tempo relativamente breve collocò oltre cento opuscoli e sei libri. Egli disse: “La maggioranza degli Spagnoli ai quali offrii gli opuscoli presero tutt’e quindici i diversi opuscoli che avevo a disposizione”.

Subito si formarono congregazioni di lingua estera, e la prima fu una congregazione greca a Monaco il 1° maggio 1962. Nel maggio del 1973 c’erano 1.560 proclamatori che parlavano il greco divisi in due circoscrizioni. La prima congregazione spagnola si formò a Francoforte nel 1964, e la prima congregazione italiana a Colonia. Nell’estate del 1973 la circoscrizione spagnola aveva 660 proclamatori e la circoscrizione italiana faceva rapporto di 1.000 proclamatori più 45 servitori nell’opera continua. Abbiamo anche gruppi turchi e iugoslavi. Per molti il “paradiso economico” che cercavano in Germania è diventato un assai più prezioso “paradiso spirituale”.

Dopo aver imparato la verità molti dei nostri nuovi fratelli ritornano nei loro paesi di nascita pieni del desiderio di portare la verità ai loro parenti e vicini. Per esempio, un fratello della Sicilia fu battezzato a Colonia nell’ottobre del 1965. In dicembre andò a visitare la famiglia e naturalmente parlò a essa e a tutti i suoi parenti e conoscenti intorno alla verità. Alla fine dell’aprile 1966 dovette tornare in Germania per far timbrare il suo passaporto. Ma narrò di aver trovato quattro persone così profondamente interessate nella verità che doveva tornare immediatamente a casa per continuare a studiare con loro. La sua mèta era di iniziare lì uno studio di libro di congregazione. In quel villaggio non era stata mai fatta nessuna predicazione. Il testimone di Geova più vicino abitava a circa cento chilometri di distanza.

ESPANSIONE, VISTA DALLA FAMIGLIA BETEL

La filiale della Società Torre di Guardia che ha sede in Wiesbaden è stata tenuta occupata come risultato dell’opera compiuta dai testimoni di Geova in tutta la Germania. Poiché è da qui che vengono le loro forniture di letteratura, i fratelli vi sono profondamente interessati, e in gran numero vengono a visitare la casa Betel e lo stabilimento. Il fratello che lavora nella sala di attesa può dirvi come, specialmente nei giorni di festa, migliaia di visitatori sono accompagnati a visitare la casa Betel e lo stabilimento. Una volta ne vennero oltre 4.000. Davanti c’erano fermi cinquantuno autobus! Fratelli di paesi esteri pure provano piacere a sostare per visitarci. Alcuni anni fa un signore visitò la Betel e in seguito fu incoraggiato a iniziare uno studio biblico. Vi fu corrispondenza tra un fratello della Betel e questo certo signore, che in seguito accettò la verità, fu battezzato, intraprese il servizio continuo e oggi presta servizio come sorvegliante di circoscrizione.

Quelli che in effetti abitano e lavorano nella Betel hanno avuto nel corso degli anni molte benedizioni. Hanno visto accrescere i locali della Società, intraprendere nuovo lavoro, preparare attività speciali, ed è stata loro privilegio essere al centro di tutta questa attività. A volte anche altri sono stati invitati ad aiutare.

Nell’inverno del 1951/1952 fu iniziata, per esempio, la costruzione di un nuovo ampliamento dei locali della filiale. Questo tenne i fratelli occupati per tutto il giorno a volte fino a notte, con neve, pioggia e vento. Circa venti fratelli furono invitati alla Betel per aiutare. La sera, dopo le regolari ore di lavoro, molti componenti della famiglia Betel pure partecipavano al lavoro di costruzione.

Ci fu poi vera allegrezza quando dalla sede della filiale svizzera di Berna arrivò una macchina da stampa rotativa. Ma questa non era una qualsiasi macchina da stampa rotativa! Era la prima macchina da stampa usata per stampare i libri nella filiale di Magdeburgo nel 1928. Dopo il bando nazista era stata portata a Praga, in Cecoslovacchia, da dove alcuni anni dopo era stata spedita a Berna perché non cadesse in mano dei nazisti. Ora era tornata di nuovo in una filiale tedesca e oggi, nonostante la sua età, è ancora usata per stampare libri o riviste fino a 7.000 all’ora.

Un’altra causa di gioia fu la comparsa della rivista Svegliatevi! tedesca nella sua edizione di 32 pagine dell’8 gennaio 1953. A cominciare da questo numero, si diede inizio alla distribuzione di questa rivista in Germania. Essa ha contribuito molto ad accrescere lo zelo dei fratelli per l’opera delle riviste.

La casa Betel di Wiesbaden continuò a espandersi. Nel 1956 c’era un massimo di 50.530 proclamatori che distribuirono circa 1,3 milioni di pezzi di letteratura. Nel successivo anno di servizio il massimo fu di 56.883. Il fratello Knorr arrivò a Wiesbaden alla fine del novembre 1956 per una breve visita di meno di ventiquattro ore. La ragione? Egli stesso lo spiega nel suo rapporto pubblicato ne La Torre di Guardia inglese del 1° maggio 1957. “Anche qui lo scopo della visita fu quello di risolvere il problema dell’espansione. La nostra casa Betel e attuale stabilimento sono troppo piccoli e abbiamo invitato un architetto, un fratello. Con lui abbiamo lavorato tutto il giorno per disegnare un più grande stabilimento e casa Betel. La Società riuscì ad acquistare del terreno dalla città di Wiesbaden, e dopo considerevole discussione le autorità civiche hanno acconsentito a farci occupare la sede di una via, permettendoci così di erigere la nostra nuova costruzione proprio accanto a quella attuale, e di trasferire la sede della via oltre il nostro nuovo edificio. . . . L’edificio sarà abbastanza grande da accogliere alcune nuove macchine da stampa, che ora sono in costruzione, e il suo alto soffitto ci darà sufficiente spazio in altezza”.

Invece di fare la tradizionale “Richtfest” con le sue bevute (che si tiene dopo aver completato la costruzione della struttura di un edificio), fu preparato per i lavoratori e per i dirigenti della costruzione un gustoso pasto e fu servito nella sala da pranzo della casa Betel. A fare da camerieri furono i nostri fratelli ed essi sedettero a tavole coperte di tovaglie bianche. Udirono un discorso che spiegava lo scopo dell’edificio, l’attività dei testimoni di Geova in genere e come era stata finanziata la costruzione. I componenti della famiglia Betel presentarono un programma musicale. La maggioranza degli ospiti avevano un’opinione del tutto diversa dei testimoni di Geova e della loro attività. Lo squisito cibo servito e il modo in cui tutti erano trattati da uguali furono negli anni successivi oggetto di conversazione fra gli operai edili di Wiesbaden. Alla conclusione furono dati a ciascuno d’essi un libro e un opuscolo in dono. Alcuni lavoratori che a causa di pregiudizio non avevano preso parte alla cena vennero il giorno dopo e chiesero se potevano avere almeno il libro dono. Che avessero perduto il pasto era colpa loro; ora spettava a loro prendere cibo spirituale con l’aiuto della pubblicazione dono.

Nel gennaio del 1959 i vari reparti cominciarono a trasferirsi nel nuovo edificio.

Frattanto, come narra Günter Künz, sorvegliante dello stabilimento, “continuammo a ricevere migliori macchinari per la produzione di libri, riviste e altro materiale stampato. Nel 1958 ricevemmo le macchine della legatoria che in precedenza erano state impiegate a Berna, in Svizzera. Fu possibile rilegare fino a 5.000 libri al giorno. Nel corso degli anni il fratello Knorr diede il permesso di sostituire la maggioranza di queste macchine, che erano già state usate per circa quarant’anni”. In questo modo nel 1973 fu possibile aumentare grandemente la produzione di libri.

I fratelli dell’ufficio produzione una volta calcolarono che negli ultimi mesi del 1966, quando si stamparono 61.622 copie del libro Babilonia, 500.796 copie di ‘Cose nelle quali è impossibile che Dio menta’ e 98.885 Annuari, se fossero stati sovrapposti l’uno sull’altro questi avrebbero formato una torre che si sarebbe innalzata nel cielo di quindici chilometri. Fu un’impresa rallegrante. La produzione spesso raggiungeva un ritmo massimo per provvedere alle congregazioni la letteratura necessaria. Nella primavera del 1968, furono temporaneamente chiamati alla Betel ventidue altri lavoratori per aiutare a finire il libro L’uomo è venuto per mezzo dell’evoluzione o per mezzo della creazione? La legatoria fece il lavoro in due turni e si produssero 10.000 libri al giorno. Furono subito mandati alle congregazioni così che questo nuovo libro potesse essere usato durante la campagna di maggio per far conoscere alle persone la verità su questo soggetto. Il duro lavoro diede i suoi risultati, poiché collocammo 136.525 libri, la più alta cifra dal 1963.

Nel 1968 il fratello Knorr visitò due volte Wiesbaden. La sua prima visita la fece in giugno, e, con gioia della famiglia, annunciò che si sarebbero acquistate per il nostro stabilimento una nuova macchina da stampa rotativa e tre nuove macchine per la legatoria. In breve due di queste macchine furono installate e messe in funzione. Durante la sua visita a novembre il fratello Knorr prese ampie disposizioni per aumentare la quantità di lavoro che facevamo nello stabilimento. I fratelli cominciarono a lavorare in due turni e da quindici a venti circa lavoravano di notte. Il fratello Knorr aveva richiamato alla nostra attenzione l’importanza di mantenerci spiritualmente al corrente, quindi fu formata una congregazione speciale per il beneficio dei fratelli del turno di notte, che altrimenti non avrebbero potuto assistere alle adunanze. Le loro adunanze si tenevano durante il giorno. La produzione dei libri aumentò e potemmo assumere la produzione dei libri per i fratelli olandesi, danesi, norvegesi e svedesi. Con altre nuove macchine si potevano produrre in due turni quotidiani 20.000 libri circa. L’anno 1969 doveva essere un altro anno intenso e produttivo, con un massimo ritmo di produzione e toccando massimi mai prima raggiunti.

“È più tardi di quanto pensiate” fu il titolo dello Svegliatevi! speciale tedesco in data 8 aprile 1969. Le ordinazioni giungevano costantemente in gran numero dalle congregazioni, e si dovevano stampare sempre più riviste. Infatti, il nostro stabilimento ne stampò 10.241.250 copie. I fratelli di entrambi i turni furono disposti a fare anche lavoro straordinario, poiché oltre alle riviste si doveva produrre un gran numero di libri (per la fine dell’anno di servizio del 1969 si stamparono 3.343.304 libri, sei volte più che nel 1966). Le nostre macchine funzionavano praticamente per ventiquattro ore su ventiquattro. Per parecchi mesi lavorammo in due turni, mangiammo in due turni e dormimmo in due turni. Fu un tempo di lavoro molto intenso, ma anche soddisfacente e felice.

Il fratello che lavorava al reparto pionieri fu molto felice quando scoprì che in aprile erano stati attivi 11.454 pionieri temporanei, oltre a 1.959 pionieri regolari.

Nell’anno di servizio del 1969 furono prodotti circa quaranta milioni di pezzi di letteratura fra riviste, libri e opuscoli. La spedizione di circa 2.000 tonnellate di riviste e libri, oltre ad altri pezzi di letteratura, era, naturalmente, costosa. Per ridurre queste spese, il 3 dicembre 1959 cominciammo a consegnare la letteratura con i nostri propri autocarri. Albert Kamm, che è stato in questo reparto fin dal principio, narra: “Dappertutto le persone si interessano di sapere che cosa abbiamo nei nostri autocarri: La polizia, gli addetti ai distributori di carburante, i funzionari della dogana, perfino le persone che fermiamo per chiedere indicazioni. Sono sempre sorpresi quando diciamo loro che l’autocarro è pieno di riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! Quando nella conversazione dite loro che abbiamo cinque di questi grandi autocarri e due alquanto più piccoli, e che sono tutti pieni di riviste, potete vedere la sorpresa sui loro volti. Spesso si può dare una buona testimonianza. Quando torniamo due settimane dopo, molti non possono ancora afferrare completamente il fatto che La Torre di Guardia è già di ritorno”.

Wiesbaden è situata al centro e così i nostri autocarri hanno in Germania undici itinerari. I viaggi lunghi sono di circa 1.200-1.500 chilometri. Ciascun autocarro percorre annualmente da 70.000 a 80.000 chilometri circa. I libri stampati a Wiesbaden sono anche consegnati in Lussemburgo, Olanda, Belgio, Svizzera e Austria.

Mentre lo stabilimento funzionava al ritmo massimo, nel 1969 si faceva altro lavoro di costruzione. L’attico della parte più vecchia dell’edificio era convertito in tredici nuove stanze. Il lavoro era compiuto da fratelli felici di dedicare il loro tempo, la loro forza e le loro capacità temporaneamente nella Betel. I mobili per le stanze, come letti, armadi, eccetera, furono costruiti nel nostro laboratorio di falegnameria.

Nonostante questo lavoro di costruzione, la casa Betel era ancora troppo piccola. Nel maggio del 1970 il fratello Knorr e il fratello Larson, sorvegliante dello stabilimento di Brooklyn, ci visitarono per circa una settimana. Mentre verificava tutta la casa e lo stabilimento il fratello Knorr ritenne che sarebbe stato per i migliori interessi dell’opera ampliarli. Questo significava una gran quantità di lavoro per Richard Kelsey, che aveva cominciato a prestare servizio come nuovo sorvegliante di filiale nell’autunno del 1969. Fu stipulato un contratto con una ditta perché facesse il principale lavoro di costruzione, mentre il lavoro degli interni doveva essere fatto dai fratelli. Nel laboratorio di falegnameria Ferdinand Reiter approntò ogni cosa per costruire mobili per arredare le nuove stanze. Questo non era per lui niente di nuovo, poiché già nel 1947 aveva contribuito a provvedere le finestre e le porte per la sola intelaiatura dell’attuale vecchio edificio. Frattanto, è alquanto invecchiato ma, nonostante i suoi ottant’anni (il secondo dei più vecchi componenti della famiglia), è ancora abbastanza robusto e lavora ogni giorno, dando un buon esempio. I fratelli giovani perfino dicono: “È difficile tenersi al passo con Ferdinand”.

Questa espansione fu veramente necessaria. Nell’aprile del 1971 fu raggiunto un nuovo massimo di 89.706 proclamatori, con 145.419 presenti alla Commemorazione. In giugno avemmo la migliore media di ore dal 1954. Fino alla fine dell’anno di servizio del 1971 avevamo collocato diciannove milioni di Bibbie, libri, opuscoli e riviste. Ciò significava, in media, una pubblicazione per lo studio biblico per ciascuna famiglia nella Germania Occidentale e a Berlino Ovest.

L’11 febbraio 1972 fu un giorno memorabile. Perché? Alle 10 della mattina arrivarono da Brooklyn le prime copie dell’edizione tedesca della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture. Quanto fu grande la nostra gioia! Furono subito prese disposizioni per fare una campagna della Bibbia in maggio e giugno. Le congregazioni mandarono comunicati stampa ai giornali nei loro territori. Questi articoli contribuirono a richiamare l’attenzione di tutti sulla Traduzione del Nuovo Mondo. Alcune intestazioni dicevano: “Correte a ottenere la nuova traduzione della Bibbia”, “96.000 ministri per compiere la ‘campagna biblica’”, “I Testimoni di Geova portano la Bibbia a ogni famiglia”. Anche i giornali e le riviste religiosi reagirono contribuendo a richiamare, a loro modo, l’attenzione degli aderenti alla loro chiesa su questa Bibbia. L’Evangelische Gemeindeblatt di Württemberg, per esempio, scrisse: “La prima edizione della traduzione tedesca è stata stampata nell’insolita quantità di un milione di copie. La richiesta delle Bibbie di Lutero giungono qui in Germania a circa 500.000 copie l’anno. Per certo i testimoni di Geova non hanno disposto di soddisfare i loro bisogni di Bibbie per anni avvenire. C’è da attendere che con la loro solita operosità usino questa nuova pubblicazione per un’estesa campagna. . . . Oltre alla Bibbia, che costa solo 5 Deutsche Marck, . . . i compratori sono incoraggiati a fare uno studio biblico che i venditori offrono di tenere al domicilio del compratore”. Il Katholische Sonntagsblatt pubblicò lo stesso articolo. La presentazione della Traduzione del Nuovo Mondo e la sua distribuzione furono davvero un punto saliente dell’anno di servizio del 1972.

Al principio dell’anno di servizio del 1973 ci furono nella Germania Occidentale e a Berlino Ovest 95.975 proclamatori della buona notizia e la produzione di letteratura per soddisfare i loro bisogni raggiunse nuovi massimi. Durante l’anno di servizio furono stampati e rilegati nello stabilimento di Wiesbaden diciassette nuovi libri; alcuni di essi furono per la Germania, e altri furono per i paesi scandinavi e l’Olanda. Potete immaginare la gioia che provò la famiglia Betel quando la produzione fu sommata: più di 3.500.000 libri in un solo anno!

E buoni risultati si sono visti nella vita di quelli che hanno ricevuto queste pubblicazioni. Un ragazzo dodicenne, per esempio, si commosse tanto a ciò che apprese da chiedere al Testimone che studiava con sua madre e con lui di condurlo nel ministero di campo. Naturalmente, il Testimone spiegò che prima doveva uscire da Babilonia la Grande e far togliere il suo nome dall’elenco degli appartenenti alla chiesa. Presto il giorno dopo, durante l’intervallo dalla scuola, il ragazzo, sentendo l’urgenza della cosa, andò all’ufficio civico per riempire il modulo richiesto. L’impiegato disse che il ragazzo doveva tornare in un’altra ora, poiché non poteva allora prestare attenzione alla cosa. Quel pomeriggio terminata la scuola tornò nell’ufficio. Di nuovo l’impiegato cercò di mandarlo via, dicendo che il modulo doveva essere firmato da sua madre, quindi sarebbe dovuto tornare un’altra volta. Il ragazzo chiese all’impiegato di chiamare con urgenza sua madre per telefono invitandola ora a venire. L’impiegato fece la telefonata, ma semplicemente suggerì che ella venisse in qualche ora comoda insieme al ragazzo per interessarsi della questione. Al che il ragazzo protestò altamente parlando al telefono: “No, mamma, vieni immediatamente!” Ella andò, conducendo con sé il figlio più giovane. I moduli furono compilati e firmati. Quindi ella disse: “Be’, già che siamo qui, possiamo toglierci anche noi”.

Nell’ufficio della Società i fratelli guardavano con vivo interesse i rapporti che giungevano durante l’anno. Alla Commemorazione nella Germania Occidentale furono presenti 150.313 persone e a Berlino Ovest 7.911. Di mese in mese ci fu un netto aumento nel numero dei battezzati. In luglio ce ne furono 5.209 in paragone con i 3.812 dello stesso tempo l’anno precedente. Alla fine dell’anno di servizio del 1973, questo aveva raggiunto la somma totale di 6.472 più persone che si erano schierate dalla parte di Geova. In quel tempo, 98.551 persone partecipavano nella Germania Occidentale e a Berlino Ovest alla pubblica proclamazione del regno di Dio come speranza del genere umano.

PACE SULLA TERRA, MA SOLO MEDIANTE IL REGNO DI DIO

Nel 1939 Adolf Hitler aveva scelto la “Pace” come motto del suo annuale giorno del partito del Reich. Per questo “Giorno della pace del partito del Reich” furono messi in circolazione monete commemorative e francobolli speciali. Ma la celebrazione fu annullata a causa dello scoppio della guerra. Trent’anni dopo, nell’agosto del 1969, nello Zeppelinwiese a Norimberga, vale a dire nello stesso luogo dove trent’anni prima si sarebbe dovuto celebrare il “Giorno della pace del partito del Reich”, fu tenuta l’assemblea internazionale “Pace in terra” dei Testimoni di Geova.

In questa assemblea fu provveduta qualche specie di alloggio a un totale complessivo di 130.000 delegati. Per renderlo possibile, un anno prima i Testimoni avevano affittato oltre 60.000 metri quadrati di tenda, per erigere quarantotto grandi tende. Circa un anno e mezzo prima avevano anche chiesto alla città di Norimberga di dar loro in affitto tutte le scuole e le palestre della città per usarle come dormitori. All’inizio dell’autunno dell’anno precedente era stato anche intrapreso il lavoro di preparazione per la mensa.

Quando l’assemblea ebbe inizio, c’erano delegati di settantotto diversi paesi. Fu presentato lo stesso programma del congresso non solo in tedesco, ma anche in greco, croato, olandese, sloveno e turco. Qui si erano radunate persone di ogni parte del globo e dimoravano assieme in pace, godendo i calorosi vincoli della fratellanza cristiana.

Dalla gigantesca tribuna in pietra, dove i capi del partito nazista avevano una volta sognato un “regno di mille anni”, il fratello Knorr pronunciò a 150.645 ascoltatori il discorso pubblico “Si avvicina la pace di mille anni”. Ma egli non incoraggiò l’uditorio a sognare ciò che gli uomini potessero pretendere di fare. Additò l’unico mezzo mediante cui la pace eterna verrà per il genere umano, cioè il regno di Dio retto dal suo Figlio Gesù Cristo. E mostrò dalle Scritture che la venuta di quell’èra di pace è vicina!

PREPARAZIONE PER LA VITTORIA DIVINA

Con la ferma convinzione che è proprio dinanzi a noi il tempo quando Dio riporterà la vittoria su tutti i suoi nemici, i testimoni di Geova indissero per il 1973 una serie di assemblee internazionali che davano risalto al tema “Vittoria Divina”. Due di queste assemblee furono tenute in Germania e furono presenti delegati di almeno settantacinque paesi. L’ultimo giorno, quando nello Stadio Reno di Düsseldorf fu pronunciato il discorso “Vittoria Divina: Suo significato per l’afflitta umanità”, c’erano 67.950 persone. Per lo stesso discorso all’assemblea di cinque giorni nel Parco Olympia di Monaco, ci furono 78.792 presenti. Un totale di 146.742 presenti!

Fu a Monaco che cinquant’anni prima Hitler aveva cercato di afferrare il potere col suo “Putsch della Birreria”. Ora egli e il suo regime nazista sono scomparsi, ma i testimoni ai Geova, in numero sempre crescente, continuano a indicare con fiducia il trionfo del regno di Dio.

Fu pure a Monaco che nel 1972 gli atleti di molti paesi avevano partecipato alle competizioni dei Giochi Olimpici. L’avvenimento era stato chiamato “Festa della pace”, ma, mentre il mondo ci ripensa, ciò che molti ricordano assai vivamente è lo spargimento di sangue che vi ebbe luogo, che riflette la lotta nazionalistica del mondo. Dopo averlo rammentato, un cronista scrisse nel Münchner Anzeiger: “Mentre un giorno prima dell’inizio dell’assemblea ‘Vittoria Divina’ stavo in piedi sulle gradinate vuote dello stadio e mi faceva impressione la volontà dei lavoratori che offrivano il loro aiuto (tutti assieme ce n’erano 7.000) automaticamente dovetti pensare al 5 settembre 1972. Allora entrarono nel campo la violenza e l’assassinio. In questi giorni sono i fedeli che, secondo la loro convinzione, cercano di suscitare nel loro simile ciò che è buono e nobile”. I testimoni di Geova non erano lì al Parco Olympia per competere, cercando ciascuno di dimostrare che egli o la sua nazione fosse migliore degli altri. Piuttosto, ‘camminano nel nome di Geova’ l’“Iddio che dà pace”. L’amore verso di lui è ciò che da molte nazioni li fece venire a questa assemblea, ed è questo stesso amore a spingerli a magnificare unicamente il nome di Dio e ad attendere il giorno in cui sarà rivendicato da ogni biasimo. — Mic. 4:5; Rom. 15:33.

In queste assemblee si diede enfasi al fatto che è essenziale che ciascuno tenga “bene in mente la presenza del giorno di Geova”, il “giorno” in cui Dio eseguirà il giudizio sui malvagi e ricompenserà i suoi servitori, il “giorno” della vittoria divina. (2 Piet. 3:11, 12) Fu rammentato loro che, a imitazione di Gesù Cristo, devono individualmente vincere il mondo se vogliono godere il favore divino quando quel “giorno di Geova” arriverà. (Giov. 16:33) Non devono farsi modellare dal mondo, facendo le cose alla sua maniera, né possono divenire indifferenti o temere la reazione del mondo trattenendosi dal fare la volontà di Dio.

I testimoni di Geova non lasciarono l’assemblea pensando che questo sia il tempo per rallentare la loro predicazione, giacché la Vittoria Divina è ora così vicina. Al contrario, furono incoraggiati a valersi pienamente del tempo che rimane, e furono provveduti loro i mezzi con cui operare. Fu prestabilito un programma di intensa distribuzione internazionale di un volantino che porta l’intestazione “Sta per scadere il tempo del genere umano?” Fu anche provveduto loro un nuovo libro (inglese) dallo stimolante titolo “Il millenario Regno di Dio si è avvicinato”. Inoltre ricevettero il libro Vera pace e sicurezza, da quale fonte? che volge l’attenzione alla grande contesa della sovranità universale, una contesa che si presenta a ogni creatura intelligente. Già condividono queste informazioni con altri. Indipendentemente dalle condizioni che possono sorgere in questo mondo angustiato prima che venga la fine, i testimoni di Geova hanno preso la risoluzione di avanzare nell’opera che Dio ha loro affidata, predicando la buona notizia del Suo regno.

Nel corso degli anni, i testimoni di Geova, in Germania come altrove, sono stati messi alla prova. Non è giunta per loro come una sorpresa. Sanno che il loro Signore e Maestro Gesù Cristo subì la persecuzione per mano di uomini malvagi, ed essi si attendono la stessa cosa. (Giov. 15:20) I testimoni di Geova capiscono chiaramente la contesa. Sanno che Satana il Diavolo ha sfidato la giustezza della sovranità di Geova. Egli ha apertamente accusato quelli che servono Geova di servirlo non per amore verso Dio, ma per egoismo, in vista del guadagno personale. Satana ha insinuato che, quando è sotto pressione, nessuno dia prova d’essere un leale sostenitore della sovranità di Geova, e quell’avversario di Dio e dell’uomo impiega uomini che gli si sottomettono per cercar di sostenere la sua parte della contesa. — Luca 22:31.

In contrasto, i testimoni di Geova capiscono che ogni cosa che hanno e tutte le loro speranze future sono da attribuire all’immeritata benignità di Geova. Spinti da genuino amore verso il loro Creatore, considerano un privilegio dargli prova della propria integrità, indipendentemente dal costo personale. Siccome si rifiutano di fare compromesso con un mondo empio, molti hanno subìto la perdita del lavoro e della casa. Alcuni hanno subìto la perdita dei figli e del coniuge. Altri sono stati percossi fino a perdere i sensi con sferze di acciaio, fatti morire di fame o giustiziati da plotoni d’esecuzione.

Ma in tutto questo, chi ne è uscito vincitore? Non il Diavolo. Né il mondo che giace nella sua potenza. Invece, sono stati i cristiani testimoni di Geova, che hanno riposto la loro fede nel solo vero Dio e nel suo Figlio. Come scrisse l’apostolo Giovanni: “Ogni figlio di Dio vince il mondo empio. La vittoria che sconfigge il mondo è la nostra fede, poiché chi vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?” (1 Giov. 5:4, 5, The New English Bible) È vero che alcuni di essi morirono per mano dei nemici di Dio, ma, avendo la speranza d’essere coeredi con Cristo nel suo regno celeste e vivendo al tempo della sua presenza, sono stati, “in un momento, in un batter d’occhio”, risuscitati alla vita celeste immortale, vincitori sul mondo. (1 Cor. 15:51, 52) Altri, con la speranza della vita terrestre nel nuovo ordine di Dio, sono stati temporaneamente lasciati riposare, con la convinzione che Dio, che non può mentire, li riporterà in vita sotto il giusto dominio del suo regno. Migliaia d’altri, con l’aiuto di Dio, sono sopravvissuti ai crudeli assalti di Satana e dei suoi visibili agenti. Molti di questi sono ancora in vita, ancora predicano la buona notizia, ancora mostrano la loro lealtà verso Geova. E hanno la determinazione di continuare tale corso di fedeltà non importa a quali prove possano andare incontro nei giorni avvenire.

Tutti quelli che leggono questo racconto siano da esso incoraggiati a perseverare fedelmente. Tenete presenti queste ispirate parole dell’apostolo Paolo: “Esultiamo mentre siamo nelle tribolazioni, giacché sappiamo che la tribolazione produce perseveranza; la perseveranza, a sua volta, una condizione approvata; la condizione approvata, a sua volta, speranza, e la speranza non conduce alla delusione; perché l’amore di Dio è stato versato nei nostri cuori mediante lo spirito santo, che ci è stato dato”. (Rom. 5:3-5) La vostra reazione all’amore di Dio vi spinga a fare dell’adempimento della volontà di Dio la cosa più importante della vostra vita, riponendo piena fiducia nella Vittoria Divina ora assai vicina.

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Campo di concentramento Sachsenhausen

Baracche delle SS

Cortile dell’appello

Celle di punizione

Isolamento

[Immagine a pagina 193]

Camera a gas

Luogo dell’esecuzione capitale

Stazione per lo spidocchiamento

[Immagine a pagina 215]

Edificio acquistato dalla Società Torre di Guardia a Wiesbaden

[Immagine a pagina 245]

Casa Betel e stamperia della Società Torre di Guardia a Wiesbaden nel 1973

[Immagine alle pagine 254 e 255]

All’assemblea “Vittoria Divina” di Düsseldorf (sopra) assisterono 67.950 persone; a quella di Monaco (sotto), 78.792