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India

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L’India è una penisola meridionale del continente asiatico. A causa della sua estensione, questo vasto paese può ben chiamarsi un subcontinente.

L’India comprende un certo numero di divisioni fisiografiche. I monti settentrionali includono la catena dell’Himalaia con le sue vette coperte di neve che si innalzano a maestose altezze. Qui si trovano le sorgenti di sistemi fluviali come quello del Gange e quello del Brahmaputra.

Le Grandi Pianure si estendono di fronte all’Himalaia, allargandosi a entrambe le estremità per includere il fertile delta del Gange e il deserto semiarido del Rajasthan a ovest. La depressione del Gange che raccoglie le acque alluvionali è una delle zone più fertili della terra, e anche la seconda delle valli fluviali più densamente popolate del mondo.

Dal mare Arabico a ovest al golfo del Bengala a est si estende l’altopiano peninsulare, noto come il Deccan. La catena montuosa occidentale è famosa per la sua straordinaria grandiosità. La bellezza della creazione di Dio è manifesta nelle stupende vette e nelle cascate che scorrono in profonde gole scavate dal tempo. Un panorama di ripide valli verdeggianti si estende verso il basso a perdita d’occhio. Questa catena occidentale alimenta tre importanti fiumi, il Godavari, il Krishna e il Cauvery.

L’India ha una fauna ricca sia di animali selvatici che di animali domestici. Il raro leopardo delle nevi dimora sulla catena montuosa dell’Himalaia, mentre nelle foreste meridionali si trova l’elefante che viene impiegato per lavori pesanti. Nell’ovest è protetto il leone asiatico, sempre più raro, mentre la pantera si trova in quasi tutte le foreste. La tigre reale in diminuzione vaga nella maggioranza delle foreste indiane, ma i rinoceronti che vanno scomparendo sono ora liberi solo nel nord-est. In varie zone ci sono diverse specie di antilopi selvatiche, bufali, cani, iene, orsi, cervi e scimmie.

Fra gli animali domestici, i bufali d’acqua sono allevati specialmente per il latte. Per l’agricoltura sono ancora indispensabili i buoi. Come bestie da soma, sono impiegati anche gli asini.

POPOLAZIONE E RELIGIONE

La popolazione dell’India costituisce circa un settimo della razza umana ed è formata principalmente da sette rami razziali. Comunque i due gruppi principali sono il nordico con le sue distinte caratteristiche europee, che risiede nell’India settentrionale, e il dravidico di pelle scura e di costituzione esile, che abita nelle zone meridionali.

La Costituzione indiana riconosce quindici lingue ufficiali, la principale delle quali è l’hindi, che si afferma sia parlato da 181 milioni di persone. Tuttavia, i vari gruppi tribali ed etnici parlano circa 872 lingue e dialetti! Attualmente la lingua del commercio e dell’industria continua a essere l’inglese.

L’induismo è la più antica religione dell’India tuttora esistente. Vi prevalse quando l’impero di Persia si estese fino all’India nel sesto secolo avanti l’Èra Volgare. Altre religioni indigene sono il buddismo e il jainismo, che ebbero entrambi inizio verso il sesto secolo a.E.V., tempo in cui i Giudei erano in cattività a Babilonia. Più tardi, nel quindicesimo secolo della nostra Èra Volgare, fu fondato il sikhismo. Circa il 10 per cento della popolazione più povera è costituito da musulmani, che invasero la prima volta l’India nell’ottavo secolo E.V. Solo il 2,5 per cento dei 609 milioni di abitanti dell’India appartiene alle religioni della cristianità. Nel 1973 c’erano in India quasi quattordici milioni di cristiani nominali, una grande percentuale dei quali abita nel Kerala, nell’India meridionale.

IL VERO CRISTIANESIMO GIUNGE IN INDIA

Alcuni asseriscono che fu l’apostolo Tommaso a piantare i semi originali del vero cristianesimo in terra indiana. Ad ogni modo, questa è una semplice leggenda, priva di prove attendibili, nonostante il fatto che in un sobborgo della città di Madras ci sia una collinetta chiamata monte di S. Tommaso. Si suppone che l’apostolo vi subisse il martirio. Sulla sommità del colle vi è una cappella dedicata a lui. Se la leggenda fosse vera, si dovrebbe anche dire che Satana ebbe molto successo piantando “zizzanie” tra l’eccellente seme dei figli del Regno, poiché in quella parte dell’India meridionale è fiorito il cristianesimo apostata. — Matt. 13:24-30, 36-43.

Niente affatto leggendario è invece questo: Nel 1905, S. P. Davey, uno studente di scienze che era andato in America, conobbe Charles Taze Russell, primo presidente della Watch Tower Society. Dopo aver trascorso qualche tempo con lui studiando la Bibbia, Davey tornò quello stesso anno nella nativa provincia di Madras per intraprendervi l’opera del Regno. Predicando fra i suoi concittadini di lingua tamil, egli stabilì infine circa quaranta gruppi di studio biblico a Nagercoil e dintorni, nell’estrema punta meridionale della penisola indiana.

Lo stesso anno, A. J. Joseph, uno studente di ventun’anni, cominciò a cercare la verità della Bibbia. Joseph e i suoi genitori appartenevano alla comunità della Chiesa d’Inghilterra. I genitori avevano inculcato al giovane Joseph un profondo apprezzamento per la Bibbia. Egli era comunque pieno di domande. Essendo venuto in contatto con pubblicazioni avventiste, Joseph cercava più chiare spiegazioni della Bibbia. Era turbato dai dogmi della Trinità e del battesimo dei bambini, che né il padre né alcun altro di sua conoscenza potevano spiegare in maniera soddisfacente.

Il padre di Joseph gli suggerì di scrivere a P. S. Pulicoden, capo del movimento avventista nell’India meridionale, e di chiedergli se aveva dei libri che spiegassero la dottrina della Trinità. Pulicoden, per soddisfare la domanda di Joseph, gli mandò il volume di Charles T. Russell The At-one-ment Between God and Man. Questo libro permise al giovane Joseph di capire la verità circa la supremazia di Geova Dio, la relazione fra Geova e Suo Figlio, Gesù Cristo, e il significato dello spirito santo. Dopo aver letto questo volume della serie Studi sulle Scritture, e aver quindi ottenuto l’indirizzo della Società, non passò molto tempo che Joseph ebbe dall’America tutte le pubblicazioni di Russell. Divenne un lettore regolare della Torre di Guardia di Sion e Araldo della presenza di Cristo. Joseph cominciò inoltre a distribuire Il mensile degli studenti biblici e volantini simili.

All’inizio del 1906 la famiglia di Joseph abitava nei pressi della città di Kottayam, centro del commercio di spezie e della gomma nello stato reale del Travancore (Kerala). Con premura Joseph si mise a tradurre Il divin piano delle età (Volume I degli Studi sulle Scritture) nel nativo malayalam. Lo Studio XII e la sua “Carta delle età” furono quindi usati dal padre di Joseph e da suo cugino Oommen e dallo stesso giovane Joseph nella zelante divulgazione della verità biblica fra amici e parenti. Nei villaggi e nei dintorni delle piantagioni di riso e di palme da cocco, percorsero i campi infestati dalle zanzare e le giungle umide per parlare ad altri delle nuove verità che avevano trovate.

Verso la fine del 1906 Joseph contrasse una grave malattia polmonare. Seguendo il consiglio del medico, si trasferì nel clima più asciutto di Cuddapah, città del distretto orientale dello stato di Madras, 644 chilometri a nord-est della sua città. Qui, in una fertile valle fluviale fra i colli Velikonda e Palkonda, colse l’occasione di studiare intensamente la Bibbia. Ancor prima d’esser guarito, diffuse con entusiasmo la verità distribuendo volantini che il fratello Russell gli aveva inviati dall’America. Per far questo, Joseph perfino imparò il telugu, lingua locale della gente fra la quale ora viveva. Sia che prevalessero le piogge degli umidi monsoni o che dardeggiasse il sole cocente, in città e villaggi Joseph faticò per portare agli abitanti il messaggio del Regno.

UNA VISITA SIGNIFICATIVA

Avido lettore della Torre di Guardia, Joseph apprese che il fratello Russell, durante un viaggio intorno al mondo, nel 1912 si sarebbe recato in India e avrebbe visitato la città di Madras, per cui Joseph colse l’occasione di ascoltare Russell e di parlargli personalmente. A Madras il fratello Russell tenne una conferenza nella sala dell’YMCA e, benché il suo programma fosse pieno, concesse a Joseph un’intervista personale di due ore. In seguito a ciò fu posto in India un vero fondamento per la diffusione della verità biblica. Russell e quelli che viaggiavano con lui prepararono il terreno per la futura espansione facendo conferenze in tutta l’India, nella città religiosa di Benares, nella storica città di Lucknow, e a Trivandrum, Kottarakara, Nagercoil, Puram e Vizagapatam, come pure nei porti commerciali di Calcutta e Bombay.

Al suo arrivo a Trivandrum da Madras, Russell fu accolto alla stazione ferroviaria da S. P. Davey e inghirlandato in tipico stile indiano. Il rappresentante del governo britannico, detto Residente Politico, ricevette il fratello in modo ospitale e lo invitò a stare alla Residenza. Egli dispose che il primo presidente della Società tenesse un discorso nella Victoria Jubilee Town Hall della città. Russell parlò anche nel vicino villaggio chiamato Nyarakad, dove abitava Davey. In seguito il nome del villaggio fu cambiato e venne chiamato Russellpuram, che significa Luogo di Russell, ed è chiamato così fino a questo giorno.

Al maragià del Travancore giunse notizia di queste adunanze ed egli invitò C. T. Russell al palazzo reale. Il governante indù trattò Russell con molto rispetto e chiese una sua fotografia. In seguito il ritratto del fratello Russell fu esposto nel palazzo del maragià. Russell dispose inoltre che si offrissero al maragià i sei volumi degli Studi sulle Scritture ed anche la Bibbia.

Più a sud, a Nagercoil, il fratello Russell fu accolto e inghirlandato dal fratello Joshua Jacob. La conferenza biblica di Russell fece molto scalpore fra i fedeli della Missione di Londra. Ecco cosa accadde in seguito, come ricorda il fratello Jacob: “Un giorno stavo pronunciando un discorso appena fuori della chiesa quando un attaccabrighe mi stese a terra con un pugno. Mi rialzai e dissi: ‘Noi proclamiamo il secondo avvento del Messia e voi non dovreste trattarci in questo modo’. In conseguenza di questo tafferuglio avemmo l’opportunità di aiutare alcuni fedeli della Missione di Londra a venire nella verità”.

Qualche tempo dopo questi avvenimenti S. P. Davey si diede al bere. Aveva acquistato una proprietà per tenervi le adunanze col denaro datogli dal fratello Russell. Ma trovandosi in difficoltà finanziarie, vendette la proprietà a una missione religiosa locale. Quelli che aveva radunati nelle classi di studio biblico furono dispersi. La maggior parte di loro tornò alla propria chiesa. Altri però rimasero fedeli e si unirono al fratello Joseph nell’opera del Regno.

IL TRAVANCORE ODE IL MESSAGGIO DEL REGNO

Nel frattempo C. T. Russell aveva invitato Joseph a intraprendere l’opera di proclamare la buona notizia come una carriera a tempo pieno. Egli aveva salute cagionevole e modestamente riconosceva le proprie limitazioni. Inoltre, era una difficile decisione quella di lasciare l’impiego secolare in un ufficio del governo locale. Molto timidamente Joseph accettò l’invito del fratello Russell. Come Geremia nell’antichità, si sentiva incapace di sostenere tale carico di responsabilità. — Ger. 1:4-8.

Joseph chiese aiuto e l’ottenne. Il fratello R. R. Hollister degli Stati Uniti fu incaricato di svolgere l’opera in India e vi giunse nel 1912. Lui e Joseph insieme formularono un piano per la traduzione delle pubblicazioni della Società in malayalam, per poterle distribuire nello stato del Travancore, ricco di palme da cocco.

La loro prima produzione fu “I segni dei tempi”, tratta dal Mensile degli studenti biblici. Hollister incaricò Joseph di fornire una quantità di questi volantini a un certo fratello Devasahayam di Neyyattinkara, centro della produzione del riso circa sedici chilometri a sud-est di Trivandrum. Devasahayam era un rappresentante della Società nel Travancore.

Viaggiando su un carro trainato da buoi, Joseph distribuì i volantini durante il viaggio. I buoi lo portarono lentamente lungo stradine tortuose che costeggiavano le risaie dal verde brillante. Attraversarono piantagioni di areca, e Joseph sopportava con pazienza il ronzio degli insetti e il caldo soffocante, mentre diffondeva di continuo verità liberatrici agli appartenenti alla cristianità. Guadando i numerosi fiumi del Travancore e costeggiando le lagune fiancheggiate da palme, Joseph si diresse ancor più a sud attraverso questa regione pittoresca, diffondendo la “parola della vita”, finché alla fine raggiunse Devasahayam a Neyyattinkara. — Filip. 2:14-16.

Il Travancore vantava il minor numero di analfabeti di tutta l’India. Questo era forse dovuto al fatto che molte missioni culturali della cristianità erano fiorenti fra la popolazione di lingua malayalam. Fra i pescatori della costa, i coltivatori di riso delle pianure, i braccianti delle piantagioni di tè, i legnaioli che lavoravano il tek e fra i produttori di gomma, i programmi educativi delle missioni avevano prodotto un maggior numero di cristiani nominali in questo stato che in qualsiasi altro stato dell’India. Siccome il Travancore e lo stato confinante di Madras erano un campo fertile per la divulgazione delle verità bibliche, la nostra opera avanzava. Ma Joseph non era soddisfatto; chiese altro aiuto, poiché il fratello Hollister non si era stabilito in India in modo permanente.

Il fratello Russell invitò A. A. Hart di Londra e S. J. Richardson, colportore a Singapore, a trasferirsi in India. Quindi, all’arrivo di Hart nel 1913, Joseph e lui si misero in viaggio per visitare Devasahayam a Neyyattinkara, e i tre fecero piani per l’incremento dell’opera. Comunque, Devasahayam non perseverò, e non si è mai saputo che cosa facesse delle pubblicazioni fornitegli. Ma sembra che fosse come tanti “evangelisti” indipendenti in India: cercava persone che seguissero lui, invece di guidarle a Cristo. La sua opera finì nel nulla.

Il fedele fratello Joseph e il suo compagno, fratello Hart, si stabilirono temporaneamente a Tiruvella, nel Travancore settentrionale, da dove potevano raggiungere la parte settentrionale dello stato. In quei giorni l’opera consisteva principalmente nel distribuire volantini e nel pronunciare discorsi pubblici sul “Divin piano delle età”. L’opera progrediva bene, particolarmente nella regione settentrionale. Nel frattempo il fratello Richardson arrivò da Singapore e iniziò l’opera nella città di Madras. Egli predicò principalmente fra la comunità anglo-indiana di lingua inglese che non era analfabeta e si professava già cristiana. Così nel 1913 si formò nella città di Madras un piccolo gruppo di studio biblico.

Nel Travancore l’opera progrediva rapidamente, seppure fra molta opposizione. Discorsi pubblici venivano pronunciati in quasi tutti i centri cosiddetti “cristiani” e nelle città principali. In breve tempo si formarono piccoli gruppi di studio biblico in molte località. Ma presto sarebbe scoppiata la prima guerra mondiale.

Nell’eventualità della possibile interruzione delle comunicazioni con l’America e l’Europa a motivo della guerra, Hart e Richardson furono richiamati in Inghilterra nel novembre 1914. Joseph, pieno di zelo ed entusiasmo, fece del suo meglio per continuare da solo, me ben presto cominciò di nuovo a chiedere aiuto esterno. Il fratello Russell invitò allora Hart di Londra a ritornare in India. Dopo il suo arrivo nel luglio del 1916 il fratello Hart si recò nelle province settentrionali del paese, distribuendo pubblicazioni per lo studio biblico in inglese particolarmente fra gli Anglo-Indiani. Questi discendenti di stirpe britannica erano cristiani di nome in ciò che credevano e nel modo di vivere.

IMPORTANTI “PRIME”

Nel 1916 i fratelli disposero di tenere la prima assemblea del popolo di Geova in India. Si tenne in dicembre nella città di Tiruchchirappalli, nella parte meridionale dello stato di Madras. Il fratello Hart organizzò questa assemblea degli “Studenti Biblici” per tutta l’India. Almeno quattro amici vennero dall’isola di Ceylon, e vi furono un totale di trentacinque presenti a quello storico avvenimento.

A quel tempo si usavano estesamente le diapositive del Dramma Eureka dal Fotodramma della Creazione prodotto dalla Watch Tower Society. Molti in India videro questa presentazione visiva del proposito di Dio per la terra e per l’uomo. In quei giorni, naturalmente, l’impiego dell’elettricità non era diffuso come oggi. Quindi le diapositive erano proiettate per mezzo di generatori ad acetilene.

Si pubblicarono molti volantini su “Dove sono i morti?” e “Il ritorno del nostro Signore”. I fratelli furono entusiasti, inoltre, di avere la traduzione in malayalam del libro Il divin piano delle età in un volume. Numerose persone di cuore onesto che appartenevano alle chiese si destarono spiritualmente e si radunarono nelle classi di studio biblico in tutti i villaggi. Lungo la pianura costiera del Travancore, questi piccoli gruppi sorsero in località come Kottayam, Ayamanam, Chingavanam, Talapady, Meenadom, Ayerkunnam, Kanghazha, Valiyamala e Neermankuzhy. Infatti quella di Meenadom è stata la prima congregazione dei Testimoni di Geova stabilita in India.

OPPOSIZIONE E BANDO

Dopo la pubblicazione del Mistero compiuto nel 1917 cominciarono davvero le prove. A. A. Hart cominciò ad opporsi alla stessa opera che aveva contribuito ad iniziare. Alcuni credenti locali del Travancore inciamparono a causa del Mistero compiuto e presero le parti di Hart. Egli pubblicò una lettera aperta agli “Studenti Biblici” del Travancore e vi tornò egli stesso per cercare di persuadere i fratelli a sostenerlo nell’opposizione alla Watch Tower Society. Alcuni si allontanarono e seguirono la direttiva di Paul S. L. Johnson degli Stati Uniti, che aveva capeggiato una rivolta simile in quella nazione. Ma, in generale, questi tentativi non produssero gravi disordini in India.

Comunque l’opposizione venne da un’altra fonte. Quando nel 1918 il fratello Rutherford e i suoi collaboratori furono arrestati e imprigionati negli Stati Uniti dietro falsa accusa di sedizione, la notizia giunse ai giornali indiani. Di conseguenza il governo britannico cominciò a perseguire i nostri fratelli in India.

A. A. Hart, pur essendo sleale alla Società, stava completando un giro di predicazione a Ceylon e nell’India meridionale. Giunto a casa del fratello Joseph a Kottayam (Travancore), gli fu notificato un mandato di comparizione del locale maragià. In base alle istruzioni delle autorità britanniche, si richiedeva che Hart lasciasse il paese entro sette giorni. Egli andò in Australia. I libri della Watch Tower Society furono messi al bando, ma si cercò di nascondere quelli in deposito.

Nondimeno, durante il bando, l’opera del Regno continuò a progredire. Fu in questo tempo, nel 1919, che il fratello K. K. Ipe venne in contatto con la verità. Ipe era indù e vide per la prima volta una Bibbia quando frequentava la scuola di una missione. Aveva avuto a che fare anche con l’organizzazione dei “Fratelli”. Ma quando udì la verità a Kottayam, riconobbe la voce del “pastore eccellente” e “consacrò” o dedicò la sua vita a Geova. — Giov. 10:14, 15.

Dato che i seguaci di Paul Johnson erano molto attivi in questa zona, che ne pensava il fratello Ipe? “Ebbene”, egli ammise, “avendo lasciato l’induismo ero così disorientato da tutto. I seguaci di Johnson mi ingannarono e per un certo tempo li seguii. Ma appena mi accorsi dell’incoerenza dei loro insegnamenti li abbandonai prontamente a favore del popolo di Geova ed eccomi qui”.

Durante il bando la nostra opera veniva svolta con la sola Bibbia. Discorsi pubblici e adunanze di studio biblico continuarono con lo stesso zelo ad opera dei fedeli. Nel 1920 K. C. Chacko di Puthuppally fuggì da “Babilonia la Grande” e si schierò dalla parte di Geova. Parlando delle prime adunanze cristiane a cui assistette nel Travancore, egli disse: “Era normale che il presidente invitasse delle sorelle a pronunciare la preghiera”. Ma quando furono prese misure correttive, i fratelli cooperarono.

LA VERITÀ SI DIFFONDE NONOSTANTE L’OPPOSIZIONE

Il bando fu tolto nel 1920. Poco dopo il fratello Joseph chiese a J. F. Rutherford il permesso di ristampare Il divin piano delle età in malayalam. Vennero forniti i fondi necessari e, nel 1923, 1.000 copie erano pronte. Questo diede di nuovo grande incentivo all’opera, specialmente nel Travancore.

Col diffondersi della verità cresceva anche l’opposizione del clero. T. J. Andrew, ecclesiastico della Chiesa d’Inghilterra, sfidò Joseph a un dibattito pubblico sul soggetto dell’anima e la sfida fu accolta. Andrew mise a disposizione l’edificio della sua chiesa nella città di Thottakad, e si fece pubblicità al dibattito mediante volantini. Perciò la domenica pomeriggio ci furono circa 300 presenti. Il tema proposto fu: “Le Scritture insegnano chiaramente che l’anima umana è immortale, eterna e non può morire”. Andrew doveva sostenerlo, Joseph controbatterlo.

Prima parlò Andrew per un’ora, ma l’unico versetto che citò fu I Corinti 2:11: ‘Chi conosce le cose dell’uomo eccetto lo spirito dell’uomo che è in lui?’ Joseph replicò con numerose scritture, mostrando la differenza fra spirito e anima. L’impressione fu davvero favorevole e molti si avvicinarono a Joseph dopo il dibattito, volendo sapere di più. Quindi nella piccola cittadina di Thottakad, nel centro rurale del Travancore, fu formata una nuova congregazione.

Joseph fece ora richiesta alla Società affinché altri intraprendessero il servizio continuo in India. Furono scelti quattro fratelli: suo cugino, fratello K. C. Oommen, e i fratelli Mani di Thottakad, K. C. Chacko di Kottayam e K. M. Varughese di Talapady. Varughese era maestro di scuola e scriveva molto correttamente in malayalam. Per parecchi anni egli trascrisse per la stampa i manoscritti che il fratello Joseph preparava in malayalam. I cinque fratelli lavoravano in gruppo, percorrendo le città e i villaggi del Travancore, pronunciando discorsi, dimostrando come tenere classi di studio biblico e distribuendo i volantini e altre pubblicazioni per lo studio biblico.

Il fratello Joseph cercò allora di estendere la sua opera in altre parti dell’India. Mentre era convalescente a Cuddapah, nello stato di Madras (ora Andhra Pradesh), circa diciassette anni prima, Joseph aveva imparato il telugu. Intraprese dunque un giro del vecchio stato di Hyderabad distribuendo pubblicazioni bibliche e facendo conferenze. A quel tempo si imbatté nella rivista in telugu Luce Millenaria, che conteneva alcuni estratti delle pubblicazioni della Watch Tower Society. Ciò indusse Joseph a scrivere al fratello Rutherford chiedendo l’autorizzazione a pubblicare in telugu alcune delle nostre pubblicazioni. Così furono pubblicati 2.000 volantini “Dove sono i morti?” e 5.000 “Il ritorno del nostro Signore”. Per distribuirli Joseph fece quindi un esteso giro in quello che era allora lo stato di Hyderabad. Si procurò un Elenco delle Missioni Cristiane in India e così poté visitare quasi tutti i centri delle missioni cristiane.

Nel frattempo, in altre parti dell’India, si facevano tentativi isolati per divulgare la verità biblica. Il soldato britannico Frederick James, comunemente conosciuto come Jimmy James, si dimise dall’esercito, si “consacrò” all’Iddio della pace, Geova, e si stabilì a Cawnpore (Kanpur) nelle Province Unite del nord (Uttar Pradesh), dove lavorò come ingegnere elettrotecnico.

Da solo, il fratello James predicò la Parola di Dio, particolarmente fra i suoi ex colleghi dell’esercito. Un militare che manifestò sincero interesse fu Jack Nathan. Mentre prestava servizio nell’esercito inglese, aveva sentito da un ecclesiastico che un “uomo buffo” di nome James era informato circa il ritorno del Signore. Ma Nathan ebbe difficoltà nel trovare Jimmy James. Quando alla fine lo trovò, la loro prima conversazione si protrasse fino alle tre del mattino, mentre percorrevano a piedi gli otto chilometri per tornare alla caserma di Nathan. Nathan accettò immediatamente la spiegazione che cercava. Nel 1921 assisté al Pasto Serale del Signore in casa di James a Cawnpore. Furono presenti in tutto cinque persone. In seguito Jack Nathan predicò ai suoi compagni d’arma e, tornato in Inghilterra nel 1923, poté lasciare l’esercito e dedicare la propria vita a Geova Dio. Ora presta servizio nella famiglia Betel di Toronto (Ontario), in Canada.

AFFRONTATI CON ZELO GLI OPPOSITORI

Nella seconda metà del 1923, tornato nello stato nativo del Travancore, Joseph stava pronunciando un discorso biblico a Pallam, villaggio a sud di Kottayam. A fianco della strada, sotto un albero ombroso, Joseph parlava a una folla di ascoltatori quando uno scalmanato si precipitò su di lui, lo afferrò per la fluente barba (fatta crescere dietro consiglio del medico per proteggere la gola e i polmoni a motivo della sua precedente malattia) e interruppe l’adunanza. Il fratello Joseph fu letteralmente trascinato per quasi sei chilometri fino al limite della città di Kottayam prima che lo lasciassero andare. Ma il suo zelo non si affievolì.

Un passante che aveva assistito a questa scena disgustosa venne a casa di Joseph per esprimergli la sua simpatia e invitarlo a recarsi nel suo villaggio, Chingavanam, e restarvi una settimana per tenere discorsi biblici. Quest’uomo timorato di Dio eresse un luogo di adunanza con bambù e foglie di palma. Joseph fece stampare volantini per annunciare le adunanze, e per un’intera settimana da 300 a 400 persone poterono ricevere istruzione dalla Parola di Dio. Quest’uomo amichevole accettò la verità, e a Chingavanam si formò una congregazione.

Questi avvenimenti attirarono molto l’attenzione. La Chiesa Cattolica Romana, quella Cristiana Sira e la Chiesa d’Inghilterra si unirono insieme per opporsi alla verità. Dissero che i Testimoni erano atei perché non credevano nella dottrina della Trinità. E pubblicarono articoli scandalistici per denigrare la persona di Charles Taze Russell. Perciò Joseph si procurò copie dell’opuscolo Grande battaglia nei cieli ecclesiastici, di J. F. Rutherford, e le distribuì a tutti gli ecclesiastici di lingua inglese che conosceva nella zona. Vogliate notare che questa opposizione veniva da coloro che si professavano cristiani; mai da musulmani o indù. A ogni adunanza tenuta in quel tempo dai nostri fratelli c’era qualche forma di ostilità e opposizione fragorosa. La tattica favorita dagli oppositori per soffocare il messaggio del Regno era di gridare e battere tamburi e bidoni di latta, unico argomento che potevano contrapporre alla verità della Bibbia!

Kozhencherry è un villaggio della zona del Travancore che produce pepe e zenzero ed è una roccaforte della setta Cristiana Riformata di Marthoma (San Tommaso). Si decise di presentare il Fotodramma della Creazione agli abitanti di Kozhencherry, ma i fratelli ebbero difficoltà a ottenere una sala conveniente. Infine fu dato il permesso di usare la locale scuola statale. Joseph arrivò con la sua attrezzatura, riuscì a montare il proiettore con la sua lampada ad acetilene, e procedette con il programma. All’improvviso comparvero sulla scena alcuni fanatici religiosi sobillati dall’adirato sacerdote. Con grida clamorose interruppero la nostra adunanza. Benché si chiedesse aiuto alla polizia, questa non intervenne.

Più a sud, Kundara è un baluardo della setta giacobita con il suo seminario teologico. Kundara fu un altro centro di ostilità. Nel pacifico paesaggio di imponenti palme e rigogliosi banani, il fratello Joseph stava pronunciando un discorso spiegando “La carta delle età”, quando la folla capeggiata da un sacerdote comparve sulla scena, battendo bidoni di latta e levando una cacofonia di voci assordanti che coprirono le parole dell’oratore. I teppisti religiosi strapparono “La carta delle età” e la distrussero. Altri scagliarono sterco di mucca contro il fratello Joseph. Un indù intervenne per vedere cosa fosse quel tumulto e chiese al sacerdote se questo significava seguire l’esempio di Gesù Cristo o quello degli oppositori di Cristo. Minacciò di mandare a chiamare la polizia. Al che il sacerdote se la svignò e la folla si disperse.

L’OPERA AVANZA

La nostra opera nel Travancore progrediva. Il divin piano delle età in malayalam era divulgato e, nel 1920, venne stampato Il tempo è vicino (secondo volume degli Studi sulle Scritture).

Nel 1924 si ricevette della carta dalla filiale svizzera della Società e venne pubblicata un’edizione in malayalam dell’opuscolo Milioni ora viventi non morranno mai.

Quello stesso anno, il fratello Rutherford inviò a Joseph il denaro per acquistare il terreno e costruire un luogo di adunanze a Meenadom, dove si trovava la più vecchia congregazione dell’India. Situato in mezzo alle risaie fiancheggiate da palme e agli alberi del pane carichi di frutti, era un piacevole luogo per tenere assemblee.

Sempre nel 1924 il fratello A. J. Joseph intraprese un lungo viaggio in treno per tutta l’India, parlando su soggetti come “Il ritorno del Signore” e “Dove sono i morti?” Partendo da Kottayam (Travancore), questo giro di conferenze lo portò verso nord-est finché giunse a Calcutta.

Poi da Calcutta, famosa capitale della juta, proseguì verso nord-ovest fino alla città di Allahabad, meta di pellegrinaggi indù, e di qui a nord fino a Cawnpore, centro dell’industria tessile. Il successivo discorso lo pronunciò ad Agra, città ove sorge il Taj Mahal. Quindi si diresse a nord-ovest fino al distaccamento militare di Ambala. Finalmente ritornò a casa nell’estremo sud dell’India dopo un viaggio di 5.798 chilometri. Fu certo una nobile impresa per una sola persona, ma fu compiuta mediante la forza di Geova. (Filip. 4:13) In questo modo, il “terreno” dell’India venne preparato per la futura opera del popolo di Dio in questo vasto paese.

L’anno successivo fu un anno di tragedie personali per il fratello Joseph, ma lasciamo che ce ne parli lui stesso: “Nel 1925 una grande calamità si abbatté sulla mia famiglia. In seguito a un grave attacco di dissenteria, tre dei miei figli morirono. Questo fu un grave colpo per me e mia moglie, ma ci fu di conforto la forte fede nella risurrezione. Geova ci sostenne entrambi per sopportare questa calamità con coraggio e forza, e perseverare nell’opera”.

INIZIA L’ESPANSIONE

Quando si fu placato l’isterismo della prima guerra mondiale, si fece un altro tentativo per stabilire l’opera del Regno in tutta l’India. Durante l’assemblea degli “Studenti Biblici” nell’Alexandra Palace di Londra (Inghilterra), nel maggio 1926, Joseph F. Rutherford si informò se ci fossero fratelli in quel paese che avrebbero potuto andare in India per consolidarvi ed estendervi l’opera del Regno. Furono scelti George A. Wright e Leslie Shepherd, ma per qualche ragione Leslie Shepherd fu sostituito da Edwin Skinner.

Wright e Skinner, entrambi giovani e scapoli, partirono da Londra in piroscafo nel luglio 1926, e arrivarono a Bombay verso la fine del mese nel bel mezzo della torrenziale pioggia monsonica dell’India. A incontrarli al porto c’erano A. J. Joseph e un suo compagno di nome Abraham. Joseph si trattenne alcuni giorni per dar loro informazioni dirette circa l’estensione dell’opera già compiuta in India e i risultati ottenuti. Si ottennero nomi e indirizzi di persone interessate che leggevano regolarmente La Torre di Guardia, specialmente impiegati anglo-indiani del servizio telegrafico di stato e delle ferrovie. Si trattava di singole famiglie o di piccoli gruppi sparsi in tutta l’India da Quetta nell’estremo nord fino a Madras nel sud. Quindi la filiale della Watch Tower Society, trasferita a Bombay, località più centrale, permise di dirigere meglio l’opera del Regno in India.

I fratelli Wright e Skinner affittarono una casa in Lamington Road al centro di Bombay. L’amministrazione della filiale fu cambiata, ed Edwin Skinner divenne il nuovo sorvegliante di filiale. Il territorio dell’ampliata filiale comprendeva tutta l’India, la Birmania, Ceylon, la Persia e l’Afghanistan, una zona vastissima con un’enorme popolazione.

La loro prima impresa fu di far pubblicità a due discorsi pubblici: “Milioni ora viventi non morranno mai” e “Dove sono i morti?” Per questi discorsi affittarono il vecchio Cinema Wellington a Dhobi Talao, un quartiere di Bombay. Così poterono mettersi in contatto con alcuni dei presenti che avevano lasciato nome e indirizzo. Gli interessati furono aiutati e un piccolo gruppo cominciò a radunarsi per lo studio biblico alla filiale. Questi erano cristiani nominali associati alla Missione Luterana Tedesca di Basilea, che operava principalmente nelle zone occidentali di quella che era allora la Presidenza di Madras a Mangalore, dove si parla il dialetto canarese. I discorsi erano pronunciati in inglese, lingua comunemente usata dagli abitanti di Bombay impiegati nel commercio e nell’industria.

I vicini della porta accanto ai fratelli Wright e Skinner erano cristiani nominali della comunità anglo-indiana. Essi si prodigarono spiegando ai nuovi arrivati dove c’era la maggiore concentrazione di “cristiani” e specialmente della comunità anglo-indiana che leggevano l’inglese. Si visitarono queste zone e il libro L’Arpa di Dio ebbe ampia divulgazione. Questo portò i fratelli al distretto di Parel nella parte settentrionale della città di Bombay, dove vi erano grandi officine ferroviarie, con centri ricreativi e una sala per riunioni pubbliche.

I nostri fratelli affittarono questa sala (Railway Institute Hall) e fecero pubblicità ad altre conferenze bibliche. Ciò portò frutto poiché fecero la conoscenza di George Waller, impiegato all’officina ferroviaria, che aveva già avuto alcune pubblicazioni della Società ed era al corrente del nostro messaggio. Si dispose di tenere uno studio biblico settimanale in casa di uno degli operai. Questo fu dunque l’inizio dell’opera organizzata di predicazione del Regno nella città di Bombay. George Waller fu un testimone di Geova molto zelante. Morì nel 1963, fedele sino alla fine.

ALL’INTERNO DEL PAESE

Nel 1926 nella filiale di Bombay c’erano solo due fratelli. Per questo solo uno poteva avventurarsi nell’interno del paese, mentre l’altro rimaneva a Bombay per occuparsi delle attività della filiale. Skinner dispose inizialmente di esplorare il territorio per trovare gli Studenti Biblici di cui aveva l’indirizzo. Dapprima si recò in treno alla città di Madras per visitare il fratello Wrightman, che viveva in condizioni molto misere con la moglie e tre figli nel distretto di Royapuram. Un piccolo gruppo si radunava in casa loro per gli studi settimanali della Bibbia. Un soldato inglese allora di stanza a Madras mostrava interesse, e molto gentilmente ospitò il fratello Skinner.

Tre giorni dopo, il fratello Skinner lasciò la costa orientale, per attraversare il paese da est a ovest e recarsi a Kottayam, nel Travancore, che allora era uno stato indigeno retto da un maragià. Qui l’opera del Regno aveva cominciato a svilupparsi grazie alla zelante attività di A. J. Joseph, e a quel tempo faceva notevoli progressi. Skinner rimase nel Travancore per circa una settimana, tenendo una piccola assemblea. In tal modo poté conoscere una quarantina dei più attivi e zelanti fratelli e sorelle.

Andando ancora più a sud, Skinner fece la sua prima visita all’isola di Ceylon, che oggi si chiama Sri Lanka, famosa per la produzione del tè. A Colombo cercò di aiutare la congregazione locale di una ventina di Studenti Biblici, diretta dal fratello Van Twest.

UN ALTRO VIAGGIO EFFICACE

All’inizio del 1927 Skinner intraprese un altro viaggio, questa volta nelle regioni settentrionali dell’India. Fornito di nomi e indirizzi di abbonati alla Torre di Guardia e di Studenti Biblici, si mise in viaggio partendo da Agra, a sud di Delhi. Qui conobbe Frank Barrett, un Anglo-Indiano che lavorava per la Società dei Telegrafi.

Barrett era un predicatore pieno d’entusiasmo che un tempo aveva vissuto ad Allahabad, città sacra degli indù. Centinaia di pellegrini vi si recavano periodicamente per adorare le divinità indù alla confluenza dei fiumi “sacri” Jamuna e Ganga, più comunemente noto come Gange. Quindi il fratello Barrett erigeva un banco e metteva in mostra le pubblicazioni della Società da vendere o distribuire gratuitamente alle folle che vi affluivano. Barrett aveva preso l’iniziativa di far tradurre in indostano un volantino intitolato Aabadi Zindagi (“Vita eterna”).

Da Agra, Skinner si diresse verso nord alla città di Ambala, sede di una guarnigione, nel Punjab orientale. Trovò Clarence Manning che abitava nell’edificio della Società dei Telegrafi e lo incoraggiò a fare il possibile per divulgare la buona notizia del Regno. Qui il sorvegliante di filiale scoprì che la parte settentrionale dell’India può essere spiacevolmente fredda in gennaio, poiché racconta: “Ricordo bene che una sera ero a tavola per la cena con la famiglia Manning, col cappotto addosso per il freddo. Da quelle parti le case avevano mura spesse e soffitti alti per essere più confortevoli durante i mesi estivi molto caldi, ma non avevano nessun sistema di riscaldamento per il mese di gennaio”.

Proseguendo il viaggio nel Punjab (che significa “Cinque Fiumi”), Skinner attraversò il Sutlej, affluente dell’Indo. Si fermò nella città universitaria di Lahore, principale metropoli del Punjab con popolazione in prevalenza musulmana. Qui conobbe V. C. W. Harvey, un altro impiegato dei telegrafi, e si trattenne in casa sua. Harvey dispose che si tenesse una conferenza pubblica nella sala del municipio. Per ragioni di prestigio persuase un influente avvocato, che non era nella verità, a fungere da presidente. Poi, tornando sui suoi passi, Skinner fece ritorno a Bombay.

ESTESA LA TESTIMONIANZA DEL REGNO

Verso la fine del 1926 ebbe inizio la testimonianza di casa in casa la domenica mattina. Quest’opera fece compiere ulteriore progresso all’attività del Regno. Ma lo scopo principale era di lasciare letteratura senza pensare a fare visite ulteriori per incoraggiare lo studio biblico, tranne in casi eccezionali dov’era manifestato vero interesse. Ma anche in questo caso non si tenevano studi biblici personali a domicilio; piuttosto, gli interessati erano invitati al comune luogo di adunanza per gli studi di gruppo. Pensando che Armaghedon sarebbe venuto molto presto, i fratelli si sforzavano di percorrere più territorio possibile col messaggio del Regno in forma stampata.

Nei primi anni, Wright e Skinner fecero a turno viaggi in luoghi lontani, particolarmente nei centri “cristiani”, col solo intento di distribuire letteratura. E questo principalmente nelle colonie delle ferrovie dove vi erano sempre numerosi Anglo-Indiani “cristiani”. Queste colonie erano composte da venti, trenta o anche alcune centinaia di famiglie. Spesso era possibile trovare da dormire nelle camere destinate al personale viaggiante delle ferrovie dove i macchinisti dei treni passavano la notte.

Circa un anno dopo il suo arrivo in India, il fratello Skinner ricevette 10.000 copie del libro Liberazione, in un’edizione inglese in brossura pubblicata nel 1926. Diecimila libri per due soli pionieri! Nella filiale non c’era posto per tenere una tale quantità di libri; perciò si misero immediatamente alla ricerca di locali più ampi. In seguito a un annuncio sul giornale locale affittarono un appartamento con un ampio magazzino nel sobborgo di Colaba. Quindi la filiale fu trasferita dal quartiere centrale di Byculla al sobborgo meridionale in 40 Colaba Road, che servì come sede per dodici anni.

Poco dopo aver ricevuto il libro Liberazione, il fratello Skinner fece un secondo viaggio nella provincia settentrionale del Punjab. Questa volta s’imbarcò per Karachi, e rimase una settimana in questo importante porto per il commercio del grano. Come di solito, Skinner cercò i cristiani nominali, specialmente nella colonia delle ferrovie e nelle zone abitate da Anglo-Indiani, distribuendo molte copie del libro Liberazione.

Partendo in treno da Karachi, sul delta dell’Indo, raggiunse a nord la città di Quetta, capitale del Belucistan britannico, a 1.676 metri sul livello del mare e a 863 chilometri da Karachi. Qui c’era un lettore della Torre di Guardia, Walter Harding. Harding era guardiano della linea ferroviaria e viveva nella colonia delle ferrovie. La moglie di Harding faceva parte della chiesa locale, ed era alquanto contraria alle verità bibliche che suo marito proclamava.

Skinner fu presentato a un ecclesiastico metodista piuttosto gioviale che lo invitò a cena. Qui Skinner fece conoscenza con altri del gregge metodista e parlò loro del regno di Dio e della speranza di un paradiso restaurato sulla terra. Harding stesso era una voce solitaria ‘che gridava nel deserto’ di questo avamposto della cristianità.

In seguito alla morte di uno dei figli, la sig.ra Harding accettò la verità e così fecero tutti i figli, alcuni dei quali divennero pionieri in servizio continuo. Quindi, con la famiglia Harding a Quetta, e i loro successive trasferimenti a Rawalpindi, Karachi e Lahore, si può dire che l’opera del Regno era ben stabilita nella parte settentrionale dell’India, che in seguito doveva costituire lo stato separato del Pakistan, che significa “terra santa”.

LA BUONA NOTIZIA DIVULGATA PER RADIO

Si tentò di estendere la testimonianza del Regno per mezzo della radio. Nel 1928 venne aperta a Bombay una stazione radio e si ottenne il permesso di trasmettere il messaggio del Regno.

Il primo discorso di dieci minuti, pronunciato dal fratello Skinner, fu ascoltato dal fratello James nella lontana città di Cawnpore. Egli in seguito scrisse alla filiale, commentando il discorso. Dopo alcuni di questi discorsi, però, fu negato il permesso di usare ulteriormente la stazione trasmittente, col pretesto che solo le chiese ortodosse potevano trasmettere programmi religiosi.

IL PROBLEMA DELLE LINGUE

Ben consapevoli del problema linguistico dell’India, dove si parlano quindici lingue principali, si cercò di rendere disponibile il messaggio del Regno in altre lingue indiane. Nello stato del Travancore, i fratelli di lingua malayalam avevano già Il divin piano delle età nella loro lingua. Ora furono stampati in malayalam L’Arpa di Dio e l’opuscolo Libertà per i popoli.

Fu quindi disponibile in canarese l’opuscolo Perché l’afflizione mondiale? Il rimedio da distribuire fra i “cristiani” della Missione di Basilea a Bombay e nel loro stato nativo al sud.

Mangalore, centro costiero dell’esportazione del caffè e del legno di sandalo, aveva una considerevole popolazione cattolica e protestante. È sede della Missione Luterana Tedesca di Basilea, con una vasta proprietà e un istituto. Durante un viaggio qui, il fratello Skinner fu ospite di un certo sig. Aiman, egli stesso appartenente a questa Missione di Basilea ed editore di una piccola rivista religiosa pubblicata in canarese. Dopo aver parlato di argomenti biblici con Skinner, egli dispose di pubblicare parti del nostro libro Liberazione. In questo modo gli appartenenti alla sua chiesa ricevettero ulteriori verità dalla Bibbia nella loro lingua. Si dispose che il fratello Skinner tenesse un discorso in una sala della Missione di Basilea. Alla fine della conferenza venne offerta L’Arpa di Dio. Presto si dispose di tenere per gli appartenenti alla stessa Missione di Basilea uno studio biblico settimanale con l’aiuto dell’Arpa di Dio in canarese.

La nostra opera nel Travancore progrediva incessantemente nonostante le difficoltà. I fratelli dovevano percorrere molti chilometri sotto un sole ardente e con poche comodità personali. Nel 1928 le quattordici congregazioni indigene, composte di quarantun proclamatori del Regno attivi e tredici pionieri, riuscirono a tenere 550 adunanze pubbliche a cui assisterono circa 40.000 persone.

In effetti, a quel tempo vi erano sessantadue “operai delle classi”, come chiamavamo allora i proclamatori, che lealmente facevano del loro meglio per divulgare il messaggio del regno di Geova in India. Era evidente che ci volevano altri operai per lavorare l’intera nazione. Quindi si fece domanda alla sede centrale della Società per avere più pionieri. In risposta quattro Inglesi si imbarcarono dall’Inghilterra, diretti a Bombay. Claude Goodman e il suo compagno Ron Tippin sbarcarono nell’agosto 1929, alcuni mesi dopo l’arrivo di Ewart Francis di Gloucester e del suo compagno Stephen Gillett. Dopo esser stati presentati ai fratelli di Bombay e messi al corrente dei metodi seguiti in India, questi pionieri furono assegnati ai loro rispettivi territori.

QUALCHE SUCCESSO NEL PUNJAB

A questo punto si fece un nuovo tentativo per divulgare il messaggio del Regno nel Punjab. Un breve viaggio per mare portò Claude Goodman e Ron Tippin a Karachi.

La seguente esperienza illustra come Geova abbia cura dei suoi fedeli servitori: Dopo una settimana trascorsa nell’alloggio più economico, Ron Tippin diede testimonianza alla proprietaria di un grande albergo di Karachi. Essa prese la letteratura e gli chiese dove abitasse. Informata, invitò i due fratelli a essere suoi ospiti per tutto il tempo che rimanevano in città. Poiché i pionieri non ricevevano nessuna spettanza personale dalla Società, questo fu davvero un meraviglioso provvedimento che permise ai due fratelli di continuare il servizio in modo dignitoso con i fondi necessari per l’opera da compiere.

Da Karachi, Goodman e Tippin si trasferirono a nord nella città desertica di Hyderabad nella provincia del Sind. Qui si separarono: Tippin andò verso nord a Quetta per aiutare la famiglia Harding, mentre Goodman si recò ad Ambala per dare incoraggiamento alla famiglia Manning. L’estate del 1930 fu eccezionalmente calda e la maggior parte della popolazione di lingua inglese si era trasferita nella fresca località montana di Mussoorie, sull’Himalaia, a 2.012 metri sul livello del mare. Perciò, in treno e a cavallo Goodman li seguì, per portare loro il messaggio del Regno.

Lì Goodman apprese che Mohandas K. Gandhi si trovava a Mussoorie, ospite di un ricco commerciante. Goodman racconta:

“Il nome di Gandhi allora non significava nulla per me tranne che si trattava di un uomo politico molto controverso che voleva l’indipendenza dell’India dal dominio britannico. Ma era un essere umano e aveva altrettanto bisogno del messaggio del Regno come chiunque altro. Quando, percorrendo il territorio, giunsi dunque alla sua dimora temporanea, decisi di chiedergli un’intervista personale. Dopo un po’ uscì indossando i suoi consueti abiti semplici tessuti in casa, col bastone in mano, e mi invitò a fare due passi con lui nel bel giardino. Durante la passeggiata parlammo, e gli descrissi un quadro del nuovo mondo vicino. Gandhi promise che avrebbe letto le nostre pubblicazioni, poiché il suo ospite le aveva già nella sua biblioteca”. Così, diciassette anni prima di essere assassinato, colui che ottenne l’indipendenza dell’India e fu chiamato “Padre della Nazione” ebbe personalmente l’opportunità di accettare il dominio del governo di Dio.

Dopo qualche tempo ad Ambala, Goodman fu di nuovo raggiunto da Tippin. Insieme partirono per Lahore in risposta a numerose lettere ricevute dai villaggi del Punjab intorno a quella città. Risultò che lo scrittore di queste lettere era un ecclesiastico indipendente. Poiché non parlavano la lingua del Punjab, e non avevano letteratura biblica in quella lingua, poterono solo pronunciare discorsi sulla “Carta delle età”, servendosi di questo ecclesiastico come interprete. Grandi folle si radunarono per ascoltare, ma in seguito si apprese che il principale interesse degli abitanti dei villaggi era che la nostra “Missione” costruisse per loro una scuola e un ospedale.

CASA MOTORIZZATA PER L’OPERA DI TESTIMONIANZA

Nel 1929 le case motorizzate furono una nuova caratteristica del servizio in India. Con un equipaggio di due fratelli e ben forniti di letteratura, questi veicoli erano dotati dell’indispensabile per viverci. Così la Società poté estendere l’attività di predicazione del Regno in altre zone rurali senza dover dipendere da alberghi e mezzi di trasporto pubblico. Vivendo in una “casa missionaria mobile”, ogni gruppo andava alla ricerca dei centri cosiddetti “cristiani” per lungo e per largo in questo vasto subcontinente, portando a queste persone la buona notizia della salvezza.

In molti casi i nostri fratelli viaggianti visitavano le missioni della cristianità, essendo persino ospiti degli ecclesiastici locali nelle loro confortevoli villette. A quel tempo non si riconoscevano così chiaramente le nette divergenze tra “Babilonia la Grande” e l’organizzazione di Geova. (Riv. 17:3-6; 18:4, 5) Comunque, le divisioni si creavano quando erano pronunciati i discorsi pubblici e veniva letta la nostra letteratura. Alcuni di questi ecclesiastici europei si preoccupavano più di dare un’istruzione professionale ai ragazzi e alle ragazze delle loro scuole e dei loro istituti che di provvedere l’istruzione religiosa dalla Bibbia.

In quei tempi, viaggiare su strada in casa motorizzata era a volte un’impresa piuttosto rischiosa, perché le strade spesso non erano altro che piste carrabili, e i fiumi non avevano ponti. Nella stagione asciutta i letti dei fiumi erano più o meno secchi, con qualche rigagnolo e tratti sabbiosi. Per attraversarli, spesso si dovevano sgonfiare parzialmente le gomme e a volte scaricare la macchina e portare a piedi la roba attraverso l’acqua bassa. Una volta che erano al sicuro dall’altra parte, i fratelli dovevano rigonfiare le gomme con una pompa a mano e ricaricare la roba prima di proseguire il viaggio. Nella stagione delle piogge, una specie di traghetto locale era predisposto legando insieme due imbarcazioni con delle tavole di legno per formare una piattaforma su cui si poteva trasportare una macchina o un piccolo autobus. Le piste carrabili naturalmente diventavano solchi di fango. Nonostante i pericoli, si raggiunsero col messaggio biblico zone fino ad allora inaccessibili.

Una volta, in quei primi tempi, George Wright era in viaggio con la casa motorizzata nelle Province Unite (Uttar Pradesh) all’appressarsi della stagione calda. Il fratello Skinner si unì a lui a Cawnpore. Dopo aver passato la notte ospiti della famiglia James, dormendo sotto le stelle perché nella casa surriscaldata dal sole faceva troppo caldo, questi due pionieri partirono per un viaggio di 362 chilometri fino al Nainital, importante stazione climatica estiva a 1.951 metri sul livello del mare, sui monti dell’Himalaia. Risalirono l’angusta e tortuosa strada fino al tal, o lago, di Naini. L’unica strada carrozzabile del Nainital era quella pianeggiante intorno al lago, ma vi poteva passare solo l’automobile del viceré. Tutti gli altri veicoli dovevano essere parcheggiati nel parcheggio municipale del bazar presso il lago.

I nostri fratelli alloggiarono all’ostello dell’YMCA e lavorarono le case residenziali sparse sulle ripide colline. Sentieri a zigzag salivano lungo i pendii, rendendo l’opera di casa in casa piuttosto faticosa. Skinner, un po’ più giovane e di costituzione più robusta di Wright, si occupò delle zone più alte; mentre il fratello Wright, che aveva un disturbo di cuore, visitava le zone meno scoscese. Molta letteratura venne lasciata in casa di queste persone.

Dal Nainital i nostri fratelli, attraverso le montagne, giunsero a Ranikhet, una guarnigione dove erano di stanza soldati inglesi sposati. Qui furono distribuite alcune nostre pubblicazioni. Proseguendo da Ranikhet, i fratelli giunsero alla fine della strada carrozzabile ad Almora. Di lì poterono ammirare le stupende, imponenti vette ammantate di neve dell’Himalaia. Nella remota cittadina di Almora, la cristianità aveva stabilito alcune missioni religiose. Anche a queste persone isolate fu quindi data l’opportunità di ricevere la testimonianza dell’istituito regno di Geova.

IN UNA VALLE SOLITARIA

Mentre si trovavano in questa regione montuosa vicino al Nepal, Skinner e Wright appresero che il famoso vescovo metodista della cristianità, dott. Stanley Jones, aveva il suo ashram, o eremo, in fondo a una valle solitaria chiamata Sath Tal (Sette Laghi). “Ci accingemmo dunque a chiedere un’intervista a questo noto missionario americano”, dice il fratello Skinner. “Percorrendo in automobile la tortuosa strada non asfaltata, raggiungemmo finalmente il luogo e scoprimmo, annidata in questa valle di montagna, una proprietà piuttosto estesa composta di un edificio principale e di diverse casette. L’edificio principale era confortevolmente ammobiliato, con una spaziosa sala da pranzo col tappeto da muro a muro . . .

“Giunti all’edificio principale, fummo presentati al dott. Stanley Jones, che ci accolse in modo ospitale e ci invitò a mangiare con lui e una ventina di missionari che vivevano nell’ashram. Il pasto fu servito in vero stile indiano: riso e curry servito su un thali, o piatto di metallo, e mangiato con le dita, mentre tutti i commensali sedevano per terra. A George Wright e a me furono dati dei cucchiai!

“Dopo mangiato ci fu una libera discussione sull’opera di questi missionari, tutti protestanti ma di varie denominazioni. Ricordo bene che Jones diede risalto al punto che l’individualismo era la chiave del progresso, e l’autodeterminazione era la linea che questi missionari dovevano seguire. Non fu considerata alcuna base scritturale per le loro attività missionarie. Uscendo dalla sala da pranzo tentammo di attirare il dott. Jones in una conversazione su dottrine bibliche, ma egli si scusò e non volle nemmeno accettare uno dei libri della Società”.

A questo punto il fratello Skinner tornò sui propri passi. Mentre il fratello Wright continuava a lavorare nella zona del Nainital, Skinner scese in autobus per la strada di montagna fino alla stazione ferroviaria di Kathgodam. Qui prese il treno per Lucknow e attraverso le vaste pianure riarse dal sole si diresse a Bombay, dall’altra parte del subcontinente.

PROGRESSI NEL PUNJAB

All’inizio del 1931, il fratello Skinner intraprese un altro viaggio nella provincia del Punjab. Questa sarebbe divenuta una consuetudine annuale durante la stagione fresca, e i viaggi normalmente cominciavano all’inizio di gennaio. Skinner scelse in particolare la zona della grande valle dell’Indo, regione di villaggi aperti lungo il grande sistema di irrigazione.

Un insegnante indiano “cristiano”, di nome Samuel Shad, che viveva a Khanewal, si offrì di tradurre in urdu gli opuscoli della Società, e di fare da interprete mentre Skinner visitava questi villaggi. Scegliendo un certo numero di villaggi abitati interamente da cristiani nominali, partirono dapprima in treno da Lahore, proseguendo poi a volte con una tonga (vettura a due ruote trainata da un cavallo), altre volte a cavallo. Rimanevano in ogni villaggio due o tre giorni.

Gli abitanti dei villaggi abitavano in case di fango seccato al sole, col tetto di paglia o di legno. All’interno erano molto primitive. Si dormiva su un charpoy, branda a quattro gambe con telaio di legno e corda intrecciata.

Ma queste visite erano sempre esperienze felici e ristoratrici, perché al ritorno dalle piantagioni di canna da zucchero o dai campi di grano, questi contadini sedevano sui loro charpoy con la Bibbia in mano. Alcuni fumavano una hookah (pipa raffreddata ad acqua con un cannello lungo fino a un metro). Ma costoro consideravano una scrittura dopo l’altra mentre si spiegava loro la verità di Dio. Erano tutti cristiani nominali associati alle varie sette della cristianità tranne la cattolica, essendoci pochissimi gruppi cattolici in questa zona.

Si dispose di tenere adunanze pubbliche nelle località maggiori come Raiwind, Renala Khurd e Okara. Col tempo alcuni si offersero di fare il servizio di pioniere, ma con l’inizio della seconda guerra mondiale quasi tutto quest’interesse fu perduto. Comunque il terreno era stato seminato ed era pronto per i diplomati di Galaad che sarebbero venuti in seguito in questa zona, quando venne formato il nuovo stato del Pakistan.

Queste persone erano duramente oppresse dai padroni delle missioni. Le missioni avevano ricevuto dal governo concessioni terriere da coltivare e, a loro volta, affittavano il terreno ai coltivatori. Questo era fatto col patto che i coltivatori contribuissero ogni anno alla missione una parte del valore del raccolto finché il terreno non fosse stato pagato, e poi sarebbe divenuto di loro proprietà. Ma, nella maggior parte dei casi, questo era solo in teoria. Bastava che le piogge fossero scarse o che ci fosse una vera siccità per ridurre il valore delle messi, col risultato che i contadini erano quasi sempre in debito con le missioni.

Quando udirono il messaggio del Regno, queste persone vollero staccarsi dalle missioni, ma non poterono o non osarono farlo. In certi casi alcuni furono privati delle loro terre, con conseguenti vere sofferenze. Molti fecero compromessi e non si liberarono mai dalla stretta di Babilonia la Grande. Quando scoppiò la seconda guerra mondiale e fu impossibile mantenere i contatti con la filiale di Bombay, perfino Samuel Shad, che aveva fatto tanto per iniziare la divulgazione del messaggio del Regno in questa zona, ritornò nella cristianità per procurarsi da vivere e morì nella morsa di Babilonia la Grande.

VIAGGIO A PARIGI

La Società dispose di tenere un’assemblea internazionale in Francia, a Parigi, nel maggio 1931. Il fratello Skinner ebbe il permesso di assistervi e poiché era troppo tardi per prenotare il viaggio in Europa per mare, egli raggiunse il golfo Persico e di lì per via di terra, passando da Bassora, Baghdad e Istanbul, giunse a Parigi.

Durante l’assemblea di Parigi, Skinner ebbe il privilegio di avere una conversazione personale con Joseph F. Rutherford, secondo presidente della Watch Tower Society. Per incrementare l’opera del Regno in India, il fratello Skinner ottenne il permesso di acquistare un veicolo da trasformare in un’altra casa motorizzata.

NUOVI OPERAI NEL CAMPO IN INDIA

Durante una breve vacanza con la sua famiglia in Inghilterra, a Sheffield, il fratello Skinner conobbe i fratelli Randall Hopley e Clarence Taylor, che erano colportori (oggi chiamati pionieri). Alla domanda se sarebbero stati disposti a servire Geova in India, essi risposero affermativamente. Quindi, col permesso della Società, i fratelli Hopley e Taylor, insieme al colportore Gerald Garrard, si imbarcarono da Londra per giungere a Bombay nel settembre 1931. Il fratello Skinner era lì a dare il benvenuto a questi pionieri quando misero piede in terra indiana.

Dopo una settimana circa a Bombay per abituarsi al clima caldo e umido, i colportori andarono alle loro nuove assegnazioni. Hopley e Taylor viaggiarono fino a Poona attraverso le panoramiche alture dei Ghati Occidentali. Si diedero subito da fare per distribuire le pubblicazioni della Società fra gli abitanti di questo grosso centro militare.

Dopo aver lavorato a Poona per alcuni mesi, a causa di malattia dovettero fare il viaggio di 193 chilometri fino a Bombay. Ristabilitisi, ebbero una nuova assegnazione di servizio nella provincia del Sind e anche nel Punjab, nell’India nordoccidentale. Forniti di scatole di letteratura e di materassini avvolgibili con tutto il necessario per dormire, Hopley e Taylor partirono in treno, costeggiando i monti Aravalli attraverso il nodo ferroviario di Marwar e Luni e poi, passando da Hyderabad, giunsero a Karachi. Quel viaggio di tre giorni in terza classe non fu un viaggio di piacere, ma era il più economico.

Alloggiati presso Florence Seager, che li trattò con straordinaria benignità umana, i fratelli Hopley e Taylor divulgarono la Parola di Dio in vaste zone di Karachi. Di lì lasciarono la pianura dell’Indo per salire a nord fra i monti Kirthar fino a Quetta a 1.676 metri sul livello del mare. Quetta sorge su un altopiano contornato da montagne, alcune alte ben 3.353 metri. Qui, lieti del clima tonificante in contrasto con il caldo della pianura, Hopley e Taylor trascorsero molti giorni felici nella predicazione del Regno. Ma presto i nostri due fratelli erano di nuovo in viaggio, questa volta verso la capitale dell’India britannica, Delhi, sede dello storico Gran Mogol.

Delhi è divisa in due parti: Vecchia Delhi e Nuova Delhi. Poiché era una città molto più grande di quelle dove erano stati in precedenza, i fratelli Hopley e Taylor poterono rimanervi più a lungo del solito. A Delhi trovarono facile distribuire letteratura, ma non altrettanto facile convincere gli indù e altri che si poteva ottenere la vita solo grazie al sacrificio di riscatto di Gesù Cristo.

I fratelli trovarono che a Delhi l’estate era insopportabile per il caldo e perciò si recarono nella località montana del Nainital, annidata sulle pendici dell’Himalaia. Vi si trovavano diverse scuole europee, e i nostri fratelli poterono portare il messaggio della Bibbia agli insegnanti, come pure agli abitanti delle pianure e ai ricchi professionisti che vi trovano rifugio dalla calura estiva.

Completata l’opera presso il Nainital, i due fratelli si accinsero a compiere un lungo viaggio in treno che li avrebbe tenuti occupati per due anni e mezzo. Seguendo in ogni luogo la consuetudine dei primi pionieri, perlustravano le zone cosiddette “cristiane” e distribuivano centinaia di libri e opuscoli. Grandi estensioni del paese, specialmente nelle Province Unite, furono percorse in questo modo. Mathura, presunta città natale di Krishna, “dio” immorale dell’induismo; Agra, antica capitale dell’imperatore Akbar; Lucknow, importante nodo ferroviario; Cawnpore, centro della lavorazione delle pelli; Allahabad, città sacra a musulmani e indù; e Benares, città “eterna” dell’induismo, furono tutte visitate ed ebbero l’opportunità di conoscere i propositi e l’organizzazione di Geova.

Nel frattempo, Claude Goodman e Ron Tippin erano tornati in India da un’assegnazione in Birmania. Sbarcarono nel porto interno di Calcutta durante la stagione dei monsoni. Osservando la folla innumerevole, si chiedevano come questa città brulicante di gente avrebbe mai potuto ricevere la buona notizia. Per quanto ne sapevano, a Calcutta neanche una persona apparteneva alla “Via”. (Atti 9:1, 2) Trovata una camera vuota vicino a Free School Street, usarono scatole come sedie, scatole come tavoli e il pavimento come letto. Una grande maggioranza della popolazione conosceva solo la lingua bengalese. Quindi i pionieri poterono rivolgersi solo ai pochi che sapevano leggere l’inglese. In questo modo ebbe inizio l’opera a Calcutta.

“IL REGNO, LA SPERANZA DEL MONDO”

Nel luglio 1931, gli Studenti Biblici adottarono il nuovo nome di “Testimoni di Geova”. In quel tempo, durante una speciale campagna, l’opuscolo Il Regno, la speranza del mondo fu distribuito al clero, agli uomini politici e ai grossi commercianti delle principali nazioni, notificando a questi personaggi eminenti la nostra nuova designazione.

Questa campagna alla fine raggiunse l’India e nel 1932 si dedicò gran parte del tempo alla traduzione dell’opuscolo Regno nelle lingue indigene dell’India. Come si rallegrarono i pionieri nell’India settentrionale di avere questo opuscolo in urdu, gujarati e hindi da usare fra le popolazioni del Punjab, di Bombay e delle Province Unite! Nelle province del Travancore e di Madras i fratelli si diedero da fare per distribuire l’opuscolo Regno in malayalam e tamil. Nel frattempo i pionieri si occuparono di distribuire l’edizione inglese fra il clero. Dei 7.320 opuscoli in inglese e 14.603 nei dialetti locali, 2.468 furono dati ai dirigenti delle chiese della cristianità in India. Era rallegrante veder estendersi le nostre attività di traduzione.

CON LA CASA MOTORIZZATA ATTRAVERSO L’INDIA CENTRALE

Si estendeva anche l’opera di testimonianza con la casa motorizzata. Vi erano due di questi veicoli che percorrevano le strade principali e secondarie dell’India. Nell’agosto 1932, Claude Goodman e Ron Tippin furono mandati fino a Jhansi, capitale storica dei guerrieri mahratta ma ora centro del commercio agricolo, per rilevare una delle case motorizzate. Avendo imparato prontamente a guidare, Goodman e Tippin caricarono le cose necessarie, incluse scatole di letteratura in inglese oltre a opuscoli in urdu e hindi.

Questi coraggiosi pionieri si aprirono un varco attraverso l’India centrale. Divennero esperti nel guadare i fiumi, non lasciando che nulla impedisse loro di portare la Parola di Dio al popolo. Per guadare un fiume bisognava sgonfiare parzialmente le gomme, disinnestare il tubo di scappamento dal collettore, rimuovere la cinghia del ventilatore, ungere i fili dell’accensione e tappare il vano motore e qualsiasi apertura. Invariabilmente il rombo del motore attirava gli indigeni incuriositi, che sbucavano da non si sa dove. Mentre guadavano il fiume Mahanadi presso la città di Sambalpur, si ruppe una balestra e la ripararono come meglio poterono, decidendo di proseguire fino a Cuttack, senza fermarsi per via nei villaggi a dare testimonianza.

Sedici chilometri dopo aver attraversato Rampur, si fermarono nella giungla e si prepararono a trascorrervi la notte. Più tardi, sentirono passare un’automobile per la strada, avvenimento piuttosto raro, e poi la sentirono di nuovo. Presto i fratelli furono svegliati da forti grida. Era una pattuglia di polizia col comandante. Il ragià locale era passato prima e aveva visto la luce nella casa motorizzata. Chiese che tornassero a Rampur e si fermassero lì o che una sentinella armata restasse di guardia all’“auto” tutta la notte, perché in questa regione c’era il pericolo degli elefanti e delle tigri. A malincuore, i fratelli tornarono faticosamente indietro sotto scorta. Il giorno dopo decisero di predicare in quel luogo. Tutti avevano sentito la storia del ragià e i fratelli erano quasi delle celebrità. Distribuirono praticamente tutta la letteratura che avevano. Ciò fece ricordare ai pionieri Giona a cui ‘fu dato un passaggio’ per recarsi nel suo territorio a Ninive. — Giona 1:17; 2:10; 3:1-3.

E ORA, AL SUD

Cuttack è situata sul delta del Mahanadi ed è un punto chiave del sistema d’irrigazione del canale Orissa. I nostri viaggiatori giunsero “zoppicando” in questa città e fermarono il veicolo infortunato. Dopo alcuni giorni trascorsi per riparare la casa motorizzata, ricevere altra letteratura da Bombay e soddisfare le necessità fisiche, Goodman e Tippin si diressero a sud, seguendo la strada lungo la costa orientale dell’India in direzione di Capo Comorin.

Dormendo nella giungla, lavandosi nei fiumi e dando testimonianza per via, i due pionieri lentamente raggiunsero il sud. Poiché avevano informato la filiale di Bombay dove si sarebbero trovati in certe date, poterono essere riforniti di letteratura. In questo modo si lasciarono dietro migliaia di libri e opuscoli, dando a molte famiglie l’opportunità di rivolgersi alla Bibbia per avere speranza.

A Puri i fratelli videro un enorme carro, che pesava quasi venti tonnellate ed era sormontato dall’idolo indù Juggernaut. Questo è il titolo che viene dato nel culto agli dèi pagani Visnù e Krishna, e l’idolo è trascinato ogni anno intorno alla città. Davanti ad esso si prostrano centinaia di devoti, e altrettanti tirano le grosse funi. Che benedizione conoscere la verità che rende liberi! — Giov. 8:32.

TESTIMONIANZA CON ALTOPARLANTI E PROIEZIONI

Nel 1933, Florence Seager visitò la filiale di Bombay e fece dono di un fonografo costruito dalla Società, perché fosse usato in India. Il primo del genere in questa nazione, questo apparecchio a pile aveva il proprio amplificatore e un piatto girevole di 40 centimetri. Con questo dono venne introdotta in India una nuova caratteristica della nostra opera. Ora le case motorizzate potevano trasformarsi in veicoli sonori. L’opera con il fonografo ebbe inizio a Bangalore, dove quell’anno si tenne una piccola assemblea.

Le case motorizzate furono preziosissime per raggiungere innumerevoli luoghi col messaggio della salvezza. In pochi minuti si potevano montare le due trombe dell’altoparlante sul tetto della casa motorizzata e collegarle all’amplificatore. Così nei bazar, nei parchi, nelle strade principali, dovunque ci fossero persone, venivano trasmesse le conferenze bibliche registrate. La domenica, a breve distanza dagli edifici ecclesiastici locali, mentre le chiese si svuotavano e i fedeli tornavano a casa, si trasmettevano soggetti come “Purgatorio”, “Trinità” e “Perché il clero si oppone alla verità?”. Spesso molti si avvicinavano all’automobile e chiedevano letteratura. Di frequente il clero cercava di fomentare la violenza. E a volte alcuni indigeni primitivi si arrampicavano sulla casa motorizzata, cercando di scoprire da dove venisse la “voce”.

Una delle case motorizzate era dotata di proiettore cinematografico. In luoghi lontani, gli indigeni assisterono a un fenomeno mai visto prima nella loro vita: il Fotodramma della Creazione!

Per adibire la sua casa motorizzata a veicolo sonoro, George Wright acquistò una dinamo, che faceva funzionare col motore dell’automobile. In questo modo produceva l’elettricità necessaria per proiettare il Fotodramma. In quel tempo i fratelli dovevano cavarsela da soli per far funzionare il loro materiale. Come lampada per il proiettore, Wright si servì spesso della lampadina del faro di una locomotiva, provveduta da un capomacchinista amichevole.

Fu allora che il fratello Skinner accompagnò il fratello Wright in un giro delle Province Unite. In una cittadina, affittarono il refettorio di una scuola per presentare il Fotodramma. Mentre George Wright era su nella sala a proiettare le immagini, Edwin Skinner restò seduto nell’automobile, per tener d’occhio il voltametro e mantenere una velocità costante perché non si bruciasse la lampadina.

OPERAI CORAGGIOSI NEL CAMPO

Alla metà degli anni trenta si fecero grandi progressi nella produzione di pubblicazioni nelle lingue indigene di tutta l’India. Vari opuscoli furono disponibili in tamil e urdu. Per la prima volta nella storia della nostra opera in India, la produzione di letteratura raggiunse numeri di sei cifre, infatti nel 1934 si distribuirono 102.792 libri e opuscoli.

In quel tempo, Gerald Garrard, un gioviale pioniere alto e magro, per nove mesi diede testimonianza agli abitanti di Calcutta. Aveva problemi di salute, specialmente a causa del caldo. Ma un’esperienza lo compensò di tutti gli inconvenienti. Mentre dava testimonianza da solo negli edifici commerciali di Calcutta, Garrard incontrò un uomo il cui padre era testimone di Geova in Inghilterra, a Londra. Il fratello Garrard stimolò l’interesse di William King, ed egli accettò subito la verità.

Quindi il fratello Vanderbeek, che era stato capitano di mare, divenne il compagno di Garrard. Egli predicò con amore esemplare insieme a Garrard a Calcutta, ma prese il tifo e morì. Fu una circostanza molto dolorosa. Il fratello Vanderbeek morì domenica sera. Garrard seppellì il suo compagno lunedì mattina e quella stessa sera tenne la Commemorazione della morte di Cristo.

Maude Mulgrove, una donna minuta ma piena di vita che aveva fatto l’infermiera in un ospedale, accettò prontamente la verità a Bombay e nel 1935 intraprese il servizio di pioniera. Immediatamente fu mandata a Bangalore, capitale dello stato indigeno di Mysore famosa per la produzione della seta. A 949 metri sul livello del mare, Bangalore, dove si trovavano numerose caserme delle truppe britanniche, aveva un clima salubre. Qui la sorella Mulgrove, una dei pionieri che ebbero più successo in India, iniziò la sua carriera di predicatrice a tempo pieno.

L’INDIA ALLA FINE DEGLI ANNI TRENTA

In quel tempo il fratello Randall Hopley visitò quasi tutta l’India sudorientale. A Negapatam (ora chiamata Nagapattinam), si unì a lui un giovane pioniere di nome George Puran Singh, che aveva praticato la religione sikh e aveva accettato il vero cristianesimo mentre si trovava in Malacca. Mentre lavoravano insieme Hopley poté aiutare questo giovane pioniere a migliorare la sua testimonianza.

Al nord, nel Punjab, quattro pionieri indiani e altri sei proclamatori del Regno facevano un ottimo lavoro. In questa fertile provincia c’erano sedici città e villaggi dove si tenevano regolari adunanze a cui partecipavano 166 interessati. Ci volevano coraggio e determinazione per perseverare nell’opera perché era evidente il bisogno di giusta direttiva e di rafforzare i deboli. L’Esercito della Salvezza aveva scacciato otto uomini dal terreno che coltivavano perché avevano smesso di identificarsi con quell’organizzazione religiosa e si erano uniti all’organizzazione di Geova. Ciò nonostante, nel Punjab il campo era ancora vasto e gli operai erano pochi.

Nel dicembre 1938, Alex MacGillivray, sorvegliante della filiale australiana, visitò l’India insieme ad Alfred Wicke. Si tenne un’assemblea a Lonavla, stazione climatica di collina 129 chilometri a sud-est di Bombay. Per sondare la profondità di un vicino lago in vista dell’immersione, Claude Goodman ed Ewart Francis entrarono nell’acqua, facendo una nuotata prima di tornare a riferire. Due settimane dopo il fratello Goodman era all’ospedale gravemente ammalato di tifo ed Ewart Francis era morto. Probabilmente questo fu il risultato del contatto con l’acqua infetta. La perdita di uno dei più efficienti pionieri fu certo un duro colpo per l’opera.

In seguito alla visita del fratello MacGillivray e col consenso della Società, si dispose che la filiale australiana fornisse all’India una piccola macchina da stampa.

Dal 1926 al 1938 i pionieri avevano compiuto un immenso e duro lavoro in India. Avevano percorso decine di migliaia di chilometri e avevano distribuito grandi quantità di letteratura. Moltissimi luoghi erano stati raggiunti. Eppure c’era stato ben poco aumento. Nel 1938 c’erano diciotto pionieri e 273 proclamatori di congregazione, un totale di quasi 300 Testimoni nell’intera nazione. Questi fratelli fedeli erano dispersi nelle ventiquattro congregazioni sparpagliate in tutta l’India. Ma i fratelli si resero conto della necessità di essere proclamatori e insegnanti della buona notizia. Gradatamente, l’opera fu meglio organizzata in quanto a fare rapporto del servizio di campo, fare visite ulteriori e tenere studi biblici a domicilio.

Da qualche tempo si pensava che la filiale della Società avrebbe dovuto avere una sede migliore di quella in 40 Colaba Road. Ottenuto il permesso, l’ufficio di Bombay si trasferì nei locali di 17 Bastion Road nel quartiere commerciale. Oltre a locali più ampi, la nuova sede aveva facile accesso alla stazione ferroviaria e ad altri centri per gli affari della Società. Ma poco dopo il trasloco scoppiò la seconda guerra mondiale.

MENTRE IMPERVERSAVA LA GUERRA

La guerra portò restrizioni sempre maggiori. Perciò la filiale fu trasferita di nuovo al vecchio indirizzo. Su nel Sind e nel Punjab l’opera del Regno era più o meno limitata alle due maggiori città, Karachi e Lahore. Non si faceva molta predicazione altrove in quelle province. Nondimeno ci fu qualche progresso in quello che ora è il Pakistan.

Il governo britannico che a quel tempo dominava l’India chiese i nominativi di tutti i fratelli europei che erano sudditi britannici per l’eventuale arruolamento nel servizio militare. I Testimoni di Geova in India ubbidirono a questa richiesta di “Cesare” e il fratello Skinner, sorvegliante della filiale, mandò un elenco di nomi, insieme a una lettera che spiegava chiaramente la posizione cristiana di neutralità. — Matt. 22:21; Giov. 15:19; 17:14; 2 Tim. 2:3, 4.

Il risultato della spiegazione fu che i fratelli che erano soggetti alla leva furono esentati dal servizio militare, benché il governo britannico facesse dei tentativi perché compissero qualche genere di servizio nazionale. Fu chiesto loro se avrebbero avuto obiezione a lavorare per l’Ufficio Postale. La risposta del fratello Skinner fu che non avevamo alcuna obiezione al lavoro delle poste come tale, ma che il nostro lavoro come cristiani è di proclamare il regno di Dio, e non volevamo essere sottratti a quest’attività. Di conseguenza le autorità secolari permisero ai pionieri di continuare liberamente a compiere il servizio affidato loro da Dio di proclamare la buona notizia.

COMBATTUTA L’INFLUENZA DELLA FALSA RELIGIONE

La cattiva influenza della falsa adorazione fu dimostrata dagli incidenti accaduti nel 1940. In una cittadina una folla di cattolici cercò di ‘progettare affanno mediante decreto’ nel tentativo di indurre le autorità civili a vietare l’uso del nostro fonografo. (Sal. 94:20) Una petizione firmata da 150 persone, inclusi tre sacerdoti cattolici, fu inviata al magistrato, accusandoci di insultare la loro chiesa. Dopo aver investigato la cosa, il magistrato ammonì i 150 firmatari di non interferire con i Testimoni di Geova, e permise che la nostra opera continuasse.

Un’altra scaramuccia religiosa si ebbe quello stesso anno in un’altra città. Due pionieri indiani furono attaccati da un pastore religioso per aver distribuito letteratura fra il “suo gregge”. Immediatamente i pionieri fecero stampare dei volantini che attiravano l’attenzione su questo comportamento non cristiano, e li distribuirono in tutta la zona. Un’automobile con altoparlante fu subito portata sul luogo e furono trasmesse alcune conferenze bibliche. Come risultato, un gruppo di “cristiani” indiani si accorse della differenza fra la cristianità e il cristianesimo, e s’impegnò attivamente nella proclamazione del messaggio del Regno.

SI RAGGIUNGONO IN BARCA REGIONI LONTANE

Nelle remote regioni paludose del Travancore la buona notizia giunse in barca. Alcuni pionieri locali affittarono una barca a remi. Visitando i villaggi isolati in questa zona acquitrinosa poterono pronunciare discorsi pubblici e distribuire letteratura a più di mille persone. Circa seicento libri e opuscoli furono distribuiti in sedici villaggi, che altrimenti sarebbero stati inaccessibili. Così questa zona di fertili risaie ed esili palmizi ricevette un’efficace testimonianza riguardo al regno di Dio.

MAGGIORE IMPEGNO NEL TRAVANCORE

L’opera nel Travancore raggiunse un punto culminante nel 1941 quando si cominciò a stampare La Torre di Guardia in malayalam nella tipografia della Società. Forse ricordate che nel 1938 la filiale australiana della Società aveva fornito all’India una piccola macchina da stampa. Il pioniere Claude Goodman fu incaricato di soprintendere alla pubblicazione della Torre di Guardia per i fratelli di lingua malayalam.

“Non mi intendevo affatto di stampa e non conoscevo la lingua malayalam in cui si doveva stampare La Torre di Guardia”, ammise il fratello Goodman. “Il primo problema fu superato leggendo dei libri sull’argomento; il secondo con il linguaggio dei segni, mentre spiegavo al fratello K. M. Varughese ciò che leggevo nei libri. In pochi mesi stampavamo le nostre riviste in malayalam altrettanto bene, se non meglio, della ditta commerciale che le stampava prima”. Senza dubbio, l’introduzione della macchina da stampa segnò un definito passo avanti per l’opera del Regno nell’India meridionale.

A motivo delle circostanze si dovette porre fine all’attività delle case motorizzate. Per le restrizioni del tempo di guerra la benzina scarseggiava, e il razionamento limitava le distanze che si potevano percorrere. Inoltre, l’aiuto finanziario che la filiale della Società in India riceveva da altre filiali straniere fu molto ridotto. Quindi si ritenne che fosse volontà di Geova che si vendessero le case motorizzate per impiegare il denaro ricavato in altri campi dell’attività del Regno. Comunque, grazie a questi veicoli era stato compiuto un lavoro enorme e soddisfacente per estendere la testimonianza del regno di Dio in ogni parte dell’India.

LA BUONA NOTIZIA È ANNUNCIATA NONOSTANTE IL BANDO

Un giorno di primavera del 1941 il fratello Underwood predicava di casa in casa a Patna, capitale del Bihar, dove era stato assegnato come pioniere. All’improvviso la polizia giunse sul posto e lo arrestò, portandolo al posto di polizia. Qui confiscarono tutta la letteratura che aveva nella borsa. In seguito, le particolari pubblicazioni che Underwood aveva furono ufficialmente proibite dal governo. Ciò che accadde nel Bihar automaticamente avvenne in ogni stato dell’India. Infatti, in base all’ordinanza governativa N. 21-C del 14 giugno 1941, furono confiscate tutte le pubblicazioni della Società.

La filiale della Watch Tower Society fu perquisita e tutta la letteratura fu portata via. Ma la mano di Geova non era troppo corta. Non avendo in deposito una gran quantità di letteratura e non potendo ricevere aiuto finanziario dalla sede di Brooklyn, la filiale dell’India fu trasferita in locali più piccoli e meno costosi nel quartiere di Colaba. Benché La Torre di Guardia fosse ora al bando, non ne mancò neanche un’edizione in tutto quel periodo. Geova provvide affinché i fratelli non mancassero di cibo spirituale. Spesso le navi mercantili che attraccavano nel porto di Bombay portavano marinai che erano Testimoni di Geova, e invariabilmente essi portavano l’ultima edizione della Torre di Guardia alla filiale.

Intrepidamente ma con prudenza, si facevano le matrici e il materiale era ciclostilato e distribuito ai fratelli sparsi in tutta l’India. Negli anni successivi, i libri “La verità vi farà liberi” e “Il Regno è vicino”, e alcuni opuscoli, furono ciclostilati, rilegati e distribuiti ai fratelli. Quindi, durante tutto il periodo del bando abbondanti provvedimenti per lo studio biblico furono disponibili grazie all’amorevole cura di Geova.

Nel campo i fratelli incontravano interferenze da parte di funzionari del governo in seguito all’isterismo bellico. Un giorno a Kottayam un autocarro della polizia si fermò davanti al deposito della Società e la piccola macchina da stampa venne confiscata. Fu tenuta sotto sequestro dalla polizia per la durata della seconda guerra mondiale. Nel nord, a Calcutta, i nostri pionieri furono avvicinati dalla polizia e privati di tutta la letteratura in loro possesso

Un appello per ottenere la libertà di adorazione fu rivolto al viceré britannico, Lord Linlithgow, che fu sordo all’appello del popolo di Geova. Ma i fratelli erano decisi ad andare sino in fondo e l’opuscolo Dio e lo Stato fu recapitato a tutti gli organi politici legislativi e a molti istituti culturali della cristianità, mentre tutti gli ecclesiastici che si poterono trovare ricevettero l’opuscolo Teocrazia.

Nel gennaio 1942 morì il fedele e amato Joseph F. Rutherford. Il nuovo presidente della Watch Tower Society, Nathan H. Knorr, scrisse immediatamente a tutte le filiali e in modo amorevole stabilì i contatti. Fu rassicurante sentire la vicinanza della sede centrale in mezzo alle ostilità della guerra.

Presto si iniziò una nuova campagna di studi biblici a domicilio: ogni proclamatore doveva percorrere il proprio territorio in modo sistematico, prendendo nota degli interessati e rivisitandoli per tenere uno studio biblico regolare in casa loro, se possibile. Inoltre in India tutti i proclamatori a tempo pieno di lingua inglese furono invitati a prestare servizio come pionieri speciali, dedicando 175 ore al mese al servizio di campo.

Su a Lahore, Jacob Forhan, persiano, era pioniere speciale insieme al suo compagno inglese, Clarence Taylor. Improvvisamente, nel marzo 1942, furono entrambi arrestati e messi in prigione senza un’accusa precisa. Taylor fu rilasciato, ma Forhan fu detenuto per tre mesi. Mediante ripetuti appelli e interviste personali si fece ogni tentativo perché le autorità governative dichiarassero per quale infrazione il fratello Forhan era in prigione. Vi era il forte sospetto che un certo Johnson, ecclesiastico della Chiesa d’Inghilterra, avesse fatto un rapporto falso e malevolo alla polizia contro questo pioniere. Quando gli fu chiesto in faccia se avesse fatto tale rapporto, Johnson lo negò. Al fratello Forhan non fu mai detto di che infrazione fosse accusato, ma, quando fu rilasciato, egli continuò intrepidamente a predicare nello stesso territorio.

Anche la sorella Kate Mergler, un’altra pioniera speciale, incontrò difficoltà. Era nella deliziosa località meridionale di Kotagiri sui monti Nilgiri, quando, nel mese di luglio, ricevette l’ordine di lasciare il distretto entro una settimana. Quest’ordine era stato emanato dal governatore della provincia di Madras, che era cattolico. La ragione addotta fu che la sua presenza a Kotagiri era considerata “pregiudizievole all’efficiente proseguimento della guerra”! La nostra giovane sorella preferì ‘ubbidire a Dio anziché all’uomo’ e continuò la sua opera di predicazione voluta da Dio. (Atti 5:29) Fu arrestata e condannata a diciotto mesi di detenzione semplice nelle carceri femminili di Vellore, nella provincia di Madras. In seguito a un appello la sorella Mergler fu liberata dopo circa sei mesi di detenzione.

Il sorvegliante della filiale e i suoi colleghi dell’ufficio di Bombay avevano sopportato per qualche tempo il fastidioso fragore dei mezzi bellici che passavano per le strade di notte. L’ufficio si trovava sulla strada che portava alla zona militare di Bombay dove c’era il deposito di carri armati, cannoni e altro materiale militare pesante degli Inglesi. Di notte c’era un chiasso assordante. Perciò, con l’autorizzazione della Società, la filiale fu trasferita di nuovo, questa volta in 167 Love Lane, in un edificio più spazioso ed economico nel più tranquillo quartiere di Byculla. Questi locali furono il fulcro della nostra attività cristiana in India nei successivi diciotto anni, fino al 1960, quando la Società acquistò una proprietà nei sobborghi di Santa Cruz, ventun chilometri a nord di Bombay.

Poiché la macchina da stampa della Società era stata confiscata e poiché le stamperie esterne avevano timore di lavorare per noi, al sud i fratelli indiani di lingua malayalam non avevano letteratura per il servizio di campo. Nondimeno, perseverarono dando testimonianza unicamente con la Bibbia. Comunque una piccola quantità di letteratura inglese fu introdotta nello stato. L’opposizione da parte dei cattolici crebbe e una volta una turba cattolica interruppe un’adunanza pubblica scagliando sterco di mucca contro l’oratore. Il giorno seguente, il nostro prode fratello visitò ogni casa di quel villaggio offrendo il messaggio della vita.

Benché il governo avesse messo al bando la nostra letteratura non rinunciammo mai al tentativo di stampare qualche cosa. Nel 1942 giunse da Brooklyn un esemplare dell’opuscolo Speranza. Quest’opuscolo era così evidentemente estraneo a ogni Ordinanza per la Difesa dell’India, che la filiale chiese al governo la garanzia che non l’avrebbero confiscato quando fosse stato stampato. Dopo considerevole indugio, il governo centrale acconsentì a fare un’eccezione per quest’opuscolo, pur avendo cura di dichiarare che ciò non vietava ai governi provinciali di interdirlo se l’avessero ritenuto opportuno. L’opuscolo Speranza fu stampato dall’Uniform Printing Press di Bombay. Sul retro di ogni opuscolo comparivano queste parole: “Col consenso del Governo dell’India quest’opuscolo è esentato dagli effetti dell’ordinanza governativa N. 21-C, in data 14 giugno 1941”.

Fra le notevoli assemblee del popolo di Dio in quel tempo ci fu quella tenuta nel gennaio 1943 a Bombay. Questo raduno di tre giorni fu la più grande assemblea di lingua inglese tenuta in India fino a quel tempo. Settantasette proclamatori furono presenti, inclusi due di Ceylon.

PREMIATI GLI SFORZI ZELANTI

Un certo numero di sorelle e fratelli birmani avevano trovato scampo dall’occupazione giapponese della Birmania e si erano stabiliti a Nuova Delhi, capitale dell’India. Qui fra lo splendore delle cerimonie imperiali e i viali spaziosi, si formò una piccola congregazione di Testimoni di Geova. La sorella Phyllis Tsatos aveva un parente che lavorava presso il comando militare britannico di Delhi. Un giorno questo parente le presentò tre soldati britannici, con cui si iniziarono studi biblici. Uno di quei militari era Peter Palliser, che divenne testimone di Geova, servì per qualche tempo come sorvegliante di circoscrizione in Inghilterra e in seguito diventò sorvegliante della filiale in Kenya. La moglie del più anziano dei tre soldati era testimone di Geova e dall’Inghilterra mandava regolarmente a suo marito ogni edizione della Torre di Guardia. I fratelli di Delhi riuscirono a inviare ogni edizione all’ufficio di Bombay, dove veniva ciclostilata per la distribuzione in India.

Molti chilometri più a sud-est, a Poona, le pioniere Maude Mulgrove ed Edith Newland perseveravano con zelo nella loro assegnazione. Inaspettatamente, un magistrato locale ordinò loro di lasciare Poona. Benché fosse rivolto un appello al governo di Bombay, l’ordine fu confermato. Le due pioniere ebbero un’altra assegnazione nella stessa provincia, ma l’azione arbitraria che aveva provocato la loro partenza era divenuta di dominio pubblico. Fred Hurst, predicatore battista, lo lesse sul giornale. Questo lo indusse a procurarsi la letteratura della Watch Tower Society. Egli cercò in tutti i negozi di libri e finalmente scovò uno dei volumi intitolati “Rivendicazione”. Da questo ottenne l’indirizzo della Società in India. Scrisse all’ufficio di Bombay e ricevette una visita personale di Edwin Skinner. L’ecclesiastico Hurst riconobbe immediatamente che la dottrina della “Trinità” non era scritturale e cominciò a interessarsi della verità. Sua moglie era aspramente contraria, ma egli aveva un cuore buono. Dopo attenta riflessione, si dimise dalla Chiesa Battista, andò in Australia per guadagnarsi da vivere e divenne un testimone di Geova molto attivo.

Si continuavano a fare zelanti sforzi nel Travancore e la nostra opera vi progrediva costantemente. Si compiva principalmente nella lingua degli Indiani locali. I fratelli erano generalmente poveri in quanto a beni di questo mondo, ricevendo una paga media di otto anna al giorno. Nel 1943 ciò equivaleva a soli due centesimi americani. Le loro case erano capanne fatte di foglie di palma, o casette di laterite (argilla ferruginosa che si indurisce seccando). A causa delle difficili circostanze, le persone erano così occupate a provvedersi il necessario per vivere che avevano poco tempo per il nostro messaggio. In alcuni casi, però, queste stesse condizioni le spingevano a cercare l’unico rimedio: il regno di Dio.

I pionieri speciali compivano un eccellente servizio. Erano sparsi in tutta la nazione, uno qui e uno là. Fra loro c’erano uomini risoluti come George Wright, Clarence Taylor, Randall Hopley, Gerald Garrard e Jacob Forhan. L’enorme massa della popolazione, che non professava il cristianesimo, aveva una mentalità ostile alla Bibbia, per cui i territori che si potevano veramente lavorare erano pochi e lontani fra loro. Non accadeva mai di incontrare diversi isolati di case dove ci fossero buone opportunità di iniziare studi biblici. Ci volevano molto tempo ed energia per trovare coloro che probabilmente avrebbero mostrato interesse o che erano mentalmente in grado di capire il messaggio biblico. Ci voleva resistenza fisica e spirituale per dedicare 175 ore al mese al servizio di campo in tale territorio, con una temperatura che andava dai 27 ai 46 gradi centigradi. Ma, per immeritata benignità di Geova, questi fedeli servitori ci riuscirono. Videro i risultati dei loro anni di servizio, poiché nel 1943 c’erano in India trentasette congregazioni, con un totale di 20 pionieri e 381 proclamatori.

L’OPERA CONTINUA NONOSTANTE IL BANDO

I fratelli ebbero gravi difficoltà finanziarie, essendo interrotte le comunicazioni con la sede della Società a Brooklyn (New York). Ma ancora una volta la mano di Geova non fu troppo corta. (Isa. 59:1) Da varie fonti giunsero contribuzioni che permisero di continuare l’opera.

A Delhi, tredici ecclesiastici appartenenti a sei diverse sette (anglicana, presbiteriana, metodista, battista, cattolica romana e ‘americana’) si unirono in un attacco contro i Testimoni di Geova. Pubblicarono un malevolo volantino intitolato “Avviso a tutti i cristiani di Delhi”. Conteneva false asserzioni, fra cui quella che i Testimoni di Geova erano stati messi al bando per motivi politici. Il fratello Basil Tsatos rispose pubblicando un volantino impaginato in modo simile, con lo stesso titolo, ma che conteneva esclusivamente citazioni bibliche. Anche se questo volantino non proveniva dalla Società, ci fu un’azione legale contro il tipografo e Basil Tsatos.

Questi problemi non impedirono al popolo di Geova di continuare l’importantissima opera di predicare il regno di Dio e di fare discepoli cristiani. Per esempio, nel gennaio 1944, si tenne un congresso a Bombay, questa volta nella zona prevalentemente cattolica di Bandra. Inoltre, nel 1944 fu introdotto in India, rinnovato, il servizio di “servitore dei fratelli” (opera di circoscrizione). Uno dei pionieri speciali, Ronald Tippin, fu addestrato per svolgere quest’opera fra i proclamatori di lingua inglese e visitò le congregazioni di Delhi, Calcutta, Bombay, Bangalore e in quattro altre località. A. J. Joseph, servitore del deposito di Kottayam (Travancore), intraprese quest’opera fra le ventotto congregazioni indigene.

Fu un processo estremamente lento quello di organizzare bene i fratelli nel Travancore. Non tutti possedevano un orologio, per cui la puntualità nell’arrivare alle adunanze e la durata di tali riunioni non erano troppo rispettate. Per sapere che ora era ci si regolava principalmente secondo la posizione del sole o gli stimoli dello stomaco. Durante lo studio i fratelli erano così compenetrati che sembrava veramente impossibile limitare gli studi a una sola ora. Questi fedeli del Travancore dovevano copiare a mano tutti gli studi della Torre di Guardia. Eppure non rimasero mai indietro con i regolari studi settimanali.

TOLTE LE LIMITAZIONI

Il lento evolversi delle circostanze portò alla fine delle limitazioni imposte alla letteratura della Società in India. Margrit Hoffman, una giovane Svizzera che faceva la bambinaia in casa di un alto ufficiale dell’esercito britannico in India, lesse alcune pubblicazioni della Società e per qualche tempo fu in corrispondenza con la filiale di Bombay. Allo scadere del suo contratto, fu battezzata e in seguito intraprese il servizio di pioniere. Mentre faceva la pioniera a Nuova Delhi, la sorella Hoffman visitò la casa di un parlamentare di Madras. Quest’uomo politico prestò ascolto ed essa spiegò la natura della nostra opera, toccando anche l’argomento del bando imposto dal governo contro la nostra opera e di come fosse stato ispirato dal clero. Questo parlamentare amichevole acconsentì a rivolgere delle interrogazioni in Parlamento al riguardo.

Nel frattempo, Basil Tsatos praticava la fisioterapia e aveva in cura sir Srivastava, ministro dell’alimentazione nel governo del viceré. Tsatos ne approfittò per dargli testimonianza, parlando del bando e dell’atteggiamento del clero nei confronti della nostra opera. Egli menzionò anche che il sig. Skinner, responsabile della nostra filiale di Bombay, aveva fatto diversi tentativi infruttuosi per presentare la cosa al sig. Jenkins, ministro dell’interno. Con gran gioia del nostro fratello, sir Srivastava disse: “Non si preoccupi. Il sig. Jenkins va in pensione fra pochi giorni e un mio ottimo amico prenderà il suo posto nel governo del viceré. Appena l’avrà fatto, dica al sig. Skinner di venire da me e lo presenterò a sir Francis Mudie”.

Si dispose che il fratello Skinner venisse a Delhi per parlare con sir Francis Mudie, nuovo ministro dell’interno del governo centrale. In seguito a ciò, fu chiesto a tutti i parlamentari di darci il loro appoggio sollevando interrogazioni in parlamento circa il motivo per cui il bando era stato imposto. Due parlamentari non cristiani si occuparono del nostro caso; si fornirono loro tutti i particolari e prepararono tredici interrogazioni. Fu stabilita la data in cui sarebbero state presentate in parlamento. Quel giorno il fratello Skinner, Margrit Hoffman e Basil Tsatos erano presenti nella galleria riservata al pubblico.

Il momento critico fu quando venne chiesto: “È vero che il governo dell’India ha messo al bando le pubblicazioni della Watch Tower Bible and Tract Society e, in tal caso, per quali ragioni?” Immaginate l’elettrizzante gioia dei nostri fratelli quando sentirono sir Francis Mudie rispondere: “Il bando venne imposto per precauzione, ma ora il Governo ha deciso di abrogarlo”. Questa dichiarazione fu fatta il 21 novembre 1944. Diciotto giorni dopo, il 9 dicembre, il bando fu ufficialmente revocato. Si potevano dunque importare e stampare le pubblicazioni della Società, e si potevano distribuire in tutta l’India senza pericolo di interventi delle autorità.

Per l’ultima settimana del 1944 era in programma un’assemblea a Jubbulpore (Jabalpur), importante centro militare e ferroviario 991 chilometri a nord-est di Bombay. Essendo sede delle missioni della cristianità nelle Province Centrali (Madhya Pradesh), era il posto ideale per far sapere alla cristianità che i Testimoni di Geova non erano più al bando. Per la prima volta dopo tre anni e mezzo, distribuimmo letteratura per le strade e nelle case senza temere alcun intervento delle autorità.

ESPANSIONE A BOMBAY NONOSTANTE L’OPPOSIZIONE

Il bando non aveva certo posto fine all’espansione a Bombay. Il fratello Kaunds aveva ricevuto l’indirizzo di Benjamin Soans. Come Arthur Kaunds, anche Benjamin Soans era del Kanara meridionale, sulla costa sudoccidentale dell’India, ed entrambi parlavano canarese. Soans aveva una certa conoscenza della Bibbia e scriveva per un giornale canarese. Era impiegato presso la società dei telefoni di Bombay insieme ad altri venti appartenenti alla stessa comunità religiosa, la Missione Protestante Tedesca di Basilea.

Non passò molto tempo che Soans parlò ai suoi colleghi e presto altri assistevano allo studio biblico tenuto in casa sua. Dopo un mese, Benjamin Soans teneva egli stesso uno studio biblico con un gruppo di amici, e entro nove mesi, all’inizio del 1946, fu battezzato. Immediatamente venne incaricato di completare la traduzione del libro “La verità vi farà liberi” in canarese, che era stata iniziata dalla sorella Rose Robello. Da allora in poi il fratello Soans fu il traduttore dell’edizione canarese della Torre di Guardia finché morì nel dicembre 1966. Sua figlia, Joanna Soans, prese il posto del padre come traduttrice della Torre di Guardia in canarese.

Una sera, parecchi proclamatori della congregazione di Bombay svolgevano l’opera di testimonianza per la strada presso Flora Fountain quando una banda sfrenata di giovani cattolici giunse sul posto per vendere volantini che propagandavano il loro culto. Quando qualcuno si fermava per parlare con un Testimone o prendere una rivista, un giovane cattolico metteva sgarbatamente il suo opuscolo sotto il naso del passante, cercando di scoraggiare il Testimone.

Ogni settimana quelli dell’Azione Cattolica cambiavano tattica. In un’occasione, parecchi cattolici circondarono ogni Testimone, cercando di distogliere l’attenzione da lui. Tali metodi imbaldanzirono i Testimoni invece di intimidirli. I fratelli reagirono gridando slogans come “Perché il papa combatte la libertà”. Questo fece sorridere i passanti e mise nell’imbarazzo gli oppositori, che se la svignarono, lasciando il campo libero ai Testimoni.

FERMENTO DEL DOPOGUERRA

Con la fine della seconda guerra mondiale nel 1945, le condizioni in India deteriorarono rapidamente e tutta la nazione era in fermento. Numerosissimi erano i disoccupati. Gli internati politici liberati ripresero la lotta per l’indipendenza nazionale. Fu annunciato che l’Inghilterra si proponeva di concedere l’indipendenza alla popolazione, e gli affari pubblici presto degenerarono quasi nell’anarchia. Comunità religiose rivaleggiavano fra loro per il potere, e anche per la loro stessa esistenza, giungendo infine a violenti scontri a Calcutta e a Bombay. Le forze navali e aeree indiane si ammutinarono. Scioperi delle poste e dei telegrafi ostacolavano le comunicazioni. Carestia e morte incombevano sul paese, minacciando centinaia di migliaia di persone. Tali erano le condizioni nel 1945.

Lasciamo che il fratello Garrard ci narri un incidente accaduto in quel tempo: “Durante i tumulti contro i bianchi, non era piacevole essere sorpresi dalle turbe. Comunque i nostri pensieri erano sempre rivolti a Geova. Ricordo la prima volta che una turba di una cinquantina di persone minacciò di uccidermi ma non sapeva come cominciare! Infine mi lasciarono andare perché ero un predicatore. Un’altra volta tre di noi ci trovammo circondati da ogni parte. Prima che le difficoltà comincino sentite una morsa allo stomaco, ma una volta iniziate provate una calma insperata. Sembra che lo spirito di Geova faccia svanire la paura. Non dovete far altro che avere fiducia in lui. Non c’è altro da fare, e sarete sorpresi di vedere come tutto si volga al meglio”.

Tutto il paese era una massa in fermento a causa del malcontento. Ma nel mezzo di questo infuriato mare dell’umanità, rimaneva saldo un gruppo insignificante, numericamente parlando. Impassibili nonostante le condizioni, inamovibili nella loro determinazione di adorare Dio e predicare il suo regno, i Testimoni di Geova invitavano le nazioni a rallegrarsi col suo popolo. — Deut. 32:43.

SPIRITUALMENTE VIVI FRA LE DIFFICOLTÀ

Per incoraggiare la nuova congregazione di Calcutta, nel 1946 la Società vi tenne un congresso. Si pensava che la conferenza “Il Principe della pace” sarebbe stata come un balsamo sulle profonde ferite provocate dai terribili fatti di sangue accaduti a Calcutta. La Lega Musulmana aveva dichiarato il 16 agosto Giornata dell’Azione Diretta. In quella data numerosissimi indù furono trucidati a Calcutta e la loro proprietà fu saccheggiata e distrutta. La città era stata scena di uno dei più brutali tumulti cittadini.

Dal 1940 la Lega Musulmana si batteva per la formazione di uno stato musulmano indipendente nel Pakistan. Un famoso avvocato, M. A. Jinnah, propose che venisse costituito nella parte nordoccidentale dell’India, prevalentemente musulmana. Nelle province del Sind e del Punjab, sentimenti di odio fra indù e musulmani minacciavano di esplodere. In queste condizioni alcuni pionieri cercavano di tener viva l’opera del Regno a Karachi, Rawalpindi e Lahore, ma le terribili condizioni distraevano le masse. Anche molti proclamatori indiani smisero di sostenere la Società nella campagna di predicazione. Evidentemente erano diventati Testimoni con un secondo fine, sperando di ricevere aiuto finanziario. Così l’opera in quello che sarebbe diventato il Pakistan rallentò considerevolmente.

CARATTERISTICHE DEL PENSIERO INDÙ

Per quanto riguarda il territorio dell’India in generale, la prima difficoltà che si presenta al proclamatore del Regno è di trovare un argomento su cui poter essere d’accordo. Per un indù colto, una cosa può essere sia vera che non vera. Se pensi che il fuoco brucia, questo è vero per te; e se egli pensa che non brucia, quello è vero per lui. Può essere d’accordo che il tuo ragionamento logico e accurato è la verità, e un minuto dopo si dirà convinto esattamente del contrario. Entrambe le cose sono vere, egli dice!

L’indù può avere un superficiale rispetto per la Bibbia, ma in realtà non ha alcuna considerazione per le Sacre Scritture. Per lui non esistono verità ed errore. Tutto è verità e tutto è errore. Male e bene non esistono. Il male è bene e il bene è male. Non esiste Dio e non esiste Satana. Noi siamo Dio e noi siamo Satana. Tutto è Dio. La sedia su cui siedi, pensi che non abbia vita? Questo perché non sei in grado di captare le onde del suo pensiero superiore o di comunicare con la sua intelligenza, che, egli dice, è superiore alla tua. Secondo lui anche la sedia è Dio!

UNA VISITA MOLTO BENEFICA

Questo era il territorio in cui un pugno di pionieri si era arrabattato per molti anni e dove stavano per arrivare i missionari della Scuola di Galaad. In coincidenza con l’arrivo dei primi missionari di Galaad nel 1947, il fratello N. H. Knorr si recò in India, la prima visita di un presidente della Watch Tower Bible and Tract Society dopo quella del pastore Russell nel lontano 1912.

Il lunedì 14 aprile 1947, il fratello Knorr, accompagnato dal fratello M. G. Henschel, partì da Rangoon (Birmania) in idrovolante. Scesero sul fiume Hooghly presso Calcutta e sulla riva c’erano i fratelli ad accoglierli. Le condizioni erano tutt’altro che calme. Indù e musulmani erano sul piede di guerra e in diverse zone della città c’era il coprifuoco. Ecco le impressioni che ebbero il fratello Knorr e il fratello Henschel mentre attraversavano Calcutta in un autobus sgangherato:

‘Dapprima fummo colpiti dagli abiti della gente . . . Quasi tutti gli uomini indossavano il dhoti, che non è altro che alcuni metri di cotone avvolti intorno alla parte inferiore del corpo e fissati alla vita. Molti avevano in testa pugri di vari colori, una specie di turbante che indicava la loro nazionalità. In alcune zone prevaleva il fez. Era interessante vedere gli indù eleganti che portavano camicie di foggia occidentale, ma con i lembi di fuori. Le donne indossavano vistosi sari e avevano una quantità di braccialetti d’argento e d’oro. Alcune portavano orecchini e anelli al naso; altre avevano pietre preziose fissate ai lati del naso. . . .

‘Poi vedemmo la nostra prima mucca che camminava sul marciapiede. Sembrava che avesse il diritto di precedenza e che tutti le lasciassero fare quel che voleva. Poi vedemmo altre mucche e tori sacri. Questa fu per noi una novità. Eravamo abituati a vedere le mucche al pascolo o nella stalla, ma non le avevamo mai viste passeggiare per le vie principali di una città di quattro milioni di abitanti e servirsi della verdura esposta nei negozi lungo la strada; se venivano scacciate, andavano in un altro negozio o mangiavano quello che qualcuno aveva lasciato cadere per via; questo era ben diverso dagli altri paesi che avevamo visitato! Questi erano animali “sacri”. . . .

‘Presto arrivammo alla Sala del Regno, e ci fu un’adunanza con quindici fratelli. Il coprifuoco annunciato dalla polizia aveva trattenuto alcuni. . . . Potemmo portar loro l’amore e i saluti dei fratelli di altre parti del mondo, e anche dar loro consigli spirituali. . . . Generalmente in questa città l’aria è soffocante, calda e acre. Quella sera c’era una forte brezza. Non era proprio fredda, ma piacevole per l’assemblea di 100 persone che ascoltarono il discorso del fratello Knorr. . . . Questa fu l’ultima adunanza coi fratelli di Calcutta prima di prendere congedo’.

A Bombay c’era molto da fare alla filiale, e il racconto continua: “Lavorammo tutto il giorno con l’accompagnamento delle grida dei mendicanti e dell’incessante strombettare di taxi e autobus. C’è così tanta gente per strada che i conducenti suonano il clacson in continuazione”.

L’assemblea ebbe un buon inizio nell’aula magna della facoltà di economia e sociologia dell’Università di Bombay, un eccellente locale nel centro della città. Il primo giorno, martedì 22 aprile, ci furono 114 presenti e sei vennero battezzati.

Un incidente a cui assisterono mentre si recavano all’assemblea il secondo giorno diede al fratello Knorr e al fratello Henschel un’idea della superstizione religiosa degli indù. Il racconto prosegue: “Mentre ci recavamo alla sala dell’assemblea, incontrammo un uomo che portava acqua. Ci fu detto che si trattava di acqua ‘santa’ di un pozzo vicino. Il pozzo è ritenuto sacro dagli indù e alcuni ne bevono regolarmente l’acqua. Si era saputo che qualche tempo prima un intoccabile aveva calato un secchio nel pozzo e aveva attinto dell’acqua per sé. Questo aveva ‘contaminato’ il pozzo e c’era stato un tumulto. Ma ciò non purificò l’acqua. L’unica cosa che i religiosi poterono fare per rendere di nuovo ‘santa’ l’acqua fu di gettare nel pozzo sette secchi pieni di sterco di tori sacri. Dopo di che gli indù poterono di nuovo bere l’acqua ‘santa’ e usarla per i riti religiosi. Si dice che questo pozzo sia una delle maggiori cause di colera a Bombay”.

Quella mattina il fratello Knorr parlò dell’opera in India e dei progetti per il futuro. Il discorso fu ben accolto e i fratelli furono felici all’annuncio della riorganizzazione dell’opera in India. Ci furono 120 presenti, provenienti da Karachi, Delhi, Madras, Travancore, Calcutta, Ceylon e molti altri luoghi. Notevole fu la loro determinazione di proclamare la buona notizia del Regno.

Al discorso pubblico, “L’allegrezza per tutto il popolo”, ci furono 504 presenti. Le informazioni erano particolarmente adatte agli Orientali. Non fu facile separarsi alla fine di questa assemblea. Ma i nostri visitatori dovettero partire lasciando l’India e le sue difficoltà.

IL PAESE IN FIAMME!

Il 20 febbraio 1947, il governo britannico annunciò la sua intenzione di ritirarsi dall’India nel giugno 1948, e lord Mountbatten fu nominato viceré per provvedere al trasferimento dei poteri. La Lega Musulmana reagì con tumulti sanguinosi. Assassinii, saccheggi, incendi e violenza generale sconvolsero il Bengala orientale, il Punjab e la Provincia del Confine Nordoccidentale. Perciò il partito del Congresso accettò la divisione dell’India, con la conseguente costituzione dello stato del Pakistan.

Le peggiori atrocità furono commesse il 15 agosto, quando la nazione si divise in Pakistan musulmano e India indù. Aizzati dal fanatismo religioso, dalla paura e dalla miseria, indù, sikh e musulmani si combatterono l’un l’altro con qualunque arma: coltelli, scuri, spade e fuoco. Ci fu un esodo senza precedenti di carovane nei due sensi. Milioni di persone erano in movimento: musulmani in fuga dall’India verso il Pakistan, sikh e indù che abbandonavano il Punjab per rifugiarsi in India. Un corrispondente descrisse una carovana lunga 116 chilometri. Secondo un altro osservatore un convoglio di profughi raggiunse la cifra record di 400.000 persone. Era una processione che si lasciava dietro sofferenze, fame e cadaveri. Ci fu una terribile reazione a catena di vendette, caratterizzate da crudeltà e carneficina. Durante questo sfrenato massacro, il fratello Cotterill si trovò al di là della linea di demarcazione nel Pakistan, servendo i fratelli di Karachi.

La successiva assegnazione di Cotterill era un’assemblea di circoscrizione a Dehra Dun, uno dei focolai della rivolta. L’impiegato della biglietteria cercò di dissuaderlo dall’intraprendere un viaggio che sarebbe stato un vero incubo. Ma il fratello Cotterill ragionò: “Se è volontà di Geova, cercherò di andarci”. Egli scrisse:

“Quindi dopo alcuni giorni felici trascorsi con i fratelli di Karachi mi misi in viaggio. Il treno si mosse, con una certa cautela, verso il nord passando da Multan e Montgomery. Mentre ci avvicinavamo a Lahore, c’erano segni evidenti di confusione, poiché molti profughi fuggivano dal Pakistan e altri dall’India. Nel mio scompartimento un musulmano devoto s’inginocchiò più volte sul suo tappeto per le preghiere invocando Allah, senza dubbio per avere protezione. La scena mi fece ricordare Londra durante la seconda guerra mondiale. Dopo aver passato la notte seduto sul marciapiede della stazione, presi un treno che sembrava diretto in India. Il vagone era affollato; c’era un clima di paura. Tutto era tranquillo nel mio scompartimento. Leggevo La Torre di Guardia e diedi uno Svegliatevi! a un uomo seduto al mio fianco. Il nostro scompartimento di prima classe che aveva sei posti a sedere conteneva una quarantina di persone!

“In ogni stazione c’era una folla che gremiva i marciapiedi. Mentre attraversavamo il paese, osservai numerosissimi convogli di profughi con cammelli, cavalli, asini, pecore e capre. Fortunatamente, non vidi uccidere nessuno. Eppure treni carichi di passeggeri andarono incontro al massacro, compreso il treno che precedeva il nostro. Ad Amritsar, sikh armati di lunghe lance frugarono ogni vagone pronti a uccidere chiunque pareva loro. Pregai Geova per mezzo di suo Figlio, Cristo Gesù, chiedendogli di proteggermi, se era sua volontà, e aiutarmi a rimanere calmo. Mi sentivo davvero calmo continuando a leggere la sua Parola, le Sacre Scritture.

“Uomini, donne e bambini, e anche capre, erano ammucchiati sul tetto dei vagoni, insieme al bagaglio e ai loro possedimenti. Un quacchero americano . . . mi diede una razione dell’esercito americano e mangiai alcune gallette e del cioccolato. Finalmente giungemmo a Saharanpur oltre il confine, dove potei procurarmi qualcosa da mangiare, insieme al giovanotto che aveva letto Svegliatevi! Appresi che era un soldato musulmano che era in servizio nell’esercito indiano e tornava al reggimento. Mi disse che era stato il giorno più terribile della sua vita. Se gli altri avessero saputo che era musulmano, l’avrebbero ucciso. Probabilmente era l’unico musulmano su quel treno.

“La mattina dopo mi recai in corriera a Dehra Dun, dove pronunciai l’appropriato discorso ‘Felici i pacifici’. Proprio in quella regione, sikh e musulmani si uccidevano a vicenda. Il fratello Gerald Garrard e io accompagnammo a casa le sorelle sane e salve. Per la sessione finale dell’assemblea eravamo solo in sei a causa del rigido coprifuoco. La mia tappa successiva fu Calcutta, dove il fratello Randall Hopley era servitore dei fratelli. Tenemmo l’assemblea di circoscrizione nella Sala dell’YMCA a Chowringhee, dove ebbi il piacere di incontrare per la prima volta i fratelli bengalesi. Quindi partii per il lunghissimo viaggio in treno fino a Travancore. Qui, a Talapady, i fratelli di lingua malayalam cantarono il cantico iniziale mentre tutti i fratelli più anziani sedevano insieme come in un coro. . . . Fu necessario spiegare ai fratelli locali che siamo Testimoni di Geova. Alcuni, nel riempire i moduli del censimento, avevano dichiarato di essere di religione ‘russellita’. Immaginate!

“Ritornando sui miei passi, mi recai a Bangalore, dove conobbi i fratelli e li esortai a riconoscere che era necessario accettare l’invito di Geova sostenendo le assemblee di circoscrizione. In seguito andai a Madras per tenere una piccola ma felice assemblea e imparai ad amare profondamente i fratelli di lingua tamil. Da Madras tornai a Bombay per raggiungere il fratello Carmichael nella nostra assegnazione missionaria nel territorio di lingua marathi”.

ALTRI MISSIONARI DA GALAAD

Homer e Ruth McKay, diplomatisi nel 1947 dall’ottava classe della Scuola di Galaad, trovarono certo l’India ben diversa dal loro paese d’origine, il Canada. Dopo il lungo viaggio furono accolti a Bombay dai compagni di classe Dick Cotterill e Hendry Carmichael, insieme ad altri fratelli.

Nel 1947, quando il fratello Knorr aveva visto la cucina della Betel di Bombay, aveva fatto la laconica osservazione: “Spezzerebbe il cuore a una donna americana”. Ebbene, Ruth McKay ebbe l’incarico di cucinare e fare le faccende alla Betel. Ma lasciamo che ce lo racconti lei stessa: ‘Non avevo mai visto una casa del genere. In cucina non c’era un lavandino, ma solo un rubinetto nell’angolo della parete con un rialzo di cemento per impedire che l’acqua scorresse su tutto il pavimento. Non c’era acqua corrente tutto il giorno, ma si doveva tenere una riserva d’acqua perché a volte l’erogazione era interrotta. Il fornello consisteva in un recipiente di metallo chiamato sigri, in cui si metteva la carbonella e che consentiva di cucinare con una sola pentola per volta. Non esisteva un frigorifero, perciò si doveva acquistare il cibo al bazar giorno per giorno. Si doveva coprire ogni cosa, poiché per esperienza imparai che il cibo lasciato scoperto era un invito per i corvi. Più di un uovo fu portato via. Il centro di una torta o crostata fu divorato prima che avessi imparato la lezione’.

In quanto alla condizione della popolazione, la sorella McKay osservò: “In un primo momento l’estrema miseria della gente e il modo in cui viveva ci indussero a chiederci come avremmo resistito in circostanze simili. Era una cosa molto deprimente. Ma col passar del tempo la necessità di aiutarli a imparare la verità ci fece mettere da parte tali pensieri. Quante volte ci siamo detti che davvero il nuovo sistema di cose dopo Armaghedon è la sola soluzione per eliminare il sistema di questo vecchio mondo”.

Homer McKay fu nominato servitore dei fratelli nella zona di Bombay per parte del tempo. La sua circoscrizione comprendeva una vasta zona molto popolata ma con pochi proclamatori del Regno. Per andare a trovare un proclamatore isolato fece un viaggio di 792 chilometri da Bombay a Hyderabad, una quindicina di ore di treno. Un’altra volta partendo da Bombay percorse una distanza di 491 chilometri per far visita a una famiglia isolata ad Ahmedabab. Narrando l’esperienza avuta qui a un’adunanza pubblica, Homer McKay scrisse:

“Ahmedabab è una città di oltre un milione di abitanti, importante per i suoi cotonifici, e vi avevamo affittato una sala per il discorso. Comunque, l’unica pubblicità fu la poca proclamazione compiuta durante la settimana più un cartello scritto a mano appeso all’edificio. Oltre alla famiglia interessata c’erano solo altri tre presenti, musulmani. In una grande sala con 500 posti a sedere c’era un uditorio di sette persone!”

STAMPIAMO DI NUOVO CON UNA NOSTRA MACCHINA

Subito dopo la seconda guerra mondiale, la Società aveva ottenuto l’autorizzazione di acquistare in America una macchina da stampa piana Chandler & Price. Finalmente venne installata in un piccolo capannone a tre chilometri circa dalla filiale di Bombay. I caratteri malayalam vi furono portati dal Travancore e si acquistarono alcuni caratteri inglesi. Claude Goodman cominciò a farla funzionare, con l’aiuto di K. T. Matthew. In precedenza, l’edizione malayalam della Torre di Guardia veniva composta alla filiale di Love Lane; quindi era stampata da una tipografia commerciale. Ora eravamo in grado di provvedere noi stessi sia alla composizione che alla stampa. Comunque, il materiale in altre lingue veniva stampato interamente da tipografie commerciali.

Fra parentesi, la macchina da stampa della Società che stampava l’edizione malayalam della Torre di Guardia in origine funzionava a pedale. Questo era un lavoro faticoso durante gli umidi mesi estivi e dopo qualche tempo la Società acquistò un motorino elettrico per far funzionare la macchina e la difficoltà venne eliminata.

NUOVO INTERESSE SUSCITATO A BOMBAY

Un giorno, nel 1949, i fratelli Harsha Karkada senior e Satyanathan facevano l’opera con le riviste per la strada presso Flora Fountain e diedero una rivista in canarese a un certo sig. Rocky D’Souza. Si scoprì che abitava in un edificio in parte adibito a dormitorio per una cinquantina di studenti e in parte usato come circolo ricreativo dove si radunavano altri uomini. Tutti coloro che frequentavano il circolo erano cristiani nominali provenienti dalla zona di Brahmavar sulla costa del Konkan, nell’India occidentale. Quando i fratelli Karkada e Satyanathan visitavano Rocky D’Souza, ogni settimana facevano la conoscenza di diversi soci del circolo e parlavano della Bibbia con loro. Gradatamente l’interesse crebbe e fu tenuto uno studio regolare a cui assistevano da venti a trenta persone.

Questo suscitò l’opposizione di altri soci. Nella sala di riunione c’era un grande altare con un crocifisso e candele accese. Quelli che studiavano si resero presto conto che Dio non si compiaceva dell’adorazione di idoli e aspettavano l’occasione di eliminare completamente il crocifisso dal circolo. Questa si presentò quando decisero di imbiancare l’interno dell’edificio e l’altare fu smontato per le pulizie di primavera. Non fu mai più rimontato, poiché crocifisso e altare erano scomparsi. Ciò provocò scompiglio e discordia fra i soci del circolo; per cui si decise di mettere la cosa ai voti. Con una piccola maggioranza gli interessati approvarono la rimozione. Il presidente del circolo, P. P. Lewis, divenne un Testimone dedicato, come pure Rocky D’Souza e alcuni altri. Discorsi pubblici si tenevano regolarmente ogni domenica mattina al circolo e vi assistevano da quaranta a cinquanta persone, incluse le famiglie dei soci esterni. Questo nuovo interesse fu un vero stimolo per l’opera a Bombay.

RETROSPETTIVA DELL’OPERA DI CIRCOSCRIZIONE

Nel 1949, Hendry Carmichael ricevette la nuova assegnazione di viaggiare per lungo e per largo attraverso l’India come sorvegliante di circoscrizione. C’erano nuove località da visitare, fra cui Kolar Gold Fields, dove il fratello Ponniah, un medico, e Robert Rushton e la sua famiglia assistevano la congregazione locale. Questa visita fu interessante sotto più d’un aspetto. Carmichael scrisse: “Kolar Gold Fields è, come dice il nome, un centro di miniere d’oro, ritenute le più profonde del mondo. Fu molto emozionante scendere per ben 1.981 metri nel pozzo di Clifford, il più profondo del mondo. Era davvero sorprendente vedere l’immensità delle operazioni minerarie compiute a quella profondità, con officine, reparto antincendio, depositi di esplosivi e la rete dei binari per il materiale rotabile. Ebbi anche l’opportunità di scendere nel pozzo Heathcote, a 2.743 metri dalla superficie, dove, nonostante l’enorme impianto per il condizionamento dell’aria, la temperatura era di 43 gradi centigradi. Qui ebbi l’opportunità di praticare un foro nella roccia dove avevano trovato un nuovo filone d’oro. . . .

“Un importante avvenimento di quell’anno fu la formazione di una circoscrizione di dodici congregazioni e una famiglia isolata nel Travancore. In agosto, insieme al fratello A. J. Joseph, che faceva da interprete per i nostri fratelli di lingua malayalam, percorremmo 966 chilometri con diversi mezzi di trasporto, più 129 chilometri a piedi. Ricordo ancora una visita a Upputhara, nella regione montagnosa, dove, essendo arrivato a notte inoltrata, trovai tutti i fratelli che mi aspettavano per ascoltare il discorso nella loro Sala del Regno dal tetto di paglia! . . .

“Per visitare la congregazione di Kangazha, prendemmo la corriera per iniziare il viaggio nel territorio rurale. I sedili erano panche di legno che si estendevano per tutta la larghezza del veicolo e su cui i passeggeri si affollavano da ogni parte con i loro acquisti, che includevano capre, galline e altri animali, finché l’autobus non ne poteva contenere più. (Ma non c’era un limite stabilito. Perciò se altri volevano prendere la corriera si aggrappavano ai lati o di dietro, ovunque trovassero dove appoggiare un piede o afferrarsi con una mano. Salivano sul tetto finché la corriera aveva l’aspetto di una folla con sotto un motore scoppiettante).

“Questa fu solo la prima parte del nostro viaggio. A un certo punto scendemmo e proseguimmo a piedi, in fila indiana, attraverso la foresta di palme. Calarono le tenebre, perciò per illuminarci il cammino ci facemmo una torcia con foglie di palma attorcigliate. Sembrava che la camminata non finisse mai, ma alcune ore dopo arrivammo e fummo accolti calorosamente. . . .

“Il Travancore ha clima caldo, umido e una ricca vegetazione di diverse varietà di palme, con risaie e casolari sparsi. Gli abitanti, pur non possedendo denaro contante, coltivano tutto il necessario e fanno molto uso di foglie di palma come copertura dei tetti e vassoi su cui mangiare. Con i gusci delle noci di cocco fanno utensili. Il terreno coltivato a riso è intersecato da canali d’irrigazione, che si possono attraversare solo camminando su tronchi di palma abbattuti. Questo accresce gli imprevisti della testimonianza di casa in casa. Quello che mi sorprese fu che, quando si disponeva di tenere un discorso pubblico, venivo accompagnato in una radura o all’incrocio di sentieri campestri in mezzo alla foresta di palme. Lì attendevo pazientemente e, quando ero sul punto di concludere che non sarebbe venuto nessuno, i fratelli arrivavano. Non ho mai scoperto come facessero a sapere dove si teneva l’adunanza. Alla fine due o trecento erano radunati per ascoltare e non si accontentavano mai di un discorso di un’ora soltanto. Questo era un avvenimento importante e volevano sentire tutto quello che potevano. Se ne stavano accoccolati o sedevano su tronchi caduti o per terra, ascoltando attentamente e consultando la loro Bibbia . . .

“Questo viaggio nel Travancore culminò con un’assemblea di tre giorni, tenuta dal 2 al 4 settembre 1949 a Talapady. Come fummo felici quando il fratello Skinner arrivò da Bombay per pronunciare il discorso pubblico, a cui assisterono 800 persone!”

I MISSIONARI PERSEVERANO A CALCUTTA

I missionari appena stabiliti a Calcutta cercavano di imparare la locale lingua bengalese. Per favorire l’espansione dell’opera del Regno in quella zona, nel 1949 la Società pubblicò l’edizione bengalese dell’opuscolo L’Allegrezza per tutto il Popolo. Ci volle naturalmente un po’ di tempo perché i missionari si abituassero alle condizioni diverse. La sorella Marie Zavitz ricorda: “Un giorno mentre stavo compiendo l’opera per la strada, mi voltai e mi trovai davanti un uomo con un enorme pitone lungo circa tre metri. Il serpente mi fissava. Non mi piacciono i serpenti, e gridando corsi giù per la strada”. Si trattava semplicemente di un incantatore di serpenti indiano che andava in giro per guadagnarsi da vivere.

La sorella Zavitz continua: “Un’altra volta stavo dando testimonianza di casa in casa e una signora desiderava una rivista, ma mi disse di posarla sul gradino. Lo feci, e la signora prese la rivista da terra e lasciò cadere la contribuzione nella mia mano, senza che la sua mano toccasse la mia. Mi sentii offesa perché si riteneva così santa da non voler prendere la rivista dalla mia mano. Ciò derivava dalle usanze del loro sistema di caste.

“Una volta cominciai uno studio con un’Indiana ‘cristiana’ e la portai con me a un altro studio. Per strada incontrammo un uomo a cui avevo dato un libro. Quindi ci fermammo a parlargli del libro. Allorché tornai a fare lo studio a questa Indiana, mi disse che non sarebbe più uscita con me. Quando le chiesi perché, rispose: ‘Be’, vedi, io sono indiana e non posso farmi vedere a parlare con un uomo per strada, perché sarei disonorata in tutto il vicinato. Non si può parlare a un uomo per strada neanche se è un parente’. Ma qualche tempo dopo si offrì di uscire di nuovo con me, e col tempo superò quel problema. Accettò la verità e infine divenne pioniera speciale e ora cammina per le strade da sola”.

Gerald Zavitz ricorda: “Dapprima pensavamo che il campo sarebbe stato fertile, ma presto ci accorgemmo che l’interesse era superficiale. Erano pronti ad ascoltare, ma non credevano. Si attenevano alla loro filosofia. Per esempio, in un primo momento avevo pensato di poter ragionare con loro sull’idea del karman. La loro teoria del karman insegna che tutto avviene per volontà di Dio e che in ogni cosa c’è del buono. Cercai dunque di fare un esempio molto preciso circa l’assassinio di Mohandas Gandhi. Certo quello fu un orribile delitto; non poteva esserci nulla di buono in ciò! Ma no, anche lì c’era qualcosa di buono; semplicemente non lo capivamo. Perciò rinunciai all’idea di ragionare con loro su quella teoria. Benché un paio di indù siano venuti nella verità qui a Calcutta, troviamo più utile studiare con gli Indiani ‘cristiani’”.

ULTERIORI PROGRESSI NEL BENGALA

Nel secondo semestre del 1949, Hendry Carmichael, diplomato di Galaad, visitò il Bengala come sorvegliante di circoscrizione. Egli scrisse: “Mentre visitavo la nuova congregazione di Kanchrapara, fu disposto di andare a Chapra, villaggio 126 chilometri a nord di Calcutta. Il clero e i missionari della cristianità fecero tutto il possibile per impedire che si tenesse un discorso pubblico a Chapra. Ma nonostante ciò, in una chiara sera di luna una sessantina di persone si radunarono in una radura all’aperto. La nostra illuminazione artificiale consisteva in una lampada a petrolio. Dopo il discorso un’anziana signora bengalese disse: ‘E pensare che ho ascoltato il clero per tutta la vita e non ho mai saputo che tutte queste cose si trovano nella Bibbia!’”

Carmichael scrisse inoltre: “Mentre andavo di casa in casa a Chapra, iniziai con due compagni e finii con una quindicina di persone che mi seguivano. Le case erano costruite su piattaforme di fango seccato al sole alte poco più di mezzo metro e il tetto spiovente di foglie di palma scendeva fino a terra ricoprendo la piattaforma per impedire che le piogge torrenziali penetrassero all’interno. Se eravamo invitati dentro, bisognava chinarsi per entrare e salire sulla piattaforma, poi sedevamo per terra con tutti gli altri quindici. Tutti sedevano e ragionavano sulle Scritture mentre parlavo. In questa zona, molte volte facevo le ore piccole spiegando le verità della Bibbia, eppure mi alzavo all’alba per divulgare ulteriormente la buona notizia”.

UNO SGUARDO AL PROGRESSO

Nel 1949, in India, c’era un sorvegliante di circoscrizione che serviva 270 proclamatori e 23 pionieri speciali nelle 29 congregazioni: 13 di lingua malayalam, 1 bengalese e 15 di lingua inglese.

Quando nacque la nuova repubblica indiana il 26 gennaio 1950, la filiale della Società a Bombay era affaccendata a trasferire la sua macchina da stampa dal sobborgo di Sewri a un magazzino vicino all’ufficio di Love Lane. Era una macchina relativamente nuova, ma mentre veniva scaricata un supporto di legno si spezzò, la macchina cadde a terra e si ruppe un ingranaggio importante. Nondimeno venne riparata e presto era di nuovo in funzione.

ATTRAVERSO UN CICLONE E VALANGHE DI PIETRE

Una volta, allorché il sorvegliante di circoscrizione Hendry Carmichael stava per partire da Darjeeling, un terribile ciclone si abbatté su quella zona, accompagnato da piogge torrenziali (127 centimetri in due giorni). Ciò provocò innumerevoli frane che devastarono l’intera regione, spazzando via alcuni villaggi e trascinando chiunque nella morte. Infatti, la casa accanto a quella dove stava il fratello Carmichael fu spazzata via da una frana. Rocce e pietrisco si ammucchiarono contro le pareti, così che vi penetrarono dentro acqua e melma. Sentendo che Darjeeling era tagliata fuori dal mondo e che ci sarebbero voluti mesi per riaprire una strada, Hendry Carmichael e il pioniere Melroy Wells-Jansz decisero di tentare di aprirsi un passaggio da soli. Inoltre, era in programma un battesimo alla prossima tappa nel giro della circoscrizione.

“Per prima cosa ci arrampicammo per circa 300 metri fino a una vecchia strada militare lungo il crinale della montagna”, raccontò il fratello Carmichael. “Raggiunta la strada la trovammo in uno stato pietoso . . . scavalcammo mucchi di pietrisco e alberi divelti e finalmente giungemmo a Ghoom. Di lì, spinti dalla fame, ci aprimmo faticosamente un varco lungo la strada principale, che spesso crollava alle nostre spalle spazzata via da valanghe di pietre che precipitavano con un rombo dalle montagne. Una frana ci separò, ma riuscimmo a riunirci. Alla fine fummo costretti a fermarci. Davanti a noi si era aperta una voragine larga dodici metri e profonda più di 600 metri, in fondo alla quale scorreva fragorosamente un torrente. Tutto ciò che rimaneva del vecchio ponte ferroviario erano le due rotaie tenute insieme dalle traversine, che dondolavano a mezz’aria sopra le acque impetuose . . .

“Quella notte ci rifugiammo in un casello ferroviario sul bordo del precipizio, mentre un po’ più in alto un mucchio di pietre minacciava di franare da un momento all’altro. Dopo una terribile notte insonne, uscimmo per affrontare di nuovo quelle rotaie. . . . La pioggia scrosciava e il vento faceva dondolare le rotaie, ma alla fine ci trovammo dall’altra parte. Comunque i nostri guai non erano finiti, perché non appena giungemmo a Sonada, ci trovammo di fronte a un altro baratro. Questa volta però non era rimasto neanche un binario. Scalammo il dirupo per oltre 900 metri, a volte procedendo lentamente con grande cautela, il dorso contro la parete, lungo pericolose sporgenze finché non trovammo più alcun appiglio. Le frane avevano travolto anche quelle sporgenze, costringendoci a tornare sui nostri passi finché trovammo un altro passaggio. Finalmente superammo il dirupo penetrando in una foresta infestata dagli orsi. Riuscimmo a giungere fino a Kurseong dopo aver camminato due giorni e una notte. Arrivammo, affamati, coperti di fango, coi piedi gonfi e sanguinanti, ma sani e salvi. Un sacerdote cattolico che aveva assistito al nostro arrivo divulgò la notizia fra gli abitanti. Nondimeno lo scopo della nostra visita fu raggiunto”.

VIAGGIO AL SUD

Si decise che il fratello Skinner facesse un viaggio nel sud dell’India per visitare i fratelli del Kanara meridionale e del Travancore. Il sorvegliante di circoscrizione Hendry Carmichael, benché si stesse appena rimettendo da una grave operazione, accompagnò il sorvegliante di filiale in questo viaggio. I due fratelli partirono da Bombay con un piroscafo in servizio costiero e sbarcarono a Mangalore per passarvi il fine settimana. Qui trovarono un gruppo di quattordici interessati che studiava regolarmente La Torre di Guardia in canarese. Nessuno sapeva bene l’inglese e non c’era un interprete. Perciò il discorso pubblico fu annunciato come un’adunanza in inglese, e l’oratore sarebbe stato il fratello Skinner. Avendo avuto un solo giorno per fare pubblicità al discorso, fu straordinario vedere novanta presenti.

La successiva tappa fu Cochin, dove si era disposto di tenere un’assemblea nel tentativo di incrementare l’opera in questa regione. Sotto il dominio britannico, Cochin era uno stato separato dal Travancore, con un maragià e un governo proprio, benché la popolazione parlasse malayalam, come nel Travancore. Ma fino a quel tempo, quasi tutta l’opera si era svolta fra la popolazione di lingua malayalam nella parte meridionale del Travancore. Al discorso introduttivo di quest’assemblea di Cochin vi furono 210 presenti. Una quarantina di persone interessate erano venute dal Travancore. 110 Testimoni parteciparono all’attività di testimonianza durante l’assemblea e gli abitanti di Cochin sgranarono gli occhi vedendo una trentina di sorelle che percorrevano le vie della città portando i cartelli che annunciavano il discorso pubblico, cosa mai vista prima a Cochin. Era una città in prevalenza cattolica, con sede vescovile. Eppure al discorso pubblico ci furono ben 1.022 presenti: l’assemblea più numerosa tenuta in India fino a quel tempo. Fu rallegrante vedere venticinque battezzati e trovare un gruppetto di cinque uomini di lingua inglese desiderosi di essere organizzati in una congregazione.

SI VERIFICA L’AUMENTO

I missionari mandati in tutto il paese ebbero un’influenza equilibratrice e infusero fiducia ai fratelli indiani locali, mentre lavoravano tutti insieme.

A Calcutta si erano iniziati alcuni studi biblici con indù. Poteva trattarsi di uno spiraglio aperto nel campo indù? Trentotto studi biblici a domicilio venivano tenuti con indù bengalesi e il rapporto diceva: “Questo è solo l’inizio”. Ma insieme ai commenti speranzosi c’erano espressioni caratteristiche: “Molti studiano per cortesia”, “per migliorare il loro inglese”, “per fare un confronto, ma con la determinazione che non cambieranno mai religione”. Un rapporto espresse una verità fondamentale che rivela l’atteggiamento di quasi tutti gli indù: “C’è una generale antipatia verso ogni religione rivelata, e non possono accettare l’idea del riscatto”.

Nel 1950 era stato mandato ai fratelli un questionario per vedere quanti studi biblici si tenevano con persone che non si professavano cristiane. Il risultato indicò che in tutta l’India si tenevano 114 studi biblici a domicilio con indù, buddisti e altri non “cristiani”. Un centinaio di studi erano stati cominciati, ma furono interrotti. Trentaquattro di coloro che studiavano assistevano alle adunanze, undici avevano partecipato al servizio di campo e due erano stati battezzati. Nel 1951 le risposte rivelarono che si tenevano ottantatré studi biblici, trentuno in meno. Ma tredici persone che non avevano fatto parte della cristianità partecipavano all’opera di testimonianza e tre erano state battezzate. Quindi, l’aumento si verificava principalmente fra coloro che professavano il cristianesimo. Quell’anno era stato incoraggiante portare cinquantanove nuovi discepoli fino alla dedicazione e al battesimo, raggiungendo il massimo di 499 Testimoni.

DIFFICOLTÀ A POONA

La diffusione del vero cristianesimo in India non piaceva a certi movimenti politico-religiosi, particolarmente all’R. S. S. o Rashtriya Seva Sangh (servitori della nazione), movimento cui era stato attribuito in tutto il paese l’assassinio di Mohandas K. Gandhi nel 1948. Nell’ottobre 1951, essi cercarono di creare difficoltà durante un’assemblea di circoscrizione a Poona. Il 14 ottobre, il fratello Skinner doveva pronunciare il discorso pubblico nella Gokhale Hall in una zona prevalentemente indù. Ma una folla di facinorosi anticristiani interruppe l’adunanza e i fratelli dovettero andarsene fra le grida di scherno: “Via dall’India!” Allo stesso tempo fu minacciata un’azione violenta e nemmeno la polizia fu in grado di ristabilire la legge e l’ordine.

Tutti i fratelli si radunarono nella Sala del Regno di Poona dove fu completato il programma dell’assemblea. In seguito il fratello Skinner e il fratello Carmichael si recarono al commissariato di polizia e sporsero denuncia. Si dispose di tenere un’altra adunanza pubblica nella stessa sala il 31 ottobre, ma questa volta con la protezione della polizia. I fratelli organizzarono un’altra campagna pubblicitaria e distribuirono 10.000 foglietti d’invito sia in lingua marathi che in inglese. Quando giunse il momento di iniziare l’adunanza, c’erano sul posto due ufficiali di polizia e una ventina di agenti. Il fratello Skinner aveva appena pronunciato alcune parole introduttive quando sorsero di nuovo delle difficoltà. La polizia intervenne ma fu presto sopraffatta e una gran folla di manifestanti si raccolse gridando, così che sembrò che i fratelli e gli interessati presenti fossero in pericolo.

Comunque, era stato disposto che un vicino, il cui cancello interno dava sul recinto dell’assemblea, in caso di difficoltà avrebbe aperto il cancello e lasciato passare i fratelli. Quindi, mentre la polizia cercava di contenere la folla preponderante sul davanti, i fratelli se ne andarono alla chetichella e non subirono alcun danno. In seguito i giornali diedero considerevole pubblicità alla cosa, in modo piuttosto sfavorevole al popolo di Geova. Una lettera di protesta contro la violazione dei diritti costituzionali dei Testimoni alla libertà di parola e di adorazione fu inviata dal sorvegliante di filiale al ministro degli interni del governo di Bombay, e per conoscenza al primo ministro Nehru e all’ispettore generale di polizia dello stato di Bombay.

UN’ALTRA VISITA SUSCITA OTTIMISMO

Un importante avvenimento fu la visita del fratello Knorr e del fratello Henschel in India nel gennaio 1952. Essi si separarono a Karachi, nel Pakistan; il fratello Henschel proseguì per Delhi e Calcutta e il fratello Knorr per Bombay e l’India meridionale.

A Madras il fratello Knorr si incontrò con un gruppo di missionari. Quello stesso giorno, alle 16, cinquantasette fratelli si radunarono per sentire un discorso. Alle 18, novantacinque furono presenti alla conferenza pubblica.

L’indomani, il fratello Knorr e il fratello Skinner partirono per l’assemblea di Ernakulam, di fronte a Cochin, di là dalla laguna. Ad accogliere i visitatori c’erano 260 sorridenti fratelli del Travancore. “Benché potessimo parlare con loro solo per mezzo di un interprete, il loro amore teocratico era così evidente come quello manifestato ovunque dal popolo di Geova”, scrisse il fratello Knorr. I presenti all’assemblea furono entusiasti all’annuncio della pubblicazione in malayalam del libro “Sia Dio riconosciuto verace”. Quella sera, all’adunanza pubblica ci furono 700 presenti.

“Il giorno dopo prendemmo l’aereo per Bombay, dove raggiunsi il fratello Henschel e sentii le esperienze che aveva avuto a Delhi e Calcutta”, scrisse il fratello Knorr. A Delhi il fratello Henschel aveva trovato alcuni interessati, specialmente andando di casa in casa con un pioniere locale. Il discorso che tenne la prima sera fu molto apprezzato dai fratelli e il secondo giorno settantatré vennero all’adunanza pubblica, la più numerosa fino a quel tempo.

A Calcutta, settantacinque persone gremirono la Sala del Regno per la visita del fratello Henschel. Cinque missionari, il fratello e la sorella Zavitz, Marjorie Haddrill, Florence Williams e Joyce Larke, aiutavano la piccola congregazione che cresceva. Il fratello Knorr raccontò: “Una galleria d’arte, famosa per le mostre di pittura e tessitura, venne affittata per il discorso pubblico e 205 persone udirono la risposta alla domanda: ‘Risolverà la religione la crisi mondiale?’ Anche qui l’interesse manifestato incoraggiava ad attendere ulteriore incremento nel futuro”.

Il fratello Knorr riferì un altro fatto interessante: “Un pioniere che lavora a Darjeeling, al confine del Nepal, ha detto che vi si trovano centinaia di missionari della cristianità, fuggiti dalla Cina a motivo della persecuzione. Darjeeling non è una città molto grande, e ci si chiede che cosa vi facciano tanti missionari. Il fratello ha spiegato che non fanno quasi niente. Alcuni radunano i bambini per insegnar loro degli inni religiosi e in cambio i bambini ricevono le razioni di riso promesse. Essendo attirati dal cibo, quando il cibo scarseggia nel paese i bambini accorrono in maggior numero. Comunque, non imparano nulla di ciò che insegna la Bibbia. Altri missionari offrono nel pomeriggio il tè gratuitamente, e quando le persone vengono a prendere il tè e i bambini cantano, si fanno fotografie, che i missionari amano mandare in America o altrove per mostrare il loro ‘successo’. Grazie a questa frode possono chiedere altri fondi.

“Poiché la verità smaschera tali inganni e ipocrisie, quei settari detestano i testimoni di Geova e la presenza dei loro missionari in India. Spesso cercano di costringere la gente a rifiutare il nostro messaggio minacciando di privarla del lavoro, delle cure mediche e dell’istruzione per i figli. Ma presto si scopre chi sono i veri amici. Quando di tanto in tanto cambia il governo e i cosiddetti pagani assumono il potere, spesso i missionari pseudocristiani si trasferiscono dove la vita è più facile. Quindi, poiché non si conformano ai requisiti apostolici, . . . sono in gran parte colpevoli dell’effetto deleterio che la loro falsa religione ha avuto sull’umanità”.

La principale assemblea in programma in India fu quella di Bombay, che iniziò il 14 gennaio 1952. Durante una sessione riservata loro, i missionari furono esortati a imparare la lingua parlata dalla maggioranza della popolazione in ogni località.

“I presenti a quest’assemblea ebbero la grande gioia di veder pubblicato in canarese il libro ‘Sia Dio riconosciuto verace’”, scrisse il fratello Knorr. “Un altro punto culminante fu quello dell’adunanza pubblica. Avevo ricevuto una lettera minacciosa contrassegnata dal simbolo comunista della falce e martello. Faceva allusione alle precedenti difficoltà che avevano interrotto un’adunanza pubblica a Poona alcuni mesi prima. La polizia fu avvertita, ma tutto si svolse tranquillamente e ben 784 furono i presenti al discorso. Molti si trattennero per fare domande. Si deve menzionare che quarantatré persone si presentarono per l’immersione in acqua”.

Fra parentesi, ventinove dei battezzati a quell’assemblea erano fratelli di lingua canarese-konkani che erano stati soci del circolo trovato dai fratelli Karkada senior e Satyanathan nel 1949. Durante l’assemblea il fratello Knorr disse ad Arthur Kaunds che avrebbe avuto piacere che sei di questi fratelli iniziassero il servizio di pionieri speciali trasferendosi dove si parla la loro lingua canarese-konkani. Poco dopo che Kaunds l’ebbe fatto sapere ai fratelli, John Maben e Raphael Louis partirono da Bombay per fare i pionieri dove vi era maggior bisogno. In seguito, altri li seguirono, fra cui Ruzario Lewis. Egli andò a Coondapur, e poi a Brahmavar, dove si impegnò energicamente per stabilire delle congregazioni.

Durante il breve intervallo tra le due visite del fratello Knorr nel 1947 e nel 1952, c’era stato aumento. Nel 1947 vi erano soltanto 198 proclamatori nell’India britannica. Mentre nel novembre 1951 ci fu in India un massimo di 514 proclamatori. Inoltre c’erano ventitré missionari e diciotto pionieri locali. È comprensibile che i nostri visitatori della sede centrale della Società partissero con un senso di ottimismo per l’intensificarsi della proclamazione del Regno in questo vasto paese.

I MISSIONARI SONO FONTE D’INCORAGGIAMENTO

Nel 1952 continuò a esserci aumento nonostante l’opposizione religiosa. La sorella Jeffries era partita da Bombay per raggiungere Marjorie Haddrill nella casa missionaria di Calcutta, e ora la nuova compagna di Margrit Hoffman era Nasreen Mall, una pioniera indiana.

A Bandra, le sorelle Hoffman e Mall predicavano in una zona molto povera i cui abitanti vivevano in misere baracche. Un giorno Margrit Hoffman stava parlando della Bibbia con un certo sig. William Parmar quando un sacerdote cattolico fece irruzione nella baracca. Completamente fuori di sé le strappò di mano alcuni opuscoli e cercò di prenderla a calci. Il sacerdote fece a pezzi gli opuscoli e minacciò di usare la forza, dicendo che questo era “il suo gregge”. I vicini accorsero e i ragazzi furono incoraggiati a insultare la sorella ogni volta che si trovava nelle vicinanze. Ma Margrit Hoffman perseverò e l’uomo nella cui baracca aveva avuto luogo questa scena divenne un proclamatore del Regno. Il fratello William Parmar ebbe il coraggio di attenersi a ciò che era giusto. Alla fine da quel gruppetto di baracche sette proclamatori del Regno si rallegravano della libertà ottenuta sfuggendo alla “prigione” cattolica.

A Delhi, capitale dell’India, fu aperta una nuova casa missionaria. All’inizio del 1952 i fratelli canadesi Bernard Funk e Peter Dotchuk arrivarono in India dalla Scuola di Galaad e furono ben presto mandati nella capitale. La Società trasferì da Madras i fratelli George Singh e Arthur Sturgeon perché si unissero a loro e favorissero l’espansione della piccola congregazione locale.

Non ci volle molto perché i nuovi missionari capissero quali ostacoli avrebbero incontrato fra la popolazione non cristiana. Per esempio, a Bernard Funk “gli indù sembrarono sfuggenti ed evasivi su qualsiasi soggetto preso in considerazione”. Egli notò anche la tendenza a evitare la responsabilità, come quando “un padrone di casa ci mandò dal ‘fratello maggiore’, quindi il fratello maggiore ci mandò dal padre e il padre dal proprietario”. Inoltre il fratello Funk osservò che le chiese della cristianità avevano insegnato alla gente ad aspettarsi benefici materiali dalla religione, “perciò molti fingevano di interessarsi benché in realtà stesse loro a cuore ben altro”. Inoltre scoprì che le consuetudini sociali avevano un legame così diretto con l’adorazione ‘che cambiare religione significava abbandonare la maggior parte delle consuetudini e alcuni non si sentivano di farlo’. Comunque, i missionari perseverarono, dichiarando il messaggio del Regno ed essendo fonte d’incoraggiamento per i Testimoni locali.

BUONI RISULTATI A BRAHMAVAR

L’influenza dei missionari fu un incentivo per l’opera del Regno anche a Brahmavar. Sulla costa indiana del Konkan presso Brahmavar vi sono numerosi estuari cosparsi di isolette, su molte delle quali abitavano famiglie interessate. Il fratello Carmichael ricorda quando era sorvegliante di circoscrizione in questa zona: “Nelle lagune il mezzo di comunicazione era un tronco cavo sospinto da lunghi remi. Ogni volta che parlavamo a folle di centinaia di persone all’aria aperta, era manifestato interesse”.

A proposito di quella visita del sorvegliante di circoscrizione, Arthur Kaunds scrisse: “Nei dintorni di Brahmavar e dei villaggi vicini, si iniziarono studi con gli interessati su parecchie isole dell’estuario. Questi ‘cristiani’, che avevano fatto parte della chiesa cattolica e di quella sira, imparavano la verità. Sedevamo intorno a una lampada a cherosene nelle loro casupole di fango imparando e cantando cantici del Regno. In questi villaggi un buon numero di ‘cristiani’ sono divenuti testimoni di Geova, avendo sentito parlare della verità dai loro parenti divenuti tali che erano stati soci del circolo di Bombay”.

Durante la visita del sorvegliante di circoscrizione a Brahmavar e dintorni, in un villaggio si dispose di tenere un discorso pubblico in un teatro fatto di stuoie di paglia. Centotrenta persone vennero ad ascoltare il discorso, ma furono tutte inzuppate da un’acquazzone. Imperterriti, essi fecero pubblicità all’adunanza che sarebbe stata ripetuta il giorno dopo. Questa volta ci furono 300 presenti e molti lasciarono nome e indirizzo affinché i pionieri li visitassero. In una città vicina venne tenuta un’adunanza pubblica, ma a motivo dell’opposizione non fu possibile ottenere una sala. Quindi fu disposto di tenere la riunione all’aperto. In città vi era grande eccitazione mentre si faceva pubblicità al discorso, e 150 persone si radunarono per ascoltare l’oratore. Anche qui furono lasciati parecchi nomi e i pionieri canaresi ebbero un buon inizio nella loro nuova assegnazione.

DIFFICOLTÀ PER I MISSIONARI

Da allora in poi cominciarono ad aumentare le difficoltà per far entrare in India i missionari, particolarmente quelli che avevano la cittadinanza americana. La comunità indù in generale non gradiva la presenza di missionari “cristiani”. Vi erano sempre delle piccole sette indù che si rivolgevano al governo perché limitasse le attività dei missionari. Nel 1953 cominciò a manifestarsi questa tendenza. Ma a parte sporadici disordini e molestie, ciò non influì sull’opera dei Testimoni di Geova nel suo insieme.

Benché il governo fosse stato costretto a investigare l’attività di alcuni missionari della cristianità e anche ad agire contro alcuni di loro che pare avessero ingerenza nella politica, fummo grati a Dio che non vi fossero gravi ostacoli all’opera dei Testimoni di Geova. I giornali pubblicarono parecchi articoli pro e contro l’opera missionaria “cristiana”. I protagonisti della lotta contro l’attività evangelica organizzarono adunanze pubbliche per aizzare i sentimenti popolari contro l’opera dei missionari. Un giornale riferì: “Il presidente del partito estremista indù Mahasaba ha detto nel corso di una riunione pubblica che l’opera dei 5.000 missionari che si trovano in India è una minaccia alla solidarietà e integrità del paese”.

Nel 1952 c’erano state prolungate difficoltà per far entrare nel paese un missionario della Watch Tower. Quando alla fine ottenne il visto d’entrata, Howard Benesch arrivò a Bangalore per sposare la missionaria Molly Thompson. Essi rimasero a Bangalore, ma non gli fu consentito di rimanere in India a lungo. Dopo dodici mesi il governo rifiutò di rinnovare il suo permesso di soggiorno. Perciò la Società mandò il fratello e la sorella Benesch a Dacca nel Pakistan orientale per cercare di promuovervi l’opera del Regno. Essi erano gli unici Testimoni di Geova nel Pakistan orientale.

Alcuni diplomati di Galaad che avevano la cittadinanza americana erano stati assegnati come missionari in India nel 1953, ma fu categoricamente rifiutato loro il permesso di entrare nel paese. Da allora in poi, solo diplomati di Galaad che avevano la cittadinanza del Commonwealth britannico furono inviati in India, poiché anch’essa faceva parte del Commonwealth.

ASSEMBLEA IN MALAYALAM

Poiché c’era ora una casa missionaria a Ernakulam nel Travancore, si decise di tenere un’assemblea interamente in malayalam. La località prescelta fu Upputhara, villaggio nella regione montagnosa, e l’assemblea fu organizzata dal sorvegliante di circoscrizione V. C. Itty. Si trovava oltre le piantagioni di tè a ventiquattro chilometri dal più vicino ufficio postale. Ma nel 1953 vi era una piccola congregazione di una ventina di proclamatori. I fratelli locali si guadagnavano da vivere coltivando pepe, zenzero e altre spezie. Il fratello Skinner che fu presente a quell’assemblea racconta:

“I fratelli eressero un pandal, cioè una tettoia fatta di foglie di palma intrecciate e sostenuta da pali di bambù. Essendo aperta ai lati, la brezza vi poteva penetrare portando un po’ di refrigerio. Affittarono un generatore portabile che provvide l’energia elettrica per tre lampadine poste sul podio e per un amplificatore da trenta watt. Si fece pubblicità con striscioni, cartelli e foglietti d’invito in un raggio da otto a sedici chilometri. Alla prima sessione vi furono 283 presenti, inclusi parecchi interessati, e all’adunanza pubblica se ne contarono 522, ma molti altri poterono ascoltare da lontano per mezzo di due altoparlanti posti sugli alberi fuori del pandal. Purtroppo scoppiò un temporale proprio quando si teneva l’adunanza pubblica e senza dubbio la pioggia impedì ad alcuni di assistervi. Ventisette persone furono immerse in un fiume vicino.

“La cosa che mi fece più piacere fu il modo in cui i due missionari si sforzarono di parlare la lingua malayalam. Douglas Fraser pronunciò un discorso in inglese, ma fece un’introduzione di cinque minuti in malayalam, e fece anche la conclusione in malayalam. Suo fratello Donald preparò una dimostrazione di quaranta minuti, con l’aiuto di due fratelli locali, tutto in malayalam”.

ASSEMBLEA DELLA SOCIETÀ DEL NUOVO MONDO

L’Assemblea della Società del Nuovo Mondo dei Testimoni di Geova si doveva tenere a New York nel 1953. Fra i fratelli indiani ci fu un’ondata di entusiasmo quando venne annunciato che vi avrebbero assistito delegati dell’India. Che gioia fu per il fratello A. J. Joseph che la sua figlia minore, Gracie, frequentasse la Scuola di Galaad con la sua compagna indiana Nasreen Mall. Non si aspettavano certo che sarebbero tornate al loro paese nativo accompagnate da un buon numero di altri missionari. Fra i delegati indiani presenti alla famosa assemblea internazionale di New York del 1953 ci fu il fratello A. J. Joseph. In seguito l’assemblea fu ripetuta a Bombay e i delegati riferirono ai fratelli rimasti in India le buone cose che avevano udite. All’assemblea di Bombay furono presenti 358 fratelli e quarantotto furono i battezzati. Una folla di 707 persone venne per udire il discorso pubblico “Dopo Armaghedon il nuovo mondo di Dio”.

PROSPETTIVE DI ESPANSIONE

Dopo quest’assemblea fu preparato il terreno per l’ulteriore espansione in India poiché altri diplomati di Galaad arrivarono con le sorelle Gracie Joseph e Nasreen Mall. Si aprì una seconda casa missionaria a Trichur, nel Travancore. Questi missionari dovevano predicare alla popolazione di lingua malayalam, e la sorella Joseph avrebbe insegnato loro la lingua.

Più a nord, ad Ahmednagar, un nuovo missionario, l’australiano Percy Gosden, si unì al fratello Cotterill. Essi lavorarono insieme nella zona di lingua marathi. Più a nord ancora, a Jullunder, nelle pianure del Sutlej nel Punjab orientale, si stabilì un’altra casa missionaria. Vi furono assegnati cinque missionari, fra cui Nasreen Mall, che poteva ora predicare nella regione dove si parlava la sua lingua, l’urdu. Così erano giunti in India altri tredici diplomati di Galaad, portando a trentuno il numero di questi proclamatori esperti.

UN SIKH ACCETTA LA VERITÀ

In quel tempo, mentre Samuel Waller a Bombay dava testimonianza per la strada, annunciando una conferenza pubblica, un giovanotto di religione sikh si fermò per prendere un volantino. Immaginate la sorpresa dei fratelli quando questo sikh col suo turbante venne alla Sala del Regno per ascoltare il discorso. Si chiamava Harjit Singh Dadyala. Accettò uno studio biblico sul libro “Sia Dio riconosciuto verace”.

Gli uomini di religione sikh si lasciano crescere i capelli e non si radono mai. Portano i lunghi capelli, di cui sono molto orgogliosi, arrotolati in cima alla testa e coperti da un turbante. Quindi i fratelli furono ancora più sorpresi quando un bel giorno questo sikh entrò nella Sala del Regno di Bombay con i capelli tagliati e pettinati secondo la moda occidentale e ben sbarbato. Evidentemente, era abbastanza umile da lasciarsi ammaestrare e non aveva timore di seguire la via della verità. Non fu facile per Harjit Singh Dadyala fare la dedicazione a Geova ed essere battezzato. Due volte fu scacciato dalla casa di suo padre, fu percosso e minacciato di morte se non rinunciava al cristianesimo. In seguito intraprese il servizio di pioniere. Il fratello Dadyala fece progresso al punto che ebbe l’opportunità di ricevere l’addestramento di Galaad.

I TESTIMONI INDIANI FANNO UN BUON LAVORO

I fratelli indiani facevano un eccellente lavoro in tutto il paese. A Delhi, l’anziano fratello Addison era impiegato in un ufficio del governo centrale e ogni giorno dava testimonianza ai suoi colleghi mentre aspettava l’autobus. Questo provocò sarcastiche osservazioni da parte di molti, ma alcuni si incuriosirono. Ben presto un indù cominciò a studiare la Bibbia e ad assistere ad alcune adunanze. In breve si iscrisse alla Scuola Teocratica e cominciò a partecipare regolarmente al servizio di campo. Fu battezzato all’assemblea di circoscrizione di Jullunder. Questo nuovo fratello, R. P. Nigam, indusse suo nipote, I. P. Nigam, anch’egli indù, a studiare la Bibbia e questi pure cominciò ad assistere regolarmente alle adunanze.

Anche nell’India meridionale si erano fatti dei passi avanti nel diffondere il vero cristianesimo fra i non cristiani. Il giovane fratello Eric Falcon, che aveva un’azienda agricola alla periferia meridionale di Bangalore, cominciò a parlare della verità a quelli che lavoravano per lui. I contadini di Falcon erano in gran parte analfabeti. La loro madrelingua era il telugu. Il fratello Falcon conosceva quella lingua e poté parlar loro del vero Dio Geova e di Suo Figlio, Gesù Cristo. Nella fattoria c’erano un centinaio di lavoratori con le loro famiglie. Alla fine una ventina di loro si dedicarono a Geova e furono battezzati. Nonostante fossero analfabeti, il fine settimana andavano nei villaggi vicini per parlare ad altri di quello che avevano imparato di Cristo e del regno di Dio.

NUOVE DIFFICOLTÀ A POONA

Nel 1954, al tempo della Commemorazione, ci furono nuove difficoltà a Poona. Richard Cotterill, che era missionario ad Ahmednagar, ebbe l’incarico di recarsi a Poona e tenervi la Commemorazione. Il piccolo gruppo la celebrò il sabato e Cotterill si trattenne per pronunciare un discorso pubblico il giorno dopo. Egli narra quanto accadde:

“Avevamo appena finito lo studio della Torre di Guardia quando una folla di indù di lingua marathi, guidata da uno dei loro dirigenti che avevano interrotto adunanze precedenti, entrò poco prima che cominciasse il discorso. Dopo la prima frase gridarono: ‘Parla in marathi! Parla in marathi!’ Fu ricordato loro che era stato annunciato che il discorso sarebbe stato tenuto in inglese, e che molte volte erano stati pronunciati discorsi in marathi qui a Poona. Ma volevano solo creare difficoltà. Cercammo di spostarci nella sala dell’albergo, poiché eravamo fuori nel giardino. Ma ci impedirono di pronunciare il discorso anche lì. Quindi indussero la polizia a portare la sorella Mulgrove, la sorella Newland e me al commissariato di polizia. Uno dei loro caporioni era salito su un podio improvvisato.  . . e salmodiava: ‘Ti amiamo signor Skinner’. E il coro rispondeva: ‘Ma vattene dall’India’. ‘Ti amiamo signor Cotterill’; e il coro: ‘Ma vattene dall’India’. In seguito ci informarono che era stato ingiunto alla popolazione della regione di Poona di non prendere letteratura dai Testimoni di Geova”.

Non molto tempo dopo questo incidente, i fratelli Cotterill e Percy Gosden furono trasferiti da Ahmednagar a Poona. La decisione sembrò opportuna poiché la zona di Poona era più vasta e più cosmopolita. Alcune famiglie di lingua marathi avevano mostrato interesse per la verità e i due missionari poterono rafforzare la piccola congregazione di Poona. Per aiutarli e incoraggiarli nella loro attività, quell’anno la Società pubblicò in marathi il libro “Sia Dio riconosciuto verace”.

L’OPPOSIZIONE NON HA SUCCESSO

Grazie all’eccellente esempio dei missionari, un maggior numero di fratelli locali iniziarono il servizio di pionieri speciali. Ruzario J. Lewis, uno dei fratelli di lingua konkani-canarese, cominciò il servizio di pioniere speciale nella sua regione nativa nei dintorni di Brahmavar, sulla costa del Konkan. La sua energica attività non passò inosservata ai locali capi religiosi cattolici che incitarono i loro fedeli a opporsi alla sua opera. Una volta bruciarono persino la piccola canoa con la quale il fratello Lewis si spostava quando svolgeva il suo servizio nella laguna di Brahmavar. Tuttavia, egli perseverò nella sua assegnazione e quelli di cuore onesto reagirono favorevolmente. Per esempio, il clero e i notabili cattolici cercarono di impedire la sua attività, tentando di farlo espellere dalla regione. Ma il fratello Lewis ricorse al capo locale del villaggio, o Patel, che convocò le due parti, per sentire sia la versione dei cattolici che quella di Lewis. Dopo che il fratello Lewis ebbe dato la spiegazione biblica dell’opera affidatagli da Dio, il capo del villaggio, pur essendo indù, annunciò che poteva rimanere e continuare la sua attività di predicazione.

Ma questo non fermò i cattolici, che si proposero di far uccidere il fratello Lewis. Una sera, tornando a casa dopo una giornata di servizio, egli percorreva un sentiero della giungla nell’oscurità. Quando stava costeggiando uno stagno, un manigoldo gli saltò addosso per spingerlo in acqua e farlo annegare. Mentre lottavano sulla riva, provvidenzialmente si avvicinò qualcuno, al che l’avversario se la svignò. In seguito, il fratello Lewis decise di passare da un’altra strada per andare e tornare dal territorio.

In un villaggio morì il bambino di dieci giorni di una persona interessata. Fra gli abitanti una delle scuse più comuni per non interessarsi della verità era questa: “Chi mi seppellirà quando muoio?” La morte del bambino provocò molte congetture su ciò che avrebbero fatto i Testimoni di Geova.

La chiesa cattolica locale non permise che il bambino fosse sepolto nel suo cimitero. Perciò Ruzario Lewis si diede da fare. Essendosi rivolto alle autorità locali, gli fu concesso un appezzamento di terreno onde i Testimoni di Geova potessero avere il proprio cimitero. Al funerale il fratello Lewis fece un sermone così eccellente che centinaia di persone ascoltarono con molto interesse. Fra parentesi, in ventidue anni a partire dal 1954, Ruzario Lewis aiutò novantaquattro persone a divenire dedicati proclamatori del regno di Dio.

NUOVE RESTRIZIONI

Il libro Che cosa ha fatto la religione per il genere umano? fu molto appropriato per gli Asiatici, poiché conteneva molte importanti verità sulla religione buddista, musulmana e indù. Ma alcuni si risentirono di ciò che diceva di queste religioni non cristiane. Perciò nel 1955 il governo indiano vietò la distribuzione pubblica di questo libro, benché fosse permesso ai fratelli di possederne una copia personale. Essi potevano studiare insieme questa pubblicazione e usare ciò che avevano imparato nel servizio di campo.

Furono imposte restrizioni a tutti i missionari, con l’intento di limitare l’attività missionaria a un’opera puramente sociale, educativa o medica. Il governo nominò una commissione per indagare sulle attività delle missioni cristiane. Nel 1955 una copia dell’opuscolo La cristianità o il cristianesimo — Qual è “la luce del mondo”? fu inviata al presidente di questa commissione. Egli ne accusò ricevuta rispondendo: “Come la cristianità è diversa dal cristianesimo (secondo quanto dice il vostro opuscolo) così il cristianesimo è diverso da Gesù, il Figlio di Dio. Mi sembra che la mente umana sia sopravvissuta alla religione in quanto istituzione (tempio, chiesa e moschea), e cerchi nuova luce affinché gli uomini si incontrino sotto l’immensa volta del cielo, guidati dalla verità e col cuore animato da amorevole benignità”. Lo scrittore era indù e la sua affermazione probabilmente riflette l’idea generale degli indù colti. Molti non entrano mai nei loro templi indù. Dichiarano di cercare la verità, ma confidano nelle filosofie umane. — Col. 2:8.

NOVITÀ FRA I MISSIONARI

Un nuovo centro missionario sorse ad Ahmadabad nel Gujarat. Al di fuori della città di Bombay, era l’inizio dell’opera nel territorio di lingua gujarati. Ahmadabad è una città famosa perché vi si incontrano l’architettura indù, musulmana e jainista. È importante per la manifattura del cotone e della seta; vi si producono anche pizzi, gioielli e sculture in legno. Col tempo, alcune famiglie fra i cristiani nominali di lingua gujarati accettarono la verità.

Il fratello Cotterill fu quindi nominato sorvegliante di circoscrizione e la sua attività lo portò da un capo all’altro dell’India. Visitò le case missionarie del Travancore, di Bangalore e Madras, poi si recò a Calcutta e di lì a Darjeeling e Kalimpong. Nel 1955, a Darjeeling, punto di partenza delle spedizioni sull’Himalaia, Cotterill conobbe la guida sherpa Tenzing Norgay, che per primo raggiunse la vetta dell’Everest con sir Edmund Hillary. Il fratello Cotterill diede testimonianza a Tenzing, dicendo che si potrà vivere per sempre e godere le montagne di Geova in condizioni perfette. Tenzing si mostrò amichevole e promise di leggere l’opuscolo Fondamento per credere in un nuovo mondo.

Per varie circostanze rimasero dei posti vuoti nelle case missionarie. Per esempio, Nasreen Mall, che si trovava a Kanpur (Cawnpore), si ammalò gravemente e dovette subire un’operazione chirurgica, da cui non si rimise mai. La morte di Nasreen Mall fu un duro colpo per il campo missionario.

IL PROBLEMA DI ADATTARSI

Nel luglio 1955, nello Yankee Stadium di New York, si diplomò la venticinquesima classe della Scuola di Galaad. Fra i diplomati c’era Mammoottil Aprem Cheria, che era stato alla Betel di Bombay e anche pioniere nel Travancore. Egli tornò in India con altri di quella classe.

Quando il 17 novembre 1955 le missionarie June Riddell e Brenda Stafford arrivarono a Bombay, c’erano tumulti per le strade, con sparatorie e incendi di autobus. Questo, naturalmente, non semplificò il problema di adattarsi alle nuove circostanze. La sorella Riddell (ora sig.ra June Pope) disse delle sue prime impressioni: “Dopo un lungo viaggio per mare, quando finalmente la nave si ormeggiò e noi sbarcammo, sembrò che la calura ci avviluppasse come una coperta. Improvvisamente scorgemmo una bellissima signora, che indossava l’abito più grazioso che avessi mai visto, il sari. Sembrava una principessa indiana. Ci fece cenno e, mentre ci avvicinammo per parlarle, si presentò come la sorella Agnes Kamlani. Durante il percorso nella sua auto ci disse che suo marito, anch’egli nella verità, era stato indù. Aveva fatto l’attore comico, ma ora sarebbe stato lui a divertirsi della nostra reazione alle novità. . . .

“Durante la notte si sentivano ululare gli sciacalli, e prontamente chiudemmo tutte le finestre immaginando che ci fossero anche tigri. Durante la prima settimana, ci fu un furto in casa Kamlani. Questo, oltre ai tumulti, accrebbe il nostro scoraggiamento.

“Poi, a motivo della miseria, delle malattie, del caldo e, soprattutto, della mentalità filosofica indù, mi resi sempre più conto del fatto che avrei potuto resistere nella mia assegnazione in India solo grazie allo spirito di Geova. Egli è stato un rifugio in ogni tempo, manifestando sempre la sua continua cura per coloro che lo servono. Valeva davvero la pena di dare testimonianza in questo paese, e lo considero un privilegio. Ci sono persone simpatiche qui come in tutti gli altri paesi, e la piccola parte avuta nell’aiutare alcuni a servire Geova mi ha più che ricompensata di alcune privazioni”.

Le sorelle Stafford e Riddell dovevano raggiungere a Kanpur le sorelle Moss e Haddrill. Quando partirono in treno per il viaggio di 1.347 chilometri, erano così nervose che sbarrarono tutte le porte e i finestrini. La sorella Stafford (ora Brenda Norris) narra un imbarazzante incidente accaduto in viaggio: “Quando il treno si fermò nel nodo ferroviario di Jhansi, June e io decidemmo di comprare alcune banane. Scesi dunque dal treno e mentre ero sul marciapiede intenta ad acquistare le banane improvvisamente il treno si mise in moto con una certa velocità. Mi misi a rincorrere il treno, ma più correvo più il treno acquistava velocità. June gesticolava freneticamente dal finestrino, facendomi fretta. Quindi, inaspettatamente come era partito, il treno si fermò. Aveva semplicemente cambiato binario. Che sollievo non esser rimasta sola in un paese sconosciuto! Ma come fu imbarazzante dover tornare sui miei passi, a testa bassa, davanti a tutta la gente che mi aveva fissato sbalordita mentre correvo lungo il marciapiede!”

MISSIONARI A MANGALORE

La Società aveva disposto che i nuovi missionari Christiansen e Norris iniziassero l’opera del Regno nella regione di lingua canarese stabilendosi a Mangalore. Anch’essi avrebbero avuto dei problemi per adattarsi. Hendry Carmichael, che da poco aveva sposato la sorella locale anglo-nepalese Joyce Webber, ebbe l’incarico di accompagnare i due nuovi missionari fino a Mangalore, per aiutarli a trovare casa e a sistemarsi nella nuova assegnazione. Il fratello Carmichael disse: “Non dimenticherò mai i loro sguardi di spavento e preoccupazione mentre incontravamo tanti abitanti di Mangalore affetti dalla terribile malattia dell’elefantiasi. Si dice che in quella città una persona su quattro soffra di questa malattia. Ma si rassicurarono quando li informai che potevano evitare il contagio dormendo sotto una zanzariera”.

Ci vollero due settimane per trovare e arredare una casa a Mangalore. Nel frattempo i tre fratelli stavano in un albergo. ‘Durante quelle due settimane andavamo in giro trasognati’, ammise in seguito il fratello Norris. ‘Cercavamo di adattarci alle cose strane e insolite che ci circondavano. La cosa peggiore che abbia mai visto fu quel primo caso di elefantiasi. Lo vedemmo ogni giorno per due settimane poiché si trattava di un bramino indù che quotidianamente veniva alla nostra camera d’albergo per chiedere l’elemosina. Imparammo fin dall’inizio a non dar retta ai mendicanti.

‘Quando consumammo il nostro primo pasto a Mangalore, il cameriere indossava soltanto una fascia sudicia intorno ai fianchi e alcune cordicelle sulle spalle per indicare che era un bramino. Pose sul tavolo di legno grezzo tre larghe foglie di banano e vi gettò su dell’acqua, con la quale avremmo dovuto lavare le foglie. Quindi portò un’abbondante razione di riso bollito che pose al centro dei nostri “piatti” di banano. Poi da vari recipienti versò delle cucchiaiate di diverse verdure al curry, che non riuscimmo a distinguere l’una dall’altra, tanto erano pepate! Non c’erano posate, perciò mangiammo con le mani. Ben presto, col naso che gocciolava, gli occhi che lacrimavano e la lingua che bruciava, il fratello Christiansen e io ci guardammo l’un l’altro chiedendoci che cosa stessimo mangiando’.

Ma nonostante i problemi di adattamento i missionari perseverarono. Il fratello Norris scrisse: “Ci sistemammo nella nostra assegnazione dove lavorammo con la congregazione formata da una trentina di proclamatori di lingua canarese e due pionieri speciali, Harsha Karkada junior e Raphael Louis. Harsha Karkada ci insegnò la lingua canarese. Presto iniziai uno studio biblico con una certa sig.ra Soans, che non sapeva l’inglese. Ogni venerdì esaminavamo lentamente insieme il libro “Sia Dio riconosciuto verace” in canarese. Questo mi aiutò molto a imparare la lingua e quando venne il momento di trasferirmi in un’altra assegnazione, la sig.ra Soans aveva cominciato a frequentare le adunanze. Eravamo legati da sincero affetto ai fratelli di lingua canarese”.

PROGRESSO NEL TERRITORIO TAMIL

Un grande passo avanti per incrementare l’opera del Regno fra la popolazione di lingua tamil in India e nel mondo fu compiuto nel 1956 quando la Società cominciò la pubblicazione mensile della Torre di Guardia in tamil. Era la quarta lingua indiana in cui si pubblicava La Torre di Guardia. Le altre erano malayalam dal 1927, urdu dal 1953 e canarese dal 1954.

Il grosso problema è sempre stato quello di trovare traduttori fidati e capaci. Per l’edizione tamil ci servimmo di Lily Arthur, una sorella di Madras. Essendo vedova con due bambini a carico, si guadagnava da vivere facendo l’insegnante. La Società la nominò pioniera speciale. Così la sorella Arthur poté dedicare tutto il suo tempo al lavoro di traduzione e al servizio di pioniere a Madras. Lily Arthur perseverò nell’adorazione di Geova e svolse un eccellente, fidato lavoro per il popolo di Dio. Sua figlia Rathna, che era stata allevata “secondo la norma mentale di Geova”, divenne pioniera speciale e sposò il pioniere speciale Richard Gabriel. Tutti e tre collaborarono alla produzione delle pubblicazioni della Società in tamil mentre facevano i pionieri a Madras. — Efes. 6:4NW.

Circa il progresso dei fratelli di lingua tamil negli anni dopo il 1956, la sorella Lily Arthur dice: “Quando iniziammo l’opera di predicazione non avevamo letteratura nella nostra lingua. Trovavamo molto difficile presentare il messaggio del Regno in tamil. Nell’opera di testimonianza evitavamo le case in cui si parlava solo tamil perché eravamo impregnati del vocabolario della cristianità. Io stessa non sapevo altro essendo figlia di un ecclesiastico. Dovemmo eliminare completamente il nostro vecchio vocabolario e imparare il nuovo vocabolario teocratico prima di poter cominciare a spiegare la pura parola della verità alla popolazione di lingua tamil. La Torre di Guardia in tamil ha aiutato tutti i fratelli di lingua tamil a far questo. Nel corso degli anni, ho avuto il privilegio di osservare che i fratelli gradatamente acquistavano un nuovo vocabolario con l’aiuto della Torre di Guardia e cominciavano a dare un’efficace testimonianza con libertà di parola. Grazie a ciò, abbiamo visto l’aumento dei fratelli di lingua tamil risultante dalla benedizione di Geova”.

TEMPO DI CAMBIAMENTI

La nuova repubblica indiana sentì la necessità di fare dei cambiamenti entro i suoi confini. Perciò, nel 1956 entrò in vigore un piano per la riorganizzazione dello stato. Molte precedenti divisioni territoriali furono modificate, alcuni territori minori furono raggruppati, altri più vasti furono suddivisi e alcuni nomi furono cambiati. La lingua fu il fattore determinante nella riorganizzazione degli stati. Per esempio, i due precedenti stati del Travancore e del Cochin erano entrambi di lingua malayalam. Perciò, questi due stati, oltre alla regione di lingua malayalam dello stato di Madras, furono raggruppati sotto il nuovo nome di Kerala. Altre zone dello stato di Madras dove si parlava canarese furono separate da quello stato e unite allo stato di Mysore, dove prevaleva la lingua canarese. Questo provocò il malcontento di certi strati della popolazione, particolarmente ai confini dove i cambiamenti furono più sentiti. Il malcontento sfociò in disordini violenti e sparatorie, e fu una delle cause dei tumulti di Bombay in quel tempo. La città di Bombay era stata unita allo stato di Maharashtra, con grande malcontento della popolazione di lingua gujarati, che manifestò la propria ira con tumulti violenti per le strade di Bombay. Alla fine però le condizioni migliorarono e la popolazione si abituò al nuovo stato costituito.

Nel nuovo stato del Kerala, la comunità cattolica costituiva un campo fertile per i nostri proclamatori. A Trivandrum il fratello K. T. Varghese trovò il giovane sig. Joseph, che sostenne la verità nonostante l’opposizione della famiglia. I genitori volevano che studiasse per diventare sacerdote cattolico e l’avevano mandato al seminario cattolico nel territorio portoghese di Goa. Per motivi di salute, il sig. Joseph tornò a Trivandrum, dove trovò un impiego nell’ufficio dove lavorava il fratello K. T. Varghese. Il fratello Varghese parlò con tatto della Bibbia a questo giovane di ventun’anni e rispose gentilmente alle sue numerose obiezioni, poiché egli credeva che la Chiesa Cattolica fosse la sola a insegnare la verità. Quando si rispose con la Bibbia alle sue domande, accettò lo studio biblico a domicilio. Presto comprese che stava realmente imparando la verità e poté rendersi conto degli errori della dottrina cattolica. Il sig. Joseph aveva fatto parte della “Legione di S. Maria” di Trivandrum, e quest’organizzazione cercò invano d’infrangere la sua integrità a Geova. Egli presto fu battezzato.

UNA VISITA INCORAGGIANTE

Nel 1956, i fratelli indiani ebbero la gioia di ricevere la visita di F. W. Franz, rappresentante della Betel di Brooklyn. Egli effettuava un viaggio di servizio intorno al mondo che incluse l’India. Dopo essere rimasto in quarantena per otto ore in Pakistan, il fratello Franz poté seguire nei successivi nove giorni il suo itinerario senza ulteriore indugio. Fu una grossa sorpresa per il fratello Stephen Smith di Nuova Delhi quando il fratello Franz arrivò a casa sua nella mattinata del lunedì 24 dicembre. I missionari e i fratelli locali di Delhi avevano disposto di incontrarlo all’aeroporto di Palam quella sera alle 18,40, e invece era già in città e la maggioranza dei fratelli non ne sapevano niente! Perciò si invertì il programma. Il fratello Franz si recò all’aeroporto di Palam per incontrarvi i fratelli indiani. Fu una piacevolissima sorpresa quando egli arrivò nell’automobile di una persona interessata e salutò la folla che lo attendeva. Secondo la consuetudine indiana, una sorellina gli mise al collo una ghirlanda di rose e crisantemi profumati, il tradizionale segno di benvenuto in questo grande subcontinente.

Il giorno dopo era “Natale”. In India gli indù, insieme ai cristiani nominali, danno molta importanza al 25 dicembre, scambiandosi cartoline di auguri e manifestando il cosiddetto spirito natalizio. I fratelli di Delhi approfittarono della giornata festiva per svolgere l’attività con le riviste. Quella mattina, ventotto fratelli e sorelle parteciparono al servizio di campo, e il fratello Franz e il fratello Smith diedero a turno testimonianza mentre andavano insieme di casa in casa.

I fratelli si radunarono nella sala delle assemblee del Ministero dei Lavori Pubblici. Alle 16, dopo un pranzo eccellente, ottantacinque persone ascoltarono il fratello Franz parlare sul soggetto “La pace del nuovo mondo nel nostro tempo — Perché?” Erano presenti indù, sikh, jaini, musulmani e cristiani nominali. Dopo il discorso l’oratore s’intrattenne con i presenti, felice di considerare nei particolari argomenti di loro interesse.

L’assemblea durò un solo giorno. Perciò il giorno dopo il fratello Franz fu accompagnato a visitare alcuni famosi monumenti di Delhi. Nel tempio moderno di Birla Mandir erano esposte le divinità indù Brahma, Visnu, Siva e la dea Durga. Alla destra dell’ingresso principale si poteva leggere questa iscrizione in sanscrito, in hindi e in inglese: “Colui che è noto come Visnu è in verità Rudra, e colui che è Rudra è Brahma, una sola entità in tre dèi, cioè Rudra, Visnu e Brahma”. Quale sorprendente somiglianza col credo trinitario della cristianità!

Quindi il fratello Franz andò a Calcutta dove era in programma un’assemblea di due giorni. Duecento cartelloni e 5.000 foglietti d’invito furono impiegati per fare pubblicità all’assemblea. Il programma dell’assemblea prevedeva una mattina dedicata al servizio di campo e anche una sessione in bengalese. Il fratello Franz, per mezzo di un interprete, parlò a sessantanove fratelli di lingua bengalese. Mise in risalto la necessità di non prestare ascolto a coloro che parlano contro l’organizzazione di Geova e la maniera teocratica in cui compie la predicazione. I proclamatori furono incoraggiati a iniziare il servizio di pioniere.

Il secondo giorno dell’assemblea, dieci candidati si presentarono per il battesimo: tre bengalesi, tre indostani, uno del Bihar e tre anglo-indiani. Quella sera i congressisti radunati nel Palazzo dell’Arte furono felicissimi di vedere la folla più numerosa che ci fosse mai stata a Calcutta, e 261 persone ascoltarono attentamente il discorso “La pace del nuovo mondo nel nostro tempo — Perché?” Nella sessione finale, 135 rimasero ad ascoltare i commenti del fratello Franz, che mostrò la necessità di rimanere nell’organizzazione con purezza, ubbidienza e fedeltà. La mattina dopo, quarantanove fratelli si recarono all’aeroporto Dum Dum per assistere alla partenza del fratello Franz per Rangoon (Birmania).

UN’ALTRA VISITA EDIFICANTE

Mentre F. W. Franz visitava Delhi e Calcutta, il fratello N. H. Knorr si trovava a Bombay. Il miglior auditorio della città, il Sir Cowasji Jehangir Hall, era già stato prenotato per il congresso dell’Associazione degli utenti della ferrovia. Ma il segretario dell’associazione acconsentì a cambiare la data del congresso perché potessimo usare la sala durante la visita del fratello Knorr a Bombay. L’unica spesa che dovemmo sostenere fu quella dei francobolli per avvertire i soci che il terzo giorno del loro congresso era stato annullato.

Per settimane prima dell’assemblea si fece un’eccellente pubblicità, e gli sforzi dei fratelli furono ampiamente ricompensati, perché 1.080 persone gremirono l’auditorio, cifra mai raggiunta prima nelle nostre assemblee in India. Il tema del discorso era “La pace nel nostro tempo — Perché?”

Della sua visita in India nel 1956 il fratello Knorr ebbe a dire: “Fu . . . necessario che il fratello Skinner e io ci recassimo in diverse parti di Bombay per trovare il luogo adatto per costruire una Sala del Regno, un ufficio per la filiale e un piccolo stabilimento tipografico per provvedere alla nostra opera. . . . Sembra che presto potremo avere il terreno adatto ed esser pronti a costruire la nostra sede e trasferirci dall’attuale edificio di Love Lane. . . . Quando fu fatto questo annuncio alla conclusione dell’assemblea, l’entusiasmo dei fratelli fu enorme; furono felici di apprendere che un nuovo edificio sarebbe stato costruito per l’India, poiché questa era un’altra evidenza dell’espansione in questa grande nazione di molti milioni di abitanti. . . .

“I fratelli indiani furono felici di avere la propria mensa, per la prima volta in India; e fecero molto bene. I fratelli della filiale si alzavano presto per venire alla sala dell’assemblea e preparare il necessario per sfamare le folle”.

MAGGIORI PROVVEDIMENTI SPIRITUALI

Nel 1957 fu stampata la prima edizione della Torre di Guardia in bengalese. Da allora in poi i fratelli bengalesi, in grandi città come Calcutta e nelle lontane città della regione di Kanchapara, poterono ricevere regolarmente cibo spirituale per sé e per l’opera di fare discepoli.

Quell’anno la Società stampò 2.100 copie di ogni edizione della Torre di Guardia in tamil, alcune delle quali venivano inviate a Ceylon, in Birmania, a Singapore, nelle isole Fiji e Maurizio, nella Repubblica Sudafricana e nel Suriname. Comunque, fu disposto che l’edizione della Torre di Guardia in tamil fosse stampata anziché ciclostilata.

ATTIVITÀ DEI PIONIERI INDIANI

Consideriamo l’opera che svolgevano i pionieri indiani. Caso raro, un pioniere isolato cominciò lo studio biblico con un indù. Questo indù interessato aveva un fratello, un sanyasi (asceta indù) che era stato in quasi tutti i luoghi di pellegrinaggio dell’India. Questi venne ad abitare per qualche tempo con suo fratello e fu sorpreso che studiasse le Scritture. Anch’egli cominciò a leggere la Bibbia e ci furono numerose discussioni con suo fratello e col pioniere. “Con nostra meraviglia”, scrisse il pioniere, “la barba e i capelli lunghi, sporchi e arruffati, che non avevano sentito il profumo dell’olio o del sapone da molti anni, scomparvero. Egli . . . assisteva allo studio della Torre di Guardia insieme a suo fratello”.

ASSEMBLEE VOLONTÀ DIVINA

Nel 1958 ventun delegati dell’India assisterono a New York all’Assemblea Internazionale Volontà Divina dei Testimoni di Geova. Quattro degli studenti di Galaad che si diplomarono in quell’occasione furono Noel Hills, Gerald Seddon, Alice Itty e Sarah Matthew, tutti provenienti dall’India.

L’India ebbe la propria assemblea Volontà Divina a Bombay dal 27 al 30 ottobre 1958. I Testimoni locali si diedero da fare per trovare alloggio ai fratelli provenienti da ogni parte dell’India. La benedizione di Geova fu evidente in quanto fu possibile utilizzare il palazzo residenziale vuoto di un ex maragià. Qui sessantacinque fratelli, che avevano portato con sé materassini e coperte, poterono dormire sui pavimenti di marmo. Un’organizzazione musulmana di beneficenza mise a disposizione due interi piani di un ostello di quattro piani costruito di recente, dove trovarono posto una cinquantina di fratelli.

Il programma dell’assemblea fu presentato in sette lingue. Al discorso pubblico “Il regno di Dio governa: è vicina la fine del mondo?” ben 1.009 persone gremirono l’auditorio, con nostra grande gioia. Inoltre, durante l’assemblea quarantacinque nuovi fratelli e sorelle simboleggiarono la loro dedicazione a Geova essendo battezzati in acqua.

PIÙ DI MILLE PREDICATORI!

A quel tempo c’erano quaranta diplomati di Galaad in varie parti dell’India. Insieme ai fratelli locali avevano lavorato assiduamente e il 1958 recò molta gioia a tutti. Il numero dei proclamatori superò il migliaio per la prima volta nella storia dell’India! La media mensile nel 1958 fu effettivamente di 1.091 proclamatori. C’erano voluti cinquantatré anni per avere mille proclamatori del Regno.

Ora che in tutta l’India c’erano oltre mille proclamatori, più un altro migliaio di interessati, come fu indicato dai presenti alla Commemorazione nel 1958, era necessario rafforzare il servizio di circoscrizione e di distretto nel paese. Ciò, a sua volta, avrebbe rafforzato l’organizzazione nel suo insieme.

A quel tempo la sorella Pope faceva lo studio biblico con una certa sig.ra K. Peters, moglie di un medico che insegnava in una scuola degli Avventisti del settimo giorno. Una volta convinta della verità, neanche la visita di un eminente ‘pastore’ europeo la distolse. Dopo questo incontro, egli disse alla sorella Pope: “Lei ci porta via uno dei nostri migliori elementi locali”. Veramente la sorella Peters divenne una Testimone estremamente zelante. Grazie ai suoi studi universitari si rese utile nella traduzione delle pubblicazioni della Società in hindi.

Col progresso dell’opera in India, persone di ogni genere accettavano il messaggio di Dio e, in molti casi, ci volle parecchio tempo per eliminare le abitudini di questo sistema di cose. Alcuni non riuscirono a fare il cambiamento necessario e altri tornarono alle vecchie vie. Da quando nel 1952 fu spiegata la correttezza della disassociazione, il numero dei disassociati non era stato notevole fra i Testimoni in India. Ma nel 1959, quattordici persone furono disassociate in un anno, e la filiale si rese conto della necessità di mantenere pura l’organizzazione di Geova. Fino a quel tempo c’erano stati ottantuno disassociati. Questo però preparò la strada per un’organizzazione più forte.

MIGLIORAMENTI NECESSARI

L’opera di circoscrizione e di distretto non era stata compiuta in modo uniforme. Per esempio, le assemblee di circoscrizione si tenevano solo quando era conveniente. Le congregazioni non venivano visitate regolarmente dai sorveglianti di circoscrizione. Le visite duravano due o tre giorni e consistevano primariamente di adunanze speciali, durante le quali il sorvegliante di circoscrizione pronunciava molti discorsi lunghi. Ma la visita del sorvegliante di circoscrizione non era considerata un’occasione di maggior attività nel servizio di campo.

A proposito di ciò che avveniva in quel tempo, Hadyn Sanderson riferì che in una congregazione del Kerala, nella sua circoscrizione, c’erano oltre cento persone, quasi tutte battezzate, che assistevano regolarmente alle adunanze. Ma solo sedici facevano rapporto come proclamatori. Se si chiedeva: “Sei un russellita?” quasi tutti rispondevano “Sì”. I fratelli andavano alle adunanze secondo la posizione del sole nel cielo. Non esisteva un orario preciso per iniziare l’adunanza. In certe congregazioni, una campana suonava per cinque minuti quand’era ora di cominciare; e l’adunanza non iniziava finché tutti i fratelli non erano arrivati. I fratelli sedevano da una parte della sala e le mogli e le sorelle dall’altra, secondo l’usanza religiosa locale. Perciò le famiglie non sedevano insieme alle adunanze.

Il fratello Sanderson riferì inoltre che le assemblee di circoscrizione avevano molto successo, ma non si prestava molta attenzione al programma. I fratelli solevano raggrupparsi insieme sul podio dopo le sessioni per cantare temi biblici sui motivi di film di successo. Ai discorsi pubblici il presidente faceva sempre una lunga introduzione. Un fratello parlò per venti minuti prima di introdurre l’oratore.

Quando viaggiava come sorvegliante di distretto, il fratello Sanderson non solo insegnava princìpi biblici, ma metteva in risalto anche particolari dell’organizzazione. I sorveglianti di circoscrizione furono addestrati, e quindi gli altri sorveglianti furono aiutati. La buona volontà c’era, ma mancava l’esperienza. Venne fatto un programma di visite regolari alle congregazioni, oltre alle visite sistematiche alle circoscrizioni. Per la prima volta si dispose che le circoscrizioni avessero un’assemblea ogni sei mesi.

Nel dicembre 1959 c’erano in India otto circoscrizioni. Il fratello e la sorella Sanderson dovevano fare viaggi faticosi, come egli dice: “Tenevamo i nostri bauli nella casa missionaria di Madras, ma non avevamo una camera. Prendevamo l’occorrente per i prossimi sei mesi quando passavamo dalla città. La domenica eravamo a un’assemblea a Bangalore e il martedì seguente dovevamo trovarci a Darjeeling, a 2.679 chilometri di distanza, e durante il viaggio si doveva cambiare treno cinque volte”. Il perimetro di un distretto a quel tempo da Trivandrum andava a Bombay e Ahmadabad, passava per Delhi, Darjeeling e Calcutta e poi giù fino a Madras per risalire di nuovo a Bangalore e Trivandrum: circa 6.500 chilometri.

NUOVO EDIFICIO DELLA FILIALE

Nel frattempo, tante cose successero a Bombay. Il crescente numero dei Testimoni in India richiedeva che si costruisse una nuova filiale con i locali necessari per aiutare i fratelli nel campo. Perciò nel novembre 1959 si firmò un contratto per la costruzione di un edificio nella piacevole zona residenziale di Santa Cruz Ovest, una ventina di chilometri a nord del centro di Bombay. L’appezzamento di terreno misurava 38 metri per 27. La costruzione iniziò il 2 novembre 1959. Ci furono considerevoli difficoltà per procurarsi il cemento. I quantitativi erano controllati e razionati. Benché la Società riuscisse a ottenere tutto il cemento necessario, questo richiese molto tempo e varie formalità.

Nei successivi dodici mesi l’edificio prese forma. Era una costruzione di due piani con struttura in cemento e pareti di mattoni. L’intera facciata rivestita di pietra conferiva dignità e bellezza all’edificio. Da una parte c’era l’ingresso principale rivestito di marmo grigio, con vasi da fiori sui due lati dei gradini. L’entrata serviva anche da sala d’aspetto, ed era decorata da un pannello contenente un’incisione su vetro che raffigurava la terra paradisiaca. Al pianterreno c’erano la sala da pranzo, la cucina, il deposito e l’ufficio. L’edificio includeva anche sei camere da letto e una spaziosa Sala del Regno ben illuminata con 150 posti a sedere. Sul terrazzo vi era spazio sufficiente per tenere adunanze all’aperto. Tutt’intorno alla casa c’era un giardino di bellezza paradisiaca.

Ci trasferimmo nel nuovo ufficio nel novembre 1960, solo dodici mesi dopo l’inizio della costruzione. La dedicazione della nuova filiale avvenne nel successivo mese di dicembre, in occasione della visita del sorvegliante di zona G. D. King. Uno degli oratori, il fratello Skinner, descrisse gli inizi dell’opera del Regno in India e la sua crescita fino a quel tempo, mettendola in relazione con la profezia di Zaccaria 8:23. Nel discorso della dedicazione il fratello King espresse gratitudine a Geova, il Datore di questo bell’edificio nuovo, che doveva servire esclusivamente a compiere la Sua volontà.

SI RAGGIUNGONO MOLTI GRUPPI LINGUISTICI

Un pioniere racconta come i fratelli dovevano spesso superare problemi linguistici. Molti sanno che l’India è un paese dalle molte lingue, ma a volte è difficile dare una chiara idea del problema. Questo pioniere trovò molto interesse fra un gruppo di cattolici di lingua tamil in una città dove normalmente non si parla quella lingua. Il pioniere era di lingua canarese, ma sapeva anche l’inglese. Per superare la difficoltà di tenere uno studio biblico con queste persone di lingua tamil, due volte al mese il pioniere portava con sé un uomo del luogo che sapeva sia l’inglese che il tamil e con la sua collaborazione si teneva lo studio biblico con l’aiuto di un libro inglese. Una sorella scrisse: “Avreste dovuto essere al nostro studio martedì scorso! Eravamo in dodici, di lingua canarese, marathi e inglese. Un fratello spiegava ciò che si diceva a quelli di lingua canarese, un altro fratello diceva la stessa cosa in malayalam e io parlavo in indostano per quelli provenienti dal Maharashtra. Tutti erano felici!”

Man mano che i fratelli divenivano più esperti nell’opera di fare discepoli, ci voleva più letteratura, particolarmente nelle lingue indiane locali. Perciò nel 1960 la Società iniziò la pubblicazione di Svegliatevi! in malayalam: un primo passo per quella rivista in una lingua indiana. Nel 1961 a Madras si cominciò a pubblicare Svegliatevi! in tamil. Allo stesso tempo la Società pubblicava La Torre di Guardia in sei lingue locali: malayalam, canarese, tamil, urdu, marathi e bengalese. Altre pubblicazioni nelle lingue locali dell’India (libri e/o opuscoli) durante il triennio 1959-1961 furono distribuite in nove lingue: bengalese, gujarati, hindi, canarese, marathi, telugu, tamil, malayalam e urdu. Così la Società fece un sincero sforzo per incoraggiare a portare il messaggio del Regno alle popolazioni dell’India.

Per circa cinquantacinque anni il fratello A. J. Joseph era stato il principale traduttore della Società in malayalam, ma negli ultimi anni si era indebolito a motivo dell’età. La salute del fratello Joseph peggiorò finché non fu più in grado di continuare il lavoro di traduzione e fu sollevato da questa responsabilità nel 1961 all’età di settantasette anni.

L’AIUTO DELLA SCUOLA DI MINISTERO DEL REGNO

Nel 1961 il censimento ufficiale del governo rivelò che la popolazione dell’India era di oltre 439.000.000 di abitanti, e di questi solo il 24 per cento non erano analfabeti. Allora avevamo la proporzione di un Testimone ogni 303.129 abitanti. Inoltre, il 97 per cento della popolazione dell’India viveva in territorio non assegnato. Questo significava che i Testimoni di Geova predicavano a 4.392.347 abitanti, cioè solo al 3 per cento della popolazione dell’India! Davvero ‘gli operai erano pochi’. — Luca 10:2.

Ci voleva proprio un vigoroso addestramento perché i fratelli fossero più preparati a compiere sforzi efficaci e a migliorare la qualità della loro predicazione. A questo fine, nel dicembre 1961, la Società diede inizio alla Scuola di Ministero del Regno in India. La prima classe di venticinque studenti di lingua inglese era composta di sorveglianti di circoscrizione, pionieri speciali, missionari e sorveglianti di congregazione. Alloggiando e lavorando alla Betel di Bombay, gli studenti ebbero un’idea dell’organizzazione della filiale. Fu un’esperienza che apprezzarono.

La conclusione della seconda classe della Scuola di Ministero del Regno fu particolarmente commovente, poiché alcuni studenti ricevettero nuove assegnazioni in luoghi lontani dalla loro città. Si cominciarono a lavorare nuovi territori. I fratelli M. A. Cheria, M. C. Joseph e P. J. Matthew furono mandati come pionieri speciali a Shillong, nel lontano Assam, a oltre 4.000 chilometri da Bombay.

Nei primi due mesi trascorsi a Shillong questi tre fratelli ottennero oltre 200 abbonamenti. Le autorità religiose naturalmente non tardarono ad allarmarsi. In un’occasione un sacerdote cattolico del seminario locale, insieme ad alcuni studenti, volle parlare con i fratelli Cheria, Joseph e Matthew, e l’incontro fu fissato. Il primo problema che preoccupava il sacerdote era la dottrina della Trinità. Ad ogni modo i fratelli ebbero certo la meglio nella discussione, poiché due giorni dopo uno degli studenti, incontrato P. J. Matthew minacciò di picchiarlo, dicendo: “Avete messo nell’imbarazzo il nostro ‘padre’ ed egli è il nostro professore”. Numerosi avvertimenti contro i Testimoni di Geova vennero quindi dai pulpiti delle chiese. Ma nonostante ciò furono iniziati parecchi buoni studi biblici.

Dall’inizio del 1963, per un anno circa, sessantotto studenti beneficiarono del secondo ciclo della Scuola di Ministero del Regno in India. Furono divisi in parti quasi uguali in tre diversi gruppi linguistici: canarese, inglese e malayalam. Il fratello R. J. Masilamani, che parlava cinque lingue indiane, poté essere l’istruttore delle tre classi. La classe di lingua malayalam fu tenuta nel Kerala, e le altre due nella Betel di Bombay.

LA VISITA DEL SORVEGLIANTE DI ZONA FAVORISCE IL PROGRESSO

Le visite annuali dei sorveglianti di zona favorirono una maggiore unità del campo e della filiale indiana con la sede mondiale della Watch Tower Society a New York. In qualità di sorvegliante di zona, M. G. Henschel giunse in India dal Medio Oriente, sorvolando le montagne dell’Afghanistan. Il 3 febbraio 1962, il fratello Henschel atterrò all’aeroporto di Santa Cruz (Bombay), per visitare la filiale.

Da tutta l’India i fratelli vennero a Bombay per l’assemblea di distretto in programma in occasione della visita del fratello Henschel. Quelli che provenivano dai villaggi del Kerala nel sud videro per la prima volta una città moderna. Altri vennero dall’estremo nord. Una famiglia, che proveniva dal Nepal, sull’Himalaia, aveva compiuto un viaggio di quattro giorni, iniziato fra le nevi e terminato in un clima tropicale.

Durante una sessione dell’assemblea, il fratello Henschel parlò a 770 congressisti dell’importanza di acquistare conoscenza della Bibbia a motivo dei tentativi del Diavolo di allontanare il popolo di Dio dalle Scritture. Mise anche in risalto la necessità di operare per la nostra salvezza con timore e tremore. (Filip. 2:12) Un’altra volta il fratello Henschel proiettò una bellissima serie di diapositive che illustravano l’opera dei nostri fratelli in tutto il mondo. Fu commovente sentire come Geova faceva dichiarare il suo nome in tutta la terra. Questo indubbiamente rafforzò la determinazione di tutti i fratelli radunati di essere leali all’organizzazione terrena di Geova.

I delegati dell’assemblea parlavano nove diverse lingue, incluso l’inglese. L’auditorio fu diviso in settori secondo le lingue, e i discorsi in inglese erano trasmessi per mezzo di altoparlanti a ciascun settore. Qui gli interpreti ascoltavano le informazioni e le traducevano nelle rispettive lingue. Questa assemblea contribuì molto al progresso e all’unità dell’organizzazione del popolo di Geova in India.

In seguito alla visita del fratello Henschel furono prese disposizioni opportune. Si pensò che sarebbe stato utile addestrare fratelli indiani per le attività organizzative della filiale nell’eventualità che i missionari dovessero lasciare il paese. Era sempre più difficile far entrare e far rimanere i missionari in India.

PROBLEMI EDITORIALI

A motivo della politica del nuovo governo nazionale, le cose non erano facili per il popolo di Geova, sempre più numeroso in India. Nel tentativo di favorire i prodotti locali, erano state limitate le importazioni. A causa di una recente disposizione ufficiale per cui non si potevano importare pubblicazioni in lingue indigene, fu fatto un tentativo per vietare l’importazione delle pubblicazioni della Società in inglese. Benché le restrizioni relative alle pubblicazioni inglesi fossero mitigate, la quantità delle importazioni fu molto ridotta. Quindi, dal 1962 in poi, la filiale della Società poté ottenere un permesso d’importazione solo una volta l’anno e solo per le pubblicazioni inglesi.

Per superare questo ostacolo, il fratello Knorr autorizzò la filiale a far stampare in India le pubblicazioni nelle lingue locali. Per far questo i fratelli incontrarono un altro ostacolo: quello di ottenere sufficienti quantità di carta. Anche queste importazioni erano controllate e divenne illegale comprare carta senza un permesso del governo. L’acquisto della carta fu limitato secondo la tiratura delle pubblicazioni della Società. Questo pose gravi problemi quando si cercava di aumentare la tiratura delle riviste. Nonostante fosse necessario seguire molte formalità, la filiale indiana fu in grado di provvedere ai fratelli nel campo le pubblicazioni nelle lingue locali.

INIZIO DELL’OPERA A GOA

L’enclave portoghese di Goa era una ‘spina nella carne’ per il governo indiano. Nel 1961 l’esercito indiano invase Goa e scacciò le autorità portoghesi. Nel 1962 l’esercito indiano si ritirò, lasciando che Goa fosse amministrata da un governo civile.

Nonostante i tentativi di mandare pionieri a Goa, nei primi mesi nessuno poteva entrare senza un permesso. Anche quando non c’erano più quelle limitazioni, era difficile che vi potessero entrare i non residenti. Nondimeno la Società riuscì a mandare i pionieri speciali Benedict e Gretta Dias a Margao nel distretto di Salcete a Goa. Poiché era una roccaforte cattolica, nei primi anni il progresso fu lento. Ma il fratello Ruzario Lewis riuscì a incoraggiare il progresso locale finché si formò una fiorente congregazione.

AIUTO PER I SORVEGLIANTI VIAGGIANTI

A motivo dell’estensione delle circoscrizioni in India, il sorvegliante viaggiante a volte viaggiava tutto il giorno per visitare congregazioni e gruppi isolati. In alcuni luoghi, questi fratelli e le loro mogli erano ospitati da Testimoni molto poveri che non potevano offrire loro nessuna comodità. In altri luoghi, le camere d’albergo non avevano letti. Se esisteva un letto, era stato già usato o era infestato da insetti. Perciò la Società provvide ai sorveglianti di circoscrizione e alle loro mogli materassini, lenzuola, cuscini, asciugamani, un secchio e un catino di plastica e persino il sapone. Questi provvedimenti richiedevano che i fratelli portassero sempre molto bagaglio nei lunghi viaggi in treno. Ma valeva la pena di prendersi questo disturbo, perché potevano soddisfare le proprie necessità e riposare la notte. In questo modo riuscivano a servire meglio i loro compagni di fede.

NELLE ISOLE ANDAMANE E NICOBARE

Il popolo di Geova in India ha cercato ogni opportunità per portare il messaggio del Regno fino alle parti più remote del loro territorio. Nel 1963, nelle isole Andamane, la sorella Mariamma Enose cominciò a seminare i semi della verità a Port Blair e dintorni.

Le isole Andamane e Nicobare fanno parte di un’alta catena di montagne sottomarine che affiorano dalle acque del golfo del Bengala e si estendono per oltre 800 chilometri tra la Birmania e Sumatra. Il canale Dieci Gradi separa i due gruppi di isole. Le isole Andamane comprendono 239 isole maggiori e minori; le Nicobare sono diciannove. La capitale è Port Blair sull’Andaman Meridionale.

La maggioranza dei 115.133 abitanti delle isole Andamane e Nicobare provengono dall’India e si guadagnano da vivere lavorando nell’industria del legno paduk e teck, oltre che con la produzione di gomma, pepe, caffè, noci di cocco e noci di acagiù.

Nel 1964 in queste isole vi erano abbastanza proclamatori da consentire di mandarvi un sorvegliante di circoscrizione per incoraggiarli e addestrarli. Durante la prima visita a Port Blair, Robert Masilamani fu presentato a tre indù che lavoravano in una cava di pietra insieme al marito di Mariamma Enose. Tutti mostravano vivo interesse per la verità biblica. In precedenza, uno di loro era stato devoto del dio indù Siva. Per voto si lasciava crescere i capelli e la barba, che si sarebbero dovuti radere al tempio. Ma la sua devozione non gli impediva nel frattempo di giocare d’azzardo.

Mentre predicava di casa in casa, il fratello Masilamani incontrò due uomini di lingua telugu che appartenevano alla Chiesa Metodista. Uno era il presidente e l’altro il tesoriere della chiesa locale.

Durante la seconda visita del fratello Masilamani nelle isole Andamane, il presidente della chiesa, sig. Asirvadam, manifestò molto interesse. Egli e la sua famiglia si dimisero dalla chiesa e in seguito divennero Testimoni dedicati e battezzati. Durante le visite successive, il tesoriere, sig. Solomon Raju, insieme ad altre famiglie che avevano fatto parte della stessa chiesa, diedero le dimissioni e furono battezzati. Col tempo, numerosi ex indù facevano parte della congregazione di Port Blair.

ASSEMBLEA “ETERNA BUONA NOTIZIA” A DELHI

Certamente l’Assemblea “Eterna Buona Notizia” dei Testimoni di Geova, che si tenne in tutto il mondo nel 1963, fu un fattore determinante nel progresso dell’organizzazione di Geova che si stava consolidando in India. Ci furono 583 delegati che fecero il giro del mondo in occasione di questa assemblea internazionale.

Una tappa di questa assemblea intorno al mondo fu Nuova Delhi; in proposito Edwin Skinner scrive: “Avevamo ottenuto il permesso che un gruppo di fratelli e sorelle entrassero nel recinto della dogana dell’aeroporto per aiutare i visitatori e assisterli nelle formalità presso gli uffici sanità, immigrazione e dogana. Inoltre, le sorelle indiane, che indossavano graziosi e variopinti sari o salwa-kamis dell’India settentrionale, accolsero ogni delegato con una ghirlanda di fiori e il tradizionale saluto indiano Namaste (‘Ti saluto’). . . . Durante i quattro giorni degli arrivi, ogni volo fu accolto nello stesso modo, sia di giorno che di notte.

“I delegati provenivano da ventisette paesi diversi. Un gruppetto era venuto via terra da Kabul, nell’Afghanistan, superando le impervie montagne del passo di Khyber, attraverso il Pakistan e l’India. . . . Un gruppo di 110 congressisti venne da Ceylon, attraversando in nave il cosiddetto ‘Ponte di Adamo’ che separa l’isola dall’India, e percorrendo poi 2.304 chilometri in treno per giungere a Delhi. Bisogna provare per sapere cosa significhi in India un viaggio di 2.300 chilometri, in terza classe, senza cuccette né aria condizionata e con gabinetti primitivi. Ma i fratelli erano felici.

“I fratelli dell’India meridionale formarono una grande comitiva e compirono in treno un viaggio simile di oltre 1.600 chilometri fino a Delhi. Per loro fu come un viaggio all’estero. Per la prima volta nella loro vita sentivano parlare una lingua diversa, vedevano persone con abiti diversi, che vivevano in case d’altro tipo, e in un paese ben diverso dai loro stati d’origine del Kerala o di Madras. Molti spesero i loro magri risparmi per potersi incontrare con i fratelli di altri paesi”.

Descrivendo il locale dell’assemblea, il fratello Skinner scrisse: “L’assemblea fu tenuta nell’imponente e attraente Vigyan Bhavan (Palazzo della Scienza), edificio di prestigio per l’India. Questo bell’edificio ha una lussuosa sala per conferenze con 1.069 posti a sedere.

“All’interno della sala, dal pavimento interamente ricoperto di tappeti e dotata di aria condizionata, i delegati si accomodarono in confortevoli poltrone. Ogni poltrona aveva uno scrittoio ed era munita di cuffia, selettore e regolatore del volume, per cui si poteva ascoltare la traduzione in quattro lingue oltre al discorso pronunciato dal podio. Quasi metà dell’auditorio fu usato esclusivamente dai delegati indiani che ascoltarono i discorsi in canarese, malayalam, tamil e urdu/hindi. Si provvide anche per i fratelli di lingua marathi che poterono udire la traduzione diretta dal podio o in un locale separato”.

I 583 visitatori che compivano il viaggio intorno al mondo furono alloggiati nel bell’albergo Ashoka di 320 camere, di proprietà del governo. Per cinque giorni, all’ora dei pasti, la sala da pranzo fu occupata principalmente da testimoni di Geova, che portavano tutti il distintivo dell’assemblea. Essi chiacchieravano così amichevolmente che si sentiva il personale dell’albergo parlarne come dei “fratelli che siedono a quel tavolo”, o dire: “Quel fratello là vuol parlarti”.

Qualcuno che apparteneva a una setta della cristianità chiese al direttore dell’albergo come faceva con tutta questa “gente di Geova”. Il direttore rispose: “Sono le persone più disciplinate che abbia mai avuto nell’albergo. Saremmo stati felici di accoglierne un migliaio se avessimo avuto posto”. E aggiunse: “A volte abbiamo più difficoltà con cinquanta persone che con questo gruppo di 583”.

Ma che dire del programma dell’assemblea? Fu davvero spiritualmente benefico. Per esempio, parlando sul tema “Donne fedeli nella società del nuovo mondo”, F. E. Skinner mise in risalto che in India c’erano molte cristiane fedeli, capaci e mature. Ma Skinner disse che troppe donne erano considerate come schiave nella casa e avevano pochissimo tempo o incoraggiamento a studiare. Esortò i mariti ad aver cura della moglie come Cristo ha cura della sua congregazione simile a una sposa. — Efes. 5:21-33.

Il gran giorno per l’assemblea di Delhi fu il giovedì 8 agosto, quando venne letta la Risoluzione che fu entusiasticamente adottata dai 901 delegati presenti. Fra gli interessanti discorsi ci fu la conferenza pubblica del fratello Knorr: “Dio sarà Re di tutta la terra”. Per questo discorso ci fu il pubblico più numeroso mai avuto dai Testimoni di Geova in India: 1.296 presenti, compresi circa 350 stranieri, nonostante fosse una sera molto umida.

Il fratello F. W. Franz pronunciò il discorso “Di quale Dio siete testimoni?” Questo discorso, basato sui capitoli 43 e 44 di Isaia, segnò una svolta nella vita di un indù che da alcuni anni si associava ai Testimoni di Geova, ma non aveva mai fatto una dedicazione a Dio. Quando Franz spiegò come l’adoratore pagano abbatte un albero, ne usa la metà per scolpirsi un dio davanti a cui si prostra e con l’altra metà accende il fuoco per scaldarsi e cuocere il pane, questo Indù capì l’insensatezza di tutto ciò. Quella stessa sera espresse la sua dedicazione a Geova e il giorno dopo venne battezzato.

Fra i quarantaquattro candidati al battesimo a questa assemblea c’era Annabelle Lartius, di Allahabad, che aveva osservato suo fratello, George, perseverare nonostante l’opposizione dei genitori. Le era stato proibito di andare nel servizio di campo. In India è raro che una donna faccia valere il suo diritto di ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini, ma la sig.na Lartius aveva fatto quello che aveva potuto per andare in servizio. (Atti 5:29) Con difficoltà era riuscita a venire all’assemblea e, avendo fatto la dedicazione, venne battezzata.

ESPERIENZE NUOVE NEL SERVIZIO DI CAMPO

Coloro che facevano il viaggio intorno al mondo parteciparono con piacere al servizio di campo. Quasi tutti i visitatori poterono spesso dare testimonianza in inglese.

Un fratello americano di famiglia ebraica aveva intavolato una conversazione biblica con un indù, che lo interruppe, dicendo: “Ma questo messaggio è più adatto agli Occidentali che a noi. Noi siamo un popolo amante della pace e crediamo nell’uguaglianza. Siete voi che avete la segregazione tra negri e bianchi. Perché mai dovrei leggere il vostro libro sacro?” Il fratello spiegò con tatto che gli stava facendo visita non come rappresentante dell’America, o di qualche altro paese cosiddetto cristiano, ma di un gruppo di persone che seguono i princìpi della Bibbia. Mostrò che la Bibbia insegna che Dio non è parziale, ma che in ogni nazione l’uomo che opera giustizia gli è accettevole. (Atti 10:34, 35) Il fatto che le nazioni cosiddette cristiane non avevano seguito questi buoni princìpi, egli mostrò, non annullava il valore della Bibbia. Anzi, essa conteneva sapienza per persone di ogni nazione. L’indù apprezzò questo ragionamento e accettò volentieri la letteratura, specialmente quando seppe che il fratello stesso sapeva cosa fosse la discriminazione, essendo di famiglia ebraica.

VISITE TURISTICHE MOLTO ISTRUTTIVE

I visitatori ebbero delle esperienze nuove mentre partecipavano alle gite turistiche che erano state predisposte. Camminando sotto la pioggia scrosciante, i visitatori si fecero un’idea del clima monsonico indiano. Ma tutti mantennero il buon umore. Poi, con ombrelli gocciolanti, impermeabili bagnati e scarpe inzuppate, si affollarono negli autobus per un giro attraverso le strade di un vero bazar indiano. Qui videro mendicanti deformi dall’infanzia trascinarsi sulle mani e sui monconi, biciclette a risciò, carri trainati da buoi, biciclette, pedoni e automobili, insieme alle immancabili mucche: tutti cercavano di farsi largo nelle strade strette e congestionate. Piccole botteghe del tè e ristoranti pieni di fumo spuntavano da ogni parte, con i fuochi a carbonella su cui uomini nudi fino alla cintola preparavano con le mani succulenti chappati e altre leccornie così care al palato degli Indiani.

Una delle bufale che forniscono il latte alla popolazione incedeva per la strada come una regina. All’angolo di una strada un uomo accucciato davanti a un idrante antincendio stava tranquillamente facendo il bagno. Quindi, nel bel mezzo di ciò, ecco un funerale musulmano, seguito solo da uomini, che a turno portavano la salma, deposta su una barella aperta. I musulmani seppelliscono i morti, mentre gli indù li cremano su un rogo all’aperto.

Una mucca mangiava la verdura esposta sul marciapiede per gli eventuali acquirenti. Quello che sorprese i delegati stranieri fu la storia della ‘mucca sacra’. I servitori del tempio raccolgono l’urina di mucca per servirsene nei loro riti, e ne lasciano cadere delle gocce nell’‘acqua santa’ che bevono. Non solo gli indù, ma anche i parsi fanno questo.

L’Assemblea “Eterna Buona Notizia” fu una pietra miliare nel progresso dell’opera del Regno in India. I fratelli che vennero a Nuova Delhi dall’Iran e dall’Afghanistan si sentirono specialmente benedetti, poiché non sono abbastanza numerosi da avere assemblee nei loro paesi. Inoltre per i fratelli indiani fu un’esperienza unica fare la conoscenza di compagni di fede di altre nazioni e lavorare insieme a loro. Quale meravigliosa prova dell’unità esistente nella società del Nuovo Ordine, dove non esistono barriere nazionalistiche!

AIUTATI IN VARI MODI

Un modo eccellente di aiutare e istruire i fratelli è stato quello di pubblicare sulla Torre di Guardia la storia della vita di cristiani fedeli. La storia del fratello A. J. Joseph fu pubblicata nell’edizione inglese del 15 gennaio 1964 (ediz. italiana del 15 novembre 1964). Il fratello Joseph, che professava di essere uno degli unti seguaci di Cristo, morì all’età di ottant’anni il 18 dicembre 1964. Egli si era veramente prodigato per iniziare l’opera del Regno in India e aveva visto crescervi l’organizzazione da un solo uomo a oltre duemila. Erano trascorsi cinquantanove anni da che il fratello Joseph, nel 1905, aveva cominciato a cercare Geova, il vero Dio. Certo il progresso era stato lento in questo paese non cristiano. Ma nel 1964 in tutta l’India si delineavano chiaramente i contorni di un’organizzazione teocratica.

Nel 1968, durante un’assemblea di distretto a Bangalore, nella Raja Venkatarama Hall, alcuni fanatici indù locali tentarono di disturbare la riunione. Sabato sera imbrattarono di sterco di mucca lo striscione che annunciava il discorso pubblico e domenica insudiciarono le porte e le pareti dell’ingresso. I fratelli ripulirono tutto prima che iniziasse la sessione del mattino, e perciò i fratelli in generale non ne seppero nulla. Grazie alla buona pubblicità fatta dai giornali, il governo dello stato s’interessò dell’assemblea. L’ispettore di polizia Dennis ebbe l’incarico di assistere a tutte le sessioni e di presentare al governo un rapporto completo di ciò che era trapelato all’assemblea.

L’ispettore Dennis informò il fratello Hongal, sorvegliante dell’assemblea, che doveva riferire particolarmente se durante l’assemblea avevano avuto luogo conversioni, se era stata criticata qualche particolare comunità o religione e se si era parlato di politica. L’ultimo giorno, Hongal chiese all’ispettore che opinione si era fatta. Dennis rispose che era stato colpito da ciò che aveva visto e udito, dall’ordine di tutti i reparti e dalla cooperazione dei fratelli.

Quindi, con tono disarmante, il fratello Hongal chiese a Dennis che specie di rapporto intendesse fare. L’ispettore rispose: “Sono perplesso. Il rapporto deve essere inviato al ministro del partito al potere, affinché, se qualcuno dell’opposizione solleva l’argomento dell’assemblea dei Testimoni di Geova dinanzi al parlamento, il ministro sia in grado di dare specifiche informazioni relative all’assemblea. Comunque, se metto nel mio rapporto che tutti gli oratori dicevano: ‘Esaminate Rivelazione, o Marco, o i Salmi’, né il ministro né quelli dell’opposizione avranno idea di che cosa si tratti. Perciò mi limiterò a fare un breve rapporto dichiarando semplicemente che non vi è stato nulla di censurabile”.

La cosa più notevole dell’intera serie di assemblee tenute nel 1968 è stato il numero totale di 3.132 presenti ai quattro congressi, con 122 battezzati. Questo è eccellente, in confronto al numero totale dei Testimoni che vi erano allora in India: 2.337. Rivelava realistiche possibilità di continua espansione per l’organizzazione in India.

Le assemblee dal 1964 al 1968 addestrarono i fratelli indiani nell’efficiente procedura organizzativa. E fu piacevole notare che, all’assemblea del 1968 a Bangalore, la direttiva fu presa interamente da fratelli indiani; infatti, Victor Hongal era il sorvegliante dell’assemblea e Prabhakar Soans il presidente. Inoltre, da alcuni anni, le assemblee del Kerala erano preparate interamente dai fratelli indiani. Certo era evidente in India un’organizzazione cristiana forte e unita.

AUMENTA LA SCHIERA DEI PIONIERI

Il numero dei pionieri cresceva di anno in anno, poiché Geova spingeva il suo popolo a soddisfare il bisogno di predicatori in servizio continuo. Dal 1965 al 1970 ci fu un aumento di 179 pionieri (66 pionieri speciali e 113 regolari), con un totale di 375 pionieri nel 1970. I pionieri costituivano veramente la spina dorsale dell’attività di servizio in India; essi estesero considerevolmente l’opera degli studi biblici fino a raggiungere una media settimanale di 3.024 studi nel 1970.

I CRISTIANI NEUTRALI AFFRONTANO LE PROVE

Nel 1965, durante i disordini della guerra non dichiarata fra India e Pakistan, il popolo di Geova, sebbene poco numeroso, si ergeva come un faro in mezzo al mare di milioni di persone in tumulto, additando loro i sicuri confini dell’organizzazione di Dio. Nelle città ci fu l’inconveniente dell’oscuramento che ostacolava le adunanze serali. La popolazione di Bombay doveva rincasare per le 20 e dopo quell’ora nessun mezzo di trasporto poteva circolare. Ma quella guerra durata quarantotto giorni non ebbe ripercussioni sfavorevoli sull’opera del Regno.

Ad Allahabad, il fratello Norris venne accusato di essere una spia del Pakistan soltanto perché prendeva note di casa in casa durante l’opera di predicazione. Egli fu percosso da un patriota fanatico, il quale radunò una turba che minacciò di attaccare il missionario se avesse fatto una mossa falsa. Fu chiamata la polizia che arrestò il missionario, mentre il suo assalitore rimase libero. Il comandante del distretto di polizia pose fine alla cosa, dicendo: “Sono eccessivamente patriottici. Abbiamo detto loro di non farsi giustizia da sé”. Comunque, il popolo di Dio continuò imperturbato a compiere l’opera vitale.

A motivo del crescente odio fra le nazioni, più rigide misure nazionalistiche furono prese dai rispettivi governi. Tali misure crearono un grave problema per i nostri scolari. Essi dovettero affrontare la questione della neutralità cristiana poiché in tutte le scuole era stata introdotta la cerimonia di cantare l’inno nazionale. In alcuni casi si rifiutò di esonerare i ragazzi dal parteciparvi. Parecchi giovani Testimoni furono espulsi dalla scuola e altri semplicemente smisero di andarvi. Alcuni fratelli seguirono i consigli scritturali ricevuti, mentre altri genitori sembrarono ignorarli.

Nel 1965, il sorvegliante di distretto nel Kerala poté parlare a un certo numero di insegnanti spiegando la neutralità cristiana dei Testimoni di Geova. Per esempio, il sorvegliante viaggiante Funk parlò al direttore di una scuola frequentata da alcuni nostri ragazzi. Il direttore fu comprensivo e concesse ai Testimoni di Geova l’esonero dalla cerimonia dell’inno nazionale. Al momento degli esami, però, il direttore non era presente e un insegnante cattolico impedì ai nostri ragazzi di fare gli esami perché quella mattina non avevano partecipato alla cerimonia. Una lettera di spiegazioni fu inviata al provveditorato agli studi di Kanjirappalli (Kerala) insieme a una petizione firmata dai genitori dei ragazzi che frequentavano quella scuola superiore. Ma non si ottennero buoni risultati. Alcuni dei ragazzi più grandi, privati dell’istruzione secolare, furono nominati pionieri e continuarono lo loro istruzione per la vita, aiutando altri a fare la stessa cosa.

A Nuova Delhi, un avvocato della Corte Suprema indiana pubblicava una rivista intitolata “Il giurista indiano”. Questo avvocato ottenne dalla Società il permesso di pubblicarvi per intero l’articolo “La bandiera, il giuramento e Dio” pubblicato nello Svegliatevi! inglese dell’8 giugno 1965 (ediz. italiana del 22 novembre 1965). Questo portò all’attenzione dei giuristi indiani la controversa questione del saluto alla bandiera e spiegò la posizione biblica assunta dai Testimoni di Geova al riguardo. — Eso. 20:4, 5; 1 Giov. 5:21.

SI ESTENDE L’OPERA CON LE PUBBLICAZIONI

L’opera con le pubblicazioni ebbe ulteriore incremento con i preparativi per pubblicare La Torre di Guardia in hindi, lingua nazionale dell’India. Ci furono molti ritardi per ottenere il permesso delle autorità a causa delle formalità richieste. Prima, il rappresentante della Società dovette fare una dichiarazione dinanzi a un magistrato della città in cui si doveva pubblicare la rivista, che in questo caso era Ranchi. Quindi per alcune settimane il lavoro non andò avanti, ma finalmente nel novembre 1965 l’autorizzazione fu concessa. La prima edizione della Torre di Guardia in hindi uscì dalla rotativa nel gennaio 1966, con una tiratura di 1.500 copie.

Un giorno, all’inizio del 1966, il pioniere speciale George Gregory aspettava alcuni proclamatori presso un incrocio a Secunderabad. Egli notò che il direttore locale della Società Biblica in India stava uscendo dal suo negozio. Il fratello Gregory l’avvicinò e gli offri la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture. Egli l’accettò prontamente, insieme ad alcuni opuscoli. Alcuni giorni dopo, il fratello Gregory ricevette una lettera da questo direttore della Società Biblica che gli chiedeva altre tre copie della Traduzione del Nuovo Mondo. Quando consegnò le Bibbie, Gregory scoprì che la Società Biblica stava preparando una revisione della traduzione delle Scritture in telugu. Coloro che curavano la traduzione in telugu furono così colpiti dalla Traduzione del Nuovo Mondo che avevano deciso di servirsene nella revisione. Fu riferito che il vescovo locale disse che la Traduzione del Nuovo Mondo era la migliore traduzione inglese che avesse mai letto.

Sia il vescovo che il direttore vennero alla Sala del Regno per ascoltare il successivo discorso pubblico. Invitarono il fratello Gregory ad assistere l’indomani ai lavori del comitato della traduzione in telugu. Il fratello Gregory vi andò e distribuì altre quattro copie della Traduzione del Nuovo Mondo.

IMPAVIDI NONOSTANTE GLI OSTACOLI

Era piacevole vedere i fratelli indiani offrirsi volontariamente per il servizio di pionieri speciali, poiché era sempre più difficile far entrare i missionari in India. Potevano venire solo per sostituire altri missionari che lasciavano l’India. Nel periodo dal 1965 al 1970, per varie ragioni l’India perse diversi missionari.

In seguito, il governo annullò anche la concessione che permetteva di sostituire i missionari nella nazione. Basta con i missionari stranieri!

Nonostante questi ostacoli nel campo missionario, l’opera in India faceva progressi. I fratelli indiani avevano raggiunto una maggiore spiritualità e si offrivano per l’opera di pionieri speciali e per ricoprire incarichi di sorveglianza. Infatti dal 1965 al 1970, per esempio, alcuni fratelli indiani furono nominati sorveglianti di circoscrizione, e due di essi erano ex indù. Il fatto che in India vi erano ora sorveglianti di circoscrizione locali era un’altra indicazione che l’organizzazione teocratica era matura.

IL LIBRO “VERITÀ” È UNA BENEDIZIONE

Nel 1968 fu provveduto il magnifico libro per lo studio biblico La Verità che conduce alla Vita Eterna. Per pubblicarlo in hindi, canarese, malayalam, tamil, telugu e urdu ci volle un enorme lavoro di traduzione, controllo, correzione di bozze, composizione e stampa. Fu stampato da ditte commerciali, ma la filiale poté sorvegliare il lavoro per mezzo di pionieri speciali che predicavano nelle città dove veniva stampato. Tutti i traduttori erano Testimoni di Geova che avevano una buona conoscenza dell’inglese, oltre che delle lingue indiane e della verità.

Per dirigere tutto questo lavoro in luoghi lontani, la filiale era come la torre di controllo di un aeroporto che mediante il radar dirige numerosi aerei nella nebbia. Comunque, il lavoro fu compiuto per immeritata benignità di Geova. Alla fine, si tenevano molti studi biblici con gli interessati servendosi delle edizioni del libro Verità nelle lingue locali.

Per esempio: Una quarantina di persone avevano cominciato a studiare il libro Verità in malayalam. Quando lo seppe il sacerdote locale, denunciò dal pulpito i Testimoni di Geova come ubriaconi e schiamazzatori. Una donna si alzò immediatamente e gridò: “Non è vero. Mio figlio era un ubriacone quando andava in chiesa, ma ora che studia con i Testimoni di Geova, lo vedete andare in giro tenendo in mano la Bibbia invece della bottiglia”.

In un altro caso, un cattolico lesse il libro Verità in una settimana. Quando il proclamatore tornò, il cattolico osservò: “Quel libro è indispensabile a tutti i cristiani”. Fu iniziato immediatamente uno studio. Si arrivò al soggetto dell’adorazione di Dio con spirito e verità. (Giov. 4:24) La settimana dopo il proclamatore trovò che tutti i quadri religiosi erano stati tolti dalle pareti e al loro posto c’era un semplice versetto biblico: “In quanto a me e alla mia casa, serviremo Geova”. — Gios. 24:15.

UNA VISITA BREVE MA UTILE

Intanto il fratello Knorr stava facendo un lungo viaggio di servizio nell’Estremo Oriente, e tornava a Brooklyn passando dall’India e dall’Europa. Durante questa visita nel maggio 1968, il principale interesse del fratello Knorr fu quello di visitare la filiale. Fu felice di vedere la filiale indiana per la prima volta da che era stata costruita nel 1960. Ma fece anche un discorso ai fratelli in un teatro all’aperto di Bombay. Più di 600 furono presenti per il suo discorso sul tema “Non devi dimenticare”.

Durante la visita del fratello Knorr ci fu l’opportunità di considerare i problemi e il costo della stampa. La Torre di Guardia era pubblicata in sette lingue: bengalese, hindi, canarese, malayalam, marathi, tamil e urdu. Svegliatevi! era pubblicato in due lingue: malayalam e tamil. Tutte le riviste erano stampate da ditte commerciali, perché dal punto di vista economico non conveniva che le stampasse la Società.

Il fratello Knorr diede il permesso di acquistare una goffratrice “Bradma”, con la relativa macchina per stampare gli indirizzi, costruite in India. Questo consentì un più rapido smistamento delle riviste e un modo più pratico di tenere gli archivi degli indirizzi di pionieri e congregazioni.

Poiché il deposito della filiale non era più sufficiente, il fratello Knorr autorizzò a costruire un garage esterno per i veicoli della filiale. Il garage precedente nell’edificio principale poteva servire da deposito per la letteratura.

L’EFFETTO DELLA NOSTRA OPERA

In India la pura organizzazione di Geova emergeva in modo sempre più evidente dal groviglio delle false religioni e questo era indicato dall’effetto silenzioso ma positivo che aveva su alcuni appartenenti alle maggiori religioni del paese. Come l’incessante gocciolio dell’acqua può consumare la roccia, così l’incessante attività dell’organizzazione di Geova faceva crollare la più ostinata resistenza al messaggio del Regno. La maggior parte degli indù non fa un’accurata investigazione del predetto proposito di Geova mediante lo studio della Bibbia. I dogmi e le pratiche errate delle false religioni della cristianità hanno contribuito molto ai pregiudizi che sono nella mente degli indù sinceri. Ma alcuni a poco a poco accettano la verità. Nel 1969 il sei per cento di tutti i proclamatori dell’India era costituito da ex indù.

Mentre predicava nella città di Hyderabad, il fratello Boothapaty, pioniere speciale, ebbe questa esperienza: “Mentre facevo visita a una famiglia indù osservai che il padre e quattro figli prestavano la massima attenzione, entusiasti della prospettiva di un nuovo sistema giusto. Accettarono prontamente un opuscolo in telugu e alla visita ulteriore fu iniziato lo studio biblico.

“Il padre, che era meccanico, presto invitò un’altra famiglia ad assistere allo studio, così che da dieci a dodici persone vi assistevano ogni settimana. Appena ricevuto il libro Verità in telugu, ne iniziammo prontamente lo studio. Grazie alla sua semplicità e franchezza, il progresso fu rapido. Essendo indù, i familiari presto si opposero nel tentativo di impedire lo studio. Comunque, era stato posto un solido fondamento e la famiglia resistette alla pressione. In breve cominciarono ad assistere alle adunanze benché dovessero percorrere circa sei chilometri per andarvi. Recisero ogni legame con la religione babilonica e divennero proclamatori regolari della buona notizia”.

Era una cosa abbastanza eccezionale in India riuscire a ottenere questo da una famiglia indù in soli nove mesi. Naturalmente, il merito di tale successo è di Geova.

D’altra parte, il 93 per cento dei proclamatori del Regno che c’erano in India nel 1969 aveva fatto parte di varie sette della cristianità. In effetti, una buona percentuale dei Testimoni di Geova indiani era costituita da ex cattolici. Un esempio fu un giovane seminarista di Melukavumattom (Kerala). Per sette anni aveva studiato in seminario per diventare un sacerdote cattolico, ma in quegli anni aveva osservato molta parzialità e ingiustizia. Ciò lo convinse che il cattolicesimo non è la verità e quindi lasciò il seminario. Sua zia, testimone di Geova, gli fece visita e lo invogliò a studiare la Bibbia. Lo invitò a casa sua in una piantagione di tè sulle montagne.

Mentre l’ex seminarista si trovava lì, il sorvegliante di circoscrizione V. P. Abraham visitò la congregazione, fece la conoscenza di questo giovane cattolico e lo invitò ad assistere alle adunanze locali. Quale differenza! Il giovanotto notò immediatamente il vero amore e l’unità che prevalevano fra i Testimoni. Ne fu colpito e al suo ritorno a Melukavumattom cominciò a studiare avidamente la Bibbia mediante le pubblicazioni della Società. Il pioniere speciale A. D. Samuel tenne lo studio biblico e benché il locale delle adunanze fosse a oltre trenta chilometri di distanza, il giovane vi assisteva regolarmente. In breve cominciò a parlare ad altri della buona notizia e informò gli amici, i parenti e le autorità del seminario del suo nuovo modo di adorare.

ONESTÀ E DETERMINAZIONE

Lentamente, ma senza incertezza, si formava in India un’organizzazione di adoratori retti noti per la loro integrità ai veri princìpi cristiani. Questo fu evidente da quanto accadde a Gajalakonda (Andhra Pradesh) dove c’era una piccola congregazione di Testimoni di Geova. Una sorella insegnava in una scuola dove c’era l’usanza di falsificare i registri delle presenze. Perché gli insegnanti facevano questo? Per dare una buona impressione alle autorità scolastiche. La nostra sorella rifiutò di falsificare i registri e fu invitata dal direttore a spiegare perché tenesse registrazioni esatte, dato che questo influiva sulle medie della scuola. Si minacciò di trasferirla se non si fosse uniformata alle abitudini disoneste della scuola. La nostra sorella si attenne alla sua coscienza addestrata dalla Bibbia e all’onestà cristiana. Spiegò ai suoi superiori quali fossero le sue convinzioni cristiane. Evidentemente questo fece loro impressione, poiché rimase a insegnare nella stessa scuola.

Un’altra prova del delinearsi di una forte organizzazione di cristiani uniti in India furono i validi sforzi dei fratelli di Madras per costruirsi una Sala del Regno. Il fratello F. P. Anthony, ingegnere civile del dipartimento dei lavori pubblici di Madras, fu incaricato di sovrintendere all’acquisto del terreno e alla costruzione dell’edificio. La Società dispose che fosse concesso un prestito alla congregazione. Venne acquistato il terreno adatto in Brick Kiln Road nel sobborgo di Vepery a Madras. Dopo che furono fatti soddisfacenti progetti, fu costruita una bella Sala del Regno nuova, abbastanza grande da accogliere 150 persone circa. La congregazione in seguito fece rapidi progressi e divenne la più numerosa dell’India. Fu poi divisa, portando così a quattro il numero delle congregazioni a Madras.

ASSEMBLEE “PACE IN TERRA”

Si tennero a Bombay, Madras e Cochin. Cinquecento fratelli da quattordici diversi stati vennero a Bombay, alcuni fin dal lontano Sikkim, nell’Himalaia. Fu un problema trovare gli alloggi, poiché Bombay è notevolmente sovraffollata. Proprio di fronte alla sala dell’assemblea c’era una scuola femminile cattolica. Il direttore fu molto comprensivo permettendoci di usarla come dormitorio, e vi alloggiarono un’ottantina di fratelli. Inaspettatamente un’altra trentina di fratelli poterono essere alloggiati nella villa di un maragià, dove lavorava la madre di un fratello. Inoltre il fratello Jack D’Silva di Bombay persuase la sua ditta a permettere che i fratelli dormissero nell’elegante appartamento riservato agli ospiti della ditta. Lì furono alloggiati altri trenta. L’assemblea di Bombay fu tenuta in cinque diverse lingue. Con sorpresa generale, durante la rappresentazione del dramma biblico di Giona, fecero il loro ingresso dieci monache cattoliche di un vicino convento.

L’assemblea di Madras fu tenuta nello spazioso Museum Theatre, e le sessioni in telugu furono tenute in una sala separata. Nella sala principale tutto il programma fu tradotto per i fratelli di lingua tamil. Sul terreno circostante la sala dell’assemblea fu costruito un pandal, o tettoia di paglia, per la mensa. All’adunanza pubblica ci furono 814 presenti, e quarantadue nuovi furono immersi in acqua.

La terza e ultima assemblea fu quella di Cochin, porto e stazione marittima dell’India sulla costa occidentale del Kerala. Questa assemblea fu tenuta nella Nehru Memorial Hall. Centinaia di fratelli furono felici di dormire nella sala stessa; era più comodo ed economico. Anche il sindaco di Cochin aiutò nella ricerca degli alloggi. Mise a disposizione dei fratelli alcuni edifici governativi, di solito riservati ai funzionari. Tutti gli alloggi gratis furono assegnati a proclamatori dei quali si era certi che avrebbero lasciato un’impressione favorevole a chi li ospitava. Molti padroni di casa vennero all’assemblea e, alla fine, salutarono con le lagrime agli occhi i loro ospiti cristiani.

Dei 1.253 presenti all’adunanza pubblica, 153 erano pionieri. Altri quarantatré candidati furono battezzati.

SI RAGGIUNGE LA POPOLAZIONE DEL SIKKIM

Lo stato del Sikkim, fra i monti, è sotto la giurisdizione della filiale indiana della Watch Tower Society. Ecco come il fratello Pope descrisse uno dei suoi primi viaggi per raggiungere i fratelli della regione impervia del Sikkim:

“Il principale mezzo di trasporto è il treno, e di solito lo preferiamo. Spesso bisogna viaggiare in jeep o in corriera nei tratti più ripidi. Qui ci vogliono veicoli adatti, ma spesso non esistono . . . Ne consegue che i nervi e la pazienza dei passeggeri sono messi a dura prova. Un caso del genere si verificò durante il viaggio sulle pendici dell’Himalaia per raggiungere Darjeeling, quando dopo alcuni chilometri le ruote anteriori della jeep cominciarono a oscillare in modo molto preoccupante. Questo richiedeva delle violente frenate per non perdere il controllo del veicolo. Dopo aver salito faticosamente una stretta strada di montagna con ripidi dirupi da una parte, fummo costretti a fermarci a un posto di blocco della polizia. Qui, a un più attento esame si scoprì che lo sterzo era difettoso, infatti si poteva girare il volante di 120 gradi a destra o a sinistra senza spostare le ruote anteriori. Quando questo grave guasto fu portato all’attenzione del conducente, egli insisté che sarebbe stato thik hoiaega, cioè che sarebbe andato ‘tutto bene’. Riuscimmo a percorrere un’ottantina di chilometri di strada di montagna senza deviare completamente; quindi forse il conducente aveva ragione. Ma il forte mal di testa che ci venne mostrò che non eravamo d’accordo con lui.

“Fu una gioia fare questa visita al confine del Sikkim. Benché non ci fosse possibile varcarlo, i fratelli presero sempre del tempo dal lavoro per venire da noi nella vicina Darjeeling. Spesso, di prima mattina, si sentiva bussare timidamente alla porta, e ci portavano uova, arance e verdura in segno della loro riconoscenza. Secondo la loro disponibilità di denaro e mezzi di trasporto, percorrevano più di ventidue chilometri per venire dal Sikkim, spesso a piedi. Durante la settimana con lo stesso mezzo rifacevano il viaggio al villaggio per vedere se i parenti più anziani stessero bene, e poi tornavano.

“La cosa più straordinaria è che queste famiglie in precedenza erano indù, ma grazie alla zelante iniziativa di un componente della famiglia, gli altri furono molto incoraggiati. Questi, che ora è un fratello zelante, aveva udito e apprezzato la verità. In quel remoto territorio montuoso del Sikkim egli aiuta gli altri che cercano la via che riconduce alla pace in paradiso”.

Il Sikkim si estende in gran parte sull’Himalaia, e il buddismo è la religione di stato. Circa un quarto dei 7.299 chilometri quadrati del territorio montuoso del Sikkim è coperto di foreste. Conifere gigantesche raggiungono i nevai nella parte settentrionale del paese. Le orchidee conferiscono un tocco di colore a questo piccolo stato himalaiano. Cespugli di rododendri coprono interi pendii. Fiori alpini ricoprono le valli e i passi più alti. In questo ambiente pittoresco, ventidue proclamatori del regno di Geova annunciano la buona notizia ai 194.000 abitanti, in gran parte buddisti o indù.

LA “BUONA NOTIZIA” RAGGIUNGE IL NEPAL

Lo stato vicino, il Nepal, l’unico stato indù indipendente del mondo, fa anch’esso parte del quadro dell’attività teocratica dell’India. Questa nazione si trova sulle pendici meridionali dell’Himalaia. Confina a nord col Tibet, a est col Sikkim, a sud e a ovest con l’India. Il Nepal ha una popolazione di circa dodici milioni di abitanti. È famoso per la vetta più alta del mondo, l’Everest, e anche per alcuni dei guerrieri più forti del mondo: i Gurkha.

Qualche tempo fa, la famiglia del fratello A. B. Yonzan, di nazionalità nepalese, si trasferì da Kalimpong, in India, a Katmandu, capitale del Nepal. Benché fosse vietato il proselitismo e si potesse perciò fare poco servizio di campo, questa famiglia ha compiuto un lavoro eccellente dichiarando la buona notizia del regno di Dio agli abitanti del paese. Il lavoro secolare del fratello Yonzan gli ha permesso di venire in contatto coi funzionari del governo, e anche di essere ammesso a corte. Perciò le nostre pubblicazioni cristiane hanno raggiunto la famiglia reale.

NUOVE DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE

Nel 1971 fu introdotto in India un nuovo aspetto dell’organizzazione teocratica. Durante le Assemblee di Distretto “Nome Divino”, tenute in sette località molto distanti tra loro, fu spiegato come funzionavano le congregazioni cristiane al tempo degli apostoli. Il discorso “L’organizzazione teocratica fra democrazie e comunismo” mostrò l’opportunità che le congregazioni odierne fossero amministrate da un corpo di anziani spiritualmente qualificati. Molto appropriatamente questo discorso fu tenuto anche all’assemblea nello stato del Kerala, dove si trovano i più forti elementi comunisti dell’India democratica.

Questa fu la più grande assemblea del popolo di Geova che ci fosse mai stata nella regione stessa in cui ebbe inizio l’opera di Dio in questa nazione. Poiché non vi era una sala abbastanza grande nella città di Kottayam, fu affittato l’immenso campo per le parate della polizia. Vi si costruì una grande tettoia ombrosa fatta di rami di palme da cocco. In questo caldo ambiente tropicale fu spiegato ai 2.259 presenti come sarebbero state dirette in futuro le congregazioni cristiane.

All’inizio del 1972, l’opera di circoscrizione fu completamente riorganizzata. Durante la visita i sorveglianti diedero meno importanza ai rapporti e alle cifre. Si diede più importanza a incoraggiare i fratelli nel servizio di campo e a migliorare la condizione spirituale delle congregazioni.

Nel settembre 1972 le congregazioni dell’India adottarono l’amministrazione del corpo degli anziani. Questo segnò un grande passo avanti nel rendere più stabili spiritualmente le congregazioni. Quasi tutte le congregazioni dell’India accettarono con entusiasmo questa disposizione.

Tuttavia, questa disposizione rivelò il livello relativamente basso di maturità spirituale e la mancanza di esperienza nel trattare i problemi locali. Alcune difficoltà iniziali indicarono che certi fratelli nominati avevano motivi errati o non erano qualificati spiritualmente. La disposizione degli anziani rivelò quali congregazioni avessero bisogno di aiuto spirituale. Per esempio, su un totale di 247 congregazioni (incluse località dove vivono solo uno o due fratelli), fino alla metà del 1976 vi erano solo 121 anziani nominati. Perciò molti dei 416 servitori di ministero nominati dovevano fungere da sostituti dei sorveglianti.

Indubbiamente l’effetto generale in India è stato di elevare il livello della sorveglianza. Questo ha inoltre contribuito all’aumento del 22 per cento che il popolo di Geova ha avuto in India negli anni successivi all’adozione della disposizione degli anziani. Ma, più importante di tutto, le nuove disposizioni organizzative hanno mostrato che l’opera di Geova non dipende da alcun uomo. L’attenzione è stata invece rivolta a Cristo quale capo della congregazione, con gli anziani nominati che costituiscono un corpo unito, interdipendente al servizio dei loro fratelli.

SI ESPLORANO TERRITORI VERGINI

Nell’estremità nordorientale dell’India, si esplorarono territori vergini e la verità penetrò in regioni quasi inaccessibili. Questa parte dell’India situata entro il Tropico del Cancro comprende sette regioni distinte. A nord, confinante col Tibet e con la Cina, vi è l’Arunachal Pradesh. Più a sud, al confine con la Birmania, c’è prima il Nagaland, quindi il Manipur. A sud-est del Manipur vi sono il Mizoram e il Tripura. Il Meghalaya si trova fra il Bangladesh e la valle del Brahmaputra. Infine, a cavallo del gigantesco Brahmaputra c’è l’Assam, che forma in parte la “strozzatura” per raggiungere il Bengala e il resto dell’India.

Queste sono zone prevalentemente collinari all’estremità orientale della catena montuosa dell’Himalaia, che raggiungono altitudini varie da 792 a 1.463 metri sul livello del mare. Che panorama incantevole, con vette imponenti, torrenti impetuosi, cascate, laghi montani, vallate e prati verdeggianti! Le valli sono abitate da numerose tribù. Ogni valle ha una tribù diversa col proprio dialetto. In certe tribù vige il matriarcato. In altre fino a tempi recenti vi erano cacciatori di teste. Ora, per la prima volta, queste tribù cominciano a udire il messaggio del regno di Dio.

Per alcuni anni, la predicazione del Regno fu compiuta dai pionieri speciali che si trovavano a Shillong, nell’Assam, e di lì si era diffusa la verità. Il fratello Basumatary accettò la verità a Shillong e in seguito si recò nel suo villaggio nella giungla, Dighaldong, per condividere con parenti e vicini il ‘tesoro’ appena trovato. (Prov. 2:1-5) Questo percorso di 200 chilometri richiese un viaggio in treno, poi in corriera, quindi su un carro trainato da buoi, e infine una camminata attraverso la foresta.

Il fratello Basumatary si diede subito da fare, costruì una modesta Sala del Regno e cominciò a tenere regolari adunanze cristiane. In seguito, lo visitò un pioniere speciale che fu sorpreso di trovare diciotto persone radunate in casa del fratello Basumatary. Avevano molte domande bibliche. Il pioniere speciale scrisse: “Dodici avevano già lasciato la Chiesa Luterana e assistevano alle adunanze nella Sala del Regno. Fu molto incoraggiante fare la conoscenza di un uomo di settant’anni che era stato un predicatore luterano per sedici anni, ma ora aveva tagliato tutti i ponti con quella religione. A motivo di ciò fu privato dei mezzi per vivere, ma egli esclamò: ‘Sono uscito da “Babilonia la Grande” e ora sono nell’organizzazione di Dio’”. La congregazione di Dighaldong ora divulga la buona notizia nei villaggi vicini in quella remota zona dell’Assam.

La verità ha raggiunto anche i monti Khasi nel Meghalaya. Qui fra le tribù prevale il matriarcato e l’autorità spetta alla moglie; infatti i figli e le figlie prendono il nome della madre. Ciò nonostante una Khasi accettò la verità e riconobbe che doveva fare dei cambiamenti nella propria vita. Benché appartenesse alla Chiesa Presbiteriana, per vent’anni era vissuta con un uomo da cui aveva avuto sette figli senza essere sposata, pur avendo l’approvazione del pastore. Ma, conosciuta la verità, questa donna considerò queste cose col suo compagno. Egli trovò strano che volesse legalizzare il loro matrimonio e che il capo della casa dovesse essere lui. Dapprima rifiutò di assumere queste responsabilità, ma alla fine si rese conto della sua posizione. Legalizzarono il loro matrimonio, e la donna e i suoi figli ora portano il nome del marito. In breve questa Khasi fu battezzata, ed è incoraggiante vedere la sua gioia quando assiste alle adunanze con i figli e partecipa alla predicazione del messaggio del Regno sui monti Khasi.

ULTERIORE RESPONSABILITÀ NEL BANGLADESH

Nel dicembre 1971 l’India entrò in guerra col vicino Pakistan. Il 3 dicembre, il giorno in cui scoppiarono le ostilità, le truppe indiane entrarono nel Pakistan Orientale. Tre giorni dopo nasceva una nuova nazione: il Bangladesh. Quella guerra durata tredici giorni terminò il 16 dicembre 1971, col Bangladesh separato dal Pakistan e alleato all’India. Nel 1973, la filiale di Bombay della Watch Tower Society ebbe l’incarico di occuparsi dell’opera nel Bangladesh. Per quanto si sapeva, in quella regione non c’era nessun attivo proclamatore del Regno, benché ci fossero stati alcuni abbonati alle nostre riviste. Si scrisse a questi abbonati, ma solo uno rispose mostrando un certo interesse per lo studio della Bibbia. Benché i pionieri indiani non potessero ottenere il permesso di soggiorno, i fratelli P. Singh e P. Mondol, pionieri speciali indiani, furono inviati nel Bangladesh per un limitato periodo di tempo.

ASSEMBLEE “VITTORIA DIVINA”

L’assemblea nazionale “Vittoria Divina” di Madras nel settembre 1973 fu un’assemblea internazionale in miniatura. Erano presenti fratelli di nove diverse nazioni e le sessioni furono tenute in nove lingue indiane oltre all’inglese. Fu la più grande assemblea che ci fosse mai stata in India! Al discorso pubblico vi furono 3.225 presenti. A quest’assemblea furono battezzate 175 persone: il battesimo più numeroso tenuto in India.

Nel luogo dell’assemblea, noto come Abbotsbury, vi era stato un ‘matrimonio di prestigio’ all’inizio del mese. Per quella occasione fu eretta una struttura temporanea. Ma il terreno era stato lasciato in una condizione caotica. Il lavoro sembrava troppo grande per i pochi fratelli disponibili prima dell’assemblea. Comunque, il sorvegliante dell’assemblea Bernard Funk osservò: “Proprio una settimana prima dell’assemblea, il primo ministro indiano, sig.ra Indira Gandhi, visitò la città di Madras e disposero che parlasse nel luogo dell’assemblea! Così tutto il terreno venne ripulito e cambiò faccia proprio in tempo per l’Assemblea “Vittoria Divina”!

SUCCESSO DEI VOLANTINI “NOTIZIE DEL REGNO”

Poco dopo l’assemblea nazionale di Madras i volantini Notizie del Regno furono distribuiti con grande zelo. Quest’opera fu di grande incentivo per aiutare i nuovi qualificati a iniziare l’attività di predicazione. Nessuno sa veramente di quale portata sia stato l’effetto della distribuzione di questo volantino. Ma senza dubbio quest’opera ha avuto molto successo.

Per esempio, a Madurai, nell’India meridionale, un uomo ricevette un volantino durante la regolare distribuzione di casa in casa. Quando andò a trovare suo padre in un villaggio remoto, portò con sé il volantino. Pensò che sarebbe piaciuto a suo padre, un predicatore locale. E così fu! Il sig. Solomon scrisse alla filiale per avere ulteriori informazioni, e fu avvertita la congregazione di Madurai (Tamil Nadu).

Immediatamente, il fratello Alexander, sorvegliante e pioniere speciale, andò a cercare il sig. Solomon. Giunto fin dove lo portò la corriera, proseguì a piedi per altri dieci chilometri sotto il sole cocente e infine lo trovò. Fu subito iniziato uno studio biblico. Alcuni mesi dopo, all’Assemblea di Distretto “Sovranità Divina” di Madurai, nel 1975, il fratello Solomon fu battezzato. Davvero un eccellente risultato della distribuzione dei volantini!

AMPLIAMENTO DELLA FILIALE

Nel 1973 era evidente che era necessario ampliare la filiale della Società per far fronte alla crescente attività nazionale e per provvedere una sala per le assemblee a Bombay. Il nuovo progetto fu preparato da uno dei primi architetti dell’India. La costruzione ebbe inizio l’8 dicembre 1973, sotto la sorveglianza di Frank Schiller, un fratello canadese che serviva dove vi è maggior bisogno.

La terrazza aperta fu coperta e trasformata in una bella Sala di Assemblee per Bombay. È la prima del genere in India e vi stanno comodamente circa 600 fratelli. La Sala delle Assemblee serve anche da Sala del Regno per due delle congregazioni di Bombay.

Questa costruzione ha permesso alla Società di usare lo spazio della precedente Sala del Regno per l’ufficio, e per fare un’altra camera da letto per la Betel. L’originale ufficio al pianterreno fu utilizzato per i reparti delle riviste e degli abbonamenti, e anche come deposito.

Fu stabilito che il 15 giugno 1974 sarebbe stato il “giorno della dedicazione” della nuova costruzione. Questo servì da incentivo per accelerare i lavori. Come era stato predisposto, l’ampliamento fu completato e la dedicazione ebbe luogo al tempo stabilito.

IL SIKKIM SI UNISCE ALL’INDIA

Nel settembre 1974 il Parlamento indiano riconobbe il Sikkim come stato “federato” dell’Unione Indiana. A quel tempo vi erano ventun testimoni di Geova nel Sikkim. Poiché faceva politicamente parte dell’India sembrò opportuno incorporare il rapporto del servizio di campo del Sikkim con quello dell’India.

Gangtok è un centro di energica attività cristiana. Vi sono quattro pionieri speciali che lavorano con la congregazione. Le altre congregazioni del Sikkim si trovano a Chungbung e Samdong.

Nel 1976, Robert Rai, un fratello e anziano sikkimese che vive in Inghilterra, a Londra, fece con sua moglie il viaggio in automobile fino al Sikkim portando i fondi per costruire una Sala del Regno a Chungbung. In due mesi riuscirono a costruire un edificio solido in grado di accogliere una sessantina di persone. Ciò fatto il fratello e la sorella Rai tornarono a casa loro a Londra.

1975: UN ANNO MEMORABILE

Davvero il 1975 fu un anno memorabile per i fratelli in India. All’inizio dell’anno ebbero la gradita visita di due membri del Corpo Direttivo, N. H. Knorr e F. W. Franz. I Testimoni da remote parti dell’India giunsero a Bombay per ascoltare il discorso dei fratelli in visita. Per due giornate spiritualmente edificanti 948 fratelli gremirono ogni angolo dell’edificio della filiale appena ampliato. Fra l’altro, il fratello Knorr esortò i giovani ad assumere le responsabilità nella congregazione.

Il successivo avvenimento importante fu il Pasto Serale del Signore il 27 marzo. Per la prima volta in India si raggiunse il numero di 10.000 presenti. Ciò indicava che i 4.531 Testimoni si erano veramente dati da fare, e questo li incoraggiò a perseverare impegnandosi strenuamente nel servizio di Geova.

LA QUESTIONE DEL SANGUE

Frattanto i fratelli nel campo avevano un maggiore apprezzamento per i princìpi biblici. Per esempio: La sorella Muniyamma, pioniera speciale della congregazione di Paradise Farm, presso Bangalore, a causa di un grave tumore addominale perse molto sangue e si indebolì terribilmente. Quando rifiutò di accettare una trasfusione di sangue l’ospedale di proprietà della chiesa non volle più assisterla. La sorella Muniyamma venne trasportata in un altro ospedale, dove pure rifiutarono di operarla senza sangue. La sua condizione era ormai critica. Nel frattempo il fratello Mall di Bangalore, parente del primario del primo ospedale, l’aveva convinto a prendere in cura la sorella Muniyamma. Il primario fece l’operazione senza sangue e la sorella Muniyamma sopravvisse. Questa fu un’enorme testimonianza per le autorità ecclesiastiche che dirigevano l’ospedale, e tutto il personale sanitario cominciò ad avere rispetto per i Testimoni di Geova. La sorella Muniyamma è tornata nella sua assegnazione e porta ad altri il messaggio della vita.

LA TESTIMONIANZA SI ESTENDE

La predicazione del Regno fa progressi nei territori nordorientali. Per esempio, a Imphal (Manipur), il pioniere speciale K. V. Joy trovò un giovane della tribù Tangkhul Naga. Questo adolescente cominciò subito a studiare la Bibbia, ma, a motivo della pressione di alcuni compagni di religione battista, interruppe lo studio. Tuttavia questo Naga, di nome Grace, in seguito trovò il nome di Dio, Geova, in un libro scolastico e inoltre da quella pubblicazione apprese che alcune usanze popolari “cristiane” sono di origine pagana. Egli riprese lo studio biblico col fratello Joy.

La pressione religiosa nella comunità divenne più forte. Il giovane dice: ‘I capitribù del mio villaggio mi minacciarono dandomi queste alternative: abbandonare la nuova religione e tornare alla Chiesa Battista; oppure pagare una multa di 250 rupie; o essere ucciso secondo la consuetudine della tribù. Queste minacce furono ignorate e col tempo mio fratello maggiore, Angam, mio cugino Narising e io ci dimettemmo dalla chiesa. Nel 1975 sono stato battezzato in simbolo della mia dedicazione a Geova. Poco dopo anche Angam e Narising sono stati battezzati e sono rimasti al villaggio per divulgare la verità fra quelli della tribù, che, fino a qualche anno fa, erano cacciatori di teste. Anche ora sulla facciata di alcune case del mio villaggio sono esposti teschi umani a ricordo di un sinistro passato’.

La verità di Dio anche in forma stampata risplende fra le tribù nordorientali. Dal 1973 al 1975 diciassette pionieri speciali distribuirono in questa zona 4.769 libri e quasi il doppio di riviste. Quasi tutti quei pionieri speciali provenivano dal lontano stato del Kerala, dove c’è la maggiore concentrazione di Testimoni in India. Questi pionieri dell’India meridionale sono stati pronti a lasciare i paesi nativi per servire in territori nuovi distanti quasi 2.000 chilometri. Per loro è stata come un’assegnazione all’estero: hanno imparato nuove lingue e predicato a persone dalle abitudini completamente diverse. In pochi anni la verità si è diffusa, e cinquanta proclamatori locali di quelle tribù sono stati battezzati. Alcuni si sono prestati per tradurre la letteratura nel proprio dialetto.

Con più proclamatori disponibili, la Società iniziò l’opera in grandi città rimaste finora “sottosviluppate” in quanto alla predicazione del Regno. Per esempio si aprì una casa missionaria a Patna, nello stato del Bihar. Qui prestava servizio la famiglia Alford. La sig.ra Barbara Alford e i suoi quattro figli erano cittadini indiani emigrati in Canada, dove avevano accettato la verità. In seguito Josephine Alford frequentò la Scuola di Galaad e ricevette l’assegnazione in India. Perciò la madre, Barbara Alford, e i figli si offrirono di tornare in India per servire nella casa missionaria di Patna.

SVILUPPO DELL’ATTIVITÀ EDITORIALE

In India, i confini degli stati sono determinati principalmente secondo le lingue locali, e ogni stato ha la sua lingua. Un libro in una certa lingua doveva essere stampato dove si parlava quella lingua. Dovevamo trovare una località dove ci fosse una buona stamperia e dove ci fossero pionieri speciali per sorvegliare il lavoro. Nella maggior parte dei casi, si dovettero addestrare i pionieri perché sapessero come si pubblica un buon libro, e questo addestramento è stato fatto per corrispondenza dalla filiale. A questo scopo si scambiarono montagne di lettere! I pionieri dovettero anche migliorare la conoscenza della propria lingua per poter controllare accuratamente le bozze. In questo modo, la filiale di Bombay dirige un’organizzazione editoriale in undici località diverse con un sistema di ‘controllo a distanza’.

Comunque, in molti casi si dovette insegnare anche alle ditte commerciali come produrre libri di qualità secondo le esigenze della Società. In molti casi i tipografi riconobbero che la migliore qualità delle pubblicazioni dipendeva principalmente dall’addestramento ricevuto attraverso l’accurata direttiva dei pionieri che curavano l’edizione delle pubblicazioni della Società.

Da molto tempo i servitori di Geova cercavano di provvedere la verità scritturale nelle numerose lingue dell’India. Nel lontano 1912, il primo presidente della Watch Tower Society, C. T. Russell, aveva disposto che quattro opuscoli fossero tradotti in indostano, gujarati, malayalam, telugu, marathi e tamil, le sei lingue principali dell’India. All’inizio del 1976 la filiale dell’India provvedeva la letteratura per il proprio campo in venti diverse lingue. Negli ultimi cinque anni, 636.677 nostri libri sono stati stampati in questo paese, oltre il 500 per cento in più rispetto ai precedenti cinque anni. La Torre di Guardia viene stampata in sette lingue, con la prospettiva di aggiungere altre due lingue nel prossimo futuro. Svegliatevi! è pubblicato in due lingue indiane. Le riviste sono spedite da questa filiale in settantatré altre nazioni. Per fare tutto questo lavoro, più di cinquanta fratelli fuori della filiale lavorano per la traduzione, la stampa e la spedizione.

A motivo della recente politica del governo indiano, le importazioni di letteratura sono state molto ridotte. Si chiedeva regolarmente il permesso di importare letteratura per un valore di 40.000 rupie (5.000 dollari). Ma di anno in anno questo fu ridotto al valore di 10.000 rupie. Nel 1975 presentammo la domanda per avere l’autorizzazione a importare libri per un valore di 50.000 rupie. Immaginate la nostra gioia quando arrivò l’autorizzazione a importare libri da Brooklyn per il valore di 50.000 rupie! La benedizione di Geova aveva provveduto un’abbondanza di cibo spirituale per l’India.

LE ASSEMBLEE DI DISTRETTO RIVELANO LA CRESCITA COSTANTE

Ogni anno, le assemblee di distretto sono state tenute regolarmente, e un sempre maggior numero di città in tutta l’India ha ricevuto una più estesa testimonianza. Le assemblee hanno rivelato la costante crescita del numero di coloro che si interessano dei propositi di Geova. Per esempio, alle quindici Assemblee “Sovranità Divina” tenute nel 1975, ci furono 243 battezzati e all’adunanza pubblica ci furono 6.061 presenti. A quel tempo vi erano in India 4.300 proclamatori del Regno.

La produzione dei drammi biblici per queste assemblee ha accresciuto il lavoro della filiale. Immaginate la quantità di lavoro necessario per registrare i drammi in dieci lingue in una piccola filiale o sotto la sua direttiva! Prima si deve tradurre il materiale, poi si devono addestrare i singoli individui a impersonare i personaggi biblici per la registrazione. Quindi il grosso problema è quello di fare la registrazione. Alla filiale si preparano drammi solo in quattro lingue. Gli altri sono preparati da fratelli nel campo. Nella maggior parte dei casi, hanno un’attrezzatura limitata ed è difficile trovare abbastanza fratelli e sorelle capaci per fare tutte le parti.

Lo ‘studio’ di registrazione può essere una casa molto modesta. Spesso i fratelli non cominciano a registrare fino all’una di notte, perché allora si acquietano i rumori della vita di ogni giorno. Una volta, due fratelli ebbero l’incarico di gettare sassi negli stagni vicini per zittire il rumoroso gracidio delle rane. Per preparare il programma di un’assemblea di distretto ci vogliono sei mesi di assiduo lavoro. Ma l’apprezzamento mostrato da coloro che possono assistere all’assemblea nella loro madrelingua ripaga per ogni minuto di lavoro.

NUOVA AMMINISTRAZIONE DELLA FILIALE

Come negli altri paesi, all’inizio del 1976 la sorveglianza dell’opera di predicazione del Regno in India fu trasferita al comitato della filiale, con un presidente a turno e un coordinatore permanente. Questa disposizione è considerata un altro passo avanti, particolarmente per assolvere un lavoro più impegnativo e affrontare i possibili problemi. Ha accresciuto la responsabilità di sorveglianza dei fratelli locali e ha anche consentito di avere una più ampia veduta dei problemi del campo, poiché uno dei membri del comitato è in più stretto contatto con l’attività di campo.

FONDAMENTO PER LA FUTURA OPERA DI DIO

Con viva aspettazione per i meravigliosi avvenimenti che avranno luogo entro questa generazione, i Testimoni di Geova in India, nel Nepal e nel Bangladesh si preparano alle prove future tenendosi stretti alla visibile organizzazione di Geova. Il 14 aprile 1976, 11.204 persone hanno assistito in India alla Commemorazione della morte di Cristo, e in quello stesso anno di servizio si è raggiunto un massimo di 4.687 proclamatori. Solo undici veri cristiani hanno professato di essere unti seguaci di Gesù.

L’India, nonostante la vastità del territorio e l’enorme popolazione, riceve una testimonianza riguardo all’istituito regno di Geova. Particolarmente dal 1912 la verità della Bibbia è stata dichiarata fra le centinaia di milioni di abitanti. Strenui sforzi sono stati compiuti per raggiungere la popolazione distribuendo migliaia e migliaia di Bibbie e di altre pubblicazioni cristiane, mediante serie di discorsi trasmessi da automobili munite di altoparlanti, con i fonografi, con presentazioni di informazioni bibliche di casa in casa, con le visite ulteriori e gli studi biblici. Nonostante condizioni climatiche molto difficili, precarie situazioni sanitarie e altre difficoltà, milioni di persone hanno avuto l’opportunità di udire il messaggio biblico della salvezza. È rallegrante vedere che alcune migliaia l’hanno accettato.

L’India ha assistito alla crescita graduale di un’organizzazione teocratica, da gruppi sparsi di proclamatori isolati in diverse zone linguistiche a un corpo saldamente unito di evangelizzatori cristiani. E questo nonostante l’indifferenza della falsa religione e gli sporadici accessi di fanatismo, i bandi durante le due guerre mondiali, le lotte politiche e altre difficoltà. In tutte queste circostanze Geova è stato con noi, e quali suoi testimoni siamo profondamente grati di ‘operare insieme a Dio’. — 2 Cor. 6:1.

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Casa motorizzata, dotata di grammofono e altoparlante, usata per predicare la “buona notizia” negli anni trenta

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Filiale di Bombay