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Canada

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Gli indiani irochesi lo chiamavano Kanata, che significava semplicemente “gruppo di capanne”. Ma voi forse lo conoscete come il paese dei cacciatori di pellicce e degli eschimesi, degli alci e degli orsi polari, e anche, perché no, delle “Giubbe Rosse”, la Polizia Reale Canadese a cavallo.

Comunque oggigiorno nel Canada c’è dell’altro. Questa immensa nazione di 9.976.139 chilometri quadrati è la seconda del mondo in ordine di grandezza. Si estende attraverso l’America Settentrionale dall’Atlantico a est al Pacifico a ovest. A sud confina con gli Stati Uniti o a nord con le gelide acque dell’Artico.

Entro i suoi confini si possono ammirare le imponenti Montagne Rocciose, migliaia di fiumi e laghi scintillanti e le impetuose Cascate del Niagara, famose in tutto il mondo. Incantevoli sono anche le grandi praterie con le distese di grano dorato, e le sconfinate foreste di pini, abeti, aceri, larici e betulle.

Questa è la “patria” di 23.000.000 di canadesi. A motivo di una politica relativamente liberale verso l’immigrazione, la popolazione del Canada è composta di austriaci, ebrei, greci, italiani, iugoslavi, olandesi, polacchi, portoghesi, russi, scandinavi, spagnoli sudamericani, tedeschi, ucraini, ungheresi e abitanti delle Indie Occidentali. Dall’Oriente sono venuti arabi, cinesi, coreani, filippini, giapponesi, indiani e pachistani. Un tempo, prima che vi si stabilisse l’uomo bianco, era la dimora di eschimesi e di molte tribù di pellirosse. Fortunatamente se ne possono incontrare ancora alcuni, fra cui cree, cayuga, mohawk, ojibway, kutanai e haida.

Nel 1534 arrivò l’esploratore francese Cartier, e nel 1604 fu stabilita la prima colonia francese permanente in quello che ora è il Canada orientale. Alla fine del 1500, gli inglesi sbarcarono a Terranova e sulle coste adiacenti. In seguito gli inglesi si stanziarono in quelli che ora sono la Nuova Scozia, il Quebec e l’Ontario. Nel 1763 il Canada entrò a far parte dell’Impero Britannico, pur conservando come lingue ufficiali sia il francese che l’inglese. La confederazione venne formata nel 1867 e nel 1931 si raggiunse la parità di diritti come parte del Commonwealth Britannico. Attualmente il Canada è diviso in 10 province e 2 territori.

La popolazione si concentra principalmente nella stretta striscia lungo il confine con gli Stati Uniti, e il numero di abitanti per chilometro quadrato diminuisce rapidamente verso nord. Gran parte del territorio è disabitato e sottosviluppato, forse solo il 12 per cento è ora occupato dal 90 per cento della popolazione. In parte ciò è dovuto al rigido clima invernale delle regioni settentrionali, pur avendo splendide estati temperate.

Come potete immaginare, i numerosi immigranti del Canada hanno portato con sé usanze interessanti e religioni diverse. Qui si trovano buddisti, musulmani, ebrei e indù. Ma i gruppi religiosi maggiori sono i cosiddetti cristiani. I cattolici formano il gruppo più numeroso, contando quasi 10.000.000 di aderenti, in gran parte nella provincia del Quebec. La Chiesa Unita vanta oltre 3.000.000 di fedeli e quella anglicana altri 2.500.000. Gruppi protestanti minori, come presbiteriani e battisti, oltre agli ortodossi, comprendono buona parte del resto della popolazione, anche se molti non professano alcuna religione.

UN BARLUME DI LUCE A ORIENTE

Al più tardi nel 1880 un barlume di vera luce spirituale cominciò a risplendere in Canada. Da zelanti amici e parenti negli Stati Uniti, alcuni canadesi avevano ricevuto letteratura e un rincorante messaggio della restaurazione di tutte le cose per opera del regno di Dio retto dal glorificato Gesù Cristo. (Atti 3:19-21; Riv. 21:1-5) Una di queste pubblicazioni che invitavano a riflettere — Cibo per i cristiani riflessivi, pubblicato nel 1881 — trovò qui buona accoglienza. La sua vigorosa denuncia degli errori dottrinali delle chiese della cristianità spazzò via le ragnatele della falsa religione.

Questa “buona notizia” era proclamata da Charles T. Russell e da un gruppetto di Studenti Biblici con sede ad Allegheny (ora parte di Pittsburgh) in Pennsylvania (U.S.A.). Di che tempra erano i canadesi che accettarono favorevolmente il messaggio del Regno? Sincera gratitudine per la verità biblica è evidente in questa lettera di un uomo dell’Ontario (pubblicata nella Torre di Guardia del gennaio-febbraio 1882):

“Mi consigliereste di tagliare i ponti con la chiesa di cui faccio parte? Ritengo di non doverla frequentare, perché equivarrebbe a consentire al loro insegnamento, a cui non credo più. In realtà non ci credevo da molto tempo, ma non conoscevo niente di meglio. Ora, grazie a Dio, è diverso. Vostro, nella speranza della vita eterna”.

Uno dei primi Studenti Biblici canadesi fu William Brookman, a quanto pare un ex ecclesiastico. Sotto la sua direttiva, una classe si radunava regolarmente a Toronto.

Un altro dei primi canadesi che accettarono la verità biblica fu Thomas Baker, che aveva una segheria a Elba (Ontario), piccolo centro 80 chilometri a nord-ovest di Toronto. Uomo molto religioso, Baker era stato presidente della scuola domenicale anglicana. Ma la sua segheria diventò un focolaio di attività relativa alla meravigliosa notizia del regno di Dio. Come ricorda sua figlia Annie: “Ogni cliente che entrava riceveva un volantino, un opuscolo o un libro. Non credo che abbia trascurato nessuno!”

Poiché Thomas Baker era così conosciuto, il suo allontanamento dalla chiesa stabilita della comunità suscitò molte domande. Infatti così tanti lo interrogarono al riguardo che egli pubblicò un opuscolo spiegando i motivi della sua azione. Baker morì nel 1906, e il discorso funebre fu pronunciato da uno a cui lui stesso aveva insegnato la verità della Parola di Dio.

Qualche anno prima del 1890 dei colportori (proclamatori del Regno a tempo pieno) avevano portato la “buona notizia” a Caleb Crandell. Egli accettò la letteratura biblica e accolse i visitatori in casa sua a Crandell’s Corners (ora parte di Port Perry, Ontario). In quel tempo non si formò un gruppo di studio, ma sappiamo che Caleb fece almeno un viaggio a Toronto per sentir parlare C. T. Russell nella Massey Hall. Crandell fu entusiasta di ciò che vide e udì. Questa è la storia che amava ripetere: Diversi ecclesiastici, invitati sul podio per fare domande, furono assai contrariati di non essere in grado di confutare le risposte di Russell basate sulla Bibbia. Allora cercarono di bombardarlo di domande tutti allo stesso tempo. Russell con calma li richiamò all’ordine, invitandoli a comportarsi da gentiluomini e dicendo che sarebbe stato lieto di rispondere a ogni domanda. Crandell fu colpito vedendo che i religiosi non riuscivano a confutare gli argomenti scritturali di Russell. Infine semplicemente scesero dal podio e scomparvero tra la folla senza aggiungere altro.

LA VERITÀ BIBLICA RAGGIUNGE IL CANADA OCCIDENTALE

La luce della verità biblica era abbastanza fulgida nel Canada orientale quando un raggio di tale luce penetrò nelle tenebre spirituali del Canada occidentale. Nel 1889 William Flewwelling di Carberry (Manitoba) entrò in possesso del “Divin piano delle età”, il primo volume della serie dell’Aurora millenniale di C. T. Russell (chiamata più tardi Studi sulle Scritture). Convinto di aver trovato la verità Flewwelling ne parlò ad altri, specialmente dopo essersi trasferito a Vancouver (Columbia Britannica) nel 1890. Uno che ascoltava volentieri fu Robert Pollock. Ben presto classi di studio biblico si tenevano in casa Pollock. Per quanto ne sappiamo, questo fu il primo di tali gruppi sulla costa occidentale del Canada.

In anni successivi William Flewwelling contribuì a stabilire gruppi di studio biblico ad Asquith (oltre 30 chilometri a ovest di Saskatoon) e a Wadena (Saskatchewan). Ormai avanti negli anni (nel 1934), si trasferì a Witchekan (Saskatchewan) e dichiarò la “buona notizia” in tutta quella parte della provincia. William morì a Chitek Lake nel 1945, ma molti suoi parenti continuano la predicazione del Regno che egli aveva iniziato in quella zona.

Naturalmente la verità biblica raggiunse il Canada occidentale anche in altri modi. Nel 1889, lo stesso anno in cui Flewwelling conobbe la verità, un uomo benintenzionato lasciò cadere una rivista sulla cuccetta di un canadese che partecipava a una fiera di cavalli, tipica dell’Ovest, a Fargo (North Dakota, U.S.A.). “Ecco, Mais”, disse l’uomo, “qualcosa che t’interesserà!” Leslie Mais era lì per vendere un branco di cavalli del suo allevamento di Fort Qu’ Appelle (Territori del Nord-Ovest, ora Saskatchewan). Faceva parte della Chiesa d’Inghilterra, era un avido lettore della Bibbia e parlava ad altri di quello che leggeva nelle Scritture. Non è meraviglia che quell’uomo abbia gettato la rivista nella sua cuccetta! Mais lesse da cima a fondo quella Torre di Guardia, si abbonò prontamente e continuò a leggerla fino alla sua morte nel 1924.

PRIMA VISITA DI C. T. RUSSELL IN CANADA

Nel 1891 il numero degli Studenti Biblici nella zona di Toronto era tale da consentire di tenere il primo congresso di un giorno in quella città. Allora per la prima volta il pastore Russell fece visita ai compagni di fede in questa nazione. Il 22 febbraio, durante la sessione del mattino, oltre 400 persone lo ascoltarono parlare per più di due ore. Quel pomeriggio circa 700 furono i presenti a un altro discorso di due ore del fratello Russell. In serata egli parlò a una congregazione dall’altra parte di Toronto, tornando sul luogo del congresso prima delle 21 per partecipare a un dibattito. Fu certo una giornata intensa!

OPPOSIZIONE ALLA DIFFUSIONE DELLA BUONA NOTIZIA

La diffusione della “buona notizia” accelerava il passo in questo paese. All’inizio del 1891 un colportore scriveva: “Pur trovandomi in Canada solo da breve tempo, ho avuto il privilegio di veder destarsi un ottimo interesse e il lavoro di raccolta vi procede bene. . . . Oltre 5.000 AURORE [volumi dell’Aurora millenniale] sono state distribuite nell’Ontario, e l’opera è solo agli inizi”.

Ma ciò non avvenne senza opposizione clericale. Nell’Ontario almeno due ministri della cristianità bruciarono pubblicamente copie dell’Aurora millenniale e denunciarono il fratello Russell, come pure coloro che distribuivano i libri.

In quel periodo, il settimanale Review di Niagara Falls pubblicava i sermoni di C. T. Russell. Ne era direttore il fratello James E. Anger, che ammise: “Ero riuscito [nel 1892] ad attirarmi l’ostruzionismo di vetturini, profanatori del sabato, albergatori; della chiesa [cattolica] e delle chiese protestanti della città”. Alla fine dovette cedere il giornale. Ma i discendenti del fratello Anger sono ancor oggi attivi testimoni di Geova, e in quella parte della penisola del Niagara si contano una ventina di congregazioni cristiane spiritualmente prospere.

Nonostante l’opposizione clericale e d’altro genere all’inizio dell’ultimo decennio del secolo scorso, alcuni ecclesiastici ed ex religiosi cominciavano a vederci chiaro su questioni scritturali. Inoltre capivano la loro responsabilità di insegnare ad altri la verità della Bibbia. Uno di questi, John L. Lawson, nel 1892 scrisse al fratello Russell:

“Da anni il Signore mi stava preparando per queste verità sul millennio. Nel 1874 diedi le dimissioni da ministro della chiesa metodista in Inghilterra, dove ero stato per nove anni . . . Sin da allora sono stato indotto allo studio della profezia; e i suoi volumi mi offrono una ricchezza, una pienezza, in questo ramo di studio, al di là di qualsiasi cosa avessi vista prima. Leggerli è davvero per me come partecipare a un banchetto di ‘cibo a suo tempo’, verità predette che stanno per avverarsi e sono proprio quello che ci vuole per la famiglia della fede. . . .

“Desidererei rendermi utile agli attenti consacrati; ma qui nella selva [canadese] temo di non poter fare molto. Mi piacerebbe sapere quali sono le disposizioni della [Società] per i colportori e se si conoscono campi in cui ce ne sia urgente bisogno”.

Man mano che più persone imparavano la verità di Dio e si rendevano conto dell’urgente necessità di parlarne ad altri, l’attività del Regno continuava ad accelerare. Classi di Studenti Biblici si formavano in un luogo dopo l’altro. Per esempio, nel 1892 si cominciarono a tenere adunanze cristiane a Victoria (Columbia Britannica).

Matthew Nelson di Carberry (Manitoba) udì per la prima volta e accettò il messaggio del Regno in quell’anno. Nel 1893 Nelson si trasferì a Grandview (Manitoba) e vi piantò semi della verità biblica. Non era insolito vederlo percorrere su un carretto quasi 25 chilometri di strade non asfaltate per andare da qualcuno che poteva essere interessato! E non era facile su strade fangose. Della famiglia di Nelson, la madre, le sorelle e alcuni parenti acquisiti, accolsero tutti favorevolmente i suoi sforzi. Il 22 novembre 1914 fu stabilita la prima congregazione a Grandview, e il fratello Nelson ebbe il privilegio di esserne sorvegliante. Questa attivissima “dinamo” (come Matthew Nelson era affettuosamente chiamato dagli Studenti Biblici locali) fu di grande incoraggiamento per tutti gli altri cristiani fino alla sua morte avvenuta nel 1945.

GLI INIZI NELLE PROVINCE MARITTIME

Fra coloro che conobbero la verità verso il 1892 ci furono Arthur N. Marchant e W. T. Dowden di Halifax (Nuova Scozia). Essi appresero anche che i cristiani fanno qualche cosa. Vivono la “buona notizia” e ne parlano. Deciso, Marchant divenne prontamente colportore, assolutamente convinto che non c’era opera più importante di quella di dichiarare la “buona notizia”. Già nel 1895 dava sistematicamente testimonianza e percorreva spesso tutte le Province Marittime, inclusa l’isola Principe Edoardo, ponendo così il fondamento per l’eccellente sviluppo futuro.

Arthur Marchant aiutò spiritualmente gli interessati stabilendo gruppi di studio e addestrando alcuni a dare testimonianza ad altri. Inoltre battezzò coloro che desideravano fare quell’importante passo.

Ricordiamo che quest’opera non si svolgeva con tutti i conforti, le comodità e la facilità dei viaggi moderni. Spesso il fratello Marchant percorreva molti chilometri a piedi. A volte andava in bicicletta, e d’inverno prendeva un’automobile, se c’era, ma questo prima che le macchine fossero riscaldate. Ella Dow ricorda una volta in cui il fratello Marchant era al volante di una macchina scoperta. Arrivò da lei in campagna “gelato fino all’osso”, essa dice, aggiungendo: “Dovetti frizionargli le gambe e metterle nel forno aperto perché si riscaldassero un pochino!”

Il fratello Marchant non ebbe mai esitazioni col passar degli anni. Una volta, durante la prima guerra mondiale, fu arrestato ad Halifax perché distribuiva il libro “Il mistero compiuto”. Gli fu imposta una cauzione di 10.000 dollari [oltre 8.000.000 di lire]! Quando il giudice gli chiese qual era la sua occupazione, rispose senza esitare: “Ministro dell’Iddio Altissimo!” Arthur N. Marchant finì fedele la sua vita terrena il 23 maggio 1940. Ma che opera enorme aveva compiuta facendo discepoli per quasi 50 anni! Attualmente in quella zona di 132.000 chilometri quadrati, che egli percorse con tanta assiduità, ci sono più di 80 congregazioni e oltre 4.500 attivi testimoni di Geova.

“COME UN FUOCO ARDENTE”

Le Province Marittime ci ricordano un canadese per il quale la parola di Dio divenne “come un fuoco ardente”. (Ger. 20:9) Non poteva fare a meno di parlarne. Nato in Canada il 2 luglio 1877, fu allevato da genitori presbiteriani in un centro cattolico della Nuova Scozia. Il suo nome? Alexander Hugh Macmillan.

A soli 13 anni, quando morì di difterite la sua sorella minore, il giovane Macmillan ragionava: “La vita è breve e incerta. Se quello che facciamo qui può influire su quello che saremo nell’aldilà, sarebbe molto sciocco non dedicare il nostro tempo per servire il Signore ora con la speranza di avere qualcosa di meglio per tutta l’eternità. In quanto a me, sono deciso a fare quello che ritengo gradito al Signore”.

A 16 anni Macmillan decise di diventare predicatore. Partì per frequentare una scuola lontano da casa e prepararsi all’ammissione in un seminario teologico. Ma poi, per qualche ragione, ebbe un esaurimento nervoso. Col cuore infranto Macmillan tornò a casa. Pieno di comprensione, suo padre gli diede i fondi necessari e ben presto il giovane era in viaggio per Boston (Massachusetts, U.S.A.). Lì si procurò una copia del libro di C. T. Russell “Il piano delle età” (o “Il divin piano delle età”). Le verità che conteneva divennero per lui “come un fuoco ardente”. Incapace di trattenersi, Macmillan uscì per strada fermando i passanti per dire loro quello che aveva imparato.

Un giorno Macmillan si rivolse a un completo estraneo e gli chiese: “Conosce la meravigliosa promessa di Dio ad Abraamo, che per mezzo del suo seme tutte le famiglie della terra sarebbero state benedette?” Allarmato l’uomo rispose: “Di che Abraamo parla? di quello che ha un’agenzia di pegni in Salem Street?”

Per lo meno Macmillan stava per raggiungere la sua meta giovanile: quella di diventare predicatore. Nel settembre 1900, questo zelante canadese fu battezzato per simboleggiare la sua dedicazione a Geova Dio. Negli anni che seguirono viaggiò in lungo e in largo per dichiarare la “buona notizia”, visitare congregazioni e rafforzare spiritualmente i compagni di fede. Il 26 agosto 1966, all’età di 89 anni, quando terminò la sua vita terrena, faceva ancora parte della famiglia Betel di Brooklyn.

INCORAGGIANTI VISITE DEI “PELLEGRINI”

A. H. Macmillan era intimo amico di C. T. Russell, ed entrambi mostrarono profondo interesse per gli altri adoratori di Geova. Russell aveva visitato numerosi gruppi di Studenti Biblici in Canada durante i congressi di un giorno, ma in molti luoghi si stabilivano nuove congregazioni, o classi, e non gli era più possibile visitarle tutte. Quelle visite, i discorsi pronunciati e la buona associazione contribuirono molto a rafforzare spiritualmente il popolo di Dio. Perciò il 1° settembre 1894 la Torre di Guardia annunciò che sarebbero stati nominati alcuni fratelli qualificati per visitare le congregazioni. In seguito questo servizio, compiuto da rappresentanti viaggianti della Watch Tower Society, venne chiamato dei “pellegrini”. Com’era una giornata tipica durante la loro visita? Si può averne un’idea da questa lettera indirizzata al fratello Russell:

“Il fratello [George] Draper è venuto e andato. . . . Alle nostre adunanze non c’erano molti presenti, ma possiamo senz’altro dire che l’espressione di ciascuno manifestava intenso interesse, e che tutto il nostro gruppetto e alcuni altri sono rimasti profondamente colpiti da tutte le adunanze, tenute nella nostra nuova sala [a Toronto].

“Domenica mattina alle 10,30, una quarantina di persone si sono radunate a Balmy Beach . . . per assistere al simbolo del battesimo in acqua. La mattinata era limpida, fresca e molto ventosa, e c’erano grosse onde spumeggianti che accrescevano l’interesse per l’occasione. Quattro sorelle e cinque fratelli sono stati [battezzati] . . . Il nostro era davvero un gruppetto felice, gioioso mentre tornavamo a casa per ritrovarci di nuovo in sala alle 15, e ascoltare il caro fratello Draper esporre altre cose preziose dalla Sacra Parola.

“Alle 19 è iniziata l’ultima adunanza, con 88 o 90 presenti in sala, un buon numero di amici e conoscenti dei cari fratelli e sorelle . . . e verso le 21,30 il nostro banchetto di cibi grassi è giunto per questa volta alla fine, e credo che sarebbe difficile immaginare dei visi più felici dei nostri; tutti si rallegravano immensamente per le preziose cose udite”.

Nel 1905 William Hersee di Hamilton (Ontario) fu in grado di disporre i suoi affari in modo da partecipare all’opera dei pellegrini. Benché fosse benestante e potesse rimanersene ad Hamilton, Hersee divenne presto per molti una figura familiare, poiché viaggiò attraverso l’America settentrionale, prestando servizio per molti anni come pellegrino sia in Canada che negli Stati Uniti.

Il fratello Hersee, che era stato battezzato nel 1893 a London (Ontario), era piccolo di statura ma aveva un portamento imponente. Specialmente negli ultimi anni i capelli bianchi accentuavano la benevolenza che rifletteva, in parte, nel prestare particolare attenzione ai bambini e ai giovani. Uno che a quel tempo era un semplice ragazzino ricorda:

“Finito di cenare, il fratello Hersee portò mio fratello Joe e me a fare una passeggiata serale nei campi. Ci sedemmo un po’ appoggiando la schiena a un palo, ad ammirare oltre i campi arati il sole che tramontava sulla prateria. Chiunque abbia visto il sole calare sulla prateria apprezzerebbe la scena che ci stava dinanzi: il cielo azzurro sopra l’orizzonte ora rosso cremisi con raggi d’un bagliore arancione che si allungavano nel cielo mentre il sole, in tutto il suo fulgore, simile a una grossa palla di fuoco si nascondeva lentamente alla nostra vista. Intorno a noi fra gli alberi si sentiva il cinguettio degli uccelli che si disponevano a dormire, e lontano, nei pascoli alla nostra destra, i cavalli nitrivano mentre brucavano l’erba. Che bell’ambiente in cui parlare della creazione di Dio e del suo regno con quell’uomo pacifico, devoto! È qualcosa che non dimenticherò mai”.

Non è meraviglia che ancor oggi, almeno 50 anni dopo che il fratello Hersee venne a casa loro, alcuni lo ricordano ancora con affetto e riconoscenza per il suo ministero. Specialmente quando pregava, la sua profonda spiritualità colpiva giovani e vecchi. Una coppia osserva: “Fu per noi una grande fonte d’incoraggiamento. Le sue preghiere erano senz’altro uno stimolo, perché sembrava che ti trasportasse nelle corti celesti stesse”.

William Hersee servì fedelmente Geova — e gli adoratori del vero Dio suoi compagni — per mezzo secolo. Nel 1943 ebbero fine la sua vita e il suo servizio cristiano sulla terra. È facile capire come gli umili, devoti sforzi di questi pellegrini del passato rafforzassero spiritualmente i loro fratelli e sorelle in fede.

MAGGIOR LUCE NEL MANITOBA

Il meraviglioso messaggio della “restaurazione di tutte le cose” raggiunse per la prima volta Rapid City (Manitoba) nel 1898. (Atti 3:19-21) Il colportore Geoffrey Webb vi fece la sua comparsa e diede testimonianza ai negozianti riuniti intorno alla panciuta stufa nel retro dell’emporio di A. W. Leflar. Per un po’, Bowen Smith, anglicano convinto, che gestiva il locale magazzino di legname, tenne testa a Webb. Ma alla fine Smith si convinse e, con Leflar e parecchi altri, organizzò la prima classe di Studenti Biblici in quella parte del Canada.

Leflar intraprese di cuore l’opera di insegnare ad altri. Viaggiando con calesse e cavallo, dava entusiasticamente testimonianza in gran parte del territorio circostante. Quando C. T. Russell venne a fare discorsi in quella zona, il calesse e il cavallo di Leflar furono molto utili. Ancor oggi ci vuole solo un po’ d’immaginazione per vedere il cocchiere e il suo visitatore che viaggiavano su quel calesse a cavallo da una località all’altra di quelle vaste praterie!

Col passar degli anni, la casa di Leflar divenne il centro dell’attività cristiana in quella parte del Canada. Vi fecero sosta molti colportori e pellegrini. Vi furono tenuti piccoli congressi. Quando si formò una congregazione, A. W. Leflar ne fu il primo sorvegliante. Tuttavia nessuna delle sue attività, né quelle degli altri Studenti Biblici della zona, avvennero senza sacrificio e senza opposizione. La gente manifestava disprezzo e odio per i “Russelliti”, come venivano chiamati, e questo rendeva difficile la vita cristiana. Nondimeno la persecuzione venne sopportata, e il fratello Leflar servì fedelmente fino alla sua morte nel 1946.

LA VERITÀ SI AFFERMA NELL’ALBERTA

Determinazione cristiana e un simile spirito di sacrificio ebbero la benedizione di Geova anche a Calmar (Alberta). Nel 1895 vi giunse dal North Dakota (U.S.A.) lo Studente Biblico August Dahlquist. Fu seguito nel 1899 da una “invasione” di scandinavi, quando famiglie di nome Anderson, Engberg, Hammer, Melin e Peterson giunsero a Calmar dalle vicinanze di De Lamere (North Dakota). I componenti di queste famiglie erano già attivi Studenti Biblici prima di lasciare gli Stati Uniti.

Quella di Knud Pederson Hammer era una famiglia di pionieri. Egli era un ministro battista ordinato del North Dakota quando, nel 1890, uno Studente Biblico gli diede un libro. Secondo uno dei discendenti di Hammer, quel predicatore battista “riconobbe ben presto che conteneva la verità. Il risultato fu che nel 1891, mentre era in chiesa, K. P. Hammer si alzò e informò la congregazione che lui, sua moglie e la loro piccina in fasce uscivano da ‘Babilonia’. Se ne andarono con la piccola Hannah, per non tornare mai più nel reame della falsa religione”.

Nel 1892 il fratello Hammer si recò nella sua città natale, Skien in Norvegia. Grazie a questa visita, sua madre e sua sorella manifestarono interesse per il messaggio del Regno.

Un discendente del fratello Hammer ci riferisce alcuni particolari successivi: “Come prestabilito, nel 1899 un gruppo di 50 persone affittò un vagone ferroviario. Volevano andare insieme nella zona di Calmar. Ecco dunque un gruppo organizzato di Studenti Biblici in procinto di intraprendere una nuova vita in un nuovo paese. Quando il treno stava per partire, K. P. Hammer ricevette da Charles Taze Russell l’invito di andare in Norvegia come rappresentante della Società e di formarvi la prima congregazione. Dopo aver discusso la cosa coi fratelli, fu deciso che Hammer doveva accettare l’invito di Russell”.

La famiglia del fratello Hammer andò a Calmar presso altri Studenti Biblici, mentre lui si recava in Norvegia. Pur avendo trovato alcuni interessati mentre era là, non venne formata nessuna congregazione. Che situazione trovò tornando in famiglia? Il resoconto già citato prosegue:

“Una piacevole sorpresa attendeva K. P. Hammer al suo ritorno. John Frederickson, esperto muratore e falegname, con l’aiuto degli altri fratelli, aveva costruito una bella casetta sul terreno che Hammer aveva in concessione. Questo non fu che uno dei molti atti di amore e benignità che i fratelli si mostravano l’un l’altro in quei primi tempi”. — Giov. 13:35.

Le cose spirituali avevano il primo posto per quegli Studenti Biblici di Calmar, fra cui c’era Andrew Melin. Suo figlio ricorda: “Ogni volta che arrivava la posta . . . passavamo la serata intorno al tavolo con la sola luce di una lampada a petrolio, e ascoltavamo papà leggere la nostra copia della Torre di Guardia. Da principio arrivava in inglese, ma poi la ricevevamo anche in svedese così anche la mamma poteva capirla bene”.

A piedi o a cavallo, i Melin, John Frederickson e K. P. Hammer diedero ampia testimonianza con i volumi dell’Aurora millenniale. Nel distretto di Calmar non c’erano molti luoghi in cui quei testimoni di Geova non fossero ben conosciuti. Non che avessero molto tempo a disposizione. Erano su un terreno in concessione e dovevano lavorare sodo per diboscarlo (almeno 8 ettari per averne diritto), servendosi dei cavalli, dei buoi e delle proprie mani. Allo stesso tempo dovevano produrre quasi tutto quello che mangiavano. Alcune di queste famiglie di Studenti Biblici avevano anche 13 figli. Quindi per guadagnare il denaro per gli acquisti necessari, quei fratelli accettavano qualsiasi lavoro extra venisse offerto, anche per 35 centesimi al giorno! Sì, erano pronti a sacrificarsi, amorevoli, diligenti, fedeli; e perciò Geova li benedì riccamente.

Poiché quelle famiglie cristiane crescevano, e altri interessati si univano a loro, fu costruito a Calmar un locale di legno per le adunanze. Il buon fondamento spirituale posto in quei giorni ha avuto per risultato molti leali testimoni di Geova, e i cognomi di quei primi Studenti Biblici sono ora conosciuti in tutto il Canada occidentale. Inoltre, a Calmar c’è ancora un’attiva congregazione cristiana.

GLI ALBORI DEL NUOVO SECOLO

Non è possibile descrivere i primi sviluppi in ogni luogo né menzionare tutti gli individui e le famiglie che servivano Geova in quel tempo. Ma era evidente che Dio benediceva il suo popolo. Per esempio il rapporto della celebrazione del Pasto Serale del Signore nel 1899 dimostrava che c’erano parecchi gruppi piccoli, ma in espansione. Quell’anno nell’Ontario ci furono questi partecipanti: 22 a Brantford, 5 a Dorchester, 4 a Goderich, 10 a Hamilton, 7 a London, 5 a Meaford, 7 a Niagara Falls e 21 a Toronto. I presenti alla Commemorazione nel Manitoba furono: 8 a Brandon, 4 a Clive e 10 a Rapid City. I rapporti da altre regioni includevano 5 a Wharnock (Columbia Britannica), 7 a Regina, Territori del Nord Ovest (ora Saskatchewan), e 8 a Truro (Nuova Scozia). Anche altri gruppi si radunarono quell’anno per commemorare la morte di Cristo.

Davvero agli albori di un nuovo secolo l’opera di annunciare la restaurazione di tutte le cose da parte del regno di Dio aveva preso piede in Canada. Per rafforzare i crescenti gruppi di Studenti Biblici, i pellegrini continuarono a visitare i loro compagni di fede, e si tennero regolarmente in vari luoghi congressi spiritualmente incoraggianti.

Fu così che, ora qua ora là, anglicani, presbiteriani, battisti e altri — a volte figure di primo piano in quelle organizzazioni — abbandonavano con coraggio la falsa religione. (Riv. 18:1-4) Spontaneamente costoro facevano conoscere ad altri le verità della Bibbia che imparavano loro stessi.

AUMENTO NONOSTANTE L’OPPOSIZIONE

C’era senz’altro espansione. Per esempio l’aumento delle classi degli Studenti Biblici in varie località non comportava solo riunioni di studio in case private, ma anche l’affitto di locali per le adunanze domenicali. Naturalmente tale espansione suscitò opposizione. Decisi a contrastare l’aumento e l’influenza del popolo di Geova, alcuni critici religiosi a volte andarono troppo oltre. Per esempio, vediamo cosa accadde nel 1904 a Nashwaak (New Brunswick), com’è riferito da Cecil Scott.

Hezekiah London, commerciante di legname molto religioso, aveva costruito una chiesa all’angolo della sua fattoria. Le sue sette figlie cantavano tutte nel coro. Un giorno London ricevette per posta della letteratura da un amico del Connecticut (U.S.A.) che era uno Studente Biblico. Dopo aver letto quelle pubblicazioni, Hezekiah scrisse alla “Casa Biblica” di Allegheny (Pennsylvania) per farsi mandare altra letteratura. Poco dopo averla letta, una domenica fu sorpreso quando l’ecclesiastico locale parlò su “Gli Studenti Biblici Internazionali e il pastore Russell”. Non solo il sermone era denigratorio; era ben lontano dalla verità. Verso la metà del sermone London si alzò, prese per mano la moglie, e disse alle figlie nel coro: “Su, ragazze. Andiamo a casa”. Tutti e nove uscirono. Poiché Hezekiah London aveva donato l’edificio ed era il principale sostegno finanziario della chiesa, ben presto la congregazione “si sciolse”. Il predicatore se ne andò e l’edificio venne chiuso.

Poco dopo Hezekiah London dispose che i pellegrini venissero a Nashwaak. Alcune settimane prima dell’arrivo di un pellegrino (circa due volte l’anno), London partiva da casa il lunedì mattina con calesse e cavallo per non tornare fino al sabato. Durante tali escursioni distribuiva volantini e opuscoli per parecchi chilometri all’intorno e invitava tutti ai discorsi che dovevano pronunciare i pellegrini in visita. E il luogo di adunanza? Proprio così: l’ex chiesa nella fattoria di London a Nashwaak. Attualmente una trentina di parenti di Hezekiah London sono testimoni di Geova.

All’inizio del secolo, in vari luoghi sorgevano congregazioni del popolo di Dio. Tuttavia in alcune parti del Canada la situazione era ancora come nei centri maggiori uno o due decenni prima. Per esempio, c’erano zone del Manitoba dove singoli individui avevano accettato la verità biblica, ma non avevano intima associazione con altri cristiani e raramente ricevevano le visite dei pellegrini. Ciò nonostante rimasero saldi, e Geova li sostenne spiritualmente.

La sorella Sample, che abitava nei pressi di Souris (Manitoba), ne è un esempio. Era in possesso della nostra letteratura dal 1897 e aveva preso delle riviste da un certo John Kerslake, ma non voleva lasciare la chiesa e insegnava nelle locali scuole domenicali. Nel 1903 giunse il momento della rottura. Essa si alzò in chiesa e disse a tutti i presenti perché doveva separarsi dalla cristianità. Una vicina, che era sua amica, cercò di farla tornare in chiesa e intervennero dei predicatori. Ma tutto ciò non valse a nulla: era proprio decisa. In seguito anche la vicina, una certa signora Nay, accettò la verità. C’era tanto da fare da sola. Ecco come il figlio della sorella Sample, John, descriveva la situazione in quei primi tempi: “Non un servitore di congregazione [sorvegliante che presiede]. Non un servitore di studio a cui chiedere consiglio. Niente adunanze. Un cuore contrito. Una Bibbia logora. Lunghe ore di preghiera”.

LA “BUONA NOTIZIA” CONTINUA AD ATTIRARE LE PERSONE SINCERE

Si continuavano a trovare persone sincere che desideravano il favore di Dio ed erano decise a servirlo nonostante tutte le difficoltà. Fra gli altri c’era un ex capitano dell’esercito, William Meneray. Nel 1906, mentre puliva un ufficio telegrafico a Souris (Manitoba), poco prima di tornare a casa a Winnipeg, trovò alcune riviste Torre di Guardia del 1893 e 1894. Le prese anche se erano piuttosto vecchie. La moglie di Meneray lesse alcune delle riviste e le raccomandò al marito. Il primo articolo che egli lesse era una ristampa di un opuscolo della Watch Tower Society sull’inferno. Quello fu l’inizio. Meneray scrisse immediatamente agli uffici della Società chiedendo se c’era qualcuno a Winnipeg che condivideva tali convinzioni. Gli fu dato l’indirizzo dei Taylor e degli Hamilton. Prima del 1906 c’erano stati alcuni che credevano in queste cose. Infatti le visite dei pellegrini a Winnipeg erano elencate nella Torre di Guardia già nel 1901, e nel 1905 fu pubblicata una lettera, probabilmente di Frances Hamilton, che diceva come lei e suo marito avevano celebrato la Commemorazione. Ma sembra che la prima congregazione organizzata a Winnipeg cominciò a funzionare nel 1905 o 1906.

Non contento di dare testimonianza solo nella sua zona, Meneray istituì una specie di servizio postale. In questo modo fece pervenire a persone isolate volantini e opuscoli. Questi avevano titoli attraenti come Ladri in paradiso e Che cos’è l’anima? Fu inviata letteratura fin nello Yukon. George Naish riferì che fu suscitato interesse anche fra gli indiani carment e rainbow di Kamsack (Saskatchewan).

William Meneray una volta fece il giro del mondo con C. T. Russell e altri Studenti Biblici, viaggio che mise in risalto il grandissimo bisogno di testimonianza mondiale. Il fratello Meneray rimase fedele fino all’ultimo giorno della sua vita terrena, il 21 gennaio 1960.

Charles Cutforth di Gilbert Plains (Manitoba) nel 1911 divenne un attivo testimone di Geova. Suo padre, H. W. Cutforth, era pure interessato. La casa di H. W. Cutforth divenne il locale luogo di adunanza degli Studenti Biblici. In seguito Charles Cutforth divenne colportore e rappresentante viaggiante della Watch Tower Society. Suo figlio John iniziò il servizio di pioniere (1941), prestò servizio come sorvegliante viaggiante (1942) ed entrò a far parte del personale della filiale della Società a Toronto (1943). Frequentò la scuola di Galaad nel 1946 e fu mandato in Australia. Lì John Cutforth prestò servizio come sorvegliante di circoscrizione e di distretto. In seguito fu inviato in Papua Nuova Guinea, dove presta ancora servizio fedelmente.

James Gibson di Haliburton (Ontario) fu un altro uomo sincero che riconobbe la verità di Dio negli scritti di C. T. Russell. Fu nel 1907 che ricevette questa letteratura da James e Alexander Brown, parenti di sua moglie di New Liskeard (Ontario). Tuttavia sua moglie Margaret in quel tempo non vedeva di buon occhio quelle pubblicazioni. Dopo la morte del fratello Gibson nel 1908, però, essa andò dai Brown per sei settimane. Quando Margaret Gibson tornò, “era ferrata nella verità e non pensava né parlava d’altro”, riferisce sua nipote, che aggiunge:

“Fino alla sua morte nel 1929, la nonna non lasciava passare un giorno senza scrivere o parlare della verità a qualcuno. Nei primi tempi, ad Haliburton, andava alle sue visite con calesse e cavallo. Poiché era stata fra i primi che si erano stabiliti nei dintorni di Haliburton ed era stata molto attiva nella chiesa, conosceva tutti nella zona. Il modo in cui dava testimonianza ricordava quello dei primi cristiani, infatti metteva in una borsa i libri e le altre cose indispensabili, attaccava calesse e cavallo e andava da uno dei suoi amici o vicini, annunciando quando arrivava che era venuta a stare da loro finché non avessero capito il messaggio. Se l’ascoltavano, si tratteneva per due o tre giorni, e s’immergeva insieme a loro nelle Scritture, anche fino a tarda notte, alla luce di una lampada. Svolgendo l’opera in questo modo, molte famiglie furono in grado di capire subito la verità”.

Nel 1911 la congregazione di Toronto ebbe 110 presenti alla Commemorazione. Anche altre classi, come spesso venivano chiamate, avevano un aumento. Ben 108 classi in tutto il Canada furono visitate dai pellegrini in quell’anno. Il gruppo di Vancouver aveva molto successo con le conferenze della domenica sera nella Pender Hall. Samuel Withers (che morì il 9 marzo 1971 all’età di 96 anni) aveva appena cominciato ad associarsi al popolo di Geova. Il suo cuore fu certo toccato dalla verità. Fu così colpito dal contenuto del “Divin piano delle età” che rimase alzato tre notti per “divorarlo”. La terza notte, sua moglie si svegliò e gli chiese: “Che cosa hai trovato, che continui a ripetere ‘Sia lodato il Signore’ alle tre di notte?” Evidentemente era grato di aver trovato risposta a tante domande.

DECISI A PROCLAMARE IL MESSAGGIO DEL REGNO

Coloro che venivano a conoscenza della verità biblica erano ansiosi di parlare della buona notizia del Regno ad altri. Per fare un esempio, fu nel 1912 che Julius W. Lundell prese la decisione di fare qualche cosa in merito al messaggio proclamato dagli Studenti Biblici. Sua figlia, Olive Mais, fornisce alcuni particolari:

“Julius W. Lundell sentì parlare per la prima volta della verità nel 1903. Era insegnante della scuola domenicale di una chiesa della ‘Missione libera’ nel North Dakota quando un altro insegnante gli disse che aveva sentito una conferenza in cui si dimostrava con la Bibbia che l’inferno non esiste. Quindi nel 1910 mio padre si trasferì nel Saskatchewan settentrionale per iniziare la colonizzazione di un terreno in concessione oltre 30 chilometri a nord del villaggio di Maidstone. Un giorno un vicino gli prestò un libro sull’evoluzione. Dentro c’era un opuscolo dal titolo Cosa dicono le Scritture dell’inferno? Ecco la prova di quello che gli aveva detto il suo amico.

“Due anni dopo il Free Press di Winnipeg pubblicò un annuncio a spese del fratello Meneray. Proponeva la domanda: ‘Sapete che i Tempi dei Gentili finiranno nel 1914?’ [Luca 21:24, Authorized Version] Mio padre richiese della letteratura e, quando arrivarono per posta gli Studi sulle Scritture, per una settimana li lesse giorno e notte senza posa. Alla luce della lampada a cherosene, continuava a leggere fino a notte inoltrata. Alla fine della settimana riconobbe che aveva trovato la verità. Con i suoi libri e la Bibbia sotto il braccio, si recava a casa dei vicini per dare loro la buona notizia. La loro reazione era: ‘Lundell è diventato matto!’”

Ma non era così, ed era solo l’inizio dell’attivo servizio a Geova del fratello Lundell. Il racconto di sua figlia continua: “Completamente convinto della verità, in quegli anni mio padre ordinò e distribuì scatole e scatole di letteratura . . . Poi, nel 1917, il fratello Andrew Melin di Calmar (Alberta) fece un giro di diverse colonie di svedesi per pronunciare conferenze bibliche. Giunse così nella nostra comunità, Milleton, e fu il primo che aiutò mio padre a organizzare la sua attività. Ben presto la foto di mio padre era su tutto il materiale pubblicitario ed egli pronunciò discorsi in tutte le sale e le scuole comunali dei dintorni a nord e a sud del fiume Saskatchewan”.

Ma il fratello Lundell non si limitava a pronunciare discorsi biblici. Quando viaggiava portava sempre una valigia di letteratura biblica onde divulgare il messaggio del Regno. Sua figlia aggiunge: “Sia che si trattasse di un’asta o della fiera di Lloydminster, si poteva immancabilmente trovare papà vicino alla macchina, con un gruppo di uomini in piedi o seduti intorno, immersi in un’animata conversazione. Quando era ora di tornare a casa, la valigia era vuotata della letteratura che conteneva. Una volta che rimase impantanato e un uomo con un paio di muli venne in suo aiuto, il compenso che gli diede venne fuori dalla valigia marrone. In un ristorante greco di North Battleford, una conversazione iniziata col proprietario presto coinvolse tutti nella sala da pranzo e, alla fine, la valigia fu vuotata di nuovo”.

Certo tale determinazione di far conoscere il messaggio del Regno ad altri era lodevole. Grazie all’eccellente spirito del popolo di Dio, veniva svolto un ottimo lavoro nel dichiarare la “buona notizia”. Infatti il primo decennio del XX secolo terminò con un notevole aumento nel numero dei veri adoratori in quasi tutto il Canada. L’espansione era evidente in tutte le province, e in alcune era davvero notevole. E un progresso simile ci fu anche nel secondo decennio del XX secolo. Ma quello fu anche un periodo di prova per la fede di quei sinceri Studenti Biblici.

VEEMENTI ATTACCHI CLERICALI

Una delle prime congregazioni del popolo di Geova stabilite in Canada fu quella di Hamilton (Ontario). Quella congregazione forte e molto attiva ebbe naturalmente la disapprovazione del clero. Non avendo alcun argomento biblico da contrapporre ai vigorosi attacchi della verità, i religiosi ricorsero alle invettive personali. Si lanciarono nel tentativo chiaramente disperato di distruggere un uomo: C. T. Russell.

Un ecclesiastico che seguì questa tattica ad Hamilton fu un ampolloso predicatore battista di nome J. J. Ross. Nel 1912 scrisse un libello osceno in cui sollevava molte false accuse contro Russell. Seguendo il consiglio del suo consulente legale, J. F. Rutherford, il fratello Russell denunciò Ross per diffamazione. Essendo il querelante, Russell assisté al processo come testimone, e si sottopose a un lungo interrogatorio durato circa cinque ore. Dopo il processo, il suo avversario battista accusò falsamente Russell di spergiuro quando gli fu chiesto se conosceva il greco. Quest’accusa di “spergiuro” fu pubblicata nel secondo libello di Ross contro Russell. In esso il religioso citava erroneamente quello che era stato detto in tribunale, riportando come segue la domanda dell’interrogante e la risposta di Russell:

D. “Conosce il greco?”

R. “Oh, sì”.

Omettendo la parola “alfabeto” da questa domanda, Ross cercò di stabilire un’esatta contraddizione con una successiva domanda e risposta:

D. “Ha familiarità con la lingua greca?”

R. “No”.

Ciò che accadde realmente risulta dal verbale ufficiale (Tribunale di primo grado della città di Hamilton, Ontario, 17 marzo 1913). Questo dimostra che C. T. Russell non commise spergiuro. L’interrogatorio (da parte di George Lynch-Staunton del Consiglio della Corona) si svolse come segue, secondo il libro I testimoni di Geova in Canada, di M. James Penton:

“Domanda: ‘Lei non professa dunque di essere edotto nella lingua latina?’

Risposta: ‘Nossignore’.

Domanda: ‘O in greco?’

Risposta: ‘Nossignore’”.

Dopo di che fu chiesto a Russell se conosceva singole lettere greche, ed egli disse: “Potrei sbagliarne alcune”. Secondo il libro appena citato, poco dopo “Lynch-Staunton fece a Russell la domanda: ‘È familiare con la lingua greca?’ La risposta di Russell fu un reciso ‘No’”.

Quindi non c’era dubbio al riguardo. C. T. Russell non aveva commesso spergiuro come Ross l’aveva falsamente accusato dopo il processo. Il caso fu poi sottoposto al gran giurì, che rifiutò di emettere un atto di accusa. Perciò la causa non fu mai dibattuta dinanzi alla Corte Suprema dell’Ontario. Secondo la consuetudine legale nell’Ontario, solo l’avvocato della corona può parlare davanti al gran giurì. Non sappiamo come era stato presentato il caso né perché fu respinto. Non venne mai emessa una sentenza in merito. Nei suoi scritti successivi, Ross considerò questo esito non risolutivo come una sua grande vittoria. Lui e altri evidentemente preferirono dimenticare che Russell non era l’uomo in causa.

IMPERTURBATI DALLE BUFFONATE DEGLI OPPOSITORI

Nonostante l’odio del clero della cristianità, il popolo di Geova rimase imperturbato. Nel 1913 tenne una serie di congressi, che ebbero molto successo. Per esempio, un migliaio furono i presenti al congresso di Victoria (Columbia Britannica) e circa 4.500 a quello di Vancouver. Questa serie di assemblee interessò i maggiori centri dell’Ovest prima di passare al raduno di una settimana a Toronto. Qui i presenti furono circa 1.200 e una metà dei delegati provenivano dagli Stati Uniti.

Oltre 200 delegati viaggiavano con C. T. Russell da un congresso all’altro. Un giornale annunciò l’arrivo del treno speciale dei congressi a Edmonton (Alberta) e aggiunse:

“Interrogato circa l’accusa di essere un predicatore ‘senza inferno’, il pastore Russell ha risposto:

“‘Non c’è ministro al mondo che predichi più di me l’inferno, ma l’inferno che predico è l’inferno della Bibbia e non l’inferno di fuoco e zolfo. L’inferno della Bibbia è un’interpretazione molto ragionevole dei termini originali greco ed ebraico — ades e sceol — che significano stato di morte, tomba’”.

A proposito della successiva assemblea di Toronto del 1913, La Torre di Guardia diceva: “Alcuni hanno assistito a questo congresso più che altro perché si rendevano conto che un cattivo spirito di calunnia e falsità per qualche ragione cercava di ostacolare un’opera religiosa. Satana e i suoi servitori sviati e accecati esagerano nei loro tentativi di nuocere alla causa del Signore. A volte il Signore storna l’ira dell’uomo a sua propria lode e a vantaggio della verità. Come per esempio nel caso di un uomo che, avendo sentito dire che il pastore Russell era l’Anticristo, è andato a vedere com’era l’Anticristo. Udendo il gioioso messaggio del Vangelo, il suo cuore è stato conquistato e ora egli si rallegra”.

Al congresso di Toronto alcuni oppositori giunsero al punto di venire nel locale con un grande striscione con scritte denigratorie fra cui spiccavano le parole “Russellismo, Aurorismo millenniale, Dottrina diabolica”. Ma la polizia li fece sgombrare. Secondo il News di Toronto (del 25 luglio 1913), durante quella settimana “le attività degli antirusselliti di Toronto” non si erano limitate a quella città, infatti il giornale diceva: “Letteratura anti-Russell è stata inviata a diversi segretari del movimento in tutto il mondo, secondo il signor Philip Sidersky di Baltimora, che fa parte della Federazione Nazionale delle Missioni del Vangelo”. Ma il News aveva un titolo che specificava che gli Studenti Biblici rimasero “imperturbati” dalle buffonate degli oppositori.

SODDISFATTA LA FAME SPIRITUALE

Uno dei presenti al congresso del 1913 a Toronto era Tassey Raycove. In Macedonia era stato il cantore della locale chiesa ortodossa. E inoltre puliva la chiesa, cosa che gli aveva dato l’opportunità di leggere la Bibbia che vi era conservata, ma che il prete non usava mai. La lettura delle Scritture suscitò in Raycove una fame di verità che continuava a tormentarlo dopo che si trasferì in Canada. Qui ebbe l’opportunità di investigare diverse religioni. Ma, una dopo l’altra, non riuscirono a soddisfarlo. Era l’anziano capo di un gruppo di battisti bulgari nel 1913 quando il fratello Russell partecipò al congresso di Toronto che gli oppositori religiosi cercarono in ogni modo d’interrompere. Il figlio di Tassey Raycove, Anthony, riferisce:

“La notizia di questa visita fu accolta con rabbia e disprezzo dai religionari babilonici di Toronto, che dicevano: ‘Domenica viene in città quel diavolo di Russell’. Mio padre fece eco a quelle parole, ma aggiunse sottovoce: ‘Andrò ad ascoltarlo lo stesso’. E quella fu la svolta della sua vita perché, per la prima volta, udì il rincorante messaggio che le pecore riconoscono come la voce del Pastore eccellente”.

Dopo aver ascoltato Russell parlare per due ore sull’anima, Raycove si procurò e lesse avidamente un volume degli Studi sulle Scritture. Quindi richiese gli altri volumi e li lesse con la stessa avidità. “La ricerca della verità era ora finalmente terminata”, dichiara suo figlio, aggiungendo: “Poi ci fu la sua drammatica rottura con Babilonia la Grande. Il ministro stava pronunciando uno dei suoi soliti sermoni sull’inferno di fuoco e zolfo quando fece l’intenzionale ma ‘fatale’ errore di citare erroneamente un versetto della Scrittura. L’anziano capo balzò in piedi, contraddisse recisamente la dichiarazione del ministro e lo rimproverò con severità per aver citato erroneamente la scrittura”. Seguì un breve ma acceso dibattito che fece aprire gli occhi a molti presenti.

INIZIA LA CARRIERA DI UN FELICE SCHIAVO DI GEOVA

Fu durante il secondo decennio del XX secolo che Thomas James Sullivan iniziò il suo fedele servizio di gioioso schiavo di Geova. Mentre lavorava a Brooklyn (New York) nel 1911, Sullivan sentì un collega dire che il pastore Russell non credeva nell’inferno. Quella dichiarazione lo colpì perché non era mai riuscito a conciliare la dottrina del tormento eterno con l’Iddio di amore. (1 Giov. 4:8) Comunque il giovane non sentì più parlare di queste cose fino al 1913.

Nel novembre di quell’anno Sullivan si trovava a Winnipeg (Manitoba) per aiutare a preparare un sistema di contabilità per una catena di alberghi costruiti dalle ferrovie. Il personale includeva una signorina che aveva sempre con sé una Bibbia, e in bella mostra nel suo ufficio c’erano sei volumi degli Studi sulle Scritture del pastore Russell. Conosceva così bene la Bibbia che anche la direzione ricorreva a lei per molte domande scritturali. Ma perché non lasciamo che T. J. Sullivan continui la storia? Alcuni anni fa egli scrisse:

“A volte dovevamo lavorare fino a mezzanotte o più tardi. Siccome i mezzi pubblici non circolavano dopo mezzanotte e lei doveva fare una lunga camminata fino a casa, mi offrivo di accompagnarla. Queste passeggiate ci davano l’opportunità di parlare ancora della Bibbia, e l’ambiente ispirava davvero. Per apprezzarlo bisogna conoscere le sconfinate praterie del Nord-ovest. La temperatura a quell’ora della notte era dai 20 ai 40 gradi sotto zero. La neve accumulata ai lati della strada era alta da un metro a un metro e mezzo. La fredda, limpida volta stellata attraversata dai bagliori dell’aurora boreale dava risalto alla maestosità e grandiosità della creazione di Dio. Parlare dei propositi di Dio in tali condizioni era per me una cosa molto solenne e sacra. Tutto il mio intimo era proteso verso l’amore e la protezione di tale meraviglioso Creatore”.

T. J. Sullivan fu davvero oggetto dell’amore e della protezione di Dio. Cominciò ad associarsi con gli Studenti Biblici a Winnipeg e fu battezzato come dedicato servitore di Geova prima della celebrazione del Pasto Serale del Signore nel 1916. Si potrebbe aggiungere che nel settembre 1918 il fratello Sullivan sposò la sorella Evelyn Finch, la prima testimone di Geova che aveva conosciuto al suo arrivo in Canada, la signorina che aveva fatto tanto per aiutarlo a conoscere i propositi di Dio.

Nel 1924 il fratello e la sorella Sullivan entrarono a far parte della famiglia Betel di Brooklyn. Entrambi vi prestarono fedelmente servizio per il resto della loro vita terrena. T. J. Sullivan fu un felice e fedele schiavo di Geova alla Betel (e poi come parte del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova) fino alla sua morte, avvenuta il 30 luglio 1974, all’età di 86 anni.

“I FISSATI TEMPI DELLE NAZIONI” SONO COMPIUTI!

L’aspettativa era grande all’inizio del tanto atteso 1914! Alcuni si aspettavano più di quello che C. T. Russell o La Torre di Guardia avevano predetto. Erano state fatte molte congetture, e se queste speranze personali non si realizzavano alcuni potevano rimanere delusi, specialmente quelli poco maturi spiritualmente. Ma quasi tutti coloro che erano maturi si rendevano conto che una cosa del genere poteva accadere. Verso la fine del 1913 un canadese pieno d’intuito scrisse alla Società:

“Benché il nostro Padre celeste ritenga opportuno mettere alla prova in vari modi la fede del suo popolo, pure sembra che durante il prossimo anno potremo subire una più dura prova della nostra fiducia in Dio e nella sua Parola.

“Mi rendo però conto che la fede dei cari fratelli e sorelle è molto forte, e ritengo che continueranno a combattere il buon combattimento della fede sino alla fine.

“Il pastore Russell, da quel che ho sempre capito, non ha mai preteso che la sua interpretazione delle profezie relative alla cronologia fosse infallibile. I suoi scritti mi hanno sempre dato questa impressione.

“Se arrivasse il 1915 senza che sia avvenuto tutto quello che molti fratelli si aspettano, non m’importerà molto. Sappiamo comunque che ‘la Tua Parola è verità’, e che neanche uno iota o una virgola passeranno senza che tutto sia adempiuto. Sappiamo inoltre che, secondo i segni dei tempi, il Giorno non è lontano.

“Quando prove ardenti si abbattono su di noi, ricordiamo le parole ispirate: ‘Non abbandonate dunque la vostra fiducia, che reca la grande ricompensa del premio’”.

Infatti, proprio nello stesso numero della Torre di Guardia che conteneva questa lettera, l’articolo principale metteva in risalto che tutto quello che doveva accadere in quanto a cambiamenti rapidi e radicali non poteva avvenire in un solo anno. Ma diceva: “Il 1914 è l’ultimo anno di quelli che la Bibbia definisce ‘Tempi dei Gentili’”. (Luca 21:24, Authorized Version) L’articolo affermava inoltre: “È al di là del potere della nostra immaginazione pensare che si compia in un solo anno tutto quello che le Scritture sembrano suggerire si dovrebbe attendere prima che sia introdotto il regno di pace”.

Alcune congregazioni erano assai numerose nel 1914. A Toronto quell’anno 204 furono i presenti alla Commemorazione. A Vancouver 195 e 105 a Winnipeg. Ma si sarebbe visto chi dipendeva da una data, per così dire, e chi serviva Geova per amore.

IL FOTODRAMMA DELLA CREAZIONE

Coloro che erano affaccendati a fare discepoli e che non si limitavano a ‘guardare l’orologio’ trovavano che quelli erano anni entusiasmanti. Fra le cose che li aiutarono a portare la “buona notizia” a molti ci fu la produzione audiovisiva che in quel tempo era ‘sulla bocca di tutti’: il “Fotodramma della Creazione”. Consisteva di diapositive e pellicole cinematografiche accompagnate da registrazioni fonografiche di discorsi e musica. Tutte le diapositive e pellicole a colori dovettero essere dipinte a mano. Il Fotodramma durava otto ore, e, in quattro puntate, portava l’uditorio dalla creazione, attraverso tutta la storia umana fino al culmine del proposito di Geova per la terra e per l’umanità alla fine del regno millenario di Gesù Cristo.

Uno spettacolo di otto ore con colonna sonora e colore nel 1914? Chi era il produttore? Uno dei “grandi” di Hollywood? No. Il Fotodramma fu prodotto dall’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici. Tutti i posti erano gratuiti e non si facevano collette. Inoltre questa produzione a colori e sonora, piena di spiegazioni bibliche, scientifiche e storiche comparve anni prima che i lungometraggi commerciali a colori e quelli con musica e dialoghi registrati fossero visibili al pubblico in genere.

La qualità della fotografia e del sonoro del Fotodramma era così buona che alcuni spettatori pensavano che C. T. Russell fosse presente in persona quando compariva sullo schermo nella scena iniziale per fare la presentazione. Com’era vivida e commovente la scena della risurrezione del figlio della vedova, miracolo compiuto da Dio per mezzo del profeta Elia! E che gioia vedere lo schiudersi di un fiore e un pulcino uscire dall’uovo! L’impiego della cronofotografia aveva reso possibili questi successi memorabili del Fotodramma.

Le congregazioni locali facevano pubblicità al Fotodramma e invitavano il pubblico. Alcuni cartelloni pubblicitari posti su edifici misuravano oltre 3 metri per 4. Il risultato fu sorprendente. Una settimana dopo l’altra i teatri erano gremiti.

Ad Hamilton il Fotodramma fu presentato per tre settimane nel teatro dell’opera, e a Toronto nel maggiore teatro della città. Mentre le folle uscivano da una di queste proiezioni, udirono per la prima volta la sconcertante notizia che in Europa era stata dichiarata la guerra. Questo deve aver impresso in modo indelebile nella mente di alcuni i punti trattati nella rappresentazione che avevano appena vista e udita. In quel tempo, a Toronto, il Fotodramma fu presentato anche nella Prigione Centrale (trasferita poi a Kingston).

Uno dei metodi impiegati per assicurarsi che quante più persone possibile vedessero il Fotodramma fu quello di invitare le scolaresche. Per esempio, nel 1914 ad Halifax (Nuova Scozia) gli allievi poterono uscire di scuola apposta. Lo stesso avvenne a Victoria (Columbia Britannica) e diverse scolaresche lo videro. Charles W. Forbes, allora quattordicenne, vide in tal modo il Fotodramma e in seguito diventò uno Studente Biblico. Non dimenticò mai quello che vide, e ci riferisce: “Poiché il teatro era gremito, dovetti rimanere in piedi insieme ad altri. Ma l’opera del grande Creatore, visibile nell’immensa cupola stellata dei cieli, valeva ben la pena di essere vista ed era una prova di quello che l’Iddio onnipotente aveva fatto”.

Si cercò di presentare il Fotodramma anche ai polacchi e agli ucraini del Canada. Ci furono rappresentazioni nei centri maggiori come Toronto e Winnipeg, e anche in altre località dell’Ovest. Si fecero traduzioni del testo e delle registrazioni in polacco e in ucraino.

La bellezza e la dignità del Fotodramma erano tali che ancora oggi, più di 60 anni dopo, alcuni ne ricordano le scene e il messaggio e anche i luoghi in cui fu proiettato. Per alcuni questa produzione culturale ha speciale significato. Per esempio, Della Smart, una cristadelfiana, era turbata dal corso degli avvenimenti mondiali e da alcuni insegnamenti della sua religione. Aveva pregato sinceramente Dio di aiutarla a trovare il suo popolo, per poter chiarire queste cose nella sua mente. Alcuni giorni dopo vide la pubblicità del Fotodramma a Toronto. Assisté alla prima sessione e si rese conto che le sue preghiere erano state esaudite. Questo avvenne nel 1916. Ora, ultranovantenne, la sorella Smart continua a servire Geova come meglio può.

MA NON TUTTI ERANO CONTENTI

Quasi ovunque ci fu ottima cooperazione da parte di funzionari e altri, alcuni teatri venivano persino offerti gratis per le rappresentazioni del Fotodramma. Ma in altri casi ci fu opposizione. Per esempio, a Toronto degli ecclesiastici fecero prediche contro il Fotodramma e cercarono di indurre direttori di teatri ad annullare i contratti. Comunque ciò servì solo a fare pubblicità.

Verso il 1917 si doveva proiettare il Fotodramma a Guelph (Ontario). Quello che accadde lì è tipico degli sforzi fatti per impedirne la rappresentazione e dimostra chi lavorava dietro le quinte. George Humphries, morto nel 1974, era uno Studente Biblico molto conosciuto che lavorava per il giornale locale, il Mercury di Guelph. Anni dopo, ecco come raccontò la storia che ricordava bene:

“La prima domenica la rappresentazione andò bene. Ci fu una buona affluenza. Lunedì sera, durante la riunione del consiglio comunale, si cercò di presentare la seguente risoluzione: ‘Si delibera che la domenica non è permesso proiettare pellicole cinematografiche’. Naturalmente l’obiettivo era il Fotodramma. Poi un assessore osservò: ‘Signori, dobbiamo stare attenti. Supponiamo che tali pellicole siano necessarie per scopi bellici’. Perciò la risoluzione venne cambiata: ‘Si delibera che la domenica non è permesso proiettare pellicole cinematografiche, tranne che per scopi bellici’.

“Era evidente che dovevamo mettere in chiaro la faccenda. L’operatore e io disponemmo di andare a parlare col sindaco nel suo ufficio. In questo Geova ci diede la vittoria. Due cose notevoli erano a mio favore. Il sindaco e il mio principale, J. I. McIntosh, direttore del Mercury di Guelph, erano ai ferri corti. McIntosh mi disse: ‘George, raccogli tutti i fatti e li stamperemo’. A dir poco, ero entusiasta. Il direttore del teatro, un cattolico, mi mostrò il codice delle leggi relative alla proiezione di pellicole cinematografiche la domenica. ‘Quando parli col sindaco’, disse, ‘mostragli questa pagina dove la legge dice che siccome avete la licenza provinciale per proiettare tali pellicole la domenica, chiunque, in comune o altrove, interferisca con la vostra proiezione la domenica sarà passibile di una multa di 700 dollari’. Con queste due armi ci presentammo all’ufficio del sindaco. Fummo introdotti e, una volta seduti, il sindaco mi guardò in faccia e disse: ‘Sono contro di voi e userò ogni mezzo, legale o meno, per impedirvi di proiettare queste pellicole’. . . .

“Per prima cosa gli mostrai il codice delle leggi. ‘Chi ve l’ha dato?’ chiese. ‘Il direttore del teatro’, risposi. Allora suonò per far venire il segretario comunale. Quando questi comparve, il sindaco lo informò dell’accaduto, quindi gli disse: ‘Cosa possiamo fargli per questo?’ Il segretario comunale si grattò la testa e osservò: ‘Potremmo aumentargli la tassa per la licenza’. Questo non sembrò soddisfare il sindaco, che fissandomi chiese: ‘Lei lavora per il Mercury?’ Con in viso l’espressione più compiaciuta risposi: ‘Sì’. Sembrava che avesse ricevuto una bastonata e aggiunse: ‘Non ho autorità di fermarvi né di dirvi andate avanti’. Detto questo uscì.

“Mi recai alla redazione del Mercury e spiegai loro tutti i particolari. Quella sera il giornale pubblicò la notizia in prima pagina . . . Era quasi una colonna e il titolo diceva che il Fotodramma non si poteva fermare. La domenica dopo c’era una fila in attesa che le porte si aprissero. Il teatro fu gremito per il resto dello spettacolo, inclusa l’adunanza pubblica alla fine. Si sentiva la gente dire: ‘Perché il clero è contrario?’”

CRESCENTE OPPOSIZIONE CLERICALE

Il clero ostacolava la nostra opera in ogni modo possibile. Per esempio, sentite cosa accadde nel 1914 allo Studente Biblico Charles Matthews. Egli si era dato da fare in diverse località del New Brunswick dicendo che nel 1914 sarebbe scoppiata la guerra e alcuni dicevano che si doveva metterlo in manicomio. Ma quando quell’anno scoppiò la guerra, dissero: “Charlie aveva proprio ragione. Ecco qua. Pensavamo che il mondo fosse troppo civile per una cosa del genere”.

Ma la reazione clericale fu diversa. Si doveva fare qualcosa per sventare l’influenza che Matthews poteva avere ora fra la gente. Quindi il “reverendo” R. M. Bynon dispose di tenere una conferenza nella chiesa riformata di Berry Mills (New Brunswick). Lo scopo? “Smascherare il russellismo”. L’ecclesiastico portò con sé un missionario per dargli man forte. Matthews ricevette un invito in casa propria. Durante la funzione l’ecclesiastico e il suo compagno parlarono contro Russell e le “sue” dottrine. Uno di loro sfidò chiunque a confutare quello che dicevano. Ma quando Matthews cercò di prendere la parola, non lo lasciarono parlare. Finalmente uno dei ministri fece una pausa per dire “Amen!” Immediatamente un diacono rispose: “Sì, amen! Ora parli Matthews!” Matthews parlò per circa mezz’ora, citando la Bibbia. Quindi ringraziò il pubblico per l’attenzione. Un ministro cercò di ribattere saltando in piedi e gridando: “Quest’uomo non è convertito. È pagano!” Al che però la folla si alzò e uscì.

A volte c’era disonestà vera e propria da parte di qualche ecclesiastico. Per esempio, a Winnipeg James Kelly aveva letto un volume degli Studi sulle Scritture. Ecco cosa accadde poco dopo, secondo le parole di sua figlia, che aveva sposato Frank Wainwright:

“Domenica, papà, mamma e noi sei ci avviammo per assistere alla funzione pasquale nella chiesa metodista. Non ho mai dimenticato quella predica, pronunciata da [un ecclesiastico di nome] Salton, perché mi sembrava davvero meravigliosa. Ero quindi sorpresa che mio padre continuasse ad aggrottare le ciglia e a dare gomitate alla mamma dicendo più volte: ‘Ricorda quel punto’, o ‘Non dimenticare quello che dice’. Verso la fine di quell’interessante sermone mi chiedevo perché il dottor Salton dovesse rovinare il suo discorso invitando con veemenza la congregazione a non aver nulla a che fare con gli ‘Studenti Biblici’, specialmente con la loro letteratura [e accusando falsamente] il loro capo, il pastore Charles Taze Russell, di essere adultero e idolatra. . . .

“Durante la lunga passeggiata fino a casa, sentii papà dire alla mamma di non pensare a preparare il pranzo ma di mettersi a sedere e leggere almeno un certo capitolo del libro ‘La battaglia di Armaghedon’. Mi chiedevo perché la mamma fosse così turbata mentre leggeva. Alla fine esclamò: “Ma, Jim! . . . il dottor Salton ha citato parola per parola questo capitolo, e senza dubbio altre parti del libro’. Allora papà le disse di vedere in copertina il nome dell’autore. Era Charles Taze Russell!”

L’ipocrisia degli ecclesiastici nei loro attacchi contro Russell serviva solo ad aprire gli occhi di coloro che amavano la giustizia. A partire dalla domenica seguente la famiglia Kelly andò alle adunanze degli Studenti Biblici.

L’ISTERISMO DELLA GUERRA

Con l’inizio della guerra, il clero ebbe una nuova arma contro gli Studenti Biblici. L’ostilità di alcuni capi religiosi invidiosi e il loro desiderio di intralciare l’aumento di quei cristiani si poteva mascherare dietro il patriottismo. Questi oppositori approfittavano dell’isterismo della guerra per tacciare falsamente i cristiani neutrali di essere un pericolo per la sicurezza dello stato. Questo significava che gli ecclesiastici stessi dovevano sostenere la guerra, anche se ciò li metteva contro altri ecclesiastici loro fratelli in altre nazioni. Questa contraddizione e il loro disconoscimento del “Principe della pace” non sembrava turbarli. (Isa. 9:6, 7) Ecco un esempio del punto di vista clericale, come ricorda la moglie di Frank Wainwright:

“Ricordo che uno degli ecclesiastici più arditi fece scrivere sui giornali: ‘Chiunque muore nelle trincee al fronte ha un passaporto che gli dà accesso al cielo, e Dio stesso non potrebbe impedirglielo’”.

La responsabilità del clero nel favorire la guerra era evidente ad alcuni. Nel 1924 il Telegram di Toronto riferiva:

“Due giovani studenti del Collegio Universitario, R. V. Ferguson e W. S. McKaw, si sono presentati all’Associazione generale dei ministri religiosi di Toronto per esporre le vedute del gruppo universitario contrario alla guerra. Ferguson, che ha fatto quattro anni e mezzo di guerra con le Guardie Scozzesi, ha dichiarato che non aveva ancora incontrato un uomo che fosse andato in guerra per principio”.

Venivano citate le parole di Ferguson: “Cantavamo ‘Avanti, soldati cristiani’, e poi ci riempivamo di rum per poter fare quel sudicio lavoro. Migliaia di giovani erano ubriachi quando si arruolavano; altri si arruolavano per farsi vedere in uniforme; altri vi furono spinti dalla propaganda. Il pulpito era una stazione di reclutamento. La chiesa divenne partecipe del peccato organizzato. I ministri religiosi reclutavano sergenti e le cattedrali erano imbandierate”.

Indubbiamente la posizione del clero in tempo di guerra nei confronti del conflitto armato non passò inosservata. Ma che dire della posizione che assunsero rispetto all’attività dei veri cristiani?

Sembra ingenuo o sleale dire che la mira di alcuni religiosi era di mettere a tacere gli Studenti Biblici? Ebbene, consideriamo quello che scrisse dopo la prima guerra mondiale Ray H. Abrams nel suo libro Preachers Present Arms. Parlando del ruolo del clero in tempo di guerra, affermava: “È significativo che tanti ecclesiastici passassero all’offensiva nel tentativo di eliminare i russelliti. Vecchie liti e odii religiosi, che non avevano ricevuto alcuna attenzione nei tribunali in tempo di pace, ora si facevano largo in aula per l’incantesimo dell’isterismo bellico”.

Ma prima di riferire le successive azioni dei nostri oppositori religiosi, sembra opportuno rilevare che per il popolo di Geova gli anni dal 1914 al 1918 portarono altre notevoli prove.

CRISTIANI NEUTRALI DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE

I cristiani canadesi che rimasero neutrali e rifiutarono rispettosamente di partecipare alla prima guerra mondiale dovettero subire varie pene. (Isa. 2:2-4; Giov. 17:16) Per quanto fossero inoffensivi, alcuni di loro non solo furono incarcerati ma subirono un trattamento disumano destinato a infrangere la loro integrità, a rovinarli spiritualmente. Per esempio, considerate cosa accadde a Ralph Naish e Robert Clegg a Winnipeg. George Naish, che servì fedelmente Geova a Saskatoon fino alla sua morte nel 1978, raccontava:

“Un giorno [Robert Clegg] e Ralph, mio fratello carnale, furono portati nei bagni e, avendo rifiutato di nuovo di fare il soldato, furono tenuti alternativamente sotto la doccia fredda e bollente finché, dopo esser svenuti diverse, volte persero conoscenza e non si riuscì a farli rinvenire. Rimasero sul freddo pavimento di pietra per diverse ore finché la guardia notturna s’imbatté in loro durante la sua ispezione. . . . Furono trasportati all’ospedale dove rimasero per diverse settimane in condizioni molto gravi. I giornali di Winnipeg fecero non poco scalpore con l’edizione dell’indomani, ma la commissione delle informazioni pubbliche del governo di Ottawa diede l’ordine di desistere e fu detto loro che se continuavano a parlarne sarebbero stati presi certi provvedimenti secondo la legge marziale”.

Fra i canadesi che subirono maltrattamenti perché erano cristiani neutrali, oltre a Robert Clegg e Ralph Naish, ci furono Frank Wainwright, Claude Brown, Lloyd Stewart, David Cook, Edward Ryan e John Gillespie. A suo tempo furono inviati in Inghilterra dove finirono nell’infame prigione di Wandsworth.

La vita in quella prigione era dura, e i cristiani neutrali che vi furono detenuti subirono molti maltrattamenti e prove della loro fede. Per esempio, Frank Wainwright ricorda: “Una volta, a causa del nostro rifiuto di partecipare alle esercitazioni militari, alcuni di noi furono portati in una parte isolata del cortile della prigione. C’erano allineati alcuni uomini in uniforme con verghe in mano. Uno per uno ci fu ordinato di percorrere di corsa tutto il cortile. Se l’andatura era troppo lenta, venivamo afferrati e trascinati per tutta la distanza e sferzati sul dorso e sulle gambe dagli uomini con le verghe. Poi ci riaccompagnarono nelle nostre celle. Le nostre preghiere a Geova perché ci desse la forza di resistere a tali percosse devono essere state esaudite, infatti non accadde più nulla del genere”.

Claude Brown era l’unico negro di questo gruppo di cristiani, e “subì un trattamento particolarmente duro da parte delle guardie e dei soldati”, riferisce il fratello Wainwright, aggiungendo: “Una volta a Wandsworth quando fu minacciato ripetendogli gli slogan della prigione: ‘Vi piegheremo o vi spezzeremo’ e ‘Noi domiamo leoni’, Brown rispose: ‘Ma vede, sergente, noi non siamo leoni. Siamo le pecorelle del Signore!’ . . . Dopo esser stato rimesso in libertà [il fratello Brown] continuò il suo fedele servizio. Nel 1923 venne invitato dalla Watch Tower Society a prestare servizio nell’Africa Occidentale per aiutarvi Brown ‘della Bibbia’ e sua moglie”.

L’AIUTO E LA BENEDIZIONE DI GEOVA SONO EVIDENTI

Certo Geova sostiene il suo popolo quando soffre per la giustizia, e la fedeltà è riccamente benedetta. (Matt. 5:10; Filip. 4:13) A volte anche persecutori crudeli alla fine cambiano idea. E la fedele testimonianza spesso dà buoni risultati. Consideriamo al riguardo l’esperienza di George Naish, che disse:

“Il giorno dopo [l’arresto] fui condotto davanti all’ufficiale dell’esercito che aveva il comando della prigione e, dopo molti sforzi per farmi tradire altri e specialmente la famiglia presso cui vivevo, egli mise un orologio sul tavolo e mi informò che avevo tre minuti per rispondere a una ventina di domande, altrimenti sarei stato ‘portato giù al numero sei e fatto fuori’. Mi fu assicurato che questo era il trattamento riservato ai ‘vigliacchi che non combattevano per il re e per la patria’. Poiché la schermaglia verbale non ottenne risultati, gridò con tutto il fiato che aveva: ‘Sergente delle guardie!’ Il sergente arrivò di corsa con due soldati semplici. Al che l’ufficiale, un maggiore, gridò a perdifiato: ‘Portate questo porco vigliacco giù al numero sei e fucilatelo!’ Non essendo mai stato fucilato prima, ero a dir poco turbato. Ma pregai Dio d’aiutarmi. Fui spinto in malomodo nello scantinato e, giunto al ‘N° 6’, la porta fu spalancata e fui scaraventato dentro con un tremendo calcio per di dietro. Non mi fucilarono, anche se nei mesi successivi a volte desiderai che l’avessero fatto. . . .

“Dopo un periodo in questa prigione fui trasferito al campo militare, allora attendato alla Fiera Campionaria, e così ci fu un cambiamento sia di scena che d’azione. Mi trovavo in mezzo alle lunghe file di tende, davanti all’intendenza quando un giovane ufficiale alto seguito da due soldati si avvicinò a passo svelto. Avevo sentito abbastanza della loro conversazione per sapere che parlavano di me. Fermatosi davanti a me, l’ufficiale mi ordinò più volte di mettermi sull’attenti e, quando non lo feci, mi sferrò un pugno da campione sotto il mento, facendomi cadere fra i tiranti dell’opposta fila di tende. Siccome non riuscivo a districarmi, si lanciò su di me e cominciò a strangolarmi. Dopo alcuni istanti di intenso dolore, persi conoscenza. Il mio più vivido ricordo dell’incidente è il rapido cambiamento d’espressione sul viso dell’uomo mentre l’odio feroce lo trasformava da essere umano in una belva”.

Nonostante queste e altre difficoltà, il fratello Naish tuttavia diceva: “Era meraviglioso imparare per esperienza, giorno per giorno, che Geova davvero non ci lascia né ci abbandona mai. Molte volte avevo detto in preghiera al mio Padre celeste che avevo raggiunto la fine della mia sopportazione. Ma succedeva sempre qualche cosa che mi risollevava lo spirito e mi mostrava di nuovo che era la sua forza a sostenermi”.

Inoltre, durante questo difficile periodo George Naish ebbe molte opportunità di parlare ad altri dei propositi di Geova, rafforzando così la propria fede e spargendo del seme. “Un po’ di questo seme maturò”, egli disse, “come per esempio nel caso del sergente che ci faceva sfilare per le vie della città [Prince Albert]. Anni dopo, mentre mi trovavo in un territorio rurale a qualche chilometro da Saskatoon, visitai una casa dove trovai l’ex sergente, Roger Barker. Mi invitò cordialmente a entrare. Dopo alcune visite, lui e la moglie cominciarono ad associarsi alla congregazione di Saskatoon e accettarono la verità”.

Ricordate il maggiore che aveva chiamato George Naish “porco vigliacco”? Ebbene, il fratello Naish lo incontrò alcuni anni dopo durante un funerale a Yorkton. “Quando mi feci avanti per iniziare il discorso”, raccontava il fratello Naish, “rimanemmo entrambi stupefatti. Dopo la funzione mi chiese di andare al cimitero in macchina con lui. Immediatamente cominciò a scusarsi per il trattamento che mi aveva riservato anni prima. Non riusciva a credere che non gli serbassi rancore. Seguì una cordialissima conversazione sulla verità. Questi e altri incontri mi fecero capire che, anche quando non potevamo parlare delle cose che ci stavano più a cuore, le nostre azioni facevano profonda impressione su molti durante quegli anni di prova”.

Consideriamo un altro episodio a conferma che sopportando la sofferenza si possono avere ricche benedizioni. Mentre era detenuto nello stesso luogo, George Naish ebbe l’opportunità di stare insieme al fratello Charles Matthews e di insegnare la verità a un compagno di prigionia. Il fratello Naish scriveva:

“C’erano permessi brevi periodi di conversazione prima di andare a mangiare a mezzogiorno e la sera. Naturalmente noi tre parlavamo tranquillamente di cose spirituali. Louis Batz, il detenuto di cui parlo, osservava Matthews e me con profondo interesse. In seguito disse che lo faceva senza capire il vincolo che ci univa. Lavoravo al tavolo vicino al suo e, quando si presentava l’opportunità, si avvicinava insistendo che gli dicessi ancora una volta perché ero in prigione. La mia costante risposta ‘perché non volevo andare a uccidere i miei simili’ finalmente lo colpì, facendolo scoppiare in una fragorosa risata. Mi avvicinai a lui e gli chiesi che cosa lo divertiva tanto. Egli rispose: ‘Roba da matti! Io uccido un uomo. Sono condannato a vita. Tu non uccidi nessuno. Sei condannato a vita’. . . .

“Il suo interesse era enorme. Dopo che fui rilasciato, riuscii finalmente a farlo uscire di prigione attraverso la commissione di Ottawa per la libertà su parola. Quest’uomo, che aveva scontato 16 anni di penitenziario, venne nella verità e fu leale fino alla morte, alcuni anni fa”.

Non era facile essere cristiani neutrali durante la prima guerra mondiale. Né fu cosa da poco sopportare il trattamento duro, a volte brutale, per amore della giustizia. Nondimeno la perseveranza in queste prove portò ottimi risultati. Fu data testimonianza, ne furono colpiti perfino alcuni persecutori, e ci furono quelli che abbracciarono il vero cristianesimo perché avevano osservato la neutralità dei proclamatori del Regno. (1 Piet. 3:13-15) Nonostante le sofferenze, il popolo di Geova ebbe senz’altro il suo aiuto e la sua benedizione durante quei difficili anni di guerra.

PAROSSISMO DELL’OPPOSIZIONE

Naturalmente non tutti i cristiani canadesi di quel tempo furono imprigionati. Ma furono tutti messi alla prova, e certo ebbero dei nemici: gli oppositori religiosi decisi a mettere a tacere gli Studenti Biblici. Per i veri cristiani il periodo dal 1914 al 1918 fu un tempo di sofferenza a motivo della coscienza. Era un crescendo, man mano che la guerra richiedeva sempre più uomini, e specialmente dopo la pubblicazione del “Mistero compiuto”, il settimo e ultimo volume degli Studi sulle Scritture. Evidentemente alcuni ecclesiastici furono scottati da certe espressioni sulla guerra, forse a causa della loro posizione imbarazzante durante la guerra. Ci fu una delle più crudeli e, a quanto pare, organizzate campagne per colpire gli Studenti Biblici in tutta l’America settentrionale, e ciò ebbe inizio in Canada.

Abbiamo esagerato? Niente affatto. Notate cosa scriveva il dottor Abrams nel suo libro Preachers Present Arms: “Un’analisi dell’intero caso porta alla conclusione che le chiese e il clero erano all’origine del movimento per annientare i russelliti. In Canada, nel febbraio 1918, i ministri religiosi cominciarono una campagna sistematica contro di loro e le loro pubblicazioni, specialmente Il mistero compiuto. Secondo il Tribune di Winnipeg, l’attenzione del Procuratore Generale era stata richiamata sui russelliti e la soppressione del loro libro si riteneva fosse provocata direttamente dalle ‘proteste del clero’”.

Nel gennaio 1918 eminenti ecclesiastici canadesi firmarono una petizione che chiedeva alle autorità civili di sopprimere le pubblicazioni dell’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici. Che gli oppositori non fossero pochi è evidente dal fatto che la petizione ebbe ben 600 firmatari. Molte delle pubblicazioni citate erano in circolazione da oltre trent’anni! Ovviamente non era vero patriottismo che spinse quegli ecclesiastici ad agire contro gli Studenti Biblici.

Che la pressione clericale inducesse il governo canadese a vietare “Il mistero compiuto” è evidente dalle seguenti osservazioni pubblicate in seguito dal Tribune di Winnipeg: “Le pubblicazioni vietate si presume contengano dichiarazioni sediziose e contro la guerra. Alcune settimane fa dal pulpito il rev. Charles G. Patterson, pastore della chiesa di S. Stefano, ha denunciato brani di uno dei recenti numeri del ‘Mensile degli Studenti Biblici’. In seguito il procuratore generale Johnson chiese al rev. Patterson una copia della pubblicazione. L’ordine del censore si ritiene ne sia il diretto risultato”.

Le registrazioni ufficiali del governo canadese, aperte in anni recenti al pubblico, rivelano chiaramente che il clero istigò senz’altro l’azione compiuta nel 1918 contro i veri cristiani in questo paese. Quando fu suggerito che ne era responsabile il clero, ciò fu negato. Eppure, proprio allo stesso tempo, il capo censore, colonnello Ernest Chambers aveva nel suo archivio una lettera del “reverendo” A. E. Cooke, ministro della Prima Chiesa Congregazionale di Vancouver (Columbia Britannica), che aveva scritto al censore quanto segue:

“Sono stato incaricato dall’Associazione generale dei ministri di culto di Vancouver di portare alla sua attenzione una questione che ci sembra di notevole importanza pubblica in questo momento. Come sa i seguaci del defunto ‘pastore’ Russell . . . si chiamano ‘Studenti Biblici Internazionali’. . .

“Non sarebbe anche bene proibire la letteratura propagandistica di questo ente che viene pubblicata negli Stati Uniti e inviata in Canada per essere distribuita da costoro?”

Il capo censore, colonnello Chambers, rispose. Nella sua lettera “riservata” diceva al reverendo Cooke:

“Reverendo e caro Signore, . . . la sua lettera che fa riferimento alle opinioni di un ente influente come l’Associazione generale dei ministri di culto di Vancouver, si è dimostrata molto utile per assicurare un’azione in quest’importantissima questione. . . .

“Ritengo che gli aspri attacchi di queste pubblicazioni contro le Chiese di tutte le denominazioni, senza distinzione, sono notevoli, anche se le dichiarazioni contenute in questi attacchi non si possono considerare ‘reprensibili dal punto di vista militare’”.

Questi documenti riservati del passato, ora a disposizione del pubblico, dimostrano che il clero realmente provocò l’azione del 1918 contro il popolo di Geova. A quei fedeli cristiani venne negata ogni libertà perché, come Gesù Cristo, avevano osato parlare intrepidamente della Parola di Dio, smascherando l’ipocrisia del clero. — Matt. 23:1-39.

Il fatto più interessante è che l’interdizione canadese avvenne il 12 febbraio 1918, e che negli Stati Uniti l’azione ufficiale contro “Il mistero compiuto” fu presa il 14 marzo dello stesso anno. L’azione negli Stati Uniti fu pure presa in seguito alle proteste del clero.

AVANTI CON FEDE

L’organizzazione degli Studenti Biblici come pure il “Mistero compiuto” e il “Mensile degli Studenti Biblici” furono messi al bando. Notevoli in quel periodo furono la fede e la determinazione del popolo di Geova, convinto com’era di non aver fatto nulla di male e che il bando era dovuto esclusivamente all’interferenza clericale. Alcuni si alzavano alle 6 o stavano su fino a notte inoltrata per distribuire volantini.

Di fronte al bando ingiusto i cristiani canadesi si dimostrarono “cauti come serpenti e innocenti come colombe”. (Matt. 10:16) Per esempio: Janet MacDonald vide l’annuncio sul giornale: “Il possessore di qualsiasi libro proibito è passibile di multa non superiore a 5.000 dollari e cinque anni di prigione”. Ma questo avrebbe intimidito il popolo di Dio? Niente affatto! La sorella MacDonald scriveva: “Udito questo portammo la nostra riserva di libri nel pollaio. Avvolgemmo i libri con giornali perché non si sporcassero, poi li nascondemmo sotto le assi inchiodate. Il giorno dopo venne il poliziotto municipale e chiese a mio padre se avevamo in casa delle copie di questo libro. La risposta fu: ‘No’”. Sicuro! I libri erano nel pollaio.

Era iniziata in Canada la lotta per la pura adorazione. “Avevamo pronta una scorta del ‘Mistero compiuto’ per una rapida e ampia distribuzione, prevedendo l’opposizione”, scriveva T. J. Sullivan, aggiungendo: “Quando il bando divenne legge, i fratelli negli Stati Uniti e in Canada diffusero una petizione perché il governo togliesse le restrizioni imposte al libro, e tutti potessero procurarsi questo manuale biblico senza interferenza e molestia”. Mentre distribuivano la petizione a Port Arthur (Ontario), Sullivan e un altro fratello ebbero una buona accoglienza da parte della popolazione in generale. Ma ci furono delle ripercussioni. Il fratello Sullivan scriveva:

“La polizia ottenne un mandato di perquisizione, perquisì la nostra camera [d’albergo], e trovò le nostre copie personali del ‘Mistero compiuto’. Quella notte la passammo in prigione ma l’indomani fummo rilasciati. Con tutta probabilità l’arresto e la pubblicità ebbero più effetto sulla popolazione della distribuzione della petizione. Il giornale pubblicò in prima pagina la notizia del nostro arresto . . . La polizia confiscò le 500 o 600 copie del ‘Mistero compiuto’ inviate nella zona per la distribuzione. Ma quella sera, mentre la pubblicità sul giornale era al massimo, i poliziotti di Port Arthur portarono a casa copie del ‘Mistero compiuto’ per sé e per i loro amici, così che l’intero quantitativo fu distribuito per noi!”

Molte case private in varie località vennero perquisite per cercare e distruggere la letteratura della Torre di Guardia, inclusa quella trovata in librerie personali. Furono confiscate perfino Bibbie! Per esempio, non appena giunse a Winnipeg la notizia dell’arresto di T. J. Sullivan e del suo compagno, ecco cosa accadde, come riferiva Sullivan alcuni anni dopo: “I militari inviarono un camion di soldati, che fecero irruzione nelle case dove stavamo, in cerca della letteratura al bando. I militari potevano arrestarci, perquisire la nostra proprietà e confiscare i nostri beni, ma non potevano processarci. Eravamo civili e la corte civile insisteva che dovevano esser loro a processarci. Le autorità civili, almeno a Winnipeg, erano disgustate della prepotenza con cui i militari facevano irruzione nelle case e distruggevano la proprietà dei cristiani. Quando i militari perquisivano una casa la mettevano realmente sottosopra. Prendevano carbone, farina, zucchero e altre cose, mischiavano tutto insieme rendendolo praticamente inutilizzabile. Questo dispiacque molto alle autorità civili, e in alcuni casi mostrarono la loro preoccupazione essendo più benevoli che potevano nel considerare i nostri casi”.

In un sorprendente numero di casi, individui amichevoli capirono l’ingiustizia del bando e divennero amici del popolo di Dio. Sapevano che gli Studenti Biblici erano inoffensivi ed erano buoni cittadini, pur avendo convinzioni diverse. In una località, un commissario di polizia avvertì uno dei suoi uomini (uno Studente Biblico) che era meglio prendesse un giorno di permesso perché la polizia quel pomeriggio si sarebbe data da fare per perquisire la Sala dell’I.O.O.F. dove si riunivano gli Studenti Biblici. L’obiettivo era confiscare la letteratura trovatavi. Così i fratelli ebbero il tempo di trasferire la letteratura. Durante la perquisizione venne trovato fra l’altro un elenco dei “servitori”, cioè di quelli che avevano incarichi di responsabilità. Certo di aver fatto una grande scoperta, il poliziotto che aveva trovato l’elenco si affrettò a mostrarlo all’ufficiale che comandava la perquisizione. Ma questi, non conoscendo la terminologia biblica, dopo aver pronunciato qualche bestemmia, disse all’agente: “Non vogliamo i loro servitori. Vogliamo i capi!”

Un’altra volta, Roberta Davies dice che durante una perquisizione domiciliare un ispettore di polizia chiese a una giovane donna: “Questi libri sono suoi?” “Sì”, fu la verace risposta. Egli ordinò: “Li metta via, signorina, prima che io li veda”. In seguito lasciò la polizia e disse a uno Studente Biblico che non se la sentiva di fare “quel sudicio lavoro”. Non fu l’unico poliziotto che la pensasse così.

Nei loro sforzi di trovare la nostra letteratura, era risaputo che funzionari del governo intercettavano la corrispondenza privata di umili cristiani. Nonostante ciò e le perquisizioni di molte case, la maggior parte delle pubblicazioni non fu mai trovata dalle autorità. La letteratura era tenuta al sicuro in fienili, scantinati e altrove.

In un caso classico nell’Ovest, la polizia locale tagliò materassi, strappò la passatoia dalle scale, sventrò un organo e persino setacciò la farina, per cercare copie del “Mistero compiuto”. Ma non ne trovò neanche una. A loro insaputa, però, c’era una copia del libro fissata da cinghie sotto lo sgabello stesso su cui si era seduto l’ufficiale che dirigeva gli uomini durante la perquisizione!

Quando le autorità trovavano la nostra letteratura, spesso il possessore riceveva una forte multa o era messo in prigione. Ma sentite cosa accadde a 10 Studenti Biblici della zona di Vancouver. Nella biblioteca del carcere videro proprio quei libri per il cui possesso stavano scontando tre mesi di prigione!

PROBLEMI INTERNI

Oltre a soffrire per la neutralità cristiana e poi sotto il bando, gli Studenti Biblici canadesi dovettero sostenere altre difficoltà durante la prima guerra mondiale. Ci furono problemi in seno all’organizzazione. Ma per considerare questi avvenimenti dobbiamo tornare un po’ indietro nel tempo.

C. T. Russell era già sofferente prima dell’autunno del 1916. Ma continuò il suo lavoro e tenne le conferenze previste. Il grande spirito con cui serviva i compagni di fede portò ancora una volta Russell in Canada nel marzo 1916. Questo fu il suo itinerario: Toronto (11 marzo), Peterborough e Lindsay (12 marzo), Midland (13 marzo), North Bay (14 marzo), New Liskeard (15 marzo), Bracebridge e Barrie (16 marzo), Guelph (17 marzo), Brantford e Hamilton (19 marzo) e Niagara Falls (20 marzo). Che programma davvero estenuante!

La sua salute ne risentì. Alla riunione di Toronto, Russell dovette pronunciare i suoi discorsi seduto. In seguito la sua salute declinò rapidamente. La morte sopraggiunse il 31 ottobre 1916.

Questo avvenimento provocò dolore, delusione e incertezza circa il futuro. L’opera sarebbe continuata? Russell era stato certo dell’idea che una grande opera attendeva i veri cristiani. Durante un dibattito a Vancouver nel 1915 aveva detto: “C’è una grande opera da fare, e ci vorranno migliaia di fratelli e milioni di dollari per compierla. Dove li troveremo non lo so, ma il Signore sa quello che fa”.

“Una grande opera da fare”! Migliaia di fratelli! Che emozione, quasi per tutti. Alcuni, però, cominciarono a mostrare uno spirito d’opposizione alle direttive di Brooklyn per compiere l’opera di cui Russell stesso aveva parlato. Certuni cominciarono a pensare di sostituirsi a Joseph F. Rutherford, che era stato debitamente eletto al posto di Russell. Non solo tale spirito di ribellione si manifestava in alcuni che avevano goduto ottimi privilegi nella sede centrale della Società a Brooklyn, ma anche in Canada c’era qualcuno che aveva idee del genere. Questo, e l’arresto di Rutherford e dei suoi collaboratori avvenuto nel 1918 dietro false accuse, era tutto quello che i sinceri potevano sopportare. Tutto sembrava crollare. Furono tempi di prova per tutti!

A Toronto una trentina di persone si allontanarono dalla congregazione e formarono un gruppo a parte. Cercarono, scrivendo lettere e con altri metodi, di trovare seguito. Ma quest’attività si esaurì in un paio d’anni. Anche a Montreal alcuni si allontanarono. Le regioni di Vancouver e Victoria risentirono molto del dissenso che continuò fino all’inizio degli anni venti. L’ex pellegrino Charles Heard diede origine a un movimento che influì sulle classi in tutto il Canada occidentale, e molte congregazioni furono dimezzate. Alcuni dissidenti formarono i propri gruppi locali che attaccavano apertamente la Watch Tower Society, accusandola falsamente di esser stata abbandonata da Geova.

Tutta questa tensione interna turbò molti. Alla fine però fu chiaro che gli indegni venivano separati dai fedeli. (1 Giov. 2:19) Ci volevano uomini e donne con vera fede e coraggio per compiere la grande opera futura di predicazione e insegnamento.

UNA FILIALE PER IL CANADA

Ma in quegli anni non ci furono solo ‘cattive notizie’. C’era molto di cui rallegrarsi. Il progresso dell’opera di predicazione del Regno suggerì di aprire una filiale della Watch Tower Society a Winnipeg il 1° gennaio 1918. Walter F. Salter fu nominato direttore della filiale, e quattro altri furono invitati a far parte del personale.

Nel 1920 la filiale fu trasferita a Toronto, dove dapprima era situata in locali abbastanza ampi al 270 di Dundas Street West. L’altra parte dell’edificio ospitava un’officina che riparava cappotte di automobili. (Le macchine in quel tempo non avevano un tetto di metallo). Davanti c’era sufficiente spazio per l’ufficio, e il retro serviva per le spedizioni. In seguito furono acquistate due piccole macchine da stampa per pubblicare volantini e un opuscolo sull’inferno. In quell’epoca, coloro che vi lavoravano non erano alloggiati nella filiale, ma presso altri Studenti Biblici, o in camere ammobiliate, e provvedevano ai propri pasti. Facevano parte del personale W. F. Salter, Frank Wainwright, Charles Cutforth, Julia Loeb, Winnifred McCombe ed Edna VanAlstyne.

TOLTO IL BANDO!

Ad accrescere la gioia dei fratelli ci fu la fine dell’ingiusto bando contro “Il mistero compiuto”, “Il mensile degli Studenti Biblici” e l’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici. Questo avvenne il 1° gennaio 1920, cioè parecchio tempo dopo la fine della guerra che, si pretendeva, avesse giustificato il bando.

L’interessante è che il clero canadese si oppose al ripristino della libertà di stampa e di culto dopo la guerra, come fu dimostrato da una risoluzione presa in merito. Perché non voleva veder togliere le restrizioni del tempo di guerra? Si può avere un’idea del loro modo di pensare dagli sforzi fatti per far includere l’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici in un opuscolo dell’agosto 1920 a cura del Ministero del Lavoro, che metteva in guardia contro organizzazioni ritenute sovversive. Ma il fratello Rutherford protestò presso il Ministero del Lavoro, e il pubblico venne informato della situazione con una protesta stampata che ebbe ampia distribuzione.

L’OPERA È RAVVIVATA

Che gioia quando, alla fine della guerra, fu possibile tenere di nuovo congressi! E come fu felice il popolo di Dio che il fratello Rutherford e i suoi collaboratori, essendo stati rimessi in libertà, potessero assistere ad alcune di queste assemblee! Nel 1919 ci furono congressi a Winnipeg, Calgary e Vancouver. Dodici congressi del genere furono tenuti in Canada nel 1920.

La presenza di J. F. Rutherford e di alcuni suoi collaboratori ai congressi canadesi negli anni che seguirono la loro scarcerazione, e l’assoluzione dalle false accuse mosse contro di loro, attirò un gran numero di interessati, specialmente durante la serie di assemblee tenute nel 1921 nel Canada occidentale. Il primo di questi congressi fu tenuto dal 5 al 7 agosto a Winnipeg, cioè proprio la città dove vivevano l’ecclesiastico e l’uomo politico che avevano istigato l’interdizione del “Mistero compiuto”, seguita da un’ondata di persecuzione, compreso l’arresto di Rutherford e dei suoi collaboratori. Come reagì la popolazione di Winnipeg alla visita del fratello Rutherford? Circa 6.000 persone furono presenti all’adunanza pubblica.

Il periodo postbellico vide ravvivarsi il popolo di Geova. Notevole al riguardo fu il congresso del 1919 a Cedar Point (Ohio, U.S.A.). Fu ravvivato l’entusiasmo per l’opera di evangelizzazione fra gli Studenti Biblici, in Canada come altrove. Vi fu presentata la nuova rivista L’Età d’Oro (ora chiamata Svegliatevi!) che diede incentivo all’opera in corso. Poi venne il 1922 e un altro magnifico congresso a Cedar Point. I presenti tornarono a casa decisi a dare testimonianza anche in territori lontani. Il popolo di Geova era davvero ravvivato. Avrebbe senza dubbio annunciato il Re e il Regno!

ESPANSIONE DEL SERVIZIO DEL REGNO

Questo spirito spinse i servitori di Dio a estendere la loro opera di proclamare il messaggio del Regno. Certo, erano stati molto attivi prima del 1922. Per esempio nel 1920, in un solo anno, in Canada furono distribuite oltre 65.000 copie del libro “Il mistero compiuto”. Ma ora, dopo il congresso di Cedar Point del 1922, i proclamatori del Regno erano decisi a ‘tornare nel campo’! Erano decisi a dare testimonianza, non solo nei territori locali, ma anche in regioni remote del campo canadese.

Charles V. Johnson svolse opera di colportore in tutta la zona del Peace River nell’Alberta settentrionale, proseguendo l’opera di coloro che vi avevano già dato testimonianza. Nel 1919 uno Studente Biblico di nome Nielson aveva seguito la ferrovia a nord fino al Piccolo Lago degli Schiavi. Erano oltre 700 chilometri dal confine americano, una considerevole distanza verso nord per quell’epoca! John Hamilton fece il pioniere nella regione dello Spirit River dal 1923 al 1934.

Il sistema seguito dai proclamatori del Regno di Saskatoon è descritto da George Naish: “Spesso il fine settimana si vedevano due fratelli carichi di letteratura prendere il treno per qualche località non troppo distante dove potevano svolgere l’opera di casa in casa finché riprendevano il treno per tornare a casa, quel giorno stesso o l’indomani. Se non potevamo tornare fino all’indomani, dopo aver predicato nella cittadina, la sera ci separavamo per poter predicare nelle fattorie che si potevano raggiungere a piedi, cioè distanti da 3 a 6 chilometri. Descrivevamo un semicerchio per tornare al villaggio o alla cittadina, poi riprendevamo il treno e arrivavamo a casa stanchi ma felici dei privilegi avuti”.

Avete un’idea dello zelo dei proclamatori della “buona notizia” in quell’epoca? Ebbene, considerate cosa accadde una volta che, per un errore nell’ordinazione, un piccolo gruppo ricevette oltre 2.000 volumi degli Studi sulle Scritture da distribuire. Il fratello che s’era sbagliato nel fare l’ordinazione ricorda: “Un giorno tornando a casa rimasi molto confuso . . . Il custode mi accolse chiedendomi: ‘Cosa avete potuto ordinare, ragazzi?’ ‘Qualche libro’, spiegai. La sua risposta fu: ‘Dovete aver ordinato una biblioteca pubblica’. . . . Che dovevamo fare di 288 serie di libri, per un totale di 2.016 volumi rilegati? Il mio compagno rifiutò di seguire il mio suggerimento di scrivere in merito all’ufficio della Watch Tower Society a Toronto. Insisteva che la sola soluzione era lavorare molto di più nel servizio di campo per distribuire la letteratura. L’interessante è che in meno di un anno non avevamo più neanche un volume degli Studi sulle Scritture; una bella dimostrazione dell’assiduo lavoro dei fratelli della congregazione”.

Per l’espansione del servizio del Regno, utilizzavamo veicoli d’ogni specie: biciclette, calessi e carri a quattro ruote tirati da cavalli. C’erano poi i furgoni a cavallo ricavati da vecchie automobili, che d’inverno venivano chiusi. Erano riscaldati da stufette a legna per tener caldo il passeggero, ma se si ribaltavano, si rischiava di bruciarsi. Per i calessi aperti, si scaldavano durante la notte delle pietre da mettere poi nel calesse per scaldarsi i piedi. Coperte e pelli di bufalo completavano l’equipaggiamento.

A volte i servitori di Geova percorrevano vaste zone in carovane di vecchie auto. Il predellino esterno che le vetture di quel tempo avevano sotto gli sportelli erano ideali per preparare i pasti o separare la letteratura! Per dormire portavamo con noi delle tende.

Loretta Sawyer ricorda il tempo in cui faceva la colportrice con calesse e cavallo nel Saskatchewan:

“Il territorio che mi era stato assegnato si estendeva per una sessantina di chilometri verso nord fino al fiume Saskatchewan, per una sessantina di chilometri verso ovest dove confinava con lo stesso fiume, verso sud fino alla linea ferroviaria e poi a est fino a tornare a casa. Erano circa 2.300 chilometri quadrati. . . .

“Non mi è mai mancato un posto dove passare la notte per me o il mio cavallo. Geova ha sempre provveduto. A volte si doveva pagare qualcosa, ma non abbiamo mai incontrato gente cattiva o che non volesse ospitarci. Oltre a dare da dormire a me e al mio cavallo, ci preparavano anche la colazione, e riscaldavano la pietra per scaldarmi i piedi quando mi mettevo in viaggio in quelle gelide giornate d’autunno sulla prateria”.

Fu proprio in quel tempo che una piccola classe cominciò a fare progresso a Wakaw (Saskatchewan). Questo ebbe un effetto decisivo sulla predicazione del Regno in questo paese. Wakaw divenne un luogo d’assemblea per gli Studenti Biblici, che erano sui titoli dei giornali locali, perché a volte ben 400 vi affluivano da altre zone. Emil Zarysky di Wakaw svolse una notevole attività fra i suoi compatrioti ucraini della provincia. Per qualche tempo prestò servizio come colportore e anche come pellegrino. Nel 1926 ci furono a Wakaw 104 presenti alla Commemorazione e il progresso fu rapido. Almeno 44 pionieri e missionari sono usciti da quella piccola congregazione. Una quindicina sono ancora in servizio continuo, fra cui Joseph Lubeck e Olga Campbell (entrambi ora alla Betel di Brooklyn), come pure Victoria Siemens e Helen Held.

PRONTI PER L’ESPANSIONE

Nel 1922 e 1923 l’attività di predicazione del Regno era in piena espansione in Canada. Nel 1922 c’erano stati 2.335 presenti alla Commemorazione. L’inizio degli anni venti vide un grande progresso cristiano in questo paese. E il popolo di Geova guardava al futuro con ottimismo, infatti La Torre di Guardia del 15 dicembre 1923 affermava: “I nostri nuovi locali sono ben illuminati, comodi, spaziosi. Abbiamo circa 520 metri quadrati di superficie, sufficienti per i nostri bisogni attuali e per l’espansione futura”.

“Nuovi locali”? Sì, avevamo una sede migliore per la filiale della Società, ma solo in seguito il personale sarebbe stato alloggiato sul posto. Comunque i locali più spaziosi permisero di ampliare la stamperia. Ora la proclamazione del Regno si poteva compiere in Canada con più vigore che mai nel passato.

PROCLAMAZIONE DEL REGNO NEL QUEBEC

Nel 1923, Alexander Deachman e Peter Allan Robertson furono inviati nel Quebec come colportori speciali. Ecco un rapporto del servizio nel Quebec in quell’anno:

“La media di libri [distribuiti] per settimana non è diminuita sostanzialmente, e attualmente riusciamo a conversare su argomenti semplici e farci capire dalla gente. La sera della domenica 10 giugno, abbiamo proiettato il ‘Fotodramma’ nella Sala Leboeuf di Valleyfield. La sala era gremita di francesi e inglesi e di conseguenza abbiamo [distribuito] venticinque libri. Il signore che ci alloggiava ha voluto che proiettassimo il ‘Dramma’ a casa sua; e l’abbiamo fatto il 13 giugno. Erano presenti diciassette adulti, tutti cattolici francesi. Il pastore inglese voleva proiettare le nostre diapositive in chiesa il 18 giugno, ma non è stato possibile rimanere a Valleyfield fino alla domenica. . . . I pastori protestanti ci hanno accolto molto cordialmente . . . non hanno mai fatto obiezione ed entrambi hanno alcuni libri del fratello Russell. Nella nostra pensione una ragazzina ci ha detto che non sarebbe più andata in chiesa: noi eravamo molto più gentili dei preti. Tutto indica un risveglio. Il Re ha preparato la via al suo messaggio; non resta che trovare i lavoratori per portare la lieta novella”.

Fra coloro che ebbero il privilegio di predicare nel Quebec in quegli anni c’era Janet MacDonald (prima però che sposasse lo Studente Biblico Howard MacDonald nel 1928). Janet cominciò a proclamare la “buona notizia” a Montreal nel 1924. A quel tempo partecipò alla distribuzione di una risoluzione che era stata appena adottata al congresso di Columbus (Ohio, U.S A.). La risoluzione in forma di volantino era intitolata “Atto d’accusa contro il clero”, e smascherava la natura mortifera della falsa religione. La sorella MacDonald in seguito raccontò:

“Seguendo l’itinerario stabilito dalla Società, ci recammo in molte cittadine come Granby, Magog, Asbestos e altre località dell’Est. Per evitare l’opposizione, cominciavamo a distribuire i volantini di casa in casa alle 3 del mattino, e verso le 7 o le 8, quando la città si animava, il nostro lavoro era finito. Diverse volte fummo arrestati dalla polizia, che cercava di spaventarci affinché ce ne andassimo. Per esempio, a Magog ci deferirono alla corte. Non venne formulata nessuna accusa contro di noi, ma per essere rimessi in libertà dovevamo pagare 15 dollari. Spiegammo che non avevamo 15 dollari, perciò scesero a 10. Spiegammo che non avevamo 10 dollari, così scesero a 5. Spiegammo che non avevamo 5 dollari, e allora ci lasciarono andare.

“A Coaticook, nel maggio 1925, incontrammo difficoltà più serie. Una turba capeggiata dal capo dei Cavalieri di Colombo ci circondò cercando di costringerci a salire su un camion. Raggiungemmo di corsa la stazione ferroviaria rifugiandoci nella sala d’aspetto. Il capostazione, vista la turba che si avvicinava, sprangò entrambe le porte. Si assieparono intorno agitando i pugni e picchiando alla finestra finché il capo della turba non tornò con la polizia.

“Fummo arrestati e portati in municipio, dove si riunì immediatamente la corte. Eravamo accusati di pubblicare ‘scritti diffamatori’ a causa delle critiche contro il clero. L’unico testimone era il prete cattolico locale. Fummo condotti a Sherbrooke e rinchiusi per tutta la notte in una prigione lurida e infestata da insetti, tanto che dovetti esser curata per diverse settimane a causa delle punture degli insetti.

“Il 10 settembre dovevamo comparire davanti al giudice Lemay, che decise di attenersi alla legge: ‘Qui non ci sono scritti diffamatori e respingo l’accusa mossa contro gli imputati’”.

Certo in quei giorni non era facile annunciare il Re e il Regno nel Quebec. Tuttavia, qui come altrove nel Canada, fedeli proclamatori della “buona notizia” avanzavano nonostante le difficoltà. C’era una grande opera da fare ed essi erano ansiosi di compierla.

IL MESSAGGIO DEL REGNO PER RADIO

All’inizio degli anni venti gli Studenti Biblici non esitarono ad approfittare di un nuovo mezzo, ora disponibile, per annunciare il Regno. Già prima del 1923 si erano serviti del nuovo mezzo di comunicazione, la radio. Per esempio, Smith Shuttleworth di Brandon aveva pronunciato alcune conferenze bibliche per la stazione CKX. Ma gli Studenti Biblici canadesi non avevano ancora una stazione propria.

Nell’estate del 1923, George Naish di Saskatoon fece la conoscenza di un avvocato locale che durante la guerra era stato ufficiale del Genio radiotelegrafisti e segnalatori. Una volta Naish vide dei pali lunghi quasi 20 metri stesi per terra e chiese cosa fossero. Gli fu riferito che si trattava di materiale per torri segnaletiche. Il fratello Naish cominciò a pensare che potevano diventare ottime antenne radio. Perché non avere una stazione radio locale per trasmettere la verità biblica?

Incoraggiata dall’ufficio della Società a Toronto, la congregazione locale si accinse a realizzare il progetto. Verso la fine dell’autunno venne acquistato del terreno su un’altura nella zona nordoccidentale di Saskatoon; i pali summenzionati e altro materiale furono acquistati come rottame, e gli Studenti Biblici di Saskatoon costruirono una stazione radio. Nella primavera del 1924, questa stazione, CHUC, della potenza di 250 watt — una delle prime stazioni radio religiose del Canada — cominciò le trasmissioni. In quell’epoca c’era solo un’altra stazione radio a Saskatoon, e altre sette in tutto il paese!

E il programma? Durante le poche ore di trasmissione, venivano pronunciati discorsi biblici, si rispondeva a domande scritturali e si trasmettevano brani musicali. William Flewwelling, che aveva una buona voce, spesso pronunciava discorsi e rispondeva a domande. Hilda Essen cantava cantici, su richiesta, e brani corali erano interpretati dal coro della congregazione locale diretto dallo Studente Biblico Costa Wells, che aveva già diretto un coro per la bacchetta di S. Betts al Crystal Palace di Londra.

L’accoglienza del pubblico fu eccellente. In seguito si faceva un attento spoglio della corrispondenza e agli interessati veniva inviata letteratura biblica, o si faceva una visita ulteriore. La stazione CHUC permise di raggiungere molti in regioni remote. Per esempio, una certa signora Graham di McKague (circa 185 chilometri da Saskatoon) accettò il messaggio del Regno e cominciò a diffonderlo lungo la valle del Carrot River. Quando la recezione era particolarmente buona, la CHUC raggiungeva le pendici delle Montagne Rocciose nell’Alberta occidentale e la parte settentrionale degli Stati Uniti, distanti da 300 a 500 chilometri circa. Con tanti interessati che cercavano la verità, era indispensabile l’espansione, come ebbe a dire George Naish:

“In breve l’espansione divenne urgente. In quell’epoca la fabbrica di pianoforti Heintzman costruì un grande magazzino nel centro di Saskatoon. Mi rivolsi al direttore per parlargli della possibilità di usare tre volte la settimana parte del locale principale come studio. In cambio avremmo iniziato e concluso ciascun programma con l’annuncio che la trasmissione era effettuata dallo Studio CHUC del Palazzo Heintzman nel centro di Saskatoon. Il direttore dapprima sembrava dubbioso, ma disse che ne avrebbe parlato coi suoi superiori. Lo fece, e alcune settimane dopo trasmettevamo con un sistema interamente nuovo: i telecomandi. Secondo l’ispettore delle stazioni radio dell’epoca la nostra piccola stazione CHUC era stata pioniera in questo campo”.

SVILUPPO DELLE NOSTRE TRASMISSIONI

Nel 1925 la Watch Tower Society divenne proprietaria della stazione CHUC, e gli studi furono trasferiti nel Palazzo Regent, in un ex teatro acquistato allo scopo. A Toronto la Società gestiva la stazione CKCX (a partire dal 1926). Uno dei suoi programmi più notevoli fu il discorso “Prossimo il più grande conflitto della terra”, pronunciato nel 1926 dal fratello Rutherford nel Pantages Theatre. La CKCX divenne il centro di una rete nazionale di stazioni che trasmettevano il messaggio del Regno. Margaret Lovell ricorda che l’annunciatore della stazione, Neville Maysmith (che prima di diventare uno Studente Biblico aveva fatto l’attore), ebbe l’idea di iniziare le trasmissioni con una sigla musicale. In seguito, altri l’hanno imitato.

Con lo sviluppo delle nostre trasmissioni radio, nel 1926 la Società aprì la stazione CHCY a Edmonton. E anche una quarta stazione, CFYC, a Vancouver. Oltre a queste stazioni radio che trasmettevano il messaggio del Regno, la Società o le congregazioni locali degli Studenti Biblici a volte preparavano trasmissioni a pagamento per stazioni commerciali in varie zone. Per esempio, venne usata la CJCB di Sydney (Nuova Scozia). Dopo una trasmissione — del discorso di Rutherford “Il Regno, la speranza del mondo” — un certo colonnello J. A. MacDonald disse a Daniel J. Ferguson: “Gli abitanti dell’isola di Capo Bretone ieri hanno udito il più bel messaggio mai sentito in questa parte del mondo. Era meraviglioso”.

UNA RETE RADIOFONICA INTERNAZIONALE!

Il 1927 fu un anno entusiasmante. Per il congresso che si doveva tenere dal 18 al 26 luglio fu scelta Toronto (Ontario). Vennero delegati da ogni stato degli Stati Uniti, da ogni provincia del Canada e anche dall’Europa. Quando J. F. Rutherford pronunciò il discorso pubblico “Libertà per i popoli”, parlò a più persone in una sola volta di qualsiasi altro uomo fino a quel tempo. Non solo ci fu un uditorio visibile di circa 15.000 presenti nel Colosseo e in altri padiglioni dell’Esposizione, ma per mezzo di telecomandi il discorso fu trasmesso dalla stazione radio CKCX, che era a sua volta collegata con una rete internazionale di 53 stazioni. Così milioni di persone udirono il messaggio per mezzo della più grande rete radiofonica mai usata fino a quel tempo!

Graham McNamee, il famoso annunciatore dell’epoca per la NBC, fu inviato a Toronto per presentare l’oratore. Grazie ad altri accordi speciali, il discorso venne ascoltato anche in Australia e Inghilterra. L’interessante è che benché il sindaco di Toronto avesse dato il benvenuto ai delegati del congresso, i giornali cittadini non accennarono neanche a questo storico evento. Comunque la Società pubblicò un suo giornale, “Il messaggero”, per fare ogni giorno il resoconto del congresso.

LOTTA PER LA LIBERTÀ DELLE TRASMISSIONI

Irritato dall’efficace e crescente uso della radio per proclamare la verità biblica, il clero fece molta pressione sui funzionari del governo. Tanto che l’8 marzo 1928 la CBC (Società Radiofonica Canadese) comunicò improvvisamente che le licenze per le trasmissioni dell’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici non sarebbero state rinnovate. Dapprima non ne fu spiegata la ragione. Ci fu una vigorosa protesta contro quest’attacco alla libertà d’espressione, e si fece circolare immediatamente una petizione per poter continuare le trasmissioni. Si raccolsero ben 466.938 firme per chiedere che fosse tolto il divieto di trasmissione da parte delle stazioni di proprietà dell’Associazione.

La posizione ufficiale del governo fu spiegata da P. J. A. Cardin, un cattolico che era ministro della marina mercantile. Asserendo che c’erano state numerose proteste contro le trasmissioni degli Studenti Biblici, ma senza identificare i protestatari, egli disse: “Gli autori delle proteste hanno detto in generale che le trasmissioni sono diventate intollerabili; la propaganda svolta sotto le sembianze di discorsi biblici è considerata antipatriottica e offensiva nei confronti di tutte le nostre chiese. L’evidenza indicherebbe che il tono della predicazione sembra implicare che tutte le chiese organizzate sono corrotte e alleate con forze malvage, che l’intero sistema della società è in errore, e che tutti i governi sono da condannare. Il ministero è persuaso che nell’interesse generale le licenze degli Studenti Biblici non dovrebbero essere rinnovate”.

Da queste parole non è difficile identificare la fonte delle proteste. Naturalmente le cose vennero esagerate, citando punti fuori del contesto. Comunque, con questo ragionamento quasi ogni stazione radio o giornale, critico nei confronti di altri, dovrebbe esser soppresso. Questo fu il parere espresso nei dibattiti parlamentari provocati dalla petizione. Un parlamentare riassunse molto bene la questione:

“Io non faccio parte dell’Associazione degli Studenti Biblici. . . . Ma vorrei chiedere: quando abbiamo nominato un ministro di questo governo con funzioni di censore dell’opinione religiosa? In tutto il corso della storia certi gruppi religiosi hanno criticato altri gruppi religiosi. Ritengo che la grande Chiesa Cattolica abbia parlato a volte molto duramente degli eretici; ritengo che la Chiesa Anglicana nel suo credo atanasiano condanni in termini molto energici coloro che non professano quel credo; e ho sentito evangelisti dire alla gente dove si va a finire se non si crede alle dottrine predicate da loro. Si afferma che gli Studenti Biblici condannano altri gruppi religiosi. Perché punire gli Studenti Biblici semplicemente perché seguono le orme di altri gruppi religiosi? Se si deve porre fine all’attività degli Studenti Biblici perché condannano sia cattolici che protestanti, non vedo perché non si dovrebbero sopprimere il Sentinel [protestante] e il Catholic Register”.

Nel riferire la cosa La Torre di Guardia disse: “Abbiamo mandato uno dei nostri avvocati a Ottawa, e nei suoi contatti col governo l’unica ragione che si poté trovare era che qualche predicatore aveva dovuto accorciare il suo sermone perché la nostra stazione iniziava le trasmissioni. La nostra stazione però rispettava chiaramente il tempo concesso mentre il predicatore l’aveva superato di oltre quindici minuti. Ma questa non era una scusa per rifiutare la licenza ad altre stazioni in diverse parti del Canada”.

Se il governo canadese pensava di poter tenere nascosta tale azione arbitraria, si ingannava. Le proteste e le richieste di una spiegazione si moltiplicavano. Cardin era ovviamente impreparato a una simile reazione. Membri del parlamento chiesero una spiegazione di ciò che il governo intendeva fare. Cardin cercò di rimanere sul vago menzionando “un gran numero di proteste” nel vano tentativo di eludere la questione, ma i parlamentari non ne furono soddisfatti. Due deputati di vedute liberali, J. S. Woodsworth e A. A. Heaps, non rimasero convinti dalle deboli spiegazioni del ministro della marina mercantile. Perciò chiesero che presentasse tutta la corrispondenza e le proteste che aveva ricevute.

La pressione delle rimostranze si faceva sentire anche fuori della Camera dei Comuni. Fu presentata in Parlamento una petizione con ben 466.938 firme. Inoltre furono inviati 1.500 telegrammi e migliaia di lettere, per deplorare l’azione del governo. Grandi riunioni di protesta furono tenute in varie parti del Canada.

Frattanto, in Parlamento, coloro che erano ansiosi di veder fare giustizia continuarono a chiedere che Cardin mettesse le carte in tavola rivelando quali presunte proteste l’avevano indotto a rifiutare di rinnovare i permessi per le trasmissioni. Dopo un ritardo inspiegato e ripetute richieste, finalmente il 7 maggio 1928 furono presentate le proteste.

Un dibattito in piena regola fu presentato alla Camera dei Comuni il 31 maggio e il 1° giugno 1928. J. S. Woodsworth determinò l’indirizzo del dibattito. Sottolineò accortamente che dopo tutte quelle settimane di ritardo aveva trovato solo ritagli di giornali che parlavano dell’abrogazione! Nell’impossibilità di giustificare la sua azione di abrogare le licenze, Cardin aveva cercato di rafforzare la sua debole posizione inserendo materiale pubblicato dopo che aveva preso tali misure arbitrarie!

Uno dopo l’altro coloro che presero la parola nella Camera dei Comuni attaccarono l’azione del governo contro il popolo di Geova. Fra gli altri, un certo Irvine disse: “Se dovessi scegliere che i miei figli ascoltassero questa roba [jazz] invece dei programmi edificanti e istruttivi trasmessi dagli Studenti Biblici, preferirei che non venisse trasmesso quest’altro materiale e che continuassero i programmi degli Studenti Biblici, anche se non sono d’accordo con le loro opinioni religiose. Ritengo senz’altro che la questione religiosa non dovrebbe neanche essere presa in considerazione; si pensava che il principio della libertà religiosa e della tolleranza religiosa fosse stato definito secoli fa”.

Alle 23 il dibattito non era concluso; riprese l’indomani, 1° giugno 1928. Cardin lottò per difendere la sua posizione del tutto insostenibile mentre gli altri parlamentari lo mitragliavano di domande a cui non poteva rispondere. Aveva presentato in tutto tre proteste da Vancouver, cinque da Edmonton, sei da Saskatoon e alcune da Toronto. (Jehovah’s Witnesses in Canada, p. 100) O come disse un parlamentare: “In altre parole, il Ministero ha abrogato le licenze; e dopo averlo fatto, ha cercato di giustificare l’azione presa. Non ritengo che ciò sia onesto; non è il genere di azione che la camera dovrebbe giustificare”.

Le arbitrarie misure del governo erano diventate di dominio pubblico. Allo stesso tempo si era data testimonianza. (Matt. 10:18) Una piccola minoranza era stata al centro della scena nazionale, e l’intero paese dovette riconoscere le loro giuste richieste.

I funzionari, ignorando la petizione che aveva raccolto quasi mezzo milione di firme e sostenendo che non facevano altro che offrire al pubblico quello che desiderava, mantennero la loro posizione. Le licenze non furono mai più concesse. Perciò le trasmissioni del messaggio del Regno dovettero continuare su altre stazioni. Nel 1931 ben 21 stazioni trasmettevano settimanalmente le registrazioni dei discorsi del fratello Rutherford.

L’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI BIBLICI DEL CANADA

L’accresciuta attività dei servitori di Dio e altre circostanze determinarono la formazione dell’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici del Canada. Questo ente giuridico serve ancora oggi gli interessi dei testimoni di Geova in questo paese. Per esempio è intestatario della proprietà della filiale.

Quando venne formata questa Associazione nel lontano 1925 solo 12 erano i componenti della famiglia Betel di Toronto. E a quel tempo in tutto il paese c’erano in media 1.000 proclamatori del Regno attivi nel campo, insieme a 71 colportori, nei 70 gruppi o congregazioni.

INIZIA LA LOTTA LEGALE

Tutta quest’attività provocò delle reazioni. Funzionari e poliziotti istigati dal clero cominciarono a interferire sempre più nella nostra opera di evangelizzazione pubblica. Gli arresti cominciarono nel Quebec a Ste.-Anne-de-Beaupré, Westmount e Montreal. Qui e a Calgary si ebbero alcune delle prime vittorie legali per la libertà di espressione.

A proposito del caso di Calgary, l’Herald di Calgary riferì: “NON CI VUOLE UNA LICENZA PER VENDERE LETTERATURA RELIGIOSA IN CITTÀ. La vendita di letteratura religiosa, ove l’elemento principale non sia il guadagno, non è considerata vendita ambulante ai sensi del regolamento comunale che richiede che il venditore di tale letteratura abbia una licenza di vendita. Questa è la sentenza emessa sabato in Pretura dal magistrato Sanders nel caso di H. B. della Società Biblica Internazionale, che era accusato di un’infrazione ai regolamenti”.

DISCORSI NELLE SCUOLE

Bisogna menzionare che nel 1924 il popolo di Geova organizzò un’opera che ebbe notevole effetto in molte località. Consisteva nel dare testimonianza in una data zona e nell’invitare la popolazione a una conferenza tenuta in una scuola locale.

Di solito due Studenti Biblici lavoravano insieme e in questo modo si raggiunsero migliaia di persone in tutto il Canada. Quelli che partecipavano a quest’opera continuavano a spostarsi da una località all’altra, e a volte ogni sera pronunciavano un discorso in un paese diverso. Qualche volta la domenica pronunciavano due discorsi. Non era un lavoro per persone pigre!

L’AUTO-CASA FACILITA IL LAVORO

Per dare testimonianza nelle zone rurali, spesso era necessario che i proclamatori del Regno si assentassero da casa per settimane alla volta. Cosa si poteva fare per provvedere loro un alloggio? Ebbene, certe congregazioni usavano una specie di auto-casa. Probabilmente la prima fu quella costruita da Harry Marshall di Portage la Prairie (Manitoba). Ma di cosa si trattava?

Si costruiva artigianalmente una carrozzeria col necessario per mangiare e per dormire e la si univa al telaio di un camioncino. Era già un miglioramento rispetto alle tende usate da alcuni. Questi veicoli sono senz’altro i precursori dei popolari “camper” che attualmente vengono montati su camioncini.

IMPORTANZA DELL’EVANGELIZZAZIONE DI CASA IN CASA

Nel 1927 si cominciò a dare importanza all’opera delle visite di casa in casa la domenica. Un’opera di testimonianza di questo genere fu uno shock per alcuni, perché consideravano la domenica “il giorno del Signore” in cui nessuno doveva lavorare. Naturalmente trascuravano il fatto che il clero quel giorno ‘lavorava’ sul pulpito.

In qualche zona i servitori di Geova furono molestati dalla polizia, e ci furono alcuni arresti. Ma l’opera di testimonianza proseguì. Strano a dirsi l’opposizione venne da alcuni “anziani” di certe congregazioni di Studenti Biblici. Costoro non ritenevano dignitoso visitare la gente in questo modo. Per lo meno, pretendevano che questa fosse la ragione dell’opposizione. Ma ora è chiaro che quelli che si opponevano a quest’opera seguivano la scia di coloro che avevano mostrato opposizione nel 1916 e dopo. Si trattava di vedere se avrebbero continuato l’opera del Signore o se non erano d’accordo con quello che la congregazione del popolo di Dio in generale considerava suo privilegio e responsabilità. Perciò alcuni si allontanarono in quell’epoca.

Un altro decennio era terminato con costante aumento delle congregazioni e successo nell’evangelizzazione pubblica, nonostante la continua lotta col clero che ricorreva a tutti i mezzi disponibili per mettere a tacere i proclamatori del messaggio del Regno. Si erano avuti molti ottimi risultati. Per esempio, l’auto-casa aveva permesso di fare un magnifico lavoro per raggiungere le persone dove non c’erano congregazioni di Studenti Biblici. Notiamo che nel 1930 ci fu un massimo di 125 colportori, un bell’aumento rispetto ai 63 che erano attivi nel 1926.

MAGGIORE ATTIVITÀ FRA LA POPOLAZIONE DI LINGUA FRANCESE

Fu pure nel decennio degli anni venti che la nostra opera cominciò a svilupparsi fra la popolazione di lingua francese del Quebec e dell’Ontario. Nel 1927 a Montreal c’era una congregazione di lingua francese di 18 proclamatori. Questi e altri proclamatori del Regno di lingua francese dichiaravano energicamente la “buona notizia” nella provincia del Quebec.

In quel tempo si era formata una congregazione francese di una trentina di proclamatori a Chiswick, nell’Ontario settentrionale, la prima congregazione francese del popolo di Dio nell’Ontario.

PROCLAMAZIONE DELLA “BUONA NOTIZIA” IN BATTELLO

Alla fine degli anni venti, J. D. MacLennan fu inviato a Terranova per organizzarvi meglio l’opera, e fu provveduta un’imbarcazione per raggiungere gli abitanti degli altrimenti inaccessibili porti di Terranova. Ma che dire delle numerose insenature e isole lungo la costa occidentale del Canada? Nel 1930 Arne e Christina Barstad e Arthur Melin proclamarono il messaggio del Regno da Vancouver all’Alaska a bordo del battello Charmian. Quell’anno si unì a loro Frank Franske, che aveva dato testimonianza lungo le coste di Terranova e del Labrador. Il loro era un territorio dei più insoliti, il paesaggio incantevole. Le montagne scendevano a picco sul mare, facendo sembrare minuscole le capanne e le imbarcazioni nelle strette insenature fra le loro pareti quasi verticali. La marea si abbassava e si alzava di 8 metri a Prince Rupert e di 11 metri in Alaska.

Questa fu una nuova esperienza per Arthur Melin. Aveva dato testimonianza in Alberta e, insieme a suo cugino Elmer Melin, aveva fatto il pioniere nella zona dei laghi Pigeon e Conjuring. Ma qui c’era molta più acqua. Franske aveva fatto esperienza durante il soggiorno a Terranova. Ma il Pacifico era un’altra cosa. Barstad però era un esperto marinaio e quindi erano in buone mani. Pieni d’entusiasmo visitarono villaggi di pescatori, cittadine industriali, campi di taglialegna, e cacciatori e minatori isolati. Raggiunsero ogni porto franco dell’Alaska e remoti villaggi indiani. Molte delle persone con cui vennero in contatto in seguito accettarono la verità, e grazie a quelle prime visite vennero formate delle congregazioni.

Il Charmian era dotato di un potente altoparlante che si faceva sentire a chilometri di distanza sull’acqua, ed era perciò molto utile per raggiungere gli abitanti lungo la costa. Dopo un discorso biblico trasmesso dall’altoparlante di bordo, la testimonianza era molto più piacevole. Era facile distribuire letteratura, a volte anche 100 libri in un pomeriggio o in una serata.

Nel 1931 il Charmian fu ricostruito sotto la direttiva di George Young e Frank Franske. Negli anni successivi i Barstad poterono continuare la loro opera lungo la costa con diversi equipaggi. Franske e sua moglie tornarono a bordo del Charmian insieme ai Barstad nel 1940, finché il governo mise fine d’autorità a quest’opera. In seguito il Charmian venne confiscato.

Dopo la seconda guerra mondiale Franske percorse con la sua barca gran parte di questo territorio con ottimi risultati. Famiglie indiane, come gli Schooner di Namu, accettarono la verità. In 12 mesi, in questa parte del Canada, Franske e James Quinn ottennero oltre 1.500 abbonamenti alle nostre riviste. Per alcuni anni le imbarcazioni furono usate con successo per diffondere il messaggio del Regno.

I COLPORTORI ACCELERANO L’OPERA

I colportori erano ben organizzati all’inizio degli anni trenta. Oltre a quelli che lavoravano da soli, c’erano sette “campi” o gruppi. Questi “campi” di colportori si trovavano in Columbia Britannica, Manitoba, Alberta-Saskatchewan, Quebec, Ontario orientale, Ontario sudoccidentale e nelle Province Marittime. Questi gruppi macinavano il loro grano, si preparavano i pasti e scambiavano la letteratura con cibo fresco. Davano testimonianza nelle zone rurali spostandosi in vere carovane di auto-casa nei mesi in cui il tempo lo permetteva. D’inverno questi colportori si trasferivano in una spaziosa casa in città dove potevano aiutare la congregazione locale a percorrere il territorio. A volte questi gruppi si trasferivano in diverse città durante l’inverno.

In quel tempo i colportori cominciarono a essere chiamati pionieri. E in certe zone aprirono veramente la strada. Per esempio Arthur Melin e David Hadland fecero un ottimo lavoro nella zona circostante e a ovest di Burns Lake (Columbia Britannica). In tutto il territorio dove lavorarono nell’estate del 1932 non c’era un solo proclamatore del Regno. Con una vecchia Ford e poi con un’altra auto, percorsero una vasta zona. Sparsero del seme, e Geova lo fece crescere. Oggi in quella zona ci sono 10 congregazioni.

Naturalmente l’opera non si svolgeva senza problemi e opposizione. A Hull (Quebec), nel 1932, tre pionieri furono arrestati e accusati falsamente di distribuire letteratura sediziosa. Si difesero da soli davanti al giudice Achim, seguendo le istruzioni ricevute da Brooklyn, e vinsero la causa. Fu una vera benedizione perché una condanna poteva significare da 5 a 20 anni di prigione.

Sempre nel 1932 il pioniere Frank Lyster fu arrestato a Sherbrooke (Quebec). E quell’anno alcuni fratelli furono assaliti da una turba a Lachine (Quebec). Janet MacDonald una pioniera speciale che vi prestava servizio, ricorda che in alcune città si raccoglievano folle di 200 o 300 persone, e aggiunge:

“Quando cercavamo di aprirci un varco in mezzo alla folla, alcuni diventavano più violenti di altri e ci prendevano a pugni e a calci. Il finale si ebbe a Lachine. Il fratello Demorest fu scaraventato giù da una rampa di scale da un uomo infuriato, il figlio di un consigliere municipale. Io mi trovavo dal lato opposto della strada e fui informata dell’accaduto da un uomo ben disposto che mi consigliò di andarmene dalla zona. Demorest e io decidemmo entrambi di andarcene allo stesso tempo, ma non fu facile aprirci un varco in mezzo alla folla e, quando finalmente arrivammo dove avevamo parcheggiato la macchina trovammo che non c’era più. Howard (mio marito) e gli altri due fratelli erano andati dalla polizia a chiedere aiuto, che venne negato recisamente. Tornarono qualche minuto più tardi. Quando il fratello Demorest e io cercammo di salire in macchina, cominciò un bombardamento di uova. Un negoziante aveva spinto nella strada un’intera cassa di uova mettendole a disposizione della folla. Eravamo in gennaio e le uova, appena si rompevano, gelavano, cosa che non abbellì certo la macchina”.

I Testimoni se la cavarono senza danno personale, a parte quanto era accaduto al fratello Demorest. In seguito si fece causa e uno dei caporioni dovette pagare una multa e risarcire i danni provocati alla macchina.

Alcune volte la polizia cercò di ostacolare l’opera di un gruppo che lavorava nelle Province Marittime con un’auto-casa. Le autorità cercarono di provare che i pionieri svolgevano un’opera commerciale e dovevano quindi avere una licenza o permesso. Questo accadde a Newcastle, Dalhousie, Bathurst, Campbellton, Grand Falls ed Edmundston (New Brunswick). Non si giunse mai oltre una chiamata al commissariato, comunque, perché Daniel Ferguson e Roderick Campbell si erano procurati da un funzionario della capitale una lettera in cui si dichiarava che la nostra opera non era di natura commerciale. Di solito, quando presentavamo quella lettera alla polizia, non prendevano altre misure contro di noi.

COSA ACCADEVA NEL QUEBEC

Come si è già detto, negli anni trenta il Quebec diventò un campo di battaglia per la libertà di adorazione. E cosa c’era sotto la persecuzione dei veri cristiani? Se avete ancora qualche dubbio, esaminate più attentamente le nostre attività in quella provincia durante quel decennio movimentato, e vi sarà facile identificare i principali oppositori del popolo di Geova.

Durante l’inverno del 1931 ci fu molta opposizione alla nostra opera nel Quebec. A volte Alfred Ouellette veniva arrestato dalla polizia una o due volte al giorno e portato al commissariato per essere interrogato. Questo accadde anche a Ovila Gauthier. Spesso la polizia diceva: “Abbiamo ricevuto una denuncia dal prete [che ha detto] che non siete autorizzati a svolgere quest’opera”.

Nel 1932 le autorità del Quebec cominciarono a usare contro di noi la vecchia falsa accusa di sedizione, questo solo a motivo di opinioni religiose diverse. (Confronta Atti 24:1-8) Il primo caso del genere in Canada fu dibattuto a Hull (Quebec) dove Emery St. Amour e Wilfrid Spicer furono falsamente accusati di distribuire letteratura sediziosa. Il magistrato però respinse l’accusa.

Nell’autunno del 1933, una carovana di 40 automobili con 158 Testimoni a bordo partì da Montreal dopo un’assemblea e percorse oltre 250 chilometri fino alla città di Quebec. L’indomani mattina alle 6,30 ognuno era al suo posto stabilito e pronto per iniziare una rapida distribuzione di tre opuscoli gratuiti in francese. In un’ora e mezzo in tutta la città erano stati distribuiti 45.000 opuscoli, con grande costernazione dei preti. Trenta Testimoni furono fermati e accusati falsamente di ‘cospirazione sediziosa’. Immaginate!

Solo sei di questi Testimoni furono infine rinviati a giudizio. Il primo processo fu quello di George Barrett e George Brodie. Durante il dibattimento davanti a un giudice e a un giurì a Quebec, il pubblico ministero chiamò a deporre due preti cattolici e due pastori protestanti, i quali dissero che, secondo loro, la letteratura dei testimoni di Geova era sediziosa. Ciascuno degli accusati fu condannato a una multa di 300 dollari o ad altri cinque mesi di prigione. Si cercò senza successo di fare ricorso alla Corte d’Appello del Quebec, che stabilì che le critiche mosse dai testimoni di Geova alla chiesa cattolica costituivano sedizione. Allora si fece appello alla Corte Suprema del Canada, che annullò la sentenza per vizio di forma. Perciò la sentenza della corte del Quebec, secondo cui le critiche mosse alla Chiesa costituivano una prova di sedizione, non fu annullata e continuò a far parte della legislazione del Quebec.

Per questo motivo i testimoni di Geova potevano esser condannati per sedizione ogni volta che distribuivano una pubblicazione in disaccordo col cattolicesimo. Le autorità lo riconoscevano e le accuse di sedizione divennero comuni e dal 1935 al 1940 portarono quasi in ogni caso a una condanna.

LA RIMOZIONE DEGLI ANZIANI ELETTI È UNA BENEDIZIONE

Da qualche tempo l’esistenza di anziani eletti era fonte di difficoltà nelle congregazioni. Secondo l’intendimento che si aveva allora, questi venivano eletti democraticamente. Naturalmente molti erano uomini devoti di mente spirituale che furono una vera benedizione per i loro compagni di fede. Ma altri erano semplicemente buoni parlatori o altrimenti persuasivi. Forse erano istruiti o avevano una posizione nella comunità ed erano i più popolari, pur non essendo sempre i più adatti per assumere la responsabilità della congregazione. Spesso tali elezioni libere provocavano tensione e incomprensioni.

Quando la Watch Tower Society nominò i direttori del servizio e si cominciò a incoraggiare maggiormente l’opera di evangelizzazione pubblica, gli “anziani elettivi” che non volevano dare testimonianza di porta in porta cominciarono a causare problemi. Non partecipavano personalmente all’opera di evangelizzazione e scoraggiavano gli altri dal farlo.

Anche se alcuni anziani e pellegrini divennero infedeli, ci furono però quelli che rimasero leali e fidati. Uno splendido esempio è quello di George Young, che ha lasciato un ottimo ricordo di duro lavoro, opere cristiane, benignità e comprensione. In tutto l’Ovest era conosciuto come l’“evangelista” Young, e i teatri erano gremiti per i suoi ottimi discorsi. Con l’incarico di pellegrino prestò servizio in tutto il Canada, e visitò congregazioni del popolo di Dio anche nelle Antille. Il fratello Young fu poi mandato in Sudamerica per aiutare a incrementarvi l’opera del Regno, soprattutto in Brasile. Fu inviato anche in Russia per cercare di organizzarvi l’opera, ma a causa dell’opposizione del governo dovette lasciare il paese. Dopo aver svolto altri incarichi per anni, George Young morì fedele a Geova nel 1939.

Quindi, ripensando ai giorni degli “anziani elettivi”, dobbiamo riconoscere che molti che avevano avuto responsabilità nelle congregazioni prestarono un servizio fedelissimo. Ma c’erano problemi e bisognava trovare la soluzione.

Che sollievo e benedizione per i fedeli quando il sistema degli “anziani elettivi” ebbe fine nel 1932! La Torre di Guardia spiegò che scritturalmente gli anziani dovevano essere spiritualmente qualificati e nominati teocraticamente. Buon ordine, pace e unità contrassegnarono ora le adunanze del popolo di Dio. Lo spirito di Geova era evidente. Ne conseguirono aumento e progresso.

VIETATI I DISCORSI DI RUTHERFORD ALLA RADIO

Nel 1933, per istigazione del clero anglicano, la commissione radiofonica canadese cercò di nuovo di soffocare il messaggio del Regno radiotrasmesso. Questa volta il divieto interessava tutti i discorsi registrati del giudice J. F. Rutherford. Vogliate notare che un’opinione personale si era infiltrata nella seguente nota ufficiale di detta commissione a tutte le stazioni radio del Canada:

“I discorsi di un certo giudice Rutherford, agitatore antisociale straniero, non devono essere trasmessi dalle stazioni canadesi finché il testo o la registrazione degli stessi non abbiano l’approvazione della commissione canadese per la radiodiffusione. Firmato: Hector Charlesworth, presidente”. (Il corsivo è nostro).

Ma chi c’era dietro a Charlesworth? Il Telegraph Journal di St. John (New Brunswick) riferiva: “Hector Charlesworth, presidente della commissione radiofonica, afferma di aver ricevuto una nobile protesta da parte di un gruppo di ecclesiastici anglicani di St. John”. (Il corsivo è nostro). L’articolo nominava alcuni di questi ecclesiastici.

Una vigorosa campagna di protesta contro il divieto delle trasmissioni ebbe inizio in tutto il paese. Prese il via con la distribuzione di 1.350.000 esemplari di un “Avviso importante alla popolazione” in quattro pagine, per far sapere al pubblico come stavano le cose. Quindi si fece circolare una petizione in tutto il paese, che raccolse 406.270 firme ed ebbe molta pubblicità sulla stampa. Il parlamento fu inondato di lettere di protesta e risoluzioni adottate da organizzazioni sindacali e d’altro genere. La petizione fu presentata al governatore generale e provocò un dibattito in Parlamento. Il primo ministro promise di occuparsi della cosa, ma non se ne fece nulla.

La determinazione di Charlesworth di mantenere in vigore il divieto è evidente dalla sua risposta a una stazione radio che voleva risolvere la cosa in modo equanime e anche tutelarsi in tempi finanziariamente difficili. Citiamo L’Età d’Oro (ora Svegliatevi!):

“Una stazione canadese ha inviato al signor Charlesworth un telegramma che, in sostanza, diceva: ‘Pur non essendo interamente d’accordo con i discorsi del giudice Rutherford, non vi abbiamo trovato nulla di tendenza antisociale o comunista. Il tenore della sua trasmissione è contro ogni forma di religione e a sostegno del proprio credo che definiremmo fondamentalista. Riteniamo di dover accogliere trasmissioni di ogni natura nell’interesse della libertà di espressione, finché non sono in conflitto col governo democratico. Di questi tempi la perdita di entrate è per noi causa di difficoltà’. In appoggio a questo telegramma la stazione ha telefonato a Charlesworth per ottenere il permesso di continuare la trasmissione almeno per due settimane, e la risposta è stata un categorico no”.

MA LA VERITÀ SI FA SENTIRE!

Nonostante il divieto di trasmetterli alla radio, i discorsi biblici registrati continuarono a farsi sentire in tutto il Canada. Verso il 1931 si erano cominciati ad usare fonografi nell’opera di testimonianza. Erano concepiti per far sentire dischi e per amplificare il suono con altoparlanti. I fonografi usati qui erano progettati e costruiti dalla filiale canadese della Società. Trasmettevano gli stessi dischi dei discorsi di J. F. Rutherford che venivano usati per le stazioni radio. Perciò, quando nel 1933 la pressione religiosa provocò la soppressione delle nostre trasmissioni radio, la Società cominciò a fare più ampio uso dei fonografi portatili. Sempre più, in sale e luoghi di riunione, si facevano sentire i dischi dei discorsi.

C’era un modello che poteva essere utilizzato su un’auto trasformandola così in una macchina munita di altoparlante. Questi potenti fonografi si facevano sentire a parecchi chilometri di distanza quando il volume era al massimo. Un’innovazione canadese fu quella di montare gli altoparlanti su antenne telescopiche che potevano diventare alte 12 metri per propagare il suono a maggiore distanza.

Benché ci fosse molta opposizione clericale al nostro impiego dei fonografi, il pubblico in generale apprezzava l’iniziativa dei testimoni di Geova. Molti appresero così la verità di Dio e il risultato di tali discorsi che invitavano alla riflessione fu che si formarono delle congregazioni.

Ecco una notizia dalla Columbia Britannica: “A Langley un uomo stava riparando il tetto del granaio quando udì una voce parlare del soggetto: ‘Dove sono i morti?’ Non vedeva nessuno, ma ascoltò ogni parola del discorso. Per paura che lo prendessero per matto non disse a nessuno quello che aveva sentito, ma se lo tenne per sé. La domenica mattina, quando qualcuno bussò alla sua porta per offrire proprio l’opuscolo Dove sono i morti?, il mistero fu chiarito. In breve a Langley si formò una congregazione per tutti i nuovi discepoli”.

Negli anni trenta il fonografo portatile cominciò a essere usato anche nell’attività di testimonianza. Dapprima servì a tenere considerazioni bibliche con gli interessati. Poi questi fonografi furono impiegati nell’opera di testimonianza di casa in casa, per presentare il messaggio del Regno. Nel 1934 si cominciarono a usare in Canada, nei territori di lingua inglese, dischi con vari discorsi biblici del fratello Rutherford (ciascuno della durata di quattro minuti e mezzo). Solo nel 1938 ne furono inviati oltre 900 a Testimoni canadesi, raggiungendo un totale di ben 2.500 fonografi in uso.

Quella fu davvero un’epoca di entusiastico servizio del Regno! Nel 1935 c’erano oltre 2.200 proclamatori della “buona notizia” attivi nelle 150 congregazioni del Canada. E verso la fine del 1935 si presero le necessarie disposizioni perché i 16 componenti della famiglia Betel di Toronto fossero alloggiati nella sede della filiale.

DIFFICOLTÀ INTERNE

La nostra opera era in piena espansione. Ma sembra che il 1936 sia stato un anno di crisi, con difficoltà all’esterno e all’interno dell’organizzazione. Da ogni parte si incontrava opposizione nel campo. Nei dintorni di Chéticamp (Nuova Scozia) la popolazione gettò acqua bollente e anche siero del latte sui proclamatori del Regno. A Ste.-Anne-des-Chênes (Manitoba) la folla, scambiando le automobili di alcuni turisti americani per quelle di un gruppo di Testimoni, le prese a sassate, tirando anche uova e pomodori. Gli abitanti della cittadina rimasero giustamente imbarazzati. Nel Quebec continuava la violenta opposizione alla nostra opera.

Ma anche all’interno c’erano problemi da affrontare, dovuti principalmente a W. F. Salter, che allora dirigeva la filiale. Sembra che sin dal 1935 non fosse stato pienamente d’accordo con le spiegazioni scritturali relative alla “grande moltitudine” presentate nelle pubblicazioni della Watch Tower. (Riv. 7:9, Authorized Version) Pensate un po’ che arrivò a dire: “Non c’è bisogno di dare testimonianza di casa in casa fin dopo Armaghedon”! Certo l’opera di radunare questa “grande folla” sarebbe stata ostacolata se altri avessero adottato tale punto di vista.

Si seppe che Salter riteneva di essere un nuovo canale di comunicazione per i testimoni di Geova e pensava che La Torre di Guardia avrebbe finito per pubblicare le sue opinioni, come quella della ‘salvezza universale’. Inoltre scrisse al direttore di una filiale europea dicendo che lui (Salter) sarebbe stato il prossimo presidente della Watch Tower Society. Laura French, che faceva parte della famiglia Betel di Toronto, menziona che il lunedì sera, durante lo studio Torre di Guardia della famiglia Betel, Salter faceva delle osservazioni che li turbavano, tanto che alla fine, quando si votò per vedere chi doveva condurre lo studio, la maggioranza votò per Frank Wainwright e contro di lui.

Le cose giunsero a un punto decisivo. Il fratello Rutherford venne a Toronto, ebbe un’adunanza di cinque ore con i componenti della famiglia Betel e chiese ad alcuni di leggere le lettere che avevano scritte per lamentarsi di Salter. Quindi Rutherford fornì le prove che Salter aveva cercato di allontanare i fratelli dall’organizzazione perché si unissero a lui, non solo in Canada ma anche in Inghilterra e in Germania. Salter fu sostituito come direttore della filiale e gli furono concesse due settimane per andarsene. (Altri sette, quasi tutti simpatizzanti di Salter, furono invitati ad andarsene in quel tempo). Rutherford fu molto paziente con Salter durante la riunione e mentre si accumulavano le prove contro di lui.

Percy Chapman, che aveva prestato zelante servizio per molti anni alla Betel di Londra, divenne il nuovo direttore della filiale, e la famiglia Betel ritrovò la pace. Ma la quantità di lettere e letteratura, inviata da Salter a molti Testimoni e suoi seguaci, fu la chiara prova che non c’era pentimento da parte sua. Perciò nel 1937 fu disassociato dalla congregazione di Toronto.

LA RIORGANIZZAZIONE PRODUCE CRESCENTE FORZA SPIRITUALE

Nei tre anni seguenti ebbe luogo un’intensa riorganizzazione dell’opera di predicazione del Regno. L’intero paese fu diviso in 14 divisioni, ciascuna con un servitore responsabile. Si insisté sull’importanza di fare visite ulteriori. I mutamenti organizzativi del 1938 portarono maggiore pace, unità ed efficacia nell’opera delle congregazioni.

In questo periodo ci furono alcuni cambiamenti anche nel personale della Betel di Toronto. Per esempio Leo K. Greenlees venne alla Betel di Toronto il 13 giugno 1936. Aveva fatto per cinque anni il pioniere nell’Ontario, a Montreal e nelle Province Marittime. Alla Betel il fratello Greenlees ebbe molti privilegi. Infine divenne tesoriere della filiale canadese e dell’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici del Canada. Nel 1964 il fratello Greenlees fu invitato alla Betel di Brooklyn dove ora presta servizio nel Corpo Direttivo dei testimoni di Geova.

Il 24 agosto 1937 era arrivato dall’Inghilterra Jack Nathan, che era sbarcato a Montreal e poi aveva proseguito per la Betel di Toronto. Nella primavera del 1938 diede inizio a quella che allora si chiamava l’opera di zona, che era simile all’attività che oggi svolge il sorvegliante di circoscrizione. Il fratello Nathan percorse tutta la penisola del Niagara e si spinse fino a Kitchener e Guelph. In quel tempo, egli ricorda, c’erano una ventina di congregazioni in quella zona, con circa 700 proclamatori del Regno. Ma in seguito in quella regione si è avuto un notevole progresso.

Sono trascorsi oltre quarant’anni da che il fratello Nathan cominciò il servizio qui alla Betel di Toronto, dove svolge ancora la sua attività alla lode di Geova. Ma, quando ricorda quei primi anni al servizio dei suoi compagni di fede in Canada, è evidente che ricevette un ottimo addestramento che lo preparò per l’importante ruolo che avrebbe avuto in seguito. Infatti nelle difficili circostanze che si sarebbero abbattute presto su di loro, fu incaricato di tenere i contatti con i fratelli e le sorelle in tutto il paese, per incoraggiarli e organizzare le attività della predicazione del Regno.

L’OPERA A TERRANOVA

La filiale della Watch Tower Society in Canada si era occupata dell’opera della proclamazione del Regno a Terranova. Ma nell’estate del 1936 ci fu un cambiamento al riguardo. Siccome la Società faceva tutte le spedizioni da New York e a Terranova c’era un piccolo deposito di letteratura, si ritenne meglio affidare la sorveglianza dell’opera alla filiale degli Stati Uniti.

Nel 1938 Terranova tornò di nuovo sotto la sorveglianza della filiale canadese della Società. Questo stato di cose continuò fino al 1945, quando vi fu stabilita una filiale separata. Anche se dal 1949 Terranova fa parte della confederazione canadese, la Società vi mantiene sempre una filiale separata.

LA FINE DEGLI ANNI TRENTA

Si avvicinava la fine di un decennio di straordinaria espansione e progresso per le congregazioni. Dal 1931 al 1939 c’era stato in Canada un costante progresso: il numero dei proclamatori del Regno era salito da 798 a 4.269, e nello stesso periodo i pionieri erano saliti da 126 a 294.

Ma le nuvole della guerra oscuravano l’orizzonte. Il 1939 portò un’altra conflagrazione internazionale che esacerbò i sentimenti degli elementi patriottici, i quali non tardarono a imporre agli altri esigenze eccessive. Ci trovammo in difficoltà in relazione alle cerimonie nazionalistiche nelle scuole, difficoltà relative al lavoro secolare, difficoltà perché eravamo decisi a rimanere neutrali. Infine, verso la metà del 1940 ci trovammo di fronte a un problema formidabile.

ANCORA UNA VOLTA AL BANDO!

La dichiarazione della seconda guerra mondiale nel 1939 fornì ai nemici religiosi un’altra opportunità di fermare le attività del popolo di Geova. Non avendo avuto successo allo scoperto sul piano giuridico, specialmente nel Quebec, i nostri avversari clericali cominciarono da dietro le quinte a persuadere gli uomini politici a fare il loro gioco.

L’estate del 1940 fu un momento brutto per le nazioni occidentali che sostenevano la causa degli Alleati nella guerra. Gli eserciti di Hitler avevano invaso quasi tutta l’Europa. La Francia era caduta nel giro di qualche settimana. In quell’atmosfera di tensione il ministro della giustizia canadese Ernest Lapointe, un cattolico della città di Quebec, il 4 luglio 1940 si alzò nella Camera dei Comuni per annunciare: “Desidero presentare alla camera un’ordinanza che dichiara illegale l’organizzazione dei testimoni di Geova”.

Così, all’improvviso, senza preavviso e senza alcuna opportunità di difendere la propria posizione, i testimoni di Geova e l’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici del Canada (I.B.S.A.) furono messi al bando il 4 luglio 1940. La proprietà al 40 di Irwin Avenue a Toronto, e i fondi depositati in banca a nome dell’I.B.S.A. furono confiscati dalle autorità. Il 5 luglio 1940 la filiale fu chiusa dalla Polizia Reale Canadese a cavallo.

Per impedire l’importazione e la distribuzione della nostra letteratura il governo dichiarò illegali anche la Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania e la Watch Tower Bible and Tract Society of New York, e questo circa un mese dopo le misure contro l’I.B.S.A. Così ci fu il tempo di mandare parte del materiale tipografico e della letteratura negli Stati Uniti. Ma questa volta sembrava proprio che fosse la fine per i testimoni di Geova in Canada.

SOPRAVVISSUTI ALLE MISURE ISPIRATE DAL CLERO

Le misure imposte il 4 luglio 1940 scatenarono immediatamente un’ondata di persecuzione contro i testimoni di Geova in Canada. Dall’indomani la polizia a cavallo cominciò a fare irruzione in case private e nelle Sale del Regno dei Testimoni e a confiscare quantitativi di Bibbie e altre pubblicazioni religiose. La filiale della Società fu occupata dalla polizia.

Dopo l’imposizione del bando, in alcune zone la persecuzione diventò una vera caccia alle streghe. Per esempio a Quebec e a Montreal furono interrotte adunanze per la celebrazione del Pasto Serale del Signore. Ragazzi furono espulsi da scuola e sottratti ai loro genitori timorati di Dio. Molti Testimoni furono processati e incarcerati. Si ebbero complessivamente oltre 500 processi. Quei cristiani erano accusati di qualche malefatta? No, furono condannati semplicemente perché erano testimoni di Geova!

Queste misure suscitarono molte aspre critiche da parte del pubblico. Era evidente che molti cittadini canadesi, inclusi funzionari del governo, ritenevano del tutto ingiusta tale campagna contro questi umili cristiani. Angus MacInnis, parlamentare di Vancouver, disse alla Camera dei Comuni: “Desidero dire in tutta serietà che i processi e la persecuzione dei testimoni di Geova in virtù dei regolamenti per la difesa del Canada fanno vergogna a questo paese, al Ministero della Giustizia e al popolo canadese”.

Finalmente i testimoni di Geova ebbero l’opportunità di chiedere l’annullamento del bando. Nel 1942 una commissione speciale della Camera dei Comuni riesaminò le misure prese e permise a Charles Morrell e Robert McNaul di rispondere a nome dei testimoni di Geova alle superficiali accuse mosse dal governo.

Il 23 luglio 1942 la commissione raccomandò all’unanimità che fosse tolto il bando. Ecco alcuni commenti dei componenti della commissione citati dai dibattiti ufficiali del parlamento:

“Nessuna prova è stata presentata alla commissione dal Ministero della Giustizia indicante che in alcun tempo si dovesse dichiarare illegale l’organizzazione dei testimoni di Geova”.

“È una vergogna per il Dominion del Canada che cittadini siano perseguitati per le loro convinzioni religiose come sono stati perseguitati questi poveretti”. (Il corsivo è nostro).

Nonostante questa raccomandazione, l’allora ministro della giustizia Louis St. Laurent rifiutò ancora di eliminare le misure restrittive. (St. Laurent aveva sostituito Lapointe, morto nel novembre 1941). Un anno più tardi il bando era ancora in vigore. Il 21 luglio 1943 il governo fu di nuovo attaccato alla Camera dei Comuni per il rifiuto di riconoscere i Testimoni.

Victor Quelch, parlamentare di Acadia, osservò: “Ci si domanda se l’azione contro i testimoni di Geova dipende in gran parte dal loro atteggiamento nei confronti dei cattolici, più che dal carattere sovversivo della loro condotta. . . . Questa domanda viene posta in tutto il paese. Mi viene fatta da una parte all’altra del Canada”.

L’onorevole G. C. Crerar, ministro della difesa, negò con veemenza tale insinuazione, affermando: “Ha chiesto se la politica del governo nei confronti dei testimoni di Geova fosse ispirata dal loro attacco contro la chiesa cattolica. . . . tale conclusione è priva di qualsiasi fondamento”. (Il corsivo è nostro).

Ma gli archivi ufficiali, in seguito aperti al pubblico, dimostrano che Crerar era in errore. In realtà una lettera (in francese) inviata dalla curia del cardinale cattolico Villeneuve al ministro della giustizia Lapointe fu all’origine delle misure prese. Ecco la traduzione della lettera:

Arcidiocesi del Quebec

Segretariato

Quebec, 27 giugno 1940

Caro Signore,

Sua Eminenza il Cardinale sarebbe lieto se lei potesse portare all’attenzione del Molto Onorevole signor Ernest Lapointe, ministro della giustizia, l’accluso editoriale del Quebec relativo alle pubblicazioni della Torre di Guardia o dei testimoni di Geova.

Certi libri e opuscoli inviati ancora recentemente per posta, e in particolare il periodico Consolazione, sono quanto di più demoralizzante e deleterio per le forze spirituali del paese.

Ringraziandola in anticipo, caro Signore, per la cortese attenzione che vorrà prestare a questa lettera, rimango

Sinceramente suo

Paul Bernier, Segretario

Al: Segretario privato

del Molto Onorevole Ernest Lapointe

Ministro della giustizia

OTTAWA, Ontario

Questa lettera era in realtà una richiesta da parte del cardinale affinché Lapointe facesse dichiarare illegali i testimoni di Geova. Lapointe, sapendo che il suo potere dipendeva dal cardinale, fu pronto a rispondere. La prossima scena di questo dramma ricco di mosse segrete e d’intrigo è la seguente lettera (tradotta dal francese), inviata una settimana più tardi dal segretario privato di Lapointe al segretario del cardinale Villeneuve:

PERSONALE

4 luglio 1940

Monsignor Paul Bernier

Segretario dell’arcidiocesi

Palazzo della curia

QUEBEC

Signor Segretario,

Appena ricevuta la sua lettera del 27 giugno mi sono premurato di soddisfare il desiderio di Sua Eminenza il Cardinale portando all’attenzione del Ministro le sue istanze e anche l’editoriale dell’Action Catholique nei confronti della Torre di Guardia, dei testimoni di Geova e di Consolazione.

Il signor Lapointe mi ha autorizzato a comunicarle per telefono l’informazione confidenziale che detta organizzazione dei testimoni di Geova sarà dichiarata illegale oggi stesso, con la preghiera di informarne Sua Eminenza il Cardinale.

La presente lettera è a conferma di quanto le ho appena detto al telefono.

Suppongo che Sua Eminenza il Cardinale sarà debitamente informato dell’ordinanza ministeriale relativa ai testimoni di Geova.

Voglia gradire, signor Segretario, i miei ringraziamenti e i miei più cordiali ossequi.

La lettera era firmata dal segretario privato di Lapointe. Dal momento in cui il cardinale aveva fatto la sua richiesta c’erano voluti solo sette giorni perché venisse imposto il bando. In curia la gioia fu grande. L’8 luglio 1940 il segretario del cardinale scrisse al segretario privato di Lapointe. La lettera tradotta dal francese diceva:

Sono molto grato per la sua prontezza nel portare all’attenzione del Molto Onorevole signor Lapointe il contenuto della mia lettera del 27 giugno.

Non ho bisogno di aggiungere, — poiché Sua Eminenza avrà già scritto al signor Lapointe per esprimergli la sua soddisfazione per l’ordinanza ministeriale in questione, — in quanto una così sollecita e felice soluzione merita le nostre felicitazioni e i nostri ringraziamenti.

Voglia accettare la rinnovata espressione della mia gratitudine e dei miei rispetti.

Paul Bernier, sacerdote.

Quindi mentre l’onorevole G. C. Crerar, in Parlamento, aveva pubblicamente e con veemenza negato qualsiasi ingerenza da parte della chiesa cattolica, gli archivi stessi del governo comprovano la verità che le misure contro i testimoni di Geova erano state combinate direttamente dalla curia del cardinale cattolico di Quebec.

Comunque, nonostante il potere del cardinale e del ministro della giustizia del Quebec, la pressione esercitata sul governo da parlamentari e da altri canadesi equanimi provocò l’abolizione del bando il 14 ottobre 1943, in piena guerra. Tale voltafaccia durante quel periodo cruciale della storia fu davvero un’ammissione che le misure erano in primo luogo del tutto ingiustificate.

Ci vollero altri mesi di aspra lotta, petizioni, lettere, note e anche un processo perché il recalcitrante ministro della giustizia, St. Laurent, si decidesse a togliere il bando contro l’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici (13 giugno 1944) e la Watch Tower Society (22 maggio 1945). Ma finalmente eravamo pronti per l’espansione postbellica.

ALTRI PROBLEMI DOVUTI ALLA GUERRA

Tolto il bando i testimoni di Geova furono di nuovo liberi di svolgere la propria attività religiosa come organizzazione legalmente riconosciuta. Ma il paese era ancora in guerra e c’erano ancora molti problemi legali per il popolo di Dio. Fra questi l’esenzione dei ministri dei testimoni di Geova dal servizio militare, la detenzione dei Testimoni nei campi governativi per gli obiettori di coscienza, e il diritto degli studenti cristiani di rifiutare di salutare la bandiera. Quasi in coincidenza con l’abolizione del bando il giovane pioniere Glen How di Toronto fu ammesso al foro per la provincia dell’Ontario, e partecipò attivamente alle numerose battaglie giudiziarie che seguirono.

Il servizio militare obbligatorio era stato introdotto in Canada nel 1940. Era concessa l’esenzione al “ministro di una denominazione religiosa”. Ma finché l’organizzazione religiosa dei testimoni di Geova era considerata illegale nessun servitore di Geova poté valersi dell’esenzione. L’abolizione del bando fece cambiare le cose. Si aprì un ufficio a Toronto come Testimoni di Geova del Canada. Ora c’era un’organizzazione visibile che parlava per il popolo di Geova.

LOTTA PER IL RICONOSCIMENTO

Nel novembre 1943 fu presentata al ministro del lavoro una nota che richiedeva l’esenzione dei ministri Testimoni in servizio continuo con particolari incarichi. Il governo rifiutò di concedere l’esenzione. Benché 15.000 fossero presenti quell’anno alla Commemorazione in Canada, secondo i funzionari quella dei testimoni di Geova era una religione che non aveva neanche un solo ministro.

La questione fu dibattuta in tribunale. Il primo caso importante fu quello di Earl Kitchener Stewart, processato nel 1943 e ricorso alla Corte d’Appello della Columbia Britannica dopo la condanna del tribunale di Vancouver. Questa non tenne conto dell’ottimo lavoro svolto dal fratello Stewart sin dal 1938 come proclamatore del Regno in servizio continuo. La sua difesa non fu accolta ed egli fu condannato.

Per nulla intimidito il popolo di Geova era pronto a provare di nuovo. Il governo voleva chiamare sotto le armi Leo K. Greenlees che faceva parte del personale della filiale di Toronto (ora del Corpo Direttivo), ministro in servizio continuo dal 1931. Invece di aspettare che le autorità intentassero un’azione legale, fu intentata la causa preliminare Greenlees contro il Procuratore Generale del Canada. La causa richiedeva una dichiarazione che Leo Greenlees era un ministro non soggetto alla leva. Era un’azione coraggiosa che lasciò attonita l’opposizione. C’era sempre la guerra e qualsiasi cosa toccasse i militari era considerata sacrosanta. Ma ecco un’organizzazione appena uscita allo scoperto che, invece di starsene tranquilla, chiedeva imperturbata giustizia e trattamento equo. I testimoni di Geova erano tornati in scena e tutti lo sapevano!

Il giudice Hogg della Corte Suprema dell’Ontario ascoltò tutta la difesa del caso Greenlees. L. K. Greenlees, Percy Chapman e Hayden C. Covington fecero la loro deposizione. Nonostante tutta l’evidenza, il magistrato inquirente dichiarò che non si dava luogo a procedere perché gli argomenti erano deboli e speciosi. Si fece ricorso alla Corte d’Appello dell’Ontario, che pure emise una sentenza evasiva, rifiutando essenzialmente di trattare la vera questione legale. Quindi fu chiesta l’autorizzazione ad appellarsi alla Corte Suprema del Canada. Ma questa venne rifiutata per una questione di procedura dato che il caso non riguardava una vertenza finanziaria.

Non rimaneva che appellarsi al Consiglio della Corona inglese. Una richiesta d’appello depositata a Londra doveva essere dibattuta nell’ottobre 1946. Ma poco prima di quella data il governo aveva revocato la legge sulla coscrizione obbligatoria. Non essendoci più una legge da impugnare il caso finì senza una sentenza risolutiva. Ma per lo meno il fratello Greenlees era stato protetto.

LIBERATI DAI CAMPI

Diversi testimoni di Geova erano stati definiti obiettori di coscienza ed erano stati rinchiusi in campi di lavoro nella foresta canadese. Questo continuò per quattro anni fino al 15 luglio 1946. In un certo tempo c’erano 283 Testimoni in tali campi. Era facile uscirne dietro un pagamento simbolico alla Croce Rossa, cosa che quasi tutti consideravano inammissibile. Secondo il ministero del lavoro si trattava di far compiere a questi uomini servizi essenziali, ma il vero obiettivo era spesso di impedire ai testimoni di Geova che predicavano a tempo pieno di proclamare liberamente la “buona notizia”.

Nell’estate del 1946, tutti gli obiettori di coscienza del Canada erano stati liberati, tranne 73 testimoni di Geova. Fu preparata una nota per dimostrare l’arbitraria e contraddittoria posizione presa dal ministero per tenere in carcere questi cristiani dopo che tutti gli altri obiettori di coscienza erano stati liberati. Copie dell’istanza furono inviate a parlamentari favorevoli. Alcuni si arrabbiarono quando seppero cosa faceva il governo. Cominciarono a punzecchiare il ministero del lavoro con imbarazzanti interrogazioni alla Camera dei Comuni.

Il 10 luglio 1946, il deputato John Diefenbaker (in seguito primo ministro del Canada), chiese: “Quanti testimoni di Geova sono ancora detenuti nei campi di concentramento?” Fu troppo per il ministero. Il 15 luglio 1946 tutti i campi di lavoro furono chiusi. Così quei giovani proclamatori del Regno furono liberi di partecipare all’espansione cristiana dopo la guerra.

IL SALUTO ALLA BANDIERA

La questione del saluto alla bandiera che riguardava i cristiani si svolse in modo parallelo in Canada e negli Stati Uniti. La pubblicità data negli Stati Uniti alla cosa si fece sentire anche in Canada e, a partire dal 1940, alcuni consigli scolastici in tutto il paese cominciarono a imporre cerimonie per il saluto alla bandiera.

Numerosi processi contestarono il potere dei consigli scolastici di imporre il saluto alla bandiera e il canto dell’inno nazionale. Uno di questi fu il caso Ruman contro Lethbridge, nell’Alberta. Il tribunale decise che il consiglio scolastico aveva l’autorità di costringere l’allievo a parteciparvi. Ma l’assemblea legislativa provinciale mostrò rispetto per la libertà e modificò la legislazione scolastica in modo che i figli dei testimoni di Geova fossero liberi di andare a scuola indisturbati.

Ma la questione legale fu definita nel processo che si trascinò dal 1940 al 1945 ad Hamilton (Ontario). Ventisette ragazzi erano stati espulsi da scuola ad Hamilton per essersi rifiutati di salutare la bandiera e cantare l’inno nazionale. Fu necessario istituire una Scuola del Regno privata perché i ragazzi non fossero privati dell’istruzione.

Fu intentata un’azione legale in cui si chiedeva alla corte di ordinare che i ragazzi fossero riammessi a scuola senza dover partecipare alle cerimonie del saluto alla bandiera o dell’inno nazionale. La causa fu dibattuta ad Hamilton il 30 e 31 marzo 1944. Il giudice, signor Hope, un militare molto patriottico, condannò i testimoni di Geova e disse che la commissione scolastica non solo aveva l’autorità di esigere le cerimonie in questione, ma aveva anche “un dovere imperativo di esercitare tale autorità”. In effetti questa sentenza richiedeva da parte di tutte le altre commissioni scolastiche della provincia l’espulsione dei figli dei testimoni di Geova se non partecipavano alle cerimonie del saluto alla bandiera e dell’inno nazionale.

Si ricorse alla Corte d’Appello dell’Ontario, dove la causa fu dibattuta nel marzo 1945. C’era ancora la guerra, il fervore patriottico era intenso, e i testimoni di Geova stavano riorganizzandosi dopo il bando. Quando ebbe inizio il dibattito la corte si mostrò molto ostile. Fu necessario mostrarsi decisi, perché i tre giudici bombardavano i fratelli di domande sui testimoni di Geova e le loro convinzioni. L’antagonismo iniziale cominciò tuttavia ad attenuarsi e i giudici furono molto equanimi. In seguito emisero all’unanimità un verdetto favorevole al popolo di Geova, permettendo così ai nostri ragazzi di frequentare la scuola e ricevere un’istruzione senza partecipare a cerimonie che offendevano la loro coscienza.

Questa sentenza fu un terribile shock per il Provveditorato agli studi di Hamilton e i suoi legali che erano stati violenti nei loro attacchi contro i testimoni di Geova. Essi cercarono di appellarsi alla Corte Suprema del Canada, ma la Corte respinse la domanda di appello. Di conseguenza il verdetto favorevole della Corte d’Appello dell’Ontario costituì il giudizio finale. Per oltre 30 anni, questa ottima sentenza è stata molto efficace per respingere i “patrioti” che ogni tanto cercavano di riaprire la questione.

LOTTA PER LA LIBERTÀ NEL QUEBEC

Nel 1944, dopo l’abolizione del bando e verso la fine della seconda guerra mondiale, era venuto il momento di riprendere l’attività della predicazione del Regno nel Quebec. Il primo ministro della provincia era Maurice Duplessis, uomo politico scaltro e senza principi che aveva stretti rapporti col clero cattolico. Duplessis è stato descritto da uno storico come “un demagogo deciso a mantenere la provincia in uno stato di comoda sicurezza, arretratezza e corruzione”.

In quel tempo non c’erano neanche 300 Testimoni in tutto il Quebec. Non appena la loro attività di evangelizzazione riprese nella zona di Montreal, cominciarono a essere accusati di “turbare la quiete pubblica” in virtù dei regolamenti municipali. Alla fine del 1944 c’erano stati una quarantina di casi del genere. Il numero dei processi aumentò rapidamente nel 1945, e gli occhi di tutto il paese erano rivolti ai fatti del settembre 1945, quando turbe di cattolici attaccarono i Testimoni a Châteauguay e Lachine. Ma quel gruppetto di intrepidi cristiani resisté agli attacchi. — Ger. 1:19.

Alla fine del 1945 il numero delle cause era salito a oltre 400. E non se ne vedeva la fine. Verso la fine del 1946 c’erano oltre 800 cause pendenti nei tribunali di Montreal, Verdun, Outremont, Lachine, Quebec, Sherbrooke e altri centri! Questi processi e i continui arresti erano un tormento per il popolo di Geova. Come potete immaginare, c’è un lato umano della cosa. Non era facile sopportare arresti, tensione, continui rinvii, umiliazioni, la perdita del lavoro e la continua frustrazione.

“L’ARDENTE ODIO DEL QUEBEC”

Si doveva fare qualche cosa per allentare la pressione cui erano sottoposti i fedeli Testimoni del Quebec. Perciò il 2 e 3 novembre 1946 si tenne un’assemblea speciale a Montreal. Erano venuti da Brooklyn N. H. Knorr, allora presidente della Watch Tower Society, e H. C. Covington, consulente legale della Società. Il discorso conclusivo del fratello Knorr era intitolato “Cosa faremo?”

C’era molta eccitazione nell’aria quando, davanti a un uditorio entusiasta il fratello Knorr rispose leggendo per la prima volta in pubblico l’ormai storico documento “L’ardente odio del Quebec per Dio e per Cristo e per la libertà è la vergogna di tutto il Canada”. Era una denuncia scottante! In tono severo e misurato, Knorr annunciò solennemente la condanna di Geova per la corrotta amministrazione della provincia del Quebec. L’opuscolo esponeva in modo preciso e schietto fatti che non sono mai stati contestati.

Il fratello Knorr annunciò che il 15 novembre 1946 — solo 12 giorni dopo — avrebbe avuto inizio in tutto il Canada la distribuzione gratuita di questo opuscolo che sarebbe continuata per 16 giorni. Era una chiamata all’azione!

DUPLESSIS DICHIARA “GUERRA SPIETATA”

L’opuscolo “L’ardente odio del Quebec” fu rapidamente distribuito in tutto il paese, incluso il Quebec. Ora cominciò sul serio la lotta legale. Duplessis dichiarò pubblicamente “Guerra spietata ai testimoni di Geova”. Invece di 800 cause, ben presto ce ne furono 1.700. Duplessis spolverò la vecchia legge sulla sedizione e, in breve, ci furono oltre 100 accuse del genere. L’intero paese era di nuovo spettatore della lotta nel Quebec.

Il 4 dicembre 1946 Duplessis, nella sua rabbia, fece una mossa che, come un boomerang, si ripercosse contro di lui. Ingiustamente annullò la licenza per la vendita di alcolici del ristorante di proprietà di Frank Roncarelli, un testimone di Geova. Negando a quest’uomo i mezzi di sussistenza si inimicò tutto l’ambiente commerciale del Canada. Chiunque poteva vedere che un dittatore senza principi governava il Quebec. Una grande riunione di protesta fu indetta da eminenti cittadini di Montreal.

Mentre il paese era ancora offeso dall’arbitraria azione di Duplessis, un altro boomerang fu lanciato dal cancelliere Jean Mercier, giudice cattolico della città di Quebec. Il 17 dicembre 1946, il pioniere speciale John Maynard How comparve davanti al giudice Mercier, accusato di turbare la quiete pubblica, in base a un semplice regolamento municipale. Il cancelliere Mercier perse completamente il controllo. I titoli dei giornali annunciarono: “Un giudice si scaglia contro la setta di Geova. Dice che meritano condanne all’ergastolo”. Un articolo spiegava: “Mercier ha detto che la polizia del Quebec ha ordine di arrestare a vista ogni noto e presunto testimone di Geova e ha ingiunto alla corte di continuare una spietata epurazione di tutti i simpatizzanti”.

L’uomo che faceva queste dichiarazioni era un giudice ritenuto leale e imparziale. Il comportamento di uomini come Duplessis e Mercier dimostrava com’erano accurate — anzi attenuate — le accuse contenute nell’opuscolo “L’ardente odio del Quebec”. Tipici della reazione della stampa erano i seguenti titoli di articoli di fondo:

Nel Quebec si ritorna al Medio Evo (Star di Toronto)

Che giudice! (Journal di Ottawa)

Il ritorno dell’Inquisizione (The Globe and Mail, Toronto)

Puzza di fascismo (The Gazette, Glace Bay)

Invece di battere in ritirata, i testimoni di Geova lanciarono un secondo attacco, un opuscolo intitolato “Quebec, hai tradito il tuo popolo!” Questa risposta alle false accuse di Duplessis fu distribuita nel gennaio 1947, e questa volta la distribuzione avvenne nottetempo per evitare i continui arresti del popolo di Dio da parte della polizia del Quebec.

Parallelamente a questi avvenimenti si combatteva un’aspra battaglia legale nella città di Quebec. I pionieri locali — Laurier Saumur, John Maynard How, Gerald Barry e Russell Herbert Headworth — dovettero sostenere una così rapida successione di processi, dentro e fuori del tribunale del cancelliere Mercier e dentro e fuori di prigione, che i giornali la definirono “La battaglia delle scartoffie”. Tutta quest’attività alimentava di continuo la stampa, tanto che gli articoli sul Quebec facevano notizia in tutto il paese. Molte persone di cuore onesto ammiravano l’intrepida posizione dei cristiani testimoni di Geova.

Nel febbraio 1947, quattro pionieri speciali di Quebec — tre dei quali scarcerati su cauzione — andarono a Ithaca (New York) per frequentare la nona classe della scuola di Galaad. Mentre erano a Galaad, la causa di Laurier Saumur e Gerald Barry fu presentata alla Corte Suprema del Canada. Ma la Corte rifiutò di tenere l’udienza per motivi tecnici. Perciò Laurier Saumur dovette lasciare la scuola di Galaad in giugno, prima di diplomarsi, e tornare in carcere nella città di Quebec per finire di scontare la condanna. Questo non aver luogo a procedere della Corte Suprema ci riportò nei tribunali del Quebec, dove ormai c’erano oltre 1.700 cause pendenti.

Gerald Barry, la cui causa era stata presentata alla Corte Suprema, morì fedele nel maggio 1947. Aveva fatto il pioniere dal 1908 e nel 1924 aveva cominciato il servizio nel Quebec. Anche di lui si poteva ben dire, con le parole dell’apostolo Paolo: “Il mondo non era degno di loro”. — Ebr. 11:38.

PERCHÉ NON PARTECIPARE ALLA LOTTA PER LA LIBERTÀ?

Ormai siete certo consapevoli del coraggio e della determinazione manifestati dal popolo di Geova nella provincia del Quebec. Ma questo sembra il momento adatto per parlarvi di due sorelle carnali e spirituali non ancora ventenni. Avevano sentito parlare della persecuzione dei loro compagni di fede del Quebec — quanti erano stati assaliti, percossi e imprigionati — e avevano cominciato a pensare: “Siamo giovani, forti e sane; un’assegnazione come quella sarebbe l’ideale per noi, perché vogliamo partecipare davvero alla lotta per la libertà insieme ai fratelli che vi sono già”.

Così il 1° maggio 1946, due giovani pioniere, elettrizzate alla prospettiva di prestare servizio nel Quebec, giunsero a Montreal. Una di loro, Victoria Dougaluk, alcuni anni fa scriveva:

“Non ci volle molto perché provassimo personalmente quello di cui avevamo letto. Mia sorella fu arrestata e deferita più volte al tribunale dei minorenni e io ero una regolare frequentatrice del tribunale locale, tanto che il giudice un giorno mi informò che ero la più grossa seccatura che avesse mai avuta. Ci furono molte opportunità di dare testimonianza non solo al personale giudiziario ma anche ad altri detenuti. Fra i fratelli che condividevano le esperienze del carcere si era stretto un forte vincolo d’amore; ricordo specialmente un episodio: Parecchi di noi erano stati arrestati insieme e man mano che veniva pagata la cauzione, erano liberati per primi i più anziani o quelli che avevano la famiglia a carico. Alla fine rimanevamo noi due. Passarono sei giorni, senza sapere quando sarebbe venuto il nostro turno. Finalmente venne pagata la cauzione, ma per una soltanto. La sorella francese che era con me disse: ‘O due o niente’; e rinunciò alla libertà immediata per rimanere con me. Lo apprezzai più di quanto le parole possano esprimere. I testimoni di Geova si guadagnarono grande rispetto per la loro lotta per la libertà, poiché tutti i tentativi di scoraggiarci erano falliti. I loro sforzi per soffocare il nostro zelo ci avevano resi ancor più decisi a perseverare e trovare le pecore in quella zona”.

NUOVAMENTE ACCUSATI DI SEDIZIONE!

Con l’aiuto dello spirito di Geova, e con tale amore, fede, lealtà e determinazione, il popolo di Dio nel Quebec tenne testa all’avversario. E il nemico non aveva abbandonato la lotta. La scottante denuncia dell’opuscolo “L’ardente odio del Quebec” indusse Duplessis a cercare nuove armi di minaccia e oppressione. Oltre a una quantità di casi di infrazioni minori, ricorse alle vecchie accuse di diffamazione sediziosa. Più di 100 accuse del genere furono depositate contro 50 Testimoni. Tali cause furono istituite a Sherbrooke, Amos, Montreal e St.-Joseph-de-Beauce. Come prova, ogni volta il pubblico ministero si basava sui due opuscoli “L’ardente odio del Quebec” e “Quebec, hai tradito il tuo popolo!”

La prima causa per sedizione fu quella di Aime Boucher, uomo sincero e mite di piccola statura che abitava sulle colline a sud di Quebec, in un podere che coltivava servendosi dei buoi. Il fratello Boucher era povero di beni di questo mondo, ma ricco di amore e fede. Il suo processo fu celebrato a St.-Joseph-de Beauce nel novembre 1947 davanti al giudice Alfred Savard, già socio dello studio legale di cui faceva parte l’ex ministro della giustizia Lapointe, che ci aveva fatti mettere al bando nel 1940. Il giudice Savard era estremamente ostile e rivolse al giurì un discorso molto prevenuto. Naturalmente ci fu una condanna.

La Corte d’Appello del Quebec sostenne la condanna e si dovette ricorrere alla Corte Suprema del Canada. La Corte dapprima ordinò che la causa fosse nuovamente dibattuta nel Quebec, ma Geova era con noi e fu accordata una nuova udienza. Dopo la seconda udienza la Corte revocò la sentenza e sancì una completa assoluzione. Poiché non contenevano nessun incitamento alla violenza, gli opuscoli dei testimoni di Geova non potevano essere sediziosi. Quindi ogni accusa di sedizione sollevata da Duplessis dovette esser respinta. Nessuna condanna venne confermata. Geova aveva sostenuto il suo popolo!

La sentenza Boucher fu probabilmente la più importante vittoria legale che il popolo di Geova abbia avuto in Canada. Spezzò la spina dorsale dell’attacco chiesa-stato contro le libertà dei testimoni di Geova e di tutti gli altri canadesi. Inoltre modernizzò la legge canadese annullando tutte le antiche definizioni di sedizione. Si dovettero cambiare tutti i codici! Dean Bowker, rettore della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università dell’Alberta, affermò: “Una sentenza come quella del caso Boucher contro la Corona vale più di una dozzina di dichiarazioni sul diritto alla libertà di parola”.

ANNULLATA LA CENSURA DELLA POLIZIA

Le cause per sedizione erano state tutte revocate. Benissimo. Ma rimaneva ancora una montagna di accuse per infrazioni minori. Che sarebbe accaduto? Alla base di questi processi era il tentativo delle autorità del Quebec di imporre che la divulgazione di informazioni fosse soggetta alla censura della polizia. Tipico era il regolamento 184 della città di Quebec, che diceva: “È vietato distribuire per le strade di Quebec qualsiasi libro, opuscolo, circolare o volantino senza previo permesso scritto del capo della polizia”.

Per superare l’ostacolo di questo regolamento della censura, nel 1947 si intentò un processo a Quebec chiedendo che il regolamento fosse dichiarato illegale. In tribunale, tre ecclesiastici — un prete cattolico, un pastore anglicano e un rabbino ebreo — comparvero come testimoni per la città di Quebec. Cercarono di persuadere il giudice a condannare i testimoni di Geova. Ecco un’ulteriore prova che la politica e le maggiori religioni erano unite contro i veri servitori di Dio!

Questo caso, Saumur contro Quebec, giunse davanti alla Corte Suprema canadese e il dibattito durò sette giorni. Il 6 ottobre 1953, i nove giudici della Corte emisero una sentenza favorevole ai testimoni di Geova con cinque voti contro quattro. Questa vittoria pose fine a centinaia di cause ancora pendenti nelle corti del Quebec. La sentenza Saumur è pure riconosciuta in Canada come una pietra miliare nella storia del diritto a favore di tutto il popolo canadese.

Un giornalista fu così colpito dalla portata di tale sentenza che scrisse quanto segue nel Telegram di Toronto:

“DIRITTI UGUALI PER TUTTI

“Un grande falò sulla collina del Parlamento dovrebbe celebrare la sentenza della Corte Suprema canadese nel caso Saumur; un falò degno di una grande occasione. Poche sentenze nella storia della giustizia canadese possono avere maggiore importanza. Pochi tribunali hanno reso un servizio migliore di questo al Canada. A nessuno sono più debitori i canadesi che riconoscono il valore del loro patrimonio di libertà. . . . La liberazione non può essere celebrata con il giubilo che merita”.

È interessante notare che al momento del processo la filiale del Canada aveva passato parola chiedendo che tutti i fratelli pregassero Geova per la buona riuscita. Così tanto dipendeva da una sentenza favorevole in questo caso! (1 Tim. 2:1, 2) Il risultato indica che ci fu una risposta favorevole da parte dell’“Uditore di preghiera”. (Sal. 65:2) Senz’altro “la supplicazione del giusto, quando opera, ha molta forza”. — Giac. 5:16.

L’ULTIMA CARTA DI DUPLESSIS

Ormai i testimoni di Geova si erano opposti vittoriosamente a tutte le leggi a cui era ricorso Duplessis contro di loro. Ma egli non si dava per vinto. Nel gennaio 1954 fece adottare dall’assemblea legislativa del Quebec una nuova legge che secondo lui avrebbe posto fine alle attività dei testimoni di Geova. Tale legge, nota come l’articolo 38, entrò in vigore alle 17 del 28 gennaio 1954. Ma alle 9 dell’indomani mattina l’avvocato dei testimoni di Geova era alla porta del tribunale per contestare la validità della nuova legge e richiedere che ne venisse vietata l’applicazione.

La causa relativa all’articolo 38 si protrasse per oltre dieci anni, e il processo propriamente detto fu molto interessante. F. W. Franz (ora quarto presidente della Watch Tower Society), che era venuto nel Quebec come perito giudiziario, fece una mirabile deposizione a favore di Geova e del suo popolo.

L’avvocato dei testimoni di Geova presentò un teste particolarmente recalcitrante: Maurice Duplessis! Era altamente offeso di esser stato costretto a presentarsi con un mandato di comparizione dei testimoni di Geova. Per due ore e mezzo Glen How sottopose a controinterrogatorio quell’ometto arrogante e stizzoso, con sua grande irritazione.

A suo tempo la Corte Suprema del Canada rifiutò di prendere una decisione sulla validità della legge, per una questione procedurale, dato che i testimoni di Geova avevano fatto causa prima ancora che l’articolo 38 fosse stato applicato contro di loro. Ma se le autorità fossero mai ricorse a tale legge, il motivo procedurale cui era ricorsa la Corte Suprema sarebbe caduto. L’articolo 38 non è mai stato messo in vigore e non è stato applicato dal 1954. Duplessis aveva giocato la sua ultima carta!

Nel 1959 si coprì d’ignominia: per la prima volta nella storia dell’Impero Britannico un primo ministro era stato condannato a risarcire personalmente un cittadino per qualche cosa che aveva fatto in veste ufficiale. La Corte Suprema del Canada lo condannò a pagare le spese processuali e un risarcimento di circa 50.000 dollari al fratello Frank Roncarelli cui era stata ritirata la licenza per gli alcolici del suo ristorante. Poco dopo quest’ultimo scacco Duplessis morì.

Certo avrebbe potuto evitare molte noie se avesse seguito il buon consiglio di Gamaliele, dottore della Legge: “Non vi intromettete con questi uomini, ma lasciateli stare; . . . altrimenti, potete trovarvi a combattere effettivamente contro Dio”. — Atti 5:38, 39.

ESPRESSIONI DI RICONOSCENZA

Molti esperti di giurisprudenza hanno riconosciuto l’ottimo contributo dei testimoni di Geova alla legislazione e alla libertà del Canada. Frank Scott, ex decano della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università McGill, ha detto riguardo ai processi dei Testimoni: “Dovremmo esser grati di avere in questo paese alcune vittime dell’oppressione dello stato che fanno valere i propri diritti. La loro vittoria è la vittoria di tutti noi”. E ha aggiunto: “Cinque delle vittime le cui cause furono presentate alla Corte Suprema canadese nell’ultimo decennio, e che hanno contribuito tanto alla chiarificazione della nostra legge, erano testimoni di Geova”.

Scrivendo nella rivista della facoltà di giurisprudenza (Università di Toronto), un altro giurista descrisse i testimoni di Geova come “il gruppo più responsabile di rafforzare i privilegi della cittadinanza”. E Ivan C. Band, che era stato giudice della Corte Suprema canadese, nel descrivere alcuni dei nostri processi, osservò che “i lupi combattono in branchi ma il leone lotta da solo”.

Da queste dichiarazioni di personaggi autorevoli è chiaro che i testimoni di Geova, una minoranza che combatteva contro grandi difficoltà, col loro coraggio hanno dato un importante contributo alla libertà del Canada. La loro vittoria è una vittoria per la libertà del popolo canadese. Le libertà di culto, di stampa, di parola e di riunione sono state tutte protette grazie ai processi riguardanti i testimoni di Geova.

I testimoni di Geova sono grati che la loro presenza nei tribunali ha senz’altro contribuito a dare testimonianza e che in tal modo hanno potuto “difendere e stabilire legalmente la buona notizia” in Canada. (Mar. 13:9; Filip. 1:7) Ma i Testimoni sono particolarmente grati al Grande Legislatore, Geova, che ha sempre sostenuto il suo popolo. Come disse una volta il re Ezechia: “Siate coraggiosi e forti. . . . Con lui [il re d’Assiria] è un braccio di carne, ma con noi è Geova nostro Dio per aiutarci e per combattere le nostre battaglie”. — 2 Cron. 32:7, 8.

INIZIO DEGLI ANNI SESSANTA

Finite tutte queste battaglie legali, i cristiani canadesi iniziarono con entusiasmo il decennio degli anni sessanta. Nell’aprile 1960, Clayton Morrell, che aveva prestato servizio come pioniere, sorvegliante di circoscrizione e alla Betel di Toronto per molti anni, divenne il nuovo sorvegliante della filiale. Il fratello Morrell, che aveva un ottimo spirito ed era molto avvicinabile, era anche un ottimo organizzatore impegnato a continuare il buon lavoro svolto finora. A quel tempo la famiglia Betel contava 44 membri.

In tutto il paese c’erano sei distretti, 61 circoscrizioni e 805 congregazioni. Nel 1960 il Canada ebbe un nuovo massimo di 38.382 attivi proclamatori del Regno, con una percentuale di un Testimone ogni 465 abitanti.

Nel giugno 1960 c’erano state abbastanza sentenze a nostro favore da poter iniziare ancora una volta nel Quebec l’opera di testimonianza di porta in porta con la Bibbia e le nostre pubblicazioni. Ora sotto quest’aspetto quella provincia era come il resto del Canada. La prima assemblea di distretto, interamente in francese tenuta quell’estate a Verdun, fu una pietra miliare nello sviluppo delle attività cristiane nel Quebec. Oltre 3.000 furono i presenti, di cui un migliaio circa interessati. Che cambiamento! La lotta legale nel Quebec era terminata. L’influenza e l’opposizione dei preti si attenuavano. I proclamatori del Regno di lingua francese superavano in quella provincia i Testimoni di lingua inglese. L’aumento nella maggiore città, Montreal, era stato tale che nel 1959 c’erano sette Sale del Regno usate da 22 congregazioni, e diverse altre sale venivano costruite in tutta la provincia. Anche la città di Quebec avrebbe avuto la sua Sala del Regno dei testimoni di Geova.

Il 1° agosto 1960 cominciò a funzionare a Toronto la prima congregazione italiana. Pur avendo all’inizio solo 40 proclamatori, prometteva una rapida espansione. Fra parentesi, attualmente in Canada ci sono 33 congregazioni italiane, con oltre 2.000 proclamatori. È piacevole vedere lo sviluppo avuto finora con 14 congregazioni spagnole e portoghesi, 12 congregazioni greche, una cinese e una coreana.

Nel 1960 tutto era dunque pronto per un decennio di intensa attività. In massima parte fu un periodo di pace ed edificazione spirituale.

LA SCUOLA DI MINISTERO DEL REGNO

Il 1° gennaio 1961 un importante avvenimento ebbe luogo in Canada: l’inizio della prima Scuola di Ministero del Regno nella filiale di Toronto. Alla fine di agosto di quell’anno, 151 sorveglianti e pionieri speciali avevano frequentato il corso. Molte furono le espressioni di apprezzamento per quello che avevano imparato. Alcuni giunsero a dire che durante quel corso di quattro settimane avevano veramente cambiato personalità. Fino al 1971 in Canada erano state tenute 152 classi della Scuola di Ministero del Regno, con ben 3.370 studenti. Così un gran numero di sorveglianti e pionieri speciali ha ricevuto quest’ottimo addestramento che li ha preparati più pienamente per i loro incarichi di responsabilità nelle congregazioni locali durante gli anni settanta.

Il nuovo corso della Scuola di Ministero del Regno negli anni successivi ha provveduto ad addestrare tutti gli anziani delle congregazioni canadesi, e ben 5.980 hanno partecipato al corso più recente nel 1977. Sin dall’inizio della Scuola di Ministero del Regno nel 1961 è stato davvero provveduto un notevole aiuto per preparare molti a ulteriore servizio nelle congregazioni e nel campo.

IL PROBLEMA DELLE TRASFUSIONI DI SANGUE

Nel corso degli anni, la posizione assunta in questo paese dai testimoni di Geova sulla santità del sangue ha provocato molta pubblicità sfavorevole e animosità. (Atti 15:28, 29) Infatti nel 1961 ci fu una crescente ondata di ostilità per il nostro rifiuto di accettare trasfusioni di sangue. È dunque appropriato a questo punto parlare del problema nei particolari.

I giornali avevano pubblicato titoli incendiari e usato termini che traevano in inganno parlando della presunta efficacia delle trasfusioni di sangue per preservare la salute e la vita. Sin dagli anni cinquanta c’era stata una reazione del pubblico così contraria alla nostra posizione circa il sangue che l’ostilità incontrata alle porte quando si svolgeva l’opera di predicazione del Regno si poteva paragonare soltanto a quella incontrata negli Stati Uniti negli anni quaranta, quando tanti cercavano di provocare i testimoni di Geova a proposito della nostra posizione rispetto alla guerra e al saluto alla bandiera. Qui in Canada ragione e rispetto cedettero il posto a eccessi di sentimentalismo, condanne e minacce.

Citeremo un caso del 1956 per fare un esempio dell’irresponsabilità dei giornali nell’eccitare il pubblico senza informarlo adeguatamente dei due aspetti della questione. Ad Hamilton, una ragazza diciassettenne (e perciò in età di prendere le proprie decisioni su questioni mediche e sanitarie secondo la legge dell’Ontario) rifiutò una trasfusione di sangue prescritta dai medici. Era in cura nell’ospedale di Hamilton per un’affezione congenita. Era sopravvissuta fino a quel momento, benché si fosse creduto che non sarebbe vissuta a lungo dopo la nascita. Essa prese dunque quella che riteneva una decisione sensata per continuare la cura senza violare i principi cristiani.

Da questo semplice esercizio di un fondamentale diritto umano, dove si arrivò? Cosa si poteva leggere in prima pagina sullo Star di Toronto del 17 febbraio 1956? Un titolone in caratteri alti sei centimetri diceva: “SI DEVE LASCIAR MORIRE UNA DICIASSETTENNE?” Queste parole a caratteri cubitali — riservati di solito a una guerra mondiale e altre grandi catastrofi — erano accompagnate da un altro titolo: “Testimone di Geova rifiuta il sangue”. A indicare che questa giovane sarebbe morta per aver rifiutato la trasfusione di sangue, un sottotitolo dello stesso articolo ne parlava come di una “Ragazza condannata”. L’intenzione di eccitare i lettori era evidente dal primo paragrafo dell’articolo, dove si prediceva che la decisione della paziente “è destinata a suscitare una nuova ondata di indignazione pubblica in questa città”.

Perché lo Star era così sicuro che la giovane sarebbe morta, tanto da parlare di “morte certa” se non avesse accettato una trasfusione di sangue? Perché i medici dell’ospedale avevano dato quell’impressione. Avevano detto al giornalista che anche con la trasfusione “la ragazza non avrebbe potuto sopravvivere che per un paio d’anni”. Unire osservazioni del genere a termini inaccurati (come sangue “vitale”) fu abbastanza per eccitare la popolazione. L’articolo proseguiva dicendo che la vita della ragazza “declinava”.

Ma che accadde a questa testimone di Geova? Non le fu fatta la trasfusione, e fu dimessa dall’ospedale in buona salute! I medici hanno forse telefonato ai giornali per dire: ‘Abbiamo una meravigliosa notizia da darvi! La ragazza è guarita! Tutti dovrebbero saperlo!’? No! Non dissero neanche una parola quando fu dimessa. Avrebbero dovuto avvertire la stampa? Ebbene, come erano stati informati i giornali in primo luogo?

La notizia che la giovane era guarita ed era uscita dall’ospedale giunse ai giornali perché un giornalista curioso aveva cominciato a informarsi delle sue condizioni e aveva scoperto che era stata mandata a casa. Il Telegram di Toronto ebbe il merito di pubblicare un articolo, con una fotografia della giovane Testimone sorridente, che la descriveva come “il ritratto della salute”. Infatti è tuttora in vita e nel frattempo si è sposata e si è fatta una famiglia.

Ci siamo dilungati considerevolmente nel riferirvi questo particolare caso, perché è così tipico della maggioranza dei casi relativi alle trasfusioni di sangue. Gli articoli dei giornali di solito cominciano con titoloni in prima pagina e predizioni funeste, cui fanno seguito ostilità e indignazione del pubblico. Poi si fa avanti un’idea più ragionevole, quando esperti medici e legali senza pregiudizi considerano i fatti. Alla fine, se mai, compare nell’ultima pagina di un giornale un articolo insignificante per dire che il paziente è guarito e ha potuto lasciare l’ospedale. Ci sono state eccezioni, naturalmente, ma questa successione di avvenimenti si è ripetuta molte volte.

LA SITUAZIONE SI CAPOVOLGE

Fra le persone riflessive però le cose cominciavano a cambiare. Come mai? A più riprese erano stati pubblicati articoli che mostravano l’altro lato della medaglia a proposito delle trasfusioni di sangue. Per esempio, il numero dell’ottobre 1960 del Canadian Bar Journal (Rivista giuridica canadese) aveva pubblicato un articolo profondo, ben documentato sugli aspetti giuridici, medici e religiosi della trasfusione di sangue. Il Canadian Doctor ripubblicò l’articolo in un supplemento speciale del dicembre 1960, riservandogli circa 24 pagine. Questo articolo incisivo fu letto da personalità del campo medico e legale che potevano influire favorevolmente sulla situazione.

Nel numero del 26 agosto 1961, la rivista Maclean’s, molto diffusa in tutto il Canada, pubblicò un articolo intitolato “Tre trasfusioni di sangue su quattro sono più nocive che salutari”. Era scritto da un medico con la collaborazione di Sidney Katz, giornalista specializzato in articoli sulla medicina. L’articolo rivelava gli abusi delle trasfusioni non necessarie a un pubblico che da un vero “lavaggio del cervello” era stato indotto a credere che le trasfusioni di sangue potevano essere solo utili, mai dannose, o neanche rischiose.

Il numero del 27 maggio 1961 del Canadian Medical Association Journal pubblicò un notevole articolo dei medici Max Minuck e Ronald S. Lambie intitolato “Anestesia e chirurgia per i testimoni di Geova”. Questo in generale pose fine all’idea di molti dottori che i Testimoni fossero un gruppo di fanatici religiosi difficili da curare e che i problemi derivati dalle trasfusioni di sangue erano da attribuire a ‘questi ingenui’. Nel primo paragrafo gli autori additavano il vero responsabile delle scene isteriche avvenute negli ospedali quando si presentava il problema della trasfusione di sangue. La loro relazione, dissero, “rivelava che esiste considerevole confusione, pregiudizio irrazionale, intolleranza, e ignoranza non solo per quanto riguarda le convinzioni religiose dei Testimoni, ma anche le responsabilità etiche e legali del loro trattamento medico”. (Il corsivo è nostro). Più avanti nell’articolo, Minuck e Lambie aggiungevano che in altri casi in cui il medico si trova in circostanze tutt’altro che ideali, si affronta il problema in modo calmo, obiettivo e paziente, e il medico fa del suo meglio date le circostanze. Poi dissero:

“Ma nei casi dei testimoni di Geova l’équipe chirurgica spesso si suggestiona, diventa confusa e irrazionale, perché le obiezioni del paziente sono d’ordine religioso anziché fisico. Quello dei testimoni di Geova non è l’unico gruppo religioso che rifiuta per motivi religiosi certi aspetti della pratica medica generalmente accettata. Altri, come i cattolici, devono pure rifiutare certe forme di trattamento medico, e noi rispettiamo le loro idee. Allo stesso modo si dovrebbero rispettare e tollerare le convinzioni dei testimoni di Geova”.

Questo ragionamento fa molto più onore alla professione medica della consuetudine di alcuni dottori che dicono al paziente una cosa e poi gli fanno la trasfusione di nascosto con la premessa che “quello che il paziente non sa non può fargli male”. Questo non solo è contrario all’etica, ma è disonesto e manca di rispetto per i diritti altrui. In realtà, uomini che possono sbagliare le diagnosi anche nel 45 per cento dei casi, secondo qualche fonte autorevole, dovrebbero essere più modesti. Citiamo il giudizio obiettivo del dottor Arthur Kelly (allora segretario dell’Associazione medica canadese):

“L’onniscenza è una qualità molto rara nella medicina e le affermazioni di ieri sono superate e modificate dalla nuova conoscenza di oggi. Non permettiamoci dunque, per orgoglio, di diventare arroganti ed esigere che il paziente sottometta la sua volontà alla nostra. Ritengo preferibile che certuni muoiano prima del tempo piuttosto che dobbiamo insidiare il loro fondamentale diritto e dovere di decidere della loro propria salute”.

In anni più recenti c’è stato un costante miglioramento dei rapporti fra medico e paziente nelle questioni riguardanti il problema del sangue. Molti sono stati i chirurghi che hanno avuto il coraggio di far uso delle loro tecniche pur rispettando le sincere convinzioni religiose dei Testimoni che avevano in cura. All’inizio degli anni settanta si visitarono i principali ospedali di Toronto per raggiungere una migliore comprensione con gli amministratori e i direttori di questi istituti. I Testimoni furono accolti con molto rispetto, e così pure le informazioni tratte da riviste mediche a proposito delle alternative all’impiego del sangue. L’opuscolo della Watch Tower Society Sangue, Medicina e la Legge di Dio (pubblicato in inglese nel 1961) fu molto utile nei contatti con questi e molti dottori. L’interessante è che alcuni medici ora ci chiedono altre informazioni tratte da riviste mediche.

Ormai il pubblico sembra commuoversi solo per i casi di bambini piccoli che secondo i medici hanno bisogno di una trasfusione. Ma i fatti dimostrano che i testimoni di Geova non avevano torto. Di solito i loro figli sono sopravvissuti nonostante le infauste previsioni di certi medici. D’altra parte, in diversi casi, i figli sono stati sottratti all’autorità dei genitori e hanno ricevuto trasfusioni di sangue per ingiunzione della corte. Purtroppo in dodici casi del genere i bambini sono stati restituiti morti ai genitori addolorati.

Ma gli articoli pubblicati in riviste giuridiche, mediche e d’altro genere, oltre a quelli pubblicati dalla Watch Tower Society, hanno ottenuto buoni risultati. Nel 1960 e 1963 è stato possibile appellarsi alla Corte Suprema dell’Ontario per sostenere il diritto dei testimoni di Geova di decidere in materia di cure mediche per sé e per i figli.

MESSA A PUNTO

Nel 1970 l’ordine dei medici cercò di ottenere che il governo del Manitoba gli conferisse maggiore potere per imporre trasfusioni di sangue ai figli dei testimoni di Geova. Ci fu l’opportunità di presentarsi al comitato legislativo per dimostrare i pericoli di tale disegno di legge dal punto di vista della famiglia e della professione medica. Due membri del comitato avevano da poco avuto un lutto in famiglia in seguito a una trasfusione di sangue. Il fratello Glen How parlò per tre ore davanti a un comitato legislativo attento e molto rispettoso, dopo di che il disegno di legge fu ritirato. Fu data un’ottima testimonianza e ci fu una pubblicità molto favorevole.

In seguito a un incidente stradale, nel marzo 1976, un medico legale disse erroneamente che una nostra sorella era morta perché non le era stata somministrata una trasfusione di sangue. Ma fu possibile avere un colloquio col decano dei medici legali dell’Ontario, uomo imparziale e retto. Ciò diede poi la possibilità al fratello Glen How di prendere la parola durante una riunione di tutti i medici legali dell’Ontario. Egli fu accolto bene e una relazione scritta fu presentata a tutti i presenti. Ciò ha sdrammatizzato i casi in cui il pubblico si fa un’idea errata e i testimoni di Geova sarebbero alla mercé dei pregiudizi del medico legale e delle raccomandazioni sfavorevoli derivanti dalla sua inchiesta. Ora prevale una maggiore obiettività.

Allo stesso modo, in seguito a un articolo di un giornale secondo cui il Collegio dei Medici e Chirurghi dell’Ontario intendeva adottare certe nuove misure nei casi dei testimoni di Geova, un’ampia relazione a nostro favore fu presentata al Collegio. Questa richiedeva che si continuassero a rispettare i diritti del paziente, a curare l’‘uomo intero’, e che i medici esaminassero i benefici di cure alternative. Sembra che questa relazione abbia avuto l’effetto di calmare gli spiriti. Comunque, pare che in Canada sia necessaria una continua vigilanza a questo riguardo.

PUBBLICITÀ FAVOREVOLE SU SCALA NAZIONALE

Nel 1977 un programma dell’accesso della CBC ha presentato una trasmissione televisiva di mezz’ora che trattava principalmente il travisamento del problema della trasfusione di sangue. Durante la trasmissione milioni di spettatori in tutto il Canada hanno visto tre individui che dovevano essere “morti” secondo le predizioni, e invece erano lì, vivi e vegeti! Essi o i loro genitori hanno spiegato perché avevano fatto tali passi per salvare la vita e conservare una buona coscienza cristiana.

Quindi sono stati intervistati due medici. A uno, il dottor C. B. Baker di Toronto, è stato chiesto quante operazioni a cuore aperto aveva fatte senza sangue. Baker ha risposto:

“Ne abbiamo già fatte 37 . . .”

“Senza sangue?”

“Proprio così”.

“È una terapia più scadente?”

“È la migliore terapia. . . . spesso le infermiere del centro di terapia intensiva dicono: ‘Perché non curate tutti i pazienti senza sangue? Si riprendono così bene’”

“Allora non è un’operazione solo per testimoni di Geova. Può essere praticata a qualsiasi paziente?”

“E ora l’applichiamo quanto più possibile anche ad altri specialmente grazie all’esperienza fatta con i testimoni di Geova. Questa ci ha insegnato molto, infatti quelli che non ricevono sangue si riprendono meglio!”

Durante il programma è stato intervistato anche il dottor Denton Cooley, il famoso cardiochirurgo del Texas Heart Institute negli Stati Uniti. Egli ha parlato di un ventennio di operazioni a cuore aperto senza sangue, per un totale di oltre 600 interventi.

Il pubblico è rimasto senz’altro bene impressionato. Molti hanno detto ai Testimoni di aver cambiato idea dopo aver visto il programma. Alcuni hanno anche scritto alla CBC esprimendo il loro apprezzamento per aver eliminato tanto pregiudizio dalla mente del pubblico grazie a questa presentazione obiettiva. Il direttore del programma ha detto poi che “la valanga di lettere in risposta al nostro programma sui testimoni di Geova” rende impossibile rispondere a tutti, aggiungendo: “Direi che il vostro programma può considerarsi uno dei più riusciti della stagione”.

In seguito c’è stata la distribuzione in tutto il paese dell’opuscolo I Testimoni di Geova e il problema del sangue (pubblicato nel 1977). Un esemplare è stato offerto a ogni medico, amministratore d’ospedale, avvocato, giudice e infermiere. Questo ragionevole appello ha ricevuto un’accoglienza favorevole. Molti medici, amministratori e avvocati hanno insistito nel dedicare più tempo del richiesto al Testimone, per parlare più a lungo del materiale trattato nell’opuscolo. La distribuzione di quest’opuscolo ci permetterà senz’altro di fare un altro passo avanti nella lotta per mostrare rispetto per la santità del sangue.

Ci sarebbe ancora molto da dire sull’argomento. Ma non possiamo concludere questa parte della storia della vera adorazione nel Canada senza esprimere riconoscenza per i molti Testimoni, fra cui anziani, genitori e familiari, che hanno preso salda posizione nonostante molte difficoltà per ubbidire alla legge di Dio sul sangue. Spesso ciò ha significato resistere per ore a scherni e pressioni, pur essendo gravemente ammalati o forse morenti, o sopportare insulti e minacce di infermieri, medici, giudici e altri. Ha richiesto di trascorrere molte notti insonni cercando di confortare e sostenere quelli che prendevano tale posizione, o di fare innumerevoli telefonate per trovare un medico disposto a occuparsi di un caso grave. I compagni di fede si sono prodigati provvedendo vitto e alloggio, e prendendosi cura in altri modi dei parenti dell’ammalato. Né possiamo trascurare la fede di quei genitori che hanno avuto la terribile esperienza di vedersi sottrarre un figlio per praticargli a viva forza una trasfusione di sangue. Ci vorrebbe un libro per descrivere tutto.

E non sarebbe giusto omettere di menzionare la gentilezza, la premura e l’amore manifestati da molti infermieri, medici e giudici in diversi casi relativi a trasfusioni di sangue in Canada. La loro comprensione non sarà dimenticata. Qualunque cosa accada, i testimoni di Geova canadesi continueranno a chiedere l’aiuto del loro Padre celeste mentre sono determinati ad ‘astenersi dal sangue’. — Atti 15:28, 29.

L’ORGANIZZAZIONE SI RAFFORZA

Ritorniamo ora agli anni sessanta. Nel 1961 ci fu in Canada l’assemblea di distretto “Adoratori uniti” col suo programma altamente istruttivo. Alle sessioni in inglese a Vancouver ci furono 28.952 presenti e 606 battezzati. Durante quella notevole assemblea fu presentato il volume completo della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture in inglese, con gran gioia dei delegati. All’assemblea in francese a Ottawa ci furono 2.242 presenti e 37 battezzati.

Nel marzo 1961 ci fu un altro cambiamento alla Betel a causa della morte del caro Clayton Morrell. Eugene Rosam, che allora insegnava nella Scuola di Ministero del Regno, venne nominato sorvegliante di filiale. Avrebbe prestato servizio come tale per circa quattro anni.

Nel tentativo di continuare l’opera intrapresa per rafforzare le congregazioni, il fratello Rosam s’incontrò con tutti i sorveglianti di circoscrizione e di distretto in speciali adunanze tenute in sette località del Canada. Venne formato un settimo distretto. Inoltre si cercò di stabilire un programma che avrebbe consentito ai proclamatori del Regno di acquistare maggiore esperienza, sviluppare e migliorare le proprie capacità. I risultati furono buoni, e col passare del tempo fu evidente che si andava formando in Canada un’organizzazione più forte.

A causa di una situazione che si era determinata nel corso degli anni, alcuni di coloro che avevano incarichi di responsabilità in relazione alle nostre assemblee non erano, o avevano smesso di essere, sorveglianti nelle loro congregazioni. Ma questa situazione cambiò. Tutti coloro che ebbero tali incarichi durante le 11 assemblee di distretto “Ministri coraggiosi” del 1962 (con 44.711 presenti) e tutte le successive assemblee di circoscrizione e altre dovevano essere uomini qualificati come sorveglianti nelle congregazioni locali. Giustamente si desiderava avere in posizioni di sorveglianza solo uomini qualificati secondo le Scritture.

LA RELIGIONE CHE “CRESCE PIÙ RAPIDAMENTE”

Grazie a Geova i nostri sforzi furono coronati dal successo. Lui ci dava l’aumento. Noi lo sapevamo, ma anche altri lo notavano. Per esempio lo Star di Windsor pubblicò un articolo di Maurice Jefferies di Ottawa sui risultati del censimento del 1961. D’accordo col titolo “I testimoni di Geova hanno l’aumento più rapido” l’articolo precisava: “NOTA SUL CENSIMENTO: L’ultimo rapporto sulle confessioni religiose indica che quello dei testimoni di Geova è il gruppo che cresce più rapidamente nel Canada. Nell’ultimo decennio sono raddoppiati, passando da 34.596 a 68.018”.

Le cifre elevate del censimento dipendevano dal modo in cui si consideravano gli appartenenti a una confessione religiosa. Come per gli altri gruppi, venivano contati i bambini e coloro che studiavano la Bibbia con i testimoni di Geova. Comunque era evidente che Geova benediceva la nostra opera di fare discepoli.

Naturalmente avevamo ancora i nostri avversari religiosi. Nel 1963 furono processati tre preti cattolici che si erano ostinati a rifiutare di riconoscere le decisioni della Corte Suprema che assicuravano la libertà di parola e di culto nel Quebec. Un prete fu condannato per esser passato a vie di fatto, mentre gli altri due casi furono rinviati in appello.

SI RAGGIUNGONO TERRITORI LONTANI

Anche se c’era stato aumento e ottimo sviluppo spirituale, verso la metà degli anni sessanta avevamo ancora “molto da fare nell’opera del Signore”. (1 Cor. 15:58) Nel 1964 si fece uno sforzo per raggiungere alcuni abitanti degli angoli più remoti del nostro territorio. Si scrissero molte lettere e si inviarono 2.930 stampati agli eschimesi nell’estremo nord, con risultati incoraggianti. Fu inoltre possibile recarsi in aereo in alcuni isolati villaggi indiani del Manitoba settentrionale. E ci sforzammo anche di raggiungere la popolazione delle isole al largo della costa orientale del Canada, i possedimenti francesi di St. Pierre e Miquelon. Alcuni cristiani che vi si erano recati come turisti poterono dare testimonianza occasionale e recare conforto ad alcuni interessati. Essi continuarono a scrivere loro per mantenere vivo l’interesse per la verità biblica.

L’opera nei territori lontani continua ancora. Molti viaggi in aereo e anche in canoa sono stati compiuti negli ultimi anni nelle regioni settentrionali. Alcuni fratelli hanno messo il loro aereo a disposizione dei pionieri per raggiungere tali territori. I risultati sono stati eccezionali. Sono state distribuite centinaia e centinaia di pubblicazioni e si tengono studi biblici per corrispondenza. Zelanti e decisi a fare discepoli, i fratelli hanno dato testimonianza a indiani, eschimesi, cacciatori e altri in quelle regioni.

Dopo molti tentativi per stabilire l’opera nelle isole di St. Pierre e Miquelon, nel 1975 la filiale della Società in Francia riuscì a inviarvi una coppia di pionieri speciali, fedeli e diligenti nell’assolvere il loro difficile incarico. Ma Geova li ha benedetti: inclusi loro ci sono ora cinque proclamatori del Regno che danno testimonianza agli isolani, e si tengono regolarmente le adunanze.

A proposito di regioni lontane, nell’anno di servizio 1965 si ritenne opportuno trasferire lo Yukon, che fa parte del Canada, alla filiale della Società in Alaska. Le strade d’accesso e la configurazione geografica indicavano che tale decisione sarebbe stata saggia. L’Alaska era meglio in grado di occuparsi dell’opera di predicazione del Regno in quel territorio.

All’inizio del 1965, per ragioni di salute, Eugene Rosam dovette lasciare la Betel di Toronto per tornare a servire le congregazioni nel campo. Leo K. Greenlees fu richiamato da Brooklyn per occuparsi della filiale canadese. Egli assunse l’incarico nel marzo 1965, ma nell’ottobre dello stesso anno Kenneth A. Little ritornò da Brooklyn dove aveva seguito un corso speciale, per diventare sorvegliante di filiale in Canada.

OTTIMO PROGRESSO NEL QUEBEC

Quelli che erano disposti a far sacrifici per dare testimonianza in territori lontani avevano manifestato uno spirito eccellente. Ma c’era bisogno di proclamatori anche altrove, e i cristiani canadesi non furono da meno. Perciò il 1968 fu l’anno in cui molti proclamatori da soli o con tutta la famiglia risposero all’invito del Ministero del Regno (edizione canadese) e dei sorveglianti di distretto e si trasferirono nel Quebec da altre parti del Canada per aiutare a proclamare la “buona notizia” in francese.

Per alcuni anni, a Montreal, la Società aveva organizzato ogni tanto un corso per insegnare il francese ai pionieri speciali inviati nel Quebec. In quel tempo i nostri fratelli avevano inventato un manuale straordinario per insegnare a conversare in francese in brevissimo tempo. Conteneva le espressioni necessarie per dare testimonianza e partecipare alle adunanze. Prendeva progressivamente in considerazione una giornata tipica della vita di un Testimone e trattava i vocaboli che avrebbe usato quel giorno. Gli istruttori preparavano insieme ad alcuni studenti delle scenette della vita d’ogni giorno e gli studenti dovevano sempre parlare in francese. Si dava più importanza all’orale che allo scritto perché gli studenti imparassero a esprimersi in quella lingua. Si dedicavano ogni giorno otto ore allo studio della lingua e la durata del corso variava da quattro a sette settimane. Oltre 1.000 persone hanno così imparato a parlare francese per svolgere la loro importante opera nel Quebec. Fra questi ci sono molti Testimoni che si sono trasferiti appositamente in questa provincia per proclamarvi la “buona notizia”.

Questo spirito altruistico è davvero degno di nota. L’Annuario (inglese) del 1970 menzionava com’era ‘rallegrante il progresso dell’opera di predicazione nel Quebec’ dove si erano trasferiti molti altri Testimoni. E i risultati? La popolazione era ben disposta. Per esempio uno lesse in sole tre ore il libro La Verità che conduce alla Vita Eterna in francese e dichiarò che senz’altro era la verità.

ASSEMBLEA “PACE IN TERRA”

Alla fine degli anni sessanta, ci fu un’altra speciale occasione di festa spirituale: l’assemblea internazionale “Pace in terra” tenuta nei locali dell’Esposizione Nazionale del Pacifico a Vancouver. Con 65.609 presenti quel congresso segnò un nuovo massimo per il Canada. L’Annuario del 1970 riferiva:

“Uno scrisse al Sun, giornale di Vancouver, che pubblicò quanto segue: ‘Vivo in questa città da oltre quarant’anni e abito nei pressi dell’Esposizione. Desidero esprimere la mia gratitudine all’assemblea internazionale dei testimoni di Geova. Non si è mai radunata in questa zona una folla più ordinata e piena di riguardi’. . . .

“A Vancouver erano presenti delegati di trenta paesi. Un fotografo che fece delle riprese televisive della folla radunata e delle attività svolte allo stadio disse: ‘Quello che mi ha colpito di più è il fatto che in mezzo a una folla di oltre 50.000 persone non ho mai ricevuto uno spintone’”.

APPREZZATE LE PUBBLICAZIONI CRISTIANE

Nel corso degli anni, molti hanno espresso profondo apprezzamento per le nostre pubblicazioni basate sulla Bibbia. Alcune, come il libro La Verità che conduce alla Vita Eterna, hanno avuto un profondo effetto sull’opera di predicazione del Regno in questo paese. Per esempio il libro L’uomo è venuto per mezzo dell’evoluzione o per mezzo della creazione? (pubblicato in inglese nel 1967) ebbe molto successo in Canada. Nel primo anno ne furono inviate oltre 64.000 copie alle congregazioni del paese. Il libro interessava veramente il pubblico! Alcuni sorveglianti di circoscrizione e pionieri riuscirono a lasciarne due o tre a una stessa porta. Un prete cattolico e due giovani vennero alla filiale di Toronto per procurarselo. Vedendolo esposto il prete esclamò: “Ecco il libro che cerco!” Sembra che un vescovo venuto dall’Africa meridionale avesse vivamente raccomandato di procurarsi questa pubblicazione che stimola la riflessione.

Citeremo anche le osservazioni fatte alla fine degli anni sessanta dal redattore capo di un giornale di Trenton (Ontario) a proposito delle nostre pubblicazioni che gli venivano recapitate:

“In mezzo all’interessante pletora di pubblicazioni, alcune vengono regolarmente dalla società biblica Watchtower, meglio nota col nome di testimoni di Geova. Questa è un’organizzazione che, secondo ogni criterio umano, si fa rispettare. Le riviste sono ben scritte, si basano su ricerche serie e a parte le particolari teorie religiose con cui molti non sono d’accordo, la società tocca ogni aspetto della vita umana e del mondo che Dio ha dato all’uomo. Sostiene i principi biblici, e inculca nei suoi aderenti idee di onore e purezza, di civismo e di condotta impeccabile, che un mondo travagliato dalle deformazioni della cosiddetta libertà farebbe bene a leggere.

“Le idee sulla morale e l’etica sono inattaccabili per qualsiasi motivo. Ci sono altre pubblicazioni buone. Siamo grati che le idee, nuove o vecchie, che sono date alla stampa, siano in prevalenza sane. Ma tutto considerato, le pubblicazioni della Watchtower sono nettamente superiori per il modo sensato e completo di trattare gli argomenti. Dovrebbero far riflettere altri che hanno meno successo, infatti gli argomenti a sostegno delle norme di condotta presentati in queste pubblicazioni hanno sempre ragioni solide. Oggigiorno le regole arbitrarie vengono scartate. Ecco delle pubblicazioni che danno ragioni valide per ogni linea di condotta. Sono un tonico ristoratore in mezzo a una generazione ossessionata dalla sessualità che ha contaminato le sue pubblicazioni”.

AUMENTO NEGLI ANNI SETTANTA

All’inizio degli anni settanta, riflettendo sui 90 anni trascorsi da che la luce cominciò a risplendere in questo paese, eravamo elettrizzati ed entusiasti. Quali sarebbero stati i risultati di un intero secolo di predicazione del Regno? Espansione e aumento sono continuati negli anni settanta.

L’anno di servizio 1970 vide sette massimi nel numero dei proclamatori, di cui sei consecutivi. Nel dicembre 1969 il Canada aveva superato per la prima volta i 45.000 proclamatori. Il massimo per l’anno di servizio 1970, 46.808 proclamatori in maggio, era molto incoraggiante.

Ma che è accaduto negli anni successivi? Quello che è avvenuto finora ci convince che Geova coronerà di successo la sua opera in questa generazione. Vogliate notare gli aumenti indicati dalle cifre di questa tabella:

È evidente l’aumento, non è vero? E un ottimo potenziale si vede dal numero dei presenti alla Commemorazione: nel 1978 quasi il doppio dei proclamatori del Regno in Canada!

Di dove vengono tutti costoro? In gran parte dalla gente comune, umile di cuore, che accetta quello che insegna la Parola di Dio. Molti erano delusi dai falsi sistemi religiosi che disprezzano la Bibbia e i suoi giusti principi. Riconoscono che la cristianità offre solo riti vuoti una settimana dopo l’altra, senza nutrimento spirituale che infonde speranza. In un rapporto sul Canada l’Annuario del 1971 cita un buon esempio al riguardo:

“Una donna sentì alla radio l’annuncio che si sarebbe tenuta un’assemblea di circoscrizione a circa centoventi chilometri di distanza. Pur non avendo mai avuto contatto prima coi testimoni di Geova, fece il viaggio in corriera per assistervi. All’assemblea si procurò una copia del libro Verità e una Bibbia e conobbe un pioniere che promise di visitarla. Quando il pioniere si presentò per il primo studio biblico, scoprì che il marito aveva distribuito ventisei Bibbie ad altri del vicinato che, come lui, erano malcontenti della chiesa. Dopo il primo studio biblico l’uomo smise di fumare; dopo il secondo studio distrusse tutte le immagini che aveva in casa e si abbonò alla Torre di Guardia e Svegliatevi! Dopo il terzo studio chiese se poteva assistere alle adunanze della congregazione, anche se doveva percorrere una quarantina di chilometri. In meno di cinque mesi l’uomo, sua moglie e il figlio maggiore quindicenne, avevano iniziato il servizio di campo. Hanno già suscitato interesse per la verità in un’altra coppia e nei loro dodici figli, e questa famiglia ora studia e frequenta le adunanze della congregazione, pur dovendo percorrere settantacinque chilometri per farlo. La prima coppia ha offerto il legname per la costruzione di una Sala del Regno nella zona e fa progresso nella via della verità”.

QUANDO LA TELEVISIONE ONORA DIO

Negli ultimi anni la televisione ci ha dato varie opportunità di diffondere la “buona notizia” qui nel Canada. Per esempio, considerate cosa accadde nel 1966, come riferiva l’Annuario (inglese) del 1967: “Il grande avvenimento di quest’anno in Canada è stata la meravigliosa serie di congressi. I fratelli hanno avuto la benedizione e la gioia delle assemblee di distretto ‘Figli di libertà di Dio’. La pubblicità fatta a queste assemblee in tutto il paese è stata notevole. Una rete televisiva nazionale di cui fanno parte quarantasette stazioni associate alla CBC ha svolto un eccellente programma sui testimoni di Geova. Anche un’altra rete televisiva di cui fanno parte undici stazioni ha trasmesso un programma di mezz’ora sui testimoni di Geova. Così grazie alla televisione il pubblico canadese ha imparato qualche cosa dell’organizzazione dei testimoni di Geova”.

Abbiamo già menzionato che c’era stato un programma televisivo molto favorevole sul problema delle trasfusioni di sangue. Ma la televisione è servita a onorare Geova anche in un altro modo, grazie ai programmi della televisione via cavo. Le società della TV via cavo che forniscono un servizio di antenne in varie località devono anche per legge aprire una stazione via cavo e presentare programmi locali. Circa cinque anni fa, dopo che eravamo ricorsi a una stazione TV via cavo di Toronto per fare pubblicità a un’assemblea di distretto, la direzione fu così soddisfatta della qualità del programma che ne richiese altri.

In questo modo, si diede inizio a una serie di trasmissioni che continua tuttora. Questi programmi che all’inizio erano trasmessi da un’unica stazione, ora sono trasmessi da ben 54 stazioni in tutto il Canada. Finora sono stati preparati circa 200 programmi dai seguenti titoli: “Proviamo gioia nell’educare i figli”, “Alcolismo: una piaga internazionale”, “Il ruolo della donna nella religione”, “Il nostro meraviglioso universo” e “Le differenze razziali hanno importanza?” Quasi tutti questi programmi sono in inglese, ma alcuni sono stati preparati anche in italiano e in francese. Durano mezz’ora, sono a colori e includono diapositive e pellicole cinematografiche per illustrare la discussione tipo “tavola rotonda”. Molte stazioni presentano questi programmi ogni settimana.

Coloro che abitano in caseggiati in cui è impossibile entrare, ricevono testimonianza grazie a questi programmi. Altri, che non vorrebbero mai farsi vedere dai vicini a parlare coi testimoni di Geova, seguono il programma nell’intimità della propria casa. Perciò, quando diamo testimonianza in questi territori, alcune porte ora si aprono perché le menti sono più aperte. Molti riconoscono che il materiale presentato li ha fatti riflettere. Un altro vantaggio di questi programmi è che diversi coniugi non credenti, che prima non volevano ascoltare il coniuge cristiano, ora seguono regolarmente le trasmissioni. Questo li ha aiutati a capire cosa credono realmente i testimoni di Geova. Il risultato è che alcuni hanno cambiato idea e non impediscono più al coniuge di assistere alle adunanze e alle assemblee e di insegnare le verità bibliche ai figli.

AMPLIAMENTO DELLA FILIALE

A motivo dell’incremento delle attività di predicare il Regno e fare discepoli compiute dai cristiani canadesi, si doveva ingrandire anche la sede della filiale. Perciò un bel giorno si ricevette l’approvazione del Corpo Direttivo dei testimoni di Geova per rialzare di due piani la tipografia e ampliare il lato settentrionale della casa Betel di Toronto per far posto a una nuova Sala del Regno. Era una prova tangibile dell’aumento dovuto alla benedizione di Geova. Avevamo estremo bisogno soprattutto di ampliare la tipografia. I lavori iniziarono nel novembre 1974 e furono ultimati nel giugno 1975. Oltre 2.000 visitatori ammirarono i nuovi locali il 28 giugno, e l’indomani, 29 giugno 1975, il fratello N. H. Knorr pronunciò il discorso di dedicazione.

La nuova Sala del Regno, coi suoi colori caldi e il bel podio, è un eccellente luogo di adunanza per tre congregazioni: inglese, italiana e spagnola. E certo è stato un piacere ampliare di circa 1.500 metri quadrati la tipografia. Allora sembrava così grande! Ma entro un anno usavamo tutto lo spazio e ne avevamo bisogno di altro. Anche nella casa Betel cominciavamo a essere un po’ stretti. Cosa si poteva fare?

La mancanza di spazio, il crescente rumore dell’autostrada a 14 corsie adiacente ai nostri edifici, e l’inquinamento dovuto al traffico stavano tutti a indicare che era necessario trovare una nuova sistemazione. Inoltre non era possibile ampliare ulteriormente gli attuali locali. Perciò una volta ancora ci siamo rallegrati quando, nel febbraio 1977, abbiamo ricevuto l’approvazione di trasferire la filiale di Toronto della Società.

Si è iniziata immediatamente la ricerca. Dopo circa sei mesi di ricerche e altri mesi di trattative, abbiamo trovato una proprietà adatta in un nuovo centro chiamato Halton Hills (Ontario). Nel novembre 1977 presentammo la domanda per poter iniziare la costruzione.

L’attesa era grande. Molti volontari non vedevano l’ora di iniziare i lavori. Il grosso della costruzione doveva esser fatto da imprese edili di professione, ma molto del lavoro interno e di rifinitura sarebbe stato opera delle mani amorevoli del popolo di Geova.

Anche se non diamo troppa importanza agli edifici materiali, la nuova filiale senz’altro ci ricorda la bontà di Geova. Egli ha concesso il grande aumento di proclamatori in questo paese e questa crescita ha reso necessario l’ampliamento della filiale.

FEDELE SERVIZIO INSIEME

Attualmente, in Canada, 66 fratelli prestano servizio come sorveglianti di circoscrizione. Sette anziani sono sorveglianti di distretto. E nell’anno di servizio 1978 ci sono stati 1.671 pionieri regolari e 286 pionieri speciali.

A questo punto sembra giusto parlarvi di coloro che lavorano a tempo pieno nella filiale della Società qui in Canada. Attualmente 105 uomini e donne fanno parte della famiglia Betel di Toronto. In media hanno 37 anni d’età, e fra loro ci sono molti giovani. Il numero di anni dedicati al servizio continuo è in media di 14. Ma per darvi un’idea più completa dell’età e maturità di questo gruppo possiamo aggiungere: due di coloro che lavorano alla Betel sono ultraottantenni, quattro ultrasettantenni e 11 ultrasessantenni. Jack Nathan ha trascorso 54 anni in varie attività del servizio continuo. Laura French svolge tale servizio da 51 anni, Janet MacRae da 48 e Ralph Brodie da 45. Altri 27 hanno 20 anni o più di servizio continuo. Sette componenti della famiglia Betel del Canada professano di essere unti seguaci di Gesù Cristo. È dunque evidente che in questa famiglia di lavoratori a tempo pieno c’è una notevole stabilità spirituale.

In tutto il paese devoti proclamatori di congregazione continuano con zelo a proclamare la “buona notizia”. Che bella cosa per tutti noi compiere insieme un fedele servizio a onore del nostro Padre celeste!

CONGRESSI INTERNAZIONALI “FEDE VITTORIOSA”

Com’è stato appropriato che le assemblee del 1978 s’intitolassero Congressi internazionali “Fede vittoriosa”! Dopo quasi 100 anni di attività cristiana, qui in Canada c’era ampia evidenza che Geova ci aveva benedetti dandoci una fede che vince il mondo. E non c’era posto migliore di Montreal, nella provincia del Quebec, per darne prova. Immaginate: finiti i giorni dell’odio ardente sotto forma di opposizione ufficiale decisa ad annientarci, avevamo ora l’ottima cooperazione dei funzionari cittadini e provinciali! Da quando c’erano solo pochi Testimoni nella città, eccoci ora a un congresso internazionale con 80.008 presenti! I tempi erano cambiati!

Che gioia vedere il famoso Olympic Stadium pieno di delegati di lingua inglese, e il Velodromo gremito di delegati di lingua francese, oltre agli altri edifici del complesso olimpico pure affollati! C’erano sessioni in sette lingue.

Il programma naturalmente era ottimo. Ma ciò che sarà più a lungo ricordato è stata la possibilità di visitare la popolazione di Montreal nelle loro case il venerdì mattina del congresso. Quel giorno ovunque si andasse si potevano vedere testimoni di Geova bussare alle porte o in piedi ai crocicchi affollati per offrire speciali pubblicazioni e invitare tutti ad assistere al congresso. I resoconti dei giornali concordavano nel dire che i Testimoni erano dovunque. Un radiocronista ha incoraggiato ad ascoltare i Testimoni e accettare le pubblicazioni che offrono, aggiungendo: ‘Quando lo fate, non pensate che state facendo un favore ai Testimoni. Sono loro che vi fanno un favore portandovi queste informazioni’. E l’accoglienza della popolazione di Montreal è stata buona. Erano amichevoli e ben disposti. I più anziani forse hanno notato la differenza rispetto ad alcuni anni fa: i testimoni che una volta erano maltrattati e arrestati ora erano ospiti graditi che godevano completa libertà di culto! La fede cristiana aveva trionfato nonostante tutto.

I Testimoni avrebbero dunque approfittato eccessivamente delle mutate circostanze? No, infatti la polizia di Montreal ha osservato che quello dei Testimoni era il gruppo ‘più disciplinato’ con cui avessero mai avuto a che fare. Tale disciplina era evidente nella buona organizzazione del campeggio per tende e roulotte, di ben 45 ettari, sistemato dai nostri fratelli a breve distanza dall’Olympic Stadium, che ha ospitato per cinque giorni 15.000 delegati.

Ne è risultata un’enorme testimonianza alla città. Oltre 25 ore di trasmissioni radio e TV e circa 500 articoli dei giornali hanno fatto molta pubblicità all’avvenimento.

Congressi internazionali sono stati tenuti anche a Winnipeg (Manitoba), Vancouver (Columbia Britannica), ed Edmonton (Alberta). Il totale dei presenti per i quattro congressi e stato di 140.590; e 1.226 sono stati battezzati per simboleggiare la loro dedicazione cristiana a Dio.

GEOVA BENEDICE LA PERSEVERANZA NELLE OPERE GIUSTE

Il barlume di luce spirituale giunto in Canada verso il 1880 risplende ora come a mezzogiorno. Invece di uno o due individui in questo paese ci sono ora quasi 65.000 proclamatori della “buona notizia” molto attivi. Infatti, da quando venne imposto il bando nel 1940 fino al 1977, l’aumento nel numero dei Testimoni attivi è stato di oltre il 902 per cento!

Molto più importante delle statistiche è comunque la condizione spirituale dei cristiani canadesi, che hanno affrontato difficoltà, superato restrizioni e sopportato l’ostilità pubblica. Pochi sono stati al loro fianco nel difendere la libertà di parola. Eppure oggi le persone ben informate ammettono che i testimoni di Geova hanno spezzato la morsa della dittatura clericale nel Quebec, e che le loro lotte legali hanno preservato le libertà di tutti i canadesi. Come i primi cristiani, i testimoni di Geova del Canada perseverano fiduciosi nonostante le obiezioni del mondo. Lo fanno con fede, sapendo che “la mano di Geova” è con loro. — Atti 11:21.

Naturalmente in questo resoconto non è stato possibile menzionare tutti coloro che hanno impegnato le loro forze e dedicato la vita all’opera di proclamare il messaggio del Regno in Canada. Mancherebbe il tempo per citare tutti gli esempi di abnegazione e devozione. Oltre a tutti coloro che lavorano qui in Canada, 755 canadesi sono stati inviati all’estero come missionari. Di questi, 198 svolgono ancora servizio all’estero, e altri 130 svolgono il servizio continuo in questo paese. Senz’altro i missionari hanno avuto grandi privilegi.

Gli atti dei testimoni di Geova in Canada negli ultimi 100 anni costituiscono indubbiamente una commovente storia di fede individuale. Ma che dire del futuro? Le prospettive sono eccellenti! Nel 1978 ci sono stati 120.060 presenti alla commemorazione del Pasto Serale del Signore. Sembra dunque evidente che, con la benedizione di Geova, le file dei proclamatori del Regno continueranno a ingrossarsi in questo paese. — 1 Cor. 3:6-9.

Siamo dunque felici di dire che l’opera di testimonianza prosegue prima della fine di questo vecchio sistema di cose. Si continuano a fare discepoli ubbidendo alle parole di Gesù. (Matt. 24:14; 28:19, 20) I cristiani canadesi hanno fatto risplendere la loro luce e decine di migliaia sono coloro che hanno risposto in modo favorevole. — Matt. 5:14-16.

Quando sarà scritto l’ultimo capitolo sulla proclamazione della “buona notizia” in tutta la terra, possa Geova trovare che i lavoratori in questa parte del campo ora chiamata Canada avranno fatto un buon servizio, meritando così il luminoso sorriso della sua approvazione e del suo favore. Sin d’ora noi proclamatori del Regno in questo paese possiamo attestare la veracità della dichiarazione: “La benedizione di Geova, questo è ciò che rende ricco, ed egli non vi aggiunge nessuna pena”. — Prov. 10:22.

[Prospetto a pagina 165]

Anno Mass. procl. Congr. Pres. Commem.

1970 46.808 788 93.503

1971 49.204 790 97.518

1972 50.166 797 100.755

1973 52.773 863 104.707

1974 58.452 919 110.847

1975 60.759 979 114.744

1976 62.880 1.011 120.533

1977 63.090 1.033 120.958

1978 61.836 1.035 120.060

[Cartina a pagina 77]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

CANADA

TERRITORI DEL NORD-OVEST

Inuvik

Mackenzie

YUKON

COLUMBIA BRIT.

Vancouver

Victoria

Oceano Pacifico

ALBERTA

Calgary

SASKATCHEWAN

Saskatoon

Regina

MANITOBA

Winnipeg

Baia di Hudson

ONTARIO

OTTAWA

New Liskeard

Hamilton

Toronto

QUEBEC

Quebec

Montreal

TERRANOVA

NUOVA SCOZIA

Truro

Halifax

Oceano Atlantico

[Immagine a pagina 171]

Divulgazione della “buona notizia” nei primi tempi

— con l’auto-casa

— in battello

— in furgone a cavallo