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Figi e isole vicine

Figi e isole vicine

Figi e isole vicine

QUASI sperduti nell’immensità dell’Oceano Pacifico meridionale ci sono numerosi paesi insulari. Fra il continente australiano e quello sudamericano emergono dalla superficie dell’oceano centinaia di piccole isole. Appartate, pacifiche, calorose e invitanti, ammantate di lussureggiante vegetazione dove predomina la palma da cocco, le isole del Pacifico meridionale sono state spesso definite dai visitatori “un angolo di paradiso”.

Alcune di queste isole sono semplici atolli che affiorano dal mare di appena poche decine di centimetri. Le isole più grandi, emerse dal fondo dell’oceano in seguito a fenomeni vulcanici o sismici, hanno monti alti più di 1.800 metri e sono attraversate da fiumi abbastanza grandi. Sparsi nelle zone riparate della costa, di solito presso fiumi o corsi d’acqua minori, ci sono piccoli villaggi di nativi, la cui popolazione varia da poche famiglie a centinaia di abitanti; ci sono anche alcune cittadine e città più grandi.

Nelle isole prevalgono la religione metodista, quella cattolica e quella anglicana, e la London Missionary Society. I missionari della cristianità arrivarono agli inizi dell’Ottocento e in anni più recenti hanno cominciato a svolgervi le loro attività molti gruppi protestanti più piccoli.

GLI ABITANTI DELLE ISOLE

Anni fa le isole erano molto appartate rispetto al resto del mondo. Allora non esisteva servizio aereo! I legami col mondo esterno erano limitati alle rare visite di navi passeggeri e da carico, che facevano scalo forse una volta al mese o più di rado.

Gli isolani hanno origini diverse: ci sono melanesiani, micronesiani e polinesiani. Ma hanno per lo più una mentalità simile. Amichevoli, faciloni, prendono la vita come viene; vivono allegramente giorno per giorno, accontentandosi dei pochi beni che hanno. Spesso il loro modo di vedere la vita innervosisce quelli che sono di origine europea, i quali per lo più si preoccupano di migliorare la propria condizione materiale.

COORDINATA L’OPERA IN UN TERRITORIO SPARSO

Sin da quando venne formata nel 1904, la filiale australiana della Watch Tower Bible and Tract Society diresse l’opera in tutto il Pacifico meridionale; e continuò a occuparsene fino al 1958, quando venne aperta una filiale a Suva, capitale delle Figi.

I paesi che vennero a trovarsi sotto la nuova filiale furono Figi, Nuova Caledonia, Vanuatu (già Nuove Ebridi), Samoa Occidentali, Samoa Americane, Tonga, Niue, Tahiti, Tuvalu (già Isole Ellice), Kiribati (già Isole Gilbert), Tokelau e Isole Cook.

Una cosa che ha ostacolato il progresso dell’opera del Regno nel Pacifico meridionale è l’isolamento dei vari territori insulari. Le Figi, situate al centro rispetto alle altre isole del territorio della filiale, costituiscono una specie di mozzo da cui le altre isole si irradiano verso l’esterno come i raggi di una ruota gigantesca. Se dunque partissimo dalle Figi e andassimo in direzione est, dopo avere percorso circa 700 chilometri arriveremmo a Tonga, dopo 960 chilometri a Niue e dopo 3.540 chilometri a Tahiti.

Partendo dalle Figi e procedendo verso nord-est, dopo un percorso di 1.350 chilometri giungeremmo nelle Samoa. Poi, circa 1.100 chilometri a nord delle Figi c’è l’arcipelago delle Tuvalu e pressoché alla stessa distanza da Tuvalu, sempre in direzione nord, c’è il gruppo principale delle Isole Kiribati. Partendo dalle Figi e procedendo in direzione ovest, giungeremmo a Vanuatu dopo avere percorso poco meno di 1.000 chilometri, e dopo averne percorsi 1.100 arriveremmo nella Nuova Caledonia. Da est a ovest il territorio si stende su oltre 4.800 chilometri di oceano! Data la posizione della linea del cambiamento di data, i testimoni di Geova delle Figi sono tra i primi ogni anno a celebrare la Commemorazione della morte di Gesù, e quelli delle Samoa sono fra gli ultimi, circa 23 ore più tardi.

Un tempo la filiale delle Figi sovrintendeva l’opera del Regno in 12 paesi, il massimo numero di paesi curati da una qualsiasi filiale. L’ufficio sbrigava corrispondenza in 13 principali lingue. I sorveglianti di circoscrizione e di distretto percorrevano fino a 4.800 chilometri per andare da un’estremità all’altra del territorio, in perenne lotta con le norme sull’immigrazione.

Per avere un’idea dell’opera di predicare la buona notizia in questi arcipelaghi, esaminiamo un po’ la storia di alcuni di essi. Poi vedremo come la buona notizia prese l’avvio e come ha progredito fino al presente sotto la guida della mano di Geova. Cominceremo dalle Figi, l’arcipelago più grande.

ARCIPELAGO DELLE FIGI

L’arcipelago delle Figi è formato da oltre 300 isole, un terzo delle quali sono abitate. La superficie complessiva è di 18.275 chilometri quadrati. Ex colonia britannica, è una nazione indipendente dal 1970. Sono isole bellissime, con montagne e fertili terreni.

Gli abitanti originari, detti figiani, formano il 40 per cento circa della popolazione. Sono una razza di pelle scura di discendenza melanesiana. Un tempo violenti e bellicosi cannibali (in precedenza le Figi erano note come Isole dei Cannibali), sono ora civilizzati e per la maggior parte convertiti al cristianesimo nominale.

Circa il 50 per cento della popolazione discende da braccianti fatti venire dall’India per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero. Sebbene molti indiani lavorino ancora nelle piantagioni di canna, un gran numero d’essi sono ora negozianti e uomini d’affari. Parte della popolazione è formata da europei, ora in diminuzione, e da una minoranza di cinesi; ci sono poi gruppi di tutte le altre isole del Pacifico meridionale. Le Figi sono dunque un vero crogiolo.

Suva, la capitale, è una città in rapido sviluppo con una popolazione che, secondo le stime, supererebbe i 100.000 abitanti. La popolazione complessiva delle Figi supera ora le 600.000 unità. Circa metà degli abitanti sono indù o musulmani, mentre il resto appartiene a 20 sette della cristianità.

LE FIGI ODONO LA BUONA NOTIZIA

Come giunse la buona notizia in queste isole? Sembra che alcune pubblicazioni della Watch Tower Society giungessero nelle Figi già nel primo decennio di questo secolo. Il primo testimone di Geova attivo vi arrivò nel 1913. Vi fu trasferito da Sri Lanka dal suo datore di lavoro. Durante una licenza, questo fratello andò negli Stati Uniti e assisté a un congresso degli Studenti Biblici. Al suo ritorno nelle Figi portò con sé il Fotodramma della Creazione e lo proiettò in sale gremite di spettatori. I discorsi furono tradotti in figiano, e si fecero proiezioni nelle città più grandi nonché nelle zone rurali.

Riferendo in merito a una di queste proiezioni, il Fiji Times del 28 giugno 1915 faceva questo commento: “La seconda parte di questa serie di foto religiose è stata proiettata ieri sera all’Universal Theatre. Dalle 18,30 centinaia di persone hanno fatto la fila sotto il portico e nella strada davanti all’Ufficio Postale o stavano a gruppi sotto l’ivi [castagno locale]. Le porte sono state aperte alle 19,30 e cinque minuti dopo la sala era gremita”. Dopo di allora per una quindicina d’anni non fu fatto nessun rapporto di attività di predicazione.

DUE PIONIERI DISTRIBUISCONO MOLTA LETTERATURA

Nel 1930 arrivarono nelle isole Andy Auchterlonie e A. L. McGregor. Dopo avere svolto l’opera di casa in casa a Suva, salirono su un’imbarcazione e viaggiarono lungo la costa dell’isola principale, Viti Levu (Grande Figi), in direzione ovest. Lasciarono una gran quantità di letteratura biblica agli abitanti dell’isola, dando testimonianza a tutti quelli a cui riuscivano a parlare.

Con l’aiuto di una guida figiana e viaggiando su una canoa raggiunsero l’interno di Viti Levu, lasciando centinaia di opuscoli in lingua figiana. Svolsero la predicazione anche sull’isola di Vanua Levu (Grande Terra), la seconda isola delle Figi per grandezza. Servendosi di una barca, contattarono la maggior parte degli abitanti dei villaggi, distribuendo molta letteratura.

I FRUTTI

Un contatto che portò frutto lo ebbero con la famiglia di Leonard Heatley, il quale narra: “Essendo per metà figiano, mio padre Edward aveva un’ottima conoscenza sia dell’inglese che del figiano e aveva fatto lavori di traduzione per varie organizzazioni. Accettò un’offerta in contanti per tradurre un opuscolo intitolato Inferno. Ma il lavoro non gli fu mai pagato, perché terminato di tradurre l’opuscolo mio padre aveva accettato la verità! Si ritirò dalla Chiesa Cattolica e fino alla sua morte avvenuta nel 1959 fu un ardente sostenitore dell’opera del Regno.

“Tradusse in figiano sei opuscoli, il libro Liberazione e molti discorsi biblici registrati del fratello Rutherford. Questi ultimi furono incisi in figiano e fatti ascoltare con un fonografo in decine di villaggi”. Lo stesso Leonard Heatley fu il primo diplomato figiano della Scuola di Galaad.

Si ebbero ulteriori frutti quando Harry e Louisa Scott (entrambi deceduti) accettarono la buona notizia. La sorella Scott disse: “Ted Heatley, un amico di mio marito, venne a trovarci una sera e ci fece ascoltare uno dei discorsi biblici registrati del fratello Rutherford. Fummo colpiti dalla semplicità e dalla chiarezza del messaggio. Lo accettammo considerandolo la verità”. La terza famiglia che accettò la verità nello stesso tempo fu la famiglia Marriott; tutt’e tre le famiglie (Heatley, Scott e Marriott) furono il frutto di quei primi due pionieri.

ALTRI PIONIERI GIUNGONO NELLE FIGI

Dopo che i fratelli Auchterlonie e McGregor furono tornati in patria, la filiale australiana mandò altri pionieri nelle Figi. Verso il 1933 un pioniere percorse la maggior parte delle Figi a piedi, in bicicletta, su autoveicoli e in barca, lasciando migliaia di singole pubblicazioni. Purtroppo questo fratello lasciò in seguito la verità, ma i semi della verità erano stati sparsi in lungo e in largo.

Il fratello Eric Ewins narra come venne a contatto per la prima volta con il messaggio della verità grazie a quel pioniere: “Era il momento più difficile della mia vita, mia moglie era morta da poco e io dovevo occuparmi di un bambino di 12 mesi. Ricordo di avere chiesto a un ecclesiastico perché accadano certe cose, ed egli aveva risposto che Dio la voleva in cielo, per cui l’aveva presa. La situazione mi addolorò tanto che chiesi a Dio di farmi morire, poiché non riuscivo a capire che senso avesse la vita in quelle condizioni.

“Solo pochi giorni più tardi uno sconosciuto entrò nel mio ufficio e, dopo essersi presentato, disse pressappoco così: ‘Nel 1914 c’è stata una guerra in cielo e Satana e i suoi demoni sono stati cacciati giù sulla terra. Da allora stanno preparando tutte le nazioni a combattere contro Dio nella battaglia di Armaghedon, quando saranno distrutti, e il Regno di Dio sotto Cristo dominerà per sempre sulla terra’. Fui immediatamente colpito dalla dinamica natura del messaggio, qualcosa di così diverso da ciò che propinavano le chiese.

“Invitai il Testimone a restare alcuni giorni con me, ed egli acconsentì. Facevamo le ore piccole parlando del messaggio. Non mi ci vollero molti giorni per convincermi che era la verità e che Dio esaudiva in questo modo la mia disperata preghiera”. Il fratello Ewins cominciò a frequentare le prime tre famiglie locali di Testimoni.

AUTO CON IMPIANTO ACUSTICO

Nel 1937 si cominciò a usare nelle isole una macchina munita di altoparlante e per circa sei mesi venne utilizzata nell’isola di Viti Levu. Anni dopo i fratelli incontravano persone che ricordavano ancora quella macchina con l’altoparlante. Negli anni ’50 un nativo, anziano di un villaggio, disse: “Erano coraggiosi. Di solito parcheggiavano l’auto lungo il fiume e il messaggio echeggiava fino a noi nel villaggio. Sentivamo ogni cosa: ‘Sono tutti guidati dal Diavolo. I capi religiosi insegnano menzogne. La Bibbia insegna la verità. Il Regno di Dio è la speranza dell’uomo. L’inferno di fuoco non esiste’. Sì, in entrambe le lingue, in inglese e in figiano!”

J. F. RUTHERFORD VISITA LE FIGI

Nel maggio del 1938 J. F. Rutherford, presidente della Società a quell’epoca, mentre stava facendo un giro dell’Australia, della Nuova Zelanda e del Pacifico, trascorse un giorno nelle Figi. Settimane prima era stato prenotato il Municipio di Suva ed era stata fatta larga pubblicità al discorso pubblico che doveva essere pronunciato dal fratello Rutherford. Ma il giorno del suo arrivo le autorità negarono la sala ai fratelli. Pur non potendo usare il Municipio, il fratello Rutherford tenne ciò nondimeno adunanze con i pochi fratelli locali e una quarantina di persone presenziarono al suo discorso pronunciato in una casa privata. Benché quel giorno fosse pedinato dalla polizia ovunque andasse, il fratello Rutherford diede grande incoraggiamento ai fratelli delle Figi.

PROIBITA LA LETTERATURA BIBLICA

Nel 1936 era stata emanata una legge nelle Figi che vietava l’importazione di alcune pubblicazioni bibliche della Società. Poi, con lo scoppio della seconda guerra mondiale, il governo coloniale proibì tutta la letteratura della Società. Di conseguenza alcuni libri furono distrutti. Per esempio, nel gennaio del 1939 il Sovrintendente della Dogana distrusse l’intera spedizione di libri Liberazione in figiano. I fratelli, però, riuscirono ugualmente a fare entrare nel paese un po’ di letteratura per mantenersi spiritualmente ben nutriti. La sorella Scott descrive uno dei sistemi che usarono:

“Il fratello Ashcroft lavorava come aiutante medico su una nave passeggeri che faceva la spola fra l’Australia e il Canada. Ritirava un po’ di letteratura a Sydney, e quando la nave faceva scalo a Suva, alcuni fratelli salivano a bordo con il soprabito, si riempivano le tasche interne di opuscoli e poi scendevano dalla passerella raggiungendo un’auto in attesa. Dopo un po’ i fratelli salivano di nuovo a bordo finché tutta la letteratura portata dal fratello Ashcroft era stata ritirata.

“Una volta il fratello Ashcroft arrivò con una grande quantità di letteratura e non potemmo portarla a terra con il solito metodo. Allora la sorella Tupe Marriott prese a prestito la barca a remi di un ortolano cinese e di notte attraversò il porto raggiungendo il molo dove era ormeggiata la Niagara. Finse di pescare e poi disse ad alta voce al suo ragazzo che stava con lei: ‘Spostiamoci da questa parte (via dal molo), pare che qui ci siano più pesci’. Era il segnale: il fratello Ashcroft calò allora varie scatole di letteratura lungo la fiancata della nave. Dopo di che la sorella Marriott riattraversò il porto remando con un pieno carico di ‘pesce’”.

La filiale australiana fece ripetuti tentativi per far togliere le limitazioni. Nel 1940 fu mandato nelle Figi Harold E. Gill che rivolse un diretto appello al governatore. Invece ben presto tutta l’opera fu vietata, come avvenne allora nella maggior parte del Commonwealth britannico.

TOLTE LE RESTRIZIONI

Nel 1945, in seguito alle richieste dei fratelli, il governo tolse il divieto, per cui si poté ricominciare a predicare, e le pubblicazioni poterono entrare nelle Figi previo esame e approvazione da parte del governatore. Poi, nel 1959, le restrizioni furono ulteriormente allentate. La letteratura poteva entrare nel paese, purché fosse provveduta al commissario di polizia una copia di ogni nuova pubblicazione che entrava nelle isole. Nel 1970 il primo ministro tolse tutte le restrizioni.

L’ARRIVO DEI DIPLOMATI DI GALAAD

Negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale fu compiuta un po’ di predicazione, ma durante la guerra l’opera praticamente cessò. Nel 1946 il presidente della Società, N. H. Knorr, e il suo segretario, M. G. Henschel, fecero tappa nelle Figi e pronunciarono ognuno un discorso all’esiguo gruppo di fratelli. Il fratello Knorr rivelò che la Società avrebbe mandato missionari dalla Scuola di Galaad (Watchtower Bible School of Gilead). Il 5 aprile 1947 arrivarono nelle Figi William Checksfield, un rude fratello inglese, e Cecil Bruhn, un australiano, entrambi diplomati della ottava classe di Galaad. “Vennero a darci il benvenuto”, rammenta il fratello Bruhn, “rappresentanti delle tre famiglie che erano i soli Testimoni delle isole”. Anche il fratello Ewins, risposatosi e con famiglia, era tornato nelle Figi dopo un’assenza di otto anni.

FORMATA LA PRIMA CONGREGAZIONE

Nel settembre del 1947 fu ufficialmente formata a Suva la prima congregazione delle Figi. Ne facevano parte i due missionari, la sorella Connie Clark e membri delle famiglie Ewins, Heatley, Marriott e Scott.

Nei successivi cinque anni, con l’aiuto dei missionari, la congregazione crebbe gradualmente da 9 a 37 proclamatori. Fra i nuovi c’era Foua Tofinga, un uomo delle Tuvalu che fu il primo tuvaluano ad accettare la verità ed essere battezzato. Serve ancora Geova fedelmente ed è ora uno dei tre membri del Comitato della Filiale delle Figi.

Il fratello Bruhn rammenta che a quel tempo i missionari non potevano diffondere la buona notizia nelle altre isole, ma a questo provvide il fratello Harry Scott che divulgò il messaggio in lungo e in largo. Come fu possibile? La sorella Scott spiegò: “Mio marito era il capitano dell’Adi Beti (Lady Betty), lo yacht ufficiale dei governatori delle Figi. Quindi ovunque andava lo yacht, ci andava anche la letteratura biblica! Su molte isole remote delle Figi il solo contatto che gli abitanti avevano con la verità era tramite la letteratura distribuita in questo modo”.

Purtroppo nel 1949 il fratello Bruhn, per problemi di salute, fu costretto a tornare in Australia. Il fratello Checksfield rimase e finì per essere conosciuto in tutta l’isola principale di Viti Levu. Fu in grado di aiutare e addestrare i fratelli, inclusi i giovani Len Heatley ed Eunice Marriott, che all’arrivo dei missionari aveva solo 12 anni.

Nel marzo del 1951 i fratelli Knorr ed Henschel visitarono di nuovo Suva e incoraggiarono i fratelli. Quello stesso mese 30 proclamatori uscirono nel campo: un nuovo massimo.

LA PRIMA PIONIERA REGOLARE DELLE FIGI

Questa visita produsse un grande effetto su Eunice Marriott che sarebbe divenuta la prima pioniera regolare delle Figi. Infatti ci dice: “Numerosi ragazzi che sono stati allevati nella verità da genitori timorati di Dio spesso hanno bisogno di qualcosa di straordinario che li spinga a fare passi concreti nella verità. Nel 1951 il mio maggiore desiderio era quello di farmi un’istruzione superiore, e come molti di qui, volevo andarmene da questo piccolo paese insulare e trasferirmi in uno più grande. Perciò mia sorella e mio cognato che erano in Nuova Zelanda stavano disponendo di farmi andare lì a proseguire gli studi. Ero in attesa di ultimare i preparativi del viaggio quando il fratello Knorr e il fratello Henschel visitarono le Figi.

“Il fratello Knorr pronunciò un discorso in cui considerò il coraggioso personaggio biblico di Daniele la cui vita mi colpì veramente. Ricordo che, essendo giovane, mi feci sempre più piccola sulla sedia per non essere vista dal fratello Knorr coi suoi modi autorevoli e, sembrava a me, coi suoi occhi penetranti. Dopo il discorso il fratello Henschel mi parlò personalmente e in modo incoraggiante menzionò il servizio di pioniere e il servizio missionario. ‘Fratello Henschel’, dissi, ‘se andassi a Galaad, non vorrei essere mandata in piccole isole come le Figi’. Mi portò davanti a una carta del mondo appesa alla parete e disse che avrebbero potuto mandarmi in Brasile, dove abitano milioni di persone. Fui così incoraggiata a fare del servizio di pioniere lo scopo della mia vita che annullai i progetti per andare in Nuova Zelanda e cominciai a fare la pioniera.

“Non sono mai riuscita ad andare alla Scuola di Galaad dato che i pionieri erano e sono ancora necessari nelle Figi, ma ho goduto ogni minuto del mio servizio qui. Dopo avere compiuto il servizio di pioniere per 27 anni, nel 1978 ebbi il privilegio di accompagnare mio marito [Don Clare] a Brooklyn dove frequentò lo speciale corso di Galaad per i membri dei Comitati di Filiale. Noi mogli avemmo la grande gioia di poter assistere ogni giorno a due ore di considerazioni bibliche”.

Altri seguirono il suo esempio e l’anno dopo (1952) Lydia Pedro e Len Heatley cominciarono a fare i pionieri. Questi tre giovani pionieri, Lydia, Len ed Eunice, lavorarono al fianco del fratello Checksfield per edificare la congregazione di Suva. Da questi tre le file dei pionieri si sono ingrossate tanto che ora ci sono 90 pionieri solo nelle Figi, e 130 in tutto il territorio della filiale. Due dei primi tre pionieri sono ancora nel servizio continuo. La terza, la sorella Lydia Pedro, morì in Nuova Zelanda nel 1969.

ARRIVANO ALTRI MISSIONARI

Don Clare, l’attuale coordinatore del Comitato della Filiale, vide per la prima volta le Figi nel 1952 durante il suo viaggio via mare per andare alla Scuola di Galaad insieme ad altri 16 studenti dell’Australia. Il fratello Clare ha detto: “Ricordo che, in piedi sul ponte del transatlantico, vidi per la prima volta il porto di Suva, circondato da bei colli e rivestito di verde vegetazione dalle molte sfumature. Pensai: ‘Che bel posto sarebbe per un missionario!’ Trascorremmo la giornata con un gruppetto di una ventina di proclamatori locali e l’unico missionario, il fratello Bill Checksfield. Fu una giornata molto piacevole. Tutt’e 17 esprimemmo l’idea che le Figi sarebbero state un territorio meraviglioso per un missionario”.

Cosa accadde? Il fratello Clare continua: “Mentre nel luglio del 1952 il corso di studi volgeva al termine, attendevamo con ansia l’annuncio di dove saremmo stati mandati come missionari. Che piacevole sorpresa fu per quattro di noi, Harold e Lena Cater, Clive Taylor e me, apprendere che eravamo stati assegnati alle Figi! E la sorpresa fu ancora più grande quando ci fu detto che per entrare nella colonia delle Figi avremmo dovuto intraprendere un lavoro secolare”.

Perché era necessario farlo? Ebbene, da diversi anni la Società aveva presentato la domanda per far entrare i missionari nelle Figi. Il governo continuava a respingerla. Così si dovette adottare un nuovo metodo per far entrare questi quattro diplomati di Galaad nelle Figi. Dovevano entrarvi come turisti e poi cercare di trovare un lavoro secolare, ciò che fecero nel marzo del 1953. Avevano istruzione di non andare alle adunanze per alcuni mesi e di dare testimonianza solo fuori città per evitare di richiamare l’attenzione. Infine, però, accrebbero la loro attività teocratica e poterono cominciare ad assistere l’unico missionario che c’era, il fratello Checksfield.

“Sono sempre stato convinto che se la Società ci inviò nelle Figi in quel tempo, questo fu per mano di Geova”, rammenta il fratello Clare. “Per ottenere la residenza e intraprendere il servizio missionario, dovemmo rimanere esclusivamente nelle Figi, svolgendo per cinque anni un lavoro secolare a tempo pieno. In anni successivi fratelli dell’Australia, del Canada e dell’Inghilterra vennero nelle Figi per servire dove c’è più bisogno, ma una volta che si scopriva che erano Testimoni avevano tutti dei problemi con l’Ufficio Immigrazione. Di conseguenza quando il permesso di soggiorno scadeva dovevano lasciare la colonia”.

TESTIMONIANZA NELLE FIGI

Il fratello Cater descrive l’opera a quel tempo: “La gente era amichevole e seguiva la tipica filosofia di vita degli isolani detta malua (‘ci penseremo domani’). Per la maggior parte dell’anno il clima era caldo e umido. Fino a quel momento le zone rurali avevano ricevuto pochissima attenzione. Quindi fu lì che cominciammo la nostra predicazione. In principio fu difficile, perché la maggior parte delle persone parlava poco l’inglese e noi prendevamo ancora lezioni di figiano. Ma ben presto riuscii a pronunciare brevi discorsi in figiano. L’attività delle adunanze pubbliche nei villaggi crebbe e riuscimmo a convincere un fratello figiano ad accompagnarci. Seguivamo questa procedura: ci recavamo dal capo del villaggio, gli davamo testimonianza e trovavamo tramite lui un posto dove pronunciare il discorso pubblico. Dopo il discorso compivamo l’opera di capanna in capanna. Non c’erano campanelli lì! Invece della sedia, ci offrivano una stuoia sul pavimento”.

I MISSIONARI OTTENGONO LA RESIDENZA

Dopo aver svolto un lavoro secolare per circa cinque anni i quattro diplomati di Galaad che erano arrivati nel 1953 ottennero la residenza, e i fratelli Clare e Taylor intrapresero nuovamente l’opera di predicazione a tempo pieno. Il fratello e la sorella Cater rimasero per alcuni anni ancora e aiutarono i fratelli a divenire maturi. Poi nel 1960, dopo la nascita del loro figlio, dovettero tornare in Australia.

SERVIZIO DOVE C’È PIÙ BISOGNO

Al principio degli anni ’50 fu rivolto ai fratelli l’invito ad andare a servire dove c’era più bisogno: nelle isole. Nei pochi anni che seguirono molti fratelli dell’Australia accettarono questo invito, contribuendo in notevole misura all’espansione dell’opera. In un certo periodo nelle Figi c’erano 120 di questi fratelli e sorelle. Molti di essi impararono la lingua figiana per poter aiutare il più possibile gli abitanti. Così vennero organizzate varie congregazioni aventi come nucleo queste famiglie. La seconda congregazione fu formata a Lautoka nel 1956. In seguito ne fu formata una a Navua e nel 1958 una a Mba (Ba). Oggi nelle Figi ci sono 24 congregazioni oltre a proclamatori isolati in alcune delle isole più remote.

Per questi fratelli non fu facile servire dove c’era più bisogno. Non solo dovevano affrontare i problemi connessi col trasferimento in un nuovo paese, ma le autorità dell’immigrazione li facevano espellere se si scopriva che erano Testimoni. Perciò i fratelli dovevano cercare di non dare nell’occhio per alcuni mesi. Poi, quando avevano un lavoro secolare sicuro, ricominciavano a poco a poco a frequentare i Testimoni locali e infine riprendevano l’opera di testimonianza in tutte le sue fasi.

Un’altra sfida era quella di imparare a capire la gente delle isole. Qui si conduce una vita spensierata. Uno studente biblico può prendere un appuntamento per lo studio ma spesso non rispettarlo. Perché? Nelle isole si fa così. Vivono essenzialmente per il presente; il passato è dimenticato, il futuro beatamente ignorato. Qualsiasi cosa succeda sul momento riceve la loro attenzione, indipendentemente dalla sua relativa importanza.

Anche la cortesia degli isolani può costituire un problema per gli stranieri. Nel modo di vivere degli isolani è ancora fondamentale mostrare rispetto. Quindi a volte vi diranno quello che pensano voi vogliate sentire, anziché quello che loro pensano. Per questo motivo bisogna essere bravi insegnanti, avere perspicacia ed essere pieni di discernimento.

Lavorando un territorio rurale i sorveglianti di circoscrizione potrebbero chiedere: “Quanti chilometri dobbiamo fare a piedi per raggiungere il prossimo villaggio?” Il fratello isolano sa che ci sono, diciamo, otto chilometri. Ma il sorvegliante di circoscrizione europeo è stanco. Quindi anziché fare apparire sul volto del suo fratello uno sguardo di abbattimento, spinto dalla bontà del suo cuore, desiderando sinceramente essere utile e incoraggiante, il fratello isolano dirà: “Circa un chilometro”. Per questo motivo molti fratelli stranieri hanno percorso il “chilometro” più lungo della loro vita!

INIZIA L’OPERA DI CIRCOSCRIZIONE

Nel 1955 la filiale australiana nominò Len Helberg primo sorvegliante di circoscrizione delle Figi. Questi visitò anche i fratelli delle Samoa Occidentali, delle Samoa Americane e della Nuova Caledonia e poté iniziare l’opera a Tonga e a Tahiti.

L’opera di circoscrizione nelle isole comportava molti viaggi su piccole imbarcazioni che trasportavano le mercanzie più disparate, tra cui maiali e galline. I passeggeri si infilavano dove potevano in mezzo ad animali da cortile, legname e cibarie. Alcune imbarcazioni erano migliori di altre, ma non avevano orari o giorni fissi. Perciò il sorvegliante di circoscrizione poteva trovarsi solo per un mese o più su qualche isola in attesa del prossimo battello.

Quando fa servizio nelle città, il sorvegliante di circoscrizione può essere ospitato in una casa moderna con tutte le comodità: acqua corrente calda e fredda, gabinetto con lo scarico e un letto. La settimana seguente può trovarsi in un villaggio dove dormirà su una stuoia per terra e dove per fare il bagno non avrà altro che un ruscello o un secchio d’acqua da versarsi addosso all’aperto.

PRIMA ASSEMBLEA DI DISTRETTO DELLE FIGI

La prima assemblea di distretto delle Figi fu l’assemblea “Regno Trionfante”, tenuta a Suva nel 1956. Due giorni prima dell’assemblea, Suva fu messa in allarme: si avvicinava un ciclone. Porte e finestre furono rinforzate con assi, le strade furono allagate e rese impraticabili e man mano che il ciclone si avvicinava tutti i voli venivano sospesi. Ma la sera prima dell’assemblea il ciclone si allontanò da Suva, e il primo giorno dell’assemblea il tempo fu buono.

L’aereo che trasportava nelle Figi il fratello Don Adams della sede centrale della Società era in ritardo a causa del cattivo tempo. Quando arrivò, i fratelli lo condussero a Suva con un automezzo con trazione sulle quattro ruote e, dopo avere attraversato un fiume in piena con l’acqua che arrivava al petto, giunsero sul luogo del congresso appena un’ora prima del tempo fissato per il suo discorso pubblico!

Da allora i fratelli hanno tenuto congressi abbastanza regolarmente e questo ha contribuito in maniera determinante all’espansione dell’opera e all’edificazione spirituale del popolo di Geova.

ADUNANZE IN LINGUA FIGIANA

Fin verso quell’epoca la lingua usata a tutte le adunanze era stata l’inglese. Ma per alcuni fratelli non era facile pronunciare discorsi in inglese. Così nel 1957 il sorvegliante di zona raccomandò di usare il figiano nelle congregazioni e l’anno seguente si cominciò a farlo. Ogni mese inoltre si cominciò a pubblicare un supplemento figiano dell’edizione australiana del Ministero del Regno, cosa che si dimostrò molto utile.

APERTA UNA NUOVA FILIALE

Il 1° settembre 1958 la nuova filiale aperta a Suva, nelle Figi, cominciò a sovrintendere agli interessi del Regno nel Pacifico meridionale. Len Helberg, diplomato della 31a classe della Scuola di Galaad, divenne il primo sorvegliante della filiale. Len Heatley, il primo diplomato locale di Galaad, lo aiutava e compiva l’opera nella circoscrizione. All’inizio venne usata come ufficio della filiale una stanza nella casa del fratello Eric Ewins a Suva. In seguito fu affittata a Suva una casetta con due camere da letto.

Nel 1960 Don Clare, che nel 1954 aveva sposato Eunice Marriott, prima pioniera locale delle Figi, divenne sorvegliante della filiale ed è ancor oggi coordinatore del Comitato della Filiale. Len Helberg dovette tornare in Australia e Len Heatley ha continuato a impegnarsi in varie fasi del servizio continuo fino ad ora.

PROBLEMI INCONTRATI DALLA NUOVA FILIALE

Immaginate i problemi che si presentarono alla nuova filiale. Doveva sovrintendere all’opera in otto diversi territori insulari che usavano monete diverse, erano divisi dalla linea del cambiamento di data e parlavano molte diverse lingue. Inoltre ciascun arcipelago era amministrato da un governo diverso. Ad aggravare ulteriormente i problemi c’era la lentezza del servizio postale. Ci volevano fino a dieci settimane per ricevere la risposta a una lettera proveniente da alcune parti del territorio curato dalla filiale.

Ciò nondimeno l’amministrazione diretta dell’intero campo insulare da parte della nuova filiale, sotto la guida dello spirito di Geova, accelerò notevolmente l’opera. Nel suo primo anno di attività, il numero dei proclamatori solo nelle Figi salì da 111 a 176.

LA VERITÀ SCONFIGGE IL DEMONISMO

Nonostante la maggior parte della popolazione figiana appartenga a una delle chiese della cristianità, alcuni seguono ancora vecchie usanze religiose aventi a che fare col demonismo, come quella di camminare sul fuoco.

Seremaia Raibe cominciò a occuparsi di demonismo dopo aver smesso di andare a scuola, e si unì a un gruppo chiamato Vukea (Aiutante). Gli appartenenti a questo gruppo credevano che avrebbero ricevuto il potere di vincere la morte. Insieme agli altri, egli beveva kava (una bevanda locale che intorpidisce la mente e il corpo) fino alle prime ore del mattino per mettersi in contatto coi demoni e ricevere il potere di sconfiggere la morte.

Un giorno del 1957 il fratello Checksfield gli fece visita. Servendosi della Bibbia il missionario spiegò le ragioni delle critiche condizioni del mondo. Seremaia fu così incuriosito che cominciò a leggere la Bibbia anche se il Vukea aveva cercato di screditarla. Quando lesse in Giovanni 5:28 che la risurrezione sarebbe stata possibile mediante Gesù Cristo, si rese conto che gli insegnamenti del Vukea erano sbagliati. Quando il capo della setta morì — qualcosa che Seremaia aveva ritenuto impossibile — lasciò il gruppo e abbandonò il demonismo. Nel 1958 fu battezzato, cominciò a fare il pioniere e fu tra i primi a compiere l’opera a Niue. Oggi è anziano in Nuova Zelanda.

L’USO DEL FIGIANO AGEVOLA IL RADUNAMENTO

Grazie all’uso della lingua figiana alle adunanze, un maggior numero di figiani vennero nella verità. Nel luglio del 1961 si cominciò a pubblicare un’edizione mensile della Torre di Guardia in figiano. Furono stampati anche alcuni opuscoli nella lingua dei nativi.

Uno dei principali traduttori fu il fratello Aminiasi Cakau. Pur avendo una famiglia numerosa, spesso traduceva fino all’alba. Negli ultimi anni della sua vita servì come membro del Comitato della Filiale, fino alla sua morte avvenuta nel dicembre 1980.

Un attuale membro del Comitato della Filiale è il fratello Emosi Laucala, che conobbe la verità grazie alla zia. Questa figiana cominciò a studiare nel 1960 mentre si trovava a Suva, ma poi tornò al suo villaggio. Alla morte del padre, gli abitanti del villaggio le crearono difficoltà a causa della sua nuova fede e perché non temeva più i morti. Diversi altri, notando la sua fede, cominciarono ad ascoltare quello che diceva loro con la Bibbia. Tra questi c’era suo nipote Emosi, un avventista del settimo giorno. Quando lei tornò a Suva, il nipote la seguì e volle esaminare la sua “chiesa”. La settimana che rimase in città fece lo studio biblico tutti i giorni, cominciò ad assistere alle adunanze e al suo ritorno a casa portò con sé delle pubblicazioni. Nel 1962 fu battezzato.

SCOMPARE IL PRIMO MISSIONARIO DELLE FIGI

Sempre nel 1962, durante l’assemblea di distretto di Lautoka, morì il fratello Checksfield, il primo missionario delle Figi. Aveva servito fedelmente nel campo figiano per 15 anni e aveva visto la benedizione di Geova sui suoi sforzi. In certi periodi aveva tenuto più di 20 studi biblici la settimana.

Nel corso degli anni i fratelli figiani si erano preoccupati che il fratello Checksfield potesse tornare in Inghilterra, ma egli aveva sempre risposto che non desiderava tornare, poiché per lui non c’era sulla terra posto migliore delle Figi. Un ottimo esempio di lealtà all’assegnazione da parte di un missionario!

I CONGRESSI UNISCONO I FRATELLI

Ogni tanto si tiene un congresso interinsulare, che riunisce i fratelli del Pacifico meridionale. Nel 1963 fu tenuto a Suva il primo grande congresso internazionale, essendo le Figi uno dei 24 paesi rappresentati nella serie di assemblee tenute in varie parti del mondo sul tema “Eterna Buona Notizia”. Ai fratelli delle Figi si unirono molti venuti da altri paesi curati da quella filiale. Che gioia fu per loro incontrarsi per la prima volta a faccia a faccia, dopo avere tanto sentito parlare l’uno dell’altro!

Per i cinque giorni del congresso i fratelli isolani stettero in amichevole compagnia. Che emozione fu inoltre per loro poter stare insieme a fratelli della sede centrale della Società, tra cui i fratelli F. W. Franz, e Grant Suiter. Al discorso pubblico pronunciato dal fratello Franz assisterono 1.080 presenti, quasi il doppio di quelli che avevano assistito a qualsiasi precedente congresso tenuto nelle Figi. I battezzati furono 25, il frutto del ministero svolto in diversi paesi. Le sessioni vennero tenute in quattro lingue: inglese, figiano, francese e samoano. Il congresso fu un avvenimento eccezionale per quei primi giorni del progresso teocratico nelle Figi.

PERSONE DI FAMIGLIE IMPORTANTI ACCETTANO LA VERITÀ

Nella società figiana ci sono alcune famiglie importanti divenute tali molti anni fa a motivo delle gesta compiute in guerra. Hanno nomi come Ratu e Ro per gli uomini e Adi e Bulo per le donne. Questi nomi vengono tramandati dai genitori ai figli attraverso la discendenza maschile e chi li porta è tenuto in grande stima.

Quando persone di famiglie importanti vengono alla conoscenza della verità fanno molti cambiamenti per vivere in armonia con queste parole di Gesù: “Voi siete tutti fratelli”. (Matt. 23:8) Spesso incontrano molta opposizione, come nel caso della sorella Alisi Dranidalo:

“La mia famiglia, del villaggio di Lovoni nell’isola di Ovalau, mi ostacolò. Mio padre era particolarmente contrario perché viene da una famiglia importante ed era molto attivo nella vita religiosa del villaggio. Quando nel 1962 lasciai il lavoro secolare per andare a fare la pioniera nelle Isole Ellice [ora Tuvalu], mio padre mi ripudiò. Per quasi otto anni non aprì neppure le lettere che gli mandavo. Durante una vacanza andai a casa, ma per tutto il periodo di due settimane mi considerai un’estranea, non sua figlia, facendo ogni cosa con profondo rispetto (come si usa nelle Figi quando si è estranei).

“Ma grazie alla mia condotta cristiana, e non perché gli dessi testimonianza, mio padre mi chiese in seguito di studiare con la famiglia. Ora uno dei miei fratelli e una sorella sono nella verità, e mio padre è molto favorevole. Ha troncato i suoi legami con la chiesa e assiste alle adunanze e alle assemblee”.

La sorella Alisi Dranidalo è pioniera speciale e compie un notevole e ottimo lavoro sia nel campo che nelle traduzioni.

NUOVO EDIFICIO DELLA FILIALE

Nel 1965 il fratello Knorr visitò le Figi e servì all’assemblea di distretto “Frutti dello spirito”. In quell’occasione autorizzò l’acquisto di un terreno a Suva con l’obiettivo di costruirvi uffici e una Sala del Regno; furono fatti i passi per ottenere il riconoscimento legale dell’opera, ciò che avvenne nel 1966 sotto il nome di Associazione Internazionale degli Studenti Biblici.

Era difficile trovare un terreno adatto, ma infine fu acquistato un appezzamento nei pressi del quartiere commerciale di Suva. Quando l’edificio fu ultimato nel maggio del 1969, fu un’ottima testimonianza per tutti. Alla dedicazione ci furono 632 presenti, stipati in una Sala del Regno fatta per sole 250 persone. I fratelli locali furono profondamente commossi quando appresero che il denaro per comprare il terreno era stato donato dai fratelli neozelandesi e quello per la costruzione era stato offerto dai fratelli australiani. L’edificio della filiale è una costruzione a due piani: il secondo è occupato dagli uffici e dalla casa Betel, mentre sotto c’era la Sala del Regno. Al pianterreno c’erano il deposito della letteratura e il garage.

COSTRUITO UN LOCALE PER LE ASSEMBLEE

Nel corso degli anni le assemblee sono state tenute in vari edifici pubblici, ma molte volte i fratelli hanno dovuto costruire tutte le attrezzature per l’assemblea. Ad esempio, nel 1970 all’assemblea di distretto “Uomini di buona volontà” i fratelli delle province occidentali delle Figi costruirono nella città di Mba l’intera attrezzatura per l’assemblea. Lavorando soprattutto nei fine settimana, edificarono due grandi capannoni col tetto di paglia e i sedili di bambù, oltre a sei altre costruzioni minori. Impiegarono tre mesi, ma si sentirono ampiamente ricompensati vedendo 842 presenti al discorso pubblico e 22 battezzati.

LE FIGI OTTENGONO L’INDIPENDENZA

Il 10 ottobre 1970, dopo essere state per 96 anni una colonia britannica, le Figi divennero una nazione indipendente. Questo avvenimento influì sull’opera nelle Figi, perché l’obiettivo del nuovo governo era quello di far subentrare la gente del posto negli incarichi secolari occupati fino a quel momento da stranieri. Molti fratelli che erano venuti qui dove c’era più bisogno e avevano trovato un’occupazione secolare tornarono in patria allorché il loro posto fu occupato da gente del luogo.

Alcuni fratelli che servivano nelle Figi da molti anni dovettero decidere se prendere la cittadinanza figiana o no. Alcuni fratelli la presero. Fra questi ci fu il fratello Clare, un diplomato di Galaad, che serve ancora nella filiale.

CRESCITA IN ANNI PIÙ RECENTI

Nel 1970 assisterono alla Commemorazione 1.226 persone, ma nel 1983 la cifra era salita a 3.061. Al principio degli anni ’70 erano state formate una decina di congregazioni a Suva e nelle città più grandi. Ma nei successivi dieci anni, mentre un maggior numero di figiani accettavano la verità, furono formate altre 11 congregazioni.

Nel 1977 l’opera fu estesa in altri villaggi e isole fino a quel momento non toccati. I pionieri speciali iniziarono l’opera in quattro nuove zone e stabilirono tre congregazioni. Ma è difficile diffondere l’opera in tutte le 106 isole abitate delle Figi. Una volta che i pionieri speciali figiani lasciano il proprio villaggio, di solito non sono benvenuti in altri villaggi a meno che non siano invitati da qualcuno di quel villaggio.

In un’occasione un uomo anziano andò alla filiale a chiedere che fosse assegnato alla sua isola un ministro dei testimoni di Geova. Era un ex ministro metodista insoddisfatto della sua religione e di altre con cui era venuto a contatto. Avendo incontrato i Testimoni sull’isola principale, pensava che la loro religione fosse la migliore che aveva trovato fino a quel momento. Poiché offriva loro ospitalità, fu inviata sull’isola una coppia di pionieri. Vi trascorsero due settimane, dando testimonianza in otto villaggi. Si scoprì che l’uomo anziano era il capo supremo dell’isola, e aveva detto alla sua gente di ascoltare i testimoni di Geova.

I RISULTATI DELLA FEDELTÀ

Il sistema comunitario esercita una forte presa sugli abitanti delle Figi. In precedenza era praticamente impossibile diventare Testimoni a meno che non si abbandonasse il villaggio. La situazione sta cambiando. In passato gli abitanti dei villaggi correvano a nascondersi nella boscaglia quando vedevano avvicinarsi i Testimoni. Ma ora le alte norme morali dei fratelli, le loro pure abitudini di vita e la loro tenace predicazione inducono molti ad accettare il messaggio.

Questo è illustrato dall’esperienza della sorella Losavati Rokomarama, che conobbe la verità a Suva. Il marito non accettò la nuova fede insieme a lei, e poco dopo tornò nel suo villaggio sull’isola di Ngau. Questa famiglia abita nel villaggio più grande dell’isola.

Negli anni che seguirono Losavati rimase incrollabile nella sua fede e dando testimonianza informale continuò a divulgare la buona notizia. Ogni mese spediva il suo rapporto alla filiale. Ogni domenica teneva lo studio Torre di Guardia con i suoi bambini nonostante gli scherni degli altri abitanti del villaggio, che frequentavano tutti la chiesa metodista. Col passar del tempo il marito si unì a lei nello studio Torre di Guardia e a poco a poco accettò la verità. Quindi, grazie alla testimonianza informale che lei dava, anche suo cognato e sua cognata lasciarono la chiesa, e insieme ai rispettivi figli, loro quattro si riunivano ogni settimana per lo studio.

Due pionieri speciali furono assegnati a quella zona e vennero ospitati dalla sorella Losavati Rokomarama e da suo marito. In seguito alla loro zelante testimonianza, il villaggio insorse contro di loro, e il ministro religioso convocò tutti gli abitanti in chiesa. Il ministro ordinò al marito della sorella Rokomarama, che da poco si interessava, di mandar via i pionieri speciali da casa sua. L’uomo si rifiutò di farlo, dicendo coraggiosamente a tutti i presenti che i pionieri erano stati invitati da lui e da lui sarebbero rimasti!

Sebbene i pionieri speciali non lavorino più in quell’isola, il gruppetto si riunisce ancora regolarmente e sei fanno rapporto del servizio di campo ogni mese.

SVOLTA L’OPERA IN UN’ISOLA LONTANA

Su una grande isola che si trova a circa 120 chilometri da quella principale di Viti Levu ci sono tre proclamatori isolati. I sorveglianti di circoscrizione visitano regolarmente questi proclamatori anche se impiegano più di un giorno per arrivare su quell’isola. Il sorvegliante di circoscrizione deve salire su una piccola nave da carico per arrivare fino all’isola, che è praticamente sprovvista di strade e di elettricità. Quando arriva a un’estremità dell’isola, deve aspettare molte ore perché l’imbarcazione si addentra in numerose baie lungo la costa, per caricare e scaricare merce e passeggeri. Giunto a destinazione sale su una piccola barca a vela che lo porta fino a riva. Poi percorre a fatica un tratto fangoso, trasportando il bagaglio. Quindi entra nella boscaglia e dopo avere percorso a piedi diversi chilometri giunge infine a casa di un fratello.

La sua fatica comunque è ben ricompensata vedendo la gratitudine e la gioia dei fratelli quando parlano insieme, partecipano all’opera di testimonianza e tengono adunanze. Un sorvegliante di circoscrizione ricorda con piacere quella volta che partì dall’isola e una famiglia di Testimoni rimase a salutarlo in mezzo all’acqua che arrivava loro alla cintura, finché la sua barca scomparve ai loro occhi.

La buona notizia è pertanto divulgata in lungo e in largo in tutte le isole con vari mezzi, anche se le circostanze impediscono di mandare pionieri in tutti i luoghi dove sono necessari.

I CICLONI DANNEGGIANO I FRATELLI

Ogni anno, pressappoco da novembre ad aprile, le Figi sono investite da cicloni tropicali, che nel corso degli anni hanno causato molti danni e perdite di vite, e naturalmente i fratelli ne hanno risentito.

In molte occasioni sono stati provveduti soccorsi a fratelli che avevano perso la casa e il raccolto in seguito ad allagamenti e frane. I fratelli locali hanno imparato a interessarsi gli uni degli altri durante queste calamità.

PER LA PRIMA VOLTA DAL 1947 È CONCESSO A MISSIONARI DI ENTRARE NEL PAESE

Il 1978 fu un anno importante per la piccola filiale. A causa di vari cambiamenti e della morte di un sorvegliante di circoscrizione, il fratello Manoa Baro, sorse un grande bisogno di sorveglianti viaggianti. Non c’erano fratelli locali addestrati per quest’opera. Si decise così di chiedere al governo il permesso per far venire dall’estero un sorvegliante di circoscrizione esperto. La filiale lo aveva già chiesto molte volte, ma per oltre 30 anni non era stato concesso nessun permesso ai missionari!

I fratelli furono pieni di gratitudine verso Geova quando appresero che era stato concesso a un fratello, Vaugham Guy, e a sua moglie Jeanne, il permesso di entrare nelle Figi per un periodo di tre anni perché egli servisse come sorvegliante viaggiante. I fratelli locali hanno ricevuto molto addestramento e ora alcuni nuovi sorveglianti di circoscrizione hanno intrapreso l’opera.

TESTIMONIANZA AGLI INDIANI

Molti indiani venuti nelle Figi a lavorare come braccianti vi sono rimasti e hanno allevato famiglie numerose. La maggioranza segue la religione indù, e il resto sono musulmani. La maggior parte dei negozi delle Figi sono gestiti da indiani, e molti hanno preso terreni in affitto e coltivano la canna da zucchero. Relativamente pochi indiani hanno accettato la verità, e i proclamatori sono quasi esclusivamente figiani e abitanti di isole vicine.

Gli indiani, comunque, sono molto ospitali. Quando dà testimonianza a uno di loro, specialmente nelle zone rurali, il proclamatore è invitato a entrare in casa. Invariabilmente gli viene offerta una bevanda fresca o un tè caldo, dolce e con molto latte. Il padrone di casa indiano accetta quasi sempre letteratura, perché fa parte della sua fede non essere mai sgarbato con chi parla di Dio. L’indiano è laborioso, ambizioso e di solito mantiene la famiglia strettamente unita. Questa è un’altra ragione per cui è difficile ai giovani indiani accettare la verità.

Anche la religione indù, a cui appartiene la maggioranza degli indiani, rende loro difficile accettare la verità. Non è raro sentir dire: “Tutte le religioni sono buone e accette a Dio”. Ci sono tuttavia alcuni che appartenevano a questa religione, come Hari Narain che ora è un anziano, i quali hanno conosciuto la verità e compiono un fedele servizio nelle congregazioni.

Nella città di Tavua, nella regione occidentale, un fratello, ex musulmano, e sua moglie stanno studiando con gli indiani con ottimi risultati. All’assemblea di distretto tenuta a Lautoka nel 1980 venne battezzata una coppia di sposi, entrambi indù in precedenza. Viene fatto dunque progresso nel recare il messaggio alla popolazione indiana, tanto che alle ultime due assemblee di distretto il programma è stato presentato anche in hindi, oltre che in inglese e in figiano; e al discorso pubblico dell’assemblea di distretto “Verità del Regno” tenuto in lingua hindi hanno assistito 255 persone.

LA BENEDIZIONE DI GEOVA È EVIDENTE

Che nel corso degli anni Geova abbia benedetto l’opera di predicazione e di insegnamento è chiaramente evidente. Nel 1947, quando arrivarono i primi diplomati di Galaad, c’erano 12 proclamatori, ma la verità è stata divulgata e nel giugno 1983 fu raggiunto il massimo senza precedenti di 819 proclamatori. L’assemblea di distretto “Verità del Regno” fu il più grande congresso che avessimo mai tenuto, con 2.905 presenti e 47 battezzati, mentre nell’intero anno di servizio 1982 i battezzati erano stati 50. Che ci siano grandi possibilità di aumento si vede dal fatto che alla Commemorazione del 1983 assisterono 3.061 persone, oltre tre volte e mezzo il numero massimo dei proclamatori!

Per stare al passo con l’espansione, le congregazioni lasciarono libera la Sala del Regno situata nella filiale di Suva, e nel 1983 dalla sala vennero ricavati tre uffici e un reparto letteratura e spedizioni. L’ex reparto spedizioni è stato ristrutturato e vi si trovano ora la portineria e il reparto traduzioni.

Questo ottimo aumento e questo progresso si possono attribuire al nostro Padre celeste, Geova Dio, che ha dato forza e coraggio a coloro che sono stati mandati a predicare la Parola.

Rivolgiamo ora l’attenzione a un’altra parte del Pacifico meridionale, le isole Samoa.

SAMOA OCCIDENTALI

Le Samoa sono fra le isole più belle del Pacifico meridionale. Negli scorsi due secoli, però, hanno avuto la loro parte di guai mentre le potenze mondiali se ne contendevano il possesso. Questa lotta le ha lasciate in una condizione economica e sociale diversa da quella che ci si aspetterebbe di trovare in un vero paradiso.

Sebbene le Samoa Occidentali si trovino solo a pochi chilometri dalle Samoa Americane e gli abitanti siano imparentati, hanno governi diversi. Dal 1962 le Samoa Occidentali sono una nazione indipendente, una fra le più piccole del mondo.

Le due isole maggiori (Upolu e Savaii) hanno una superficie di appena 2.934 chilometri quadrati, ma una popolazione di circa 160.000 abitanti. Sono montuose, eppure fertilissime, coperte da fitta boscaglia interrotta da piantagioni che producono derrate alimentari e da boschetti di palme da cocco. I villaggi sono pittoreschi; le case, chiamate fale, sono a pianta rotonda e hanno il tetto di paglia; dato che il clima è caldo sono aperte ai lati. Quando piove, abbassano delle specie di veneziane fatte di palme. La capitale, Apia, ha circa 35.000 abitanti.

Le religioni prevalenti sono la Chiesa Cristiana Congregazionalista (derivata dalla London Missionary Society), quelle metodista, cattolica romana e mormone; ci sono poi gruppi di avventisti del settimo giorno e di pentecostali.

I samoani sono polinesiani; sono gente amichevole e ospitale. Hanno la carnagione bruna e i lineamenti quasi di tipo caucasico. Nei villaggi viene seguito un sistema sociale in base al quale varie famiglie formano un clan; il capo del clan è detto matai. In ciascun villaggio ci sono vari matai la cui posizione varia per importanza e autorità. I matai che sono oratori e capi sono di alto rango, e di solito c’è un capo supremo che costituisce la somma autorità nel villaggio.

Come si può immaginare, quando tutti i membri di un clan sono della stessa fede religiosa, possono rendere la vita molto difficile a chi vuole separarsi da Babilonia la Grande.

TESTIMONIANZA NELLE SAMOA OCCIDENTALI

Nonostante ciò i visitatori ricevono un’accoglienza amichevole in quasi tutti i villaggi samoani. Quando il proclamatore della buona notizia si avvicina a una casa, si ferma rispettosamente sulla circostante bassa piattaforma di pietra su cui sorge la fale e aspetta un cenno di benvenuto. Ed eccolo: una ragazza stende una stuoia all’interno. Il proclamatore entra senza dire una parola, ma prima di entrare si toglie le scarpe. Si accomoda sulla stuoia, a gambe incrociate, e attende cortesemente.

Ora tocca alla padrona di casa. La donna dice che è lieta che il visitatore sia andato a casa sua, che spera che l’opera del proclamatore sia benedetta, che la sua casa è umile, ma il sole è caldo e così, conclude, il proclamatore è il benvenuto. Lui allora la ringrazia e si informa sulla salute della famiglia. Solo allora è libero di parlare del messaggio del Regno.

GLI INIZI DELL’OPERA DEL REGNO

Fu nel 1952 che la buona notizia del Regno di Geova cominciò a mettere radice nelle Samoa Occidentali. John Croxford, un fratello venuto dall’Inghilterra, organizzò uno studio con un gruppetto di interessati. Era impiegato presso le T.E.A.L. Airlines (l’attuale Air New Zealand) e lavorava in un ufficio situato ad Apia in Beach Road. Lì conobbe un impiegato di nome Fuaiupolu Pele.

Secondo Pele, il fratello Croxford era “l’uomo più amichevole che avessi mai conosciuto”. Pele disse che in seguito il fratello Croxford osservò che quando aveva visto tutta la gente andare in chiesa la domenica, vestita di bianco, e con la Bibbia in mano, non sapeva da dove incominciare! Ma cominciò, con ottimi risultati. Pele ci dice come si sentì allora:

“Sapevo che [il fratello Croxford] voleva parlarmi, ma me ne sbarazzai perché allora non avevo tempo per quella faccenda. Come presidente dell’Associazione degli ex alunni delle scuole statali, ero molto indaffarato. Un sabato sera, però, venne a cena da me, e facemmo le ore piccole chiacchierando. Gli feci molte domande, e ogni volta che rispondeva leggeva la risposta nella Bibbia. Mi convinsi al di là di ogni dubbio che questa era la verità che avevo cercato”.

Pur essendo felice di aver conosciuto la verità, Pele aveva dei timori circa le conseguenze. Lui e la famiglia erano gente importante nella chiesa, e alcuni erano pastori. Era piuttosto ben conosciuto a motivo delle sue attività scolastiche, sportive e religiose. Si chiedeva: Cosa avrebbe pensato l’Associazione degli ex alunni di questa nuova religione che aveva abbracciato? Cosa avrebbero pensato e detto di lui i patroni dell’Associazione, le loro Altezze Malietoa Tanumafili II e Tupua Tamasese III?

Secondo l’usanza samoana, i matai che hanno un titolo elevato esercitano molta influenza. È quasi impensabile che un samoano, specialmente se non ha un titolo o un’elevata posizione, vada contro le consuetudini e la religione dei suoi antenati. Questa era la posizione di Pele quando accettò la verità.

PELE SI INCONTRA CON LE PERSONALITÀ DI ALTO RANGO

Pele ci narra quanto accadde: “Pregai come non avevo mai pregato prima, chiedendo a Geova di indicarmi la via da seguire. Nei pochi mesi che seguirono studiai incessantemente e fino a tarda notte. Un giorno ricevetti una lettera dal capo supremo della nostra famiglia con cui venivo invitato a una riunione serale a Faleasiu per parlare di questa ‘nuova chiesa’. C’era anche Taime Solomona, un altro familiare che si interessava della verità. Non appena arrivai il capo supremo diede inizio all’adunanza. Nell’assemblea familiare c’erano sei capi, tre oratori, dieci pastori, due insegnanti di teologia, il capo supremo che presiedeva e uomini e donne anziani della famiglia. Ci maledissero e ci condannarono per avere disonorato il nome della famiglia e la chiesa dei nostri padri.

“Quindi il presidente disse: ‘È meglio ci sia un dibattito. Voi esponete le vostre dottrine e credenze; noi esporremo le nostre, e vedremo chi ha ragione’. Mi sentii come Geremia, con un fuoco dentro, impaziente di parlare. Anche se alcuni gridavano: ‘Metti via quella Bibbia! Lascia da parte la Bibbia!’, risposi a tutte le loro domande con la Bibbia e confutai i loro argomenti. Come fui grato di avere studiato la Parola di Dio come mai prima!

“Il dibattito durò tutta la notte, fino alle quattro del mattino. Infine tutto tacque. Tenevano la testa china. Quindi il capo supremo disse con voce debole: ‘Hai vinto, Pele’. Al che risposi: ‘Mi scusi, ma non ho vinto io. Questa sera lei ha udito il messaggio del Regno. Spero sinceramente che lo ascolterà’. Usciti, cercammo un autobus per tornare a casa, stanchi ma felici che avesse vinto la verità di Dio. Il seme della verità aveva messo radice a Upolu”.

IL GRUPPO DI STUDIO CRESCE

Un pomeriggio di luglio un giovane di nome Maatusi Leauanae udì per caso due uomini parlare della “nuova verità”. Maatusi chiese: “Dov’è questa nuova verità?” Uno di quegli uomini lavorava all’ospedale e spiegò che c’era un gruppo di persone che tutte le settimane, proprio in quel determinato giorno, si riunivano all’ospedale per studiare la Bibbia. Maatusi era molto curioso di sentire in merito a questa “nuova verità”, per cui andò all’ospedale e diede un’occhiata. Vedendo riunito un folto gruppo, si sentì in imbarazzo e fece dietro front per andarsene. Sulla porta incontrò John Croxford che stava arrivando per condurre lo studio. Il fratello Croxford lo esortò ad assistere allo studio, e Maatusi rimase. Fu presentato a Fuaiupolu Pele e a diversi altri, fra cui due o tre medici, un funzionario della dogana, diversi impiegati e un uomo del dipartimento dell’agricoltura. Seguì quindi uno studio di un’ora sul libro “Sia Dio riconosciuto verace”.

Nel 1952 Pele e sua moglie, Ailua, simboleggiarono la loro dedicazione a Geova con l’immersione in acqua. A Maatusi Leauanae piaceva quello che imparava ma per qualche mese non fu regolare nell’assistere alle adunanze. Quando tornò per fare uno studio regolare, l’amore e l’interesse mostratigli dal gruppo, insieme alla verità che aveva udito, lo convinsero di avere trovato la vera religione. Un altro giovane impiegato governativo, Siemu Taase, si unì ben presto al gruppo. Lui e Maatusi furono battezzati nel 1956.

John Croxford partì dalle Samoa Occidentali nel 1953, ma aveva piantato i semi della verità in un buon terreno. Molti che sono già stati menzionati compiono ancora lealmente l’opera di Geova. Altri dovevano ancora venire.

FORMATA LA PRIMA CONGREGAZIONE

La Società approvò la formazione della prima congregazione delle Samoa Occidentali all’inizio del 1953. Una coppia di pionieri speciali venuti dall’Australia, Ronald e Olive (Dolly) Sellars, arrivarono nel maggio del 1953 e aiutarono a organizzare la congregazione. Le autorità non rinnovarono il loro permesso di soggiorno, quindi nel gennaio del 1954 si trasferirono nelle Samoa Americane. Il fratello Pele ci dice: “Quando il fratello Croxford se ne andò, tutti pensarono che quella fosse la fine della ‘nuova chiesa’. Ma avevamo più di 40 presenti alle adunanze. Mentre tornava in Australia dal congresso di New York del 1953, il fratello Ted Jaracz si fermò da noi. La sera ci riunimmo a casa mia, ed egli pronunciò alcuni discorsi che io tradussi”.

Poco dopo il fratello Pele divenne padre e chiamò il suo bambino coi nomi dei tre fratelli che erano venuti nelle Samoa Occidentali: John Croxford, Ron Sellars e Ted Jaracz. Il bambino si chiama Uitinesesioneronitete in samoano o, in italiano, Testimone-John-Ron-Ted.

SERVIZIO DOVE C’È PIÙ BISOGNO

Alcuni Testimoni dell’Australia vennero nelle Samoa Occidentali per servire dove c’era più bisogno. Richard e Gloria Jenkins, Bill e “Girlie” Moss, e altri fecero un grande e ottimo lavoro. Le domande per ottenere il visto d’entrata nel paese per i missionari della Società erano ripetutamente respinte, quindi i fratelli che vennero a servire dove c’era più bisogno provvidero quella stabilità e quei maturi sorveglianti che all’epoca mancavano tra i fratelli del posto.

Un fratello, un oriundo delle Samoa Occidentali che aveva conosciuto la verità nella Nuova Zelanda, decise di tornare in “patria” per aiutare i suoi fratelli per qualche tempo. Così nel 1960 Charles Pritchard e sua moglie Judy tornarono nelle Samoa Occidentali con i loro due figli. Vi rimasero cinque anni e furono di grande aiuto, poiché essendo lui stesso samoano sapeva di cosa avevano bisogno i fratelli e come trasmetterglielo nella loro lingua. Poi tornarono in Nuova Zelanda per 15 anni. Dall’aprile del 1981 Charles e Judy Pritchard servono nelle Samoa Occidentali come missionari, insieme al loro figlio Paul.

UNA DIPLOMATA DI GALAAD OTTIENE IL VISTO DI ENTRATA

Nel 1958 la sorella Tia Aluni, un’oriunda delle Samoa Occidentali che era vissuta in Nuova Zelanda, ottenne il diploma della Scuola di Galaad e ricevette come assegnazione le vicine Samoa Americane. Dato che lei poteva entrare nelle Samoa Occidentali, la Società la invitò a scegliere se rimanere nell’opera missionaria nelle Samoa Americane o andare nelle Samoa Occidentali come pioniera speciale. Scelse quest’ultima possibilità e trascorse tre anni (1961-64) sull’isola maggiore, Savaii, lavorando insieme a una pioniera speciale locale. Così fu iniziata l’opera nell’isola di Savaii.

Una coppia di missionari serviva lì in una piccola congregazione di Fogapoa, ma ora la visitano una volta al mese recandovisi dall’isola di Upolu. Il progresso dell’opera è stato lento perché a causa delle usanze, delle tradizioni e delle credenze religiose, la gente ha paura di lasciare la strada vecchia. I proclamatori locali fanno rapporto fedelmente ogni mese.

IL RADUNAMENTO CONTINUA

Fagalima Tuatagaloa, uno zoppo che aveva anche la vista poco buona, comprese di avere trovato la verità. Nel 1953 fu battezzato e cominciò immediatamente a fare il pioniere temporaneo (ora detto pioniere ausiliario). Imparò così bene la verità che sapeva molte scritture a memoria. Un sorvegliante di circoscrizione, lavorando con lui di casa in casa, notò che leggeva accuratamente le scritture senza occhiali e gli chiese se la sua vista stesse migliorando. Fagalima rispose che aveva perso gli occhiali e che faceva solo finta di leggere la Bibbia. In effetti la citava a memoria.

Fagalima iniziò il servizio continuo e per molti anni prestò servizio come pioniere speciale. Per parecchio tempo visse insieme alla famiglia del fratello Pele. Nel 1977 si ammalò gravemente di cancro ed essi si presero cura di lui fino alla sua morte avvenuta nel 1979.

LE CIRCOSCRIZIONI SONO VISITATE MALGRADO GLI OSTACOLI

Nel 1957 Len Helberg, il primo sorvegliante di circoscrizione delle Figi, partì per andare alla Scuola di Galaad, e allora Paul Evans prese il suo posto nella circoscrizione. A quell’epoca si estendeva da Tahiti a est fino alla Nuova Caledonia a ovest e includeva anche le Samoa, Niue, Tonga e le Figi. Nel 1958 fu formata una seconda circoscrizione con Don Clare come sorvegliante di circoscrizione. Nel 1960 ne fu aggiunta una terza. Esse abbracciavano i 12 paesi curati dalla filiale delle Figi. Per 13 anni il fratello Evans, accompagnato da sua moglie, svolse l’opera di circoscrizione in alcuni di questi paesi. Quando non viaggiavano, lavoravano come missionari nelle Samoa Americane.

Non era facile riuscire a entrare nelle Samoa Occidentali, neppure per brevi visite alla circoscrizione. Il fratello Evans rammenta: “In due occasioni servimmo la congregazione mentre eravamo di passaggio per nave. Nel primo viaggio stemmo coi fratelli solo tre notti e due giorni. La volta successiva andò meglio. Trovammo un passaggio su una piccola nave da carico che partiva dalle Figi. Arrivammo nelle Samoa Occidentali nelle prime ore di martedì mattina. Dato che la nave su cui viaggiavamo era stata noleggiata per fare un viaggio di sette giorni in altre isole per conto del governo samoano e non poteva prenderci a bordo, dovemmo aspettare sette giorni a terra ad Apia. Era proprio quello che ci voleva, e trascorremmo un’‘attesa’ spiritualmente proficua servendo la congregazione”. Nel 1959 il fratello Evans dovette fare tre tentativi prima che gli fosse concesso il visto d’entrata nelle Samoa Occidentali.

PERCHÉ IL PROGRESSO È LENTO

Dare testimonianza ai samoani nel servizio di campo è piacevole, ma è difficile ottenere risultati. Si possono iniziare studi biblici, ma tenerli regolarmente e farli progredire è un’altra cosa. I fratelli comunque hanno fatto un buon lavoro se si considera che per molti anni non hanno avuto l’aiuto dei missionari. Un’altra causa della lentezza del progresso è il numero limitato di pubblicazioni nella loro lingua.

PURIFICATA LA CONGREGAZIONE

Una cosa che negli anni precedenti aveva ostacolato il progresso era il fatto che alcuni fratelli non avevano accettato subito la disposizione teocratica, forse per orgoglio. Alcuni non volevano umiliarsi, e nel 1958 ebbe inizio una separazione. Da qualche tempo un pugno di ribelli aveva cercato di dividere la congregazione, formando una piccola organizzazione per conto proprio. Per diversi anni avevano causato continua agitazione e questo fu il culmine; pieni d’orgoglio lasciarono la congregazione.

Questa purificazione provocò la perdita di un quarto dei proclamatori, alcuni dei quali furono disassociati. Geova diede l’infallibile prova che sosteneva la sua organizzazione, benedicendo quelli che mettevano la propria integrità al di sopra dell’orgoglio personale. La congregazione continuò a crescere e nel 1959 ebbe un aumento del 35 per cento, mentre regnava un caloroso spirito d’amore e di cooperazione. Il fratello Pele, insieme alla moglie e a diversi familiari, rimase leale ed è ancora arzillo, e fa tutto quello che l’età e la salute gli consentono. Ora la sua famiglia fa parte di una congregazione samoana nelle Hawaii.

Ma per purificare la congregazione c’era altro da fare. Un gran numero di fratelli e sorelle dovettero essere disassociati per immoralità sessuale. Nelle Samoa Occidentali l’immoralità è praticata liberamente, e si dovettero rimuovere vari pionieri speciali e servitori per questo motivo.

SERVIZIO RESO CON TUTTO IL CUORE

Gli abitanti delle Samoa Occidentali hanno cibo materiale in abbondanza, ma poco denaro. I fratelli tuttavia hanno usato quello che avevano per promuovere l’opera del Regno, e Geova li ha benedetti di conseguenza. Considerate ad esempio gli sforzi compiuti dal fratello Fagalima Tuatagaloa per assistere a un congresso che si doveva tenere nelle Figi. Non era giovane, ma vecchio; non era forte, ma debole; non aveva il passo sicuro, ma i piedi deformi; non godeva di una buona vista, perché era cieco da un occhio. Per assistere al congresso aveva bisogno di denaro, e per procurarselo dovette raccogliere noci di cocco. Ne trasportava una quindicina per volta fino a un posto distante tre chilometri, dove le sgusciava, ne asportava la polpa e la metteva a seccare, per poi venderla come copra.

Per quattro settimane lavorò tutto solo dall’altra parte dell’isola. Poi andò a pagare il biglietto, ma scoprì che il prezzo era aumentato. Non si lamentò e non si scoraggiò; non chiese aiuto. Tornò al lavoro e produsse altra copra, guadagnando il denaro extra che gli serviva. Fece tutto questo per assistere a un congresso che doveva essere tenuto in due lingue che non conosceva. Al suo arrivo che gioia fu per lui scoprire che la Società aveva preso provvedimenti affinché la maggior parte del programma fosse presentata anche nella sua lingua!

Grazie a questo servizio reso con tutta l’anima e alla benedizione di Geova i proclamatori crebbero da 37 nel 1958 a un massimo di 109 nel 1971. E raggiunsero un massimo senza precedenti di 161 nel marzo del 1983. Senz’altro ci sarà ancora un grande aumento nelle Samoa Occidentali, com’è indicato dai 594 presenti alla Commemorazione del 1983.

I MISSIONARI OTTENGONO IL PERMESSO DI ENTRARE

Per anni era stato negato a missionari stranieri il permesso di soggiorno nelle Samoa Occidentali. Ma nel 1970 ci furono alcuni cambiamenti nel governo. Così la congregazione di Apia scrisse al primo ministro, da cui dipendeva il ministero dell’Immigrazione, e fece domanda perché fosse concesso a Paul e Frances Evans il permesso di entrare nelle Samoa Occidentali come missionari e di restarvi per un periodo di tre anni, con la possibilità di rinnovare il permesso alla scadenza. Che emozione per i fratelli quando seppero che la domanda era stata accettata, dopo 19 anni di ripetuti tentativi!

Proprio in quel periodo il fratello Evans compiva l’opera di circoscrizione nelle Samoa Occidentali. Quindi lasciò l’opera di circoscrizione e, insieme a sua moglie, intraprese il servizio missionario. Sono ancora nelle Samoa Occidentali, e ora sono molto occupati a tradurre le pubblicazioni nella lingua samoana.

Quella non fu la fine della storia dei missionari. Nel gennaio del 1977 il fratello M. G. Henschel del Corpo Direttivo visitò le Samoa Occidentali e prese in esame la situazione. Come risultato furono mandati altri missionari nel campo samoano.

ACQUISTO DI UNA PROPRIETÀ

Nel novembre del 1977 Robert Kawasaki delle Hawaii servì le Samoa Occidentali come sorvegliante di zona. Chiese se c’era del terreno edificabile in vendita e fu informato che ce n’era un po’ nella zona di Sinamoga, a circa tre chilometri dalla città principale di Apia, un po’ nell’interno. Aveva un’estensione di circa mezzo ettaro e vi sorgevano tre case e un vecchio edificio in cemento, ed egli raccomandò al Corpo Direttivo che la Società l’acquistasse. L’acquisto fu effettuato nell’ottobre del 1978, e i missionari si trasferirono temporaneamente in una delle case. Nel 1979 due edifici furono demoliti e una grande casa a un piano fu ristrutturata perché potesse servire da alloggio per i missionari. Nel 1981 venne costruita una casa missionaria completamente nuova su un terreno dato in affitto da un fratello a Faleasiu, a 19 chilometri da Apia. Vennero fratelli dall’Australia, dalle Hawaii, dalla Nuova Zelanda e dagli Stati Uniti, viaggiando a proprie spese, per partecipare coi fratelli locali alla costruzione di queste case missionarie.

LETTERATURA IN SAMOANO

Nel dicembre del 1957 il fratello Earl Stewart della filiale delle Filippine servì le Samoa come sorvegliante di zona. Egli raccomandò alla Società di stampare La Torre di Guardia in samoano. Il fratello Pele assunse la direzione del lavoro di traduzione. Il primo numero uscì nel maggio del 1958 in forma ciclostilata.

In precedenza erano stati tradotti in samoano alcuni volantini e l’opuscolo “Questa buona notizia del regno”. Seguirono altri opuscoli. Poi al principio del 1972 uscì l’edizione samoana del libro La Verità che conduce alla Vita Eterna. Nel corso degli anni sono state distribuite molte copie del libro Verità che vengono usate per fare studi biblici ovunque si trovino samoani. La traduzione del libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca in samoano era a buon punto al momento della stesura di questo racconto, e sarà un meraviglioso strumento da usare nel campo samoano.

Per diversi anni La Torre di Guardia samoana fu stampata a Brooklyn ed era un’edizione di 16 pagine. A partire dal numero del gennaio 1981 le pagine diventarono 24. Ne vengono inviate copie in Nuova Zelanda, nelle Hawaii e nella costa occidentale degli Stati Uniti dove ci sono congregazioni tra folti insediamenti di samoani.

IL PROGRESSO NEL CORSO DEGLI ANNI

L’opera del popolo di Geova nelle Samoa Occidentali è progredita lentamente ma costantemente sotto la sua guida. Il numero dei proclamatori è salito da uno nel 1952 a 161 nel 1983, quando il campo era lavorato da dieci missionari, cinque pionieri fra regolari e speciali, oltre ai proclamatori di congregazione. Molti odono il messaggio del Regno. Circa 270 persone si riuniscono regolarmente alle adunanze, il che mostra quali possibilità ci sono che altri intraprendano il servizio di Geova.

Ma non abbandoneremo del tutto le Samoa; ci sposteremo invece nelle Samoa Americane per vedere qual è stato lì il progresso dell’opera del Regno.

SAMOA AMERICANE

Solo un’ottantina di chilometri separano le Samoa Occidentali da quelle Americane. Le Samoa Americane sono un territorio degli Stati Uniti da che le potenze coloniali divisero le Samoa nel 1899. Hanno una popolazione di circa 32.000 abitanti sparsi su sei piccole isole. La più grande, Tutuila, ne ha quasi 30.000.

Il porto di Tutuila, chiamato Pago Pago, è il luogo più famoso delle Samoa Americane. Sorge nel cratere di un vulcano spento che ha una profondità di 122 metri. Il panorama è splendido; le pendici coperte di vegetazione si ergono ripide e alcune vette raggiungono i 550 metri circa di altezza facendo da sfondo alle acque verdazzurre. In un periodo di 50 anni questa baia ha avuto in media oltre cinquemila millimetri di pioggia all’anno! L’umidità è elevata, l’84 per cento circa in media, sebbene la temperatura non superi di solito i 32°C.

Come nelle Samoa Occidentali, la gente è praticante e segue una delle varie religioni della cristianità. È molto comune che la sera il matai del villaggio suoni il gong per dare a tutti gli abitanti il segnale di entrare in casa a pregare. In questo periodo è vietato andare in giro. Dopo una quindicina di minuti si sente di nuovo il gong, il segnale che il periodo della preghiera è terminato.

LA VERITÀ GIUNGE SULL’ISOLA DI TUTUILA

Nel 1938, quando J. F. Rutherford, presidente della Watch Tower Society, e coloro che l’accompagnavano stavano tornando dall’Australia, fecero scalo nelle Samoa Americane, e scaricarono un po’ di letteratura della Società. Non c’è comunque nessuna indicazione che a quell’epoca qualcuno accettasse il messaggio del Regno e sarebbero passati molti anni prima che l’opera progredisse in questo campo del Pacifico meridionale.

Nel 1952 la sorella Lydia Pedro venne nelle Samoa Americane a trovare dei parenti e parlò loro della buona notizia. In seguito a questo viaggio, suo cugino, Uaealesi (Wallace) Pedro, accettò la verità.

POSTE BASI SOLIDE

Il 5 gennaio 1954 Ronald e Olive (Dolly) Sellars, oriundi dell’Australia, misero piede sull’isola. Era stato loro concesso un visto provvisorio di un mese come missionari. Avendo notato che gli era stato negato il permesso di soggiorno nelle Samoa Occidentali, il procuratore generale disse: “Nelle Samoa Americane c’è libertà di religione, e farò in modo che godiate di questa libertà come qualsiasi altra religione”.

Infine l’ufficio del procuratore generale inviò una lettera in cui si diceva che nulla impediva alla Watch Tower Society di stabilire un’organizzazione nelle Samoa Americane. Il fratello e la sorella Sellars ricevettero il visto a tempo indeterminato. In seguito fu concesso ad altri missionari il permesso di entrare nelle isole. Nel corso degli anni, di tutto il territorio curato dalla filiale delle Figi questo è stato l’unico paese che ha liberamente lasciato entrare altri missionari.

UN GIOVANE SI SCHIERA DALLA PARTE DELLA VERITÀ

Fu con l’arrivo dei missionari che Wallace Pedro fu spronato a progredire nella verità. Egli ci narra la sua esperienza: “Quando arrivarono i missionari, compresi il bisogno di unirmi al popolo di Geova. Eravamo solo in sette ad assistere alle adunanze tenute nella casa missionaria. Fui il primo ad essere battezzato nelle Samoa Americane, il 30 aprile 1955. La mia famiglia non ne fu molto felice, specie quando divenni molto attivo nell’opera di predicazione.

“Un giorno, rientrato dallo studio di libro di congregazione, trovai la mia famiglia riunita. Mi misero davanti questa scelta: o smetti di frequentare i testimoni di Geova o te ne vai di casa! Anche se avevo ancora un anno della scuola superiore da fare e non avevo mezzi economici per mantenermi, decisi fermamente di seguire la verità. La mia famiglia mi ripudiò e mi mise fuori di casa con i soli abiti che avevo indosso! Geova mi provvide amorevolmente un tetto — la casa missionaria — e i fratelli degli Stati Uniti mi mandarono degli indumenti”.

Wallace stette per qualche tempo con i missionari e terminò gli studi; quindi divenne pioniere e in seguito pioniere speciale. Servì fin verso il 1960, quando emigrò negli Stati Uniti. Nel 1979 il fratello Pedro, la moglie e i loro quattro figli tornarono nelle Samoa Americane. E che dire della famiglia, che lo aveva ripudiato? Uno dei suoi fratelli, sua sorella e una delle sue nipoti sono Testimoni. Poi, nel 1980, all’età di 72 anni, fu battezzata sua madre! Anche il padre studiava la Bibbia prima di morire. L’essersi schierato dalla parte di Geova e della verità fu senz’altro un bene per questo giovane e per la sua famiglia.

LA PRIMA VISITA DI UN SORVEGLIANTE DI CIRCOSCRIZIONE

Nel 1955 il gruppetto ricevette un ottimo aiuto quando arrivò il fratello Len Helberg per servire come sorvegliante di circoscrizione, il primo nelle Samoa Americane. Durante la sua visita fu proiettato in tutta l’isola il film della Società La Società del Nuovo Mondo all’opera; queste proiezioni furono viste da un totale di 3.227 persone. Fu data una meravigliosa testimonianza, poiché il film aiutò le persone a capire che i testimoni di Geova compiono un’opera mondiale.

Due mesi dopo la proiezione di questo film, fu ufficialmente organizzata una congregazione con tre proclamatori e sei missionari.

Sebbene nelle Samoa Americane ci siano molte più persone che capiscono l’inglese che nelle Samoa Occidentali, la lingua principale è sempre il samoano. Pertanto la nuova congregazione fu molto aiutata quando ricevette 16.000 copie dell’opuscolo “Questa buona notizia del regno” in samoano.

ARRIVANO ALTRI PIONIERI E MISSIONARI

Molti proclamatori, pionieri e missionari hanno fatto servizio nelle isole e hanno edificato i fratelli con la loro fedele e amorevole assistenza. In un certo periodo, sulla piccola isola di Tutuila c’erano nove missionari e tre pionieri regolari. I risultati si videro: alla Commemorazione del 1960 ci furono 118 presenti.

FEDELE PARTECIPAZIONE ALLE ASSEMBLEE DI DISTRETTO

Nel 1960 i fratelli ebbero il piacere di ospitare alcuni Testimoni delle Figi e i loro fratelli delle Samoa Occidentali. Fu in occasione dell’assemblea di distretto “Perseguite la Pace”. Nel 1966, a un’altra assemblea di distretto, assisterono quasi 300 congressisti provenienti da otto paesi curati dalla filiale, oltre che dall’Australia e dalla Nuova Zelanda. A quell’epoca c’erano solo 26 proclamatori in tutte le Samoa Americane; quindi che testimonianza fu vedere una folla così grande!

I fratelli delle Samoa Americane hanno assistito ad alcune assemblee di distretto nelle Figi e ad alcune nelle Samoa Occidentali. Anche se di solito devono fare un bel viaggio, è piacevole vedere che le assemblee sono state tenute regolarmente per oltre 20 anni, e che i fratelli sono sempre stati presenti mostrando gratitudine per il cibo spirituale.

LA CATTIVA SALUTE NON COSTITUISCE UN OSTACOLO

Nel 1962 Tafia Pula, allora 66enne, accettò la verità. Benché non uscisse quasi mai di casa per via della filariosi, una malattia che lo aveva colpito alle braccia e alle gambe, dedicava ugualmente molte ore al servizio di Geova. Avendo le gambe così gonfie e pesanti, faceva fatica a camminare, sia pure con l’aiuto del bastone, eppure lo zelo per Geova lo spingeva a fare più servizio di alcuni che erano più giovani.

Voleva essere battezzato, ma i familiari temevano che se fosse entrato in mare e fosse stato immerso sarebbe potuto morire. Allora Tafia rispose loro: “Se muoio mentre vengo battezzato, sono felice perché morirò facendo la volontà di Dio”. Fu battezzato ma non morì!

Nel 1972, l’ultimo anno della sua vita, era in servizio con un fratello quando gli disse: “Io ti sto trattenendo, quindi continua da solo. Penso sia meglio che torni al furgoncino e dia testimonianza a tutti quelli che passano”. Allorché il fratello si girò indietro, vide il fratello Tafia Pula che parlava ai passanti. Aveva un messaggio da annunciare e lo annunciò, sino alla fine. Quando era all’ospedale, dove trascorse gli ultimi due giorni della sua vita, chiese alla figlia di portargli la borsa del servizio per averla a portata di mano accanto al letto.

FATTORI CHE HANNO OSTACOLATO IL PROGRESSO

Negli anni ’60 l’opera progredì lentamente, e il numero medio dei proclamatori crebbe da 22 nel 1961 a 44 nel 1970. Ci sono stati molti passi indietro allorché alcuni, fra cui persino pionieri speciali, cadevano preda dell’immoralità e dovevano essere rimossi dalla congregazione. Questo problema esiste tuttora nelle isole, come in molte altre parti del mondo.

Un’altra ragione per cui la crescita è apparsa lenta è il fatto che i samoani possono entrare facilmente negli Stati Uniti. Spesso i nuovi, proprio quando cominciano l’opera di predicazione, si trasferiscono negli Stati Uniti. Molti di questi si sono uniti alle congregazioni samoane nelle Hawaii e sulla costa occidentale degli Stati Uniti e servono Geova lì.

LA BUONA NOTIZIA È STATA PREDICATA

Essendo stata stabilita fermamente una congregazione sull’isola principale delle Samoa Americane, la testimonianza del Regno è giunta agli orecchi di quasi tutti gli abitanti di questo territorio. Mentre nelle Samoa Occidentali la proporzione fra proclamatori della buona notizia e abitanti è ancora di uno su 1.000 circa, nelle Samoa Americane, che sono più piccole, la proporzione è di uno su 400 circa.

Il messaggio è giunto anche nel gruppo delle isole Manua, che comprende le tre isole di Tau, Ofu e Olosega. Per esempio, nel 1980 il sorvegliante di circoscrizione, John Rhodes, sua moglie Helen e cinque altri proclamatori trascorsero cinque giorni dando testimonianza in questo gruppetto di isole. Predicarono in tutti i villaggi e distribuirono 159 libri, 126 opuscoli, 268 riviste e fecero 66 abbonamenti. Ora la congregazione di Tutuila visita queste isole remote due volte all’anno.

Se si tiene conto che nell’anno di servizio 1983 c’è stato un massimo di 81 proclamatori con una media di 167 presenti ai discorsi pubblici, ci sono buone prospettive di ulteriore aumento. Ogni ringraziamento va a Geova Dio che ha benedetto l’attività compiuta per stabilire la vera congregazione cristiana in queste belle isole del Pacifico meridionale.

Spostiamoci ora in un luogo ben conosciuto, Tahiti, e vediamo come ebbe inizio l’opera del Regno in quest’isola, la più grande della Polinesia Francese.

TAHITI

Tahiti è la più nota del gruppo delle Isole della Società, nella Polinesia Francese, e si trova circa 3.540 chilometri a est delle Figi. È un’isola a forma di otto, molto montuosa, con cime di quasi 2.240 metri. Tahiti, con le sue abbondanti precipitazioni e ricca di corsi d’acqua, offre paesaggi spettacolari. L’unica città di una certa grandezza è Papeete, che ha un’interessante popolazione mista. Vi si parla tahitiano, francese, cinese e, sempre più di frequente, inglese. In quanto alla religione, la popolazione segue più che altro quella cattolica romana e quella protestante francese.

LA VERITÀ GIUNGE A TAHITI

L’opera di predicazione fu iniziata a Tahiti da due sorveglianti viaggianti. Il primo, Len Helberg, vi trascorse due mesi nel 1956-57. Visitò coloro che avevano scritto alla Società per abbonarsi alle riviste. Proiettò anche cinque volte il film La Società del Nuovo Mondo all’opera, che fu visto complessivamente da 618 persone. Il secondo fu Paul Evans, che nel 1957 distribuì oltre 70 libri e Bibbie. Ma solo l’anno successivo furono poste le basi per una congregazione.

Agnes Schenck, cittadina tahitiana, abitava con il marito e il figlio negli Stati Uniti quando la famiglia conobbe la verità. Nel 1957, a un congresso, sentirono il fratello Knorr annunciare che Tahiti, un paese dove l’opera del Regno era al bando ed era negato l’ingresso ai missionari, era uno dei territori dove c’era più bisogno. Earl e Agnes Schenck, con il figlio undicenne, decisero di andarvi. Nel maggio del 1958 partirono in nave dalla California.

Uno dei fratelli che aveva incoraggiato questa famiglia ad andare a Tahiti era Clyde Neill, e nel 1958, dopo l’assemblea internazionale “Volontà Divina” tenuta quello stesso anno a New York, lui e la sua famiglia, e David Carano e la sua famiglia, entrarono a Tahiti con un visto turistico di tre mesi. Per non richiamare l’attenzione delle autorità, i fratelli cambiavano il luogo dello studio Torre di Guardia tutte le settimane. Dopo lo studio gli ospitali tahitiani offrivano rinfreschi, il che dava ulteriormente l’impressione che i fratelli fossero turisti.

Furono subito iniziati diversi studi biblici malgrado il problema della lingua. I fratelli superavano questo ostacolo usando due libri, uno in francese e uno in inglese. In molte occasioni la sorella Schenck dava una mano agli altri col francese e col tahitiano.

Capitava spesso che mentre un Testimone camminava per strada insieme a un tahitiano che si interessava della verità, amici o parenti li fermassero e chiedessero di questa nuova religione. Un giorno, un autista vide un suo amico tahitiano insieme a un Testimone; così fermò l’autobus in mezzo alla strada e lasciò i passeggeri ad aspettare mentre lui scendeva a parlare con i due. Furono prese immediate disposizioni per uno studio biblico a domicilio!

NUOVI BATTEZZATI

Il momento culminante del soggiorno di questi fratelli a Tahiti giunse poco prima che lasciassero l’isola dopo avervi trascorso tre mesi spiritualmente edificanti. Fu il battesimo di otto persone, le primizie di Tahiti! Quindi i Neill e i Carano dovettero tornare negli Stati Uniti, lasciando gli Schenck e i nuovi a continuare l’opera del Regno.

Nel 1959 fu formata a Papeete una congregazione, e benché ai missionari fosse vietato l’ingresso, Don Clare andava a Tahiti come sorvegliante di distretto e durante ogni visita teneva un’assemblea di circoscrizione. Nel 1960 c’erano 28 proclamatori.

Il 1960 fu un anno memorabile per il fatto che il governo concesse il riconoscimento a un’associazione dei testimoni di Geova costituita localmente. Questo dava all’opera una base legale e permetteva all’associazione di acquistare proprietà.

TEMPO DI PROVA

Come indica I Giovanni 2:19, vi sono alcuni che “non erano della nostra sorta”. Tahiti non fu un’eccezione sotto questo aspetto, come indicano gli avvenimenti verificatisi nel 1961. La Società assegnò a Tahiti un pioniere francese, Claude Bonhomme. Data la sua maturità e la sua esperienza fu nominato sorvegliante al posto del fratello locale che aveva avuto l’incarico fino a quel momento. L’uomo del posto divenne geloso, e di conseguenza nacquero dissensi nella congregazione. Alcuni furono disassociati, altri smisero di assistere alle adunanze. Malgrado la cosa scoraggiasse alcuni, l’opera non si fermò mai, e nel 1963 il numero dei proclamatori era salito a 68.

ULTERIORE ESPANSIONE

L’avvenimento saliente del 1963 fu il completamento di una Sala del Regno costruita secondo lo stile delle isole, e i Testimoni ebbero la gioia di vedervi 198 presenti alla Commemorazione. L’anno successivo i 78 proclamatori vi tennero l’assemblea di circoscrizione con 220 presenti.

Questi amabili isolani dovettero fare enormi cambiamenti per conformare la propria vita a ciò che la Bibbia richiede dai cristiani. Prendete ad esempio il caso di una donna di 42 anni che prima di conoscere la verità aveva avuto 14 figli illegittimi e conviveva con un uomo. Decise di mettere a posto la propria vita anche se sorsero difficoltà perché i suoi figli non avevano tutti lo stesso cognome. Si dovette ricorrere al tribunale e il procedimento legale richiese un anno.

Quando tutto fu infine sistemato, sposò l’uomo col quale conviveva. Un mese dopo lei e una delle sue figlie furono battezzate. Ora anche gli altri suoi figli e nipoti proclamano la buona notizia.

A quell’epoca l’unica congregazione di tutta la Polinesia Francese era quella di Papeete, che cresceva rapidamente, per cui la Società mandò due pionieri speciali ad aiutare la congregazione. Erano il fratello e la sorella Inaudi, che erano stati pionieri speciali in Francia. Dopo non molto il fratello Inaudi divenne sorvegliante viaggiante, e visitava la Polinesia Francese, la Nuova Caledonia e le Nuove Ebridi (ora Vanuatu).

I tahitiani sono noti perché offrono collane ai visitatori: collane di fiori all’arrivo, e collane di conchiglie come souvenir alla partenza. Grazie a questa usanza si è avuta l’opportunità di dare testimonianza. Per esempio, il fratello Don Clare narra: “Quando andavamo a Tahiti, fino a cento fratelli e interessati venivano a darci il benvenuto all’arrivo e a salutarci alla partenza. In ciascuna occasione ricevevamo cento collane di fiori o di conchiglie. Vedendoci salire sull’aereo con un mucchio così alto di collane di conchiglie che quasi non riuscivamo a vedere dove mettevamo i piedi, i turisti che viaggiavano sullo stesso aereo, che avevano una sola collana, chiedevano se ero il governatore dell’isola. Ne seguivano molte belle conversazioni”.

L’EFFETTO DEL PRIMO CONGRESSO INTERNAZIONALE

L’assemblea internazionale “Pace in terra” tenuta nel novembre del 1969 segnò una svolta decisiva. A quell’epoca c’erano solo 124 proclamatori locali, e che gioia fu per loro incontrarsi con 210 congressisti provenienti da 16 diversi paesi! I fratelli furono pieni di entusiasmo vedendo 488 presenti al discorso pubblico. Fu anche la prima volta che il giornale locale parlò dei testimoni di Geova.

La presenza del fratello F. W. Franz al congresso fu un grande incentivo, e i suoi commenti spinsero i fratelli a impegnarsi nell’opera del Regno che si doveva svolgere nelle 62 isole abitate della Polinesia Francese. Il fratello Franz era il primo membro del Corpo Direttivo a visitare Tahiti, e i benefici di questa visita e del congresso si vedono dal fatto che nel 1970 ci fu un aumento del 15 per cento nel numero dei proclamatori. Nel 1971 fu formata un’altra congregazione.

ARRIVANO ALTRI A DARE UNA MANO

Nel 1971 il fratello Sicari scrisse dalla Francia alla filiale delle Figi chiedendo informazioni in quanto a servire dove c’era più bisogno. La filiale lo incoraggiò a trasferirsi a Tahiti. La sua famiglia impiegò alcuni mesi a fare i preparativi per il viaggio, e vendettero i mobili e la macchina per pagarsi i biglietti. Nel maggio del 1972 il fratello e la sorella Sicari arrivarono a Tahiti con le loro due figlie, Elizabeth di nove anni ed Hélène di sei. Il fratello Sicari, che ora fa parte del Comitato della Filiale, è stato felice di poter fare la sua parte per aiutare i fratelli locali a progredire. La sorella Sicari riprese il servizio di pioniere regolare pur avendo due figlie. In tal modo incitò le sorelle locali a seguire il suo esempio. Svolge tuttora l’opera di pioniera e ora anche la figlia maggiore, Elizabeth, fa la pioniere regolare.

NUOVE SALE DEL REGNO E ULTERIORE PROGRESSO

La Sala del Regno di Papeete, costruita secondo lo stile tahitiano col tetto di foglie di palma da cocco, aveva bisogno d’essere ristrutturata e, soprattutto, d’essere chiusa ai lati per impedire alle galline dei vicini di passarvi la notte. Nel febbraio del 1973 fu dedicata la nuova Sala del Regno di Papeete. Nel settembre dello stesso anno la congregazione di Punaauia dedicò la propria Sala del Regno. In vista dell’ulteriore espansione, aveva costruito una sala in grado di ospitare 500 persone, e vi si potevano tenere anche le assemblee di circoscrizione.

Nel 1973 due famiglie tahitiane che avevano conosciuto la verità in Francia decisero di tornare a Tahiti. La famiglia del fratello Colson Dean si stabilì a Tahiti, mentre il fratello e la sorella Jamet, che erano stati pionieri speciali in Francia, si recarono sull’isola di Raiatéa dove la congregazione di 24 proclamatori aveva solo un anziano. Il fratello Jamet fu ben presto nominato sorvegliante di circoscrizione al posto del fratello Inaudi, perché la moglie di quest’ultimo aspettava un bambino.

Nel 1973 il numero delle congregazioni salì a quattro, e nel 1974 fu formata un’altra congregazione con l’aiuto di una famiglia tahitiana che si trasferì sull’isola di Bora-Bora. Alla Commemorazione del 1974 assisterono 740 persone, un numero sorprendente se si paragona con il totale di 199 proclamatori.

I FRATELLI KNORR E FRANZ VISITANO TAHITI

I fratelli ebbero quindi la gioiosa notizia che i fratelli Knorr e Franz, durante il loro giro di servizio in varie parti del mondo nel 1975, avrebbero visitato Tahiti. Era la prima volta che il fratello Knorr si recava su quell’isola. Oltre 700 persone udirono i loro incoraggianti discorsi. I fratelli Knorr e Franz invitarono i sorveglianti a incontrarsi con loro e li informarono che la Società stava pensando di aprire una filiale nella Polinesia Francese! Benché sorpresi, gli anziani furono unanimemente d’accordo che una filiale locale era molto necessaria, considerata la vastità del territorio. Alla stessa adunanza il fratello Alain Jamet fu raccomandato per l’incarico di sorvegliante della nuova filiale che sarebbe stata aperta il 1° aprile 1975. Da quel momento in poi la sorveglianza dell’opera in questa parte del Pacifico fu trasferita dalla filiale delle Figi a quella di Tahiti.

Geova ha veramente benedetto l’attività dei fratelli in questa remota zona tanto che oggi Tahiti ha oltre 500 proclamatori. Ma la storia dell’entusiasmante progresso di Tahiti da quando vi è stata aperta una filiale della Società sarà narrata in un’altra occasione.

IL PACIFICO MERIDIONALE ODE LA BUONA NOTIZIA

Pur essendo isolate come nessun altro luogo al mondo, le isole del Pacifico hanno udito e continuano a udire il messaggio del Regno di Dio. Fratelli e sorelle, provenienti soprattutto dall’Australia, che sono andati a servire dove c’era più bisogno hanno contribuito immensamente all’attuale prosperità spirituale. Ora sei diverse filiali sorvegliano l’opera nel campo del Pacifico meridionale: Australia, Figi, Guam, Nuova Caledonia, Nuova Zelanda e Tahiti. Non è stato un compito facile. Con tanti diversi governi, i persistenti sforzi di funzionari di ostacolare l’opera, oltre ai problemi di trasporto e di comunicazione, è stato solo grazie al potere di Geova che l’opera del Regno ha prosperato.

Data la vastità dell’Oceano Pacifico, i contatti con i fratelli sono stati limitati, e i sorveglianti viaggianti hanno svolto un ruolo particolarmente importante nel mantenere i fratelli in contatto fra loro e con l’organizzazione di Dio. Un anno un sorvegliante di distretto percorse circa 48.000 chilometri per visitare i gruppi sparsi. Questo ha comportato forti spese, e i fratelli di quella parte del mondo, che in genere hanno pochi beni materiali, sono grati ai fratelli di altri luoghi che con la loro generosità hanno reso possibile l’opera di predicazione in quelle zone isolate. Come disse l’apostolo Paolo, c’è stata “un’uguaglianza”. — II Cor. 8:14.

Il risultato di questa attività è ora evidente nella “grande folla” che partecipa alla salvifica opera di predicazione e di insegnamento. Ogni sorta di uomini e donne, di razza e lingua diverse e provenienti da paesi diversi, hanno accettato la divina via della salvezza. (Riv. 7:9, 10) Lì i Testimoni, come in ogni altro luogo, attendono impazientemente il tempo in cui sotto il Regno di Geova potranno sedere ciascuno all’ombra della sua maestosa palma e godere appieno delle benedizioni del Regno, inclusa la bellezza naturale delle isole del Pacifico meridionale.

[Cartina a pagina 194]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

Pacifico meridionale

SCALA EQUATORIALE

KM 0 500 1000

EQUATORE

OCEAN

KIRIBATI

ISOLE DELLA FENICE

TUVALU

ISOLE TOKELAU

ISOLE WALLIS E FUTUNA

SAMOA OCC.

SAMOA AMER.

ISOLE COOK

TAHITI

NIUE

TONGA

FIGI

VANUATU

NUOVA CALEDONIA

[Immagine a pagina 202]

William Checksfield rimase fedele nella sua assegnazione missionaria nelle Figi fino alla sua morte avvenuta nel 1962

[Immagini a pagina 207]

Foua Tofinga, uno dei primi con cui il fratello Checksfield studiò la Bibbia. Ora fa parte del Comitato della Filiale delle Figi

Alcuni dei primi proclamatori delle Figi (verso il 1956)

[Immagine a pagina 208]

Donald Clare, attuale coordinatore del Comitato della Filiale, e sua moglie Eunice, la prima pioniera delle Figi

[Immagine a pagina 215]

Leonard Heatley e sua moglie Clara. Questo fratello è stato il primo diplomato di Galaad delle Figi e fa ancora il pioniere

[Immagine a pagina 220]

Filiale delle Figi a Suva, al numero 66 di Robertson Road

[Immagine a pagina 231]

Fuaiupolu Pele e sua moglie furono tra i primi Testimoni nativi delle Samoa Occidentali

[Immagine a pagina 234]

Sala del Regno di Apia aperta ai lati

[Immagine a pagina 239]

Paul Evans, accompagnato da sua moglie Frances, svolse l’opera di circoscrizione in una vasta zona del Pacifico meridionale, incoraggiando i fratelli

[Immagine a pagina 247]

Missionari che servivano nelle Samoa Americane nel 1961

[Immagine a pagina 253]

Il paradiso spirituale si espande a Tahiti e nelle isole vicine