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Barbados, Antille

Barbados, Antille

Barbados, Antille

BENVENUTI a Barbados, il “paese del pesce volante”, la porta delle Antille! Sapevate che questa minuscola isola è uno dei paesi più densamente popolati del mondo? Su una superficie di 430 chilometri quadrati vivono oltre 253.500 abitanti. Ma in genere si dice che “il vino buono è nella botte piccola”, e ciò è senz’altro vero di quest’isola, la più orientale dell’arcipelago delle Antille.

La costa orientale di Barbados presenta un paesaggio pittoresco con colline dolcemente ondulate che dominano le acque sempre mosse e spumeggianti dell’Oceano Atlantico, mentre la costa occidentale è orlata di candide spiagge lambite dalle acque più quiete del Mare delle Antille.

Un tempo la canna da zucchero costituiva la maggiore ricchezza economica di Barbados. Di recente però il turismo è divenuto la principale fonte di guadagno. Ogni anno quest’isola ospita migliaia di visitatori, il cui numero supera quello dell’intera popolazione.

Dal tempo in cui gli inglesi colonizzarono Barbados nel 1627 fino a quando venne concessa l’indipendenza nel 1966, fu mantenuto un forte legame con la Gran Bretagna e, di conseguenza, con la Chiesa Anglicana. Fino a che punto influiva questo sulla vita di ogni giorno? Una volta la legge prescriveva di ‘fare preghiere in famiglia e frequentare la chiesa’. Le preghiere mattutine e serali erano obbligatorie. Chi non ubbidiva doveva pagare una multa consistente in 18 chili di zucchero. Tutti erano costretti a conformarsi alle norme e alla disciplina della chiesa senza discostarsene. Questo indusse uno storico a descrivere gli abitanti di Barbados come persone “rigide nel loro formalismo e anglicanesimo”. Ad ogni modo la situazione è cambiata alquanto, poiché attualmente esistono nell’isola 141 diverse sette e denominazioni “cristiane”. La vera fede sarebbe stata in grado di prosperare in una simile roccaforte religiosa?

Seminati i semi della verità del Regno

Nel 1905, nove anni prima dell’istituzione in cielo del Regno messianico, Joseph Brathwaite cominciò a dare testimonianza a Barbados quale colportore, com’erano chiamati allora i testimoni di Geova che svolgevano l’opera a tempo pieno. Egli aveva appreso la verità nella Guayana Britannica (ora Guyana). Non passò molto che persone affamate di verità, come Algernon Symmonds e sua moglie Maud, accettarono il lieto messaggio del Regno. Entrambi, insieme a Juliet Shepherd, furono battezzati nel 1909. La giovane figlia dei Symmonds, Waldemar (che divenne poi la signora Vere Rice), si unì presto ai suoi genitori nel distribuire volantini biblici.

Questi primi Studenti Biblici avevano un ardente desiderio di parlare ad altri di ciò che avevano imparato. Il senso di urgenza e lo spirito di abnegazione li spingeva a distribuire pubblicazioni della Watch Tower Society mentre portavano il messaggio in molti villaggi dell’isola. La sorella Rice narra: “Papà, che gestiva un negozio nella capitale, Bridgetown, usava il suo carretto trainato da un mulo per trasportare il gruppo di Studenti Biblici che partecipavano all’opera e così percorrere le zone rurali. Generalmente uscivamo nei fine settimana. Il povero mulo non aveva molto riposo, per cui sulla via del ritorno si fermava spesso, non sappiamo se per la stanchezza o per pura testardaggine. Di conseguenza arrivavamo a casa molto tardi la domenica sera, talvolta parecchio dopo la mezzanotte. Eppure l’indomani mattina io dovevo alzarmi per andare a scuola”.

Ricordi entusiasmanti

Fra coloro la cui attività risale a quei primi tempi c’è la sorella Lina Gaul, confidenzialmente chiamata da grandi e piccoli “Mammy Gaul”. Anche se la sua memoria non è più quella di una volta, le piace moltissimo rivivere quei tempi entusiasmanti e riflettere sul modo meraviglioso in cui Geova ha trattato il suo popolo! Ora che ha passato la novantina, Mammy Gaul rammenta quando, nel lontano 1910, suo padre e sua madre ricevettero un volantino dal signor Thomas, un insegnante. Grazie a questo volantino e ad altri, stampati dagli Studenti Biblici, ben presto la famiglia apprese la verità intorno a soggetti come l’inferno, l’anima, la Trinità e altri. Non ci volle loro molto tempo per tagliare tutti i ponti con la chiesa della Missione Cristiana di Workman Village, e ben presto cominciarono a frequentare l’ecclesia (o congregazione) degli Studenti Biblici che si radunava a Bridgetown, in Roebuck Street 40. Già nel 1911 entrambi i suoi genitori erano pronti per il battesimo, e l’anno dopo anche Lina fu battezzata.

La sorella Gaul e i suoi genitori, Alexander e Josephine Payne, erano considerati “pecore smarrite” dai loro ex correligionari della Missione Cristiana, e furono fatti sforzi per “ricuperarle”. A tale scopo la Missione teneva adunanze pubbliche proprio di fronte alla casa dei Payne e implorava il Signore di farli tornare nell’ovile della Missione Cristiana.

La sorella Gaul, con un bel sorriso e gli occhi scintillanti, rammenta un’occasione in cui l’ex migliore amica di sua madre appartenente alla missione fu mandata a casa loro. Quasi stesse rivivendo l’intera conversazione, racconta:

“‘Sorella Payne’, disse l’amica di mia madre, ‘ho un messaggio per te da parte del Signore’.

“‘L’hai visto? Che aspetto aveva?’, chiese la mamma di rimando.

“‘È un uomo bianco, alto, vestito di bianco, che cavalca un cavallo bianco, e ti dice di tornare alla Sala di Workman Village’.

“Rispondendo prontamente per le rime, la mamma pose fine ai loro tentativi di farci tornare nella chiesa della Missione. ‘Va bene’, disse, ‘torna da quell’“uomo” e riferiscigli che io, Josephine Payne, dico che non intendo tornare’”.

I Payne, come pure altri che in quei primi anni si erano uniti agli Studenti Biblici, subirono parecchi scherni e accanita opposizione. Ma la loro fede era forte. Riandando al passato, possiamo capire questa domanda posta nelle Scritture: “Chi ha disprezzato il giorno delle piccole cose?” (Zacc. 4:10) Senza dubbio il proposito che Geova ha di far dichiarare il suo nome in tutta la terra includeva questa piccola isola delle Antille.

La sorella Gaul è ancora attiva nel servizio e da quando si è battezzata nel 1912 non ha mai lasciato passare un mese senza predicare la buona notizia. Nonostante abbia avuto due attacchi di paralisi, mantiene ancora una mente lucida e coglie sempre le opportunità di parlare ad altri della buona notizia.

Lo zelo non si spegne

Durante gli scorsi sette decenni un’altra solerte lavoratrice, la sorella Waldemar Rice, ha esposto con efficacia la verità a persone di ogni condizione sociale. Avendo imparato bene il dialetto di Barbados, se ne serve con buoni risultati. La sua profonda conoscenza delle espressioni locali colorisce la sua testimonianza senza sminuirne la dignità, e il suo sentito entusiasmo per la speranza del Regno, espresso in quel dialetto, si cattiva l’attenzione degli ascoltatori. Parlando a persone di umile estrazione sociale circa il deteriorarsi delle condizioni del mondo, dirà: “’Sto mondo è tutto un disastro, è proprio vero: guai di qua, fame di là, rivoluzioni da un’altra parte ancora”.

È schietta e intrepida nel difendere la verità, e il suo esempio ha incoraggiato molti giovani nel corso degli anni. Benché la sua forza fisica sia diminuita, fino al presente la sorella Rice, che ora ha 87 anni, continua ad ardere di zelo per il servizio di Geova.

Raggiunta la comunità dei bianchi

Barbados, come la maggior parte delle isole delle Antille, è abitata in prevalenza da discendenti di schiavi negri africani i quali costituiscono il 90 per cento della popolazione. Tra i primi bianchi che accettarono la verità c’era Lucy Gooding, la cui famiglia viveva un tempo nel luogo dove attualmente si trovano l’edificio della filiale e una Sala del Regno a Bridgetown.

John Benjamin portò il messaggio del Regno ai Gooding una sera del 1910. Essendo ferventi anglicani, trasalirono quando venne spiegata loro la verità biblica intorno ad alcune credenze alle quali tenevano tanto. Preoccupati, parlarono al loro ministro. “Perché darvi pensiero di queste cose?”, egli rispose. “Dimenticatele e rimanete fedeli alla chiesa”. Invece la lasciarono.

Dato che la sorella Gooding aveva una personalità molto forte ed era capace di spiegare la verità in modo chiaro, per molti anni fu in prima linea nell’opera del Regno. Fin da quei primissimi tempi la sua abitazione servì come casa missionaria non ufficiale per gli speciali rappresentanti della Società che visitavano Barbados.

Fra quei primi Testimoni non esistevano né segregazione razziale né disarmonia. Nelle loro file non si infiltrarono mai divisioni sociali ed etniche, come avveniva invece nel resto della comunità. Tutti i più vecchi che sono ancora con noi sono pronti a raccontare le dimostrazioni del fortissimo amore e attaccamento che provavano, e ancora provano, l’uno per l’altro. È proprio come disse Gesù: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. — Giov. 13:35.

La sorella adottiva di Lucy Gooding, Winifred Heath, ricorda quei primi tempi e i cambiamenti che essa stessa dovette fare per diventare una servitrice approvata di Geova. Ridendo di se stessa, ricorda con imbarazzo: “Cari miei, bestemmiavo come un facchino”. Poiché fu lenta a fare quei cambiamenti, non fu battezzata in quei primi anni ma solo nel 1940, quando era già in corso il radunamento delle “altre pecore”.

Benefìci derivanti dai discorsi pubblici

I discorsi pubblici basati sulla Bibbia hanno avuto un ruolo importante nella diffusione della verità. Alfred Joseph, venuto in origine dalla Guyana, ebbe il suo primo contatto con la verità a una conferenza biblica tenuta all’aperto a Brandons Beach, vicino al porto di Bridgetown. Un pubblico di circa 50 persone ascoltò il discorso “Dove sono i morti?” L’istruzione biblica così iniziata lo portò al battesimo, compiuto nel 1915 non lontano dallo stesso luogo in cui aveva udito per la prima volta quella conferenza biblica.

Gesù disse: “Conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”. (Giov. 8:32) Ora che il fratello Joseph era spiritualmente libero, poteva aiutare altri a ottenere la stessa libertà. È interessante notare che, col permesso dell’imperatore di Spagna, nel 1516 fu aperta la porta al commercio legalizzato di schiavi importati dall’Africa, che durò per oltre tre secoli e mezzo. Ma, guarda caso, Alfred Joseph e, dalla Giamaica, William R. Brown, entrambi discendenti di schiavi africani, andarono in Africa a indicare la via della libertà spirituale a molte migliaia di abitanti dell’Africa occidentale. Così, il 29 giugno 1915, il fratello Joseph partì in piroscafo per sottoscrivere un contratto di lavoro nella Sierra Leone, dove anch’egli lavorò davvero come un negro per diffondere la buona notizia del Regno.

Tornato a Barbados 18 anni dopo, il fratello Joseph ebbe un ruolo di primo piano per quanto riguardava il tenere conferenze all’aperto. In un’occasione portò un gruppo di fratelli e sorelle a predicare a Waverly Cot, nella parrocchia o distretto di Saint George. Com’era loro abitudine, trascorsero la mattinata predicando alle persone nelle loro case e invitandole all’adunanza pubblica che si sarebbe tenuta nel pomeriggio. Una sala pubblica era stata affittata a tale scopo. Comunque, non appena la conferenza cominciò, essendo all’interno solo i fratelli e le sorelle, gli appartenenti all’Esercito della Chiesa di San Luca si radunarono all’esterno con una grancassa, un tamburo e un timpano. Il forte rullo dei tamburi, accompagnato dai canti, aveva lo scopo di coprire la voce dell’oratore. Si assembrò una folla, mentre il rumore si era fatto assordante. Non essendoci impianto acustico, il fratello Joseph lo si poteva udire a mala pena.

Poi, con gran sorpresa dei fratelli e della folla all’esterno, ci fu un improvviso rovescio di pioggia. Eppure in precedenza il cielo era sereno, e non aveva dato affatto segno di un imminente temporale. Poiché la sala dove erano radunati i fratelli era l’unico posto che offriva riparo, tutta la gente che era radunata fuori, compresi quelli che picchiavano i tamburi, entrarono a spinte e a gomitate nella sala, che presto si riempì fino al limite. Tutti rimasero per l’intera ora che durò la conferenza, la quale per di più piacque loro. Durante il viaggio di ritorno, i fratelli scoprirono che stranamente la pioggia era caduta solo nella zona in cui era situata la sala!

Semi cadono su altre isole

Attualmente l’ufficio della filiale di Barbados, a Bridgetown, dirige l’opera di predicazione del Regno in cinque altre isole: Bequia, Carriacou, Grenada, Saint Lucia e Saint Vincent. Queste isole sono situate a ovest di Barbados, tutte nel raggio di circa 250 chilometri.

Grenada, la più distante di queste isole a sud-ovest, ha una superficie di soli 311 chilometri quadrati, con una popolazione di 112.000 amichevoli abitanti. Grenada si è guadagnata il soprannome di “isola delle spezie” perché ricca di spezie aromatiche quali cannella, chiodi di garofano, fava tonca, cacao e noce moscata.

I semi della verità furono piantati in quest’isola pittoresca l’anno in cui scoppiò la prima guerra mondiale. Elias James, un operaio emigrato nel Panamá, aveva accettato il messaggio del Regno di Dio ed era divenuto un proclamatore dedicato e battezzato. Molto ansioso di far conoscere la verità agli abitanti della sua isola natale, vi tornò nel 1914. Ben presto contattò il signor Briggs, un abitante di Grenada proveniente da Barbados. Briggs accettò immediatamente il messaggio del Regno.

Pressappoco nello stesso periodo, zelanti operai di Barbados inviavano volantini e altre pubblicazioni ai loro conoscenti delle isole vicine. Judith Callender, che servì fedelmente Geova fino alla sua morte avvenuta diversi anni fa, narrava che suo zio “Popie” era solito inviare volantini a suo padre, Francis, nativo di Barbados, all’epoca in cui questi abitava con lei a Grenada. A sua volta, egli parlò della buona notizia con altri di Barbados.

Fra coloro che accettarono la verità c’era Chriselda James, cognata di Elias James. Chriselda riuscì ad allevare nella verità una famiglia di nove figli nonostante l’ostinata opposizione da parte del marito. Tutti e nove i figli divennero Testimoni battezzati. Essa professava di appartenere alla classe degli unti, e si dimostrò una cristiana leale e perseverante finché morì nel 1986, all’età di 87 anni. Tre suoi figli morirono prima di lei, ma tutti gli altri sono ancora attivi: due di loro servono come pionieri regolari e uno come anziano e pioniere speciale.

Anche i ministri viaggianti che venivano in visita sono ricordati per la parte avuta nell’opera del Regno a Grenada. Fra loro c’erano A. T. Johnson, W. R. Brown ed E. J. Coward. Sotto tutti gli aspetti il servizio del fratello Coward nelle Piccole Antille aveva buon esito. Ma questo fatto non sfuggì agli occhi invidiosi del clero. Sfruttando i timori esistenti durante la prima guerra mondiale, i nemici della verità sparsero una cattiva voce secondo la quale E. J. Coward era una spia tedesca! Così sollecitati dal clero, i funzionari governativi ordinarono al fratello Coward di lasciare le Indie Occidentali Britanniche. In tal modo il suo ministero qui venne bruscamente interrotto. Dopo questa esperienza, la Società si rese conto che nessuno Studente Biblico proveniente dagli Stati Uniti avrebbe facilmente ottenuto l’ingresso nelle isole. Furono quindi prese disposizioni perché il fratello George Young, un canadese, fosse mandato qui nel 1922.

Anno dopo anno assistevano alle assemblee soprattutto persone anziane, così la gente prese a chiamarla la “religione dei vecchi”. Il loro spirito però era giovane e ardente. Non di rado questi devoti operai percorrevano a piedi una decina di chilometri, talvolta sotto la pioggia tropicale battente, per assistere alle adunanze settimanali.

Venite ora con noi a Saint Vincent, appena 118 chilometri a nord di Grenada, per vedere come l’opera vi ebbe inizio.

Gli inizi a Saint Vincent

Saint Vincent, un’isola pittoresca con una superficie di 388 chilometri quadrati e sede di uno dei più antichi orti botanici delle Piccole Antille, fu visitata nel 1913 dal fratello A. T. Johnson. Fu allora che Ethel e Maud Thompson e il loro padre mostrarono un certo interesse per il messaggio del Regno. Alcuni anni dopo, Philippa La Borde, di Trinidad, si stabilì in quest’isola.

Un detto popolare che è comune fra i contadini delle Antille spesso si è dimostrato vero: “Il seme caduto porta più frutto di quello piantato”. In altre parole, un seme che cade per caso produce più di quello seminato apposta. Per esempio, nel 1918, mentre rovistava le tasche di suo marito prima di fare il bucato, Philippa trovò un volantino biblico che gli era stato dato da W. R. Brown. Questo volantino destò il suo interesse. Sia lei che suo marito studiarono e accettarono la verità e furono quindi battezzati il 1° agosto 1918. Alcuni anni dopo, poco prima del 1923, si recarono a Saint Vincent per motivi di salute. Intendevano rimanere solo alcuni mesi, ma andò a finire che vi rimasero molti anni.

Ricordando le sue prime impressioni una volta arrivata a Saint Vincent, Philippa narrava: “Le strade erano accidentate e polverose, ma la gente era molto amichevole, e questa era la cosa importante”. Durante i successivi 50 anni la sorella La Borde, generalmente chiamata “Mamma Lab” in tutta l’isola, riuscì a portare il messaggio ad alti funzionari del governo, essendo stata la maestra d’asilo di alcuni di loro. Era minuta e dall’aspetto fragile, ma aveva una personalità forte ed era capace di esprimere le verità bibliche in maniera semplice e logica.

La sua iniziativa e la sua intraprendenza furono molto evidenti dal modo in cui assisté Marion Dunn, nativa di Saint Vincent, fino al punto del battesimo. La signora Dunn aveva avuto il primo contatto con la verità a Cuba nel 1914. Subito dopo era tornata a Saint Vincent, ma poi aveva incontrato l’opposizione accanita e tenace della cugina con la quale viveva. Poiché la cugina era vendicativa, la signora Dunn esitava a dedicare la propria vita a Geova e a simboleggiarlo col battesimo in acqua. Ad ogni modo, dopo che la sorella La Borde ebbe dato il necessario incoraggiamento e aiuto scritturale, nel 1935 furono prese disposizioni perché Marion Dunn venisse battezzata in privato in casa della sorella La Borde. Anni dopo la sorella La Borde rifletteva: “Ho imparato moltissimo lavorando con la sorella Dunn, e precisamente la pazienza e l’umiltà”.

Viene dato altro aiuto

Nel 1924 John C. Rainbow fu inviato dalla sede mondiale della Società negli Stati Uniti a trascorrere una settimana con i Testimoni di Saint Vincent. La sua visita fu di grande incoraggiamento non solo per queste fedeli sorelle, ma anche per tutti coloro che assisterono alle sue conferenze presso la Biblioteca Carnegie di Kingstown, la capitale.

Anche George Young, durante il suo secondo viaggio missionario attraverso le isole, si fermò a Saint Vincent per aiutare queste sorelle. In quell’occasione, nel 1932, il Fotodramma della Creazione fu proiettato nella Biblioteca Carnegie e ricevette un’ottima accoglienza. Infatti, a richiesta del pubblico, si dispose di proiettarlo nuovamente, questa volta nel palazzo di giustizia della capitale. Il fratello Young approntò una serie di conferenze pubbliche e aiutò le sorelle a organizzare uno studio settimanale della Torre di Guardia. Per contribuire al progresso della pura adorazione fra queste persone umili, egli diede anche inizio al ministero di casa in casa in quest’isola.

Cercavano Dio e l’hanno trovato

Durante gli anni della guerra fra il 1939 e il 1945 accadde qualcosa a Saint Vincent che illustra senz’altro come gli angeli guidano il radunamento di quelli simili a pecore. In alto sui monti Riley c’è un posto da cui, guardando in direzione sud, si può godere una splendida vista dell’isola di Bequia distante 16 chilometri, oppure, guardando verso nord, avere una veduta da capogiro della sottostante Mesopotamia Valley. Su questi monti viveva un gruppo di persone sincere che si radunavano regolarmente per imparare intorno a Dio. Benché fuorviati, ‘andavano come a tastoni alla ricerca di Dio’. (Confronta Atti 17:26, 27). Leonard Pope, il vescovo del gruppo, col capo Albert Forbes e la congregazione degli “shakeristi”, o “tremolanti”, come si chiamavano, avevano finito per apprezzare le pubblicazioni della Watch Tower e ne facevano uso nelle loro adunanze.

Un giorno del 1942 Rupert G. Wyllie si fermò ad ascoltare Leonard Pope che stava predicando a Kingstown in una zona chiamata Paul’s Lot. Pope stava predicando ad alta voce, ma da quello che diceva, Wyllie, che era un lettore delle pubblicazioni della Watch Tower, comprese che Pope leggeva probabilmente gli stessi libri. Oltre a ciò, nella mano con cui faceva ampi gesti Pope teneva un libro al quale faceva di continuo riferimento, asserendo che esso dimostrava la veracità di ciò che stava dicendo. Wyllie ricordava di aver pensato: ‘È vero che è un tremolante, ma ora sta dicendo qualcosa che vale la pena di ascoltare’. In seguito, parlando a Wyllie, Pope disse: “Dovrebbe esserci un posto a Kingstown dove studiare queste cose”. Wyllie conosceva le sorelle La Borde e Dunn e così indirizzò Pope da loro. Egli incontrò le sorelle e imparò di più intorno alla verità. Ben presto lui e la sua congregazione, otto persone, percorrevano gli otto chilometri che li separavano da Kingstown per il settimanale studio della Torre di Guardia.

Nel 1944, durante una visita fatta a Saint Vincent da Gilbert Talma, sorvegliante della filiale della Società a Trinidad, tutti e otto furono battezzati a Edinboro Beach. Comunque, solo nel 1947 questo gruppo di Testimoni di Riley fu organizzato per formare la seconda congregazione di Saint Vincent. La prima si trovava a Kingstown. L’anno seguente diversi ex “tremolanti” divennero pionieri a tempo pieno e così diedero un’efficace testimonianza nelle impervie zone rurali.

L’ultima degli otto originali appartenenti al gruppo del “vescovo” Pope, Leonora Forbes, nonostante avesse le gambe deformate dall’artrosi, continuò a partecipare attivamente alla diffusione della buona notizia del Regno fino alla sua morte, avvenuta nel marzo del 1988. Essa è stata una meravigliosa fonte di incoraggiamento sia per giovani che per vecchi.

Allorché ricevettero in dono un piccolo appezzamento di terreno su una collina per costruire la Sala del Regno, questi diligenti lavoratori si diedero molto da fare. Da quel luogo si godeva una vista meravigliosa, ma costruire lì era una sfida. Fratelli e sorelle trasportarono sulla testa materiale edile fino al luogo della costruzione per una distanza di circa due chilometri e mezzo dal fiume e dalla più vicina strada di accesso. Infine la sala fu terminata, essendo la prima di proprietà dei fratelli sull’isola. Per accedere a questa pittoresca Sala del Regno c’erano dei gradini tagliati sul fianco della collina argillosa. Naturalmente quando pioveva questi gradini diventavano estremamente sdrucciolevoli, e diversi sorveglianti viaggianti sono scivolati giù sino in fondo alla collina, arrivando in piedi o altrimenti!

Prima di proseguire per Saint Lucia, torniamo brevemente a Barbados per osservare il progresso dell’opera avuto lì.

Autobus noleggiati per la testimonianza

I colportori (ora chiamati pionieri) stavano facendo un enorme lavoro per quanto riguardava la distribuzione di letteratura biblica. Cuthbert Blackman, che ora ha 77 anni, nel 1931 era uno dei 10 pionieri di Barbados; altri 44 fratelli e sorelle partecipavano all’opera quando il tempo e le circostanze glielo permettevano.

Oggigiorno gli abitanti di Barbados sono ben serviti da una moderna rete stradale. Infatti, pur essendo lunga 34 chilometri e alquanto più stretta, l’isola ha 1.280 chilometri di strade lastricate o asfaltate. Cinquant’anni fa però viaggiare era ben diverso da adesso. Lungo le strade c’erano molte curve a gomito, avanzi di un sistema viario del XVII secolo che era stato essenzialmente concepito per i carretti trainati dagli asini. A motivo di ciò, narra il fratello Blackman, “eravamo abbastanza contenti quando il fratello Edwin Hackett metteva a nostra disposizione il calesse tirato dal suo fedele cavallo Harry”.

Comunque, man mano che altri mezzi di trasporto diventavano più comuni, i fratelli cominciarono a noleggiare autobus per la testimonianza. In tal modo tutte le 11 parrocchie dell’isola potevano essere sistematicamente percorse con la testimonianza di gruppo. Per un certo tempo i fratelli usarono cartoline di testimonianza per spiegare la ragione delle loro visite. In seguito vennero impiegati fonografi portatili per far ascoltare ai padroni di casa registrazioni di sermoni del fratello Rutherford, mentre per uditori più vasti venivano usati apparecchi fonografici più grandi.

Normalmente la gente dell’isola si alza molto presto. Alfred Joseph rammentava che una mattina lui e alcuni altri fratelli decisero di iniziare molto presto l’opera di testimonianza a Holetown, una piccola comunità sulla costa occidentale. Appesero un grande fonografo in alto sopra un albero affinché il suono percorresse una buona distanza nella tranquilla aria mattutina raggiungendo più persone. Questa tattica aggressiva provocò una reazione immediata. Il fratello Joseph narrava: “Sulla scena comparve subito un sergente di polizia, il quale comunicò di essere stato inviato dal ‘reverendo’ e che dovevamo sospendere il nostro programma di istruzione biblica. Lo incoraggiammo ad ascoltare per alcuni minuti. Quando ebbe notato che non andavamo in nessun modo contro le buone norme — a parte il fatto che avevamo cominciato presto — e che non c’era nulla di male nel nostro messaggio del Regno, se ne andò”.

Testimoni intrepidi

Lo zelo e l’intrepidezza dei fratelli, insieme alla determinazione di dare una completa testimonianza, caratterizzavano quel periodo. Questi primi Testimoni resero il messaggio di pubblico dominio, per così dire. Ansiosi di smascherare l’ipocrisia e la confusione esistenti nella cristianità, riuscivano a far drizzare le orecchie a molti e a indurli a pensare seriamente, cosa che altrimenti non avrebbero fatto.

Per esempio, quando un certo “reverendo” Ince di una chiesa (St. Lawrence Nazarene Church) di Christ Church a Barbados venne a sapere dei viaggi del fratello Joseph in Africa, lo invitò a parlare alla sua congregazione in merito alla vita in Africa. “Accettai prontamente”, rammenta il fratello Joseph, “e convenni di parlare per un’ora. Impiegai buona parte del tempo per descrivere la mia opera di ministero nella Sierra Leone e il locale modo di vivere. Ma poi pensai che avrei dovuto dire qualcosa su certi insegnamenti biblici. Chiesi al ‘reverendo’ Ince e al suo catechista di seguirmi nella lettura di brani come Ezechiele capitolo 34 e Isaia capitolo 28. Poi, facendomi ancora più audace, invitai Ince a leggere Isaia 56:10, 11. [“Le sue sentinelle sono cieche: sono tutte ignoranti, sono tutti cani muti . . .”. — “Bibbia del re Giacomo”] Be’, questo era troppo, perciò chiese immediatamente che si cantasse un inno. Prima però che la congregazione iniziasse a cantare, io proseguii col mio argomento.

“Non appena gli si presentò l’occasione, Ince chiese che si facesse una colletta. Ora, riuscite a immaginarmi alle prese con lui anche su questo punto, e proprio lì nella sua chiesa? Fu esattamente quel che feci! Vedete, la linea di condotta seguita dalla Società era scolpita nella mia mente — ‘Ingresso libero, niente collette’ — quindi non potevo farmi sfuggire l’occasione senza dire qualcosa. Dichiarai all’intera congregazione che non avremmo raccolto un centesimo e che io avrei pure pagato le spese dell’elettricità consumata durante l’adunanza. Andò a finire che non si fece nessuna colletta.

“Chiesi alla congregazione se volevano che parlassi loro di nuovo in un’altra occasione. La risposta fu un chiaro sì. Ma il loro ‘reverendo’ non mi invitò mai più.

“Qualche tempo dopo questo episodio piazzai il fonografo all’aperto proprio dietro quella stessa chiesa e misi qualche disco del giudice Rutherford. Il risultato fu che, quando la congregazione si radunò per la funzione religiosa, molti, anziché entrare, rimasero fuori ad ascoltare la conferenza registrata. Non saprei dire se si trattava più che altro di curiosità oppure di vero interesse, ma una cosa so: la ‘mia congregazione’ all’esterno era più grande di quella che stava dentro la chiesa”.

Nel 1936 a Barbados c’erano quattro congregazioni di testimoni di Geova: una a Bridgetown e una in ciascuna delle tre parrocchie, Christ Church, Saint George e Saint Philip.

Un cieco aiuta altri a vedere

In tutta l’isola molti accettavano la verità. Per renderlo noto si alzavano in piedi dinanzi alla compagnia, com’erano chiamate allora le congregazioni, per ripudiare la cristianità e fare una dichiarazione della propria consacrazione (dedicazione). In seguito simboleggiavano questo con l’immersione in acqua. Fra coloro che lo fecero verso la fine degli anni ’30 c’era un cieco, Cecil Alleyne.

Cecil fece la sua dichiarazione pubblica in un contesto diverso. In qualità di assistente del pastore della chiesa del Nazareno di Blades Hill (Saint Philip) conosceva già un mucchio di brani scritturali. Ma non aveva per niente afferrato “il modello di sane parole”. (2 Tim. 1:13) Ad ogni modo, quando il fratello Blackman gli diede testimonianza, benché fosse cieco non gli ci volle molto per vedere che questa era la verità. Ora Cecil era adirato pensando ai molti anni di luce spirituale che aveva perso frequentando la chiesa del Nazareno. Non molto tempo dopo, in chiesa, si alzò in piedi e fece la sua dichiarazione affermando che non li avrebbe più frequentati, ma che sarebbe diventato testimone di Geova. Diversi presenti si misero a piangere e lo supplicarono di non andarsene, poiché gli volevano molto bene. Ma durante gli anni che seguirono, molte di queste stesse persone abbracciarono la vera adorazione grazie al fatto che il fratello Alleyne aveva dato loro testimonianza.

Egli conosceva molto bene quelle zone, perché non era nato cieco. Quando percorreva il territorio accompagnato da qualcuno, sapeva esattamente dove si trovava e chi abitava in ciascuna casa che incontravano. Il suo zelo eccezionale e il marcato senso dell’umorismo lo rendevano caro ad altri. Con le persone aveva un modo di fare accattivante a cui si univa una risata contagiosa, che permettevano da un lato di far capire gli argomenti scritturali che stava trattando e dall’altro di fare una piacevole battuta d’arresto perché quei punti si imprimessero nella mente. Fu in gran parte grazie al suo impegno che si formò in seguito la bella congregazione di Blades Hill. Uno di quelli ai quali egli diede testimonianza e che aiutò moltissimo fu Oswald Batson, che divenne pioniere e in seguito sorvegliante di circoscrizione e poi ancora sorvegliante di distretto nelle sei isole del territorio della filiale fino alla sua morte avvenuta nel 1957. Anche il fratello Alleyne è morto.

Organizzazione teocratica durante la seconda guerra mondiale

Sotto il profilo storico il 1938 fu un anno significativo per il popolo di Geova in tutto il mondo. Fu appunto in quell’anno che si riconobbe la necessità di avere un’organizzazione interamente teocratica. Nelle Piccole Antille, come in tutto il resto del mondo, ebbe luogo un consolidamento della struttura organizzativa. Questo fu veramente provvidenziale, perché contribuì all’unità necessaria per aiutare i veri cristiani a mantenere la neutralità durante il conflitto mondiale che sarebbe presto seguito.

Pur non essendo direttamente coinvolte nelle ostilità, in qualità di colonie britanniche queste isole fornirono uomini per i servizi militari. Comunque i nostri fratelli si mantennero estranei alle attività belliche e dedicarono i loro sforzi all’attività di additare il Regno di Geova come unica speranza per il genere umano. Nonostante che le pubblicazioni della Società non fossero state ufficialmente vietate, dei funzionari si servirono del loro alto incarico per limitare l’introduzione di letteratura, dischi, documenti e altro materiale che avrebbe agevolato l’attività del Regno.

La letteratura di conseguenza scarseggiava per cui, qualsiasi pubblicazione i fratelli ricevessero, la usavano con gran cura. La sorella Lucy Gooding e alcuni altri di Barbados divennero fedeli scrivani, in quanto facevano copie degli articoli di studio di ogni rivista Torre di Guardia che ricevevano, e le distribuivano ai fratelli. Le seguenti parole della sorella La Borde di Saint Vincent esprimono sentita gratitudine e riflettono ciò che pensavano tutti quelli che allora si radunavano: “Ringraziamo Geova e la nostra cara sorella Gooding, che ha la nostra stessa speranza celeste, per essere stati in grado di mantenerci al passo con le informazioni più recenti”.

Finita la guerra, fu presentata un’istanza al governo perché permettesse nuovamente l’importazione delle pubblicazioni della Società. Poco dopo si ricevettero invii di letteratura, e da allora non c’è stata più nessuna difficoltà.

Arrivano i diplomati di Galaad

Era venuto il tempo per molti paesi, fra cui Barbados, di ricevere una benedizione inattesa. Diplomati della Scuola missionaria di Galaad (Watchtower Bible School of Gilead) giunsero a partire dal 1945. Che meraviglioso impulso diede questo all’opera!

James e Bennett Berry, due fratelli carnali, e Franklyn Lamar Pate cominciarono il servizio missionario nel novembre 1945. Essi servirono anche nelle altre isole che ora sono sotto la cura di questa filiale in qualità di sorveglianti di circoscrizione, allora chiamati servitori per i fratelli. Man mano che essi trasmettevano ai fratelli l’eccellente addestramento ricevuto a Galaad, si notava che il livello di insegnamento andava sensibilmente migliorando, sia all’interno della congregazione che nel ministero di campo.

Per la prima volta i fratelli di Barbados compresero il vantaggio di trattare entro il tempo stabilito tutti i paragrafi in programma del materiale di studio assegnato. Questo recò particolare beneficio alla congregazione di Bridgetown, nella quale si era sviluppato fra alcuni uno spirito polemico. Essendo migliorato lo spirito, fu favorita un’ulteriore crescita spirituale, e un certo numero di persone nuove e più giovani cominciarono a frequentare la congregazione.

A questo punto le congregazioni a Barbados erano sei, con 72 proclamatori attivi. I presenti alla Commemorazione quell’anno furono 199. Nello stesso tempo a Grenada facevano rapporto 15 proclamatori, e i presenti alla Commemorazione erano stati 22.

Una visita del presidente

Nell’anno postbellico del 1946 il presidente della Società, Nathan H. Knorr, e l’allora vicepresidente, Frederick Franz, visitarono per la prima volta le Antille. In questa occasione, comunque, l’unica isola che visitarono fu Trinidad, che soprintendeva all’opera del Regno in tutte le isole delle Piccole Antille.

Quanto entusiasmo e che gratitudine provarono i fratelli quando giunse una lettera dall’ufficio della filiale di Port of Spain (Trinidad). Indirizzata a tutte le congregazioni, questa lettera diceva in parte: “Verrà organizzata un’assemblea, e si terrà un’adunanza pubblica in cui il fratello Knorr sarà l’oratore. Per i fratelli Knorr e Franz sarà impossibile visitare le altre isole durante questo viaggio, perciò vi preghiamo di informare i fratelli. . . . Sarebbe bene che i servitori delle compagnie e i pionieri intervenissero, se possono permetterselo. Per i fratelli delle Antille questa sarà una meravigliosa occasione per incontrarsi col presidente e col vicepresidente della Società e ricevere preziosissime informazioni riguardo a come promuovere il servizio del Regno”.

Del programma di questa assemblea beneficiarono però anche coloro che non poterono fare il viaggio a Trinidad. Perché ciò fosse possibile, in ottobre di quell’anno si tenne una grande assemblea a Barbados. Nel frattempo era arrivato Joshua Steelman, un altro diplomato di Galaad, ed egli svolse delle parti nel programma dell’assemblea. A quest’assemblea i fratelli appresero con piacere la notizia che avrebbero ricevuto regolari visite alle congregazioni da parte dei “servitori per i fratelli”, ora chiamati sorveglianti di circoscrizione. Il numero massimo dei presenti fu di 902. Questo segnò l’inizio a Barbados dell’era delle assemblee più grandi e ben organizzate.

Fra coloro che vennero rafforzati da quell’assemblea ci furono i fratelli Gall, Saint Clair e Frank. Il genuino spirito di pioniere che animava i missionari li colpì così tanto che anch’essi intrapresero il servizio di pioniere. Frank Gall e Fitz Gregg furono i primi Testimoni di Barbados ad essere invitati, nel 1950, a frequentare la Scuola di Galaad. Diplomatisi alla 16a classe, furono entrambi inviati nell’Honduras Britannico (ora Belize).

Man mano che i fratelli locali si prodigavano, a volte oltre ciò che è normale, Geova versava su di loro abbondanti benedizioni. Dudley Mayers, che ora ha 81 anni, rammentando quegli anni ci narra: “Eravamo solo in dieci nel nostro gruppetto a Hall’s Village (Saint James), di cui quattro erano componenti della mia famiglia. Giacché un fratello era piuttosto anziano e c’erano molte sorelle, mi furono affidati tutti gli incarichi dei servitori in seno alla compagnia, come chiamavamo allora la congregazione. Più tardi trasferimmo il nostro luogo di adunanza a Cave Hill (Saint Michael), a circa cinque chilometri dal luogo originale, e da allora in poi le cose cominciarono a migliorare veramente fino al punto che oggi abbiamo circa 135 proclamatori e oltre 200 presenti alle adunanze della domenica”. Il fratello Mayers da parte sua, nonostante abbia avuto tre attacchi di cuore, continua a compiere regolarmente il servizio di pioniere ausiliario.

Non si sono dati per vinti

Ci voleva del tempo perché i missionari si adattassero alle condizioni locali e acquisissero una certa immunità dalle malattie del posto. Molti di loro non si sono dati per vinti, ma sono rimasti nel luogo al quale erano stati assegnati.

Uno splendido esempio di attaccamento al servizio è Sven Johansson, che è divenuto molto caro ai fratelli. Lui e Richard Ryde furono mandati a servire come missionari a Grenada nel marzo del 1949. Il fratello Johansson, originario della Svezia, ricorda quella volta in cui prese la febbre malarica. Non sapendo che male fosse e scambiandolo per un raffreddore, si curò nel modo che lui, come scapolo, riteneva fosse il migliore, ma infine si rese conto che la sua malattia era molto più seria di quanto avesse immaginato. Egli scrive: “Quando il dottore mi prese in cura, era troppo tardi. Tutti pensavano che stessi per morire. Il mio compagno missionario, Richard Ryde, scrisse addirittura al fratello Knorr riguardo alle disposizioni per il funerale. Il fratello Knorr rispose immediatamente che avrebbe dovuto fare in modo che io ricevessi le migliori cure mediche disponibili.

“Infine mi rimisi in salute. Poi il mio compagno prese lo stesso male. Entrambi avemmo diverse ricadute. A volte eravamo tutti e due malati e a letto contemporaneamente. Per stabilire chi dei due doveva alzarsi per aver cura dell’altro e svolgere le necessarie faccende domestiche, confrontavamo la nostra temperatura. Chi l’aveva più alta rimaneva a letto. Abbiamo lottato per molti anni con questa febbre fastidiosa e ricorrente. In quanto a me, ci son voluti otto anni prima che guarissi completamente”.

Rispettato per il suo onesto lavoro

Il fratello Johansson ha svolto il servizio non solo a Grenada, dove ha sposato una sorella locale, ma anche a Saint Vincent. Nel 1951 lui e sua moglie andarono a Saint Vincent, dove servirono per diversi anni come pionieri regolari. Si era appena sistemato che ricevette dal capo della polizia l’avviso di lasciare l’isola entro cinque giorni. Seguì un colloquio con il capo, durante il quale gli fu detto che era stato dichiarato persona indesiderabile perché era una spia straniera. Il fratello Johansson gli spiegò che era un testimone di Geova e che non aveva niente a che fare con la politica. Il capo della polizia fu irremovibile.

Il fratello Johansson scrisse: “L’unica persona a cui appellarmi era l’amministratore dell’isola. Dopo aver fissato un appuntamento, riuscii a parlare con l’amministratore per circa 30 minuti. Egli confermò ciò che mi aveva già detto il capo della polizia, e cioè che adesso ero un ospite non gradito. Poi affermò che io ero contro i cattolici; essendo lui stesso cattolico, si era accalorato un bel po’. Gli assicurai che io non ero contro i cattolici. Accennai al fatto che il mio barbiere era un cattolico e che facevo visite a domicilio ai cattolici per parlare loro della Bibbia. Finalmente disse: ‘Signor Johansson, ho sentito dire che lei è molto bravo a riparare le radio. Io ho due radio che devono essere riparate. Gliele manderò domani. Lei può rimanere nell’isola’. Quindi afferrò il telefono, chiamò il capo della polizia e gli diede istruzioni affinché mi si permettesse di rimanere nell’isola”.

Più di una volta il fatto che il fratello Johansson fosse esemplare nel suo lavoro secolare è servito a dare un’eccellente testimonianza. Un commerciante voleva una persona fidata e onesta per riparare apparecchi radio guasti. Prese due radio identiche che erano in buone condizioni e tagliò un filo nel circuito di ciascun apparecchio. Poi le inviò a due tecnici che secondo lui erano fra i migliori nel campo. Quando il fratello Johansson rimandò indietro la radio che era stata data a lui perché fosse riparata, accluse un conto di 2,40 dollari (poco più di 1.000 lire), dicendo che era per la saldatura di un filo rotto. L’altro tecnico mandò un conto che comprendeva la sostituzione di valvole e altri pezzi. Il fratello Johansson fu assunto come radioriparatore in quella ditta.

Durante i 39 anni trascorsi in queste isole, il fratello Johansson ha preso parte all’opera nella circoscrizione, nel distretto, e come pioniere speciale. Attualmente risiede a Barbados e serve come pioniere regolare e membro del Comitato di Filiale che soprintende all’opera del Regno in queste isole. Nonostante abbia subìto di recente un grave attacco cardiaco, è nuovamente in piedi. Il cuore, alquanto indebolito, ora lo costringe a rallentare il passo. L’esempio da lui dato nel corso degli anni ricorda a molti il commento di Paolo riportato in 2 Corinti 6:4-6: “In ogni modo ci raccomandiamo come ministri di Dio, in molta perseveranza, in tribolazioni, in casi di bisogno, in difficoltà, . . . in longanimità, in benignità, in spirito santo, in amore senza ipocrisia”.

Avviata l’opera del Regno a Saint Lucia

Saint Lucia, situata a 192 chilometri a nord-ovest di Barbados, è una bella e lussureggiante isola tropicale con 120.000 abitanti. Famosa per i suoi due monti a pan di zucchero, Gros Piton e Petit Piton, che si innalzano bruscamente in prossimità del mare, l’isola è rinomata per la produzione di banane e di copra.

Nel 1947 anche Saint Lucia cominciò a produrre frutto del Regno. La prima Testimone locale fu Leanna Mathurin. Quando accettò la verità abitava nella contea di Demerara, nella Guyana. Scrisse al fratello Knorr, chiedendo se c’era qualcosa che poteva fare per contribuire a diffondere la buona notizia a Saint Lucia. Ricevuta l’incoraggiante risposta del fratello Knorr, si trasferì a Micoud, un villaggio a una cinquantina di chilometri da Castries, la capitale.

Due anni dopo arrivarono dei missionari addestrati a Galaad: Lloyd Stull e William Cammers. Loro due, insieme a Leanna Mathurin, costituivano l’intera popolazione di testimoni di Geova dell’isola.

Questa sorella zelante, essendo pratica del dialetto locale, un miscuglio di francese e inglese, raggiunse molti abitanti delle campagne portando loro il conforto delle Scritture. A sue proprie spese fece costruire una piccola Sala del Regno. Furono costruite due stanze in più, una da ciascun lato. Lei abitava in una stanza, e l’altra la riservava ai ministri viaggianti. Nonostante abbia 82 anni, compie ancora con zelo il servizio di pioniere regolare.

Essendo prevalentemente cattolica, Saint Lucia presentava certe sfide ai missionari per quanto riguardava il trovare un alloggio adatto. Ma il fratello Stull dice: “Eravamo dell’opinione che svolgendo il ministero di casa in casa ci sarebbe stato provveduto tutto ciò di cui avevamo bisogno”. E infatti di volta in volta le loro necessità vennero soddisfatte.

Nel corso degli anni sono stati mandati altri missionari a Saint Lucia. Fra questi ci sono stati Fred Dearman degli Stati Uniti e William ed Edith Honsinger del Canada, che servono ancora fedelmente nei luoghi cui sono stati assegnati. Le benedizioni di Geova sulle loro fatiche d’amore sono state davvero evidenti, poiché ora ci sono quattro belle Sale del Regno che ospitano cinque congregazioni e i loro 380 zelanti proclamatori.

Viaggi alle assemblee e mal di mare

In quei primi anni, per recarsi alle assemblee sulle diverse isole i fratelli dovevano usare piccole imbarcazioni a un albero, velieri, golette o qualsiasi mezzo solcasse il mare da un’isola all’altra. Non esisteva un servizio aereo fidato che collegasse le isole. Per i più robusti che non soffrivano il mal di mare, questi viaggi non costituivano un problema. Ma per certuni come il fratello Stull si trattava spesso di un’esperienza traumatizzante.

Qualcuno ha descritto così uno di quei viaggi: “Il fratello Stull, che soffriva il mal di mare, si sentì molto male sul bastimento. Poi, come se non bastasse, quello che doveva essere un viaggio di un giorno durò tre giorni a causa del mare agitato.

“Si doveva dormire in coperta, poiché la merce imbarcata occupava sia la stiva che le cabine. C’era un telone cerato sotto cui ripararsi, ma alla fine la pioggia e gli spruzzi di acqua di mare penetravano. Il fratello Stull si sentiva così male che non aveva la forza di mettersi al riparo, così per la maggior parte del tempo rimase esposto alle intemperie. Durante il giorno quando splendeva il sole, lo giravamo da un lato per farlo asciugare, poi lo giravamo dall’altro finché non era asciutto . . . fino a quando tornava il maltempo, e allora tutto ricominciava daccapo”.

Questa esperienza straziante si protrasse finché i fratelli non giunsero in vista dell’isola dell’assemblea. Ma neppure allora ci fu sollievo. Col riflusso della marea la barca tornò al largo, di nuovo fuori di vista. Quando finalmente attraccarono, che delusione fu sentire che i funzionari del servizio immigrazione e della dogana se ne erano già andati! Così i fratelli dovettero trascorrere un’altra notte a bordo della goletta.

Anche Richard Ryde, che risiedeva a Grenada dov’era missionario, ebbe qualche peripezia viaggiando da un’isola all’altra. Secondo il programma doveva fare da presidente a un’assemblea a Barbados. Prese la nave da Grenada a Saint Vincent, sperando di trovare la coincidenza per Barbados. Conoscendo gli imprevisti dei viaggi via mare fra le isole, si era preso abbastanza tempo così da poter partecipare al lavoro di preparazione per l’assemblea. Ciò nonostante, a causa delle condizioni del mare, il fratello Ryde giunse a Barbados appena in tempo per ascoltare il discorso pubblico! Quando l’imbarcazione su cui viaggiava giunse in prossimità di Barbados, le persone a bordo poterono avvistare terra più volte. Riuscivano addirittura a distinguere la gente che camminava lungo la riva. Ma i riflussi della marea e i venti impedivano loro di raggiungerla. I marinai superstiziosi, ritenendo che questi fatti fossero di malaugurio, alzavano delle croci, ma invano. Comprensibilmente nauseato, il fratello Ryce disse loro: “Ragazzi, non vi servono le croci! Avete bisogno di un motore in più”.

Una visita dalla sede mondiale

Come furono felici i fratelli quando nel 1949 appresero che il fratello Knorr, nel suo secondo viaggio attraverso le Antille, avrebbe visitato Barbados! Questa volta sarebbe stato accompagnato da Milton Henschel, anche lui membro del personale della sede mondiale. Fu disposto che in coincidenza con la visita si tenesse nello Steel Shed un’assemblea di distretto per tutte le isole.

I presenti al discorso pubblico dal tema “È più tardi di quanto pensiate!” furono 3.000. Questo numero non fu superato per i successivi 25 anni. Durante quell’assemblea inoltre il fratello Knorr trattò con i pionieri un argomento che sarebbe stato spiritualmente fruttuoso per le isole: la prospettiva di ricevere addestramento a Galaad.

La “religione senza inferno”

Una caratteristica della cultura di Barbados è l’amore che i suoi abitanti nutrono per la Bibbia. Questo, insieme al fatto che quasi tutti sanno leggere e scrivere e hanno un vivo desiderio di imparare, fa del ministero di casa in casa una sfida piacevole. Difficilmente una persona non viene ascoltata. Piuttosto, riscontrerà che ne può scaturire un’animata discussione di carattere religioso che richiede una buona conoscenza della Bibbia e abilità nell’usarla.

Ci fu un tempo, specialmente durante gli anni ’60 e ’70, in cui la gente si riferiva spesso ai Testimoni come alla “religione senza inferno”. Un nostro fratello ricorda che i compaesani avevano appioppato a Gertrude Linton il nomignolo di “Gertie senza inferno”. Ciò mirava ovviamente a creare un ostacolo alle persone che si stavano interessando del nostro messaggio. Divenne quindi necessario dedicare a questa obiezione una parte nel corso del programma di un’assemblea di circoscrizione, per mostrare come trattarla servendosi della “Bibbia del re Giacomo”. Furono usati versetti biblici come Salmi 55:15; 86:13; Isaia 14:9 e Giona 2:2, insieme ai relativi riferimenti marginali della “Bibbia del re Giacomo”. Giacché la maggior parte delle famiglie possedeva questa versione della Bibbia con riferimenti marginali, i fratelli riuscivano a ragionare con le persone usando la loro stessa Bibbia e aiutandole a vedere che l’inferno a cui si fa riferimento nelle Scritture non è un luogo di fuoco e tormento, ma la tomba. Evidentemente questo metodo ebbe risultati molto positivi, poiché ora difficilmente si sente un’obiezione del genere.

Estesa la testimonianza alle Grenadine

A questo punto le isole maggiori del territorio di questa filiale stavano ricevendo un’ottima testimonianza. Le isole minori disseminate fra Grenada e Saint Vincent richiedevano anch’esse attenzione. Queste isole sono chiamate Grenadine.

Oggigiorno chi viaggia in aereo in questa zona non perde mai di vista queste isole. Ma per raggiungerle anni fa, la Società acquistò una goletta lunga 20 metri il cui nome era Sibia. Il 18 marzo 1950 un gruppo internazionale di missionari gettò l’ancora un po’ al largo dell’isola di Carriacou, la più grande delle Grenadine. Fra i membri dell’equipaggio c’erano Arthur Worsley, Stanley Carter, Ronald Parkin e Gust Maki, che faceva da capitano: tutti zelanti proclamatori della buona notizia. Non passò molto che i 7.000 abitanti di quest’isola, che ha una superficie di 34 chilometri quadrati, avevano ricevuto la loro prima testimonianza organizzata.

I fratelli riscontrarono che, pur essendo relativamente isolate, queste persone erano affettuose ed espansive. Non avevano molto dal lato materiale, ma questo importava poco ai missionari, poiché essi erano lì per dare generosamente. Così per aiutare questa gente umile i missionari scambiavano spesso Bibbie e altre pubblicazioni con prodotti locali come arachidi, granturco e ortaggi. Il 29 agosto 1950 fu battezzata la prima Testimone locale. Il 22 settembre 1952 fu organizzata una congregazione. Oggi questa congregazione ha oltre 43 proclamatori, per non menzionare le decine e decine di proclamatori che si sono trasferiti da questa isola e che ora si trovano in Europa, America Settentrionale e in altre isole delle Antille.

Un’altra delle isole Grenadine che conserva intatta la sua bellezza naturale è Bequia. La Sibia entrò nel suo porto caratteristico, Port Elizabeth, il 5 aprile 1950. Negli anni successivi la Sibia visitò dieci volte quest’isola che conta circa 6.000 abitanti. Oggi una forte congregazione di circa 20 proclamatori ha cura dell’interesse locale.

Nel 1953 il presidente della Società approvò l’acquisto di un’imbarcazione bimotore più grande chiamata Le Cheval Noir (Il cavallo nero), che prendesse il posto della Sibia. Il nome fu cambiato in uno più appropriato, Light (Luce), che denotava veramente lo scopo di questa imbarcazione a due eliche. A bordo c’era posto per alloggiare otto persone. Poteva anche trasportare 50 persone su brevi tragitti, e questo avveniva spesso quando si trattava di traghettare i proclamatori da un’isola all’altra per assistere alle assemblee.

Aiuto dopo l’uragano Janet

Nel settembre del 1955 l’uragano Janet si abbatté con violenza sulle isole di Barbados, Bequia, Carriacou, Grenada e Saint Vincent. Come un toro infuriato, il vento, soffiando a una velocità mai vista prima di allora dagli abitanti della zona, divelse alberi e distrusse case. Prima di spostarsi più a nord, Janet aveva infuriato su queste isole per un’intera settimana scatenando la sua distruttiva energia pari a migliaia di miliardi di cavalli vapore. Il novanta per cento degli edifici di Carriacou erano danneggiati o distrutti.

L’amore mostrato dai fratelli a coloro che erano stati colpiti dall’uragano fu davvero notevole. “Durante l’uragano”, disse Gust Maki, “ci trovavamo con la Light nella zona di Puerto Rico. I fratelli e le sorelle di Puerto Rico ci diedero una gran quantità di abiti e di generi alimentari da portare ai fratelli di Carriacou”. Rammentando la reazione della gente, proseguì: “Poiché le chiese di Carriacou erano state tutte danneggiate, non ci furono funzioni religiose per diversi mesi. Il sacerdote cattolico fu visto andare in casa dei suoi fedeli a dare loro la comunione prima di lasciare l’isola. Il prete anglicano andò in casa di una parrocchiana a chiedere denaro per riparare la chiesa; intanto questa donna abitava in una cucina di fortuna. Essa fu udita dire: ‘Il mio vescovo viene a chiedere denaro, mentre i testimoni di Geova vengono ad aiutare i loro membri’”.

L’emigrazione influisce sulla crescita

Gli anni dal 1950 al 1970 alterarono l’andamento della crescita e dello sviluppo dell’organizzazione in tutto il territorio della filiale. Persone di ogni parte delle Piccole Antille sentivano il bisogno di emigrare verso paesi più sviluppati in cerca di una “vita migliore” e condizioni economiche più prospere. In particolare questo poté dirsi degli abitanti di Barbados. Nell’arco di 30 anni la popolazione di Barbados subì un calo netto di 74.000 unità.

La situazione economica dei nostri fratelli non era diversa da quella di tutti gli altri. Molti erano combattuti fra due necessità pressanti: quella di provvedere cibo, vestiario e alloggio alla loro famiglia, e il bisogno più urgente di tenere le cose spirituali al primo posto e preservare l’unità familiare nella vera adorazione. Questa situazione richiese che i capifamiglia dell’isola esaminassero bene i propri motivi.

Molte congregazioni furono notevolmente indebolite dalla partenza di alcuni fratelli che erano stati i proclamatori più zelanti. In alcuni casi l’assenza prolungata di uno dei due coniugi ha contribuito all’infedeltà coniugale, e per sanare la frattura fra i due coniugi si sono rese necessarie disciplina e guida da parte degli anziani. Il fatto che la famiglia non vivesse insieme contribuì, in alcuni casi, a rendere i figli scapestrati. Col passar degli anni, gli emigrati che rientravano per lo più stavano meglio finanziariamente, ma considerando il danno arrecato alle relazioni familiari e la perdita spirituale, alcuni si chiedevano: ‘Di che beneficio è stato, dopo tutto?’

Una scelta più adeguata reca benedizioni maggiori

Ci furono comunque quelli che non cedettero alle lusinghe di carattere economico, mantennero unita la loro famiglia e sopportarono i tempi difficili. Essi semplicemente sfruttarono di più la propria ingegnosità e così facendo furono riccamente benedetti. Prendete il caso di due che diedero un ottimo esempio: Milton Alleyne e Fitz Hinds.

Nonostante fosse un imprenditore abile e dotato di molta esperienza, Milton Alleyne resistette al forte desiderio di emigrare. Rimase nella comunità così da poter aiutare la sua famiglia più che semplicemente dal lato economico e poter assistere i fratelli locali. Mantenne unita la famiglia, e ora ha la gioia di vedere tutti e quattro i suoi figli dedicati e battezzati e attivi nella verità. Due servono ora in qualità di pionieri regolari e uno è pioniere speciale. Il fratello Alleyne serve ora come sorvegliante che presiede nella congregazione di Hillaby a Barbados.

Anche Fitz Hinds dimostrò paziente perseveranza. Da oltre 36 anni è in prima linea nell’attività teocratica, guidando la congregazione. Attualmente conduttore dello Studio Torre di Guardia a Sugar Hill (Barbados), ha avuto anche lui la gioia di aiutare l’intera famiglia a crescere nella verità. I suoi tre figli sono tutti servitori di ministero e una figlia è pioniera regolare. Il resto della famiglia partecipa regolarmente al servizio di pioniere ausiliario varie volte all’anno.

Si può dire con gioia che la tendenza esistente negli anni ’50 e fino a tutti gli anni ’70 è stata invertita. Ora un minor numero di fratelli fra i più qualificati e zelanti pensa di emigrare semplicemente per motivi economici.

Alcuni che hanno afferrato il privilegio del servizio a tempo pieno sono stati privilegiati ricevendo addestramento alla Scuola missionaria di Galaad. È incoraggiante riflettere sul fatto che nel corso degli anni la filiale di Barbados ha inviato a Galaad dieci ministri in servizio continuo. Per coordinare sulle isole l’opera in rapida espansione, due diplomati che sono stati riassegnati qui, A. V. Walker e O. L. Trotman, ora prestano servizio nel Comitato della Filiale insieme a Sven Johansson.

È evidente che l’opera di fare discepoli è progredita bene. I fratelli hanno acquisito la necessaria capacità organizzativa e hanno assunto più responsabilità in relazione all’opera del Signore in questi ultimi giorni del sistema di cose malvagio.

Opera di consolidamento al seguito della Light

I missionari della Light, l’imbarcazione già menzionata, avevano fatto un lavoro eccellente. Ma ci fu un inconveniente. Gli abitanti di queste isolette si davano molto pensiero di chi avrebbe battezzato i loro bambini appena nati e di chi avrebbe dato ai morenti l’estrema unzione o li avrebbe seppelliti dopo morti. Degli interessati che studiavano con i missionari, alcuni dei quali erano giunti al punto di lasciare la chiesa, si sentirono abbandonati quando i missionari levarono l’ancora e fecero vela alla volta di un’altra isola. ‘Chi seppellirà ora i nostri morti?’, si chiedevano. Così tornarono alla loro chiesa.

Per questa ragione nel 1957 la Light, casa missionaria galleggiante della Società, essendo servita al suo scopo fu venduta. I missionari che vi stavano a bordo furono assegnati altrove. Il terreno era ora pronto perché operai in servizio continuo con base a terra coltivassero l’interesse mostrato.

Stanley e Ann Carter furono assegnati a Saint George’s (Grenada). Con lealtà e fedeltà, lavorarono duramente per rafforzare i fratelli. Presto l’entusiasmo suscitato dagli zelanti Testimoni di quella città determinò il bisogno di avere un luogo di adunanza più grande. Si costruì una bella Sala del Regno in una località che dava sul bel porto di Saint George’s; fu dedicata da Robert Wallen, membro del personale della sede mondiale, allorché venne in visita come sorvegliante di zona nel marzo 1964.

Misure correttive allontanano gli scontenti

Il provvedimento preso nel 1961 dalla Società per dare, mediante la Scuola di Ministero del Regno, ulteriore addestramento a pionieri speciali, missionari e anziani di congregazione, consolidò molto l’opera sotto l’aspetto organizzativo. Aiutò fratelli qualificati ad apprezzare l’utilità di compiere lo sforzo di rimanere nel posto assegnato loro anziché emigrare in cerca di vantaggi economici. Si doveva anche prestare attenzione a certe situazioni riguardanti proclamatori la cui vita era moralmente impura. A volte casi del genere non venivano immediatamente presi in considerazione. Perciò il corso della durata di un mese tenuto a Bridgetown (Barbados) e a Kingstown (Saint Vincent) fornì la necessaria base scritturale per correggere la mentalità che si aveva al riguardo.

Alcuni si lamentarono quando furono fatti certi cambiamenti, mentre altri furono umilmente grati della possibilità di servire Geova non importa in quale incarico. Ad esempio, Reuben Boyce ammette che quando fu sostituito in qualità di sorvegliante che presiedeva nella congregazione di Bridgetown (Barbados), ciò fu per lui “un fulmine a ciel sereno”. Ma lo accettò come qualcosa che accadeva sotto la guida di Geova o col Suo permesso. Per contro, uno che non cammina più nella via della verità avvicinò il fratello Boyce fingendo di dolersi per lui e disse: “Cos’è accaduto? Perché ti hanno rimosso, amico mio?”

Il fratello Boyce rispose: “Cosa intendi dire?”

Allora quello che stava cercando di fomentare il malcontento affermò: “Non va mica bene! Cosa farai in merito?”

La successiva risposta del fratello Boyce rispecchia lo spirito leale della stragrande maggioranza dei fratelli: “Senti, caro mio! Queste non sono cose di cui parlare. Quando la Società ti nomina per un incarico nella congregazione, non ti dicono che stanno per nominarti; così quando ti rimuovono, non fai tante storie: ti comporti come sempre. Quindi non vedo nessun motivo per prendermela”. Questo pose fine alla conversazione.

Nel corso degli anni il fratello Boyce ha continuato a mantenersi leale a Geova e alla Sua organizzazione e a trarre profitto dalla necessaria disciplina. Ora, completamente cieco e molto avanti negli anni, serve come anziano. Nella sua vecchiaia ha anche avuto la gioia di vedere sua moglie, precedentemente incredula, diventare una Testimone dedicata e battezzata.

Organizzata la nuova filiale

Fra le varie Notizie Teocratiche pubblicate sul Ministero del Regno del febbraio 1966 (edizione di Trinidad) c’era un annuncio breve ma significativo: “Una nuova filiale è entrata in funzione dal 1° gennaio 1966 a Barbados. Dovrà soprintendere all’opera a Barbados, Bequia, Carriacou, Grenada, Saint Lucia e Saint Vincent”. A quel tempo il numero complessivo dei Testimoni in queste sei isole era di 1.084. Questi proclamatori avevano il compito di predicare a una popolazione complessiva di oltre mezzo milione di abitanti. Naturalmente era già stata data molta testimonianza.

Due missionari erano stati mandati a Barbados per organizzare la casa missionaria in cui sarebbe stata installata la filiale. Si trattava di Benjamin e Beryl Mason. Il fratello Mason aveva frequentato la 2a e la 39a classe di Galaad. Ciò che lo distingueva era lo zelo per il ministero. Aveva le spalle un po’ curve e, col suo caratteristico senso dell’umorismo, era solito osservare che questo era dovuto al fatto che ‘si spingeva avanti nel servizio del Signore’.

Sin dall’inizio la nuova filiale non perse tempo in quanto a prestare attenzione personale ai fratelli, soddisfacendo meglio i loro bisogni. Inoltre il fatto di avere la filiale proprio sull’isola permetteva alle congregazioni di essere rifornite più prontamente senza dover fare ordinazioni a Trinidad e poi dipendere dal poco affidabile servizio di trasporto merci fra un’isola e l’altra. Ben presto tutti i fratelli della filiale si abituarono a sentirsi parte della nuova “famiglia della filiale”.

Era ora tempo che la Società affondasse permanentemente le radici a Barbados. Fu acquistato un bell’appezzamento di terreno a Bridgetown destinato alla nuova filiale, casa missionaria e Sala del Regno. Era esattamente l’immobile che era stato per oltre 50 anni il centro di tanta attività teocratica: la casa di Lucy Gooding.

La filiale di Barbados è situata in un luogo ideale di Bridgetown, a un isolato dalla nuova Posta centrale e a circa dieci minuti di cammino dal porto di Bridgetown. L’aspetto piacevole e lindo degli edifici è spesso oggetto di commenti da parte dei passanti, persone che a suo tempo osservarono anche lo sforzo collettivo dei Testimoni durante la costruzione. Tutte le congregazioni parteciparono alla costruzione vera e propria, cosa che in se stessa fu una grande testimonianza.

L’efficienza con cui fu fatto il lavoro di costruzione degli edifici della filiale e l’amicizia che questo generò tra i fratelli li fece riflettere più seriamente sul bisogno di costruire Sale del Regno. Si erano improvvisamente resi conto del fatto che tra i fratelli dell’isola c’erano esperti in campo edile che potevano mettersi prontamente a disposizione. Così, 18 mesi dopo la dedicazione degli edifici della filiale, furono costruite nel territorio della filiale otto nuove Sale del Regno. La prima a essere dedicata fu quella di Cave Hill, a Barbados; ne seguirono altre a Castries (Saint Lucia) e a Grenville (Grenada), solo per menzionarne alcune. In tutto il territorio della filiale ci sono ora 28 Sale del Regno, il che permette a tutte e 33 le congregazioni di radunarsi in edifici di proprietà dei fratelli.

Cambiamenti in campo politico

A partire dal 1958 in tutte le Antille ebbero luogo grossi cambiamenti in campo politico. Dieci isole delle Antille, da Giamaica a nord-ovest fino a Trinidad a sud, furono raggruppate in una Federazione. Ma questa si rivelò un fallimento, per cui si sciolse nel maggio 1962. Anziché avanzare come un’unica nazione verso l’indipendenza politica, tutte queste isole furono lasciate a perseguire l’indipendenza ciascuna da sé. Così il 30 novembre 1966 Barbados divenne una nazione indipendente. In seguito lo divennero anche Grenada, Saint Lucia e Saint Vincent.

Questi sviluppi politici comunque non influirono sulle relazioni tra i fratelli delle varie isole. Sia prima che dopo che queste isole conseguissero l’indipendenza politica, i fratelli si sono sempre sforzati di vivere in armonia con il principio biblico della neutralità. Sanno bene che Cristo disse riguardo ai suoi seguaci: “Essi non fanno parte del mondo come io non faccio parte del mondo”. (Giov. 17:16) Sono stati anche guidati dalle parole dell’apostolo Paolo: “Se possibile, per quanto dipende da voi, siate pacifici con tutti gli uomini”. (Rom. 12:18) Poiché non si son fatti coinvolgere politicamente ma hanno mantenuto una rigida neutralità, i fratelli sono molto stimati, anche se non amati, dal governo delle rispettive isole. Talvolta dei politici sono forse contrariati dal fatto che i fratelli non adempiono quelli che vengono considerati doveri civici, specialmente durante le elezioni locali. Ad ogni modo, a questo riguardo i fratelli non hanno mai avuto problemi veramente seri.

In certi casi alcuni figli di Testimoni sono stati minacciati di venire espulsi dalla scuola per essersi rifiutati di pronunciare promesse solenni e giuramenti di fedeltà di carattere politico. Quando ciò è accaduto, è stato utile rimandare i direttori scolastici, specie quelli di Barbados, ad alcuni aspetti della costituzione dell’isola. Quando alle autorità scolastiche sono stati rammentati i diritti ivi garantiti, di rado abbiamo avuto ulteriori difficoltà. L’opuscolo I testimoni di Geova e la scuola si è dimostrato un valido strumento per chiarire la nostra posizione a direttori e insegnanti.

I diplomati di Galaad danno un ottimo esempio

Tutte le isole hanno tratto beneficio dai sorveglianti viaggianti e i missionari addestrati a Galaad. Ognuno di loro ha dato un valido contributo alla diffusione della buona notizia e al rafforzamento delle congregazioni.

Nel 1960 John e Lynne Mills vennero a Barbados da Trinidad per compiere l’opera nella circoscrizione. E sono andati avanti per molti anni con buoni risultati, portando con sé il loro bambino.

Richard e Gay Toews arrivarono a Barbados il 21 febbraio 1967, essendovi stati assegnati come missionari. Quello stesso anno al fratello Toews fu dato l’incarico di dirigere l’amministrazione della filiale, responsabilità che egli ha assolto bene per 13 anni. In armonia con le istruzioni date dall’apostolo Paolo a Timoteo, durante quel tempo i fratelli della filiale lavorarono per addestrare e rendere più capaci i fratelli locali, anziché i missionari stranieri, affinché assolvessero responsabilità e attendessero a incarichi di vitale importanza. — 2 Tim. 2:2.

Gay Toews, una sorella affabile e molto laboriosa, si dimostrò un’eccellente missionaria nel corso degli anni trascorsi a Barbados. Le espressioni idiomatiche di Barbados le divennero abbastanza familiari e lei le usava di frequente nel ministero di casa in casa, anche se, pronunciate da una canadese, avevano un suono alquanto diverso! Essa ottenne molti buoni risultati nell’indirizzare gli interessati all’organizzazione. A causa della salute malferma, a un certo punto il fratello Toews e sua moglie Gay tornarono in Canada, dove ora svolgono l’opera nel distretto.

Attualmente la filiale di Barbados ha dieci missionari e cinque case missionarie. Quattro dei cinque sorveglianti viaggianti sono stati addestrati a Galaad. Molti che ora prestano servizio a tempo pieno dicono che una cosa che li ha spronati a intraprendere il servizio continuo è stato l’ottimo esempio dato dai missionari.

Con tutto questo aiuto dato dai missionari, l’incremento sarebbe dovuto essere maggiore, se non fosse stato per la condizione di immoralità esistente a quel tempo. In un’isola il 78 per cento dei bambini nascono al di fuori del matrimonio. Mentre le religioni della cristianità sono facili ad adattarsi alla cosiddetta nuova moralità, il popolo di Geova non può. Nel tentativo di dare una veste di rispettabilità ai risultati di simili relazioni sessuali promiscue, di recente con un disegno di legge per la riforma del diritto di famiglia il governo di un’isola ha eliminato dai codici la parola “illegittimi” (parlando dei figli nati fuori del matrimonio). Per questa ragione i fratelli hanno dovuto dare particolare importanza alla necessità di attenersi alle elevate norme morali di Geova.

Assemblea internazionale a Bridgetown

Una meravigliosa espressione della crescita, della maturità e della statura spirituale dei fratelli di Barbados si ebbe quando ospitarono una delle molte assemblee internazionali che si tennero nel 1978. I fratelli erano entusiasti di avere questo alto onore. Il successo fu clamoroso, perché mai prima di allora così tanti delegati provenienti dall’estero avevano assistito a una qualsiasi assemblea a Barbados. I delegati erano venuti da 28 nazioni.

Fu data un’ottima testimonianza negli alberghi e altrove dalle centinaia di delegati che si mescolarono con gli abitanti di Barbados. Come risultato si ebbero oltre 6.000 presenti al discorso pubblico, che fu pronunciato da Karl Adams della Betel di Brooklyn. Erano presenti anche Jack Barr e sua moglie, Mildred, provenienti da Londra, e il fratello Barr svolse diverse parti essenziali del programma. Allora egli era in attesa dei documenti che gli avrebbero permesso di entrare negli Stati Uniti affinché potesse prestare servizio come membro del Corpo Direttivo.

Il libero uso della radio permette di dare testimonianza

Quando a Barbados una questione, un’usanza o una festa diventa un argomento di attualità, generalmente si dispone che le stazioni radio facciano conoscere al pubblico le diverse opinioni. Il popolo di Dio si è servito efficacemente di questo genere di trasmissioni per affermare la propria posizione su svariate questioni, e questo è servito ad abbattere il pregiudizio nei confronti della nostra opera. Una volta fummo invitati a inviare un nostro rappresentante perché si unisse a un gruppo di esperti che nel corso di una trasmissione a telefono aperto avrebbero dovuto rispondere a domande sul soggetto del Natale, visto che noi non osserviamo questa festa.

Fra gli esperti c’era il vescovo della Chiesa Anglicana. Prima che la trasmissione andasse in onda, il fratello che rappresentava i Testimoni avvicinò il vescovo e gli chiese come lo si doveva chiamare quando ci si rivolgeva a lui. Il vescovo disse che lo si poteva chiamare padre, vescovo, oppure reverendo. Educatamente il fratello spiegò che lui non poteva usare nessuno di quei titoli poiché la Bibbia non è d’accordo con questa consuetudine. Evidentemente sdegnato, l’ecclesiastico andò dal moderatore affermando che non avrebbe partecipato alla trasmissione insieme a quel Testimone: o lui o il Testimone. Giacché il fratello che rappresentava i Testimoni era l’unico del gruppo di esperti che non aderiva alla festa del Natale, lo si dovette trattenere. Fu quindi l’ecclesiastico, molto contrariato e umiliato, a lasciare lo studio.

Quando la questione delle trasfusioni di sangue e la pratica dell’omosessualità divennero di attualità, i Testimoni furono di nuovo invitati a inviare dei loro rappresentanti per far parte di vari gruppi di esperti ed esporre il punto di vista biblico.

Alla larga dai divertimenti

Si può senz’altro affermare che la locale organizzazione teocratica ha fatto molta strada durante gli scorsi 84 anni. Anche se su queste isole non è stata compiuta nessuna azione repressiva organizzata ai danni del popolo di Dio, il nostro astuto avversario, Satana il Diavolo, si è servito di altri stratagemmi. Ha usato tranelli più insidiosi, come immoralità, critiche e il troppo svago.

Per esempio, lo sport più popolare dell’isola è il cricket. Questo gioco viene praticato con passione, tanto che uno scrittore ha osservato: “Il cricket è più una religione che uno sport”. I tifosi seguono le partite alla radio, alla televisione oppure andando di persona al loro “adorato” campo da gioco di Kensington Oval a Barbados. Ma la maggior parte dei fratelli, sapendo quanto tempo tutto ciò richiede, si sono sforzati di conservare un concetto equilibrato di questa e di altre forme di ricreazione che possono insidiare la vita spirituale della persona.

Il modo in cui è stata accolta l’opera di pioniere ausiliario durante il mese di aprile dimostra che i nostri fratelli si sforzano davvero di mettere gli interessi del Regno al primo posto. In aprile del 1988 la filiale di Barbados ha fatto rapporto di un massimo di 1.009 pionieri ausiliari. Questo significa che c’erano in media oltre 32 pionieri ausiliari per congregazione sulle sei isole che sono sotto la sorveglianza della filiale. Complessivamente, il 46 per cento dei fratelli si è impegnato in qualche fase del servizio continuo durante quel mese. Questa zelante attività ha senza dubbio contribuito al fatto che in aprile di quell’anno la filiale è stata benedetta con un nuovo massimo di 2.571 proclamatori.

Dichiarata la lode di Geova nelle isole

La storia dei testimoni di Geova fa ormai parte della storia di Barbados. Da quest’isola, che sta come una muta sentinella all’ingresso del Mar delle Antille, durante gli scorsi otto decenni si è levato il suono della buona notizia del Regno di Dio. Ed è grazie a questa voce alta e chiara che quest’isola è veramente divenuta, in senso spirituale, una porta attraverso la quale molte migliaia di persone hanno trovato accesso a “stagioni di ristoro” stringendo una buona relazione con Geova Dio e suo Figlio, Cristo Gesù. — Atti 3:19.

Molto tempo fa il profeta Isaia scrisse: “Cantate a Geova un nuovo canto, la sua lode dall’estremità della terra . . . Attribuiscano a Geova gloria, e nelle isole dichiarino pure la sua lode”. (Isa. 42:10, 12) Tutti i 2.571 proclamatori del Regno del territorio di questa filiale pregano unitamente che la benedizione di Geova continui ad essere versata sui loro sforzi di dichiarare la Sua lode.

[Riquadro/Cartina a pagina 150]

Profilo della filiale di Barbados

Capitale di Barbados: Bridgetown

Lingua ufficiale: Inglese

Religione principale: Anglicana

Popolazione complessiva: 629.184

Proclamatori: 2.571

Pionieri: 299

Congregazioni: 33

Pres. Commemorazione: 8.065

Filiale: Bridgetown

[Cartina]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

OCEANO ATLANTICO

BARBADOS

Bathsheba

Holetown

Bridgetown

ST. LUCIA

Castries

Micoud

ST. VINCENT

Kingstown

BEQUIA

Port Elizabeth

IS. GRENADINE

CARRIACOU

GRENADA

Grenville

St. George’s

MARE DELLE ANTILLE

[Immagine a tutta pagina a pagina 148]

[Immagine a pagina 153]

Lina “Mammy” Gaul (a sinistra) e Waldemar Rice furono tra i primi Testimoni di Barbados

[Immagine a pagina 155]

Lucy Gooding, la cui abitazione fu usata come casa missionaria

[Immagine a pagina 156]

Winifred Heath cambiò la sua vita per essere idonea per il battesimo, che compì nel 1940

[Immagine a pagina 158]

Chriselda James di Grenada allevò nove figli nella verità

[Immagine a pagina 159]

E. J. Coward, della sede mondiale di Brooklyn, prestò servizio nelle isole delle Piccole Antille

[Immagine a pagina 161]

Philippa La Borde, chiamata “Mamma Lab”, Testimone dal 1918; prestò servizio a Saint Vincent per 50 anni

[Immagine a pagina 165]

Cuthbert Blackman si serviva di un calesse per fare il pioniere

[Immagini a pagina 170]

Frank Gall (a sinistra), uno dei primi diplomati di Galaad di Barbados, e Dudley Mayers, che aiutò a formare le prime congregazioni a Barbados

[Immagine a pagina 173]

Richard Ryde (a sinistra) e Sven Johansson furono mandati a Grenada come missionari nel 1949

[Immagine a pagina 175]

Lloyd Stull, uno dei primi missionari inviati a Saint Lucia

[Immagine a pagina 180]

La goletta “Sibia” (20 m) impiegata nell’opera missionaria

[Immagine a pagina 183]

La “Light”, un’imbarcazione a due eliche che prese il posto della “Sibia”

[Immagine a pagina 184]

Membri del Comitato della Filiale: A. V. Walker (a sinistra); O. L. Trotman e Sven Johansson

[Immagine a pagina 188]

Benjamin e Beryl Mason, che aiutarono a organizzare la casa missionaria

[Immagine a pagina 191]

Richard e Gay Toews, missionari assegnati a Barbados nel 1967, e che ora prestano servizio in Canada

[Immagine a pagina 192]

Edifici della filiale e Sala del Regno a Bridgetown (Barbados)

[Immagine a pagina 193]

Assemblea internazionale “Fede vittoriosa”, tenuta nel 1978 nel National Stadium di Barbados

[Immagine a pagina 194]

La riviera di Bathsheba, sulla costa atlantica di Barbados