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Danimarca

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LA DANIMARCA, il più piccolo dei paesi scandinavi e la monarchia più antica, si allunga fra il Mare del Nord e il Mar Baltico. La parte più estesa di questa nazione è una sezione peninsulare, lo Jütland (chiamata dai danesi “Jylland”), protesa verso nord come il pollice di una mano e circondata da ben 483 isole. Il paese offre piacevoli paesaggi: ai campi fertili si alternano verdi prati lussureggianti, boschi ridenti nonché laghi argentei e placidi.

L’indole della gente si rispecchia nel paesaggio ameno: mancano i dirupi selvaggi, i deserti desolati, i vulcani capricciosi, i fiumi impetuosi. Non è strano se i danesi non si lasciano facilmente andare a grandi sfoghi emotivi! In prevalenza scettici, portati a temporeggiare, sono molto tolleranti nonché parsimoniosi. Nulla intimidisce i danesi!

Questo temperamento tranquillo spiega forse in parte la serenità con cui sono avvenuti nel corso dei secoli i cambiamenti in campo religioso. Poco dopo l’800 E.V. missionari che predicavano la fede cattolica calarono sui vichinghi della pagana Danimarca e intorno al 1000 E.V. la maggioranza dei danesi aveva abbandonato la propria forma di politeismo per adottare, almeno formalmente, quella religione.

Il luteranesimo fu introdotto in Scandinavia circa 500 anni dopo quando re Cristiano III, che si era convertito alla nuova fede, decretò che nel suo regno anche tutti gli altri dovevano convertirsi. Pochissimi si opposero a questa nuova religione di Stato a cui era obbligatorio appartenere. In genere i sacerdoti cattolici poterono rimanere nelle vecchie parrocchie, ma prestando servizio come ministri luterani. L’uomo della strada notava a stento la differenza e il passaggio alla religione luterana non fece della Bibbia un libro per tutti.

Infine, nel 1849, il paese ricevette una costituzione democratica e libertà di culto. La religione di Stato si trasformò in chiesa nazionale a capo della quale, però, c’era sempre il re. Sebbene fosse ormai facoltativo appartenervi, pochi l’abbandonarono, e anche oggi, più di 140 anni dopo, il 90 per cento della popolazione appartiene alla chiesa nazionale.

Risveglio religioso

A metà dell’Ottocento ci furono nel paese vari casi di risveglio religioso. Sotto l’influsso di un teologo e poeta, N. F. S. Grundtvig, alcuni cominciarono a formare le proprie congregazioni, di solito all’interno della chiesa nazionale. Questi grundtvigiani avevano un’idea liberale della Bibbia e non si preoccupavano troppo di leggerla. Tuttavia si preoccupavano di illuminare le coscienze e costruirono scuole popolari superiori, scuole in cui giovani e adulti potevano approfondire la propria conoscenza della storia e della letteratura.

Si manifestò subito una tendenza opposta che prese forma nella Missione Interna, iniziata con un movimento di laici che cercavano di risvegliare nei seguaci della chiesa una “fede cristiana viva e consapevole”. A differenza dei grundtvigiani, la Missione Interna incoraggiava vivamente la lettura della Bibbia, ma dava particolare risalto al peccato e all’insegnamento dell’inferno di fuoco, e condannava vigorosamente il ballo, l’alcool e il gioco delle carte definendoli “mondanità”.

Interessati al ritorno di Cristo

Mentre l’interesse per la religione era al culmine, in Danimarca avevano messo piede anche l’ateismo e l’evoluzione. In questo periodo di fermento in campo religioso, alcuni cominciarono a vedere la differenza fra ciò che insegnava la Bibbia e ciò che diceva la chiesa. Così alcuni lettori della Bibbia si interessarono di profezie relative al ritorno di Cristo.

Pertanto, in occasione del suo primo viaggio in Europa nel 1891 Charles Taze Russell, il primo presidente della Watch Tower Society, visitò anche la Danimarca. Egli riferì: “Norvegia, Svezia, Danimarca, Svizzera e specialmente Inghilterra, Irlanda e Scozia sono campi pronti per la mietitura. Sembra quasi che questi campi lancino un grido: Venite ad aiutarci! e non conosciamo luoghi più promettenti in cui mettere la falce e mietere . . . C’è un gran bisogno di una traduzione in svedese [dell’Aurora del Millennio], e anche di una traduzione che vada bene sia per i danesi che per i norvegesi”.

Il primo proclamatore del Regno

Nel 1894 arrivò dagli Stati Uniti un calzolaio venticinquenne di nome Sophus Winter, un americano di origine danese che si stabilì a Copenaghen, la capitale. A quell’epoca erano già stati tradotti il primo volume della serie LAurora del Millennio, scritta da Russell, e alcuni volantini. Verso la fine dell’anno il fratello Winter comunicò alla sede centrale della Società, che allora si trovava ad Allegheny, in Pennsylvania (USA), di avere distribuito tutti i libri che aveva portato con sé.

Il secondo volume dell’Aurora del Millennio fu pubblicato in dano-norvegese nel 1895, e a partire dal gennaio 1897 Winter cominciò a pubblicare una rivista mensile chiamata Tusindaars-Rigets Budbærer (Messaggero del Millennio). Fu destato interesse e nel 1899 alla Commemorazione della morte di Cristo assisterono 15 persone a Copenaghen e 12 nella città di Odder.

L’anno seguente la verità biblica mise radice anche nella zona attorno a Fårevejle, un remoto avamposto dove fermava il treno, nella parte nordoccidentale dell’isola di Sjælland. Hans Peter Larsen, un uomo pio che prima aveva frequentato la Missione Interna e poi i battisti, conobbe la verità tramite il fratello Winter e si staccò subito dalla Chiesa Battista. Un gruppetto formato da una decina di persone cominciò a tenere adunanze in una casa privata. Per molti anni in quella zona si raccontava come lui e un compagno di fede avevano predicato il ritorno di Cristo affiggendo annunci sui pali del telefono. La loro opera produsse frutti poiché nel 1902 una giovane, Albertine Hansen Nielsen, fu battezzata in una baia, Sejerø Bugt. Essa fu una Testimone attiva per oltre 66 anni, fino alla sua morte avvenuta nel 1968.

Un nuovo compagno nella proclamazione

Alcuni di quei primi proclamatori parlarono ad amici e parenti. Altri distribuirono volantini fuori delle chiese. Certuni erano colportori (predicatori a tempo pieno). Fra questi c’era Carl Lüttichau, che nell’estate del 1899 trascorse varie settimane sull’isola di Sjælland percorrendola da un capo all’altro e distribuendo un gran numero di libri in diverse città, tra cui Roskilde e Holbæk.

Lüttichau era appena tornato dal Sudafrica, dove era rimasto gravemente ferito in un incidente. Aveva deciso che se fosse sopravvissuto avrebbe dedicato la sua vita al servizio di Dio, e mantenne la promessa. Intraprese subito l’opera insieme a Sophus Winter. A partire dal 1900 pubblicarono congiuntamente la Torre di Guardia di Sion con il nome danese di Zions Vagt-Taarn.

Sophus Winter però cominciò ad allontanarsi dalla verità. Nell’autunno del 1901 smise di pubblicare la Zions Vagt-Taarn e fra il 1902 e il 1903 cadde nelle tenebre della falsa religione.

Perciò nel 1903 Carl Lüttichau assunse la direttiva dell’opera. Era nato nello Jütland a Vingegaard, che faceva parte della tenuta di Tjele di proprietà di suo padre, il quale per alcuni anni era stato ministro delle Finanze del governo danese. Si era diplomato col massimo dei voti, si era laureato in filosofia e aveva proseguito gli studi all’Università di Edimburgo, in Scozia, finché nel 1896 era partito per il Sudafrica. Con la sua cultura e i suoi modi raffinati incontrava molte simpatie ed era qualificato per l’opera che lo attendeva.

Il primo avvenimento importante dopo che egli aveva assunto la direttiva dell’opera fu la visita di Charles Taze Russell nell’aprile 1903. Durante questa visita si tennero varie adunanze, alla più grande delle quali furono presenti 200 persone. In ottobre Carl, di sua iniziativa, ricominciò a pubblicare in danese la Torre di Guardia, e dal luglio 1904 la rivista è uscita regolarmente tutti i mesi.

Un pittore di insegne trova la verità

A Copenaghen assistevano alle adunanze cinque o sei persone, fra cui due sartine di pochi mezzi. Ma il gruppo sarebbe ben presto cresciuto.

A Brønshøj, nella periferia a nord di Copenaghen, abitava un pittore d’insegne norvegese, John Reinseth. Lui e sua moglie Augusta cercavano diligentemente di allevare i loro figli secondo la Parola di Dio. John leggeva spesso la Bibbia alla sua famiglia e cercava di spiegarla in modo che anche i bambini potessero capirla. Benché assistessero a varie riunioni religiose non erano soddisfatti. Poi una sera si inginocchiarono tutti mentre il padre pregava sinceramente Dio di aprire i loro occhi alla verità. La mattina dopo qualcuno si presentò alla loro porta con il primo volume dell’Aurora del Millennio! Chi era? Una colportrice, Anna Hansen, una delle due sartine di pochi mezzi.

Carl Lüttichau tornò a visitare questa famiglia per insegnarle la Bibbia. Dopo alcune lunghe conversazioni John cominciò ad assistere alle adunanze a Ole Suhrs Gade, la sede danese della Società. Dopo ogni adunanza correva a casa per dire alla moglie le cose meravigliose che aveva imparato. Benché confinata a letto per diversi anni, non appena si rimise in forze cominciò anche lei ad andare zelantemente alle adunanze pur spostandosi a fatica con le stampelle.

La famiglia accettò subito la verità. John usava ogni minuto libero per predicare di porta in porta. Spesso si alzava anche alle 4 e mezzo di mattina allo scopo di prepararsi per le adunanze. Poi durante la giornata, quando si sentiva stanco, si sedeva su una comoda sedia per fare un sonnellino, tenendo di solito in mano le chiavi. Quando si assopiva le chiavi gli cadevano di mano e il rumore che facevano gli dava la sveglia. Ormai ristorato, era pronto per riprendere il servizio.

Sua moglie, malgrado la salute cagionevole, desiderava diffondere la verità nei dintorni di Hellebæk, nella parte settentrionale dell’isola di Sjælland, dov’era nata. Pertanto riempì di libri una grande cesta di vimini e la spedì col treno a Helsingør. Visto che nella borsetta poteva portare solo un paio di libri, si fece cucire una cintura apposita con grandi tasche. Così equipaggiata, con la borsetta in una mano, il bastone nell’altra, e alcuni libri nella cintura nascosta sotto un ampio soprabito, l’intrepida Augusta predicava di villa in villa lungo la costa settentrionale. Morì nel 1925 e le sue ultime parole furono: “C’è tanto da fare lassù nel nord dell’isola di Sjælland e avrei tanto voluto farlo”.

Anche tre dei loro figli divennero zelanti proclamatori della buona notizia e il loro figlio Poul ebbe il privilegio di prestare servizio per qualche tempo come sorvegliante della filiale.

I “fratelli del mercoledì” ad Ålborg

Nel 1910 un gruppetto di abitanti di Ålborg, nel nord dello Jütland, si era separato da varie chiese perché non vi aveva trovato cibo spirituale. Ogni mercoledì si riunivano in una casa privata per leggere e commentare la Bibbia da soli. Fra loro c’era una coppia di coniugi, Peter e Johanne Jensen. Ogni tanto anche il loro figlio Arthur assisteva alle adunanze, benché fosse un libero pensatore.

Quando Anna Hansen — la sartina che aveva fatto la prima visita alla famiglia Reinseth — si presentò e offrì il primo volume dell’Aurora del Millennio, Johanne Jensen lo prese. Durante la notte Arthur lo lesse avidamente. Ma non poté saziare subito la sua fame spirituale. Prima di poter approfondire l’argomento dovette recarsi a Copenaghen, dove si ammalò improvvisamente di febbre tifoidea. Grazie alla degenza in ospedale ebbe il tempo per nutrirsi spiritualmente. Contattò l’ufficio di Ole Suhrs Gade, chiedendo ogni pubblicazione disponibile della Società. Uscito dall’ospedale assisté a tutte le adunanze. Ma nemmeno così riuscì a saziare la sua fame spirituale. Dopo le adunanze accompagnava spesso Poul Reinseth a casa, quindi Poul accompagnava Arthur fino al suo alloggio. Molte volte passavano tutta la notte facendo la spola fra le rispettive case, parlando animatamente della verità. Nacque fra loro un’amicizia che durò tutta la vita.

Arthur iniziò quindi una vivace corrispondenza con sua madre che abitava ad Ålborg, e si rallegrò al pensiero di trasmettere ai “fratelli del mercoledì” le verità bibliche che aveva trovato. Quando a Natale andò a trovare i genitori, Poul lo accompagnò. Lì Arthur fu invitato a condurre l’adunanza del mercoledì, e quando fece notare che nel 1914 erano finiti i tempi dei Gentili, nacquero grandi discussioni. Non tutti i “fratelli del mercoledì” continuarono a seguire le conversazioni del gruppo di Arthur; alcuni, comunque, rimasero fedeli alla verità e nel 1912 fu formata ad Ålborg una congregazione. Una giovane del gruppo, Thyra Larsen, divenne colportrice, e le sue due sorelle, Johanne e Dagmar, furono tra coloro che continuarono a sostenere fedelmente la congregazione.

Una visita del fratello Russell

Tra gli Studenti Biblici c’era grande aspettativa e ci si chiedeva cosa sarebbe successo alla fine dei tempi dei Gentili. Armaghedon avrebbe fatto seguito immediatamente? La congregazione sarebbe stata portata in cielo prima di Armaghedon? Nella mente dei fratelli si affollavano queste domande. Naturalmente, essi sapevano che il vangelo del Regno doveva prima essere predicato a tutte le nazioni come dice Matteo 24:14, ma questo, pensavano, poteva essere già avvenuto, visto che tutte le nazioni erano rappresentate in America, dove i giornali pubblicavano i sermoni di Russell.

Malgrado queste apprensioni l’opera crebbe e fu incentivata dalle visite di fratelli della sede mondiale, situata negli Stati Uniti. Il 24 maggio 1909 arrivò a Copenaghen il fratello Russell. Un centinaio di persone lo udirono parlare sul tema “I patti”. La sera altre 600 persone ascoltarono attentamente il suo discorso intitolato “La disfatta dell’impero di Satana”. Due anni dopo il suo discorso pubblico “Il giudizio del grande trono bianco” fu udito da 800 persone.

Nell’agosto 1912 il fratello Russell fece un’altra visita. Era la prima volta, ma non l’ultima, che i fratelli affittavano la Odd Fellows Hall (la sala di un’associazione filantropica), con 1.600 posti. Ma ci fu una così grande affluenza di pubblico che all’ultimo minuto si dovette disporre di tenere un’adunanza extra in una sala più piccola dello stesso edificio. Così il discorso “Oltre la tomba” fu pronunciato simultaneamente in entrambi i locali. Poiché tutt’e due le sale erano piene zeppe, varie centinaia di persone deluse non poterono neppure entrare.

L’opera di predicazione di casa in casa proseguì con accresciuto zelo. Louis Carlsson, di Copenaghen, parlando del 1913 narra quanto segue: “Fu un anno in cui vennero distribuiti molti volantini. Ogni domenica mattina alle nove, John Reinseth stava all’angolo di una via per distribuire il territorio ai fratelli e alle sorelle che uscivano in servizio. Non suonavamo i campanelli ma mettevamo un volantino nella buca per le lettere della porta. Ricordo un caso capitato a Vesterbro, un rione di Copenaghen. La porta principale di un appartamento aveva il vetro smerigliato; riuscivo a vedere la sagoma di un uomo all’interno. Infilai un volantino sul tema ‘Babilonia’; fu raccolto e spinto fuori di nuovo. Così infilai un altro volantino ‘Cosa dicono le Scritture sull’inferno?’ L’uomo lo raccolse, lo guardò, e, con mia sorpresa, stavolta se lo tenne!”

Altri furono radunati e sorsero nuove congregazioni, tanto che per la primavera del 1914 erano state stabilite congregazioni più piccole in 12 città, oltre alla congregazione di Copenaghen.

Scoppia la guerra mondiale

Nell’estate del 1914, Joseph F. Rutherford era di nuovo in Europa in rappresentanza del fratello Russell. Pochi giorni prima dello scoppio della prima guerra mondiale era in Germania, in viaggio per la Gran Bretagna. Tuttavia, spinto dall’amore per i fratelli danesi, che aveva già visitato nel 1910 e nel 1913, allungò il viaggio per andare a Copenaghen e assistere ai primi due giorni di un’assemblea che vi si doveva tenere dall’1 al 4 agosto. Quella domenica pomeriggio, nel suo breve discorso di addio, il fratello Rutherford incoraggiò i fratelli a umiliarsi sotto la potente mano di Dio e a riporre completa fiducia in Lui in qualsiasi situazione si fossero venuti a trovare in quei tempi difficoltosi.

Ma ora lo stesso fratello Rutherford cominciava a sentirsi poco tranquillo per la vicinanza della guerra. Doveva assolutamente andare in Inghilterra, ma tutti i trasporti marittimi regolari fra Esbjerg in Danimarca e i porti inglesi erano già stati interrotti, e nessuno sapeva cosa sarebbe potuto succedere da un giorno all’altro. Si imbarcò per l’Inghilterra su un peschereccio, attraversando proprio le acque in cui, due anni più tardi, sarebbe stata combattuta una delle più grandi battaglie navali della prima guerra mondiale, la Battaglia dello Jütland.

Intanto a Copenaghen era in corso l’assemblea. L’ultimo giorno i congressisti venuti da fuori furono incoraggiati a tornare alle rispettive case quella sera stessa anziché aspettare fino al giorno dopo, poiché si temeva che il servizio ferroviario e altri trasporti pubblici venissero soppressi. Nessuno poteva ancora prevedere quali proporzioni avrebbe assunto la guerra. Comunque la Danimarca si mantenne neutrale e sull’opera di predicazione non furono imposte grosse restrizioni.

Il “Fotodramma della Creazione”

Il “Fotodramma della Creazione”, una rappresentazione che includeva pellicole cinematografiche e diapositive, giunse in Danimarca quell’autunno. La prima proiezione fu fatta nella Odd Fellows Hall di Copenaghen, e durante il 1915 fu proiettato praticamente in tutte le province, sempre nelle sale migliori, e ogni volta si registrava il tutto esaurito. Dagmar Larsen di Ålborg, che in seguito sposò Louis Carlsson di Copenaghen, ha rammentato: “Ci davamo da fare per distribuire inviti. Ogni mazzetto ne aveva 500 e dedicavamo tutto il nostro tempo libero a quest’opera. Mia sorella Johanne ed io fummo invitate a dare una mano nelle proiezioni in qualità di ‘diaconesse’. Indossavamo un abito nero con il colletto bianco e un copricapo di velluto nero. . . . C’erano tre proiezioni al giorno e un’affluenza di pubblico eccezionale. L’intera città era sottosopra perché il cinema a colori era una novità, e per giunta l’ingresso era libero! Gli spettatori ricevevano una cartolina su cui potevano scrivere nome e indirizzo se volevano altre informazioni, e due colportori rimanevano in città per un po’ al fine di prendersi cura degli interessati”.

Un’insegnante risoluta

Nel 1915 ci fu un altro episodio che non passò inosservato. L’anno precedente la verità era giunta a Skagen, un porto peschereccio nella punta settentrionale del paese. Un commerciante di oggetti d’arte e sua moglie avevano accettato la verità. Anche Marie Due, un’insegnante, era interessata. Dagmar Larsen, battezzata da poco, arrivò a Skagen per fare la bambinaia. Conobbe Marie Due e trattò con lei molti soggetti biblici.

Quello stesso autunno Marie Due si ritirò dalla chiesa e non volle più dare lezioni di religione. La cosa finì su tutti i giornali del paese. Infine, a soli 45 anni, fu messa a riposo; felice come una pasqua, intraprese il ministero a tempo pieno, vivendo della pensione. Svolse un fedele servizio per molti anni in Danimarca, Norvegia e Finlandia. Era instancabile e diede un ottimo esempio di perseveranza fino alla morte.

Anni difficili

Con la morte del fratello Russell avvenuta nel 1916 ebbe inizio un periodo difficile, specie per la congregazione di Copenaghen. Alcune sorelle cominciarono a insegnare false idee, influenzando persino alcuni anziani. Nel 1917, durante un’adunanza a Ole Suhrs Gade, improvvisamente una sorella si alzò e disse: ‘Su, andiamocene!’ Sedici componenti della congregazione la seguirono, circa un quarto dei presenti, e non si fecero più vedere. Ma questo fu un bene. Le adunanze poterono continuare in pace.

Alcuni di coloro che si allontanarono si unirono a Paul S. L. Johnson, che pressappoco in quel periodo negli Stati Uniti aveva lasciato la verità. Essi cercarono di adescare altri diffondendo calunnie e spedendo opuscoli. L’apostasia si diffuse come cancrena in altre congregazioni. Fu un tempo in cui manifestare fedele perseveranza e determinazione.

Dopo la guerra mondiale l’attività riprende

Il numero della Torre di Guardia danese del luglio 1919 annunciò che il tanto atteso Mistero compiuto (settimo volume degli Studi sulle Scritture) sarebbe stato pubblicato in dano-norvegese. I fratelli si aspettavano che iniziasse una grande campagna di predicazione. Per insegnare ai fratelli come visitare la gente era già stato tenuto a Copenaghen un corso per colportori. Era anche la prima volta che i non colportori venivano incoraggiati a dare testimonianza di porta in porta servendosi di libri.

Negli anni che seguirono un pugno di colportori instancabili e risoluti fece uno straordinario lavoro per piantare e coltivare il seme del Regno in un nuovo suolo. Un esempio di operosità fu quello di Niels Ebbesen Dal. Nel 1918 questo americano di origine danese tornò nel luogo dov’era nato, l’isola di Mors, nello Jütland settentrionale. Aveva conosciuto la verità negli Stati Uniti per mezzo del libro Il Divin Piano delle Età, trovato in una stanza d’albergo. Tornato in Danimarca cominciò immediatamente l’opera di colportore e predicò ai suoi parenti e a tutti gli altri abitanti dell’isola di Mors.

La cosa fece molto scalpore. I Dal erano attivi seguaci di Grundtvig e la famiglia era molto rispettata sull’isola. Ma ora arrivava questo Dal a predicare idee nuove. Il fratello maggiore Frode mostrò subito interesse e anche il figlio di Frode, Kristian, che si era diplomato maestro da poco. Kristian cominciò a fare il colportore nel 1920 e in seguito suo fratello Knud si unì a lui.

Un messaggio nuovo e avvincente

Negli Stati Uniti il secondo presidente della Watch Tower Society aveva già pronunciato il suo famoso discorso “Milioni ora viventi non morranno mai”. Adesso toccava all’Europa sentirlo. Il 12 agosto 1920 Joseph Rutherford e alcuni collaboratori salparono per l’Inghilterra, e mentre lui continuava il viaggio verso sud attraverso parte dell’Europa, lo stesso discorso veniva pronunciato in Danimarca da A. H. Macmillan.

Il fratello Macmillan sbarcò a Esbjerg il giovedì 21 ottobre 1920 e quella sera stessa parlò al Palace Hotel. Successivamente il discorso fu pronunciato a Odense. A Copenaghen il discorso doveva essere tenuto nella Odd Fellows Hall. Un’ora prima che iniziasse il discorso si era già radunata gente fuori della sala e, una volta spalancate le porte, nel giro di pochi minuti il locale si riempì! Molti, vedendosi respingere, si rattristarono. Il pubblico, comunque, prestò viva attenzione e dopo l’adunanza vennero distribuite circa 300 copie dell’opuscolo Milioni.

I risultati del discorso di Macmillan

Era chiaro che questo messaggio “nuovo” aveva destato molto interesse. Le adunanze pubbliche del fratello Macmillan avevano richiamato più di 5.000 ascoltatori! Alcuni di essi sarebbero diventati Studenti Biblici e zelanti proclamatori della Parola di Dio. Seduti in mezzo al pubblico a Esbjerg c’erano Johannes e Thora Dam, una giovane coppia appartenente alla Chiesa Metodista. Il marito era il rappresentante laico della parrocchia, per cui abitavano nell’edificio della chiesa. Dopo il discorso ordinarono l’opuscolo Milioni, e circa tre mesi più tardi un colportore fece loro visita.

Il colportore rimase qualche tempo con loro per ammaestrarli affinché la loro nuova fede avesse delle buone fondamenta. La cosa, naturalmente, non piacque al ministro metodista che un giorno, quando incontrò il colportore fuori della chiesa, gli domandò: “Si può sapere chi le ha dato il permesso di pescare il pesce nei miei cesti?” Il fratello prontamente rispose: “E chi le ha dato il permesso di mettere i pesci in cesti?”

Johannes Dam aveva trovato la vera religione! Complessivamente 18 metodisti si ritirarono dalla chiesa e fu così che ebbe inizio la congregazione di Esbjerg.

Fra quelli che in occasione del discorso “Milioni” pronunciato dal fratello Macmillan a Copenaghen non erano potuti entrare nella sala perché era gremita c’era un giovane e focoso socialdemocratico, Angelo Hansen, che lavorava alla manifattura del tabacco. Malgrado fosse rimasto deluso per non avere sentito la conferenza, il suo interesse per la verità biblica era stato destato. Un paio di mesi dopo, mentre era disoccupato, si recò all’ufficio del suo sindacato. Incontrò un collega disoccupato che, cosa sorprendente, era uno Studente Biblico. Purtroppo per la chiesa, ben presto anche Angelo Hansen divenne uno Studente Biblico.

La visita di Rutherford nel 1922

Nel 1922 il fratello Rutherford assisté di nuovo a un’assemblea a Copenaghen. Stavolta fu lui a pronunciare il discorso “Milioni” nella Odd Fellows Hall, lo stesso posto dove un anno e mezzo prima l’aveva pronunciato il fratello Macmillan.

Quale impressione fece il discorso? Un quotidiano, Politiken, scrisse in prima pagina: “Ieri sera, nella sala dei concerti, il giudice Rutherford ha avuto successo. Molto prima che il discorso avesse inizio non c’era più un posto nella grande sala, mentre le persone continuavano ad arrivare a frotte. Se ne sono dovute mandar via centinaia perché non c’era più posto”.

Tra i battezzati a questa assemblea c’era un giovane, Christian Rømer, che era venuto in contatto con gli Studenti Biblici sulla sua isola, Bornholm. Prima della prima guerra mondiale qualcuno aveva inviato a suo padre un abbonamento dono alla Torre di Guardia e un giorno del 1919 Christian, che allora aveva 20 anni, ne trovò una copia. “Ciò che mi accadde quel giorno fu così straordinario che non ho parole per descriverlo”, narra. “Questa era la verità che sapevo doveva essere nella Bibbia e adesso l’avevo trovata, adesso era mia”.

Durante l’assemblea di Copenaghen assisté a un’adunanza per colportori. Lì conobbe Kristian Dal, e capì come impiegare la sua vita. Nel giugno 1922 cominciò a servire come colportore a Bornholm.

Incremento a Copenaghen

Nell’inverno del 1921/22 Angelo Hansen stava dando testimonianza come di solito ai disoccupati in attesa fuori dell’ufficio del loro sindacato. Mentre reggeva in alto sopra la testa l’opuscolo Milioni e gridava “Milioni ora viventi non morranno mai” fu avvicinato da un giovane che cercava la verità. Era Christian Bangsholt. In una notte lesse l’opuscolo da cima a fondo e cominciò ad assistere alle adunanze a Ole Suhrs Gade. Ciò che udì era molto diverso da quello che aveva sentito in precedenza da Esercito della Salvezza, pentecostali, metodisti e da tutti gli altri gruppi in cui aveva cercato invano la verità. Non riuscì a tenere solo per sé questa notizia.

Anche alcuni amici ai quali aveva parlato cominciarono ad assistere alle adunanze. Fra questi c’era una coppia, Herløv e Betty Larsen. Herløv e Christian erano amici sin dalla fanciullezza e avevano passato molto tempo insieme suonando strumenti musicali. Ora avevano in comune anche la melodia della verità biblica.

Quella stessa primavera cominciò a interessarsi degli Studenti Biblici un altro giovane, Hans Christian Johnsen. Ateo e antireligioso fino all’osso, era imbevuto di idee socialiste. Un manifesto che invitava ad assistere al discorso “Milioni” lo incuriosì. Si diresse verso la sala, ma durante il tragitto comprò un giornale per avere qualcosa da leggere caso mai il discorso fosse stato noioso. Il giornale gli servì, ma per scriverci sopra, solo che non riusciva ad annotare abbastanza in fretta le scritture! Dato che il discorso era logico e comprensibile, il suo ateismo fu sostituito dalla fede in Dio. A quel discorso ne seguirono molti altri e in settembre sua moglie si unì a lui. Era chiaro ad entrambi che il messaggio del Regno doveva essere predicato di casa in casa.

Un giorno del 1925 fu chiesto ad Hans Christian di visitare un giovane, Einer Benggaard, che aveva letto alcuni libri della Società. Una volta contattato, Einer accrebbe rapidamente la sua fede e anche lui intraprese l’opera di testimonianza.

Fu così che, negli anni ’20, fu formato un piccolo nucleo di proclamatori giovani e zelanti, fratelli e sorelle che lasciarono la loro impronta sull’opera. E gran parte dell’aumento avutosi fino ad oggi a Copenaghen si può fare risalire alle attività di quell’esiguo numero di leali.

Opera di pioniere nello Jütland

Si cominciò a intensificare l’opera nelle zone rurali. Nel gennaio 1924 tre colportori, Knud e Kristian Dal e Christian Rømer, formarono una “colonna di colportori” e furono inviati nello Jütland dove fu scelta Skive come prima base delle operazioni. Il fratello Lüttichau diede inizio alla campagna pronunciando un discorso pubblico nella sala più grande della città; seguirono adunanze in centri ricreativi con discorsi di Kristian Dal in tutta la zona. I discorsi venivano annunciati attraverso i giornali e con foglietti d’invito. Dopo il discorso i colportori percorrevano il territorio, distribuendo libri e opuscoli.

Nella primavera del 1924 i tre arrivarono ad Haderslev, nel Sønderjylland, una provincia appartenuta un tempo alla Germania ma riunitasi nel 1920 alla Danimarca in seguito a referendum. I giovani di quella zona erano stati arruolati per combattere sul fronte occidentale. Molti di loro avevano perso la fede in Dio a causa degli orrori della guerra nelle trincee francesi.

Christian Rømer descrive come si predicava a questa gente: “Era un territorio un po’ particolare ma interessante da lavorare. Le loro traversie politiche li avevano resi avvicinabili”.

Fra quelli che i colportori conobbero durante il primo giro del territorio c’era Anton Hansen, uno zoccolaio di Over Jerstal. Anche lui aveva perso la fede sul fronte occidentale. Insieme a un paio di ex commilitoni, assisté alla conferenza sul tema “Cosa dicono le Scritture sull’inferno?” Il giorno seguente fu visitato da Knud Dal e dopo un’animata discussione durata tre ore accettò L’Arpa di Dio. Grazie a questo libro la sua fede fu ravvivata a tal punto che egli, insieme a sua moglie Kathrine, ebbe un ruolo notevole nell’opera di predicazione nel Sønderjylland.

Sino all’autunno del 1925 i tre colportori della “colonna dei Dal” usarono la bicicletta e il treno come mezzi di trasporto, ma a questo punto un fratello mise a loro disposizione un’automobile. Christian Rømer andò a Copenaghen per prenderla in consegna. “Fu un grande avvenimento! Era una vecchia auto sgangherata, niente meno che decappottabile, e con tutto il resto”, rammenta con affetto. “Ed essendo l’unico ad avere la patente, l’autista ero io. Usammo quell’auto per un anno. Poi la cedemmo per comprare la sciccheria dell’epoca, una berlina della Ford del 1923, un’auto chiusa e più calda d’inverno. Una vettura di lusso!”

Questi colportori lavorarono a poco a poco tutto lo Jütland e l’isola di Fionia, fino al marzo del 1929, quando i fondi per questa attività speciale finirono.

Altri colportori partecipano all’opera

Nel frattempo Ella Krøyer, di Copenaghen, e Kristine Poulsen, un’insegnante di formazione grundtvigiana, avevano cominciato a predicare nel sud dell’isola di Sjælland. Anche lì il territorio non era mai stato lavorato. Nell’autunno del 1926 le sorelle erano impegnate a dare testimonianza nella cittadina di Vordingborg. La sorella Poulsen rammenta: “Era la stagione delle barbabietole da zucchero. Le strade non erano asfaltate e il passaggio dei carri carichi di barbabietole di giorno e la pioggia di notte producevano solchi profondi nelle strade fangose. A volte dovevamo rinunciare a visitare una fattoria o una casa perché non riuscivamo proprio ad andare avanti”.

Un giorno le sorelle videro proprio quello di cui avevano bisogno per risolvere il problema del fango: stivali di gomma alti! Ne comprarono subito un paio ciascuna. Ma in quei giorni gli stivali di gomma erano una novità, così le sorelle, ovunque andassero, suscitavano una gran curiosità. Quando si recarono a Copenaghen per riposarsi un po’, tutti gli sguardi furono puntati sui loro stivali. Alla filiale di Ole Suhrs Gade una sorella fu così entusiasta delle loro nuove calzature, lasciate nell’ingresso, che prese gli stivali e li portò in giro per gli uffici mostrando a tutti com’erano ben equipaggiate le colportrici!

Anche un’altra coppia di colportrici, Anna Petersen e Thora Svendsen, percorse il territorio dell’isola di Fionia e dello Jütland. La sorella Petersen dice: “Di solito noi pioniere venivamo mandate dove non c’erano congregazioni. Andavamo all’emporio e chiedevamo al negoziante se conosceva qualcuno in città che affittasse una stanza. La nostra cucina consisteva di una stufa a cherosene e di un paio di tegami sistemati su un vecchio tavolo o su un paio di cassette che ci facevamo dare dal negoziante”.

A volte le due sorelle lavoravano con la “colonna dei Dal”. Il risultato? La sorella Petersen e il fratello Rømer decisero di rendere permanente la loro unione. Si sposarono nel 1933 e sebbene ora la sorella Rømer sia costretta a stare in una casa di cura, il fratello Rømer svolge ancora il ministero a tempo pieno.

Organizzati per predicare

Nel frattempo erano successe molte cose in Danimarca. Nel 1922 era echeggiato a Cedar Point (Ohio, USA) lo storico invito “Annunciate il Re e il Regno”. Non solo i colportori ma tutti coloro che frequentavano la congregazione dovevano ora predicare regolarmente. Allorché questa notizia giunse in Danimarca, i fratelli cominciarono a capire che tutti potevano partecipare all’opera di evangelizzazione. Attraverso le colonne della Torre di Guardia danese furono chiesti alcuni predicatori, ma l’opera non era ancora organizzata. Perché? Membri preminenti della congregazione — gli anziani eletti — non collaboravano. Bisognava fare qualcosa.

Verso la fine del maggio 1925 il fratello Rutherford dispose di assistere a un’assemblea a Örebro, in Svezia. Poco prima dell’assemblea lui e R. J. Martin si trovavano in Svizzera. Per risparmiare tempo fecero il viaggio da Zurigo a Copenaghen in aereo. Ma si temeva per la loro incolumità. Mentre sorvolavano la Germania settentrionale e la Danimarca scoppiò una tempesta che fece ballare l’aereo come un tappo di sughero nell’acqua. Al loro atterraggio a Copenaghen furono salutati con entusiasmo da oltre cento persone, poiché nessuno si aspettava che un aereo ce la facesse con quella tempesta. Erano a mezz’ora di macchina dal porto, dove li attendeva il fratello Macmillan. Questi aveva persuaso il capitano della nave e il responsabile del traffico portuale a ritardare la partenza del traghetto per Malmö fino al loro arrivo. Salirono a bordo del traghetto e il giorno dopo arrivarono all’assemblea a Örebro.

L’ultimo giorno dell’assemblea il fratello Rutherford annunciò che sarebbe stato aperto a Copenaghen un Ufficio per l’Europa settentrionale diretto da William Dey, uno scozzese. L’ufficio avrebbe curato le attività della Società in Scandinavia e negli Stati baltici e avrebbe ‘specialmente incoraggiato e promosso la predicazione pubblica del messaggio del Regno’.

Il fratello Dey, uno scapolo, era uno Studente Biblico dal 1913. Era l’uomo giusto per quel lavoro. Per dirigere l’Ufficio per l’Europa settentrionale aveva lasciato il suo posto di ispettore delle tasse a Londra. Era energico, tenace e mosso da un grande amore per la verità. Si era fatto una buona esperienza prestando servizio in Gran Bretagna, dove l’opera di colportore nelle congregazioni vi era svolta già in modo organizzato da parecchi anni. Era benvoluto dai fratelli e ben presto gli affibbiarono il nomignolo di Grosso Scozzese.

Senza perdere tempo il fratello Dey organizzò l’opera di predicazione. Poul Reinseth fu nominato direttore del servizio a Copenaghen e soprintendeva all’opera di testimonianza nella capitale. La città fu divisa in sei zone, ciascuna con un responsabile del servizio. Furono stabiliti depositi di libri in case private per cui i proclamatori non dovevano più andare alla filiale a prendere la letteratura di cui avevano bisogno. L’opera di testimonianza assunse ora un aspetto fiorente.

Un’assemblea con un giorno del servizio

L’assemblea del 1925 fu un avvenimento saliente della storia teocratica della Danimarca. L’edizione danese della Torre di Guardia annunciò: “Martedì 1° settembre sarà uno speciale giorno del servizio, e ci si aspetta che tutti coloro che ne hanno la possibilità partecipino allo sforzo di divulgare il messaggio distribuendo libri nella zona di Copenaghen”. La giornata incominciò con un discorso di Poul Reinseth sull’importanza di predicare. Quindi i congressisti si sparpagliarono, andando di casa in casa con i libri.

In seguito La Torre di Guardia danese pubblicò queste parole di incoraggiamento: “Dopo l’assemblea si è diffuso in molte classi [congregazioni] uno spirito di ardore e zelo in relazione alla divulgazione del messaggio, e speriamo che questo porterà a un’effettiva espansione dell’opera”.

Altre congregazioni partecipano all’opera

Il fratello Dey si dava da fare. Nei primi tre mesi e mezzo dopo la sua nomina a sorvegliante percorse quasi 15.000 chilometri in Scandinavia e negli Stati baltici, organizzando l’opera di evangelizzazione. Einer Benggaard narra un piccolo episodio che ebbe luogo nel corso di questa attività: “In una congregazione dello Jütland settentrionale avevamo disposto di tenere una piccola assemblea per aiutare i fratelli e le sorelle a organizzarsi per l’opera di casa in casa. Dopo un discorso del fratello Dey ricevemmo istruzioni su come svolgere l’opera, cosa dire alle persone, ecc. Vennero assegnati territorio e letteratura e uscimmo, la maggioranza di noi con il cuore in gola! Mentre il fratello Dey ed io camminavamo per la strada principale vedemmo in un ingresso due sorelle in lacrime. Le portammo con noi e ben presto i loro occhi tornarono a illuminarsi!”

Alla fine di quell’anno avevano distribuito più del doppio dei libri rispetto all’anno precedente. Nel rapporto relativo all’anno di servizio 1925 l’ufficio dichiarò: “Un crescente numero di fratelli e sorelle stanno comprendendo che a compiere l’opera sono chiamati non solo gli oratori pubblici e i colportori ma in realtà tutti quelli che hanno dedicato interamente la propria vita al Signore”.

Le visite dei pellegrini

I pellegrini viaggianti, come Johan Eneroth della Svezia e Theodor Simonsen della Norvegia, avevano incoraggiato a incrementare l’opera di predicazione. A questo punto, però, venne nominato un pellegrino su base permanente, Christian Jensen, del nord dell’isola di Sjælland. Egli era stato alcuni anni negli Stati Uniti e aveva anche percorso la Danimarca proiettando il “Fotodramma della Creazione”.

Il termine “pellegrino” venne in seguito cambiato in “direttore del servizio regionale”, e vennero nominati altri direttori del servizio regionale. Fra questi c’erano Christian Rømer, Kristian Dal e Johannes Dam.

Una casa Betel “adatta”

Ben presto dagli stabilimenti tipografici della Società di Magdeburgo e Berna cominciarono ad arrivare libri e opuscoli in quantità, ma il deposito di Ole Suhrs Gade era troppo piccolo, essendoci spazio solo per qualche centinaio di libri che venivano tenuti in due casse da imballaggio girate su un fianco, l’una sopra l’altra. Un giovane fratello, Simon Petersen (fratello della colportrice Anna Petersen), fu incaricato di creare un nuovo deposito, più spazioso, nella sala precedentemente usata per le adunanze.

Alcuni fratelli e sorelle che lavoravano negli uffici e nel deposito, che si trovavano in un vecchio edificio con diversi appartamenti, erano alloggiati in varie parti di Copenaghen. Il fratello Dey ritenne opportuno che ci fosse una casa Betel “adatta” dove potessero abitare e prendere i pasti tutti insieme nello stesso posto. Così alcune stanzette che si trovavano al sesto piano dello stabile, proprio sotto il tetto, e che venivano utilizzate come ripostiglio furono sgomberate e, dopo avere lucidato i pavimenti e messo la carta alle pareti, vennero ammobiliate. Terminati i lavori, Einer Benggaard, Simon Petersen e un altro fratello ebbero ognuno una camera da letto confortevole, anche se un po’ alla buona.

Un altro avvenimento importante

Nell’autunno del 1927 ci fu un altro avvenimento importante. In occasione di una nuova visita del fratello Rutherford venne organizzata un’altra assemblea, durante la quale 650 delegati provenienti da Scandinavia, Estonia e Lettonia ascoltarono con profonda attenzione il discorso del fratello Rutherford intitolato “Libertà per i popoli”. Il quotidiano Politiken scrisse:

“Le porte della Odd Fellows Hall sono state aperte alle 19,30, ma nel giro di un quarto d’ora tutti i posti sono stati occupati . . . e le porte sono state chiuse. Nel successivo quarto d’ora, varie centinaia di persone hanno affollato il grande vestibolo piastrellato. Hanno continuato a battere sulle porte chiuse e un uomo che aveva fatto un lungo viaggio apposta per sentire questo discorso ha offerto 500 corone [circa 100.000 lire] per un posto. Ma invano. Nel vestibolo la ressa continuava ad aumentare. Quasi mille persone spingevano per entrare ma inutilmente”.

Campagne e assemblee

Per spronare tutti a partecipare all’opera di testimonianza furono organizzate campagne a livello mondiale, in genere di nove giorni ciascuna. Durante la prima campagna danese si diede risalto all’opuscolo Libertà per i popoli, che fu distribuito al pubblico durante il mese di marzo del 1928. Un’altra fase dell’attività furono le piccole assemblee domenicali in seguito chiamate assemblee di servizio.

Per avere un’idea di una tipica assemblea domenicale vediamo cosa avviene a casa di Holger Nielsen a Thorup Strand, un piccolo villaggio di pescatori nello Jütland settentrionale, vicino al Mare del Nord. I fratelli arriveranno da Ålborg e dall’isola di Mors nonché dai villaggi vicini. Predicano lungo il cammino portando con sé il pranzo. Nel frattempo i fratelli di Thorup Strand si danno rapidamente da fare per prepararsi ad accoglierli. Il granaio del fratello Nielsen viene sgomberato, spazzato e arredato, e con un carro trainato da cavalli si vanno a prendere le panche da una sala della comunità. È mezzogiorno quando arrivano i fratelli; mangiano insieme qualcosa, si riposano un po’ dopo di che si riuniscono nel granaio pulito per ascoltare un discorso, seguito da un battesimo nel mare. In questa occasione vengono immerse 19 persone. Che giornata!

Organizzati meglio

Dal 1925 al 1930 gli Studenti Biblici in Danimarca si riorganizzarono completamente. Nel 1928, per esempio, le adunanze cominciarono ad essere preparate meglio. Si studiava già regolarmente La Torre di Guardia, e veniva raccomandato che prima della settimanale adunanza di testimonianza si tenesse un’adunanza di servizio in cui venissero trattati suggerimenti del Bollettino (chiamato poi Il ministero del Regno). L’anno seguente la Società mandò un “piano organizzativo”. Ciascuna congregazione doveva avere un comitato di servizio costituito da tre fratelli per sorvegliare l’opera di predicazione, mentre gli anziani eletti si occupavano delle adunanze di studio tenute nella congregazione.

Una trasformazione di questo tipo portò a una vagliatura. Quelli che non volevano mostrare la loro fede con le opere lo manifestarono in maniera sempre più chiara e finirono per lasciare le file degli Studenti Biblici. Per questa ragione i partecipanti alla Commemorazione scesero da 909 nel 1927 a 605 nel 1931.

Per Carl Lüttichau, il sorvegliante della filiale, le correzioni teocratiche finirono per essere inaccettabili. Egli non era d’accordo neppure sul fatto che la Società rigettava nettamente tutta la falsa religione. Molti fratelli cercarono di aiutarlo a capire l’importanza dei cambiamenti necessari; perfino il fratello Eneroth della Svezia fece un tentativo a livello personale, ma invano. Lüttichau rinunciò al suo incarico di rappresentante della filiale della Società e nel gennaio 1930 Poul Reinseth prese il suo posto.

Uno strumento, un nome e una casa nuovi

L’Età d’Oro cominciò ad essere pubblicata in danese nel gennaio 1930 col nome di Ny Verden (Nuovo Mondo). Per consentire la più ampia diffusione possibile di questa nuova rivista vennero fatte estese campagne di casa in casa al fine di accrescere il numero dei lettori. Veniva anche venduta nelle edicole e furono affissi manifesti indicanti il contenuto della rivista. Gli abbonamenti cominciarono ad aumentare vertiginosamente. Nel 1930 c’erano 5.825 persone che ricevevano regolarmente la rivista, per posta o consegnata a mano da un proclamatore, e nel 1943, nel bel mezzo della seconda guerra mondiale, coloro che la leggevano regolarmente erano ben 25.921!

Anche l’adozione del nome testimoni di Geova fu un ulteriore incoraggiamento a predicare con diligenza. In seguito all’adozione del nome all’assemblea che si tenne a Columbus (Ohio, USA) nel 1931, la risoluzione fu presentata alle congregazioni locali perché venisse adottata. Come venne accolto questo nuovo nome? Marie Due scrisse dalla Norvegia: “Accetto con gioia il nuovo nome e mi rallegro d’essere una testimone di Geova”. Altri scrissero: “Questo ci ha dato l’occasione di rinnovare la nostra decisione di servire Geova fedelmente sino alla fine”.

La risoluzione, insieme al discorso pronunciato dal fratello Rutherford all’assemblea, fu stampata nell’opuscolo Il Regno, la speranza del mondo e nel marzo 1932 ne venne distribuito un gran numero di copie. Durante l’ultima settimana della campagna fu compiuto uno sforzo per visitare personalmente tutti i politici, gli ecclesiastici, i funzionari governativi e gli importanti uomini d’affari e consegnare loro l’opuscolo. Ne venne inoltre lasciata una copia sulla scrivania di ciascun deputato nel Palazzo del Parlamento. Perfino il re di Danimarca, Cristiano X, ne ricevette una copia.

I locali che la Società aveva a Ole Suhrs Gade si stavano facendo piccoli. Così venne acquistata una grande villa a Valby, al numero 56 di Søndre Fasanvej, alla periferia di Copenaghen, e il 18 ottobre 1932 la famiglia Betel si trasferì nella nuova proprietà.

La Società aveva svolto per anni la sua opera col nome di “Vagttaarnets Bibel- og Traktatselskab” (Watch Tower Bible and Tract Society), e non era mai stato necessario formare un’associazione che avesse il riconoscimento giuridico. Ma a questo punto venne formata un’associazione riconosciuta dallo Stato e il 21 maggio 1932 fu registrata. La proprietà sita in Søndre Fasanvej sarebbe stata utilizzata come filiale della Società, deposito e casa Betel per i successivi 25 anni.

Stabilito legalmente il diritto di distribuire letteratura

Al principio degli anni ’30 le autorità tentarono di applicare erroneamente la Legge sul commercio e la Legge relativa alle festività pubbliche alla nostra opera di predicazione di casa in casa con la letteratura. Se le autorità fossero riuscite nel loro intento, l’opera di testimonianza sarebbe rallentata fin quasi a fermarsi. Nell’ottobre 1932, invece, si giunse a una svolta decisiva. Cinque Testimoni di Copenaghen si recarono in auto a Roskilde per predicarvi. Si erano dati appuntamento per il ritorno nella piazza principale dov’era parcheggiata l’auto, ma all’ora stabilita un componente del gruppo, August Lehmann, mancava. Era stato arrestato dalla polizia.

Il fratello Lehmann fu accusato di avere violato la Legge sul commercio vendendo stampati senza l’apposita licenza per la vendita di libri religiosi e fuori dell’orario stabilito per le vendite. Il tribunale locale prosciolse il fratello Lehmann, e altrettanto fece la Corte d’Appello. Ma l’accusa impugnò la sentenza facendo ricorso alla Corte Suprema davanti alla quale, nell’ottobre 1933, fu dibattuta la causa. La Corte Suprema sentenziò che le attività di predicazione svolte dai testimoni di Geova con l’ausilio di libri e riviste non erano di natura commerciale e perciò la Legge sul commercio non si applicava ad esse.

La Società decise quindi che ciascun proclamatore avesse una cartolina di identificazione da cui risultasse che il proclamatore era un volontario non retribuito che distribuiva libri senza ricavarne alcun lucro e che il diritto di predicare senza la licenza richiesta dai venditori era stato riconosciuto dalla Corte Suprema. Risolto il problema, l’opera di predicazione proseguì senza altri intoppi di natura legale.

Emerge la “grande folla”

Fino a questo momento la principale attenzione dei Testimoni era stata rivolta al radunamento degli eletti, gli unti cristiani con una speranza celeste. Ma durante quegli anni era capitato spesso che fratelli e sorelle visitassero la filiale e che alcuni fossero molto infelici perché nel profondo del loro cuore non credevano di avere la speranza celeste. Quindi sembrava loro sbagliato partecipare agli emblemi della Commemorazione. Allora questi venivano chiamati Gionadab, in armonia con il racconto biblico di Ieu e di Gionadab dell’antico Israele. — 2 Re 10:15, 16.

Nell’agosto 1935 due numeri della Torre di Guardia inglese spiegarono che la “grande folla” di Rivelazione capitolo 7 era una classe terrena che doveva essere radunata prima di Armaghedon. I fratelli della filiale furono entusiasti. Dal momento che lo stesso mese si doveva tenere a Copenaghen un’assemblea nazionale, inviarono al fratello Rutherford un telegramma chiedendogli il permesso di fare un discorso basato su questi due articoli. Il fratello Rutherford autorizzò il fratello Dey a pronunciare questo memorabile discorso.

“Fu un’ora indimenticabile”, narra il fratello Benggaard. “Sedevo nell’orchestra dietro l’oratore e potevo osservare l’uditorio. Che entusiasmo! Non ho mai visto un uditorio più infervorato! La ‘grande folla’ era stata fatta scendere dal cielo sulla terra: fu uno straordinario lampo di luce; e ora tutti sapevano chi era la ‘grande folla’!”

A questo punto ebbe veramente inizio il radunamento dei Gionadab. Si tennero adunanze pubbliche da un capo all’altro del paese allo scopo di contattare tutti coloro che potevano fare parte della grande folla.

Testimonianza con il fonografo

Il passo successivo che venne compiuto per rendere più efficace l’opera di predicazione fu l’adozione dei fonografi. Dalle soglie delle case si potevano ora sentire i dischi dei brevi sermoni biblici del fratello Rutherford tradotti in danese. Ben presto si vedevano nel territorio proclamatori muniti di fonografi portatili.

Comunque, trasportare su una bicicletta un fonografo, anche se portatile, era un’impresa. La sorella Rømer ricorda: “Non solo dovevamo portare a mano le biciclette in salita ma a volte anche in discesa perché le colline erano così ripide e le strade così sassose che la molla che tratteneva il fonografo si sarebbe spezzata se fossimo scese in fretta verso il basso”. Questo ostacolo non smorzò il loro zelo. Furono all’altezza della sfida inventando e costruendo tanti aggeggi sorprendenti per assicurare il fonografo alla bicicletta in modo che non cadesse. Delle 135 persone che ha avuto il piacere di aiutare a entrare nell’organizzazione di Geova che svolge l’opera mondiale di predicazione, rammenta un fratello, una quarantina vi è entrata grazie all’opera con il fonografo.

Oltre a ciò si tenevano adunanze in cui si potevano udire discorsi trasmessi da fonografi più grandi. Alcuni fratelli di Kalundborg dotarono di impianto acustico una vecchia auto di Daniel Nielsen (figlio di Albertine, che era stata battezzata a Sejerø Bugt nel 1902). Quando egli vendette l’auto, si cominciò a usare un carrettino trainato da una bicicletta. “Facevamo lunghi viaggi”, narra il fratello Nielsen, “raggiungendo i villaggi dove predicavamo per mezzo di discorsi registrati”.

I pionieri stabiliscono congregazioni

Negli anni ’30 si ebbero cambiamenti anche nella natura dell’opera di colportore, che ora viene chiamata opera di pioniere. Mentre negli anni ’20 i pionieri si spostavano da una zona all’altra cercando di percorrere più territorio possibile, ma ora si fermavano in una località per stabilire congregazioni. Per sapere come facevano seguiamo Ejner ed Else Mortensen.

Venduta la loro piccola fattoria, nel marzo 1934 Ejner ed Else intrapresero il ministero a tempo pieno. Non fu facile, poiché erano anni di depressione economica.

Uno dei loro primi territori fu la città di Sønderborg. In una sala presa in affitto disposero di tenere quattro discorsi pubblici pronunciati da oratori inviati dalla Società. Quindi la serie continuò con il fratello Mortensen come oratore. Questo fu il suo debutto. Benché piuttosto nervoso se la cavò bene e col tempo circa 30 persone assistevano regolarmente alle adunanze. Successivamente si fece uso di discorsi registrati, seguiti da domande e risposte. Ebbero poi inizio le regolari adunanze di studio in cui si studiavano i libri della Società. Si stavano ponendo le basi per una nuova congregazione che venne formata al principio del 1936.

Verso l’estate fu chiesto ai Mortensen di trasferirsi nella città di Nyborg dove seguirono lo stesso sistema: Prima i discorsi pubblici pronunciati da fratelli inviati dalla Società, poi i discorsi pronunciati dal fratello Mortensen, quindi i discorsi registrati e infine le adunanze di studio biblico. Verso la fine di agosto del 1937 la loro opera aveva di nuovo prodotto così tanti frutti che fu formata a Nyborg una congregazione con una decina di proclamatori.

L’occupazione nazista

Il 9 aprile 1940 fu una giornata nera per la Danimarca. Le truppe della Germania nazista entrarono nel paese marciando al passo dell’oca. I fratelli si prepararono al peggio perché ovunque i nazisti avessero assunto le redini, i Testimoni erano stati brutalmente perseguitati. Così si ritenne opportuno procedere con cautela.

Quello stesso mese si sarebbe dovuta compiere un’estesa campagna con l’opuscolo Rifugiati, ma siccome questo opuscolo conteneva una dura condanna del regime nazista, furono cambiati i piani. Una domenica mattina presto i fratelli effettuarono una distribuzione lampo infilando gli opuscoli nelle buche delle lettere. Il 28 aprile vennero distribuiti gratuitamente in tutto il paese circa 350.000 opuscoli. Costò molto, ma perfino il fratello Dey riconobbe la necessità di usare questo metodo.

Siamo lieti di dire che non ci fu mai persecuzione. Per ragioni politiche le forze di occupazione preferirono trattare la Danimarca come un “protettorato modello”, accordando ai danesi un ampio margine di libertà personale. Con le debite cautele i fratelli poterono continuare le loro attività di predicazione.

Internato William Dey

In seguito all’occupazione tedesca William Dey, che era cittadino britannico, fu internato in un campo vicino alla città di Vejle. Sebbene gli internati fossero trattati umanamente e godessero di una certa libertà nel campo, per questo uomo attivo fu una vera prova non poter fare il suo lavoro quotidiano. Ma lungi dal rimanere in ozio, non smetteva mai di dare testimonianza agli altri internati nonché a tutte le guardie. Disse loro ripetutamente di schierarsi dalla parte del Regno di Dio e lo disse così spesso che gli affibbiarono il nomignolo di Schièrati Dey!

L’incarico di sorvegliante di filiale che nel 1934 era stato affidato al fratello Dey, al posto di Poul Reinseth, venne assolto da Albert West che verso la fine degli anni ’20 aveva servito per qualche anno come sorvegliante di filiale in Estonia. I contatti diretti con la sede centrale della Società negli Stati Uniti si interruppero. L’unica possibilità di comunicare era attraverso la Svezia, un’isola neutrale nel mare tempestoso della guerra. L’Ufficio per l’Europa settentrionale non era più operante e il fratello Eneroth in Svezia aveva ora l’incarico di raccogliere informazioni e rapporti dai paesi nordici e di trasmetterli a Brooklyn (USA).

Il cibo spirituale continua ad arrivare

La Danimarca continuava a ricevere le ultime riviste e altra letteratura che veniva pubblicata, ma le relazioni politiche fra danesi e tedeschi, sempre più tese, richiedevano strategia teocratica. Una giovane sorella danese lavorava come bambinaia per la famiglia di un diplomatico spagnolo a Copenaghen, e questo diplomatico le portava volentieri delle confezioni regalo dalla Svezia. Ovviamente non sapeva cosa c’era nei pacchetti!

Pertanto il cibo spirituale non venne mai a mancare. Durante tutti gli anni della guerra fu possibile stampare e distribuire La Torre di Guardia e Consolazione, oltre ad altra letteratura. Persino verso la fine del 1941, quando l’edizione inglese della Torre di Guardia pubblicò una serie di articoli che spiegavano la profezia di Daniele e additavano nella Germania il re del nord, i fratelli continuarono a ricevere le informazioni. Non si ritenne opportuno stampare questi articoli nell’edizione danese della Torre di Guardia, per cui vennero ciclostilati, e i sorveglianti di circoscrizione visitarono le congregazioni e li lessero ad alta voce a uditori formati esclusivamente di fratelli e sorelle muniti di cartolina di identificazione. Come si può immaginare, in occasione di questi discorsi i luoghi di adunanza erano sempre gremiti.

Opposizione da parte dei nazisti e degli ecclesiastici

Mentre le forze di occupazione tedesche non facevano forte opposizione, i nazisti danesi erano pieni di odio. Essi cercarono più volte attraverso le loro riviste di richiamare l’attenzione dei tedeschi sui Testimoni.

Anche gli ecclesiastici della chiesa nazionale danese erano impegnati nelle loro infami macchinazioni. I loro attacchi sui giornali portarono a un animato scambio di lettere che apparvero nella pagina dell’editoriale. Il culmine si ebbe quando un ecclesiastico concluse una funzione religiosa alla radio mettendo in guardia contro i Testimoni, che, a suo dire, non credevano che Gesù fosse il Salvatore o il Figlio di Dio.

La stazione radio si rifiutò di trasmettere una smentita, per cui la Società decise di dire le cose come stavano col metodo migliore a sua disposizione: la predicazione. Furono fatti preparativi per la campagna di testimonianza più estesa che fosse mai stata effettuata. A tempo di record fu preparato un opuscolo dal titolo Vil De dømme mellem os? (Volete essere i nostri giudici?) Il suo contenuto mostrava chiaramente la differenza fra i testimoni di Geova e il clero.

La fenomenale campagna venne soprannominata “Battaglia di Geova”. E fra i servitori di Geova regnava davvero uno spirito combattivo. Tutti si misero al lavoro di buona lena e il giorno stabilito, il 21 febbraio 1943, vennero distribuiti gratuitamente circa 700.000 opuscoli. Città e paesi furono sommersi dagli opuscoli. Neppure le isole più piccole vennero trascurate. Gli opuscoli furono spediti per posta a tutte le abitazioni di circa 62 isole minori. Oltre i due terzi di tutte le case della Danimarca ricevettero un opuscolo a domicilio. Subito dopo ne vennero inviate copie a tutti gli ecclesiastici, i laici addetti alle parrocchie e i membri più influenti della chiesa.

Coloro ai quali la campagna dei Testimoni fosse eventualmente passata inosservata ne furono informati dai giornali. In ogni parte del paese il clero era impegnato nella lotta attraverso giornali, riviste parrocchiali e dal pulpito. La campagna svolta dai Testimoni aveva toccato sul vivo gli oppositori. I nazisti danesi lanciarono un attacco spietato, asserendo che i Testimoni fossero finanziati segretamente dagli ebrei. Tuttavia centinaia di persone scrissero alla filiale chiedendo ulteriori informazioni sul nostro messaggio.

La campagna durò parecchi mesi. Ovunque ci fosse un parroco che biasimava il nome di Geova e ostacolava i Suoi servitori, lì i fratelli cercavano di organizzare un discorso pubblico e inondavano la parrocchia di foglietti di invito. Venne svolta un’attività particolarmente intensa sull’isola di Amager, dove si tenne un dibattito pubblico fra i testimoni di Geova ed esponenti del clero della chiesa nazionale danese. Due fratelli, Arthur Jensen ed Herløv Larsen, rappresentavano i Testimoni. Erano due oratori abili, di mente acuta e capaci di ragionare con logica.

Un teologo riassunse molto bene il dibattito. Le sue parole furono riportate dal giornale Amager Bladet del 15 aprile: “Nel complesso gli argomenti dei Testimoni sono stati di gran lunga i migliori, i più chiari e i più obiettivi. In quanto alla chiesa, ebbene, l’unica cosa che si poteva fare era di starsene lì seduti e di provare vergogna per essa”. Col tempo gli attacchi degli ecclesiastici cessarono perché più essi si accanivano contro i Testimoni e più la testimonianza data da questi ultimi ai parrocchiani si intensificava, e questo non tornava certo a vantaggio del clero.

Assemblee durante la guerra

Durante il conflitto si poterono tenere varie assemblee. Memorabile fu quella tenuta il 28 e il 29 agosto 1943 nella Odd Fellows Hall di Copenaghen. Il primo giorno di assemblea tutto si svolse secondo il programma. Tuttavia le condizioni politiche in Danimarca erano giunte a un punto di rottura poiché le forze di occupazione esigevano sempre di più dal governo danese e il sabato 28 agosto — lo stesso giorno in cui ebbe inizio l’assemblea nella Odd Fellows Hall — il governo si rifiutò di collaborare ulteriormente.

La domenica mattina le forze tedesche entrarono in azione. Il comandante in capo delle forze tedesche in Danimarca impose la legge marziale. L’esercito e la marina danesi furono disarmati, vari cittadini autorevoli furono arrestati e il governo fu sciolto. Era vietato riunirsi in assemblea nonché formare gruppi per le strade. Quella stessa mattina i fratelli si riunirono in case private. Venne esaminata la situazione e si pensò che l’assemblea fosse automaticamente annullata.

Ma sta di fatto che c’era un tipo di riunione a cui il divieto non si applicava: le funzioni religiose. Venne comunicato rapidamente che il pomeriggio si sarebbero potuti riunire nella Odd Fellows Hall per una “funzione religiosa”. Fratelli della Betel furono mandati col taxi in diverse case da dove la notizia si diffuse in un baleno tra i fratelli. Per non attirare troppa attenzione, i fratelli arrivarono due o tre per volta e furono introdotti nella sala da un ingresso laterale. In breve tempo 1.284 fratelli e sorelle erano riuniti.

“Quando fummo dentro la sala”, racconta una sorella, “potemmo veramente capire cosa significava l’organizzazione per noi, dato che praticamente tutti i fratelli erano presenti. Si erano riuniti tutti con un brevissimo preavviso, e nessuno avrebbe potuto farlo all’infuori dei testimoni di Geova. Anche solo essere lontani dalle folle rumorose e infuriate che c’erano nelle strade e trovarsi in quell’atmosfera calma e pacifica era qualcosa di meraviglioso. Era come se ci fosse una porta fra il vecchio mondo e il nuovo”.

Dopo l’adunanza i fratelli uscirono a gruppetti ed era stato detto loro di allontanarsi in fretta dalla zona. Tutto filò liscio. E tutto avvenne sotto il naso dei tedeschi! Il quartier generale del comandante della marina tedesca si trovava proprio di fronte al luogo dell’assemblea, sul lato opposto della strada! Sul marciapiede, dietro mucchi di sacchi di sabbia, c’erano le guardie tedesche armate di mitragliatrice.

La scuola biblica sull’isola di Langeland

Nel 1943 si sparse la voce che negli Stati Uniti e in Gran Bretagna i Testimoni avevano le proprie scuole bibliche. Visto che a causa della guerra i fratelli della Danimarca non avevano contatti diretti con la sede centrale, in buona fede fecero i piani per avere una scuola. Comprarono una casa, con vista sul mare, in una bella zona di Lohals, sull’isola di Langeland, e vi stabilirono la propria scuola biblica. Come direttore della scuola fu scelto Simon Petersen, della Betel. Gli insegnanti erano altri due fratelli, uno dei quali, Filip Hoffmann, era pure della Betel.

Il lunedì 5 giugno 1944 la prima classe cominciò a frequentare la scuola. Ciascun corso durava due settimane. Le lezioni si tenevano dalle 9 alle 12 e fra le materie c’erano insegnamenti biblici, procedure organizzative, attività di predicazione, aritmetica e danese. Gli studenti potevano impiegare il pomeriggio come volevano. Erano liberi di studiare, andare a fare una nuotata o passeggiare negli ameni dintorni della scuola. Il fine settimana era dedicato al ministero di campo.

Sebbene la scuola durasse solo un’estate, il totale degli iscritti salì a circa 450 tra fratelli e sorelle. In effetti la scuola era il risultato di un malinteso. È vero che dovevano essere istituite delle scuole, ma non in questo modo. L’anno seguente ebbe inizio in tutte le congregazioni il Corso di Ministero Teocratico (l’attuale Scuola di Ministero Teocratico).

La fine della guerra

Verso la fine della guerra scarseggiava quasi tutto, anche la carta, e questo costrinse a ridurre il formato delle riviste. Niente carta, niente letteratura. Ma i fratelli riuscirono per un po’ a far uscire la solita quantità di riviste Torre di Guardia e Consolazione riducendo gradualmente il numero delle pagine. Tuttavia, neppure questo bastò. Verso aprile del 1945 fu necessario smettere di fare nuovi abbonamenti.

Nondimeno in quegli anni le congregazioni danesi crebbero, raddoppiando quasi di numero. Da un massimo di 1.373 proclamatori in 75 congregazioni nel 1940 la cifra salì a 2.620 Testimoni in 127 congregazioni nel 1945.

Aiutati gli ex prigionieri di un campo di concentramento

Il 5 maggio 1945 fu un’occasione di allegrezza per la Danimarca. Fu il giorno della liberazione! Il medesimo giorno una chiatta fluviale su cui erano ammassate parecchie centinaia di prigionieri del famigerato campo di concentramento di Stutthof, in quella che è oggi la parte settentrionale della Polonia, si arenò sull’isola di Møn. Tra i prigionieri c’erano 15 testimoni di Geova di cinque diverse nazionalità. Nel giro di poche ore i fratelli danesi giunsero sul posto con il cibo. Per alcuni, purtroppo, i soccorsi arrivarono troppo tardi. Malattie e fame li avevano gravemente debilitati; due Testimoni morirono subito dopo il loro arrivo. È chiaro che i superstiti avevano bisogno di molte attenzioni. La filiale dispose di occuparsi di loro.

Vennero sistemati nell’edificio di proprietà della Società sull’isola di Langeland. E sotto le tenere e vigili cure del fratello e della sorella Petersen, i tre fratelli e le dieci sorelle si ripresero fisicamente, psicologicamente e spiritualmente. Col tempo questi profughi riacquistarono le forze e tornarono nei rispettivi paesi per riprendere l’opera di predicazione nelle loro lingue: tedesco, polacco, russo, lettone e lituano.

Visite dalla sede centrale

Al principio dell’estate del 1945 vennero ristabiliti i contatti con l’ufficio della Società a Brooklyn. Qualche tempo dopo, nel corso dello stesso anno, i contatti vennero ulteriormente rinsaldati quando Nathan H. Knorr, che era presidente della Società dal 1942, visitò Copenaghen insieme al suo segretario, Milton G. Henschel. Fu un grande avvenimento, poiché un presidente della Società non visitava la Danimarca dal 1927.

Durante la visita 13 fratelli fecero domanda per essere addestrati come missionari alla nuova Scuola di Galaad (Watchtower Bible School of Gilead). I primi cinque partirono per gli Stati Uniti l’estate seguente.

Due anni dopo, nel 1947, i fratelli Knorr e Henschel visitarono di nuovo la Danimarca in occasione del loro viaggio di servizio intorno al mondo. Questa volta il fratello Knorr diede inizio a qualcosa di nuovo in Danimarca: la testimonianza stradale con le riviste. L’offerta delle riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! per le strade si era dimostrata un efficace metodo di predicazione negli Stati Uniti ed ebbe successo anche in Danimarca, specie nell’ora di punta del venerdì.

I diplomati di Galaad vengono a dare una mano

Quando i fratelli che erano stati addestrati a Galaad tornarono in Danimarca si diede un grande impulso al ministero di campo. I primi due diplomati, Johannes e Christian Rasmussen, tornarono per servire come servitori dei fratelli (gli odierni “sorveglianti di circoscrizione”) a partire dall’inizio del 1947. Successivamente Christian fu trasferito in Svezia, dove presta tuttora servizio alla Betel.

Filip Hoffmann fu il successivo diplomato di Galaad che tornò in Danimarca. Oltre a frequentare Galaad, ricevette speciale addestramento negli uffici e nello stabilimento tipografico di Brooklyn. Pertanto il suo ritorno segnò l’inizio di un cambiamento nel modo di fare le cose alla filiale danese. In seguito il fratello Hoffmann venne mandato a prestare servizio nella filiale della Germania.

Nel gennaio 1949 dopo aver frequentato Galaad Albert e Margaret West tornarono in Danimarca. Il fratello West ricevette l’incarico di sorvegliante di filiale, subentrando al fratello Dey, che aveva ormai 69 anni. Il fratello Dey continuò a lavorare nell’ufficio sino all’autunno del 1950, quando tornò in Gran Bretagna per svolgere fedelmente il servizio di pioniere fino alla sua morte avvenuta nel 1963.

Crescita numerica e spirituale

Negli anni che seguirono gli orizzonti spirituali dei fratelli si allargarono. Si consideravano sempre più parte di una società internazionale con una direttiva comune. Vi contribuirono le grandi assemblee internazionali tenute a New York negli anni ’50, a cui assisterono delegati dalla Danimarca. Essi videro con i loro propri occhi la sede mondiale — uffici e stabilimento tipografico — dei testimoni di Geova e udirono con i loro propri orecchi i discorsi di membri del personale della sede centrale. Tutto questo diede loro un eccellente fondamento spirituale che, al loro ritorno, avrebbe potuto essere utile anche ad altri.

Il numero dei proclamatori continuava a salire, e quando si iniziarono i preparativi per l’assemblea del 1954 fu evidente che la K.B. Hallen, una sala usata varie volte in precedenza, era ormai troppo piccola. I fratelli affittarono allora la sala più grande che ci fosse in Danimarca, il Forum, vicino al centro di Copenaghen. La cosa fece colpo. Johannes Rasmussen, allora sorvegliante di distretto, disse: “Potremmo riunire 8.000 persone nella K.B. Hallen e nessuno ci farebbe caso. Ma se ne venissero 5.000 nel Forum, farebbe notizia”.

Furono fatti i preparativi per la più grande assemblea che si fosse mai tenuta in Danimarca. Il Forum poteva contenere 7.000 persone, e per far posto ad alcune altre migliaia furono piantate delle tende. Comunque ci fu sovraffollamento per tutt’e quattro i giorni dell’assemblea. I fratelli si rallegrarono vedendo tanti presenti, e il loro entusiasmo non conobbe più limiti quando la domenica pomeriggio dell’8 agosto 12.097 persone assisterono al discorso pubblico!

Un nuovo sorvegliante di filiale

Il giorno seguente arrivò un fratello americano, Richard E. Abrahamson, per assumere la responsabilità dell’opera in Danimarca. Era il quinto sorvegliante di filiale nel giro di pochi anni. Nell’estate del 1951 il fratello West si era ammalato gravemente e aveva lasciato l’incarico ad Aage Hau, che era stato a Galaad. Un anno più tardi la responsabilità fu affidata a un canadese, Norman Harper. Dopo un paio d’anni gli Harper decisero di tornare in Canada perché la famiglia era aumentata.

Il fratello Abrahamson veniva dall’Inghilterra dove aveva svolto il servizio nel distretto. Nel 1953, dopo avere prestato servizio per alcuni anni alla sede centrale di Brooklyn, si era diplomato a Galaad con sua moglie Julia. Aveva 31 anni quando fu nominato sorvegliante di filiale, e avrebbe assolto questo incarico di sorveglianza per oltre 26 anni.

Predicazione nelle Isole Fær Øer

In maggio di quello stesso anno, il 1954, vennero mandati due pionieri speciali nelle Isole Fær Øer, un piccolo arcipelago nell’Atlantico settentrionale fra l’Islanda e le Isole Shetland. Non erano, comunque, i primi proclamatori in quelle isole. C’erano già state due sorelle pioniere nella lontana estate del 1935. Nei tre mesi della loro permanenza erano riuscite a distribuire un gran numero di libri e opuscoli. Il clero, però, aveva fatto espellere le pioniere. Dal 1948 si era nuovamente predicato nelle isole, ma difficoltà di vario genere intralciavano l’opera.

Ora i due pionieri speciali, Svend Aage Nielsen ed Edmund Onstad, avrebbero dovuto organizzare meglio l’opera. Trovarono subito un appartamento a Thorshavn, la città principale di Strømø, la più grande delle Isole Fær Øer, e riservarono una stanza come Sala del Regno. Dopo aver predicato in lungo e in largo nella città, si prefissero di lavorare i centri più piccoli.

Piuttosto riservati, esitanti e alquanto diffidenti nei confronti dei forestieri, gli abitanti delle Isole Fær Øer rispecchiano generalmente la severa natura dell’ambiente in cui vivono, per cui i pionieri ebbero bisogno di tempo e pazienza per avvicinarli. Spesso i pionieri trovavano le porte chiuse. Solo “scomparendo” per un po’ dal territorio e poi ricominciando a predicare riuscivano a stabilire un contatto, dato che allora le persone pensavano che il “pericolo” fosse passato. La paura dell’uomo era grande. La letteratura lasciata veniva spesso restituita; in alcuni casi i pionieri la trovavano all’ufficio postale di Thorshavn quando tornavano in città.

Un altro problema era l’impossibilità di trovare alloggio nei villaggi. Questo li costringeva a fare diversi viaggi per mare dovendo tornare a Thorshavn in giornata. E il fratello Nielsen era l’unico che non soffriva il mal di mare. Ma si trovò una soluzione. Un fratello della Danimarca che si era unito a loro nel ministero di pioniere aveva una sartoria, e, mettendo insieme risorse e sforzi, riuscirono a fare una tenda. Così, trasportando zaini, sacchi a pelo, borse per la predicazione e la tenda, potevano andare su e giù per le colline da un villaggio all’altro senza doversi preoccupare di trovare una sistemazione per la notte.

Difficoltà a Klaksvig

Qualche tempo dopo, quello stesso anno, il fratello Nielsen si trasferì nella città di Klaksvig. Per coincidenza, proprio al suo arrivo un conflitto di vecchia data giunse a un punto critico. La gente del posto si rifiutava di accettare il primario scelto dalle autorità danesi per l’ospedale della città. Ci furono episodi di violenza. La sera vennero gettate delle catene di ferro sulle linee elettriche così che in città tutte le luci si spensero. E guai a quel danese che si fosse azzardato a uscire da solo col buio!

Ma come avrebbe fatto il fratello Nielsen ad andare di porta in porta quando l’intero paese era come un alveare in subbuglio? Egli racconta: “Il primo giorno che uscii mi venne un’idea, un’idea che non avevo mai sfruttato prima e che non ho più sfruttato dopo. Tenevo la Bibbia in mano ben in vista da quando uscivo di casa fino a quando tornavo. In questo modo riuscivo sempre a fare lunghe conversazioni con le persone, anche se non osavano ancora invitarmi a entrare. . . . Una massaia disse: ‘Sa cosa dice la gente? Che nessuno può farle del male perché tiene sempre una Bibbia in mano’”.

Altri pionieri nel campo

Nell’estate del 1957 Anders Andersen fu mandato nelle Isole Fær Øer per fare servizio come pioniere speciale nel territorio di Klaksvig. Egli visitò anche regolarmente la piccola congregazione appena formata di Thorshavn e il fratello Onstad, che predicava nell’isola meridionale di Suderø.

L’anno seguente arrivò una coppia di sposi, Svend e Ruth Molbech. Ora anche le sorelle potevano essere assistite nel campo, e le donne del posto che mostravano interesse potevano essere curate meglio. Era imbarazzante per dei fratelli celibi tornare regolarmente a visitare delle donne, specie quando i rispettivi mariti rimanevano a lungo in mare per la pesca.

Testimonianza con i film della Società

Nei piccoli insediamenti fu destato interesse per la buona notizia mediante i film della Società, La Società del Nuovo Mondo all’opera e La felicità della Società del Nuovo Mondo. Questi film dimostrarono che i Testimoni non erano una setta locale ma una fratellanza mondiale.

A Vestmanna, sull’isola di Strømø, venne prenotato il cinema. Molto tempo prima che avesse inizio la proiezione la sala era gremita: 80 persone in tutto, fra grandi e piccoli. Per gli abitanti delle Fær Øer, aspettare non è mai stato un problema; per loro i programmi rigidi non esistono. Solo quando tornava un peschereccio improvvisamente si precipitavano tutti al porto. Fu ciò che accadde durante la proiezione di uno dei film della Società. Proprio nel bel mezzo della proiezione echeggiò nell’aria il fischio della sirena che annunciava il ritorno dal mare di padri, figli e fratelli. In un attimo l’adunanza si sciolse; tutti corsero alle finestre per vedere quale peschereccio fosse arrivato. E poi se ne andarono tutti! Nel giro di qualche secondo la sala si svuotò; solo il gestore del cinema e alcune persone anziane rimasero a vedere il resto del film.

Un isolano si schiera dalla parte della verità

Mentre dava testimonianza nelle isole settentrionali, il fratello Andersen incontrò un isolano, John Mikkelsen, che mostrò interesse. Tuttavia John, incline per natura a prendersela comoda, com’è tipico degli abitanti delle Fær Øer, non cambiò da un giorno all’altro. Due pioniere speciali coltivarono l’interesse e grazie ai loro benevoli sforzi anche Sonja, la moglie di John, cominciò a interessarsi e a partecipare allo studio. Col tempo sia il marito che la moglie si schierarono dalla parte della verità e infine John fu nominato anziano, il primo fra questi isolani.

Dopo non molto i pionieri isolati ricevettero aiuto da famiglie che si trasferirono dalla Danimarca per servire dove c’era più bisogno. Questo ebbe un buon effetto, dato che molti nel territorio avevano l’idea che la nostra fede fosse solo per missionari, non per gente “normale”. Ma rispettavano le famiglie che vivevano e lavoravano in mezzo a loro. La prima famiglia ad arrivare fu quella di Anker e Dora Nygaard e i loro quattro figli. Arrivarono nel 1959 e la loro opera contribuì in notevole misura all’aumento nelle Isole Fær Øer.

Per la prima ondata di pionieri speciali ci vollero da otto a dieci anni di paziente e duro lavoro per dissodare, diciamo così, il terreno nelle Fær Øer. Avevano resistito all’opposizione dei capi religiosi ed erano stati tra i primi a cercare le persone sincere. Ora si riteneva opportuno che questi che avevano preparato il terreno tornassero in zone meno isolate della Danimarca e che altri pionieri continuassero il loro lavoro.

In Groenlandia, terra di ghiacci e di nevi

A metà degli anni ’50 era arrivato anche il momento di portare la buona notizia nel paese dei ghiacci e delle nevi, la Groenlandia, una vasta isola dal clima freddo e ricoperta di una coltre di ghiaccio che può raggiungere lo spessore di tre chilometri. Per molti anni la Groenlandia ebbe lo status di colonia della Danimarca e le uniche religioni a cui era permesso operarvi erano i Fratelli Moravi, che se ne andarono nel 1900, e la chiesa nazionale danese. Ma nel 1953 fu adottata una nuova Costituzione danese e questo spianò la strada per mandarvi dei Testimoni.

Nel gennaio 1955 due pionieri speciali, Kristen Lauritsen e Arne Hjelm, giunsero via mare nella capitale, Godthåb (Nuuk). Li attendeva un lavoro enorme. Partendo dalla capitale, risalirono per 1.600 chilometri la costa occidentale, dove abitava la maggioranza degli abitanti, allora 25.000, sparsi in 200 città, villaggi e insediamenti.

Cominciarono dalla città principale. Dapprima molti ascoltarono volentieri. Poi le cose cambiarono. Come mai? Il decano della Groenlandia (il più importante ecclesiastico del paese) aveva stampato un opuscolo contro i Testimoni e l’aveva fatto distribuire tra i groenlandesi. Cercava di suscitare ostilità nei confronti dell’opera dei Testimoni nella speranza di stroncarla sul nascere.

Lungo tutta la costa

I fratelli continuarono a predicare imperterriti. Dopo la Commemorazione cominciarono i preparativi per un lungo giro estivo di predicazione. Verso la fine di aprile arrivò il primo battello costiero che avrebbe poi proseguito il viaggio verso nord. I pionieri acquistarono una tenda e si imbarcarono.

Durante il viaggio si fermarono in piccoli centri come Holsteinsborg, Egedesminde, Jakobshavn, Qutdligssat, dove ci sono miniere di carbone, Umanak e Upernavik, il punto più settentrionale del viaggio, a oltre 1.000 chilometri dal luogo da cui erano partiti. Ovunque andassero divulgavano la buona notizia, lasciando ogni volta alcuni volantini in groenlandese.

Nel successivo lungo giro di predicazione arrivarono a Julianehåb, più di 500 chilometri a sud di Godthåb. Lì il clima era più mite e tutto sembrava più verde e meno ostile. Dopo un viaggio a Narsak, Nanortalik, e Sydprøven i fratelli tornarono a Godthåb, portando così a termine i lunghi giri di predicazione della prima estate trascorsa in Groenlandia. Tutta la costa occidentale aveva ricevuto testimonianza in merito ai propositi di Geova.

Quei primi viaggi diedero ai fratelli la possibilità di diventare molto più esperti della vita. Anche se preferivano dormire in un letto caldo, scoprirono che la vita in tenda aveva un fascino tutto suo. Comunque, c’era un lato negativo, e aveva a che fare con i cani da slitta groenlandesi, usati dalla gente del posto da Holsteinsborg in su. I cani correvano su e giù sotto le corde della tenda e le addentavano. I fratelli impararono subito che non dovevano mai tenere viveri nella tenda a meno che non fossero al sicuro; altrimenti i cani vi sarebbero penetrati e avrebbero mangiato tutto. Perciò mettevano di solito le provviste sopra una tettoia o le appendevano a un palo dentro un sacco fuori della portata delle loro zanne. Ma a Umanak non funzionò. I cani saltarono su e fecero un buco nel sacco dei viveri, e le provviste, tra cui salsicce, formaggio, burro e altre cose buone, ruzzolarono fuori e vennero rapidamente divorate dai cani.

A volte i fratelli incontravano l’opposizione del clero, ma nel complesso i groenlandesi erano gentili, avvicinabili e ospitali nei loro confronti. Spesso, la sera, molti andavano da loro a fare domande. Senza dubbio si poteva far molto in quel territorio. Ma i fratelli non immaginavano neppure quanti anni di paziente lavoro ci sarebbero voluti prima di poter vedere un po’ di aumento.

Ulteriori aiuti per la Groenlandia

Il film La Società del Nuovo Mondo all’opera fu di grande aiuto per far conoscere l’opera dei Testimoni. Durante l’inverno fu proiettato tre volte a Godthåb, e fu sempre registrato il tutto esaurito. Poi nel 1957 arrivò il film La felicità della Società del Nuovo Mondo, che durante la proiezione era accompagnato da una registrazione su nastro in groenlandese. Anni dopo, spiegando la situazione religiosa in quel paese, il decano della Groenlandia ebbe a dire: “I testimoni di Geova sono i più aggressivi. Vanno su e giù lungo la costa proiettando questo film sulle glorie del Millennio. E queste pittoresche immagini fanno colpo”.

Nel 1958 il numero dei pionieri raddoppiò e così diventarono quattro. E la primavera seguente ne arrivò un altro. Come mai? Durante il viaggio all’assemblea internazionale di New York il fratello Lauritsen aveva conosciuto una sorella inglese, Joan Bramham, una pioniera. Il resto lo sanno tutti. Divenne sua moglie e sua collaboratrice. Essa riuscì in un’impresa straordinaria, imparare sia il danese che il groenlandese. Il fratello e la sorella Lauritsen curarono la parte meridionale del territorio groenlandese, mentre gli altri pionieri speciali proseguirono l’opera nella parte centrale e in quella settentrionale.

Progresso e vagliatura in Danimarca

Il progresso in Danimarca continuava e nell’aprile 1955 ben 9.207 proclamatori distribuirono l’opuscolo La Cristianità o il Cristianesimo — Qual è “la luce del mondo”? Il successivo grande evento fu l’assemblea di quell’estate. Quasi 6.000 danesi si recarono a Stoccolma, la capitale della Svezia, per assistere all’assemblea “Regno trionfante”, e per la maggioranza dei fratelli danesi quella era la prima volta che andavano a un’assemblea internazionale. Il programma e il fatto di stare insieme a tanti fratelli norvegesi e svedesi e a delegati di altre nazioni diedero loro il necessario incentivo spirituale per intensificare gli sforzi nel ministero.

Ma non tutti erano partecipi della loro gioia. Alcuni proclamatori si mostrarono scontenti delle nuove direttive emanate dalla sede mondiale. Altri che erano insoddisfatti non approvavano che La Torre di Guardia desse tanto risalto alla vita cristiana, ai sani princìpi morali e alla disassociazione dei malfattori impenitenti. Pertanto alcuni si allontanarono. Altri furono preda del materialismo e del timore dell’uomo. La maggioranza, però, rimase fedele e l’organizzazione fu rafforzata internamente.

Cominciano le assemblee all’aperto

Dopo avere tenuto per molti anni le assemblee in aule scolastiche, sale per concerti e sale per manifestazioni sportive, adesso era necessario radunarsi all’aperto per accogliere il gran numero di congressisti. Così nel 1956 venne affittato lo stadio di Århus, che sorge in una bella zona molto verde. Quasi 3.000 fratelli e sorelle alloggiarono in campeggio, un tipo di sistemazione che durante le assemblee si usa ancora.

Al discorso pubblico ci furono oltre 10.000 presenti. Tuttavia per molti l’avvenimento culminante dell’assemblea fu l’adozione di una risoluzione indirizzata al premier sovietico Nikolaj A. Bulganin, in cui si protestava contro il trattamento riservato ai testimoni di Geova in quella che era allora l’Unione Sovietica. I punti principali di questa risoluzione furono pubblicati da 28 giornali, non male per un piccolo paese come la Danimarca.

Superati gli intoppi legali che ostacolavano la predicazione

Alcuni mesi più tardi una causa riguardante l’opera di evangelizzazione giunse a una svolta decisiva. Il ministero del Commercio sosteneva che le attività della Watch Tower Society fossero in effetti di natura commerciale perché consistevano nella produzione di riviste e libri che venivano poi distribuiti al pubblico dai testimoni di Geova. La predicazione di casa in casa svolta dai testimoni di Geova rientrava pertanto nella materia regolata dalla legislazione commerciale, incluso l’orario di chiusura dei negozi che veniva fatto osservare rigorosamente. Per confermare la natura non commerciale dell’attività di predicazione, la causa fu portata davanti alla Corte Suprema. Fu emessa una sentenza sfavorevole ai Testimoni.

Di conseguenza venne formata una società commerciale a sé stante con finalità editoriali e di stampa, e con il compito di fornire alle congregazioni riviste e altra letteratura biblica da usare nell’opera non commerciale di istruzione biblica. La Watch Tower Bible and Tract Society danese continuò ad essere un’associazione non commerciale che dirigeva le attività spirituali dei Testimoni, incluso il loro ministero di casa in casa, che proseguì immutato.

Poi alcuni anni dopo il governo contestò il diritto dei singoli Testimoni di distribuire riviste di casa in casa senza licenza e fuori dell’orario osservato dai negozi. La Corte Suprema emise un’altra sentenza sfavorevole ai Testimoni. Tuttavia i fratelli hanno ribadito la natura non commerciale della loro opera distribuendo letteratura biblica senza farla pagare a tutti coloro che desiderano leggerla, e hanno sostenuto tutta questa attività con le loro stesse contribuzioni.

Una filiale nuova con una tipografia

La casa Betel di Søndre Fasanvej era ormai decisamente piccola, così si fecero i piani per la costruzione di una nuova filiale. Sembrava più opportuno che fosse la filiale a stampare tutte le riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! visto che con le tipografie commerciali c’erano problemi legati all’aumento dei salari e agli scioperi. (Nel 1947 uno di questi scioperi aveva fermato la stampa delle riviste per tre mesi).

Pertanto fu trovato un appezzamento adatto in un’amena zona boscosa nel sobborgo di Virum, e allorché verso la fine del 1956 il fratello Knorr visitò la Danimarca per ispezionare i lavori di costruzione, la gettata di cemento era a buon punto, anche se proprio nel momento in cui il fratello Knorr arrivava al cantiere tutti i volontari addetti alla costruzione stavano facendo una pausa per il caffè!

Grazie all’inverno mite e al buon numero di volontari, nel febbraio 1957 il lavoro della struttura in calcestruzzo era terminato, e il 31 agosto il nuovo edificio della filiale era pronto per essere dedicato. I 24 membri della famiglia Betel vi abitavano già da un mese e stavano stampando i numeri della Torre di Guardia e di Svegliatevi! del 1° e dell’8 ottobre in danese, i primi a non essere stampati da una tipografia commerciale. Da allora in poi la rivista Svegliatevi! venne stampata quindicinalmente come La Torre di Guardia, ed entrambe le riviste ebbero un formato più maneggevole, mentre il numero delle pagine veniva portato da 16 a 24.

Un’assemblea internazionale

Nel 1961, per la prima volta, i fratelli danesi organizzarono nel loro paese un’assemblea internazionale. Venne affittato un grande stadio di calcio, l’Idrætspark di Copenaghen, dove si disputano molti incontri di calcio a livello nazionale. Dopo aver fatto estesi preparativi, ottenuto innumerevoli permessi dalle autorità, trovato oltre 15.000 alloggi in case private e prenotato 800 posti in alberghi e dopo avere organizzato un campeggio dove sistemare più di 5.000 persone, finalmente era tutto pronto per accogliere i molti ospiti provenienti da oltre 30 paesi.

All’ultimo momento sorse un grave problema: la Direzione generale dell’Aviazione danese rifiutò il permesso di atterraggio a 27 aerei provenienti dagli Stati Uniti che dovevano trasportare 2.691 congressisti. Seguirono alcune ore frenetiche, e solo dopo avere rivolto personalmente un appello al primo ministro, che si trovava in vacanza, il permesso di atterraggio venne concesso e comunicato telegraficamente alla linea aerea negli Stati Uniti, quando mancavano appena un paio d’ore al decollo del primo aereo per Copenaghen.

Quell’assemblea fu qualcosa di commovente. Pur essendo di molte razze e nazionalità, i delegati diedero una dimostrazione pratica del tema dell’assemblea: “Adoratori uniti”. Il programma si svolse simultaneamente in cinque lingue e così i fratelli di lingua danese, svedese, norvegese, finlandese e inglese poterono seguirlo nella propria lingua. La domenica pomeriggio lo stadio era pieno zeppo. La folla si riversò in un vicino parco e lì alcune migliaia di persone ascoltarono il discorso pubblico attraverso gli altoparlanti. Il semplice e vigoroso messaggio comunicato dal fratello Knorr giunse agli orecchi di 33.513 persone.

I commenti di eminenti ecclesiastici tradirono una certa preoccupazione. Essi ammisero: “I testimoni di Geova si danno da fare”. “Questa setta dà testimonianza, è innegabile”. “L’abnegazione di questa gente è fenomenale”. Non poterono fare a meno di chiedersi: “Noi ci diamo da fare?” “A che cosa e a chi diamo testimonianza?” “Il nostro cuore è forse diventato insensibile e dubbioso?” Queste dichiarazioni pubbliche mostrarono che era stata data una straordinaria testimonianza in relazione all’assemblea.

La più grande assemblea tenuta finora in Scandinavia

Nel 1969 i fratelli danesi ebbero di nuovo il privilegio di organizzare nel loro paese un’assemblea internazionale, l’assemblea “Pace in terra”, che si dimostrò la più grande assemblea che fosse mai stata tenuta in Scandinavia. Sotto molti aspetti si svolse come quella del 1961, solo che fu più grande in ogni senso. E che gioia apprendere che al discorso pubblico del fratello Knorr avevano assistito 42.073 persone!

I giornali danesi dedicarono all’assemblea più di 8.000 centimetri di colonna! Uno dei più grandi quotidiani di Copenaghen, Berlingske Tidende, conteneva un articolo di fondo che diceva: “I veri raduni di massa sono rari qui in Danimarca . . . Perciò è del tutto naturale che l’assemblea internazionale dei testimoni di Geova tenuta questa settimana a Copenaghen abbia richiamato tanta attenzione. . . . I testimoni di Geova rappresentano una sfida per la chiesa nazionale. . . . Magari lo zelo con cui la chiesa divulga informazioni sul cristianesimo fosse anche solo la metà di quello con cui i Testimoni diffondono in ogni luogo i loro sogni millenaristici”!

Insegnare con le immagini

I drammi biblici sono uno degli eventi più salienti, elettrizzanti e istruttivi delle assemblee di distretto. In Danimarca, dal principio degli anni ’70, si è fatto qualcosa di insolito in relazione ad essi. Molti drammi vengono fotografati per fare proiezioni con diapositive. A che scopo?

Inizialmente lo scopo era quello di far vedere i drammi alle assemblee di distretto nelle Isole Fær Øer e in Groenlandia. Lì non si riusciva a trovare un sufficiente numero di fratelli per mettere in scena tutti i drammi, per cui si doveva presentare solo la registrazione del dramma. Quindi un fratello che era stato dirigente di una casa cinematografica ebbe un’idea. Perché non proiettare diapositive dell’azione del dramma sincronizzate con la colonna sonora?

Si fece un esperimento e i risultati furono buoni. Da allora la qualità è continuamente migliorata. Per creare uno sfondo naturale, si usano arredi più grandi di quelli usati a un’assemblea di distretto. In alcuni casi si costruiscono grandi scenari di legno o polistirolo: ad esempio un mercato a Babilonia, una casa a Roma, una porta di Gerusalemme. Il risultato è ottimo e quando il dramma viene rappresentato sotto forma di diapositive le scene sono molto reali. Queste diapositive vengono ora usate non solo nelle Isole Fær Øer e in Groenlandia ma anche in numerosi altri paesi dove non è possibile rappresentare il dramma dal vivo.

Radici più salde nelle Isole Fær Øer

Verso la fine degli anni ’60 la verità stava mettendo radici più salde nelle Isole Fær Øer. Le famiglie che vi si erano trasferite dalla Danimarca sostenevano molto il servizio di campo e grazie al loro aiuto le congregazioni furono rafforzate. In alcuni luoghi cooperarono con la congregazione locale per costruire una casa in cui c’era anche una Sala del Regno. In ottobre del 1967 fu dedicata la Sala del Regno di Thorshavn che si trovava nella casa di Rasmus Nygaard. L’anno seguente si cominciò a usare una sala simile a Klaksvig. Questo fatto confermò ulteriormente ciò che la gente del posto pensava: I Testimoni erano lì per restarci.

Un’altra cosa che fece una buona impressione fu il fatto che un maggior numero di famiglie locali accettava la verità. Per esempio, dopo avere conosciuto la verità a Copenaghen nel 1961, Anna Nolsøe tornò nelle native Fær Øer per predicarvi e ben presto 3 dei suoi 13 fratelli e sorelle furono battezzati. Da allora la verità si è estesa a macchia d’olio nella sua famiglia così che vi sono Testimoni di tre generazioni. Anche di altre famiglie si potrebbe raccontare qualcosa del genere.

La “grande” assemblea di Thorshavn

La prima assemblea di distretto di Thorshavn fu indetta per il 1971. La casa di Rasmus Nygaard venne messa a disposizione del comitato dell’assemblea e c’era grande attività. Per la prima volta si videro per le strade di Thorshavn proclamatori che portavano un cartellone pubblicitario davanti e uno dietro, a mo’ di uomini sandwich, cosa che destò molta attenzione.

Fu un’assemblea meravigliosa, con 461 presenti al discorso pubblico. Essa rappresentò una svolta per vari proclamatori della Danimarca che decisero di trasferirsi lì per servire dove c’era più bisogno.

Progresso in Groenlandia

L’esiguo numero di pionieri della Groenlandia continuava regolarmente l’opera di predicazione, assistito dalle famiglie che dal 1961 si erano trasferite dalla Danimarca. Si predicava molto e i groenlandesi ascoltavano gentilmente, ma i risultati tangibili erano pochi. Un grosso problema era quello della lingua. Alcuni groenlandesi parlavano un po’ di danese ma non abbastanza da fare conversazioni su argomenti spirituali profondi. E sebbene i proclamatori si sforzassero di predicare in groenlandese, di rado imparavano la lingua abbastanza bene da poter insegnare la Bibbia. Spesso dovevano arrangiarsi facendo una breve introduzione imparata a memoria e poi leggendo al padrone di casa le scritture. Per un certo tempo si usarono cartoline di testimonianza e sermoni registrati su nastro.

Era evidente che c’era bisogno di altre pubblicazioni per spiegare la verità nella lingua groenlandese. Ma chi poteva tradurle? Fino a quel momento erano stati impiegati traduttori di professione, una soluzione non troppo soddisfacente. Nel 1965, durante una sua visita, Jørgen Larsen della filiale aveva incoraggiato la sorella Lauritsen a impegnarsi per imparare a tradurre in groenlandese. Essa accettò la sfida. Le prime cose che tradusse furono un opuscolo e alcuni volantini, e poi dal gennaio 1973 fu pubblicata un’edizione mensile di 16 pagine della Torre di Guardia chiamata in groenlandese Napasuliaq Alapernaarsuiffik. Fu un enorme passo avanti. Ora era molto più facile dare una completa testimonianza nella lingua locale. Lo stesso anno fu pubblicato il libro La Verità che conduce alla Vita Eterna, un altro eccellente aiuto nell’opera degli studi biblici.

I proclamatori di Godthåb avevano bisogno anche di locali più adatti per le adunanze. Ma in città c’era già il problema degli alloggi, per cui sarebbe stato quasi impossibile trovare una Sala del Regno. Tuttavia un fratello aveva acquistato una casetta di legno su una roccia che dominava il fiordo di Godthåb, e non era lontana dal centro della città. Così nel 1970, con l’aiuto finanziario dato dalle congregazioni danesi e la collaborazione di pionieri speciali esperti nell’edilizia, fu possibile ampliare la casa così che vi fossero anche una Sala del Regno e appartamenti per due coppie di pionieri.

Furono mandati altri pionieri, e nel giro di alcuni anni proclamatori e famiglie si stabilirono in vari centri della costa. Nel 1973-74 c’erano già piccoli gruppi o congregazioni in otto città. Finalmente nel 1973, una donna si schierò dalla parte della verità e fu la prima groenlandese che si battezzò in Groenlandia. Nel 1976 un’altra sorella groenlandese si unì al gruppo. Ma quando sarebbe cominciata veramente la raccolta?

La prima Sala delle Assemblee in Danimarca

Nel frattempo anche la Danimarca aveva difficoltà a trovare locali adatti per le assemblee di circoscrizione. In altri paesi i fratelli avevano cominciato a costruire Sale delle Assemblee studiate appositamente. Poteva essere questa una soluzione anche per la Danimarca?

Un gruppo di anziani dell’isola di Fionia e dello Jütland studiò le possibilità. La risposta dei fratelli fu così positiva che si decise di costruire una Sala delle Assemblee per servire le circoscrizioni a ovest del Grande Belt. Vennero acquistati circa due ettari di terreno boscoso fuori della città di Silkeborg. Lo scavo per le fondamenta ebbe inizio il 18 marzo 1978 e un anno meno un giorno più tardi, un grande edificio di mattoni rossi a forma di H era pronto per essere dedicato: aveva una sala con 900 posti e locali ristoro per 300 persone, oltre ad essere dotato di altri servizi necessari.

Una nuova filiale

Nel frattempo si stava progettando di costruire un altro edificio teocratico. Alla filiale di Virum lo spazio era ormai troppo poco. C’era un estremo bisogno di locali più grandi.

Fu trovato un terreno adatto nella città di Holbæk, una settantina di chilometri a ovest di Copenaghen. Era un appezzamento collinoso di circa 6 ettari, con una bella vista sul fiordo di Holbæk. Fu fatto il progetto e venne presentata la domanda. Ma quando un amichevole funzionario dell’ufficio tecnico seppe che questo complesso — che avrebbe avuto una superficie utile di circa 14.000 metri quadri — doveva essere costruito dai Testimoni stessi, raccomandò vigorosamente di non provarci neppure.

“Ma a Geova nulla è impossibile”, commenta Filip Hoffmann, coordinatore dei lavori. “La famiglia del cantiere, formata in media da 200 persone, si mise al lavoro e nei fine settimana molti volontari andavano a dare il loro contributo. Non li fermò neppure l’inverno più freddo del secolo, quando la temperatura si aggirò per settimane di seguito sui 10 e 20 gradi sotto zero. Dopo appena cento settimane gli edifici erano pronti per la dedicazione che ebbe luogo il 21 maggio 1983”.

La famiglia si trasferisce nella casa nuova

La famiglia Betel si trasferì nella casa nuova in agosto del 1982. Ci fu una coppia che non si trasferì insieme alla famiglia: Richard e Julia Abrahamson. Per anni il fratello Abrahamson aveva diretto l’opera in Danimarca ed era stato di incoraggiamento per molti; sia lui che la moglie si erano conquistati un posto nel cuore di molti Testimoni danesi. Tuttavia alla fine del 1980 furono assegnati alla sede mondiale della Società a Brooklyn. Quindi ai primi di gennaio del 1981 la famiglia Betel della Danimarca aveva tristemente detto loro addio.

Il compito di coordinatore del Comitato di Filiale fu affidato a Jørgen Larsen, la cui esperienza nel ministero a tempo pieno risale al 1951 e che è stato a Galaad due volte, nel 1959 e nel 1965. Insieme a sua moglie Anna aveva servito per alcuni anni come sorvegliante viaggiante e poi alla Betel nel Reparto Servizio e quindi nel Reparto Traduzioni.

Dedicato il complesso della filiale

Un paio di giorni prima della dedicazione, funzionari governativi e fornitori furono invitati a uno speciale rinfresco. Durante la visita agli edifici essi lodarono i fratelli per i materiali scelti, per la perizia con cui era stato fatto il lavoro e per le rifiniture, qualcosa che erano abituati a vedere quando erano giovani ma che non avevano più visto. Quando fu rammentato al funzionario ben intenzionato dell’ufficio tecnico il suo timore iniziale, egli sorrise e disse: “Vedete, allora non sapevo che tipo di organizzazione è la vostra”.

I 700 fratelli e sorelle invitati alla dedicazione non solo ammirarono i begli edifici ma furono colpiti dalla grandezza del complesso. Christian Rømer disse: “Sono commosso vedendo questi edifici e pensando a tutto il lavoro che è stato fatto per costruirli”. Tutti furono d’accordo con Daniel Sydlik del Corpo Direttivo quando fece notare nel suo discorso di dedicazione che i sacrifici che facciamo a Geova ci costano qualcosa. Ci sono voluti sia denaro che fatica per realizzare questo complesso, ma i sacrifici sono stati fatti con gioia perché servono a promuovere l’opera di Geova.

Soddisfatti i bisogni spirituali

Il nuovo complesso della filiale aveva sufficiente spazio per realizzare un vecchio desiderio: avere più traduttori per intraprendere nuovi lavori. Il numero delle pagine delle riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! in danese fu portato da 24 a 32; si cominciò a pubblicare l’Annuario in danese; e venne iniziata la traduzione dell’Ausiliario per capire la Bibbia.

Sono state prodotte due pubblicazioni molto importanti in Danimarca. La Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, uscita nell’aprile 1985, e la Concordanza, pubblicata nel 1988 e realizzata con l’aiuto del computer. Era la prima volta che un gruppo al di fuori della chiesa nazionale danese pubblicava una traduzione completa della Bibbia e la prima volta in assoluto che veniva stampata in danese una concordanza biblica così estesa.

Nel frattempo, essendoci più spazio nei nuovi locali, si è potuto fare il lavoro dell’Indice delle pubblicazioni Watch Tower 1930-1985 molto ricco di materiale. Questo strumento prezioso per gli studiosi della Bibbia è uscito alle assemblee del 1991. A queste assemblee c’è stato qualcos’altro che non era mai accaduto prima: un nuovo libro è uscito simultaneamente nelle tre lingue parlate nei territori curati dalla filiale danese. Il più grande uomo che sia mai esistito è stato pubblicato in danese, faorese e groenlandese.

La nuova sala d’incisione consente la registrazione di cassette di buona qualità. Finora sono state registrate tutte le Scritture Greche Cristiane e circa metà delle Scritture Ebraiche; e per venire incontro a chi ha problemi di vista o difficoltà di lettura si registrano articoli della Torre di Guardia che due volte al mese vengono inviati per posta a 350 abbonati.

Un altro passo avanti è stato il passaggio alla fotocomposizione computerizzata e alla moderna stampa offset. Arne S. Nielsen, sorvegliante della tipografia, fa questi commenti: “È stata sia una sfida che una benedizione. In pratica, si è dovuto cambiare tutto il macchinario della tipografia e tutti hanno dovuto imparare a usare nuove macchine e adottare nuovi metodi di lavoro”. Una rotativa da foglio è in continua attività e stampa riviste in danese, islandese e groenlandese. E quando si cominciò a stampare le riviste danesi a quattro colori, nella tipografia venne installata un’altra macchina da stampa.

Terminato il lavoro di costruzione della filiale, si poteva realizzare un altro progetto, il secondo per importanza. I fratelli della parte orientale del paese acquistarono una fabbrica vuota vicino al villaggio di Herlufmagle, una cinquantina di chilometri a sud di Holbæk, dov’è situata la Betel. La proprietà includeva una casa colonica a quattro ali, una villa a due piani, una grande officina e una spaziosa bottega da fabbro: un insieme eterogeneo di edifici. Tuttavia grazie al lavoro degli architetti e a molte mani volenterose è stato possibile farne un insieme armonioso, una Sala delle Assemblee per le isole di Sjælland, Møn, Lolland e Falster. Dalla sua dedicazione avvenuta il 26 aprile 1986, quasi tutte le congregazioni della Danimarca possono assistere alle assemblee di circoscrizione nelle proprie Sale delle Assemblee.

Sale del Regno costruite in tempi brevi

Successivamente si è scritto un altro elettrizzante capitolo nella storia dell’attività teocratica di costruzione in Danimarca. Ha avuto inizio qualcosa di completamente nuovo: le Sale del Regno edificate col sistema di costruzione rapida.

La prima Sala del Regno costruita dai fratelli fu portata a termine nel 1949. E nel 1968 le congregazioni di una zona formarono un’associazione regionale istituendo un fondo per le Sale del Regno con l’obiettivo di aiutare tutte le congregazioni della regione a finanziare la costruzione di una Sala del Regno. (Confronta 2 Corinti 8:14). Questa idea si diffuse in tutto il paese così che quasi tutte le congregazioni hanno avuto la possibilità di costruire o di comprare una sala.

Verso la metà degli anni ’80, comunque, alcune Sale del Regno più vecchie non erano più adatte; molte erano semplicemente troppo piccole. Così per porre rimedio al problema venne raccomandato il sistema di costruzione rapida, adottato in altri paesi. Alcuni avevano dubbi. Si poteva adattare questo metodo al tradizionale sistema di costruzione danese, che prevede muri portanti esterni di mattoni? E si sarebbero potute soddisfare le rigide norme in campo edilizio delle autorità danesi?

Nel 1986 architetti e ingegneri si misero a tavolino per ideare un metodo che rendesse la cosa possibile. Tutto il lavoro di preparazione viene fatto dalla congregazione locale, seguono poi tre giorni di intensa attività da parte di 200 lavoratori specializzati. Nel settembre 1986 ci fu grande entusiasmo quando la prima Sala del Regno edificata con il sistema di costruzione rapida fu felicemente portata a termine.

Da allora le autorità non hanno cessato di meravigliarsi per questo sistema di costruzione rapida. Attualmente in Danimarca le Sale del Regno edificate così sono 36, e altre sono in programma. Nell’agosto 1991 fu particolarmente emozionante per le squadre edili recarsi a Jakobshavn in Groenlandia per costruire una delle Sale del Regno più settentrionali del mondo.

Una nuova Sala del Regno a Thorshavn

Le Isole Fær Øer non sono state dimenticate. Poiché a Thorshavn i proclamatori erano aumentati c’era bisogno di un nuovo luogo di adunanza, un’impresa non indifferente per i fratelli locali. Ma dopo l’assemblea del 1983, da 10 a 15 proclamatori della Danimarca si trasferirono nelle isole. Alcuni di essi si erano fatti una buona esperienza nella costruzione della Betel a Holbæk.

I lavori cominciarono in febbraio del 1984 e poiché l’edificio fu letteralmente costruito sulla roccia, si fece largo uso di martello pneumatico e dinamite. Il seminterrato era di cemento e il resto dell’edificio in legno, mentre il tetto era di torba, un’antica tradizione delle Fær Øer ora tornata di moda. Non fu una Sala del Regno costruita in tempi brevi, ma richiamò ugualmente molta attenzione. Alla dedicazione avvenuta il 10 giugno 1985, la televisione menzionò per la prima volta i testimoni di Geova in un programma di notizie, un anziano locale fu intervistato durante un programma radiofonico e quasi tutti i giornali pubblicarono articoli e foto della nuova sala.

Nuove pubblicazioni in faorese

I fratelli delle Fær Øer avevano fatto un buon lavoro con le pubblicazioni in danese, dato che la maggioranza degli isolani sanno leggere e parlare danese. Tuttavia si cominciava a sentire il bisogno di letteratura nella lingua del posto. Il compito di tradurre fu affidato a Peturbjørg Nygaard, figlia di Anna Nolsøe, e a metà degli anni ’80 vennero pubblicati in faorese vari libri e opuscoli della Società. Quando la gente del territorio vide l’attraente letteratura nella propria lingua ne risultò un’ottima testimonianza. E che gioia per la congregazione allorché nel 1989 uscì il libretto dei cantici in faorese. Ora si potevano cantare letteralmente sentite lodi a Geova in un’altra lingua ancora.

In anni recenti ci sono stati molti battezzati nelle Fær Øer, sia persone nuove trovate nel territorio che giovani cresciuti nelle congregazioni. Ciò che i primi proclamatori delle Isole Fær Øer nel 1948 avrebbero potuto solo immaginare ora è realtà. Nel corso degli anni Geova ha benedetto la perseveranza di decine e decine di fratelli e sorelle e così ora anche in queste piccole isole dell’Atlantico viene data una regolare testimonianza in merito a Geova e al suo Regno di pace retto da Gesù Cristo.

Finalmente si raccoglie in Groenlandia!

Dopo che il seme del Regno era stato piantato e innaffiato pazientemente per circa 30 anni, finalmente i campi della Groenlandia erano pronti per la mietitura. Nel 1983 un gruppo di giovani groenlandesi di Godthåb cominciarono a studiare e ad assistere alle adunanze e fecero progresso. Sarebbe stata questa la svolta lungamente attesa? Dapprima, essendo in una congregazione danese e comprendendo solo parte di quello che veniva detto, erano timidi e riservati; ma si fecero coraggio e il loro amore per Geova e per la verità crebbe. Kristen ed Helena Mortensen, pionieri speciali a Godthåb, narrano un’esperienza tipica:

“Fra loro c’era Sonja, una ragazza che aveva studiato per circa un anno, ma non regolarmente, perché passava da una festa all’altra. Dopo un po’ andò a vivere con un uomo, ma almeno così lo studio si poteva fare regolarmente. A questo punto aveva capito cosa comportava la verità. Smise di fumare, di bere e di partecipare a feste sfrenate, e lasciò anche la chiesa. Viggo, l’uomo con cui viveva, era molto riservato, e i proclamatori non riuscivano ad avere con lui un vero dialogo. Sonja gli diceva quello che imparava e lentamente anche il suo interesse crebbe. Dapprima era troppo timido per assistere a una normale adunanza nella Sala del Regno. Così si dispose di fargli vedere in privato una serie di diapositive con il commento in groenlandese. Fatto sta che le vide non una ma più volte. Dopo non molto accettò di partecipare allo studio e dato che ormai si sentiva più a suo agio nella Sala del Regno cominciò ad assistere anche alle adunanze”.

Infine la coppia si sposò, dedicò la propria vita a Geova e fu battezzata. In seguito essi intrapresero il ministero a tempo pieno, e ora Viggo Christensen serve come anziano, il primo della Groenlandia.

Questi nuovi proclamatori del Regno erano ansiosi di parlare ai loro amici di tutte le cose buone che avevano imparate. Invitarono altri ad assistere allo studio biblico a domicilio e diversi loro amici cominciarono a interessarsi della verità e ad assistere alle adunanze. In tal modo la congregazione offriva un ambiente teocratico che sostituiva i cattivi compagni di prima con buone compagnie e dove i nuovi potevano assistersi a vicenda. Da allora la congregazione di Godthåb è cresciuta di continuo.

Aumento a Jakobshavn

Qualcosa di simile è accaduto a Jakobshavn, circa 300 chilometri a nord del Circolo Polare Artico. Nell’inverno del 1985/6 una coppia di pionieri speciali, Bo ed Helen Christiansen, cominciarono a tenervi adunanze in groenlandese. Nell’arco di un anno una cinquantina di persone vennero alla Sala del Regno, la maggioranza solo una volta, ma un esiguo gruppetto di fedeli, regolarmente.

Cominciò a esserci vero aumento quando la verità mise radice in una piccola famiglia da cui poi si propagò. Sara capì sin dall’inizio che era la verità; il marito e i tre figli si mostrarono dapprima curiosi. Successivamente, però, Niels, il marito, diede testimonianza a sua sorella Naja che abitava in un villaggio vicino. Il marito di Naja era fuori su un motopeschereccio, per cui lei andò a stare a Jakobshavn con Niels e Sara e cominciò ad assistere alle adunanze insieme a loro.

Nel frattempo Thele, il marito di Naja, bloccato sul suo peschereccio, stava leggendo il “Nuovo Testamento”. Aveva sentito che sua moglie studiava la Bibbia ed essendo religioso era deciso a dimostrare che gli insegnamenti dei Testimoni erano sbagliati. Minacciò anche di divorziare da lei; anzi, aveva già spedito le carte per la separazione. Quando ebbe finito di lavorare sul peschereccio, andò subito dalla moglie e la riportò nel villaggio in cui abitavano. Ma dopo una lunga conversazione, si rese conto che non conosceva abbastanza la Bibbia per confutare quello che lei gli diceva.

Risoluti, tornarono entrambi a Jakobshavn e andarono a stare con Niels e Sara. Thele telefonò ai pionieri speciali, chiedendo loro di venire a insegnargli la Bibbia. Egli ammise che aveva avuto torto. Cominciò ad assistere alle adunanze, smise di fumare e lasciò la chiesa. Una settimana dopo chiese se poteva essere un proclamatore! Assisteva regolarmente alle adunanze e fu presente all’assemblea tenuta due mesi dopo a Godthåb. Durante il viaggio di ritorno chiese: “Ora posso essere proclamatore?” Sì, poteva esserlo. Nell’estate del 1990 lui e Naja furono battezzati, insieme a Niels. Circa un anno dopo Naja entrò nelle file dei pionieri regolari. “Finora ci sono stati nove battezzati”, dice con gioia il fratello Christiansen. “È fantastico vedere quello che succede quando Geova chiama le persone sincere”.

Prospettive nella Groenlandia settentrionale

“Un altro privilegio che abbiamo avuto per tre anni consecutivi”, prosegue il fratello Christiansen, “è stato quello di fare giri di predicazione nei territori settentrionali isolati di Umanak e Upernavik. È la regione dei cacciatori di foche, dove si possono ammirare paesaggi di eccezionale bellezza. Nei piccoli insediamenti isolati il tenore di vita è molto diverso da quello delle piccole città, dove il progresso fa passi da gigante, ma anche lì ci sono numerosi segni indicanti che tutti hanno bisogno del Regno. La gente è amichevole, molti ascoltano e le ultime pubblicazioni della Società hanno un’ampia diffusione. È chiaro che ci sono persone sincere che attendono solo d’essere radunate”.

Nell’estate del 1990 cinque proclamatori piuttosto nuovi di Jakobshavn fecero un giro di predicazione di due settimane negli insediamenti vicini e in quelli più isolati. Era la prima volta che proclamatori groenlandesi andavano a dare testimonianza in quelle località. I cinque percorsero 2.000 chilometri su tre piccoli ma veloci motoscafi. La buona notizia raggiunse persino minuscoli insediamenti isolati dove le barche normalmente non attraccano e dove nessuno aveva mai predicato. I proclamatori arrivarono fino a Kullorsuaq — una località detta Pollice del Diavolo — a quasi 75 gradi di latitudine nord.

A nord del Pollice del Diavolo cominciano le coste coperte di ghiaccio e i successivi 300 chilometri sono completamente deserti. Più a nord ci sono luoghi abitati che sono ancora territorio praticamente vergine. Tuttavia, per motivi di lavoro, nel gennaio 1989, una sorella di Godthåb trascorse un paio di settimane a Thule, la città più settentrionale della Groenlandia, e colse l’occasione per predicare agli abitanti. Successivamente una ragazza di Thule, che aveva iniziato lo studio mentre andava a scuola a Godthåb, è tornata a Thule e continua a studiare la Bibbia con cassette registrate. Nonostante l’opposizione, essa ha cominciato a parlare ad altri di quello che impara. Perciò anche lì, una delle ‘più distanti parti della terra’, la testimonianza del Regno è arrivata. — Atti 1:8.

Il problema del sangue

I groenlandesi che hanno accettato la verità sono quasi tutti giovani. Perciò i problemi che hanno dovuto superare non erano di natura dottrinale ma avevano invece a che fare con immoralità, abuso di alcool e opposizione da parte di amici e parenti. C’è voluto grande coraggio da parte loro per predicare nei villaggi dove tutti si conoscono. Un’altra sfida che i nuovi hanno dovuto affrontare è stata quella che riguardava il giusto punto di vista scritturale sul sangue. A molti in Groenlandia piace il cibo locale: carne di foca, di balena, volatili e altri tipi di selvaggina. Il problema scritturale che si presenta al Testimone, però, è che di solito la selvaggina non è dissanguata come si deve. Pochissimi fratelli groenlandesi sono in grado di procurarsi carne debitamente dissanguata, per cui sono disposti a rinunciarvi per lunghi periodi.

Ne è un esempio il caso di Ane, di Jakobshavn. Nella primavera del 1990 Ane fu ricoverata d’urgenza in ospedale per una gravidanza extrauterina. Lei e il marito, entrambi battezzati da poco, si trovarono all’improvviso al centro di una controversia sull’uso del sangue per scopi terapeutici. Spiegarono al medico che il loro punto di vista cristiano di ‘astenersi dal sangue’ includeva non accettare trasfusioni di sangue. (Atti 15:29) Il medico acconsentì a operare senza fare ricorso al sangue. Ane, tuttavia, non si aspettava di superare l’operazione. Mentre veniva trasportata sulla barella in sala operatoria, pur facendosi coraggio, disse al marito: “Ci rivedremo nel nuovo mondo”. Siamo lieti di dire che l’operazione riuscì e il giorno dopo essi si riabbracciarono. Ma Ane, che a questo punto aveva fame, dovette affrontare il problema del sangue sotto un altro aspetto. All’ospedale veniva servito solo cibo groenlandese, carne non debitamente dissanguata, quindi per mangiare dovette aspettare che il marito le portasse il cibo da casa.

Soddisfatto il bisogno spirituale

Lungo tutta la costa della Groenlandia la gente ha grande rispetto per la Bibbia. Ecco perché Il mio libro di racconti biblici, pubblicato in groenlandese, si trova ora in molte case. In varie cittadine dal 20 al 30 per cento delle famiglie hanno il libro, e in molti insediamenti isolati lo si può trovare in almeno metà delle case.

A motivo delle grandi distanze e dell’alto costo dei viaggi non è possibile riunire tutte le congregazioni per le assemblee di circoscrizione e per le assemblee speciali di un giorno. Il programma di queste assemblee viene seguito nelle congregazioni locali, dove i proclamatori si riuniscono per ascoltare nastri o vedere videocassette registrate ad assemblee che sono già state tenute in Danimarca. Ma una volta all’anno, in occasione dell’assemblea di distretto, i proclamatori che abitano lungo tutta la costa si riuniscono insieme. Per molti nuovi questa è una rara occasione per godere la compagnia di tanti compagni di fede nello stesso tempo; e per i pionieri delle piccole congregazioni, è il momento tanto atteso per rivedere altri ministri a tempo pieno.

Nel febbraio 1990 le congregazioni della Groenlandia ricevettero una triste notizia. La sorella Joan Lauritsen, che aveva appena 51 anni, era morta all’improvviso di attacco cardiaco. Per molti anni aveva dato un notevole contributo nel lavoro di traduzione delle pubblicazioni della Società in groenlandese. Per il marito Kristen fu una gran perdita, ma lo fu anche per le congregazioni di questo paese freddo e coperto di ghiaccio.

Dopo la morte della moglie, il fratello Lauritsen continuò il suo servizio in Groenlandia per circa un anno; poi per motivi di salute dovette tornare in Danimarca. Ripensando ai suoi numerosi anni di servizio missionario dice: “Trentacinque anni fa, allorché cominciammo a predicare la buona notizia del Regno in Groenlandia, era veramente il giorno dei piccoli inizi. Ora c’è un continuo afflusso di groenlandesi, specie giovani, che cominciano a studiare e si schierano dalla parte della verità. Sono davvero grato a Geova che non solo si è servito di noi per iniziare l’opera in questo paese ma che ci ha anche dato la forza di continuare finché è cominciata la raccolta”.

Il fratello Christiansen si trasferì da Jakobshavn a Godthåb per continuare il lavoro di traduzione. Con la buona collaborazione dei groenlandesi è stato possibile non solo continuare a pubblicare La Torre di Guardia ma anche tradurre il libro Il più grande uomo che sia mai esistito e, dal luglio 1992, è cominciata a uscire pure un’edizione trimestrale di Svegliatevi! che si chiama Iteritsi! I fratelli e le sorelle groenlandesi sono grati che l’organizzazione di Geova dia tanto risalto al cibo spirituale, anche nei territori scarsamente popolati.

Il campo degli stranieri in Danimarca

Negli ultimi 20-25 anni il territorio danese è cambiato. Le condizioni del mondo hanno spinto molte persone di altri paesi a trasferirsi qui e di conseguenza sono sorti anche problemi come discriminazione e odio nei confronti degli stranieri, sebbene i danesi si reputassero esenti da sentimenti del genere.

Per i testimoni di Geova, comunque, gli immigranti rappresentano una sfida elettrizzante, sia dal punto di vista linguistico che religioso. Per promuovere l’opera fra gli immigranti, nel 1975 venne formata a Copenaghen una piccola congregazione di lingua inglese. Interessati di tutte le razze e nazionalità cominciarono ad assistere in gran numero alle adunanze, a studiare e a far propria la verità. Alcuni di questi nuovi si sono trasferiti in altri paesi per predicarvi, ma molti sono rimasti e oggi fanno parte di una congregazione forte e multiforme in cui sono rappresentate circa 25 nazionalità, un chiaro segno che la verità unisce le persone.

Dal gennaio 1989 a Copenaghen c’è anche una piccola ma attivissima congregazione iugoslava. Un’ex attrice, che si era trasferita in Danimarca delusa dalle ingiustizie viste nel suo paese d’origine, è ora pioniera ausiliaria. Una studentessa macedone era venuta in Danimarca per guadagnare il denaro per i suoi studi ma ha trovato invece la ricchezza spirituale e ora è tornata a servire Geova nel suo paese nativo. Una giovane famiglia di zingari per i quali in precedenza furto e contrabbando erano cose di tutti i giorni sta ora sostenendo splendidamente i valori spirituali. Sì, molti stranieri che hanno cercato in Danimarca la libertà politica o la ricchezza materiale hanno trovato vera libertà e vera ricchezza grazie alla Parola di Dio e alla congregazione cristiana.

Predicazione agli audiolesi

Per molti anni un gruppetto di proclamatori audiolesi di Copenaghen ha predicato con zelo ad altri non udenti dell’area metropolitana. Nel 1980 essi decisero che tutti i 4.000 audiolesi del paese dovevano ricevere testimonianza riguardo alla verità nella propria lingua: il linguaggio gestuale.

Questo fu possibile con l’aiuto di altri proclamatori che impararono il linguaggio gestuale. Un’équipe di fratelli del gruppo degli audiolesi visitò certe congregazioni per spiegare cos’era necessario. A seguito di questa iniziativa, un numero anche maggiore di proclamatori udenti imparò il linguaggio gestuale, e ora quasi tutti gli audiolesi del paese sono visitati regolarmente. Il risultato? Ventiquattro proclamatori audiolesi in sei congregazioni. Il gruppo di Copenaghen, il più grande, ha due servitori di ministero e un anziano che sono audiolesi. Si tengono regolarmente adunanze nel linguaggio gestuale, e due fratelli pronunciano discorsi che vengono tradotti nel danese parlato.

Sangue e assistenza medica

I testimoni di Geova della Danimarca, un paese sotto altri aspetti tollerante, hanno dovuto ingaggiare una lunga e difficile lotta per indurre medici e autorità a rispettare il loro punto di vista sul sangue. Per molti anni medici e ospedali hanno seguito direttive che risalivano al 1956, allorché c’erano state delle conversazioni fra avvocati, medici e un ecclesiastico luterano della chiesa nazionale danese. Non è strano che i medici pensassero di avere il diritto di imporre la trasfusione di sangue ai pazienti contro la loro volontà!

Nel 1975 la situazione giunse a un punto critico quando un ospedale di Copenaghen voleva sottoporre un bambino di tre anni a una trasfusione di sangue contro la volontà dei genitori. Ma questi trovarono un medico favorevole il quale si prese buona cura del bambino e lo sottopose a una terapia alternativa. Dopo un paio di settimane il bambino era di nuovo a casa ed è tuttora vivo e vegeto.

Purtroppo in quel periodo i genitori del bambino e altri Testimoni furono oggetto di una vera e propria campagna persecutoria da parte dei mass media. Ci furono persino minacce di attentati ed episodi di violenza. Tuttavia questo caso fornì l’opportunità di parlare direttamente con la classe medica. Il fratello Jørgen Larsen scrisse un articolo intitolato “La trasfusione di sangue: Fede religiosa ed etica medica” che venne pubblicato su Ugeskrift for Læger (Settimanale danese di medicina) del 19 luglio 1976. Fu il primo passo importante nella direzione giusta.

Un altro passo importante fu fatto quando il dott. Alf Ross, un’autorità in materia di princìpi etico-legali, scrisse un esauriente articolo su Ugeskrift for Læger del 26 marzo 1979. Fu un evento di portata storica, perché era la prima volta che in Danimarca un giurista si esprimeva apertamente, criticava il pensiero ufficiale e difendeva il diritto di un testimone di Geova adulto di rifiutare la trasfusione di sangue in qualsiasi momento, anche quando la vita era in pericolo. Tuttavia sul piano legale la situazione non era ancora chiara.

Continuava a ripresentarsi l’aspetto etico. Nel 1982 i medici danesi furono informati dalle autorità sanitarie in merito al principio del consenso informato, e nel 1985 venne pubblicato un nuovo testo contenente un’ottima analisi della sfida etica presentata dal rifiuto della trasfusione di sangue da parte dei Testimoni. Poi nel settembre 1989 l’Associazione dei medici danesi adottò un diverso Codice di etica medica. La pubblicazione contiene un nuovo paragrafo su informazione e consenso in cui si afferma che “il paziente ha diritto a informazioni complete su diagnosi, prognosi e possibili trattamenti, ecc., e ha il diritto di decidere in base a queste informazioni se accettare o rifiutare un determinato trattamento”.

Sul piano etico il problema è ora chiarito, ma sotto il profilo legale c’è ancora qualche dubbio in quanto a se l’autonomia del paziente venga prima dell’obbligo del medico di dare soccorso. I legislatori sanno che esiste questa ambiguità e alla fine del 1989 fu proposta una legge che avrebbe reso passibile di pena il medico che avesse sottoposto un paziente a una terapia contro la sua volontà. La legge fu approvata l’8 maggio 1992 ed entrò in vigore cinque mesi dopo, il 1° ottobre. Tuttavia c’è sempre bisogno di provvedere ai fratelli e alle sorelle l’aiuto di esperti e la disposizione dei Comitati di assistenza sanitaria, divenuta operante nel gennaio 1991, si è già dimostrata molto utile.

Struttura per le assemblee di distretto

Ora che la filiale era stata terminata e che c’erano due Sale delle Assemblee in cui tenere le assemblee di circoscrizione sorse la domanda: Perché non costruire un complesso per le assemblee di distretto di cui possa usufruire l’intera nazione? Perché non costruire una struttura del genere nei pressi della Sala delle Assemblee di Silkeborg, dato che è situata in una posizione centrale?

Il progetto fu presentato al Corpo Direttivo che lo approvò. Il comune di Silkeborg assegnò un lotto di terreno di circa 16 ettari, che includeva una vasta zona protetta di grande bellezza naturale a circa un chilometro dalla Sala delle Assemblee. Lo scavo per le fondamenta ebbe inizio il 1° luglio 1990. E che impresa fu! Per i primi tre mesi vennero spostate in media 1.500 tonnellate di terra al giorno, cento autocarri pieni! Ma un fratello esperto in questo lavoro rassicurò tutti dicendo: “Lavoro con la ruspa da 30 anni eppure la terra è ancora rotonda”.

La struttura consiste di un anfiteatro parzialmente coperto in cui nessuno sederà a più di 70 metri dall’oratore. Dispone di 3.500 posti e nella vicina Sala delle Assemblee altre 900 persone possono seguire il programma attraverso la televisione a circuito chiuso. L’acustica è ideale e ci sono anche un ampio parcheggio, locali per il pronto soccorso, il banco della letteratura e le toilette. Vi è inoltre un’area per il campeggio dove un migliaio di fratelli e sorelle possono dormire in roulotte o tende.

Il 1° giugno 1991 ci fu la dedicazione. Lloyd Barry del Corpo Direttivo pronunciò il discorso della dedicazione, un discorso molto incoraggiante e che ha rafforzato la fede. Circa 4.000 fratelli e sorelle seguirono il programma dal vivo e 700 lo seguirono via cavo dalla Sala delle Assemblee di Herlufmagle. La settimana seguente fu proiettata in tutte le congregazioni una videocassetta della durata di 75 minuti che riassumeva l’avvenimento. Durante quell’estate la nuova struttura, che sorge in un ambiente meraviglioso, venne utilizzata per cinque assemblee di distretto “Amanti della libertà”.

Il futuro

Nei 100 anni trascorsi da che il fratello Russell visitò per la prima volta la Danimarca, la società ha subìto grandi cambiamenti. Mentre il progresso tecnologico ha portato la prosperità materiale e trasformato il paese in uno dei più ricchi del mondo, l’interesse per la religione è sceso pressoché a zero.

Era inevitabile che questi fattori influissero sull’opera del Regno. Ci sono stati periodi di incremento ma anche periodi di stasi, e periodi in cui materialismo, apatia e altri fattori hanno fatto calare il numero dei proclamatori. Perciò è ancor più soddisfacente vedere che nel corso degli anni un gran numero di persone si sono rese conto del loro bisogno spirituale, si sono dedicate a Geova e lo hanno servito fedelmente. Ora in Danimarca c’è un massimo di 16.407 proclamatori del Regno, una proporzione di 1 su 315 abitanti. Molti proclamatori sono andati a servire in altri paesi dove c’è più bisogno, soprattutto in Norvegia e Svezia, ma anche nelle Isole Fær Øer e in Groenlandia, e, dopo avere frequentato Galaad, in luoghi più lontani.

Nonostante le forti pressioni esercitate dal mondo, lo spirito che regna fra i proclamatori è buono. Negli scorsi dieci anni, il numero dei pionieri è salito enormemente, da 584 a 1.315. L’anno scorso i presenti alla Commemorazione sono stati 24.960. Ogni anno ci sono circa 500 nuovi battezzati. Perciò anche se in tutte le parti della Danimarca le persone hanno visto i Testimoni alla loro porta, c’è ancora molto lavoro da fare. È vero, per usare le loro parole, che nulla intimidisce i danesi. Comunque sia, indipendentemente dall’apatia religiosa, i testimoni di Geova in Danimarca sono decisi a perseverare e a compiere pienamente l’opera che è stata loro affidata dal Re, Gesù Cristo: la predicazione della buona notizia del Regno! — 2 Tim. 4:5; Ebr. 10:36.

[Prospetti a pagina 147]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

DANIMARCA

Media di pionieri

1.315

 

 

777

556

 

228

137

1950 1960 1970 1980 1992

Massimo di proclamatori

16.407

13.228

12.569

9.504

 

4.936

1950 1960 1970 1980 1992

[Cartine a pagina 66]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

DANIMARCA

Capitale: Copenaghen

Lingua ufficiale: danese

Religione principale: luterana

Popolazione: 5.162.126

Filiale: Holbæk

DANIMARCA

Skagen

Mare del Nord

Ålborg

MORS

Silkeborg

Odder

JÜTLAND

Esbjerg

FIONIA

Nyborg

SJÆLLAND

Helsingør

Holbæk

Roskilde

Herlufmagle

MØN

LANGELAND

LOLLAND

FALSTER

GERMANIA

Mar Baltico

SVEZIA

Copenaghen

[Cartina]

GROENLANDIA

Thule

Upernavik

Umanak (Ummannaq)

Qutdligssat

Godthåb

[Cartina]

BORNHOLM

[Cartina/Immagini alle pagine 108 e 109]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

ISOLE FÆR ØER

Mare di Norvegia

STRØMØ

Vestmanna

Klaksvig

Thorshavn

Oceano Atlantico

SUDERØ

[Immagini a pagina 72]

John Reinseth conobbe la verità nel 1907. Fu un proclamatore instancabile. Malgrado la salute cagionevole, anche sua moglie Augusta fu una zelante predicatrice

[Immagine a pagina 74]

Thyra Larsen, di Ålborg, fece la colportrice nel 1915

[Immagine a pagina 75]

Cortile della scuola di Ole Suhrs Gade (Copenaghen), 1909. Il fratello Russell è al centro della seconda fila; alla sua destra c’è il sorvegliante di filiale, Carl Lüttichau

[Immagine a pagina 79]

Marie Due, un’insegnante che fu messa a riposo quando nel 1915 si unì agli Studenti Biblici

[Immagine a pagina 81]

Invito che annuncia il discorso del fratello Macmillan. Alle sue adunanze nel 1920 assisterono più di 5.000 persone

[Immagine a pagina 82]

Il fratello Rutherford in partenza dalla Stazione Centrale di Copenaghen nel 1922

[Immagine a pagina 87]

Negli anni ’20 i colportori predicarono con instancabile zelo. Kristian Dal, a sinistra, Christian Rømer, all’estrema destra, con Anna Petersen, Søren Lauridsen e Thora Svendsen

[Immagine a pagina 88]

Il fratello Dey e il fratello Rutherford all’aeroporto di Kastrup nel 1927

[Immagine a pagina 89]

William Dey, sorvegliante dell’Ufficio per l’Europa settentrionale, e Albert West, sorvegliante di filiale in Estonia fino al 1930, quando divenne segretario di Dey

[Immagine a pagina 95]

Dal 1932 al 1957 la filiale ebbe sede a Valby

[Immagine a pagina 97]

Gruppo impegnato nella testimonianza con i fonografi montati sulle biciclette

[Immagini a pagina 104]

Questa casa sull’isola di Langeland fu usata nel 1944 per la scuola biblica

Filip Hoffmann, insegnante della scuola biblica, in alto a sinistra, e Simon Petersen, direttore della scuola, davanti al centro, con sua moglie Else, davanti a sinistra

[Immagini alle pagine 108 e 109]

John e Sonja Mikkelsen con il costume tipico delle Fær Øer, insieme al figlio Absalom. John è stato il primo nativo delle Fær Øer a essere nominato anziano

Svend e Ruth Molbech, pionieri speciali su un’imbarcazione diretta a Klaksvig nel 1958

[Immagine a pagina 110]

Richard e Julia Abrahamson, che hanno prestato servizio in Danimarca per più di 26 anni, al presente fanno parte del personale della sede centrale di Brooklyn

[Immagini a pagina 111]

Svend Aage Nielsen ed Edmund Onstad andarono su e giù per le colline nelle Isole Fær Øer. Per essere sicuri di avere un tetto per la notte piantavano una tenda che si erano fatti da soli

[Immagine a pagina 115]

Gli abitanti dei paesi e delle zone rurali della Groenlandia odono la buona notizia dal 1955

[Immagini alle pagine 116 e 117]

Marie Tausen, a sinistra, fu la prima groenlandese che si battezzò in Groenlandia, nel 1973. Tre anni dopo fu la volta di Debora Brandt, che indossa il tipico costume groenlandese della festa. Sopra: un villaggio vicino a Umanak, nella Groenlandia settentrionale

[Immagine a pagina 123]

Dal 1957 al 1982 la filiale ebbe sede a Virum

[Immagini a pagina 125]

Fabbricare gli arredi per i drammi su diapositiva comporta molto lavoro. Questo scenario di un mercato a Babilonia fu fatto per il dramma sulla vita di Esdra del 1991

[Immagini a pagina 131]

La struttura per le assemblee di Silkeborg comprende un anfiteatro parzialmente coperto con 3.500 posti a sedere, e la vicina Sala delle Assemblee con altri 900 posti

[Immagine a pagina 132]

La più grande assemblea tenuta finora in Scandinavia fu quella di Copenaghen del 1969

[Immagine a pagina 133]

La nuova filiale di Holbæk. Daniel Sydlik del Corpo Direttivo pronunciò il discorso della dedicazione nel 1983

[Immagine a pagina 134]

Sala del Regno di Thorshavn con il tetto di torba

[Immagine a pagina 142]

Il Comitato di Filiale. Da sinistra: Erik Jørgensen, Henning Thusgaard, Jørgen Larsen, Arne S. Nielsen e Orla Rand Nielsen