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Cile

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CILE, un paese di grandi contrasti! Si stende lungo la costa occidentale dell’America del Sud per 4.265 chilometri, oltre metà della costa bagnata dal Pacifico. Questo conferisce al paese un’infinita varietà, che va dai torridi deserti del nord ai fiordi e ai ghiacciai del sud. Entro i suoi confini troviamo impervie montagne ricche di minerali, pianure desertiche completamente spoglie, fertili valli, foreste, miriadi di laghi scintillanti e isole, e aree glaciali delimitate a ovest dal rumoreggiante oceano e a est dalla maestosa Cordigliera delle Ande. Dal livello del mare il paese si alza gradualmente fino alla massima elevazione dell’emisfero occidentale, il monte Aconcagua sul confine cileno-argentino che raggiunge i 7.000 metri circa d’altezza.

La parte settentrionale del Cile è, più di qualsiasi altra regione della terra, un deserto quasi assoluto. In certi punti del deserto di Atacama non cade una goccia di pioggia da vent’anni! Nella parte meridionale del paese, invece, la precipitazione annua supera i 2.500 millimetri.

Pur essendo in gran parte montuoso, il paese ha una zona centrale dove abita circa il 67 per cento della popolazione. È una delle regioni più fertili del mondo. La zona centrale ha un clima di tipo mediterraneo, favorevole alla coltivazione di frutti come mele, pere, pesche, albicocche, susine, ciliegie, uva, fichi, arance e limoni.

Nel sud del paese c’è la regione dei laghi. Qui si trova il famoso lago de Todos los Santos, detto anche lago Esmeralda. In un’occasione Theodore Roosevelt lo chiamò “il più bel lago che abbia mai visto in tutto il mondo”. Questo placido lago è nascosto dalle vette dei monti, e le sue acque color smeraldo sono agitate solo dalle cascate che scendono dai fianchi dei monti.

Oltre alla parte continentale, il Cile ha varie isole. Quelle di Juan Fernández sono situate 587 chilometri a ovest della città di Valparaíso. Fra queste c’è la famosa isola di Robinson Crusoe. L’isola di Pasqua è situata a 3.200 chilometri dalla costa del Cile e gli abitanti sono originari della Polinesia. Vi si trovano centinaia di mostruose statue di pietra senz’occhi che per lungo tempo hanno lasciato perplessi gli archeologi.

La lingua parlata in Cile è lo spagnolo, e la popolazione è prevalentemente di cultura spagnola, sebbene negli ultimi cent’anni abbia subito notevolmente l’influsso di tedeschi, inglesi e americani. Circa un terzo della popolazione è di sangue misto, spagnolo e indio. Il Cile ricevette il suo nome dagli indios, che lo chiamarono chilli, che significa “luogo dove la terra finisce”. Ed è così che dev’essere apparso ai suoi primi abitanti mentre osservavano le distese apparentemente sconfinate dell’Oceano Pacifico.

LA “BUONA NOTIZIA” ARRIVA NEL CILE

La predicazione della buona notizia del regno di Dio ebbe inizio nel Cile con l’arrivo di Richard Traub. Il fratello Traub aveva conosciuto la verità a Buenos Aires, in Argentina, e nel 1925 aveva dedicato la sua vita a Geova. Mentre faceva il pioniere in Argentina vicino alle Ande, nacque in lui il desiderio di iniziare l’opera di predicazione in Cile. Il fratello Juan Muñiz, allora sorvegliante di filiale dell’Argentina, convenne che sembrava una buona idea. Il fratello Traub fu assegnato al Cile.

Arrivò a Santiago la sera del 30 aprile 1930. Naturalmente, non c’era nessuno a incontrarlo alla stazione e quella notte dormì in un albergo delle vicinanze. Il giorno dopo prese in affitto una stanza. Il fratello Traub cercò di cambiare un assegno che gli era stato dato per aiutarlo a iniziare, ma non riuscì subito a incassarlo, perché la banca doveva accertare se l’assegno era coperto. Nel frattempo il denaro che aveva e i viveri che gli erano stati donati finirono, e il nostro fratello pioniere, mosso dallo spirito di abnegazione, stette otto giorni senza mangiare!

Pur non avendo letteratura da offrire, il 4 maggio 1930 cominciò l’opera di casa in casa. Fu con piena fiducia in Geova e con vero spirito missionario che il fratello Traub cominciò la sua opera quale primo Testimone fra i quattro milioni di persone che abitavano nel paese a quell’epoca.

La religione cattolica romana era stata la religione di stato fino al 1925 quando era stata adottata la nuova costituzione, che aveva operato una separazione fra Chiesa e Stato. Mentre svolgeva l’opera di casa in casa il fratello Traub fu interrogato dalla polizia, ma quando ebbe spiegato la natura della sua opera non ci furono difficoltà di alcun genere. Riscontrò che c’era vera libertà di culto.

Ecco come il fratello Traub descrisse ciò che provava in quei primi tempi: “Ogni domenica, quando si avvicinava l’ora dello studio Torre di Guardia mi recavo a piedi sul monte San Cristóbal e sotto l’ombra degli alberi mi immergevo nello studio e nella preghiera. Sì, mi sentivo molto solo e provavo l’ardente desiderio di parlare della verità con un altro fratello, ma dopo lo studio personale mi sentivo rafforzato ed ero ben consapevole di non essere solo. Ero pronto per un’altra settimana di lavoro”.

I PRIMI INTERESSATI

Dando testimonianza di casa in casa il fratello Traub incontrò un uomo timorato di Dio di nome Juan Flores. Questi accettò letteratura e fece molte domande. A quell’epoca era visitato dagli avventisti del settimo giorno. Ma dopo aver ascoltato una conversazione fra loro e il fratello Traub, Flores decise di studiare il libro L’Arpa di Dio.

“In seguito”, narra il fratello Traub, “affittai un appartamento e cominciai a invitare la gente alla conferenza biblica pubblica e allo studio biblico che si tenevano ogni domenica. Juan Flores, il primo ad accettare l’invito, chiese: ‘E gli altri, quando verranno?’ Risposi: ‘Verranno’”. E dopo breve tempo cominciarono a venire.

Nella zona chiamata Quinta Normal il fratello Traub trovò un uomo che accettò letteratura e che quindi lo invitò a pronunciare discorsi biblici nella sua chiesa evangelica. Juan Flores accompagnò il fratello Traub e lo ascoltò mentre annunciava ai presenti il messaggio del Regno. Furono invitati a tornare. Il predicatore evangelico era felice perché il numero dei presenti era salito e dopo la visita del fratello Traub il piatto della colletta era pieno. Il fratello Traub non era d’accordo sulla colletta, così fece un discorso in chiesa basato su Giovanni 10:12 e il “salariato”. Udito ciò la maggioranza dei fedeli, tra cui una ragazza, Consuelo Galvez, cominciò ad assistere alle adunanze tenute dal fratello Traub. A lungo andare il predicatore evangelico rimase solo, perché il suo gruppo lo aveva abbandonato.

Juan Flores invitò il fratello Traub ad andare a vivere a casa sua in Via Concón e a usarla come luogo di adunanza. (Il locale è stato poi ampliato e viene usato ancor oggi come Sala del Regno). Dopo poco più di dieci mesi di attività era arrivato il tempo che gli interessati venissero battezzati. Per cui il fratello Traub scrisse al fratello Muñiz chiedendogli di venire per quella storica occasione.

Il 13 febbraio 1931 fu tenuto in Cile il primo battesimo dei testimoni di Geova e il discorso fu pronunciato dal fratello Muñiz. Gli otto battezzati in quell’occasione furono Juan Flores, sua moglie Teresa, sua madre Delfina Villablanca, Juan Castillo, Pedro Ortiz, Roberto Rojas, Margarita Sandoval e un’altra sorella Flores. Secondo il fratello Traub, tutt’e otto rimasero fedeli. La sorella Villablanca divenne pioniera e prestò servizio come tale fino alla sua morte. Juan Flores aiutò a organizzare una piccola congregazione a Illapel. Ma ne sarebbero venuti altri!

Il 29 marzo 1931 ci furono altri cinque battezzati, fra cui Consuelo Galvez, che avrebbe in seguito sposato il fratello Traub e sarebbe stata la sua fedele compagna fino alla morte. In meno di un anno ci furono tredici battezzati.

Nel frattempo altri nuovi si schieravano dalla parte della vera adorazione. L’opera stava prendendo piede a Santiago, ma che dire di spargere i semi della verità in luoghi lontani?

ARRIVA UNA PIONIERA ENERGICA

Tra i primi pionieri che andarono nel Cile ci fu Kathe Palm che ebbe una parte notevole nel rispondere alla suddetta domanda. Lasceremo che sia lei a dirci qualcosa della sua zelante opera nel campo cileno. La sorella Palm scrive:

“Nel novembre del 1934 la sorella Hilma Sjoberg inviò alla sede della Watch Tower Society del denaro per pagare a qualcuno un viaggio via mare dagli Stati Uniti alla Colombia. La Società mi chiese se volevo aiutare la sorella Sjoberg nell’America del Sud. Che meraviglioso provvedimento! In dicembre arrivai dunque a Buenaventura, in Colombia. La sorella Sjoberg venne dall’Ecuador. Andammo a Bogotá dove stemmo per circa un anno, e svuotammo scatole di libri. Poi la sorella Sjoberg dovette tornare nel Texas. Mi raccomandò di non rimanere sola in Colombia e mi suggerì di scrivere a un fratello che aveva iniziato l’opera nel Cile.

“Finalmente ricevetti l’invito ad andare nel Cile, perché nella casa del fratello Traub c’era posto per un pioniere. Il territorio era l’intero paese! Come arrivarci? La via migliore era per nave così tornai a Buenaventura. Il capitano del porto mi disse che dopo poco doveva arrivare una nave cilena. Quindi la porta era aperta.

“‘Sì, la prenderemo a bordo’, disse il capitano della nave da carico. ‘No’, disse, ‘non accetterò il solo denaro che ha (15 dollari), accetterò invece alcuni di quei libri che ha lì. Ora prenda le sue cose e salga a bordo e le mostrerò la sua cabina’. Dopo diciassette giorni di splendido viaggio, durante il quale potei dare ampia testimonianza all’equipaggio e ai pochi passeggeri, arrivammo in Cile. Il fratello Traub mi attendeva a Valparaíso. Era il febbraio del 1936”.

A Santiago la sorella Palm fu estasiata alla vista dei monti coperti di neve sullo sfondo e di un lungo viale di ciliegi rosa giapponesi in fiore. Che spettacolo! Ma lasciamo che continui il suo racconto:

“Il primo territorio che il fratello Traub mi assegnò fu il centro di Santiago. Lì c’erano il palazzo del governo, edifici governativi, tutti gli uffici e i negozi. In quel territorio lasciai molti libri, spesso serie intere di tutti i libri in corso pubblicati dalla Watch Tower Society. In quanto al palazzo del governo, nessuno fece obiezione mentre andavo da un ufficio all’altro, tranne in uno, quello del telegrafo: non si doveva disturbarli. All’ultimo piano c’era la biblioteca del palazzo. Il bibliotecario riconobbe subito i libri e mi disse i titoli di tutti quelli che aveva già, per cui gli lasciai ‘Rivendicazione’, (il Volume primo) sia in inglese che in spagnolo, perché erano gli ultimi usciti, e li prese molto volentieri. Un uomo mi disse perfino che, per quanto riguardava il governo, avrebbe voluto fare a cambio con me, perché riconosceva che era molto meglio lavorare per il governo teocratico.

“Nel 1936, mentre lavoravo il quartiere dei negozi, incontrai un gioielliere con un nome tedesco. Gli diedi dunque testimonianza in tedesco e gli feci vedere il libro ‘Rivendicazione’. Vedendo il nome Geova, impallidì e mi gridò di uscire dal suo negozio, altrimenti avrebbe preso la rivoltella e mi avrebbe uccisa. Urlando agitò il pugno contro di me e poi lo sbatté così forte sul piano di vetro che lo ruppe e si tagliò una mano! A questo punto avevo chiuso la borsa dei libri ed ero uscita alla svelta. Tremando entrai nel negozio accanto, dove vendevano oggetti d’arte tedeschi. ‘No’, dissero, ‘non vogliamo fare commenti su quest’uomo, poiché sappiamo solo che è un fanatico nazista’. Erano i giorni precedenti la seconda guerra mondiale”.

APPREZZATO IL FONOGRAFO PORTATILE

La sorella Palm narra che prima dello scoppio della guerra il fratello Traub era riuscito a procurarsi un fonografo portatile della Società, con brevi conferenze bibliche registrate su dischi a 78 giri. Come ne fu felice! La sorella Palm dice: “Riuscì anche a farne altri uguali per cui non pochi fratelli cileni poterono avere il modello fabbricato in Cile.

“Anni dopo, il secondo ufficiale della nave che mi aveva portata nel Cile, durante una sua visita a New York, si recò alla sede della Watchtower. Lì, al numero 117 di Adams Street, parlò coi fratelli Fred Peach e Harry Pinnock, che mi mandarono il nuovo tipo di fonografo verticale con altri dischi e anche quelli più nuovi. Era molto facile da usare alle porte e come incuriosiva la gente, poiché nessuno aveva mai visto niente del genere! I discorsi registrati di un’ora furono anche trasmessi dalle stazioni radio di Santiago. Alcuni anni più tardi erano trasmessi da quasi tutte le stazioni radio delle principali città delle province”.

SPARSI I SEMI DELLA VERITÀ NEL NORD

Il fratello Traub ritenne bene mandare la sorella Palm a spargere i semi della verità nella parte settentrionale del paese. “Stabilì che cominciassi a lavorare nell’estremo settentrione, ad Arica, e nella fertile valle di Azapa”, narra. “Così andai di porta in porta in ciascuna città e cercavo sempre — e in genere mi riusciva — di lasciare l’intera serie di quei bei libri multicolori nella biblioteca pubblica, nella biblioteca delle scuole e nelle sale dei sindacati.

“In ogni campo minerario, in ogni comunità, grande o piccola, sorta intorno a una compagnia, e nei grossi centri minerari per l’estrazione del rame e del ferro, fu data testimonianza di porta in porta. Era necessario inviare in anticipo a ciascun nuovo indirizzo scatole e scatole di libri. Svolgevo l’opera di testimonianza quasi interamente a piedi. Avevo trovato una bisaccia del tipo che si usa sugli asini e la riempivo con 30 libri da una parte e con 150-200 opuscoli dall’altra. Poi me la caricavo sulle spalle e in mano portavo un’altra borsa piena di letteratura da usare a ciascuna visita. Dovevo portare con me anche una coperta, lo spazzolino da denti, ecc., perché di solito la sera trovavo alloggio dove mi fermavo.

“A Copiapó trovai una miniera di zolfo sulle alte pendici delle Ande. Ci abitavano da trenta a quaranta minatori nonché la famiglia dell’amministratore e quella del suo aiutante. Furono sorpresi di ricevere la visita di una donna. Com’ero arrivata fin là? Avevo incontrato un uomo che andava alla miniera in macchina ed era stato lieto di darmi un passaggio. ‘Sì’, disse, ‘farò in modo che una di quelle due donne le dia alloggio’.

“Poi alla miniera tutti mi dissero: ‘Qui non usiamo denaro; riceviamo la paga nell’ufficio del comune quando andiamo in licenza’. Così l’amministratore autorizzò tutti a prendere la letteratura che volevano e a scrivere il proprio nome e la somma su un elenco. Lasciai tutta la letteratura che avevo e ancor più fu quella ordinata. Consegnai l’elenco all’ufficio in città. Tutti i minatori sembravano molto ansiosi di leggere le pubblicazioni e furono molto contenti di udire la ‘buona notizia’”.

Nel 1939 la sorella Beta Abbott, che aveva prestato servizio a Cuba, comunicò che sarebbe venuta nel Cile. La sorella Abbott fu incaricata di dare testimonianza agli americani che lavoravano nella miniera di rame di “El Teniente” situata a forte altitudine, proprio a sud di Santiago. Lavorò lì solo per breve tempo, perché era troppo in alto per lei. La città di Rancagua invece, ai piedi dei monti, andava bene.

A Rancagua la sorella Lucila Reyes le offrì alloggio nel suo albergo. Lì rimase per diversi anni. La sorella Reyes e suo marito avevano conosciuto la verità alcuni anni prima, quando il fratello Traub aveva parlato loro della “buona notizia”. In precedenza un pastore evangelico aveva fatto frequenti visite alla famiglia Reyes. Questo ecclesiastico insisté che se volevano ubbidire a Dio dovevano sbarazzarsi di tutto il vino che tenevano nell’albergo (e che rendeva molto). Il povero Reyes versò nella fogna tutto il vino dei suoi chuicos (damigiane da 10 litri)! Poi arrivò il fratello Traub e spiegò le verità della Bibbia. “Cosa!” disse il signor Reyes, “il vino non è proibito?” Quando il fratello Traub gliene diede la prova con la loro stessa Bibbia, quella fu musica per i suoi orecchi. La casa e l’albergo dei Reyes furono sempre aperti a tutti i Testimoni.

Nel 1949 tenemmo un congresso nazionale a Rancagua, e la sorella Reyes, rimasta vedova, vuotò l’albergo per ospitare il maggior numero possibile di congressisti. Al centro di Rancagua fu organizzata una “sfilata di uomini-sandwich” (fratelli con cartelloni, uno appeso al petto e l’altro alle spalle, annuncianti il discorso principale). Ci furono comunque problemi, perché il direttore della scuola negò ai fratelli l’uso dell’aula magna della scuola, nonostante il Ministero dell’Istruzione ne avesse autorizzato l’uso per il nostro congresso. Quando Daniel González, un giudice della corte d’appello, lo seppe, andò a trovare questo direttore e gli chiese perché alcune settimane prima avesse autorizzato una funzione cattolica nell’aula magna della sua scuola. Messo davanti a questo fatto, non poté più rifiutare. E si tenne a Rancagua una meravigliosa assemblea.

Anni dopo la sorella Abbott si trasferì a Santiago. Essendosi sempre guadagnata da vivere col cucito, in cui era molto brava, le fu facile trovare lavoro presso le mogli degli ambasciatori e altri che avevano posti preminenti. Ebbe così l’opportunità di dare testimonianza a questa gente. Disse spesso che doveva essere stata la mano di Geova, perché quando i Testimoni andavano in queste dimore sontuose, le cameriere non li facevano parlare coi padroni. Dopo molti anni di fedele servizio, nel 1975 la sorella Abbott morì all’età di 93 anni.

PERCORSA LA REGIONE MERIDIONALE

Poiché la provincia di Magallanes, la più meridionale del Cile, si lavorava meglio nei mesi estivi, il fratello Traub fece imbarcare la sorella Palm e la mandò a Punta Arenas. Vi furono spedite anche per suo uso dieci scatole di libri.

In contrasto con l’arido nord, la sorella Palm si trovò ora in mezzo a vegetazione lussureggiante, barche a remi, barche a vela, lance, piccoli vapori, isole e ancora isole. Che meraviglia! Infine, dopo parecchi giorni di viaggio in una regione di fiordi e di ghiacciai, fu raggiunta la città di Punta Arenas sullo Stretto di Magellano. La sorella Palm continua:

“Di tutte le città cilene, è quella che mi è sempre piaciuta di più. Non ci sono mosche, né pulci, né cimici, né mendicanti, si dorme più profondamente e ci si sveglia più riposati che in qualsiasi altro posto dove sono andata”.

Per dare testimonianza a Punta Arenas bisognava avere letteratura in altre lingue oltre che in spagnolo. Ci sono molti di origine iugoslava, e si potevano trovare molte estancias (grandi allevamenti di pecore) dirette da inglesi. In una estancia di 100.000 ettari potevano esserci ben 80.000 pecore. Ancor oggi è una scena pittoresca quella dei pastori a cavallo, accompagnati dai cani addestrati, a cui fanno da sfondo i bei laghi e le maestose montagne coperte di ghiacciai.

Gli abitanti di questa isolata regione di Punta Arenas e di Puerto Natales sono famosi per la loro cordialità e ospitalità. Quando si giunge in un’estancia, si è immediatamente invitati in una spaziosa cucina dove ci sono un bricco di caffè o di mate (un infuso) già pronto insieme a un po’ di pane. All’ora dei pasti non manca il cordero asado (agnello arrosto) e si può mangiarne a volontà. C’era molto interesse e si ottennero buoni risultati nell’opera di predicazione.

Da Punta Arenas si può andare nell’isola della Terra del Fuoco, così chiamata da Ferdinando Magellano nel 1520 quando attraversò lo stretto che prese nome da lui. La sorella Palm raggiunse la cittadina di Porvenir su quest’isola ed ebbe il privilegio di spargere i semi della verità in questa remota parte della terra. Una gentile famiglia estone la ospitò per varie settimane permettendole così di visitare tutte le estancias di quella regione.

DI NUOVO A NORD

Si avvicinava l’inverno ed era tempo di imbarcarsi nuovamente e fare rotta verso nord. Durante il viaggio di ritorno la sorella Palm si fermò nell’isola di Chiloé. Essa scrive: “Visitai i porti più piccoli dell’isola e trovai persone gentili. Ascoltavano sempre e facevano molte domande e si chiedevano come avevano potuto farsi ingannare per tanti anni riguardo al purgatorio e all’inferno di fuoco. Prendevano quasi sempre letteratura.

“Vicino a un piccolo porto il sacerdote aveva disposto di farmi spiare. In un momento in cui non ero abbastanza attenta, uno dei suoi accoliti rubò la mia bisaccia piena di libri e anche la mia variopinta coperta boliviana tessuta a mano. Quando denunciai il furto alla polizia si limitarono a scrollare le spalle. Quel giorno continuai con quello che avevo nella borsa e lungo la strada incontrai un uomo. Aveva già saputo del furto e sia lui che la moglie e altri ne erano dispiaciuti. ‘Venga a casa mia’, disse, ‘mia moglie ha una coperta nuova per lei [fatta a mano, naturalmente] e vogliamo che passi la notte da noi’. Così ci andai. La coperta era anche migliore, era un grande poncho. Lo comprai subito e a un prezzo piuttosto ragionevole. Passai quella notte da loro, rispondendo a molte loro domande bibliche”. (Dopo oltre 35 anni la sorella Palm ha ancora il suo poncho di Chiloé).

Seguendo le istruzioni del fratello Traub di proseguire verso nord, la sorella Palm visitò la provincia di Osorno. Il governatore della provincia fu lieto di riceverla. Le mostrò il libro Governo, che aveva letto con piacere. Quindi le promise che nella provincia di Osorno nessuno avrebbe ostacolato la nostra opera, e così fu.

La sorella Palm proseguì poi per la provincia di Valdivia, diretta al porto marittimo di Corral. Essa narra: “Trovai una sala per far ascoltare la nostra conferenza di un’ora intitolata ‘Affrontate i fatti’ e la gente che avevo invitata gremì la sala. Portarono anche un po’ di Lapageria rosea, il bel fiore nazionale, e alcune foglie di felce per decorare la sala. Per far sparire l’odore stantio del fumo di sigarette profumai l’aria bruciando foglie di eucalipto. Una ragazzina salì in galleria per guardare le decorazioni e disse: ‘Uhm, sembra profumo Atkinson’. Come risi! Dopo il discorso i presenti presero gli opuscoli e le riviste offerti in dono e chiesero quando avrebbero potuto udire dell’altro su queste cose interessanti”.

UN ALTRO PIONIERE ZELANTE

Il racconto di come i semi della verità furono sparsi in lungo e in largo in Cile non sarebbe completo se non si parlasse di un altro zelante pioniere, Theodore Laguna, venuto dagli Stati Uniti. Nel 1935 il fratello Laguna assisté al congresso di Washington e udì gli incoraggianti discorsi con cui il fratello Rutherford esortò il popolo del Signore a considerare la possibilità di portare la buona notizia del Regno nell’America del Sud. Il fratello Laguna si accese di entusiasmo e si preparò a trasferirsi. Giunto nel Cile nel 1936 intraprese l’opera di predicazione nella città di Concepción. Il fratello Laguna fece il pioniere per vari anni, poi si sposò e si stabilì nella città di Chillán dove ebbe figli e dove aiutò la congregazione a crescere spiritualmente.

Questi devoti pionieri, prima dell’arrivo dei diplomati della scuola biblica di Galaad (Watchtower Bible School of Gilead), svolsero un ruolo importante quando l’opera di predicazione era agli inizi. Erano stati sparsi molti semi di verità da Arica a Punta Arenas e perfino nella Terra del Fuoco. Anche se non si svilupparono finché altri predicatori della “buona notizia” non li ebbero innaffiati ulteriormente con le acque di verità, questi semi erano stati piantati e attendevano il momento per germogliare e crescere alla lode di Geova.

PRIMA SALA DEL REGNO E PRIMO CONGRESSO

Nel 1944 ebbe inizio la costruzione della prima Sala del Regno in Cile. Una sorella regalò il terreno a Santiago e i fratelli si misero all’opera con calce e mattoni. Fu terminata nell’agosto di quell’anno, in tempo per il primo congresso tenuto in Cile.

Il discorso pubblico fu “Pace — Può essa durare?” pronunciato alla presenza di 250 persone. Quattro stazioni radio trasmisero la conferenza e per il resto dell’anno due di esse continuarono a trasmettere i programmi della Società.

MISSIONARI E FILIALE

I primi missionari di Galaad arrivarono in Cile nel 1945. Furono i fratelli Joseph Ferrari e Albert Mann. Allora c’erano soltanto 65 proclamatori nel Cile.

La Società aveva organizzato un congresso in occasione della prima visita del presidente della Watch Tower Society, N. H. Knorr, e del vicepresidente F. W. Franz. Il 25 marzo 1945 fu pronunciato davanti a un uditorio di 340 persone il discorso pubblico intitolato “Un mondo, un governo”. A questo congresso ci furono cinque battezzati.

Durante la sua visita il fratello Knorr dispose che venisse aperta una filiale di cui il fratello Joseph Ferrari sarebbe stato il sorvegliante. Fino a quel momento l’opera era stata diretta dalla filiale argentina.

Inoltre, la sorella Palm fu invitata a intraprendere l’opera di pioniere speciale. La sua reazione fu: “Proverò, fratello Knorr”. Così la sorella Palm divenne la prima pioniera speciale del Cile. Dopo tanti anni durante i quali si era continuamente spostata da un luogo all’altro per portare il messaggio del Regno, doveva stabilirsi a Santiago e imparare a condurre studi biblici a domicilio. Era stato tradotto in spagnolo il libro “La verità vi farà liberi” e c’era un opuscolo con le domande che agevolava quest’opera.

L’OPERA DEGLI STUDI BIBLICI

Poco dopo una sorella pregò la sorella Palm di accompagnarla perché voleva tentare di iniziare uno studio biblico a domicilio. “Come tremavo!” rammenta la sorella Palm. Figuratevi! Aveva parlato a governatori di province e ad altri con importanti cariche, ma ora tremava al pensiero di condurre uno studio biblico a domicilio con una persona interessata!

Essa continua: “Andammo, facemmo la visita, lasciammo il libro alla famiglia e fu stabilito lo studio biblico. In seguito i bambini si preparavano bene per lo studio, come anche la giovane madre. Solo il padre si rifiutò di prendere parte allo studio. E fu così che venne nella verità la prima persona con cui studiai la Bibbia; poi anche i figli crebbero e si dedicarono a Geova.

“Non avendo più paura di tenere studi biblici a domicilio mi resi conto che ne trovavo più di quelli che potevo curare. Ma ci era stato detto di dedicare solo metà del tempo a condurre studi. Questa è la fase dell’opera di testimonianza in cui provo più gioia”. Sì, dalla paura alla gioia: ecco cosa vuol dire andare avanti con la progressiva organizzazione di Geova!

ARRIVANO ALTRI MISSIONARI

Alla fine del 1945 arrivarono altri dieci missionari: Louise e Frances Stubbs, Stella Burton, Stephania Payne, Elsa Sutton, John e Louise Baxter, Clara Giza, Lydia Walther e Lola Buntain. Era tutto nuovo per loro: la lingua, gli usi e i costumi della gente. Ma impegnandosi a fondo riuscirono a comunicare con le persone, che sono pazienti e aiutano volentieri i nuovi venuti a imparare la loro lingua.

Questo gruppo di missionari ebbe il privilegio di aprire la prima casa missionaria a Santiago in Via Lyon 3004. Parte di questa casa era occupata dalla filiale. Dato che la congregazione originale si trovava all’altro capo della città, si decise di unire la sala da pranzo e il soggiorno e formare una nuova congregazione. Così nel 1946 fu formata la seconda congregazione di questa metropoli, Santiago, col suo milione e mezzo di abitanti.

PRIMO SORVEGLIANTE DI CIRCOSCRIZIONE

Nel luglio del 1946 il fratello Albert Mann, uno dei primi due missionari giunti nel Cile, fu nominato primo sorvegliante di circoscrizione del paese. C’erano solo nove congregazioni, con un totale di 93 proclamatori, a Chillán, Concepción, Rancagua, Melipilla, Illapel e Santiago. L’esempio di fede e devozione del fratello Mann è stato un meraviglioso incentivo per molti, giovani e meno giovani, che sono nella verità.

Quando cominciò il servizio di sorvegliante di circoscrizione, nelle piccole congregazioni era difficile trovargli un alloggio. Per cui doveva andare all’albergo. E a volte non era facile dormire, perché nel bar o nella sala degli spettacoli il chiasso durava tutta la notte. Stava due settimane in ciascuna congregazione, e questo gli consentiva di insegnare ai fratelli il lavoro organizzativo e, soprattutto, di addestrarli per il servizio di campo come proclamatori della “buona notizia”.

OPERA MISSIONARIA A VALPARAISO

Nel novembre del 1946 arrivarono altri nove missionari. Fu aperta una casa missionaria nella città portuale di Valparaíso, e fu iniziata l’opera di testimonianza. Questa città, la seconda del Cile per grandezza, è costruita su 41 colli che formano una specie di mezzaluna intorno a un’ampia baia. Anche se c’erano sedici funicolari, era faticoso per i missionari arrampicarsi su per quelle colline per andare a parlare alla gente.

Una delle prime persone che accettarono la verità a Valparaíso fu Aida Guzmán che nel 1948 cominciò ad assistere alle adunanze tenute nel soggiorno della casa missionaria. Essa ricorda che, essendoci poche sedie, venivano sparse nella stanza scatole piene di letteratura e alcune tavole di legno poggiate su di esse fungevano da panche.

Intanto i missionari si davano da fare. La sorella Elsa Sutton, che in seguito sposò Hollis Smith, trovò un giovane desideroso di studiare la Bibbia. Questo giovane, Alberto Muñoz, era ostacolato dalla madre, per cui lo studio si faceva ai giardini pubblici. Egli ripeteva tutto quello che imparava alle due sorelle più giovani e anche a un vicino, Sergio González. Le ragazze, a loro volta, riferivano tutto alla madre. Grazie all’amorevole insistenza delle due ragazze la madre chiese infine uno studio biblico familiare. Il figlio e le due ragazze intrapresero l’opera di pioniere e in seguito le ragazze, Graciela ed Elena Munõz, furono invitate alla scuola di Galaad. Il vicino, Sergio González, accettò la verità e fu uno dei primi pionieri speciali del Cile.

Nel corso degli anni l’opera iniziata a Valparaíso dai missionari ha prosperato, e ora ci sono nove congregazioni in quella città.

CONTINUA L’ESPANSIONE NELLA CAPITALE

Nel 1946 furono assegnati a Santiago quattro missionari: Larry e Margaret Laing, Dorothea Smith e Dora Ward. Come capita a tutti i nuovi missionari quando imparano una nuova lingua, ci furono episodi divertenti. Per esempio, un giorno un missionario andò a comprare mezzo chilo di pulpa, o carne. Il macellaio e gli altri che erano nel negozio risero di cuore sentendo il missionario chiedere mezzo chilo di pulpo, o polpo!

Nel 1948 una ragazzina di undici anni accettò la verità. Questa ragazzina, Gladys Ramírez, fece la pioniera temporanea ed era felice di farsi addestrare dai missionari. Sognava di potere anch’essa un giorno fare la missionaria e così si mise a studiare l’inglese. Una decina d’anni dopo fu in grado di realizzare la sua aspirazione quando fu invitata alla scuola di Galaad, dove si diplomò nel 1958. Serve ancora Geova fedelmente nella città di Valparaíso dove fa la pioniera regolare.

E che dire della nostra cara sorella Palm? La sua assegnazione come pioniera speciale era il lato nord di Santiago. Nel 1948, grazie al duro lavoro dei fratelli, fu formata a Santiago una terza congregazione. Un fratello cedette il suo garage che fu pitturato e rimesso a nuovo per usarlo come sala di adunanza. La congregazione Independencia è cresciuta ed è stata divisa molte volte; infatti ora in quella parte della città ci sono 12 congregazioni, 79 in tutta Santiago. Con la formazione di questa congregazione la sorella Palm tornò a lavorare con l’originale congregazione di Quinta Normal. Ma era sempre desiderosa di iniziare l’opera in posti nuovi, come lei stessa racconta:

“Ogni lunedì mi prendevo un giorno [per riposare? No.] per uscire di città, perché sentivo la mancanza dell’opera di testimonianza nelle zone rurali. Prendevo la corriera e scendevo all’ultima fermata, lavorando poi i piccoli poderi tutt’attorno a Santiago dove coltivavano frutta e ortaggi e a tarda notte rientravo. Il martedì riprendevo a lavorare il territorio in città e a condurre gli studi. Quei lunedì distribuivo moltissime riviste, anche libri e opuscoli, quanti ne potevo portare, e di solito tornavo con la borsa dei libri e una borsa extra per la spesa piene di frutta e ortaggi.

“Certe volte tornavo con dei polli che la sorella Traub era sempre lieta di mettere nel suo pollaio. Una volta portai a casa un maialino e lei ne fu veramente felice! Perché? Era stato annunciato il Congresso Internazionale di New York del 1953 e il fratello Traub desiderava andarci. Questo maiale sarebbe stato ingrassato e poi venduto e il ricavato sarebbe servito per le spese di viaggio. La sorella Traub comprò anche molte piccole pollastrelle da allevare e vendere.

“Dopo alcune settimane, una mattina presto la sorella Traub venne nella mia stanza, e si vedeva che era preoccupata. Cos’era successo? Alcune delle pollastrelle più grandi erano morte: un’epidemia! Le due o tre mattine successive venne a dirmi quante altre ne erano morte durante la notte. Mancava troppo poco alla partenza per New York e non c’era tempo per ricominciare ad allevare altri polli, quindi cosa potevamo fare per aiutare il nostro fratello, il più vecchio Testimone del Cile, ad andare all’assemblea? La sorella Traub mi disse: ‘Perché non scrivi una lettera al fratello Knorr e non glielo menzioni?’ Così feci. Come risultato il fratello Traub fu chiamato alla filiale e gli fu chiesto quanto gli mancava. Geova rese possibile quel viaggio e al suo ritorno nel Cile come fu felice di poterci raccontare tutto!”

UN GIUDICE CONOSCE LA VERITÀ

Intanto l’opera cresceva e sempre più persone ricevevano il messaggio del Regno. Nel 1946 John Baxter, un missionario che era nel paese solo da pochi mesi, diede testimonianza al giudice Daniel González, presidente della corte d’appello di Santiago. Fu iniziato uno studio con questo signore che cominciò ad assistere alle adunanze. Egli fu di grande aiuto per ottenere l’uso di vari locali in cui tenere le assemblee, come la Facoltà di Diritto dell’Università del Cile e altre scuole.

Nel 1953 il giudice González ebbe un’emorragia cerebrale e per parecchie settimane rimase quasi sempre in coma. Diede alla moglie precise istruzioni di non permettere a nessun sacerdote di andare a trovarlo; solo i testimoni di Geova erano benvenuti. Anche all’eminente cardinale cileno José María Caro Rodriguez fu negata l’opportunità di vederlo. Quando morì, la signora González chiese a un Testimone di pronunciare il discorso funebre. Furono presenti più di 600 persone, tra cui il ministro della giustizia, uomini del governo, vari deputati, nonché il presidente della Corte Suprema. Dopo che alcune di queste personalità ebbero parlato, uno dei nostri missionari pronunciò un discorso intitolato “La speranza del nostro amico, il giudice González”. Spiegò la meravigliosa speranza della risurrezione che il giudice González aveva abbracciato. Fu data un’eccezionale testimonianza a questi alti funzionari governativi, e dopo il discorso molti di loro parlarono con l’oratore, ed ebbero parole di lode per le cose udite.

CAMBIAMENTI NELLA FILIALE

Nel 1949 il fratello Ferrari, per ragioni di salute, non poté più ricoprire l’incarico di sorvegliante di filiale e fu invitato a dare una mano nell’opera a Concepción. Il fratello Albert Mann assunse la responsabilità della filiale, incarico che occupò per dieci anni. Gli fu suggerito di mettersi a cercare nuovi locali per la filiale e la casa missionaria in un luogo più centrale. Il posto fu trovato in Via Moneda 2390, a pochi isolati dal movimentato centro di Santiago.

ARRIVANO ALTRI OPERAI

Nel 1949 c’erano 25 missionari attivi nel Cile. I risultati della loro opera erano visibili in quanto nel paese c’erano 211 proclamatori. Era un ottimo aumento rispetto ai 65 proclamatori che i primi missionari avevano trovato al loro arrivo nel 1945. Ma c’era ancora soltanto un Testimone ogni 20.000 persone, una chiara indicazione che c’era un disperato bisogno d’aiuto. Nella mente dei fratelli la domanda principale non era: “Quando verrà Armaghedon?” ma: “Come faremo a predicare a tutti la ‘buona notizia’ prima che venga la fine?”

Stavano arrivando gli aiuti: Alla fine dell’anno giunsero altri venti missionari, diplomati della 13a classe di Galaad, e quale meravigliosa assistenza prestarono all’organizzazione! Sei fratelli, John e Harry Williams, Charles Corey, Raymond Tubbs, Daniel Davidson e Boyd Collins, furono assegnati alla città di Temuco. Al loro arrivo non c’era neppure un Testimone a Temuco, ma nell’agosto del 1950 c’era una congregazione di 30 proclamatori del Regno. Un altro gruppo di fratelli fu assegnato alla parte alta di Valparaíso, quella che sorge sui ripidi colli. Erano Harold Jackson, Dewaine Graber, Robert Knight e George Wilkes.

I SACERDOTI SI OPPONGONO, MA PERDONO TERRENO

In quei giorni si credeva ancora comunemente che la Bibbia fosse un libro protestante, quindi vietato ai cattolici. Un missionario lasciò la sua prima Bibbia in Cile a un padrone di casa amichevole, ma più tardi sopraggiunse un sacerdote che la strappò davanti a tutti.

Ad alcune porte la semplice menzione della parola “Bibbia” suscitava questa risposta: “Siamo cattolici apostolici romani”, dopo di che la porta veniva chiusa rapidamente. Per cui usavamo il termine “Sacre Scritture”, che faceva pensare maggiormente alla storia sacra insegnata nelle scuole, finché non c’era abbastanza interesse da spiegare che questo era un altro nome della Bibbia.

La Chiesa Cattolica aveva estesamente divulgato in Cile un nuovo messale, detto Oremus. Esso conteneva un piccolo paragrafo in cui si dichiarava che la Bibbia era un libro cattolico e tutti i fedeli dovevano leggerlo. Pochissimi lo notavano. Così quando qualcuno trovava da ridire sulla Bibbia noi chiedevamo subito: “Ma ha letto l’Oremus?” “Oh, si”, rispondevano. “Allora vediamo cosa dice a pagina 21”. Questo metodo servì ad aprire gli occhi di molti e la porta rimaneva aperta.

La Chiesa Cattolica Romana in Cile non ha mai fatto violenta opposizione alla nostra opera come ha fatto in altri paesi. Sono stati pubblicati opuscoli e anche un libro contro di noi; sono stati usati altoparlanti, ma non ha mai istigato la gente a sollevarsi contro di noi. Quando hanno parlato male di noi, le accuse si sono ritorte su di loro, perché i cileni sono gente paziente e gentile che apprezza la libertà di culto. A causa della condotta dei sacerdoti alcuni hanno poco rispetto per quello che i sacerdoti dicono. Questo si capisce anche dal fatto che molto spesso la gente ci dice: “Sono cattolico, ma non credo ai preti”, oppure: “Sono cattolico, ma a modo mio”. Questa gente parla volentieri della Bibbia e solo la mancanza di tempo impedisce di tenere più studi biblici.

AUMENTO NELLA ZONA DI CONCEPCION

Del gruppo di nove missionari giunti nel 1946, cinque furono assegnati alla città di Concepción nel sud. Ed erano: Robert e Vora Hannan, Dorothy Brehmer, Willie Brown e Joan Brown. Joan si ammalò gravemente e tornò negli Stati Uniti dove morì nel 1950, ma la sua fedeltà è ricordata dai molti coi quali studiò la Bibbia.

Grazie soprattutto all’incentivo dato all’opera dai missionari, nella zona di Concepción si erano cominciati a vedere i risultati. Nel 1949 Vora Hannan aveva fatto visita ad Armando Badilla, che aveva accettato con gioia il libro “La verità vi farà liberi”. Egli riferì ai compagni di lavoro quello che imparava dallo studio della Bibbia. Subito la sorella Hannan ebbe altri due studi. Da questi pochi sorsero poi sette proclamatori, tre dei quali divennero pionieri speciali. Il fratello Badilla fece progresso e divenne servitore di congregazione, e ora presta servizio come anziano in una delle tre congregazioni di Concepción.

Nel campo missionario ci sono molti problemi nonché molte gioie. La sorella Hannan contrasse un antrace e le venne la febbre alta. Questo le impedì di tornare a visitare una signora tedesca che era fuggita dalla Germania nazista alcuni anni prima. Informata dal fratello Hannan delle condizioni della moglie, questa donna tedesca, rammentando i primi giorni che aveva trascorso in un paese straniero, visitò immediatamente la sorella Hannan e si offrì di mandarle il suo medico per curarla. Con l’aiuto di questa signora la sorella Hannan stette due mesi all’Ospedale Regionale, in una stanza tutta per sé, assistita da un primario, senza spendere un centesimo. La malattia le fece perdere l’udito e dovette ricominciare l’opera di testimonianza da zero. La pazienza e la cordialità dei cileni le furono di valido aiuto per superare la sua menomazione.

Il pioniere speciale Sergio González, dopo aver lavorato per qualche tempo a Concepción, fu assegnato alla città mineraria di Coronel. Lì trovò dei sinceri minatori che capirono subito la differenza tra gli insegnamenti delle chiese evangeliche e gli insegnamenti più corretti dei testimoni di Geova. Egli li esortò a fare i 27 chilometri di viaggio in treno per assistere alle adunanze a Concepción quando i turni di lavoro glielo permettevano. Questi uomini lottavano per guadagnare da vivere per la famiglia, e lavoravano in condizioni difficili, dovendo percorrere parecchi chilometri sotto il fondo del mare per arrivare alla miniera, dove scavavano il carbone. Benché fossero a corto dei beni di questo mondo, facevano molti sacrifici per l’opera del Regno. Quando nel 1954 fu formata una congregazione a Coronel, questi sei fratelli furono lieti di pagare l’affitto della Sala del Regno, nonostante i loro magri guadagni.

UNA VITTORIA LEGALE PONE LA BASE PER LA FUTURA ESPANSIONE

Nel 1952 c’erano complessivamente 831 proclamatori nelle 15 congregazioni del paese. A causa dell’accresciuta attività gli avventisti del settimo giorno cominciarono a fare opposizione. Mentre gli avventisti distribuivano la loro rivista El Atalaya, noi distribuivamo la rivista La Atalaya, ed essi sostenevano che il nome della nostra rivista era simile al nome della loro. Dato che essi avevano registrato il loro nome in Cile, credevano di avere diritto di fermare la diffusione della nostra rivista. Segue un brano di una lettera scritta il 7 febbraio 1952 dal presidente N. H. Knorr a un rappresentante della loro organizzazione:

“Come le ho detto quando è venuto a trovarmi qui a Brooklyn, in 124 Columbia Heights, ‘La Atalaya’ è pubblicata in spagnolo, stampata a Brooklyn e distribuita in tutti i paesi di lingua spagnola del mondo. È conosciuta nel mondo tra la gente di lingua spagnola come pubblicazione della Watch Tower Society. Il titolo della vostra rivista è completamente diverso. La vostra rivista si chiama ‘El Atalaya’, che significa ‘La sentinella’. Il titolo della nostra rivista, ‘La Atalaya’, significa ‘La Torre di Guardia’. C’è senz’altro una grande differenza fra una persona e una costruzione in pietra. Non vedo come si possano confondere. Non è colpa nostra se le parole spagnole si somigliano; è certo però che non hanno lo stesso significato.

“La nostra Società non ha nessuna intenzione di cambiare il nome della nostra rivista in spagnolo. È una pubblicazione americana e può essere spedita in qualsiasi parte del mondo o distribuita in qualunque parte dell’America del Sud. Ripensando alla nostra conversazione mi viene in mente che usate nomi diversi per la vostra rivista in Messico e in altri paesi. Se si crea confusione, perché allora non uniformate il titolo della vostra rivista, usando lo stesso in tutto il mondo? Certo non ho diritto di suggerirvi un cambiamento nella vostra rivista. Avete diritto di usare il titolo che volete, e avete scelto il titolo ‘El Atalaya’, ‘La sentinella’, una creatura umana. ‘La Atalaya’, ‘La Torre di Guardia’, è una costruzione in pietra. Certo le persone di lingua spagnola non confondono queste due cose. Inoltre le riviste hanno un aspetto completamente diverso. Credo che la gente di lingua spagnola sia abbastanza intelligente da distinguere fra i due titoli”.

Nonostante i tentativi di ragionare con loro, gli avventisti ricorsero ai tribunali cileni. Il 10 marzo 1953, la sentenza della corte indicò che i giudici avevano notato più che la semplice differenza di nome. Fu sostenuto che il sottotitolo “Annunciante il Regno di Geova” era un elemento caratteristico della nostra rivista. Così la corte decretò che non era convinta che fosse stata perpetrata una frode a danno degli avventisti, ledendo i loro diritti. Essi si appellarono a una corte superiore, e, riesaminando la causa, quella corte osservò che la nostra rivista, La Atalaya, era molto più vecchia della rivista avventista. Perciò la corte confermò la sentenza precedente, dandoci una netta vittoria riguardo alla nostra principale pubblicazione di studio biblico.

GIOIOSA ESPANSIONE

Alla fine del 1953 il fratello Knorr venne nel Cile per assistere a un’assemblea di distretto. Diede anche disposizioni per l’acquisto della casa in Via Moneda 1710 che era stata affittata nel 1951 e che veniva usata come filiale e come casa missionaria. Stabilì inoltre di inviare missionari nelle parti più remote del paese per iniziarvi l’opera di predicazione. Si diede anche molto risalto all’opera di pioniere speciale affinché un maggior numero di fratelli locali potessero avere il privilegio di andare in paesi e città distanti.

La sorella Kathe Palm fu invitata a trasferirsi nelle province e fu assegnata a San Antonio. Si poterono distribuire molte riviste in questo bel territorio lungo la costa, dove, d’estate, i villeggianti affollano le spiagge sabbiose e gli alberghi. Con l’aiuto di due pioniere, Olga Chiffelle e Gladys Ramírez, nel 1956 fu formata una congregazione a San Antonio. Dato che a San Antonio c’è il porto e la filiale aveva molte scatole di letteratura in varie lingue, la sorella Palm fu invitata a cercare di distribuire questa letteratura fra gli equipaggi delle navi. Ottenne l’autorizzazione delle autorità portuali e sino alla fine del 1959 si impegnò in questa diversa fase dell’opera.

Che gioia per tutti i proclamatori del paese quando nel 1954 fu annunciato che era stata raggiunta la lungamente attesa cifra di 1.000 proclamatori! Un massimo di 1.018 proclamatori si impegnarono nel servizio di campo!

RAGGIUNTA LA PUNTA ESTREMA DELL’AMERICA MERIDIONALE!

Nel 1956 furono mandati per la prima volta sei missionari a Punta Arenas, una città sullo Stretto di Magellano che a quell’epoca avrà avuto circa 40.000 abitanti. La sorella Stella Semczyszyn, che faceva parte del gruppo originale, narra quanto segue: “Vi arrivammo nel giugno del 1956. C’era appena stata un’inondazione ed era freddo e umido. Tantissime persone mostrarono interesse per la verità e distribuivamo da 60 a 70 libri al mese. La maggior parte degli abitanti non avevano mai visto una Bibbia, perché i preti ne avevano proibito la lettura.

“Cominciammo con una piccola casa di cinque stanze, una delle quali era riservata alle adunanze. Nel marzo del 1957 fecero rapporto i primi sette proclamatori. In poco più di un anno un gruppo di quindici persone faceva servizio insieme a noi, e nell’ottobre di quell’anno avemmo bisogno di una casa missionaria più grande con una stanza più spaziosa per le adunanze. Alla fine anche quella fu troppo piccola e usammo tre delle nostre stanze come Sala. Ad ogni modo nel 1967 la congregazione affittò un’altra Sala del Regno e la crescita è stata fenomenale”. Sì, infatti ora ci sono due fiorenti congregazioni con oltre 200 proclamatori, che tengono le adunanze nella spaziosa Sala del Regno di loro proprietà.

Nella punta meridionale del continente c’è un’altra città, Puerto Natales. È la capitale della regione chiamata “Ultima Esperanza”. In questa parte del paese ci sono grandi allevamenti di pecore, e la città è popolata dai minatori che estraggono il carbone nelle miniere sul confine cileno-argentino. Il paese è spazzato incessantemente da forti venti. Gli alberi superano a malapena il metro e si piegano sotto la forza dei venti che durante la stagione estiva, da settembre a marzo, soffiano alla velocità di quasi cento chilometri orari. Le piante si acquattano raso terra in quello che può diventare un paese di spaventosa solitudine.

I proclamatori del Regno, però, si piegano col vento e continuano a predicare. Nel corso degli anni sono stati inviati missionari o pionieri speciali per rafforzare quella congregazione. La sorella Palm era stata la prima a spargervi i semi della verità all’inizio degli anni quaranta, e ora, grazie a Geova e al duro lavoro di molti diversi fratelli, c’è una congregazione con i suoi propri pionieri.

CON I MISSIONARI A CALAMA

Nel 1957 le sorelle Daphne Crum, Olga Rodríguez e Louise e Frances Stubbs furono assegnate alla parte settentrionale del paese. Sebbene al loro arrivo nella città di Calama non ci fosse nessun Testimone, alla prima adunanza tenuta nella casa missionaria ci furono 100 presenti.

Mentre la sorella Louise Stubbs lavorava a Calama, il professor Gallardo, abbonato alla Torre di Guardia, la invitò a tenere lezioni di religione in una nuova scuola aperta di recente. Egli le disse: “Può usare i suoi libri e organizzare il corso come ritiene opportuno. Quello che noi vogliamo è che sia insegnata la Bibbia agli studenti”. La sorella cominciò il corso usando il libro “Preparato per ogni opera buona” e in seguito Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato. Successivamente il sacerdote cattolico del posto volle tenere lui il corso, ma il professor Gallardo gli disse che si voleva fosse insegnata la Bibbia, non la religione cattolica, e i testimoni di Geova erano gli unici in grado di insegnare la Bibbia. La sorella Stubbs tenne lezioni per due anni e poi Daphne Crum per un anno, e come risultato fu data una meravigliosa testimonianza in quella parte del paese. Questo fu uno dei modi in cui l’opera di predicazione prese piede a Calama.

La sorella Olga Rodríguez faceva parte di questo gruppo di quattro missionarie, ed è interessante sapere come nacque in lei lo spirito missionario. La madre, la sorella Ana Rodrìguez, racconta: “L’aiuto maggiore che ho potuto dare a mia figlia è stato quello di far nascere in lei lo spirito missionario. Dopo essere stata battezzata e aver fatto servizio come proclamatrice per un anno intraprese l’opera di pioniere regolare. La esortai a disciplinarsi e a perseverare nel servizio e a non rimanere a casa quando pioveva o quando era caldo o quando aveva qualche piccolo dolore. Cercai di aiutarla a capire che il servizio di Dio è la cosa più importante della vita.

“In seguito fu invitata a compiere l’opera di pioniere speciale, per cui ci separammo. Molti tentarono di scoraggiare Olga, dicendole che aveva la responsabilità di stare a casa a badare alla madre anziana. Perfino alcuni Testimoni le dissero la stessa cosa. Ma io le dissi: ‘Sei forse la mia unica figlia? Non ho altri cinque figli che hanno la stessa responsabilità? Pensa alle madri dei missionari che sono venuti da Stati Uniti, Canada ed Europa!’ Questa conversazione la incoraggiò molto e non solo divenne pioniera speciale ma andò anche a Galaad ed è stata fonte di gioia e di felicità per me”.

Gli abitanti di Calama e dintorni erano molto devoti all’adorazione della vergine di Ayquina. In una zona desertica a un centinaio di chilometri da Calama la Chiesa Cattolica ha costruito un tempio in suo onore, e la gente va a renderle omaggio. La festa più importante si celebra con speciali danze. Ogni gruppo di ballerini ha un capitano che non solo addestra i ballerini a ballare bene ma anche a ballare per ore di seguito nel tentativo di battere in durata gli altri ballerini. La musica è una semplice melodia suonata con uno strumento a fiato e accompagnata dal suono di un tamburo. Ciascun gruppo ha il proprio costume, qualcuno cinese, qualcuno spagnolo, altri indiano, boliviano, ecc., con le grottesche maschere di carnevale.

Quando arriva quel giorno speciale i fedeli onorano la vergine, e mantengono i loro voti appuntando denaro sulla sua veste. Intanto i ballerini sono in continuo movimento, e ciascun gruppo tenta di resistere più dell’altro. Quando il vestito della vergine è coperto di denaro viene cambiato. Il denaro è raccolto in sacchi e poi il vescovo lo porta via nella sua macchina. Molti che un tempo erano devoti a questa vergine ora sono testimoni di Geova e rendono omaggio e adorazione al vivente e vero Dio, non a un’immagine fatta dall’uomo.

UNA SORELLA RISOLUTA IN UNA CITTÀ MINERARIA

Nel 1957 la sorella Evelyn MacFarlane ebbe il privilegio di iniziare l’opera a Pedro de Valdivia, una città mineraria. Al suo arrivo non riuscì a trovare una casa e neppure una stanza in affitto. Invece di scoraggiarsi e andarsene, andò a trovare una signora che aveva conosciuto in un’altra città ma che abitava lì. Pur non interessandosi della verità, questa donna permise alla sorella MacFarlane di dormire sul pavimento di casa sua. Quindi essa andava a prepararsi i pasti in casa di un’altra donna anch’essa non interessata alla verità.

Durante il primo mese di servizio la sorella MacFarlane iniziò dieci studi biblici in una strada. Dopo di che li riunì in casa di uno di loro per cominciare lo studio Torre di Guardia. Successivamente, con l’aiuto di alcuni interessati, riuscì a ottenere l’uso della sala del sindacato per tenervi le adunanze. Ben presto si tenevano tutte le adunanze e i nuovi accrebbero la loro conoscenza di Geova e dei suoi propositi.

La sorella MacFarlane scrisse: “Potete immaginare la mia gioia quando, pur avendo iniziato l’opera nel maggio di quell’anno, il successivo 25 dicembre 25 nuovi interessati mi accompagnarono nel servizio di campo!” Poco dopo la società mineraria provvide il materiale e il terreno per costruire una Sala del Regno.

FRATELLI ASSUMONO LE RESPONSABILITÀ

In questo periodo accettarono la verità alcuni uomini che avrebbero avuto un ruolo notevole nel promuovere gli interessi del Regno in Cile. I nomi di alcuni di loro sono Carlos Núñez, Osvaldo Bello, Willy Ramírez, Lucio Ríos e Manuel Wong. Questi fratelli e altri come Ernesto Ots e Sergio Gonzáles sono conosciuti praticamente da un’estremità all’altra del paese.

Nel 1959 il fratello Fred Wilson, un diplomato di Galaad, divenne sorvegliante di filiale in Cile, al posto del fratello Albert Mann, che continuò a servire i fratelli come sorvegliante viaggiante. Il fratello Wilson aveva rinunciato a una promettente carriera di fisico nucleare per dedicare la sua vita a Geova e intraprendere il servizio di pioniere. All’epoca in cui il fratello Wilson divenne sorvegliante di filiale c’erano 56 congregazioni in Cile con un massimo di 1.879 proclamatori.

UN FORTE TERREMOTO FA TREMARE IL CILE

Il 1960 sarà ricordato a lungo in Cile come l’anno dei quattro grandi terremoti. I superstiti non dimenticheranno mai le immani forze che si scatenarono quando la terra tremò per parecchi minuti con tale violenza che era impossibile rimanere in piedi. I testimoni di Geova ricorderanno inoltre la meravigliosa dimostrazione di amore e unità data dai loro fratelli nel momento del disastro.

A pochi giorni dal terremoto, da ogni parte del globo cominciarono a giungere alla filiale cablogrammi, telegrammi e lettere contenenti parole di solidarietà e offerte di aiuto. La Società a New York ricevette diverse migliaia di dollari dalle congregazioni del Cile e da persone di altri paesi. Inoltre da Brooklyn fu inviata oltre una tonnellata di indumenti da distribuire fra i bisognosi. Fu stabilito di distribuire equamente i soccorsi tra le famiglie di 500 fratelli colpiti dal terremoto.

Il sorvegliante di filiale, Fred Wilson, visitò le città più grandi colpite dal terremoto e riferì quanto segue: “La prima tappa fu Concepción. Gli edifici più danneggiati erano quelli fatti di mattoni e adobe. Molte case con lo scheletro di legno avevano muri tagliafuoco fatti di mattoni, e in numerose occasioni questi crollarono trascinando con sé la parete di legno e uccidendo gli occupanti. Tra le persone che frequentavano i testimoni di Geova la sola vittima di cui si sa fu un’anziana signora che studiava la Bibbia. Era paralitica e il suo cuore cedette alla tremenda scossa del secondo terremoto, durato parecchi minuti.

“Il giorno seguente presi l’aereo e in un’ora raggiunsi Valdivia a sud. La città era stata semidistrutta dal terremoto e dalla terrificante onda di maremoto. Interi isolati erano stati spianati come se una mano gigantesca avesse afferrato le case, riducendole a un mucchio di macerie”.

Esther Perkins, a quell’epoca missionaria a Valdivia, riferì: “Stavamo preparandoci per uscire e andare allo studio Torre di Guardia quando avvertimmo un forte tremore, e dopo una quindicina di minuti ebbe inizio una lunga serie di scosse che fecero tremare la città. Le case cominciarono a crollare come un mazzo di carte. Nella nostra strada dove c’erano venticinque case, tutte tranne quattro furono distrutte o rese inagibili.

“Il marito di una donna con cui facevamo lo studio aveva portato le sue bambine a fare una gita su una barca a remi poco prima della scossa più forte e della conseguente onda di maremoto. La barca fu sollevata in cima all’immensa onda di maremoto che risaliva il fiume ed egli spinse immediatamente le due bambine sul fondo della barca, cercando di guidarla a riva. Felicemente l’onda li gettò sulla riva. Subito afferrò le due bambine e corse verso le alture. Fu molto più fortunato di tanti altri che non vissero per raccontarlo. Nessuno dei 26 proclamatori della congregazione rimase ucciso, per cui tutti resero grazie a Geova”.

Esther Perkins e Lorraine Selesky, le due missionarie, avrebbero potuto lasciare la zona disastrata e andare a Santiago se avessero voluto, ma preferirono rimanere per aiutare i fratelli nonché le persone interessate in questo momento di grande bisogno. Le ragazze dormirono nella strada per due giorni e poi si sistemarono nel garage del padrone della casa missionaria. In quel periodo ci furono da 200 a 300 scosse al giorno, ciò che teneva i loro nervi a fior di pelle.

Durante quei terribili giorni le sorelle cercarono di rintracciare le persone con cui studiavano la Bibbia. Ma in alcuni luoghi non c’era traccia della casa, in altri solo un mucchio di macerie. In altri ancora la casa c’era ma gli abitanti se n’erano andati. Varie persone andarono a cercare le sorelle missionarie per parlare loro, facendo molte domande, e fu data una buona testimonianza. Il padrone della casa missionaria disse alle sorelle: “Mia moglie ed io abbiamo sinceramente apprezzato la vostra presenza qui in questi terribili giorni. Sembra siate state le uniche a mantenere il sangue freddo e a non perdere la testa. Ci siete state di grande aiuto”.

La domenica pomeriggio 22 maggio 1960 a Puerto Montt tutto era calmo e tranquillo. La gente parlava ancora del terribile terremoto e dei molti morti di Concepción. A Puerto Montt non era mai accaduto nulla di simile, ma come si sbagliavano a pensare che non potesse accadere! Alle tre meno due minuti si ebbero le prime avvisaglie con una forte scossa. Poi, quindici minuti più tardi, ricominciò, ma questa volta non potevano neppure stare in piedi. Le case crollarono sotto i loro occhi.

Le quattro giovani missionarie ebbero la terrificante esperienza di vedere il muro della loro casa cadere in fuori sulla strada! Nella confusione che ne seguì caddero dei mattoni su un piede della sorella Elena Muñoz, una missionaria, e benché in quel momento non se ne rendesse conto aveva riportato varie fratture al piede. Nel giro di mezz’ora arrivarono i fratelli della congregazione che prestarono immediatamente i soccorsi necessari alle ragazze e poi le portarono a casa loro. Intanto la gente si era rifugiata sulle colline dei dintorni; e le scosse continuarono per tutta la lunga notte.

FORMATA UNA SOCIETÀ LEGALE

Nel 1960 furono fatti i passi per formare una società legale in Cile. Date le condizioni esistenti nel paese, fu opportuno farlo per poter acquistare terreno per la costruzione di Sale del Regno. Il 29 settembre 1960 il Ministero della Giustizia autorizzò la formazione della società legale detta “La Comunidad Religiosa Testigos de Jehová” (Comunità Religiosa dei Testimoni di Geova). Grazie ad essa qui la Società gode dell’esenzione dalle tasse e di altri vantaggi concessi a tutte le organizzazioni religiose registrate nel paese.

I presenti alla Commemorazione nel 1960 furono ben 5.995! Che rimarchevole aumento dall’arrivo dei primi missionari, quando, appena quindici anni prima, c’erano state solo 103 persone presenti alla Commemorazione!

ISOLA DI CHILOE

Nel 1963 furono mandati per la prima volta pionieri speciali nell’isola di Chiloé, al largo della costa meridionale del Cile. Rammenterete che la sorella Palm aveva visitato Chiloé al principio degli anni quaranta. Ora era finalmente venuto il tempo di dare una completa testimonianza. La sorella MacFarlane, a quell’epoca meglio conosciuta in Cile come Bunny Valenzuela, e suo marito ebbero il privilegio di lavorarvi come pionieri speciali. Questa coppia cercò diligentemente di trovare un alloggio ma niente da fare; allora decisero che se volevano compiere l’opera avrebbero dovuto costruire una casetta. Avendo pochissimo denaro, comprarono solo lo stretto necessario per iniziare i lavori di costruzione. Per qualche tempo il loro piccolo alloggio fu privo di elettricità, acqua corrente e anche finestre; ma avevano un tetto sopra la testa e potevano stare caldi e, soprattutto, avevano un posto da dove cominciare l’opera di pioniere.

Questo era un territorio pieno di pregiudizi, superstizioni e anche spiritismo, e la gente era sotto l’influenza della Chiesa Cattolica. Comunque si cominciò a vedere incremento e il primo anno sei persone si unirono a loro nel servizio di campo. Fu organizzato un gruppo isolato di fratelli. In seguito sono state formate congregazioni su questa bella isola ad Ancud, Castro e Linao.

I CONGRESSI PROMUOVONO LA CRESCITA

Nel 1965 il popolo di Geova in Cile ebbe alcuni notevoli aumenti. I presenti alla Commemorazione salirono a 9.522 con 21 partecipanti agli emblemi. Mentre il numero dei proclamatori aveva registrato ottimi aumenti con un massimo di 3.758, era evidente che c’era un’enorme opera da compiere dato che i proclamatori del Regno delle 89 congregazioni conducevano 3.917 studi biblici a domicilio.

Nel gennaio del 1967 doveva essere tenuto a Santiago il primo congresso internazionale del Cile. A questa Assemblea Internazionale “Figli di libertà di Dio” assisterono 300 congressisti provenienti da Stati Uniti, Canada, America Centrale ed Europa, e i fratelli cileni li accolsero con entusiasmo all’aeroporto, offrendo uno spettacolo di benvenuto con canti e danze in costume locale.

Il luogo del congresso fu il nuovo velodromo. Poche settimane prima dell’assemblea la costruzione non era stata ancora terminata, per cui i fratelli dovettero fare un colossale lavoro di pulizia affinché tutto fosse pronto il sabato 7 gennaio 1967, giorno di apertura del congresso che sarebbe durato cinque giorni. I 441 battezzati superarono il numero complessivo dei battezzati in qualsiasi precedente anno della storia dell’opera nel paese.

All’assemblea fu presentata la Traduzione del Nuovo Mondo della Bibbia in spagnolo e i fratelli furono colmi di gioia. Un sorvegliante scrisse: “Ringraziamo Geova e la sua organizzazione per questo meraviglioso provvedimento. Che gioia poter usare la nuova Bibbia e l’eccellente Concordanza e l’Appendice dei versetti, ecc. Grazie, fratelli!” Mai una pubblicazione è stata accolta con tanta sentita gratitudine.

Da allora fino a tutto il 1980 la filiale ha spedito 350.000 copie di queste Bibbie: una chiara indicazione che i fratelli cileni la usano con entusiasmo e trovano molte persone che vogliono leggerla e studiarla.

Sembrò che quel memorabile congresso segnasse una nuova era nell’espansione degli interessi del Regno in Cile. Per esempio, nel 1968 un totale di 1.034.871 ore furono dedicate al servizio di campo dai 5.805 proclamatori. Inoltre 15.405 persone assisterono alla Commemorazione; ciò equivaleva a circa tre volte il numero dei proclamatori. Ora c’erano sette circoscrizioni con 103 congregazioni. Era stato un eccellente anno di attività.

Nel 1968 fu presentato all’Assemblea di Distretto “Buona Notizia per tutte le Nazioni” il libro La Verità che conduce alla Vita Eterna. Gli 11.369 presenti alle cinque assemblee di distretto in tutto il paese si misero all’opera, e dal tempo della sua pubblicazione, fino a tutto l’anno di servizio 1980, i fratelli cileni hanno distribuito più di 670.000 copie di questo libro! È quasi impossibile tenerne una scorta alla filiale.

NUOVO EDIFICIO PER LA FILIALE

Il 1968 fu un anno notevole anche sotto un altro aspetto. Il governo informò la Società che il terreno su cui sorgeva l’edificio della filiale sarebbe stato espropriato per permettere la costruzione della nuova Autostrada Panamericana. Nel dicembre del 1968 il fratello Knorr visitò Santiago per scegliere un altro posto su cui costruire nuovi locali per la filiale. Fu trovato un bel terreno in un tranquillo quartiere residenziale vicino alle torreggianti Ande. Dopo di che tenemmo un’adunanza speciale, ed essendosi diffusa la notizia in tutte le parti del paese, 4.083 persone vennero a Santiago per udire il discorso del fratello Knorr. Durante il suo discorso annunciò i progetti per la costruzione del nuovo edificio della filiale, e la notizia fu accolta con caloroso entusiasmo dai fratelli.

Al principio del 1969 apprendemmo che il fratello Fred Wilson, il sorvegliante di filiale, veniva trasferito in Brasile dove avrebbe avuto lo stesso privilegio di servizio. Fu un triste giorno per molti fratelli locali allorché centinaia d’essi andarono all’aeroporto per salutare il fratello e la sorella Wilson che, dopo vent’anni di servizio missionario in Cile, erano divenuti molto cari ai fratelli cileni. L’argentino Pedro Lovato, diplomato di Galaad, fu nominato nuovo sorvegliante di filiale.

La costruzione del nuovo edificio della filiale cominciò nell’agosto del 1969. La Società preferì assumere fratelli per fare la maggior parte dei lavori; quindi pochi estranei ebbero a che fare con la costruzione. Complessivamente 35 fratelli parteciparono ai lavori. Inoltre le congregazioni di Santiago furono invitate a offrire tempo e ingegno per mandare avanti i lavori, e prestarono un’ottima collaborazione. Per esempio, la congregazione La Cisterna noleggiò un autobus per portare i fratelli della congregazione al cantiere, dove le sorelle installarono una cucina da campo per preparare da mangiare ai fratelli così che poterono lavorare tutta la giornata. I volontari dedicarono un totale di 3.124 ore ai lavori di costruzione.

L’edificio bianco a un piano, che sorge a undici metri dalla strada, ha un largo ingresso lastricato fiancheggiato da uno spazioso tappeto erboso. La facciata dell’edificio è parzialmente rivestita di mattonelle verdi che attenuano il bianco splendente del cemento. L’ingresso principale è incorniciato di marmo scuro che presenta un netto contrasto con il telaio d’alluminio della porta a vetri, producendo un gradevole effetto.

La dedicazione di questo edificio ebbe luogo il 21 novembre 1970, alla presenza di 255 persone. Nel discorso della dedicazione il sorvegliante di filiale, Pedro Lovato, indicò che l’edificio in se stesso non è importante: ciò che invece ha valore agli occhi di Geova è l’uso che se ne fa. L’edificio ha una bella e spaziosa Sala del Regno, locali abbastanza ampi per gli uffici e il reparto spedizioni, e alloggi per 16 persone.

OPERA SULLE NAVI A VALPARAISO

Agli inizi del 1960 la sorella Palm era stata trasferita dal porto marittimo di San Antonio alla principale città portuale, Valparaíso. Dava testimonianza a bordo delle navi la mattina, e il pomeriggio faceva servizio insieme ai proclamatori di casa in casa e conduceva studi biblici. Essa rammenta:

“Avevo ricevuto dalla Società varie scatole di letteratura straniera, fra cui alcune Bibbie inglesi. Mi chiedevo come avrei potuto distribuirle. Poi giunse dal Ghana una nave africana e l’equipaggio era formato interamente di persone di quella nazionalità. Su quella nave furono tutti impazienti di prendere una Bibbia inglese. Parlavano tutti l’inglese oltre alle lingue native ewe e ga, per cui dovetti tornare tre volte e chiedere anche a una giovane sorella di aiutarmi a portare a bordo più di 30 Bibbie inglesi. Per di più feci l’abbonamento a La Torre di Guardia e a Svegliatevi! al primo ufficiale. Che benedizione sia per loro che per me!”

Dopo aver fatto la pioniera per 35 anni in molte parti del Cile, incontrò l’ex secondo ufficiale della nave che nel 1936 l’aveva portata in Cile. Ora era proprietario di una nave e menzionò che era lieto di vederla, perché aveva pensato a lei ultimamente. Come mai? “Sembra che la sua nave viaggi nella regione di Puerto Montt e aveva bisogno di un capitano, di un uomo di fiducia”, essa spiega. “Ne fu trovato uno e avendo chiesto informazioni su di lui si sentì dire: ‘Oh, è un testimone di Geova’. Questa, spiegò lui, era la migliore referenza che si potesse avere. ‘Kay’, continuò l’uomo, ‘anche se in tutti gli anni che ha lavorato per la Watchtower in Cile non avesse fatto nient’altro, io almeno ho questo brav’uomo perché è un testimone di Geova, uno di cui ci si può fidare’”. Possiamo immaginare come si sentì la nostra sorella udendo quelle parole! Sì, il suo cuore traboccava di ringraziamenti e di gratitudine per Geova!

L’emozionante storia di questa dinamica sorella non è finita. Settantottenne al tempo della stesura di questa storia, continua ancora con zelo l’attività teocratica. Pur avendo una gamba dolorante a seguito di una caduta sulle colline di Valparaíso, durante l’anno di servizio 1980 ebbe una media di 132 ore, 168 riviste, 56 visite ulteriori, 5,6 studi, e lasciò ogni mese 24 libri. La sua straordinaria energia unita a una fede e una devozione invincibili sono state fonte di incoraggiamento per tutti quelli che la conoscono e che l’amano. Che privilegio per i primi missionari, quando le circostanze glielo hanno permesso, rimanere in Cile insieme ai proclamatori più vecchi e osservare la meravigliosa crescita largamente benedetta da Geova!

VA AL POTERE UN GOVERNO MARXISTA

Il 1970 ebbe un eccellente inizio, con 19.850 presenti alla Commemorazione, e in aprile raggiungemmo un nuovo massimo di 7.422 proclamatori: il doppio del numero di proclamatori di appena cinque anni prima!

Nel settembre del 1970 il partito democratico cristiano perse il potere e fu sostituito dall’Unidad Popular, una coalizione di vari partiti politici. Con il grido nazionalistico “Il Cile ai cileni”, il nuovo governo marxista nazionalizzò completamente le grandi miniere di rame che erano state sotto il controllo di investitori stranieri; le grandi fattorie dei proprietari terrieri furono espropriate e date ai poveri. Alcuni poveri divennero impazienti e con la forza delle armi cacciarono i proprietari dalle loro fattorie e le occuparono. Nelle città molti terreni vacanti furono occupati illegalmente da persone che si limitarono a piantarvi una bandiera cilena, costruendovi poi una casetta.

Com’era da prevedere, la classe ricca era aspramente avversata dal governo marxista, e molti lasciarono il paese; altri ancora erano pronti ad andarsene. Furono fatti strenui sforzi per opporsi ai cambiamenti e ne risultarono violenza e spargimento di sangue.

Mentre i gruppi sostenevano posizioni diametralmente opposte nella sfera politica, il popolo di Geova si mantenne neutrale. Gli animi si accendevano pericolosamente, e l’odio e la paura cominciarono a farsi sentire in questo paese un tempo tranquillo. Ma nonostante questi tempi turbolenti l’opera di indirizzare le persone al Regno continuava ad acquistare impulso. Per esempio, l’anno seguente ci fu un nuovo massimo di 22.918 presenti alla Commemorazione e un aumento del 13 per cento nei proclamatori, con una media di 7.810.

GLI INDIANI ARAUCANI

Fra questi proclamatori c’erano alcuni indiani araucani, battezzati da poco. Gli araucani, a quanto si dice, furono tra i più agguerriti e prodi combattenti che i conquistatori spagnoli avessero mai incontrato. Gli storici spagnoli dicono che la conquista di questi indiani costò di più in termini di tempo, sangue e denaro che la conquista del resto dell’America del Sud. Solo dopo due secoli di continui combattimenti gli spagnoli riuscirono a soggiogare i capi e i guerrieri araucani. Il mezzo con cui venne attuata la conquista non furono le armi da fuoco ma, piuttosto, i vizi dell’uomo bianco. Gli indiani ne furono corrotti a tal punto da essere completamente avviliti, perdendo la volontà di combattere.

Molte migliaia di araucani vivono ancora secondo le loro leggi sociali in riserve accordate loro dal governo. Di aspetto molto simile a quello degli eschimesi, non si è mai potuto stabilire in modo soddisfacente quali siano le loro origini. Non hanno un alfabeto scritto, per cui le loro credenze religiose non sono ben definite. Generalmente credono all’immortalità dell’anima e alla reincarnazione. Fatto interessante, hanno una loro leggenda su un diluvio universale e sulla sopravvivenza di pochi.

Alcuni di essi stanno mettendo a posto la propria vita per vivere in armonia con le norme della Bibbia e dedicarsi a Geova. Frequentano la congregazione Temuco. Speriamo sinceramente che questi nuovi fratelli e sorelle abbiano la stessa tenacia e lo stesso coraggio dei loro antenati non nel combattere contro carne e sangue ma, piuttosto, nel combattere contro l’iddio di questo mondo, Satana il Diavolo, e contro le sue forze demoniche con la proclamazione della buona notizia del Regno.

PREDICAZIONE DEL REGNO DURANTE I DISORDINI POLITICI

L’elezione del governo marxista e gli avvenimenti che seguirono causarono una specie di terremoto, risvegliando molti e mitigando l’atteggiamento degli abitanti del barrio alto, il quartiere ricco di Santiago. Mentre molti della classe povera speravano che Salvador Allende avrebbe risolto i loro problemi economici, molte persone sincere all’altra estremità della scala socioeconomica si chiedevano cosa avrebbe riservato loro il futuro. Avevano faticato e si erano sacrificati per anni, e ora tutto era in pericolo. Poteva esserci qualcosa di meglio dei beni materiali per avere un avvenire sicuro? Risposte soddisfacenti furono provvedute dagli energici predicatori della “buona notizia”.

Per illustrare l’aumento che c’è stato nel barrio alto, nel settembre del 1971 c’erano sei congregazioni col territorio in quella parte della città, e quel mese 324 proclamatori fecero rapporto di servizio. Ora ci sono 11 congregazioni che recentemente hanno fatto rapporto di 990 proclamatori, un aumento del 206 per cento!

Non solo le accuse verbali e la violenza politica divennero cose all’ordine del giorno, ma era comune vedere lunghe file di persone in attesa del cibo. Molte casalinghe dovevano fare in media tre ore di fila al giorno, a volte perfino sei ore, per comprare pane e altro cibo per la famiglia. Cosa fecero le nostre sorelle per non sciupare il tempo?

Alcune presero l’abitudine di portare con sé letteratura, da leggere personalmente o da usare nel dare testimonianza informale. In una fila lunga quanto l’isolato una signora si lamentava di dover perdere tanto tempo. Una sorella lì vicino osservò che l’uomo non è in grado di risolvere i suoi problemi e poi si mise a parlare della speranza del Regno. Avendo la signora mostrato interesse, la sorella dispose di andare a trovarla a casa e in seguito fu iniziato uno studio. Ora questa donna è un’attiva proclamatrice e sua figlia una pioniera regolare.

Molte sorelle, ben conosciute per le loro attività di predicazione e rispettate per la loro condotta, evitarono di dover fare la fila ogni giorno perché amichevoli negozianti dicevano loro quale prodotto sarebbe stato disponibile e quando. Si potrebbero raccontare molte incoraggianti esperienze su come le nostre zelanti sorelle si valsero della difficile situazione per dare testimonianza in merito al Regno.

Nel 1973 l’inflazione galoppante raggiunse il 330 per cento; ci furono scioperi paralizzanti, penurie di viveri e violenza. Negli anni prima dell’elezione del candidato socialista alla presidenza, la crescita dei testimoni di Geova in Cile era stata molto rapida, con aumenti del 20, del 16 e del 17 per cento. Dopo le elezioni la crescita era calata, con aumenti del 13, del 9 e del 6 per cento. Tuttavia, com’è stato detto, in questo periodo cominciò a esserci incremento nel barrio alto.

D’altra parte molte persone di umili condizioni prese dall’entusiasmo per l’Unidad Popular distolsero l’attenzione dal regno di Dio per rivolgerla agli sforzi dell’uomo. Molti capi religiosi le incoraggiarono perfino in tal senso. Ad esempio nell’aprile del 1971, 80 sacerdoti dichiararono d’essere favorevoli alla “partecipazione dei cattolici alla costruzione del socialismo”. I capi religiosi del paese approvarono la politica del nuovo governo, e uno disse: “Il Regno in cui speriamo comincia a prendere forma qui e uno dei suoi pilastri è la giustizia”. Perfino profezie del libro biblico di Isaia furono applicate al nuovo regime politico. Ma i loro sogni si sarebbero avverati?

UN IMPROVVISO CAMBIAMENTO

La risposta si ebbe l’11 settembre 1973, quando le Forze Armate fecero cadere il governo marxista. Per quasi tutti noi che non c’eravamo mai trovati in una zona di guerra, la rivoluzione fu senz’altro un’esperienza. Quella mattina presto molti fratelli ignari erano andati al lavoro. La famiglia Betel stava lavorando e i missionari si preparavano ad andare nel campo quando elicotteri passarono quasi direttamente sopra la filiale. Guardando in alto, fummo sorpresi di vedere che avevano i portelli aperti con le mitragliatrici pronte per l’uso! “Cosa succede?” chiese qualcuno. Allora accendemmo la radio e udimmo l’annuncio che le Forze Armate stavano assumendo il controllo per porre fine agli anni di odio e di combattimenti fra i cileni. Fu dato l’avvertimento di stare in casa e lontano dalle strade. Ci furono alcuni aspri combattimenti nel centro della città e nei quartieri più poveri alla periferia di Santiago. Inutile dirlo, i missionari che abitavano alla filiale lavorarono temporaneamente alla Betel finché le cose non si furono calmate. E che dire dei fratelli che quella mattina presto erano usciti per recarsi nelle diverse fabbriche?

Alcuni furono arrestati e, insieme ad altri che erano sospettati d’essere di sinistra, portati allo Stadio Nazionale di Santiago per essere interrogati. Fu una protezione per loro dire che erano Testimoni, poiché furono tra i primi a essere rilasciati.

Pare che estremisti intendessero compiere un’azione drastica prima che i militari andassero al potere e fra quelli da eliminare c’erano i testimoni di Geova. Se questo è vero, rendiamo grazie a Geova per la sua meravigliosa protezione!

Nei giorni di tensione che seguirono, la nostra ben nota neutralità fu un bene e una protezione. Quando l’arresto di attivisti comunisti negli stabilimenti e nelle industrie lasciò dei posti vacanti, in molti casi dipendenti Testimoni furono messi in posizioni chiave. La mattina del colpo di stato soldati andarono a casa di un Testimone per chiedergli quanto gli ci sarebbe voluto per mettere in funzione la locale raffineria di petrolio. Non c’era nessun altro uomo qualificato di cui potessero fidarsi!

All’alba le case furono perquisite in cerca di armi da fuoco, ecc. Spesso le case dove sapevano che abitavano Testimoni erano semplicemente saltate. Un soldato, presa da uno scaffale la pubblicazione La Verità che conduce alla Vita Eterna, fece questo commento: “Se tutti leggessero e mettessero in pratica quello che è scritto in questo libro, non dovremmo fare queste perquisizioni”.

CONGRESSO INTERNAZIONALE

Per vari mesi la gente continuò ad avere i nervi a fior di pelle, e ci furono sporadiche esplosioni di violenza. In quest’atmosfera si fecero i progetti per l’Assemblea Internazionale “Vittoria Divina”. Era stato firmato il contratto per l’uso dello Stadio Santa Laura di Santiago, ma il congresso sarebbe stato permesso? Dato che a settembre era stato proclamato lo stato d’assedio, quasi tutte le grandi riunioni erano vietate. Un simile raduno in quel momento sarebbe stato praticamente un miracolo. Ma la mano di Geova non fu troppo corta! — Isa. 59:1.

Man mano che si avvicinava la data del congresso, aumentava l’apprensione. Poi una settimana prima apprendemmo che il permesso era stato negato. Due fratelli si recarono immediatamente al Ministero della Difesa per spiegare quali accordi erano stati presi per l’arrivo di molti congressisti stranieri, e che cattiva impressione avrebbero avuto se tale congresso internazionale non fosse stato permesso. Un colonnello presentò allora il problema ai suoi superiori e tornò con la risposta: “Permesso accordato!” Le nostre preghiere erano state esaudite!

Nessun fratello voleva perdere quello che sarebbe stato il più grande congresso che si fosse mai tenuto nel Cile. Per pagarsi il viaggio dall’arido e desolato nord o dalle desertiche terre del sud coperte di ghiacciai, molti Testimoni vendettero mobili, televisori, giradischi, ecc.

Come abbiamo già detto, il Cile ha un litorale che si stende per 4.265 chilometri lungo l’Oceano Pacifico, per cui il viaggio in autobus o in treno è molto lungo. Da Iquique nel deserto di Atacama 1.300 Testimoni, inclusi donne e bambini, fecero il viaggio con un treno speciale di otto vagoni. Il viaggio fu lungo e spossante, ma dopo quattro giorni e mezzo di viaggio — gran parte attraverso il caldo deserto — l’estenuante viaggio terminò, o quasi. Il treno arrivò proprio quando stava per cominciare il coprifuoco serale, per cui i fratelli avrebbero dovuto passare la notte sul treno!

Quel giorno, quando i fratelli incaricati erano andati alla stazione per incontrarli, erano stati informati che il treno era in ritardo. Sapendo che questo avrebbe significato un’altra notte sul treno per i fratelli, fu disposto di preparare caffè, comprare casse di frutta, procurare delle coperte e fare dei panini. Quella notte 48 fratelli si offrirono di rimanere alla stazione ferroviaria di Mapocho per assistere all’arrivo dei fratelli. Questo, naturalmente, fu fatto con l’autorizzazione delle autorità militari che sorvegliavano la stazione ferroviaria. Infatti, furono così colpiti dai preparativi che diedero una mano. Normalmente quando un treno arrivava in ritardo, i viaggiatori indisciplinati si rifiutavano di rispettare il coprifuoco, quindi i soldati erano abituati a sparare in aria e poi costringere la folla che li copriva di insulti a salire sulle carrozze ferroviarie per passarvi la notte. In questo caso, con un treno pieno di Testimoni, non ebbero nessun bisogno di gridare o ripetere un ordine. Il commento di un soldato: “I testimoni di Geova hanno dimostrato d’essere persone corrette e disciplinate”.

La mattina dopo fu nuovamente servito caffè ai congressisti, quindi i fratelli delle congregazioni di Santiago andarono a prenderli alla stazione ferroviaria per accompagnarli ai rispettivi alloggi. Come furono grati i congressisti dell’amorevole benignità mostrata loro, e della prontezza dei fratelli a passare la notte nella fredda e buia stazione ferroviaria! Un vero esempio di amore altruistico all’opera!

Il giorno lungamente atteso era vicino, e i congressisti stranieri, fra cui il fratello Knorr, arrivarono. L’entusiasmo era alle stelle. Che incoraggiamento fu per i fratelli e per i nuovi — ben 1.502 — che simboleggiarono la loro dedicazione a Geova con il battesimo in acqua! Il numero dei presenti, 21.321, fu il più alto fino a quel momento! Ringraziamo Geova per avere aperto le porte e aver reso possibile tutto questo.

RIPRENDE LA RAPIDA CRESCITA

Gli avvenimenti che si verificarono nel Cile durante il 1973 illustrarono il punto di Salmo 146:3, che dice di non confidare nell’“uomo terreno, a cui non appartiene nessuna salvezza”. Coloro che avevano riposto la loro speranza nel presidente che ora era morto furono delusi e rimasero privi di speranza. Grazie a Geova e alla zelante opera del suo popolo, molte persone sincere accettarono il messaggio del Regno come sola speranza dell’umanità e si schierarono dalla parte della vera adorazione.

Nell’ottobre del 1973, appena un mese dopo il cambiamento di governo, per la prima volta il Cile superò i 10.000 proclamatori, 10.119 per essere esatti. Poi ci fu il nostro congresso internazionale, e con esso l’incentivo per futuri aumenti, poiché terminammo l’anno di servizio con un aumento del 22 per cento e una media di 10.962 proclamatori! Furono organizzate trentadue nuove congregazioni e due nuove circoscrizioni con un massimo di 12.491 proclamatori e un totale di 2.660 battezzati. L’anno seguente l’aumento fu anche più grande — il 30 per cento — con una media di 14.220 proclamatori. Ci fu il sorprendente numero di 3.842 battezzati!

La rapida crescita e i favorevoli commenti sui nostri congressi ben pubblicizzati non sfuggirono ai nostri nemici religiosi che divennero più attivi. Essi cominciarono a lavorare dietro le quinte, usando a proprio vantaggio la loro particolare relazione con Cesare. Dissero che fra noi s’erano infiltrati dei comunisti, e in più di un’occasione dovemmo dimostrare che non era così e spiegare il processo di “vaglio” che avviene nel caso di ognuno prima del battesimo. Sembrò che questo soddisfacesse le autorità e la cosa fu apparentemente accantonata, ma non dimenticata.

Quando il fratello Knorr era venuto a visitarci in occasione del congresso internazionale aveva autorizzato piccole attività di stampa. Prima del gennaio del 1975 ricevevamo il Ministero del Regno e i fogli della Ripetizione scritta dall’Argentina, ma a causa delle forti nevicate sulle Ande nella stagione invernale, molte volte durante l’anno arrivavano troppo tardi. Ora avevamo la nostra tipografia per soddisfare i bisogni dei fratelli in quanto a moduli, foglietti d’invito, programmi, copie del Ministero del Regno e della Ripetizione scritta.

CONGRESSO NELLO STADIO NAZIONALE

Nel 1949 quando il fratello Knorr aveva visitato il Cile in occasione di un congresso, la sorella Digna González gli aveva chiesto scherzando perché non usavamo lo Stadio Nazionale. Ora, con grande soddisfazione di questa sorella, era venuto proprio il tempo di farlo. Nel gennaio del 1976 avemmo il privilegio di usare lo stadio per l’Assemblea di Distretto “Sovranità Divina”, e vi assisterono 15.619 persone di Santiago e dintorni. A causa delle partite di spareggio di fine d’anno tra le squadre di calcio professionistiche, fummo informati che avremmo dovuto terminare le sessioni prima per dare modo di disputare le partite in notturna. Non fu difficile farlo. Un quotidiano di Santiago fece questi commenti: “Nel giro di tre ore i testimoni di Geova hanno dovuto portare tutto fuori dello stadio e poi riportarcelo. Non ci sono stati problemi di alcun genere, perché tutti hanno collaborato senza difficoltà e hanno compiuto il miracolo di trasformare il campo da gioco in un luogo religioso e viceversa”.

EMESSA UNA NUOVA MONETA A CAUSA DELL’INFLAZIONE

Durante tutto questo periodo l’inflazione era aumentata vertiginosamente. Per citare un esempio, nell’agosto del 1970 un dollaro valeva 14 escudos cileni; solo cinque anni dopo un dollaro americano valeva 6.000 escudos! Nel settembre del 1975 il governo convertì 1.000 escudos in un peso, la nuova unità monetaria cilena, stabilendo il tasso ufficiale di cambio di sei pesos per dollaro americano.

MERAVIGLIOSA ESPANSIONE

Nonostante le difficoltà causate dall’inflazione e dalla crescente disoccupazione, l’entusiasmo per la predicazione della “buona notizia” continuò. Durante l’anno di servizio 1976 fu raggiunto il nuovo massimo di 16.862 proclamatori con 2.782 battezzati. Mentre il numero dei proclamatori aumentava enormemente, non era altrettanto facile nominare anziani allo stesso ritmo. Nel settembre del 1972 c’erano 131 congregazioni e in appena quattro anni il numero era salito a 269: più del doppio! A motivo della formazione di nuove congregazioni, molte che un tempo avevano tre o più anziani ora ne avevano uno o due con quasi lo stesso numero di proclamatori.

Tuttavia le cose procedevano bene e c’erano nuovi massimi di proclamatori, venivano formate nuove congregazioni e nuove circoscrizioni, si tenevano assemblee di circoscrizione e di distretto che superavano complessivamente i 30.000 presenti, e alla Commemorazione ci fu un massimo di 46.940 presenti. Satana non era contento di tutta questa espansione teocratica, quindi il “leone ruggente” cominciò a fare del suo meglio per spaventare gli “agnelli” da poco radunati.

SI MANIFESTA L’OPPOSIZIONE ALL’OPERA

Prima dei mesi estivi che da noi vanno da dicembre a febbraio, erano stati fatti i progetti per tenere assemblee di distretto. Tutto stava procedendo bene finché non ricevemmo la notizia che le autorità militari non avrebbero dato il permesso per tenere una piccola assemblea per tre congregazioni isolate situate vicino allo Stretto di Magellano nella punta dell’America del Sud. Ma tenendo conto del fatto che i fratelli godono di una buona reputazione e che un colonnello conosceva personalmente vari Testimoni, il generale permise l’assemblea. Non mise nulla per iscritto, però, e chiese di evitare pubblicità.

Dopo di che le assemblee di distretto nelle province si tennero senza difficoltà. Ben presto avremmo avuto con noi il sorvegliante di zona e si dispose che pronunciasse un discorso al velodromo; vi avrebbero assistito tutte le congregazioni di Santiago e dintorni. Quando all’ultimo momento il permesso fu negato fummo colti di sorpresa. Ci appellammo contro la decisione, ma inutilmente.

Quindi le autorità militari annullarono l’assemblea di distretto che dovevamo tenere nello Stadio Santa Laura; dissero che a causa dello stato di emergenza i grandi raduni non sarebbero stati permessi. Respinsero i nostri appelli e i tentativi di ottenere un colloquio. Cosa potevamo fare non solo per i fratelli delle 100 congregazioni di Santiago e dintorni ma anche per i fratelli argentini che si erano organizzati per venire a sentire il programma dell’assemblea in Cile?

Disponemmo rapidamente che il programma di quattro giorni fosse ridotto a due giorni e il 70 per cento circa del materiale sarebbe stato svolto in otto delle Sale del Regno più grandi di Santiago. I discorsi vennero assegnati a un numero maggiore di fratelli per cui potemmo avere quattro gruppi di oratori che facevano il giro delle sale. A causa dello spazio limitato furono invitati solo i proclamatori, e dopo cinque fine settimana il programma era stato udito da 10.209 persone. Le Sale del Regno erano state gremite! Molte furono le espressioni di apprezzamento per il duro lavoro compiuto da tanti partecipanti al programma, completo di drammi!

In seguito le autorità ci rifiutarono tutti i permessi per le assemblee di circoscrizione nella zona di Santiago, quindi disponemmo di presentare il programma in una giornata con il 90 per cento circa delle informazioni. Chiedemmo ai fratelli di recarsi fuori della capitale, e a causa del limitato numero dei locali una circoscrizione teneva l’assemblea il sabato e un’altra la domenica.

Questa disposizione diede ottimi risultati dal 1977 al giugno del 1980. Quindi due luoghi dove in precedenza avevamo potuto tenere assemblee negarono ora il permesso. Così due circoscrizioni di Santiago hanno dovuto disporre di presentare il programma delle assemblee di circoscrizione nelle Sale del Regno più grandi delle loro circoscrizioni. Sebbene questo comporti lavoro extra e alcuni disagi, la cosa importante è che i fratelli ricevono il cibo spirituale preparato dallo “schiavo fedele e discreto”.

Il Ministero della Giustizia invitò quindi i direttori della società locale a presentarsi per un colloquio. Per la maggior parte del colloquio si parlò del problema della neutralità. Prevalse un’atmosfera piuttosto antagonistica e tesa per quasi tutta la durata del colloquio, ma quando ne fu data l’opportunità e fu usata la Bibbia per rispondere alle domande, l’atmosfera di ostilità cedette il posto a un senso di rispetto.

Come risultato di quel colloquio e della successiva dichiarazione scritta in cui spiegavamo la nostra posizione neutrale, non fu preso nessun ulteriore provvedimento. Grazie a Geova i nostri nemici erano stati sconfitti!

BUONI CONSIGLI DEL CORPO DIRETTIVO

Possiamo predicare la “buona notizia” e riunirci nelle nostre Sale del Regno senza ingerenze, e siamo grati di questa benedizione. Certo le riunioni più numerose continuano a essere un problema. Ma grazie a Geova e agli ottimi consigli datici dal Corpo Direttivo su come ‘agire con discrezione’, il nostro paradiso spirituale continua. — Sal. 47:7.

Per esempio, in occasione di una visita del fratello M. G. Henschel come sorvegliante di zona nel 1979, le Sale del Regno di Vallenar, Punta Arenas e Puerto Natales furono chiuse per un breve periodo di tempo. Fummo consigliati d’essere “cauti come serpenti e innocenti come colombe” e di non suscitare un problema finché non avessimo esaurito tutte le possibilità. (Matt. 10:16) Dopo non molto i funzionari locali furono sostituiti o dimenticarono la faccenda, e ora tutte le congregazioni funzionano come prima.

Infatti, quando a Punta Arenas fu mandato un nuovo generale i fratelli chiesero un colloquio. Quando ebbero spiegato che era stato negato loro il permesso di tenere le adunanze nelle Sale del Regno e che la conversazione con il precedente generale non era stata definitiva per via del suo trasferimento, il nuovo generale si mostrò favorevole. Quando gli fu detto che, in armonia con Romani capitolo 13, le autorità non avrebbero avuto problemi coi testimoni di Geova, egli rispose: “Sì, li conosco molto bene e so che sono ottimi cittadini. Se desiderate cominciare immediatamente a tenere le vostre adunanze, non vedo nessun motivo perché non possiate farlo”.

I fratelli, meravigliati, risposero con un riconoscente e chiesero che lo stesso permesso venisse accordato alla congregazione di Puerto Natales. Il permesso fu accordato, giusto in tempo per la Commemorazione. Che gioia avere 448 presenti a Punta Arenas per quell’importante celebrazione nel 1979! Da allora i fratelli hanno avuto anche il privilegio di tenere assemblee di circoscrizione e di distretto nella loro nuova Sala del Regno.

Quando cominciarono i problemi nel 1977 era difficile trovare luoghi adatti per le assemblee. Poi, nella provincia di Valparaíso, Geova ci aprì la porta. Un fratello interpellò il sindaco di una città dove c’era un piccolo stadio, l’ideale per la nostra assemblea. Il sindaco ce lo accordò, e poiché i fratelli lasciarono il posto in ottime condizioni, abbiamo tenuto diverse assemblee nello stesso posto.

I PROCLAMATORI DIMINUISCONO

Quando erano sorti i problemi si erano diffuse molte voci tra i fratelli. Forse a causa di queste difficoltà e del timore dell’uomo, oltre che per i problemi economici causati dalla continua inflazione, molti rallentarono. Nel 1977, per la prima volta dal 1942, il numero dei proclamatori diminuì, scendendo da 15.947 a 15.339. Cosa si poteva fare per sormontare questi ostacoli e incoraggiare i fratelli a continuare a rafforzare la loro fede e a esprimerla?

RAFFORZATA L’ORGANIZZAZIONE NELLA FILIALE

Il 10 dicembre 1975 il Corpo Direttivo comunicò a tutte le filiali nuove disposizioni organizzative secondo le quali si doveva seguire il modello dei sei comitati del Corpo Direttivo. I risultanti Comitati delle Filiali cominciarono a funzionare il 1° febbraio 1976. Il comitato della filiale cilena nominato dal Corpo Direttivo era internazionale: un argentino (Pedro Lovato), un canadese (Thomas Jones), un cileno (Fernando Morrás), due americani (Albert Mann e Richard Traverso).

Purtroppo nel 1975 il fratello e la sorella Jones dovettero tornare nel Canada per investigare qual era la causa della cattiva salute della sorella Jones, solo per scoprire che si trovava allo stadio terminale di una malattia. La nostra cara sorella Flora morì nel febbraio del 1976, dopo 41 anni di devoto servizio a Geova. Il fratello Jones rimase in Canada e ora è membro della famiglia della filiale canadese. Erano in Cile dal 1964 e avevano compiuto un meraviglioso lavoro, conquistandosi un posto nel cuore dei loro fratelli cileni. Al posto del fratello Jones fu nominato un altro fratello cileno, José Valiente. Fra i cinque attuali membri del comitato c’è una combinazione di giovinezza e di esperienza con un totale di 131 anni di devoto servizio a Geova.

LE VERITÀ BIBLICHE PRODUCONO GRANDI CAMBIAMENTI

In questo periodo di grande afflusso nel Cile, specialmente dal 1973, accettarono la verità persone di ogni sorta: studenti universitari, suore, spiritisti, uomini politici disillusi e un famoso calciatore, per menzionarne solo alcuni. Tutti dovettero fare cambiamenti nella loro vita per piacere a Geova e soddisfare le sue norme.

Per esempio, un giocatore di calcio e capitano della sua squadra rinunciò alla fama che il mondo gli offriva per la gioia che Geova dà a quelli che lo servono. Dapprima i dirigenti della sua squadra professionistica furono lieti che studiasse la Bibbia perché la sua condotta era migliorata e non era più un giocatore indisciplinato espulso spesso dal gioco. Ma quando finalmente giunse il momento di appendere per l’ultima volta le scarpe nello spogliatoio, non furono contenti. Ciò nonostante, quando alla fine capirono che era proprio deciso, gli fecero la proposta di dedicare a lui la sua ultima partita e di rendergli omaggio come eccellente giocatore. Egli rifiutò gentilmente tali onori, si battezzò e ora è servitore di ministero in una congregazione di Rancagua.

Che privilegio lavorare con questi fratelli con un passato tanto diverso! E com’è incoraggiante vedere come Geova impiega questi e altri per raggiungere persone dello stesso ambiente!

L’OPUSCOLO “SANGUE” AIUTA ALCUNI MEDICI

Uno degli avvenimenti salienti dell’anno di servizio 1978 fu la distribuzione del volantino e dell’opuscolo sul problema del sangue. Un missionario riferì quanto avevano ammesso vari medici, cioè che davano sempre il sangue ai testimoni di Geova, anche se prima dell’operazione promettevano loro di non darglielo. L’opuscolo era proprio quello che ci voleva coi suoi argomenti sull’etica e sulla necessità che ci sia reciproca fiducia fra dottore e paziente. Furono lieti di avere più informazioni sul soggetto.

Un’altra missionaria riferisce quello che le disse un chirurgo: “Sono pienamente d’accordo con voi. Mi congratulo per la vostra presa di posizione. In passato siamo ricorsi spesso alle trasfusioni, ma vi ricorriamo sempre meno”. Molti medici si espressero così: “Era proprio quello di cui avevamo bisogno”. “Mi interessa veramente”.

CONGRESSI “FEDE VITTORIOSA”

Il Congresso Internazionale “Fede Vittoriosa” fece del 1978 un anno anche più notevole. Grazie alla generosità dei fratelli di tutto il mondo, i missionari e altri ministri a tempo pieno avrebbero assistito a quel congresso e rafforzato la loro fede. Dal Cile 99 congressisti andarono negli Stati Uniti o in Europa, e un altro folto gruppo si recò a Lima, in Perú. Ci furono molti commenti entusiastici sul programma e sull’amore dei fratelli. Sì, che privilegio appartenere a questa famiglia internazionale di veri adoratori!

Poiché le autorità non ci avrebbero permesso di tenere un congresso internazionale in Cile, nel gennaio del 1979 cominciammo una serie di piccole assemblee di distretto sullo stesso tema. La spesa dell’albergo è oltre le possibilità della maggioranza dei fratelli, che forse hanno già fatto grandi sacrifici per recarsi nel luogo del congresso, per cui la maggioranza dei delegati è ospitata dai loro fratelli spirituali.

A un congresso il reparto alloggi aveva qualche difficoltà a trovare un sufficiente numero di sistemazioni, quindi il comitato del congresso dispose di pronunciare brevi discorsi nelle congregazioni per incoraggiare i fratelli a essere ospitali. Dopo avere pronunciato un entusiastico discorso l’oratore invitò coloro che potevano ospitare i congressisti ad alzare la mano per vedere quanti ce n’erano. Nessuno l’alzò. Dopo una pausa un bambino di forse sette anni alzò la mano e offrì la sua camera a una coppia. Il ghiaccio era rotto e le offerte piovvero. Infatti, terminato il lavoro degli alloggi, fu evidente che fra tutte le congregazioni che avevano offerto stanze, questa era quella che ne aveva offerte di più.

IL VAGLIO CONTINUA

Come nel 1978 così nell’anno di servizio 1979 ci fu un’ulteriore diminuzione perché quelli che non avevano fatto i passi per nutrire regolarmente la loro fede mediante la Parola di Dio si stancarono. Evidentemente fra il popolo di Geova stava avvenendo un’opera di vaglio, poiché anche se molti nuovi venivano battezzati, non c’erano aumenti numerici. Nei tre anni di diminuzione ci furono 3.357 battezzati. Ovviamente c’era molto bisogno di aiutare i nuovi a divenire stabili nella fede.

LE PROSPETTIVE MIGLIORANO

Agli inizi dell’anno di servizio 1980 la situazione cominciò a migliorare. Nell’ottobre del 1979 ci fu permesso di tenere la riunione annuale della società locale, per la prima volta dal 1976. Che gioia partecipare all’adunanza insieme a fratelli maturi venuti da lontano!

Giunsero poi i mesi estivi di gennaio e febbraio e le Assemblee di distretto “Speranza viva”. Il numero complessivo dei presenti fu ottimo, 25.544. Mentre i mesi passavano, ogni indicazione sembrava far pensare che stavamo riprendendo la direzione giusta. In quell’anno di servizio avemmo un aumento del 5 per cento, con una media di 15.081 proclamatori. Inoltre fu raggiunto un massimo senza precedenti di 50.508 presenti alla Commemorazione (superato poi nel 1981, quando si ebbero 54.796 presenti)!

RAGGIUNTI I CONFINI DEL NOSTRO TERRITORIO

Il Cile ha un territorio esteso che include l’Isola di Pasqua e quella di Robinson Crusoe nell’Oceano Pacifico. La buona notizia del Regno è giunta anche in questi luoghi remoti?

Per qualche tempo avemmo una proclamatrice isolata nell’Isola di Pasqua, che ricevette aiuto spirituale corrispondendo con una missionaria abitante alla filiale. In seguito essa è tornata sul continente, ma sappiamo che ci sono degli abbonati a La Torre di Guardia su quell’isola. Con nostra grande sorpresa, nell’aprile del 1980 ricevemmo una telefonata interurbana da una persona interessata che voleva sapere quando celebrare la Commemorazione. Successivamente lo stesso anno una coppia di sposi di Valparaíso si trasferì lì, ed essi hanno tenuto studi biblici con gli interessati. Nell’aprile del 1981 fu tenuta per la prima volta l’adunanza della Commemorazione su quest’isola, con 13 presenti. Come siamo lieti che la “buona notizia” stia penetrando in questa regione isolata!

E la famosa isola di Robinson Crusoe? Verso la fine del 1979 un anziano di Valparaíso fu mandato su quest’isola per motivi di lavoro, e portò con sé una buona scorta di letteratura. Mentre faceva il giro turistico dell’isola, chiese alla guida quali erano le tendenze religiose degli abitanti. La guida rispose che il sacerdote cattolico ci va molto di rado e il ministro protestante se ne è andato per sempre. “Ma la cosa non mi riguarda”, spiegò. “Io sono testimone di Geova”. Immaginate la sorpresa del nostro fratello? Egli pensava che sarebbe stato il primo a portare la “buona notizia” su quest’isola.

Ecco com’erano andate le cose: Per motivi di lavoro una signora che a Santiago studiava si trasferì sull’isola. Mentre era a Santiago aveva fatto progresso fino al punto di partecipare al servizio di campo. Sull’isola continuò a parlare della “buona notizia”, cominciando studi biblici con varie persone. Il fratello fu molto lieto di incontrarle e di aiutarle a stabilire uno studio di libro in gruppo, oltre che ad organizzare un raduno informale di un gruppo di cinque persone per leggere l’unica copia della Torre di Guardia che ricevevano.

Alcuni espressero il desiderio di essere battezzati, quindi il fratello Sergio Pulgar, tornato sul continente, scrisse alla filiale per avere istruzioni, dato che sarebbe tornato sull’isola circa cinque mesi dopo. Al suo ritorno esaminò le 80 domande con i candidati e tre furono battezzati. Tenne anche la Commemorazione alla presenza di 11 persone. Dal marzo del 1980 riceviamo rapporti di servizio di campo da questo gruppo isolato, e al presente quattro fanno rapporto.

Parlando delle remote estremità del nostro territorio non vogliamo dimenticare l’Antartide. Sì, la “buona notizia” è giunta anche in quella remota parte del mondo. Un perito elettronico fu inviato a lavorare in una base scientifica di quella gelida regione. Mentre gli preparava la valigia, la moglie vi infilò una Bibbia e un libro Verità. Alla base c’erano 12 uomini completamente isolati dal resto del mondo e l’unico svago era la lettura. Dopo alcuni giorni il marito tirò fuori i suoi libri e si mise a leggere. Passandogli vicino un altro uomo della base esclamò: “Ehi, conosco anch’io quel libro!” I due uomini fecero amicizia e a ogni occasione si trovavano insieme per studiare la Bibbia. Per mezzo d’essi fu distribuita della letteratura biblica in russo in un’altra base scientifica delle vicinanze. Uno di questi due uomini è ora servitore di ministero in una congregazione di Santiago. Per quanto remote o isolate siano quelle regioni, la potente “buona notizia” vi penetra con il suo messaggio di speranza.

NUOVE PUBBLICAZIONI BIBLICHE: UN GRANDE SUCCESSO

I fratelli del Cile hanno avuto alcune notevoli esperienze con Il mio libro di racconti biblici. In un caso, una pioniera speciale, trovandosi a Santiago, andò alla filiale a prenderne alcune copie da portare con sé nella sua assegnazione nel sud. Essendo arrivata mentre la filiale stava chiudendo, prese gli otto libri senza farseli avvolgere. Coi libri in braccio salì sull’autobus. Visti i libri un bambino gridò alla madre: “Quella signora ha il libro che hai promesso di comprarmi. Dille di dartene uno!” La madre chiese se poteva averlo e la sorella le diede testimonianza e il libro. I passeggeri seduti lì vicino udirono la conversazione e le chiesero di vedere il libro. Ancora prima di scendere dall’autobus la sorella lasciò tutt’e otto i libri! Così prima di tornare alla sua assegnazione si recò di nuovo alla filiale a prenderne altre copie, però questa volta se li fece impacchettare bene!

Un’altra sorella lasciò un libro Racconti biblici a una signora che, a sua volta, lo prestò all’insegnante di suo figlio. L’insegnante quindi telefonò alla congregazione locale e chiese se qualcuno poteva portarle due copie del libro, il che fu fatto. L’insegnante mostrò il libro al sacerdote il quale disse che era proprio quello di cui avevano bisogno per insegnare la Bibbia ai bambini. Lei prese sul serio la raccomandazione e telefonò per chiedere altri sette libri. La sorella che consegnò i libri alla scuola, mentre aspettava, parlò a un’altra signora che fece alcuni commenti sulla violenza nella scuola. La nostra sorella le parlò di ciò che dice la Bibbia per risolvere il problema. Al che la signora chiese alla segretaria di prenderle un appuntamento con la sorella perché voleva parlarle. Quella signora era la direttrice della scuola.

La sorella andò all’appuntamento con la direttrice e portò altri 14 libri. Prima di incontrare la direttrice parlò con cinque insegnanti, che chiesero altre 24 copie e 5 libri Giovinezza. Una di loro chiese: “Che cos’ha per me?” Fece l’abbonamento alla rivista Svegliatevi! Poi la sorella andò dalla direttrice e le lasciò due libri Racconti biblici e un libro Giovinezza. Successivamente tornò a portare le 24 copie richieste e, anche questa volta, fu invitata a portare altri 14 libri la settimana seguente. Ora la prima insegnante studia con la sorella durante l’intervallo del pranzo. Finora sono stati distribuiti 88 libri Racconti biblici e 27 libri Giovinezza che le insegnanti useranno per insegnare religione, e l’esperienza continua mentre la fama di questi libri si diffonde.

Pionieri e proclamatori zelanti come quelli menzionati sopra hanno preso parte all’estesa distribuzione della nostra letteratura biblica, e ne è una prova il numero complessivo di 264.317 libri distribuiti durante l’anno di servizio 1980! Pionieri pieni di abnegazione hanno usato queste pubblicazioni per intraprendere l’opera in nuovi territori e stabilire le basi di future congregazioni, come ad esempio a Carahue, Fresia e Panguipulli. Che piacere far uso di ‘ogni cosa buona con cui Geova ci ha preparati per fare la sua volontà’ mentre operiamo unitamente per espandere il nostro paradiso spirituale! — Ebr. 13:21.

SERVITORI FEDELI PERSEVERANO NELL’OPERA

Mentre è in corso l’anno di servizio 1982 (al tempo della stesura di questa storia) è meraviglioso vedere i missionari fedeli continuare a lavorare nelle loro assegnazioni. Il fratello Albert Mann ha ora 36 anni di servizio missionario, e, insieme a sua moglie Gladys, presta servizio alla filiale. Louise Stubbs era anch’essa tra i primi missionari che arrivarono in questo paese, verso la fine del 1945. Ha fatto servizio sia nel caldo, secco, arido deserto del nord che nel sud con le sue abbondanti precipitazioni. Ha avuto il privilegio di aiutare 74 persone a fare il passo della dedicazione e del battesimo. Il fratello e la sorella Hannan, in 35 anni di opera missionaria, hanno visto crescere la prima congregazione di Concepción fino al punto che ora ce ne sono 15 con circa 1.000 proclamatori. Hanno personalmente aiutato 181 persone a schierarsi dalla parte della vera adorazione. Le sorelle Dorothea Smith e Dora Ward sono sempre state insieme nei loro 35 anni di opera missionaria, e fra tutt’e due hanno aiutato complessivamente 100 persone a fare il passo della dedicazione e del battesimo. Da quando vennero in questo paese nel 1946 hanno visto crescere l’organizzazione dalla sua infanzia, quando c’erano solo 93 proclamatori.

John e Harry Williams (non erano fratelli carnali) vennero nel Cile nel 1949 come diplomati della 13a classe di Galaad. Ognuno di questi fratelli ha avuto una parte importante nell’espansione della vera adorazione in questo paese come sorveglianti di circoscrizione e come anziani di congregazione in diverse parti del paese. Quanto tali fedeli fratelli siano apprezzati è dimostrato dall’amore, dal conforto e dall’aiuto che il fratello John Williams ricevette nei suoi ultimi mesi di vita. I fratelli locali furono meravigliosamente all’altezza della situazione e diedero un’ampia prova che siamo una meravigliosa fratellanza internazionale. (Giov. 13:34, 35) Egli mantenne viva fino all’ultimo la sua speranza e fu fonte di incoraggiamento per tutti quelli che andavano a visitarlo. Morì dopo 31 anni di fedele servizio nel campo missionario. Sua moglie è rimasta nella sua assegnazione come missionaria.

Miriam Sumen ed Evelyn MacFarlane vennero anch’esse nel 1949 ed erano della stessa classe di Galaad. La sorella Sumen ha aiutato a iniziare l’opera in varie parti del Cile meridionale e ha combattuto con coraggio per sostenere la vera adorazione; ha pure avuto la gioia di aiutare 45 persone a incamminarsi sulla via della vita. La sorella MacFarlane (Bunny Valenzuela), che aveva sposato un fratello cileno, morì di cancro nel 1978. Come sarà felice quando sarà risuscitata sulla terra e potrà incontrare le 113 persone che aveva aiutato a conoscere la verità!

Al presente nel Cile ci sono 13 missionari da 20 o più anni nel campo missionario. Essi hanno visto le benedizioni di Geova sull’organizzazione e hanno potuto partecipare alla meravigliosa crescita che c’è stata. In tutto il Cile ci sono al presente ben 37 diplomati di Galaad impegnati in qualche fase del servizio continuo che lavorano a spalla a spalla con i loro fratelli cileni per espandere il nostro paradiso spirituale.

Si potrebbe dire ancora molto di tutti gli altri missionari che sono stati in questo paese, ma lo spazio non lo consente. Dal 1945, quando arrivarono i primi missionari di Galaad, un totale di 194 missionari hanno lavorato qui. Undici di questi stessi missionari erano cileni che hanno frequentato la scuola di Galaad e poi sono tornati nel loro paese.

Quasi tutti i più vecchi che vennero nella verità negli anni trenta sono morti: il primo cileno che accettò la verità e fu tra i primi otto che vennero battezzati nel 1931, il fratello Juan Flores; la sorella Delfina Villablanca (1931), la prima pioniera cilena; la sorella Consuelo Traub (1931), che offrì il terreno per la prima Sala del Regno del Cile; il fratello Manuel Durán (1935) con il suo viso e il suo temperamento allegro; e il fratello Richard Traub, morto nell’aprile del 1979 dopo 54 anni di servizio in Argentina e in Cile. Tutti questi hanno ricevuto la ricompensa celeste e si interessano senz’altro dell’opera che viene compiuta in Cile mentre continuano a essere occupati nel servizio di Geova.

Fra quelli che sono nella verità da molto tempo abbiamo anche Max Zimmer (1934), Sebastián Inninger (1936), Eduardo Venegas (1940) e il nipote del fratello Juan Flores, Serafin Flores (1942). Essi continuano a servire Geova secondo che la salute glielo permette e così danno un ottimo esempio di intrepidi proclamatori della buona notizia del Regno. Infatti i summenzionati quattro fratelli sono tutti anziani nelle loro rispettive congregazioni.

Quanto tempo è passato dal 1930 quando arrivò il fratello Traub, il primo Testimone che cominciò a predicare e insegnare nel Cile! Rammentate Juan Flores, la prima persona che assisté a un discorso biblico e che chiese: “E gli altri, quando verranno?” E la risposta del fratello Traub? “Verranno”.

E infatti sono venuti, a centinaia e a migliaia: uomini e donne felici e amorevoli che hanno trovato riposo e pace nell’organizzazione di Geova. Ora ci sono 280 congregazioni e gruppi isolati, con oltre 16.000 proclamatori che spargono i semi della verità dall’arido nord, dove c’è un’ottima proporzione fra proclamatori e abitanti, al lussureggiante sud, dove c’è ancora molto lavoro da fare. Finché Geova terrà aperta la porta dell’opportunità i fratelli cileni, per Sua immeritata benignità, sono decisi a compiere l’opera che c’è ancora da fare, a Sua lode e gloria.

[Grafico a pagina 103]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

AUMENTO DEL NUMERO DEI PROCLAMATORI

16.000

15.081

14.220

12.000

8.000

6.923

4.000

3.370

2.025

1.034

361

65

0 1945 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980

[Cartina a pagina 39]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

CILE

Arica

Calama

Pedro de Valdivia

Copiapó

Vallenar

Illapel

Valparaíso

San Antonio

Melipilla

SANTIAGO

Rancagua

Concepción

Chillán

Coronel

Carahue

Temuco

Valdivia

Corral

Osorno

Fresia

Puerto Montt

Ancud

Castro

Puerto Natales

Punta Arenas

Porvenir

Isola di Robinson Crusoe

ISOLE JUAN FERNANDEZ

ISOLA DI PASQUA

PERÚ

BOLIVIA

ARGENTINA

OCEANO ATLANTICO

OCEANO PACIFICO

[Immagine a pagina 41]

Juan Flores, il primo cileno che accettò la verità, chiese: “E gli altri, quando verranno?”

[Immagine a pagina 49]

Kathe Palm, arrivata in Cile nel 1936, sparse zelantemente i semi della verità da un’estremità all’altra del Paese

[Immagine a pagina 57]

Richard Traub, che iniziò l’opera di predicazione in Cile, e sua moglie Consuelo

[Immagine a pagina 71]

Tutto ciò che rimaneva della casa missionaria di Puert Montt dopo il terremoto del 1960

[Immagine a pagina 79]

Edificio della filiale di Santiago

[Immagine a pagina 81]

Evelyn MacFarlane (Bunny Valenzuela), che, fino al tempo della sua morte avvenuta nel 1978 aveva aiutato 113 persone ad accettare la verità

[Immagine a pagina 105]

Robert e Vora Hannan, che, nel corso della loro lunga carriera missionaria hanno aiutato 181 persone a conoscere la verità