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Bahama

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I primi esploratori spagnoli lo chiamarono Bajamar, che vuol dire “mare basso”. Il nome Isole Bahama (isole del mare basso) deriva da questa parola. Le 700 isole e i circa 2.300 isolotti rocciosi e banchi di scogli delle Bahama sono sparsi su una superficie di oltre 260.000 chilometri quadrati e si trovano a un’ottantina di chilometri dalla costa della Florida. Si stendono verso sud-est per circa 880 chilometri, fin quasi ad Haiti.

Sin dai giorni di Cristoforo Colombo, i turisti parlano con entusiasmo delle loro bellezze naturali, delle spiagge con la sabbia corallina rosa e bianca, delle belle e trasparenti acque verdazzurre e delle molte barriere coralline. Qui si trovano anche gli splendidi giardini marini dove miriadi di pesci dai vivaci colori nuotano fra le incantevoli formazioni coralline. Ci sono anche molti banchi sottomarini, come il Grande Banco delle Bahama. Si tratta di una vasta piattaforma sottomarina sabbiosa che arriva fin quasi a Cuba a sud. La profondità dell’acqua va da meno di due a oltre sette metri. Queste caratteristiche, oltre a un clima ideale, hanno attirato molti turisti; non è dunque strano che le Bahama siano divenute un famoso centro turistico internazionale.

Anche se le 700 isole e i 2.300 isolotti si stendono nell’oceano per tanti chilometri, l’effettiva superficie della terra emersa è di circa 13.700 chilometri quadrati, per cui nell’insieme hanno pressappoco un’estensione simile a quella della regione italiana della Campania. Le Bahama ottennero l’indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1973 e oggi hanno circa 210.000 abitanti. I due terzi della popolazione vivono sull’importante isola di New Providence. Qui è situata la capitale, Nassau, col suo porto, ottimo per le acque profonde. Un’altra grande isola, seconda per numero di abitanti, è Grand Bahama. Circa un quarto della popolazione abita nelle altre isole, note col nome di “Isole Esterne”. Includono Abaco, Acklins, Andros, Bimini, Cat, Crooked Island, Eleuthera, le Exuma, le Inagua, Long Island, Mayaguana e San Salvador. Come potete notare guardando una cartina, la maggior parte delle Bahama sono isole dalla forma stretta e allungata. Attualmente il turismo è l’attività principale, seguito da agricoltura, pesca, estrazione del salmarino, raffinazione del petrolio e rifornimento di carburante alle navi.

LA BUONA NOTIZIA GIUNGE NELLE BAHAMA

I primi rapporti sull’opera dei testimoni di Geova in queste isole risalgono a verso il 1926, quando il fratello Edward McKenzie e sua moglie, della Giamaica, parlarono del Regno di Geova agli abitanti di Nassau. Nel 1926 due altri giamaicani, Clarence Walters e Rachel Gregory, vennero a diffondere la buona notizia fra gli abitanti delle Bahama. In breve tempo, Aubrey e Martha Blackman accettarono la verità e furono battezzati. Nel 1928 c’erano sette predicatori della buona notizia su queste isole.

Nel febbraio del 1929 il fratello C. J. Woodworth della redazione dell’Età d’Oro (ora Svegliatevi!) fece una visita di due settimane nelle Bahama. Al suo arrivo a Nassau il fratello Woodworth fu salutato da due proclamatori canadesi e cinque oriundi delle Bahama. Tra i cinque del posto c’erano il fratello Walters, la sorella Rachel Gregory e il fratello e la sorella Blackman.

Durante la sua visita il fratello Woodworth si recò col battello postale Priscilla a Norman Castle sull’isola di Abaco, dove pronunciò discorsi e distribuì letteratura biblica. Il fratello Woodworth narrò cosa accadde una sera a bordo mentre il battello era alla fonda: “Venne da me l’assistente di bordo e mi disse: ‘Abbiamo sentito parlare dei suoi discorsi a Norman Castle. Non c’è tempo per cercare una chiesa, ma se lei è disposto a parlare nella pubblica piazza, possiamo garantirle un buon numero di ascoltatori’. Il piazzista [come si autodefinì il fratello Woodworth] disse: ‘Andiamo!’ È un’esperienza insolita mettersi nella piazza di una città sconosciuta e, dopo un inno, cominciare a predicare. Ma i 75 presenti prestarono viva attenzione sino alla fine”.

Tornato a Nassau, compì molta opera di testimonianza insieme ai fratelli locali. Continuando a chiamarsi piazzista, il fratello Woodworth disse: “Venerdì e sabato il piazzista [distribuì] in poche ore il resto dei 170 libri e dei 100 opuscoli che aveva portato da Miami. Furono [distribuiti] in un isolato e mezzo, e la piantina mostra che ci sono ancora 74 isolati e mezzo da lavorare, sebbene questi isolati siano già stati lavorati da quelli del posto. Domenica sera ci fu un’altra adunanza nella pubblica piazza con ben 250 ascoltatori. . . . Lunedì sera ci fu un’adunanza in una chiesa battista con 30 presenti. Nell’insieme, il viaggio nelle Bahama è stato l’avvenimento più felice nella vita del piazzista”.

L’esigua schiera di sette proclamatori continuò a predicare a Nassau e nel 1932 si unì loro E. P. Roberts di Trinidad. Chi udì i suoi discorsi biblici dice che era un oratore dinamico. Egli tenne regolari conferenze in molti edifici pubblici di Nassau. Alcuni ascoltatori che “ricevettero la parola con la massima premura di mente” furono Julia Archer, Alice Ambrister, Bertha Sturrup e Blanche Edgecombe.

Fra i presenti a una di queste adunanze pubbliche tenute nel Palace Theatre c’era un poliziotto, che, molti anni dopo, affermò: “Ciò che udii quella sera mi convinse che questa era la verità! Egli dimostrò con la Bibbia che quanto mi era stato insegnato in chiesa non era vero”. Quell’uomo era Donald Oscar Murray (affettuosamente soprannominato D. O.), che sarebbe divenuto una colonna dell’opera del Regno nelle Bahama. Venne poi affittato un piccolo locale in Blue Hill Road e lì si tennero le adunanze.

LA PRIMA PIONIERA DELLE BAHAMA

Nel 1933 la sorella Rachel Gregory cominciò a fare la pioniera nelle Bahama. Aveva lasciato la sua casa in Giamaica nel 1926 per andare a servire dove c’era più bisogno. Durante gli anni ’30 si recò spesso nelle “Isole Esterne” viaggiando sui piccoli battelli postali che allora facevano servizio regolare fra Nassau e le isole. Nei luoghi dove non c’era il molo doveva raggiungere la riva a guado, trasportando sulla testa il bagaglio e i libri, oltre al fonografo. Continuò instancabilmente a portare la buona notizia del Regno ad altri fino alla sua morte avvenuta nell’agosto del 1972. Quelli che la conoscevano dicono che era piccola di statura ma piena di energia.

IL FRATELLO WALTERS ASSUME LA DIRETTIVA

Nel 1933 E. P. Roberts lasciò le Bahama e da allora in poi le adunanze si tennero sotto una piccola tettoia sul retro della casa del fratello Walters, all’angolo fra Taylor Street e Market Street. Il fratello Walters si serviva di un’auto con impianto acustico per far ascoltare i discorsi biblici di J. F. Rutherford, presidente della Società. Il fratello J. A. C. Royal aveva un negozio in East Street e il fratello Walters faceva spesso sentire le registrazioni bibliche davanti a quel negozio, dove distribuiva anche opuscoli. Frattanto il gruppo era cresciuto e comprendeva la famiglia Neeley, gli Anderson, i Wilson, i Royal e il signor Lightbourne.

Nel 1942 la zelante direttiva impartita dal fratello Walters venne bruscamente a mancare. Una sera, dopo essere uscito dalla sua piccola drogheria in Blue Hill Road, si ricordò di qualcosa e dovette tornare al negozio a prenderlo. Fu allora che sorprese due giovani a svaligiare il negozio. Uno di essi lo colpì mortalmente. Questa disgrazia fu un vero colpo per il piccolo gruppo che lottava per tenere viva l’opera di testimonianza. I due giovani furono poi arrestati, trovati colpevoli e giustiziati.

In seguito a questi fatti, la responsabilità di prendere la direttiva nel gruppo fu affidata al fratello D. O. Murray.

VIETATA LA LETTERATURA DELLA SOCIETÀ

Infuriava ora la seconda guerra mondiale, e le Bahama furono contagiate dal fervore nazionalistico. Il fratello Murray narra: “La polizia mi chiese di presentarmi al commissariato per dare qualche spiegazione sull’opuscolo Chi governerà il mondo? (inglese), che, a quanto avevano sentito, stavamo distribuendo. Dissi loro che gliene avrei dato una copia, ma questa pubblicazione era esaurita. Quando mi chiesero di una radio che, a quanto avevano udito, stavamo usando per trasmettere in Germania, assicurai loro che si trattava di voci infondate”. Malgrado l’intrepida testimonianza data in quell’occasione dal fratello Murray, alcuni giorni più tardi il quotidiano locale, The Guardian, pubblicò l’annuncio che l’importazione di letteratura della Watch Tower Society era ufficialmente vietata.

I fratelli, però, ricevettero un po’ di letteratura che dalla Florida fu inviata sull’isola di Grand Bahama e furono molto felici di avere questo cibo spirituale nel periodo in cui l’importazione di letteratura fu proibita. Durante quel tempo le autorità dissero che chiunque avesse della letteratura della Società doveva consegnarla. Chi ne fosse stato trovato in possesso andava incontro a tre mesi di reclusione. Il fratello Murray narrò che in un’occasione gli fu detto di portare tutta la letteratura al commissariato. Egli disse che non era di sua proprietà, e se la volevano, sarebbero dovuti andare a prenderla a casa sua. Non ci andarono mai.

Il fratello Murray rammenta pure che a quell’epoca i fratelli compresero erroneamente che anche l’opera dei testimoni di Geova era stata messa al bando e non solo la letteratura. A motivo di questo malinteso, l’attività di campo dei fratelli subì un netto calo in quel periodo. Nel 1946 fecero rapporto solo tre proclamatori. L’opera di predicazione scese al livello più basso da quando era iniziata.

I MISSIONARI DANNO IMPULSO ALL’OPERA

Poco dopo l’opera di testimonianza ricevette nuovo vigore. Il 1° marzo 1947 il fratello Murray si recò al molo di Nassau ad attendere l’arrivo della Yarmouth, una nave che durante il viaggio da New York aveva incontrato un tempo straordinariamente brutto. A bordo c’era una giovane di nome Kathleen Fairweather, diplomata dell’ottava classe della Scuola missionaria di Galaad. Ecco come lei descrive l’arrivo: “Stordita e un po’ affaticata, osservai le calme acque azzurre del porto di Nassau. Cielo azzurro, nuvole bianche, acque trasparenti verdi come la giada e lo smeraldo, scintillanti sotto i luminosi raggi del sole: che contrasto con la furia dell’Oceano Atlantico! Un uomo che indossava l’uniforme cachi del governo ci venne incontro e si presentò come il fratello D. O. Murray”.

A bordo della nave c’erano anche George e Nancy Porter, essi pure dell’ottava classe di Galaad. La sorella Porter rammenta: “La prima adunanza a cui assistemmo è qualcosa che credo non dimenticheremo mai. Ci saranno stati nove o dieci presenti. Presiedeva il fratello Murray che iniziò con una preghiera, ringraziando Geova dell’arrivo dei missionari. Occorreva aiuto, disse, e ‘da tanto tempo preghiamo per questo’. Brooklyn aveva promesso di mandare un aiuto e ora noi eravamo arrivati. La preghiera fu così commovente che suscitò in noi il desiderio di rimanere e di non andarcene mai”.

A quella prima adunanza furono prese disposizioni per il servizio di campo. La sorella Mae Royal era presente e rammenta: “L’adunanza fu dedicata in gran parte a dimostrare i metodi migliori per compiere l’opera di casa in casa. Le prime due settimane infatti vennero dedicate più che altro ad aiutare i fratelli a divenire più efficaci nell’opera di casa in casa. Il primo territorio che lavorammo in gruppo era esattamente dall’altro lato della strada dove si trovava il luogo di adunanza. La sorella Gregory ed io visitammo una casa che si trovava all’angolo fra King Street e Market Street. Pregai che nessuno venisse alla porta. Con mia grande costernazione la porta si spalancò e l’uomo che era venuto ad aprirci non si soffermò su di me, ma guardò la sorella Gregory, che riconobbe e alla quale fece un largo sorriso. Fu quello che ci voleva per darmi il coraggio di cominciare. Ed erano sei anni che frequentavo il piccolo gruppo. Avevamo bisogno di aiuto e lo apprezzammo”.

Alla prima Commemorazione celebrata dopo l’arrivo dei missionari ci furono 23 presenti. Fra loro c’era Frieda Pulver, una diplomata di Galaad che era arrivata per servire insieme alla sorella Fairweather.

IL GOVERNATORE RICEVE UNA PETIZIONE

Erano passate solo poche settimane quando i missionari ricevettero una notizia sconvolgente. Con una lettera, P. S. Brice, addetto all’Immigrazione, li informava che dovevano “prepararsi a lasciare immediatamente la Colonia”.

“Dietro consiglio di un avvocato, preparammo una petizione per il governatore, essendo questo il nostro unico mezzo per appellarci”, disse uno dei missionari. “Insieme ai Testimoni locali, ci organizzammo per raccogliere il maggior numero possibile di firme nei sei giorni che ci restavano. Ogni giorno visitammo il maggior numero possibile di case, spiegando la situazione, leggendo la petizione alle persone e raccogliendo firme. Nel complesso ricevemmo una buona accoglienza, e molti si dissero indignati per il fatto che coloro che predicavano la Parola di Dio venissero mandati via. Ottenemmo in tutto 2.400 firme. Quindi presentammo la petizione al segretario della colonia che avrebbe poi pensato a farla pervenire al governatore. Il segretario della colonia, un gallese di nome Evans, fu brusco ma rassicurante. Dopo non molto apprendemmo l’esito: potevamo restare”!

Ora “avanti nell’opera”! Il gruppo di tre proclamatori attivi all’inizio del 1947 salì a 27 nell’agosto dello stesso anno. I semi della verità cominciarono a portare frutto quando alcuni di coloro con i quali studiavano i missionari cominciarono a schierarsi dalla parte di Geova. Fra queste “primizie” ci furono Rowena Bowe, Corda Archer, Harry Petty, Rosa Mallory, Naomi Johnson, J. H. Johnson, Wellington Bain, Jeraldine Fernander e altri.

L’ALBA DI UNA NUOVA ÈRA

Il 1948 vide l’alba di una nuova èra per l’opera di predicazione, questo grazie a un nuovo mezzo di cui si poté disporre per portare la buona notizia in ogni angolo delle Antille: il Sibia, il battello della Società utilizzato dai missionari. Questo battello doveva visitare tutte le isole delle Antille in cui non c’era nessuno che predicasse la buona notizia. Le Bahama furono il primo scalo del Sibia. Questa goletta lunga 18 metri, una casa missionaria galleggiante, aveva un equipaggio formato di quattro persone: Gust Maki (capitano e ufficiale di rotta), Arthur Worsley (sorvegliante della casa missionaria), Stanley Carter e Ronald Parkin. Ancor oggi molti ricordano vivamente la visita del Sibia. Gust Maki ha rammentato: “Nel dicembre del 1948 giungemmo in quattro nel porto di Nassau col battello della Società. Volevamo vedere i quattro missionari e i fedeli proclamatori di Nassau. Rammento che c’era una bravissima e zelante pioniera che aveva predicato in parecchie isole”. Era la sorella Rachel Gregory della Giamaica, ora defunta; sua figlia Alma serve ancora in Giamaica come fedele proclamatrice del Regno insieme alla sua famiglia.

IL SIBIA VISITA LE “ISOLE ESTERNE”

I fratelli del Sibia restarono abbastanza a lungo sull’isola di Eleuthera. Visitarono anche Andros, Abaco, Bimini, Cat, Long Island, Harbour, le Exuma, le Inagua e Rum Cay. Distribuirono 3.278 pubblicazioni, lasciando qualcosa in quasi tutte le case visitate, anche se non riuscirono a raggiungere molti insediamenti. Il fratello Arthur Worsley, responsabile delle attività missionarie svolte col battello, riferì:

“È stato molto interessante predicare nelle isole. Avendo il Sibia un pescaggio di quasi tre metri, a volte era difficile navigare in acque basse, ma siamo stati in tutte le isole più grandi, anche se certe volte la chiglia toccava quasi il fondo. Era abbastanza normale che qualcuno a cui avevamo lasciato letteratura venisse a chiederci se poteva accompagnarci e portarci la borsa. Erano così contenti di quello che avevano appreso che a volte, ancor prima che potessimo cominciare la presentazione, si mettevano a parlare dei libri. Molti li abbiamo lasciati grazie all’insistenza di chi ci aveva accompagnato. Ricordo anche il bel modo con cui rispondevano alla nostra introduzione. Dicevano: ‘Grazie, signore, e piaccia a Dio che non siamo più estranei’.

“Alcuni isolani erano poverissimi e sull’isola di Bimini un uomo prese un’intera scatola di Bibbie perché costavano solo un dollaro l’una. Pensava che nessuno doveva essere senza Bibbia, quindi le distribuì suggerendo cortesemente a quelli che le prendevano di pagarle, pochi centesimi per volta, quando fossero riusciti a metterli da parte. Un uomo aveva diversi nostri libri, ma non aveva abbastanza denaro per la Bibbia, così gliene diedi una e perché gli fosse più facile accettare il dono gli dissi: ‘Potrà mandarmi i soldi quando li avrà’. Un anno dopo ricevetti da lui una lettera in cui mi ringraziava della Bibbia e accludeva un dollaro.

“Alcuni custodivano ancora gelosamente copie di pubblicazioni della Società che risalivano al tempo dell’Arpa di Dio. Erano felicissimi di sapere che i libri loro presentati erano pubblicati dalla stessa organizzazione. Conversando con molti di loro, era evidente che avevano assimilato gran parte delle informazioni lette.

“Talora, quando arrivavamo, intere famiglie erano nei campi, ma, tornate a casa e visti i libri e le Bibbie dei loro amici, ne volevano alcune copie per sé e nelle prime ore della mattina dopo erano ad attenderci sul molo. Alcuni venivano sulla goletta con piccoli doni di pesce, frutta o noci di cocco e noi in cambio gli davamo sempre altre pubblicazioni.

“Era stata distribuita parecchia letteratura nelle isole principali e ci eravamo fatti molti amici grazie alla verità, quindi il pensiero di dovercene andare ci rattristava tutti moltissimo. C’era molto lavoro da fare; la nostra barca però non poteva avvicinarsi ad alcune isole per via dei bassi fondali. Stava per cominciare la stagione degli uragani, e le acque intorno alle Bahama erano così basse che erano pochi i posti dove il Sibia, coi suoi quasi tre metri di pescaggio, avrebbe potuto trovare riparo. Quindi, dopo sette mesi durante i quali avevamo svolto una piacevolissima attività di predicazione, facemmo rotta per le Isole Vergini”.

AUMENTO MALGRADO LE REAZIONI DEL CLERO

Tutta questa attività di predicazione mise in subbuglio i capi religiosi. Uno di essi non ce la fece più a soffrire in silenzio, così pubblicò nel Parish News questo appello:

“Sono un po’ agitato a causa di quella gente che è venuta a seminare i semi del dissenso nella nostra parrocchia. Si chiamano testimoni di Geova. State attenti e respingete con fermezza le dottrine di questa gente. Vi diranno senz’altro che noi insegniamo cose sbagliate, eppure dei bravi parrocchiani accolgono questa gente in casa propria e permettono loro di spiegare il libro che hanno. Ricordate che la chiesa esisteva molto tempo prima della Bibbia. . . . Ogniqualvolta desiderate chiarire qualcosa che non comprendete chiedetelo al vostro parroco. Lui vi spiegherà tutto. Non ascoltate chi non sa di cosa parla”.

I fatti mostrano che i “bravi” abitanti delle Bahama erano più propensi ad ascoltare la verità della Bibbia che a dare retta al grido allarmato del Parish News. Ne è una prova il fatto che il numero medio dei proclamatori delle Bahama salì da 33 a 52, un aumento del 58 per cento in un anno. I presenti alla Commemorazione furono 112, più del doppio di quelli dell’anno prima.

ALTRI BATTELLI PER ESTENDERE LA TESTIMONIANZA

Nel 1954 vennero usati altri due battelli per predicare nelle Bahama. Il Kirkwood II visitò Andros, le isole Berry, Grand Bahama ed Eleuthera. Il Faith fece rotta verso sud toccando le Exuma, Long Island e Cat. A bordo del Kirkwood II c’erano il proprietario, Arthur Hill, Jack e Nettie Copple, i Porter, Bill Prince, Dick Ryde e Kay Fairweather. Nel predicare agli abitanti delle isole si incontrarono non poche difficoltà, più che largamente compensate, però, dalla gioiosa accoglienza di molte persone umili.

Nancy Porter descrive come fecero a percorrere l’isola di Eleuthera: “Kay Fairweather, mio marito ed io sbarcammo a Hatchet Bay, vicino all’estremità settentrionale; quindi il battello proseguì verso sud per un centinaio di chilometri dopo di che sbarcarono Dick Ryde e Bill Prince. Ci incontrammo tre o quattro settimane dopo a Palmetto Point”.

Dove passavano la notte? “In quei giorni”, ha spiegato, “la gente ci offriva ospitalità e apprezzava il messaggio e le nostre visite. A Palmetto Point c’era un uomo molto gentile che mise la sua casa a nostra disposizione. Il battello aveva proseguito per un’altra isola e quando i fratelli ebbero finito di predicare lì tornarono a prenderci”.

Anche la sorella Fairweather era stata a bordo del Faith quando aveva fatto vela verso le isole meridionali e ci narra alcune esperienze: “Il primo approdo che avvistammo dopo essere partiti da Nassau fu Bell Island nel gruppo delle Exuma, e col dinghy, una piccola imbarcazione, scendemmo a terra in sei, ansiosi di metterci all’opera dopo essere rimasti un giorno e mezzo sul battello. C’erano solo due piccole case col tetto di foglie di palma, abitate da appena tre persone, fra l’altro quasi analfabete. Lasciammo però un po’ di letteratura e proseguimmo verso gli altri isolotti.

“In una giornata normale, due rimanevano a bordo e gli altri otto si stipavano nel dinghy per scendere a terra. Si formavano due gruppi che prendevano direzioni opposte e visitavano tutte le case, allontanandosi progressivamente dal battello. Dopo una sosta di mezz’ora per il pranzo riprendevamo il servizio. Dato che si distribuiva molta letteratura, ognuno di noi portava due borse. Di rado la gente poteva comprare qualcosa da leggere. Quando giungeva la sera potevamo trovarci a parecchi chilometri dal battello.

“Dovevamo allora ritornare sui nostri passi facendo la strada più corta che fosse possibile per raggiungere il battello, ancorato a ottocento metri da riva a causa del bassofondo. Avevamo un sonoro fischietto per dare il segnale al battello che allora ci mandava incontro il dinghy, su cui salivamo per tornare a bordo. Durante questo tragitto spesso ci inzuppavamo, perché il dinghy era di solito stracarico. Stanchi, per non dire esausti, mangiavamo un boccone e poi via a letto”.

Con molte fatiche e dispendio di tempo e di denaro, la buona notizia del Regno veniva predicata agli abitanti delle “Isole Esterne”.

LA PRIMA VISITA DEL FRATELLO KNORR NELLE BAHAMA

Nel dicembre del 1950 N. H. Knorr, allora presidente della Watch Tower Society, e M. G. Henschel, suo segretario, visitarono per la prima volta le Bahama. Il fratello Knorr pronunciò il discorso dal tema “Potete vivere per sempre nella felicità sulla terra?” davanti alle 312 persone che gremivano il luogo di adunanza usato a quell’epoca, la Sala del Circolo delle Madri. Fra i presenti c’erano alcune personalità cittadine, fra cui un membro del parlamento e il direttore di uno dei due quotidiani. Quella sera il fratello Knorr annunciò l’apertura di una filiale nelle Bahama. Poco dopo il fratello August Claude Blum, cittadino britannico e diplomato della 16a classe della Scuola di Galaad, fu nominato sorvegliante della filiale. Durante questa visita furono prese disposizioni per organizzare l’opera di circoscrizione. Fu anche nominato il primo pioniere speciale delle Bahama, Harold E. Clarke, che venne mandato ad Andros.

DISSENSI

Una delle caratteristiche dei subtropici è che il tempo cambia all’improvviso. Può essere una giornata serena, luminosa e senza nubi quando all’improvviso il cielo si copre di cupi nuvoloni che provocano piogge torrenziali. Analogamente, lo spirito ottimistico che avevano i fratelli alla fine del 1950 fu presto soffocato dal regresso causato dai dissensi, che li divisero in due gruppi. Perché i fratelli tornassero a essere uniti, la Società mandò nelle Bahama John Jones, un canadese della 18a classe della Scuola di Galaad, come sorvegliante della filiale. Durante questo periodo difficile l’opera rallentò e da una media di 110 proclamatori nel 1951 si scese a 92.

Certo, i fratelli di Nassau erano stati piuttosto scossi dalle prove incontrate. Ma in ultima analisi la loro fede ne era uscita rafforzata. Il bisogno più pressante sembrava ora esser quello di dare maggiore impulso all’opera nelle “Isole Esterne”. Mentre i fratelli che facevano servizio coi battelli avevano compiuto un ottimo lavoro di distribuzione di letteratura, era necessario che qualcuno rimanesse fisso sul posto. Questo bisogno fu soddisfatto in una certa misura nel 1954 con l’arrivo di quattro nuovi missionari della 23a classe della Scuola di Galaad.

SVILUPPO DELL’OPERA A ELEUTHERA

Due dei nuovi missionari, Arthur “Bud” Hill e sua moglie Shirley, furono assegnati all’isola di Eleuthera. Questo nome significa “libertà” e deriva dagli “Eleutheran Adventurers”, un gruppo di puritani inglesi che, insoddisfatti delle condizioni religiose, lasciarono le Bermuda in cerca di libertà e nel 1648 fondarono una colonia su questa isola.

Se si guarda la cartina di Eleuthera si nota che l’isola è molto lunga e stretta, così stretta che in un punto le onde dell’oceano la coprono completamente e non c’è nessun collegamento stradale. Da qui in poi i fratelli dovevano raggiungere a piedi i vari insediamenti.

In uno di questi insediamenti, The Bluff, una donna mostrò interesse. Era un’insegnante di catechismo e suo marito era il ministro della Chiesa di Dio. Era così contrario che arrivò al punto di vietare ai Testimoni di entrare nella sua proprietà. Si dovette tenere lo studio fuori del recinto della proprietà e infine la donna si schierò dalla parte della verità. Il fatto che lei lasciasse la chiesa mise in subbuglio il piccolo centro. Ora che era diventata una Testimone voleva partecipare all’opera di casa in casa, ma i vicini non la invitavano a entrare né le prestavano ascolto. Cosa poteva fare?

Prese la sua borsa del servizio e percorse tutte le strade per farsi vedere e parlò anche a tutti quelli che incontrò. Così diede testimonianza. Sono passati 17 anni, ma la sorella Lula Hudson è ancora attiva e fa spesso la pioniera ausiliaria. Geova ha benedetto la sua fedeltà, ed essa ha aiutato quattro persone fino alla dedicazione e al battesimo. Non c’è ancora una congregazione nella zona, ma ora suo marito ascolta il messaggio della verità ed è lieto di ospitare in casa sua i Testimoni che vengono in visita.

L’OPERA DI PIONIERE A ROCK SOUND

Il fratello Harold Clarke e sua moglie si offrirono di andare a fare i pionieri a Rock Sound, sull’isola di Eleuthera. Il fratello Clarke narra: “Fu nel febbraio del 1962 che arrivammo a Rock Sound e fummo felici di conoscere i due missionari, Bud e Shirley Hill. Essendo in attesa di un figlio, gli Hill dovevano trasferirsi a Nassau dove il fratello Hill aveva maggiori opportunità di trovare un’occupazione. Per mantenerci forti spiritualmente, ci accingemmo a organizzare le adunanze nella zona di Rock Sound, considerando attentamente tutte le parti delle adunanze. Dato che le persone interessate abitavano nella punta meridionale di Eleuthera, a una cinquantina di chilometri, come avremmo fatto a condurli alle adunanze?

“Il nostro primo mezzo di trasporto fu una piccola Hillman, un’auto inglese. A volte nella piccola vettura erano stipate fino a 13 persone e mentre guidavo avevo alcuni bambini seduti sulle spalle.

“Dovevamo veramente avere fede che Geova avrebbe provveduto per noi mentre compivamo il suo servizio. A volte i soldi finivano. Ricordo che un venerdì il serbatoio della macchina era completamente a secco e dovevamo andare a tenere uno studio con una famiglia di interessati di Governor’s Harbour, distante circa 55 chilometri. Mia moglie suggerì di telefonare loro per dire che non potevamo andare, ma io decisi di aspettare un po’. Andai a vedere nella cassetta postale e vi trovai una lettera di una sorella polacca di New York che avevamo conosciuto al congresso del 1963. Dopo aver dato una scorsa alla lettera, notai un P.S. che diceva: ‘Accludo 5 dollari di cui potreste aver bisogno per la benzina’. Rientrai in casa esultante e così andammo a tenere lo studio biblico”.

LA MORTE CI PASSA ACCANTO

Uno penserebbe che in una tranquilla isola subtropicale l’ultima cosa di cui preoccuparsi sia quella di rischiare la vita per il fedele servizio svolto. Eppure è proprio questa la prova che ebbero i Clarke e in modo del tutto imprevisto. Il fratello Clarke prosegue narrando i fatti:

“Un giorno, mentre stavamo pranzando, qualcuno ci sparò attraverso la finestra. Non vidi altro che una macchina che spariva oltre l’angolo, ma parecchi giorni dopo seppi che era stato un ex fratello a spararci. Anzi, questi aveva ammesso di averci preso di mira con la pistola in varie occasioni, ma di non avere potuto premere il grilletto. Non sapendo che aveva ancora questa idea in mente, qualche tempo dopo andammo a casa sua per far visita al suo bambino malato, dato che gli altri familiari erano ancora nella verità. Non sapevamo però che prima di andare a dormire aveva detto che se io fossi andato lì, non dovevo entrare in casa sua altrimenti mi avrebbe ucciso. Entrammo in casa e andai perfino nella camera dove lui dormiva ma non lo disturbai ed evidentemente Geova lasciò che continuasse a dormire. Quando al suo risveglio seppe che eravamo stati lì, balzò nella sua auto e partì a gran velocità per raggiungerci.

“Avevamo percorso forse sei chilometri quando dissi a mia moglie: ‘Svoltiamo qui e vediamo come vanno le cipolle’. Ci rendemmo conto più tardi che doveva essere stato Geova a guidarci. L’uomo proseguì per Rock Sound, andò a casa nostra e non avendo trovato nessuno si recò al commissariato di polizia dove gli portarono via la pistola. Giunti a casa vedemmo arrivare il sergente che ci riferì l’accaduto. Riflettemmo sul 23° Salmo, apprezzando l’amorevole cura di Geova e il modo in cui protegge quelli che lo servono”.

Questa stessa congregazione continua a prosperare e recentemente si è trasferita in una Sala del Regno di nuova costruzione, cosa che ha rallegrato grandemente tutti. Questa è la seconda Sala del Regno costruita dai fratelli di Rock Sound ed è la prova della benedizione di Geova per il loro duro lavoro e per il loro spirito di sacrificio. Il fratello Clarke fa ora parte del Comitato della Filiale delle Bahama.

PROGRESSO SPIRITUALE A GRAND BAHAMA

A un’ottantina di chilometri dalla costa della Florida c’è Grand Bahama, la quarta delle isole in ordine di grandezza. Lì sorge il gigantesco complesso industriale, residenziale e di villeggiatura di Freeport. Freeport occupa solo una piccola parte di questa isola piatta, le cui foreste di pini sono sfruttate da alcuni anni per il legname. Mentre gli Hill si stavano ambientando a Eleuthera, gli altri due diplomati di Galaad, l’americano Gordon Swisher e il neozelandese William Mayer, usavano la loro ingegnosità per adattarsi alle condizioni di vita su questa isola che a quell’epoca era ancora allo stato primitivo. Al loro arrivo trovarono tre persone interessate, Henrietta Pinder, la signora Barr e un’altra, che formarono il nucleo della futura congregazione. Si può senz’altro ammirare il vero spirito di pioniere di questi due missionari che per portare la buona notizia a questa umile gente misero al secondo posto le proprie comodità.

Dopo un paio d’anni furono riassegnati a Nassau, dove il fratello Swisher divenne il nuovo sorvegliante della filiale al posto di John Jones, il quale fu costretto ad andarsene per motivi di salute, mentre il fratello Mayer divenne il primo sorvegliante di circoscrizione delle isole. Al loro posto il fratello Charles Anderson servì come pioniere speciale. Nel 1956, l’anno in cui venne nominato, la congregazione era composta di sei adulti e due bambini che si riunivano in una sala da ballo di proprietà di una sorella locale. Poco dopo la congregazione ebbe la gioia di avere altri pionieri.

Nel 1961 a Grand Bahama era in corso una fenomenale espansione industriale. Il governo aveva accordato agli imprenditori il permesso di creare una città che divenisse un porto franco per attirare le industrie e i compratori di merci a prezzo esente da dogana. Quasi da un giorno all’altro in quella che fino a quel momento era stata essenzialmente una foresta di pini spuntò una moderna metropoli.

Tra le migliaia di persone attirate dalle opportunità che così venivano offerte c’erano molti fratelli di altre parti delle Bahama e di ogni parte del mondo. Ben presto la piccola Sala del Regno costruita a Eight Mile Rock fu troppo piccola. In questa congregazione cosmopolita c’erano fratelli con varie capacità così nel 1972 costruirono una Sala del Regno che faceva veramente onore al nome di Geova. È uno dei luoghi di adunanza dei testimoni di Geova delle Bahama costruiti con più buon gusto.

Da quell’epoca il concetto originale di Freeport è cambiato molto. Il governo delle Bahama ha fatto sentire maggiormente la sua presenza e la città ha ora un carattere più locale. Le fiorenti congregazioni di Freeport e di Eight Mile Rock sono oggi meno cosmopolite, ma certo non meno attive nel predicare la buona notizia agli abitanti di Grand Bahama.

HA INIZIO L’OPERA DEL REGNO AD ACKLINS

Per capire come ebbe inizio l’opera del Regno in una delle isole più meridionali delle Bahama, bisogna conoscere il significato di un’espressione comune in queste isole, cioè “andare a contratto”. Negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, negli Stati Uniti mancava la manodopera per la frutticultura. Per soddisfare questo bisogno fu lanciata nelle Bahama una campagna di reclutamento al fine di invogliare i lavoratori locali, specie per la raccolta della frutta. Gli abitanti delle Bahama firmavano un contratto di lavoro per un certo periodo. Così nacque l’espressione “andare a contratto”.

Nel 1951 Wilbert Cox di Acklins firmò un contratto del genere. Nelle Bahama non aveva mai sentito parlare dei testimoni di Geova, perché pochissime imbarcazioni erano giunte a Snug Corner, la parte dell’isola dov’egli abitava. I Testimoni lo contattarono in Florida, ed egli rimase colpito dalla speranza di vivere per sempre sulla terra, nonché dal fatto che i fratelli fossero disposti ad andare a prenderlo al campo di emigrati dove viveva per condurlo alle adunanze, percorrendo dieci chilometri all’andata e altrettanti al ritorno. Dopo tre mesi perse i contatti con i Testimoni perché fu trasferito in un’altra parte della Florida. Ma nel 1954 fu di nuovo contattato a Deland, in Florida, e questa volta fu lui di sua spontanea iniziativa a prendere l’autobus per andare alle adunanze che si tenevano a una cinquantina di chilometri. I fratelli però lo aiutavano nel viaggio di ritorno.

Nel 1955 tornò ad Acklins, la sua isola di origine, ormai battezzato e pieno di ottimismo, ansioso di far conoscere la verità agli abitanti dell’isola. Nei 29 anni trascorsi da allora nessuno ad Acklins ha accettato la verità salvo la sua famiglia, questo nonostante il fatto che la sua condotta esemplare e la sua neutralità cristiana gli abbiano fatto guadagnare la reputazione d’essere “il solo vero ministro di Dio ad Acklins”.

UN ALTRO LAVORATORE A CONTRATTO CONOSCE LA VERITÀ

Thomas Dawkins, un altro uomo delle Bahama che era andato a lavorare a contratto, conobbe la verità in modo analogo. Thomas era un fervente seguace di una religione delle Bahama detta Gospel Hall e faceva tutto il possibile per evitare di parlare con i Testimoni. Nel periodo in cui lavorava a contratto in Florida, cercava sempre di evitare una conversazione con i Testimoni. Una mattina presto uscì per prendere una boccata d’aria, e, mentre era seduto su una vecchia cassetta di arance fuori della casa dove abitavano i lavoratori, una Testimone si avvicinò. Thomas era ancora in pigiama e non appena vide arrivare la sorella, cercò di rientrare, ma nella fretta di scappare il suo pigiama rimase impigliato in un chiodo della cassetta e si strappò. Troppo imbarazzato ora per correre via ed essendo la Testimone così vicina, si sentì costretto a sedersi sulla cassetta e ad ascoltare il messaggio del Regno. Con sua sorpresa trovò interessanti quelle informazioni e fu stabilito uno studio biblico. Cominciò ad assistere alle adunanze e a suo tempo fu battezzato. Anni dopo, il fratello Dawkins e sua moglie si trasferirono a Marsh Harbour, sull’isola di Abaco, per aiutare la piccola congregazione formatasi nel 1971.

LA PRIMA SALA DEL REGNO DELLE BAHAMA

Ma torniamo al 1954 e alla capitale, Nassau, situata sull’isola dove risiedono i due terzi della popolazione. Lì i fratelli erano attivamente impegnati nella costruzione della prima Sala del Regno delle Bahama. I fondi per costruire la sala furono procurati in modo insolito. Gus Gravas, un fratello greco della Florida, venne nelle Bahama per dare testimonianza alla popolazione di lingua greca di Nassau. Mentre si trovava a Nassau comprese che i fratelli avevano bisogno di un luogo fisso dove tenere le adunanze e il fatto lo commosse. Così dispose di inviare loro regolarmente dei pacchi di indumenti usati. I fratelli vendevano gli indumenti e il ricavato veniva usato per i lavori di costruzione.

Come furono felici i fratelli di poter acquistare, nel giro di un anno, due lotti di terreno a circa 2.400.000 lire l’uno a Centreville, un posto magnifico per una nuova sala! A un certo punto però il governo vietò l’importazione di indumenti usati, e allora la Società concesse un prestito così i fratelli riuscirono a terminare la loro Sala del Regno. Fu in questo luogo che nel 1958 i fratelli costruirono la filiale della Watch Tower Bible and Tract Society e una casa missionaria. Due fratelli canadesi, Hall Olson e Albert McBrine, che erano venuti a servire dove c’era più bisogno, divennero la spina dorsale dei lavori di costruzione. Contemporaneamente alla Sala del Regno di Centreville, se ne stava costruendo un’altra in Quakoo Street, su un appezzamento regalato dal fratello e dalla sorella Blackman.

ULTERIORI SFORZI PER RAGGIUNGERE LE “ISOLE ESTERNE”

Nel 1960 Gordon Swisher, che era stato sorvegliante di filiale fino a quel momento, se ne andò per sposarsi, e la Società nominò George Jenkins in sua vece. L’anno dopo ci furono due avvenimenti importanti, in febbraio la visita di M. G. Henschel e dal 27 al 30 luglio l’Assemblea di distretto “Adoratori Uniti”. Il congresso si tenne in un luogo storico, il Royal Victoria Hotel, il primo grande albergo delle Bahama costruito nel 1863. Ci fu un massimo di 800 presenti, che superò di gran lunga qualsiasi precedente convegno dei Testimoni nelle Bahama. Durante la visita del fratello Henschel si parlò di quali ulteriori disposizioni prendere per portare la buona notizia nelle “Isole Esterne”. Il fratello e la sorella Porter risposero all’invito di servire dove c’era più bisogno e furono mandati a Long Island, dove svolsero il servizio missionario per i successivi 11 anni.

Il fratello Porter rammenta: “Per riunire in un sol luogo tutte le persone interessate per le adunanze della domenica, partivamo la mattina presto in macchina e andavamo fin quasi alle due estremità dell’isola. A mezzanotte avevamo percorso oltre 320 chilometri, ma ne valeva la pena. Ad esempio, a 72 anni, nonna Ritchie, con la quale studiavamo, sorprese tutti nel villaggio dove abitava dando un’intrepida testimonianza al parroco. Anni dopo i suoi nipoti si trasferirono a Nassau, si schierarono dalla parte della verità e oggi due di quei ragazzi sono anziani”.

La piccola congregazione che ora ha la Sala del Regno a Glintons continua a compiere l’opera di testimonianza del Regno fra gli abitanti di Long Island.

INAGUA, L’ISOLA PIÙ MERIDIONALE

Inagua, l’isola più meridionale delle Bahama, ospita migliaia di fenicotteri. Questi uccelli dal piumaggio rosa sono il simbolo del paese. Sono protetti in una riserva di fauna selvatica. Ma cosa era stato fatto per portare la buona notizia agli abitanti di questa lontana isola?

Nel 1960 il fratello Robert Perrin e sua moglie furono mandati come pionieri speciali a Inagua. Trovarono gli abitanti molto bendisposti, ed entro breve tempo tenevano una ventina di studi biblici la settimana. È superfluo dire che la cosa mise in agitazione i capi religiosi dell’isola che fecero pressione sul rappresentante locale del governo. Entro un anno il clero riuscì a far espellere i Perrin. Da allora in diverse occasioni sono stati inviati pionieri speciali sull’isola, ma il risultato è sempre lo stesso: si iniziano molti studi biblici e si ottengono molti abbonamenti, ma nessun Testimone riesce a stabilirsi sul posto.

CAMBIAMENTI NELLA FILIALE

Per rendere più efficiente il lavoro nelle filiali di tutto il mondo, la Società invitò i sorveglianti delle filiali a frequentare un corso di dieci mesi alla Scuola di Galaad. Il fratello George Jenkins ebbe il privilegio di frequentare questo corso nel 1962 e al termine lui e la moglie ricevettero un’altra assegnazione, la Costa Rica. Come nuovo sorvegliante della filiale delle Bahama fu nominato uno dei suoi compagni di classe, Emil H. Van Daalen (diplomato della prima classe della Scuola missionaria di Galaad), che aveva prestato servizio a Porto Rico. Da quel momento fino a quando nel dicembre del 1981 ricevette insieme alla moglie una nuova assegnazione negli Stati Uniti meridionali, il fratello Van Daalen si impegnò molto per incoraggiare i fratelli a lavorare le “Isole Esterne”. I fratelli accolsero l’invito, come indica questa esperienza narrata dal fratello Van Daalen:

“Un problema nelle Bahama è quello di raggiungere gli abitanti delle ‘Isole Esterne’, specie quelli degli isolotti più lontani. Per risolverlo i fratelli fecero diligenti sforzi, come ad esempio nell’agosto del 1966 quando sei fratelli percorsero un centinaio di chilometri in mare aperto su due fuoribordo di quattro metri e mezzo per raggiungere l’isolotto di Grand Cay, dove vivono circa 200 persone. Non si sa se il messaggio della verità fosse mai stato portato prima su quest’isola. Il sorvegliante di circoscrizione riferì: ‘Fu lasciata letteratura quasi in ogni casa. La gente era molto amichevole e si offriva anche di accompagnarci alla casa accanto e di presentarci’. Sulla via del ritorno uno dei motori si fermò e l’imbarcazione dovette essere rimorchiata, ma nonostante il pericolo corso i fratelli furono molto soddisfatti”.

“UNA MERAVIGLIOSA ESPERIENZA”

Riassumendo i suoi molti anni di servizio in queste isole pittoresche, il fratello Van Daalen scrisse: “Il servizio nelle Bahama è stato una meravigliosa esperienza. Mia moglie Bettyjane ed io ci siamo resi conto che gli abitanti sono amichevoli, inclini alla religione e tolleranti. Sono disposti a dedicare del tempo a parlare della Bibbia.

“Nei 18 anni che mia moglie ed io siamo stati nelle Bahama, l’opera di predicazione del Regno è andata avanti perché il nostro Padre celeste l’ha benedetta. I testimoni di Geova sono ben conosciuti nelle isole, e mentre ce n’è ancora il tempo molti bravi fratelli e sorelle si prodigano per trovare le persone umili e simili a pecore. Siamo certi che Geova toccherà il cuore di altri affinché prestino il loro aiuto dove è necessario”.

FRATELLI PRESTANO AIUTO CON I LORO BATTELLI

Alla fine degli anni ’60 e al principio degli anni ’70 alcuni fratelli degli Stati Uniti visitarono di nuovo le Bahama. Essi lavorarono sotto la direttiva della filiale e si servirono di battelli per raggiungere le isole e gli isolotti sparsi. Fra loro c’erano Richard e Ilona Farris e i loro quattro figli; Eddie e Gary Irons; Jack ed Ethel Miller e i loro tre figli; Joe e Dorothy Miller e i loro due ragazzi; Allen e Betty Doe, e la famiglia Walters. I Farris si recarono sull’isola di Mayaguana, a sud, dove aiutarono Susanna Ford e sua sorella Angie fino al battesimo. Fino a quel momento le persone interessate di Mayaguana erano state aiutate per mezzo di studi biblici per corrispondenza tenuti dalla sorella Fairweather, che risiedeva a Nassau. La morte prematura di Richard Farris costrinse la sua famiglia a interrompere l’opera nelle Bahama. Alcuni anni dopo, però, gli altri familiari riuscirono a tornare con il loro battello ad Andros per dare testimonianza su quell’isola insieme ad Allen e Betty Doe. I Miller predicarono nella parte meridionale di Andros (trasferendosi poi a Grand Bahama) e la famiglia Irons nell’isola di Cat.

Prima di partire per le Bahama, Allen e Betty Doe avevano costruito un trimarano a vela che, per il suo pescaggio poco profondo, era molto adatto per le “isole del mare basso”. La vita a bordo di un’imbarcazione non era sempre facile. Talora il tempo non era favorevole. Per citare un esempio, nel dicembre del 1972 si doveva tenere un’assemblea di circoscrizione a Marsh Harbour, sull’isola di Abaco. Allen Doe ci parla del loro viaggio da Morgan’s Bluff, sull’isola di Andros, a Marsh Harbour, sull’isola di Abaco:

“Partimmo con un tempo stupendo: c’era il sole e da sud-est soffiava una brezza di 10-15 nodi. All’improvviso comparvero a nord-ovest delle nuvole nere. L’inatteso uragano scoppiò con violenza. Girammo il trimarano dirigendoci verso una piccola insenatura, chiamata “Hole in the Wall”, nella costa dell’angolo sudorientale dell’isola di Abaco. Il vento girò verso nord-est aumentando la sua velocità fino ad almeno 50 nodi. Nel punto dove gettammo l’ancora le onde erano alte fino a due metri e mezzo e colpivano il battello senza pietà. Alle dieci di sera un cavo dell’ancora si spezzò come uno spago. Le onde che si infrangevano sul trimarano ci bagnarono fino al midollo. Comprendemmo cosa significa veramente la scrittura che dice di ‘pregare incessantemente’.

“All’alba del giorno dopo decidemmo di sfidare l’oceano anziché rimanere ancorati in quel punto. E meno male, perché l’unico cavo dell’ancora rimasto era quasi tutto logoro. Ma sul momento non eravamo sicuri di avere preso la decisione giusta: le onde erano alte più di nove metri! Il trimarano galleggiava bene su di esse, lasciandosi trasportare dal mare in tempesta. Ben presto fummo al riparo dell’isola e raggiungemmo sani e salvi un porto di Sandy Point. Ma eravamo ancora a 80 chilometri da Marsh Harbour, il luogo dell’assemblea. A causa dell’uragano le strade erano allagate, così dovemmo aspettare parecchi giorni finché le acque non si furono ritirate.

“Dopo di che inforcammo la motocicletta e via all’assemblea. Almeno quattro volte dovemmo fermarci e avanzare a piedi con l’acqua fino ai ginocchi prima di arrivare la domenica pomeriggio al luogo dell’assemblea: giusto in tempo per il discorso pubblico! Come fummo felici d’essere con i nostri fratelli e le nostre sorelle e come furono felici loro di vederci, perché avevano temuto che fossimo periti in mare! Molti fratelli non poterono essere presenti, ma fummo grati che nessuno rimanesse ferito o perdesse la vita”.

L’ISOLA PIÙ GRANDE

Andros è l’isola più grande delle Bahama, essendo larga 65 chilometri e lunga 160. Dal 1950 i pionieri speciali hanno svolto un’ottima attività di predicazione fra gli umili abitanti di questa isola. Per diversi anni, dopo che Jack Miller e la sua famiglia vi avevano compiuto un buon lavoro, la parte meridionale di Andros fu assegnata a un gruppo di pionieri che incluse, in tempi diversi, Yvonne Dean, Shirley Corsey, Donna Schorer e Debbie Sands. La sorella Sands si stava preparando per entrare in convento quando conobbe la verità tramite suo fratello. Sebbene giovanissima, manifestò per la vera adorazione lo stesso zelo che aveva mostrato per la sua precedente religione. Grazie agli sforzi di tutti questi pionieri molti hanno conosciuto la verità, ma in genere si sono trasferiti in altre zone. Oggi ci sono gruppi di proclamatori sparsi lungo tutta la costa orientale.

LA BUONA NOTIZIA ARRIVA NELLE BIMINI

A est di Miami, negli Stretti della Florida, ci sono le Bimini, un altro gruppo di isole. Sebbene i fratelli del Sibia vi avessero già predicato, come hanno ricevuto testimonianza gli abitanti in tempi più recenti? Un gruppo di fratelli della zona di Fort Lauderdale si servirono dell’aereo per compiere il ministero sull’isola. Era il fratello Dean Tarbert a noleggiare e pilotare l’aereo. Non venne formata una congregazione, ma gli abitanti ricevettero ampia testimonianza e si trovarono persone interessate. Ora si tratta di innaffiare, e Geova farà crescere.

UN CONGRESSO INTERNAZIONALE SENZA PRECEDENTI

Nell’organizzazione internazionale di Geova, i congressi hanno sempre avuto una parte importante per radunare e addestrare il suo popolo. Nelle Bahama nessun congresso ha ancora superato l’Assemblea di distretto “Nome Divino” tenuta nel 1971 ad Arawak Cay. È l’unico congresso internazionale ufficiale che si sia tenuto qui. Fu un’impresa trovare un locale a prezzo ragionevole eppure adatto per il previsto afflusso di visitatori stranieri. I fratelli risolsero il problema affittando un magazzino doganale lungo 120 metri e largo 12, costruito da poco su un’isola artificiale nel porto di Nassau. Per renderlo adatto per un congresso i fratelli dovettero improvvisare come non avevano mai fatto prima.

Immaginate la scena: I congressisti seduti in questo locale lungo e stretto, ristorati dalla fresca brezza marina, ad ascoltare un discorso pronunciato da un oratore in piedi sullo sfondo del porto di Nassau, con magnifiche navi da crociera ormeggiate al molo. I 409 Testimoni locali e gli oltre 1.500 delegati provenienti da tutto il mondo ebbero la gioia di vedere 2.036 presenti al discorso pubblico.

VIAGGI NELLA CIRCOSCRIZIONE

Il primo sorvegliante di circoscrizione, Bill Mayer, si servì dei battelli postali per visitare e incoraggiare i fratelli in ogni angolo delle isole. Benché le acque delle Bahama siano famose in tutto il mondo per la loro trasparenza e la loro bellezza, forse questo fatto non era sempre apprezzato da un sorvegliante di circoscrizione che soffriva il mal di mare, costretto a viaggiare su una scricchiolante nave da carico che sapeva di nafta, e con circa 430 chilometri di viaggio ancora da fare.

Dopo le sue nozze il fratello Mayer tornò infine in Nuova Zelanda. Fu allora che uno zelante giovane fratello americano venne come turista nelle Bahama, si innamorò di queste isole e decise di unire le due cose che amava di più, predicare la buona notizia ed essere vicino al mare. Entro breve tempo il fratello Ronald Deaumler fu nominato sorvegliante di circoscrizione. Si sposò poco dopo e fu accompagnato nell’opera di circoscrizione dalla moglie Helen finché non furono invitati alla Scuola di Galaad e assegnati all’Ecuador.

Il primo sorvegliante di circoscrizione locale fu Allison Dean, nipote di J. H. Johnson e uno dei circa 40 componenti di quella famiglia che sono ora nella verità. Dopo le sue nozze con la canadese Betty Jean McDonald, una pioniera speciale, continuò a servire le congregazioni. Oggi hanno una famiglia, e il fratello Dean è membro del Comitato della Filiale.

Un altro fratello locale, Frederick Lord, accompagnato dalla moglie Gloria, intraprese l’opera nella circoscrizione finché non fu sostituito dal missionario canadese Steven Ray nell’aprile del 1974. Attualmente le congregazioni sono servite dal missionario Anthony Reed che ha lavorato per cinque anni alla Betel di Brooklyn. Burleigh e Alice McKee furono trasferiti da Antigua alle Bahama, dove arrivarono nel maggio del 1981, per continuarvi l’opera missionaria. Il fratello McKee è il coordinatore del Comitato della Filiale.

OCCORRONO OPERAI

Le isole e gli isolotti delle Exuma si stendono su un tratto di 225 chilometri, a partire da 65 chilometri circa a sud-est di Nassau. Qui vivono 3.670 persone. L’isola di Cat a nord ha altri 2.000 abitanti; ci sono poi San Salvador e altre isole minori che sono popolate ma nelle quali non si predica regolarmente. Occorrono persone con un buon fondamento di verità e un reddito sufficiente, che si trasferiscano in queste zone per aiutare a diffondere la buona notizia. Un gruppo di fratelli potrebbe disporre di visitare regolarmente, con due o tre battelli, le isole scarsamente popolate dove ora si predica poco o per nulla. C’è qualcuno che soddisfa le suddette esigenze e può accettare l’invito?

ECCELLENTI PROSPETTIVE FUTURE

Da quel piccolo inizio nel 1926 quando il fratello Edward McKenzie e sua moglie vennero nelle Bahama dalla Giamaica per diffondere il confortante messaggio del Regno di Dio, il progresso è stato ottimo. Ora nelle Bahama ci sono circa 700 proclamatori della buona notizia molto attivi. Con 2.354 presenti alla Commemorazione nel 1985, il futuro promette molto bene. Noi che siamo qui nelle “isole del mare basso” attendiamo un ulteriore aumento che recherà maggiore lode al nostro Dio Geova.

[Cartina a pagina 226]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

BAHAMA

Grand Cay

Picc. Abaco

Grand Bahama

West End

Freeport

Eight Mile Rock

Bimini

Great Abaco

Marsh Harbour

Sandy Point

Hole in the Wall

Harbour

Eleuthera

The Bluff

Hatchet Bay

Governor’s Harbour

Palmetto Point

Rock Sound

I.e Berry

Morgan’s Bluff

New Providence

Nassau

Exuma Cays

Andros

Cat

San Salvador

Rum Cay

Long Island

Exuma

Crooked Island

Acklins

Snug Corner

Mayaguana

Picc. Inagua

Great Inagua

OCEANO ATLANTICO

[Immagine a pagina 231]

I primi quattro missionari inviati nelle Bahama: Nancy Porter, George Porter, Kathleen Fairweather e Frieda Pulver

[Immagine a pagina 239]

Per portare la buona notizia nelle isole Bahama fu usata questa goletta, chiamata Sibia, una casa missionaria galleggiante

[Immagine a pagina 247]

Sala del Regno di Centreville (Nassau), costruita nel 1954. Dietro ci sono la filiale e la casa missionaria, costruite nel 1958