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Rapporto mondiale

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Africa

Il malvagio, scrive il salmista, “si apposta in un’imboscata” e “da luoghi nascosti ucciderà qualche innocente”. (Sal. 10:8) Nel corso dei secoli gli adoratori di Geova sono stati vittime innocenti della cattiveria dei malvagi. Questo avviene tuttora in alcune parti dell’Africa.

In Liberia 33 fratelli sono rimasti uccisi nella guerra civile e molti altri sono stati costretti ad abbandonare il paese e cercare rifugio in Costa d’Avorio e in Sierra Leone, fuggendo solo con gli abiti che avevano addosso. Comitati di soccorso istituiti in due città al confine della Liberia e della Costa d’Avorio non solo si sono occupati di questi profughi mancanti di tutto, ma hanno inviato aiuti anche agli altri Testimoni della Liberia che soffrono. I Testimoni della Costa d’Avorio, della Sierra Leone e del Ghana hanno inviato in Liberia camion con tonnellate di indumenti, e anche medicinali, viveri e denaro. I fratelli di Abidjan si sono pure affrettati a dare una mano e si prendono tenera cura di un numeroso gruppo di rifugiati che hanno estremo bisogno di aiuto.

Molti di questi fratelli hanno subìto esperienze traumatiche, da far rizzare i capelli. Per esempio, un anziano che prestava servizio a Monrovia, capitale della Liberia, racconta: “Il 27 luglio 1990, verso le due del mattino, la mia famiglia ed io siamo stati allontanati da casa con la forza. I ribelli ci hanno scortato fuori, dove c’erano già centinaia di nostri vicini. Ci è stato assicurato che dopo una breve perquisizione della zona saremmo potuti tornare a casa. Ma non abbiamo più rivisto le nostre case. Invece siamo stati condotti al principale campo profughi distante 50 chilometri. Ho portato la zia di mia moglie, che è invalida, sulle spalle per tutto il percorso. Pregavamo di continuo Geova di darci forza, poiché ovunque c’erano morti.

“Dopo circa un’ora di una marcia da incubo con i ribelli che ci scortavano alle calcagna, siamo caduti in un’imboscata tesa dalle truppe governative. Ci siamo buttati a terra poiché le pallottole volavano in tutte le direzioni. Molti sono rimasti uccisi; alcuni sono scampati. A un tratto mi sono accorto che mio figlio di 14 anni non era con noi! Subito 45 di noi cittadini sono stati catturati e portati a una stazione di servizio abbandonata. Là è stato deciso che saremmo stati messi a morte tutti. Un soldato ha preso il mitra per spararmi, ma non è riuscito a sistemare il caricatore. In quel momento è arrivato il comandante del gruppo che ha ordinato di portarci in caserma. Quella notte nove persone sono state messe a morte. Noi pregavamo Geova di aiutarci a rimanere fedeli.

“L’indomani mattina il comandante ha deciso che potevamo andarcene tutti. Si è offerto persino di caricarci su uno dei suoi camion. Noi abbiamo declinato l’offerta e abbiamo chiesto invece una carriola per portare la zia di mia moglie, e ce ne siamo andati per nostro conto. A metà strada i camion dell’esercito ci hanno superato rombando. Come hanno raggiunto l’incrocio davanti a noi si è udita un’esplosione assordante, seguita per quasi mezz’ora dal fuoco di mitragliatori pesanti. Pallottole vaganti sfrecciavano in ogni direzione mentre a carponi cercavamo riparo. Il convoglio militare che si era offerto di portarci è stato completamente distrutto. Come eravamo grati di non avere accettato l’offerta del comandante!

“Benché fosse incinta di cinque mesi, mia moglie si è fatta coraggio ed è riuscita a percorrere 58 chilometri in un giorno solo. Avevamo ancora il problema di metterci in salvo. Un fratello libanese, informato della nostra triste situazione, si è offerto di pagarci il viaggio per lasciare il paese con l’unico mezzo di trasporto disponibile, una vecchia corriera.

“Finalmente siamo riusciti a passare il confine ed entrare in Costa d’Avorio. Eravamo molto tristi, però, perché durante l’imboscata già menzionata avevamo perso le tracce di nostro figlio di 14 anni. Pensavamo che fosse morto, che fosse rimasto ucciso. Ma, con nostra grande gioia, sei mesi dopo abbiamo saputo che era sopravvissuto. Sono state prese disposizioni affinché ci raggiungesse in Costa d’Avorio”.

Altri Testimoni hanno avuto esperienze terrificanti. Clemente, un nigeriano, aveva abitato per 17 anni a Monrovia, ma dovette fuggire. I ribelli davano la caccia a tutti i nigeriani e i ghaneani che risiedevano nel paese. Se fosse stato catturato dai ribelli, sarebbe stato fucilato. Per mettersi in salvo Clemente avrebbe dovuto superare ben cento posti di blocco da Monrovia a Danané in Costa d’Avorio. Egli riuscì a spiegare la situazione e a superarli quasi tutti dicendo di essere uno straniero che desiderava lasciare il paese. A un posto di blocco la sua spiegazione non funzionò. Doveva essere giustiziato. Clemente decise di dare una buona testimonianza prima di essere messo a morte. Predicò al comandante parlandogli del Regno di Dio e gli mostrò le riviste La Torre di Guardia e Svegliatevi! Perplesso, il comandante urlò: “Senti, per il momento abbiamo un lavoro da fare. Quando l’avremo sbrigato staremo a sentire quello che dici. Ora, vattene!”

In seguito, quando ebbe la serenità mentale necessaria per riflettere su questo episodio, Clemente disse che sapeva cosa vuol dire Proverbi 18:10 quando afferma che il nome di Geova è una forte torre. Solo usando il nome di Geova e predicando il Regno di Dio era riuscito a superare i restanti posti di blocco. Alla fine passò il confine e giunse in Costa d’Avorio. Era al sicuro! Recentemente parte del personale della filiale ha potuto tornare in Liberia.

Non tutti i paesi hanno una storia così triste da narrare. Il Mozambico ci dà buoni motivi per rallegrarci. L’11 febbraio 1991 il governo di Maputo ha concesso il riconoscimento ufficiale all’ente giuridico denominato Testimoni di Geova del Mozambico. Siamo davvero molto grati che ciò sia avvenuto perché significa che ora i missionari possono ricevere il permesso di soggiorno nel Mozambico. Si possono importare senza difficoltà letteratura e riviste. In tre città sono state aperte case missionarie, che ospitano complessivamente 18 missionari. In ciascuna di queste case c’è un deposito di proprietà della Società.

Ciò nonostante i giovani devono rimanere neutrali e manifestare la loro lealtà a Geova durante le azioni di guerriglia in corso nel paese. Una ragazzina di 12 anni sordomuta venne rapita per scopi immorali dai ribelli. I suoi genitori, però, le avevano insegnato bene i princìpi biblici. Quando i rapitori volevano violentarla, essa si oppose recisamente. La sorellina additava il cielo per indicare che l’immoralità è condannata dalla legge di Dio. A motivo della sua salda determinazione, un giorno i suoi rapitori la picchiarono selvaggiamente e la lasciarono come morta. Solo due mesi dopo è tornata dai suoi genitori, accompagnata da una donna che era stata con lei durante la prigionia. “Non so cosa avete insegnato a questa bambina”, ha detto la donna, “ma mi ha colpito la sua condotta morale. Non ha mai ceduto alle insistenze dei soldati. È stata semplicemente straordinaria! Qual è la vostra religione?” Grazie alla fermezza di questa sorellina sordomuta, la donna ora studia con i Testimoni e sta facendo ottimi progressi nell’imparare la verità.

Asia

“La tua benedizione è sul tuo popolo”, cantò il re Davide nell’antichità. (Sal. 3:8) Anche oggi la benedizione di Geova è sul suo popolo. I testimoni di Geova che vivono nei paesi dell’Asia lo possono attestare.

In Corea una sorella ebbe salva la vita in modo piuttosto insolito, per il fatto che portava con sé il suo Documento sanitario. Mentre usciva dalla macchina dopo aver parcheggiato, all’improvviso fu aggredita da quattro uomini che la costrinsero a salire nella parte posteriore della sua macchina e a sdraiarsi fra i sedili. Essa offrì il suo anello e la borsa in cambio della libertà, ma non si accontentarono. Le balenò il terribile pensiero che potessero violentarla. Cominciò a gridare a squarciagola. “Dovremo ammazzarla”, ringhiò uno degli uomini. Fu pugnalata alla gamba e alla coscia. Poi le bendarono gli occhi e le legarono i piedi insieme col nastro adesivo. Disperata, cominciò a pregare e a piangere forte invocando il nome di Geova.

All’improvviso gli uomini ammutolirono. Finalmente uno chiese: “Signora, lei è una testimone di Geova?” Nel frugare nella sua borsetta avevano trovato il suo Documento sanitario. Decisero di non ucciderla ma la portarono in un luogo vicino a casa sua, la lasciarono nella macchina e si dileguarono. La sorella prega che quegli uomini si pentano della loro azione illegale e diventino adoratori di Geova.

Come avviene in molti paesi, in Giappone sempre più casalinghe si uniscono alle forze di lavoro, cosa che rende difficile trovarle a casa per parlare loro della buona notizia. Perciò una pioniera di Niigata decise di portare il messaggio del Regno nel centro della città dove si trovava più gente. Si fece dare dalla congregazione un territorio commerciale e cominciò a predicare, offrendo brevemente uno studio biblico a domicilio ai commercianti che contattava. Usava l’opuscolo formato rivista “Ecco, faccio ogni cosa nuova” e faceva visite ulteriori a tutti quelli che avevano mostrato un minimo di interesse. Suggeriva loro di studiare una mezz’oretta durante l’intervallo di mezzogiorno in una casa da tè, nel ristorante di un grande magazzino o in un parco. Durante ogni studio essa si concentra su un solo argomento particolare e in un periodo ha tenuto fino a otto studi in quel territorio commerciale.

Più di 60.000 filippini hanno lasciato il loro paese per lavorare come domestici in casa di cinesi nell’isola di Hong Kong. Questi lavoratori sono per lo più cattolici. Una sorella incontrò una persona del genere in ascensore e le chiese semplicemente se le interessava conoscere meglio la Bibbia. La risposta della donna fu: “Ho pregato per poter conoscere meglio la Bibbia”. Fu iniziato subito uno studio biblico.

Un giovane proclamatore di Nicosia ha scritto da Cipro: “Mi chiamo Marcos; ho 12 anni. Durante l’ora di religione l’insegnante ha disposto di tenere tre lezioni sulle religioni. Ho deciso di portare in classe il libro L’uomo alla ricerca di Dio. Prima che iniziasse la prima lezione ho mostrato il libro alla mia insegnante. Essa l’ha sfogliato e l’ha messo sulla cattedra. Poco dopo ha detto alla classe: ‘Userò il libro di Marcos per le lezioni, poiché contiene informazioni più esaurienti di quello che provvede la scuola’”. Il piccolo Marcos conclude: “Incoraggio tutti i giovani proclamatori a portare sempre con sé a scuola qualche pubblicazione della Società”.

Lucas, cattolico dalla nascita, iniziò a studiare la Bibbia nello Srī Lanka. Era uno dei quattro uomini dell’equipaggio che lavorava su un peschereccio di proprietà di un buddista. Il suo datore di lavoro desiderava che la sua attività avesse la benedizione degli dèi del mare, perciò invitò l’equipaggio a fare un pellegrinaggio a un famoso centro di adorazione frequentato sia da indù che da buddisti. Lucas spiegò che non poteva parteciparvi, poiché credeva che Geova è l’unico vero Dio. Il proprietario replicò con asprezza: “O vieni con noi o sei licenziato!” Lucas si licenziò seduta stante. Tornò al suo villaggio e in pochi giorni trovò lavoro su un’altra barca. Ora è in grado di studiare regolarmente.

Quando Bangnam, una sposina che vive in Thailandia, cominciò a studiare la Bibbia, i suoi genitori si ammalarono. Essi consultarono uno stregone il quale disse che gli spiriti dei loro parenti morti non approvavano che la loro figlia cambiasse religione e che se volevano guarire dovevano impedire che la figlia studiasse la Bibbia. I genitori pregarono la figlia di smettere di studiare. La pioniera speciale che teneva lo studio con Bangnam mostrò ai genitori con la Bibbia che non potevano essere gli spiriti dei morti a causare i disturbi, ma piuttosto gli spiriti malvagi. (Eccl. 9:5, 6) I genitori allora conclusero che dovevano mandare la figlia molto lontano. Tuttavia la sorella mostrò loro che la Bibbia insegna ai figli ad amare i genitori e che Bangnam voleva stare con loro e prendersi cura di loro perché li amava. Quando sentì questo, la madre si calmò e acconsentì ad andare in città con la sorella per consultare un medico. Il medico riscontrò che non aveva nulla. Mentre tornavano a casa, si scatenò un temporale, e poiché si faceva tardi, la pioniera speciale suggerì alla madre di passare la notte con lei a casa sua. L’indomani mattina la madre di Bangnam si svegliò ristorata ed eccitatissima, poiché aveva dormito bene tutta la notte, senza alcuna difficoltà respiratoria. Quando il padre seppe di questo miglioramento della salute di sua moglie, acconsentì a eliminare tutte le decorazioni che avevano a che fare con lo spiritismo. Subito anche la sua salute migliorò. Bangnam ora è battezzata e suo marito fa progressi ed è prossimo alla dedicazione.

Than vive in Myanmar. Faceva il soldato, ma la sua carriera militare finì tragicamente. Così ebbe inizio una vita di disperazione: durante un intenso combattimento con i ribelli una bomba esplose vicino a un bunker in cui si era nascosto. Il bunker crollò, seppellendolo per metà. Dopo che fu tirato fuori dalle macerie scoprì con sgomento che non poteva muovere le gambe: era paralizzato. Presto l’esercito lo mise in congedo. Disperato, cominciò a rimuginare sulla sua disgrazia, perse completamente la fede in Dio e intendeva suicidarsi. Più o meno nello stesso periodo un pioniere speciale visitava un vicino di Than, tenendo un regolare studio biblico. Saputo chi era il visitatore abituale, Than lo invitò anche in casa sua. Il pioniere lo confortò con le Scritture. Fu iniziato uno studio biblico. Non ci volle molto tempo perché Than riconoscesse il suono della verità e cominciasse con entusiasmo a dare testimonianza ad altri. Desiderava anche assistere alle adunanze nella Sala del Regno, che si trova a circa otto chilometri di distanza. Acquistò un paio di vecchie ruote di bicicletta e si costruì una carrozzella. Tuttora, con grande risolutezza, sale e scende i pendii che portano alla Sala del Regno e assiste regolarmente alle adunanze. La sua amara delusione ha lasciato il posto a una radiosa speranza di un futuro migliore.

Europa

“La nostra anima è come un uccello che è scampato dalla trappola degli adescatori. La trappola è rotta, e noi stessi siamo scampati. Il nostro aiuto è nel nome di Geova”. (Sal. 124:7, 8) Come descrive bene questo salmo la situazione dei nostri fratelli dell’Europa orientale!

Lo scorso anno di servizio è stato un anno straordinario nella storia dei testimoni di Geova dell’Unione Sovietica. Eccezionali massimi nelle file dei proclamatori e dei pionieri, come pure sette massimi nel numero dei libri distribuiti e dieci nel numero delle riviste hanno dato ai nostri fratelli ulteriori motivi di rallegrarsi per la libertà ottenuta di recente. Questi massimi sono stati raggiunti perché, per la prima volta, si potevano ricevere ingenti quantitativi di letteratura.

Il lunedì 18 marzo 1991 la filiale della Germania ha inviato il primo camion, che conteneva 20 tonnellate di letteratura, nell’Unione Sovietica. Precedentemente i fratelli ricevevano la letteratura in piccoli pacchetti postali. Come sono andate le cose quando è arrivato il primo camion carico di letteratura?

Era mezzanotte quando un anziano di Leopoli ha ricevuto una telefonata inaspettata dalla filiale della Germania, che lo avvertiva che su un grosso camion con la cabina gialla e il cassone blu si stava caricando letteratura destinata all’Unione Sovietica. È stato convenuto un punto di incontro: il confine tra Polonia e Unione Sovietica. Quando i Testimoni sovietici sono giunti al confine mercoledì, il tempo era peggiorato. Imperterriti nonostante il freddo pungente e la pioggia mista a neve, i fratelli risolutamente scrutavano a turno ogni camion che si avvicinava al confine. Uno di loro ha esclamato: “Abbiamo atteso per decenni questo momento memorabile. Perciò riteniamo un privilegio aspettare qualche ora o forse anche qualche giorno”.

Finalmente il venerdì 22 marzo, alle otto in punto, ecco avvicinarsi al confine un grosso camion con la cabina gialla e un lungo cassone blu. Dal profondo del cuore i fratelli hanno innalzato al cielo preghiere. Il camion ha passato il confine ed è entrato in terra sovietica. Quando i due doganieri esterrefatti hanno visto la quantità di letteratura, si sono chiesti cosa fare in questa situazione e hanno cominciato a discutere la faccenda. Dopo avere esaminato un documento e il carico, i doganieri hanno annuito e, con un rapido gesto delle mani, hanno lasciato passare il camion. “La nostra gioia era incontenibile”, dicono i fratelli ripensando a quel momento. “Dopo decenni di aspra persecuzione, finalmente i nostri fratelli hanno abbondanza di cibo spirituale”.

È stato rilasciato il permesso di scaricare il camion. Più di 70 fratelli aspettavano ansiosamente di aiutare. Hanno formato due “nastri trasportatori”, e i pacchi di letteratura avanzavano in modo regolare di mano in mano, quasi seguendo un ritmo musicale. Il giorno dopo, sabato, sono arrivati i fratelli da distanti località di questo vasto paese per prendere la letteratura. I due che avevano percorso 3.500 chilometri sono stati i primi ad arrivare. “Geova Dio ha fatto quello che nessun uomo è in grado di fare, e noi abbiamo assistito a questi avvenimenti”, ha detto un fratello.

Da Dresda, in quella che un tempo era la Germania Est, giunge questa esperienza: “Per molto tempo, mia moglie ed io avevamo cercato di convincere i miei genitori ad accettare la verità, ma avevamo incontrato solo opposizione. Tuttavia nel novembre 1988 mia moglie dovette essere ricoverata all’ospedale per tre settimane. Non avendo altra scelta affidammo nostra figlia di 18 mesi, Sara, ai nonni.

“Sin dal primo giorno cominciò ad accadere qualcosa. A colazione Sara si chiedeva perché la nonna e il nonno si erano seduti e avevano cominciato subito a mangiare. Perciò richiamò l’attenzione della nonna, giunse le manine e disse: ‘Nonna, la preghiera!’ Chinò la testa e chiuse gli occhi. La nonna non rispose; Sara ripeté la richiesta. Finalmente mia madre capì cosa voleva Sara, perciò rese grazie alla maniera dei luterani. Quella sera mia madre mi chiese quale religione praticassimo. Sapeva solo che avevamo lasciato la chiesa. Non ci aveva mai permesso di aggiungere altro. Le spiegai come stavano le cose. La nonna acconsentì a trattare Sara come era abituata a essere trattata da noi, perciò le diedi Il mio libro di racconti biblici, perché Sara era abituata a sentire una storia ogni sera.

“Sara convinse la nonna a leggerle tre o quattro storie ogni sera. I miei genitori rimasero stupiti della conoscenza biblica di Sara, che a volte interrompeva la lettura e continuava lei stessa la storia. Mia madre cominciò a incuriosirsi di quello che leggeva a Sara una sera dopo l’altra. Nel maggio 1990 abbiamo iniziato uno studio biblico con i miei genitori. Presto hanno lasciato la chiesa e sono venuti alle adunanze con noi. Un anno dopo, nel maggio 1991, mia madre è diventata una proclamatrice non battezzata e ora si prepara per il battesimo. Anche mio padre sta facendo ottimi progressi. Ringraziamo Geova di essersi servito della nostra bambina e del libro dei Racconti biblici per riuscire a fare quello che avevamo cercato inutilmente di fare per tanto tempo”.

In Austria molti ragazzi prendono una ferma posizione a favore della vera adorazione. Melanie, una ragazzina di 11 anni, ne è un esempio. A motivo di circostanze familiari, Melanie era stata sottratta alla tutela della madre e affidata alla sua sorellastra. La sorellastra e suo marito cominciarono a studiare la Bibbia con l’aiuto dei testimoni di Geova, e anche Melanie partecipava allo studio. Tutti e tre fecero progressi. Melanie desiderava lasciare la Chiesa Cattolica. Ma, secondo la legge austriaca, questo si può fare solo dopo avere compiuto 14 anni. La cosa finì lì? No! Melanie andò dal direttore dell’ente per l’assistenza dei minori e lo mise a conoscenza del suo desiderio. Dopo un colloquio questo direttore scrisse in una lettera a Melanie: “Dopo attenta riflessione, desidero farti sapere che hai il mio consenso; per me puoi lasciare la Chiesa Cattolica. Tuttavia, a motivo della legge vigente, sarà pure necessario che il tribunale locale sia d’accordo con la decisione che ho preso”. Così Melanie è dovuta comparire da sola davanti al giudice e spiegare perché voleva lasciare la chiesa. Il 21 settembre 1990 ha ricevuto dal tribunale locale un parere favorevole. Che bella vittoria per una ragazzina di 11 anni! Ora Melanie è felice di prendere parte all’opera di predicazione come proclamatrice non battezzata.

In Finlandia una donna, ferita gravemente in un incidente stradale, era degente in ospedale e pensava: ‘Se avessi perso la vita, che ne sarebbe stato di me?’ Tornata a casa, cercò una risposta nella Bibbia ma non la trovò. Essa diceva sospirando: “Signore del cielo, ti prego, fammi conoscere qual è lo scopo della vita. So che nella Bibbia ci deve essere la spiegazione. Ti chiedo sinceramente, aiutami a trovarla”. Non erano passati dieci minuti, quando suonò il campanello, e chi c’era alla porta? Una testimone di Geova con un sorriso cordiale. “Sono rimasta scioccata”, ha detto la donna. “Il mio primo pensiero è stato: ‘Oh, no! Dovrei diventare testimone di Geova?’ Ma mi sono trattenuta e l’ho invitata a entrare. Da quel momento il mio intendimento della Bibbia ha continuato ad aumentare”.

America Latina

“Loderò Geova secondo la sua giustizia, e certamente innalzerò melodie al nome di Geova l’Altissimo”. (Sal. 7:17) Nello scorso anno di servizio questo salmo di Davide è stato un tema costante per i proclamatori dell’America Latina.

Si dovrebbe dedicare allo studio della creazione lo stesso tempo che si dedica allo studio dell’evoluzione? Questa è una domanda che viene fatta spesso in Ecuador. Nella città portuale di Guayaquil un insegnante decise di trattare con i suoi 104 allievi le informazioni contenute nel libro Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione? Nel gennaio 1990, alla fine del trimestre, fece una serie di domande agli studenti. Una era: “Tenendo conto di tutte le prove scientifiche e bibliche presentate in classe, a quale conclusione siete arrivati riguardo all’origine della vita?” Le risposte furono nella stragrande maggioranza a favore della creazione divina. Uno studente rispose: “Sono arrivato alla conclusione che la terra e tutto ciò che è in essa devono essere venuti all’esistenza per opera di un perfezionista. Deve essere esistito qualcuno assai amorevole che aveva un proposito per coloro che vivono qui. È assurdo pensare che qualcosa di così complicato come gli esseri viventi potesse essere frutto del caso. Non è in potere dell’uomo creare qualcosa di così complesso come la vita”.

La verità biblica ha avuto tale influenza su questo insegnante che è stato battezzato nel dicembre 1990. Per assistere al battesimo 42 studenti sono stati alla locale assemblea di circoscrizione. Fra l’altro, 31 studenti studiavano la Bibbia con i testimoni di Geova di Guayaquil!

Un’interessata che vive nell’entroterra della Guyana, vicino al fiume Moruka, studia per posta. Essa desiderava moltissimo unirsi ai testimoni di Geova nella pura adorazione la sera della Commemorazione della morte di Cristo. Ha noleggiato per una grossa somma una canoa e con il figlio di 13 anni e la figlia di 12 ha remato per 21 ore fino alla congregazione più vicina che si trova a Charity. Il viaggio richiedeva di scendere il fiume Moruka fino all’Atlantico per poi risalire remando il fiume Pomeroon. Essa è partita alle 21,30 ed è arrivata l’indomani alle 18,20, fermandosi solo un’ora per riposare. Dopo la Commemorazione è dovuta ripartire subito poiché per il noleggio della canoa doveva pagare una tariffa giornaliera. È una proclamatrice non battezzata e all’epoca della Commemorazione era incinta di quattro mesi!

Nel marzo scorso in Venezuela un prete cattolico è venuto alla filiale per avere della letteratura. Poi ha chiesto di parlare con qualcuno su certi punti dottrinali. Ha dichiarato di avere 65 anni e di essere sacerdote da 37. Per diventare prete aveva studiato in Italia, a Roma. Negli ultimi quattro anni aveva letto alcune informazioni relative ai concili della Chiesa Cattolica ed era sorpreso di quello che aveva scoperto. “La chiesa è ben lungi dall’avere la verità”, ha detto.

“In questi giorni ho letto la Bibbia più che durante tutta la mia vita”, ha affermato. “Sono confuso. Le dottrine della chiesa non sono in armonia con la Bibbia. Devo insegnare, ma la coscienza non mi permette di insegnare menzogne. Sto cercando di uscire da questo incubo. Ho dedicato tutta la vita alla chiesa; ora sono vecchio, e cosa posso fare alla mia età? Dove posso trovare lavoro? Ho una bella casa, una macchina di lusso e denaro in banca, ma se lascio la chiesa, perdo tutto. Non so cosa fare”.

Il fratello gli ha indicato alcuni passi biblici a conferma del fatto che Geova non abbandona quelli che Lo servono. Il fratello, sapendo che il prete aveva studiato greco, gli ha mostrato The Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures, invitandolo a leggere Matteo 10:28. Tutto eccitato il prete ha esclamato: “Ma questo è chiarissimo, chiarissimo: l’anima muore! Questa dunque è un’altra menzogna!”

Dopo aver conversato per un po’, il fratello ha chiesto al prete come mai era venuto alla filiale. La sua risposta è piuttosto interessante. Un proclamatore 14enne era entrato nella sua chiesa a Caracas, aveva trovato una signora che pregava e le aveva chiesto dove fosse il prete. “Là in fondo”, era stata la risposta. Perciò il fratellino era andato in fondo alla chiesa e aveva trovato la sacrestia. Il prete aveva chiesto al ragazzo: “Che cosa vuoi?” Il nostro giovane proclamatore aveva risposto che era venuto per parlare della Bibbia; aveva detto al prete che Babilonia la Grande sarebbe stata distrutta, e che se non fosse uscito dalla falsa religione sarebbe stato distrutto anche lui. Il prete era rimasto talmente sorpreso che un ragazzo di 14 anni sapesse spiegare con tale sicurezza così tante cose a un uomo della sua età che era ammutolito. Il giovane proclamatore gli aveva dato l’indirizzo della filiale. Perciò il prete era venuto.

Dopo aver conversato per un paio d’ore il prete se ne è andato. Speriamo che avrà il coraggio di affrontare i suoi superiori e di accettare la verità.

America settentrionale e Antille

I Testimoni dell’America settentrionale e delle Antille ripetono queste parole del salmista Davide: “Benedici Geova, o anima mia, sì, ogni cosa che è dentro di me, il suo santo nome. Benedici Geova, o anima mia, e non dimenticare tutte le sue imprese”. — Sal. 103:1, 2.

A volte alcuni interessati ritengono di essere troppo vecchi per cambiare religione. Invece, un’anziana signora della Columbia Britannica, in Canada, non è di questo parere. Essa era molto conosciuta nel suo ambiente, essendo un’insegnante di disegno e una delle principali sostenitrici della Chiesa Anglicana. Aveva pagato personalmente l’altare e come predicatrice laica leggeva parte dell’ufficio in chiesa. Poiché le interessava la Bibbia, per diversi anni aveva preso regolarmente le riviste dai Testimoni locali, ma non aveva fatto altri progressi. Circa cinque anni fa la figlia e il genero vennero a stare in casa sua con il pretesto di aiutarla visto che era avanti negli anni. Tuttavia essi erano contrari ai testimoni di Geova e insistevano che si trasferisse in una casa per anziani. Lei non era certo disposta a questo! Perciò mentre la figlia e il genero erano in vacanza, si trasferì in una casa mobile.

Infine una delle nostre sorelle usò l’approccio diretto, spiegò il nostro metodo di studio biblico e le chiese se le interessava studiare la Bibbia. La sua risposta fu: “Mi chiedevo quando me l’avreste chiesto!” Poiché credeva sinceramente nella Bibbia, capì subito le fondamentali verità bibliche, e diceva: “Se lo dice la Bibbia, deve essere vero”. Però continuava ad andare in chiesa, pensando che così avrebbe potuto aiutare quelli che frequentavano la sua stessa chiesa.

Studiava da un anno e mezzo circa, quando apprese che un arcivescovo della Chiesa Anglicana si era appropriato i fondi della chiesa ed era andato in vacanza nelle Antille con la sua segretaria, benché fosse sposato. Venne anche a sapere che l’arcivescovo aveva cercato di far incolpare di appropriazione indebita un diacono. Tutta questa storia era venuta a galla durante un’accesa discussione pubblica avvenuta in chiesa. Durante la discussione, davanti a tutti essa aveva definito l’arcivescovo un “vecchio ipocrita”, dopo di che era uscita dalla chiesa sbattendo fragorosamente la porta dietro di sé, per non tornarci più.

Quando ha assistito per la prima volta alle adunanze nella Sala del Regno, ha osservato: “Non posso credere che abbiate tanti uomini e che siano così impegnati e attivi nella congregazione. Nella chiesa che frequentavo i pochi uomini che venivano non facevano altro che starsene seduti a dormire”. Si è battezzata il 29 settembre 1990, all’età di 87 anni.

Dopo l’ultima visita in Groenlandia un sorvegliante di circoscrizione ha osservato con gioia: “Il miracolo continua! Ed è solo la punta dell’iceberg”. Molti nuovi assistono alle adunanze, si iniziano molti studi, i nuovi partecipano al servizio di campo e si battezzano.

Diversi nuovi hanno dovuto sostenere una lunga lotta per poter avere una buona relazione con Geova. Per esempio, Andy (non è il suo vero nome) che aveva circa 35 anni viveva con Eunice (non è il suo vero nome); era un alcolista e frequentava cattive compagnie. Questo minava la loro relazione, e la sua coscienza turbata a volte si manifestava in modi spiacevoli. Ma poi Eunice cominciò a studiare la Bibbia. Un po’ alla volta capì che se voleva l’approvazione di Geova doveva purificare la propria vita, perciò lasciò Andy.

Andy capì in che situazione si trovava: Aveva scelto l’alcool, mentre Eunice aveva scelto un modo di vivere cristiano. Eunice continuò a fare progressi, si battezzò e ora è una sorella zelante nella congregazione.

Poi Andy chiese di studiare. Fece qualche progresso spirituale, si rallegrava delle cose che imparava, ma ricadeva ancora nella sua debolezza. Raramente assisteva alle adunanze e non riusciva a stare lontano dalle cattive compagnie. Nel 1989 assisté all’assemblea di distretto: quella fu una svolta decisiva. Ormai era convinto di poter superare il problema e chiese aiuto al suo medico. Fu ricoverato, e quando tornò a casa, la congregazione era pronta ad aiutarlo. Egli dice: “Sentivo di avere basi molto migliori per approfondire argomenti spirituali. Avevo smesso di bere, e la mia vita era stabile. I vecchi amici sono stati sostituiti da nuovi amici nella congregazione. La mia relazione con Geova è diventata più reale, e solo allora ho sentito di potermi rivolgere a lui in preghiera. Da quel momento in poi la preghiera ha assunto una grande importanza per me. Molto spesso ho pregato Geova, ed egli mi ha esaudito. Quando la tentazione diventava troppo grande e il desiderio di fare qualcosa di male quasi mi sopraffaceva, incontravo sempre qualcuno dei miei amici della Sala del Regno, che mi incoraggiava a non rinunciare al mio nuovo modo di vivere”.

Da tre anni Andy si è liberato dal vizio del bere. La Parola di Dio, il Suo spirito e la Sua organizzazione l’hanno aiutato. Andy ha cominciato a predicare e si è battezzato all’assemblea “Amanti della libertà” tenuta a Godthåb (Nuuk) nell’agosto scorso.

Quando si è decisi a prendere parte all’adorazione di Geova, gli impedimenti fisici non sono un ostacolo. Per esempio, Kenwyn, che ora ha 17 anni e vive nell’isola di Grenada, quando aveva 4 anni fece una caduta che pregiudicò gravemente la sua possibilità di camminare. Man mano che cresceva, camminava con sempre maggior difficoltà. A 15 anni era costretto a camminare con l’aiuto di stampelle di legno. A 17 anni, un’operazione che doveva ovviare alla sua difficoltà non è riuscita.

Più o meno in quel tempo Kenwyn ha cominciato a studiare con un testimone di Geova, un missionario. Faceva progressi in quanto accettava ciò che la Bibbia insegna ma esitava quando veniva invitato a parlare ad altri delle cose che aveva imparato, partecipando al ministero di casa in casa. Aveva timore a motivo della sua condizione fisica e rispondeva: “Quando sarò pronto te lo dirò”. È stato incoraggiato a leggere per proprio conto in Svegliatevi! e nella Torre di Guardia esperienze di Testimoni che avevano qualche impedimento fisico eppure predicavano regolarmente di porta in porta. Dopo aver letto queste esperienze, ha annunciato al missionario: “Ora sono pronto”.

Ed era pronto davvero. Il primo mese Kenwyn ha dedicato 19 ore a dare testimonianza ad altri nel ministero di campo. Il mese successivo ha fatto rapporto di 63 ore. Si è battezzato nel marzo scorso e il mese dopo ha iniziato il servizio di pioniere ausiliario. Lo si può vedere camminare con le stampelle su e giù per le colline nel territorio in cui dà testimonianza. Che straordinario esempio e fonte di incoraggiamento è per tutti nella sua congregazione! Poiché le colline non ostacolano la sua opera di predicazione, i fratelli lo chiamano affettuosamente “Fuoristrada”.

Isole del Pacifico

“Avrà sudditi da mare a mare e dal Fiume alle estremità della terra”, predisse il Salmo 72:8. In armonia con queste parole, il più grande Salomone, Cristo Gesù, ha sudditi in tutta la terra, incluse le isole del Pacifico.

Gli abitanti delle isolette e degli atolli del Pacifico occidentale sotto la filiale di Guam ricevono testimonianza in molte lingue. In numerose case si trova il libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca. Da un’isola giunge questa esperienza: Una donna che aveva accettato una copia del libro osservò che suo padre, il quale era il pastore della loro chiesa, usava il libro rosso nel sermone dal pulpito. Dopo il sermone vide che egli lo riponeva prudentemente nella borsa affinché non venisse notato. Ma la cosa non le sfuggì e dopo la funzione gli chiese: “Papà, perché usi quel libro rosso?” Egli rispose: “Quello che dice il libro è vero”. Essa gli chiese dove l’avesse preso, al che lui replicò: “È il tuo libro”. Dopo questo episodio lei e il marito erano ansiosi di studiare la Bibbia con l’aiuto dei Testimoni locali. Un giorno i vicini cominciarono a schernirla perché studiava con i Testimoni, dato che suo padre era pastore. Ma quando il pastore lo venne a sapere, li rimproverò e disse: “Non dite niente contro di loro [i Testimoni], poiché sono servitori di Dio che ci portano la buona notizia”.

La filiale di Papua Nuova Guinea ha ricevuto la seguente lettera dalla provincia di Morobe: “Noi qui a Lengbati viviamo in un paese boscoso con grandi montagne e privo di strade per auto. C’è una piccola pista di atterraggio, ma gli aerei non vengono spesso. Nel 1987 c’era solo un Testimone che svolgeva servizio di campo e teneva studi biblici. Il sorvegliante di circoscrizione e sua moglie sono venuti e si sono presi cura di noi, e allora è cominciata l’opposizione. Nemici del Regno hanno cercato di fermare la nostra opera e hanno incendiato la Sala del Regno sotto gli occhi del sorvegliante di circoscrizione. Qual è stato il risultato dell’opposizione? Ora abbiamo sette proclamatori e ci raduniamo in una nuova Sala del Regno che abbiamo costruito. Quando compiamo l’opera del Regno siamo molto felici, come lo sono tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle negli altri paesi quando compiono la stessa opera”.

I ragazzi possono fare molto per aiutare i loro coetanei a conoscere la verità. In Australia, Linda, che ha 9 anni, è stata invitata dall’insegnante a sedersi accanto a Rebecca, che era sola. Linda ha fatto amicizia con Rebecca e le ha parlato del Regno. In seguito ha iniziato con Rebecca uno studio, che tiene a scuola durante l’ora della refezione, usando il libro Ascoltate il grande Insegnante! Poi hanno parlato con un’altra alunna, Ebony, che si è unita a loro nello studio. Quindi si è aggiunta Sarah, un’altra alunna ancora, che ha chiesto se poteva giocare con loro. Linda ha spiegato che non giocavano: studiavano la Bibbia. Così anche Sarah ha cominciato a studiare. Un’altra bambina ha chiesto se poteva unirsi a loro, e ora a volte ci sono due gruppi di bambine che studiano il libro Grande Insegnante, un gruppo con Linda e l’altro con Rebecca. Allora l’insegnante si è incuriosita e ha voluto sapere cosa facevano, perciò Linda le ha mostrato il libro Grande Insegnante, e la maestra ha dato il suo consenso.

Paesi in cui l’opera è vietata

“Liberami dai miei persecutori, poiché sono più forti di me”, Davide gridava a Geova, suo Salvatore. (Sal. 142:6) Oggi, nei paesi in cui l’opera di testimonianza è vietata, i servitori di Geova attendono da Lui la salvezza. E Geova ode le loro suppliche e li conforta.

Lo scorso anno di servizio, il 15° da che fu emanato il divieto, è stato un anno pieno di attività e anche di benedizioni per i testimoni di Geova di un paese dell’Asia. È stato raggiunto un nuovo massimo di proclamatori del Regno: il 9 per cento di aumento! Comunque è ancora necessario essere cauti. Per esempio, una congregazione tiene le adunanze in casa di un anziano. Senza alcuna ragione apparente, i vicini non erano contenti che si tenessero le adunanze e hanno cominciato a lanciare mattoni e sassi sul tetto zincato della casa. Adirati, alcuni fratelli presenti all’adunanza volevano affrontare i colpevoli. Tuttavia l’anziano con calma li ha convinti a confidare nello spirito di Geova e a non ricorrere alla forza. I vicini di casa hanno scavato lungo il lato esterno del muro della proprietà del fratello un solco profondo un metro e largo mezzo, con la speranza che il muro crollasse e che, di conseguenza, le adunanze venissero sospese. L’anziano ha atteso con pazienza Geova. Circa un mese più tardi, il vicino che era stato l’istigatore si è ammalato. Mentre si recava all’ospedale, facendo marcia indietro con la sua auto, inavvertitamente è caduto nel solco scavato lungo il muro del fratello. I vicini l’hanno aiutato a venirne fuori, ma nessuno poteva ridargli la salute. Egli è diventato sempre più debole e poco dopo è morto. Invece di vendicarsi, i fratelli sono stati pazienti e hanno constatato che il sollievo dai persecutori viene in modi insoliti e inaspettati.

In un paese dell’Africa gli aderenti a un’organizzazione giovanile del partito politico al governo continuano a infierire sui Testimoni perché non prendono la tessera del partito. La persecuzione continua senza tregua da 24 anni. In tutto questo tempo il popolo di Geova è sempre stato sottomesso alle autorità superiori, senza mai mancare di rispetto o cercare di vendicarsi. — Rom. 13:1.

La loro incrollabile fedeltà ai princìpi biblici si è cattivata il rispetto di alcuni oppositori. Per esempio, poco più di un anno fa un fratello è stato arrestato e portato in prigione. L’ufficiale responsabile ha detto: “Allora, finalmente ti abbiamo preso”. La polizia era sempre stata al corrente delle sue attività teocratiche, ma non era mai intervenuta finché il veicolo da lui guidato, che era carico di letteratura biblica, non è stato coinvolto in un incidente con un veicolo della polizia. Benché sia stato condannato, il fratello è stato trattato bene durante la detenzione.

Anche il fratello a cui era intestato il veicolo è comparso davanti alla polizia. Ha dovuto spiegare perché il suo veicolo trasportasse letteratura considerata illegale. Nel corso dell’interrogatorio gli è stato chiesto: “Sei un testimone di Geova?” Egli ha risposto: “Prima del divieto ero diventato testimone di Geova. Dopo il divieto non ho cambiato religione. La mia famiglia ed io preghiamo in casa, e non diamo fastidio a nessuno. Quindi, che ne pensa, capo?” Strano a dirsi, tutte le accuse contro di lui sono state ritirate e gli è stato consentito di riportare a casa il veicolo. Così, in tutti questi anni, i Testimoni sono rimasti fedeli al loro Dio, e Geova ha dato loro l’aumento e la forza di non arrendersi.