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Messico

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MOLTI, quando sentono parlare del Messico, immaginano ballerini messicani in abiti variopinti, chitarristi che suonano romantiche serenate e sonnolente cittadine con le case dai muri imbiancati e i tetti di tegole rosse. Altri pensano al traffico congestionato di megalopoli come Città di Messico, Guadalajara o Monterrey. Altri ancora pensano a gente umile, ospitale e sorridente che saluta con una cordiale stretta di mano. Il Messico è tutto questo, ma anche molto di più.

È una nazione dove c’è prosperità spirituale. I testimoni di Geova sono attivi in oltre 230 paesi, eppure dal 1987 più del 10 per cento degli studi biblici a domicilio condotti da loro in tutto il mondo si tengono in Messico. E questo programma di istruzione biblica dà risultati. Negli scorsi cinque anni 154.420 persone in Messico si sono presentate per il battesimo in simbolo della loro dedicazione a Geova.

Ma c’è ancora molto da fare per dare completa testimonianza in Messico. Il paese ha una popolazione di oltre 87 milioni di abitanti. La lingua ufficiale è lo spagnolo, ma si parlano pure altre lingue e dialetti. Sebbene non ogni persona in Messico abbia ricevuto completa testimonianza, da tutti gli svariati gruppi che formano la nazione Geova sta radunando persone per il suo servizio. In che modo? Per avere la risposta a questa domanda, vi invitiamo a ripercorrere con noi la storia dei testimoni di Geova in Messico.

Prima, però, vi sarà utile sapere qualcosa dei messicani stessi e degli avvenimenti che hanno influito sulla loro mentalità.

Le radici del popolo messicano

Quali sono le origini del popolo messicano? Secondo la teoria più diffusa, le prime tribù che popolarono il Messico erano di discendenza asiatica e raggiunsero quelle che ora chiamiamo Americhe passando per lo stretto di Bering. Si erano già stanziate in Messico molto prima dell’era volgare.

Nella storia messicana spiccano parecchie importanti tribù indie. C’erano gli olmechi, i maya, gli zapotechi e i toltechi. Quando nell’ultimo decennio del XV secolo gli spagnoli cominciarono a occupare le Indie Occidentali, gli aztechi dominavano gran parte dell’attuale Messico centro-meridionale. La loro capitale, Tenochtitlán, aveva una popolazione che secondo le stime di alcuni doveva aggirarsi sui 250.000 abitanti. Ma nel 1521, quando l’ultimo imperatore azteco si arrese a Hernán Cortés, il paese finì sotto il controllo della Spagna.

Gli aztechi erano adoratori del sole, e adoravano anche forze naturali come pioggia e fuoco, a cui attribuivano la preservazione della vita. Con l’arrivo degli spagnoli ci fu uno scontro di culture. Sotto il dominio spagnolo la religione cattolica fu imposta agli indigeni per decreto dello stato. Col tempo i sacrifici umani legati alla loro precedente adorazione cessarono, ma altre credenze e pratiche furono assorbite dalla nuova religione.

Oltre allo sfruttamento da parte dei governanti europei, c’era un’insidiosa forma di oppressione che aveva a che fare con la nuova religione. Di che si trattava? L’istruzione era nelle mani della chiesa ed era accessibile solo alle classi ricche e influenti, mentre la gente comune era analfabeta e veniva tenuta nell’ignoranza. Questo rendeva il popolo facile preda del fanatismo religioso.

Passarono quasi tre secoli, durante i quali le credenze e le usanze cattoliche divennero parte integrante della vita del popolo; poi, nel 1810, scoppiò la ribellione contro la dominazione spagnola. Fu capeggiata da un sacerdote, Miguel Hidalgo y Costilla, e segnò l’inizio delle guerre di indipendenza. Il nuovo stato e la Chiesa Cattolica continuarono ad essere intimamente legati e la popolazione continuò a professare la fede cattolica.

Con il passare del tempo comunque il governo si convinse che la religione faceva più male che bene, così le Leyes de Reforma (Leggi di Riforma) ne inclusero una, emanata nel 1859, che separava la Chiesa dallo Stato. Questa legge ordinava anche la confisca di tutti i beni ecclesiastici.

Verso la fine del 1910 il paese fu di nuovo sconvolto dalla rivoluzione, che stavolta mirava a rovesciare la dittatura di Porfirio Díaz. I risultati ottenuti indussero a fare nel 1917 un altro tentativo per applicare le Leggi di Riforma. A quell’epoca la libertà di religione in Messico era riconosciuta per legge, ma con certe clausole specificamente intese a limitare il potere della Chiesa Cattolica. Mentre la rivoluzione si placava, stava prendendo piede qualcos’altro che avrebbe recato anche maggiore libertà. Era la divulgazione della buona notizia relativa al proposito di Dio per l’umanità.

Un album di ricordi di carattere spirituale

La narrazione relativa all’opera dei testimoni di Geova in Messico è come una raccolta di foto, un prezioso album di ricordi. La prima pagina dell’album risale al 1893. Quell’anno in Messico un uomo di nome Stephenson scrisse una lettera con cui mostrava non solo di volere studiare le verità della Bibbia ma anche di volerle far conoscere ad altri abitanti del Messico. La lettera era indirizzata all’ufficio della Watch Tower Society ad Allegheny (Pennsylvania, USA) e diceva: “Accludo cinque dollari. Vogliate abbonarmi per un anno alla ‘Torre di Guardia di Sion’. Con il resto del denaro inviatemi quante più copie potete dei tre volumi dell’‘Aurora del Millennio’, perché desidero mandarle a diversi amici sia qui che in Europa. Spero di trovare nella ‘Torre di Guardia’ articoli che, se tradotti e pubblicati in spagnolo, possano fare del bene in questo paese; potrei anche occuparmi della traduzione dei volumi dell’‘Aurora’ se avessi i mezzi per farli pubblicare”.

Questo avveniva all’epoca di Porfirio Díaz, quando in Messico c’erano una classe aristocratica religiosissima e una classe operaia poverissima. La classe operaia era sinceramente religiosa ed era dominata dal clero cattolico. Nel 1910-11 ci furono numerosi episodi di violenza e spargimento di sangue che portarono a un cambiamento di amministrazione. Díaz fu costretto a dimettersi.

Quando i fermenti rivoluzionari si furono alquanto placati lasciando il paese materialmente ed economicamente rovinato dalla guerra, alcuni cominciarono a cercare Dio. Coloro che erano fuggiti a nord, negli Stati Uniti, iniziarono a tornare, e fra le cose che alcuni portarono con sé c’erano dei tesori sotto forma di libri che spiegavano la Bibbia. Inoltre alcuni Studenti Biblici degli Stati Uniti fecero ripetuti viaggi nel Messico settentrionale per portare la buona notizia agli abitanti di quella zona. Il risultato fu che in Messico alcuni, sparsi qua e là, conobbero la verità e fecero il possibile per trasmetterla ad altri.

Primi tentativi di organizzare l’opera

Abel Ortega, un giovane impegnato a studiare medicina, nel 1917 si recò a San Antonio (Texas, USA). Mentre si trovava lì venne a conoscenza del proposito di Dio riguardo all’umanità tramite un certo fratello Moreyra. Abel cambiò i suoi piani; quando tornò in Messico aveva un piano migliore, Il Divin Piano delle Età. Lo zio, che aveva disposto che studiasse medicina, non ne fu contento né fu colpito favorevolmente dalle nuove credenze del nipote. Come risultato Abel dovette andarsene di casa. Si sistemò alla periferia di Città di Messico, in un villaggio chiamato Santa Julia. Lì, sotto la folta chioma di un grande albero, cominciò a tenere le adunanze. Nel giro di due anni il gruppo crebbe fino a includere circa 30 persone.

Poiché il numero aumentava, era evidente che avevano bisogno di una sala adatta per tenere le adunanze. La trovarono nel centro della città. Già nel 1919 si tenevano in Messico anche piccole assemblee degli Studenti Biblici, della durata di quattro giorni.

Poco dopo, però, Abel Ortega fu affascinato da un nuovo gruppo religioso sorto in Francia e smise di camminare con i suoi precedenti fratelli cristiani. Ci furono delle divisioni e rimasero in pochi a sforzarsi di fare la volontà di Geova.

Ufficio spagnolo della Società a Los Angeles

Nell’album di ricordi di questo periodo troviamo Roberto Montero, un colombiano alto e magro che aveva conosciuto la verità e si era battezzato negli Stati Uniti nel 1914. Lo zelo iniziale lo indusse a cercare di fare tutto il possibile per divulgare la buona notizia. Per qualche tempo lavorò alla Betel di Brooklyn quando C. T. Russell era ancora presidente della Watch Tower Society. “Evidentemente fra il 1917 e il 1918”, narra la figlia María Luisa Montero (sposata Bordier), “il fratello Rutherford [il secondo presidente della Watch Tower Society] mandò mio padre a Los Angeles per curare sia il gruppo di lingua spagnola che si era formato lì che la produzione in spagnolo della Torre del Vigía, che ora si chiama La Atalaya [La Torre di Guardia]”. Così Roberto Montero aprì un ufficio a Los Angeles (California, USA) e lì cominciò a tradurre in spagnolo le pubblicazioni della Società (Watch Tower) e a mandarle alle persone di lingua spagnola che ne facevano richiesta.

Di lì La Torre del Vigía raggiungeva il Messico. A volte veniva inviata mensilmente, a volte ogni due mesi. Lo stesso ufficio di Los Angeles distribuiva anche i libri scritti dal pastore Russell. Il Divin Piano delle Età e lo Scenario del Fotodramma della Creazione finirono per essere conosciuti in lungo e in largo in Messico.

Una filiale in Messico

Nonostante i problemi incontrati dal gruppo che in precedenza si riuniva con Abel Ortega a Città di Messico, c’erano messicani di cuore retto che erano assetati di verità e che continuavano a studiare la Bibbia con l’aiuto delle pubblicazioni della Società. Da varie parti della Repubblica Messicana giungevano lettere in cui si chiedeva letteratura. Perciò verso la fine del 1920 Roberto Montero fece un giro del Messico e visitò alcuni di quelli che mostravano interesse. Si incontrò con il gruppo di Città di Messico — consistente allora di circa 13 persone — e anche con gruppi che si stavano formando a Monterrey, Guadalajara, Puebla e Veracruz.

Nel 1925 erano già state formate diverse classi o congregazioni. Nei pochi anni che seguirono, il numero di queste classi salì a nove. Tuttavia nel 1929 ne rimanevano solo quattro.

Poi alla fine del 1929 il fratello Rutherford prestò speciale attenzione al Messico, aprendo una filiale a Città di Messico. La responsabilità dell’opera fu affidata a David Osorio Morales, un giovane fratello degli Stati Uniti. Essendo organizzata meglio a livello locale, l’opera di predicazione della buona notizia fece maggior progresso.

In quei giorni i rapporti fra la Chiesa Cattolica e il governo erano tesi. Alcune chiese cattoliche erano state chiuse. Quando nel 1926 l’arcivescovo del Messico, don José Mora y del Río, criticò le norme della Costituzione fu messo in prigione. Questa fu la scintilla che fece scoppiare la guerra dei cristeros. Ancora una volta soldati e forze armate dell’opposizione scesero in campo nel cuore della Repubblica. Dopo circa quattro anni di combattimenti si giunse a un accordo, e si ricominciò a praticare il culto nelle chiese. Ma i rapporti fra Chiesa e Stato erano semplicemente di reciproca tolleranza. La Costituzione del 1917, che limitava le attività della religione, rimase in vigore. Fra i messicani c’erano alcuni che erano affamati e assetati di giustizia, ma pochi sapevano dove trovarla.

Registrazione presso le autorità governative

Il 23 maggio 1930 la filiale della Società presentò domanda al Ministero degli Interni per registrare l’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici. Fra i principali obiettivi che l’Associazione si proponeva c’era il seguente:

“L’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici si propone di divulgare, con ogni mezzo possibile, i princìpi e le verità che contribuiscono a elevare tutte le classi sociali, ma specialmente gli umili, migliorando il loro livello economico, morale, mentale e fisico”.

Nella domanda si faceva riferimento al fatto che, nel perseguimento dei suoi obiettivi, l’Associazione distribuiva materiale stampato oltre a servirsi di altri mezzi di comunicazione, indiceva conferenze pubbliche in cui venivano presi in esame argomenti alla luce della Bibbia e organizzava classi per lo studio. A quell’epoca il governo messicano cercava di porre fine al fanatismo religioso e all’ignoranza da cui esso nasce. Per tale ragione la domanda ribadiva gli aspetti educativi della nostra opera. Circa la natura dell’attività religiosa dell’Associazione, la parte “e” della seconda clausola diceva:

“I suoi membri hanno profonda riverenza, e con le parole e le opere lodano il Creatore del cielo e della terra, Geova Dio, ed esprimono i loro sentimenti senza ricorrere a riti e cerimonie, ecc., ma solo con argomenti e ragionamenti che convincono e soddisfano il cuore, essendo irremovibilmente anticlericali e contrari al controllo della coscienza e all’asservimento della ragione”. Dopo di che veniva affermato chiaramente che “non siamo una setta religiosa” e a sostegno di ciò venivano citati undici punti.

Il 2 giugno 1930 ricevemmo una risposta dal Ministero degli Interni che diceva: “Questo Ministero autorizza l’atto che è stato sollecitato dall’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici, sempre che detta associazione non contravvenga a quanto stabilito per legge in materia di culto religioso e disciplina esterna . . . ”

Successivamente, il 14 dicembre 1932, venne inoltrata una nuova domanda per cambiare il nome da Associazione Internazionale degli Studenti Biblici a Sociedad de la Torre del Vigía (Società Torre di Guardia) senza cambiare i princìpi già esposti. Tuttavia furono aggiunti altri paragrafi chiarificatori, tra cui il seguente:

“Non partecipiamo in alcun modo alla politica. Crediamo che Geova [è] il Creatore dei cieli e della terra, e che la Bibbia è la sua Parola che rivela i suoi propositi per la razza umana. Che ha promesso di stabilire il proprio governo e di esercitare la sua autorità sopra la terra, sotto la direttiva del Signore Gesù Cristo, e che siamo già nel tempo dell’istituzione di questo governo, che recherà felicità a tutte le nazioni del mondo”.

Un altro paragrafo esponeva ulteriormente la posizione neutrale della Società. Il Ministero degli Interni comunicò di avere ricevuto la domanda il 20 dicembre 1932. Pertanto, oltre 60 anni fa l’ente giuridico impiegato dai testimoni di Geova venne registrato presso le autorità messicane. In armonia con gli obiettivi dichiarati sin da allora, la predicazione della buona notizia è stata compiuta in tutto il paese.

La buona notizia giunge nello stato di Chiapas

Ancor prima della registrazione la buona notizia era giunta nello stato di Chiapas, nella parte meridionale del paese, portata da qualcuno che non faceva parte degli Studenti Biblici, come si chiamavano allora i testimoni di Geova. Un uomo benestante di quella zona, di nome Del Pino, era andato in Europa a studiare medicina. Mentre era lì aveva imparato anche molte cose dagli Studenti Biblici. Tornato in Messico allestì una sala dove invitava gli uomini che lavoravano nell’Hacienda Montserrat, la sua grande fattoria, oltre ai ministri evangelici del posto. Sapeva usare la Bibbia e gli piaceva molto spiegare le verità dottrinali a quelli che si riunivano.

Uno che ascoltò queste conversazioni con mente e cuore bendisposti fu il giovane José Maldonado, che, nel 1924, lavorava nell’Hacienda. Non c’è nessuna indicazione che il dott. Del Pino, suo datore di lavoro, si sia mai unito attivamente ai testimoni di Geova, anche se riceveva le pubblicazioni della Società. Tuttavia le verità bibliche che il giovane José aveva udito destarono in lui il desiderio di partecipare alla predicazione della verità biblica. Nel 1927 José si stabilì a Tuxtla Gutiérrez da dove predicò la buona notizia e distribuì letteratura biblica in tutto lo stato di Chiapas, senza avere ricevuto alcun addestramento dall’organizzazione. Più o meno nello stesso periodo anche Josefina Rodríguez cominciò a predicare il messaggio della Bibbia in un’altra città, Tapachula, vicino al confine con il Guatemala.

Dopo alcuni anni un fratello che rispondeva al nome di Carreón visitò sia José Maldonado che Josefina Rodríguez. Usò come centro di operazioni la casa del fratello Maldonado, tornandovi ogni quattro o cinque giorni per rifornirsi di letteratura mentre lavorava tutta la regione lungo la costa del Pacifico tra Arriaga e Tapachula. Il panorama era bello, ma le strade di montagna erano tutt’altro che buone, per cui si viaggiava soprattutto a piedi. La sera il fratello Carreón pronunciava discorsi e poi offriva le pubblicazioni della Società. Fu lasciata molta letteratura in questo modo. Tuttavia egli combinava l’opera di predicazione con la vendita di prodotti.

A un’assemblea tenuta a Città di Messico nel 1931 fu detto ai colportori di rivolgere tutta la loro attenzione alla distribuzione di letteratura biblica anziché alla vendita di altri prodotti. Il fratello Carreón si offese per questo e lasciò l’organizzazione. Quindi si unì a un uomo di nome Pérez, a Veracruz. In seguito essi formarono un gruppo chiamato Estudiantes Nacionales de la Biblia.

In quanto a José Maldonado, sin dall’inizio era stato colpito dal fatto che l’organizzazione di Geova è internazionale. Ciò che udì a quell’assemblea a Città di Messico lo toccò profondamente. Il programma dava risalto al nome testimoni di Geova e alla responsabilità che ci si assume portando questo nome. Ancor prima che l’assemblea terminasse il fratello Maldonado aveva deciso di dedicare tutto il suo tempo alla predicazione come colportore. C’era veramente grande bisogno di predicatori della buona notizia. A quell’epoca c’erano solo 82 Testimoni in tutto il paese.

“Abbiamo territorio più che sufficiente in Messico”

L’anno seguente, volendo ampliare il suo servizio, il fratello Maldonado espresse il desiderio di andare a predicare in Guatemala, che confina con lo stato di Chiapas. La filiale messicana della Società rispose: “Caro fratello Maldonado, abbiamo territorio più che sufficiente in Messico. Potremmo dire che il territorio è vergine. Il Messico ha circa 15.000.000 di abitanti. Dovranno essere date almeno 7.000.000 di testimonianze e ne abbiamo date solo 200.000 . . . C’è ancora lavoro a sufficienza per circa 100 colportori per i prossimi cinque anni. Al momento ne abbiamo appena 33 nel campo. Quindi puoi immaginare quanto lavoro abbiamo ancora da fare in questo paese”. (Per testimonianza si intendeva una testimonianza verbale in merito a Geova e ai suoi propositi accompagnata possibilmente dalla distribuzione di qualche pubblicazione).

Il fratello Maldonado e sua moglie accettarono l’incarico di dare testimonianza nello stato di Morelos, a sud di Città di Messico, poi di nuovo nello stato di Chiapas, e successivamente nello stato di Guerrero, situato un po’ a ovest rispetto a quello di Chiapas. ‘Poiché nella zona di Arcelia non c’erano mezzi di trasporto pubblici’, narra il fratello Maldonado, ‘quando arrivammo lì, nello stato di Guerrero, comprammo un asino che si chiamava Volcán, a cui mia moglie si affezionò moltissimo. Da un lato dell’asino mettevamo la letteratura e dall’altro una valigia con i vestiti’.

Alla fine del 1933 il fratello Maldonado si trovava nello stato di Veracruz sulla costa orientale. Mentre era lì fu mandato da Città di Messico un nuovo apparecchio da impiegare nell’opera di predicazione: un voluminoso fonografo. Usato con un altoparlante permetteva di far ascoltare a un vasto uditorio un discorso biblico inciso. Il fratello Maldonado usava questo apparecchio alle adunanze di congregazione e in altri luoghi per dare testimonianza pubblica. Quando lui e la moglie si recavano in luoghi isolati per dare testimonianza, trasportavano il fonografo sul dorso di un asino (non Volcán, che era stato venduto in un momento in cui si erano trovati nel bisogno).

Il fratello Maldonado riassume la sua opera in questo modo: “Dal 1931 al 1941 feci il pioniere. Viaggiavo molto, perché allora un pioniere lavorava interi stati e non solo un piccolo paese”.

Per alcuni anni viaggiarono portando con sé la loro bambina. A volte vennero minacciati con pistole o fucili. Il fratello Maldonado fu messo in prigione e in un’occasione venne picchiato. Quando la figlia compì sette anni pensarono che sarebbe stato più prudente stabilirsi a Città di Messico, dove continuarono a impegnarsi nel servizio. In seguito per un po’ lui si allontanò dall’organizzazione, ma alla fine vi tornò e continuò a servire Geova sino alla morte.

Testimonianza negli stati settentrionali

Intanto nella parte settentrionale del paese alcune persone provenienti dagli Stati Uniti, senza sapere l’una dell’altra, varcavano il confine per trasmettere il messaggio del Regno ai messicani.

Fra loro c’era Manuel Amaya Veliz, un giovane alto e magro che aveva sentito parlare della verità da un collega di lavoro a El Paso (Texas, USA) nel 1922. A quell’epoca faceva parte di un gruppo che lottava per ottenere riforme. Spiegò la sua situazione in questi termini: “Avevo delle idee strampalate. Mi piaceva moltissimo qualsiasi cosa criticasse il clero, il capitalismo e la politica”. Dietro invito del compagno di lavoro andò a sentire un discorso pronunciato da Roberto Montero. Benché sulle prime fosse indeciso, nel 1928 Manuel cominciò a prestare servizio come proclamatore del Regno. Nel 1931 simboleggiò la sua dedicazione con il battesimo e fu nominato “direttore della classe” di El Paso. Tuttavia voleva fare di più per divulgare la verità.

“Avevo pregato Geova di permettermi di venire in Messico a compiere l’opera del Regno”, commentò in seguito. Quando nel luogo dove lavorava ci fu una ristrutturazione totale, la liquidazione gli provvide il denaro di cui aveva bisogno per trasferirsi. Così, pressappoco nello stesso anno in cui si battezzò, lui e la moglie caricarono su una Ford Modello T del 1926 e su una piccola roulotte la roba che non erano riusciti a vendere e si diressero a sud verso Ciudad Camargo, al centro dello stato di Chihuahua.

Per fare un po’ di soldi Manuel andava al mercato e stendeva per terra della merce che aveva portato con sé. “Non appena ebbi guadagnato qualche centavo andai a Città di Messico e mi presentai alla filiale”, rammentava. Furono prese disposizioni affinché intraprendesse una campagna di predicazione partendo da Ciudad Camargo.

Le campagne di predicazione del fratello Amaya

“Cominciai a lavorare a modo mio, ma sempre in armonia con l’organizzazione”, diceva il fratello Amaya. Aveva un discreto assortimento di libri della Società in spagnolo: Liberazione, Riconciliazione, La creazione, Governo, Profezia, Vita e Luce. Dava testimonianza e distribuiva più letteratura che poteva. Alcuni cominciarono a mostrare interesse.

Il fratello Amaya fece svariati giri fino a coprire sia lo stato di Chihuahua che quello di Durango, un vasto settore del Messico centro-settentrionale. Per essere sicuro di avere un’ampia quantità di letteratura a disposizione chiese alla Società di spedirne un certo quantitativo nelle varie città che avrebbe visitato, da ritirare al suo arrivo. Spesso quando lasciava letteratura la barattava con generi alimentari, perché molti erano troppo poveri per offrire denaro.

Nello stato di Coahuila, nella regione detta La Laguna, incontrò un uomo che gli disse: ‘Sono un Testimone anch’io’. Era Florentino Banda, che si era trasferito a sud dal Texas nel 1933. Lavorarono insieme la zona e quando il fratello Amaya tornò a casa sua a Ciudad Camargo il fratello Banda continuò a visitare gli interessati. Successivamente il fratello Banda servì come sorvegliante viaggiante, accompagnato dalla moglie.

Il fratello Amaya era molto bravo ad aiutare le persone a conoscere la verità e a divenire zelanti servitori di Geova. A Valle de Allende, Rodolfo Maynez conobbe la verità con l’aiuto del fratello Amaya. In diverse occasioni il fratello Maynez difese la verità davanti alle autorità e in un’occasione sfidò il sacerdote locale a partecipare a un dibattito. Lì a Valle de Allende il fratello Amaya aiutò anche la famiglia Bordier. Gildardo Bordier servì in seguito alla filiale della Società in Messico; poi sposò María Luisa, la figlia di Roberto Montero, e tutt’e due continuano a servire Dio fedelmente.

Manuel Amaya servì Geova fedelmente sino alla morte avvenuta nel 1974. Nel frattempo sua moglie Angelita si era unita a lui nel servire Geova e rimase fedele per oltre 50 anni fino alla sua morte, nel 1990.

Come andava l’opera a Città di Messico?

Dopo l’apertura della filiale a Città di Messico nel 1929 la predicazione della buona notizia fece maggior progresso. L’anno seguente c’erano 3 classi nella capitale e 19 nel resto del paese.

Fra coloro che mostravano di avere fame spirituale c’era un giovane a Città di Messico che apparteneva alla Chiesa Ortodossa Greca. Insieme a un altro greco esaminava spesso le Scritture nel suo negozio. Un giorno, nel 1929, il suo amico entrò nel negozio con il libro Il Divin Piano delle Età. Lo lessero e ne furono estasiati. Così si procurarono altra letteratura, libri e opuscoli. “Quegli opuscoli e il libro Liberazione ebbero un profondo effetto su di me”, disse Hércules Dakos riferendo le sue prime impressioni.

La settimana stessa che lo invitarono all’adunanza, Hércules assisté allo studio della Torre del Vigía. Quel giorno andò a casa con una scatola di libri e opuscoli, per leggerli e per darli ad altri. Cominciò subito a parlare ad amici e clienti della buona notizia del Regno di Dio. Lo stesso anno, il 1929, si battezzò. L’anno successivo, ansioso di far conoscere la verità ai suoi parenti, partì per la Grecia.

Dopo un anno e mezzo Hércules tornò in Messico più entusiasta che mai. Scoprì che la congregazione che frequentava prima si era raddoppiata.

Rivolse particolare attenzione alla Plaza Mayor di Città di Messico. Trovò molte persone disposte ad ascoltare nei palazzi governativi. Per mettersi in contatto con il presidente, Hércules gli scrisse una lettera; e il segretario del presidente rispose pregandolo di portare della letteratura.

Alcuni mesi dopo che il fratello Dakos era tornato dalla Grecia, l’opera in Messico ricevette ulteriore impulso.

Il fratello Rutherford visita il Messico

Dal 26 al 28 novembre 1932 si tenne un’assemblea nazionale a Città di Messico. Erano presenti il fratello Rutherford ed Eduardo (Edwin) Keller della sede mondiale della Società a Brooklyn (New York). Durante quella visita il fratello Rutherford pronunciò discorsi a cinque stazioni radio. I programmi potevano essere uditi in tutto il paese e ricevettero una buona accoglienza.

Mentre si trovava in Messico il fratello Rutherford dispose di sostituire il sorvegliante di filiale perché si era scoperto che teneva una condotta non appropriata per un cristiano. Roberto Montero fu invitato a trasferirsi in Messico per prendersi cura della filiale. Tuttavia, siccome non poteva partire subito, fu lasciato il fratello Keller a occuparsi temporaneamente dell’opera.

Il fratello Montero arrivò nell’aprile 1933. I recenti problemi causati dal responsabile della filiale avevano avuto ripercussioni negative sul servizio di campo; i fratelli avevano molto bisogno di essere edificati spiritualmente. Un articolo del Boletín (Bollettino, ora Il ministero del Regno) del novembre 1933 rivelò: “Il numero degli operai è calato da 253, la punta massima del 1932, a 105, il massimo del 1933 . . . A febbraio il numero è sceso a 48”.

La famiglia Montero diventa la famiglia Betel

Come fu organizzata la filiale quando arrivò in Messico la famiglia Montero? Il figlio Roberto, che ora abita a Los Angeles (California, USA), ci dice:

“Avevo cinque anni quando arrivai a Città di Messico con la mia famiglia. Abitavamo in una casa di tre piani (seminterrato incluso) che in seguito la Società comprò per farne la prima filiale della Torre del Vigía. . . .

“Qualche tempo dopo mio padre invitò il fratello Samuel Campos a lavorare nella filiale per occuparsi della contabilità e, visto che era bilingue, aiutava mio padre a tradurre la letteratura in spagnolo. Mia madre si occupava dei rapporti del servizio di campo e degli archivi. Nel corso degli anni mio padre insegnò dattilografia e stenografia a me e a mia sorella perché potessimo dare una mano nell’ufficio.

“Una volta diventati esperti in questo lavoro, al nostro ritorno da scuola tra le altre cose battevamo a macchina i manoscritti delle traduzioni e aiutavamo a sbrigare la corrispondenza. Lo consideravamo un grande privilegio. Con il passare del tempo altri fratelli vennero a lavorare alla filiale: [Mario] Mar e sua moglie Conchita, José Quintanilla e sua moglie Severa, Carlos Villegas e, per breve tempo, Daniel Mendoza. . . .

“Tra i molteplici compiti del fratello Mar c’era quello di far funzionare la macchina da stampa che era stata comprata per stampare El Informador, l’attuale Ministero del Regno, oltre a vari tipi di volantini, inviti e altri moduli usati nell’ufficio. Il fratello Alfonso García, un altro fratello che prestava servizio alla Betel, ed io lavoravamo sotto la direttiva di Mar occupandoci della composizione a mano e facendo funzionare la macchina da stampa, nonché usando la taglierina che serviva per tagliare i moduli della grandezza voluta. Avevamo circa 13 o 14 anni quando cominciammo a fare questo lavoro e imparammo moltissime cose che ci sono state utili una volta cresciuti, proprio come avviene ora ai giovani fratelli che prestano servizio nelle varie case Betel”.

L’intera Repubblica era il suo territorio

Ci furono anche altri che vennero dagli Stati Uniti perché avevano sentito che a sud, al di là del confine, c’era molto bisogno. Pedro De Anda, battezzatosi nel 1925, era uno di questi. Un fratello americano che era stato per qualche tempo in Messico gli aveva detto che in quella nazione c’era un campo molto fertile per seminare la verità della Bibbia. Senza esitare il fratello De Anda si trasferì in Messico. “Andai nella città di [Nuevo] Laredo con il grande desiderio di servire”, ci dice. Da quella città di confine procedette verso sud predicando via via sino a Monterrey, che allora si trovava nello stato di Zacatecas.

Equipaggiato di fonografo arrivò a Concepción del Oro (nello stato di Zacatecas) e si recò nella piazza del paese dove mise un disco sul fonografo. Quale fu la reazione? Egli ci dice:

“Durante il discorso un uomo molto ricco e fanatico si fece avanti e si rivolse alla gente che si era radunata dicendo che noi eravamo nemici della Madonna e della Chiesa Cattolica . . . Incominciarono a raccogliere bastoni e pietre con l’intenzione di ucciderci; allora io dissi: ‘Cittadini, un momento! Non siamo animali che dobbiate trattarci così! Siamo uomini e stiamo cercando di portarvi un messaggio di vita!’ Chiesi loro se avevo per caso costretto qualcuno a credere al mio messaggio. Dopo di che li ringraziai per l’attenzione. Quindi raccogliemmo la nostra letteratura e il fonografo e ce ne andammo”.

Più tardi, presso la casa dove alloggiava il fratello De Anda, si radunò un gruppo di persone armate di tutto punto. E adesso? Erano i battisti del paese. Si consideravano “fratelli” di Pedro De Anda ed erano lì per difenderlo! Egli li ringraziò ma spiegò che non era necessario, dato che aveva la protezione di Geova.

Il fratello De Anda allargò via via il suo territorio fino a coprire l’intera Repubblica, lavorando non solo nel nord ma anche negli stati di Durango, Puebla, Veracruz e Chiapas.

‘Mandate un proclamatore’

Mario Mar conobbe la verità nel 1934 senza aver mai incontrato un testimone di Geova. Come fece dunque a diventare un proclamatore? Egli diceva: ‘In un’occasione in cui qualcuno della mia famiglia stava male andai a casa di un vicino. Trovai i libri La creazione e Riconciliazione, e data la penosa situazione in cui mi trovavo cominciai a leggerli’. In seguito, dopo essersi trasferito dagli Stati Uniti a San Miguel de Camargo, nello stato di Tamaulipas, scrisse alla Società. “A quell’epoca a motivo della siccità si facevano molte processioni religiose in paese”, rammentava. “Così chiesi di mandare un proclamatore per parlare alla gente perché era molto fanatica. La Torre del Vigía rispose che la mia era un’ottima richiesta e che perciò mi incaricavano di cominciare in quel paese l’opera di predicazione. Mi mandarono 75 opuscoli in spagnolo quali Il mondo in distretta. Perché? Il rimedio, Il giusto Governatore e Diviso il popolo”.

Servendosi di questi opuscoli Mario cominciò a predicare la buona notizia prima a San Miguel de Camargo, poi nelle città vicine. Gli piaceva compiere quest’opera, così scrisse alla Società per chiedere se poteva svolgere il servizio in altri luoghi. La Società rispose immediatamente dicendogli che il suo territorio sarebbe stato la parte settentrionale dello stato di Nuevo León. Senza esitare Mario vi intraprese l’opera. “Servivo come pioniere senza essere battezzato”, diceva. Inoltre non aveva ricevuto nessun addestramento, ma Geova lo aiutò. Anche la moglie cominciò ad accompagnarlo.

In seguito, quando sua moglie si ammalò, Mario scrisse di nuovo alla Società per avere consigli, chiedendo dov’era meglio che si stabilissero per un po’. La Società inviò loro l’indirizzo di Román Moreno, che abitava a Monterrey. Finalmente incontravano dei testimoni di Geova! Ora Mario e sua moglie potevano assistere alle adunanze e dopo non molto si battezzarono.

A un’assemblea tenuta a Monterrey nel 1935 il fratello Mar fu invitato a prestare servizio nella filiale. Con l’andar del tempo venne utilizzato spesso come servitore di zona (l’attuale sorvegliante di circoscrizione).

Molti fratelli in ogni parte del paese ricordano il fratello Mar come uno dei primi che parlò loro della verità. Servì fedelmente sino alla morte avvenuta nel 1988. Sua moglie continua ad essere una leale servitrice di Geova.

La verità della Bibbia si diffonde nel Messico nord-occidentale

Come altrove, così a nord e a ovest — negli stati della Bassa California e in quelli di Sonora e Sinaloa — negli anni ’30 si formavano gruppi di testimoni di Geova.

All’inizio di quel decennio Luciano Chaidez, che abitava a Culiacán, nello stato di Sinaloa, incontrò una donna che parlava sempre contro le religioni e diceva che erano tutte condannate alla distruzione. Alcuni pensavano che fosse pazza, ma la donna ripeteva semplicemente quello che aveva imparato leggendo i libri che sua sorella le aveva inviato dagli Stati Uniti. Luciano ricevette da lei uno di questi libri — l’edizione spagnola dell’Arpa di Dio — e lo lesse tre volte. Si convinse che quello che diceva era vero, così scrisse alla Società. In risposta gli fu inviata della letteratura con cui iniziare l’opera di colportore nella zona. Successivamente, nel 1934, in occasione di un’assemblea, si battezzò.

Quando il fratello Chaidez si recò come colportore (pioniere) nella città portuale di Mazatlán trovò Gilberto Covarrubias che frequentava il piccolo gruppo di Testimoni del luogo. Debitamente incoraggiato Gilberto fece progresso. Egli ricorda bene il suo battesimo. I fratelli lo condussero in mare e gli dissero di andare sott’acqua e di trattenere il respiro più a lungo che poteva. Quando lui uscì dall’acqua, lo dichiararono battezzato. Naturalmente non è così che facciamo oggi il battesimo. Ma Gilberto mostrò zelo nel servizio di Geova e contribuì alla diffusione della buona notizia prendendo la direttiva fra i Testimoni locali nel servizio di campo e predicando in tutte le cittadine vicino a Mazatlán.

Nella stessa zona Pedro Saldívar era stato messo in prigione per un reato che non aveva commesso. Per aiutarlo a passare il tempo negli oltre tre mesi che rimase dietro le sbarre sua figlia gli portava libri e riviste da leggere. Tra le cose che un giorno gli portò c’era un opuscolo di J. F. Rutherford. Il messaggio che conteneva relativo al proposito di Dio di stabilire un giusto nuovo mondo fu di grande conforto per Pedro. Non molto tempo dopo fu trovato il vero colpevole, e Pedro fu scarcerato. Immediatamente si accinse a cercare altre pubblicazioni del tipo dell’opuscolo che aveva letto e riuscì a trovarne alcune. Dopo non molto una vicina che era Testimone lo portò alle adunanze, tenute sotto la direttiva di Gilberto Covarrubias. Come aveva fatto Gilberto, anche Pedro intraprese una campagna di predicazione. Procedette verso nord predicando nello stato di Sinaloa e nella parte settentrionale dello stato di Sonora. Lo ricordano ancora come uno dei primi colportori che diffusero il messaggio del Regno in quella regione.

È vero che alcune campagne di predicazione portavano i proclamatori lontano, ma il numero dei Testimoni era esiguo e il territorio era vasto. Quando nel 1938 fu formata ufficialmente la congregazione di Mazatlán, le fu affidato come territorio l’intero stato di Sinaloa.

Un tesoro e un asino morto

A ovest dello stato di Sonora c’è la Bassa California, una penisola che corre parallela alla costa nord-occidentale del Messico. Nel 1934, nel sud della penisola, verso i due terzi della sua lunghezza, un giovane Testimone parlava alla gente della Bibbia. La sua opera diede buoni risultati, ma che ne fu di lui?

Esther Pérez ci dice: “Fu nel 1934 che un giovane venne a La Purísima, nella Bassa California, a parlare della Bibbia . . . Mio padre lavorava . . . per il governo e ci disse che aveva ricevuto lettere dalla Società in cui si chiedevano notizie di questo giovane, ma non sapevano nulla di lui”. Il giovane era scomparso. “Le autorità fecero indagini per vedere se si riusciva a trovare il corpo del giovane, ma non si trovò nulla eccetto lo scheletro di un asino che era stato legato . . . Quelli che avevano fatto la scoperta trovarono anche una valigia piena di libri dalle copertine colorate. . . . Portarono la valigia in città e cominciarono a leggere i libri. Anche se non li capivano, si rendevano conto che quei libri ne citavano un altro, la Bibbia”.

Non si seppe mai con certezza cosa fosse accaduto al giovane Testimone. Ma la gente leggeva la letteratura che lui aveva portato, e alcuni desideravano sinceramente capire la Bibbia.

In paese un protestante colse d’altra parte l’occasione per farsi un seguito e organizzò un gruppo con quelli che erano interessati alla lettura dei libri. In seguito si abbonarono all’Atalaya e cominciarono a studiarla. La sorella Pérez ci dice quello che avvenne poi:

“Dato che il protestante si era autonominato capo del gruppo non voleva che alcuno comunicasse con la Società. Ma poi giunse dalla Società una lettera che chiedeva se era disponibile qualche mezzo di trasporto per mandare un rappresentante a visitarli. Il sig. Juan Arce (il protestante) disse a mio padre di non rispondere alla Società . . . Ad ogni modo mio padre e un altro che si chiamava Francisco scrissero di nascosto una lettera alla Società, dicendo che il mezzo di trasporto c’era e che il rappresentante della Società poteva andare. . . . Mi trovavo per caso in città quando arrivò il fratello, un giovane di nome Terán Pardo. . . .

“Il giorno dopo, ancor prima che il fratello si alzasse, l’intero gruppo era lì per salutarlo e fargli domande. Il fratello organizzò un’adunanza per il pomeriggio ed eravamo tutti presenti, circa 25. Dopo il discorso il fratello chiese: ‘Chi vuole andare a servire Geova?’ Tutti alzarono la mano e allora egli disse: ‘Venite domattina alle 9 e vi darò istruzioni su come svolgere l’opera’. La mattina dopo di buon’ora eravamo tutti lì. Il fratello ci diede una cartolina di testimonianza e ci disse di presentarla e poi di offrire gli opuscoli. Ricordo che mi mandò insieme a mia madre. Tornammo traboccanti di felicità perché eravamo riuscite a distribuire degli opuscoli”. Naturalmente il protestante fece marcia indietro e non si fece più vedere alle adunanze.

Superati gli ostacoli nel Messico sud-orientale

Intanto nella zona sud-orientale l’opera di predicazione procedeva in mezzo a grandi difficoltà. Negli stati di Chiapas e Tabasco c’era molta povertà, specie nei luoghi più isolati sulle colline. Come avrebbe fatto il messaggio del Regno a raggiungere queste persone?

Nel 1932, quando conobbe la verità, Daniel Ortiz abitava a Tuxtla Gutiérrez, nello stato di Chiapas. Lui e la sua famiglia accettarono immediatamente il messaggio. Sebbene non avessero istruzioni su come tenere le adunanze, la sua famiglia ed altri — un gruppo di 12 persone in tutto — studiavano insieme, servendosi delle pubblicazioni della Società. In seguito il fratello Ortiz si recò alla filiale a Città di Messico e prese della letteratura da distribuire ad altri. Tornò a casa (ora a Cintalapa) pieno di entusiasmo. Quando il gruppo compiva il servizio di campo, alcuni portavano la letteratura in uno zaino, altri avvolta in carta, ma lui ne aveva una scatola piena che appendeva con delle corde a un bastone portato a spalla da due proclamatori. Si aspettava di distribuire molta letteratura, e ci riusciva.

Nel 1934, mentre assisteva a un’assemblea, la famiglia Ortiz fu invitata a unirsi alle file dei pionieri. Il territorio loro assegnato era lo stato di Tabasco. Il fratello Ortiz narrava: “Comprai due cavalli, uno per il carico e l’altro per la mia figlia dodicenne Estela. Eravamo cinque in tutto. Ci accompagnavano la mia figlia quindicenne, una figlia sposata e un altro fratello di 15 anni”.

Percorsero molte città del Tabasco e distribuirono molta letteratura. Ma a Tapijalapa furono arrestati e portati al quartier generale dell’esercito. “Il sindaco era un colonnello”, narrò in seguito il fratello Ortiz. “Mi chiese rudemente se non sapevo che quel tipo di letteratura era vietata nello stato. Risposi che pensavo fossimo nella Repubblica Messicana e che la mia autorizzazione era stata rilasciata dal Ministero degli Interni. Replicò che non valeva più della carta su cui era scritta. Ci portarono via tutte le cose di valore e tutta la letteratura che avevamo nelle borse”.

La cosa che preoccupava maggiormente il fratello Ortiz, comunque, era l’incolumità di due componenti del gruppo che si trovavano in un’altra città. La figlia del fratello Ortiz e un’altra sorella stavano dando testimonianza lì. La polizia sapeva che dal gruppo mancavano due persone così mandò degli uomini a cercarle. “Saranno state le sei di sera”, disse il fratello Ortiz, “e per raggiungere quella città si dovevano percorrere circa venti chilometri su strade di montagna, inoltre pioveva a dirotto. Immaginai che sarebbero arrivati là verso mezzanotte. Non osavo pensare ciò che sarebbe potuto accadere a queste sorelle, due ragazze rispettivamente di 16 e 20 anni, nelle mani di quegli [uomini]. Una delle ragazze era mia figlia, per cui potete immaginare quali pensieri mi passavano per la mente!” Egli pregò con fervore finché fu sopraffatto dal sonno. Che sollievo la mattina dopo scoprire che Geova aveva esaudito la sua preghiera e che le due ragazze non erano state molestate!

Dopo essere stati trattenuti per diversi giorni senza sufficiente cibo e in pessime condizioni igieniche, furono scortati dai soldati fuori dello stato. Tornati in libertà, una delle prime cose che fecero fu di procurarsi del sapone, trovare un fiume, e poi fare un bel bagno e lavare gli abiti. Ora che erano di nuovo liberi ricominciarono subito a predicare la buona notizia, stavolta nello stato di Chiapas. Indipendentemente dagli ostacoli, non si stancavano mai di esplorare il territorio in cerca delle preziose pecore di Geova. Erano veri pionieri.

A quell’epoca la filiale messicana curava anche l’opera in Guatemala. Il fratello Ortiz fu invitato spesso dalla Società a recarsi in quella zona per aiutare a trovare e a nutrire quelli simili a pecore.

Nel 1972, a 80 anni, il fratello Ortiz faceva ancora il pioniere. Aveva molti cari ricordi dell’attività che aveva svolto nell’arco di quattro decenni, ma desiderava anche vivamente continuare a fare quello che poteva nel servizio di Geova. Disse:

“Anche se con l’età le mie forze sono diminuite, Geova continua a rinnovarle e sono felice di vedere l’aumento in mezzo al popolo che porta il suo nome. Questo mi riempie di allegrezza e mi incita a fare di più . . . Sono riconoscente ma non ho parole per esprimere la mia gratitudine, e questo mi induce a raccogliere le poche energie che ho per continuare ad andare avanti”.

Abbiamo raccontato solo alcune delle esperienze che i servitori di Geova hanno avuto nel periodo precedente alla seconda guerra mondiale. Non è possibile riferire tutto in questa narrazione. La maggioranza di quelli che con tanto zelo parteciparono alla diffusione del messaggio del Regno in Messico durante gli anni ’20 e gli anni ’30 sono morti. Ma chi ha continuato a servire Geova fedelmente, o in modi eccezionali o in modi conosciuti solo a livello locale, ha dato un esempio degno di essere imitato.

Prima un valzer, poi un discorso vigoroso

Dal 1938 al 1943 le auto munite di altoparlanti furono impiegate molto efficacemente per diffondere le verità bibliche in questa parte del mondo. In Messico si utilizzarono sette di questi veicoli che avevano altoparlanti sul tetto e un fonografo all’interno. Trasmettevano dinamici discorsi biblici pronunciati in origine dal fratello Rutherford e in seguito incisi in spagnolo con la voce di Eduardo Keller.

Tra i fratelli che parteciparono all’opera con queste auto ci furono José Quintanilla (in seguito chiamato affettuosamente “nonno” nella filiale), Daniel Mendoza e Víctor Ruiz. Circa un anno dopo avere ricevuto alcune pubblicazioni della Società, José Quintanilla e sua moglie servivano alla Betel. “Non capivo molto riguardo all’opera perché era passato poco tempo da che avevo cominciato a conoscerla, né avevo molta istruzione”, rammenta il fratello Quintanilla. Nonostante questo, accettò immediatamente l’invito ad aiutare a riparare le automobili che dovevano essere usate per diffondere la verità della Bibbia. Partecipava all’opera già da alcuni mesi quando i fratelli si resero conto che José non era ancora battezzato. Lo informarono che, se voleva continuare a servire alla Betel, avrebbe dovuto battezzarsi. Subito, nell’agosto 1938, soddisfece questo requisito scritturale.

Come si svolgeva l’opera con queste auto munite di altoparlanti? In genere cinque fratelli viaggiavano insieme. Quando arrivavano in un paese trasmettevano un discorso biblico informativo in modo che tutti sentissero. Poi due fratelli predicavano di casa in casa da un lato della strada e due dall’altro lato, mentre il conducente rimaneva in macchina per rispondere alle domande dei curiosi. Il fratello Quintanilla ci dice modestamente: “L’unica cosa che facevo era parlare con quelli che si avvicinavano e presentare loro la letteratura”.

Ogni tanto, per richiamare l’attenzione, prima dei discorsi si facevano ascoltare dei valzer. Immaginate la sorpresa della gente: dopo avere sentito un po’ di musica, udivano un animato discorso che smascherava la falsa religione!

Daniel Mendoza, che partecipò a quest’opera, narra: “Dapprima la gente era entusiasta . . . poi però se ne andava alla chetichella ad informare il prete. Ben presto l’intero paese era in subbuglio e qualcuno veniva a cacciarci via con sassi e bastoni”.

In una cittadina un uomo alto e robusto cercò di capovolgere l’auto del fratello Quintanilla. Aveva appena sollevato un lato della vettura quando fu scaraventato a terra. Sorpreso e spaventato, corse via, gridando: “Non avvicinatevi; c’è il diavolo in quella cosa!” Cos’era accaduto? Aveva preso inaspettatamente una forte scossa. Vedete, il fratello Quintanilla aveva collegato l’impianto elettrico con il telaio della macchina. Anche se oggi non raccomanderemmo una cosa del genere, egli se ne servì per difendere se stesso e l’attrezzatura da persone molto violente.

Anche quando l’uso delle auto munite di altoparlanti gradualmente cessò, i singoli Testimoni usavano fonografi portatili. Alla filiale furono prodotti circa 300 di questi fonografi. Di nuovo “nonno” Quintanilla usò la sua abilità per fare questo lavoro. Egli rammenta che faceva le casse per i fonografi e poi montava gli altoparlanti e il motore. Dice: “Venivano collaudati per vedere se funzionavano bene e se avrebbero continuato a rendere un buon servizio, e poi erano spediti ai fratelli perché li usassero di casa in casa”.

Naturalmente, dopo un po’, avvalendosi delle presentazioni e dei sermoni stampati nell’Informador (Informatore, ora Il ministero del Regno), e anche grazie all’addestramento ricevuto nella Scuola di Ministero Teocratico, i proclamatori impararono molto su come conversare con le persone e rispondere alle loro domande con citazioni bibliche.

Arrivano i diplomati di Galaad!

A partire dall’inizio degli anni ’40 fu introdotto fra i testimoni di Geova un programma educativo ben articolato che ebbe un profondo effetto sull’opera mondiale di proclamazione del Regno. Parte di questo programma riguardava l’addestramento del personale delle filiali così che il lavoro fosse fatto nello stesso modo in cui veniva svolto alla sede mondiale di Brooklyn (New York). Nathan H. Knorr, che era diventato presidente della Watch Tower Society nel 1942, ne fu il promotore. La filiale del Messico ne trasse beneficio in maniera molto diretta in occasione della prima visita del fratello Knorr, nel febbraio 1943. Durante la sua visita, a una speciale adunanza tenuta con proclamatori provenienti da ogni parte del paese, li esortò a scrollarsi di dosso il retaggio di analfabetismo che frenava il progresso dei latino-americani rimasti per tanto tempo sotto l’influenza del cattolicesimo. Lavorò molto anche con il personale della filiale e, quando partì, la filiale e la casa Betel erano ben equipaggiate e molto più organizzate.

C’era ancora molto lavoro da fare in Messico. Dalla prima guerra mondiale c’era stato un aumento graduale ma lento del numero dei lodatori di Geova nella nazione. Nel 1943 c’erano 1.565 proclamatori che facevano rapporto di servizio ogni mese e lavoravano sodo. I proclamatori di congregazione dedicavano in media ogni mese 28 ore ciascuno all’opera di testimonianza. I pionieri regolari facevano in media 137 ore al mese.

Quell’anno la Società aprì una scuola che ha avuto un’enorme influenza sull’opera di predicare il Regno e fare discepoli. Venne istituita la Scuola missionaria di Galaad, allora chiamata Watchtower Bible College of Gilead. (Il nome fu in seguito cambiato in Watchtower Bible School of Gilead). Il suo scopo era di preparare ministri pionieri esperti da mandare in qualsiasi parte del campo mondiale ce ne fosse bisogno. Il 1° febbraio ebbero inizio le lezioni. Furono fatti progetti per mandare alcuni diplomati in Messico.

Dapprima i fratelli incontrarono ostacoli di natura legale nel cercare di ottenere il visto per i diplomati di Galaad. Era ancora in corso la seconda guerra mondiale; per di più a Nuevo Laredo, nello stato di Tamaulipas (al confine con gli Stati Uniti), c’era stata un’ondata di persecuzione contro i Testimoni, e alcuni erano stati messi in prigione. Questo stato di cose ritardava la pratica per il rilascio dei visti. Il sorvegliante di filiale dell’epoca, Juan Bourgeois, narra quanto segue nel suo rapporto del 1945:

“Dopo che era stato dato l’annuncio dell’istituzione del Watchtower Bible College of Gilead e del suo scopo, qui in Messico attendevamo con ansia la data della prima consegna dei diplomi perché eravamo sicuri che un buon numero di diplomati, specialmente addestrati per il servizio teocratico all’estero, sarebbero stati mandati a lavorare il territorio praticamente vergine del Messico. Era pure da prevedere che l’avversario sarebbe stato furioso e avrebbe tentato di tutto per impedire l’ingresso dei nostri fratelli. Nell’agosto 1943 la Società ci informò che se fossimo riusciti a ottenere i permessi necessari per farli entrare in Messico, una trentina di questi insegnanti (diplomati di Galaad) sarebbero stati mandati in Messico.

“Abbiamo compiuto ogni sforzo per ottenere i permessi, ma un numero incredibile di ostacoli impediva l’ingresso di questi insegnanti in Messico. Ci eravamo quasi arresi, pensando che la volontà di Geova fosse un’altra, quando nel febbraio di quest’anno è arrivato il fratello Knorr, il quale non ha voluto darsi per vinto e ha preso alcune speciali disposizioni, ed ecco che l’‘impossibile’ è diventato realtà! In marzo gli ostacoli sono stati superati e il fratello e la sorella Anderson, e poco dopo, in aprile, altri sette insegnanti teocratici, diplomati della prima classe di Galaad, sono stati fatti entrare nel paese”.

Fred e Blanche Anderson

Fred e Blanche Anderson erano cari fratelli dell’unto rimanente che dedicarono la maggior parte della loro vita al servizio continuo in Messico. A causa di un incidente capitatogli da giovane, mentre era in Messico il fratello Anderson dovette farsi amputare una gamba. Nonostante ciò, continuò a lavorare il territorio a Città di Messico, servendosi delle stampelle. Fred Anderson era un uomo buono e allegro. La presenza del fratello Anderson e della sua incantevole moglie (affettuosamente chiamata Blanquita dalle sorelle cristiane) riempì di amore e apprezzamento il cuore di molti messicani.

Le parole stesse del fratello Anderson ci fanno capire molte cose su di lui. Disse: “Cominciammo lietamente e devotamente ad adattare la nostra vita e ad addestrarci per il [servizio all’estero]. L’addestramento ricevuto a Galaad ci aiutò immensamente per questo. Per cinque mesi e mezzo lavorammo, sudammo e ci sforzammo di ficcare nel cervello quante più cose fosse possibile, ma quei mesi passarono in un baleno! E prima che ce ne rendessimo conto, venne il giorno del conferimento dei diplomi. Pensavamo che la nostra gioia fosse completa a Galaad, che non potessimo essere più felici o più vicini a Dio. Ma avevamo molto da imparare, e lo imparammo nella nostra assegnazione all’estero”.

Dopo che erano stati in quel territorio per alcuni anni, disse: “Quante ne abbiamo aiutate, di queste umili persone, a venire alla gloriosa luce della verità di Geova non lo sappiamo. Ma sappiamo quanto è stata grande la nostra gioia per le benedizioni di Geova”. Gli Anderson compirono per molti anni l’opera di circoscrizione in Messico e poi prestarono servizio alla Betel del Messico, dove terminarono la loro vita terrena, lui nel 1973, lei nel 1987.

Compagne per mezzo secolo

Dopo avere trascorso il suo primo decennio in Messico, Rosa May Dreyer, un’altra diplomata di Galaad, scrisse che dei 21 originariamente assegnati al Messico, 11 erano riusciti a rimanervi. E aggiunse: “Sono sicura che questi undici direbbero con me: ‘Non vorrei essere in nessun altro posto’”.

Poiché c’erano ostacoli per entrare nel paese, Rosa May Dreyer e Shirley Hendrickson servirono per due anni vicino al confine fra Texas e Messico. In quel periodo impararono un po’ di spagnolo. Shirley, nonostante il suo temperamento allegro, ricorda che il loro territorio era difficile. Così fu molto contenta di ciò che trovò a Città di Messico. In principio non vennero fatte accompagnare da nessun proclamatore del luogo come si aspettavano. Qualcuno le portava invece all’angolo di una via e diceva: “Questo è il vostro territorio”, senza dare ulteriori spiegazioni. Inoltre la loro conoscenza dello spagnolo era limitata. Nondimeno, anziché scoraggiarsi, continuarono il servizio meglio che poterono. Shirley dice a proposito di quel periodo: “Ricordo il primo palazzo in cui entrai, un po’ tremante, e alle prime quattro porte lasciai i quattro libri che avevo portato con me, così che dovetti tornare a casa a prendere altra letteratura. Questo mi diede coraggio e non ho più avuto problemi”. Qualche anno fa Shirley andò al matrimonio della nipote di una donna con cui aveva studiato la Bibbia nei primi anni che era in Messico. Che gioia trovare che 50 discendenti di quella famiglia servivano Geova! Uno aveva prestato servizio come sorvegliante viaggiante e un’altra faceva parte della famiglia Betel.

Shirley e Rosa May furono compagne di servizio dal 1937 (prima di andare a Galaad insieme) fino al 1991, quando “Rosita” morì nel territorio a cui era assegnata in Messico. Cinquantaquattro anni di servizio, quasi tutti insieme!

Alcuni altri che sono venuti

Complessivamente 56 diplomati di Galaad di altri paesi sono venuti in Messico per partecipare alla grande opera di istruzione divina compiuta qui. Oltre a quelli già menzionati c’erano altri della prima classe della Scuola di Galaad: Rubén Aguirre, Charlotte Bowin, Maxine Bradshaw, Geraldine Church, Julia Clogston, Betty Coons, Russell Cornelius, Dorothea Gardner, Verle Garfein, Frances Gooch, Elva Greaves, Thurston e Marie Hilldring, Fern Miller, Maxine Miller e Pablo Pérez. Altri diplomati sono giunti più di recente, nel 1988. Il servizio di campo compiuto da tutti questi ha recato gioia a loro e ad altri. Ci sono stati anche sviluppi inaspettati ma felici.

Per esempio Charlotte Bowin, dopo essere stata due anni in Messico, venne mandata nel Salvador. Poi, nel 1956, sposò Albert Schroeder, che era stato uno dei suoi insegnanti a Galaad, e che in seguito divenne membro del Corpo Direttivo.

Nel 1949 Maxine Miller sposò Samuel García, un diplomato di Galaad di origine messicana che a quel tempo serviva nella filiale del Messico come rappresentante legale della Società. Quando lei arrivò a Città di Messico nel 1946 c’erano solo quattro “compagnie”. Nel 1961 ce n’erano 70. E al principio del 1994 il numero delle congregazioni di Città di Messico e sobborghi era salito a 1.514. Che meravigliosa espansione ha visto! Il suo servizio a tempo pieno è stato tutto rose e fiori? “No”, disse una volta. “Vi sono momenti di prova e anche difficili esperienze, ma le gioie superano di gran lunga i dispiaceri, e sono le gioie ad avere maggiore importanza quando ripenso al cammino percorso per perseguire lo scopo della mia vita nel servizio di Geova Dio”. Morì nel 1992 mentre serviva fedelmente nel territorio dov’era stata mandata.

Esther Vartanian serviva in Messico da circa otto anni quando nel 1955 sposò Rodolfo Lozano, un diplomato di Galaad che era arrivato da poco in Messico. Pur abitando nella filiale, dava testimonianza nella città e aiutò molti a conoscere Geova. Riusciva molto bene ad aiutare intere famiglie. Anche se un marito dapprima forse rifiutava di studiare, lei alla fine riusciva sempre a farlo partecipare allo studio. Il suo modo particolarmente gentile di parlare con le persone faceva sì che molti ascoltassero il messaggio. Le avvicinava, parlando spagnolo con il suo accento straniero, e diceva: “Honey, quiero hablarte de algo muy importante. [Tesoro, voglio parlarti di qualcosa di molto importante]”. Ascoltavano. Ora la sorella Lozano e suo marito sono membri della famiglia Betel del Messico.

Amorevoli sorveglianti cristiani nella filiale

Naturalmente ad alcuni diplomati di Galaad inviati nel Messico furono affidate responsabilità nella filiale ed essi hanno fatto un ottimo lavoro. Prima di loro Juan Bourgeois, sorvegliante di filiale dopo Roberto Montero, assolse questo compito dal 1943 al 1947, quando dovette tornare negli Stati Uniti. Poi per tre anni e mezzo fu sorvegliante di filiale Pablo Pérez, un diplomato della prima classe di Galaad.

Da allora altri sorveglianti amorevoli hanno assolto questa responsabilità. Tra loro ci sono stati Rodolfo Lozano per quattro anni e mezzo, George Papadem per due anni e Samuel Friend per sette anni e mezzo. William Simpkins cominciò a occuparsi della filiale nel 1965, e quando nel 1976 furono stabiliti i Comitati di Filiale egli continuò a servire nel Comitato di Filiale del Messico fino al 1986. Ciascuno ha dato un prezioso contributo all’opera del Regno qui in Messico. Dopo avere prestato servizio per molti anni in Colombia, nel 1982 Robert Tracy arrivò in Messico, e da allora serve come coordinatore del Comitato di Filiale.

Mantenuti i contatti con le “compagnie”

Durante l’anno di servizio 1940 i servitori regionali e di zona (circoscrizione) cercarono di visitare e di edificare i testimoni di Geova in tutto il Messico. Poi, dopo un’interruzione durata qualche tempo, l’opera dei sorveglianti viaggianti fu ripresa. Questa volta, prima di essere mandati, i fratelli ricevevano uno speciale addestramento.

Visitare le “compagnie” comportava molto più che comprare un biglietto dell’autobus o del treno e poi fare il viaggio. La maggioranza delle compagnie erano piccole e molto distanti da strade maestre o ferrovie. Prima di mandare i fratelli, la filiale scriveva a ciascun gruppo chiedendo come si faceva a raggiungere il luogo dove si radunava la loro compagnia. Una compagnia rispose: “La sola linea che passa qua vicino è quella del telegrafo”. La filiale riferì a Brooklyn: “Per raggiungere alcune compagnie il servitore deve spostarsi a dorso di mulo o a piedi, viaggiando talora per diversi giorni. La visita è motivo di grande felicità per i proclamatori e quando lui arriva vengono radunate tutte le persone di buona volontà che abitano in un raggio di parecchi chilometri”.

A metà degli anni ’40, per dare una mano nel rafforzare i fratelli, alcuni membri della famiglia Betel si offrirono di passare le vacanze visitando compagnie assegnate loro dall’ufficio. Samuel e Alfonso García furono mandati a Silacayoápan, nello stato di Oaxaca. Dopo un giorno di viaggio in autobus impiegarono altri due giorni per procurarsi dei cavalli, e poi proseguirono con questi giungendo a destinazione due giorni più tardi. Trascorsero cinque giorni felici svolgendo il servizio di campo con i Testimoni locali; tennero anche un battesimo; poi si prepararono per tornare a Città di Messico. Ma la loro opera aveva irritato il prete cattolico del posto che aveva sobillato El Presidente, il sindaco del luogo. Quella sera una masnada di circa 25 uomini fece irruzione nella casa della Testimone dov’erano ospitati i fratelli. Samuel García lo ricorda chiaramente.

La folla era armata di machete, spade, coltelli, bastoni e pistole. Afferrarono i fratelli, li costrinsero a uscire e li picchiarono senza misericordia. Quando la sorella cristiana che li ospitava cercò di intervenire, lei e uno dei suoi figli furono picchiati. Un fratello riportò al braccio sinistro e alle dita della mano sinistra ferite profonde fino all’osso. Mentre venivano ulteriormente picchiati e minacciati, furono condotti fuori città. Ma dove li portavano? Samuel García rammenta: “Tentarono di impiccarci appendendoci a degli alberi, ma quando mostrammo di non avere paura e di riporre completa fiducia in Geova, ci lasciarono andare. Dovemmo camminare per due giorni sui monti prima di raggiungere una strada principale”.

Intanto la filiale era stata informata dell’accaduto. La Società inviò un appello urgente al governatore dello stato di Oaxaca. Infine, quando i due fratelli furono di ritorno alla Betel, chi faceva il turno di guardia esitò ad aprire la porta perché non li aveva riconosciuti, tanto erano malridotti. Ma ripensando all’accaduto il fratello García ricorda una cosa e cioè: ‘Geova non ci abbandonò’. E che dire della sorella che li aveva ospitati? Scrisse all’ufficio chiedendo altra letteratura per continuare a dare testimonianza.

Da un’assemblea all’altra

Alcuni anni prima che questo accadesse, Adulfo Modesto Salinas, un giovanotto pieno di vita, assisté alla sua prima assemblea nazionale. Era il 1941, e l’assemblea si tenne al Teatro del Pueblo di Città di Messico. A quell’epoca l’idea di diventare sorvegliante viaggiante non gli passava neppure per la mente.

Gonzalo Rodríguez, un servitore dei fratelli (come si chiamavano allora i sorveglianti di circoscrizione), incoraggiò Adulfo a servire alla Betel. Come risultato, nel dicembre 1947, Adulfo si presentò alla Betel di Città di Messico. Quello stesso anno si cominciarono a tenere in Messico le assemblee di circoscrizione. Dapprima erano i fratelli della Betel a organizzarle e a svolgere le parti in programma. Poi, nel 1951, Adulfo Salinas fu nominato sorvegliante di distretto, il primo nel paese, per assistere i sorveglianti di circoscrizione e prestare servizio alle assemblee di circoscrizione. Alle sue prime assemblee ricevette un utile addestramento da Rodolfo Lozano e Samuel García. Poi lo lasciarono continuare da solo. Quell’anno si tennero in tutto il paese 18 assemblee di circoscrizione.

In principio le disposizioni per le assemblee come pure i doveri del sorvegliante di distretto non erano ben definiti. Ad alcune assemblee non c’era il sorvegliante di circoscrizione e così i fratelli locali facevano quello che potevano sotto il profilo organizzativo. Il sorvegliante di distretto doveva essere un uomo tuttofare. Al suo arrivo nel luogo dell’assemblea aiutava i fratelli a organizzare i reparti. Portava con sé il materiale acustico, nonché fornelli e altri utensili da cucina per la mensa. Leonor Salinas aiutava il marito a preparare molte cose per l’assemblea. Durante il giorno erano impegnati nel servizio di campo e la sera partecipavano ai preparativi dell’assemblea.

Il fratello Salinas ricorda che alle prime assemblee di circoscrizione non c’era un programma dettagliato da seguire. Ai fratelli veniva data la possibilità di fare domande, e lui si sforzava di rispondere. Le domande erano di questo tipo: “È permesso portare anelli e braccialetti?” “È sbagliato uccidere gli animali?” e: “Cosa significa il numero 666?” Per dare risposte valide, doveva portare con sé molte pubblicazioni della Società.

A poco a poco furono definiti i particolari relativi alle assemblee di circoscrizione. Tutto procedeva più speditamente.

Dopo avere servito come sorvegliante di distretto per circa 13 anni, il fratello Salinas fu invitato a frequentare la Scuola di Galaad, nel 1964. Per prepararsi dovette imparare l’inglese. Gli fu difficile, ma trasse beneficio dal corso; fu quindi rimandato in Messico per continuare l’opera nel distretto. Sebbene abbia qualche problema di salute, svolge ancora il servizio a tempo pieno. Sua moglie Leonor, con cui è sposato dal 1955, gli dà un valido sostegno. Il fratello Salinas afferma: “Ripensando al 1941, quando conobbi la verità, mi rendo conto che sono già passati [più di 50] anni e in tutto questo tempo ho appreso dalla Parola di Dio cose meravigliose. Nel 1941 non avevo ancora compiuto 20 anni. Sono grato a Geova e alla sua organizzazione, che hanno cambiato la mia vita: prima non avevo nessun futuro, ora la mia vita ha uno scopo”.

Compiuti grandi sforzi per assistere alle assemblee

Anno dopo anno si tenevano a Città di Messico assemblee nazionali a cui partecipava la maggioranza dei fratelli messicani. Ma per alcuni era molto difficile assistervi, perché non avevano denaro. Quando le assemblee erano piccole tutti i partecipanti che abitavano fuori della capitale venivano ospitati alla Betel. Poi al principio degli anni ’40 erano i fratelli a offrire alloggio nelle proprie case. La povertà di tanti nostri fratelli ci addolorava moltissimo ed eravamo profondamente commossi dallo sforzo che facevano per venire dalle province a Città di Messico per ricevere cibo spirituale.

Come fummo felici quando si poterono organizzare assemblee più vicino a loro! Così non avrebbero dovuto fare lunghi viaggi. Nonostante ciò alcuni fratelli dovevano ugualmente fare grandi sacrifici per essere presenti. Nel 1949, per fare un esempio, 20 delegati dello stato di Tabasco — 18 uomini e 2 donne — fecero oltre 300 chilometri a piedi per assistere a un’assemblea nello stato di Veracruz. Viaggiarono per 15 giorni consecutivi! Se si include tutto, il viaggio di andata e ritorno richiese circa 35 giorni.

La Torre del Vigía de México: un’associazione culturale

Rammenterete che nel 1932 il governo aveva autorizzato la costituzione della Torre del Vigía de México. Tuttavia c’erano ostacoli a causa delle restrizioni che la legge imponeva a tutte le religioni. Furono mosse obiezioni all’attività di casa in casa svolta dai Testimoni, poiché la legge stabiliva che ‘ogni atto religioso compiuto come espressione di culto doveva avvenire all’interno dei templi’. Per la stessa ragione furono mosse obiezioni alle nostre assemblee tenute in locali pubblici. Era un problema perché queste assemblee diventavano sempre più grandi. Anche l’acquisto di immobili presentava delle difficoltà, dato che per legge qualsiasi edificio usato per scopi religiosi doveva diventare proprietà dello stato.

Per queste e per altre ragioni la Società decise che sarebbe stato saggio riorganizzare l’opera dando maggiore risalto alla sua natura educativa. Così il 10 giugno 1943 fu presentata una domanda al Ministero degli Affari Esteri per registrare La Torre del Vigía come associazione non religiosa, ed essa fu approvata il 15 giugno 1943.

In seguito a questo cambiamento si smise di cantare i cantici alle nostre adunanze e i luoghi di adunanza vennero chiamati Sale di Studi Culturali. Alle adunanze non venivano pronunciate preghiere udibili anche se nulla impediva ai presenti di dire in silenzio nel proprio cuore una fervida preghiera. Si evitava qualsiasi cosa facesse pensare a una funzione religiosa, e in effetti le nostre adunanze si prefiggono di istruire. Quando in altri paesi i Testimoni cominciarono a chiamare “congregazioni” i loro gruppi locali, i Testimoni del Messico continuarono a usare il termine “compagnie”. Le visite di casa in casa dei Testimoni continuarono, con ancor più zelo; ma si evitava di usare direttamente la Bibbia alle porte. I proclamatori, invece, imparavano i versetti a memoria per poterli citare. Facevano anche buon uso del libro “Accertatevi di ogni cosa”, che è una raccolta di citazioni scritturali su molti soggetti. Solo alle visite ulteriori e agli studi (che erano definiti “culturali” anziché “biblici”) si faceva effettivo uso della Bibbia.

La principale opera dei testimoni di Geova era sempre la stessa, cioè predicare la buona notizia del Regno di Dio.

Corsi per analfabeti

In armonia con lo statuto della Torre del Vigía, attuammo una campagna di alfabetizzazione, oltre a istruire le persone in merito agli insegnamenti della Bibbia. Pertanto il 17 maggio 1946 La Torre del Vigía registrò presso il governo un centro di corsi per analfabeti a Città di Messico. Erano tenuti da José Maldonado.

Essendo interessato a promuovere l’alfabetizzazione, il governo provvedeva sillabari da usare in questi corsi. In seguito, quando la Società stampò in spagnolo l’opuscolo Impariamo a leggere e a scrivere, ci si servì di questo. Il governo apprezzava quello che veniva fatto. In una lettera datata 25 gennaio 1966 il governo disse: “D’accordo con il Direttore Generale, sono lieto di congratularmi con la vostra Associazione . . . per la cooperazione patriottica che prestate agli analfabeti in tutta la Repubblica. . . . Ci si augura che questa lotta tenace contro l’analfabetismo, in cui tutti i bravi messicani sono impegnati, continui con immutato entusiasmo”.

Dal tempo in cui furono iniziati i corsi fino al 1966 venne insegnato a leggere e scrivere a 33.842 persone. E fino al 1993 il totale era di 127.766. Inoltre 37.201 persone erano state aiutate a imparare a leggere e scrivere meglio. Oltre che a leggere e a scrivere, queste persone imparavano anche ad apprezzare i provvedimenti spirituali, la letteratura di studio biblico prodotta dalla Società e le adunanze tenute dalle compagnie.

Purezza morale dell’organizzazione di Geova

Quando andò in vigore la disposizione delle assemblee di circoscrizione, cominciò anche un periodo di accresciuta purificazione dell’organizzazione di Geova. Una consuetudine che in quegli anni aveva radici molto profonde in Messico era quella di “rapire” una ragazza e vivere con lei senza sposarla. Seguendo le vecchie usanze permesse dalla falsa religione, le coppie in genere non si sposavano. Il giovanotto e la ragazza si limitavano semplicemente a convivere. Molti si trovavano in questa situazione quando cominciavano a frequentare i testimoni di Geova.

Il fratello Salinas apprezzava i princìpi biblici sulla moralità e aiutava i fratelli a capirli. (Matt. 19:3-9; Ebr. 13:4) Ovunque andava li incoraggiava a legalizzare il loro matrimonio.

Non era una cosa nuova per i testimoni di Geova. Già nel numero di settembre-ottobre 1924 La Torre del Vigía aveva trattato la domanda: “Sarebbe appropriato eleggere come anziano di una classe un fratello che non è legalmente sposato?” La risposta: “Sarebbe assolutamente fuori luogo”. Ed erano presentate a sostegno le ragioni scritturali. Veniva pure raccomandato che chi non aveva ancora regolarizzato la propria situazione coniugale non venisse battezzato. Nondimeno in Messico c’erano molti servitori di compagnia che non erano legalmente sposati.

Nel 1952, però, nell’interesse dei testimoni di Geova in tutto il mondo, vennero date specifiche istruzioni riguardo a mettere a posto la propria vita se si voleva continuare a far parte dell’organizzazione di Geova. In certi casi degli uomini si erano sposati, quindi separati e poi avevano cominciato a vivere con un’altra donna, senza divorziare dalla prima né sposare la seconda. Alcuni si erano risposati senza divorziare dalla moglie precedente. Pertanto era necessario un grande sforzo da parte di questi fratelli per mettere a posto la propria vita al fine di servire Geova.

Era una gioia vedere come i fratelli facevano sollecitamente i passi necessari per legalizzare il loro matrimonio. In alcune compagnie si sposarono contemporaneamente 20 coppie e anche più. Ma ci furono alcuni che non vollero cambiare il loro modo di vivere e conformarlo alle giuste norme di Geova. Alcuni di essi se ne andarono; altri furono disassociati.

Un fratello ricorda che quando lui e la sua compagna, seguendo le istruzioni dell’organizzazione, andarono a sposarsi, i loro figli li accompagnarono. Allorché il giudice gli chiese: “Vuoi tu unirti a questa donna, accettarla e prenderla in moglie finché morte non vi separi?”, l’uomo esitò a rispondere, e la sua bambina con un’espressione preoccupata lo incoraggiò: “¡Dí que sí, papacito! [Per favore, papà, di’ di sì!]”, al che egli diede subito una risposta affermativa al giudice.

Ci sono voluti tempo e pazienza

Alcuni hanno impiegato parecchio tempo per conformarsi alle elevate norme morali dell’organizzazione di Geova, specie per quanto riguarda il matrimonio e l’uso di alcool, ma a poco a poco i fratelli hanno compreso l’importanza di adeguarsi alle vie di Geova. — 1 Piet. 4:3.

Nel rapporto sull’anno di servizio 1953 la filiale disse: “Abbiamo portato a termine ciò che avevamo cominciato un anno fa, cioè l’espulsione dall’organizzazione di quelli che non meritano di farne parte. Questo ha fatto diminuire considerevolmente il numero dei proclamatori nei primi cinque mesi dell’anno di servizio. Esso è sceso niente meno che del 7 per cento rispetto alla media dell’anno scorso, ma da febbraio in poi è aumentato fino al punto che per la fine dell’anno di servizio avevamo ottenuto un aumento del 9 per cento rispetto alla media dell’anno precedente”. Infine, debitamente purificata, l’organizzazione di Geova in Messico era pronta per entrare in un periodo di prosperità spirituale che continua ancor oggi.

Assemblee che non dimenticheremo mai

Ci sono alcune assemblee che coloro che vi parteciparono non hanno mai dimenticato. Una di queste si tenne a Città di Messico dal 13 al 15 aprile 1945. Nessun delegato arrivò con una macchina di sua proprietà. Oltre 200 arrivarono in treno da Monterrey. Un cartello all’esterno di una delle carrozze annunciava la loro destinazione, e alle fermate lungo il percorso i delegati davano testimonianza ai venditori e ai curiosi che si avvicinavano al treno. Per arrivare all’assemblea una famiglia abitante a Chihuahua che aveva un bambino piccolo camminò per sette giorni e poi prese il treno. Erano presenti anche N. H. Knorr e F. W. Franz, della sede mondiale di New York. Il primo giorno dell’assemblea, 717 dei 1.107 presenti uscirono nel servizio di campo per annunciare il discorso pubblico intitolato “Un mondo, un governo”, che doveva essere pronunciato dal fratello Knorr nell’Arena México. E il discorso fu pronunciato, nonostante gli sforzi di alcuni disturbatori cattolici che cercarono di interrompere l’adunanza.

Alcune delle assemblee più memorabili hanno avvicinato i Testimoni del Messico ai loro fratelli cristiani di altri paesi. Una delle più straordinarie fu l’assemblea internazionale “Volontà divina” tenuta a New York nel 1958. Erano presenti delegati di 123 paesi e 503 di loro provenivano dal Messico. Essi ebbero l’occasione di udire, conoscere e frequentare Testimoni di ogni parte della terra. Un’altra incoraggiante assemblea fu tenuta a Città di Messico nel 1966, quando centinaia di delegati provenienti da una decina di altri paesi si recarono in Messico per partecipare insieme ai fratelli del luogo alla più grande assemblea organizzata fino a quel momento dalla Torre del Vigía nella nazione. I presenti a questo avvenimento furono oltre 30 volte quelli che c’erano stati all’assemblea tenuta a Città di Messico nel 1945.

I film della Società

Verso la metà degli anni ’50 la Società introdusse un nuovo aspetto nel suo programma di istruzione. Il fratello Salinas rammenta: “Qualcosa che contribuì notevolmente all’opera furono i film della Società (formato 16 millimetri) intitolati La Società del Nuovo Mondo all’opera, La felicità della Società del Nuovo Mondo, L’Assemblea Internazionale Volontà Divina dei Testimoni di Geova, Proclamazione dell’‘eterna buona notizia’ intorno al mondo e Dio non può mentire. Si poteva osservare l’effetto che queste pellicole avevano su coloro che non conoscevano bene la nostra opera”. Il primo film faceva vedere il funzionamento degli uffici della Società. Nelle successive tre pellicole si vedevano assemblee tenute in varie parti del mondo. L’ultima aiutava gli spettatori a visualizzare i principali avvenimenti biblici e a capire quale significato hanno nel nostro tempo.

Questi film venivano spesso proiettati nel patio di una casa o in qualche sala presa in affitto. Venivano distribuiti gli inviti e come risultato vi assistevano molte persone. Dopo di che si prendevano i nomi di quelli che volevano ulteriori informazioni.

Nel 1958 i Testimoni di Tenexpa, nello stato di Guerrero, disposero di proiettare l’ultimo film della Società in un terreno vicino al loro luogo di adunanza. Quando i fratelli stavano ripulendo il terreno, l’improvvisa comparsa di un poliziotto fece loro pensare che forse non sarebbero riusciti a proiettare il film. Il poliziotto disse al servitore della compagnia di far visita al sindaco. Il fratello vi andò e il sindaco gli chiese: “Dove proietterete il film?” Ricevuta la risposta, il sindaco disse: “Perché non lo proiettate nella piazza del paese?” “Be’, se si può . . .” Il sindaco fece in modo che venisse fornita la corrente. Furono tirate fuori le panche del cinema e alcuni si portarono addirittura la sedia da casa perché c’erano solo 900 posti. I presenti furono circa 2.000 e trasformarono l’avvenimento in una festa, preparando cibo per tutti. In effetti ogni volta che il fratello Salinas faceva vedere i film della Società negli stati settentrionali della Repubblica c’erano 500, 800 o perfino 1.000 presenti.

Locali per stare al passo con l’incremento

Quando Roberto Montero e la sua famiglia formavano la famiglia Betel del Messico, la casa in cui si sistemarono al numero 71 di Via Melchor Ocampo, a Città di Messico, aveva spazio più che sufficiente per gli alloggi e gli uffici della filiale. A quell’epoca c’erano solo un centinaio di proclamatori del Regno attivi in Messico. Ma nel 1946 il numero dei Testimoni attivi era salito a 3.732, organizzati in 223 compagnie. Per provvedere il necessario per l’esteso programma di istruzione messo in atto dai Testimoni in tutto il Messico ci volevano strutture più grandi. Appropriatamente quell’anno venne ultimata e si cominciò a usare una nuova filiale e casa Betel adiacente al precedente edificio.

Nel 1962 quei locali erano sfruttati al massimo, così venne inaugurato un altro edificio di cinque piani. Vi era una piccola tipografia per stampare l’Informatore in spagnolo (ora Il ministero del Regno) e i moduli usati nella filiale e dai 27.000 proclamatori allora attivi nell’opera di istruzione teocratica in Messico. Sotto la supervisione della filiale, la Scuola di Ministero del Regno provvedeva anche istruzione ai sorveglianti di compagnia e ai pionieri speciali sparsi in tutto il paese.

Il fanatismo religioso perdura

Sebbene il governo avesse cercato per decenni di porre fine al fanatismo religioso, e sebbene l’opera dei testimoni di Geova fosse ben conosciuta in tutto il paese, il progresso compiuto dai Testimoni nell’ammaestrare le persone mandava il clero su tutte le furie. Durante gli anni ’60 in alcuni luoghi l’opposizione divenne più violenta che mai.

Per esempio, fu indetta nella cittadina di Los Reyes de la Paz, nello stato di México, un’assemblea di circoscrizione per il 4 e il 5 agosto 1963. Quando l’assemblea ebbe inizio, il sacerdote del posto, servendosi di altoparlanti montati sui muri della chiesa e rivolti direttamente verso il luogo dell’assemblea, cercò di disturbare il programma. Con discorsi carichi di emotività e insulti lanciati contro i Testimoni vennero infiammati gli animi di quelli che erano in chiesa. Centinaia di cattolici, di solito calmi e amichevoli, furono così incitati alla violenza. Si precipitarono fuori della chiesa e afferrarono bastoni, randelli e sassi. Ormai incontrollata, la folla si scagliò contro i Testimoni che si erano radunati e oltre 30 di essi furono feriti; in più, due loro case furono prese a sassate e i muri furono abbattuti.

Grazie comunque al tempestivo intervento della polizia stradale federale, i fratelli venuti da fuori città poterono andarsene sani e salvi. Infine il lunedì la folla inferocita fu dispersa dall’esercito.

Il quotidiano Excelsior del 6 agosto 1963 diede questa notizia: “Jesús Meza, parroco di Los Reyes, riconosciuto dalle autorità giudiziarie come l’istigatore dei disordini, è fuggito dal paese in auto e scortato da centinaia di parrocchiani, armati di sassi, randelli e machete”.

Questo episodio, tuttavia, aiutò alcune persone di cuore retto ad aprire gli occhi. Dopo qualche tempo, quando i Testimoni tornarono a predicare in quel paese, ebbero ottimi risultati. La gente si vergognava di come si era comportata e a poco a poco cominciò ad ascoltare. Quando si era verificato l’episodio di violenza c’erano due compagnie nella zona. Da queste ne sono sorte altre 50 circa.

Intolleranza religiosa a Sahuayo de Porfirio Díaz

Un’altra cittadina in cui, nell’agosto 1964, si scatenò una vergognosa persecuzione fu Sahuayo, nello stato di Michoacán. I pionieri speciali vi predicavano con zelo e tenevano già alcune adunanze con un gruppetto di interessati. D’altra parte venivano minacciati e insultati da folle inferocite radunate dal sacerdote locale. Ne facevano parte persone di Sahuayo nonché della vicina Jiquilpán de Juárez. Non una ma parecchie volte i fratelli dovettero tener testa a folle di 200-300 persone.

Il 13 agosto la situazione si fece molto tesa quando più di 5.000 persone circondarono la casa di un pioniere. Avevano portato della benzina per dar fuoco alla casa e bruciarla insieme agli occupanti. Nella casa c’erano un fratello, cinque sorelle e una bambina di sei anni. Alcuni poliziotti tentarono di fermare la folla infuriata, ma senza molto successo. Tuttavia nel momento cruciale comparvero inaspettatamente sulla scena tre camion pieni di soldati. I Testimoni furono rapidamente tratti in salvo e la folla fu costretta a disperdersi. Commentando la situazione i giornali espressero profondo rammarico per il comportamento intollerante del clero, che aveva causato il problema.

La situazione era così pericolosa che si ritenne prudente trasferire i pionieri speciali in un’altra zona. In seguito però la Società mandò dei pionieri speciali in paesi vicini ed essi lavorarono con cautela il territorio fino a raggiungere Sahuayo e Jiquilpán. Ebbero un tale successo che nel 1974, dieci anni dopo quegli episodi di persecuzione, fu formata a Jiquilpán una compagnia, e nel 1990 ne fu formata un’altra a Sahuayo.

L’uomo infilò la mano nella tasca di dietro

Data la violenta persecuzione che c’era stata si potevano biasimare i Testimoni se a volte avevano un po’ paura? José Mora rammenta a questo proposito un’esperienza avuta nello stato di Jalisco. Ora ci ride sopra, ma all’epoca non era così tranquillo.

Aveva appena citato a un uomo la scrittura di Salmo 115:16: “Riguardo ai cieli, i cieli appartengono a Geova, ma la terra l’ha data ai figli degli uomini”. L’uomo infilò rapidamente la mano nella tasca di dietro dei pantaloni. Il fratello Mora pensò che tirasse fuori un’arma. Che sollievo quando tirò fuori un libro contenente il Nuovo Testamento e i Salmi! L’uomo controllò il versetto nella sua Bibbia e accettò il messaggio. Ben presto lui e tutta la sua famiglia divennero testimoni di Geova. “Comunque, quest’uomo aveva notato che ero diventato un po’ nervoso”, dice il fratello Mora, “così ora, quando ogni tanto ci vediamo, ricordiamo l’episodio e ci facciamo una risata”.

Risultati soddisfacenti negli ultimi anni

Malgrado la persecuzione il numero dei lodatori di Geova continuò ad aumentare in tutto il paese. La predicazione della buona notizia divenne più efficace man mano che i fratelli accrescevano il loro intendimento dei soggetti biblici e degli aspetti organizzativi. A poco a poco i proclamatori si resero maggiormente conto del bisogno di coltivare l’interesse manifestato e aver cura delle pecore. Come risultato il numero degli studi biblici crebbe. Nel 1970 si tenevano in media 43.961 studi ogni mese; dieci anni dopo la cifra era salita a 90.508. Alcuni di questi studenti fecero rapido progresso.

Fu il caso di Lino Morales e sua moglie. Lino era andato con un amico a rendere omaggio a un’immagine della Madonna in una cittadina del Guatemala. (Abitava in Messico, nello stato di Chiapas). Avevano stabilito di entrare separatamente per dire ognuno le proprie preghiere davanti all’immagine. Lino racconta: “Il mio amico era entrato da un bel po’ e dato che non usciva sbirciai rispettosamente dentro la cappella. Orrore! Stava sollevando la gonna della Madonna! Quando gli gridai: ‘Cosa stai facendo?’, finse subito di pregare. Lo invitai con tono di sfida a uscire e quando venne fuori alzai i pugni per colpirlo. Gli ci volle un po’ per convincermi di quello che stava facendo. Allorché mi fui calmato mi disse che l’immagine lo aveva deluso perché quando si era messo in ginocchio per baciarle i piedi si era accorto che soltanto la faccia e i piedi erano rifiniti, mentre sotto il vestito c’erano solo pezzi di legno”.

Questo episodio e la morte del suo bambino influirono profondamente su Lino. Cosa accadde poi? La moglie ricorda: “Vennero alla mia porta due donne che mi parlarono della Bibbia e mi convinsero ben presto che dicevano la verità. Mi lasciarono un libro e mi promisero di tornare più tardi. Subito dopo che se ne furono andate cominciò a piovere. Poiché la pioggia continuava, le due donne tornarono per ripararsi, ma stavolta erano accompagnate dai rispettivi mariti. Poiché continuò a piovere per tutto il pomeriggio, dovettero passare la notte a casa mia. Approfittammo dell’occasione, loro per parlare delle verità bibliche e noi per impararle. La mattina dopo se ne andarono di buon’ora promettendo di tornare. Quello che parlava di più era un pioniere regolare. Lui e la moglie provenivano dalla parte meridionale dello stato; il compagno si chiamava Caralampio e veniva da una cittadina detta La Trinitaria. Con mia grande sorpresa quel giorno mio marito tornò a casa nel pomeriggio. (Lino lavorava lontano in una scuola di campagna). Dopo cena gli dissi che erano venuti dei predicatori che mi avevano lasciato un libro. Cominciammo a leggerlo insieme tenendo presente la spiegazione che mi avevano dato e non riuscimmo a fermarci. Quando ce ne rendemmo conto, la notte era passata e stava spuntando l’alba. Non andammo neppure a dormire”.

La moglie di Lino cominciò a preparare la colazione mentre lui sellava il cavallo. Quella mattina Lino fece 20 chilometri, fino a La Trinitaria, per cercare Caralampio. Trovò la casa, ma non c’era nessuno, perché Caralampio era fuori a predicare. Nondimeno Lino lasciò un messaggio al vicino di casa. “Tornai a casa un po’ avvilito”, ricorda Lino, “ma che sorpresa quando la mattina dopo di buon’ora sentii qualcuno bussare! Aprii la porta e mi trovai davanti i predicatori! Verso le sette di sera avevano saputo che li avevamo cercati. Si erano preparati immediatamente e avevano camminato tutta la notte, arrivando a casa mia all’alba. Quindi in meno di 48 ore da quando avevano lasciato il libro, e malgrado la distanza e l’orario, quei predicatori stavano già facendo una visita ulteriore”.

Quella visita ulteriore durò tre giorni! In quello spazio di tempo insegnarono a Lino e a sua moglie le verità basilari della Parola di Dio. Il quarto giorno entrambi accompagnarono i Testimoni a predicare. Con questo inizio una numerosa famiglia cominciò a servire Geova.

‘O riportate in vita mio figlio o vi butto via’

Edilberto Juárez, nello stato di Oaxaca, è un altro che accettò la verità in fretta. “Ero in lutto per la morte di mio fratello e di mio figlio che si erano suicidati lo stesso giorno”, ha rammentato. “Considerando quel tragico avvenimento, mi rivolsi immediatamente ai miei dèi (immagini) che occupavano un’intera parete della mia casa e dissi loro che dovevano riportare in vita mio figlio, altrimenti li avrei buttati via. Dopo otto giorni, vedendo che quegli dèi non davano nessuna dimostrazione del loro potere, li tolsi dalla mia casa. Piansi amaramente la perdita dei miei cari.

“Un insegnante mi avvicinò per consolarmi. Mi diede il Nuovo Testamento e mi suggerì di leggerlo, ma dato che non avevo mai visto una Bibbia non mi interessava e lo misi via. Verso quell’epoca venne a trovarmi un pentecostale. Mentre parlavamo notai un uomo con una borsa. Il pentecostale riconobbe che era un testimone di Geova e mi suggerì di invitarlo a entrare perché ne sapeva di più sulle Scritture. Il Testimone entrò e, venuto a sapere che ero in lutto, cominciò a parlarmi della risurrezione. Questo argomento sì che destò il mio interesse!”

Il Testimone cominciò a visitare regolarmente Edilberto, anche se doveva fare un lungo viaggio a piedi. “Quindi cominciai a parlare ad altri della mia nuova fede”, spiega Edilberto. “Tre persone si interessarono della verità e cominciarono a riunirsi a casa mia; così quando il proclamatore veniva a visitarci eravamo in quattro a studiare la Bibbia”.

Corsi brevi di studi “culturali”

La Verità che conduce alla Vita Eterna, il libro chiamato a quell’epoca ‘la bomba blu’, fu pubblicato nel 1968 e fummo incoraggiati a studiarlo con le persone in sei mesi. Ma non tutti impiegavano così tanto. In un caso lo studio fu tenuto in meno di due settimane. La filiale scrisse nel suo rapporto:

“Una signora ha conosciuto la verità tramite un abbonamento dono alla Torre di Guardia. Quando il servitore di distretto e sua moglie visitarono una città vicina, lei assisté all’assemblea di circoscrizione. Il fratello e sua moglie le parlarono e notarono il suo sincero desiderio di servire Geova e di aiutare gli abitanti del paesino in cui vive. Si dispose così di studiare con lei il libro Verità. Il guaio era che non c’era abbastanza tempo per fare lo studio seguendo il programma suggerito dalla Società, perché sarebbe rimasta nella città dell’assemblea solo due settimane e poi sarebbe tornata in aereo nel suo paese sui monti. Perciò la moglie del servitore di distretto tenne lo studio in maniera intensiva per due settimane. In effetti lo studio fu tenuto da venerdì a venerdì in trenta ore, e venne considerato l’intero libro Verità. Questa signora voleva approfittare del tempo disponibile, così alcuni pomeriggi e alcune sere il servitore di distretto e sua moglie dedicavano da due a tre ore per rispondere alle sue numerose domande. Alla fine delle due settimane aveva sottolineato tutte le risposte nel libro ed era entusiasta di tornare nel suo paese isolato per aiutare altri”.

Alla fine della seconda settimana, prima di partire, si battezzò. Poco tempo dopo il suo rientro a casa lei conduceva otto studi, si teneva lo studio Torre di Guardia con 15 presenti e venne formato un gruppo isolato. Ora in quella località c’è una congregazione.

La disposizione degli anziani reca beneficio alle “compagnie”

In armonia con i consigli scritturali dati dallo schiavo fedele e discreto, nel 1972 andarono in vigore nuove disposizioni per la sorveglianza delle “compagnie”. L’unico “servitore della compagnia” che si occupava di tutto doveva essere sostituito da un corpo di anziani. Questo fu fatto, nei limiti del possibile. Ma allora, come ora, c’erano molte compagnie in cui i proclamatori erano grati di avere in mezzo a loro almeno un fratello, o forse due, che fossero qualificati come anziani. Secondo la nuova disposizione, molti che erano stati servitori delle compagnie divennero anziani mentre alcuni non soddisfacevano veramente i requisiti scritturali. Per essere qualificati non si doveva trattare il gregge con asprezza, come qualcuno aveva fatto in precedenza. (1 Piet. 5:2, 3) Con un corpo di anziani formato da due o più uomini scritturalmente qualificati, l’organizzazione è ora in grado di aver cura in maniera più compassionevole dei bisogni del gregge, imitando così più da vicino Gesù Cristo, il Pastore eccellente.

C’è tuttora bisogno di altri uomini qualificati che servano come anziani. A causa del rapido aumento del numero dei Testimoni, in molte congregazioni (chiamate “compagnie” fino al 1989) ci sono soltanto un anziano e vari servitori di ministero; in certi casi i servitori di ministero svolgono tutte le mansioni. A Tantoyuca, nello stato di Veracruz, c’erano due congregazioni ma un solo anziano. Enrique Hernández Montes (anziano e pioniere) si trasferì insieme alla famiglia in questa zona per rendersi utile. Nella congregazione a cui venne assegnato c’erano così tanti interessati che non tutti riuscivano a entrare nella Sala del Regno. Fu necessario organizzare due gruppi e ripetere le adunanze per il secondo gruppo. A Palmillas, nello stato di Sinaloa, alcuni anni fa l’unico anziano scoprì che c’erano 21 persone che volevano battezzarsi alla successiva assemblea. Fece del suo meglio per prendere in esame con tutti loro le domande per i candidati al battesimo.

Anche quando il numero dei fratelli qualificati è molto limitato, la disposizione che prevede la divisione degli incarichi permette di prestare più attenzione alle pecore.

Tempo di vagliatura

C’erano vive aspettative riguardo all’anno 1975 e a ciò che esso poteva significare nell’adempimento del proposito di Geova. Alcuni speravano ardentemente che quella data corrispondesse al tempo in cui sarebbe stato distrutto il vecchio sistema e sarebbe stato stabilito il nuovo mondo di Dio. Quando queste aspettative non si realizzarono, alcuni smisero di servire Dio. Un certo numero d’essi divennero apostati. Ma la stragrande maggioranza dei testimoni di Geova erano mossi dall’amore verso Geova. Sapevano che la Parola di Dio non sarebbe mai venuta meno.

Con piena fiducia in Geova, durante il 1975-76 l’organizzazione mondiale si preparò per l’ulteriore crescita. Non siamo stati delusi. E il Messico ha avuto una parte notevole nell’espansione che ha avuto luogo. Cosa vi ha contribuito?

Famiglie numerose unite nel servire Geova

Le famiglie messicane sono numerose. Perciò quando si inizia uno studio biblico, di frequente vi partecipano tre, quattro o più persone. Di solito le famiglie rimangono unite e i figli sono molto rispettosi verso i genitori. Come risultato se i genitori accettano la verità, l’accettano anche i figli. Quando vengono seguiti i consigli biblici, i legami familiari si rafforzano ancora di più e spesso intere famiglie partecipano insieme al servizio di Geova.

Si fa in modo che i giovani si sentano parte della congregazione. Alle adunanze tutti salutano gli altri presenti, inclusi i giovani, con una cordiale stretta di mano. Di rado i figli manifestano un atteggiamento indifferente alle adunanze. Tutti vogliono partecipare e desiderano rendersi utili svolgendo altri lavori nella sala.

Spesso si vedono intere famiglie che partecipano insieme al servizio di campo. In certi casi viene fatto uno sforzo affinché la maggior parte dei familiari compiano il servizio di pioniere. Per esempio nella congregazione Oriente di Zapata, nello stato di Morelos, ci sono Guilebaldo Hernández e sua moglie che hanno tre figlie che sono pioniere speciali e tre che sono pioniere regolari (in territorio isolato). I due figli sono proclamatori e servitori di ministero, e altre due figlie (di 11 e 12 anni) sono proclamatrici non battezzate. In questa famiglia di 12 persone ci sono 6 proclamatori di congregazione e 6 pionieri!

Nella congregazione Estrella della città di Aguascalientes, nello stato di Aguascalientes, Sabino Martínez Durán presta servizio come anziano e pioniere regolare. Anche sua moglie e sua figlia sono pioniere regolari. Un figlio è pioniere regolare e servitore di ministero nella stessa congregazione. Un altro figlio fa parte della famiglia Betel del Messico e un altro ancora partecipa ai lavori di costruzione della filiale.

Il rispetto per i genitori ha dato buoni risultati

Indubbiamente il rispetto che i componenti delle famiglie messicane hanno l’uno per l’altro contribuisce alla diffusione del messaggio del Regno. Questo è ulteriormente illustrato da un episodio verificatosi nello stato di Chihuahua.

Gli anziani di Navojoa, una città dello stato di Sonora, sentirono che a El Trigo de Russo, un villaggio situato sui monti dello stato di Chihuahua, c’erano delle persone che studiavano la Bibbia con l’aiuto delle pubblicazioni della Società, come ad esempio il libro Verità. Un anziano e un servitore di ministero fecero un difficile viaggio di un’intera giornata per verificare se la notizia era fondata e aiutare questi nuovi interessati. Scoprirono che un insegnante e sua moglie, che non erano Testimoni, tenevano studi biblici con le persone. Si riunivano due volte la settimana e c’erano da 25 a 30 presenti. Com’erano andate le cose?

La madre dell’insegnante, una testimone di Geova, era andata a trovare il figlio. Durante il suo soggiorno aveva parlato ad alcuni nella zona e lasciato loro il libro Verità. Vedendo che queste persone mostravano molto interesse aveva supplicato il figlio e la nuora di aiutarle. I due non erano testimoni di Geova, anche se la madre di lui gli aveva insegnato le vie di Geova quando era piccolo. A motivo dell’amore e del rispetto che nutriva per la madre, il figlio acconsentì a studiare con le persone, e naturalmente la nuora fu disposta a cooperare. Mentre studiavano con il gruppo, cominciarono a interessarsi anche loro. Nel giro di quattro mesi terminarono il libro Verità. I due fratelli di Navojoa disposero che anziani e altri proclamatori facessero loro visite regolari. I primi del gruppo a diventare proclamatori furono l’insegnante e sua moglie. Si battezzarono all’assemblea di distretto nel 1989. Nel giugno 1990 fu formata a El Trigo de Russo una congregazione con dieci proclamatori, e quasi ogni abitante della zona sta facendo lo studio biblico.

La Scuola Culturale di Galaad soddisfa un bisogno

Molti giovani ministri pionieri del Messico desideravano servire in altri paesi dove c’è maggior bisogno. Tuttavia, dato che già nel campo messicano c’era grande bisogno, non venivano incoraggiati a trasferirsi all’estero, e pochissimi erano invitati a frequentare la Scuola di Galaad. Inoltre, per frequentare la Scuola di Galaad dovevano imparare l’inglese, cosa che per alcuni era difficile. Durante il 1980-81, tuttavia, 72 giovani pionieri messicani ricevettero uno speciale addestramento nella Scuola Culturale di Galaad del Messico per prestare servizio ovunque potessero essere utili nell’America Latina.

Dato che non avrebbero avuto problemi con la lingua e sarebbero andati in paesi con una cultura molto simile a quella messicana, questi diplomati avrebbero potuto facilmente adattarsi ai paesi in cui sarebbero stati mandati.

Dedicati nuovi locali della filiale

Poiché l’organizzazione continuava a crescere, gli uffici situati in Via Melchor Ocampo 71 divennero troppo piccoli per il lavoro che vi si svolgeva. Nel 1973 La Torre del Vigía comprò un terreno fuori di Città di Messico, a El Tejocote, e lì venne costruita una nuova e spaziosa casa Betel per ospitare più di cento persone. La famiglia Betel vi si trasferì e la dedicazione ebbe luogo nell’aprile 1974. Pareva che ci sarebbe stato ampio spazio per consentirci di aver cura dell’opera per molti anni. Ma non fu così! Poiché il numero dei Testimoni cresceva a ritmo sempre più accelerato fu necessario costruire ulteriormente, così nuovi edifici vennero dedicati nel 1985 e altri nel 1989.

Oltre a locali da adibire a uffici e ad alloggi per i membri della famiglia Betel, erano necessarie attrezzature per produrre grandi quantità di letteratura biblica per il campo messicano. Era sempre più difficile ricevere riviste dall’estero. Volevamo stamparcele noi, ma la legge non permetteva a un ente non religioso di farlo. Per conciliare le due cose, nel 1983 si dispose di far stampare La Atalaya e ¡Despertad! da una ditta commerciale del posto. Provammo anche a far stampare e rilegare libri da varie case editrici. Tuttavia il massimo che riuscivamo a ottenere a un prezzo ragionevole erano edizioni in brossura. C’era sempre il problema della qualità scadente e del ritardo nelle consegne.

A questo punto si decise di formare un’altra società per scopi prettamente editoriali. Essa soddisfaceva tutto quanto richiesto dalla legge del paese in merito a tale attività. Venne acquistato e ristrutturato uno stabilimento a circa 15 minuti dalla Betel e vi fu installata una nuova tipografia. Che gioia quando fu annunciato che a Brooklyn la Società aveva caricato su una nave diretta in Messico due rotative MAN! Ma che delusione fu apprendere che durante il viaggio, quando la nave aveva incontrato una forte burrasca, le rotative erano andate praticamente distrutte! Roberto Gama, membro del Comitato di Filiale, si recò al porto di Veracruz per ritirare le rotative, o per meglio dire quello che ne era rimasto. Quando le vide si mise a piangere.

Sarebbe mai stato possibile ricostruire queste macchine da stampa? Forse in un altro momento e in altre circostanze sarebbero state rottamate. Ma in questo caso bisognava farle funzionare e non era un’impresa impossibile per dei fratelli che avevano imparato ad arrangiarsi e a servirsi di qualsiasi cosa per soddisfare alle necessità della vita. La Società mandò due fratelli da Brooklyn per aiutare i fratelli messicani, e con grande fatica e tenacia, unite a pazienza, le parti rotte furono riparate o sostituite e venne installata la prima macchina da stampa. Grazie a Geova, funzionava! Dopo di che si fece funzionare la seconda.

Fu una vera gioia quando dalla macchina da stampa uscì La Atalaya del 1° ottobre 1984. ¡Despertad! cominciò a uscire dalla macchina con il numero del 22 maggio 1985. Che sollievo fu infine non avere più a che fare con le tipografie del mondo!

Per il 1987 era atteso l’arrivo di due nuove rotative offset Hantscho per la stampa in quadricromia, così lo stabilimento venne allargato. Nel settembre 1988 uscì dalla macchina da stampa “¡Mira! Estoy haciendo nuevas todas las cosas” (l’opuscolo “Ecco, faccio ogni cosa nuova”) a colori! Da allora tutte le riviste e i libri necessari per il Messico nonché per molti paesi dell’America Centrale sono stati stampati qui. Le due macchine per la stampa in quadricromia producono quattro milioni di riviste al mese.

Congregazione dei testimoni di Geova in Messico

L’organizzazione dei testimoni di Geova in Messico ha sempre operato seguendo gli stessi fondamentali criteri che vengono seguiti in altre parti del mondo. Inoltre, dal 1931, i fratelli si sono identificati a livello individuale come testimoni di Geova. Tuttavia per molti anni è stato necessario che l’organizzazione operasse in Messico come ente non religioso ed educativo, com’è stato spiegato in precedenza.

Durante gli anni ’80, comunque, le cose cominciarono a cambiare. Rappresentanti del governo visitarono ripetutamente alcuni dei nostri luoghi di adunanza, insistendo che li registrassimo presso il governo come luoghi per adunanze religiose e che divenissero patrimonio dello stato. D’altra parte, era sempre più difficile affittare locali pubblici per le assemblee perché le autorità insistevano che la legge vietava adunanze religiose in luoghi pubblici.

Questo stato di cose portò nel 1988 a degli incontri con rappresentanti del governo. Apprendemmo che le autorità, anche se non avevano motivo di lamentarsi della nostra organizzazione in quanto alla condotta, erano molto diffidenti per via di ciò che altri avevano detto loro sulla nostra organizzazione e sul nostro atteggiamento verso gli emblemi nazionali. Per di più erano dell’idea che la nostra organizzazione operasse clandestinamente dal momento che non era facile identificare i luoghi di adunanza. Durante gli incontri con le autorità fu data loro ampia testimonianza riguardo alle credenze dei testimoni di Geova. Fu chiarita la nostra posizione di neutralità cristiana e venne sottolineato che rispettiamo l’autorità governativa, ma che vogliamo astenerci da quello che per noi è idolatria. In seguito a questi colloqui giungemmo alla conclusione che la nostra organizzazione doveva operare apertamente come religione dei testimoni di Geova, anche se per questo tutti i nostri luoghi di adunanza sarebbero diventati proprietà dello stato. Ciò avrebbe permesso alle autorità di conoscere meglio la nostra opera, e questo, pensavamo, avrebbe avuto esito positivo. Quello che ancora non sapevamo era come avremmo potuto tenere grandi assemblee.

Nel 1989, con l’approvazione del Corpo Direttivo, fu scritta una lettera a tutte le “compagnie” in cui si diceva che a partire dal 1° aprile avremmo operato in Messico come organizzazione religiosa. Successivamente, nel numero di giugno del Nuestro Ministerio del Reino (Il ministero del Regno), chiamato in precedenza Informador (Informatore) de la Torre del Vigía, furono forniti ulteriori particolari. Da allora in poi sarebbe stata usata la Bibbia di porta in porta e sarebbero state dette preghiere alle adunanze. In seguito cominciammo a cantare i cantici alle adunanze.

Potete immaginare come si rallegrarono le congregazioni! Allorché si cominciarono a pronunciare le preghiere e a cantare i cantici insieme, lacrime di gioia rigarono i visi dei fratelli nelle Sale di Studi Culturali o Sale di Studio (divenute ora Sale del Regno) e alle assemblee. Inoltre l’uso diretto della Bibbia nell’opera di testimonianza di porta in porta accrebbe nei fratelli lo zelo, rese più efficace la loro opera e diede loro grande soddisfazione. Senza rendercene pienamente conto avevamo stabilito anche una base per difendere legalmente il nostro modo di vivere cristiano.

I figli dei Testimoni sono oggetto di forti pressioni

I figli dei testimoni di Geova sono sempre stati oggetto di forti pressioni perché non salutano la bandiera, nessuna bandiera. Personalmente o accompagnati dai genitori, i ragazzi spiegavano agli insegnanti la loro posizione. A volte la loro spiegazione veniva accettata, ma nella maggioranza dei casi erano espulsi dalla scuola. Quando i ragazzi venivano espulsi i genitori cercavano una scuola con insegnanti più tolleranti affinché i figli potessero continuare a studiare. Tuttavia non si poteva fare molto sotto l’aspetto giuridico, visto che non c’era nessuna base per difendere davanti alle autorità i diritti dei ragazzi.

Man mano che il numero dei proclamatori aumentava, aumentavano pure le pressioni sui figli dei Testimoni. I giornali criticavano la posizione assunta dai testimoni di Geova. Dato che ora operavamo in Messico come organizzazione religiosa, era venuto il momento di intraprendere una campagna in difesa della coscienza cristiana dei figli dei Testimoni nelle scuole.

Lotta per la libertà di coscienza nelle scuole

Nel 1989 furono rivolti vigorosi appelli alle autorità federali a favore del diritto dei ragazzi di ricevere un’istruzione, secondo le garanzie della Costituzione messicana. In ogni parte della nazione i Testimoni che erano avvocati cooperarono con i comitati costituiti per coordinare lo svolgimento di questi casi sotto la guida del Reparto Legale della filiale. Di fronte alla possibilità di un’azione legale, molti funzionari scolastici si tirarono indietro. Sono stati dibattuti in tribunale oltre cento casi. In 49 di essi la decisione è stata favorevole ai testimoni di Geova, e 28 sono ancora pendenti. In 28 casi ci si è appellati ai Magistrados de los Colegiados de Circuito (corti superiori ai giudici federali), e in 14 di questi casi sono state emanate decisioni favorevoli, stabilendo un precedente per le corti inferiori. Ai ragazzi non sono state concesse esenzioni, ma i giudici hanno decretato che, secondo quanto previsto dalla legge, nessun minore può essere privato dell’istruzione per nessuna ragione. Quando i funzionari scolastici hanno agito in maniera arbitraria, in molti casi le autorità federali sono intervenute. Alcuni funzionari della pubblica istruzione sono divenuti più ragionevoli riguardo a questa faccenda e hanno emanato direttive favorevoli.

Venne preparato un programma in base al quale i Testimoni avrebbero visitato i funzionari scolastici in ogni parte del paese per dare loro informazioni dirette sulla posizione che i testimoni di Geova assumono riguardo alle cerimonie civili. Furono date loro sia informazioni bibliche che legali. Molti di loro sapevano pochissimo dei testimoni di Geova. Un po’ per volta i funzionari si sono resi conto che il rifiuto da parte dei figli dei Testimoni di partecipare a certe cerimonie è un atto dettato dalla coscienza e basato su princìpi religiosi, e che nondimeno i figli rispettano i simboli nazionali e le autorità. (Eso. 20:4; Rom. 13:1) Anche se i problemi non sono stati completamente risolti, è stata data una buona testimonianza a giudici, funzionari scolastici e insegnanti, e come risultato alcuni di essi hanno mostrato interesse per la verità. — Matt. 10:18-20.

Un giudice federale di Ciudad Juárez, nello stato di Chihuahua, che ha emanato una sentenza favorevole viene ora visitato dai fratelli. Recentemente egli ha detto loro di avere quasi terminato di leggere il libro Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione? Poi ha aperto il cassetto della scrivania e ha affermato: “Ho qui la Bibbia che mi avete dato, e questi libri sono i miei migliori compagni”.

Un altro giudice federale, una donna di Chilpancingo, nello stato di Guerrero, che aveva emesso una sentenza favorevole, chiese ai fratelli di spiegarle chiaramente la nostra posizione di neutralità cristiana. Apprezzò la spiegazione e indicò che, anche se in precedenza non aveva capito chiaramente la nostra posizione, era lieta che la sua decisione, che era conforme alla legge, fosse stata in nostro favore. Accettò anche della letteratura biblica.

Assemblee: una splendida testimonianza

Che effetto ha avuto sulla possibilità di tenere assemblee il fatto che ora la nostra organizzazione è riconosciuta non solo come associazione culturale ma come religione dei testimoni di Geova? Nel 1988, quando il problema fu presentato per la prima volta alle autorità, queste si limitarono a fare riferimento alla legge secondo cui non è previsto che le religioni tengano adunanze pubbliche al di fuori dei loro normali luoghi di riunione. A quell’epoca ci suggerirono di procurarci le nostre proprie grandi strutture per le assemblee, invece di servirci dei luoghi pubblici. Insistemmo nel richiedere uno speciale permesso per tenere i nostri grandi raduni in luoghi pubblici. Dissero che potevamo inoltrare le domande e che le avrebbero prese in considerazione. Non ci vietarono di tenere grandi adunanze, perché lo abbiamo sempre fatto, e anche altre religioni hanno tenuto funzioni religiose in pubblico. Uno dei fratelli responsabili della Società ricorda come si concluse il colloquio: “Quando ci accomiatammo, dissi: ‘Allora è inteso che faremo come abbiamo sempre fatto finché non sarà preso qualche altro provvedimento’. Furono d’accordo e ci salutammo cordialmente”.

Così la Società continuò a organizzare le assemblee, ma cominciammo a usare il distintivo, come fanno i Testimoni in tutte le altre parti del mondo. Iniziammo anche a cantare e a pregare alle assemblee. Invece di evitare la pubblicità, davamo il benvenuto ai giornalisti. Gli ispettori governativi che hanno assistito alle assemblee in varie località hanno ricevuto un’impressione favorevole. E con la benedizione di Geova le assemblee hanno dato una grande testimonianza al suo nome.

Negli ultimi mesi del 1993 sono state tenute 161 assemblee di distretto “Insegnamento divino” in 74 città, con 830.040 presenti e 15.662 battezzati. Questo è stato decisamente in contrasto con ciò che avveniva agli albori dell’opera.

“Un invito alla Chiesa Cattolica a svegliarsi”

Numerosi giornali del paese hanno parlato in termini molto lusinghieri di alcune nostre recenti assemblee, il che in un certo senso è stato una buona testimonianza al nome di Geova. El Norte di Monterrey, nello stato di Nuevo León, diceva in data 27 ottobre 1991: “Anche se nello stadio di baseball di Monterrey c’erano 25.000 testimoni di Geova, non c’erano immondizie, nessuno spingeva, nessuno gridava e non c’è stato neppure bisogno del servizio d’ordine della polizia . . . La folla, bambini, adolescenti e adulti, arrivava vestita di tutto punto; gli uomini si distinguevano per la cravatta e le donne per le lunghe gonne dai colori tenui. Quasi tutti avevano in mano una copia della Bibbia, la traduzione dei Testimoni detta Traduzione del Nuovo Mondo, che usavano ogni volta che gli oratori facevano riferimento a qualche capitolo del libro”. Nella stessa città un altro articolo citava le parole di un monsignore cattolico che aveva detto: “Il messaggio lanciato dal raduno annuale dei testimoni di Geova era un invito alla Chiesa Cattolica a svegliarsi per rafforzare la sua fede”.

Una giornalista presente a un’assemblea dei testimoni di Geova nell’Arena México, dopo aver descritto ciò che ha visto e udito, ha detto: “In quanto a me, me ne vado pensosa. Mi guardo attorno nelle nostre parrocchie, nelle nostre comunità, guardo dentro me stessa e mi vergogno della cattiva testimonianza che ho dato della fede che professo e in cui credo fermamente. . . . E così mi accomiato dai testimoni di Geova, esaminando la mia coscienza e chiedendo la forza di diventare una vera testimone della vera fede”. Il giornale La Voz, della città settentrionale di Monclova, nello stato di Coahuila, ha scritto: “Dobbiamo ammettere la realtà di ciò che stanno facendo . . . Non molti giorni fa, in questo stesso luogo, i cattolici hanno tenuto un raduno a cui ha presenziato perfino il principale esponente della Chiesa Cattolica nello stato, ma lo stadio non era mai apparso così pulito come adesso . . . persino dopo tre giorni di adunanze; e, prima di abbandonare lo stadio, lo puliranno . . . Osiamo dire con certezza che il solo momento in cui questo parco appare bello e ‘utilizzabile’ è quando i testimoni di Geova vi tengono i loro raduni”.

Il problema del corretto uso del sangue

La nostra attuale posizione in Messico come testimoni di Geova ci ha anche permesso di difendere meglio il nostro atteggiamento basato sulla Bibbia riguardo al sangue. È sempre stato difficile per i fratelli farsi curare negli ospedali. In Messico i medici non sono abituati a veder messa in discussione la loro conoscenza e la loro autorità per quanto riguarda la cura dei pazienti negli ospedali. I fratelli che avevano bisogno di operazioni spiegavano ai medici la loro posizione religiosa, ma solo in pochissimi casi la loro coscienza veniva rispettata. Dovevano andare da un ospedale all’altro nel tentativo di trovare medici disposti a curarli senza far uso di sangue.

Al fine di migliorare la situazione, dal 25 al 27 gennaio 1991 si tenne in Messico un seminario su questioni mediche. Fu diretto da fratelli di Brooklyn. Successivamente fu aperto nella filiale un Reparto Informazione Sanitaria e vennero formati in tutto il paese comitati di assistenza sanitaria. Da allora le istituzioni mediche del paese hanno ricevuto un’enorme testimonianza in merito alla posizione dei testimoni di Geova sul sangue.

Nell’aprile 1991 alcuni fratelli che collaboravano con i comitati sanitari furono invitati ad Acapulco, nello stato di Guerrero, per il primo Congresso Latino-Americano di Medicina Trasfusionale e delle Banche del Sangue. C’erano rappresentanti di 12 paesi dell’America Centrale e Meridionale. In un discorso intitolato “Organizzazione, regolamentazione e contesto legale”, fu menzionato che “i testimoni di Geova sono un gruppo che, a motivo delle proprie convinzioni religiose, si oppone all’uso del sangue, il che rende necessario cercare delle alternative”. Il medico che presentò queste informazioni parlò brevemente dei comitati di assistenza sanitaria. In precedenza c’era stato un colloquio con questo medico, per cui sapeva come siamo organizzati. Ci fu una parte dedicata alle domande e, quando alcuni insisterono che la vita va salvata indipendentemente dalle convinzioni religiose, il medico si limitò a dire: “Se volete evitare problemi di natura legale è meglio che trattiate questo gruppo religioso con rispetto”. Poi aggiunse che, secondo la Legge Generale sulla Salute, ci vuole il consenso del paziente prima che si possa somministrargli il sangue.

Ci fu un’altra serie di discorsi nell’aula della Corte Superiore di Giustizia. Nel corso di uno di essi un avvocato presentò due domande riguardanti i testimoni di Geova: “È secondo la legge negare i servizi sanitari ai testimoni di Geova solo perché non donano il sangue?” e: “È corretto e conforme alla legge praticare trasfusioni coatte ai Testimoni?” Il direttore degli Affari Legali del Ministero della Sanità mostrò che nessuna legge richiede che un paziente doni sangue in cambio di cure mediche. Egli dichiarò: “Le cure mediche sono un obbligo che la Costituzione Generale della Repubblica pone su tutte le istituzioni, e si dovrebbero prestare senza restrizione alcuna. Negare le cure mediche è un reato”. Questi discorsi prepararono il terreno per alcuni colloqui molto costruttivi con funzionari del Ministero della Sanità.

Un rapporto del Reparto Informazione Sanitaria dice: “Si è avuto un colloquio con il direttore degli Affari Legali del Ministero della Sanità del Messico. Gli è stata spiegata la disposizione dei comitati di assistenza sanitaria ed egli l’ha giudicata eccezionale. Poi ci ha chiesto di spiegargli direttamente con la Bibbia il motivo della nostra posizione religiosa. Ci è parso che la comprendesse molto bene e ha detto che ci avrebbe messo in contatto con altre autorità mediche affinché anch’esse sentissero qual è la nostra posizione e quali disposizioni abbiamo preso. Sono seguiti altri colloqui, uno dei quali con un medico che dirige il Registro dei Trapianti e che ha eseguito con successo operazioni di trapianto di rene su testimoni di Geova. Questi colloqui si sono rivelati molto interessanti dato che i medici sono rimasti favorevolmente colpiti dal modo in cui ci siamo organizzati a livello mondiale per giungere a una migliore intesa fra pazienti Testimoni e personale ospedaliero”.

Parlano le cifre

Mentre avveniva tutto questo i proclamatori continuavano a predicare molto attivamente la buona notizia. C’è stata una crescita fenomenale dal 1931, quando 82 persone fecero rapporto del servizio di campo. Nel 1961 avemmo un massimo di 25.171 proclamatori. L’attività degli studi biblici era migliorata ma non c’erano ancora molti fratelli in grado di tenere studi. A poco a poco i proclamatori vennero addestrati e questo permise loro di avere maggiori risultati nell’opera di casa in casa, delle visite ulteriori e degli studi biblici.

Così nel 1971 ci fu un nuovo massimo di oltre 50.000 proclamatori. In sette anni su otto avemmo un aumento superiore al 10 per cento; in qualche caso l’aumento fu del 14 per cento. Inoltre per quasi tutti gli anni ’70 ci furono ogni anno oltre 5.000 battezzati. Dopo il 1971 ci volle solo un decennio perché le file dei proclamatori crescessero di altre 50.000 unità circa. Nel 1981 ci fu un massimo di 101.171 proclamatori. A questo punto il numero degli studi biblici aveva quasi raggiunto il numero massimo dei proclamatori, e da allora in poi c’è stato in media più di uno studio biblico a domicilio per proclamatore.

Lo zelo dei fratelli nel ministero di campo non è diminuito. L’anno di servizio 1994 è terminato con un massimo di 404.593 proclamatori. Ora gli studi biblici sono in media più di 535.000. I presenti alla Commemorazione nel 1994 sono stati 1.379.160, il che indica che è stata presente 1 persona su 63 nel paese. Il prospetto qui sotto mostra come è aumentata dal 1931 l’attività dei servitori di Geova in questa nazione.

Come si nota dal prospetto, il decennio 1981-91 vide un incremento fenomenale nel numero degli studi biblici a domicilio: da una media di 100.636 nel 1981 a 472.389 nel 1991, un aumento cioè del 369 per cento in dieci anni, e questo aumento non si è arrestato!

È molto facile iniziare studi biblici in Messico. Ad esempio, un proclamatore di Monterrey, nello stato di Nuevo León, offrì lo studio biblico a una donna la primissima volta che le parlò alla porta. La donna accettò subito. In seguito le chiese come mai avesse acconsentito così prontamente a fare lo studio biblico a casa sua. La donna rispose: “Lei è la prima persona che si sia offerta di studiare la Bibbia con me”.

“I proclamatori traboccano di entusiasmo”

Molti hanno chiesto: “Qual è il segreto dei fenomenali aumenti registrati nello scorso decennio in Messico?”

Un componente del Comitato di Filiale risponde: “Ovunque nel paese i proclamatori traboccano di entusiasmo, e l’intero paese sembra essere infervorato dalla verità. I fratelli sono ansiosi di raccontare le molte esperienze che hanno nel servizio di campo e desiderano sentire anche le vostre. La verità permea i fratelli e la loro vita è imperniata sulla verità. I proclamatori sono molto zelanti e predicano la buona notizia del Regno ovunque vadano, e Geova ha benedetto i loro sforzi. Proverbi 10:22 riassume bene la cosa dicendo: ‘La benedizione di Geova, questo è ciò che rende ricchi’. Succede anche spesso che qualcuno inizia a fare lo studio biblico e contemporaneamente comincia ad assistere alle adunanze. Iniziano a studiare con l’idea di diventare testimoni di Geova. Questo li aiuta a fare rapido progresso nella verità”.

La Scuola di Addestramento per il Ministero

Ora c’è un altro provvedimento per aiutare i fratelli messicani a essere meglio preparati per aver cura di questo campo produttivo: la Scuola di Addestramento per il Ministero. Il primo corso in Messico ebbe inizio nel novembre 1991. Finora le classi sono state 12. È un corso di otto settimane preparato dal Comitato dell’Insegnamento. Il materiale è stato studiato appositamente per rendere anziani e servitori di ministero idonei a soddisfare bisogni urgenti nell’organizzazione teocratica. Sotto la supervisione del Comitato del Servizio del Corpo Direttivo, fratelli celibi qualificati del Messico vengono invitati a frequentare la scuola per essere addestrati ad assolvere maggiori responsabilità in zone dove c’è più bisogno. In alcuni casi questo significa prestare servizio all’estero.

I fratelli hanno risposto con entusiasmo. Appena questa scuola fu annunciata, 600 di essi compilarono la domanda preliminare! Poiché i giovani fratelli che si rendono disponibili continuano a essere numerosi, si tengono due corsi contemporaneamente più di una volta all’anno. Come risultato, vengono prestate cure migliori al gregge di Dio in questa parte del mondo.

Altri pionieri iniziano l’opera in territori isolati

Ora che nel paese ci sono più di 9.800 congregazioni, tutte le città, grandi e piccole, sono incluse nel territorio assegnato alle congregazioni. Tuttavia ci sono ancora numerosi territori isolati. Molti pionieri si rendono disponibili per lavorarli. Trovano un lavoro a mezza giornata, oppure sono assistiti in vari modi dalle rispettive famiglie, così che possono servire in queste zone.

Oltre a loro ci sono al momento 671 pionieri speciali, i quali svolgono il servizio soprattutto in piccole congregazioni e località fuori mano, dove in precedenza la buona notizia non era mai stata predicata. Stanno facendo un ottimo lavoro.

Tra i pionieri speciali ce ne sono alcuni che si potrebbero definire pionieri itineranti. Si spostano da un luogo all’altro entro una data zona per contattare coloro che abitano in territori quasi inaccessibili. Questi fratelli si servono di un furgone con cui trasportano una grande quantità di letteratura e che è equipaggiato anche per dormirvi. Così hanno un posto dove passare la notte quando il tramonto li sorprende per strada. Ma spesso in montagna, giunti dove finisce la strada, sono costretti ad abbandonare il veicolo e a proseguire a piedi, portando viveri e altre provviste negli zaini. Negli scorsi cinque anni la Società ha impiegato vari gruppi di fratelli per compiere quest’opera, e con ottimi risultati.

Quello che segue è un esempio delle numerose esperienze interessanti avute da questi zelanti fratelli: “Nella città di Altamirano, nello stato di Guerrero, abbiamo trovato molte persone che si interessano della verità contenuta nella Parola di Dio. Solo in un mese cominciammo 40 studi biblici nelle case di interessati, uno di essi con un cattolico la cui casa era piena di immagini. Quando gli fu spiegato e quindi lesse nel libro Vivere per sempre che agli occhi di Geova l’idolatria è un grave peccato, quest’uomo fece a pezzi tutte le immagini. Lo invitammo all’assemblea di distretto del 1991 a cui assisté insieme ad altre sei persone. Cominciò a frequentare tutte le adunanze, anche se per andarci doveva fare un viaggio di 45 chilometri. Ora soddisfa i requisiti per essere un bravo proclamatore”.

Grazie alle fatiche di questi pionieri è stata distribuita molta letteratura biblica, e sono sorte piccole congregazioni in luoghi dove in passato non c’erano Testimoni. Esprimendo i suoi sentimenti riguardo a quest’opera un pioniere ha scritto: “Abbiamo visitato bei posti e trovato persone disposte ad ascoltare. Molti hanno perfino pianto e ci hanno chiesto di restare più a lungo con loro, e in realtà, avremmo voluto restare perché c’è bisogno . . . Abbiamo capito inoltre com’è amorevole Geova a usare i suoi servitori per portare la buona notizia a queste persone che sono povere e umili e che abitano in territori così isolati”.

‘Sale più numerose e più belle’

Pare che non ci sia proprio abbastanza tempo per fare tutto quello che si deve fare in Messico. Ora i programmi di costruzione prevedono anche Sale del Regno e Sale delle Assemblee. Il nostro motto è: “Sale del Regno più numerose, più grandi e più belle”; perciò in ogni parte del paese i fratelli si stanno impegnando con entusiasmo nella costruzione di luoghi di adunanza migliori. Con oltre 800.000 persone che assistono alle assemblee di distretto, è diventato difficile trovare impianti adeguati da prendere in affitto. Si sta pensando di costruire Sale delle Assemblee in cui si possano tenere non solo assemblee di circoscrizione, ma anche piccole assemblee di distretto. Tenuto conto delle leggi vigenti, e con la benedizione di Geova, ci sono ottime prospettive a questo riguardo.

È stato realizzato un progetto notevole a Reynosa, una città di confine nello stato di Tamaulipas. Una persona generosa donò circa 4 ettari di terra per costruirvi una Sala delle Assemblee. I fratelli di otto circoscrizioni vicine si impegnarono con entusiasmo nei lavori, a costo di grandi sacrifici personali, per costruire una Sala delle Assemblee che potesse ospitare 3.600 persone. Questo è un esempio che speriamo di seguire in altre parti della nazione. Nel novembre 1992 la Sala delle Assemblee di Reynosa venne dedicata da Albert D. Schroeder, del Corpo Direttivo.

Da alcuni anni abbiamo due piccole Sale delle Assemblee a Città di Messico. Ognuna può contenere un migliaio di persone. Ma il 9 maggio 1993, nel sobborgo di Tultitlán, venne dedicata da John E. Barr del Corpo Direttivo una bella sala con 3.000 posti. Era stata costruita in un solo anno da entusiastici fratelli di Città di Messico. Questa bella Sala delle Assemblee fa veramente onore a Geova.

Non si è mai costruito così tanto

L’attività dei testimoni di Geova continua a espandersi a un ritmo molto veloce. Nello scorso decennio il numero dei Testimoni è aumentato da circa 150.000 a oltre 400.000. Il numero delle persone e delle famiglie con cui si tengono studi biblici a domicilio è cresciuto sensibilmente, da circa 180.000 a oltre 535.000. C’è bisogno di grandi quantità di pubblicazioni per lo studio della Bibbia. L’anno scorso i testimoni di Geova hanno distribuito in Messico più di 30.000.000 di libri, opuscoli e riviste che spiegano la Bibbia, oltre a milioni di volantini. È in corso la costruzione di un nuovo complesso per la filiale, di dimensioni mai viste, in cui ci sarà posto per altri 800 beteliti circa. Lo spazio dello stabilimento verrà quadruplicato. Per realizzare questo progetto ci vorranno circa cinque anni e molta cooperazione internazionale.

Non vediamo l’ora di avere uno stabilimento che possa produrre quantità sufficienti di Bibbie, libri, opuscoli, riviste e altra letteratura così da poter soddisfare la fame spirituale delle persone sincere non solo in Messico, ma anche in altri paesi dell’America Latina.

Pastori spirituali del gregge di Dio

I fratelli che formano il Comitato di Filiale sovrintendono a varie fasi del lavoro nella filiale e altrove, e viaggiano regolarmente per tenere le assemblee. Questo permette loro di seguire da vicino tutti gli aspetti dell’opera compiuta qui in Messico. Le mogli li sostengono lealmente nell’adempimento delle loro gravose responsabilità. Come gruppo questi fratelli hanno in media 41 anni di servizio dal battesimo e 37 anni di servizio a tempo pieno. Sono tutti membri della famiglia Betel.

Sono impegnati nel campo 34 sorveglianti di distretto e 446 sorveglianti di circoscrizione. Le congregazioni sono 9.810, e ogni mese ne vengono formate in media altre 20. Pertanto questi sorveglianti viaggianti, insieme agli anziani e ai servitori di ministero delle congregazioni, sono molto occupati nella cura del gregge. Abbiamo in media in ogni congregazione 1,7 anziani e 2,8 servitori di ministero. Perciò molte congregazioni hanno urgente bisogno di altri fratelli qualificati. Inoltre il continuo aumento dei proclamatori porta alla formazione di altre congregazioni, che a loro volta hanno bisogno di anziani e servitori di ministero qualificati. I pochi che prestano servizio in ciascuna congregazione fanno un eccellente lavoro nel pascere le pecorelle di Geova. — Giov. 21:15-17.

Una nuova legge sulle associazioni religiose e sul culto pubblico

Negli scorsi 135 anni il Messico ha seguito una politica di separazione fra Chiesa e Stato. Nel 1865 la situazione divenne così tesa che i rapporti fra Messico e Vaticano si interruppero. Data la sua passata esperienza con la religione, il governo impose delle restrizioni che si ripercossero su tutte le religioni. Nondimeno, quando nel dicembre 1988 Carlos Salinas de Gortari iniziò il suo periodo di carica presidenziale, si poteva prevedere che la politica nei confronti della religione sarebbe cambiata e che ci sarebbe stato un ravvicinamento al Vaticano. Al discorso inaugurale del presidente presenziarono alti prelati della Chiesa Cattolica.

Naturalmente ci si chiedeva come ciò avrebbe influito sull’opera dei testimoni di Geova. Dopo questa manifestazione di buona volontà verso la Chiesa Cattolica, il clero insisté perché venissero apportate delle modifiche alla Costituzione per dare maggiore libertà alle organizzazioni religiose. Questo controverso argomento fu discusso ininterrottamente dai giornali per due anni, e fu così preparato il terreno perché le organizzazioni religiose in Messico ottenessero la personalità giuridica. Fino ad allora la religione era esistita solo di fatto, senza avere personalità giuridica o qualche diritto. Era chiaro che il clero voleva ottenere non solo il riconoscimento giuridico, ma anche privilegi in relazione alla politica e all’istruzione. Inoltre nelle loro dichiarazioni alcuni sacerdoti cattolici insinuarono che si dovevano imporre delle restrizioni ai testimoni di Geova e che non si doveva concedere loro il riconoscimento della personalità giuridica. Infine, nel gennaio 1992, il Congresso apportò delle modifiche a ciò che la Costituzione diceva sulla religione e poi, nel mese di luglio, vennero formulate delle leggi per mandare in vigore i cambiamenti. Vennero chiamate Legge sulle Associazioni Religiose e il Culto Pubblico.

Lo scopo della legge era quello di dare più libertà alle associazioni religiose. In virtù di questa legge, ora le organizzazioni religiose possono essere proprietarie di immobili. Sono anche autorizzate a tenere adunanze e manifestazioni religiose al di fuori dei loro luoghi di culto. Un articolo menziona gli emblemi patriottici e si potrebbe supporre che questo articolo sia stato promulgato tenendo presenti i testimoni di Geova. Tuttavia il 7 maggio 1993 il Ministero degli Interni concesse il riconoscimento giuridico alla Torre del Vigía e a Los Testigos de Jehová en México. Abbiamo fiducia che la nuova legge permetterà all’opera dei testimoni di Geova in Messico di avanzare e a noi di compierla in piena libertà, avvalendoci di diritti e privilegi che in precedenza non avevamo. Senza rendersene conto i testimoni di Geova in Messico si preparavano per questa libertà ancor prima che la legge venisse approvata.

Ci sono molte altre cose da dire sul Messico

Sarebbe impossibile raccontare qui tutto quello che è accaduto ai testimoni di Geova in Messico. Abbiamo dato solo una rapida occhiata al nostro album di ricordi. Alcuni dei primi episodi erano un po’ come foto sbiadite in bianco e nero. Gli avvenimenti più recenti invece sono così animati e movimentati che solo una videocassetta potrebbe immortalarli.

Chi da poco si è unito ai testimoni di Geova potrebbe sorprendersi delle prove incontrate da coloro che iniziarono l’opera in Messico. È abituato a un paradiso spirituale dove il cibo spirituale abbonda, in cui ci sono centinaia di migliaia di persone timorate di Dio e dove il servizio che si rende a Dio viene svolto in maniera organizzata. Ad ogni modo in molte parti del Messico i testimoni di Geova devono ancora superare grandi difficoltà per andare alle adunanze. Alcuni hanno ancora bisogno di aiuto per imparare a leggere e così trarre beneficio dai provvedimenti spirituali disponibili. E ci sono ancora sorveglianti viaggianti che devono attraversare fiumi a guado e fare faticosi viaggi sui monti per raggiungere le congregazioni che servono. A chi abita in città può sembrare che la vita offra di più in senso materiale, ma ci sono anche molte tentazioni. Indipendentemente dalle pressioni cui sono soggetti, i testimoni di Geova in Messico sono molto felici di servire Geova insieme ai loro fratelli e sorelle cristiani delle altre parti del mondo, compiendo un’opera che reca vera gioia e contentezza.

Anche se ora sapete molte cose della storia dei testimoni di Geova in Messico, non avete certo conosciuto tutti i fratelli e le sorelle che sono qui. Ciascuno di loro avrebbe esperienze interessanti da raccontare. Inoltre ci sono ancora moltitudini di persone che speriamo di raggiungere per far conoscere loro la buona notizia. È nostra viva speranza che anch’esse entrino a far parte di quella famiglia in rapida espansione che considera Geova suo Dio e Padre. E se siamo colpiti dall’espansione che c’è stata negli ultimi anni, cosa diremo dopo Armaghedon, quando Gesù Cristo comincerà a risuscitare i milioni di messicani che ora sono nelle tombe e darà loro l’opportunità di acquistare conoscenza di Geova e delle Sue giuste vie? Perciò questo rapporto non contiene assolutamente tutte le notizie che riguardano il Messico. Alcuni degli avvenimenti più emozionanti si devono ancora verificare. Con la benedizione di Geova, ci saranno molte altre cose da dire.

[Prospetto a pagina 242]

MASSIMO DEI MEDIA DEI STUDI

ANNO PROCLAMATORI PROCLAMATORI BIBLICI

1931 82

1941 859

1951 10.335 8.366 5.409

1961 25.171 22.235 18.198

1971 54.384 51.256 50.270

1981 101.171 98.610 100.636

1991 335.965 319.634 472.389

1994 404.593 388.623 535.912

[Cartina a pagina 168]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

MESSICO

Città di Messico

Monterrey

Guadalajara

Veracruz

[Immagine a pagina 170]

Alcuni aspetti della religione azteca si fusero con la fede cattolica

[Immagine a pagina 175]

Gruppo di Studenti Biblici a Città di Messico intorno al 1920

[Immagini a pagina 177]

Il “Bollettino” che annunciava la registrazione della Società in Messico, e la cartolina di identificazione del proclamatore

[Immagine a pagina 178]

José Maldonado, uno dei primi pionieri del Messico

[Immagini a pagina 184]

Manuel Amaya e il mezzo di trasporto che usava per fare il pioniere

[Immagine a pagina 188]

Pedro De Anda predicò in tutto il paese

[Immagine a pagina 191]

Dopo aver letto alcune pubblicazioni della Società, Mario Mar accettò l’incarico di predicare ancor prima di conoscere qualche Testimone

[Immagine a pagina 192]

Un’assemblea di Testimoni (Testigos) a Città di Messico nel 1934

[Immagini a pagina 198]

Alcuni dei primi pionieri con il loro mezzo di trasporto nello stato di Veracruz

[Immagine a pagina 200]

Fred e Blanche Anderson, diplomati di Galaad che dedicarono la maggior parte della loro vita al servizio in Messico

[Immagini a pagina 202]

Shirley Hendrickson (a sinistra) e Rosa May Dreyer, compagne nel servizio per oltre 50 anni

[Immagini a pagina 207]

Altri diplomati di Galaad che hanno servito nel campo messicano: (1) Elizabeth Tracy, (2) Jean Friend, (3) Esther Lopez, (4) Rubén Aguirre, (5) Russell Cornelius, (6) Esther Vartanian (Lozano), (7) Mildred Simpkins, (8) Maxine Miller (García)

[Immagini a pagina 209]

Alcuni che hanno avuto una parte nel lavoro di sorveglianza della filiale

(1) Rodolfo Lozano, (2) George Papadem, (3) Samuel Friend, (4) William Simpkins, (5) Robert Tracy

[Immagine a pagina 210]

Adulfo e Leonor Salinas; hanno viaggiato per molti anni mentre lui era sorvegliante di distretto

[Immagini a pagina 223]

Edifici della filiale usati in Messico dal 1985

[Immagini alle pagine 236 e 237]

Felici fratelli e sorelle che ora proclamano il Regno in Messico

[Immagini alle pagine 244 e 245]

(A sinistra) La famiglia Betel del Messico nel 1993: e continua a crescere! (Sotto) Nuovi edifici della filiale che si stanno costruendo per soddisfare i bisogni delle congregazioni in rapida espansione in Messico

[Immagine a pagina 252]

L’attuale Comitato di Filiale del Messico (da sinistra a destra): Robert Tracy, Roberto Gama, Carlos Cázares, Santos Estrada, Juan Angel Hernandez e Rodolfo Lozano