Trinidad e Tobago
Trinidad e Tobago
QUANDO scoprì Trinidad, il 31 luglio 1498, Cristoforo Colombo vide tre colline nella parte sudorientale dell’isola. Si dice che questo gli ricordò la Trinità, e così da allora l’isola è chiamata Trinidad. Naturalmente gli indiani
aruachi e caribi l’avevano scoperta da secoli, e per loro era “il paese del colibrì”.Quello stesso anno Colombo scoprì anche la vicina isola di Tobago, che qualcuno chiama “l’isola di Robinson Crusoe”, ritenendola il luogo del romanzo di Defoe. Il nome Tobago sembra derivare dal nome indiano Tavaco o Tobaco (Tabacco), dalla pianta omonima che gli indiani coltivavano e usavano estesamente.
Queste sono le più meridionali della catena di isole che si snoda da Puerto Rico all’America Meridionale. Trinidad è poco distante dalla costa del Venezuela, presso il delta dell’Orinoco. Tobago si trova a una trentina di chilometri a nord-est di Trinidad. Sono piccole isole tropicali piacevolmente verdeggianti quasi tutto l’anno. Il loro aspetto fisico è molto vario: aspre montagne con piacevoli vallate, fertili pianure e spiagge sabbiose. Tobago è famosa per le sue scogliere e le incantevoli formazioni coralline.
UNA POPOLAZIONE VERAMENTE COSMOPOLITA
Anche se in origine il tabacco era estesamente coltivato, a poco a poco prevalsero le piantagioni di cacao. Poi anche queste cedettero il posto a grandi piantagioni di canna da zucchero, di proprietà di magnati dello zucchero spagnoli, francesi e inglesi. Per coltivare le loro piantagioni, questi si procurarono migliaia di schiavi africani. Quando i proprietari dovettero finalmente piegarsi alle crescenti pressioni e liberare gli schiavi, fecero venire migliaia di indiani orientali con un contratto bilaterale. Oggi la popolazione di Trinidad, che supera il milione di abitanti, è divisa in parti quasi uguali fra i discendenti degli africani e quelli degli indiani orientali, con un numero molto inferiore di europei, cinesi e alcuni mediorientali. I vari gruppi si sono notevolmente fusi tra di loro con i matrimoni misti, e questo ha dato origine a una popolazione veramente cosmopolita. A suo tempo le isole furono conquistate dalla Gran Bretagna e rimasero sue colonie fino al 1962, quando ottennero l’indipendenza.
Molte religioni vi sono rappresentate, fra cui l’induismo, l’islamismo e le principali religioni della cristianità. La gente è amichevole e cordiale. Comunque è presente anche la violenza comune negli ultimi giorni.
I PRIMI SEMI DELLA VERITÀ
Nel 1912 si cominciò a proclamare la buona notizia del Regno a questa popolazione di diverse origini etniche. Il proclamatore era un americano, Evander J. Coward. L’allora presidente della Watch Tower Bible and Tract Society, Charles Taze Russell, aveva mandato il fratello Coward nelle isole proprio per iniziarvi la predicazione della verità biblica, e questo egli fece. Per diversi anni fu molto attivo nell’assolvere il suo incarico e nell’organizzare classi di Studenti Biblici, come venivano chiamati allora i testimoni di Geova, per tenere adunanze regolari e per predicare e insegnare la verità della Parola di Dio a tutti quelli che erano disposti ad ascoltare.
Oggi non ne sono rimasti molti di quelli che udirono di persona E. J. Coward. Tuttavia Ragbir Boland Gowrie, deceduto all’inizio del 1986, ricordava: “Il fratello Coward parlava della fine dei Tempi dei Gentili. La sua conferenza era annunciata a viva voce e con un grande volantino che veniva distribuito. Egli era un uomo abbastanza grosso, ben piantato. Dotato di voce maschia, usava notevole enfasi e modulazione. Aveva l’abitudine di alzare la mano destra e schioccare le dita per sottolineare un punto”. Anche un altro fratello, ora deceduto, ricordava: “Assomigliava un po’ all’uomo sulla scatola dei fiocchi d’avena. Anche lui portava i capelli lunghi dietro”.
Coward parlò in tutte le principali località di Trinidad. Le sale erano gremite di folle venute a sentirlo presentare le verità bibliche sull’inferno, l’immortalità dell’anima, il futuro della terra e altri soggetti. Il Mirror pubblicò, per intero o in parte, alcune sue conferenze. D’altra parte il fratello Coward fu duramente attaccato dalla Port of Spain Gazette. Ma non cedette. Si creò una divisione fra chi era semplicemente curioso e chi cercava
sinceramente la verità, e in breve fu organizzata una regolare classe di studio biblico in casa di Gilbert L. Talma, a Port of Spain. Ben presto il locale divenne troppo piccolo, perciò nel 1912 venne affittata la sala di una confraternita in Philip Street. I testimoni di Geova usarono quel luogo di adunanza per circa 62 anni.BROWN “DELLA BIBBIA” PREDICA CON E. J. COWARD
Quello stesso anno giunse a Trinidad un giamaicano, William R. Brown, per aiutare a diffondere la buona notizia. Per una decina d’anni predicò insieme alla moglie, e per qualche tempo insieme al fratello Coward, a Trinidad, Tobago e nelle isole vicine. Sarebbero passati anni prima che si avesse una direttiva organizzata sotto una filiale, ma sia Coward che i Brown visitarono e rafforzarono i piccoli gruppi che cominciavano a formarsi. Poi, nel 1923, il fratello Brown e sua moglie ricevettero una nuova impegnativa assegnazione nell’Africa occidentale, dove egli si meritò il nome di Brown “della Bibbia”.
Uno dei molti luoghi in cui il fratello Coward pronunciò discorsi fu Tunapuna. William A. Jordan, direttore della locale scuola anglicana, decise di assistere a una conferenza di Coward per convincersi della falsità dei suoi insegnamenti. Si armò di versetti biblici per confutarlo. Ma con sua sorpresa e costernazione, Coward iniziò la conferenza citando Rivelazione 21:8, proprio il versetto principale che Jordan aveva scelto a sostegno dell’inferno di fuoco. Essendo umile e onesto, Jordan ammise la superiorità della presentazione di Coward della verità biblica e glielo disse personalmente alla fine del discorso.
Man mano che faceva progresso nella verità, Jordan si rendeva conto che la sua posizione di predicatore laico della Chiesa Anglicana e direttore della sua scuola non era corretta. Capì che doveva prendere una decisione. A quell’epoca, la vista sempre più debole lo costrinse a chiedere una licenza per malattia. Dopo aver pregato
Dio, promise che se avesse potuto riacquistare la vista e riprendere il lavoro, il giorno stesso in cui fosse tornato a lavorare avrebbe presentato le dimissioni. Nel marzo del 1915 fece proprio questo. Così poté occuparsi della classe di Studenti Biblici di Tunapuna, appena formata.IN UN LEBBROSARIO
Il giovane Arthur Guy aveva letto le conferenze di Coward pubblicate dal Mirror e ne era veramente interessato. Egli racconta: “Decisi quindi di scrivere al fratello C. T. Russell, che mandò la mia lettera al fratello E. J. Coward, proprio l’uomo di cui avevo letto le conferenze. Egli allora si trovava a Barbados. Mi scrisse che aveva ricevuto la mia lettera ed era convinto che ero consacrato. Presto avrei ricevuto la visita dei fratelli Talma e Ferreira. Ero elettrizzato”. Dopo un giorno o due la promessa fu adempiuta.
Arthur fece buon progresso nella verità. In breve assisteva alle adunanze. Poi dovette affrontare una dura prova. Fu dichiarato lebbroso e ricoverato in un lebbrosario, non solo per una settimana o due, ma per diversi anni. Immediatamente cominciò a dare testimonianza ai pazienti riguardo alla sua nuova fede. Fu organizzato un dibattito fra lui e un cattolico di nome Paul. Questi usò il catechismo ma non citò neanche un versetto biblico. Poi fu la volta di Arthur. Egli ricorda:
“Cominciai rammentando ai presenti che la discussione si doveva basare non su ciò che ci era stato insegnato o credevamo né su ciò che dice il catechismo, ma sulla Bibbia. ‘Sentiamo cosa dice la Bibbia su questo argomento’, dissi, e citai Genesi 2:7. Poi feci un’illustrazione. ‘Se il signor Brown fosse andato in Inghilterra per studiare medicina, fosse stato promosso e avesse preso la laurea, sarebbe diventato medico. Se il signor Brown fosse morto, il medico sarebbe morto. Perciò, siccome l’uomo era diventato un’anima vivente, quando l’uomo morì, l’anima morì’”. I presenti gridarono in segno d’approvazione, e il presidente convenne che Arthur aveva avuto la meglio. Perciò i pazienti lo soprannominarono “Bibbia”.
ALTRI VOLENTEROSI ASSUMONO LA RESPONSABILITÀ
L’opera del fratello Coward nelle isole stava per concludersi. Era iniziata la prima guerra mondiale, e le autorità lo consideravano un pericolo pubblico. Verso il 1917 gli chiesero di lasciare le isole, perciò ritornò negli Stati Uniti. Ad ogni modo, Geova aveva benedetto il suo ministero. Il seme della verità aveva messo radici. Dopo soli cinque anni, alla celebrazione della Commemorazione ci furono 68 presenti a Port of Spain, 90 a Bridgetown (Barbados) e 21 a Saint George’s (Grenada). La crescita sarebbe continuata, lenta ma sicura.
G. L. Talma accettò di buon grado la responsabilità di rappresentare la Società. Anche William Ferreira si era distinto come vero adoratore di Geova. Entrambi viaggiarono molto per diffondere la verità e visitare le piccole classi. Talma rimase per qualche tempo a Barbados, l’isola in cui era nato, e anche a Grenada, nella Guayana Britannica (ora Guyana) e nella Guayana Olandese (ora Suriname). Ferreira era di origine portoghese e quindi poté fare qualcosa fra gli europei.
GRANDI FOLLE ASSISTONO AL FOTODRAMMA
Dopo la prima guerra mondiale sarebbe stato difficile per un americano servire i fratelli nelle isole. Perciò nel 1922 la Società mandò un canadese, George Young, a rafforzare i fratelli. Egli scrisse al fratello Rutherford:
“Sono sbarcato a Trinidad la mattina del 14 corrente. . . . Qui il lavoro non manca. La verità si diffonde rapidamente a Trinidad. I fratelli fanno un buon lavoro. Sotto certi aspetti Trinidad è il miglior campo delle Indie Occidentali in cui diffondere la verità”.
Durante la visita di Young a Trinidad fu proiettato il Fotodramma della Creazione per stimolare l’interesse del pubblico. W. R. Brown aveva usato una versione del Fotodramma, ma questa volta si trattava della proiezione completa, inclusi i filmati. Grandi folle lo videro e sentirono il commento sonoro. Il fratello Young riferì a questo proposito:
“A Port of Spain è stato affittato un teatro per due sere della settimana. Non c’è stato alcun annuncio sui giornali, ma sono stati distribuiti 5.000 inviti. Il numero consueto è 10.000. Il teatro era gremito e molti sono stati mandati via. La seconda sera l’edificio è stato preso d’assalto; quando sono state chiuse le porte hanno spalancato l’entrata laterale e sono rimasti all’aperto sul fianco del teatro. Gli avvertimenti dei sacerdoti di Baal sono inutili. La verità a poco a poco si fa strada a Trinidad”.
Il fratello Young rimase nelle Antille sei mesi circa.
LE ADUNANZE DELL’EPOCA
In quei primi tempi le adunanze non erano come ora. William A. Douglas, un fratello che rimase fedele fino alla morte, avvenuta nel 1981, ricordava:
“La prima volta che assistei a un’adunanza fu un martedì sera. Studiammo una lezione del libro Ombre del tabernacolo. Poi fu affisso alla parete un grafico, e un fratello con una bacchetta in mano spiegava delle cose. Non capivo niente di quello che diceva.
“Il mercoledì sera c’era l’adunanza di preghiera. Un fratello pregava, poi si cantava; un altro fratello pregava, poi si cantava. Tutti i presenti pregavano. Ad uno ad uno si alzavano e davano una testimonianza. Alcuni dicevano quante cose buone Dio aveva fatto per loro; altri raccontavano come Dio li aveva aiutati a vincere le tentazioni; altri come Dio li aveva aiutati a evitare un incidente. Quando venne il mio turno non trovai nulla su cui dare testimonianza. . . .
“Ricordo bene il primo studio Torre di Guardia a cui assistemmo mia madre ed io. Il conduttore faceva una domanda; un fratello rispondeva: ‘Io la penso così e così’. Un altro diceva: ‘Non sono d’accordo, per questo e quello’. Questo continuò per un’ora buona, e il primo paragrafo dello studio non venne mai completato. Ora siamo riconoscenti a Geova per i grandi progressi che ci ha permesso di fare con l’aiuto della Società”.
INTREPIDI, MA SENZA TATTO
Negli anni venti il tatto teocratico era sconosciuto ai fratelli. Nel presentare il messaggio biblico alle porte usavano un linguaggio molto schietto e a volte rude. W. A. Douglas ricorda un episodio accaduto durante un congresso a Port of Spain:
“A quanto ricordo, era la prima volta che era stato disposto che i fratelli andassero insieme di casa in casa. Poiché ero un giovane fratello inesperto, dovevo uscire insieme a un proclamatore più anziano . . . Era domenica mattina. Bussammo a una porta e il fratello offrì la letteratura ad alcuni uomini sul pianerottolo. Seguì una discussione. Il fratello disse: ‘Non potete capirmi perché vostro padre è Satana il Diavolo’. Uno degli uomini si avvicinò al fratello e disse: ‘Lei viene a casa mia per dirmi che Satana è mio padre?’ Quindi gli tirò un pugno in bocca, rompendogli due denti. Mentre scendevamo le scale e uscivamo in strada il fratello mi disse che se non fosse stato consacrato a Dio, gliel’avrebbe fatta vedere lui a quel giovanotto! In quel momento pensava di soffrire per la verità, perciò era su di morale”.
In quel tempo i fratelli non venivano visitati da rappresentanti della sede centrale della Società, tuttavia si sforzavano di apportare cambiamenti alla propria vita per conformarsi al maggior intendimento della Parola di Dio che acquistavano. Perciò lo spirito di Geova li aiutò a mantenere abbastanza bene l’unità di pensiero, espressione e azione.
RICONOSCIMENTO DELLA FILIALE DI TRINIDAD
Il maggio 1932 fu una data importante per Trinidad. La filiale, che si trovava a Port of Spain, al numero 64 di Frederick Street, fu riconosciuta dal governo, e il fratello Talma divenne il rappresentante autorizzato della Società per Trinidad e Tobago. Diverse altre isole delle Indie Occidentali Britanniche inviavano i rapporti a questa filiale.
La testimonianza si intensificò con l’uso dei fonografi
portatili e anche di fonografi più potenti. Nel 1934 erano in uso sei di questi fonografi più potenti: uno a Grenada, uno a Dominica e quattro a Trinidad. La gente non sempre usciva all’aperto per sentire le conferenze, ma molti ascoltavano attraverso le finestre aperte. Le persone sincere apprezzavano quello che udivano. Si sentivano commenti di questo genere: “Questa è l’unica consolazione; avviciniamoci”. “Giusto, amico, vieni a sentire; non tornare a Belmont e non lasciarti più ingannare da quell’uomo [un ecclesiastico]”. Molti fonografi portatili furono inoltre importati dai fratelli, e unirono la loro voce nel dare testimonianza.DIVIETO, ANCHE DELLA BIBBIA
Senza preavviso, il governo vietò l’importazione della nostra letteratura. Alfred Wallace Seymour, governatore delegato di Trinidad e Tobago, in una riunione del consiglio, giudicò sediziose L’Età d’Oro e altre pubblicazioni della Watch Tower Bible and Tract Society. Con l’ordinanza n. 49 del 20 agosto 1936 fu vietata tutta la letteratura pubblicata dalla Watch Tower Society e dalla Golden Age Publishing Company, inclusa la Bibbia!
Quando fu portato all’attenzione del governatore, sir Arthur Fletcher, che era stata vietata la Bibbia, fu emessa una nuova ordinanza, la n. 60 del 3 dicembre 1936, che consentiva l’importazione di qualsiasi tipo di letteratura per cui si fosse ottenuto un permesso d’importazione. Così furono consentiti la Bibbia, L’Arpa di Dio e tre opuscoli. Per nove anni questa fu la situazione a Trinidad.
Chi ne era responsabile? Molti anni dopo, nella primavera del 1946, l’allora comandante della polizia colonnello Mueller rivelò in un colloquio privato col servitore di filiale che la ragione del divieto era che le pubblicazioni della Società attaccavano la Chiesa Cattolica. Il clero si era battuto per ottenerlo.
A Saint Kitts, a nord di Trinidad, il 20 marzo 1944 il governo fece bruciare nelle caldaie di uno zuccherificio tutta la letteratura della Watch Tower su cui mise le
mani. Ciò nonostante i Testimoni si davano da fare con la letteratura che avevano, e ogni volta che potevano usavano i fonografi portatili e quelli più potenti. Ma la polizia confiscò anche alcuni di questi.Per effetto del divieto, il numero dei proclamatori scese da 293 nel 1936 a 229 nel 1940. Ma l’attività dei fratelli era produttiva, perché ora cominciavano a fare visite ulteriori e tenere studi biblici.
INSEGNANTE MANDATO IN PRIGIONE
W. A. Douglas fu uno dei molti arrestati a Trinidad in quel tempo di persecuzione. Nell’aprile del 1939 due agenti di polizia gli perquisirono la casa, dove teneva una scuola privata, e trovarono l’opuscolo Affrontate i fatti. Tre mesi più tardi fu invitato a comparire in tribunale; l’udienza venne fissata per il 12 ottobre. Fu accusato di essere un insegnante antipatriottico, che si rifiutava di partecipare alle celebrazioni della Giornata dell’Impero e non permetteva agli allievi di cantare l’inno nazionale. Douglas si difese dicendo che la scuola era privata e che non si cantava affatto. A sua difesa citò Atti 5:27-32, sottolineando che, come gli apostoli di Gesù Cristo, doveva “ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini”. Il magistrato lo giudicò colpevole e lo condannò a due mesi di lavori forzati. Douglas ricorse in appello.
Il giudice Vincent Brown presiedeva la corte d’appello. Era nervoso e bevve tre bicchieri d’acqua mentre leggeva la decisione della corte. Le sue prime parole furono: “Quest’uomo non è degno di vivere nella comunità. Un uomo nella sua posizione di insegnante non insegnerebbe ai ragazzi a essere leali a Sua Maestà il Re e non gli si dovrebbe concedere la libertà. Confermiamo la sentenza dell’illustre magistrato”.
Perciò nel 1940 il fratello Douglas si ritrovò in prigione. Mentre era detenuto approfittò delle ottime opportunità di dare testimonianza che gli si presentarono. Finì per essere soprannominato “Affrontate i fatti”. La domenica mattina molti carcerati non assistevano alle funzioni religiose nella cappella della prigione, così Douglas
teneva con loro delle sessioni con domande e risposte. Egli riferì: “Sono lieto di menzionare che durante le sette domeniche trascorse in prigione ho avuto il privilegio di parlare a più di 200 persone in una sola volta. E poiché mi era consentito spostarmi all’interno della prigione, ho parlato con tutti quelli che incontravo del Regno di Cristo, l’unica speranza del genere umano”.REVOCATO IL DIVIETO
Nel frattempo, mentre perdurava il divieto, venne stabilita a Trinidad una base militare americana. Un americano della base aveva parenti nella verità negli Stati Uniti. Ogni volta che i parenti gli mandavano La Torre di Guardia, la dava ai fratelli. Essi ne facevano delle copie dattiloscritte, tralasciando il nome Torre di Guardia, e le distribuivano alle congregazioni. Così i fratelli poterono avere cibo spirituale nonostante il divieto.
Per ottenere la revoca del divieto, tuttavia, il 22 dicembre 1940 si tenne un’affollata adunanza nel Palazzo dei Principi, e fu inviata a Londra, al Segretario di Stato per le colonie, una risoluzione per chiedere che il divieto fosse revocato. Ma la cosa fu rinviata a dopo la guerra. L’11 settembre 1945 un’altra petizione, questa con 20.851 firme, fu inviata a Londra al Segretario di Stato per le colonie. Ai primi di novembre giunse la buona notizia che il divieto era stato revocato. Si poteva di nuovo importare liberamente letteratura. Durante quell’anno di servizio la filiale spedì ai fratelli in attesa 30.988 libri e 77.226 opuscoli.
UNA NUOVA ERA NELLA PREDICAZIONE
Alcuni provvedimenti presi dalla Società dovevano rendere il periodo postbellico una nuova era di attività teocratica. Nel 1943 si era iniziato a tenere la Scuola di Ministero Teocratico per addestrare i fratelli locali a diventare oratori e lettori esperti. La Scuola missionaria di Galaad aveva cominciato ad addestrare missionari per iniziare e rafforzare l’opera del Regno in molti paesi.
Inoltre nel 1945 ebbe inizio in ogni congregazione una campagna di discorsi pubblici. Questo, insieme all’incoraggiamento a pronunciare brevi sermoni biblici alle porte, fece sì che non fosse più necessario usare il fonografo portatile e quelli più potenti. Fummo pure entusiasti nell’apprendere che per la prima volta il presidente della Watch Tower Society avrebbe partecipato ai congressi nelle Antille! Tutti questi provvedimenti avrebbero contribuito alla notevole crescita degli anni avvenire.Alexander Tharp, della terza classe di Galaad, diplomato il 31 luglio 1944, venne assegnato a Trinidad per curare l’attività della filiale delle Indie Occidentali Britanniche, come allora veniva chiamata, dato che Gilbert Talma era ormai avanti negli anni e aveva poca salute. Il fratello Tharp arrivò il 24 marzo 1946, pochi giorni prima dei fratelli della sede centrale.
Un episodio accaduto nell’albergo in cui erano alloggiati i fratelli Knorr e Franz colpì il fratello Tharp, che non l’ha mai dimenticato. Un giorno egli salì nelle loro stanze mentre il fratello Franz si lucidava le scarpe. Senza dire una parola, il fratello Franz si chinò e lucidò Giov. 13:3-17.
le scarpe del fratello Tharp. Fu un gesto spontaneo che ricordò al fratello Tharp l’atto compiuto da Gesù nel lavare i piedi agli apostoli. —Il congresso fu un grande successo, con 1.611 presenti al discorso pubblico “Siate liete, nazioni”, pronunciato dal fratello Knorr. Mentre era a Trinidad, N. H. Knorr diede istruzioni di acquistare un edificio che potesse servire come ufficio e casa missionaria. L’ufficio sul retro del numero 64 di Frederick Street era servito al suo scopo. Il 30 maggio 1946 fu acquistata una casa a Woodbrook (Port of Spain), al numero 21 di Taylor Street, che sarebbe servita da ufficio e casa missionaria per 26 anni.
I MISSIONARI CONTRIBUISCONO ALLA CRESCITA
Il 4 ottobre arrivarono altri otto missionari. Per diversi anni — anni di progresso nell’organizzazione teocratica e di rapida espansione — continuarono ad arrivare missionari nelle varie isole servite dalla filiale. A Port of Spain il numero dei proclamatori salì da 60 nel 1946 a 159 nel 1947. In alcune parti della città sembrava che tutti volessero studiare la Bibbia con uno dei missionari. A volte un missionario teneva anche 30 diversi studi al mese.
Alcuni studi biblici produssero veri discepoli. Teresa Berry recentemente ha scritto: “Uno degli studi più notevoli che cominciai fu quello con Mabel Guin e la sua famiglia. Ricordo ancora le sue parole, dopo che avevo parlato con lei per pochi minuti: ‘Ci siamo sempre chiesti se c’è qualche cosa che possiamo fare per Dio, dato che lui ha fatto tanto per noi’. Cominciai lo studio con lei, e in poco tempo assisteva alle adunanze e usciva in servizio. Tutti e dieci i componenti della sua famiglia accettarono la verità. Sono ancora in corrispondenza con Mabel, che tuttora, dopo circa 37 anni, è una Testimone molto attiva”.
I missionari divennero ben conosciuti. Un giorno, nel tornare a casa dal servizio di campo, Peter Brown prese
una scorciatoia attraverso il cimitero mentre arrivava un corteo funebre. Riconosciuto che Peter era un missionario, uno del gruppo gli si avvicinò e disse: “Non abbiamo nessuno per fare un discorso presso la tomba. Potrebbe farlo lei?” Egli acconsentì di buon grado.I nuovi missionari dovettero fare dei cambiamenti, e aiutarono anche i fratelli locali a farne. Si notava che nella Sala del Regno i fratelli sedevano da una parte e vestivano tutti di blu scuro o di nero. Le sorelle, vestite di bianco, sedevano dall’altra parte della sala. Ma i missionari indossavano abiti di ogni colore e cominciarono a sedersi da entrambe le parti. Ben presto la vecchia usanza scomparve.
La filiale di Trinidad ormai riceveva rapporti da piccoli gruppi in tutte le isole delle Indie Occidentali Britanniche eccetto la Giamaica.
I SORVEGLIANTI DI CIRCOSCRIZIONE SI SPENDONO NEL SERVIZIO
Verso la fine del 1946, Joshua Steelman, diplomato di Galaad che era stato a Cuba, venne assegnato alla filiale di Trinidad come rappresentante dell’Ufficio del Presidente e servitore dei fratelli (sorvegliante di circoscrizione) in tutte le isole. Egli ebbe molto successo nell’incoraggiare i fratelli a partecipare al servizio di campo. Praticamente in tutte le congregazioni che visitava si raggiungevano nuovi massimi nel numero dei proclamatori.
L’anno dopo fu chiusa la casa missionaria di Barbados e Bennett Berry, l’unico missionario rimasto, ricevette l’incarico di servitore dei fratelli. Le sue esperienze riempirebbero un libro. I mezzi di trasporto erano scarsi. Se c’era un autobus, era difficile trovare posto. Fra i passeggeri c’erano anche polli, pesci e capre, che rendevano il viaggio più movimentato! I passeggeri parlavano continuamente fra loro. Le strade erano strette e tortuose, specie nelle zone di montagna.
Sull’isola di Dominica il fratello Berry dovette percorrere
una trentina di chilometri a piedi su sentieri di montagna e lungo il letto di un fiume per raggiungere una congregazione. Una volta riuscì a procurarsi un cavallo, ma questo cadde. Tuttavia egli provava molta gioia nel vedere fratelli umili acquistare maggior apprezzamento per la loro relazione con Geova, col Figlio suo e con l’organizzazione di Geova. Anche la spiritualità del fratello Berry crebbe mentre in modo altruistico provvedeva ai bisogni dei fratelli.OTTIMA PUBBLICITÀ PER L’ASSEMBLEA
Si dispose di tenere un’assemblea di distretto a Port of Spain dal 21 al 23 maggio 1948. Si doveva fare molta pubblicità. Tutto andò bene. Questa volta, oltre alla solita marcia d’informazione, ai volantini e agli annunci nelle vetrine, ci fu una sfilata di biciclette con un cartello su ogni bicicletta. Questo certo attirò l’attenzione.
Poiché il locale dell’assemblea era piccolo, il discorso pubblico si doveva tenere all’aperto in Woodford Square, il cuore della zona commerciale, alle 20. La luna piena tropicale illuminava la scena. I fratelli furono ben felici di vedere una folla di 3.623 persone radunarsi intorno al palco per sentire il discorso “Prossima allegrezza per tutto il popolo”.
DISCORSI PUBBLICI ALL’APERTO
Alcuni fratelli locali erano diventati oratori pubblici abbastanza esperti e questi, insieme ai sorveglianti di circoscrizione, cominciarono a pronunciare spesso discorsi all’aperto. Era facile tenere questi discorsi.
Si chiedeva a un negoziante il permesso di pronunciare un discorso sotto la tettoia del suo negozio. Se non c’era elettricità, si appendeva una lampada a petrolio o a carburo a uno dei sostegni della tettoia. Poi bastava sistemare un tavolino per la Bibbia e gli appunti, e tutto era pronto. Il giorno o la settimana del discorso la pubblicità fatta a voce e coi foglietti d’invito sicuramente faceva accorrere una folla di 100 persone o più. Nulla turbava la riunione, a parte il traffico e gli insetti. In
seguito però, con l’aumento della criminalità e del teppismo, ebbe fine l’era dei discorsi all’aperto.Comunque quei discorsi all’aperto avevano fatto conoscere la verità ad alcune persone mansuete. Dopo un discorso a Chaguanas, un giovane indù aveva preso due traduzioni della Bibbia dall’oratore. Quel giovane iniziò il servizio continuo e servì fedelmente Geova fino al giorno in cui morì.
LA SIBIA E LA LIGHT
Quando la Società acquistò un’imbarcazione a vela (la Sibia), fu introdotto un nuovo e interessante metodo per portare la buona notizia nelle isole minori. S. J. Carter, G. Maki, R. Parkin e A. Worsley formavano l’equipaggio iniziale. Facevano un giro fra Puerto Rico e Trinidad, dando una buona testimonianza in tutte le isolette. Anche le isole maggiori ricevevano le loro brevi visite periodiche per fare rifornimento e assistere alle assemblee.
In quasi tutte le isole c’erano piccoli villaggi di pescatori sparsi lungo la costa. Poiché non sempre c’erano strade che li collegavano via terra, la Sibia era molto utile per portare la buona notizia in quelle zone isolate.
Nel 1953 la Società dispose di sostituire la Sibia con un’imbarcazione più grande, a due motori, dal nome Le Cheval Noir (Il cavallo nero), che fu poi chiamata Light (Luce). Il 9 novembre 1953 venne registrata a Trinidad.
Ma l’anno dopo Maurice Dorman, segretario per la colonia, era presente quando il fratello Knorr parlò a una folla di 3.269 persone in Woodford Square. Poi, il 6 luglio di quello stesso anno, il signor Dorman, che allora faceva le veci del governatore, firmò un’ordinanza del Consiglio Esecutivo che giudicava l’equipaggio della Light visitatori sgraditi. Il 25 settembre 1954, quando la Light rientrò in porto dopo essere stata a Barbados per un’assemblea, gli addetti all’immigrazione notificarono all’equipaggio il divieto di sbarco. Trattative e colloqui con i funzionari furono inutili, e l’imbarcazione ricevette l’ordine
di salpare non più tardi del 5 ottobre. Salpò nonostante uno dei peggiori uragani che avessero colpito la zona da anni.IL SERVIZIO DEI FRATELLI LOCALI
I fratelli locali che potevano svolgere il servizio di pioniere speciale ebbero a questo punto un ruolo sempre più importante. Sorveglianti di circoscrizione locali avevano già sostituito in gran parte i missionari stranieri, e col tempo li avrebbero sostituiti completamente. Negli anni 1950-51 c’era stata una casa missionaria a Scarborough (Tobago), ma un certo pregiudizio delle persone nei confronti dei bianchi ostacolava l’opera dei missionari. Perciò nel 1954 due pionieri speciali locali, Edward Harry e Oliver Smith, furono assegnati a Tobago per cercare di estendere l’opera del Regno. Questo ebbe successo e dimostrò che, almeno in certi territori, il servizio di fratelli locali qualificati poteva essere più efficace di quello dei missionari stranieri.
Da allora alcuni pionieri speciali locali hanno frequentato la Scuola missionaria di Galaad e sono tornati a
Trinidad. Due di questi sono Theresa Chin Chee Fat e Sylvia Permell. Esse hanno prestato servizio fedelmente e con zelo, e Geova ha benedetto i loro sforzi di fare discepoli. Theresa è stata benedetta con 46 “figli” spirituali mentre Sylvia ha visto 59 persone che hanno studiato con lei dedicare la propria vita a Geova ed essere battezzate.LA CRESCITA RICHIEDE NUOVE FILIALI
Nel gennaio del 1954, in occasione della visita del fratello Knorr, si decise che l’opera del Regno nelle Isole Leeward era cresciuta abbastanza da richiedere una filiale separata. Nove isole sarebbero state affidate alla filiale delle Isole Leeward, lasciandone sette a Trinidad. Un’altra divisione ci fu nel 1966, quando fu formata la filiale di Barbados. La filiale di Trinidad includeva ora solo Trinidad e Tobago. Il nostro campo si stava restringendo, ma ciò era dovuto all’espansione dell’opera del Regno.
Negli anni cinquanta, e anche dopo, si ebbero solo piccoli aumenti nel numero dei proclamatori, e in alcuni anni ci fu una diminuzione. Questo non significava necessariamente che non ci fosse alcun interesse da coltivare. Era in gran parte dovuto alle condizioni economiche. C’era molta disoccupazione, i salari erano bassi e le famiglie numerose. Ciò colpiva i Testimoni come gli altri. Pertanto, in quegli anni c’era un costante flusso di Testimoni che emigravano in Inghilterra, in Canada e negli Stati Uniti. Eppure la crescita spirituale era evidente.
SALE DEL REGNO ADATTE
Verso la fine del 1959 un fratello di Trinidad parlò con Robert D. Newton, allora servitore di filiale, della possibilità di invitare le congregazioni a mettere insieme le loro risorse per costruire Sale del Regno per alcune congregazioni. In quel tempo a Trinidad c’era solo una piccola Sala del Regno, costruita a San Fernando nel 1940. Alla fine fu creato un Fondo per le Sale del Regno.
Non molto tempo dopo cominciarono i lavori per costruire una Sala del Regno abbastanza grande a San Juan. Quasi tutta la manodopera era volontaria. “Che spettacolo” vedere un gruppo di uomini e donne, tutti Testimoni, che mischiavano cemento e facevano la catena passandosi i secchi per fare la gettata! Nei primi mesi del 1961 la sala era finita. Lì si tenne la Scuola di Ministero del Regno che iniziò quell’anno.Quasi immediatamente si cominciò un’altra sala, questa volta per la congregazione di Laventille, a Port of Spain. Il fondo fu presto esaurito, ma fu possibile ottenere dei prestiti dalla Società per tale costruzione. Altre congregazioni approfittarono di questo provvedimento per erigere belle Sale del Regno. Oggi ci sono 27 sale, e si pensa di costruirne altre nel prossimo futuro.
Nel maggio del 1985 accadde qualcosa di nuovo nella costruzione di Sale del Regno. I fratelli erano elettrizzati dalle notizie di Sale del Regno costruite in tempi molto brevi in altri paesi. Si poteva fare una cosa simile a Trinidad? Venne costituito un comitato per valutare le possibilità. Se ne parlò molto, e si decise di provare a erigere una sala per la congregazione di Siparia in due fine settimana invece che in uno. La reazione dei fratelli fu fantastica. Sì, fu portata a termine in due fine settimana, e ora i fratelli di Siparia hanno la loro sala nuova. Tutta questa attività edilizia ha certo contribuito all’espansione della predicazione del Regno in queste isole.
VIENE FORMATA UN’ASSOCIAZIONE LOCALE
Per far fronte alla crescita, era necessaria una nuova sede per la filiale. Nel 1963 il fratello Tharp ricevette nuovamente l’incarico di sorvegliante della filiale, dopo 15 anni durante i quali altri assolsero quella responsabilità. Venne presentata una domanda per affittare un terreno a nome dell’International Bible Students Association di Londra, ma fu respinta. Poi si trovarono tre ottimi terreni edificabili, e si ottenne dal consiglio comunale
il permesso di costruire su tutti e tre. Ma quando venne chiesta all’ufficio del Primo Ministro l’autorizzazione a intestare la proprietà all’International Bible Students Association, questa fu rifiutata. Uno dei proprietari dei terreni disse: “Quello che vogliono è che formiate un’associazione locale”.Venne consultato un legale e quindi si fecero i passi necessari per formare un’associazione locale dei testimoni di Geova. Un’adunanza dei servitori di congregazione con il personale della filiale, tenuta il 18 agosto 1968, costituì la base per formare l’associazione. Era stato preparato lo statuto dell’associazione e si elesse un comitato consultivo. Infine, dopo che era stato presentato un disegno di legge a entrambe le camere del parlamento, il 7 agosto 1969 fu proposto e approvato un decreto legge. Ora i fratelli avevano il riconoscimento legale che permetteva loro di possedere, acquistare e vendere proprietà senza bisogno dell’autorizzazione del governo.
Tutti i diritti di proprietà delle Sale del Regno passarono all’associazione locale, e tutti i futuri acquisti di terreni sarebbero stati fatti a nome dell’Associazione dei Testimoni di Geova di Trinidad e Tobago. Ora si potevano nominare anche ministri di culto abilitati a celebrare matrimoni, così che i testimoni di Geova non avrebbero più dovuto far celebrare i matrimoni da un funzionario civile del governo.
PREPARATIVI PER I CONGRESSI
Con la crescita dell’organizzazione, la necessità di trovare luoghi più adatti per le annuali assemblee di distretto si fece pressante. Da tempo i teatri erano diventati troppo piccoli. C’erano due luoghi che potevano andare: l’Himalaya Club a San Juan e la Queen’s Hall a Port of Spain, che venivano usati ogni anno.
Poi un fratello locale, Eric Gregorio, disse che pensava di poter ottenere la tribuna principale dell’ippodromo del Queen’s Park Savannah, e ci riuscì! Era la prima volta dal 1932 che ci era stato concesso di usare quegli
ottimi impianti sportivi. Il congresso si doveva tenere dal 1° al 4 ottobre 1970.D’un tratto però, nei primi mesi del 1970, cominciarono le dimostrazioni a favore di Potere Nero. Ci furono tafferugli, incendi e qualche morto. In aprile venne dichiarato lo stato d’emergenza e imposto il coprifuoco. Sarebbe stato possibile tenere l’assemblea di distretto? Saremmo stati in grado di tenere le assemblee di circoscrizione in luglio? Ebbene, il commissario di polizia diede il permesso di tenere tutte le assemblee.
Alle assemblee di circoscrizione andò tutto liscio, fatta eccezione per la più grande, a Port of Spain. Poco prima dell’inizio di quell’assemblea il commissario informò il sorvegliante di circoscrizione che, pur potendo tenere l’assemblea, non potevamo usare nessun impianto acustico. Un colloquio con lui risultò infruttuoso. Allora una delegazione cercò di farsi ricevere dal ministro per la sicurezza nazionale; anche questo invano. Si fece un secondo tentativo di persuadere il commissario ma egli rispose recisamente di no. Perciò il programma del venerdì fu presentato agli oltre 1.300 presenti senza alcun impianto acustico. Sabato mattina un fratello ex poliziotto cercò di avere un colloquio, solo per sentirsi dire che il commissario non era in ufficio nei fine settimana. Avevamo fatto tutto il possibile.
Poi sabato verso mezzogiorno una giovane che s’interessava della verità decise di fare qualche cosa al riguardo. Venerdì sera non era riuscita a sentire nulla. Decise di telefonare al commissario a casa sua, benché non lo conoscesse. Prima pregò Geova di intenerirgli il cuore. Il risultato? Il commissario acconsentì alla richiesta di una persona che non era ancora testimone di Geova! L’acustica fu eccellente per gli altri giorni dell’assemblea, e i 2.187 presenti al discorso pubblico poterono udirlo chiaramente.
Quando in ottobre si tenne l’assemblea di distretto “Uomini di buona volontà”, nella tribuna principale dell’ippodromo, non ci furono interferenze. Com’era piacevole
avere tanto spazio tutto al coperto, e un grande parcheggio proprio adiacente alla tribuna! Benché l’ultimo giorno piovesse a dirotto, ci furono 3.239 presenti. Avendo creato un precedente pulendo la tribuna e lasciandola pulita, non abbiamo più avuto difficoltà ad ottenerla sia per le assemblee di circoscrizione che per quelle di distretto.SERVIZIO FEDELE FINO ALLA MORTE
Non solo gli unti fratelli di Cristo Gesù devono prestare servizio fedele fino alla morte, ma anche le sue “altre pecore” devono dimostrarsi fedeli in ogni circostanza, anche fino alla morte, se questa sopraggiunge. Così è stato per alcuni missionari.
Edmund Charlwood e Jerry Doering arrivarono nel 1949. Poco dopo Edmund iniziò l’opera nella circoscrizione, che lo portò in tutte le isole sotto la filiale di Trinidad. Sia sotto il cocente sole tropicale che sotto la pioggia torrenziale era attivo nel ministero di campo insieme ai fratelli. Felice di stare con loro nelle loro umili case, si abituò benissimo alla dieta a base di frutti dell’albero del pane e pesce salato. Viaggiò per 19 anni, prima come sorvegliante di circoscrizione, poi come sorvegliante di distretto. Quando Edmund cominciò a sentire il peso degli anni, Jerry prese il suo posto.
Jerry e sua moglie avevano prestato servizio a Barbados. Quegli anni di servizio continuo contribuirono all’efficacia della sua opera come sorvegliante di distretto. Ma nel febbraio del 1971, mentre Jerry e la moglie svolgevano servizio di campo, avvenne la tragedia. Furono investiti da un’auto che non aveva osservato lo stop immettendosi in una strada principale. Il fratello Doering morì l’indomani mattina. Aveva servito fedelmente per quasi 22 anni da che era giunto a Trinidad. La sua morte fu davvero un colpo per tutti.
Edmund Charlwood continuò il servizio in una casa missionaria, benché indebolito dall’età che gli consentiva di svolgere un’attività ridotta. Questo fratello leale
morì nell’agosto del 1976. La sua vedova, Elsie, e anche Alice, vedova di Jerry, continuano il servizio missionario.Tra i fratelli che componevano l’equipaggio della Sibia e della Light c’era Stanley Carter. Egli si impegnò a fondo insieme agli altri nel predicare la buona notizia nelle isole. Quando sposò Ann, ebbero l’incarico di aprire una casa missionaria a Saint George’s (Grenada). Non era un’assegnazione facile, ma perseverarono e videro la benedizione di Geova sui loro sforzi. Nel 1965, a motivo di una grave malattia, andarono in Canada perché Stanley potesse curarsi. Poco dopo egli terminò i suoi lunghi anni di fedele servizio.
Questi leali missionari ora riposano in attesa che la voce di Cristo richiami in vita coloro che sono nella memoria di Dio. — Giov. 5:28, 29.
IL SERVIZIO DI PIONIERE AUSILIARIO
Per diversi anni si è cercato di incentivare il servizio di pioniere ausiliario in queste isole. Negli anni sessanta il servitore di filiale assisteva abitualmente alle adunanze tenute durante le assemblee di circoscrizione dai sorveglianti di distretto e di circoscrizione con i sorveglianti di congregazione. Parlava loro per cinque o dieci minuti per esortarli a incoraggiare il servizio di pioniere temporaneo (ausiliario) in aprile.
Poi, a un’assemblea di circoscrizione tenuta all’Himalaya Club nel gennaio del 1968, un fratello aveva una parte nel programma dell’adunanza di servizio dal tema “Il servizio di pioniere: una vera gioia”. In tutto l’edificio c’erano cartelli con le lettere “VPA”. Cosa significavano? Quando doveva iniziare la sua parte, salì sul palco un fratello grande e grosso, chiamato “Grande Aprile”, che aveva, davanti e di dietro, un cartello con su scritto “Aprile 1968”. I presenti capirono che VPA significava Vacation Pioneer in April (Pioniere temporaneo in aprile)! I fratelli non hanno mai dimenticato quella dimostrazione!
Prima qualcuno, poi sempre più numerosi, i fratelli pagina 376.
cominciarono a rispondere all’invito. Adulti e ragazzi non ancora battezzati erano incoraggiati a uscire in servizio con i pionieri temporanei e cercare di raggiungere le stesse mete. Dal 1978 in poi si cominciarono a ottenere risultati sorprendenti, come indica il grafico aNella congregazione di Belmont (Port of Spain) gli anziani parlavano personalmente con i fratelli e davano loro una domanda per il servizio di pioniere invitandoli a riflettere. Furono preparate e affisse tabelle con programmi settimanali di servizio che indicavano come madri di famiglia, lavoratori e studenti potevano raggiungere la quota delle ore. Slogan furono affissi alle pareti della Sala del Regno per aiutare tutti ad avere in mente il servizio di pioniere temporaneo.
Altre congregazioni, saputo del successo della congregazione di Belmont, adottarono metodi simili. Perciò dal 1985 quasi tutte le congregazioni hanno avuto un’ottima partecipazione al servizio di pioniere ausiliario. A Belmont il 75 per cento dei proclamatori ha svolto il servizio di pioniere ausiliario, con una media di 63 ore di servizio di campo. Arima Est ha avuto il 73 per cento di pionieri ausiliari e Maraval oltre il 63 per cento. Queste sono congregazioni grandi, con più di 100 proclamatori ciascuna. La congregazione di Cocoyea, con 93 proclamatori, ha raggiunto il 78 per cento di pionieri ausiliari.
Com’è stato possibile? Una sorella ha spiegato: “Solo il 7 del mese, dopo il discorso di un anziano, ho compilato la domanda. Ho incoraggiato una sorellina a uscire con me. Ha accettato, perciò ho ottenuto dai suoi genitori il permesso di farla dormire qualche volta a casa mia, così che potevamo iniziare il servizio per strada la mattina presto. Questo era il mio programma: sveglia verso le 5, servizio per strada dalle 6,30 fino alle 8 quando iniziavo il lavoro secolare. Nel pomeriggio altre due ore o più di servizio. Il sabato era il mio giorno libero, perciò cominciavo circa alla stessa ora, mi concedevo un intervallo per mangiare e riposarmi, poi continuavo fino alle 21, facendo almeno Luca 17:10: ‘Ho fatto ciò che dovevo fare’”.
dieci ore di servizio. La domenica dedicavo solo un’ora al servizio di campo. Oltre che con la sorellina, ero molto felice di incontrarmi con altri fratelli nel fare servizio per strada, perché senza di loro non sarei mai potuta rimanere fuori fino a quell’ora . . . Sono riuscita a raggiungere 75 ore, fare 12 visite ulteriori e tenere 2 studi biblici a domicilio, oltre a distribuire 716 riviste. Mentre osservo il mio rapporto, mi vengono in mente le parole diIn una congregazione una sorella di oltre settant’anni compie ogni anno diverse volte il servizio di pioniere. Nell’aprile del 1985 era molto malata, ma quando verso il 15 del mese cominciò a sentirsi un po’ meglio, volle darsi nuovamente da fare. Nonostante l’artrite si fece forza, si alzò dal letto e dichiarò che se doveva morire, voleva morire da pioniera, attiva nel servizio di Geova. Con grande sforzo uscì per svolgere il ministero per le strade. Altri della congregazione disposero allora di mettere a disposizione la loro macchina per aiutarla. Solo dieci giorni più tardi questa sorella aveva raggiunto la meta delle ore per il mese. Al momento della stesura di questo rapporto la sorella è ancora in vita e intende svolgere di nuovo il servizio di pioniera ausiliaria.
Anche l’intera famiglia Betel è riuscita a partecipare a questo accresciuto ministero di campo. Uno dei membri più anziani della famiglia ha detto: “Come ci sentivamo rianimati, anche se stanchi fisicamente!”
SCUOLE SPECIALI
Nel 1961 si tennero a Trinidad i primi corsi della Scuola di Ministero del Regno. Tutti i pionieri speciali ebbero il privilegio di frequentarla. Certamente apprezzarono il privilegio e trassero beneficio dal corso. In seguito anche i fratelli che erano pionieri regolari ebbero l’opportunità di frequentare i corsi della scuola. Nel 1985 si è tenuto un corso speciale per tutti i servitori di ministero. Era evidente un atteggiamento più positivo nei confronti del servizio continuo, ma c’era dell’altro.
Nel 1977 fu preparato il bellissimo libro intitolato
Risplendete come illuminatori nel mondo, che doveva essere il testo di un corso di due settimane per i pionieri. Ora anche le sorelle potevano ricevere molto incoraggiamento e istruzione edificante. Questo ebbe un’influenza molto positiva sul servizio continuo, specie sul servizio di pioniere ausiliario. Lo spirito di pioniere sembrava contagiare i proclamatori di congregazione, e questo si notò in modo particolare nell’aprile del 1978 col nuovo massimo di 500 pionieri ausiliari.Si sono ricevute molte lettere di ringraziamento. Una dice: “Con questa desidero esprimere il mio apprezzamento per la Scuola del Servizio di Pioniere. È stato davvero un meraviglioso provvedimento di Iah al momento giusto. Pochi mesi prima che frequentassi la scuola mio marito aveva iniziato l’opera della circoscrizione e io lo accompagnavo; era una vera sfida per me. L’esauriente corso mi ha aiutata ad affrontare la sfida. Ora il servizio di campo ha più senso per me, poiché le mie presentazioni sono più efficaci, interessanti, riuscite. E questo perché metto in pratica gli ottimi suggerimenti ricevuti alla scuola come quello di mostrare maggior interesse personale per il padrone di casa.
“Uno dei punti che mi hanno colpito di più è che siamo collaboratori di Geova nell’opera di predicare e fare discepoli, per cui è necessario stringere un’intima relazione con lui. Questo mi ha fatto capire la necessità di invocarlo più spesso in preghiera durante il servizio e mi ha resa più fiduciosa e certa del suo appoggio”.
L’ESPANSIONE RICHIEDE NUOVI LOCALI
Nel maggio del 1972, dopo essere stati per 26 anni al numero 21 di Taylor Street, ci trasferimmo nella nostra nuova casa e filiale poco fuori di Port of Spain. Non era un edificio nuovo, ma soddisfaceva le nostre necessità molto meglio di quello precedente.
Allorché ne fu deciso l’acquisto, avevamo notato che era adiacente al fiume Maraval. Quando ci trasferimmo era la stagione asciutta; le informazioni ricevute dai vicini non facevano temere la possibilità di un’inondazione. Ma nel dicembre di quell’anno ci fu una violenta e improvvisa inondazione che trasformò il fiume in un torrente impetuoso, allagando l’ufficio e il piano inferiore con 30 centimetri di acqua fangosa.
Fu eretto un muro di protezione lungo il fiume, e per alcuni anni non ci furono problemi. Poi nel 1975 una terribile inondazione abbatté il muro, allagando il pianterreno con oltre un metro d’acqua e rovinando migliaia di libri, oltre agli archivi e all’attrezzatura dell’ufficio. Dietro consiglio di un ingegnere, intorno alla proprietà e lungo il fiume fu costruito un muro di pietra rastremato, alto due metri, che alla base aveva uno spessore di oltre un metro. Vennero anche installate delle pompe. Ma nel 1980 ci capitò un altro disastro. Il muro tra la nostra proprietà e quella di un vicino cedette, col risultato che tonnellate d’acqua invasero la filiale, fracassando porte, rovinando tutto e mettendo in pericolo la vita. Nel giro di trenta giorni ci furono altre due inondazioni, e non c’era nessun muro di protezione. Come le altre volte, i fratelli vennero in gran numero per darci una mano a pulire. I vicini non potevano credere ai loro occhi vedendo portar via tonnellate di detriti. In un tempo veramente
breve sembrava tornata la normalità. Si costruì subito un nuovo muro di cemento armato, ma il Comitato di Filiale chiese al Corpo Direttivo di poter trasferire la filiale.LA NUOVA SEDE PER LA FILIALE
Oltre al pericolo di inondazioni, la casa e l’ufficio erano diventati di nuovo troppo piccoli. Non c’era spazio sufficiente per far fronte ai bisogni delle congregazioni. Dal 1972 c’era stato un aumento quasi del 40 per cento nel numero dei proclamatori.
Il Corpo Direttivo approvò la proposta del Comitato di Filiale. A suo tempo si trovò un terreno di oltre quattromila metri quadrati fra Port of Spain e l’aeroporto. Ci furono problemi, ma ad uno ad uno vennero risolti. Quando i pentecostali avevano voluto acquistare il terreno per costruirci una chiesa, i vicini avevano protestato a motivo del rumore che quelle adunanze avrebbero provocato. Avevano anche un certo timore di essere ‘contagiati da quello spirito’. Ma quando i testimoni di Geova assicurarono che non ci sarebbe stato pericolo se vi costruivano i Testimoni e che il rumore sarebbe stato minimo, i vicini non si opposero. Nel 1981 il terreno fu quindi acquistato a nome della locale Associazione dei Testimoni di Geova di Trinidad e Tobago.
Passò quasi un anno e mezzo prima che si potesse cominciare la costruzione vera e propria. I fratelli si prestarono volenterosamente. Quando si faceva la gettata dei solai, erano necessarie molte mani, dato che non si disponeva di un’attrezzatura sofisticata: solo due betoniere, molti secchi e una serie di impalcature su cui potevano stare i fratelli per passarsi i secchi di mano in mano. Due lunghe file di fratelli e sorelle andavano dalle betoniere fino al punto in cui si faceva la gettata. Un’altra fila riportava i secchi vuoti fino alle betoniere. Spesso i fratelli specializzati lavoravano tutta la notte. Tutto ciò ebbe un effetto molto unificante e stimolante sulle congregazioni.
Per la dedicazione, il 16 marzo 1985, era presente
Milton G. Henschel, del Corpo Direttivo. C’erano anche proclamatori di ogni congregazione di Trinidad: 2.942 persone riempirono ogni posto a sedere e ogni angolo da cui si potesse vedere qualcosa. Quando se ne andarono, tutti erano gioiosi ed entusiasti.MIGLIORAMENTO PROGRESSIVO
In Isaia capitolo 60 Geova aveva predetto molto tempo fa la sua intenzione di migliorare ed estendere la sua organizzazione terrena nel tempo da lui stabilito. I più anziani tra noi possono attestare che questo è certamente avvenuto. Come sono migliori le condizioni attuali delle congregazioni rispetto al tempo in cui i fratelli facevano una campagna per essere eletti anziani! Oggi le congregazioni sono spiritualmente fiorenti.
A Trinidad e Tobago ci sono attualmente 50 congregazioni, con buone prospettive di aumento. Secondo il rapporto dell’aprile 1986, i 4.558 proclamatori hanno distribuito più di 135.000 riviste e 11.537 libri. Vengono tenuti oltre 6.990 studi biblici a domicilio. Alla Commemorazione c’erano ben 13.961 presenti. Nei mesi successivi sono stati battezzati molti nuovi discepoli.
Dall’arrivo dei missionari nel 1946 è stata distribuita una grande quantità di letteratura per una filiale così piccola. Il rapporto indica oltre 1.600.000 libri, più di 1.500.000 opuscoli e milioni di riviste. Una grande testimonianza è stata data a Trinidad e nelle isole che erano sotto questa filiale. Ci sono inoltre prospettive di un ulteriore grande radunamento di persone mansuete prima della fine di questo sistema di cose.
Un sorvegliante di circoscrizione riferisce: “Un mercoledì mattina, durante la visita del sorvegliante di distretto, giunti in una via ci sentimmo dire: ‘Fratello, siamo stati qui venerdì’. Ciò nonostante decidemmo di predicare in quella via. A una porta fummo invitati a entrare e il mio compagno presentò l’argomento di conversazione.
“La donna ci spiegò che era di Trinidad ma viveva a Londra con la famiglia, ed era a casa in vacanza. Sua
suocera, a Londra, l’aveva incoraggiata a leggere la Bibbia, cosa che dopo un po’ aveva cominciato a fare, trovandolo piacevole. Quando l’aveva detto alla suocera, la sua risposta era stata: ‘Non basta; devi frequentare una chiesa’. La suocera era avventista. Ma la donna non voleva frequentare una chiesa qualsiasi, perciò si era rivolta a Dio in preghiera e aveva detto che questo sarebbe stato per lei un segno: ‘i primi che avrebbero portato il vangelo alla sua porta avrebbero avuto la verità’, e noi eravamo i primi. Scrivemmo alla filiale inglese perché lo studio venisse continuato al suo ritorno. Lo studio continuò. Ora la famiglia è tornata a Trinidad. Marito e moglie sono battezzati e sia loro che i figli fanno parte di una congregazione nella parte orientale dell’isola. La cosa interessante è che i proclamatori erano stati lì venerdì, ma lei era arrivata da Londra sabato, e noi ci eravamo andati il mercoledì dopo”. Si hanno davvero buoni risultati nel ministero di campo, e quelli che vi partecipano provano gioia.Insieme alle migliori disposizioni pastorali nelle singole congregazioni c’è stato un corrispondente miglioramento organizzativo a livello di filiale. La responsabilità di soprintendere al lavoro della filiale non è più affidata a un solo sorvegliante di filiale. Il lavoro e le responsabilità sono ripartiti fra i membri del Comitato di Filiale, il che permette di prestare maggior attenzione ai molti aspetti dell’opera. Attualmente il comitato è composto da Earl David, Zephrine Nedd, Winston Simon e Alexander Tharp.
“Il paese del colibrì” e “l’isola di Robinson Crusoe” sono luoghi piacevoli in cui vivere e servire il grande Creatore, Geova, che fa ogni cosa bella a suo tempo. (Eccl. 3:11) La filiale di Trinidad è piccola rispetto ai paesi più grandi della terra. Eppure si prova un senso di calore osservando la sua storia teocratica. È nostra ferma determinazione perseverare insieme ai nostri fratelli di tutto il mondo nel curare gli interessi del Regno mentre attendiamo il tempo in cui ogni cosa che respira loderà Geova. — Sal. 150:6.
[Grafico a pagina 376]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
AUMENTO DEI PIONIERI AUSILIARI
1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985
4.000
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
16,9 28,8 40,6 39,1 47,9 52,3 54,1 56,7
Percentuale di pionieri ausiliari rispetto al totale dei proclamatori
[Immagine a pagina 362]
Alexander Tharp, coordinatore del comitato della filiale di Trinidad, con la moglie Lois
[Immagine a pagina 367]
A bordo della “Sibia”