Vai direttamente al contenuto

Vai direttamente all’indice

Cipro

Cipro

Cipro

QUANDO l’apostolo Paolo e i suoi compagni di viaggio predicarono a Cipro nel I secolo incontrarono forte opposizione. Un falso profeta, uno stregone di nome Bar-Gesù, nel tentativo di ostacolare il loro ministero cercò di influenzare il proconsole. Dati i metodi impiegati da quello stregone, Paolo gli disse schiettamente che era ‘pieno di ogni sorta di frode e di ogni sorta di furfanteria, figlio del Diavolo, nemico di ogni cosa giusta, uno che pervertiva le giuste vie di Geova’. (Atti 13:6-12) Anche nei tempi moderni alcuni ecclesiastici di Cipro hanno impiegato metodi simili nel tentativo di impedire alla gente del posto di conoscere il meraviglioso proposito di Geova di benedire tutte le famiglie della terra.

Ma non tutti gli abitanti di Cipro sono d’accordo con quello che fanno e dicono questi ecclesiastici. I ciprioti sono famosi per la loro ospitalità. Ai visitatori viene generalmente offerta frutta candita o, se è una calda giornata estiva, una limonata fresca da gustare seduti all’ombra di una vite carica d’uva.

Il clima è temperato. Cipro è situata nel Mediterraneo orientale, un centinaio di chilometri a ovest della costa siriana e 60 chilometri a sud della Turchia. È una bella isola, con spiagge sabbiose lambite dalle calde acque del Mediterraneo. Il massiccio del Troodos, che occupa il settore sud-occidentale dell’isola, offre un ambiente fresco e odoroso di pini a chi vuole sfuggire alla calura estiva. Viti e fichi abbondano, come pure olivi e carrubi. Quando i mandorli sono in fiore, la campagna sembra ricoperta di un manto di neve. E quando fioriscono gli agrumi, si diffonde nell’aria una delicata fragranza. Nelle zone rurali si vedono spesso pastori che conducono al pascolo i greggi di pecore e capre. Molti di loro vivono ancora come si viveva secoli prima dell’era volgare.

La storia di Cipro

Quest’isola, lunga poco più di 200 chilometri, ha subìto in vari modi l’influenza di tutt’e sette le potenze mondiali della storia biblica e, in effetti, è venuta a trovarsi sotto la dominazione di sei di esse. Anche l’ottava potenza mondiale, le Nazioni Unite, ha fatto sentire la sua presenza per mantenere la pace fra le comunità di lingua greca e quelle di lingua turca.

Il cristianesimo fu introdotto a Cipro nella prima parte del I secolo E.V. Dopo l’ondata di persecuzione che seguì la morte di Stefano a Gerusalemme alcuni discepoli che erano stati dispersi andarono a Cipro e predicarono alla folta comunità ebraica che viveva sull’isola a quell’epoca. (Atti 11:19) Cipro fu poi inclusa nel primo viaggio missionario di Paolo, verso il 47-48 E.V. Uno dei suoi compagni di viaggio era nativo di Cipro ed era stato in compagnia degli apostoli di Gesù Cristo a Gerusalemme dopo il versamento dello spirito santo nel 33 E.V. Lo avevano soprannominato Barnaba (Figlio di Conforto). (Atti 4:34-37) Durante il loro ministero a Cipro, Paolo e Barnaba diedero prima testimonianza nella città di Salamina sulla costa orientale e poi predicarono per tutta l’isola fino a raggiungere Pafo a ovest. Le rovine di Salamina e di Pafo confermano l’importanza che queste due città avevano all’epoca in cui Paolo e i suoi compagni vi svolsero il loro ministero.

Fu a Pafo che il proconsole Sergio Paolo si convertì al cristianesimo nonostante il fermento provocato dallo stregone Bar-Gesù. Il proconsole, come dice la Bibbia, era “stupito dell’insegnamento di Geova”. — Atti 13:12.

Circa due anni dopo Barnaba, insieme a suo cugino Marco, tornò a Cipro per compiere ulteriore opera di evangelizzazione. — Atti 15:36-41.

‘Gli Studenti Biblici sono l’università’

Anche nei tempi moderni è stata compiuta un’estesa opera di evangelizzazione a Cipro. Le persone sincere sono grate di avere appreso ciò che insegna la Bibbia, che è ben diverso dalle tradizioni degli uomini. Una delle prime indicazioni che tale insegnamento era giunto a Cipro si ha nell’edizione inglese della Torre di Guardia del 1° ottobre 1922. Una lettera pubblicata in quel numero rivela che un ecclesiastico armeno aveva ricevuto un volantino in cui aveva letto che l’anima stessa muore, che non è immortale. Era grato di ciò che aveva letto, ma era profondamente turbato dalla condizione spirituale delle chiese di Cipro. Riguardo ad esse scrisse: “Ci sono molte . . . chiese qui. Ma non c’è più vita spirituale, da molto tempo. Il clero si comporta in modo molto più indegno che non la gente comune; non mi resta che lamentarmi, gemere e piangere come Geremia. Cerco nel miglior modo possibile di dare il latte della verità a greci, armeni, turchi ed ebrei”. Anche altri armeni, fuori di Cipro, facevano quello che potevano per far conoscere la verità della Bibbia ai ciprioti.

Poi, nel settembre 1924, Cyrus Charalambous tornò dagli Stati Uniti a Cipro, suo paese d’origine. Faceva parte degli Studenti Biblici e portò con sé molti volantini, compresa una buona scorta di quelli intitolati Dove sono i morti? Si recò all’ufficio postale centrale di Nicosia, la capitale, e ne inviò uno a tutti gli uomini in vista dei paesi oltre che agli insegnanti di ogni città piccola e grande. In quei giorni la posta veniva trasportata a dorso d’asino e la consegna nei paesi si faceva una volta la settimana.

Un volantino intitolato Pulpito dei popoli finì in mano al maestro di scuola di Xylophagou, un paese situato in una regione dove si coltivano patate, nella parte sud-orientale dell’isola. Antonis Spetsiotis, un contadino del posto, andò a trovare questo maestro. Essendo un uomo amante dello studio, Antonis diede un’occhiata in giro per trovare qualcosa da leggere. Vide il volantino e fu ben presto affascinato dal contenuto. Ne parlò a un suo compaesano, Andreas Christou. Col tempo si procurarono e lessero altre pubblicazioni della Società (Watch Tower). Parlarono anche ad altri di quello che imparavano e alcuni di questi si unirono a loro nello studio della Bibbia.

Cleopas, un teologo della Chiesa Ortodossa Greca, fu uno di quelli che mostrarono interesse. Ma anche se divenne amico del popolo di Geova, non si schierò mai fermamente dalla parte della verità. Tuttavia era solito dire: ‘Il cattolicesimo è l’asilo, il protestantesimo la scuola elementare, ma gli Studenti Biblici sono l’università’.

Non tutti, però, parlavano bene degli Studenti Biblici. La testimonianza informale compiuta da Antonis Spetsiotis e Andreas Christou attirò su di loro le ire del paese. L’arcivescovo di Cipro ne fu informato e furono mandati dei teologi per neutralizzare l’operato dei due fratelli. Nei due anni successivi si tennero vari dibattiti: un teologo da una parte, il fratello Spetsiotis dall’altra. Non furono affittate sale per queste occasioni; il caffè del posto servì allo scopo, visto che era il luogo di ritrovo della gente. Infine entrambi i fratelli furono scomunicati dalla Chiesa Ortodossa Greca e fu negato loro il diritto di sposarsi o essere sepolti. Anzi, quando un figlio di Andreas Christou morì, il prete locale si rifiutò effettivamente di far seppellire il bambino nel cimitero del posto a meno che Andreas non assistesse alla funzione religiosa la domenica mattina. Come andò a finire? Ebbene, il bambino fu sepolto, ma Andreas non andò in chiesa.

Intanto Tryfon Kalogirou, un ispettore sanitario che abitava in un paese del distretto di Nicosia, stava studiando la verità. Mentre andava da un paese all’altro per motivi di lavoro faceva buon uso della Bibbia per smascherare gli insegnamenti dell’inferno di fuoco e della Trinità. Ma dopo che gli fu amputata una gamba a causa di una malattia, la gente lo scherniva dicendo che Dio lo puniva perché aveva cambiato religione. Questo lo fece molto soffrire, proprio come le sofferenze di Giobbe furono accresciute dagli argomenti distorti dei suoi compagni. (Confronta Giobbe 4:7, 8; 12:4). Tuttavia il fratello Tryfon rimase fedele sino alla morte, avvenuta nel 1960.

Zelanti pionieri diffondono la buona notizia

L’opera sull’isola ricevette notevole impulso nel 1934 quando arrivarono dalla Grecia due pionieri, i fratelli Matheakis e Triantafilopoulos. La sede mondiale di Brooklyn (New York) spedì loro 43 scatole di libri in greco, turco e in altre lingue perché li distribuissero. Questi fratelli erano zelanti, ma dapprima dovettero lottare contro molta indifferenza. La gente, sviata dal clero, pensava che i fratelli fossero comunisti o protestanti e fu avvertita che cercavano di indurre le persone a cambiare religione. Tuttavia nelle città più grandi la gente, specie i commercianti, era curiosa e gentile e voleva sapere in cosa consisteva questa “nuova religione”.

I pionieri ricevettero da Brooklyn i nomi di alcuni che erano abbonati alle riviste della Società. Un abbonato era Cleopas, il teologo. Egli prese molte pubblicazioni della Società e invitò persino i pionieri a mangiare a casa sua diverse volte. Condusse anche con sé il fratello Matheakis al circolo ellenico di Larnaca, dove lo presentò come ‘un uomo di Atene che rappresenta un’organizzazione che pubblica libri utili per spiegare la Bibbia’. Quella sera il fratello Matheakis poté distribuire 84 libri e 120 opuscoli e fare 10 abbonamenti all’Età d’Oro.

Da Larnaca sulla costa sud-orientale i due pionieri si recarono a Xylophagou, distante circa 26 chilometri, e lì si incontrarono con Antonis Spetsiotis e Andreas Christou. Questi due fratelli facevano del loro meglio per parlare di quello che avevano imparato, ma come furono felici di poter finalmente acquistare una conoscenza più accurata delle Scritture! La prima congregazione di testimoni di Geova a Cipro fu formata nel loro paese.

I pionieri si recarono poi a Famagosta, luogo di aranceti e mulini a vento vicino alle rovine dell’antica città di Salamina. Mentre predicavano lì ricevettero una lettera dalla Società con cui venivano informati che dall’Egitto sarebbero venuti i Lagakos, una coppia di lingua greca, per aiutarli nell’opera. Che gradita notizia! Al loro arrivo il gruppo decise che il fratello e la sorella Lagakos avrebbero concentrato la loro attività nelle città mentre gli altri pionieri avrebbero dato testimonianza nelle zone rurali.

Ben presto venne formata un’altra congregazione, stavolta a Nicosia. Nella città vecchia cinta da mura c’era una numerosa popolazione turco-cipriota e i fratelli tenevano le adunanze in una casa di proprietà di un musulmano.

A poco a poco si ebbero altri risultati. Alcuni fratelli greco-ciprioti intrapresero il servizio di pioniere. Uno di essi era Christos Kourtellides, un uomo di bassa statura dagli occhi azzurri sfavillanti. Che sorprendente esempio di coraggio e lealtà diede! Nei 17 anni in cui compì il servizio di pioniere predicò in quasi tutti i 650 villaggi dell’isola. Non era una vita facile. Quando non gli era offerta ospitalità spesso dormiva all’aperto. Anche la sua morte fu un’occasione per dare una buona testimonianza. Il prete del villaggio dov’era nato negò il permesso di seppellirlo nel locale cimitero. Si dovette ricorrere al commissario distrettuale. Quando la salma fu finalmente sotterrata c’erano 150 persone a sentire il discorso funebre.

Il ritorno del fratello Triantafilopoulos in Grecia e la partenza dei Lagakos per la Siria segnarono la fine del gruppo originale di pionieri. Tuttavia nel 1938 c’erano quattro pionieri locali e sette proclamatori che dichiaravano la buona notizia, e alla Commemorazione della morte di Cristo assisterono 40 persone.

Quello stesso anno Panagiotis Gavrielides e una famiglia che abitava nelle vicinanze vennero in contatto con la verità. Pur incontrando forte opposizione, la madre di questa famiglia e le sue tre figlie, insieme a Panagiotis, formarono un piccolo gruppo per studiare la Bibbia e compiere il servizio nel villaggio di Polemidhia. In merito alla reazione degli abitanti del villaggio, Panagiotis disse: ‘Quando il nostro gruppetto si riuniva, udivamo di solito forti colpi alla porta e alle finestre. Un uomo era così contrario che andò a casa delle sorelle e le picchiò. Anch’io dovetti andare all’ospedale per farmi medicare. Stranamente, però, qualche giorno dopo quello stesso uomo, mentre attraversava un ponte su un camion di ritorno dal lavoro, cadde nel fiume sottostante e rimase ucciso’.

Censura in tempo di guerra

Durante la seconda guerra mondiale le norme relative alla censura furono usate come pretesto per confiscare le pubblicazioni della Società. I fratelli non ricevevano le riviste per lo studio biblico spedite a Cipro. Esse venivano invece accatastate nel principale ufficio postale della capitale.

Come se la cavarono i fratelli trovandosi praticamente senza letteratura? Stamparono su fogli di carta brani di precedenti pubblicazioni della Società e li distribuirono nel ministero di campo. Quando ogni tanto riuscivano ad avere una copia della Torre di Guardia, la traducevano subito e la usavano per lo studio. In quell’epoca si tennero anche assemblee. E quando il numero dei proclamatori aumentava veniva formata una nuova congregazione.

Infine, alcuni mesi prima che la guerra finisse, vennero restituite 3.000 riviste e 17 scatole di libri e opuscoli. Naturalmente il personale dell’ufficio postale aveva visto crescere il mucchio e alcuni impiegati mostrarono interesse. Come risultato fu possibile dare loro 45 libri.

Potevano sposarsi?

C’erano altre situazioni riguardo ai testimoni di Geova che continuavano a ricordare alle autorità la loro presenza nell’isola. Nel 1939 il fratello Matheakis voleva sposarsi. Ma in quei giorni per i testimoni di Geova a Cipro non era facile sposarsi. Perché? Perché le autorità non riconoscevano i testimoni di Geova come gruppo religioso e quindi non concedevano il permesso di contrarre un matrimonio civile. A causa delle condizioni del tempo di guerra era difficile contattare i fratelli della sede mondiale di Brooklyn per chiedere consigli. Infine la filiale di Londra rilasciò un certificato in cui si dichiarava che i testimoni di Geova di Cipro erano collegati con l’International Bible Students Association in Inghilterra. Sulla base di questo certificato le autorità inglesi di Cipro acconsentirono al matrimonio civile del fratello Matheakis.

Col passare degli anni questa coppia fedele divenne nota per la sua ospitalità. La loro casa era sempre aperta ai fratelli e sono ricordati per la benignità che mostravano a tutti quelli che erano nel bisogno.

L’arrivo dei diplomati di Galaad

Il primo diplomato di Galaad ad arrivare sull’isola fu Antonios Karandinos, un greco residente negli Stati Uniti. Giunse nel 1947, quando a Cipro c’erano solo 33 proclamatori del Regno. Aveva fatto il marinaio ed era un uomo robusto. Era anche un fervente sostenitore della verità, cosa importante per fronteggiare la forte opposizione che incontrò durante il suo ministero a Cipro.

L’opposizione divenne particolarmente violenta quando i fratelli cominciarono a offrire le riviste per le strade. A Famagosta un uomo che agiva quale strumento della chiesa li molestava in continuazione. Egli istigava la gente contro i Testimoni. Come risultato in un’occasione il fratello Karandinos si trovò circondato da una folla inferocita, e questo fece bloccare il traffico. Il fratello Karandinos e l’istigatore della folla furono portati in tribunale e multati entrambi. Ci furono altri episodi. A volte i fratelli dovettero chiamare la polizia per liberare i proclamatori dall’assedio della folla.

Per i fratelli fu un giorno felice quello in cui, nel 1948, arrivarono a Cipro altri due missionari che avevano dovuto lasciare la Grecia. In maggio dello stesso anno arrivò anche Don Rendell, un diplomato dell’ottava classe di Galaad che aveva dovuto lasciare l’Egitto. Quell’anno la Società aprì a Cipro una filiale, con Anthony Sideris quale sorvegliante. Nell’arco di alcuni anni furono mandati a Cipro altri diplomati di Galaad, e in alcune delle cittadine più importanti vennero aperte case missionarie. Questi fratelli furono di grande aiuto per organizzare le congregazioni in maniera teocratica e prendere la direttiva nell’addestrare i proclamatori nel ministero di campo.

Ma prima che potessero rendersi veramente utili dovettero imparare a parlare greco, e questo diede luogo ad alcuni episodi divertenti. Un fratello, citando Rivelazione 12:7, disse: ‘Michele e gli inglesi guerreggiarono contro il dragone’, invece di “Michele e i suoi angeli”, perché le parole “angeli” e “inglesi” hanno un suono molto simile in greco. Ma molto spesso i padroni di casa stavano a sentire lo straniero che cercava di parlare la loro lingua. In un’occasione un fratello nuovo, dopo essere stato battezzato, disse a un missionario: ‘La cosa che mi colpì quando mi facesti visita fu che, nonostante tu fossi straniero, ti sforzavi di imparare la mia lingua. Fui indotto a pensare che dovevo esaminare quello che mi avevi portato’.

La chiesa spinge la gente a conoscere i Testimoni

Benché nel 1948 ci fossero in media solo circa 50 proclamatori del Regno di Geova sull’isola, la Chiesa Ortodossa si sentì costretta a ‘porre fine a questa eresia’, per citare le sue parole. Quali tattiche usò? Fu pubblicata una lettera che ci denunciava e che venne poi stampata da molti quotidiani e letta nelle chiese di tutta l’isola. Vennero mandati bambini a distribuirne copie di porta in porta mentre alcune vennero affisse sui muri e sui pali del telegrafo. Fummo accusati d’essere antipatriottici, anticristi e agenti del sionismo.

Come reagirono i servitori di Geova? Ebbene, ora la gente era curiosa di sapere qualcosa sui Testimoni. Voleva sapere perché la chiesa ci faceva tanta opposizione. Così i fratelli intrapresero una campagna di quattro mesi nel corso della quale vennero messi nelle mani delle persone 72.000 opuscoli, sette volte il numero delle pubblicazioni distribuite nell’arco dell’anno precedente. In questo modo la gente ebbe l’opportunità di scoprire personalmente cosa insegnano i testimoni di Geova. Molti lessero le nostre pubblicazioni per curiosità. D’altra parte alcuni fratelli vennero picchiati e presi a sassate. A Limassol un fratello e una sorella furono portati in tribunale, accusati di fare proseliti e di turbare la quiete pubblica, e vennero condannati a un mese di carcere.

Dibattito all’arcivescovado

In quel periodo Don Rendell conobbe a Nicosia un gentiluomo influente che aveva stretti legami con la Chiesa Ortodossa. Narrando questa esperienza il fratello Rendell in seguito disse: ‘Dopo un’interessante conversazione lasciai all’uomo il libro “Sia Dio riconosciuto verace” e quando lo rivisitai egli volle saperne di più. Tuttavia disse che gli sarebbe piaciuto assistere a un dibattito fra me e l’arcivescovo della Chiesa Ortodossa Greca, che conosceva. “Sarebbe disposto a venire?”, mi chiese.

‘Il fratello Sideris, sorvegliante di filiale, acconsentì ad accompagnarmi all’arcivescovado. Al nostro arrivo fummo informati che l’arcivescovo era “indisposto” ma che potevamo parlare con un teologo della chiesa addetto alla curia. Dopo una lunga conversazione chiesi al teologo quale sarebbe stata la posizione della Chiesa Ortodossa Greca in caso di conflitto tra la Bibbia e le tradizioni ecclesiastiche. Rispose che la chiesa avrebbe accettato le tradizioni ecclesiastiche. E non c’era dubbio che lui le accettava! Quando fu citato Colossesi capitolo 1, versetto 15, dove si legge che Gesù è “il primogenito di tutta la creazione”, immediatamente esclamò: “Questa è l’eresia di Ario!” Era ovvio chi erano i veri sostenitori della Bibbia’.

Pubblicità gratuita a volontà

Malgrado l’opposizione continuasse, il numero medio dei proclamatori crebbe da 141 nel 1949 a 204 nel 1950 e alla Commemorazione del 1950 ci furono 241 presenti. Quell’anno venne organizzata un’assemblea di circoscrizione a Pafo, dove aveva predicato l’apostolo Paolo. Fu affittato un cinema, ma il vescovo e altre personalità influenti della città fecero pressione sul proprietario per indurlo a rompere il contratto stipulato con noi. Il consiglio comunale tentò di costringerci ad annullare la nostra assemblea limitando il numero delle persone che potevano entrare nel cinema e imponendo una tassa esorbitante sull’uso del locale. Tutti gli sforzi compiuti per incontrare il commissario distrettuale inglese affinché risolvesse il problema furono ostacolati. Così il sorvegliante di filiale, lui stesso inglese, si recò di persona a casa del commissario e gli spiegò che i testimoni di Geova erano vessati dalle autorità locali. Ciò che il commissario fece per aiutarci fu vivamente apprezzato. Venne messo a nostra disposizione un grande cortile adiacente al cinema e così avemmo spazio più che sufficiente per quelli che non riuscirono a trovar posto all’interno.

Il vescovo di Pafo era furibondo. Come l’antico stregone Bar-Gesù, che aveva cercato di distogliere il proconsole romano Sergio Paolo dalla predicazione di Paolo, il vescovo impiegò tutti i suoi artifici e poteri ecclesiastici. (Confronta Atti 13:6-12). Fece distribuire un volantino per informare le persone che i due Testimoni pionieri che abitavano nel distretto di Pafo erano stati scomunicati. Seguì subito dopo un altro volantino che accusava i testimoni di Geova dell’“eresia nota come millenarismo”, la quale, diceva il volantino, era “un’invenzione satanica frutto della fantasia morbosa del secolo scorso”. Per dare manforte alla chiesa, dei giovani che distribuivano i volantini si affiancavano a ciascun proclamatore che dava testimonianza per strada. Se qualcuno mostrava interesse per quello che i Testimoni facevano, questi giovani gli davano a viva forza i volantini.

Alcuni giornali, ma non tutti, parteciparono all’attacco contro il popolo di Geova. Nel 1950 il New Political Review di Pafo dichiarò: “Nel nostro distretto i seguaci di Geova sono già centinaia. Domani saranno migliaia e metteranno in pericolo l’esistenza stessa della chiesa. Per queste ragioni è necessario che il Santo Sinodo e i nostri vescovi entrino in azione e investighino immediatamente questa cosa terribile, senza rimandare o indugiare”. Un altro giornale, il Paphos, lanciando ovviamente una frecciata alla chiesa, dichiarò nel numero del 4 maggio 1950: “Le condizioni di miseria e povertà di alcuni villaggi, come pure le estese proprietà dei monasteri e della chiesa, sono tutte cose che hanno creato il clima adatto per lo sviluppo del credo millenarista. Menzioniamo ad esempio il paese di Episkopé, dove quasi tutte le terre appartengono alla chiesa e i cui abitanti lavorano come schiavi, in qualità di fittavoli o mezzadri. . . . Non è strano, quindi, che metà degli abitanti di questo paese siano diventati testimoni di Geova. . . . Da quanto sopra la chiesa di Cipro dovrebbe capire che non vincerà facendo una guerra con la carta. I millenaristi hanno scoperto il tallone d’Achille del clero . . . Non basta combatterli con dei volantini”.

Con tutta questa pubblicità i testimoni di Geova divennero il principale argomento di conversazione in città. Ora l’interesse delle persone era stato completamente destato e un gran numero d’esse si presentò al cinema per il discorso pubblico. I presenti furono almeno 500.

La prima visita del presidente della Società

Un avvenimento che fu motivo di grande gioia per i fratelli ciprioti fu la visita, nel dicembre 1951, del fratello Knorr accompagnato da Milton Henschel. Si doveva tenere un’assemblea di tre giorni al cinema Royal. Era un locale moderno e il fratello Knorr fece questo commento: ‘Magari avessimo un posto così per le assemblee di circoscrizione a New York!’ Era stata organizzata un’assemblea di tre giorni, ma dato che il cinema Royal si trovava in una zona residenziale della città vecchia, per il discorso pubblico, che doveva essere pronunciato la domenica mattina dal fratello Knorr, fu prenotato il cinema Pallas, nel centro di Nicosia. Vennero prese disposizioni per fare ampia pubblicità a questo discorso. Su un lato del cinema Royal vennero messi quattro grandi striscioni in greco e in inglese. Nella capitale furono affissi duecento manifesti e venne annunciato sugli schermi delle sale cinematografiche più grandi. I giornali inglesi, greci e turchi pubblicarono l’annuncio del discorso pubblico dal tema “Risolverà la religione la crisi mondiale?” Non sorprende il fatto che il personale del principale giornale comunista disse di non poter pubblicizzare il discorso ‘perché era contro la linea del partito’, mentre alcuni della redazione del più importante giornale nazionalista dissero che ‘prima dovevano avere l’autorizzazione dell’arcivescovo’.

Ci chiedevamo come avrebbero reagito gli avversari religiosi davanti a tutta questa pubblicità. Lo scoprimmo subito. Una sera gli striscioni del cinema Royal vennero strappati. Informammo la polizia. L’arcivescovo fece stampare un volantino con l’avvertimento: “ATTENZIONE! STATE LONTANI DAI MILLENARISTI!” Il volantino diceva in parte: ‘Vedete? Hanno invitato anche uno straniero a sostenerli. . . . Sono lupi in manto di pecore che vengono a divorare le pecore assennate di Cristo. . . . Non avvicinateli, non prestate loro nessuna attenzione. Ignorateli, forse torneranno in sé e si ravvedranno. Dal SANTO ARCIVESCOVADO’.

Il fratello Knorr sarebbe riuscito a pronunciare indisturbato il discorso pubblico nel cinema Pallas? Lasciamo descrivere quanto accadde a un testimone oculare. Don Rendell rammenta: ‘Erano appena passate le 10 quando arrivai in prossimità del cinema. C’era la polizia fuori dell’ingresso e vidi un gruppo di giovani che si aggiravano nei pressi del cinema con l’intenzione di entrare per creare scompiglio. Poiché conoscevano molti di questi attaccabrighe, alcuni fratelli aiutavano la polizia a tenerli lontani dall’ingresso. Dovetti aprirmi un varco in mezzo a loro per entrare. Alle 10,30 il fratello Knorr cominciò il discorso davanti a 420 persone. Ma da fuori i teppisti cominciarono a bussare alle porte. La polizia li fece smettere immediatamente. Ma ora ci si chiedeva: Come si farà a uscire dal cinema dopo il programma? I fratelli decisero che, con l’aiuto della polizia, avrebbero tenuto i teppisti davanti al cinema. Poi alla fine del discorso fummo invitati a lasciare l’edificio da un’uscita posteriore, cosa che facemmo in silenzio, evitando in questo modo eventuali scontri’.

Le campane della chiesa danno il segnale di un altro attacco

Nel 1952 Famagosta era una bella cittadina con coltivazioni di aranci e limoni e una lunga spiaggia sabbiosa. Questa cittadina situata sulla costa orientale dell’isola si trova a pochi chilometri dalle rovine dell’antica città di Salamina, dove predicarono l’apostolo Paolo e i suoi compagni. Ma la Famagosta d’oggi, dopo l’invasione turca del 1974, è in gran parte una città fantasma, con pochissimi abitanti. Comunque nel 1952 i testimoni di Geova avevano disposto di tenere un’assemblea in un cinema della città. Ben sapendo che la Chiesa Ortodossa Greca aveva dichiarato guerra a oltranza ai testimoni di Geova, e a motivo di ciò che era accaduto alle precedenti assemblee, chiedemmo che fosse presente la polizia. La domenica mattina il tempo era bello e i fratelli erano ansiosi di sentire il discorso in programma a metà mattinata. Tuttavia dieci minuti prima dell’ora fissata per l’inizio del discorso e con 350 persone già sedute nel cinema, si capiva che c’erano guai in vista. Antonios Karandinos, missionario nella città, era usciere all’ingresso principale del cinema. Ecco come descrisse ciò che accadde:

“Appena dieci minuti prima che iniziasse il discorso pubblico la campana di una vicina chiesa ortodossa cominciò a suonare a distesa. Questo, come comprendemmo più tardi, era il segnale per preti e studenti della scuola secondaria di cominciare a marciare in direzione del cinema. Che spettacolo! C’erano dei preti in testa a una folla inferocita di giovani decisi a entrare nel cinema. Ci preparammo al peggio. La porta del cinema fu chiusa e quando essi cercarono di introdursi con la forza, fui malmenato da un prete e mi vennero strappati gli abiti. La situazione si fece più minacciosa, così vennero chiesti i rinforzi della polizia che arrivò subito sul posto. Sventato il tentativo di interrompere l’adunanza, la folla continuò a gridare e a sbraitare contro di noi fuori del cinema”.

Falliti i loro tentativi, i preti ricondussero la folla in chiesa. Geova ci aveva dato la vittoria.

I trasgressori vengono portati in tribunale

In precedenza i vescovi, i preti e i teologi della chiesa erano stati mandati nelle città e nei villaggi di tutta l’isola per rivolgere agli abitanti questa raccomandazione: “Quando i testimoni di Geova visitano il vostro villaggio o la vostra città, cacciateli via!” Non tutti ubbidirono al clero. I fratelli continuarono a trovare persone simili a pecore. Ma era inevitabile che le istigazioni del clero avessero delle ripercussioni. La sorella Galatia Matheakis riferisce un episodio di cui fu protagonista:

‘Una domenica mattina presto ci riunimmo in 20 per svolgere il servizio di campo. Erano stati scelti tre paesini. Impiegammo circa due ore per arrivare sul territorio. Nel paese più grande dieci fratelli lavorarono di casa in casa; i restanti dieci erano stati suddivisi per predicare negli altri due. In uno dei due paesi più piccoli i fratelli vennero cacciati via verso le 10,30. Il paese più grande era stato quasi completato, con buoni risultati, quando si scatenò la violenza di una turba inferocita. Due fratelli che davano testimonianza nel centro del paese furono colpiti alla testa con delle sedie e mentre lasciavano il luogo furono presi a sassate. Il prete del paese radunò quindi una folla di circa 200 scalmanati per raccoglierci insieme. Vennero a cercarci armati di grossi bastoni e percuotendo delle lattine. Prima furono trovati un fratello e una sorella. Bastonarono il fratello sulla schiena e presero a sassate la sorella. Accadde la stessa cosa alla maggioranza di noi. Fummo fatti sfilare attraverso il paese. I segni lasciati dalle percosse servirono di testimonianza contro quegli abitanti quando alcuni fratelli dovettero presentarsi in un ospedale civile per farsi visitare’.

I fratelli sporsero denuncia. Dopo avere ascoltato le deposizioni per tre giorni il giudice disse: “Accetto tutte le prove dei denuncianti e ritengo gli accusati colpevoli sotto tutti gli aspetti. . . . Non credo all’asserzione secondo cui i denuncianti insegnavano che Cristo era un bastardo, ecc. . . . I denuncianti sono andati nel paese degli accusati per insegnare le proprie credenze; ci sono andati pacificamente e gli accusati non avevano nessun diritto di assalirli”.

Fra il 1952 e il 1953 due missionari, Antonios Karandinos ed Emmanuel Paterakis, dovettero lasciare Cipro. Questi fratelli avevano combattuto strenuamente per la fede mentre erano a Cipro e vengono ricordati con affetto.

Il film La Società del Nuovo Mondo all’opera

Nel 1955 ricevemmo il film La Società del Nuovo Mondo all’opera che fu visto da un folto numero di spettatori. Non solo i fratelli ma anche persone del mondo ebbero modo di farsi un’idea migliore dell’organizzazione di Geova.

Fra le numerose esperienze interessanti ci fu la seguente: A Xylophagou, un paese di 1.500 abitanti, il proprietario del cinema locale acconsentì a farci usare il suo cinema gratuitamente. La sera in cui il film doveva essere proiettato il prete mandò un abitante del posto a fare una lista dei nomi di tutti i presenti. Con quale risultato? Quando il prete gli chiese la lista, l’uomo rispose: “Visto che c’era quasi tutto il paese, come facevo a scrivere tutti i nomi?”

Periodo di cambiamenti

Dal 1878 Cipro era stata sotto la dominazione inglese. Ma negli anni ’50 i greco-ciprioti capeggiati dall’arcivescovo Makarios promossero una campagna per l’ènosis, o unione con la Grecia, sulla base di legami comuni quali lingua e religione. Il gruppo di lingua turca vi si oppose.

Nondimeno ci furono agitazioni per avere l’indipendenza dal dominio coloniale inglese. Dal 1955 al 1960 un’organizzazione detta EOKA esercitò pressione per ottenere l’indipendenza con azioni di guerriglia contro gli inglesi. Per quanto riguarda tali questioni politiche i testimoni di Geova sono completamente neutrali ma, com’era inevitabile, risentirono di quello che succedeva attorno a loro.

Uno dei primi incidenti si verificò a Famagosta molto vicino alla filiale della Società. Venne preso di mira un vicino campo militare inglese. Comprensibilmente i cinque missionari che abitavano nella filiale, tutti sudditi inglesi, avvertirono un forte disagio.

In un’altra occasione Dennis Matthews e sua moglie Mavis, due missionari, erano appena arrivati a casa. Nel momento in cui aprirono la porta posteriore esplose una bomba nella casa di un vicino, un militare inglese. La persona che aveva messo la bomba venne inseguita in un aranceto davanti alla casa missionaria, e ci fu una sparatoria. Ben presto bussarono alla porta ma i missionari, avendo paura di aprire, chiesero chi fosse. Erano militari inglesi ansiosi di sapere se gli occupanti stavano bene.

Un giorno, quando i fratelli Rendell e Gavrielides erano a Xylophagou per partecipare ai preparativi di un’assemblea di circoscrizione, durante il settimanale studio Torre di Guardia della congregazione fuori ci fu molto scompiglio. Dei soldati inglesi apparvero alla porta e ci informarono che all’estremità del paese un soldato inglese era stato ucciso e un altro era rimasto gravemente ferito. Perciò era stato imposto il coprifuoco nell’intera zona e fu chiesto al fratello Rendell di dire a tutti quelli che erano nella sala di andare a casa immediatamente. Il giorno dopo tutti gli uomini che abitavano nella zona, compreso il fratello Rendell, benché fosse inglese, vennero radunati e messi in un campo delimitato dal filo spinato per essere interrogati. Naturalmente i testimoni di Geova non c’entravano con l’omicidio, per cui furono infine rilasciati e continuarono i preparativi per l’imminente assemblea.

Più volte le attività teocratiche dovettero essere ridotte con un breve preavviso poiché gli scontri fra l’EOKA e l’esercito inglese costringevano a imporre il coprifuoco e altre restrizioni. Nessuno poteva circolare per la strada dopo il calare delle tenebre, per cui le adunanze si dovevano tenere di giorno. Ci furono periodi in cui la gente fu costretta a rimanere in casa per ben quattro giorni. Tutti sospettavano di tutti e avevano paura di esprimere la propria opinione. Tuttavia, nonostante le restrizioni, i testimoni di Geova continuarono a confortare le persone sincere.

Fine del dominio coloniale

La lotta contro il dominio inglese a Cipro continuò fino al 1960. Poi a mezzanotte del 16 agosto Cipro divenne una repubblica e infine membro delle Nazioni Unite. I greco-ciprioti manifestarono grande allegrezza per essersi finalmente liberati dalla dominazione straniera. Ma era vera libertà? Come si trovarono i testimoni di Geova nella nuova repubblica? Lasciamo parlare i fatti.

Prima della fine dell’anno ci furono due attentati dinamitardi contro i Testimoni. Chi ne era responsabile? Il primo ebbe luogo a Xylophagou, dove furono messe due bombe sulla veranda della Sala del Regno. L’attentato era evidentemente diretto contro i testimoni di Geova come gruppo religioso. Dal momento che le bombe esplosero dopo mezzanotte nessuno fu ferito, ma la Sala del Regno rimase danneggiata.

Nel secondo incidente, verificatosi a Pentayia, venne lanciata una bomba contro la casa in cui abitavano quattro pionieri speciali. Fortunatamente in quel momento erano impegnati nel ministero di campo. Il proprietario della casa conosceva i responsabili e disse: ‘Andrò a trovare il vescovo e gli chiederò di pagare i danni. Allo stesso tempo gli dirò che se vuole fare seguaci di Cristo deve predicare come fanno i testimoni di Geova anziché ricorrere alla violenza’.

Un fratello e la sua famiglia che si erano trasferiti nel paese di Liopetri per aiutare la piccola congregazione del posto divennero anch’essi oggetto di intolleranza. Minacce come ‘lo bruceremo vivo’ oppure ‘lo uccideremo’ non erano insolite. Era passata la mezzanotte quando alcuni fanatici mascherati circondarono la casa del fratello e cominciarono a sparare, gridandogli che se il giorno dopo non se ne fosse andato lo avrebbero ucciso. Dato che la polizia non era disposta a proteggere il fratello e la sua famiglia, essi decisero di andarsene. Malgrado tutti i tentativi compiuti per intimidire i fratelli locali, oggi a Liopetri c’è una congregazione, e recentemente i fratelli hanno costruito una bella Sala del Regno nuova.

La sera dell’11 settembre 1962 ebbe luogo un deplorevole incidente. Andreas Psaltis e la moglie Nina, insieme a Eunice McRae, erano nella casa missionaria di Famagosta quando da una finestra entrarono degli uomini mascherati. Picchiarono il fratello Psaltis, poi legarono le due sorelle e le umiliarono rapandole. (Confronta 1 Corinti 11:6). Saccheggiarono la casa e poi se ne andarono.

Infine, nel dicembre 1963 la tensione fra i due gruppi etnici maggiori dell’isola giunse a un punto critico. La violenza esplose. Scontri particolarmente aspri si verificarono a Trachonas, un sobborgo di Nicosia, dove c’era una popolazione mista di greco-ciprioti e turco-ciprioti. Alcuni testimoni di Geova abitavano a Trachonas, dove avevano costruito una grande Sala del Regno. Rischiando la vita, i fratelli che abitavano fuori del distretto portarono da mangiare ai compagni di fede della zona dove c’erano disordini. Purtroppo un fratello, Andronicos Michaelidis, fu pugnalato mortalmente mentre cercava di recarsi al lavoro.

Messa alla prova l’integrità

Nel 1964 fu messa alla prova in particolare l’integrità dei giovani Testimoni di sesso maschile. Mentre il conflitto fra la comunità greco-cipriota e quella turco-cipriota continuava, il governo cipriota approvò una legge sul servizio militare. I Testimoni in età di leva chiamati alle armi dovevano prendere una grave decisione. Quando sarebbe stata fatta pressione su di loro si sarebbero attenuti agli insegnamenti di Gesù Cristo? Nel profondo del cuore, erano veramente cristiani neutrali? (Matt. 26:52; Giov. 17:15, 16) Avrebbero continuato a confidare in Geova con tutto il cuore? — Prov. 3:5, 6; Isa. 2:2-4.

Molti dimostrarono tale fede. Alcuni, tuttavia, fecero compromesso e cessarono di far parte della congregazione cristiana neutrale. Altri giovani Testimoni preferirono lasciare l’isola, con il risultato che il numero medio dei proclamatori scese da 516 nel 1963 a 394 nel 1966. Le congregazioni erano un po’ scoraggiate.

Per rafforzare la fede dei fratelli furono presi dei provvedimenti. Vennero organizzate a tal fine assemblee di un giorno dove si trattarono appropriati argomenti scritturali. I risultati furono incoraggianti. Ma le prove non erano finite.

Architettano il male attraverso la legge

Nel giugno 1966 l’organizzazione di Geova fu nuovamente presa di mira. Il Consiglio dei Ministri presentò al parlamento un disegno di legge che avrebbe potuto compromettere seriamente l’opera di predicazione dei testimoni di Geova. Questo disegno di legge vietava il proselitismo e stabiliva che chiunque avesse visitato a tal fine le persone nelle loro case o distribuito letteratura religiosa per fare proseliti non solo sarebbe stato oggetto di condanna al carcere fino a un massimo di due anni ma avrebbe anche dovuto pagare una multa.

La Camera dei Rappresentanti di Cipro fu sommersa di proteste e vennero fatte visite ai rappresentanti dei governi inglese e americano residenti nell’isola. La Società inviò una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite. Grazie agli appelli giunti da molte parti, fino ad oggi il disegno di legge non è stato presentato per l’approvazione.

Si comincia a costruire

Man mano che l’opera di proclamazione del Regno si espandeva, cresceva il bisogno di luoghi di adunanza adatti. Nel 1967, quando qui c’erano solo 431 proclamatori, la filiale della Società a Cipro istituì un fondo per la costruzione di Sale del Regno, e le prospettive riempirono i fratelli di entusiasmo.

Fummo molto incoraggiati dal fratello Henschel durante la sua visita di zona nell’aprile 1968. A quell’epoca arrivò nell’isola una nuova coppia di missionari, Louis Kopsies e sua moglie Stella. Il fratello Kopsies diede un valido contributo al programma di costruzione aiutando a organizzare i lavori e prodigandosi in modo esemplare.

Un passo importante nei nostri progetti di costruzione fu la formazione, nel marzo 1960, di un’associazione locale col nome di Congregazione dei Testimoni di Geova (Cipro), S.r.l. Lo statuto prevedeva, fra l’altro, la possibilità di essere titolari di beni.

Il primo lavoro fu la costruzione a Famagosta di una spaziosa Sala del Regno con 230 posti. Non solo questa sala veniva usata dalla congregazione locale ma, insieme a un cortile adiacente coperto da un enorme pergolato, fu utilizzata anche per le assemblee di circoscrizione.

Fu poi la volta della filiale della Società. Per una ventina d’anni avevamo usato locali presi in affitto. Ora la Società acquistò un terreno ad Agios Dometios, un sobborgo della capitale. Qui i fratelli costruirono un nuovo edificio di quattro piani, con una Sala del Regno al pianterreno. Questo edificio fu dedicato nel 1969 da F. W. Franz, allora vicepresidente della Società.

Intanto era stata costruita una bella Sala del Regno a Xylophagou, dove al principio degli anni ’30 si era formata la prima congregazione dei testimoni di Geova di Cipro. C’era stata molta opposizione in questo paese quando i primi interessati avevano cominciato a parlare ad altri della verità. Ma osservando i fratelli e le sorelle lavorare insieme per tre settimane, 15 o più ore al giorno, per costruire la Sala del Regno, alcuni del posto non poterono fare a meno di ricevere una buona impressione. Ora proprio nel centro del paese c’è una Sala del Regno con 450 posti. All’interno e intorno ad essa c’era anche ampio spazio per tenervi assemblee di circoscrizione e di distretto.

La successiva località ad avere la propria Sala del Regno fu Limassol, la seconda città dell’isola per grandezza e centro balneare della costa meridionale. Oltre alla Sala del Regno si dispose di avere una casa missionaria al piano superiore. Nel 1974, quando si dovettero abbandonare i locali della filiale a Nicosia, parte dello spazio al piano superiore fu adibito ad ufficio.

Si prestò attenzione anche alla città biblica di Pafo. Sebbene in questa zona le cose andassero molto piano all’inizio, in anni più recenti c’è stato un enorme incremento. La Sala del Regno costruita in origine si è dovuta allargare e ora è utilizzata da due congregazioni.

Nella città di Larnaca fu costruita una bella Sala del Regno, mentre la sala prefabbricata del paese di Liopetri è stata sostituita da un luogo di adunanza più adatto per gli abitanti dei kòkkina chorià, o villaggi di terra rossa, così chiamati per via del colore del suolo.

Zelanti proclamatori e pionieri speciali si sono dati da fare anche nella parte nord-occidentale dell’isola, bella ma selvaggia, nota ai turisti per i cosiddetti bagni di Afrodite. Poiché il messaggio del Regno ha ricevuto una buona accoglienza, è stato acquistato a Polis Chrysochous un appezzamento di terreno dov’è stata costruita una Sala del Regno con 70 posti, che viene usata come centro di istruzione divina della zona.

Matrimoni e funerali

Dato che per molti anni le autorità di Cipro non ci hanno riconosciuti come religione, per i testimoni di Geova dell’isola non è stato facile celebrare matrimoni e seppellire i morti. Per quello che riguardava la maggioranza dei greco-ciprioti, essi potevano essere uniti in matrimonio o sepolti solo dalla chiesa di stato cipriota. Tuttavia nel 1948 l’avvocato della Società sull’isola inoltrò una domanda alle autorità coloniali inglesi perché il governo autorizzasse un ministro dei testimoni di Geova a celebrare matrimoni. Come furono contenti i fratelli quando nel 1949 apparve sulla gazzetta ufficiale l’annuncio che un Testimone, Savvas Droussiotis, era stato autorizzato a celebrare matrimoni! Successivamente il governo autorizzò anche altri fratelli a rendere questo servizio.

Anche la questione della sepoltura costituiva un problema, perché spesso c’era opposizione da parte dei preti ortodossi che negavano il permesso di seppellire i testimoni di Geova o i loro figli in quella che la chiesa considerava “terra consacrata”. Nelle città, dove ogni confessione religiosa aveva il proprio cimitero, questo problema era particolarmente sentito. Nei paesi la situazione era alquanto diversa; le tasse pagate dagli abitanti coprivano le spese della sepoltura nel cimitero locale. Tuttavia in alcuni casi il clero contestava questo diritto. Non era facile per i fratelli affrontare questi problemi mentre dovevano nello stesso tempo sopportare la perdita di un familiare. La cosa andava risolta.

Infine, nel 1950, le autorità riconobbero che i testimoni di Geova avevano diritto al proprio cimitero. Un fratello donò a questo scopo un appezzamento di terra fuori della capitale. Anni dopo, nel 1989, fu necessario un altro cimitero e ci venne dato il permesso di usare un terreno a Nissou, dov’è situata attualmente la filiale della Società. Questi provvedimenti si sono rivelati una grande benedizione per il popolo di Geova e permettono di controbattere l’accusa dei preti ortodossi secondo cui ‘se diventi testimone di Geova, sarai sepolto come un cane’.

Sebbene ai testimoni di Geova fosse stata riconosciuta per legge la facoltà di celebrare matrimoni, nel 1971 furono compiuti sforzi per contrastare questo diritto. Fummo informati dall’ufficiale distrettuale di Nicosia che prima che si potesse celebrare un matrimonio i futuri coniugi dovevano presentare un certificato rilasciato dall’arcivescovado indicante che non erano più membri della Chiesa Ortodossa Greca. Com’era prevedibile, l’arcivescovado non voleva rilasciare certificati del genere. In pratica questo voleva dire che nessun testimone di Geova poteva sposarsi. Ma con l’aiuto di alcuni funzionari che amavano la libertà e riconoscevano che si trattava di una mossa dei preti, l’obbligo di presentare tale certificato venne annullato.

Assemblea internazionale “Vittoria divina”

Nel novembre 1972 il fratello Knorr visitò Cipro in occasione dei preparativi per le assemblee internazionali “Vittoria divina”. Insieme alle assemblee si stavano organizzando viaggi nei paesi biblici. Con nostra gioia sarebbe stata inclusa Cipro, e nel luglio 1973 si sarebbe tenuta un’assemblea internazionale nella capitale, Nicosia.

Cercammo immediatamente di prenotare uno stadio o un altro locale adatto per l’assemblea, ma non ci riuscimmo, soprattutto perché funzionari e uomini d’affari temevano la reazione della Chiesa. Così decidemmo di utilizzare il terreno attorno alla grande Sala del Regno di Trachonas. La Società possedeva già un appezzamento di terra di fronte alla Sala del Regno, e riuscimmo a prendere in affitto il terreno adiacente. Fu una bella impresa per noi costruire una copertura di canne di bambù per tutta l’area così che i delegati potessero ripararsi dal caldo. Per realizzarla i fratelli e le sorelle lavorarono ogni giorno con temperature di oltre 40°C.

Uno dei problemi maggiori, però, fu quello di provvedere sufficiente acqua per sopperire ai bisogni dell’assemblea. L’inverno precedente era piovuto pochissimo e l’acqua veniva erogata solo tre giorni la settimana. Cosa si poteva fare? Un fratello che abitava vicino alla Sala del Regno aveva un pozzo nel giardino della sua casa. Era disposto a farlo usare ai fratelli, ma era un po’ che non si attingeva acqua dal pozzo. Quanta ce n’era? I fratelli lo pulirono, installarono una pompa e poi aspettarono col fiato sospeso i risultati. L’acqua cominciò a sgorgare in abbondanza! Ma si poteva bere? Si fecero le analisi. Il risultato: potabile al cento per cento! Sembrava un miracolo moderno. Come fummo grati a Geova che fosse stato risolto in questo modo un problema non indifferente!

A causa dell’accresciuta attività che si svolgeva attorno alla Sala del Regno gli oppositori si resero subito conto che stava avvenendo qualcosa di speciale. Così una mattina, prima dell’alba, il fratello la cui casa era attigua alla Sala del Regno si svegliò perché la sua camera da letto era illuminata da un bagliore di fiamme. Fuori c’era un mucchio di canne di bambù che bruciavano furiosamente. Un incendio doloso! I nostri nemici erano di nuovo sul sentiero di guerra. Da quel momento in poi furono prese maggiori precauzioni per garantire la sicurezza.

Nell’interesse dei molti visitatori che sarebbero venuti sull’isola e che non capivano il greco la Società aveva chiesto di preparare delle scenette per descrivere le usanze locali e la vita degli isolani. Ogni mattina dalle 8 alle 9,30, prima del regolare programma dell’assemblea, furono presentate queste istruttive scenette, molto apprezzate da tutti i presenti. C’erano anche visite organizzate ai luoghi storici che avevano relazione con il racconto biblico.

L’assemblea internazionale che si tenne a Cipro fu un avvenimento emozionante ed edificante per i fratelli del posto. Diede loro l’occasione di stare in compagnia di Testimoni di molte nazionalità. Questo li aiutò a sentirsi maggiormente parte della fratellanza internazionale. Inoltre la pubblicità che risultò dall’opposizione della Chiesa Ortodossa a questa assemblea aiutò altri ciprioti ad accorgersi dell’attività dei testimoni di Geova.

1974, anno di cambiamenti

Cipro era la mecca dei turisti. L’economia prosperava e molti ciprioti pensavano che tutto andasse a gonfie vele. Ma il 15 luglio 1974 le cose cambiarono drasticamente.

Per molto tempo gli isolani erano stati politicamente divisi. Nella comunità greco-cipriota c’erano due opposte fazioni. Da una parte c’erano i sostenitori del presidente, l’arcivescovo Makarios; dall’altra i sostenitori del defunto generale Georgios Grivas, il famoso leader dell’EOKA, che aveva capeggiato la rivolta contro il dominio coloniale inglese. Con un colpo di stato militare il presidente Makarios venne deposto e molte persone persero la vita. Ma questi fatti erano solo il preludio di avvenimenti più tragici.

Dopo essere stato 14 anni in Inghilterra per motivi di salute, nel 1972 Don Rendell era tornato a Cipro e serviva come sorvegliante di circoscrizione. All’epoca viveva sulla costa settentrionale dell’isola, ad appena 60 chilometri dalla costa meridionale della Turchia. Ecco come ha descritto ciò che accadde:

‘Abitavo insieme al mio compagno Paul Andreou nel villaggio di Karakoumi, circa due chilometri a est di Kyreneia. Verso le cinque di mattina del 20 luglio sentii una forte esplosione. Dalla finestra della cucina si vedeva una colonna di fumo levarsi dalla zona del porto di Kyreneia. Una stazione radio turca dell’isola annunciò che a motivo delle condizioni instabili che si erano create in seguito al colpo di stato greco-cipriota, sulla costa settentrionale erano in arrivo soldati dalla Turchia per proteggere la minoranza turco-cipriota abitante a Cipro. Ci rendemmo conto ben presto di trovarci in un teatro di guerra. Contammo 75 elicotteri sopra la nostra testa. Stavano lanciando paracadutisti al di là dei monti che circondano la città. I bombardamenti navali e aerei continuarono per alcuni giorni; poi una sera tardi, poiché i soldati turchi avanzavano verso il villaggio, fummo costretti ad abbandonare la nostra casa.

‘Dopo essere stati per alcuni giorni sui monti tornammo a casa, ma fummo subito circondati dalle forze turche. Non fummo molestati. Ci chiedevamo cosa ne era stato dei fratelli della piccola congregazione di Kyreneia. Trovammo infine la famiglia del fratello Kyriazis — in tutto sette Testimoni e fummo molto felici di rivederci. Il giorno dopo, mentre eravamo seduti nel loro giardino sotto un albero e stavamo esaminando la scrittura del giorno, arrivarono i soldati turchi. Ci fecero entrare in casa e poco dopo ci portarono al Dome Hotel, che era sotto il controllo delle forze dell’ONU. A Paul e a me non fu permesso di tornare a casa ma fummo trattenuti insieme al fratello Kyriazis, alla sua famiglia e a circa 650 altre persone lì nell’hotel di Kyreneia. Dopo qualche giorno io, essendo inglese, fui portato a Nicosia, scortato attraverso la terra di nessuno e rimesso in libertà. Ma i fratelli greco-ciprioti furono trattenuti nell’hotel per diversi mesi prima di essere liberati. In quel frattempo si mantennero spiritualmente forti tenendo le regolari adunanze di studio biblico e si diedero molto da fare per parlare del messaggio di conforto della Bibbia agli altri che erano tenuti prigionieri nell’hotel’.

Che risultato ebbe quell’operazione militare? Le forze turche occupavano circa un terzo dell’isola. C’erano oltre 200.000 profughi, tra cui dei servitori di Geova. Più di 300 fratelli persero tutto quello che avevano. Quattro congregazioni si dispersero. La casa Betel resisté all’assalto, ma i segni della guerra erano visibili sulle persiane dell’edificio crivellate di pallottole. Poiché per noi la vita era più preziosa dei beni materiali, decidemmo di abbandonare i locali della filiale. Nondimeno, quando i combattimenti si furono calmati cercammo di ricuperare alcuni archivi che erano nell’ufficio della Società. Scoprimmo che i soldati avevano già fatto irruzione nella filiale. La porta principale era stata forzata e un soldato aveva scritto su una parete: ‘Dio non ci ama perché non abbiamo trovato nessuna cosa di valore qui’.

Fu immediatamente formato un comitato per provvedere ai bisogni dei fratelli profughi. Quelli che non erano stati personalmente toccati dal conflitto ospitarono i fratelli cristiani. Ben presto arrivarono soccorsi dai testimoni di Geova greci e fondi dalla filiale inglese. I fratelli locali apprezzarono molto l’interessamento del Corpo Direttivo che era venuto in loro aiuto nell’ora del bisogno. Che meraviglioso vincolo unisce saldamente tutti i servitori di Geova!

Una Sala delle Assemblee

Quando i turco-ciprioti si spostarono dal sud al nord dell’isola, si rese disponibile un cinema turco nella città di Limassol, e prima che il proprietario turco partisse stipulammo il contratto con lui. L’edificio aveva riportato gravi danni durante il conflitto, ma i fratelli lavorarono sodo per riparare il tetto e per rendere utilizzabile il locale. Una congregazione di questa città poté usare parte dell’edificio per le adunanze. Era un cinema con 800 posti e attorno al cinema c’era dello spazio che si poteva sfruttare per i reparti dell’assemblea. Trovare un posto adatto per le assemblee era sempre stato un problema, e questo cinema era proprio ciò di cui avevamo bisogno.

Ben presto, però, dopo la morte del precedente proprietario, alcune personalità influenti volevano portarci via il cinema. Comunque si giunse infine a un accordo con le autorità per usare il cinema e parte del terreno circostante. Col passare degli anni furono apportati all’edificio parecchi miglioramenti finché raggiunse un livello accettabile per l’adorazione del nostro Dio Geova.

Quando prendemmo il cinema c’era abbastanza spazio per tutti i Testimoni di Cipro. Ma nel 1994 disponemmo di tenervi tre assemblee di distretto per accogliere i Testimoni e gli interessati che vi avrebbero assistito.

Un problema di coscienza per i cristiani

Durante il 1978-79 diversi giornali parlarono della posizione neutrale assunta dai testimoni di Geova riguardo al servizio militare. Poiché la legge non prevedeva l’obiezione di coscienza, vari Testimoni ricevettero pene detentive.

Dal 1980 almeno 130 testimoni di Geova sono finiti in carcere per la loro posizione neutrale, e alcuni sono stati messi in prigione per una seconda, terza e quarta volta. È interessante il caso del ventottenne Georgios Anastasi Petrou. Il 1° luglio 1993 fu per la quarta volta giudicato colpevole come obiettore di coscienza e condannato a sei mesi di carcere. Complessivamente ha scontato due anni e due mesi di carcere. Riguardo a questo Testimone il giornale Cyprus Weekly del 9 settembre 1993 riferiva la protesta di Amnesty International, espressa in questi termini: ‘Purtroppo nulla impedirà alle autorità di metterlo in prigione per la quinta, la sesta, la settima volta. Non è ora che le autorità smettano di molestarlo?’

Ogni settimana vari anziani visitano i fratelli che sono in prigione per motivi di neutralità per trattare con loro La Torre di Guardia e altre informazioni scritturali edificanti. Apprezziamo la cooperazione delle autorità carcerarie che lo rendono possibile. I fratelli che affrontano il problema della neutralità la considerano una prova di fede e un’opportunità per dedicare più tempo, mentre sono in prigione, allo studio biblico personale. Ecco i commenti tipici di alcuni di loro: ‘Siamo preparati a rimanere in prigione finché Geova lo permette’ e ‘Non avevamo mai studiato tanto’.

I ministri in carica stanno ricevendo molte lettere di protesta da organizzazioni per la tutela dei diritti umani che chiedono alle autorità cipriote di risolvere il problema dell’obiezione di coscienza. Come risultato alcuni articoli di giornale hanno recentemente esortato le autorità a conformare la propria legislazione a quella europea. Per esempio il giornale Alithia del 24 gennaio 1994 ha detto a proposito degli obiettori di coscienza: ‘Questa faccenda dev’essere risolta appena possibile, in armonia con le proposte dell’Europa e dell’ONU’.

Il Parlamento Europeo ha raccomandato agli stati membri della Comunità Europea di riconoscere per legge l’obiezione di coscienza al servizio militare. Nel 1993 un lungo articolo pubblicato dal Cyprus Law Tribune esortava le autorità cipriote a riflettere seriamente su ciò che hanno fatto paesi come la Svezia e i Paesi Bassi in merito a questa situazione.

Nuovi locali per la filiale

Nel 1981 furono fatti cambiamenti a livello amministrativo nella filiale della Società. Per soddisfare i bisogni della filiale fu chiesto a Don Rendell, che allora prestava servizio nella Betel greca, di tornare a Cipro per assumere la responsabilità di coordinatore del Comitato di Filiale. L’anno seguente una coppia di greco-ciprioti, Andreas Kontoyiorgis e sua moglie Maro, che avevano servito come pionieri speciali in Inghilterra, entrarono a far parte della famiglia Betel di Cipro. Poiché i locali di Limassol erano ormai troppo piccoli, nel 1985 la famiglia Betel fu molto felice di ricevere dal Corpo Direttivo il permesso di costruire un nuovo edificio per la filiale.

I fratelli erano ansiosi di mettersi al lavoro, ma c’erano dei problemi da risolvere. Dove sarebbe stato costruito il nuovo edificio? Si decise di usare un terreno di proprietà dell’associazione cipriota dei testimoni di Geova a Limassol. Nel 1987 venne presentato il progetto alle autorità municipali del luogo e fu chiesto il permesso di costruire. Tuttavia non appena si seppe che i testimoni di Geova intendevano costruire, rappresentanti della Chiesa Ortodossa Greca passarono per tutto il vicinato a raccogliere firme per inoltrare una protesta. Come risultato le autorità rifiutarono il permesso. Le ragioni addotte furono “la tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico che verrebbero pregiudicati se si concedesse il permesso” e “lo scopo dell’edificio proposto”.

Dato che la decisione era ovviamente basata sul pregiudizio religioso, i fratelli si rivolsero al tribunale, che decise a favore dei testimoni di Geova. La sentenza diceva che l’autorità municipale non aveva “la facoltà di rifiutarsi di rilasciare la concessione edilizia per ragioni di sicurezza o di ordine pubblico”. Inoltre affermava: “Tuttavia, l’altra ragione addotta, cioè ‘lo scopo dell’edificio proposto’, . . . rivela il vero motivo per cui l’istanza è stata respinta”. Fu un bene procedere per vie legali per risolvere questa faccenda.

Ancor prima che il tribunale emettesse la sentenza, però, si era capito sempre più chiaramente che non sarebbe stato saggio avere la filiale in una zona dove l’opposizione era così forte. Provvidenzialmente a quell’epoca un fratello che aveva una proprietà a Nissou, a pochi chilometri da Nicosia, si offrì di venderla alla Società. Consisteva di 4.000 metri quadrati di terra e di un edificio con quattro appartamenti. Dietro l’edificio c’era un agrumeto e davanti un patio circondato da arbusti fioriti e palme. Accanto c’era la Sala del Regno locale. La proprietà era l’ideale per la filiale. C’era più spazio di quello che ci sarebbe stato a Limassol, le modifiche necessarie erano minime, era situata in una posizione centrale e il vicinato era amichevole. Nel 1988, dopo che il Comitato Editoriale del Corpo Direttivo ebbe concesso l’autorizzazione, la proprietà fu acquistata e nel giugno dello stesso anno la famiglia Betel vi si trasferì.

Decisioni di carattere giuridico agevolano l’opera

Oltre alla causa relativa alla filiale, ci sono state altre occasioni in cui si è reso necessario agire per “stabilire legalmente la buona notizia” a Cipro. A volte si è dovuto ricorrere alla Corte Suprema dell’isola. — Filip. 1:7.

Un punto fondamentale che andava chiarito era: I testimoni di Geova sono ciò che viene giuridicamente definito una “religione nota”? Se sì, devono essere trattati come altre religioni già esistenti. L’Articolo 18 della Costituzione Cipriota dice:

“1. Ogni cittadino ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione.

“2. Tutte le religioni le cui dottrine o i cui riti non sono segreti sono libere.

“3. Tutte le religioni sono uguali davanti alla legge”.

I giuristi definiscono “religione nota” la “religione che può essere ‘nota’ a chiunque, la religione i cui dogmi e princìpi non sono segreti e il cui culto si pratica in pubblico”. I testimoni di Geova soddisfano tutti questi requisiti.

Tuttavia nel campo dell’istruzione i testimoni di Geova erano oggetto di discriminazione. Anche se è normale indicare sulla pagella degli studenti la religione a cui appartengono, le scuole si rifiutavano di scrivere “testimoni di Geova”. La cosa fu presentata alle autorità scolastiche. Il Ministero della Pubblica Istruzione dichiarò: ‘Non ci risulta che esista una religione chiamata Testimoni di Geova. A quanto ci consta i testimoni di Geova sono un movimento o un’organizzazione’.

In un memorandum al ministro della Pubblica Istruzione, in data 16 aprile 1991, il ministro di Grazia e Giustizia prese in esame la cosa alla luce della Costituzione Cipriota. Dopo di che sentenziò che i testimoni di Geova sono una “religione nota”, per cui si doveva indicare la religione degli studenti sulla loro pagella.

Questo parere espresso dal ministro di Grazia e Giustizia ebbe ripercussioni positive su altre vicende di carattere giuridico relative ai servitori di Geova a Cipro. Un memorandum di nove pagine inviato dal gabinetto del ministro di Grazia e Giustizia diceva che i ministri dei testimoni di Geova vanno trattati come i ministri delle religioni principali di Cipro. In un tempo in cui gli oppositori ricominciavano a fare pressione, questo servì a rafforzare una decisione presa dalle autorità riguardo ai testimoni di Geova nel luglio 1990. In base a questa decisione gli anziani e i servitori di ministero delle congregazioni dei testimoni di Geova erano esentati dal servizio militare essendo riconosciuti come ministri religiosi.

Dopo che il ministro di Grazia e Giustizia aveva espresso il suo parere ci fu un altro sviluppo, di carattere fiscale. Il 17 giugno 1992 il Ministero del Commercio rese nota la sua decisione di esentare l’organizzazione dei testimoni di Geova dal pagamento dell’imposta fondiaria, e le tasse già pagate dal 1981 vennero rimborsate.

Non occorre dire che i testimoni di Geova a Cipro sono grati a quelle autorità che mettono da parte il pregiudizio e trattano in maniera imparziale tutte le religioni.

Il radunamento continua

Nei tempi moderni fu circa 70 anni fa che a Cipro si cominciò a predicare la buona notizia del Regno di Geova. Quali risultati si sono ottenuti da allora?

Da un’estremità all’altra dell’isola — nelle città, nei paesi e nelle campagne — la gente ha avuto più volte l’opportunità di udire il messaggio della Bibbia. Alcuni futuri membri del Regno celeste sono stati trovati qui. Ora vengono radunati molti altri che hanno la speranza di vivere per sempre quali adoratori di Geova su una terra paradisiaca. Nella prima parte del 1985 ci furono a Cipro più di 1.000 persone che cantarono pubblicamente le lodi di Geova.

Ma il radunamento non si fermò lì. Nel marzo 1994 ci sono stati a Cipro 1.544 Testimoni attivi, e i presenti alla Commemorazione sono stati 3.141. Pertanto sono ancora molte le persone che, venendo a conoscenza del programma di fare discepoli, manifestano il desiderio di imparare tutte le cose che Gesù comandò ai suoi seguaci. Sull’isola ci sono 16 congregazioni, ed esse mostrano zelo per il servizio di Geova. Durante lo scorso anno di servizio lo spirito di pioniere è divenuto sempre più evidente, specie fra i giovani Testimoni. In marzo 295 Testimoni, vale a dire il 19 per cento del totale dei proclamatori, si sono impegnati nel servizio di pioniere.

Si è fatto progresso anche nell’addestrare i fratelli ad assumere maggiori responsabilità. Questo è avvenuto particolarmente in relazione agli anziani di congregazione e all’organizzazione di assemblee grandi e piccole.

Ci vuole perseveranza da parte dei proclamatori per continuare a percorrere il territorio regolarmente. Il timore dell’uomo è ancora forte a Cipro, dove le comunità sono molto unite, specie nelle zone rurali.

Quando l’amore per la verità della Bibbia mette radice nel cuore di un giovane, è talora proprio quel giovane ad aiutare il resto della famiglia a sormontare l’ostacolo del timore. Questo è quanto è accaduto a una famiglia di sei persone (padre, madre e quattro figli piccoli) che abitava in un paesino. Una pioniera cominciò a studiare la Bibbia con la madre, che dopo il terzo studio assisté a un’adunanza dei Testimoni. Ma quando sorse opposizione in famiglia, smise di studiare. Tuttavia la figlia di nove anni pianse in continuazione, finché la madre non acconsentì a riprendere lo studio. Ben presto l’intera famiglia assisteva alle adunanze. Nel 1994 questa donna si è battezzata. Ora il marito studia, e anche la figlia continua a studiare.

Mentre si impegnano fedelmente nel ministero, i proclamatori continuano a trovare queste persone umili. Anch’esse imparano a coltivare i frutti dello spirito di Dio e danno prova di essere leali sostenitori della sovranità di Geova.

La vera liberazione dei ciprioti di cuore sincero

Durante la sua storia Cipro ha subìto la dominazione di varie potenze straniere. Molti ciprioti hanno dato la vita per ciò che a loro avviso era la causa della libertà. Tuttavia i risultati non sono sempre stati quelli previsti. In questa generazione molti hanno perso le terre dei loro antenati, e al presente non hanno nessuna speranza di tornarvi. Questo vale anche per alcuni testimoni di Geova. Non è stato facile per loro.

La vera libertà, comunque, non dipende da dove si vive o da ciò che si possiede, ma deriva dall’accurata conoscenza della verità. Tale conoscenza, contenuta nella Bibbia, libera le persone dalla superstizione e dal timore ingiustificato. Sostituisce l’intolleranza religiosa con l’amore verso Dio e verso il prossimo. Indica la via della liberazione dalla schiavitù del peccato e della morte a tutti quelli che ripongono fede nell’amorevole provvedimento per la salvezza preso da Geova Dio mediante Gesù Cristo. È questa la buona notizia che i testimoni di Geova additano a persone di ogni sorta.

Tuttavia, come avvenne quando l’apostolo Paolo e il suo compagno Barnaba predicarono a Cipro, i capi religiosi si oppongono alla predicazione di questa buona notizia. Nel corso di tutta la loro storia moderna a Cipro, i servitori di Geova sono stati ostacolati principalmente dalla Chiesa Ortodossa Greca. Ma i Testimoni hanno sempre ricordato ciò che è scritto in Geremia 1:19: “Di sicuro combatteranno contro di te, ma non prevarranno contro di te, poiché ‘io sono con te’, è l’espressione di Geova, ‘per liberarti’”.

Essi hanno fiducia che Geova continuerà a liberarli dai loro nemici e che presto li farà sopravvivere alla veniente grande tribolazione e li farà entrare nel suo nuovo mondo. Quindi si avvererà non solo in senso spirituale ma anche in senso letterale ciò che è scritto in Michea 4:4: “Realmente sederanno, ciascuno sotto la sua vite e sotto il suo fico, e non ci sarà nessuno che li faccia tremare”. È vero, ci sono ciprioti che anche ora possono sedere sotto la loro vite e sotto il loro fico, ma non possono farlo senza timore. Nella “terra abitata avvenire” di cui parla la Bibbia invece sarà possibile vivere in simili condizioni senza timore di criminalità, guerre e neppure di malattie e morte. Quella sì che sarà vera liberazione! Geova promette: “Ecco, faccio ogni cosa nuova”. E dice anche: “Queste parole sono fedeli e veraci”. — Ebr. 2:5-9; Riv. 21:4, 5; Sal. 37:9-11.

[Cartina a pagina 66]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

CIPRO

Pafo

Nicosia

Limassol

Larnaca

Xylophagou

Famagosta

Salamina

[Immagini a pagina 71]

Antonis Spetsiotis (a destra) e Andreas Christou, i primi Testimoni di Xylophagou

[Immagini alle pagine 72 e 73]

A Pafo l’apostolo Paolo predicò a Sergio Paolo nonostante l’opposizione di uno stregone (A sinistra: rovine del palazzo del proconsole)

[Immagine a pagina 76]

Panagiotis Gavrielides

[Immagine a pagina 79]

Nikos e Galatia Matheakis, zelanti Testimoni conosciuti per la loro generosa ospitalità

[Immagini a pagina 80]

Alcuni dei primi missionari addestrati a Galaad:

1. Don Rendell

2. Anthony Sideris

3. Emmanuel Paterakis

4. Antonios Karandinos

[Immagine a pagina 81]

Alcune delle sorelle che hanno prestato servizio come missionarie a Cipro (da sinistra a destra): Jean Baker, Yvonne Warmoes (Spetsiotis), Nina Constanti (Psaltis)

[Immagine a pagina 86]

N. H. Knorr (2fila, a destra) con i missionari e alcuni fratelli ciprioti

[Immagini a pagina 87]

Nel 1951 fu tenuta un’emozionante assemblea nei cinema Royal e Pallas

[Immagine a pagina 91]

Testimoni pronti per recarsi nel territorio, nel 1955

[Immagini a pagina 100]

Assemblea internazionale sotto una copertura di bambù, a Nicosia, nel 1973

[Immagini a pagina 107]

Sala delle Assemblee a Limassol

[Immagini alle pagine 108 e 109]

Attuale filiale e famiglia Betel di Cipro

[Immagine a pagina 115]

L’attuale Comitato di Filiale di Cipro (da sinistra a destra): Andreas Costa Efthymiou, Andreas Kontoyiorgis, James Petridis