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Stati Uniti d’America (1)

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Stati Uniti d’America (1)

La nostra narrazione comincia a metà del diciannovesimo secolo. I carri coperti ancora attraversano le aperte pianure, portando i coloni in remote zone dell’Occidente americano. Grandi mandre di bisonti o di bufali — nel 1850 ce n’erano circa venti milioni — ancora vagano fra le catene dei monti Appalachiani e delle montagne Rocciose.

La rovinosa guerra civile devasta il paese e fra il 1861 e il 1865 prende il suo tributo di morti, e poi segue un’èra di industrializzazione. Nel 1869 viene completata la prima ferrovia transcontinentale. Nel decennio successivo al 1870 compaiono per la prima volta nella scena la luce elettrica e il telefono. Il tram elettrico facilita i viaggi urbani nei dieci anni che seguono il 1880, e alla fine del secolo alcune automobili proclamano rumorosamente la loro presenza.

Quale sarebbe stato il clima religioso di quest’epoca era, a dire il meno, imprevedibile. Nella sua opera Origine delle specie del 1859, Charles Darwin aveva adottato la teoria dell’evoluzione dell’uomo. Mentre l’evoluzione, la critica della Bibbia, l’ateismo, lo spiritismo e l’infedeltà prendevano d’assalto la religione organizzata, la Chiesa Cattolica Romana tenne il primo Concilio Vaticano (1869-1870), facendo così uno sforzo per rafforzare la sua posizione che si andava indebolendo. Vari altri gruppi attendevano con ansia l’imminente ritorno carnale di Cristo, ma invano.

Tuttavia, “il termine del sistema di cose” si appressava. Di sicuro il “grano”, i veri cristiani, doveva esistere in qualche luogo nel coltivato campo di Dio esteso a tutta la terra. Ma dove?

‘UN GIORNO DI PICCOLE COSE’

È all’incirca il 1870; il luogo, la città di Allegheny, in Pennsylvania. Allegheny, che in seguito divenne parte di Pittsburgh, è una città di molte chiese. Una sera un giovane diciottenne cammina lungo una delle vie di Allegheny. Secondo la sua propria ammissione successiva, era stato “scosso nella fede riguardo a molte dottrine accettate da tempo” ed era divenuto “facile preda della logica della miscredenza”. Ma questa sera è attratto da alcuni che cantano. Entra in una sala polverosa e oscura. Il suo obiettivo? Secondo le sue stesse parole, “per vedere se il pugno di persone che vi si radunavano aveva da offrire qualcosa di più assennato dei credi delle grandi chiese”.

Il giovane si mise a sedere e ascoltò. Jonas Wendell, un secondo avventista, pronunciò il sermone. “La sua esposizione della Scrittura non fu interamente chiara”, osservò in seguito il nostro ascoltatore. Ma fece qualche cosa. Egli dovette ammettere: “Fu sufficiente, grazie a Dio, a ristabilire la mia vacillante fede nell’ispirazione divina della Bibbia, e a mostrare che i racconti degli Apostoli e dei Profeti sono indissolubilmente collegati. Ciò che udii mi fece andare a studiare la mia Bibbia con più zelo e cura di quanto non avessi mai fatto prima”.

Il giovane indagatore era Charles Taze Russell. Nato ad Allegheny il 16 febbraio 1852, era il secondo figlio di Joseph L. e Ann Eliza (Birney) Russell, entrambi di discendenza scozzese irlandese. La madre di Charles, che lo aveva dedicato all’opera del Signore dalla nascita, morì quando egli era un fanciullo di nove anni. Ma in tenera età Charles ricevette le sue prime impressioni religiose dai suoi genitori presbiteriani. Infine si unì alla vicina Chiesa Congregazionale a causa delle sue vedute più liberali.

Da semplice ragazzo undicenne, Charles entrò in società negli affari con suo padre, e il ragazzo stesso scrisse le clausole dell’accordo secondo cui operò l’impresa. A quindici anni fu socio del padre in una crescente catena di negozi di articoli di vestiario maschile. Col tempo, ebbero negozi a Pittsburgh, a Filadelfia e altrove.

Intanto, il giovane Charles era un sincero studente delle Scritture. Voleva servire Dio secondo il meglio delle sue capacità. Infatti, una volta, quando aveva dodici anni, suo padre lo trovò nel negozio della famiglia alle due del mattino, riverso su una concordanza biblica, senza tener conto dell’ora.

Quando divenne più grande, Russell fu turbato spiritualmente. Si preoccupava in special modo delle dottrine della punizione eterna e della predestinazione. Egli ragionava: “Un Dio che impiegasse la sua potenza per creare esseri umani i quali preconoscesse e predestinasse al tormento eterno, non potrebbe essere né sapiente, né giusto o amorevole. Le sue norme sarebbero inferiori a quelle di molti uomini”. (1 Giov. 4:8) Ciò nondimeno, il giovane Russell continuò a credere nell’esistenza di Dio. Poiché la sua mente era assediata dalla preoccupazione per le dottrine, esaminò i vari credi della cristianità, studiò le principali religioni orientali, e provò una profonda delusione. Dove doveva trovarsi la verità?

Al tempo in cui Russell aveva diciassette anni, un successivo associato dice che ragionava in questo modo, cioè: “Non vale la pena che io cerchi di trovare alcuna cosa ragionevole intorno al futuro da qualcuno dei credi o anche dalla Bibbia, quindi dimenticherò ogni cosa e presterò tutta la mia attenzione agli affari. Se farò del denaro potrò usarlo per aiutare la sofferente umanità, nonostante che non possa farle spiritualmente nessun bene”.

Fu mentre il giovane Russell aveva questi pensieri che entrò nella polverosa sala di Allegheny e udì il sermone che ‘ristabilì la sua vacillante fede nell’ispirazione divina della Bibbia’. Rivolgendosi a diversi giovani di sua conoscenza, disse loro che aveva intenzione di studiare le Scritture. Subito questo piccolo gruppo di circa sei persone cominciò a radunarsi settimanalmente per uno studio metodico della Bibbia. Alle loro regolari adunanze negli anni dal 1870 al 1875, il pensiero religioso di questi uomini subì profondi cambiamenti. Con il passar del tempo Geova li benedisse con accresciuta luce spirituale e verità. — Sal. 43:3; Prov. 4:18.

“Riconoscemmo”, scrisse Russell, “la differenza fra il nostro Signore come ‘l’uomo che diede se stesso’, e il Signore che sarebbe venuto di nuovo, un essere spirituale. Vedemmo che gli esseri spirituali possono esser presenti, eppure invisibili agli uomini. . . . ci sentimmo grandemente afflitti dall’errore dei Secondi Avventisti, i quali attendevano Cristo nella carne, e insegnavano che il mondo e tutti quelli che erano in esso eccetto i Secondi Avventisti sarebbero stati bruciati nel 1873 o nel 1874, le cui date fissate e delusioni e grossolane idee in genere circa l’obiettivo e la maniera della sua venuta recarono più o meno biasimo su noi e su tutti quelli che ne bramavano e proclamavano il Regno avvenire”.

Cercando con fervore di contrastare tali erronei insegnamenti, nel 1873 il ventunenne C. T. Russell scrisse e pubblicò a sue proprie spese un opuscolo intitolato “Obiettivo e maniera del ritorno del Signore”. Se ne stamparono circa 50.000 copie ed ebbe un’estesa distribuzione.

Verso il gennaio del 1876, Russell ricevette una copia del periodico religioso The Herald of the Morning (L’Araldo del mattino). Dalla copertina, lo identificò con l’Avventismo, ma il suo contenuto era una sorpresa. L’editore, N. H. Barbour di Rochester, in New York, comprese che l’obiettivo del ritorno di Gesù Cristo non era quello di distruggere ma di benedire tutte le famiglie della terra e che la sua venuta sarebbe stata simile a quella di un ladro e non nella carne, ma come spirito. Infatti, dalle profezie bibliche che avevano relazione col tempo Barbour pensò che Cristo allora era presente e che l’opera di mietitura per radunare il “grano” e la “veccia” (“zizzanie”) era già arrivata. Russell dispose di incontrarsi con Barbour e, come risultato, la classe biblica di Pittsburgh di circa trenta persone si affiliò al gruppo un po’ più grande di Barbour che era a Rochester, in New York. Con i suoi propri fondi Russell offrì denaro per stampare l’Araldo allora quasi sospeso, divenendo coeditore del periodico.

All’età di venticinque anni, nel 1877, Russell cominciò a vendere i suoi averi commerciali e si dedicò di continuò all’attività di predicazione. Quindi viaggiava di città in città pronunciando discorsi biblici a riunioni pubbliche, nelle vie e nelle chiese protestanti. A causa di quest’opera, divenne noto come il “pastore” Russell. Decise di investire la sua fortuna nella divulgazione dell’opera, di dedicare la propria vita alla causa, di proibire la colletta a tutte le adunanze e di confidare nelle contribuzioni non sollecitate per continuare l’opera dopo aver esaurito il suo proprio denaro.

Nel 1877, Barbour e Russell stamparono unitamente (in inglese) Tre mondi, e la mietitura di questo mondo. Questo libro di 196 pagine univa le informazioni circa la Restaurazione alle profezie bibliche inerenti al tempo. Presentava la veduta che la presenza invisibile di Gesù Cristo e il periodo di quarant’anni che iniziava con una mietitura di tre anni e mezzo datavano dall’autunno del 1874.

Assai degna di nota era la sorprendente accuratezza con cui quel libro indicava la fine dei Tempi dei Gentili, “i fissati tempi delle nazioni”. (Luca 21:24) Mostrava (alle pagine 83 e 189) che questo periodo di 2.520 anni, durante il quale le nazioni gentili o non giudaiche dominavano la terra senza interferenza da parte di alcun regno di Dio, era cominciato con la caduta del regno di Giuda per opera dei Babilonesi verso la fine del settimo secolo a.E.V. e sarebbe finito nel 1914 E.V. Anche prima, C. T. Russell aveva scritto comunque un articolo intitolato “Tempi dei Gentili: Quando finiranno?” Era stato stampato nel Bible Examiner dell’ottobre 1876, e Russell vi aveva detto: “I sette tempi finiranno nel 1914 A.D.” Egli aveva correttamente collegato i Tempi dei Gentili con i “sette tempi” menzionati nel libro di Daniele. (Dan. 4:16, 23, 25, 32) Conforme a tali calcoli, il 1914 segnò in effetti la fine di quei tempi e la nascita in cielo del regno di Dio con Cristo Gesù come re. Pensate! Geova concesse al suo popolo questa conoscenza quasi quattro decenni prima che quei tempi scadessero.

Per un certo tempo tutto andò bene. Quindi venne la primavera del 1878. Barbour attendeva che i santi viventi sulla terra fossero allora portati via corporalmente per essere eternamente in cielo col Signore. Ma non accadde. Secondo Russell, Barbour “sembrava ritenere di dover necessariamente trovare qualche cosa di nuovo per distogliere l’attenzione dal fatto che i santi viventi non erano stati portati via in massa”. Subito fece così. “Con nostra dolorosa sorpresa”, dice il racconto di Russell, “il signor Barbour scrisse subito dopo un articolo per l’Araldo negando la dottrina dell’espiazione, negando che la morte di Cristo era il prezzo di riscatto di Adamo e della sua razza, dicendo che la morte di Cristo non era una soluzione della pena per i peccati dell’uomo come l’azione di conficcare uno spillo nel corpo di una farfalla e di farla soffrire e morire non sarebbe considerata da un genitore terreno una giusta soluzione per la mancanza di suo figlio”.

Nel numero dell’Araldo di settembre fu pubblicato l’articolo di Russell “L’espiazione”, che sosteneva il riscatto e contraddiceva l’errore di Barbour. Fino al dicembre del 1878 la controversia continuò nelle pagine del periodico. “Ora mi fu chiaro”, scrisse Russell, “che il Signore non mi avrebbe più assistito finanziariamente, o non si sarebbe in alcun modo identificato con nulla che esercitava influenza contro il fondamentale principio della nostra santa religione”. Quindi, che cosa fece C. T. Russell? Egli continua: “Perciò, dopo uno sforzo molto attento benché inutile per riprendere chi errava, mi ritirai interamente da L’Araldo del mattino, e dall’ulteriore associazione con il signor Barbour”. Ma questo non fu abbastanza per mostrare la sua “continua lealtà al nostro Signore e Redentore”. Pertanto, fu compiuta un’ulteriore azione. Russell scrive: “Perciò compresi che era volontà del Signore che io dessi inizio a un altro periodico, in cui il vessillo della croce fosse tenuto alto, la dottrina del riscatto difesa e la Buona Notizia della grande Gioia proclamata il più estesamente possibile”.

C. T. Russell considerò come direttiva del Signore smettere di viaggiare e cominciare a pubblicare un periodico. Così nel luglio del 1879 fu stampato il primo numero di Zion’s Watch Tower and Herald of Christ’s Presence (La Torre di Guardia di Sion e Araldo della presenza di Cristo). Ora nota in tutto il mondo come La Torre di Guardia, questa rivista ha sempre sostenuto la dottrina biblica del riscatto. Come una volta scrisse Russell: “Dal principio, è stata una speciale sostenitrice del riscatto; e, per grazia di Dio, speriamo che lo sia sino alla fine”.

Il principio del periodico fu un “giorno delle piccole cose”, giacché la sua prima edizione consisté solo di circa 6.000 copie. (Zacc. 4:10) C. T. Russell, che presiedeva la classe biblica di Pittsburgh, fu il direttore ed editore. Cinque altri maturi studenti biblici prestarono servizio in origine come regolari collaboratori delle sue colonne. La rivista fu dedicata a Geova e agli interessi del regno di Dio. La fiducia fu riposta in Dio, come fu indicato, per esempio, quando nella seconda edizione si disse: “‘La Torre di Guardia di Sion’, come noi crediamo, ha per suo sostenitore GEOVA, e mentre le cose stanno così non elemosinerà chiederà mai l’aiuto degli uomini. Quando Colui che dice: ‘Tutto l’oro e l’argento dei monti è mio’, non provvederà i fondi necessari, capiremo che sarà tempo di sospendere la pubblicazione”. La pubblicazione non è mai stata sospesa. Invece, alla fine del 1974 la sua tiratura per ciascun numero è ascesa in media a oltre 8.500.000 copie.

La ferma decisione di sostenere e dichiarare la verità biblica aveva fatto ottenere a quegli studenti biblici del decennio successivo al 1870 la benedizione divina. Nonostante la crescita di molte “zizzanie” religiose nel campo del mondo, Dio aveva agito per identificare il “grano” o i veri cristiani. (Matt. 13:25, 37-39) Innegabilmente Geova chiamava le persone “dalle tenebre alla sua meravigliosa luce”. (1 Piet. 2:9) Nel 1879 e nel 1880 C. T. Russell e i suoi associati istituirono circa trenta congregazioni in Pennsylvania, New Jersey, New York, Massachusetts, Delaware, Ohio e Michigan. Russell stesso dispose di fare visite personali a ciascuna congregazione. Il suo programma comprendeva una o più adunanze bibliche con ciascun gruppo.

Quelle prime congregazioni erano chiamate “ecclesie” (dal greco ek·kle·siʹa, che significa “congregazione”) e a volte se ne parlava come di “classi”. Tutti i componenti della congregazione votavano congregazionalmente su certe faccende ed eleggevano anche un consiglio di anziani, responsabile di dirigere le faccende della congregazione. Le ecclesie erano collegate insieme dall’accettazione del modello di attività della congregazione di Pittsburgh, dove erano anziani C. T. Russell e altri scrittori de La Torre di Guardia.

Gesù Cristo ‘predicò la liberazione ai prigionieri’. (Luca 4:16-21; Isa. 61:1, 2) Affinché quelli di cuore onesto del diciannovesimo secolo guadagnassero la libertà che Dio donava, si doveva smascherare l’errore religioso. La Torre di Guardia di Sion serviva a questo scopo. Tuttavia, qualche altra cosa contribuì a soddisfare il bisogno: i “Trattati degli Studenti Biblici” (chiamati anche “Trimestrale di vecchia teologia”), scritti nel 1880 e in seguito da Russell e dai suoi colleghi. Questi trattati erano provveduti gratuitamente perché fossero distribuiti dai lettori de La Torre di Guardia.

C. T. Russell e i suoi associati credevano di essere nel tempo della mietitura, ed erano pochi di numero, solo un centinaio circa nel 1881. Ma le persone avevano bisogno dell’affrancatrice verità, e per immeritata benignità di Dio l’avrebbero ricevuta. “Occorrono 1.000 predicatori” fu il singolare titolo di un articolo de La Torre di Guardia di Sion (inglese) dell’aprile 1881. A quelli che potevano dedicare metà o più del loro tempo esclusivamente all’opera del Signore, si suggeriva: “Di andare in città grandi o piccole, secondo la vostra capacità, come colportori o evangelisti, a cercar di trovare in ogni luogo gli zelanti cristiani, molti dei quali troverete dotati di zelo verso Dio, ma non secondo conoscenza; di cercare di far conoscere a questi le ricchezze della grazia del Padre nostro, e le bellezze della Sua parola, dando loro trattati”. Tra l’altro, questi colportori (precursori degli odierni proclamatori pionieri) dovevano ottenere abbonamenti a La Torre di Guardia. Certo, non tutti i lettori de La Torre di Guardia potevano essere predicatori in servizio continuo. Tuttavia, quelli che non potevano dedicare tutto il loro tempo non erano esclusi, poiché si diceva loro: “Se avete mezz’ora, o una, due o tre ore, potete usarle e sarà accettevole presso il Signore della mietitura. Chi può dire quali benedizioni verranno da un’ora di servizio sotto la guida di Dio!”

I desiderati mille predicatori non risposero allora alla chiamata. (Nel 1885 ci furono circa 300 colportori). Ma i servitori di Geova sapevano di dover predicare la buona notizia. Appropriatamente, La Torre di Guardia di Sion (inglese) del luglio e dell’agosto 1881 dichiarò: “Stai predicando? Crediamo che nessuno sia del piccolo gregge eccetto i predicatori. . . . Sì, siamo stati chiamati per soffrire con lui e per proclamare ora la buona notizia, affinché a suo tempo siamo glorificati e compiamo le cose che ora son predicate. Non siamo stati chiamati, né unti per ricevere onori e ammassare ricchezze, ma per spendere ed essere spesi e predicare la buona notizia”.

In quello stesso anno, 1881, C. T. Russell completò due grossi opuscoli. Uno fu intitolato “Insegnamenti del Tabernacolo”. L’altro, Cibo per i cristiani riflessivi (inglese) smascherava certi errori dottrinali e spiegava il proposito divino.

In origine la stampa dei trattati e de La Torre di Guardia di Sion fu fatta quasi interamente da ditte commerciali. Ma affinché la distribuzione di letteratura si espandesse, e gli studenti biblici (come erano noti allora i testimoni di Geova) ricevessero contribuzioni per compiere l’opera, era richiesta qualche sorta di società. Così, all’inizio del 1881, l’organizzazione della Zion’s Watch Tower Tract Society [Società Torre di Guardia di Trattati di Sion] con C. T. Russell come suo direttore fu costituita non come ente giuridico. Egli e altri offrirono generosamente circa 35.000 dollari per mettere in funzione questa organizzazione editoriale. Durante il 1884 la Società precedentemente non riconosciuta fu costituita come ente giuridico quale Società Torre di Guardia di Trattati di Sion, e Russell prestò servizio come suo presidente. Oggi questa società religiosa è nota come la Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania [Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati di Pennsylvania].

“Lo scopo per cui la società si costituisce”, diceva il suo statuto, “è la divulgazione delle verità bibliche in varie lingue per mezzo della pubblicazione di trattati, opuscoli, giornali e altri documenti religiosi, e con l’impiego di tutti gli altri mezzi legali che il suo Consiglio dei Direttori, debitamente costituito, riterrà vantaggioso per promuovere lo scopo dichiarato”.

“La divulgazione delle verità bibliche” richiese un notevole passo avanti con una serie di libri intitolati “Aurora millenniale” (in seguito “Studi sulle Scritture”). Scritto da C. T. Russell in un linguaggio facile a capirsi, il Volume I fu stampato nel 1886. Prima chiamato “Il piano delle età” e in seguito “Il divin piano delle età”, trattava soggetti come “Dimostrazione dell’esistenza d’un Creatore supremamente intelligente”, “Il ritorno del nostro Signore, suo scopo, la restaurazione di tutte le cose”, “Il giorno del giudizio”, “Il regno di Dio” e “Il giorno di Geova”. In un periodo di quarant’anni, si distribuirono sei milioni di copie di questa pubblicazione, aiutando centinaia di sinceri ricercatori della verità a uscire dalla falsa schiavitù religiosa e a venire nella libertà cristiana.

Con l’andar del tempo, C. T. Russell scrisse cinque altri libri della serie “Aurora millenniale”. Essi furono: Volume II, Il tempo è vicino (1889); Volume III, Il tuo Regno venga (1891); Volume IV, La battaglia di Armaghedon (1897; in origine fu chiamato “Il giorno della vendetta”); Volume V, Riconciliazione fra Dio e l’uomo (1899); Volume VI, La nuova creazione (1904) (inglesi). Russell non sopravvisse per scrivere come ne aveva intenzione il settimo volume di questa serie.

Quale reazione ci fu a tali pubblicazioni cristiane! Lo spirito di Dio spinse gli individui ad agire. In alcuni casi, si ritrassero presto dalla falsa religione. “La sua verità catturò subito il mio cuore”, scrisse una donna nel 1889, dopo aver letto un volume dell’Aurora millenniale. “Mi ritirai immediatamente dalla Chiesa Presbiteriana dove avevo per molto tempo brancolato nel buio in cerca della verità, senza trovarla”. Nel 1891 un ecclesiastico scrisse: “Dopo aver predicato per tre anni nella chiesa m[etodista] e[piscopaliana], durante i quali ho sempre cercato premurosamente la verità, ora, con l’aiuto di Dio, posso ‘venirne fuori’”. — Riv. 18:4.

Un vivo desiderio di predicare la buona notizia è mostrato nei pensieri che altri espressero per lettera alla Società. Per esempio, nel 1891 un uomo e sua moglie scrissero: “Abbiamo consacrato tutto ciò che abbiamo al Signore e al suo servizio per essere impiegati alla sua gloria; e, se il Signore lo vuole, cercherò di provare l’opera di colportore appena potrò disporre le cose, e se il Signore accetta il mio servizio e mi benedice nella sua opera, smetteremo di tenere su casa e sia mia moglie che io ci impegneremo nell’opera della mietitura”.

Molto interessante fu la corrispondenza che la Società ricevette nel 1894 da un uomo che aveva ottenuto i volumi dell’Aurora millenniale da due donne che erano colportrici. Egli lesse i libri, ne ordinò altre copie, si abbonò a La Torre di Guardia di Sion, e fu spinto a scrivere: “La mia cara moglie e io stesso abbiamo letto questi libri con il più vivo interesse, e consideriamo un dono di Dio e una grande benedizione che abbiamo avuto l’opportunità di venire in contatto con essi. Sono davvero un ‘ausilio’ per studiare la Bibbia. Le grandi verità rivelate nello studio di questa serie hanno semplicemente capovolto le nostre aspirazioni terrene; e avendo compreso, almeno fino a un certo punto, la grande opportunità di fare qualche cosa verso Cristo, intendiamo valerci di questa opportunità distribuendo questi libri, prima, fra i nostri più vicini parenti e amici, e quindi fra i poveri che desiderano leggerli e non sono in grado di acquistarli”. Questa lettera era firmata da J. F. Rutherford, che si dedicò a Geova dodici anni dopo e infine successe a C. T. Russell come presidente della Società Torre di Guardia.

LA CASA BIBLICA

In principio gli studenti biblici ebbero gli uffici della sede principale in 101 Fifth Avenue di Pittsburgh, e in seguito in 44 Federal Street di Allegheny, in Pennsylvania. Comunque, verso la fine del decennio successivo al 1880, l’affrettato lavoro di pubblicazione della buona notizia e di radunamento di quelli simili a pecore rese necessaria l’espansione. Così, il popolo di Geova costruì il suo proprio edificio. Completata nel 1889 al costo di 34.000 dollari, questa costruzione in mattoni di quattro piani situata in 56-60 (più tardi rinumerata 610-614) Arch Street di Allegheny, fu nota come la “Casa Biblica”. In origine il diritto di proprietà fu tenuto dalla Tower Publishing Company, una ditta privata diretta da C. T. Russell che per alcuni anni stampò letteratura per la Società Torre di Guardia a un prezzo convenuto. Nell’aprile del 1898, la proprietà di questo stabilimento e immobile fu trasferita per donazione alla Società Torre di Guardia, e il suo consiglio dei direttori valutò la costruzione e gli arredi del valore di $164.033,65.

La Casa Biblica servì come sede principale della Società per circa vent’anni.

“Com’era nel 1907 la situazione nella Casa Biblica?” chiede Ora Sullivan Wakefield. Rispondendo alla sua propria domanda, ella in parte dice: “Eravamo solo in trenta nella ‘famiglia’ ed essendo piccola era veramente una famiglia. . . . Tutti mangiavamo, dormivamo, lavoravamo e adoravamo in quell’unico edificio. La cappella aveva anche un luogo per il battesimo sotto il palco”.

Pensate! Nel lontano 1890 c’erano all’incirca solo quattrocento associati attivi della Società Torre di Guardia. Ma lo spirito santo di Geova era all’opera e produceva eccellenti risultati. (Zacc. 4:6, 10) Conformemente, nel decennio successivo al 1890 ci furono tempi di aumento. Infatti, centinaia si radunarono, il 26 marzo 1899, per commemorare la morte di Gesù Cristo, e un rapporto incompleto cita 339 gruppi con 2.501 partecipanti. In realtà, quelli simili a pecore affluivano ‘nell’ovile’. — Mic. 2:12.

La crescita dell’opera di predicazione era stata spronata dal viaggio di C. T. Russell all’estero nel 1891. Questo viaggio di 27.000 chilometri portò lui e il suo gruppo in Europa, Asia e Africa. In seguito un deposito di pubblicazioni fu stabilito a Londra. Inoltre, furono prese disposizioni per pubblicare la letteratura della Società in tedesco, francese, svedese, dano-norvegese, polacco, greco e, successivamente, in italiano.

“ANDIAMO ALLA CASA DI GEOVA”

Davide si rallegrò quando gli dissero: “Andiamo alla casa di Geova”. (Sal. 122:1) Similmente, i primi studenti biblici si rallegrarono di radunarsi in adunanze e congressi. (Ebr. 10:23-25) Le ricompense spirituali furono molte, ma mancava sempre una cosa: il piatto della colletta. Applicabile a tutte le adunanze e ai congressi dei cristiani testimoni di Geova è il detto: “Posti liberi, non si fa colletta”. E appropriatamente, inoltre, si tiene conto delle parole di Gesù: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Le contribuzioni volontarie son servite a coprire le spese inerenti ai luoghi di riunione del popolo di Geova. — Matt. 10:8; 2 Cor. 9:7.

Uniamoci ai nostri conservi credenti dei primi tempi mentre viaggiano per andare alle loro adunanze settimanali. “Prima del volgere del secolo e dopo”, commenta Ralph H. Leffler, “le adunanze che noi perdevamo erano davvero pochissime. In quei giorni non avevamo automobili. L’unico modo in cui noi che abitavamo in campagna a otto chilometri dalla città potevamo andare alle adunanze era o camminando a piedi . . . o usando un cavallo e un calesse. Moltissime volte la domenica usammo un cavallo e un calesse o un carro per percorrere due volte i sedici chilometri del viaggio di andata e ritorno per assistere alle adunanze. Un anno dopo l’altro, estate e inverno, con la pioggia o col sole, consideravamo un nostro privilegio imparare sempre più le verità della Bibbia e rafforzare la nostra fede. Non volevamo perdere nessuna opportunità di associarci con altri della stessa fede”. Hazelle e Helen Krull osservano: “Quando la neve copriva il terreno andavamo con il cavallo e la slitta, e durante l’adunanza coprivamo il cavallo con una coperta. A volte il cavallo aspettava con pazienza e a volte scalpitava impazientemente”.

Come erano quelle prime adunanze? Una di esse si basava su Ombre del tabernacolo riguardo a sacrifici migliori (inglese), in principio pubblicato dalla Società nel 1881. Esso considerava il significato profetico del tabernacolo d’Israele e dei sacrifici che vi si offrivano. Anche i ragazzi traevano molto beneficio da questi studi. Ricordando come si tenevano in una casa queste adunanze, Sara C. Kaelin commenta: “Il gruppo era cresciuto e a volte i ragazzi dovevano sedere sui gradini che portavano al piano superiore, ma tutti dovevano imparare e rispondere alle domande. Che cosa rappresenta il toro? Il cortile? Il Santo? Il Santissimo? Il giorno di espiazione? Il sommo sacerdote? Il sottosacerdote? Veniva impresso nella nostra mente in modo tale che potevamo vedere il sommo sacerdote compiere le sue funzioni e sapevamo ciò che significava”.

Il mercoledì sera le adunanze si tenevano nelle case. Queste divennero note anche come adunanze di preghiera, lode e testimonianza. Di esse Edith R. Brenisen scrive: “Dopo un inno e una preghiera, il conduttore leggeva un’appropriata scrittura, facendo alcuni commenti, e l’adunanza offriva quindi agli amici l’opportunità di fare commenti come desideravano. A volte era un gioiosa esperienza avuta nell’opera di servizio o qualche evidenza della speciale guida o protezione di Geova. Si era liberi di fare una preghiera o di chiedere di cantare un certo inno, e le parole spesso esprimevano i pensieri del proprio cuore meglio di quanto la persona non ne fosse in grado. Era una sera di meditazione sull’amorevole cura di Geova e di stretta associazione con i nostri fratelli e sorelle. Mentre ascoltavamo alcune loro esperienze, li conoscevamo meglio. Osservandone la fedeltà, vedendo come avevano superato le loro difficoltà, spesso eravamo aiutati a risolvere alcune delle nostre proprie incertezze”. Questa adunanza precedette quella che da allora è divenuta l’adunanza di servizio, che oggi i testimoni di Geova tengono settimanalmente ed è molto utile per la loro opera di predicazione.

In quei primi giorni, i “circoli dell’aurora” si tenevano il venerdì sera. Questi studi biblici furono nominati così perché vi erano usati i volumi dell’Aurora millenniale. Ralph H. Leffler ricorda che la domenica sera di solito era dedicata a uno studio della Bibbia o a un discorso sulle Scritture. Si poteva anche tenere quello che era noto come il “discorso della Carta”. Che cos’era questo? Egli spiega: “All’inizio del primo Volume degli Studi sulle Scritture c’era una lunga Carta . . . Questa Carta era ingrandita fino alla misura di uno stendardo . . . e si poteva acquistare dalla Casa Biblica di Allegheny, in Pennsylvania. Quella carta era appesa alla parete di fronte all’uditorio perché tutti la vedessero mentre l’oratore per l’occasione ne spiegava i molti archi e piramidi. La Carta era un’illustrazione grafica dei molti avvenimenti della Bibbia dalla creazione dell’uomo alla fine del millennio e al principio delle ‘età future’. . . . Apprendevamo molto intorno alla storia biblica da questi discorsi della ‘Carta’. Ed erano pronunciati spesso”.

“I discorsi della Carta” potevano essere pronunciati nei regolari luoghi di adunanza del popolo di Geova o altrove. Erano efficaci questi discorsi? C. E. Sillaway ricorda: “I discorsi dovettero portare dei frutti, poiché il piccolo gruppo crebbe da sei adulti a circa quindici in meno di due anni”. In un’occasione, William P. Mockridge fece un discorso sulla Carta in una chiesa battista nella città di Long Island, in New York, “col risultato che parecchi componenti della chiesa [del predicatore battista] vennero nella verità e il ministro . . . C. A. Erickson pure venne nella verità divenendo uno degli . . . oratori viaggianti della Società”.

La commemorazione annuale della morte di Gesù Cristo dava ai primi studenti l’opportunità di tenere congressi. (1 Cor. 11:23-26) Una di tali riunioni ebbe luogo ad Allegheny, in Pennsylvania, dal 7 al 14 aprile 1892. Furono presenti circa 400 servitori di Geova e persone interessate provenienti da circa venti stati e dal Manitoba canadese. Da allora, certo, i congressi spiritualmente rimuneratori del popolo di Dio si sono tenuti in molte città in tutti gli Stati Uniti e nel mondo. E come Geova ha fatto crescere! Da oltre 123 paesi l’Assemblea Internazionale “Volontà Divina” dei Testimoni di Geova del 1958 richiamò nello Yankee Stadium e nel Polo Grounds della città di New York un uditorio complessivo di 253.922 persone!

INTREPIDI E FORTI DI CUORE NEL SERVIZIO DI DIO

“Si richiedono volontari!” Questo fu il sorprendente titolo di un articolo de La Torre di Guardia di Sion (inglese) del 15 aprile 1899. Esso proponeva un nuovo metodo di disseminare le verità bibliche, un metodo che avrebbe di sicuro preso d’assalto il clero della cristianità. Per partecipare a quest’opera la persona doveva essere intrepida e forte di cuore. (Sal. 31:24) In quel tempo fu data al popolo di Geova l’opportunità di impegnarsi nella distribuzione gratuita in massa di 300.000 copie di un nuovo opuscolo intitolato “La Bibbia contro l’evoluzione”. Doveva essere consegnato alle persone la domenica mentre uscivano dalle chiese. I volontari cristiani risposero con tutto il cuore a migliaia, e fu fatta una grande opera negli Stati Uniti, nel Canada e in Europa.

Quest’opera volontaria continuò per anni, specialmente la domenica, e infine fu estesa per includere la distribuzione dei trattati di casa in casa. Nuovi trattati furono pubblicati almeno due volte l’anno ed erano consegnati a milioni ai frequentatori di chiesa. Dal 1909 in poi, la Società Torre di Guardia presentò una nuova serie di trattati chiamati “Pulpito dei popoli” (quindi “Giornale di tutti” e in seguito “Mensile degli studenti biblici”). Per mezzo di questi trattati mensili si smascherava l’errore religioso, si spiegavano le verità scritturali e le nazioni erano avvertite dell’altamente significativo anno 1914. Disegni umoristici e illustrazioni accrescevano l’efficacia di questi trattati. Con la distribuzione di tali trattati, i servitori di Dio furono sempre più notati dal pubblico, divenendo estesamente conosciuti come Studenti Biblici e Studenti Biblici Internazionali.

“Ogni classe aveva un capitano dei volontari che predisponeva l’opera”, dice Edith R. Brenisen, “e i lavoratori erano chiamati volontari. . . . La domenica mattina si trascorreva in quest’opera volontaria. Essa ci conduceva alle porte delle chiese. Distribuivamo i trattati mentre le persone uscivano dalla chiesa. . . . Alle dodici, mentre le persone uscivano, porgevamo loro le pubblicazioni e quindi aspettavamo fino alle tredici per servire quelli che restavano per la scuola domenicale. Quasi tutti prendevano un trattato. Alcuni buttavano il loro a terra e noi, naturalmente, lo raccoglievamo. Il messaggio che i trattati contenevano era ‘Uscite da essa, o popolo mio’”.

Molte piacevoli serate si passavano preparando i trattati per la distribuzione. Margaret Duth ricorda le serate quando i conservi cristiani si radunavano nella sua casa per questo scopo, e scrive: “Nella sala da pranzo allungavamo completamente la tavola e alcuni di noi separavano i trattati mentre altri li piegavano; un altro gruppo vi timbrava sopra l’ora e il luogo della conferenza della domenica pomeriggio”.

Quindi c’era la distribuzione stessa. Secondo Samuel Van Sipma, questa “era un’attività degli Studenti Biblici a cui prendevano parte quasi tutti”. Egli aggiunge: “Molti di noi ci alzavamo presto la domenica mattina [verso le cinque] e lasciavamo i trattati sulla veranda o sotto la porta delle case in una parte del territorio assegnato, e due o quattro di solito lavoravamo insieme. Naturalmente, i trattati erano anche distribuiti in altre ore . . . Alcuni non indebitamente si sono riferiti a questa attività coi trattati come a gemme sparse in modo simile alla rugiada del mattino, e senza dubbio molti furono davvero ristorati in seguito alla lettura di queste illuminanti pagine di verità divina”.

Anche i fanciulli cristiani partecipavano all’opera di distribuzione dei trattati. Grace A. Estep ricorda come ella e i suoi due fratelli maggiori “la domenica mattina di buon’ora saltavano in punta di piedi sulle verande e infilavano i trattati sotto le porte”. Si poteva ben incontrare opposizione, poiché la sorella Estep continua: “A volte la porta si apriva all’improvviso e compariva un vero e proprio gigante di adulto, di solito strillando invettive e a volte inseguendoci con la scopa o il bastone o agitando le braccia, e facendo terribili minacce semmai avessimo osato tornare. . . . Di tanto in tanto qualcuno accettava comunque il trattato o ci sorrideva, e allora correvamo a casa a dirlo ai nostri genitori”.

L’uso di trattati diede buoni risultati. Per esempio Victor V. Blackwell ci narra: “Fu un trattato a portare la verità del Regno nella nostra casa. Fu un trattato a dare inizio a un solido fondamento di verità biblica per mio padre, mia madre, me stesso e i miei figli, e per molti altri che accettarono e abbracciarono le informazioni che recavano speranza e suscitavano fede intorno al governo del Regno per tutto il genere umano”.

USO DELLA STAMPA PUBBLICA

“Un altro aspetto [dell’opera] che non può essere trascurato con leggerezza”, dice George E. Hannan, “fu la pubblicazione dei sermoni del pastore Russell da parte dei giornali”. Si formò un’agenzia di stampa internazionale per pubblicare i sermoni di C. T. Russell. Benché Russell fosse in viaggio, settimanalmente mandava a questa agenzia, costituita da quattro componenti del personale della sede principale della Società, un sermone della lunghezza di circa due colonne di giornale. A loro volta, essi lo telegrafavano ai giornali in Stati Uniti, Canada ed Europa. La Società pagava le spese telegrafiche, ma lo spazio del giornale era offerto gratuitamente.

Una pubblicazione chiamata “The Continent” una volta disse riguardo a C. T. Russell: “Si dice che i suoi scritti abbiano ogni settimana mediante i giornali una diffusione maggiore di quella di qualsiasi altro uomo vivente; senza dubbio maggiore della divulgazione che hanno gli scritti di tutti i sacerdoti e i predicatori dell’America settentrionale messi insieme; anche maggiore dell’opera di Arthur Brisbane, Norman Hapgood, George Horace Lorimer, dott. Frank Crane, Frederick Haskins, e una dozzina di altri dei migliori redattori e scrittori del sindacato conosciuti messi insieme”. Ma non era Russell come uomo ad essere importante. Essenzialmente significativa era l’ampia divulgazione della buona notizia. “Più di 2.000 giornali, diffusi complessivamente presso quindici milioni di lettori, pubblicarono in una sola volta i suoi discorsi”, disse La Torre di Guardia (inglese) del 1° dicembre 1916. “Tutto considerato, più di 4.000 giornali pubblicarono questi sermoni”. Qui era dunque un altro mezzo di divulgazione delle verità bibliche.

“OPERA DI ESTENSIONE DELLE CLASSI”

Le coraggiose attività dei servitori di Geova si intensificarono allorché nel 1911 comparve nella scena un altro aspetto della loro opera. Nota come “opera di estensione delle classi”, fu un’ampia campagna di conferenze bibliche. Intrapresero questa nuova opera quarantotto ministri viaggianti mandati in itinerari assegnati come oratori pubblici. Ma l’“opera di estensione delle classi” richiedeva più di ciò. Erano ottenuti i nomi e gli indirizzi delle persone interessate che assistevano ai discorsi, e queste erano visitate a casa dagli studenti biblici, tutto nello sforzo di radunare insieme tali persone per formare nuove congregazioni. I colportori aiutavano queste congregazioni a organizzarsi, e se ne formavano molte nuove. Nel 1914, infatti, funzionavano in relazione con la Società Torre di Guardia 1.200 congregazioni in tutta la terra.

“Dopo avere affittato una sala per un discorso pubblico”, dicono Hazelle e Helen Krull, “disponevamo di far stampare gli annunci nel giornale settimanale e facevamo visite per dare inviti personali. All’ingresso della sala mettevamo anche un tabellone scrivendovi col gessetto l’annuncio dell’adunanza. Molte di queste sale avevano solo lume di lampada. Se era mostrato interesse alla prima adunanza, tenevamo poi altri discorsi. Facevamo in modo di salutare ciascuno del piccolo gruppo che si radunava e di parlargli personalmente (e di solito era un piccolo gruppo) e di visitare a casa gli interessati per suscitare ulteriore interesse”.

VIAGGIAMO CON I PELLEGRINI

All’inizio del 1894, ventuno rappresentanti viaggianti furono mandati dalla Società Torre di Guardia e tenere adunanze pubbliche e a edificare spiritualmente le congregazioni degli Studenti Biblici. Essi percorrevano un itinerario stabilito, e mentre le congregazioni crescevano di numero si mandavano nell’itinerario altri pellegrini, come allora erano chiamati. Dal decennio dopo il 1890 alla fine degli anni venti, i pellegrini prestarono servizio a favore degli interessi del popolo di Dio. La loro attitudine era simile a quella di Paolo, che disse ai cristiani romani: “Desidero grandemente di vedervi, per impartirvi qualche dono spirituale affinché siate resi fermi; o, piuttosto, perché vi sia fra voi uno scambio d’incoraggiamento, da parte di ciascuno mediante la fede dell’altro, sia vostra che mia”. — Rom. 1:11, 12.

I tratti della personalità dei pellegrini viaggianti variavano, come quelli degli apostoli di Gesù Cristo. (Luca 9:54; Giov. 20:24, 25; 21:7, 8) “Il fratello Thorn aveva un modo di fare molto mite, era un ometto eccessivamente ben azzimato, con un pizzo a punta”, commenta Grant Suiter, e aggiunge: “I pellegrini erano rimarchevolmente lindi. . . . Più importante è che aiutavano i loro ascoltatori ad acquistare fede nella Parola di Dio”. Quando Harold B. Duncan incontrò la prima volta il fratello Thorn, “gli fece un’impressione amorevole e duratura”. Il fratello Duncan dice: “Il discorso che fece al gruppo fu simile a quello di un padre che dà consigli amorevoli e affettuosi ai suoi figli e figlie, e nipoti, come una sorta di patriarca dei tempi antichi”.

Grace A. Estep ricorda: “Il fratello Hersee amava la musica, e dopo che noi fanciulli eravamo stati mandati a letto, la mamma suonava il piano, il papà il violino, e il fratello Hersee cantava gli ‘inni’. . . . Degli altri che conoscevamo e amavamo tanto, il fratello [Clayton J.] Woodworth, il fratello Macmillan e altri la cui vita fu un tale eccellente esempio di perseveranza, speciale affetto si provava per il fratello Van Amburgh. Egli era così pieno di gentilezza e tenerezza verso i ‘cari diletti’ che spesso mi faceva pensare a come dovette essere il diletto apostolo Giovanni”.

Ripensando ai giorni quando ella era ragazza e i fratelli pellegrini stavano a casa sua, Ethel G. Rohner dice: “Si interessavano sempre di noi giovani, di mia sorella e anche di mio fratello. Le loro visite ci riempivano sempre di gioia. Da fanciulla, io ne ammiravo la calma fiducia e la fede, poiché accettavano ogni cosa come la volontà di Geova. Realmente davano a noi giovani un eccellente esempio di forza e fede cristiana”.

Senza dubbio molti dei pellegrini si resero cari ai loro conservi credenti anche perché quando facevano le visite si sentivano come “a casa propria”. “Che cosa rendeva la visita così piacevole?” chiede Mary M. Hinds. Ella risponde: “Dopo aver dato i saluti, il pellegrino interroga il babbo sulle adunanze pubbliche, se ha o no domande sugli articoli de La Torre di Guardia, come vanno le cose nella cittadina, se qualcun altro mostra interesse dopo l’ultima visita, e altre cose solite. Per un po’ la sua attenzione è rivolta a noi fanciulli (ora siamo tre) prima che si ritiri nella sua stanza. ‘Non è gentile? Ci parla!’ Ci rallegriamo e cominciamo a godere ogni minuto della sua permanenza, di solito un giorno o due. Forse è Benjamin Barton che mi ha dato una cartolina illustrata che ha portato dal congresso del lago Chatauqua del 1910, e dietro vi ha incollato la sua fotografia. O forse è il fratello J. A. Bohnet che ha fatto a mio fratello un aquilone e lo ha aiutato a farlo volare. . . . Il fratello A. H. Macmillan può uscire un momento con noi al campo di granturco a scegliere sei belle pannocchie per il suo pranzo”.

“Alcuni pellegrini avevano caratteristiche personali e queste erano, naturalmente, notate”, ammette Harold P. Woodworth, “ma c’erano qualità notevoli, doni dello spirito santo che lasciavano un’influenza profonda e durevole”. La sorella Earl E. Newell osserva: “Non dimenticherò mai e poi mai una dichiarazione del fratello Thorn che mi è stata d’aiuto fino a questo giorno. Egli disse, e cito le sue parole: ‘Ogni volta che penso di essere qualcuno, mi conduco per così dire in un angolo, e mi dico: “Tu piccolo granello di polvere. Che cos’hai da essere orgoglioso?”’” Davvero un tratto degno di nota, poiché “il risultato dell’umiltà e del timore di Geova è ricchezze e gloria e vita”. — Prov. 22:4.

Questi pellegrini viaggianti non facevano una vita facile viaggiando di luogo in luogo. Riguardo ai percorsi di suo marito Edward, che una volta prestò servizio con questo incarico, Edith R. Brenisen scrisse: “Per giungere in alcuni luoghi fuori mano era spesso necessario viaggiare in treno, in diligenza, su carri di ogni specie e a cavallo. Alcuni di tali viaggi erano molto emozionanti. . . . Un incarico lo ebbe a Klamath Falls o dintorni, nell’Oregon. Per arrivarci, dopo aver fatto parte del viaggio in treno, dovette fare quindi un tratto di notte in diligenza. Il giorno dopo incontrò in un paesino un fratello che lo aspettava con un buckboard. (Nel caso che non ne abbiate mai visto o guidato uno, vi dirò che è semplicemente una carrozza di legno montata su quattro ruote con sedile scoperto, che poggia sugli assi, senza balestre. Se una persona non aveva mal di schiena prima di salirvi, lo aveva di sicuro dopo). Alla fine di un lungo viaggio su per i monti giunsero al podere del fratello, situato in una bella valle accanto a un fiume di montagna”.

Che dire di quella stessa particolare visita del pellegrino? La sorella Brenisen aggiunge: “Subito l’aia fu ben piena di gruppi di persone di ogni sorta, che portavano gli amici da lontano per udire il pellegrino. L’adunanza cominciò alle quindici con un discorso di due ore, dopo di che furono invitati a fare domande, e ce ne furono molte. Fecero una pausa abbastanza lunga per un buon pasto serale che le sorelle avevano provveduto, dopo di che ci fu un altro discorso di due ore seguito da altre domande”. Quella notte le sorelle dormirono nella casa e i fratelli nel fienile. Una stanza fu riservata nella casa al pellegrino, ma il fratello Brenisen preferì andare nel fienile insieme agli altri fratelli. “Venne la mattina”, dice la sorella Brenisen, “e dopo un’abbondante colazione il fratello sellò tre cavalli, uno da soma e uno per ciascuno di loro. Per andare a prendere il treno che lo avrebbe portato al suo successivo appuntamento dovevano fare un viaggio di circa novantasette chilometri attraverso una zona selvaggia fino alla più vicina stazione ferroviaria. Qualche tempo dopo Edward ricevette una lettera dalla sorella che gli diceva che dopo la loro partenza ella andò nel fienile a prendere il cuscino e ve lo trovò ancora con l’impronta che vi aveva lasciato la sua testa. Quando l’ebbe raccolto, proprio lì sotto era tutto avvolto in spire un serpente a sonagli, che aveva goduto il caldo della sua testa. Il serpente fu molto indignato d’essere stato disturbato e lo mostrò. Quanto spesso è meglio ignorare certi fatti!”

Che dire dei discorsi dei pellegrini? Come erano? Circa un pellegrino, il fratello Toutjian, Ray C. Bopp dice: “Questo fratello era un insegnante. Ammaestrava mediante illustrazioni. . . . [Aveva] un modello su scala del tabernacolo del deserto, che esponeva su una tavola . . . Il santo, il santissimo, il cortile con l’altare degli olocausti e il bacino erano posti dentro un recinto di teli dell’altezza di dieci centimetri appesi come drappi a piccole barrette metalliche. Statuine di sacerdoti in autentiche vesti erano messe nei propri posti e mosse in giro mentre compivano le loro funzioni . . . [mentre il fratello Toutjian] descriveva ciascuna osservanza e il suo significato profetico basato sul libro di consultazione Ombre del Tabernacolo”.

“Era sempre in programma una conferenza pubblica”, commenta Mary H. Hinds, “e spesso i pellegrini facevano un discorso sulla Carta, spiegando le ‘dispensazioni’ e le ‘età’ in essa indicate. Almeno un fratello, M. L. Herr, faceva una conferenza illustrata. Usando diapositive di immagini statiche, faceva in modo che la piccola Ruthie del suo discorso tornasse in vita mediante la risurrezione. Sì, questi fratelli, che erano in quei giorni l’anello di congiunzione fra la sede principale di questa crescente organizzazione e gli isolati abbonati a La Torre di Guardia e le ‘ecclesie’ che si organizzavano, lasciavano impressioni che duravano per tutta la vita”. Ollie Stapleton esprime i propri sentimenti, dicendo: “Queste visite erano occasioni per essere edificati spiritualmente e istruiti, e ci aiutavano a operare più strettamente in unità con l’organizzazione di Geova”.

ESPANSIONE MENTRE I TEMPI DEI GENTILI SI AVVICINANO ALLA LORO FINE

Allorché gli Studenti Biblici si trovarono nel primo decennio del ventesimo secolo, si rendevano conto che il tempo delle nazioni stava per scadere. Il popolo di Dio aveva atteso da tempo il 1914 come la fine dei Tempi dei Gentili della durata di 2.520 anni. (Luca 21:24, Versione di Fulvio Nardoni) Ora mancavano ancora alcuni anni, e C. T. Russell si preparò a intraprendere una completa campagna mondiale come testimonianza alle nazioni. Ma per tale estesa opera internazionale la Casa Biblica di Allegheny era di gran lunga troppo piccola.

Perciò, nel 1908 parecchi rappresentanti della Società Torre di Guardia, compreso J. F. Rutherford (allora suo consigliere legale), furono mandati nella città di New York. Perché? Per impegnare locali più adatti, la proprietà che lo stesso Russell aveva trovato in un viaggio precedente. Essi fecero questo, acquistando la vecchia “Betel di Plymouth”, in 13-17 Hicks Street di Brooklyn, in New York. Era la costruzione di una missione completata nel 1868 per la vicina Chiesa Congregazionale di Plymouth, dove Henry Ward Beecher una volta aveva prestato servizio come pastore. La delegazione della Società acquistò anche la vecchia casa parrocchiale di quattro piani in pietra scura di Beecher in 124 Columbia Heights, solo a pochi isolati di distanza.

L’ex abitazione di Beecher presto divenne la casa del personale della sede principale della Società e di oltre trenta componenti, e fu chiamata “Betel”, che significa “Casa di Dio”. Il restaurato edificio di Hicks Street divenne noto come il “Tabernacolo di Brooklyn”. Vi erano gli uffici della Società e un eccellente auditorio. Il 31 gennaio 1909, alla dedicazione della nuova sede principale della Società furono presenti 350 persone.

Nella Betel era lo studio di C. T. Russell. Nel seminterrato era la sala da pranzo, con una lunga tavola a cui potevano sedere quarantaquattro persone. La famiglia vi si raccoglieva per cantare un inno, leggere il “voto” e unirsi nella preghiera prima della colazione. Al principio del pasto si leggeva una scrittura biblica dalla Manna celeste giornaliera ad uso della famiglia della fede, e questa era considerata durante la colazione.

Vi piacerebbe udire il voto che ogni giorno si imprimeva nella loro mente? Era intitolato “Il mio solenne voto a Dio”, e dice così:

“Padre nostro che sei in cielo, sia santificato il tuo nome. Il tuo regno venga sempre più nel mio cuore, e la tua volontà sia fatta nel mio corpo mortale. Confidando nell’aiuto della tua promessa grazia di assistermi in ogni tempo di bisogno, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore faccio questo voto.

“Dinanzi al trono della grazia celeste ricorderò quotidianamente gli interessi generali dell’opera della mietitura, e in particolar modo la parte che io stesso ho il privilegio di avere in tale opera, e i cari collaboratori della Betel di Brooklyn, e di ogni luogo.

“Faccio Voto di esaminare ancor più attentamente, se possibile, i miei pensieri e le mie parole e le mie azioni, con l’intento d’essere più in grado di rendere servizio a te e al tuo caro gregge.

“Ti faccio Voto d’essere desto per resistere a ogni cosa che abbia relazione con lo spiritismo e l’occultismo, e, ricordando che ci sono solo due padroni, di resistere a questi lacci in ogni modo ragionevole, come provenienti dall’Avversario.

“Inoltre faccio Voto che, a eccezione di quanto segue, in ogni luogo e in ogni tempo, mi condurrò verso quelli del sesso opposto in privato esattamente come mi comporterei verso di loro in pubblico, alla presenza di una congregazione del popolo del Signore, e per quanto ragionevolmente possibile eviterò d’essere nella stessa stanza da solo con chiunque del sesso opposto, a meno che la porta della stanza non sia spalancata: Nel caso di un fratello, a eccezione di moglie, figli, madre e sorella. Nel caso di una sorella, a eccezione di marito, figli, padre e fratelli”.

In seguito si smise di recitare questo voto fra il popolo di Dio nella Betel e altrove. Tuttavia, gli alti princìpi contenuti nelle sue parole sono ancora validi.

A circa tre isolati dalla Betel era il Tabernacolo di Brooklyn, una caratteristica vecchia costruzione in mattoni rossi che aveva due piani e un seminterrato. Vi erano gli uffici generali della Società, la stanza della composizione, dove si preparavano i caratteri per La Torre di Guardia, una sala di deposito e anche una sala spedizioni. Al primo piano era un auditorio con 800 posti a sedere. Qui il fratello Russell parlava regolarmente.

Per un tempo il personale della sede principale della Società fu alloggiato in gran parte in 124 Columbia Heights. In seguito, fu acquistato l’edificio adiacente di 122 Columbia Heights e la casa Betel fu allargata. Nell’anno 1911 fu completata un’aggiunta posteriore di nove piani che si estese giù per un dirupo fino a Furman Street. Essa provvide molto altro spazio per gli alloggi e altri locali, compresa una nuova sala da pranzo. Per acquistare tali proprietà, nel 1909 i servitori di Geova formarono l’Associazione del Pulpito dei Popoli, ora nota come Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati di New York. Essa e altre società formate dal popolo di Dio in vari paesi cooperano tutte l’una con l’altra e con il corpo direttivo dei testimoni di Geova.

‘TRA LE FOLLE CONGREGATE BENEDITE GEOVA’

I congressi regolari e le altre adunanze pubbliche degli studenti biblici erano eccellenti occasioni per ‘benedire Geova tra le folle congregate’, come avevano fatto i servitori di Dio anche nei tempi passati. (Sal. 26:12) Di quale specie erano questi avvenimenti? Vediamo.

‘Anche qui, sulla più alta balconata dell’Auditorium Theater famoso in tutto il mondo, sede della Grand Opera di Chicago, non c’è un posto che non sia stato occupato. Mentre guardo sette piani più giù verso il palco, a mezzo isolato di distanza, mi chiedo se sarà necessario tendere gli orecchi per udire. Dopo l’introduzione del presidente, Charles Taze Russell si alza in piedi, mette l’indice sinistro contro il palmo della mano destra e comincia a parlare con tono di voce normale. Non ha appunti. Non c’è nessun podio. Si muove liberamente sul palco. Ogni parola viene percepita chiaramente, mentre descrive la profetica fine dei Tempi dei Gentili e l’inizio dell’Era Millenaria’.

Questo è un ricordo di Ray C. Bopp. Non è che un esempio. Il posto potrebbe essere stato ugualmente la Royal Albert Hall di Londra, dove C. T. Russell parlò a grandi uditori nel maggio del 1910. Quindi, ancora, potrebbe essere stato il noto Hippodrome Theatre della città di New York, dove Russell si rivolse a un grande uditorio ebreo la domenica 9 ottobre 1910. Riguardo a questo discorso, l’American di New York del 10 ottobre 1910 in parte disse: “L’insolito spettacolo di 4.000 Ebrei che applaudivano con entusiasmo un predicatore gentile, dopo avere ascoltato un sermone che aveva loro rivolto riguardo alla loro propria religione, si presentò ieri pomeriggio all’Hippodrome, dove il pastore Russell, famoso capo del Tabernacolo di Brooklyn, tenne uno dei più insoliti servizi”. Erano presenti decine e decine di rabbini e insegnanti. “Non ci furono preliminari”, disse il giornale. “Il pastore Russell, alto, eretto e con la barba bianca, attraversò il palco senza introduzione, levò in alto la mano, e il suo doppio quartetto del Tabernacolo di Brooklyn cantò l’inno ‘Lieto giorno di Sion’”. Come fu riferito, alla fine l’uditorio ‘provò simpatia’ verso l’oratore. Quindi ci furono applausi, infine un’ovazione entusiastica. Finito il discorso, Russell fece di nuovo segno e il coro “con accento straniero intonò il caratteristico motivo dell’inno di Sion ‘Nostra speranza’, uno dei capolavori dell’eccentrico poeta Imber dell’East Side”. L’effetto? Secondo la relazione della stampa, fu questo: “L’avvenimento senza precedenti di voci cristiane che cantavano l’inno giudaico giunse come un’enorme sorpresa. Per un momento gli uditori ebrei quasi non credevano ai propri orecchi. Quindi, assicuratisi che era proprio il loro inno, prima si rallegrarono e batterono le mani con tale ardore che la musica fu sovrastata, e poi, alla seconda strofa, vi si unirono a centinaia. Al colmo dell’entusiasmo per la drammatica sorpresa che aveva preparata, il pastore Russell uscì dal palco e l’adunanza terminò con la fine dell’inno”.

I tempi sono cambiati, e così sono cambiate le vedute cristiane delle profezie bibliche che una volta si pensava dovessero applicarsi agli Ebrei naturali del nostro giorno. Con l’accresciuta luce da Dio, il suo popolo ha compreso che tali parole predicono cose buone per lo spirituale “Israele di Dio”, gli unti seguaci di Gesù Cristo. (Rom. 9:6-8, 30-33; 11:17-32; Gal. 6:16) Ma noi abbiamo rivisto l’inizio del ventesimo secolo, e in quei giorni le cose andavano in questo modo.

Poiché il fratello Russell era così estesamente conosciuto e in molte occasioni parlava a grandi uditori, potete chiedervi che cosa si provava ad ascoltarlo. “Com’era diverso dal predicatore comune!” esclama C. B. Tvedt, aggiungendo: “Non c’era nessuna oratoria, nessun appello alle emozioni. Non si chiedeva agli uditori di percorrere in atto di pentimento o conversione un corridoio cosparso di segatura e di andare verso un altare, come facevano nelle tende di adunanza dei predicatori che tenevano riunioni per il risveglio religioso. C’era qualcosa di assai più efficace e potente di tutte queste cose messe insieme! Questa era la semplice, calma, fiduciosa esposizione della Parola di Dio, che lasciava spiegare una scrittura dall’altra finché diveniva, per così dire, come un potente magnete. In questo modo il fratello Russell suscitava la rapita attenzione del suo uditorio”. Ralph H. Leffler dice che prima di pronunciare un discorso il fratello Russell faceva all’uditorio parecchi graziosi inchini. Quando parlava di solito stava in piedi sul palco aperto e camminava da una parte all’altra facendo liberamente gesti con le braccia. “Non usava mai appunti . . . ma parlava sempre liberamente dal cuore”, secondo il fratello Leffler, che continua: “La sua voce non era forte, ma aveva la particolare proprietà di giungere lontano. Senza mai usare l’impianto di amplificazione acustica (in quei giorni non ce n’era), poteva essere udito e compreso da grandi uditori, tenendoli come affascinati per una, due e a volte tre ore di seguito”.

Tuttavia, non era l’uomo a essere importante. Lo era il messaggio, e la verità biblica era dichiarata a moltitudini. C’erano molti cristiani capaci che proclamavano in quei giorni la buona notizia, e alcune persone ne udivano le parole con apprezzamento. Gli oppositori erano numerosi, naturalmente, e a volte cercavano di sostenere le loro vedute antiscritturali in pubblici dibattiti con i servitori di Geova.

In quello che poi parve un tentativo dell’alleanza dei ministri di Pittsburgh di screditare l’erudizione e le vedute bibliche di C. T. Russell, il 10 marzo 1903, il dott. E. L. Eaton, ministro della chiesa metodista episcopaliana di North Avenue, sfidò Russell a un dibattito di sei giorni. In ciascuna sessione di questo dibattito, tenuto quell’autunno nella Carnegie Hall di Allegheny, nell’insieme Russell ne uscì vittorioso. Fra l’altro, egli sostenne scritturalmente che le anime dei morti sono inconsce mentre i loro corpi si trovano nella tomba e che l’obiettivo sia della seconda venuta di Cristo sia del millennio è la benedizione di tutte le famiglie della terra. Russell fece anche una smentita biblica molto vigorosa della dottrina dell’inferno di fuoco. Si narra che dopo l’ultima sessione del dibattito un ecclesiastico gli si accostò e disse: “Sono lieto di vedere che lei ha diretto il getto dell’acqua sull’inferno spegnendone il fuoco”. È interessante che dopo questo dibattito molti componenti della congregazione di Eaton divennero studenti biblici.

Un altro significativo dibattito ebbe luogo il 23-28 febbraio 1908 a Cincinnati, nell’Ohio, fra C. T. Russell e L. S. White della denominazione dei “Discepoli”. Vi assisterono migliaia di persone. Russell sostenne coraggiosamente insegnamenti scritturali come lo stato inconscio dei morti fra la morte e la risurrezione, e sostenne biblicamente che la seconda venuta di Cristo precederà il millennio e che l’obiettivo di entrambi è la benedizione di tutte le famiglie della terra. Hazelle e Helen Krull furono presenti e ci narrano: “Acquistarono risalto la bellezza e l’armonia della verità e gli eccellenti argomenti scritturali su ciascun soggetto del dibattito in netto contrasto con i confusi insegnamenti degli uomini. A un certo punto l’‘anziano White’, portavoce e oratore della parte opposta, disperato disse che si ricordava di un’insegna sulla bottega di un fabbro che diceva: ‘Qui si fa ogni sorta di alterazione e storcitura’. Ma, per chi cercava onestamente la verità, fu una dimostrazione che [Russell] ‘maneggiava rettamente la parola della verità’ [2 Tim. 2:15], con conseguente armonia”. Le sorelle Krull ricordano che Geova benedisse il fratello Russell con il Suo spirito così che presentò abilmente la verità, ed esse definiscono l’avvenimento “un trionfo della verità sull’errore”.

J. F. Rutherford accettò una sfida battista a un dibattito a favore della Società Torre di Guardia contro J. H. Troy. Esso ebbe luogo nell’aprile del 1915 nell’Auditorio della Trinità a Los Angeles, in California, davanti a un uditorio di 12.000 presenti, e si calcola che durante le quattro sere del dibattito 10.000 persone fossero mandate via per mancanza di spazio. Rutherford riportò la vittoria difendendo coraggiosamente la verità biblica.

Nei dodici anni che seguirono il dibattito Eaton–Russell, i servitori di Dio accettarono altre sfide e dibattiti, benché gli oppositori, forse per timore, di solito venissero meno agli impegni. C. T. Russell stesso non fu a favore dei dibattiti, poiché si rendeva conto che erano uno svantaggio per i cristiani. Ne La Torre di Guardia (inglese) del 1° maggio 1915 indicò, fra l’altro, che ‘quelli che sono della verità sono tenuti a osservare la Regola Aurea e la loro presentazione deve essere assolutamente conforme alle norme della rettitudine, mentre pare che i loro oppositori non abbiano nessuna restrizione o limitazione’. “Ogni genere di argomento”, scrisse Russell, “senza tener conto del contesto, senza tener conto della Regola Aurea, senza tener conto di nulla, è ritenuto permesso”. Inoltre dichiarò: “Per quanto riguarda il direttore, egli non ha nessun desiderio di tenere ulteriori dibattiti. Non è a favore dei dibattiti, credendo che di rado compiano del bene e che spesso suscitino ira, malizia, amarezza, eccetera, sia negli oratori sia negli ascoltatori. Piuttosto egli pone dinanzi a quelli che desiderano udirlo, oralmente e in forma stampata, il messaggio della Parola del Signore e lascia agli oppositori quelle presentazioni dell’errore che ritengono appropriato fare e che trovano l’opportunità di sfruttare. — Ebrei 4:12”.

Gli stessi discorsi biblici offrivano opportunità migliori di presentare le verità scritturali, e C. T. Russell spesso parlava a grandi uditori. Durante gli anni dal 1905 al 1907, per esempio, percorse gli Stati Uniti e il Canada in treno speciale o in automobile e tenne una serie di congressi di un giorno. La sua conferenza pubblica allora fu “All’inferno e ritorno”. Pronunciato dinanzi a teatri gremiti quasi in ogni grande città di entrambi i paesi, questo discorso parlava di un umoristico viaggio immaginario all’inferno e ritorno. Louise Cosby ricorda che Russell acconsentì di pronunciare questa conferenza a Lynchburg, in Virginia, ed ella dice: “Mio padre fece fare grandi manifesti per annunciare questa conferenza ed ebbe il permesso di metterli sul davanti dei tram. Questo era molto divertente e le persone chiedevano: Se questo tram ci porta all’inferno, ci riporterà indietro?”

Si tennero conferenze bibliche anche durante i viaggi di C. T. Russell all’estero. Nel 1903 aveva fatto un secondo giro in Europa, parlando a uditori in varie città. Quindi, dal dicembre 1911 al marzo 1912, Russell, come presidente di un comitato di sette uomini, fece un giro intorno al mondo, e viaggiò in Hawaii, Giappone, Cina, attraversò l’Asia meridionale, andò in Africa, quindi proseguì per l’Europa e ritornò a New York. Fu intrapreso uno studio sulle missioni estere della cristianità e furono tenute molte conferenze, divulgando così i semi della verità che, a suo tempo, diedero luogo a gruppi di feconda attività di unti cristiani in remote zone della terra. Oltre a questo giro mondiale, comunque, C. T. Russell fece viaggi regolarmente in Europa e attraversò estesamente l’America settentrionale con treni speciali in “giri di congressi”, accompagnato da molti compagni d’opera.

SU UN “TRENO DEI CONGRESSI”

Col passar del tempo, le richieste della presenza personale di C. T. Russell aumentarono. Per adempiere alcuni impegni di discorsi, talvolta aveva viaggiato su una speciale “carrozza ferroviaria dei congressi”, e lo aveva accompagnato un piccolo gruppo. Ma comitive più grandi furono organizzate in “treni dei congressi”, e una volta fecero il viaggio con Russell fino a 240 persone. Parecchie carrozze ferroviarie erano collegate insieme e la comitiva viaggiava da una città all’altra secondo un programma prestabilito. Arrivati in una particolare città, gli assistenti di Russell annunciavano l’adunanza pubblica distribuendo foglietti d’invito. All’adunanza accoglievano gli individui, ottenevano nomi e indirizzi di interessati e, quando era possibile, li visitavano e istituivano congregazioni. Non era insolito che questi “treni dei congressi” fossero impiegati per visitare grandi città degli Stati Uniti e del Canada.

Perché non salire su un “treno dei congressi” e fare il viaggio con un felice gruppo di cristiani? Nel giugno del 1913 fu prenotato un treno speciale per oltre 200 studenti biblici che avrebbero accompagnato C. T. Russell da Chicago, nell’Illinois, in un viaggio che li avrebbe portati in Texas, California, Canada e quindi a un congresso a Madison, nel Wisconsin, con una corsa locale a Rockford, nell’Illinois. Malinda Z. Keefer fornisce questi particolari: “Il nostro treno doveva partire dalla stazione di Dearborn sulla ferrovia di Wabash a mezzogiorno del 2 giugno. Gli amici cominciarono ad arrivare verso le dieci, ed era un’occasione felice ed emozionante incontrare vecchi amici che non avevo visti per molto tempo e conoscerne dei nuovi. Non ci volle molto tempo per capire che eravamo una grande famiglia . . . e il treno fu per un mese la nostra casa”.

Infine, viene l’ora di partire. “Mentre il treno lasciava la stazione per il suo viaggio di quasi 13.000 chilometri”, continua la sorella Keefer, “gli amici che erano venuti a salutarci cantarono ‘Benedetto il legame che unisce’ e ‘Dio sia con voi finché ci vedremo di nuovo’, agitando frattanto i cappelli e i fazzoletti finché non ci perdemmo alla loro vista, e iniziò il nostro più memorabile viaggio. Prendemmo alcuni amici a St. Louis, nel Missouri, e alcuni in pochi altri luoghi finché da ultimo il numero salì a duecentoquaranta. Il fratello Russell si unì a noi a Hot Springs, nell’Arkansas, dove era in corso un congresso di otto giorni”.

Fu davvero un viaggio spiritualmente edificante. La sorella Keefer dice: “A ogni fermata lungo il percorso si tenevano congressi, la maggioranza erano di tre giorni, e stavamo un giorno a ciascun congresso. Durante queste fermate il fratello Russell pronunciava due discorsi, uno agli amici il pomeriggio, e un altro al pubblico la sera sul soggetto ‘Oltre la tomba’”. In quanto ai suoi propri sentimenti circa il viaggio, la sorella Keefer dice: “Il mio apprezzamento per l’associazione con gli amici durante tutto il percorso e i discorsi e le istruzioni spiritualmente edificanti che ricevetti durante il viaggio non si possono esprimere con parole. Fui grata a Geova di avere tale privilegio”.

In quei primi congressi del popolo di Dio alcune cose erano un po’ diverse da come sono oggi. Per esempio, prendete il ‘convito d’amore’. Che cos’era? Ricordando questo aspetto delle prime assemblee, J. W. Ashelman dichiara: “Alcune pratiche non necessarie o non più seguite sembravano in quel tempo una benedizione, come quella degli oratori che si mettevano in fila davanti al palco reggendo piatti di pane tagliato a quadratini mentre l’uditorio passava davanti alla fila partecipando del pane e stringendo la mano a ciascun oratore e unendosi al canto di ‘Benedetto il legame che unisce i nostri cuori nell’amore cristiano’”. Ecco, questo era il ‘convito d’amore’. Ed era un avvenimento commovente. Edith R. Brenisen prontamente ammette: “L’amore che ciascuno provava verso l’altro riempiva i nostri cuori fino a traboccare, spesso facendo scendere sulle nostre guance lagrime di gioia. Non avevamo vergogna delle nostre lagrime né cercavamo di nasconderle”.

I primi cristiani a volte tenevano “conviti d’amore”, ma la Bibbia non li descrive. (Giuda 12) Alcuni pensano che fossero occasioni nelle quali i cristiani prosperi materialmente tenevano banchetti a cui erano invitati i conservi adoratori più poveri. Ma le Scritture non rendono i “conviti d’amore” obbligatori, qualunque fosse la loro primitiva sorta, e quindi oggi non sono in uso fra i veri cristiani.

UN NUOVO MODO DI DICHIARARE LA BUONA NOTIZIA

Gli Studenti Biblici si rendevano vivamente conto della profezia di Gesù Cristo: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matt. 24:14) Così, mentre quel significativo anno 1914 si avvicinava, il popolo di Dio intraprese una impegnativa campagna di proporzioni mondiali, un’opera di istruzione e avvertimento finora senza parallelo. Essi adottarono un coraggioso nuovo metodo di dichiarare la buona notizia.

Poniamo che ora sia l’anno 1914. Immaginate d’esser seduti fra centinaia di persone in un auditorio oscurato. Dinanzi a voi è un grande schermo cinematografico. Con vostro sorpresa, un uomo dai capelli bianchi appare in lunga giacca a doppio petto, e, senza appunti in mano, comincia a parlare. Oh, avete visto pellicole prima d’ora. Ma questa è diversa. L’uomo parla e ne udite le parole. Questa non è una comune pellicola muta. È qualche cosa di speciale, sia tecnicamente che per il messaggio che trasmette, e vi fa impressione. L’uomo? È Charles Taze Russell. Questa produzione? È il “Fotodramma della Creazione”.

C. T. Russell riconobbe che la cinematografia era un eccellente mezzo per raggiungere masse di persone. Nel 1912 cominciò a preparare, perciò, il Fotodramma della Creazione. Ne risultò una produzione di diapositive fotografiche e pellicole cinematografiche della durata di otto ore, completa di colore e suono. Destinato a esser proiettato in quattro parti, il Fotodramma portava gli spettatori dalla creazione attraverso la storia umana fino al culmine del proposito di Dio riguardo alla terra e al genere umano alla fine dei mille anni di regno di Gesù Cristo. Le diapositive di immagini e le pellicole cinematografiche erano sincronizzate con dischi fonografici di discorsi e musica. Erano stati fatti vari esperimenti con pellicole a colori e sonore, ma sarebbero passati anni prima che avessero successo nel commercio. Il lungometraggio tutto a colori non fece la sua comparsa che nel 1922. E gli spettatori cinematografici in genere dovettero attendere il 1927 per avere dialogo e musica insieme nelle pellicole commerciali. Tuttavia, il Fotodramma della Creazione non fu senza colore, viva voce e musica. Era di anni in anticipo rispetto al tempo, e milioni di persone lo videro senza pagare!

Per produrre il Fotodramma la Società spese circa 300.000 dollari, una fortuna per quei giorni. E dell’opera implicatavi, Russell scrisse: “Dio velò benignamente i nostri occhi rispetto alla quantità di fatica che il Dramma richiedeva. Se avessimo saputo in anticipo quanto tempo e denaro e pazienza ci volevano per cominciare non l’avremmo mai iniziato. Ma non sapevamo in anticipo nemmeno il grande successo che attendeva il Dramma”. Si prepararono incisioni di musica scelta e novantasei dischi fonografici di discorsi. Furono riprodotte con diapositive stereottiche eccellenti immagini artistiche che illustravano la storia del mondo, e fu necessario fare centinaia di nuovi dipinti e schizzi. Tutte le diapositive e i film a colori dovettero essere colorati a mano e parte di questo lavoro fu fatto nello stesso studio artistico della Società. E, pensate, questo dovette farsi ripetute volte, poiché furono preparate almeno venti serie composte di quattro parti, per rendere possibile la proiezione di una porzione del Dramma in un dato giorno in ottanta diverse città.

Che cosa accadeva dietro le quinte durante la proiezione del Fotodramma della Creazione? “Il Dramma cominciava con una pellicola del fratello Russell”, dice Alice Hoffman. “Allorché appariva sullo schermo e le sue labbra cominciavano a muoversi, in quel preciso momento veniva messo in moto un fonografo e avevamo la gioia di ascoltare la sua voce”.

Lo schiudersi di un fiore e un pulcino che usciva dall’uovo era fra le memorabili immagini delle pellicole del Fotodramma. Questi risultati si ottenevano mediante la tecnica di filmare a intervalli un processo naturale lento, per ottenere con la proiezione una rappresentazione accelerata. Questi esempi di fotografia time-lapse facevano davvero impressione agli spettatori. “Nello stesso tempo che si proiettavano queste immagini”, commenta Karl F. Klein, “c’era l’accompagnamento di un’eccellentissima musica, gemme come Narciso e Capriccio”.

C’erano anche molte altre cose da ricordare. “Proprio ora”, dice Martha Meredith, “vedo Noè e la sua famiglia che entrano nell’arca con gli animali, e l’immagine di Abraamo e Isacco che salgono sul monte Moria dove Abraamo andava a offrire suo figlio in sacrificio. Quando vidi Abraamo mettere suo figlio sull’altare — questo figlio che amava caramente — versai lagrime. Non c’è da meravigliarsi se Geova chiamò Abraamo suo amico . . . sapeva che Abraamo avrebbe ubbidito in ogni tempo alla sua voce”. — Giac. 2:23.

Oltre al regolare Fotodramma della creazione, c’erano i corredi del “Dramma Eureka”. Uno era formato da novantasei incisioni di conferenze e dischi di musica. L’altro consisteva sia di dischi che di diapositive. Benché questo Dramma Eureka non avesse le pellicole cinematografiche, riscuoteva molto successo quando si proiettava in zone meno densamente popolate.

Nel 1914 il Fotodramma della Creazione fu proiettato gratuitamente in tutti gli Stati Uniti. Questo fu molto costoso, sia per la Società che per i locali studenti biblici, che offrivano il denaro per affittare luoghi adatti per la sua proiezione. E così, con l’andar del tempo, non fu più proiettato a grandi uditori. Ma il Fotodramma della Creazione aveva compiuto una grande opera facendo conoscere alle persone la Parola e i propositi di Dio.

Per illustrare: In una lettera inviata a C. T. Russell, una persona scrisse: “Mia moglie e io ringraziamo veramente il nostro Padre celeste della grande e inestimabile benedizione che abbiamo avuta per vostro mezzo. È stato il vostro bel Fotodramma a farci vedere e accettare la verità come nostra”. E Lily R. Parnell ci narra: “Queste dimostrazioni illustrate dei propositi di Geova per il genere umano suscitarono l’interesse di molte persone riflessive così che la congregazione [di Greenfield, nel Massachusetts] crebbe, poiché esse fecero della Bibbia un libro vivente e mostrarono ai premurosi quali preziosi informazioni il nostro Dio aveva provvedute per la salvezza di quelli che si sarebbero valsi delle sue disposizioni”.

Non senza ragione, perciò, Demetrius Papageorge, da tempo componente del personale della sede principale della Società, ha detto: “Il Fotodramma fu un capolavoro di progettazione, quando consideriamo il piccolo numero degli studenti biblici e in proporzione i piccoli mezzi finanziari disponibili. In realtà fu sostenuto dallo spirito di Geova!”

COLPORTORI “FERVENTI NELLO SPIRITO”

Prima del 1914 gli zelanti colportori — uomini e donne cristiane “ferventi nello spirito” — avevano diffuso per molti anni la buona notizia in lungo e in largo. (Rom. 12:11) Il servizio di colportore cominciò nel 1881, quando La Torre di Guardia di Sion pubblicò l’articolo “Occorrono 1.000 predicatori”. Alle persone che non avevano famiglia alle proprie dipendenze e che potevano dedicare metà o più del proprio tempo all’opera del Signore fu suggerito un programma. Si trattava di andare in città grandi e piccole come colportori o evangelisti. Per quale scopo? La Torre di Guardia disse: “[Cercate] di trovare in ogni luogo gli zelanti cristiani . . . a questi [cercate] di far conoscere le ricchezze della grazia del Padre nostro, e le bellezze della Sua parola”. Le pubblicazioni bibliche dovevano essere messe nelle mani di tali persone, e ai colportori era consentito di pagare le proprie spese con il denaro ricevuto collocando la letteratura e ottenendo abbonamenti a La Torre di Guardia.

Per i colportori La Torre di Guardia di Sion (inglese) del maggio 1887 ebbe alcuni eccellenti suggerimenti su cosa dire alle porte. Inoltre disse: “Abbiate un grande cuore pieno d’amore verso Dio e verso quelli che condurreste alla luce, pieno di fede in Dio e di fiducia nelle sue promesse, e pieno di speranza che Dio si compiacerà di impiegarvi alla sua gloria sia ora che in avvenire”.

Volendo operare strenuamente nel servizio di Geova, i colportori conseguirono il loro scopo. Ovunque andassero — in città, paesi, villaggi — erano notati. Uno scrittore del Gospel Messenger, quasi verso il 1900, fu spinto a dire: “Nella città di Birmingham [nell’Alabama] lavorano ora parecchie persone che si chiamano ‘cristiani non settari’. . . . Hanno lavorato questa città di casa in casa, vendendo l’AURORA MILLENNIALE e divulgando altre brevi pubblicazioni. A ogni opportunità parlano della loro religione, e predicano la domenica. Si chiamano ‘colportori’. Hanno dato in questa città oltre duemila copie dei loro libri. . . . Ora, perché non possiamo noi disseminare la nostra letteratura e la dottrina biblica, come noi la comprendiamo, in questa maniera? Il fatto è, io temo, che siamo divenuti stagnanti nei metodi, e Dio gradualmente ci addita che, se non ci decidiamo ad andare avanti, egli ci assegnerà un posto di ultima fila”.

“Sì, avevamo colportori che percorrevano in quei primi giorni paesi e zone rurali”, scrive Henry Farnick. Egli li ricorda bene: “A volte facevano scambi con prodotti agricoli, polli, sapone e qualsiasi altra cosa, che usavano o vendevano ad altri. A volte, in una zona popolata sparsamente, pernottavano presso gli agricoltori e gli abitanti delle fattorie, e a volte perfino dormivano nei fienili . . . Questi fedeli continuarono per anni e anni finché furono sopraffatti dall’età”.

Col passar degli anni Geova prese per i fedeli colportori ampi provvedimenti. Così, in realtà non erano privi di nulla di essenziale. (Sal. 23:1) “Vivevamo in modo frugale con le contribuzioni che ricevevamo dalla distribuzione di letteratura”, dice Clarence S. Huzzey. “Ciò richiedeva fede negli amorevoli provvedimenti di Geova e posso sinceramente dire che non avemmo mai fame e avemmo i necessari alloggio e indumenti durante i molti anni del ministero continuo. (Sal. 37:25) Quanto meravigliosamente Geova provvide ciò che occorreva!”

Il costo della vita negli anni passati non era molto alto, ma questo non significava che i colportori si potessero permettere spese esagerate. Prendete per esempio l’anno 1910. Malinda Z. Keefer ricorda un’assegnazione di colportrice a Council Bluffs, nell’Iowa, ed ella scrive: “Council Bluffs era un territorio difficile, ma andandovi con attitudine positiva si poteva tirare avanti. In quei giorni il costo della vita era molto più basso. Il nostro messo di trasporto (la deambulazione) non costava molto e nemmeno costavano molto i viveri: il pane si prendeva a 5 centesimi la pagnotta, lo zucchero a 5 centesimi la libbra, le bistecche a 25 centesimi la libbra, e questo era un vero lusso, se potevamo permettercelo. L’affitto di una stanza era ragionevole e il biglietto dei filobus era di 5 centesimi. Che mondo diverso in paragone con quello degli anni settanta!”

Verso la fine del 1921, George E. Hannan intraprese il servizio di colportore. Riguardo al costo della vita, una volta scrisse: “La spesa per i viveri veniva 4 dollari la settimana. Prendevo un pasto caldo al giorno, gli altri due consistevano di frutta secca e alcuni vegetali che ricevevo in cambio della letteratura. Quando mi chiedevano che cosa avrei fatto se fossi rimasto senza denaro, dicevo: ‘Solo aspettate e vedrete ciò che Geova farà per me’. Avevo udito che alcuni avevano smesso quando erano rimasti con i loro ultimi 50 dollari. Il mio pensiero era che a questo riguardo l’intervento di Geova non era necessario finché si avevano 50 dollari o solo 10 dollari o 1 dollaro. Confidavo che egli mi avrebbe aiutato a sostenere l’alto costo della vita, non il costo della vita comoda”.

Che dire del trasporto? Ecco, Charles H. Capen ricorda che lavorò in parecchie contee della Pennsylvania “a piedi”. Altri colportori riscontrarono che la bicicletta era un vero aiuto. “Negli anni dal 1911 al 1914, i colportori lavoravano contee della nostra sezione dell’Ohio”, commenta LaRue Witchey, continuando: “Lavoravano strenuamente nel servizio e pedalavano in bicicletta per molti chilometri, carichi di ‘Studi sulle Scritture’”. Certo, la prima volta che un colportore andava in bicicletta poteva essere un vero e proprio avvenimento.

Forse un cavallo sarebbe stato meglio. Malinda Z. Keefer ricorda con tenerezza il vecchio Dobbin. “Dobbin era un cavallo docile e non doveva mai esser legato. Mi aspettava quando andavo alle porte e quindi camminava con me fino al luogo successivo”.

Ma non tutti i cavalli però somigliavano al vecchio Dobbin, come appresero le colportrici Anna E. Zimmerman ed Esther Snyder. Immaginate due donne su un calesse preso a nolo trainato da un cavallo appena spedito dal West. La sorella Zimmerman ci narra che il cavallo “non permetteva che nulla gli passasse davanti, nemmeno il treno, che per parecchi chilometri correva parallelo alla strada prima di giungere alla scuderia dei cavalli da nolo. Chiamai il macchinista: ‘La prego di tenere il treno in stazione finché riportiamo il nostro cavallo alla scuderia dei cavalli da nolo’. Egli rispose: ‘Bene. Faccia pure con comodo’. Il cavallo continuò a correre a spron battuto come aveva sempre fatto. Giungemmo alla scuderia sane e salve, e il proprietario della scuderia ci fece le sue scuse perché era a colazione quando avevamo preso il cavallo a nolo e il mozzo di stalla, avendo timore del cavallo, che lui aveva il compito di domare, ne aveva affidato il compito a me”.

C’era poi l’automobile, usata anni dopo da alcuni colportori. Oggi, naturalmente, le strade ben pavimentate sono comuni nella maggior parte degli Stati Uniti. Ma non era così anni fa. Quindi, i viaggi in auto potevano pure presentare problemi. Una volta, per esempio, “una buca coperta era così larga e la terra che la riempiva così soffice, che l’auto improvvisamente sprofondò nella buca fino all’asse”, scrivono Hazelle e Helen Krull. “La pala che spesso usavamo in questa situazione non fu abbastanza”, ricordano. “Un vicino gentile si offrì di venire in aiuto col suo mulo, ma, oltre a ciò, perlustrammo i margini della strada per trovare tronchi, pali o rami per sollevare la parte posteriore del veicolo che era molto sprofondata. Così con l’energia del mulo davanti, l’energia del motore nel mezzo, e la vigorosa energia di quelli che spingevano di dietro, dopo molti tentativi senza successo ci fu un momento felice per tutti quando finalmente l’auto fu sollevata e venne fuori dalla buca. Ma il giorno ebbe le sue gioie. Prima che ciò accadesse avevamo fatto alcune interessanti visite, ad alcune delle quali andammo a piedi lontano dalla strada; quindi la difficoltà fu controbilanciata dalla gioia. Come nel caso di Davide, il nostro cuore molto spesso invocava: ‘Odi, o Dio, il mio grido d’implorazione, presta attenzione alla mia preghiera’. — Sal. 61:1”.

Assai più significative di qualsiasi problema che incontrassero erano le attività di predicazione dei colportori. Supponete che ora li accompagniamo mentre vanno alle case della gente. William P. Mockridge si unì nel lavoro di colportore a Vincent C. Rice nel 1906 a Schenectady, in New York. Egli ci aiuta a tornare a quei giorni, dicendo: “Il primo giorno lavorai l’intera giornata senza dare una sola pubblicazione eppure si supponeva che io fossi un ottimo venditore. Quella sera pregai Geova di aiutarmi a togliermi dalla mente l’‘amianto’ e le cose materiali e a imparare a fare l’umile e gentile presentazione del fratello Rice, che aveva sempre da dire una parola allegra a chiunque venisse alla porta. Così, subito cominciai a collocare molti libri, usando una ‘presentazione’ provveduta dalla Società. . . . ‘Prendevamo ordinazioni’ per i primi tre volumi [degli Studi sulle Scritture] a 98 centesimi o per i sei volumi a $1,98. Questi volumi ordinati erano consegnati il ‘giorno della paga’, di solito il 1° o il 15 del mese”.

Avete notato che il fratello Mockridge ha menzionato di usare una ‘presentazione’? Per anni fu usata dai colportori e da altri Studenti Biblici che facevano l’opera di predicazione di casa in casa. Erano le copertine dei sei volumi dell’Aurora millenniale (Studi sulle Scritture), legate insieme alla maniera di una fisarmonica. Alla porta il colportore l’apriva sul braccio e faceva un discorso sul soggetto di ciascun volume. Prendeva ordinazioni e consegnava le pubblicazioni in seguito.

“I giorni della consegna erano difficili”, ammette Pearl Wright, “poiché una valigia piena di libri era pesante da portare in giro”. Lo era certamente. Supponete che un colportore avesse preso ordinazioni per cinquanta volumi di Studi sulle Scritture. Tale quantità di volumi pesava diciotto chili, un carico pesante per le donne e anche per un buon numero di uomini. Comunque, con l’andar del tempo il colportore James H. Cole inventò un’applicazione in nichel a due ruote che si poteva fissare a una valigia.

“Attirava lo sguardo”, secondo Anna E. Zimmerman, che ci narra: “Ricordo un’occasione in cui facevo la colportrice nella città di Hollidaysburg, in Pennsylvania, e dovevo spingere la mia valigia a rotelle attraverso il quartiere dei negozi durante l’ora del pranzo. Paventavo questo, ma andai avanti spingendo al mio fianco la mia valigia a rotelle, quando all’improvviso un signore ben vestito che mi seguiva mi si accostò e, afferrato il manico della mia valigia, chiese: ‘Le dispiace se la sospingo per un po’? Vorrei vedere come funziona. Sembra che lei lo faccia con molta facilità’. Ebbene, la sospinse per tutto il quartiere dei negozi e io non dovetti affatto darmene pensiero. Seppi che era il redattore del giornale della città”. Il giorno dopo c’era nel giornale locale un particolareggiato articolo.

Con motivi altruistici, i fedeli colportori faticavano diligentemente, riponendo la loro fiducia in Geova. E i loro sforzi erano ricompensati. Come risultato dell’attività dei colportori si formavano a volte congregazioni. C’erano profonde soddisfazioni e ricche ricompense spirituali. Con gioia Edythe Kessler e sua sorella Clara intrapresero il servizio come colportrici nel lontano 1907. Camminavano molto, e c’erano molti volumi da portare il “giorno della consegna”. Sì, si stancavano, ma Edythe sembra che parli in genere per i fedeli colportori d’una volta quando dice: “Eravamo giovani e felici nel servizio, lieti di impiegare la nostra forza nel servire Iah”.

‘NESSUN’ARMA FORMATA CONTRO DI TE AVRÀ SUCCESSO’

Durante tutti gli anni che i fedeli colportori e altri studenti biblici proclamarono con zelo la buona notizia, Satana il Diavolo non allentò mai la mano e non smise di compiere sforzi per infrangerli e distruggerli. E vi sarebbe riuscito se non fosse stato per la protezione divina che avevano. (1 Piet. 5:8, 9; Ebr. 2:14) Essi compresero la veracità della promessa che Dio fece al suo popolo dei tempi antichi: “Qualsiasi arma formata contro di te non avrà nessun successo, e qualsiasi lingua si levi contro di te in giudizio tu la condannerai”. — Isa. 54:17.

Gesù Cristo fu perseguitato, e i suoi seguaci possono attendersi da quelli che praticano la religione falsa e dal mondo in genere lo stesso trattamento. (Giov. 15:20) Comunque, a volte l’attacco di Satana è stato interno, ha avuto origine da individui senza scrupoli entro l’organizzazione cristiana, è sorto da avvenimenti che implicavano persone in realtà ‘non della nostra sorta’. — 1 Giov. 2:19.

Si ricorderà che nel decennio successivo al 1870 C. T. Russell si dissociò da N. H. Barbour, editore dell’Araldo del mattino. Fece questo perché Barbour negò la dottrina scritturale del riscatto, che Russell sosteneva fedelmente. Quindi, subito dopo il 1890 certe persone preminenti nell’organizzazione cercarono di afferrare senza scrupoli il controllo della Società Torre di Guardia. I cospiratori complottarono di far esplodere vere e proprie “bombe” per porre fine alla popolarità di Russell e causarne la destituzione come presidente della Società. Dopo aver covato per quasi due anni, la cospirazione scoppiò nel 1894. I rancori e le false accuse si imperniarono principalmente sulla presunta disonestà in affari da parte di C. T. Russell. Veramente, alcune accuse erano assai meschine, e tradivano l’intenzione basilare degli accusatori: diffamare C. T. Russell. Imparziali conservi credenti investigarono la questione e scoprirono che Russell aveva ragione. Quindi, il piano dei cospiratori per far “saltare in aria il sig. Russell e la sua opera” fu un completo fallimento. Come l’apostolo Paolo, il fratello Russell ebbe difficoltà a causa di “falsi fratelli”, ma si riconobbe che questa prova era un piano di Satana e da allora in poi i cospiratori furono considerati come indegni di associazione cristiana. — 2 Cor. 11:26.

Certo, questo non pose fine alle prove e alle difficoltà di C. T. Russell. Egli doveva ancora essere toccato in modo assai personale, da circostanze che sorsero nella sua propria famiglia. Durante il contrasto del 1894, la sig.ra Russell (già Maria Frances Ackley, che Russell aveva sposata nel 1879) fece un viaggio da New York a Chicago, riunendosi con gli studenti biblici lungo il percorso e parlando a favore di suo marito. Essendo una donna istruita e intelligente, era bene accolta quando in quel tempo visitava le congregazioni.

La sig.ra Russell era una direttrice della Società Torre di Guardia e per alcuni anni prestò servizio come sua segretaria e tesoriera. Ella era anche una regolare collaboratrice delle colonne de La Torre di Guardia di Sion e per un tempo fu condirettrice del periodico. Infine, ella cercò di avere maggior voce in capitolo in ciò che si doveva pubblicare ne La Torre di Guardia. Tale ambizione fu paragonabile a quella di Miriam, sorella di Mosè, che insorse contro suo fratello, condottiero d’Israele per volontà di Dio, cercando di rendersi preminente, condotta che incontrò la disapprovazione divina. — Num. 12:1-15.

Che cosa aveva contribuito a questa attitudine della sig.ra Russell? “In quel tempo non me ne resi conto”, scrisse C. T. Russell nel 1906, “ma in seguito seppi che i cospiratori avevano cercato di seminare nel cuore di mia moglie semi di discordia mediante l’adulazione, argomenti sui ‘diritti della donna’, ecc. Comunque, quando venne la sorpresa [nel 1894], secondo la provvidenza del Signore mi fu risparmiata l’umiliazione di vedere mia moglie fra quei cospiratori. . . . Allorché le cose cominciarono a calmarsi, ripresero ad affiorare le idee sui ‘diritti della donna’ e l’ambizione personale, e compresi che l’attiva campagna della sig.ra Russell in mia difesa, e l’accoglienza molto cordiale riservatale in quel tempo da cari amici in tutto il viaggio . . . le avevano fatto male accrescendo la sua stima di sé. . . . Un po’ alla volta sembrò che giungesse alla conclusione che nelle colonne de La Torre di Guardia non ci fosse nulla di giusto eccetto ciò che ella aveva scritto, e io ero di continuo infastidito da suggerimenti di alterare i miei scritti. Fui addolorato notando questa crescente disposizione così aliena dall’umile mente che la caratterizzò nei primi tredici anni felici”.

La sig.ra Russell non fu affatto disposta a cooperare, e i rapporti tesi continuarono. Ma all’inizio del 1897 ella si ammalò e suo marito le prestò molta attenzione. Fece questo lietamente e pensò che la sua benevola cura le avrebbe toccato il cuore ristabilendolo nella sua precedente amorevole e affettuosa condizione. Comunque, quando la sig.ra Russell si rimise convocò un comitato e si riunì con suo marito “specialmente allo scopo di farmi dire dai fratelli che ella aveva nelle colonne della TORRE DI GUARDIA gli stessi diritti che avevo io, e che le facevo torto non concedendole la libertà che desiderava”, scrisse C. T. Russell. Da come andarono le cose, però, le fu detto dal comitato che né essi né altre persone avevano il diritto di interferire con la direzione della Torre di Guardia da parte del marito. La sig.ra Russell, in sostanza, disse che sebbene non potesse essere d’accordo col comitato, avrebbe cercato di guardare le cose dal loro punto di vista. In seguito Russell riferì: “Quindi le chiesi in loro presenza se era disposta a darmi la mano. Ella esitò, ma infine mi diede la mano. Quindi dissi: ‘Ora, mi dai un bacio, in segno del grado di cambiamento di mente che hai mostrato?’ Di nuovo ella esitò, ma infine mi baciò e manifestò altrimenti rinnovato affetto alla presenza del suo comitato”.

Così i Russell ‘si baciarono e si riconciliarono’. In seguito, su richiesta della sig.ra Russell, il marito indisse un’adunanza settimanale delle “Sorelle della Chiesa di Allegheny”, con lei come sua conduttrice. Questo portò a ulteriori difficoltà, alla divulgazione di osservazioni calunniose circa C. T. Russell. Comunque, anche questa difficoltà fu risolta.

Da ultimo, però, il crescente risentimento indusse la sig.ra Russell a separarsi dalla Società Torre di Guardia e da suo marito. Senza preavviso, lo lasciò nel 1897, dopo quasi diciotto anni di matrimonio. Per quasi sette anni ella visse separatamente, e C. T. Russell le provvide una casa separata e anche le passò gli alimenti. Nel giugno del 1903 la sig.ra Russell fece alla Court of Common Pleas (Corte Civile e Penale) di Pittsburgh, in Pennsylvania, la richiesta di separazione legale. Nell’aprile del 1906 la causa fu dibattuta dinanzi al giudice Collier e a una giuria. Circa due anni dopo, il 4 marzo 1908, fu emesso un decreto con la dicitura “Divorzio”. Questo decreto diceva: “Ora si ordina, si giudica e si decreta che Maria F. Russell, querelante; e Charles T. Russell, convenuto, abbiano vitto e alloggio separati”. “Vitto e alloggio separati” è l’espressione del decreto e degli estratti di sentenza compilati dall’impiegato del tribunale. Questa fu una separazione legalizzata e non ci fu mai un divorzio assoluto, come alcuni hanno erroneamente sostenuto. Il Bouvier’s Law Dictionary (della casa editrice Banks-Baldwin Law Publishing Company, 1940) definisce l’azione come “Un divorzio parziale o condizionato, mediante cui le parti sono separate e si proibisce loro di abitare o coabitare insieme, senza influire sul matrimonio stesso. 1 Bl. Com. 440”. (Pagina 314) A pagina 312 dice che “può essere più appropriatamente definito una separazione legale”.

Lo stesso C. T. Russell comprese pienamente che la corte non aveva concesso un divorzio assoluto, ma che questa era una separazione legalizzata. Durante un giro in Irlanda nel 1911, a Dublino gli fu chiesto: “È vero che hai divorziato da tua moglie?” Della sua risposta, Russell scrisse: “‘Non ho divorziato da mia moglie. Il decreto della corte non fu di divorzio, ma di separazione, concessa da una giuria amichevole, che dichiarò che separatamente saremmo stati entrambi più felici. L’accusa di mia moglie fu di crudeltà, ma la sola crudeltà messa in evidenza fu il mio rifiuto di darle un bacio in un’occasione in cui me l’aveva chiesto’. Assicurai il mio uditorio che contestavo l’accusa di crudeltà e credevo che nessuna donna fosse mai stata trattata meglio dal marito. L’applauso mostrò che l’uditorio credeva alle mie dichiarazioni”.

Ciò che accadde al funerale di C. T. Russell a Pittsburgh nel 1916 è pure significativo in questo senso. Anna K. Gardner, i cui ricordi sono simili a quelli di altri presenti, ci narra questo: “Proprio prima del servizio nella Carnegie Hall ebbe luogo un avvenimento che confuta le menzogne dette nel giornale intorno al fratello Russell. La sala era piena molto prima dell’ora dell’inizio del servizio e c’era molta calma, e allora si vide una persona velata camminare lungo il corridoio verso la bara e deporvi sopra qualche cosa. Davanti si poteva vedere cos’era: un mazzo di mughetti, i fiori preferiti del fratello Russell. Vi era legato un nastro che diceva: ‘Al mio diletto marito’. Era la sig.ra Russell. Non avevano mai divorziato e questo ne fu un riconoscimento pubblico”.

Si possono solo immaginare l’angoscia e la tensione emotiva che le prove familiari recarono a C. T. Russell. In una lettera manoscritta senza data inviata alla sig.ra Russell a un certo punto delle loro difficoltà coniugali, egli scrisse: “Quando questa ti giungerà sarà passata esattamente una settimana da che abbandonasti colui al quale dinanzi a Dio e agli uomini promettesti di mostrare amore e ubbidienza e di rendergli servizio, ‘nel bene e nel male, finché la morte non vi separi’. Sicuramente è vero che ‘l’esperienza è una meravigliosa insegnante’. Essa sola avrebbe potuto persuadermi riguardo a te, di cui posso veramente dire che una volta non avrebbe potuto esserci una compagna più amorevole e devota. Se tu fossi stata diversa da ciò, confido che il Signore non ti avrebbe data a me. Egli fa bene tutte le cose. Ancora lo ringrazio della provvidenza che mi mostrò sotto questo aspetto, e ripenso con sentimenti piacevoli al tempo in cui mi baciavi almeno trenta volte al giorno, e ripetutamente mi dicevi di non vedere come saresti potuta vivere senza di me; e che temevi io morissi per primo . . . E rifletto che alcune di quelle prove d’amore mi furono date solo un anno e mezzo fa, benché per un anno il tuo amore fosse stato in precedenza meno fervido a causa di gelosia e sospetti, nonostante le mie assicurazioni di ardente amore verso di te, ripetute centinaia di volte, e ancora asseverate”.

Russell pensò in effetti che il grande Avversario aveva allora una “ferma presa” su sua moglie. Egli disse: “Ho pregato ferventemente il Signore a tuo favore”, e cercò anche d’aiutarla. Tra l’altro, scrisse: “Non ti aggraverò con i racconti delle mie angustie, né tenterò di influire sui tuoi sentimenti descrivendo le mie emozioni, narrando che di tanto in tanto trovo le tue vesti e altri oggetti che mi fanno vivamente rammentare com’eri prima — così piena d’amore e simpatia e considerazione — lo spirito di Cristo. Il mio cuore grida: ‘Oh, l’avessi io seppellita o avesse ella seppellito me, in quel tempo felice’. Ma evidentemente le tentazioni e le prove non erano avanzate sufficientemente. . . . Oh, considera in preghiera ciò che sto per dire. E sii certa che la pungente acrimonia del mio cordoglio, la sua acutezza, non è la mia propria solitudine per il resto del cammino della mia vita, ma la tua caduta, mia cara, la tua perdita per sempre, per quanto mi è dato di vedere”.

NON IMMORALE

Come se la tensione delle difficoltà coniugali di Russell non fosse abbastanza, i suoi nemici fecero contro di lui accuse volgari secondo cui egli sarebbe stato immorale. Queste intenzionali falsità si imperniavano sulla cosiddetta storia della “medusa”. Durante il processo dell’aprile 1906, la sig.ra Russell testimoniò che una certa sig.na Ball le aveva detto che C. T. Russell una volta aveva affermato: “Io sono come una medusa. Vado in giro qua e là. Tocco questa e tocco quella, e se ci sta me la prendo, e se no vado da altre ancora”. Chiamato a testimoniare, C. T. Russell smentì enfaticamente la storia della “medusa”, e tutta questa questione fu cancellata dal verbale della corte, e il giudice nelle sue istruzioni alla giuria disse: “Questo piccolo episodio riguardo a questa fanciulla che era nella famiglia, va oltre i limiti della diffamazione e non ha nulla a che fare con la causa”.

La fanciulla in questione venne dai Russell nel 1888 come orfana di circa dieci anni. Essi la trattarono come una loro propria figlia e ogni sera prima di andare a dormire dava il bacio della buonanotte sia al signor Russell che a sua moglie. (Verbale della corte, pagine 90 e 91) La sig.ra Russell testimoniò che l’asserito avvenimento ebbe luogo nel 1894, quando questa fanciulla non poteva avere più di quindici anni. (Verbale della corte, pagina 15) Dopo ciò la sig.ra Russell visse con suo marito per tre anni e fu separata da lui altri sette anni circa prima di fare la sua richiesta di separazione. Nella sua richiesta di separazione non si fece nessun riferimento a questa questione. Benché la sig.na Ball fosse allora in vita e la sig.ra Russell sapesse dove, non fece nessun tentativo per procurarsene la testimonianza e non presentò da parte di lei nessuna dichiarazione. Lo stesso C. T. Russell non poté far deporre la sig.na Ball perché non aveva avuto nessun avviso o intimazione che sua moglie avrebbe suscitato nella causa questa questione. Per giunta, tre anni dopo l’asserito avvenimento, quando la sig.ra Russell aveva riunito un comitato dinanzi al quale ella e suo marito discussero certi contrasti, non si fece nessun accenno alla storia della “medusa”. Nella causa per ottenere gli alimenti, l’avvocato della sig.ra Russell aveva detto: “Non facciamo nessuna accusa di adulterio”. E la sig.ra Russell effettivamente non credette mai che suo marito fosse colpevole di condotta immorale. Questo è mostrato dal verbale (pagina 10). Alla sig.ra Russell il suo proprio legale chiese: “Lei non intende che suo marito fosse colpevole di adulterio?” Ella rispose: “No”.

In tutto l’angustioso periodo delle difficoltà familiari e delle relative sofferenze di Charles Taze Russell, Geova lo sostenne per mezzo dello spirito santo. Dio continuò a impiegare Russell durante quegli anni non solo perché scrivesse il materiale della Torre di Guardia di Sion, ma perché assolvesse altri onerosi compiti e scrivesse tre volumi dell’Aurora millenniale (o Studi sulle Scritture). Com’è incoraggiante questo per i cristiani d’oggi mentre fanno la volontà divina nonostante che siano rattristati da varie prove! Specialmente incoraggianti per i fedeli unti seguaci di Gesù sono queste parole di Giacomo: “Felice l’uomo che continua a sopportare la prova; perché, essendo approvato, riceverà la corona della vita, che Geova ha promessa a quelli che continuano ad amarlo”. — Giac. 1:12.

GRANO MIRACOLOSO

I nemici di C. T. Russell si servirono non solo della sua vita familiare ma anche di altre ‘armi’ contro di lui. Per esempio, i suoi nemici hanno fatto l’accusa che egli vendesse una grande quantità di seme di grano comune con il nome di “grano miracoloso” a un dollaro la libbra, o a sessanta dollari il bushel [misura per cereali di l 36]. Essi hanno sostenuto che Russell ne traesse un enorme profitto personale. Comunque, queste accuse sono assolutamente false. Quali sono i fatti?

Nel 1904 il sig. K. B. Stoner notò che nel suo orto di Fincastle, in Virginia, cresceva una pianta insolita. Risultò che era grano di una specie non comune. La pianta aveva 142 steli e ciascuno portò a piena maturità una spiga di grano. Nel 1906 egli lo chiamò “grano miracoloso”. Infine altri lo ottennero e lo coltivarono, avendo risultati straordinari. Infatti, il grano miracoloso vinse premi in parecchie esposizioni. C. T. Russell era molto interessato in qualsiasi cosa attinente alle predizioni bibliche che “il deserto si rallegrerà e fiorirà come la rosa” e “la terra darà il suo aumento”. (Isa. 35:1; Ezec. 34:27, AV) Il 23 novembre 1907 H. A. Miller, agronomo aggiunto del governo degli Stati Uniti, presentò al Dipartimento dell’Agricoltura una relazione che lodava questo grano coltivato dal sig. Stoner. In tutto il paese la stampa pubblica prese nota della relazione. L’attenzione di C. T. Russell vi fu richiamata, e così, nella Torre di Guardia di Sion del 15 marzo 1908, a pagina 86, egli pubblicò alcuni commenti della stampa ed estratti della relazione governativa. Quindi, a conclusione, commentò: “Se questa narrazione è vera solo per metà attesta ancora una volta che Dio può provvedere le cose che occorrono nei ‘tempi della restaurazione di tutte le cose di cui Dio parlò per bocca dei suoi santi profeti dell’antichità’. — Atti 3:19-21”.

Il sig. Stoner non era uno studente biblico o un associato di C. T. Russell, e nemmeno lo erano varie altre persone che fecero esperimenti con il grano miracoloso. Nel 1911, comunque, i lettori della Torre di Guardia J. A. Bohnet di Pittsburgh, in Pennsylvania, e Samuel J. Fleming di Wabash, nell’Indiana, presentarono alla Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati l’insieme di circa trenta bushel di questo grano, proponendo di venderlo a un dollaro la libbra e di dare tutto il ricavato alla Società come dono da parte loro, da usare nella sua opera religiosa. Il grano fu ricevuto e distribuito dalla Società e approssimativamente se ne ricevette l’ammontare di circa 1.800 dollari. Russell stesso non prese un centesimo di questo denaro. Semplicemente pubblicò la dichiarazione ne La Torre di Guardia secondo cui il grano era stato offerto e poteva essere ottenuto a un dollaro la libbra. La Società stessa non avanzò nessuna pretesa sul grano per ciò che ne sapeva e il denaro ricevuto fu usato come un dono per l’opera missionaria cristiana. Quando altri criticarono questa vendita, tutti quelli che avevano fatto l’offerta vennero informati che se erano insoddisfatti il loro denaro sarebbe stato restituito. Infatti, l’identica quantità di denaro ricevuto per il grano fu tenuta per un anno a tale scopo. Ma nessuno chiese d’essere rimborsato. La condotta del fratello Russell e della Società riguardo al grano miracoloso fu completamente aperta e onesta.

Siccome Charles Taze Russell insegnava la verità della Parola di Dio, fu spesso odiato e calunniato dal clero religioso. Del resto, i cristiani dei tempi moderni si attendono un tale trattamento, poiché Gesù e i suoi apostoli furono trattati in modo simile dagli oppositori religiosi. — Luca 7:34.

“GEOVA NON DISERTERÀ IL SUO POPOLO”

Geova è un Dio fedele. Il profeta Samuele consigliò al popolo d’Israele di servire Dio con tutto il cuore, e dichiarò: “Geova non diserterà il suo popolo per amore del suo grande nome, perché Geova si è assunto l’impegno di farvi suo popolo”. — 1 Sam. 12:20-25.

Gli studenti biblici per certo ne riscontrarono la veracità nel loro caso. Alcune delle esperienze che ebbero per esempio negli anni dal 1914 al 1916 recarono delusione e angustia. Tuttavia, Geova sostenne il suo popolo, non abbandonandolo mai. — 1 Cor. 10:13.

GRANDI SPERANZE

In quel tempo, ci furono anche ragioni d’allegrezza. Per anni il popolo di Dio aveva additato il 1914 come l’anno che avrebbe segnato la fine dei Tempi dei Gentili. Le loro speranze non furono deluse. Il 28 luglio 1914 scoppiò la prima guerra mondiale, e mentre si avvicinava il tempo del 1° ottobre vi furono implicati sempre più nazioni e imperi. Come i cristiani testimoni di Geova hanno appreso dai loro studi della Scrittura, il periodo di ininterrotto dominio mondiale dei Gentili finì nel 1914, con la nascita del celeste regno di Dio retto dal re Gesù Cristo. (Riv. 12:1-5) Ma ci furono anche altre speranze riguardo al 1914. Di queste, il fratello A. H. Macmillan scrisse nel suo libro Faith on the March (Fede in cammino): “Il 23 agosto 1914, come ben ricordo, il pastore Russell iniziò un viaggio verso nord-ovest, giù lungo la costa del Pacifico e negli stati meridionali, e che finì quindi a Saratoga Springs, in New York, dove tenemmo un congresso dal 27 al 30 settembre. Fu un periodo molto interessante perché alcuni di noi pensavamo seriamente di andare in cielo la prima settimana di quell’ottobre”.

L’idea di andare in cielo nel 1914 era forte fra alcuni studenti biblici. “Il nostro pensiero”, osserva la sorella Dwight T. Kenyon, “era che la guerra si sarebbe mutata in rivoluzione e in anarchia. Quindi quelli degli unti o consacrati in quel tempo sarebbero morti e sarebbero stati glorificati. Una notte sognai che l’intera ecclesia (congregazione) era in treno diretta in qualche luogo. Ci furono tuoni e lampi, e tutto ad un tratto gli amici cominciarono a morire tutto intorno a me. Pensai che andava benissimo, ma per quanto cercassi, io non potevo morire. Questo mi turbava molto! Allora all’improvviso morii e provai grande sollievo e soddisfazione. Dico questo solo per mostrare quanto eravamo sicuri che tutto sarebbe finito presto per ciò che riguardava questo vecchio mondo e che il rimanente del ‘piccolo gregge’ doveva essere glorificato. — Luca 12:32”.

Hazelle ed Helen Krull ricordano che nel 1914 le conversazioni alla tavola da pranzo della Betel spesso si imperniavano sulla fine dei Tempi dei Gentili. Di tanto in tanto, esse dicono, il fratello Russell faceva ampie osservazioni, esortando alla fedeltà e spiegando che i dati sul tempo erano stati riveduti e ancora sembravano accurati, ma inoltre che “se attendevamo più di ciò che le Scritture concedevano, dovevamo quindi inchinarci alla volontà di Geova e con fede adattare la nostra mente e il nostro cuore alla Sua via, ancora osservando e aspettando fedelmente l’adempiersi dei relativi avvenimenti”.

Un episodio che accadde al congresso di Saratoga Springs nel 1914 dà risalto alla veduta del fratello Macmillan di “andare a casa” in cielo quell’anno. Egli scrisse: “Mercoledì (30 settembre) fui invitato a parlare sul soggetto ‘La fine di ogni cosa è vicina; perciò siamo sobri, vigiliamo e preghiamo’. Ebbene, come si direbbe, questo era pane per i miei denti. Io ci credevo sinceramente, che la chiesa sarebbe ‘andata a casa’ in ottobre. Durante quel discorso feci questa sfortunata osservazione: ‘Questo è probabilmente l’ultimo discorso pubblico che pronuncio perché presto andremo a casa’”.

La mattina dopo, 1° ottobre 1914, circa cinquecento studenti biblici fecero una piacevole gita lungo il fiume Hudson su un vapore che portava da Albany a New York. La domenica i congressisti dovevano dare inizio alle sessioni di Brooklyn, dove l’assemblea sarebbe finita. Parecchi delegati stettero nella Betel, e, naturalmente, i componenti del personale della sede principale erano presenti alla tavola della colazione il venerdì mattina, 2 ottobre. Tutti erano seduti quando entrò il fratello Russell. Come al solito, egli disse allegramente: “Buon giorno a tutti”. Ma questa particolare mattina fu diversa. Invece di andare prontamente al suo posto, batté le mani e con gioia annunciò: “I Tempi dei Gentili sono finiti; i loro re hanno avuto la loro opportunità”. “Come battemmo le mani!” esclama Cora Merrill. Il fratello Macmillan ammise: “Eravamo molto emozionati e non mi sarei sorpreso se in quel momento avessimo iniziata l’ascesa, essendo quello il segnale per cominciare a salire in cielo; ma naturalmente, non ci fu proprio nulla del genere”. La sorella Merrill aggiunge: “Dopo una breve pausa egli [Russell] disse: ‘Qualcuno è deluso? Io no. Ogni cosa procede secondo il programma!’ Di nuovo battemmo le mani”.

C. T. Russell fece alcune osservazioni, ma non passò molto tempo che A. H. Macmillan divenne l’oggetto dell’attenzione. Bonariamente, Russell disse: “Faremo alcuni cambiamenti nel programma di domenica. Alle 10,30 di domenica mattina il fratello Macmillan ci farà un discorso”. Questo suscitò da parte di tutti una risata di cuore. Dopo tutto, solo quello scorso mercoledì il fratello Macmillan aveva pronunciato quello che egli pensava fosse probabilmente il suo “ultimo discorso pubblico”. “Ebbene”, scrisse A. H. Macmillan anni dopo, “dovetti quindi darmi da fare per trovare qualche cosa da dire. Trovai Salmo 74:9: ‘Non abbiamo visto i nostri segni; non c’è più nessun profeta, e non c’è nessuno con noi che sappia fino a quando’. Ora questo fu diverso. In quel discorso cercai di mostrare agli amici che forse alcuni di noi eravamo stati un po’ frettolosi pensando di andare subito in cielo, e che avremmo dovuto darci da fare nel servizio del Signore finché egli non determinasse quando alcuni dei suoi approvati servitori sarebbero stati portati a casa in cielo”.

Lo stesso C. T. Russell aveva avvertito di guardarsi dalle congetture private. Per esempio, parlò della fine dei Tempi dei Gentili e ne La Torre di Guardia del 1° dicembre 1912 quindi disse: “Infine, ricordiamo che non ci consacrammo [dedicammo] né fino all’ottobre del 1914 né fino all’ottobre del 1915 o fino a qualsiasi altra data, ma ‘fino alla morte’. Se per qualche ragione il Signore ci ha permesso di calcolare erratamente le profezie, i segni dei tempi ci assicurano che l’errore di calcolo non può essere molto grande. E se nel futuro la grazia e la pace del Signore saranno con noi come nel passato, secondo la Sua promessa, ci rallegreremo ugualmente di andare o di rimanere in qualsiasi tempo, e di essere nel Suo servizio, sia da questa parte del velo che dall’altra [sulla terra o in cielo], come meglio piacerà al nostro Signore”.

Anche quando cominciò il culminante anno 1914, ne La Torre di Guardia del 1° gennaio Russell scrisse: “Possiamo non leggere le indicazioni del tempo con la stessa assoluta certezza delle indicazioni dottrinali; poiché il tempo non è dichiarato nelle Scritture così precisamente come lo sono le dottrine basilari. Ancora camminiamo per fede e non per visione. Comunque, non siamo senza fede e increduli, ma fedeli e in attesa. Se in seguito si dovesse dimostrare che la Chiesa non sarà stata glorificata per l’ottobre del 1914, cercheremo di sentirci contenti di quella che sarà la volontà del Signore”.

C’erano dunque grandi speranze riguardo al 1914 da parte di molti studenti biblici. Tuttavia, avevano anche ricevuto buone ammonizioni nelle pagine de La Torre di Guardia. In realtà, alcuni cristiani pensavano di ‘andare a casa’ in cielo nell’autunno di quell’anno. “Ma”, dice C. J. Woodworth, “il 1° ottobre 1914 venne e passò, e dopo quella data gli anni si accumularono, e gli unti erano ancora qui sulla terra. Alcuni si inasprirono e si allontanarono dalla verità. Quelli che riposero la loro fiducia in Geova videro il 1914 come un tempo davvero segnato, il ‘principio della fine’, ma capirono pure che la loro precedente concezione riguardo alla ‘glorificazione dei santi’, come era stata dichiarata, era errata. Ora compresero che ai fedeli unti, e di quel gruppo era mio padre [Clayton J. Woodworth], rimaneva ancora molto lavoro da fare”.

Ma le delusioni in quanto ad andare in cielo nel 1914 furono realmente assai limitate in paragone con le grandi speranze che si realizzarono in quanto a quell’anno. Nei primi sei mesi del 1914 non accadde nulla alle nazioni gentili, benché gli studenti biblici avessero da tempo additato che i Tempi dei Gentili sarebbero scaduti quell’anno. Quindi, i capi religiosi e altri schernirono C. T. Russell e la Società Torre di Guardia. Tuttavia, Geova non aveva per certo abbandonato il suo popolo o non gli aveva permesso d’essere sviato. Sospinti dal suo spirito santo, compirono la loro opera di testimonianza, non aspettando la fine dei Tempi dei Gentili che per l’autunno di quell’anno. Mentre trascorrevano i mesi, in tutta l’Europa cresceva la tensione, e ancora aumentavano gli scherni contro il messaggio del Regno. Quando nazione dopo nazione entrarono nella prima guerra mondiale, le cose furono comunque diverse. L’opera dei cristiani testimoni di Geova venne preminentemente in vista.

Una tipica reazione della stampa si ebbe a quel tempo in The World, allora noto giornale della città di New York. La sezione della sua rivista domenicale del 30 agosto 1914 conteneva l’articolo: “Fine di tutti i regni nel 1914”. In parte, vi si diceva:

“Il terrificante scoppio della guerra in Europa ha adempiuto una straordinaria profezia. Nel trascorso quarto di secolo, per mezzo di predicatori e per mezzo della stampa, gli ‘Studenti biblici internazionali’, meglio conosciuti come ‘Auroristi millenniali’, hanno proclamato al mondo che il Giorno dell’Ira profetizzato nella Bibbia sarebbe sorto nel 1914. ‘Badate al 1914!’ è stato il grido delle centinaia di evangelisti viaggianti che, rappresentando questo strano credo, sono andati da una parte all’altra del paese enunciando la dottrina che ‘il Regno di Dio è vicino’. . . .

“Il rev. Charles T. Russell è l’uomo che ha proposto questa interpretazione delle Scritture dal 1874. . . . ‘In vista di questa forte evidenza biblica’, scrisse il rev. Russell nel 1889, ‘consideriamo una verità stabilita che la fine ultima dei regni di questo mondo e la piena istituzione del Regno di Dio si compiranno per la fine del 1914 d.C.’. . . .

“Ma dire che le difficoltà dovessero giungere al culmine nel 1914, questo era singolare. Per qualche strana ragione, forse perché il rev. Russell ha un modo di scrivere assai calmo, da matematica superiore, invece della maniera teatrale, reboante, il mondo in genere lo ha scarsamente preso in considerazione. Nel suo ‘Tabernacolo di Brooklyn’ gli studenti dicono che c’era da aspettarselo, perché il mondo non ha mai prestato ascolto agli avvertimenti divini e mai lo farà, finché il giorno della difficoltà non sia passato. . . .

“E nel 1914 viene la guerra, la guerra che tutti paventavano ma che tutti pensavano non potesse realmente accadere. Il rev. Russell non dice: ‘Ve l’avevo detto’; ed egli non rivede le profezie per adattarle alla storia corrente. Egli e i suoi studenti sono contenti di attendere, di attendere fino a ottobre, che calcolano sia la vera fine del 1914”.

È vero che gli studenti biblici non furono ‘portati a casa’ in cielo nell’ottobre del 1914. Ma i Tempi dei Gentili della durata di 2.520 anni allora finirono. E, come in seguito i servitori di Geova compresero più pienamente, dopo quel tempo ebbero proprio qui sulla terra molto lavoro da fare nella predicazione della buona notizia dell’istituito regno di Dio. Evidentemente molti avrebbero ancora accolto favorevolmente la verità biblica. Riguardo a ciò, Russell scrisse ne La Torre di Guardia del 15 febbraio 1915: “Ci sono certe indicazioni che nel tempo attuale il Signore ha per tutto il Suo popolo, i Suoi vigilanti santi, una grande opera. . . . Ci sono alcuni figli del Signore che sembrano posseduti dall’idea che ‘la porta sia chiusa’, e che non ci sia nessuna ulteriore opportunità di servizio. Quindi divengono indolenti riguardo all’opera del Signore. Non dovremmo perdere tempo sognando che la porta sia chiusa! Ci sono persone che cercano la Verità, persone che si trovano nelle tenebre. Non c’è mai stato un tempo come quello attuale. Mai tante persone sono state pronte a udire il buon Messaggio. In tutti i quarant’anni della Mietitura non ci sono state tali opportunità di proclamare la Verità quali ora si presentano. La grande guerra e i sinistri segni dei tempi stanno destando persone, e molte sono ora indagatrici. Quindi il popolo del Signore dovrebbe essere molto diligente, facendo con la sua forza ciò che le mani trovano da fare”.

“C’È UNA GRANDE OPERA DA FARE”

In sostanza, dunque, al popolo di Dio fu detto di rimanere saldo e di avere ‘molto da fare nell’opera del Signore’. (1 Cor. 15:58) Che il fratello Russell fosse convinto che c’era per i servitori di Geova una grande opera da fare è ulteriormente indicato da un episodio narrato anni dopo da A. H. Macmillan. C. T. Russell trascorreva sempre le sue mattine dalle 8,00 a mezzogiorno preparando articoli per La Torre di Guardia e dedicandosi ad altri scritti e ricerche bibliche. Macmillan scrisse: “Nessuno si avvicinava mai allo studio durante quelle ore a meno che non fosse chiamato o non avesse qualche cosa di molto importante. Circa cinque minuti dopo le otto, uno stenografo venne di corsa al piano di sotto e mi disse: ‘Il fratello Russell vuole vederti nello studio’. Pensai: ‘Che cosa ho fatto ora?’ Essere chiamato nello studio la mattina significava che c’era qualche cosa d’importante”. Ascoltiamo l’ulteriore racconto del fratello Macmillan.

“Andai nello studio ed egli disse: ‘Entra, fratello. Vieni per favore nel salotto’. Questo era annesso allo studio. Disse: ‘Fratello, sei così profondamente interessato nella verità come lo eri quando cominciasti?’ Io mi sorpresi. Disse: ‘Non sorprenderti. Questa era solo una domanda per cominciare’. Quindi mi descrisse la sua condizione fisica, e io mi intendevo abbastanza di diagnosi fisica da sapere che non sarebbe vissuto per molti altri mesi a meno che non avesse avuto qualche sollievo. Disse: ‘Ebbene, ora, fratello, ciò che volevo dirti è questo. Non sono più in grado di compiere l’opera, eppure c’è una grande opera da fare. . . .’

“Dissi: ‘Fratello Russell, ciò che dici non conta. Non è assennato’.

“‘Che cosa vuoi dire, fratello?’ chiese.

“‘Che tu muoia e che quest’opera continui?’ risposi. ‘Infatti, quando tu sarai morto tutti incroceremo compiacentemente le braccia e attenderemo di andare in cielo con te. Allora smetteremo’.

“‘Fratello’, disse, ‘se questa è la tua idea, non vedi la contesa. Questa non è l’opera dell’uomo. Io non sono importante per quest’opera. La luce si fa sempre più splendente. C’è una grande opera da fare’. . . .

“Dopo aver indicato l’opera da fare, il fratello Russell disse: ‘Ora, ciò che io voglio è che qualcuno venga qui e prenda da me la responsabilità. Io dirigerò ancora l’opera, ma non sono in grado di compierla come ho fatto in passato’. Discutemmo dunque di varie persone. Infine, quando andai via passando nel corridoio attraverso una porta scorrevole, egli disse: ‘Un momento. Va nella tua stanza e parla al Signore su questa faccenda e vieni a dirmi se il fratello Macmillan accetterà questo incarico’. Chiuse la porta senza che io dicessi nient’altro. Ecco, penso che stetti lì mezzo stupefatto. Che cosa potevo fare per assistere il fratello Russell in quest’opera? Ci voleva un uomo che avesse qualche capacità direttiva, e tutto ciò che io conoscevo era come predicare la religione. Comunque, ci pensai sopra e più tardi tornai a dirgli: ‘Fratello, farò qualsiasi cosa mi sia possibile. Non importa dove tu mi metta’”.

Convinto che c’era per il popolo di Dio molto lavoro da fare, C. T. Russell disse ai suoi intimi associati di fare i preparativi per una loro crescita numerica. Apportò certi cambiamenti che avrebbero unito strettamente l’organizzazione, e raccomandò cambiamenti futuri nell’eventualità che non potesse attuarli personalmente. A. H. Macmillan fu incaricato dell’ufficio e della casa Betel. Quindi, nonostante che la sua salute venisse rapidamente meno e avesse gravi disturbi fisici, nell’autunno del 1916 Russell iniziò un giro di conferenze che era stato predisposto anteriormente.

ULTIMO VIAGGIO

Partito da New York il 16 ottobre 1916, il fratello Russell e il suo segretario, Menta Sturgeon, andarono a Detroit, nel Michigan, passando per il Canada. I due uomini proseguirono quindi per Chicago, nell’Illinois, giù attraverso il Kansas e oltre nel Texas. La sua condizione di salute era tale che il suo segretario dovette sostituirlo parecchie volte come oratore. Il martedì sera, 24 ottobre, a San Antonio, nel Texas, Russell pronunciò il suo ultimo discorso pubblico, sul soggetto: “Il mondo in fiamme”. Durante questo discorso dovette lasciare il palco tre volte, mentre il suo segretario lo sostituiva.

Il martedì sera, il fratello Russell e il suo segretario e compagno di viaggio presero un treno diretto in California. Malato, Russell rimase a letto tutto il giorno di mercoledì. A un certo punto, presa la mano dell’uomo sofferente, il compagno di viaggio di Russell disse: “Questa è la mano del più grande demolitore di credi che io abbia mai vista!” Russell rispose che non pensava che essa avrebbe più demolito alcun credo.

I due uomini furono trattenuti un giorno a Del Rio, nel Texas, perché un ponte si era incendiato e se ne doveva erigere un altro. Partirono da Del Rio il giovedì mattina. Il venerdì sera cambiarono treno a una stazione dove presero la coincidenza per la California. Tutto il giorno del sabato Russell ebbe gravi dolori e si sentì molto debole. Arrivarono a Los Angeles la domenica 29 ottobre, e lì quella sera C. T. Russell pronunciò il suo ultimo discorso a una congregazione. Allora era così debole che non fu in grado di stare in piedi per il discorso. “Mi rammarico di non poter parlare con forza o vigore”, disse Russell. Fece quindi cenno al presidente di togliere il leggio e portare una sedia, dicendo mentre si metteva a sedere: “Vi prego di scusarmi se mi metto a sedere”. Parlò per circa quarantacinque minuti, quindi rispose per breve tempo a domande. Dwight T. Kenyon dice di quella occasione: “Il 29 ottobre 1916 a Los Angeles ebbi il privilegio di assistere all’ultimo discorso di Russell. Egli era molto malato e rimase seduto durante il suo discorso su Zaccaria 13:7-9. La sua scrittura di addio, Numeri 6:24-26, mi fece molta impressione!”

Avendo compreso che la sua grave condizione non gli avrebbe consentito di proseguire, Russell decise di annullare il resto dei suoi discorsi e di tornare presto alla casa Betel di Brooklyn. Il martedì, 31 ottobre, C. T. Russell era sul punto di morire. A Panhandle, nel Texas, un medico che era stato chiamato precedentemente per telegrafo salì temporaneamente sul treno e osservò la condizione di Russell, riconoscendo i sintomi critici. Quindi il treno ripartì. Poco dopo, nel primo pomeriggio del martedì 31 ottobre 1916, il sessantaquattrenne Charles Taze Russell morì a Pampa, nel Texas.

‘DIO ANCORA AL TIMONE’

Le molte prove, le sue attività di predicazione, le sue responsabilità di scrittore e altri compiti avevano grandemente svigorito Charles Taze Russell. Per circa trentadue anni egli aveva prestato servizio come presidente della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati. Si riferisce che, come oratore pubblico, fece viaggi per oltre un milione e mezzo di chilometri, pronunciando più di 30.000 sermoni. Scrisse pubblicazioni per il totale di oltre 50.000 pagine, spesso dettò mille lettere al mese, dirigendo frattanto una campagna evangelistica mondiale che in una sola volta impiegò 700 oratori. Per giunta, Russell compilò personalmente il più informativo dramma biblico che sia mai stato proiettato, il Fotodramma della Creazione.

Poiché il fratello Russell aveva avuto una parte così preminente nell’opera di dichiarare la buona notizia, molti studenti biblici ne sentirono grandemente la perdita. “Quando la mattina dopo a colazione lessi alla famiglia Betel il telegramma riguardo alla sua morte”, disse A. H. Macmillan, “in tutta la sala da pranzo ci furono lamenti”. Fra il popolo di Dio in genere ci furono confuse reazioni. Arden Pate, che, a proposito, era usciere al Majestic Theatre di San Antonio quando C. T. Russell pronunciò il suo ultimo discorso pubblico, osserva: “Alcuni dissero: ‘Questa è la fine’, e per loro lo fu perché non videro che era Geova a condurre il suo popolo, ma guardavano troppo un solo uomo”. Alla funzione funebre di Russell, la domenica 5 novembre 1916, nel Tempio della città di New York, parecchi suoi intimi associati parlarono della grande perdita. Comunque, ci furono anche esortazioni a continuare fedelmente. Funzioni separate furono tenute nella Carnegie Music Hall di Pittsburgh (Allegheny), in Pennsylvania, a cominciare dalle ore 14 del 6 novembre, e la sepoltura fu fatta nel tratto di terreno della famiglia Betel del Rosemont United Cemeteries, in Allegheny, all’imbrunire di quel giorno.

Durante la funzione funebre della mattina nella città di New York, A. H. Macmillan parlò del discorso che il fratello Russell gli aveva fatto poco prima di morire, menzionando anche certi passi che Russell aveva compiuti riguardo all’opera nella sede principale della Società. Quindi, fra l’altro, Macmillan dichiarò: “L’opera che ci sta dinanzi è grande, ma il Signore ci darà la grazia e la forza necessarie per compierla. . . . alcuni lavoratori pusillanimi possono pensare che sia venuto il tempo di deporre i nostri strumenti di mietitura e di aspettare che il Signore ci inviti a casa. Questo non è il tempo di prestare ascolto ai fannulloni. Questo è il tempo dell’azione, di un’azione più decisa che mai!”

Avvicinandosi alla conclusione del suo discorso nella funzione serale, J. F. Rutherford disse: “Miei diletti fratelli, noi che siamo qui e tutti quelli che sono sulla terra, che cosa faremo? Diminuiremo il nostro zelo per la causa del nostro Signore e Re? No! Per sua grazia accresceremo il nostro zelo e la nostra energia, per finire il nostro corso con gioia. Non temeremo né esiteremo, ma ci terremo a spalla a spalla, combattendo per la fede, rallegrandoci del nostro privilegio di proclamare il Messaggio del suo Regno”.

Degne di nota furono anche le osservazioni del segretario-tesoriere della Società, W. E. Van Amburgh. Alle funzioni di Russell egli dichiarò: “Questa grande opera mondiale non è l’opera di una sola persona. È di gran lunga troppo grande perché lo sia. È l’opera di Dio e non muta. Dio ha impiegato molti servitori nel passato ed Egli ne impiegherà senza dubbio molti nel futuro. La nostra consacrazione non l’abbiamo fatta a un uomo, o all’opera di un uomo, ma a compiere la volontà di Dio, come Egli ce la rivelerà per mezzo della Sua Parola e della Sua provvidenziale direttiva. Dio è ancora al timone”.

Per il popolo di Dio quelli furono invero giorni difficili. Tuttavia, si rivolsero a Geova per aiuto. (Sal. 121:1-3) Dio avrebbe suscitato altri per assolvere maggiori responsabilità nella sua organizzazione. L’opera di predicazione sarebbe continuata.

I servitori di Geova avevano appena superato un tempo di prova, ma gli anni di crisi erano ancora futuri. Con la morte di C. T. Russell il 31 ottobre 1916, la Società Torre di Guardia fu senza presidente. Fino alla sua adunanza annuale del 6 gennaio 1917, l’attività della Società fu diretta da un comitato esecutivo. Durante quel periodo, naturalmente, sorse la domanda su chi sarebbe stato il prossimo presidente. Un giorno il fratello Van Amburgh chiese ad A. H. Macmillan: “Fratello, che ne pensi?” “C’è una sola persona, ti piaccia o no”, rispose Macmillan. “C’è un solo uomo che può assumere ora l’incarico di quest’opera, e questi è il fratello Rutherford”. Prendendo la mano di Macmillan, il fratello Van Amburgh disse: “Sono con te”. J. F. Rutherford non sapeva nulla di questo e non fece nessuna propaganda per ottenere voti. Ma all’adunanza annuale della Società il 6 gennaio 1917 fu nominato ed eletto quale presidente della Società Torre di Guardia.

Assumendo umilmente la sua nuova responsabilità, il fratello Rutherford parlò in quell’occasione per breve tempo, chiedendo ai suoi conservi credenti “unite preghiere, profonda simpatia e incondizionata cooperazione”. Assicurò loro: “Colui che finora ci ha condotti continuerà a condurci. Facciamo in modo di avere cuori coraggiosi, menti pronte e mani volenterose, sempre confidando incondizionatamente nel Signore, rivolgendoci a Lui perché ci guidi. Egli ci condurrà alla vittoria certa. Rinnovando oggi il nostro Patto con Lui, uniti nei santi vincoli dell’amore cristiano, ci sia consentito di avanzare per proclamare al mondo: ‘Il Regno del Cielo è vicino’”.

PASSATO DI RUTHERFORD

Lo stesso Rutherford fu un coraggioso combattente per la verità. Nacque da genitori battisti l’8 novembre 1869 a Morgan County, nel Missouri. Dalla sorella Ross, naturale sorella maggiore di Joseph Franklin Rutherford, A. D. Schroeder apprese questo: “Il loro padre era un devoto battista nel Missouri dove abitava la famiglia. Il suo fratello più giovane Joseph non poté mai accettare l’insegnamento battista dell’‘inferno di fuoco’. Questo diede luogo a molti accesi dibattiti nella famiglia prima ancora che udissero la verità. Suo fratello era sempre stato di ferme convinzioni con un profondo senso di giustizia. Da giovane voleva fare l’avvocato e il giudice. Il padre voleva che rimanesse nel podere anziché mandarlo a studiare legge all’università. Joseph dovette trovare un amico che gli prestasse il denaro, non solo per farsi sostituire nel podere di suo padre, ma anche per pagarsi gli studi di giurisprudenza”.

Joseph Rutherford si pagò la scuola da sé. Fra l’altro, divenne esperto stenografo, capacità molto utile in anni successivi per annotare rapidamente i suoi pensieri per articoli biblici e altro materiale. Mentre andava ancora a scuola, Joseph Rutherford divenne stenografo di corte. Questo gli permise di finir di pagare il suo corso e anche gli fece acquistare esperienza pratica. Dopo aver completato la sua istruzione accademica, Rutherford trascorse due anni sotto la tutela del giudice E. L. Edwards. A vent’anni, Joseph Rutherford fu nominato stenografo ufficiale per le corti della Quattordicesima Circoscrizione Giudiziaria del Missouri. Quando ebbe ventidue anni, fu ammesso al foro del Missouri. La sua autorizzazione a esercitare la professione legale in quello stato fu concessa il 5 maggio 1892, secondo l’archivio della Corte della Circoscrizione di Cooper. Rutherford cominciò a esercitare la professione legale a Boonville, nel Missouri, come avvocato difensore che dibatteva principalmente cause presso corti della giurisdizione originale per conto dello studio legale di Draffen e Wright.

J. F. Rutherford prestò servizio in seguito per quattro anni come pubblico ministero a Boonville, nel Missouri. Ancora più tardi divenne giudice speciale nello stesso Quattordicesimo Distretto Giudiziario del Missouri. In questo incarico, se il giudice regolare non era in grado di presiedere la corte, Rutherford ne prendeva il posto come giudice sostituto. Le registrazioni della corte confermano la sua nomina come giudice speciale in più di una occasione. Pertanto, divenne noto come il “giudice” Rutherford.

Hazelle ed Helen Krull ricordano di aver udito raccontare da J. F. Rutherford come in principio si interessò alla verità proclamata dai servitori di Geova. Esse ci narrano: “Durante una delle sue visite, il fratello Rutherford propose di fare una passeggiata in campagna al chiaro di luna. Mentre camminavamo, egli parlava, raccontando come aveva vissuto prima d’allora e come si interessò alla verità. Era stato allevato in un podere ma voleva studiare legge. Suo padre pensava di aver bisogno del suo aiuto nel podere ma infine acconsentì di lasciarlo andare se si pagava i propri studi e anche se pagava nel podere un aiutante che prendesse il suo posto. Durante le vacanze estive vendeva libri per mantenere il suo impegno. . . . Promise a se stesso che quando avrebbe esercitato la professione di avvocato, se qualcuno fosse mai venuto a vendere libri nel suo studio egli li avrebbe acquistati. Quel giorno giunse [nel 1894], ma alla persona che venne a far visita parlò il suo socio legale. Ella era una ‘colportrice’, la sorella Elizabeth Hettenbaugh, e presentava tre volumi dell’Aurora millenniale. Il suo socio non era interessato e mandò via lei [e la sua compagna colportrice, la sorella Beeler]. Il fratello Rutherford, affacciandosi dal suo studio privato, avendo sentito casualmente parlare di libri e ricordando la sua decisione, la richiamò, prese i libri e li mise a casa nella sua biblioteca e lì rimasero per un po’. Un giorno mentre era convalescente dopo una malattia aprì uno dei libri e cominciò a leggerlo. Quello fu il principio di un interesse che durò tutta la vita e di un’incessante devozione e servizio al suo Dio”.

Le adunanze degli studenti biblici non si tenevano nelle immediate vicinanze della casa di Rutherford. Comunque, Clarence B. Beaty dice: “Dal 1904 in poi, le adunanze si tenevano nella nostra casa. La sorella Rutherford e il giudice Rutherford vennero da Boonville, nel Missouri, per la Commemorazione [della morte di Cristo]. . . . Egli partecipò alla sua prima Commemorazione e fece agli amici il suo primo discorso da pellegrino nella nostra casa. Non avevano nessuno nella verità a Boonville eccetto se stessi”.

Ma come fu avviato J. F. Rutherford alla predicazione della buona notizia? Ebbene, A. H. Macmillan ne fu in gran parte responsabile. Macmillan conobbe Rutherford nel 1905 a Kansas City durante un viaggio con il fratello Russell attraverso gli Stati Uniti. Poco dopo il fratello Macmillan si fermò a visitare per un giorno o due il giudice Rutherford. Una conversazione fu tenuta fra loro in questo modo:

“Giudice, dovresti predicare qui la verità”.

“Io non sono un predicatore. Sono un avvocato”.

“Ecco, ora, giudice, ti mostrerò quello che puoi fare. Va e prendi una copia della Sacra Bibbia e trova un piccolo gruppo di persone, e insegna loro della vita, della morte e dell’aldilà. Mostra loro dove ricevemmo la vita, perché siamo venuti a trovarci nella condizione moritura e che cosa significa la morte. Prendi le Scritture come testimonianza, e quindi concludi dicendo: ‘Ho adempiuto tutto ciò che ho detto’, proprio come parleresti alla giuria in un processo, e concludi”.

“Questo non sembra molto difficile”.

Che cosa accadde dopo? Rutherford mise in pratica questo consiglio? Il fratello Macmillan riferì: “Un uomo di colore lavorava in un piccolo podere che stava accanto alla sua casa di città, presso la periferia urbana. C’erano circa quindici o venti persone di colore, ed egli vi andò per pronunciare loro un sermone su ‘La vita, la morte e l’aldilà’. Mentre egli parlava dicevano: ‘Sia lodato il Signore, giudice! Dove hai preso tutto questo?’ Egli ebbe molto successo. Quello fu il primo discorso biblico che tenne”.

Non molto tempo dopo, nel 1906, J. F. Rutherford simboleggiò la sua dedicazione a Geova Dio. Il fratello Macmillan scrisse: “Ebbi il privilegio di battezzarlo a Saint Paul, nel Minnesota. Fu una delle 144 persone che quel giorno battezzai personalmente in acqua. Quando egli divenne, dunque, presidente della Società, ne fui specialmente lieto”.

Nel 1907 Rutherford divenne consulente legale della Società Torre di Guardia, e prestò servizio nella sua sede principale di Pittsburgh. Ebbe il privilegio di interessarsi delle trattative quando, nel 1909, la Società trasferì la sua attività a Brooklyn, in New York. Per far questo, presentò domanda e fu ammesso al foro di New York, essendo riconosciuto come avvocato in quello stato. Il 24 maggio dello stesso anno, Rutherford fu ammesso a esercitare la professione forense dinanzi alla Corte Suprema degli Stati Uniti.

J. F. Rutherford pronunciò frequentemente discorsi come pellegrino, rappresentante viaggiante della Società Torre di Guardia. Fece estesamente viaggi come conferenziere biblico negli Stati Uniti, parlando su richiesta in molti college e università, e si rivolse inoltre a grandi uditori in tutta l’Europa. Rutherford visitò l’Egitto e la Palestina, e nel 1913, accompagnato da sua moglie, andò in Germania, dove parlò a uditori per un totale di 18.000 persone.

ASPETTI DEL SUO CARATTERE

Gesù Cristo disse che tutti i suoi seguaci sarebbero stati “fratelli” e che ‘il più grande fra loro doveva essere loro ministro’. (Matt. 23:8-12) Quindi, nessun vero cristiano attribuisce a qualche conservo credente indebita importanza. Tuttavia, la Bibbia rivela gli aspetti del carattere di vari servitori di Dio. Mosè, per esempio, fu noto per la mansuetudine; Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, per il loro ardente entusiasmo. (Num. 12:3; Mar. 3:17; Luca 9:54) Poiché a Joseph F. Rutherford fu affidata nell’organizzazione terrestre di Dio molta responsabilità, è alquanto interessante notarne gli aspetti e le qualità.

“Rutherford aveva sempre manifestato profondo amore cristiano per i suoi associati”, disse A. H. Macmillan, “ed era molto di buon cuore; ma non era per natura della stessa disposizione gentile e calma di Russell. Era diretto ed esplicito e non nascondeva i suoi sentimenti. La sua schiettezza, anche quando parlava con benignità, era a volte mal compresa. Ma era presidente solo da poco tempo quando divenne evidente che il Signore aveva scelto per il lavoro da fare l’uomo che occorreva”.

Maggiore comprensione della personalità di Rutherford si ha apprendendo ciò che accadde nel vecchio Tabernacolo di Londra degli Studenti Biblici quando il 18 aprile 1924 vi pronunciò il suo discorso sulla Commemorazione. Su ciò, la sorella Heath, moglie del fratello William P. Heath, scrive: “Il Tabernacolo era una vecchia chiesa episcopaliana che la Società aveva acquistata a buon mercato, e veniva usato per le adunanze della domenica come usiamo oggi una Sala del Regno. . . . Il posto dell’oratore era in alto vicino al soffitto, a circa sei metri dal pavimento. Quando avrebbe parlato all’uditorio si sarebbe vista solo la testa. Forse per questa ragione il fratello Rutherford lo chiamò ‘abbeveratoio per cavalli’. Si rifiutò di parlare di lì. Infatti, sorprese i fratelli scendendo giù e tenendosi al loro livello”.

Quando il fratello Rutherford assunse in principio la presidenza della Società Torre di Guardia, c’era bisogno di coraggio, fedeltà e decisione. Egli manifestò tali qualità. Per esempio, Esther I. Morris ricorda un discorso che Rutherford fece come pellegrino davanti a un vasto uditorio in quello che allora era il più grande teatro di Boise, nell’Idaho. Ella afferma: “La sua denuncia contro la religione falsa suscitò l’ira di parecchi ecclesiastici locali, che cercarono di interromperlo e sfidarlo, ma il suo enfatico ‘Mettetevi a sedere! Io chiedo la protezione della legge!’ gli permise di continuare. Vennero studenti biblici delle città vicine e affittammo una sala e così tenemmo un piccolo congresso. Egli era molto enfatico nel far conoscere che questo messaggio e ministero non era una cosa piccola”.

Una riflessione piuttosto commovente sulla natura del fratello Rutherford è fatta da Anna Elsdon. Ricordando la sua giovinezza, ella scrive: “Facevamo molte conversazioni con il fratello Rutherford. In un’occasione parecchi di noi giovani ci radunammo e il fratello Rutherford venne da noi. Facemmo molte domande sulla scuola, sul saluto alla bandiera, ecc., ed egli ci parlò a lungo. Quando stava per dirci addio, strinse molto amorevolmente la mani di tutt’e cinque noi nelle sue due grosse mani e aveva le lagrime agli occhi. Egli era molto felice e commosso vedendo noi così giovani, che tuttavia parlavamo delle cose profonde della verità. Non l’ho mai dimenticato. Proprio come il fratello Russell era amorevole, così noi pure sentivamo l’amore di questo grande fratello Rutherford”.

AVANTI NELL’OPERA!

Il fratello Rutherford era deciso a proseguire l’opera di predicare il Regno. Per anni, sotto la guida dello spirito santo di Geova, gli studenti biblici avevano fatto una campagna rimarchevolmente estesa dichiarando la verità di Dio. Infatti, dal 1870 al 1913 avevano distribuito 228.255.719 trattati e opuscoli e 6.950.292 libri. Solo nel memorabile anno del 1914 i servitori di Geova pubblicarono 71.285.037 trattati e opuscoli e 992.845 libri. Gli anni 1915 e 1916 videro, comunque, una diminuzione nelle attività editoriali a causa dell’estendersi della prima guerra mondiale e della crisi nelle comunicazioni. Nel 1917, l’opera cominciò però a mostrare una tendenza ascendente. Perché?

Il nuovo presidente della Società riorganizzò prontamente l’ufficio della sede principale a Brooklyn. Per giunta, agì per ridare vita all’opera di campo. Questi cambiamenti, comunque, e i programmi che promosse erano quelli che erano stati iniziati da C. T. Russell. I rappresentanti pellegrini della Società furono aumentati da sessantanove a novantatré. Fu accelerata in occasionali domeniche la distribuzione di trattati gratuiti di fronte alle chiese e regolarmente di casa in casa. Fu pubblicato un nuovo trattato di quattro pagine, Il mensile degli studenti biblici, e nel solo 1917 se ne distribuirono 28.665.000 copie gratuite.

Fu anche affrettata una nuova attività che era stata iniziata prima della morte di C. T. Russell. Chiamata “opera pastorale”, essa precedette le visite ulteriori che ora sono fatte dai cristiani testimoni di Geova. Al tempo di Russell questa attività era limitata a circa 500 congregazioni che lo avevano volontariamente eletto come loro pastore. In una lettera a queste egli descrisse l’impresa come “un’importante opera di visite ulteriori possibile in relazione con gli indirizzi ricevuti alle adunanze pubbliche, alle proiezioni del DRAMMA, dagli elenchi dei colportori, ecc., persone che si suppone abbiano qualche interesse per gli argomenti religiosi e che sarebbero presumibilmente più o meno inclini a farsi condurre alla Verità”.

Nella congregazione le donne interessate a compiere quest’opera eleggevano una del loro numero perché prestasse servizio come tenente e un’altra come tesoriera-segretaria. Una città era divisa in sezioni di territorio, assegnate a singole sorelle che facevano visita a tutti quelli di cui erano stati forniti i nomi come di persone interessate. Quelle che facevano le visite davano in prestito i libri, che potevano essere letti e studiati da chi li prendeva a prestito. “Quindi nessuno aveva la scusa: ‘Non ho denaro’, poiché il prestito era gratuito”, osserva Esther I. Morris. A conclusione della visita si diceva al padrone di casa che nella zona si sarebbe presto fatto un discorso sulla carta del “Divin piano”, e quelli che manifestavano interesse erano incoraggiati ad assistere. In seguito si facevano visite ulteriori a quelli che avevano assistito nello sforzo di iniziare uno studio sul primo volume degli Studi sulle Scritture, intitolato “Il divin piano delle età”. Così il culmine del programma consisteva nel radunare le persone in “classi”, prima di udire i discorsi sulla carta e poi per divenire gruppi regolari chiamati “classi bereane”. — Atti 17:10, 11.

Altri passi furono compiuti dal nuovo presidente della Società, J. F. Rutherford, per ridare vita all’opera di predicazione. Il servizio di colportore fu esteso. Questo portò il totale da 373 a 461 colportori. Per assisterli, all’inizio del 1917 la Società cominciò a pubblicare un periodico chiamato “Bollettino”. Conteneva istruzioni periodiche sul servizio impartite dalla sede principale. Successivamente, dopo l’ottobre del 1922, il Bollettino fu disponibile mensilmente agli studenti biblici in genere. (Infine fu chiamato “Direttore”, quindi “Informatore” e in seguito “Ministero del Regno”). La sorella H. Gambill dice che, a suo tempo, “conteneva testimonianze preparate che noi chiamavamo ‘esposizioni’ e che eravamo incoraggiati a imparare a memoria per usarle nel servizio di campo. Mia cognata . . . mi seguiva dappertutto da una stanza all’altra cercando di apprendere esattamente ogni parola. Ella desiderava impararle proprio correttamente”. Riflettendo sul fatto che il Bollettino conteneva testimonianze preparate, Elizabeth Elrod dice: “Apprezzai questo, poiché non avevamo una disposizione, come l’abbiamo adesso, di una persona che ne accompagnasse un’altra per addestrarla e aiutarla a divenire un’efficace proclamatrice. Questo unificava il messaggio che si diffondeva”.

Mentre continuava la campagna di ringiovanimento, nel lontano 1917 furono compiuti altri passi dalla nuova amministrazione della Società. Per esempio, si tenne un certo numero di congressi regionali. Questi servivano a incoraggiare gli studenti biblici a proseguire la loro opera e a non stancarsi di fare il bene.

Proprio prima del 1914 C. T. Russell diede enfasi al programma dei discorsi pubblici. Ora era tempo di disporre che altri oratori qualificati rappresentassero dal podio pubblico la Società Torre di Guardia. Come si fece questo? Il programma seguiva la disposizione del V.D.M. Queste lettere erano al posto delle parole latine Verbi Dei Minister, che significano “Ministro della Parola di Dio”. Il programma consisteva di un questionario messo a disposizione sia degli uomini che delle donne associati con le congregazioni degli studenti biblici.

Ecco alcuni esempi di domande che si trovavano nel questionario del V.D.M. Potresti rispondere a esse correttamente? (1) Quale fu il primo atto creativo di Dio? (4) Qual è per i peccatori la divina pena del peccato? e chi sono i peccatori? (6) Di quale natura fu l’Uomo Cristo Gesù dall’infanzia alla morte? (7) Di quale natura è Gesù da quando risuscitò; e qual è la sua relazione ufficiale con Geova? (13) Quali saranno le ricompense o le benedizioni che saranno date al mondo del genere umano per essere stato ubbidiente al regno del Messia? (16) Ti sei convertito dal peccato per servire l’Iddio vivente? (17) Hai fatto una piena consacrazione della tua vita e di tutta la tua forza e del tuo talento al Signore e al suo servizio? (18) Hai simboleggiato questa consacrazione con l’immersione in acqua? (22) Credi di avere una sostanziale e permanente conoscenza della Bibbia che ti renderà più efficiente come servitore del Signore in tutto il resto della tua vita?

Quelli che sottoponevano le proprie risposte al reparto del V.D.M. della Società ricevevano una risposta che includeva “alcuni benevoli suggerimenti e accenni” rispetto alle loro risposte. Tra l’altro, si desiderava che alle domande gli individui rispondessero con le loro proprie parole.

Spiegando le cose un po’ di più, George E. Hannan scrive: “Queste domande dovevano servire come una guida per determinare quanto bene un individuo capiva le dottrine basilari della Bibbia. Ogni persona dedicata che otteneva un punteggio dell’85 per cento era considerata qualificata per insegnare. Tutti quei fratelli erano idonei per pronunciare discorsi pubblici e discorsi sulla carta. Queste domande incoraggiavano tutti quelli che erano associati con la Società a leggere i sei volumi degli Studi sulle Scritture, consultandone tutti i riferimenti scritturali”.

Avvenne così che, in qualità di nuovo presidente della Società Torre di Guardia, J. F. Rutherford compiva immediati passi per accelerare l’opera di predicare la buona notizia del regno di Dio. Ne seguirono benedizioni. L’anno 1917 vide un’accresciuta attività di campo alla lode di Geova Dio.

“NON SIATE PERPLESSI PER L’INCENDIO CHE VI È FRA VOI”

Comunque, entro l’organizzazione non tutti furono felici quando J. F. Rutherford venne eletto presidente. Infatti, a cominciare dall’inizio del 1917, parecchi individui cercarono ambiziosamente di afferrare il controllo amministrativo della Società. Non erano disposti a cooperare, e così cominciò un periodo di ardenti prove. Naturalmente, i cristiani si attendevano l’opposizione e la persecuzione da parte dei nemici mondani. Ma le prove che hanno origine entro la stessa organizzazione cristiana spesso non sono attese e sono più difficili da sopportare. Tuttavia, con l’aiuto divino tutte le difficoltà possono essere sopportate. Pietro disse ai conservi credenti: “Diletti, non siate perplessi per l’incendio che vi è fra voi, che vi accade per una prova, come se vi avvenisse una cosa strana. Al contrario, continuate a rallegrarvi, visto che siete partecipi delle sofferenze del Cristo”. — 1 Piet. 4:12, 13.

Geova e il suo “messaggero del patto”, Gesù Cristo, vennero nel 1918 E.V. a ispezionare il tempio spirituale. Il giudizio cominciò allora dalla “casa di Dio” ed ebbe inizio un periodo di raffinamento e purificazione. (Mal. 3:1-3; 1 Piet. 4:17) Accadde anche qualche altra cosa. Si presentarono uomini che manifestavano i segni di uno “schiavo malvagio” e cominciarono figurativamente a ‘battere’ i loro compagni di schiavitù. Gesù Cristo aveva predetto come tali individui sarebbero stati trattati. Nello stesso tempo mostrò che sarebbe stata evidente una classe dello “schiavo fedele e discreto”, che avrebbe dispensato cibo spirituale. — Matt. 24:45-51.

L’identità dello “schiavo fedele e discreto” o “servitore fedele e prudente” (Versione Riveduta), fu una questione che in quegli anni suscitò un bel po’ di preoccupazione. Molto tempo prima, nel 1881, C. T. Russell scrisse: “Crediamo che ogni membro di questo corpo di Cristo è impegnato, direttamente o indirettamente, nella benedetta opera di dare a suo tempo il vitto ai domestici della fede. ‘Qual è mai il servitore fedele e prudente che il padrone ha costituito sui domestici’ per dar loro il vitto a suo tempo? Non è quel ‘piccolo gregge’ di consacrati servitori che fedelmente adempiono i loro voti di consacrazione, il corpo di Cristo, e non dà l’intero corpo individualmente e collettivamente il vitto a suo tempo alla famiglia della fede, il grande gruppo dei credenti?”

Si comprese dunque che il “servitore” che Dio impiegava per dispensare cibo spirituale era una classe. Comunque, col passar del tempo, l’idea adottata da molti fu che C. T. Russell stesso fosse il “servitore fedele e prudente”. Questo portò alcuni nel laccio del culto della creatura. Ritennero che tutta la verità che Dio intendeva rivelare al suo popolo fosse stata presentata per mezzo del fratello Russell, che non potesse rivelarsi più nulla. Annie Poggensee scrive: “Questo fece fare una grande vagliatura di quelli che preferirono restare indietro con le opere di Russell”. Nel febbraio del 1927 questo pensiero erroneo che Russell stesso fosse il “servitore fedele e prudente” fu chiarito.

Poco dopo che il fratello Rutherford era divenuto presidente della Società Torre di Guardia, si formò una vera cospirazione. Fu piantato il seme della ribellione e la difficoltà quindi si sparse, come viene spiegato in seguito.

C. T. Russell aveva compreso il bisogno di mandare dalla sede principale qualcuno in Gran Bretagna per rafforzarvi gli studenti biblici dopo lo scoppio della prima guerra mondiale. Egli ebbe intenzione di mandare Paul S. L. Johnson, un Ebreo che aveva abbandonato il giudaismo ed era divenuto ministro luterano prima di acquistare conoscenza della verità di Dio. Johnson aveva prestato servizio come uno degli oratori viaggianti della Società ed era ben noto per la sua capacità. Per rispetto verso i desideri di Russell, il comitato esecutivo che prestò servizio per breve tempo prima dell’elezione a presidente di Rutherford mandò Johnson in Inghilterra, dandogli certi documenti che gli avrebbero facilitato l’ingresso in quel paese. Egli doveva apprendere tutto quello che era possibile sull’opera in Inghilterra e quindi fare alla Società un rapporto completo, ma non doveva fare nella sede britannica nessun cambiamento di personale. Comunque, sembrò che l’accoglienza che gli riservarono in Inghilterra nel novembre del 1916 alterasse il suo giudizio e da ultimo la sua ragione, “finché”, come dichiarò A. H. Macmillan, “giunse alla ridicola conclusione d’essere l’‘economo’ della parabola di Gesù sul denaro. In seguito pensò d’essere il sommo sacerdote del mondo”. Nei suoi discorsi agli studenti biblici in tutta l’Inghilterra, Johnson si rappresentò come il successore di Russell, sostenendo che il mantello del pastore Russell fosse caduto su di lui come il mantello (“veste ufficiale”) di Elia cadde su Eliseo. — 2 Re 2:11-14.

È evidente che le aspirazioni di Johnson si erano manifestate anche precedentemente, poiché Edythe Kessler ricorda: “Nel 1915 lasciai la Betel e, prima di partire per l’Arizona, visitai una coppia di vecchi amici che conoscevo da anni, e mentre ero lì accolsero un pellegrino chiamato P. S. L. Johnson. Satana mostrava già i suoi brutti metodi insidiosi per assumere il controllo, non importa in qual modo. Johnson disse: ‘Vorrei parlarti. Mettiamoci a sedere nella stanza di soggiorno’, il che facemmo. Egli cominciò dicendo: ‘Sorella, sappiamo che è possibile che il fratello Russell muoia da un momento all’altro, ma quando questo accade gli amici non devono aver timore. Io posso prenderne il posto e assumere subito la direttiva senza nessuna interruzione dell’opera’”.

Mentre era in Inghilterra, Johnson cercò di assumere il completo controllo dell’attività del campo britannico, tentando perfino, senza autorità, di mandar via certi componenti del personale della sede di Londra. Ne risultò una tale confusione che il sorvegliante di filiale si lamentò con il fratello Rutherford. A sua volta, Rutherford nominò a Londra una commissione di diversi fratelli che non erano componenti del personale della sede. Essi si riunirono, ascoltarono i fatti e li ponderarono e raccomandarono che Johnson fosse richiamato. Rutherford disse a Johnson di tornare. Invece di far questo, Johnson mandò lettere e cablogrammi accusando il comitato di pregiudizio, e cercando inoltre di giustificare la propria condotta. Cercando di rendere la sua presenza indispensabile in Gran Bretagna, egli si servì erratamente dei documenti che gli erano stati forniti dalla Società e ne confiscò i fondi depositati presso la banca di Londra. In seguito, per riprendere questo denaro, fu necessario adire le vie legali.

Infine Johnson tornò a New York, dove tentò persistentemente di persuadere J. F. Rutherford a rimandarlo in Inghilterra, ma senza risultato. Pensando che Rutherford non fosse l’uomo giusto per l’incarico, Johnson era certo di dover essere lui il presidente della Società. Cercò di esercitare influenza sul consiglio dei direttori. Facendo apparire che il fratello Rutherford non fosse idoneo come presidente, Johnson persuase quattro dei sette membri del consiglio a schierarsi dalla propria parte. I quattro si opposero al presidente, al vice-presidente e al segretario-tesoriere della Società, e i direttori dissidenti cercarono di privare il presidente del controllo amministrativo.

J. F. Rutherford tenne adunanze con gli oppositori e cercò di ragionare con loro. A. H. Macmillan dice che Rutherford “venne perfino da parecchi di noi e chiese: ‘Rassegnerò le dimissioni da presidente e lascerò che quegli oppositori assumano l’incarico?’ Tutti rispondemmo: ‘Fratello, il Signore ti ha messo dove sei, e rassegnare le dimissioni o smettere sarebbe una slealtà verso il Signore’. Per giunta, il personale dell’ufficio minacciò di andarsene se questi uomini avessero preso il controllo”.

In una prolungata sessione dell’adunanza annuale della Società del 1917, i quattro direttori dissidenti cercarono di presentare una risoluzione per emendare lo statuto della Società. Questo fu un disegno per porre l’autorità amministrativa nelle mani del consiglio dei direttori. Poiché questo era contrario sia alla disposizione dell’organizzazione in vigore durante la presidenza di Russell sia al desiderio degli azionisti, Rutherford dichiarò la mozione irregolare e il piano fu frustrato. In seguito l’opposizione si fece più ostinata, ma ci furono conseguenze che gli oppositori non si erano mai aspettate.

“IL MISTERO COMPIUTO”

Durante la sua intera amministrazione come presidente della Società, il fratello Russell, insieme al vicepresidente e al segretario-tesoriere, aveva preso decisioni riguardo a nuove pubblicazioni. Come gruppo, il consiglio dei direttori non era stato consultato. Rutherford seguì la stessa norma. Quindi, con l’andar del tempo, i tre dirigenti della Società presero una decisione di lunga portata.

Charles Taze Russell aveva scritto sei volumi dell’Aurora millenniale, o Studi sulle Scritture, ma spesso aveva dichiarato di scrivere un settimo volume. “Quando ne troverò la chiave”, aveva detto, “scriverò il Settimo Volume; e se il Signore darà la chiave a qualcun altro, potrà scriverlo”. I dirigenti della Società disposero di far compilare da due studenti biblici, Clayton J. Woodworth e George H. Fisher, un libro composto di commentari su Rivelazione, Il Cantico di Salomone ed Ezechiele. I coredattori raccolsero il materiale dagli scritti del fratello Russell e questo fu pubblicato col titolo “Il mistero compiuto” quale settimo volume degli Studi sulle Scritture. Poiché conteneva in gran parte il pensiero e i commenti di C. T. Russell, fu definito “opera postuma del pastore Russell”.

Verso la metà del 1917 venne il tempo di presentare il nuovo libro. Quel significativo giorno fu il 17 luglio. “Io ero di servizio nella sala da pranzo [della Betel di Brooklyn] quando squillò il telefono”, dice Martin O. Bowin. “Ci stavamo preparando per il pasto di mezzogiorno. Ero il più vicino al telefono, quindi risposi. All’altro capo della linea era il fratello Rutherford. ‘Chi c’è lì con te?’ chiese. Risposi: ‘Louis’. Disse di venire subito nel suo studio, e ‘non occorre bussare’. Ci venne data una pila di libri, con l’ordine di metterne uno a ciascun posto e di farlo prima che arrivasse la famiglia per il pasto di mezzogiorno”. Subito la sala da pranzo si riempì dei componenti della famiglia Betel.

“Come al solito”, continua il fratello Bowin, “furono rese le grazie a Dio. Quindi cominciò! . . . Capeggiata da . . . P. S. L. Johnson, . . . cominciò questa dimostrazione contro il caro fratello Rutherford. Lanciando perverse accuse ad alta voce, camminavano avanti e indietro, fermandosi solo alla tavola del fratello Rutherford per agitare contro di lui i pugni chiusi e rivolgergli ulteriori critiche. . . . Tutto questo durò circa cinque ore. Quindi tutti si alzarono dalla tavola, sopra la quale erano ancora tutti i piatti e molto cibo intatto, perché fosse sparecchiata da fratelli con poca energia per farlo”.

Questo incidente rivelò che alcuni componenti della famiglia Betel simpatizzavano con gli oppositori. Se tale opposizione fosse continuata, alla fine avrebbe disgregato l’intera attività della Betel. Così J. F. Rutherford agì per correggere la situazione. Pur conoscendo pienamente la struttura legale della Società, Rutherford aveva consultato un eminente avvocato di società di Filadelfia, in Pennsylvania, riguardo alla situazione legale del consiglio dei direttori della Società. L’opinione scritta che ricevette rivelò che i quattro dissidenti non erano membri legali del consiglio. Perché no?

C. T. Russell aveva designato quegli uomini come direttori, ma lo statuto della Società richiedeva che i direttori fossero eletti dal voto degli azionisti. Rutherford aveva detto a Russell che i designati dovevano essere confermati dal voto nella seguente adunanza annuale, ma Russell non aveva mai compiuto quel passo. Così, solo i dirigenti che erano stati eletti all’adunanza annuale di Pittsburgh erano debitamente costituiti membri del consiglio. I quattro designati per l’incarico non erano membri legali del consiglio. Rutherford aveva saputo questo in tutto il periodo della difficoltà, ma non lo aveva menzionato, sperando che questi membri del consiglio smettessero di fare opposizione. In ogni modo, la loro attitudine mostrò che non erano qualificati per essere direttori. Giustamente Rutherford li congedò e nominò quattro nuovi membri del consiglio la cui nomina poté essere confermata alla successiva adunanza generale della Società, all’inizio del 1918.

Il fratello Rutherford non congedò sommariamente dall’organizzazione cristiana i precedenti direttori. Invece, offrì loro incarichi come pellegrini. Essi rifiutarono, lasciarono volontariamente la Betel e cominciarono a diffondere la loro opposizione con un’estesa campagna di discorsi e corrispondenza in tutti gli Stati Uniti, il Canada e l’Europa. Di conseguenza, dopo l’estate del 1917, molte congregazioni di studenti biblici si componevano di due fazioni, di quelli leali all’organizzazione di Geova e di altri che erano divenuti spiritualmente sonnacchiosi ed erano caduti vittime dei discorsi insidiosi degli oppositori. Questi ultimi non furono più disposti a collaborare e non si vollero impegnare nell’opera di predicare la buona notizia del regno di Dio.

FUTILI SFORZI PER ASSUMERE IL CONTROLLO

Il gruppo di oppositori che aveva di recente lasciato la Betel pensava di poter assumere il controllo del congresso degli studenti biblici che doveva tenersi nell’agosto del 1917 a Boston, nel Massachusetts. Mary Hannan, che assisté a quell’assemblea, narra: “Il fratello Rutherford fu desto a quello sforzo da parte loro e non diede loro l’opportunità di salire sul palco in nessun momento delle sessioni. Fece sempre il presidente”. Il congresso fu un completo successo alla lode di Geova, e gli oppositori non poterono interromperlo.

J. F. Rutherford sapeva che il 5 gennaio 1918 l’adunanza annuale della Società avrebbe dato ai dissidenti un’altra occasione di assumere il controllo. Egli era ragionevolmente sicuro che gli studenti biblici in genere non approvavano tale tentativo. Tuttavia, non avrebbero avuto nessuna opportunità di esprimersi all’elezione, poiché era una questione che riguardava solo i membri della Società legalmente costituita, la Watch Tower Bible and Tract Society. Così, che cosa poteva fare Rutherford? Poteva dare a tutti i dedicati servitori di Geova l’opportunità di esprimersi. Conformemente, La Torre di Guardia del 1° novembre 1917 suggerì che ciascuna congregazione partecipasse a un referendum. Il 15 dicembre, 813 congregazioni inviarono i loro voti e il sondaggio indicò che 10.869 degli 11.421 voti erano a favore di J. F. Rutherford come presidente della Società. Tra l’altro, il voto del referendum mostrò pure che tutti i fedeli membri del consiglio dei direttori, come questo fu ricostituito nel luglio del 1917, erano preferiti agli individui ribelli che pretendevano d’essere membri del consiglio.

All’adunanza annuale degli azionisti tenuta il sabato 5 gennaio 1918 i sette individui che ricevettero il più alto numero di voti furono J. F. Rutherford, C. H. Anderson, W. E. Van Amburgh, A. H. Macmillan, W. E. Spill, J. A. Bohnet e George H. Fisher. Nessuno degli oppositori riuscì a introdursi nel consiglio. I dirigenti della Società furono quindi eletti dai membri del consiglio debitamente scelti, ricevendo J. F. Rutherford tutti i voti dati per il presidente, Charles H. Anderson tutti quelli per il vicepresidente e W. E. Van Amburgh tutti i voti per il segretario-tesoriere. Perciò questi uomini furono debitamente eletti come dirigenti della Società. Il tentativo degli oppositori di assumere il controllo era stato completamente sventato.

Fedeli e oppositori erano ora oltre la riconciliazione. Il gruppo in opposizione formò un’organizzazione interamente separata capeggiata da un “Comitato di sette”. La separazione per certo fu completa il 26 marzo 1918 quando gli oppositori celebrarono la Commemorazione della morte di Cristo separatamente dalle congregazioni fedeli del popolo di Dio. L’unità di quelli che formavano il gruppo di opposizione fu, comunque, di breve durata, poiché al loro congresso nell’estate del 1918 sorsero contrasti e vi fu una divisione. P. S. L. Johnson organizzò un gruppo con sede a Filadelfia, in Pennsylvania, dove pubblicò The Present Truth and Herald of Christ’s Epiphany. (La verità presente e araldo dell’epifania di Cristo). Ivi rimase, definendosi “grande sommo sacerdote della terra” finché morì. Ulteriore dissenso dal 1918 in poi causò divisione, finché l’originale gruppo dissidente che si era separato dalla Società Torre di Guardia si disgregò in diverse sette scismatiche.

Molti che negli anni successivi alla morte di C. T. Russell si erano ritirati non fecero attiva opposizione ai loro precedenti associati cristiani. Alcuni tornarono, si pentirono delle loro azioni e si associarono di nuovo con il popolo di Dio. Questo fu un tempo di severe prove, come indica Mabel P. M. Philbrick affermando: “Il mio dolore fu grande allorché capii che il mio proprio padre e la mia matrigna alla quale volevo molto bene, che avevano avuto la speranza celeste, si andavano allontanando. Si compirono molti sforzi e si versarono molte lagrime finché io determinai la condotta da seguire, poiché sapevo bene che chi perdeva la propria corona non poteva attendere di vivere in nessun altro luogo. Il pensiero che avrebbero subìto la seconda morte era insopportabile. Tuttavia, un giorno nella preghiera Geova mi diede molto conforto allorché cominciai pienamente a desiderare che si facesse la sua volontà. All’improvviso cominciai a capire che il suo amore e la sua giustizia erano di gran lunga più grandi dei miei e che se egli non li considerava degni della vita, nemmeno io potevo tenermi stretta a loro, poiché mio padre e mia madre non erano diversi dal padre e dalla madre di qualsiasi altro. Da quel momento in poi ebbi pace mentale”.

Quelli che in quei giorni si separarono dai fedeli servitori di Geova non solo si divisero in sette, ma, nella maggioranza dei casi, il loro numero scemò e le loro attività non ebbero seguito o cessarono del tutto. Di sicuro non adempiono il comando che Gesù diede ai suoi seguaci di predicare la buona notizia in tutta la terra e di far discepoli. — Matt. 24:14; 28:19, 20.

Quanti abbandonarono il vero cristianesimo durante i critici anni del 1917 e del 1918? Un rapporto incompleto inerente a tutta la terra mostra che alla Commemorazione della morte di Gesù Cristo del 5 aprile 1917 i presenti furono 21.274. (A causa delle difficoltà che nel 1918 esistevano sia dentro l’organizzazione che fuori, le cifre dei presenti quell’anno non furono raccolte). Alla celebrazione della Commemorazione del 13 aprile 1919 un rapporto parziale indicò 17.961 presenti. Sebbene incomplete, queste cifre mostrano chiaramente che assai meno di 4.000 avevano smesso di camminare nel servizio di Dio con i loro precedenti associati.

CRISTIANI NEL CROGIUOLO

Negli anni dal 1917 al 1919 gli studenti biblici furono pure oggetto di cospirazione internazionale fomentata in particolar modo dal clero della cristianità. Il mistero compiuto, settimo volume degli Studi sulle Scritture, suscitò la loro ira clericale. Entro sette mesi dall’iniziale presentazione questa pubblicazione ebbe una divulgazione senza paralleli. Gli stampatori esterni della Società furono occupati nell’edizione di 850.000 copie. Alla fine del 1917 il libro era disponibile anche in svedese e francese, ed era in corso la traduzione in altre lingue.

Il 30 dicembre 1917 cominciò una distribuzione in grandi proporzioni di 10.000.000 di copie di una nuova edizione del volantino di quattro pagine del formato di una rivista Il mensile degli studenti biblici (inglese). Intitolato “La caduta di Babilonia” e con i sottotitoli “L’antica Babilonia fu un tipo — La Babilonia mistica l’antitipo — Perché la cristianità ora deve soffrire; il risultato finale”, conteneva brani del Settimo Volume, con riferimenti molto appropriati al clero. Nell’ultima pagina era stampata una caricatura che mostrava un muro crollante. Alcune pietre avevano parole come “Protestantesimo”, “Teoria del tormento eterno”, “Dottrina della Trinità”, “Successione apostolica” e “Purgatorio”. In base alle Scritture il volantino mostrava che in grande maggioranza i membri del clero “sono stati uomini infedeli, sleali, ingiusti” che più di ogni altra classe sulla terra sono responsabili della guerra che allora infuriava e della grande afflizione che l’avrebbe seguita. Come parte della campagna di distribuzione del volantino, erano estesamente annunciate conferenze pubbliche sullo stesso soggetto che si pronunciavano quel medesimo giorno.

Vi sarebbe piaciuto distribuire un volantino come quello? C. B. Tvedt ammette che ‘non dimenticherà mai quel particolare giorno’, e afferma: “Era una giornata freddissima, ma il messaggio che dovevo distribuire era di sicuro scottante. . . . Avevo un migliaio di questi fogli da mettere sotto la porta degli appartamenti e a volte da dare direttamente alle persone che avrei incontrate. Non posso negare che preferivo metterli sotto le porte, poiché capivo che questo era un messaggio infuocato e avrebbe dato luogo a ripercussioni esplosive”.

Verso la fine del 1917 e il principio del 1918 Il mistero compiuto si distribuiva in numero crescente. Adirato, il clero asserì falsamente che certe dichiarazioni di questo libro fossero di natura sediziosa. Erano decisi a “colpire” la Società Torre di Guardia e, come i capi religiosi giudei quando Gesù fu sulla terra, essi volevano che a far questo per loro fosse lo stato. (Si paragoni Matteo 27:1, 2, 20). Gli ecclesiastici sia cattolici che protestanti rappresentarono falsamente gli studenti biblici come al servizio del governo tedesco. Per esempio, riferendosi all’opera dell’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici, ente legale del popolo di Dio, il dott. Case della Scuola Teologica dell’Università di Chicago pubblicò questa dichiarazione: “Ogni settimana si spendono duemila dollari per divulgare la loro dottrina. Da dove venga il denaro non si sa; ma c’è un forte sospetto che provenga da fonti tedesche. A mio giudizio, i fondi sarebbero un profittevole campo di investigazione governativa”.

“Questo, rafforzato da accuse simili di altri ecclesiastici nominali, evidentemente influì sull’azione di agenti del servizio segreto dell’esercito che presero i registri del tesoriere della Società”, disse La Torre di Guardia (inglese) del 15 aprile 1918. Essa proseguì: “Senza dubbio le autorità hanno pensato di trovare qualche prova per confermare l’accusa che la nostra Società lavori per gli interessi del governo tedesco. Naturalmente, i registri non rivelano nulla del genere. Tutto il denaro usato dalla nostra Società è offerto da quelli che si interessano esclusivamente della predicazione del Vangelo di Gesù Cristo e del suo regno”. La pubblicità fatta dai giornali di tutta la nazione sul sequestro dei registri della Società tendeva a suscitare sospetti.

Il 12 febbraio 1918 fu una data segnata per il popolo di Dio nel Canada. La Società Torre di Guardia fu allora messa al bando in tutto quel paese. Un dispaccio della pubblica stampa dichiarò: “Il segretario di stato, secondo i regolamenti per la censura della stampa, ha emanato l’ordine che proibisce nel Canada il possesso di parecchie pubblicazioni, fra cui è il libro pubblicato dall’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici intitolato ‘Studi sulle Scritture — Il mistero compiuto’, in genere noto come pubblicazione postuma del pastore Russell. È pure proibita nel Canada la divulgazione del ‘Mensile degli Studenti Biblici’, pure stampato da questa Associazione nella sua sede di Brooklyn, in New York. Il possesso di qualsiasi libro proibito espone il possessore a un’ammenda non superiore a 5.000 dollari e a cinque anni di prigione”.

Perché fu emesso il bando? Il Tribune di Winnipeg, nel Manitoba, fece luce su ciò, dicendo: “Si asserisce che le pubblicazioni messe al bando contengano dichiarazioni sediziose e contrarie alla guerra. Brani di uno dei più recenti numeri del ‘Mensile degli studenti biblici’ furono denunciati dal pulpito alcune settimane fa dal rev. Charles G. Paterson, pastore della chiesa di S. Stefano. Il procuratore generale Johnson mandò a chiedere in seguito al rev. Paterson una copia della pubblicazione. Si crede che il diretto risultato sia l’ordine del censore”.

Non molto tempo dopo il bando di ispirazione clericale del Canada, divenne evidente la natura internazionale della cospirazione. Nel febbraio del 1918 il servizio segreto dell’esercito degli Stati Uniti della città di New York cominciò a investigare sulla sede della Società Torre di Guardia. Non solo era stato falsamente dichiarato che la Società fosse in contatto col nemico tedesco; era stato anche menzogneramente detto al governo degli Stati Uniti che la sede principale della Società a Brooklyn fosse un centro per trasmettere messaggi al regime tedesco. Infine la stampa pubblica riferì che agenti governativi si erano impadroniti di un apparecchio radio installato nella casa Betel e pronto per l’uso. Ma quali erano i fatti?

Nel 1915 fu data a C. T. Russell una piccola radio ricevente. Personalmente egli non se ne interessò troppo, ma fu messa un’antenna sul tetto della casa Betel e ad alcuni fratelli più giovani fu data l’opportunità di imparare a far funzionare l’apparecchio. Tuttavia, non avevano molto successo nel captare le trasmissioni. Quando gli Stati Uniti stavano per entrare in guerra si richiese che tutti gli apparecchi radio fossero smontati. Quindi l’antenna fu tolta e l’asta fu segata e usata per altri scopi, mentre l’apparecchio stesso fu accuratamente imballato e messo via nello studio artistico della Società. Non era stato affatto usato per più di due anni quando in una conversazione con un componente della famiglia Betel fu detto a due uomini del servizio segreto che c’era l’apparecchio radio. Essi furono accompagnati sul tetto e fu mostrato loro dov’era in precedenza. Quindi fu mostrato loro l’apparecchio stesso, tutto imballato. Dietro consenso, questi uomini lo portarono via perché non c’era modo di usarlo alla Betel. L’apparecchio era solo una radio ricevente, non trasmittente. Nella Betel non ci fu mai un apparecchio per la diffusione di messaggi. Era quindi impossibile trasmettere notizie in qualsiasi luogo.

Opposizioni e pressioni continuarono ad aumentare contro il popolo di Geova. Il 24 febbraio 1918 J. F. Rutherford pronunciò a Los Angeles, in California, una conferenza pubblica a un uditorio di 3.500 persone. La mattina dopo il Tribune di Los Angeles stampò sulla conferenza un articolo di un’intera pagina. Questo suscitò l’indignazione degli ecclesiastici locali. Il lunedì mattina l’associazione dei ministri tenne una riunione e mandò il suo presidente ai direttori del giornale, richiedendo di spiegare perché avevano pubblicato tante notizie sulla conferenza. Il giovedì seguente il servizio segreto dell’esercito si impossessò della sede degli studenti biblici di Los Angeles e prese anche molte pubblicazioni della Società.

Il lunedì 4 marzo 1918 ci fu a Scranton, in Pennsylvania, l’arresto di Clayton J. Woodworth (uno dei compilatori del Mistero compiuto) e di parecchi altri fratelli. Essi furono falsamente accusati di cospirazione e sottoposti a cauzione in attesa di comparire in giudizio a maggio. Per giunta, mentre dall’esterno aumentava rapidamente la pressione contro la Società, più di venti studenti biblici furono detenuti in campi dell’esercito e in prigioni militari perché era stata loro negata l’esenzione militare. Alcuni di essi furono processati dalla corte marziale e condannati a lunghi periodi di detenzione. Il 14 marzo 1918 il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti definì la distribuzione del Mistero compiuto una violazione della legge sullo spionaggio.

Una controffensiva da parte del popolo di Dio era necessaria. Si doveva smascherare l’opposizione fomentata dal clero contro l’opera cristiana degli studenti biblici. Quindi, il 15 marzo 1918 la Società Torre di Guardia presentò un volantino di due pagine del formato di una rivista, Notizie del Regno N. 1. Aveva l’intrepida intestazione “Intolleranza religiosa — I seguaci del pastore Russell perseguitati perché dicono la verità al popolo — Il trattamento degli studenti biblici sa di ‘Medio Evo’”. Questo volantino smascherava in effetti la persecuzione di ispirazione clericale contro i cristiani testimoni di Geova in Germania, Canada e Stati Uniti. Se ne distribuirono milioni di copie.

È interessante che questo volantino diceva: “Riconosciamo che il governo degli Stati Uniti, essendo un’istituzione politica ed economica, ha, secondo la sua legge fondamentale, il potere e l’autorità di dichiarare guerra e di fare la leva dei suoi cittadini per il servizio militare. Noi non abbiamo nessuna intenzione di interferire in nessun modo con la leva o la guerra. Il fatto che alcuni dei nostri membri hanno cercato di valersi della protezione della legge è stato usato come un altro mezzo di persecuzione”.

Il volantino Notizie del Regno N. 2 fu pubblicato il 15 aprile 1918. La sua rimarchevole intestazione diceva: “‘Il mistero compiuto’ e perché soppresso”. Al sottotitolo “C’è lo zampino degli ecclesiastici”, questo volantino mostrava che il clero incoraggiava gli uffici governativi ad angariare la Società, fare arresti, opporsi al Mistero compiuto ed esercitare pressione sugli studenti biblici perché tagliassero certe pagine (247-253) da quel volume. Inoltre, il volantino spiegava perché gli ecclesiastici si opponevano ai servitori di Geova, ed esso ne chiariva la posizione riguardo alla guerra e anche la credenza sulla vera chiesa.

Fu messa in circolazione una petizione inerente alla distribuzione di queste Notizie del Regno. Indirizzata al presidente degli Stati Uniti, Wilson, essa diceva: “Noi, sottoscritti Americani, sosteniamo che ogni interferenza del clero nell’indipendente studio della Bibbia è intollerante, antiamericana e anticristiana; e qualsiasi tentativo di unire la chiesa e lo stato è radicalmente errato. Nell’interesse della libertà e della libertà religiosa, protestiamo solennemente contro la soppressione del Mistero compiuto, e rivolgiamo al governo la petizione di annullare ogni restrizione relativa al suo uso, affinché sia permesso al popolo di acquistare, vendere, avere e leggere questa pubblicazione per lo studio della Bibbia senza interferenza o molestia”.

Il 1° maggio 1918, solo sei settimane dopo la presentazione delle prime Notizie del Regno, fu distribuito il volantino Notizie del Regno N. 3, recante l’intestazione “Infuriano due grandi battaglie, certa la caduta dell’autocrazia” e il sottotitolo “La strategia satanica condannata al fallimento”. Questo numero parlava del Seme della Promessa contro il seme di Satana il Diavolo. (Gen. 3:15) Tracciava lo sviluppo dell’anticristo dalla sua nascita alle opere attuali del clero cattolico e protestante. Intrepidamente questo volantino mostrava come il Diavolo impiegava tali agenti nello sforzo di distruggere sulla terra il rimanente degli unti seguaci di Gesù Cristo.

Per distribuire i numeri delle Notizie del Regno che allora si stampavano ci voleva coraggio. Alcuni studenti biblici furono arrestati. A volte le provviste delle Notizie del Regno erano temporaneamente confiscate. Benché si trovassero in un crogiuolo di opposizione e persecuzione, i servitori di Geova si mantennero fedeli a Dio e continuarono a compiere la loro opera cristiana.

COMMESSE ATROCITÀ

Mentre aumentava l’opposizione da parte del clero e dei laici, furono commesse atrocità contro i servitori di Geova. Facendo un rapporto parziale delle incredibili persecuzioni subìte dagli studenti biblici, una successiva pubblicazione della Società Torre di Guardia in parte diceva:

“Il 12 aprile 1918 a Medford, nell’Oregon, E. P. Taliaferro fu assalito dalla turba e cacciato dalla città per aver predicato il vangelo e George R. Maynard fu spogliato, coperto di vernice e cacciato dalla città per avere permesso nella sua casa uno studio biblico. . . .

“Il 17 aprile 1918 a Shawnee, nell’Oklahoma, G. N. Fenn, George M. Brown, L. S. Rogers, W. F. Glass, E. T. Grier e J. T. Tull furono messi in carcere. Durante la causa il pubblico ministero disse: ‘All’inferno la vostra Bibbia; dovreste essere all’inferno con la schiena spezzata; dovreste essere impiccati’. Quando G. F. Wilson, di Oklahoma City, tentò di agire come legale per la difesa, egli pure fu arrestato. A ciascuno fu inflitto il pagamento di un’ammenda di 55 dollari e delle spese; reato: distribuzione di letteratura protestante. Dopo il processo il giudice incoraggiò l’azione delle turbe, ma le turbe furono frustrate.

“Il 22 aprile 1918 a Kingsville, nel Texas, L. L. Davis e Daniel Toole furono inseguiti da una turba capeggiata dal sindaco e da un giudice della contea e in seguito presi e messi in carcere senza mandato di arresto. Davis fu costretto a lasciare il suo posto di lavoro. Nel maggio 1918 a Tecumseh, nell’Oklahoma, J. J. May fu preso e messo in carcere per tredici mesi in un istituto per malati di mente per ordine di un giudice, dopo essere stato minacciato e maltrattato. La sua famiglia non fu avvertita di ciò che gli era stato fatto. . . .

“Il 17 marzo 1918 a Grand Junction, nel Colorado, un’adunanza di studio biblico fu interrotta da una turba composta da sindaco, noti giornalisti e altri preminenti uomini d’affari. . . .

“Il 22 aprile 1918 a Wynnewood, nell’Oklahoma, Claud Watson fu prima messo in carcere e quindi deliberatamente ceduto a una turba composta da predicatori, uomini d’affari e alcuni altri che lo abbatterono, lo fecero frustare da un negro e, quando si fu in parte ripreso, lo fecero frustare di nuovo. Quindi gli versarono su tutto il corpo catrame e piume, strofinandogli il catrame sui capelli e sul cuoio capelluto. Il 29 aprile 1918 a Walnut Ridge, nell’Arkansas, W. B. Duncan, sessantunenne, Edward French, Charles Franke, il sig. Griffin e la sig.ra D. Van Hoesen furono messi in carcere. La turba irruppe nel carcere facendo uso del linguaggio più abietto e osceno, li frustarono, li coprirono di catrame e di piume e li cacciarono dalla città. Duncan fu costretto a camminare per quarantuno chilometri fino alla sua casa e si rimise a stento. Griffin fu praticamente accecato e alcuni mesi dopo morì come conseguenza dell’aggressione”.

Dopo tutti questi anni, T. H. Siebenlist ricorda bene ciò che accadde a suo padre a Shattuck, nell’Oklahoma. Egli scrive:

“Nel settembre del 1917 io cominciai a frequentare la scuola e tutto andò bene fin verso marzo quando si richiese che tutti gli scolari acquistassero uno spillo della Croce Rossa. Io portai la nota a mezzogiorno. Mio padre era al lavoro e mia madre a quel tempo sapeva leggere solo il tedesco. Comunque, il fratello Howlett, un fratello pellegrino, visitava la ‘classe’ e si occupò della questione. Non fu comprato nessuno spillo!

“Fu poco dopo ciò che gli agenti prelevarono mio padre dal lavoro e cercarono di fargli calpestare il libro Il mistero compiuto e salutare la bandiera, questo proprio nella via principale di Shattuck. Egli fu portato in carcere . . .

“Poco tempo dopo mio padre fu preso di nuovo e trattenuto per altri tre giorni. Questa volta gli diedero pochissimo da mangiare. Il suo rilascio fu questa volta un’altra storia. Verso mezzanotte tre uomini simularono un’‘irruzione’ nel carcere. Misero un sacco sulla testa di mio padre e lo fecero marciare a piedi nudi fino all’estremità ovest della città. Questo era un terreno scabroso e pieno di solani spinosi. Qui lo spogliarono fino alla cintola e lo frustarono con una frusta da calesse che aveva una punta metallica. Quindi gli misero addosso catrame caldo e piume e lo lasciarono per morto. Egli cercò di alzarsi e camminare e di trascinarsi intorno alla città verso sud-est. Quindi intendeva dirigersi a nord e verso casa. Ad ogni modo, un suo amico lo trovò e lo portò a casa. Quella notte io non lo vidi, ma per mia madre fu un colpo terribile, specialmente perché c’era un piccolo bambino in casa, e quando la nonna Siebenlist lo vide svenne. Mio fratello John era nato solo alcuni giorni prima che accadesse tutto questo. Comunque, mia madre sopportò molto bene tutta la tensione, non perdendo mai di vista il potere protettivo di Geova. . . .

“La nonna e la zia Katie, sorellastra di mio padre, cominciarono a curarlo per riportarlo in vita. Catrame e piume erano penetrati nella sua carne; usarono dunque grasso d’oca per guarire le ferite e gradualmente il catrame venne via. . . . Mio padre non vide mai le loro facce, ma riconobbe le loro voci e sapeva chi erano stati i suoi assalitori. Non lo disse mai loro. Infatti, a volte era difficile fargliene parlare. Tuttavia, si portò quelle cicatrici fino alla tomba”.

“CAUTI COME SERPENTI”

Il bando contro Il mistero compiuto e certe altre pubblicazioni cristiane pose i servitori di Geova in difficili circostanze. Dovevano tuttavia fare il lavoro che Dio aveva loro affidato ed essi lo compirono, mostrandosi “cauti come serpenti e innocenti come colombe”. (Matt. 10:16) Conformemente, a volte le pubblicazioni per lo studio biblico venivano nascoste in vari luoghi, forse in una soffitta, o in una fosse del carbone, sotto le tavole del pavimento o nei mobili.

Il fratello C. W. Miller ci narra questo: “Poiché in questo tempo la nostra casa era la locale sede degli studenti biblici, i fratelli venivano di notte in autocarro a portare letteratura e noi nascondevamo le scatole dei libri in un pollaio, mimetizzato con galline rosse di razza Rhode Island e foglie”.

Rammentando un incidente che avvenne in quei giorni, il fratello D. D. Reusch scrive: “A casa della famiglia Reed, i libri erano conservati fuori dalla vista, all’esterno nella parte posteriore della casa, e, mentre veniva la polizia, i Reed trattennero il fiato allorché si avvicinò al nascondiglio. Proprio allora cadde dal tetto una grande quantità di neve, coprendo completamente quel posto”.

“PROGETTA AFFANNO MEDIANTE DECRETO”

Secoli fa il salmista chiese: “Si alleerà con te il trono che causa avversità mentre progetta affanno mediante decreto?” (Sal. 94:20) I servitori di Geova ubbidiscono sempre a tutte le leggi delle nazioni che non sono in contrasto con le leggi di Dio. Ma, come ci sarebbe da attendere, quando c’è un conflitto tra le richieste dei semplici uomini e le leggi di Dio, i cristiani assumono l’atteggiamento apostolico di “ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. (Atti 5:29) A volte leggi buone sono applicate in modo errato nello sforzo di fermare la loro opera. In altri casi, i nemici riescono a far approvare decreti a danno del popolo di Dio.

La legge sul servizio militare obbligatorio fu approvata dal Congresso degli Stati Uniti il 15 giugno 1917. Imponeva la coscrizione degli uomini abili ma concedeva anche l’esenzione agli uomini che, a causa delle credenze religiose, non potevano prendere parte alla guerra. Da tutto il paese molti giovani scrissero alla Società Torre di Guardia chiedendo al giudice Rutherford quale condotta dovevano tenere. Riguardo a ciò egli in seguito disse: “Molti giovani del paese mi chiesero quale condotta dovevano tenere a questo riguardo. In ogni caso ai giovani che lo chiedevano davo consiglio in questo senso, cioè: ‘Se in coscienza non puoi prendere parte alla guerra, il Comma 3 della legge sul servizio militare obbligatorio stabilisce che tu presenti una domanda per l’esenzione. Ti dovresti far registrare e dovresti presentare una domanda di esenzione, spiegando la ragione, e il consiglio di leva trasmetterà la tua domanda’. Non diedi mai loro più che il consiglio di valersi della legge del Congresso. Insistei sempre che ogni cittadino doveva ubbidire alla legge del paese finché quella legge non era in contrasto con la legge di Dio”.

All’epoca della prima guerra mondiale venne alla luce una netta cospirazione contro i servitori di Geova. Per promuoverla, nel 1917 molti ecclesiastici tennero una conferenza a Filadelfia, in Pennsylvania. Lì nominarono un comitato perché andasse alla capitale della nazione, Washington, nel Distretto di Columbia, a insistere sulla revisione della legge sul servizio militare obbligatorio e della legge sullo spionaggio. Il comitato andò al Dipartimento della Giustizia. Su richiesta degli ecclesiastici, un membro del dipartimento, John Lord O’Brian, fu scelto per preparare un emendamento alla legge sullo spionaggio e farlo presentare al Senato degli Stati Uniti. Questo emendamento stabiliva che ogni reato commesso in violazione della legge sullo spionaggio doveva essere dibattuto da una corte militare e che ai colpevoli si doveva infliggere la pena di morte. Comunque, la proposta di legge non fu approvata.

Un provvedimento noto come “Emendamento France” fu presentato al tempo in cui il Congresso si accingeva a emendare la legge sullo spionaggio. Questo emendamento esentava dal provvedimento della legge qualsiasi persona che dichiarasse “ciò che è vero, con buoni motivi e per fini giustificabili”.

Comunque, il 4 maggio 1918 il senatore Overman fece inserire nel Congressional Record (4 maggio 1918, pagine 6052, 6053) un appunto del procuratore generale. In parte, esso dichiarava:

“L’opinione del servizio segreto dei militari è interamente contraria all’emendamento alla legge sullo spionaggio nel senso che il comma 3, I Titolo, non si applicherà a quelli che dichiareranno ‘ciò che è vero, con buoni motivi e per fini giustificabili’.

“L’esperienza insegna che un tale emendamento annullerebbe in notevole grado il valore della legge e farebbe di ogni processo un dibattito accademico su enigmi insolubili circa ciò che è vero. I motivi umani sono troppo complicati per essere discussi, e la parola ‘giustificabili’ è troppo elastica per essere di uso pratico. . . .

“Uno dei più pericolosi esempi di questa sorta di propaganda è il libro chiamato ‘Il mistero compiuto’, opera scritta con linguaggio estremamente religioso e distribuita in enorme numero. Il suo unico effetto è quello di indurre i soldati a screditare la nostra causa e a ispirare in patria un sentimento di resistenza alla leva.

“Le Notizie del Regno, di Brooklyn, stampano una petizione che chiede di abrogare le restrizioni sul ‘Mistero compiuto’ e su opere simili, ‘così che sia permesso al popolo di acquistare, vendere, avere e leggere questa pubblicazione per lo studio della Bibbia senza interferenza o molestia’. L’approvazione di questo emendamento riaprirebbe i nostri campi a questa velenosa influenza.

“L’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici pretende di avere i motivi più religiosi, tuttavia abbiamo riscontrato che la sua sede principale è stata da molto tempo denunciata come il ritrovo di agenti tedeschi. . . .

“L’approvazione di questo emendamento indebolirebbe grandemente l’efficienza americana e non aiuterebbe altri che il nemico. In guerra contano i risultati, non i motivi, perciò la legge e i suoi esecutori dovrebbero preoccuparsi di procurare risultati desiderabili e impedire quelli pericolosi, lasciando i motivi alla misericordia dei giudici o alla prospettiva degli storici”.

Come conseguenza di questi sforzi del Dipartimento della Giustizia, l’emendata legge sullo spionaggio fu approvata il 16 maggio 1918 senza l’“Emendamento France”.

“SAPPIAMO COME PRENDERVI, E VI PRENDEREMO!”

Verso questo tempo, alcuni giovani associati agli studenti biblici ricevettero la chiamata per il servizio militare e, come obiettori di coscienza, furono mandati al Campo Upton di Long Island, in New York. Questo campo era al comando del generale James Franklin Bell. Egli visitò J. F. Rutherford nel suo ufficio e cercò di indurlo a dare istruzione a questi uomini perché facessero qualsiasi servizio Bell assegnasse loro, sia in marina che altrove. Rutherford si rifiutò. Il generale insisté e infine Rutherford scrisse una lettera che, in sostanza, diceva: “Ciascuno di voi deve decidere per proprio conto se desidera fare l’attivo servizio militare o no. Fate ciò che considerate sia vostro dovere e ciò che è giusto alla vista di Dio Onnipotente”. Questa lettera non soddisfece affatto Bell.

Alcuni giorni dopo, J. F. Rutherford e W. E. Van Amburgh visitarono il generale Bell nel Campo Upton. Bell, alla presenza del suo aiutante di campo e di Van Amburgh, parlò a Rutherford della conferenza degli ecclesiastici tenuta a Filadelfia. Menzionò la loro scelta di John Lord O’Brian per presentare la questione al Senato, perché si prendesse in considerazione una proposta di legge secondo cui tutti i casi contro la legge sullo spionaggio sarebbero stati dibattuti dinanzi a una corte militare, e la pena sarebbe stata la morte. Il generale Bell “mostrò considerevole ardore”, secondo Rutherford, che riferì: “Davanti a lui era sulla sua scrivania un mucchio di carte, e con l’indice egli batté su queste e, rivolgendosi a me, con vero risentimento disse: ‘Quella proposta di legge non è stata approvata, perché Wilson l’ha impedito; ma noi sappiamo come prendervi, e vi prenderemo!’ A questa dichiarazione io risposi: ‘Generale, saprà dove trovarmi’”.

COLPO MORTALE AI “DUE TESTIMONI”

Dopo i primi di ottobre del 1914, gli unti seguaci di Cristo proclamavano che i Tempi dei Gentili erano finiti e che le nazioni si avvicinavano alla loro distruzione in Armaghedon. (Luca 21:24; Riv. 16:14-16) Questi figurativi “due testimoni” dichiararono questo messaggio di cordoglio alle nazioni per 1.260 giorni, o per tre anni e mezzo (dal 4/5 ottobre 1914 al 26/27 marzo 1918). Quindi il bestiale sistema politico del Diavolo fece guerra contro i “due testimoni” di Dio, infine ‘uccidendoli’ in quanto alla loro tormentosa opera di profetizzare “vestiti di sacco”, con gran sollievo dei loro nemici religiosi, politici, militari e giudiziari. (Riv. 11:3-7; 13:1) Questa era la profezia, e fu adempiuta. Ma come?

Il 7 maggio 1918 la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Orientale di New York emise un mandato di cattura per certi principali servitori della Società Torre di Guardia. Vi erano implicati il presidente J. F. Rutherford, il segretario-tesoriere W. E. Van Amburgh, Clayton J. Woodworth e George H. Fisher (i due compilatori del Mistero compiuto), F. H. Robison (componente del comitato di redazione de La Torre di Guardia), A. H. Macmillan, R. J. Martin e Giovanni DeCecca.

Proprio il giorno dopo, 8 maggio 1918, quelli di questo gruppo che erano alla Betel di Brooklyn furono arrestati. Infine furono tutti detenuti. Poco tempo dopo furono chiamati dinanzi alla Corte Federale sotto la presidenza del giudice Garvin. Tutti andavano incontro all’incriminazione precedentemente rinviata dal gran giurì, con l’accusa di

“(1, 3) Reato di avere illegalmente, delittuosamente e volontariamente indotto e tentato di indurre all’insubordinazione, alla slealtà e al rifiuto del servizio nelle forze militari e navali degli Stati Uniti d’America, in, per mezzo e con personali sollecitazioni, lettere, discorsi pubblici, distribuzione e divulgazione pubblica in tutti gli Stati Uniti d’America di un certo libro chiamato ‘Settimo Volume — STUDI SULLE SCRITTURE — Il mistero compiuto’; e di aver distribuito e divulgato pubblicamente in tutti gli Stati Uniti certi articoli presentati in opuscoli chiamati ‘MENSILE DEGLI STUDENTI BIBLICI’, ‘LA TORRE DI GUARDIA’, ‘NOTIZIE DEL REGNO’ e altri opuscoli non nominati, eccetera;

“(2, 4) Reato di avere illegalmente, delittuosamente e volontariamente ostacolato il reclutamento e l’iscrizione per il servizio di leva degli Stati Uniti quando gli Stati Uniti erano in guerra”.

Principalmente, l’incriminazione si basava su un paragrafo del Mistero compiuto. Esso diceva: “Nel Nuovo Testamento non si incoraggia in nessun luogo il patriottismo (un meschino odio contro altri popoli). In ogni luogo e sempre è proibito l’assassinio in ogni sua forma; eppure, sotto il manto del patriottismo i governi civili della terra esigono dagli uomini amanti della pace il sacrificio di se stessi e dei loro cari e il massacro dei loro simili, e lo acclamano come un compito richiesto dalle leggi del cielo”.

I fratelli Rutherford, Van Amburgh, Macmillan e Martin andarono incontro a una seconda incriminazione per traffico col nemico, in base all’asserzione che i dirigenti della Società avevano mandato 500 dollari al direttore della filiale svizzera della Società a Zurigo. Ciascun fratello accusato fu trattenuto fino al pagamento della cauzione di 2.500 dollari per ciascuna accusa. Essi furono rilasciati dietro pagamento della cauzione e si presentarono dinanzi alla corte il 15 maggio 1918. Il processo fu fissato per il 3 giugno 1918 nella Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Orientale di New York. I fratelli si dichiararono “non colpevoli” di entrambe le incriminazioni e si considerarono completamente innocenti di tutte le accuse.

Dato il sentimento manifestato nelle udienze preliminari, gli imputati presentarono deposizioni scritte e giurate in cui mostravano perché ritenevano che il giudice Garvin aveva pregiudizi contro di loro. A suo tempo, il giudice distrettuale degli Stati Uniti Harland B. Howe fu chiamato a presiedere il processo. Secondo A. H. Macmillan, sebbene gli imputati fossero inconsapevoli delle vedute di Howe, il governo era al corrente che egli “aveva speciale pregiudizio a favore dell’osservanza della legge e contro gli imputati accusati di averla violata”. Macmillan pure affermò: “Ma non fummo lasciati a lungo all’oscuro. Dalla prima riunione degli avvocati nelle aule giudiziarie prima dell’inizio del processo fu manifesta la sua animosità, ed egli indicò: ‘Darò a questi imputati tutto quello che si meritano’. Comunque, ora era troppo tardi perché i nostri avvocati presentassero una deposizione scritta e giurata circa il pregiudizio da parte del giudice”.

Macmillan disse che l’incriminazione come fu in origine dichiarata accusava gli imputati di aver fatto parte di una cospirazione in qualche tempo fra il 6 aprile 1917, quando gli Stati Uniti dichiararono guerra, e il 6 maggio 1918. Su richiesta il governo specificò che la data del presunto reato era fra il 15 giugno 1917 e il 6 maggio 1918.

SCENE NELL’AULA DELLA CORTE

Gli Stati Uniti erano in guerra. Un processo degli Studenti Biblici con l’accusa di sedizione richiamò quindi grande attenzione. Che dire del sentimento del pubblico? Era a favore di qualsiasi cosa promuovesse lo sforzo bellico. Fuori dell’aula della corte le bande suonavano e i soldati marciavano in giro nelle vicinanze della Sede della Divisione amministrativa di Brooklyn. Dentro l’aula della corte il processo si protrasse per quindici giorni, facendo accumulare una vera e propria montagna di testimonianze. Perché non entrare e vedere quello che accade?

A. H. Macmillan, uno degli imputati, ci aiuta a capire l’ambiente, poiché in seguito scrisse: “Durante il processo il governo disse che se una persona stava all’angolo della via e ripeteva il Pater noster con l’intenzione di scoraggiare gli uomini dall’arruolarsi nell’esercito, poteva essere mandato al penitenziario. Potete dunque vedere com’era facile interpretare le intenzioni. Essi pensavano di poter dire ciò che un’altra persona pensava, e agirono dunque contro di noi su tale base nonostante che attestassimo di non avere mai in nessun tempo cospirato di fare alcuna cosa per influire sulla leva e di non avere mai incoraggiato nessuno a farle resistenza. Tutto fu inutile. Certi capi religiosi della cristianità e i loro capi politici avevano deciso di prenderci. La procedura legale, con il consenso del giudice Howe, mirava al verdetto di colpevolezza, insistendo che il nostro motivo era non pertinente e che l’intenzione doveva dedursi dalle nostre azioni. Io fui ritenuto colpevole solo in base al fatto che avevo controfirmato un assegno, il cui scopo non poté essere determinato, e che avevo firmato una dichiarazione di fatto che fu letta dal fratello Rutherford a un’adunanza del consiglio. Anche allora non poterono provare che era la mia firma. L’ingiustizia di ciò ci aiutò in seguito nel nostro appello”.

A un certo punto, fu fatto giurare un ex dirigente della Società. Dopo aver guardato un documento che portava due firme, egli disse di riconoscere una come quella di W. E. Van Amburgh. Qui la Copia del Verbale dice:

“D. Le mostro il documento 31 perché lo identifichi, e le domando di guardare le due firme o supposte firme, di MacMillan e Va[n] Amburgh, e le chiedo prima in quanto a Van Amburgh, se a suo giudizio questa è una copia ciclostilata della sua firma. R. Penso di sì. La riconosco come tale.

“D. Quella del sig. MacMillan? R. Quella del sig. MacMillan non è così riconoscibile, ma penso che sia la sua firma”.

Riguardo alla difesa presentata da quelli che erano sotto processo, il fratello Macmillan in seguito scrisse:

“Dopo che il governo ebbe finito la sua argomentazione noi presentammo la nostra difesa. In sostanza mostrammo che la Società è un’organizzazione interamente religiosa; che i componenti accettano come princìpi del loro credo la sacra Bibbia come era spiegata da Charles Taze Russell; che C. T. Russell durante la sua vita scrisse e pubblicò sei volumi, Studi sulle Scritture, e già dall’inizio del 1896 promise il settimo volume che avrebbe trattato Ezechiele e Rivelazione; che sul suo letto di morte dichiarò che qualcun altro avrebbe scritto il settimo volume; che poco dopo la sua morte il comitato esecutivo della Società autorizzò C. J. Woodworth e George H. Fisher a scrivere e presentare il manoscritto perché fosse considerato senza nessuna promessa circa la pubblicazione; che il manoscritto su Rivelazione fu completato prima che gli Stati Uniti entrassero in guerra e che tutto il manoscritto sul libro intero (eccetto un capitolo sul Tempio) era nelle mani dello stampatore prima della promulgazione della Legge sullo Spionaggio; quindi, era impossibile che si facesse una cospirazione del genere in violazione della legge come asseriva l’accusa.

“Testimoniammo che non avevamo mai in nessun tempo fatto un complotto, un accordo o una cospirazione per compiere alcuna cosa riguardo alla leva o per interferire con il governo nel proseguimento della guerra, né avevamo alcun pensiero di farlo; che non avevamo mai avuto nessuna intenzione di interferire in nessuna maniera con la guerra; che la nostra opera era interamente religiosa e in nessun modo politica; che non avevamo sollecitato i componenti e non avevamo mai consigliato o incoraggiato nessuno a resistere alla leva; che le lettere scritte erano indirizzate a quelli che sapevamo erano dedicati cristiani che secondo la legge avevano diritto ai consigli; che non eravamo contrari a che la nazione andasse in guerra, me che come dedicati cristiani non potevamo impegnarci in un combattimento mortale”.

Ma non tutto ciò che si disse e si fece in quel processo fu aperto e chiaro. Macmillan in seguito riferì: “Alcuni dei nostri che assistevano al processo in seguito mi dissero che uno degli avvocati del governo era uscito nel corridoio, dove parlò a bassa voce con alcuni di quelli che avevano condotto l’opposizione entro la Società. Essi dissero: ‘Non lasciate andare quell’individuo [Macmillan]; è il peggiore del gruppo. Farà continuare le cose se non lo prendete con gli altri’”. Ricordate che in questo tempo uomini ambiziosi avevano cercato di assumere il controllo della Società Torre di Guardia. Non c’è da meravigliarsi se Rutherford in seguito avvertì i fratelli che erano stati lasciati alla Betel in incarichi di responsabilità: “Ci è stato riferito che sette i quali si sono opposti alla Società e alla sua opera durante l’anno passato hanno assistito al processo e hanno aiutato i nostri accusatori. Vi avvertiamo, diletti, di guardarvi dagli insidiosi sforzi di alcuni di loro di adularvi ora nel tentativo di impossessarsi della Società”.

Infine, dopo il lungo processo, giunse l’atteso giorno della decisione. Il 20 giugno 1918, verso le ore 17, la causa passò alla giuria. J. F. Rutherford in seguito ricordò: “La giuria esitò a lungo prima di emettere il verdetto. Infine il giudice Howe mandò loro parola che dovevano emettere un verdetto di ‘colpevolezza’, come ci disse in seguito uno dei giurati”. Dopo circa quattro ore e mezzo di deliberazione, alle 21,40 la giuria tornò con il verdetto: “Colpevoli”.

La sentenza fu emessa il 21 giugno. L’aula della corte era piena. Quando fu chiesto se avevamo qualche cosa da dire, gli imputati non risposero. Quindi ci fu la sentenza del giudice Howe. Adiratamente egli disse: “La propaganda religiosa che viene svolta da questi uomini è più dannosa di una divisione di soldati tedeschi. Non solo hanno messo in dubbio i funzionari legislativi del governo e il servizio segreto dell’esercito ma hanno denunciato i ministri di tutte le chiese. La loro punizione dovrebbe essere severa”.

Lo fu. Sette degli imputati furono condannati a ottanta anni nel penitenziario (venti anni per ciascuno dei quattro capi d’accusa, da scontare simultaneamente). La sentenza per Giovanni DeCecca fu differita, ma infine egli ricevette quarant’anni, o dieci anni per ciascuno degli stessi quattro capi d’accusa. Gli imputati dovevano scontare le loro condanne nel penitenziario statunitense di Atlanta, in Georgia.

Il processo era durato quindici giorni. Le testimonianze scritte erano state voluminose e i procedimenti spesso ingiusti. Infatti, fu dimostrato in seguito che il processo conteneva oltre 125 errori. Solo alcuni di questi furono necessari alla Corte d’Appello per condannare infine l’intera procedura come ingiusta.

“Andai e soffrii per tutto il tempo con i fratelli mentre erano sottoposti a questa ingiusta prova”, commenta James Gwin Zea, che fu presente come osservatore. Egli continua: “Mi sembra ancora di vedere il giudice che rifiuta al fratello Rutherford l’opportunità di difendersi. ‘La Bibbia non c’entra in questa corte’, fu il suo commento. Quella sera stetti col fratello M. A. Howlett nella Betel e verso le ventidue giunse la notizia che erano stati condannati. La sentenza su di loro fu emessa il giorno dopo”.

Nonostante che fossero stati ingiustamente dichiarati colpevoli e che fossero state loro inflitte severe condanne, il fratello Rutherford e i suoi associati furono impavidi. È interessante che il Tribune di New York del 22 giugno 1918 riferì: “Joseph F. Rutherford e sei altri ‘Russelliani’, colpevoli di aver violato la Legge sullo Spionaggio, sono stati condannati ieri a 20 anni nel penitenziario di Atlanta dalla sentenza del giudice Howe. ‘Questo è il giorno più felice della mia vita’, disse il sig. Rutherford mentre usciva dal tribunale per andare nel carcere, ‘scontare la punizione terrena per amore della propria credenza religiosa è uno dei più grandi privilegi che un uomo possa avere’. Una delle più strane dimostrazioni che l’ufficio del maresciallo della Corte Federale di Brooklyn abbia mai vista fu fatta dalle famiglie e dagli intimi amici dei condannati subito dopo che i prigionieri erano stati condotti nella sala del Gran Giurì. L’intero gruppo fece risuonare nel vecchio edificio il motivo ‘Benedetto il legame che ci unisce’. ‘È tutta volontà di Dio’, si dissero l’un l’altro con facce quasi raggianti. ‘Qualche giorno il mondo saprà ciò che tutto questo significa. Frattanto mostriamo gratitudine per la grazia di Dio che ci ha sostenuti in tutte le nostre prove, e attendiamo il grande Giorno che deve venire’”.

Mentre la causa era in appello, due volte i fratelli cercarono di ottenere la libertà provvisoria su cauzione ma incontrarono l’opposizione, prima del giudice Howe e in seguito del giudice Martin T. Manton. Nel frattempo, furono dapprima tenuti nel carcere di Raymond Street in Brooklyn, “la più sudicia buca in cui io sia mai entrato”, secondo A. H. Macmillan. Clayton J. Woodworth giocosamente lo chiamò “Hotel de Raymondie”. Quella spiacevole permanenza di una settimana fu seguita da un’altra settimana trascorsa nella prigione della città di Long Island. Infine, il quattro luglio, giorno dell’indipendenza degli Stati Uniti, gli uomini ingiustamente condannati furono inviati in treno al penitenziario di Atlanta, in Georgia.