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Annuario dei testimoni di Geova 1980

Annuario dei testimoni di Geova 1980

Annuario dei testimoni di Geova 1980

Milioni di persone oggi sono ‘prive di speranza e senza Dio nel mondo’. (Efes. 2:12) Nonostante le luminose promesse umane di un futuro migliore fatte in questo secolo, disperano di vedere mai risolte le turbate condizioni mondiali. Trascinati dallo spirito del mondo diventano apatici, depressi e cinici. Nella frustrazione molti ricorrono a violenza, droga, immoralità sessuale, crimine e persino suicidio. Così dice una notizia dalla Nuova Zelanda: “La gente non è mai stata tanto demoralizzata, tanto insoddisfatta del governo umano”.

Ma c’è una notevole eccezione. Esiste un gruppo, che conta oltre due milioni di aderenti, disseminati in circa 200 nazioni e isole, che hanno una ‘speranza viva’ per il futuro. Perché? Perché hanno assoluta fede nella capacità e volontà del Creatore di mettere a suo tempo le cose a posto. E hanno valide ragioni per ritenere che tale tempo è prossimo. Chi sono? I testimoni di Geova. Essi hanno provato nella propria vita l’adempimento di queste parole ispirate: “L’Iddio che dà speranza vi empia di ogni gioia e pace mediante il vostro credere, affinché abbondiate nella speranza col potere dello spirito santo”. — Rom. 15:13; 1 Piet. 1:3.

LA LORO SPERANZA

La loro speranza si basa sulle sicure promesse di Dio. Ma che cosa ha promesso Iddio? Le parole che suo Figlio, Gesù Cristo, pronunciò qui sulla terra, nella preghiera che insegnò ai suoi seguaci, mettono in risalto tali promesse: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. Qui dava ai cristiani qualcosa in cui sperare. (Matt. 6:9, 10; 7:7) Nel fare queste suppliche i cristiani avrebbero atteso con fede la rivendicazione del nome di Dio, il trionfo della giustizia, e l’eliminazione dell’ipocrisia religiosa insieme a tutti gli altri mali della terra.

Onde sia fatta la sua volontà sulla terra Dio “asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena”. (Riv. 21:4) Queste parole in effetti promettono a miliardi di discendenti di Adamo, vivi e morti, vita eterna nella perfezione e felicità su una terra paradisiaca. Ed è prossimo il tempo in cui queste cose si realizzeranno. Ciò è provato dai fatti fisici in adempimento di profezie come quelle di Matteo capitoli 24 e 25, Marco capitolo 13, Luca capitolo 21, II Timoteo 3:1-5 e Rivelazione 6:1-8.

Per eliminare cordoglio e lacrime, bisogna che tornino dalle tombe le persone care. Perciò ci viene data la speranza di una risurrezione di “tutti quelli che sono nelle tombe commemorative”, “sia dei giusti che degli ingiusti”. Grazie a questa speranza i cristiani non fanno cordoglio come gli altri. — Giov. 5:28, 29; Atti 24:15; 1 Tess. 4:13.

SOLIDA BASE DELLA SPERANZA

Perché i testimoni di Geova hanno tanta fiducia nella loro speranza cristiana? Prima di tutto perché Geova Dio, il Creatore, esiste realmente. Tutta la creazione visibile lo attesta; e non solo la sua esistenza, ma anche tante delle sue mirabili qualità o attributi, come sapienza, potenza e amore. (Rom. 1:20) Inoltre i suoi rapporti con l’umanità, menzionati nella sua Parola, dimostrano che è un Dio fedele, che semplicemente non può mentire. (Tito 1:2; Ebr. 10:23) Per questo motivo i cristiani ‘hanno un forte incoraggiamento ad afferrare la speranza posta loro dinanzi’. Geova Dio adempie quello che promette. — Ebr. 6:18.

I provvedimenti stessi che Geova Dio ha preso per attuare le sue promesse danno ai cristiani ulteriore motivo di valida speranza. Primo di questi provvedimenti è l’invio del Figlio sulla terra perché morisse per i nostri peccati. Essendo l’umanità stata venduta schiava del peccato e della morte mediante il peccato di Adamo, per poter avere la vita eterna nelle condizioni che esisteranno sotto il Regno, dovrà essere abolita la schiavitù al peccato e alla morte. (Rom. 5:12) Per questo Dio “ha dato il suo unigenito Figlio, onde chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna”. In seguito Dio ha fatto altri preparativi per attuare le benedizioni del Regno chiamando e addestrando 144.000 unti seguaci di Gesù perché siano uniti a lui quale “seme di Abraamo”, che benedirà tutto il genere umano. — Giov. 3:16; Gal. 3:16, 29; Riv. 14:1; 20:6.

IL POTERE DELLA SPERANZA

Speranza e fede sono intimamente unite. Ma sarebbe un errore considerare la speranza un semplice aspetto della fede. Gli scrittori biblici fanno una distinzione fra le due, come in I Corinti 13:13: “Ora, comunque, rimangono fede, speranza, amore, queste tre cose”. La fede dà consistenza alla speranza, infatti leggiamo: “La fede è la sicura aspettazione di cose sperate”. D’altronde, la speranza rafforza la fede. — Ebr. 11:1.

La speranza sostenne i fedeli uomini dell’antichità. Senza dubbio la profezia che Geova Dio pronunciò contro il Serpente in Eden diede ad Abele ragione di speranza: “Porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti ferirà la testa e tu gli ferirai il calcagno”. Grazie a questa promessa l’apostolo Paolo poté scrivere: “L’ansiosa aspettazione della creazione [il mondo del genere umano] attende [anche se inconsciamente] la rivelazione dei figli di Dio [gli unti membri del corpo di Cristo]. Poiché la creazione fu sottoposta alla futilità, non di propria volontà ma per mezzo di colui che la sottopose, in base alla speranza che la creazione stessa sarà pure resa libera dalla schiavitù alla corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio. Poiché sappiamo che tutta la creazione continua a gemere insieme ed è in pena insieme fino ad ora”. — Gen. 3:15; Rom. 8:19-22.

I patriarchi Abraamo, Isacco e Giacobbe furono sostenuti dalla speranza di una “città” che ha vere fondamenta, il regno di Dio. Per questo poterono aspirare a un luogo migliore, che appartiene al cielo. La speranza sostenne anche il profeta Mosè. — Ebr. 11:10, 13-22, 24-26, 35.

E non fu la speranza a sostenere Gesù Cristo? Sì, infatti leggiamo che proprio “per la gioia che gli fu posta dinanzi” poté sopportare tanto e uscirne vincitore. Aveva grande fiducia nel trionfo finale della giustizia, proprio come si vede dalla sua Preghiera Modello. Inoltre aveva la speranza di riavere la gloria goduta in origine col Padre suo. — Ebr. 12:2; Giov. 17:5.

Che triste quadro offrirono gli apostoli e altri discepoli di Gesù quando il loro Signore fu messo a morte! In quel momento erano senza speranza, depressi, timorosi, inattivi. Ma che cambiamento ebbe luogo quando le loro speranze furono ravvivate mediante la risurrezione di Cristo dai morti! — Luca 24:17, 32.

In seguito come rifulse la speranza nella loro vita! In particolare avevano grande speranza nel ritorno del loro Signore e nella risurrezione dei morti. La loro speranza infatti divenne il punto in discussione fra i governanti e quei cristiani. Perciò una volta l’apostolo Paolo disse in tribunale che era “chiamato in giudizio per la speranza della promessa che fu da Dio fatta ai nostri antenati”. — Atti 26:6, 7; 23:6; 3:21.

Non c’è dubbio, la speranza ha il potere di sostenere. Ci sostiene nella prova, quando ci sono difficoltà e delusioni. I cristiani di Tessalonica lo dimostrarono, infatti Paolo scrisse loro: “Rammentiamo incessantemente la vostra fedele opera e la vostra amorevole fatica e la vostra perseveranza dovuta alla vostra speranza nel nostro Signore Gesù Cristo dinanzi al nostro Dio e Padre”. — 1 Tess. 1:3.

La speranza serve anche di protezione. Per questo è paragonata a un elmo: “Manteniamoci sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell’amore e per elmo la speranza della salvezza”. (1 Tess. 5:8; Efes. 6:17) Come nell’antichità l’elmo, fatto di vari materiali, proteggeva il soldato impegnato nella guerra carnale, così la speranza, l’elmo spirituale, protegge la nostra mente dagli attacchi dei dubbi sui nostri insegnamenti e dalle tentazioni a violare i principi biblici.

Poiché la speranza contribuisce anche alla sicurezza è paragonata a un’ancora. “Questa speranza noi l’abbiamo come un’àncora per l’anima, sicura e ferma”. (Ebr. 6:19) E come un’ancora serve a tener ferma una nave, sicura e salda in mezzo all’infuriare della tempesta, così la speranza cristiana ci aiuta a superare le avversità della vita, di qualunque natura siano: delusioni, ingiustizie, malattie, contrarietà o persecuzione.

RAFFORZIAMO LA SPERANZA CRISTIANA

Senza dubbio Geova Dio fece scrivere tutto questo nella sua Parola affinché “per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. (Rom. 15:4) Ne consegue che cibandoci giornalmente della Parola di Dio rafforzeremo la nostra speranza. Questo richiede tempo e sforzo. Bisogna trovare del tempo che normalmente dedicheremmo ad altre cose e impiegarlo per leggere e studiare la Bibbia. (Efes. 5:11, 15, 16) Poiché nessun cristiano basta a se stesso, dobbiamo anche radunarci con altri cristiani. In tali adunanze possiamo incitare gli altri ed essere incitati da loro all’amore e alle opere eccellenti facendo pubblica dichiarazione della nostra speranza. (1 Cor. 12:14-26; Ebr. 10:23-25) Infatti, qualunque opportunità si presenti vogliamo conservare “la nostra libertà di parola e sino alla fine il nostro vanto della speranza”. Più lo facciamo, più luminosa e forte diventa la nostra speranza. — Ebr. 3:6.

Ma non trascuriamo che acquistiamo speranza anche “per mezzo della nostra perseveranza”. Non solo la speranza ci aiuta a perseverare, ma la perseveranza, a sua volta, rafforza la nostra speranza. Perciò è scritto: “Esultiamo mentre siamo nelle tribolazioni, giacché sappiamo che la tribolazione produce perseveranza; la perseveranza, a sua volta, una condizione approvata; la condizione approvata, a sua volta, speranza, e la speranza non conduce alla delusione”. Se continuiamo a fare la volontà di Dio, resistendo a opposizione e tentazioni, abbiamo la consapevolezza che Dio ci approva, che gli siamo graditi. Questo a sua volta rafforza la nostra speranza. (Rom. 5:3-5) E leggiamo anche: ‘Desideriamo che ciascuno di voi mostri la stessa operosità in modo da avere la piena certezza della speranza sino alla fine, onde . . . mediante la fede e la pazienza ereditiate le promesse’. — Ebr. 6:11, 12.

Cos’altro può rafforzare la nostra speranza? L’amore altruistico, infatti “l’amore . . . crede ogni cosa, spera ogni cosa, soffre ogni cosa”. (1 Cor. 13:4, 7) L’amore crede ogni cosa promessa da Dio nella sua Parola, rafforzando così la speranza. L’amore ci renderà ottimisti, positivi, solleciti; ci farà sperare per il meglio. La speranza non rinuncia facilmente alle prospettive di miglioramento negli altri. È pronta a concedere loro il beneficio del dubbio. L’amore aiuterà un coniuge cristiano a non perdere la speranza che il non credente finirà per credere. Quante volte tale speranza è stata premiata anche dopo 25 anni! Quando andiamo di casa in casa portando la buona notizia del regno di Dio, l’amore ci farà sperare di trovare persone mansuete che hanno fame e sete di giustizia.

Se abbiamo una buona coscienza, siamo onesti con noi stessi e conserviamo una buona relazione col nostro Padre celeste, la nostra speranza ne sarà rafforzata. Avendo un cuore cattivo Giuda considerò il suo caso senza speranza e si suicidò. (Matt. 27:3-5) Avendo un cuore buono l’apostolo Pietro poté riprendersi dopo aver rinnegato tre volte il suo Signore. (Matt. 26:75; Giov. 21:15-17) Avendo una buona coscienza l’apostolo Paolo poté chiedere speranzoso ad altri di pregare per lui: “Continuate a pregare per noi, poiché confidiamo di avere un’onesta coscienza”. — Ebr. 13:18.

Come si è già detto, le preghiere sono in effetti espressioni di speranza. Rafforziamo la nostra speranza esprimendola in preghiera; inoltre dovremmo pregare che Dio rafforzi la nostra speranza come anche Gesù sottolineò che dovremmo sempre ‘pregare e non perderci d’animo’. (Luca 18:1) Continuiamo dunque a pregare che le nostre speranze si realizzino al tempo stabilito da Dio. Siccome più preghiamo, più forte diventerà la nostra speranza, ‘preghiamo incessantemente’, continuiamo a essere “costanti nella preghiera”. — 1 Tess. 5:17; Rom. 12:12.

Dai rapporti della loro attività improntata alla speranza, compiuta nell’anno di servizio 1979, è chiaro che i testimoni di Geova hanno tale speranza.

BUONE NOTIZIE DOVUTE ALL’ATTIVITÀ IMPRONTATA ALLA SPERANZA

“Come acqua fredda a un’anima stanca, così è una buona notizia da paese lontano”. (Prov. 25:25) Quest’anno abbiamo davvero ricevuto buone notizie da molti paesi. Ciò è davvero motivo di gioia, perché il popolo di Geova aveva subito gravi prove in anni recenti. Ci sono state prove dovute a delusioni circa la realizzazione di certe speranze. In un numero sempre maggiore di paesi il nazionalismo rende più difficile l’opera di testimonianza. Ci sono sempre crescenti pressioni economiche dovute a inflazione e disoccupazione. La tendenza moderna al materialismo, alla ricerca dei piaceri e alla soddisfazione di desideri carnali ha fatto le sue vittime. (Per esempio, se non fosse stato per le disassociazioni, gli Stati Uniti avrebbero avuto un aumento di quasi il 3,5 per cento anziché dell’1,5 per cento circa).

C’è davvero motivo di rendere grazie come si vede dal fatto che nonostante la leggera diminuzione di letteratura distribuita durante l’anno di servizio 1979 c’è stato un aumento del 14 per cento di battesimi per un totale di 113.672. Sono aumentate anche le ore, del 4 per cento circa, e leggermente anche le visite ulteriori e gli studi biblici a domicilio. Altro motivo di rendere grazie sono le notizie da paesi come la Nigeria e le Filippine. Dopo alcuni anni in cui era diminuito il numero di Testimoni in questi paesi, gli ultimi mesi hanno visto una decisa ripresa. In una nazione africana — nonostante il bando — migliaia di Testimoni hanno potuto assistere alle assemblee di circoscrizione, e centinaia sono stati i battezzati. Le loro speranze sono luminose e forti nonostante la situazione.

Le notizie dal Malawi, nell’insieme, sono incoraggianti. I nostri fratelli hanno avuto una bella vittoria. (Isa. 54:17) Il 1979 ha visto una svolta decisiva, infatti gran parte dei nostri fratelli sono stati rimessi in libertà, anche se migliaia sono ancora nei campi profughi oltre confine, in Mozambico. Attualmente i funzionari del governo danno maggior importanza al pagamento delle tasse, tanto che ora chiedono la ricevuta delle tasse invece della tessera del partito. Questo non costituisce un problema per i Testimoni. Soccorsi sono stati provveduti a quelli che mancavano di cose materiali. In molti luoghi i fratelli si fanno un buon nome impegnandosi in lavori pubblici. Il numero delle circoscrizioni e degli studi biblici a domicilio è aumentato, insieme a quello dei battesimi.

L’attività improntata alla speranza ha prodotto in Brasile un nuovo massimo di 106.970 Testimoni e anche un nuovo massimo di 299.453 presenti alla Commemorazione. Durante l’anno ben 9.387 persone hanno simboleggiato la propria dedicazione col battesimo in acqua. Hong Kong ha avuto un aumento del 10 per cento; l’Italia un aumento dell’8 per cento, con un totale di 77.774 Testimoni, e il Giappone del 10 per cento, con un massimo di 50.473 proclamatori. È stato pure rallegrante quest’anno vedere aumenti, anche se non grandi, in paesi come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Consultando la tabella si possono notare molti altri paesi dove ci sono stati aumenti. La Germania ha avuto centinaia di battezzati più dell’anno precedente.

Fra gli aspetti più incoraggianti del rapporto dell’anno di servizio 1979 c’è il grande aumento nel numero di coloro che hanno svolto il servizio di pioniere e specialmente di pioniere ausiliario, che richiede di dedicare 60 ore al mese alla predicazione e all’insegnamento. Questo dimostra che tanti testimoni di Geova hanno spirito di sacrificio anche se nel mondo c’è sempre più la tendenza ad appagare se stessi.

Infatti l’anno scorso il Giappone ha avuto un massimo di 15.194 pionieri, che era oltre il 30 per cento del totale dei Testimoni. In Corea c’è stato un aumento del 46 per cento rispetto all’anno precedente nel numero di pionieri ausiliari. Un Testimone che lavora come tassista fa il pioniere pur dovendo lavorare gran parte del giorno per guadagnarsi da vivere. Come fa? Lascia un libro di studio biblico sul sedile posteriore del suo taxi, e così ha spesso l’opportunità di dare testimonianza. In questo modo ha potuto distribuire ben 142 libri in un mese. E in Corea, ogni mese circa il 15 per cento dei fratelli che sono in carcere a causa della neutralità riescono a fare i pionieri ausiliari.

Fra gli altri paesi da cui giungono incoraggianti notizie di questo aspetto dell’opera di testimonianza sono Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti. In Gran Bretagna madri con diversi figli piccoli riescono a sistemare le cose in modo da prestare servizio di pioniere ausiliario da sei a nove mesi all’anno. In Messico madri con sei, sette e persino dieci figli riescono ogni tanto a fare la stessa cosa. A Terranova una madre riuscì a fare la pioniera per un mese pur avendo un lavoro secolare che la impegnava otto ore al giorno, il marito disoccupato e sette figli a cui badare!

LA PAGINA STAMPATA INFONDE SPERANZA

Può un solo foglietto aiutare una persona assetata di verità ad accettare la speranza biblica portata dai Testimoni? Senz’altro. Andando di casa in casa a Sesotha (Sud Africa) un Testimone trovò una donna che, dopo aver letto il volantino “Perché siamo sulla terra?” aspettava che i Testimoni la visitassero. Voleva far parte della loro “chiesa”, perché da quanto aveva letto aveva capito che i Testimoni hanno la verità. È stato iniziato uno studio biblico e un anno più tardi si è dedicata a Dio ed è stata battezzata.

La lettura di una singola rivista può infondere speranza in una persona? Ancora una volta la risposta è sì. In Portogallo un detenuto ricevette per caso un numero della rivista Svegliatevi! La sua reazione? Scrisse alla filiale locale: “Cari Signori, ho letto per la prima volta la rivista Svegliatevi! e vorrei esprimere quanto apprezzi questa splendida rivista che trovo dotata di un tono non politico, umano e al cento per cento realistico. Non sono in grado di esprimere tutto quello che provo, ma cercherò di fare un quadro di quella che avrebbe potuto essere la mia carriera se avessi dedicato il mio tempo libero alla lettura di una rivista come Svegliatevi! Avrei seguito una via diversa da quella che mi ha portato dietro le sbarre della prigione . . . Comunque sono convinto che col prezioso aiuto della rivista Svegliatevi! riuscirò a dare un nuovo indirizzo alla mia vita”.

Da quanto segue è chiaro che anche la lettura di un solo libro può infondere la speranza basata sulla Bibbia: In Messico una giovane donna, tossicodipendente e in una deplorevole condizione fisica e morale, chiese delle sigarette a un Testimone che visitava una prigione. Invece delle sigarette ricevette una copia del libro Verità. Le circostanze impedirono di farle una visita ulteriore, ma un anno dopo il Testimone che le aveva dato il libro la incontrò per strada. Era molto felice. Aveva vinto il vizio della droga e ora si associava ai Testimoni. Il libro le era piaciuto tanto che si era messa in contatto con gli editori, aveva cominciato a studiare la Bibbia con i Testimoni e in breve si era dedicata a Dio ed era stata battezzata.

In particolare la bella pubblicazione illustrata Il mio libro di racconti biblici è stata uno strumento efficace per rafforzare in molti la speranza. Infatti dal Belize (America Centrale) giunge questa notizia: “Il mio libro di racconti biblici sembra aver conquistato il Belize. Un uomo ottantenne, riconoscente per quello che ha imparato, ha detto: ‘Dopo tutti questi anni ho appena scoperto di non essere che un ragazzo’. Non è insolito che qualcuno si rivolga a un Testimone per strada e chieda ‘un libro come quello del mio vicino’. Persone che non avevano mai ascoltato ora chiedono libri. Va a ruba fra gli scolaretti”. Un’esperta Testimone nigeriana esprime sentimenti simili. È un “libro che piace sia agli amici che ai nemici . . . Ho visto gente andare a casa dei testimoni di Geova a chiedere un libro. . . . Anche persone che avevano sempre allontanato i testimoni di Geova dalla loro porta ora vogliono il libro. Nel nostro territorio lo chiamano ‘Il libro’. Piace ai maestri di scuola . . . lo vogliono anche gli analfabeti”.

Una ragazzina austriaca di otto anni ha scritto alla Società: “Vorrei dirvi quanto mi piace ‘Il mio libro di racconti biblici’. Specialmente le figure sono così belle che non mi stanco di riguardarle. Tutti i racconti sono magnifici. L’ho letto tutto e ora comincio a rileggerlo cercando tutti i versetti biblici. Ho avuto modo di far vedere il libro anche alla mia maestra e lo leggo alla mia amichetta. Desidero tanto ringraziarvi”.

In Giappone un Testimone offrì il libro Racconti biblici al presidente della ditta che accompagna al lavoro in macchina. Dopo averlo letto attentamente questi se ne procurò 300 copie da regalare ai suoi impiegati. Nel darlo loro li incoraggiò a leggerlo insieme alla loro famiglia.

In Nigeria un Testimone distribuì 37 copie del libro Racconti biblici fra gli studenti della scuola dove lavora. Una Testimone di 15 anni ne ha distribuite oltre 400 copie fra insegnanti e compagni di scuola.

Nella Repubblica Dominicana il libro Racconti biblici piacque tanto a un certo pastore protestante che ne ordinò 50 per quelli che frequentavano la sua chiesa. A New York un’insegnante della scuola domenicale ne ha ordinato 60 copie per allievi ed amici.

Nelle Figi un giovanotto si procurò una copia dei Racconti biblici e la portò con sé nella sua isola lontana. Quando alcune settimane più tardi arrivò un Testimone trovò un gruppo di 15 bambini ansiosi di riferirgli quello che avevano imparato da quel giovane. Un produttore di quiz biblici per la radio ha detto di aver tratto personalmente beneficio dalla lettura di questo libro. Ora la gente lo ordina per poter risolvere i suoi quiz.

Anche il libro Come ottenere il meglio dalla tua giovinezza è stato ben accolto nelle Figi. Una Testimone che ha una famiglia numerosa cerca di dare testimonianza traducendo nel dialetto locale brani delle pubblicazioni inglesi della Società e presentandoli alla locale stazione radio. In seguito alla traduzione e trasmissione del capitolo “I tuoi vestiti e il tuo aspetto parlano di te”, tratto dal libro Giovinezza, ricevette richieste per 40 copie. La gente ora va da lei a chiedere studi biblici.

Nell’Ecuador due missionari si prefiggono di visitare le scuole e chiedere il permesso di parlare agli studenti. In nove mesi hanno distribuito 5.817 copie dei libri Come ottenere il meglio dalla tua giovinezza e L’uomo è venuto per mezzo dell’evoluzione o per mezzo della creazione?

La pagina stampata continua ad avere un potente effetto se usata per aiutare le persone assetate di verità ad avere una solida base per la speranza.

LA SPERANZA BIBLICA FA CAMBIAR VITA

La predicazione della buona notizia della speranza del Regno indusse persone in tempi biblici ad abbandonare ogni specie di cattiva condotta. (1 Cor. 6:9-11) Lo stesso avviene oggi, come rivelano le seguenti esperienze.

In Svezia un Testimone ricevette la telefonata di un uomo sotto la cui porta aveva lasciato un foglietto credendolo assente. L’uomo era in casa ma era troppo depresso per rispondere alla porta. Tuttavia dopo aver letto il foglietto intitolato “Vita e salute per sempre” chiese al Testimone di andare immediatamente da lui. L’uomo quella mattina era così depresso che aveva caricato la pistola ed era pronto a farla finita quando il Testimone aveva bussato. Ma leggendo il foglietto che parlava della possibilità di ‘vivere in buona salute per sempre’ aveva cambiato idea. Il Testimone ha potuto confortarlo parlandogli della speranza del Regno ed egli si è abbonato alle riviste Torre di Guardia e Svegliatevi!

In Canada una madre diventata testimone di Geova di recente ha chiesto che qualcuno desse testimonianza a suo figlio in prigione. Era un alcolizzato così violento che aveva ricevuto una condanna a vita e aveva poche probabilità di uscire di prigione. Le autorità della prigione avvertirono i Testimoni. Ma egli accolse così bene la speranza del Regno che, dopo 19 anni di prigione, è stato liberato sulla parola. Sarà sempre sorvegliato. Ma ora è un padre di famiglia così tranquillo, sorridente e felice che non si può neanche immaginare che sia stato un ubriacone violento!

In Austria, andando di casa in casa, un Testimone trovò un giovane che era ancora a letto benché fosse pomeriggio inoltrato. Deluso della vita si era dato all’alcool e alla droga come unica alternativa al suicidio. Fu iniziato con lui un regolare studio biblico. Dopo il secondo studio aveva smesso di fumare; dopo il terzo si era tagliato la barba. Col tempo superò altri problemi. Alla domanda rivoltagli a una recente assemblea di circoscrizione ha risposto che l’avvenimento più importante della sua vita era il battesimo che aveva fatto il giorno prima.

Come la ‘speranza viva’ aiuti a risolvere i problemi della vita coniugale si vede da due esperienze del Belize (America Centrale). Mentre andavano di casa in casa i Testimoni lasciarono il libro Come rendere felice la vita familiare a una donna che viveva con un uomo senza essere sposata. La coppia cominciò immediatamente a leggere il libro insieme, cercando per ore le scritture. Alla visita successiva i Testimoni notarono il libro sul tavolo. La donna aveva ricopiato l’intero passo di Genesi 2:24, che dice: “Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e dovrà tenersi stretto alla sua moglie e dovranno divenire una sola carne”. Quando i Testimoni tornarono la donna annunciò che ora era la signora ——————. Il marito accolse i Testimoni e fu iniziato uno studio biblico a domicilio.

Nello stesso paese c’era una donna che aveva vissuto con un uomo per 25 anni e aveva avuto da lui nove figli. Avendo conosciuto la speranza del Regno e ciò che richiedeva chiese all’uomo di sposarla. Al suo rifiuto essa lo lasciò portando con sé i suoi nove figli. Gli anziani della congregazione non solo hanno continuato ad aiutarla spiritualmente, ma sono anche riusciti a fare in modo che possa guadagnarsi da vivere e provvedere anche ai suoi figli. Non c’è dubbio: la speranza biblica fa cambiare in meglio.

DIFFONDONO LA SPERANZA NONOSTANTE LA PERSECUZIONE

La sorte attuale di molti testimoni di Geova richiama alla mente le parole dell’apostolo Paolo: “Siamo incalzati in ogni modo, ma non alle strette da non muoverci; . . . siamo perseguitati, ma non abbandonati; siamo abbattuti, ma non distrutti”. — 2 Cor. 4:8, 9.

Da notizie che ci giungono da paesi in cui c’è molta persecuzione si può vedere come Geova provvede simile aiuto nei nostri giorni:

L’anno scorso, dopo l’approvazione di una nuova legge, in una nazione africana sono state adottate misure più rigide contro tutti coloro che praticano una religione non autorizzata. Ma i Testimoni non hanno lasciato che ciò li scoraggiasse. Durante lo scorso anno sono stati battezzati oltre 2.000 nuovi dedicati; si sono raggiunti nuovi massimi nel numero dei predicatori in servizio continuo e si sono tenuti quasi 30.000 studi biblici con gli interessati.

In un altro paese dove l’attività dei Testimoni è al bando, quattro fratelli rimasero quattro mesi in prigione per aver ubbidito a Dio quale governante anziché agli uomini. Rimessi in libertà, due di loro persero il lavoro. Uno di questi ha cominciato a vendere generi alimentari, e ora è in grado di fare regolarmente il pioniere ausiliario. Il suo esempio ha indotto altri quattro della congregazione a fare altrettanto.

In un’altra nazione la persecuzione è particolarmente dura e molte centinaia di fratelli sono in carcere. Ma quelli che sono liberi continuano senza timore. Infatti in una zona dove ci sono solo tre Testimoni battezzati, sette proclamatori partecipano all’opera di testimonianza e 60 sono i presenti alle adunanze. Un fratello tiene studi con 168 persone in gruppi di 40 circa.

Per rendere più difficili le prove che i fratelli devono affrontare in certi paesi, gli oppositori cercano di indurli al compromesso non solo col nazionalismo, ma anche con la magia e l’adorazione degli antenati. Un fratello dice: ‘Sono stato colpito col calcio del fucile per lo più sulla testa. Ma Geova mi ha rafforzato. Quello che mi ha rallegrato è che l’indomani i persecutori sono tornati a casa mia e hanno chiesto delle pubblicazioni, offrendo la contribuzione’.

In un altro paese ancora dove l’opera è al bando una Testimone che è maestra di scuola fa visita ai genitori di tutti i suoi allievi. Parla del progresso che fanno i loro figli, di problemi di condotta e simili. Questo le ha fornito l’occasione di dare testimonianza del regno di Dio e ha potuto iniziare diversi studi biblici a domicilio.

L’ASSEMBLEA “SPERANZA VIVA”

Geova Dio aveva comandato all’antico popolo d’Israele di radunarsi per tre feste annuali. Egli sapeva bene come tali raduni avrebbero rafforzato la fede e la speranza del suo popolo. — Deut. 16:16.

Secondo il modello stabilito da Dio in quasi tutti i paesi il popolo di Geova si è radunato nel 1979 per due assemblee di circoscrizione e per l’assemblea “Speranza viva”. Il numero delle assemblee di distretto “Speranza viva” variava da paese a paese, da una a oltre novanta.

Questi congressi indubbiamente hanno raggiunto lo scopo di rafforzare la fede e la speranza del popolo di Geova. Sono serviti anche a dare una grandiosa testimonianza al nome e al regno di Geova. Infatti ne è risultata molta pubblicità favorevole sui giornali, alla radio e alla TV. Hanno parlato dei cambiamenti in meglio operati dalla verità nella vita di alcuni, di come persino “carcerati trovano Dio grazie ai Testimoni”. Stazioni TV hanno trasmesso servizi sul battesimo facendo commenti al riguardo. Un giornale ha pubblicato la foto di ‘un detenuto di un istituto di pena che iniziava una nuova vita essendo battezzato nella fede dei testimoni di Geova’.

Tutti i presenti si rendevano conto del loro bisogno spirituale e hanno ricevuto ricche benedizioni. Infatti al termine del primo dei congressi tenuti a Milwaukee (U.S.A.) una zelante coppia di pionieri ha esclamato: “Questo è assolutamente il miglior congresso a cui abbiamo partecipato. Ci sentiamo così rafforzati e incoraggiati!” Una notizia dalla Svezia diceva: “Non abbiamo mai sentito tanti commenti spontanei sull’utilità del programma durante e dopo l’assemblea. Ha toccato il cuore di tutte le categorie e dato consigli chiari e diretti”. Più volte si sentiva dire: “È quello che ci vuole!” e: “È quello che vogliamo: norme chiare!”

Naturalmente per parlare dell’assemblea “Speranza viva” con la stessa sincerità manifestata dagli scrittori biblici, è necessario osservare che non tutti i presenti hanno mostrato lo stesso apprezzamento. C’erano ancora alcuni che si aggiravano per i corridoi durante il programma, o si mettevano a chiacchierare mentre i fratelli parlavano dal podio. Ci sono stati battibecchi per i posti migliori, davvero poco in armonia con l’amore che dovrebbe distinguere i seguaci di Cristo. — Giov. 13:34, 35.

Fra le principali benedizioni del congresso ci sono state, naturalmente, le nuove pubblicazioni. Il venerdì pomeriggio i congressisti hanno ricevuto il Commento alla Lettera di Giacomo. Questo libro, che contiene un’analisi versetto per versetto della lettera di Giacomo, è stato accolto con molto entusiasmo. Sarà usato in molti paesi come libro di testo per la Scuola Teocratica nei prossimi due anni. Il sabato i congressisti hanno avuto il piacere di ricevere Scegliamo il miglior modo di vivere, che contiene molti ottimi consigli basati principalmente sulle due lettere dell’apostolo Pietro. E la domenica mattina i congressisti sono stati piacevolmente sorpresi all’annuncio che erano disponibili le due cassette con la registrazione del libro di Atti.

Molto apprezzati da tutti sono stati i tre drammi basati su temi biblici. Il primo, “Qual è la tua scelta?”, descriveva vivacemente la scelta che Mosè dovette fare fra tutto quello che poteva offrirgli l’Egitto e il servizio a Geova Dio. Il secondo, “Come aiutare il ragazzo senza padre?”, ha commosso profondamente tutti i presenti, e senza dubbio se ne sentirà l’effetto nelle maggiori attenzioni che ora le congregazioni presteranno a quelli che, letteralmente e spiritualmente, sono vedove e ragazzi senza padre. Vigoroso, tempestivo e profondo è stato il dramma “Siate trasformati rinnovando la vostra mente”. Conteneva un messaggio che ha fatto davvero riflettere tutti quelli che erano un po’ permissivi circa il genere di divertimenti che scelgono.

Molti sono stati gli ottimi discorsi incoraggianti, ma lo spazio permette di menzionarne solo alcuni. La documentazione di 100 anni della Torre di Guardia e dei ‘messaggeri di speranza’ è stata non solo interessante ma anche molto incoraggiante. Il discorso sulla coscienza ha rivolto appropriati consigli a quelli che dicono sconsideratamente: “Non turba la mia coscienza”. Quel discorso spiegava com’è importante accertarsi di quello che ha da dire la Parola di Dio, di come ciò influirà sui nostri fratelli e anche dell’effetto che potrebbe avere su di noi. E a causa della pressione che l’impuro spirito del mondo esercita su alcuni del popolo di Dio, altri discorsi hanno dato risalto ai requisiti cristiani di castità, padronanza di sé e “santi atti di condotta”.

Si sono uditi molti commenti favorevoli sul simposio dal tema “Sanità di mente in un mondo disorientato”. Questi discorsi sottolineavano l’importanza di coltivare una veduta realistica della vita, di stringere buone relazioni con Geova Dio e i nostri fratelli, di rafforzare la nostra speranza basata sulla Bibbia e la volontà di vivere, come pure di far posto alla varietà e a un po’ di svago nella propria vita. Un ottimo punto spiegato nel discorso “Scegliamo il miglior modo di vivere” era quello che Geova Dio ci impedirà di inciampare — come fece quando Davide fu insultato da Nabal — ma noi dobbiamo fare la nostra parte. I fratelli hanno apprezzato anche la sincerità di questo discorso, che riconosceva la responsabilità della Società nell’aver causato qualche delusione ad alcuni circa il 1975.

“Modestia cristiana: la condotta saggia” spiegava che modestia significa rendersi conto delle proprie limitazioni. La Bibbia indica che Dio è umile, ma poiché non ha limitazioni il termine modesto non si applica a lui. E ancora, un cristiano potrebbe essere umile eppure non rendersi pienamente conto delle sue limitazioni, come avvenne all’apostolo Pietro. — Sal. 18:35; Mar. 14:27-31, 66-72.

Il rincorante messaggio contenuto nel discorso pubblico, “Il regno di Dio: l’unica speranza dell’uomo”, ha pure riscosso molti consensi. E il discorso finale, “Spronati dalla nostra speranza viva”, ha concluso il congresso con una nota molto positiva e incoraggiante.

La testimonianza di casa in casa e per le strade, il venerdì mattina, per predicare la buona notizia del Regno e fare pubblicità al congresso, è stata pure un punto saliente. E si noti che era così consona con tutti i consigli sull’importanza dell’opera di testimonianza. Ha dato un’ottima opportunità ai più nuovi di partecipare all’opera di casa in casa e anche a tutti gli altri di prender parte alla predicazione del Regno. Tale servizio di campo è particolarmente fruttuoso e apprezzato per la sua efficacia. In molti luoghi il fatto che migliaia di proclamatori abbiano partecipato a quest’attività allo stesso tempo ha ottenuto molta pubblicità favorevole sia sui giornali che alla TV. Quest’opera è stata descritta estesamente in servizi intitolati ad esempio “La Torre di Guardia porta il messaggio da 100 anni”, “La testimonianza per Dio è un lavoro fatto con amore” e “15.000 Testimoni oggi coprono il territorio con la Torre di Guardia”.

Si potrebbe notare incidentalmente che il servizio di ristoro semplificato in alcuni paesi ha consentito che tanti più fratelli godessero il programma del congresso. Inoltre molti si sono compiaciuti per l’ottima disposizione di trasmettere cantici del Regno registrati la mattina e il pomeriggio prima di ogni sessione.

Le assemblee “Speranza viva” hanno senz’altro costituito “cibo a suo tempo”. Tutti, Testimoni e altri, venendo a questi congressi perché “si rendono conto del loro bisogno spirituale”, riscontrano che fede e amore sono rafforzati e la loro ‘speranza viva’ è resa più luminosa e reale. — Matt. 24:45-47; 5:3.

[Prospetto alle pagine 24-31]

RAPPORTO MONDIALE DEI TESTIMONI DI GEOVA PER L’ANNO DI SERVIZIO 1979

(Vedi l’edizione stampata)