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Gran Bretagna

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Nel periodo della sua massima espansione, l’impero britannico abbracciava il mondo intero. Ai giorni della regina Vittoria (1837-1901) si diceva che sul suo reame “non tramontava mai il sole”. Nel XX secolo, comunque, questo grande impero è stato sostituito dal Commonwealth.

Quanto è esteso il Commonwealth? Copre circa un quarto della superficie terrestre e comprende circa un quarto della popolazione mondiale. Benché politicamente indipendenti, i 53 membri del Commonwealth riconoscono la regina d’Inghilterra come capo simbolico della loro associazione culturale ed economica.

Negli scorsi 50 anni gli immigrati provenienti da questi e da altri paesi hanno cambiato il volto della Gran Bretagna, che è diventata una nazione cosmopolita con circa 58 milioni di abitanti.

Molte razze, molte religioni

Il 22 giugno 1948 l’Empire Windrush, una nave un tempo adibita al trasporto delle truppe, attraccò a Tilbury, nei pressi di Londra, e ne sbarcarono 492 giamaicani, i primi di un quarto di milione di immigranti provenienti dall’area caribica. Questi nativi delle Indie Occidentali, dal temperamento allegro e vivace, avevano un grande rispetto per la Bibbia. Ma rimasero sbalorditi scoprendo che molti inglesi non avevano più profonda fede in Dio. Cosa aveva provocato questo cambiamento? La gente era disgustata della parte avuta dalla religione nell’insensata carneficina delle due guerre mondiali. Inoltre, la fede nella Bibbia era stata gravemente indebolita dai critici secondo i quali scienza e religione erano incompatibili.

Dagli anni ’60 in Gran Bretagna si ha un grande afflusso di indiani, pakistani e, più recentemente, gente del Bangladesh. Negli anni ’70 molti asiatici che erano vissuti nell’Africa orientale vennero qui in cerca di una vita migliore. Dal di fuori del Commonwealth giunsero greco-ciprioti e turco-ciprioti, oltre a polacchi e ucraini. A seguito della rivoluzione del 1956 in Ungheria, 20.000 profughi si rifugiarono in Gran Bretagna. Più recentemente vietnamiti, curdi, cinesi, eritrei, iracheni, iraniani, brasiliani, colombiani e altri si sono stabiliti qui. A metà degli anni ’90 in Gran Bretagna 6 residenti su 100 appartenevano a una minoranza etnica.

In nessuna parte della Gran Bretagna questo è più evidente che a Londra, la capitale. Camminando per la strada o viaggiando sugli autobus a due piani o sui treni della metropolitana, i turisti notano subito il miscuglio di razze degli abitanti. Infatti quasi un quarto degli abitanti di Londra sono stranieri. Rispecchiando questa diversità, ora le scuole offrono ai ragazzi un’istruzione che tiene conto delle varie religioni, quali la cristiana, la musulmana e l’indù. Questo non vuol dire che la Gran Bretagna sia particolarmente religiosa. Al contrario, oggigiorno la stragrande maggioranza della popolazione ha una visione piuttosto secolare e materialistica della vita.

Per contro, in Gran Bretagna ci sono più di 126.000 testimoni di Geova. Anch’essi provengono da culture e ambienti diversi. Tuttavia credono fermamente in Dio: non in una divinità senza nome, ma in Geova, che invita calorosamente le persone di qualsiasi nazionalità a camminare nelle sue vie e a trarre beneficio dai suoi amorevoli consigli. (Eso. 34:6; Isa. 48:17, 18; Atti 10:34, 35; Riv. 7:9, 10) I testimoni di Geova accettano la Bibbia quale ispirata Parola di Dio. Hanno profonda fede nel provvedimento per la salvezza preso da Dio mediante Gesù Cristo. Le loro speranze per il futuro sono incentrate sul Regno di Dio e sull’insegnamento biblico secondo cui è proposito di Dio che la terra divenga un Paradiso. (Gen. 1:28; 2:8, 9; Matt. 6:10; Luca 23:43) Essi proclamano ad altri con zelo questa buona notizia. Il loro vivo desiderio è di ‘fare tutto per amore della buona notizia’ per renderne partecipi altri. — 1 Cor. 9:23; Matt. 24:14.

Come ebbe inizio l’attività dei testimoni di Geova in questa parte del mondo?

Resero partecipi altri

Negli ultimi due decenni del secolo scorso la Gran Bretagna era alle prese con il fenomeno dell’urbanesimo. Dalle campagne inglesi, scozzesi e gallesi la gente si spostava in massa nei paesi e nelle città. Agli artigiani tali per tradizione si unirono molti operai con poca o nessuna esperienza di lavoro. Dopo il 1870 l’istruzione scolastica obbligatoria introdusse un’era in cui la conoscenza sarebbe stata facilmente accessibile a più persone.

Nel 1881 arrivarono dagli Stati Uniti J. C. Sunderlin e J. J. Bender, due stretti collaboratori di Charles Taze Russell, che allora dirigeva l’opera della Watch Tower Society. Portavano un messaggio che ha cambiato in meglio la vita di migliaia di persone in Gran Bretagna. Cominciando l’uno in Scozia e l’altro in Inghilterra, distribuirono l’entusiasmante pubblicazione intitolata Food for Thinking Christians (Cibo per i cristiani riflessivi). A Londra Tom Hart, che lavorava nelle ferrovie come deviatore, ne accettò una copia mentre tornava a casa dal lavoro una mattina presto. Quello che lesse destò il suo interesse e ne seguirono molte conversazioni sul ritorno di Cristo. Spinto da ciò che aveva imparato, Tom parlò con entusiasmo alla moglie e ai colleghi della conoscenza che aveva appena acquistato. Ben presto questo gruppetto, che divenne noto con il nome di Studenti Biblici, cominciò a distribuire volantini nel quartiere ai passanti. Gruppi simili sorsero in altre città da un capo all’altro della Gran Bretagna. Erano tutti ansiosi di diffondere le verità della Bibbia.

Nel 1891, quando Charles T. Russell visitò per la prima volta la Gran Bretagna, l’interesse per il messaggio della Bibbia spinse circa 150 persone a Londra e altrettante a Liverpool ad assistere a una conferenza dal tema “Uscite da essa, o popolo mio”, uscite cioè dalle religioni che risentono dell’influenza dell’antica Babilonia. (Riv. 18:4) “Inghilterra, Irlanda e Scozia sono campi pronti e in attesa di essere mietuti”, riferì il fratello Russell. L’opera di far conoscere ad altri la buona notizia portò frutto e all’inizio del secolo erano state formate dieci piccole congregazioni cristiane. Perché potessero ricevere più facilmente il cibo spirituale sotto forma di pubblicazioni bibliche, la Società (Watch Tower) aprì un ufficio a Londra.

La prima filiale

Nel 1900 E. C. Henninges, un altro stretto collaboratore di Charles T. Russell, sbarcò a Liverpool, nell’Inghilterra nord-occidentale, e si recò a Londra per cercare un locale in affitto da usare come deposito di letteratura. Il 23 aprile ottenne l’immobile situato al numero 131 di Gipsy Lane, a Forest Gate, nella parte orientale di Londra. Lì cominciò a operare la prima filiale della Watch Tower Bible and Tract Society. Ora, a distanza di un secolo, ci sono oltre 100 filiali simili dislocate in punti strategici del mondo.

Il 30 giugno 1914, a Londra, fu eretta in ente giuridico la International Bible Students Association, un nuovo strumento legale dell’organizzazione di Geova in Gran Bretagna. A quell’epoca la filiale inglese curava l’opera del Regno in tutte le Isole Britanniche, compresa l’Irlanda. Dal 1966, invece, tutta l’Irlanda è sotto la sorveglianza di una filiale a sé stante, dapprima situata a Dublino e ora a sud della città.

Trasferimenti all’estero

I fratelli della Gran Bretagna non si interessavano solo del campo inglese. Sapevano che Gesù Cristo aveva predetto che la buona notizia del Regno di Dio sarebbe stata predicata in tutta la terra abitata prima che venisse la fine. (Matt. 24:14) Durante gli anni ’20 e i primi anni ’30 molti fratelli della Gran Bretagna cercarono di espandere il loro campo di predicazione intraprendendo l’opera missionaria in altri paesi. Fu un passo molto importante e Geova benedisse il loro spirito di sacrificio.

Nel 1926 Edwin Skinner partì da Sheffield, nell’Inghilterra settentrionale, per andare a servire in India. L’umiltà lo aiutò a perseverare nel territorio assegnatogli per 64 anni, fino alla sua morte avvenuta nel 1990. L’indimenticabile e amorevole William Dey, un ispettore delle tasse scozzese molto ricco, rinunciò sia al posto che alla pensione per dirigere il nuovo Ufficio per l’Europa settentrionale aperto dalla Società a Copenaghen, in Danimarca. Subito dopo Fred Gabler accettò l’invito del fratello Dey e si recò in Lituania, dove fu raggiunto da Percy Dunham, che in seguito andò a servire in Lettonia. Wallace Baxter assunse la sorveglianza dell’opera in Estonia. Claude Goodman, Ron Tippin, Randall Hopley, Gerald Garrard, Clarence Taylor e parecchi altri della Gran Bretagna iniziarono l’opera in Asia. Un altro scozzese, George Phillips, servì per molti anni in Sudafrica. Robert e George Nisbet, pure scozzesi, fecero i pionieri nell’Africa orientale e meridionale.

Fratelli intrepidi vanno ad aiutare sul continente

Negli anni ’30 molti pionieri inglesi risposero all’invito di aiutare a proclamare la buona notizia in Belgio, Francia, Spagna e Portogallo. John ed Eric Cooke furono tra questi.

Arthur e Annie Cregeen rammentano l’attività che svolsero nel sud della Francia dove non c’erano congregazioni. Si unirono ai fratelli polacchi che manifestavano grande zelo ed erano molto ospitali. Annie ricorda la volta che invitarono i fratelli nell’albergo in cui alloggiavano, il Grand Hôtel de l’Europe, nella città di Albi. “Forse era un edificio imponente ai giorni di Napoleone”, ebbe a scrivere in seguito, ma il suo splendore era svanito. E proseguiva: “Il gruppo arrivò la domenica pomeriggio e facemmo un interessante studio della Torre di Guardia. Eravamo di cinque nazionalità diverse, ciascuno con la rivista nella propria lingua, e l’unico mezzo di comunicazione era un francese sgrammaticato. Leggevamo i paragrafi a turno nella nostra rivista, poi, nel nostro francese approssimativo spiegavamo quello che avevamo letto. Ma che occasione felice fu quella per tutti!”

Purtroppo quel periodo felice di servizio all’estero non durò molto. John Cooke, che allora era nella Francia meridionale, vi rimase più a lungo che poté. Infine partì in bicicletta e fu fatto sfollare in Inghilterra poco prima che arrivassero i carri armati tedeschi. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale il 1° settembre 1939, Gran Bretagna e Germania erano entrate in conflitto, con serie conseguenze per i testimoni di Geova in Gran Bretagna e altrove.

Mentre le nazioni precipitavano nella guerra a oltranza, i testimoni di Geova assumevano una posizione di ferma neutralità cristiana. Comprendevano chiaramente che l’ubbidienza a Dio deve avere la precedenza nella vita. (Atti 5:29) Dato che pregavano sinceramente per la venuta del Regno di Dio e sapevano ciò che aveva detto Gesù Cristo sull’identità del governante del mondo, erano fermamente convinti che sarebbe stato sbagliato sostenere una parte o l’altra in un conflitto tra fazioni del mondo. (Matt. 6:10; Giov. 14:30; 17:14) I testimoni di Geova presero personalmente a cuore ciò che dice la Bibbia in quanto a ‘non imparare più la guerra’. (Isa. 2:2-4) Dapprima alcuni di loro in Gran Bretagna furono esentati come obiettori di coscienza. In seguito, però, sia giudici che mezzi di informazione affermarono che alcuni erano diventati Testimoni per evitare di arruolarsi nelle forze armate. Come risultato circa 4.300 persone finirono in carcere. Questo numero includeva molte sorelle che si erano rifiutate di fare lavori a sostegno dello sforzo bellico. Finita la guerra, comunque, i Testimoni continuarono a dimostrare che ciò che li motivava era il desiderio di piacere a Dio e di annunciare il Regno come sola speranza per il genere umano. (Altri particolari sull’attività dei testimoni di Geova in Gran Bretagna in quei primi anni si possono trovare nell’Annuario del 1974).

Assemblea bilingue in Inghilterra

Nel corso degli anni, le grandi assemblee sono state pietre miliari nella vita dei servitori di Geova. In un’occasione i discorsi più importanti pronunciati durante un’assemblea a Londra dal presidente della Società furono trasmessi per radio in molti altri paesi. Durante gli anni ’50 e ’60 delegati di oltre 50 paesi stranieri assisterono a varie grandi assemblee a Londra. Ma il programma era tutto in inglese. Nel 1971 le cose cambiarono.

I preparativi per tenere quell’anno l’assemblea di distretto “Nome divino” a Twickenham (Londra) erano a buon punto. Nel resto dell’Europa i Testimoni si preparavano ad assistere ad assemblee dallo stesso tema. In Portogallo, nonostante l’opera del Regno fosse ancora al bando, c’erano migliaia di Testimoni che si preparavano a raggiungere Tolosa, in Francia, passando per la Spagna. Erano pieni di entusiasmo. Poi giunse la notizia che in Spagna era scoppiata un’epidemia di colera. Solo chi era vaccinato contro il colera poteva attraversare il paese. Tuttavia non c’era vaccino sufficiente per tutti quelli che dal Portogallo volevano andare all’assemblea. Quando nella stessa Tolosa si scoprì un caso sospetto di colera, le autorità ordinarono categoricamente di annullare tutto. Cosa avrebbero fatto ora i fratelli portoghesi? Un fratello disse: “Beh, c’è sempre Londra”.

William John (Bill) Bull, sorvegliante dell’assemblea di Twickenham, un fratello noto per la sua calma e cordialità, rammenta ciò che accadde. “Ne vennero in Gran Bretagna dagli 800 ai 900: 112 arrivarono in aereo e il resto in pullman. Avevamo meno di una settimana per prepararci per questa affluenza. Alcuni fratelli andarono a Dover ad accogliere i delegati portoghesi che arrivavano col traghetto, la maggioranza dei quali parlava poco l’inglese o non lo parlava affatto”. Fu trovato alloggio per tutti, in prevalenza nelle case dei fratelli londinesi. Uno dei tendoni utilizzati per il ristoro fu trasformato in un luogo adatto per le sessioni portoghesi e i portoghesi furono felici di unirsi ai fratelli inglesi per vedere i drammi dell’assemblea, come Geova benedice i leali e Fate del proposito di Geova il vostro modo di vivere, e per ascoltare altre parti del programma. Il 13 agosto 1971 un giornale locale, il Middlesex Chronicle, riferì: “Grazie al loro arrivo questa è stata la prima assemblea bilingue tenuta dai Testimoni nel paese”.

I fratelli portoghesi presentarono interessanti rapporti sul progresso dell’opera del Regno nel loro paese, dopo di che un fratello responsabile dell’opera in Portogallo prese la parola per ringraziare i fratelli inglesi della loro ospitalità. “Ci avete dato tanto”, disse, “il vostro tempo, le vostre case, la vostra attenzione, la vostra gentilezza, le vostre tenere cure in questa immensa città e, soprattutto, il vostro amore. Potete star certi, fratelli, che Londra ci farà sempre tornare alla mente i ricordi più belli”. Quando i fratelli portoghesi esternarono con un cantico la loro riconoscenza, quasi tutti nell’uditorio avevano le lacrime agli occhi, tanto erano commossi per le espressioni di sincera gratitudine.

Divengono parte dell’amorevole famiglia di Geova

Non era solo in occasione delle assemblee che bisognava prestare attenzione alle persone di lingua diversa dall’inglese. La popolazione straniera in Gran Bretagna aumentava. Questo presentava dunque una sfida in relazione alla predicazione della buona notizia. Cosa si poteva fare?

I proclamatori di lingua inglese erano ansiosi di aiutare la gente venuta da altre nazioni e che parlava altre lingue. Dov’era possibile il Testimone cercava di offrire al padrone di casa qualcosa da leggere nella sua lingua. Ma comunicare era un problema. Tuttavia fra quelli venuti dall’estero c’erano alcuni testimoni di Geova, cosa che aiutò a colmare la lacuna.

Negli anni ’60 i Testimoni di lingua greca originari di Cipro si diedero da fare per trasmettere la verità ad altri che parlavano greco. I Testimoni italiani parlavano della verità biblica ai loro connazionali che si erano trasferiti a Londra.

Una giovane Testimone tedesca di nome Franziska arrivò in Inghilterra nella primavera del 1968 per lavorare alla pari, cioè per fare lavori domestici presso una famiglia in cambio di vitto e alloggio, con l’opportunità di imparare la lingua del posto. Dopo avere assistito quell’anno all’assemblea di distretto “Buona notizia per tutte le nazioni”, accrebbe con entusiasmo la sua partecipazione al ministero di campo e presentò il nuovo libro La Verità che conduce alla Vita Eterna ad altre ragazze alla pari che abitavano nelle vicinanze. Come risultato iniziò quattro studi biblici, tra cui uno con una ragazza svizzera insieme alla quale Franziska studiò in tedesco. Quando cominciò ad assistere alle adunanze della congregazione, la ragazza vide di persona l’amore che regna nella famiglia di Geova. (Giov. 13:35) L’anno seguente questa interessata aveva fatto un tale progresso che dedicò la sua vita a Geova e si battezzò. In seguito divenne pioniera e aiutò anche la madre ad accettare la verità. Ma questo fu solo l’inizio dell’impegno messo da Franziska per dare testimonianza alle ragazze alla pari.

“Ogni volta che vado di casa in casa e incontro una ragazza alla pari”, dice Franziska entusiasta, “le dico che anch’io sono stata una ragazza alla pari. Si stabilisce immediatamente una base comune. Quello a cui do sempre risalto è che quando venni in Inghilterra non conoscevo nessuno a parte una sorella. Nondimeno mi fecero sentire benvenuta nella congregazione. Così cerco sempre di aiutare le ragazze alla pari a inserirsi in fretta nella congregazione perché si rendano conto che siamo una sola grande famiglia”.

Nel 1974 Franziska sposò Philip Harris e ora servono insieme alla Betel di Londra e con la congregazione di Northwood. Franziska visita una casa in quel territorio da oltre 13 anni. Spiega: “La Betel ricevette una lettera da una ragazza francese alla pari che chiedeva di essere visitata dai Testimoni. Aveva ricevuto il libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca dai Testimoni in Francia e voleva saperne di più. Anche se l’inglese di Nathalie era ancora limitato, capii che era assetata di verità. Fece progresso e cominciò subito a venire alle adunanze”. Prima di tornare in Francia, Nathalie divenne una proclamatrice del Regno e ora lei e il marito servono lì come pionieri nel campo di lingua araba.

La famiglia che impiegava queste ragazze alla pari aveva adottato un sistema. Prima che una se ne andasse, arrivava la successiva. Per alcuni giorni quella che stava per andarsene insegnava alla nuova i lavori da sbrigare in casa. Quando Nathalie stava per partire, Franziska le diede questo consiglio: “Prima di tornare in Francia, di’ alla prossima ragazza alla pari come lo studio biblico ti ha aiutata, e vedi se è interessata”. La successiva ragazza alla pari era Isabelle, anche lei francese, ed era interessata. Franziska studiò anche con lei. Isabelle fu seguita da una seconda Nathalie, che cominciò subito ad assistere alle adunanze. Quando tornò in Francia, anche lei si battezzò.

Un’altra ragazza, Gabriela, veniva dalla Polonia. Non aveva mai avuto contatti significativi con i testimoni di Geova e disse a Franziska che i tedeschi non le piacevano perché in Polonia avevano una cattiva fama. Franziska spiegò che i testimoni di Geova non prendono mai parte alle guerre. “Durante la seconda guerra mondiale non avresti trovato nessun testimone di Geova nell’esercito”, osservò. “Sapevi che siamo stati perseguitati? Siamo stati nei campi di concentramento perché ci siamo rifiutati di salutare Hitler e di sostenere il regime nazista”. Gabriela ne fu stupita e la sua ostilità verso i tedeschi sparì in fretta. Dopo un regolare studio biblico con Franziska, Gabriela divenne una proclamatrice non battezzata e in seguito, a un’assemblea a Twickenham, simboleggiò la sua dedicazione a Geova. Nel corso degli anni, Franziska ha condotto studi biblici con 25 ragazze alla pari di dieci paesi diversi e ha avuto la gioia di aiutarle a divenire parte dell’amorevole famiglia di Geova.

Adunanze nella loro lingua

Naturalmente non tutti potevano fare rapido progresso nella verità studiando la Bibbia in inglese o assistendo alle adunanze in quella che per loro era forse una lingua straniera. Cosa si poteva fare?

Quando i Testimoni ciprioti di lingua greca cominciarono a trovare degli interessati fra i loro connazionali in Inghilterra, a Londra si dispose di tenere alcune adunanze in greco. Nel 1966 cominciarono a trarre beneficio da un regolare studio di libro di congregazione nella loro lingua, a cui si aggiunse un discorso pubblico una volta al mese. Nel 1967 fu formata la prima congregazione greca di Londra e un altro gruppo di lingua greca cominciò a tenere adunanze a Birmingham.

Gli italiani cominciarono nel 1967 con il discorso pubblico e lo studio Torre di Guardia nella Sala del Regno di Islington a Londra. Seguirono altre adunanze in italiano in altre località. Ecco un esempio di come andarono le cose. Vera (Vee) Young cominciò a studiare la Bibbia con una signora italiana a Enfield, a nord di Londra. Quando il suo apprezzamento aumentò, fece questo commento: “È un peccato che non ci sia qualcosa in italiano per alcuni miei amici”. Ciò spinse Geoff, il marito di Vee, a parlare con un sorvegliante di circoscrizione. Insieme trovarono un fratello di lingua greca che aveva fatto il pioniere in Italia. “Io pronunciai il discorso in inglese”, narra Geoff, “e il fratello greco lo tradusse in italiano”. Vi assisterono circa 30 persone, e alcune progredirono spiritualmente. Con il tempo i Testimoni di lingua italiana furono pronti per formare una congregazione. Da allora è stata formata in media una nuova congregazione italiana ogni cinque anni.

Nel campo greco la crescita continuava. Nel 1975 furono prese disposizioni perché si tenesse un’assemblea in greco. A quel tempo Geoff e Vee Young erano pionieri vicini alla cinquantina. I loro due figli erano cresciuti e si erano entrambi sposati “nel Signore”. (1 Cor. 7:39) Non avendo più genitori anziani di cui prendersi cura, Geoff e Vee erano in grado di accettare altri privilegi di servizio. Con sua sorpresa, Geoff ricevette l’incarico di organizzare un’assemblea per tutti i fratelli di lingua greca che vivevano in Gran Bretagna. “Non sapevo cosa aspettarmi”, rammenta Geoff. “Giunto sul posto dell’assemblea, il luogo parve ai miei occhi inesperti teatro di una guerra civile!” Forse si trattava solo di un inglese tradizionalista che osservava l’esuberanza greca. I fratelli greci stavano semplicemente spiegando l’uno all’altro il modo migliore per fare il lavoro. A quell’assemblea ci furono oltre 400 presenti.

Sorsero gruppi anche in altre lingue. Nel 1975 fu aperta una congregazione spagnola. A Londra il primo discorso in gujarati fu pronunciato nel 1977. Due anni dopo si tenne una piccola assemblea in gujarati. Più o meno a quell’epoca si tenne un’assemblea di circoscrizione in punjabi, con circa 250 presenti.

“Brava gente”

Nei primi anni le assemblee più grandi si tenevano spesso a Londra. Negli anni ’60 le annuali assemblee di distretto si tenevano in città più o meno grandi del paese. A volte se ne tennero solo quattro; altri anni si usarono locali più piccoli e il numero delle assemblee salì a 17. Vennero presi in affitto stadi, sale e una pista di pattinaggio su ghiaccio. Nel 1975 si fece un tentativo per tenere un’assemblea nell’Arms Park di Cardiff, nel Galles.

Sebbene i testimoni di Geova abbiano un’ottima reputazione in quasi tutta la Gran Bretagna, i dirigenti degli stadi che non hanno visto di persona questi grandi raduni dei Testimoni possono dapprima essere restii ad affittare loro i propri impianti. Questo è ciò che avvenne nel caso dell’Arms Park di Cardiff. Iniziarono le trattative con il Rugby Union Board del Galles. Lord Wakefield, che allora era presidente del Rugby Union Football di tutta la Gran Bretagna, aveva detto gentilmente ai fratelli che se fossero sorti problemi durante le trattative alla riunione con la commissione a Cardiff, avrebbero dovuto chiedere ai membri della commissione di telefonargli. Come furono grati i fratelli di questo aiuto! Quando le trattative giunsero a un punto critico, una telefonata a lord Wakefield permise di superare la fase di stallo. I testimoni di Geova tenevano assemblee a Twickenham, a Londra, dal 1955, e lord Wakefield spiegò ai suoi colleghi del Galles quanto erano contenti sia lui che la sua commissione che ogni estate i Testimoni usassero gli impianti di Twickenham. Assicurò loro che non avevano nulla di cui preoccuparsi, aggiungendo: “I Testimoni sono proprio brava gente!” L’affare fu subito concluso, e per molti anni i Testimoni hanno regolarmente usato gli impianti dell’Arms Park di Cardiff per le assemblee di distretto nel Galles.

Sale delle Assemblee di nostra proprietà

Oltre alle assemblee annuali più grandi, nel corso dell’anno si tengono anche assemblee più piccole. Nel 1969 c’erano in Gran Bretagna 55.876 proclamatori del Regno, ma nel giro di quattro anni il numero di quelli che parlavano ad altri della buona notizia salì a 65.348. Fino a quel momento per le assemblee di circoscrizione erano stati presi dei locali in affitto, ma era sempre più difficile trovarne di adatti a prezzi ragionevoli.

Negli anni ’70 fu ovvio che avevamo bisogno di sale delle assemblee di nostra proprietà. I fratelli responsabili tennero varie adunanze ed ebbe inizio la ricerca di luoghi adatti. Dapprima l’idea era quella di ristrutturare edifici già esistenti. Al principio del 1975 fu trattato l’acquisto di un cinematografo inutilizzato di Manchester, nell’Inghilterra settentrionale. Il 31 agosto, dopo mesi di lavori di ristrutturazione, la prima Sala delle Assemblee dei Testimoni di Geova dell’Inghilterra venne dedicata. Fu pronta giusto in tempo per il nuovo programma delle assemblee di circoscrizione che avrebbe avuto inizio in settembre.

Due anni prima, nella parte sud-orientale del paese, i sorveglianti delle assemblee si erano riuniti per vedere come trovare una sala a Londra. Denis Cave, membro del comitato incaricato di trovare un edificio adatto, ricorda come rimase sorpreso quando i fratelli radunati concordarono unanimemente di cercare non una ma due sale — una a nord e l’altra a sud del Tamigi — e questo nonostante l’alto costo degli immobili nella zona.

Nella cittadina di Dorking, 30 chilometri a sud di Londra, c’era un cinema inutilizzato che sembrava fare al caso nostro. Ma alcuni speculatori immobiliari si fecero avanti e offrirono una cifra elevata per l’edificio. Dapprima avvilito, Denis ebbe una sorpresa quando un alto funzionario del comune gli telefonò invitandolo ad assistere a una riunione insieme a un altro Testimone. Oltre a cambiare la destinazione dell’edificio così che fosse possibile usarlo per il culto, le autorità accettarono di acquistare il cinema e poi concederlo in uso ai fratelli a tempo indeterminato con un contratto d’affitto rinnovabile ogni tre anni.

Quella sala fu ben utilizzata per più di un decennio, fino a quando il comune decise di usare l’edificio in un altro modo. Al suo posto i fratelli acquistarono una proprietà di 11 ettari non lontano dall’aeroporto londinese di Gatwick. C’erano alcuni fabbricati che potevano essere inclusi nel complesso di una bella Sala delle Assemblee. Sorse una polemica in merito all’accesso al nuovo edificio da alcuni viottoli di campagna. Era comprensibile che gli abitanti della zona volessero salvaguardare la loro tranquillità ed essere disturbati il meno possibile. I Testimoni avrebbero rispettato le indicazioni relative a velocità e percorsi da seguire per raggiungere la Sala delle Assemblee? Una notizia sulla riunione della locale commissione edilizia diceva: “La commissione era dell’avviso che, normalmente, sarebbe impossibile fare rispettare condizioni simili. Ma i testimoni di Geova erano diversi”. Il presidente della commissione aggiungeva: “Molti altri gruppi o organizzazioni vorrebbero poter dire che i loro aderenti si atterranno alle istruzioni. Ma così opera questa organizzazione”. La nuova Sala delle Assemblee del Surrey ad Hays Bridge si aprì con un’assemblea di circoscrizione il 17 e 18 maggio 1986, esattamente un anno dopo l’acquisto della proprietà.

Nello stesso tempo in cui erano in corso i lavori alla Sala delle Assemblee di Dorking nel 1975, i Testimoni della parte settentrionale di Londra rimisero a nuovo l’ex Cinema Ritz a New Southgate. Questo edificio della metà degli anni ’30 non veniva più usato come cinema dalla primavera del 1974. Per breve tempo era stato utilizzato come sinagoga. Quando fu acquistato dai Testimoni l’edificio era “in pessimo stato”, secondo Roger Dixon, un architetto. “L’edificio era fondamentalmente solido, ma ci pioveva dentro”, rammenta. “Per nascondere lo sfacelo, l’interno della sala era stato dipinto di nero!” Sulle prime il lavoro di ristrutturazione fu scoraggiante. Nondimeno circa 2.000 volontari, specializzati e non, portarono a termine il lavoro in soli quattro mesi e mezzo.

Simultaneamente erano in corso i lavori in una Sala delle Assemblee nel West Midlands. Nel 1974 i fratelli erano riusciti ad acquistare un ex cinematografo a Dudley. La ristrutturazione di questo edificio richiese più tempo, ma nel settembre 1976 era pronto per l’uso.

Costruzione di Sale delle Assemblee nuove

L’aumento dei proclamatori del Regno continuò, da 71.944 nel 1974 a 92.616 nel 1984. Molti si trovavano nelle aree urbane altamente industrializzate dell’Inghilterra settentrionale. Si fecero progetti per costruire una sala nel South Yorkshire.

Nel settembre 1985 iniziò la costruzione della Sala delle Assemblee di East Pennine. È una costruzione con l’ossatura in acciaio in cui possono trovare posto a sedere 1.642 persone e che comprende una Sala del Regno per la congregazione locale con 350 posti. Il tetto, che ha una luce di 42 metri, conferisce all’edificio un aspetto particolarmente attraente. Una rivista specializzata (The Structural Engineer) definì questo insolito disegno architettonico “la soluzione ottagonale”. Il consiglio comunale di Rotherham ha assegnato a questa Sala delle Assemblee il massimo premio per l’architettura.

Noble Bower, membro del comitato di costruzione, lavorò nel cantiere sin dall’inizio e in seguito servì come primo sorvegliante della sala. Il suo modo di fare gioviale ma posato fu di incoraggiamento per gli oltre 12.500 fratelli e sorelle che parteciparono ai lavori di costruzione, durati 14 mesi. Per poter continuare a lavorare con la nebbia gelida, temperature sotto zero e la neve, i fratelli eressero tutt’attorno al cantiere un’impalcatura che sosteneva un telone di plastica di protezione. Apparecchi di riscaldamento industriali vi immettevano aria calda. Nulla poté arrestare la realizzazione di questa importante impresa. Vennero fratelli anche da lontano per incoraggiare i volontari.

Per Noble e sua moglie Louie il giorno più memorabile fu il 15 novembre 1986, quando la Sala delle Assemblee fu dedicata a Geova in occasione di una visita di Theodore Jaracz, membro del Corpo Direttivo.

Ora che c’erano sale delle assemblee nell’Inghilterra settentrionale, nel Midlands e nel sud-est del paese, come si potevano soddisfare i bisogni dei fratelli dell’Inghilterra occidentale e del Galles? Nell’ottobre 1987 si trovò un terreno adatto ad Almondsbury, a nord di Bristol. Non fu facile ottenere i permessi necessari. Si dovettero fare ripetuti sforzi, ma nel febbraio 1993 venne infine concessa la licenza.

Dopo ciò i lavori procedettero di buon passo. Che gioia quando il 5 agosto 1995 giunse il momento della dedicazione di questa Sala delle Assemblee, la sesta in Inghilterra! John Barr del Corpo Direttivo parlò sul tema “Riempita la terra della conoscenza di Geova”. Tutti i presenti apprezzarono il suo benevolo avvertimento: “Non dimenticate mai che il vostro territorio è solo una piccola parte dello sgabello di Geova. Egli si interessa del luogo dove abitate voi come di qualsiasi altra parte della terra, quindi tenete presente la portata mondiale dell’opera del Regno”.

La settimana dopo il fratello Barr parlò alla dedicazione di un nuovo complesso di Sale del Regno a Edgware, un sobborgo settentrionale di Londra. Lì i fratelli avevano costruito un bell’edificio con tre Sale del Regno dotate di pareti divisorie a scomparsa che consentono di realizzare un unico grande spazio che le congregazioni di lingua straniera possono usare come Sala delle Assemblee. A questo punto, i risultati nel campo di lingua straniera avevano notevolmente accresciuto le dimensioni della predicazione del Regno in Gran Bretagna.

“Ho sempre desiderato fare di più”

Per alcuni Testimoni trasmettere ad altri la buona notizia vuol dire anche cercare i modi per espandere il proprio ministero. È lodevole che molti fratelli e sorelle inglesi abbiano preso l’iniziativa di andare a servire dove c’è più bisogno. Come nel caso di molti zelanti pionieri degli anni ’20 e ’30, spesso questo ha significato spostarsi in un altro paese. Trasferendosi all’estero questi fratelli e sorelle hanno potuto produrre il frutto del Regno nel loro nuovo paese e nello stesso tempo incoraggiare i fratelli locali. Durante gli anni ’70 e ’80 diverse famiglie della Gran Bretagna si trasferirono nell’America Centrale e Meridionale, in Africa e in Asia.

A 57 anni Vera Bull, le cui due figlie erano grandi e sposate, vendette la sua casa sull’isola di Wight e andò in Colombia con un gruppo di giovani pionieri della congregazione londinese di Ealing. Imparò in fretta lo spagnolo e ben presto conduceva 18 studi biblici. Sono passati circa trent’anni da allora, ma presta ancora servizio lì, circondata da molti figli spirituali.

Tom e Ann Cooke, insieme alle figlie Sara e Rachel, servivano in Uganda da diversi anni quando nel 1974 le condizioni locali li costrinsero a tornare in Inghilterra. L’anno seguente erano di nuovo in viaggio, diretti questa volta in Papua Nuova Guinea. Lì Sara sposò un pioniere speciale. In seguito la famiglia si trasferì in Australia, dove anche Rachel sposò un Testimone. Nel 1991 Tom e Ann accettarono un nuovo incarico nelle Isole Salomone, dove Tom è ora coordinatore del Comitato di Filiale.

Altri sono rimasti all’estero per un periodo di tempo più limitato. Nondimeno, qualunque esperienza si siano fatti vivendo in paesi stranieri si è rivelata di inestimabile valore per loro. Tra questi ci sono Barry e Jeanette Rushby.

“Da quando sono nella verità, ho sempre desiderato fare di più”, ha detto Barry. Dopo avere sposato Jeanette, una pioniera, i due accettarono l’invito del Servizio del Regno ad andare a servire in Papua Nuova Guinea. “Fu la risposta alle nostre preghiere”, ammettono. I fratelli della filiale di Port Moresby volevano che servissero a Goroka, nel centro del paese, ma il permesso di lavoro di Barry era valido solo per l’isola di Bougainville. Al loro arrivo in Papua Nuova Guinea come furono felici di apprendere che le autorità avevano cambiato a Barry il permesso di lavoro e l’avevano assegnato a Goroka!

Barry cominciò a lavorare come insegnante e Jeanette faceva la pioniera insieme ai 18 proclamatori della congregazione. “Una delle cose che ho imparato”, rammenta Barry, “è che quando era ora di andare alle adunanze di congregazione nulla tratteneva i fratelli, neppure le condizioni meteorologiche sfavorevoli durante la stagione delle piogge. Non avevano mezzi di trasporto e spesso facevano una o due ore di strada a piedi per andare alle adunanze; quando arrivavano alla Sala del Regno erano bagnati fradici! Ma erano sempre presenti”.

Barry e Jeanette servivano felicemente in Papua Nuova Guinea da sei anni quando per gli stranieri le condizioni cambiarono. Barry decise che sarebbe stato più saggio tornare in Gran Bretagna. Tuttavia, grazie all’esperienza fatta all’estero, erano decisi a compiere entrambi il servizio a tempo pieno. Ma dove? Volevano servire dove c’era particolare bisogno. Dopo essersi consultati con la Società e con il sorvegliante di circoscrizione, si trasferirono a Boston nel Lincolnshire. Trovarono subito un alloggio, ma Barry non riusciva a trovare un lavoro part time che gli consentisse di fare il pioniere insieme a Jeanette. Ciò nonostante, avendo fede nella promessa di Geova di aiutarli se avessero messo gli interessi del Regno al primo posto, decisero di cominciare a fare i pionieri dal 1° settembre, sia che Barry avesse trovato un lavoro o no! Il 1° settembre avevano già il soprabito addosso e stavano per uscire in servizio quando squillò il telefono. Un funzionario delle poste chiese: “Vorrebbe un lavoro part time?” Barry rispose: “Splendido! Quando vuole che cominci?” L’uomo rispose: “Che ne dice di domani?” Geova aveva benedetto i loro sforzi di mettere il Suo servizio al primo posto. (Matt. 6:33) Quattro anni dopo Barry e Jeanette ricevettero un’altra telefonata inaspettata: erano invitati a fare i custodi nella Sala delle Assemblee di East Pennine.

Si offrono volenterosamente

Lo spirito volenteroso distingue il popolo di Geova. Davide, re dell’antico Israele, cantò a Geova: “Il tuo popolo si offrirà volenterosamente nel giorno delle tue forze militari. . . . Hai la tua compagnia di giovani proprio come le gocce di rugiada”. (Sal. 110:3) Molti che in Gran Bretagna si sono resi disponibili per partecipare pienamente all’opera di promuovere gli interessi della vera adorazione dimostrano questo spirito volenteroso.

Tutti quelli che si prodigavano nel servizio a tempo pieno, sia giovani che vecchi, furono molto incoraggiati da un annuncio fatto alle assemblee di distretto “Operai gioiosi” nel 1977. Nelle sette località in cui si tenevano le assemblee in Inghilterra, Scozia e Galles, un totale di 110.000 persone applaudirono con gioia quando l’oratore annunciò le disposizioni relative alla Scuola del Servizio di Pioniere, un corso di studio biblico di due settimane che offre anche la possibilità di fare pratica nel ministero di campo. Serve ad addestrare ulteriormente coloro che hanno già almeno un anno di esperienza nel servizio di pioniere. Una volta ricevuto questo addestramento alcuni pionieri sono in grado di iniziare l’opera in territori dov’è stata data poca o nessuna testimonianza.

In Gran Bretagna la scuola ebbe inizio nel marzo 1978 a Leeds, una città del Nord. Ann Hardy, una pioniera che frequentò la prima classe, ricorda che occasione felice fu quella. “Fummo molto edificati spiritualmente”, rammenta. “La scuola ci aiutò a capire meglio la necessità di interessarci veramente delle persone che incontriamo nel ministero di campo”. Ora fa parte della famiglia Betel insieme al marito. Andrea Biggs, madre di quattro figli, che ha frequentato la scuola a Pontypridd nel Galles, esclama: “Se questo è un assaggio del futuro, allora Geova ha in serbo per noi una vera festa, e ora più che mai desidero il nuovo sistema!” Finora ci sono state circa 740 classi e i 20.000 pionieri che hanno seguito il corso condividono questi sentimenti. Non pochi, dopo avere frequentato la scuola, hanno deciso di fare del servizio di pioniere la loro carriera.

Dopo avere acquistato esperienza nel servizio di pioniere, centinaia d’essi si sono offerti per servire nella filiale della Gran Bretagna come membri della famiglia Betel. Attualmente questa famiglia Betel è formata da 393 membri, 38 dei quali servono alla Betel da 20 anni o più.

Tra coloro che servono alla Betel c’è Christopher Hill. Perché ha fatto domanda per compiere questo servizio? Egli risponde: “Cominciai a fare il pioniere nel 1989. Ma volevo dimostrare a Geova e a me stesso che svolgevo il servizio a tempo pieno perché Lo amavo e non semplicemente perché mia madre e mio padre erano pionieri. Volevo che la verità fosse tutta la mia vita, non solo parte d’essa. Sapevo che il servizio alla Betel, pur non essendo facile, mi avrebbe permesso di conseguire questo obiettivo”.

Anche Geraint Watkin è membro della famiglia Betel. Al principio degli anni ’80 rinunciò a farsi un’istruzione universitaria per intraprendere il servizio di pioniere. Si manteneva lavorando part time nel podere del padre. Il servizio di pioniere gli piaceva e sperava di potere un giorno diventare missionario. Perché allora fece domanda per servire alla Betel? Nel 1989 lesse nella Torre di Guardia un articolo che influì profondamente su di lui. Era la biografia di Max Larson, membro della famiglia Betel degli Stati Uniti. Il fratello Larson diceva: “Sono fermamente convinto che la Betel è il miglior posto al mondo prima che venga il Paradiso sulla terra”. Geraint notò che il fratello Larson, dopo aver chiesto la domanda per il servizio alla Betel, aveva continuato a pregare Geova al riguardo. Geraint seguì subito questo esempio. Una decina di giorni più tardi ricevette una telefonata con cui veniva invitato a divenire membro della famiglia Betel della Gran Bretagna. Nel servizio alla Betel si avvale dell’esperienza acquistata nel podere del padre per aver cura di un podere in cui si producono derrate per la famiglia Betel di Londra. Un tempo lavorare come agricoltore era semplicemente un mezzo per sostenersi nell’opera di pioniere. Ora considera questo lavoro “il compito assegnatomi da Geova alla Betel”.

Altri Testimoni sono stati attratti dai programmi teocratici di costruzione. Mentre Denise (Teddy) McNeil faceva la pioniera, il marito Gary svolgeva un lavoro secolare per provvedere alla famiglia. Poi nel 1987 si offrirono di partecipare come volontari ai lavori di costruzione alla Betel di Londra. All’epoca non ricevettero nessun invito, ma nel 1989 fu chiesto loro di diventare membri della famiglia Betel. Avendo sempre in mente il consiglio del sorvegliante di circoscrizione — “Non rifiutare mai un incarico che viene da Geova” — accettarono. L’esperienza di Gary nel campo dell’elettronica e quella di Teddy come assistente in uno studio dentistico si sono rivelate molto preziose. Hanno anche avuto una parte nel coltivare l’interesse nei campi di lingua polacca e bengali a Londra e dintorni.

Willie e Betty Stewart, come pure altri, si offrirono come volontari internazionali per partecipare a lavori di costruzione. Willie, idraulico e installatore di impianti di riscaldamento, a 55 anni chiese il prepensionamento. Quindi gli Stewart parteciparono a lavori di costruzione in Grecia e in seguito in Spagna, Zimbabwe e Malta. Betty dava una mano nei lavori domestici e in lavanderia oltre a fare qualche lavoro come idraulico. Lavoravano sodo e si sentivano molto gratificati sotto il profilo spirituale. Willie dice: “Ci siamo fatti degli amici di tutte le età e in ogni parte del mondo”.

Addestramento speciale per fratelli qualificati

Nel 1990, con l’inaugurazione della Scuola di Addestramento per il Ministero in Gran Bretagna, si presentarono nuove opportunità di accrescere il proprio servizio. I fratelli non sposati che servivano come anziani o servitori di ministero avevano un’ulteriore possibilità di ricevere istruzione speciale, con la prospettiva di andare a servire dovunque ci fosse bisogno nel campo mondiale. Il corso di otto settimane prevede un programma di studio in cui si prendono in esame gli insegnamenti biblici e le questioni organizzative. La prima classe in Gran Bretagna frequentò il corso nella Sala delle Assemblee di East Pennine. Gli istruttori erano due sorveglianti di distretto degli Stati Uniti, James Hinderer e Randall Davis. Anche tre esperti sorveglianti di circoscrizione della Gran Bretagna — Peter Nicholls, Ray Pople e Michael Spurr — frequentarono il corso per essere addestrati come istruttori. Nel suo discorso ai diplomandi il 17 giugno 1990, Albert D. Schroeder, del Corpo Direttivo, disse rivolto agli studenti che avrebbero servito in Gran Bretagna: “Voi bravi giovani siete necessari per incrementare l’opera qui. Sarà un vero incentivo per il campo inglese”.

Tra i diplomati della Scuola di Addestramento per il Ministero c’è Bharat Ram, che viene da una famiglia indù. Ora è sposato e serve con la moglie nell’Inghilterra nord-occidentale, dove ci sono molti di lingua gujarati da aiutare. John Williams, del Galles, fu sorpreso quando venne assegnato alla filiale della Zambia, dove sarebbe stato utile per il suo mestiere, e poi al servizio missionario a Kitwe, sempre nella Zambia.

Gordon Sarkodie, nato nel Ghana, si trasferì in Inghilterra con la famiglia quando aveva 12 anni. Gordon era ancora adolescente quando il suo interesse per la verità della Bibbia fu destato da un Testimone che portava a suo padre La Torre di Guardia e Svegliatevi! Iniziò uno studio biblico e nel 1985 si battezzò. Come pioniere ausiliario teneva così tanti studi biblici che i suoi amici pionieri gli suggerirono di fare il pioniere regolare. Quando al termine del suo primo anno di servizio a tempo pieno frequentò la Scuola del Servizio di Pioniere, fu incoraggiato dal sorvegliante di circoscrizione a fare domanda per la Scuola di Addestramento per il Ministero. Spinto dal desiderio di essere meglio in grado di aiutare i giovani della congregazione, Gordon fece la domanda e frequentò la settima classe della scuola in Gran Bretagna. Dopo essersi diplomato servì due anni a Londra. Quindi fu mandato in Zambia come missionario. Gordon era desideroso di essere impiegato in qualsiasi modo Geova ritenesse opportuno, così man mano che veniva addestrato riceveva ulteriori privilegi. Dopo avere studiato per 12 settimane il cibemba, una delle lingue locali, Gordon fu nominato sorvegliante di circoscrizione nella provincia del Copperbelt. Ha avuto anche il privilegio di addestrare altri per l’opera di circoscrizione.

Richard Frudd, di origine inglese, era stato allevato da genitori Testimoni. Avendo dedicato la sua vita a Geova, riteneva che la sua dedicazione doveva essere incondizionata. Si rese disponibile e nel 1982 divenne pioniere regolare. Fece domanda per frequentare la Scuola di Addestramento per il Ministero e si diplomò nel 1990. Anche lui fu mandato in Zambia. Dopo avere studiato il cibemba ed essersi fatto un po’ di esperienza nel suo nuovo territorio, fu nominato sorvegliante di circoscrizione; ha servito anche come istruttore della Scuola di Addestramento per il Ministero che si tiene nella filiale della Zambia.

Finora in Gran Bretagna si sono diplomati 433 studenti di 19 classi della Scuola di Addestramento per il Ministero. Di questi, 79 servono attualmente all’estero, 4 sono sorveglianti di circoscrizione, 12 beteliti e 308 trasmettono ad altri i benefìci del loro addestramento facendo i pionieri in Gran Bretagna.

Nei campi missionari

Sono centinaia i pionieri della Gran Bretagna che si sono offerti di andare a servire in qualsiasi parte del campo mondiale potessero essere necessari. Molti di loro sono stati addestrati alla Scuola missionaria di Galaad (Watchtower Bible School of Gilead) a New York. Complessivamente i diplomati di Galaad originari della Gran Bretagna sono 524. Hanno servito in 64 paesi, in ogni parte della terra.

Alcuni pionieri inglesi avevano già fatto servizio all’estero prima di essere invitati a Galaad. Questo fu il caso di John ed Eric Cooke, che avevano servito in Francia e in Spagna. Dopo avere frequentato Galaad, Eric fu mandato in Africa mentre John servì prima in Spagna e Portogallo, poi in Africa. Fu così anche nel caso di Robert e George Nisbet, che avevano servito in Sudafrica per 15 anni o più prima di frequentare Galaad e che in seguito servirono nell’isola di Maurizio e poi di nuovo nel continente africano. Claude Goodman aveva già servito 20 anni in India, Ceylon (ora Srī Lanka), Birmania (ora Myanmar), Thailandia e Malesia (ora parte della Malaysia) prima di frequentare Galaad; quindi fu mandato in Pakistan. Edwin Skinner aveva fatto il pioniere in India per 20 anni prima di andare a Galaad, e poi continuò a servire in India per altri 43 anni fino al termine della sua vita terrena nel 1990.

Altri hanno avuto un assaggio del servizio all’estero partecipando come volontari internazionali a lavori di costruzione. Così è stato per Richard e Lusia Palmer, che tra il 1989 e il 1994 hanno servito per vari periodi in Grecia, a Tahiti, in Spagna e nello Srī Lanka e che poi sono rimasti nello Srī Lanka facendo i pionieri per oltre tre anni prima di essere invitati a Galaad.

Gli aspiranti galaaditi vengono incoraggiati a fare del servizio missionario la carriera della loro vita. La maggioranza assolve il proprio compito con questo spirito e alcuni hanno dato un ottimo esempio al riguardo. Almeno 45 di quelli che sono partiti dalla Gran Bretagna e che servono ancora come missionari all’estero sono lì da 20 anni o più. Nove di loro si trovano nell’America Centrale e Meridionale, 11 in paesi asiatici, altri 11 in Africa, 4 in Europa e 10 in varie isole.

Tra coloro che sono missionari da molto tempo c’è Anthony Attwood, che ha servito per 49 anni in Nigeria. Nel 1997, a causa di certe norme sull’immigrazione, fu trasferito alla Betel di Londra, ma il suo cuore è ancora in Nigeria. Egli dice: “Servire in Nigeria è stato un privilegio meraviglioso. Sono stati anni spesi bene. Incoraggio tutti i giovani che sono stati benedetti con la verità ad accettare qualsiasi privilegio venga offerto loro. Geova non vi abbandonerà mai. Lo so per esperienza”. Olive Springate, mandata come missionaria in Brasile nel 1951, fu raggiunta nel 1959 da sua sorella Sonia. Denton Hopkinson e Raymond Leach arrivarono come missionari nelle Filippine al principio degli anni ’50 e sono ancora lì. Malcolm Vigo, che iniziò il servizio missionario nel Malawi e vi rimase dieci anni finché venne espulso, ora serve in Nigeria con la moglie. Se ne potrebbero menzionare molti altri, e tutti hanno visto le ricche benedizioni di Geova nella loro vita.

Alcuni che hanno intrapreso il servizio missionario hanno dovuto lottare con problemi seri per continuare. Dopo diversi anni di servizio missionario in Brasile, Eric e Chris Britten furono costretti a tornare per qualche tempo in Inghilterra per motivi di salute. In seguito, lo stesso anno, furono mandati in Portogallo, dove l’opera era al bando. Quando dopo sette anni furono espulsi dal Portogallo a motivo della loro opera di istruzione biblica, continuarono il servizio a tempo pieno in Inghilterra. Ma poi scrissero alla Società per chiedere se potevano essere assegnati altrove come missionari. Ben presto erano di nuovo in Brasile, dove hanno svolto sia l’opera missionaria che quella di circoscrizione. Hanno servito fedelmente in Brasile insieme fino alla morte di Eric avvenuta nell’agosto 1999; Chris continua a servire lì.

Può capitare che dopo un certo numero di anni gli obblighi scritturali nei confronti di familiari rendano necessario un cambiamento nella propria attività. Questo fu il caso di Mike e Barbara Pottage, che dopo aver servito 26 anni nello Zaire tornarono nel 1991 in Inghilterra per aiutare la madre anziana di uno di loro che era in una situazione difficile. Ma il loro cuore era nel servizio a tempo pieno e fecero in modo di servire come pionieri speciali mentre assolvevano le loro responsabilità familiari. Nel 1996 poterono tornare nel campo missionario servendo per altri tre anni in quella che è ora la Repubblica Democratica del Congo e al presente sono membri della famiglia Betel in Gran Bretagna. Da quando iniziarono il servizio nello Zaire hanno visto il numero dei proclamatori del Regno di Dio in quella parte del mondo crescere da 4.243 a oltre 108.000. Ricordano chiaramente quando, circa un anno dopo il loro arrivo, ai testimoni di Geova del paese fu concesso il riconoscimento giuridico. E la prima assemblea di distretto tenuta l’anno dopo a Kinshasa, anche se con soli 3.817 presenti, è ancora una pietra miliare per loro. Che gioia provarono nel 1998 allorché, nonostante le condizioni instabili del paese, 534.000 persone che avevano tratto beneficio dall’insegnamento divino si radunarono per celebrare il Pasto Serale del Signore!

Sale del Regno adatte

Man mano che il numero delle congregazioni in Gran Bretagna continuava ad aumentare, provvedere Sale del Regno adatte diventava un problema sempre più pressante. Alcune congregazioni si riunivano in sale prese in affitto e in altri luoghi, non sempre appropriati per gruppi di cristiani che si riuniscono per adorare il nostro magnifico Dio, Geova. C’era estremo bisogno di luoghi di adunanza adatti.

Non è sempre stato facile trovare locali per le Sale del Regno. A volte l’opposizione è stata molto forte, specie dove c’è pregiudizio religioso. Nondimeno la fiducia in Geova e la perseveranza da parte dei fratelli responsabili hanno dato buoni risultati, con grande sorpresa degli oppositori.

Al principio degli anni ’70 una congregazione di Swansea, nel Galles, propose di acquistare una cappella inutilizzata per usarla come Sala del Regno. Un diacono della chiesa a cui apparteneva l’edificio disse che avrebbe preferito morire piuttosto che vederlo in mano ai Testimoni. Di conseguenza la cappella fu venduta alle Poste, che la usarono come centralino telefonico temporaneo. Tuttavia nel 1980, quando non ebbero più bisogno di quell’immobile, le Poste lo misero all’asta. Un anziano della congregazione venne a saperlo e parlò con gli altri anziani per stabilire quanto potevano offrire. Un perito stimò che l’edificio e il terreno su cui sorgeva valevano 20.000 sterline. Come furono felici i fratelli quando riuscirono a ottenerli offrendo 15.000 sterline! Dopo i necessari lavori di ristrutturazione, l’edificio fu dedicato a Geova.

Quando l’incremento in seno alla congregazione di Exmouth, una cittadina sulla costa sud-occidentale, rese necessaria la formazione di un’altra congregazione, i fratelli decisero di trovare una Sala del Regno più grande in un posto diverso. Scoprirono che il consiglio distrettuale possedeva un lotto fabbricabile che aveva già la destinazione d’uso a culto. I Testimoni intavolarono trattative per acquistarlo. Quindi il consiglio stabilì l’insolita clausola con la quale i contratti per la vendita del terreno non si potevano perfezionare se prima non era stato terminato l’edificio. La costruzione fu portata a termine nel 1997 e da parte sua il consiglio rispettò gli accordi. Le congregazioni che usano quella sala vedono in tutto questo una prova che Geova ha benedetto i loro sforzi per promuovere l’espansione della vera adorazione in quella zona.

La prima in Europa

Anche quando si riusciva ad acquistare il terreno, spesso la costruzione di una Sala del Regno nuova richiedeva anni. Eppure nel decennio terminato nel 1982 il numero delle congregazioni in Gran Bretagna era salito da 943 a 1.147. Bisognava fare qualcosa perché la costruzione di sale procedesse di pari passo con la crescita delle congregazioni.

Nel settembre 1983 arrivò a Northampton, un centinaio di chilometri a nord di Londra, un gruppo di fratelli esperti nell’edilizia che venivano dagli Stati Uniti e dal Canada. Avevano studiato la necessità di sviluppare metodi di costruzione rapida ed erano venuti a far conoscere le soluzioni pratiche che erano state trovate. Lavorarono insieme ai fratelli locali per aiutarli a costruire una Sala del Regno nuova con poca spesa e in breve tempo. “Un gruppo di testimoni di Geova ha recentemente realizzato in quattro giorni quello che un imprenditore normale farebbe in sei mesi”, scriveva la rivista Building Design il mese dopo, “e l’hanno fatto spendendo un quarto della cifra necessaria”. Geova benedisse i lavori di questa Sala del Regno costruita in tempi brevi, la prima del genere in Europa.

L’anno dopo oltre 1.000 volontari parteciparono alla costruzione di una Sala del Regno nella città gallese di Dolgellau. Questa volta i lavori furono portati a termine in due giorni anziché quattro. I 33 Testimoni locali furono aiutati da altri del Galles, dell’Inghilterra e degli Stati Uniti. Erano venuti anche fratelli della Francia e dei Paesi Bassi per vedere come si faceva il lavoro e, al loro rientro, cominciarono a insegnare ad altri come seguire metodi simili.

Dopo aver tratto profitto dall’assistenza dei fratelli venuti dall’estero, i testimoni di Geova della Gran Bretagna si offrirono a loro volta di aiutare altri. Due congregazioni di King’s Lynn, nella contea di Norfolk, lo fecero in un modo un po’ insolito. Nel 1986 stavano facendo i preparativi per edificare una nuova Sala del Regno al posto della costruzione in legno che avevano usato fino ad allora. Quando seppero che la congregazione di Cobh, in Irlanda, teneva adunanze con 45-50 presenti in un ex garage, decisero di dare loro una mano. Offrirono ai Testimoni di Cobh la loro vecchia costruzione con tutto quello che c’era dentro, sedie e impianto acustico compresi. Accortisi che i telai delle finestre andavano sostituiti, i fratelli locali donarono abbastanza denaro per coprire la spesa. Le congregazioni vicine offrirono il denaro per fare le capriate nuove. Oltre a questo i fratelli della contea di Norfolk pagarono anche tutte le spese di spedizione.

“Quella di smontare la sala si rivelò un’impresa ardua”, rammenta Peter Rose, un sorvegliante che presiede di King’s Lynn. “I pezzi dovettero essere smontati badando di non danneggiarli, numerati uno per uno e poi rimontati come in un gigantesco puzzle”. Nel maggio 1986, quando ebbero finito di smontare la sala, caricarono tutti i pezzi in un container e li spedirono a Cobh dall’altra parte del Mar d’Irlanda. I fratelli di Cobh disposero di erigere la loro nuova sala nel fine settimana del 7-8 giugno, proprio quando i fratelli di King’s Lynn avrebbero costruito la loro Sala del Regno nuova. Entrambe le Sale del Regno furono terminate quel fine settimana.

Provveduti i mezzi finanziari e l’aiuto di esperti

L’inserto del Ministero del Regno di aprile del 1987 (edizione per la Gran Bretagna) richiamava l’attenzione sulla costituzione di un Fondo della Società per le Sale del Regno allo scopo di “provvedere un adeguato finanziamento a basso costo” sia per la costruzione di nuovi edifici che per l’acquisto e la ristrutturazione di edifici già esistenti. In questo modo fu resa possibile un’uguale distribuzione delle risorse. (2 Cor. 8:14) L’articolo terminava dicendo: “Anche se riconosciamo la vastità dell’opera da compiere e apprezziamo le generose contribuzioni che le congregazioni hanno inviato (e stanno inviando) per le nuove Sale delle Assemblee, dobbiamo confidare pienamente in Geova affinché ci aiuti a soddisfare l’attuale bisogno di Sale del Regno. — Prov. 3:5, 6”.

L’anno seguente il Corpo Direttivo, attraverso la filiale, dispose che venissero costituiti in varie parti del paese comitati di fratelli con esperienza professionale per aiutare a organizzare la costruzione di Sale del Regno. Nel 1998 erano stati nominati sedici Comitati Regionali di Costruzione. Questi comitati hanno già aiutato a costruire e ristrutturare più di 700 Sale del Regno in Gran Bretagna.

La maggioranza dei fratelli che fanno parte di questi comitati hanno una famiglia da mantenere. Alcuni sono riusciti a dedicare più tempo a quest’opera, altri meno. Michael Harvey, padre di cinque figli, con la collaborazione della moglie Jean decise di dare la precedenza alla costruzione delle Sale del Regno. Sia lui che la moglie hanno imparato l’utilità del consiglio di Gesù di tenere il Regno al primo posto nella vita. (Matt. 6:33) “Le parole di Gesù hanno assunto per noi un significato completamente nuovo”, dice Michael. “Geova non ci ha mai mai abbandonato”, concorda Jean. “Verso i nove anni Rachel, una delle nostre figlie, cresceva così in fretta che dopo un po’ i vestiti non le andavano più bene. Non avevo abbastanza soldi per comprargliene dei nuovi, così ci arrangiavamo rammendando e modificando quelli vecchi. Poi il giorno prima dell’assemblea di circoscrizione la sorella di Michael ci mandò due completi nuovi che aveva comprato in liquidazione per Rachel. Le stavano a pennello e arrivavano giusto in tempo per l’assemblea!” Mentre due loro figli lavorano nel cantiere, Jean e le ragazze sbrigano le faccende domestiche e svolgono qualche lavoro nell’ambito del cantiere. “L’essere impegnati nel lavoro di costruzione ci permette di stare insieme”, spiega Michael. “In realtà tutta la famiglia coopera”.

Quando si costruivano alcune Sale del Regno negli anni ’80 c’erano centinaia, perfino migliaia, di volontari a lavorare. Per semplificare il lavoro il fratello Harvey si recò in Danimarca a consultarsi con i fratelli che costruivano Sale del Regno lì. Inoltre in seguito le congregazioni furono informate dalla Società che, quando c’era bisogno di una nuova Sala del Regno, la Società poteva fornire vari progetti già pronti tra cui scegliere. Come risultato, occorrono meno volontari, la quantità di lavoro è stata notevolmente ridotta e in ogni parte della Gran Bretagna sono sorte Sale del Regno modeste ma decorose.

Più che un bel fatto di cronaca

Lo sforzo congiunto per costruire una Sala del Regno e la rapidità con cui viene compiuto sono un’ottima testimonianza per il pubblico. Spesso i giornali scrivono in merito. Nel 1990 Victor Lagden, un fotoreporter dell’Evening Echo, un giornale locale, fece un servizio sulla costruzione in tre giorni di una sala nuova sull’isola di Canvey, nella parte settentrionale dell’estuario del Tamigi. Quando arrivò al cantiere il venerdì mattina, trovò solo materiali edili. Alla porta di una roulotte era affisso un cartello che diceva “Ufficio Stampa”. “Era l’unica struttura esistente in quel momento sul posto”, rammenta Victor. “Ma ciò che mi colpì furono le persone, uomini e donne, giovani e vecchi, che lavoravano insieme”. Victor scattò una foto e se ne andò. Poi chiese al suo direttore se durante il fine settimana poteva tornare ogni tanto sul posto per vedere se quello che i Testimoni avevano detto, cioè che avrebbero costruito una sala in tre giorni, era proprio vero. Lui e altri tre reporter fecero la cronaca dell’andamento dei lavori.

La domenica Victor assisté alla prima adunanza nella nuova sala. Come risultato sul suo giornale apparve un bell’articolo di due pagine a fronte intitolato “Grande Geova!” Successivamente un anziano del posto visitò Victor e venne iniziato con lui uno studio biblico. “Nel giro di tre settimane”, racconta Victor, “imparai qual è il nome di Dio, e invece di limitarmi a supplicare quando pregavo, ora ringraziavo, sì, ringraziavo Geova”. Adesso Victor è un testimone di Geova battezzato.

‘Allargarsi’

Negli anni ’70 e ’80 gli immigrati in Gran Bretagna ricevettero molta testimonianza, perlopiù da Testimoni che erano essi stessi immigrati e che parlavano le varie lingue. Ma occorreva ulteriore assistenza.

Nel 1993 risiedevano in Gran Bretagna due milioni di asiatici, 1 ogni 28 abitanti. Molti venivano dal subcontinente indiano, altri dall’Africa orientale. C’erano già circa 500 proclamatori di lingua punjabi e 150 di lingua gujarati che facevano parte delle congregazioni inglesi e tenevano oltre 500 studi biblici in quelle lingue. Ma non si stava dando a tutti gli immigrati la possibilità di trarre beneficio dalla buona notizia del Regno di Dio.

Riconoscendo che chi parla solo inglese può non sentirsi all’altezza quando cerca di dare testimonianza a persone di lingua e cultura diverse, la filiale esortò i Testimoni locali a manifestare amore a persone di tutte le razze e a coltivare uno spirito come quello di Cristo agendo per il bene altrui. Furono incoraggiati ad ‘allargarsi’. (2 Cor. 6:11-13; Filip. 2:1-4) Il ministero del Regno (edizione per la Gran Bretagna) spiegava: “Desideriamo che le persone del nostro territorio vedano in noi il calore e l’interesse che manifestava Gesù Cristo nel suo ministero”. Ai Testimoni della Gran Bretagna fu detto: “In pratica un vasto campo missionario è arrivato da noi!”

Per il bene di chi parlava altre lingue, tutti i Testimoni inglesi furono incoraggiati a segnalare gli stranieri che trovavano nei propri territori alle relative congregazioni di lingua straniera. In tal modo sia che i singoli Testimoni parlassero un’altra lingua o no, tutti potevano fare la loro parte per prendersi cura del vasto campo missionario che si era trasferito in Inghilterra. In effetti i territori delle congregazioni di lingua straniera sono formati soprattutto da queste segnalazioni.

Fu così che nel 1996 Grace Li visitò una signora del Vietnam residente a Newcastle-upon-Tyne, nell’Inghilterra nord-orientale. La donna parla cinese. Grace ricevette una calorosa accoglienza e fu immediatamente invitata a entrare in casa. La donna le disse che era una profuga e che aveva sofferto molto durante la guerra del Vietnam. Viveva in Inghilterra da una decina d’anni ma non parlava ancora bene l’inglese. Spiegò a Grace che era stata spesso sull’orlo della disperazione e che non aveva nessuno a cui chiedere aiuto.

Disse pure a Grace che quattro anni prima aveva ricevuto un libro con molte belle figure, ma che non riusciva a capirlo perché non sapeva leggere l’inglese. Tuttavia, quando si sentiva depressa guardava le figure, e questo alleviava la sua depressione e la riempiva di speranza. Prese il libro dallo scaffale, lo porse a Grace e le chiese di leggerglielo perché desiderava sapere di che trattava. Era il libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca. Grace rispose che poteva fare qualcosa di meglio che leggerle il libro in inglese. Infilò una mano nella borsa e tirò fuori una copia dello stesso libro in cinese. La signora non credeva ai suoi occhi. Finalmente poteva conoscere il messaggio della Bibbia! Acconsentì immediatamente a fare uno studio biblico.

Sempre allo scopo di ‘allargarsi’, la filiale cercò in particolare di aiutare i gruppi etnici a crescere sotto l’aspetto spirituale e organizzativo. Colin Seymour e sua moglie Olive visitavano già da 20 anni le congregazioni in Gran Bretagna. Dimostravano entrambi sincero interesse per quelli che servivano e si era notato in particolare durante le loro visite alle congregazioni delle isole di Malta e Gozo, nel Mediterraneo. Avevano perfino provato a fare commenti in maltese durante le adunanze di congregazione, guadagnandosi l’affetto dei fratelli locali.

Nel settembre 1994 Colin fu nominato sorvegliante di circoscrizione per i gruppi di lingua diversa dall’inglese e per alcune congregazioni di lingua straniera dell’Inghilterra. Valutò con attenzione le possibilità di ciascun gruppo di diventare congregazione e rafforzò le congregazioni già esistenti. Sebbene all’inizio questa circoscrizione fosse la più piccola — solo 12 congregazioni con circa 750 proclamatori — nel giro di tre anni divenne la circoscrizione più grande, con 1.968 proclamatori, 388 dei quali erano pionieri. Da allora il numero delle circoscrizioni di lingua straniera è salito a tre.

Imparano un’altra lingua

Per trasmettere le vivificanti verità bibliche agli immigrati che parlano altre lingue, alcuni Testimoni inglesi hanno deciso di imparare un’altra lingua. Fra questi c’è Elisabeth Emmott, che ha fatto la pioniera in varie parti dell’Inghilterra. Prima cercò di imparare il punjabi per aiutare alcuni nel suo territorio. Quindi nel 1976, nel nuovo territorio in cui era stata mandata, cominciò a studiare l’urdu. Poi fu la volta del gujarati. Inoltre, per aiutare gli interessati, alle assemblee di distretto andava in cerca di proclamatori indiani e pakistani. Per Clifton e Amanda Banks tutto cominciò quando nel 1993 assisterono a un’assemblea in Russia. Tornati a casa andarono alla biblioteca locale e si procurarono un corso di lingua russa, si trasferirono in una zona in cui ci sono persone che parlano il russo e cominciarono a fare i pionieri con la congregazione locale di lingua russa. Ma non è facile trovare il tempo per studiare una lingua quando si hanno responsabilità secolari e familiari da assolvere, oltre a un intenso programma di attività nella congregazione e nel ministero di campo.

Data la particolare necessità esistente in Inghilterra, furono incoraggiati i pionieri che desideravano espandere in questo modo il loro ministero. Senza interrompere il servizio di pioniere, impararono le nozioni fondamentali di una lingua. Per far questo alcuni pionieri seguirono un breve corso, con interessanti risultati.

Christine Flynn, che è pioniera da 21 anni, nel 1996/97 decise insieme ad altri sette pionieri di seguire un corso di gujarati. Gli insegnanti, una coppia di indiani, furono a dir poco sorpresi quando al loro corso si iscrissero tanti studenti di lingua inglese. “Per venirci incontro modificarono parecchie classi”, riferisce Christine. “Mi aiutarono a preparare presentazioni per il servizio di campo e assisterono perfino ad alcune nostre adunanze”.

Più o meno nello stesso periodo Christine iniziò un nuovo lavoro. Dove lavorava conobbe una giovane di lingua gujarati. Quando Christine la salutò in gujarati, la giovane manifestò il suo stupore e chiese perché stesse imparando questa lingua. Christine glielo spiegò e le diede una bella testimonianza, al che la giovane rispose: ‘Nessun’altra religione incoraggerebbe i suoi fedeli a imparare una lingua così difficile. Dovete avere veramente qualcosa di importante da dire’.

Pauline Duncan, anch’essa pioniera, nel 1994 si impegnò per imparare il bengali. In principio lo trovò molto difficile. “Supplicai molte volte Geova fra le lacrime, dicendogli quanto è difficile questa lingua e che avevo voglia di lasciar perdere”, ammette. “Ma con lo spirito santo di Geova e con determinazione e sforzo da parte mia ho superato lo stadio più difficile e sono felice di non aver lasciato perdere perché adesso sto ottenendo risultati meravigliosi”. Beverley Crook, un’altra pioniera, parlando di come il suo studio del bengali ha influito sulle persone che visita, dice: “Da quando ho imparato la lingua, il mio ministero è completamente cambiato. I bengalesi sanno che li amiamo perché ci siamo presi il tempo di imparare la loro lingua”.

Jennifer Charles, pioniera in una congregazione francese dove ci sono molti profughi della Repubblica Democratica del Congo, dice: “Imparare un’altra lingua mi ha aiutata a capire come si sentono le persone del mio territorio che sono appena arrivate in un paese di cui non conoscono la lingua”.

Da alcuni anni molti pionieri, tra cui sorelle non sposate che sono in grado di servire dove c’è più bisogno, vengono incoraggiati a parlare con il loro sorvegliante di circoscrizione della possibilità di trasferirsi in congregazioni vicine dove c’è bisogno. Alcuni hanno deciso di imparare un’altra lingua per rendersi utili nel campo di lingua straniera. Questo è ciò che hanno fatto più di 100 pioniere nell’area della Grande Londra. Il loro ministero fra la gente che parla lingue diverse dall’inglese ha portato frutto. Con il loro aiuto molti studiano la Bibbia e assistono alle adunanze cristiane.

Quando lo spirito missionario rimane

Per varie ragioni alcuni che erano missionari sono stati costretti a tornare in Gran Bretagna. Molti di loro hanno continuato a fare un ottimo lavoro.

Nel 1964, dopo 14 anni di servizio missionario, Wilfred e Gwen Gooch si trasferirono dalla Nigeria alla filiale di Londra. Questo non perché fossero scontenti del servizio in Nigeria, anzi, lo amavano. Il fatto è che Wilfred era stato incaricato della sorveglianza della filiale della Gran Bretagna. Con il loro atteggiamento positivo, comunque, furono in grado di incoraggiare molti pionieri in Inghilterra a rendersi disponibili per il servizio in qualsiasi modo indicato da Geova tramite la sua organizzazione. Wilfred diceva spesso: “Si impara di più in un anno come missionario che in 30 anni come pioniere”. Intendeva dire non che si impara di più sulle Scritture, ma che si impara di più su di sé e sulla vita e su come andare d’accordo con i fratelli e le sorelle.

John e Pat Barker, diplomati della 45classe di Galaad, tornarono in Inghilterra quando stavano per diventare genitori. Ma avevano faticato per imparare il mandarino così da poter dare testimonianza ai cinesi di Taiwan. Tornati in Inghilterra erano sempre alla ricerca di cinesi a cui parlare della buona notizia. Dopo che i loro figli furono cresciuti e si furono sposati, divennero entrambi pionieri regolari e ora svolgono un ministero produttivo a Birmingham, nel Midlands, in una congregazione che comprende un gruppo di lingua mandarina. Diversi con cui hanno studiato sono tornati in Cina con una discreta conoscenza della verità.

David Shepherd, che è stato missionario in Ghana, ora ha moglie e tre figli. Ma continua a svolgere il servizio a tempo pieno. Cosa l’ha aiutato? David spiega: “Vedere i fratelli del Ghana che possedevano così poco mi ha aiutato a semplificare al massimo la mia vita”.

Locali adatti per l’opera

Le pubblicazioni bibliche stampate hanno avuto una parte importante nella diffusione della buona notizia del Regno. Al principio degli anni ’70 la filiale di Londra ebbe un ruolo determinante nel fornire a molti altri paesi tale vivificante cibo spirituale. Gran parte d’esso veniva mandato a paesi dell’Africa; un po’ arrivava fino in Australia.

A poco a poco, altre filiali che stampavano assunsero parte del lavoro di produzione delle riviste, mentre la tipografia di Londra si concentrò sulle edizioni inglese, olandese e swahili. Ciò nonostante le due macchine tipografiche MAN in Inghilterra avevano ancora un programma molto intenso. Per rispettarlo, nel 1977 una settimana su tre una di queste macchine faceva anche il turno di notte.

Era giunto il momento di ingrandire la filiale della Società a Londra. Nella Watch Tower House a Mill Hill, che si usava dalla fine degli anni ’50, lo spazio non era più sufficiente per tutto il lavoro di stampa che la filiale stava facendo. Il piano regolatore non permetteva di ingrandire la tipografia nella Watch Tower House, così il Corpo Direttivo acconsentì a trasferire la tipografia in una nuova sede e, nello stesso tempo, ad ampliare la casa Betel esistente per ospitare il crescente numero di fratelli necessari per fare il lavoro.

Infine si trovò a Wembley, a circa 13 chilometri di distanza, un fabbricato con una superficie utile di 3.000 metri quadrati per la tipografia. Nei due piani dell’edificio c’era ampio spazio per una tipografia più grande, nonché per un appartamento, una cucina, una sala da pranzo e la reception. La tipografia fu trasferita in questo luogo nel 1980, ai macchinari esistenti si aggiunse una nuova rotativa offset Harris a cinque elementi e nel giro di due anni la produzione annua delle riviste salì a 38.328.000 copie.

Nel frattempo si cominciò a costruire una nuova ala nella Watch Tower House a Mill Hill, con altre 41 stanze per la famiglia Betel e una sala da pranzo e una cucina più grandi. John Andrews, un sorvegliante di distretto che aveva esperienza come architetto, venne chiamato alla Betel per collaborare con la squadra dei costruttori. Testimoni di molte parti del paese venivano a lavorare come volontari nei fine settimana. Nonostante le forti nevicate e le bassissime temperature dell’inverno 1981/82, i lavori proseguirono in fretta. Vennero impiegati alcuni subappaltatori che non erano Testimoni e che lavorarono insieme ai fratelli. La nuova ala dell’edificio fu portata a termine in poco più di due anni. Ciò avvenne più o meno nello stesso periodo in cui ci fu un altro rimarchevole avvenimento.

Un compito enorme

Nel giugno 1982 il Corpo Direttivo accettò l’invito del Comitato di Filiale a tenere in Gran Bretagna l’adunanza annuale della Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania del 1983. Questo avvenimento sarebbe stato doppiamente importante perché la filiale intendeva dedicare i nuovi locali della Betel di Londra lo stesso fine settimana in cui si sarebbe tenuta l’adunanza annuale.

“Una mattina verso le otto ricevetti una telefonata da Peter Ellis della Betel”, rammenta Dennis Loft. “Mi chiese di prenotare la De Montfort Hall per il 1° ottobre”. In questa sala si era tenuta dal 2 al 10 settembre 1941 un’assemblea memorabile, durante la quale era stato presentato il libro Fanciulli. A quell’epoca, in piena seconda guerra mondiale quando i nostri fratelli avevano coraggiosamente assunto una posizione di neutralità cristiana, Albert D. Schroeder, che ora è membro del Corpo Direttivo, era il servitore di filiale in Gran Bretagna. Che meravigliosa opportunità sarebbe stata questa adunanza annuale per i più anziani ancora viventi di rivedere alcuni leali servitori di Geova di allora!

L’adunanza annuale del 1983 era la prima adunanza del genere che si sarebbe tenuta fuori dell’America Settentrionale. Si dispose di collegare Leicester con la Sala delle Assemblee di Dudley, nel Midlands. In tal modo più fratelli avrebbero potuto seguire il programma. I primi a essere invitati furono quelli che servivano Geova da 40 anni o più. Furono informate le filiali di tutta l’Europa, invitando i membri delle famiglie Betel per quel fine settimana. Ci si rese subito conto che alla Betel di Londra non ci sarebbe stato posto per ospitare tutti questi delegati europei. Perciò si dispose di istituire un reparto per trovare alloggio a tutti i visitatori.

Nel frattempo il fratello Loft aveva contattato il consiglio comunale di Leicester, solo per sentirsi dire che il fine settimana in cui noi volevamo prenotare la sala una delle più grandi ditte della città vi avrebbe tenuto l’annuale cena e festa danzante. Informandosi meglio Dennis apprese che in effetti la cena era prevista per il 30 settembre, ma siccome dopo c’era sempre tanto da pulire, la sala veniva prenotata anche per il giorno seguente. “Se ci occupassimo noi di pulire la sala, potremmo prenotarla per il 1° ottobre?”, chiese Dennis. L’amministratore acconsentì e Dennis tirò un sospiro di sollievo, anche se in quel momento non si rendeva conto dell’enormità del lavoro.

A mezzanotte del 30 settembre 400 fratelli, organizzati in gruppi con un caposquadra ciascuno, si misero al lavoro per togliere i rifiuti lasciati in giro dopo la festa. Sostituirono anche i tavoli con 3.000 sedie e prepararono la sala per l’adunanza. Fu un lavoro enorme da portare a termine in sole otto ore. Dennis rammenta: “La cosa bella è che pochissimi di quei fratelli erano stati invitati all’adunanza annuale, eppure il semplice fatto di aver potuto partecipare ai preparativi è qualcosa di cui parlano ancora oggi”. I fratelli rivestirono il palco con la moquette e sistemarono dei fiori tutt’intorno ad esso. Alle 8 della di mattina la sala brillava come uno specchio. Il personale osservava sbalordito. I fratelli si rendevano conto che questa adunanza sarebbe stata qualcosa di molto speciale. Non furono delusi.

Un’adunanza indimenticabile

Fra i 3.671 presenti al banchetto spirituale a Leicester c’erano 693 delegati di 37 altre filiali. Molti degli intervenuti erano fratelli e sorelle unti. Reg Kellond, di Telford, ed Emma Burnell, di Paignton, entrambi di 99 anni, erano i delegati più anziani della Gran Bretagna. Janet Tait, di Glasgow, come pure Mary Grant, Edith Guiver e Robert Warden, tutti oltre gli 80 o i 90 anni, avevano conosciuto la verità prima della prima guerra mondiale. Ognuno di loro aveva l’esperienza di tutta una vita nel servizio di Geova! Avevano partecipato all’opera di testimonianza nel tempo in cui i lodatori di Geova in Gran Bretagna erano aumentati da poche migliaia a 92.320. Non vedevano l’ora di ricevere incoraggiamento dai membri del Corpo Direttivo.

Albert D. Schroeder parlò sul tema “Continuate a sperare in Geova per non stancarvi”, basato su Isaia 40:31. Intervistò anche alcuni fratelli fedeli: Robert Warden e Harold Rabson, entrambi di Glasgow e battezzati rispettivamente nel 1913 e nel 1914, Robert Anderson, pioniere da 51 anni, ed Ernie Beavor, che era stato sorvegliante di circoscrizione per 17 anni e i cui tre figli avevano svolto il servizio missionario. Tutti loro parlarono con entusiasmo dei molti anni dedicati al servizio di Geova. Daniel Sydlik, un altro membro del Corpo Direttivo, parlò sul tema “Il meglio deve ancora venire!” I fratelli ricordano ancora quel discorso.

“Quando abbiamo ricevuto l’invito”, scrisse un fratello, “nella nostra mente si sono affollati i ricordi della meravigliosa assemblea che si tenne nel 1941, in tempo di guerra, alla De Montfort Hall. Senz’altro quell’assemblea, tenuta come per miracolo nella Gran Bretagna dilaniata dalla guerra, era stata la migliore a cui avessimo assistito, ma ‘il meglio doveva ancora venire’. Siamo tornati a casa da questa adunanza con il cuore traboccante di gratitudine per Geova, decisi a rimanere leali al nostro Creatore, al suo Re Cristo Gesù e all’organizzazione che Egli impiega in maniera così evidente”.

Dopo questo avvenimento molti delegati andarono a Londra per assistere al programma della dedicazione dei nuovi locali della Betel. Un collegamento via cavo con la Sala delle Assemblee di Londra nord diede a molti altri la possibilità di ascoltare il discorso della dedicazione pronunciato da Frederick Franz, l’allora presidente della Società.

Una sistemazione migliore per la tipografia

I locali di cui disponeva la filiale non erano ancora l’ideale. La Watch Tower House era situata a Mill Hill, mentre la tipografia si trovava a Wembley, distante tredici chilometri. Da venticinque a trenta fratelli della Betel vi andavano regolarmente a lavorare.

Anni prima Nathan H. Knorr, che allora era il presidente della Società, aveva fatto notare che un edificio di proprietà della ditta U.K. Optical, situato di fronte alla Watch Tower House dall’altro lato della strada, sarebbe stato l’ideale per una tipografia. A quell’epoca, però, non era in vendita. Ma nel settembre 1986, a una riunione indetta dalle Poste, Philip Harris, sorvegliante del Reparto Spedizioni, sentì che la U.K. Optical avrebbe lasciato liberi quei locali di Bittacy Hill. Immediatamente furono presi accordi per l’acquisto di questa proprietà di due ettari. Due mesi dopo l’affare era stato concluso e si erano anche felicemente concluse le trattative per la vendita della tipografia di Wembley. Quindi si iniziò sul serio a costruire il nuovo stabilimento tipografico.

Prima, per far posto al nuovo stabilimento, vennero demoliti i vecchi fabbricati in fondo al terreno di Bittacy Hill. Facendo lo scavo i fratelli scoprirono che l’area era stata utilizzata come discarica di rifiuti industriali. Una volta rimosse tutte le macerie, fu evidente che ai disegni del progetto si poteva anche aggiungere un grande seminterrato. Oltre 5.000 volontari, provenienti dalla Gran Bretagna e da oltremare, dedicarono ai lavori più di mezzo milione di ore. Il risultato fu un ottimo stabilimento tipografico e un garage che sarebbero potuti servire per anni.

La seconda fase dei lavori incluse la demolizione del vecchio palazzo della U.K. Optical, adibito a uffici e stabilimento, per far posto al nuovo edificio da adibire a uffici. Perché il nuovo palazzo per gli uffici avesse un aspetto simile a quello degli altri edifici del quartiere, la locale commissione edilizia insisté che fosse fatto di mattoni. Si ottenne questo risultato usando mezzi mattoni incorporati nei pannelli di calcestruzzo. L’IBSA House prendeva rapidamente forma man mano che i 157 pannelli coi mattoni venivano messi in opera. Il direttore di una ditta che subito dopo visitò il cantiere chiese quanti muratori erano stati impiegati. “Come minimo cinquanta”, pensava. Scosse la testa incredulo sentendo che tutto il lavoro era stato fatto da sei donne e due uomini soltanto!

Nel 1993 il nuovo complesso degli uffici e dello stabilimento tipografico in cima a Bittacy Hill era pronto per l’uso. Venne dedicato durante una visita di Albert D. Schroeder del Corpo Direttivo. A quel tempo 127.395 proclamatori partecipavano al servizio di campo nel paese, davvero un motivo di gioia!

Aiuto su scala internazionale

Durante il trasferimento dei macchinari da Wembley ai nuovi locali della IBSA House, la filiale della Società in Germania si assunse il compito di stampare le riviste in inglese. Ben presto però le attività di stampa a Londra ripresero e decine di milioni di riviste che fanno conoscere verità vivificanti uscivano dalle macchine da stampa del nostro nuovo stabilimento.

Da molto tempo la tipografia di Londra, nonostante sia lontana dall’Africa orientale, produce un regolare quantitativo di riviste per quella parte del mondo. Vi sono regolarmente spedite le edizioni inglese e swahili delle riviste. Anche le isole delle Antille ricevono le riviste dalla Gran Bretagna. Da molti anni le bananiere trasportano il loro carico dalle Indie Occidentali alla costa occidentale della Gran Bretagna. Al ritorno trasportano merce per le isole e il carico include regolarmente spedizioni di riviste, che viaggiano gratis essendo la Società riconosciuta come ente filantropico.

Quando nel Reparto Spedizioni si preparano i container in partenza, lo spazio vuoto viene utilizzato per inviare varie cose necessarie ai fratelli delle zone in cui le condizioni economiche sono difficili. Decine di migliaia di sedie avanzate alle Sale del Regno di ogni parte del paese sono state così inviate in nazioni quali Liberia, Mozambico, Senegal, Tanzania e Zambia, dove sono utilizzate da congregazioni piene zeppe di interessati ansiosi di conoscere la buona notizia del Regno di Dio.

Quando a motivo della guerra in Bosnia nel 1994 fu necessario inviare soccorsi ai nostri fratelli della zona, la filiale dell’Austria fu lieta di fornire viveri, vestiario e altre cose. Ma quando le autorità della Bosnia stabilirono che da allora in poi i soccorsi dovevano essere inviati a un’organizzazione legalmente riconosciuta, si chiese aiuto alla filiale della Gran Bretagna. I documenti necessari furono preparati in inglese e croato, autenticati da un notaio e inviati per corriere. Quando i documenti arrivarono, il convoglio degli aiuti umanitari era già partito da Vienna. In automobile i fratelli raggiunsero il convoglio alla frontiera e consegnarono i documenti, appena in tempo perché gli aiuti umanitari potessero passare!

Nell’agosto 1998, quando si stavano facendo i preparativi per trasferire il lavoro di stampa dalla Francia all’Inghilterra, 50 membri della famiglia Betel di Louviers furono mandati alla Betel di Londra per aiutare a svolgere l’accresciuta mole di lavoro. Dopo lunghe trattative, nel 1999 è stato possibile trasferire da Louviers a Londra anche la grande offset da bobina e altri macchinari per la stampa. Mentre i beteliti francesi si sforzavano di imparare l’inglese e i beteliti inglesi si cimentavano nell’uso di qualche espressione francese, tutti erano uniti nel parlare la “lingua pura” della verità biblica e potevano così lavorare a spalla a spalla per compiere attività che onorano Geova. — Sof. 3:9.

L’opera nelle isole

Nel corso degli anni la filiale inglese ha curato l’opera di predicazione in varie isole, alcune delle quali appartengono alle Isole Britanniche. Sull’isola di Wight, nella Manica, ci sono sette fiorenti congregazioni. Sull’isola di Man, nel Mar d’Irlanda, c’è una prospera congregazione con circa 190 proclamatori. Nelle Ebridi, al largo delle coste occidentali della Scozia, ci sono più di 60 proclamatori, che danno regolarmente testimonianza nei villaggi remoti. Sia nelle Orcadi che nelle Shetland, al largo della punta nord-orientale della Scozia, ci sono congregazioni in espansione che danno completa testimonianza alla gente che vive isolata dal continente. In realtà i pionieri delle Shetland estendono il loro territorio fino nel Mare del Nord visitando i pescherecci e predicando ai marinai a bordo.

Le due congregazioni di Guernsey, una delle Isole del Canale, si interessano di dare testimonianza ad Alderney e Sark, due isole minori. Farlo ha richiesto un notevole sforzo. Per citare un esempio, gli abitanti di Sark — che ora sono 575 — ricevono testimonianza regolarmente dal principio degli anni ’80. Un pioniere di Guernsey che predicava a Sark incontrò un giovane la cui madre, abitante in un’altra parte delle Isole Britanniche, era Testimone. Dapprima il giovane non mostrò interesse, ma dopo ulteriori conversazioni una coppia di Testimoni iniziò uno studio con lui e la sua ragazza, studio che venne tenuto soprattutto per corrispondenza. Le congregazioni di Guernsey e di Jersey dividevano la spesa sostenuta da una pioniera per andare a Sark e Alderney una volta al mese. Grazie a questo aiuto diretto e agli studi tenuti per corrispondenza, sia il giovane che la sua ragazza gradualmente fecero progresso spirituale. Per assisterli ulteriormente, un anziano teneva uno studio per telefono usando il libro Uniti nell’adorazione del solo vero Dio. Nell’aprile 1994 sia il giovane che la ragazza, che ora è sua moglie, furono pronti per il battesimo. Al presente, quando non possono andare a Guernsey perché le condizioni meteorologiche non consentono la traversata, seguono le adunanze di congregazione e vi partecipano mediante un collegamento telefonico. Si compiono sforzi sinceri per aiutare tutti a trarre beneficio dalla buona notizia.

Sulla vicina isola di Jersey ci sono tre fiorenti congregazioni. Fanno a turno con quelle di Guernsey per ospitare ogni anno un’assemblea di distretto, alla quale assistono circa 500 Testimoni locali e un migliaio di visitatori provenienti da altre parti della Gran Bretagna. Inoltre, dato che in quest’isola vengono molti lavoratori stagionali di lingua portoghese, alcuni proclamatori locali hanno studiato il portoghese per poter essere più efficaci nel trasmettere loro il messaggio del Regno.

Molto più lontano ci sono le Falkland. Molti dei 2.200 abitanti di queste isole sono originari delle Shetland e di altre parti della Scozia. Nel 1980 Arthur Nutter e sua moglie insieme ai loro figli si trasferirono dall’Inghilterra nelle Falkland per darvi testimonianza. Due anni dopo, in seguito a certi avvenimenti mondiali, sembrò opportuno che fosse la filiale della Gran Bretagna ad avere la generale sorveglianza dell’opera di predicazione in quelle isole. Benché le Falkland si trovino a circa 13.000 chilometri da Londra, la piccola congregazione era visitata regolarmente. La disposizione che fosse la Gran Bretagna a soprintendere all’opera è rimasta in vigore per 15 anni.

Come ha fatto per quasi tutti gli scorsi 50 anni, la filiale della Gran Bretagna soprintende anche all’attività del popolo di Geova a Malta, nel centro del Mediterraneo. Fu a Malta che l’apostolo Paolo fece naufragio durante il suo viaggio a Roma verso il 58 E.V. (Atti 28:1) Vicino c’è Gozo, un’isola più piccola che appartiene allo stesso arcipelago. Oggi in entrambe ci sono fiorenti congregazioni del popolo di Geova.

Anche se risulta che già dal 1936 si dava una certa testimonianza a Malta, solo negli anni ’70 l’opera del Regno mise radice fra la popolazione maltese. Furono fatti ripetuti sforzi per diffondere la buona notizia fra gli abitanti, ma la Chiesa Cattolica esercitava un forte controllo sia sul governo che sulla vita privata dei cittadini.

Gesualda Lima aveva 13 anni quando sentì per la prima volta sua madre spiegare alla famiglia quello che le aveva detto una vicina che era testimone di Geova. Questo avveniva nel 1970. “Sentire il nome Geova fu qualcosa di speciale per me”, rammenta Gesualda. (Sal. 83:18) In seguito i suoi genitori ostacolarono il suo interesse per il messaggio biblico. Ma lei imperterrita continuò a studiare la Bibbia, cominciò ad assistere alle adunanze, dedicò la sua vita a Geova e si battezzò. Nel 1981 sposò Ignazio, un vivace italiano dallo zelo incontenibile. Insieme hanno avuto il privilegio di servire come ministri a tempo pieno a Malta, e hanno aiutato un centinaio di persone a conoscere la verità. La maggioranza di loro sono maltesi.

Joe Axiak, che fa l’orologiaio, è un maltese generoso e gentile che sentì parlare per la prima volta della verità dalla famiglia dello zio. Ma essendo allora un tipo indipendente, Joe se ne andò di casa ed emigrò in Australia. Quando cominciò a frequentare laggiù i testimoni di Geova, un suo fratello lo avvertì: “Se nostra madre viene a sapere che hai intenzione di diventare testimone di Geova, morirà, e io brucerò quella sala se ci ritorni”. Tuttavia Joe perseverò, e ne valse la pena. Ora lui e sette suoi fratelli e sorelle, compreso il fratello che lo aveva minacciato, servono Geova.

Tornato a Malta, Joe si sposò e insieme a sua moglie Jane decise di prestare particolare attenzione al territorio dell’isola di Gozo. Ci andavano in traghetto ogni fine settimana. Ma dopo la nascita del figlio David viaggiare era faticoso, così decisero di stabilirsi a Gozo. Che gioia fu per loro quando nel 1984 fu formata una congregazione! Ora ci sono 27 proclamatori a Gozo. Tengono le adunanze in una Sala del Regno di loro proprietà e predicano regolarmente la buona notizia ad altri.

Se solo fosse in maltese!

Sentir parlare delle verità bibliche nella loro lingua, il maltese, ha permesso ad altri isolani di progredire nell’accurata conoscenza di Geova e delle sue vie. — Col. 1:9, 10.

Helen Massa, che studiò la Bibbia con Gesualda Lima, ricorda quando si tenevano tutte le adunanze in inglese. Anche se a volte si faceva fatica a capire quello che veniva detto, Helen conserva piacevoli ricordi dell’ottimo insegnamento impartito. Parla spesso della pazienza con cui insegnava un fratello inglese, Norman Rutherford, che servì a Malta alla fine degli anni ’60 e al principio degli anni ’70. Norman e sua moglie Isabel, diplomati dell’11a classe di Galaad, agivano sempre con cautela perché erano stranieri. Era loro desiderio rimanere e sostenere i fratelli e le sorelle locali, che si mostravano coraggiosi davanti all’opposizione religiosa e familiare.

Al principio degli anni ’70 Joe Micallef, un giornalista che parlava bene l’inglese, fu molto felice che Norman Rutherford acconsentisse a studiare la Bibbia con lui. Joe ricorda: “Facevo una domanda e mi sarei accontentato di un sì o un no”. Ma Norman si rendeva conto che per insegnare non basta rispondere alle domande. “Andava a fondo, spiegando perché sì o perché no”. Questo rafforzò la fede di Joe.

Sebbene le prime adunanze a cui Joe assisté fossero in inglese, dopo un po’ ad alcuni presenti fu assegnato il compito di riassumere in maltese i punti principali dei paragrafi della Torre di Guardia. Farlo non era sempre facile. Ray, fratello di Joe, decise di mettere per iscritto il proprio riassunto, ma si accorse che era più facile tradurre l’intero paragrafo. “Quando Peter Ellis, un sorvegliante di circoscrizione che visitava Malta, notò quello che avveniva”, prosegue Joe, “ci suggerì di comprare un ciclostile”. Così nel 1977 apparve la prima copia dattiloscritta della Torre di Guardia in maltese. Quando i fratelli avevano bisogno di aiuto per battere a macchina o correggere le matrici, a chi potevano chiedere se non a Joe, che era giornalista e conosceva il lavoro di stampa? “Sentite”, esclamò Joe, “qualcuno deve assumersi la responsabilità di portare avanti questo lavoro!” I fratelli risposero: “E tu chi suggerisci?”, al che Joe rispose: “Non lo so, ma sono disposto a provare”. Così Joe si mise a tradurre le pubblicazioni in maltese. Ovviamente oggi le disposizioni per tradurre le pubblicazioni sono prese attraverso il Comitato degli Scrittori e non in modo indipendente.

Nel 1979 fu stampato il primo numero della Torre di Guardia in maltese. Gradualmente il lavoro è stato assunto da un gruppo di traduttori e ora l’edizione maltese della Torre di Guardia esce due volte al mese e quella di Svegliatevi! è pubblicata mensilmente. Ulteriore progresso si ebbe nel gennaio del 1998 durante la visita di un sorvegliante di zona, Douglas Guest, quando vennero dedicati gli uffici per i traduttori, la casa missionaria e la Sala del Regno nuovi nella IBSA House nella città di Mosta. Il giorno dopo 631 persone si radunarono per udire notizie sul progresso dell’opera del Regno a Malta.

Addestràti per provvedere amorevole sorveglianza

Dimostrando amorevole interesse per i suoi servitori, Geova predisse per mezzo del profeta Geremia: “Susciterò su di loro pastori che realmente [li] pasceranno”. (Ger. 23:4) A tal fine Geova non solo ha suscitato anziani fra il suo popolo, ma li ha anche istruiti e addestrati perché siano capaci di provvedere l’amorevole sorveglianza che egli desidera per le sue pecore.

Dal 1960, in Gran Bretagna come in altri paesi, i fratelli qualificati hanno potuto beneficiare dell’addestramento che si riceve alla Scuola di Ministero del Regno. Quando ebbe inizio questa disposizione, il corso durava quattro settimane, ma fu poi ridotto a due. Vennero invitati i sorveglianti viaggianti nonché quelli che avevano incarichi di sorveglianza nelle congregazioni. Le lezioni si tenevano alla Betel di Londra. Poi, per rendere questo addestramento più accessibile, si cominciò a tenere la scuola in varie parti del paese. Ne trassero beneficio le congregazioni, e a sua volta l’intera organizzazione.

Nel 1977 si tenne un altro corso di 15 ore per tutti gli anziani. Da allora sono stati tenuti corsi simili di varia durata. Si è prestata particolare attenzione a soggetti di questo genere: come imitare Geova in qualità di amorevoli pastori del gregge, come insegnare alle adunanze di congregazione, come compiere l’opera di evangelizzazione nell’ambito di ciascuna congregazione e come sostenere le giuste norme di Geova. Nel 1997 l’invito a partecipare alla Scuola di Ministero del Regno in Gran Bretagna fu esteso a 11.453 anziani e 10.106 servitori di ministero.

Si rendono disponibili

Oltre agli anziani che servono nelle congregazioni, altri uomini qualificati prestano servizio come sorveglianti viaggianti, ciascuno dei quali si prende cura di un gruppo di congregazioni, ovvero una circoscrizione, o di un gruppo di circoscrizioni, ovvero un distretto. In tutta la Gran Bretagna ci sono al presente 77 sorveglianti viaggianti che curano 1.455 congregazioni e 70 circoscrizioni. Sono uomini che, oltre a soddisfare i requisiti spirituali, hanno fatto cambiamenti nella propria vita per rendersi liberi per compiere questo servizio.

Al principio degli anni ’70 un sorvegliante viaggiante incoraggiò David Hudson a intraprendere la carriera teocratica. Ma all’epoca David era molto impegnato nel lavoro secolare essendo direttore di divisione presso una ditta produttrice di materiale riprografico. Poi all’improvviso la ditta decise che non aveva più bisogno del suo lavoro. Ora egli capiva il commento che aveva fatto Lyman Swingle, un membro del Corpo Direttivo, a un’adunanza tenuta a Cardiff, nel Galles, nel 1984. Il fratello Swingle aveva paragonato il fare carriera nel mondo al lavoro di ‘lucidare gli ottoni su una nave che affonda’. David e sua moglie Eileen cominciarono a sistemare le loro cose per poter fare i pionieri. Rinunciarono alla loro casa confortevole con scuderie e cavalli e imperniarono la propria vita sulla loro relazione con Geova. Dal 1994 David, accompagnato dalla moglie, assolve le responsabilità di sorvegliante di circoscrizione. Entrambi convengono che la gioia di servire Geova supera di gran lunga qualsiasi bene materiale a cui abbiano rinunciato.

Ray Baldwin conobbe la verità verso la metà degli anni ’70 e si convinse fermamente che la predicazione della buona notizia meritava tutto il tempo che poteva dedicarle. Di conseguenza ancor prima del battesimo, quando sul lavoro gli fu offerta una promozione a patto che si trasferisse in un’altra città, la rifiutò e chiese invece un lavoro part time. Dopo il battesimo fece subito il pioniere ausiliario. Non molto tempo dopo essersi sposati lui e la moglie Linda si organizzarono per iniziare il servizio di pioniere regolare. Per essere più libero per le attività teocratiche, la prima cosa che Ray fece fu di lasciare il lavoro in un supermercato per mettersi a pulire vetri. Dal settembre 1997 anche lui serve come sorvegliante di circoscrizione.

Altri fratelli sono stati disposti ad accettare responsabilità in relazione ai Comitati di assistenza sanitaria, che offrono amorevole sostegno ai Testimoni nei casi di emergenza. L’addestramento ha richiesto tempo, e siamo solo agli inizi. Nell’ottobre 1990 vennero in Inghilterra tre rappresentanti del Servizio di Informazione Sanitaria di Brooklyn per tenere un seminario a Birmingham. Centocinquantadue fratelli provenienti da Belgio, Gran Bretagna, Irlanda, Israele, Malta e Paesi Bassi ricevettero ottimi consigli su come aiutare i medici a capire la nostra posizione in merito alla questione del sangue. I fratelli di Brooklyn ebbero una parte nell’addestrare i delegati a presentare le ragioni della nostra posizione alle autorità ospedaliere a Londra e in altri grandi centri.

Dopo un secondo seminario tenuto a Nottingham nel febbraio 1991, i Comitati di assistenza sanitaria cominciarono a operare in tutto il paese. L’anno dopo ne furono formati altri 16, e i fratelli che ne facevano parte vennero addestrati a un seminario tenuto a Stoke-on-Trent. Per accrescere la cooperazione fra i Testimoni e le autorità, nel corso di un altro seminario ancora, tenuto nel giugno 1994 nella Sala delle Assemblee del Surrey, fu impartito addestramento su come avvicinare giudici, assistenti sociali e pediatri. Sono state così poste le basi per una maggiore cooperazione con la classe medica. Dopo averli contattati, è stato possibile includere nell’elenco oltre 3.690 medici della Gran Bretagna che si sono detti disposti a rispettare le idee dei Testimoni in merito al sangue e ai trattamenti sanitari.

Il presidente del Comitato di assistenza sanitaria della zona di Luton, a nord di Londra, riconosce che quando cominciò a lavorare per questo comitato non si rendeva conto di ciò che avrebbe richiesto da lui sotto il profilo fisico ed emotivo. È grato dell’amorevole appoggio datogli dalla moglie che pure ama profondamente Geova e i fratelli e le sorelle cristiani. A poco a poco ha stabilito buoni rapporti di lavoro con il personale medico e amministrativo di un grande ospedale della sua zona. “Quando i fratelli si trovano in situazioni di emergenza, dobbiamo essere sempre pronti a sostenerli”, osserva. Lo spirito con cui viene reso questo servizio ha permesso in molte occasioni di dare un’ottima testimonianza.

Servizio alla sede mondiale

Alcuni dei fratelli che hanno iniziato la loro carriera teocratica in Gran Bretagna sono stati invitati a servire alla sede mondiale dei testimoni di Geova a Brooklyn (New York).

John E. Barr, nato in Scozia nel 1913, imparò la verità dai genitori. Sebbene negli anni dell’adolescenza la timidezza gli rendesse molto difficile conversare con le persone nell’opera di casa in casa, con l’aiuto di Geova superò questo ostacolo. Nel 1939 accettò l’invito a servire alla Betel di Londra. Durante il difficile periodo della seconda guerra mondiale servì per diversi anni come sorvegliante viaggiante, finché nel 1946 gli fu chiesto di tornare alla Betel di Londra. Ventun anni dopo essere diventato la prima volta membro della famiglia Betel sposò Mildred Willett, una zelante sorella che era diplomata dell’11a classe della Scuola di Galaad e con la quale continuò a servire alla Betel. Nel 1977 fu invitato a divenire membro del Corpo Direttivo. Quando lo disse a Mildred dapprima lei pensò che scherzasse, ma non era affatto uno scherzo. Fu così che l’anno dopo si trasferirono alla sede mondiale a Brooklyn, dove continuano a servire con gioia.

Anche altri sono stati invitati a diventare membri del personale della sede mondiale. Eccone alcuni: Allan Boyle, nato a Liverpool, aveva intrapreso il servizio alla Betel di Londra. Perché usasse con più profitto le sue doti di artista, nel 1979 la Società lo invitò a trasferirsi a Brooklyn. Eric Beveridge viveva a Birmingham, dove si battezzò nel 1949. Dopo 21 anni di servizio missionario in Portogallo e in Spagna, nel 1981 lui e la moglie Hazel divennero membri della famiglia Betel di Brooklyn. Robert Pevy, nato a Sandwich, nel Kent, nel sud dell’Inghilterra, aveva servito in Irlanda per nove anni e poi con la moglie Patricia aveva compiuto il servizio missionario nelle Filippine per altri nove anni quando nel 1981 intraprese il servizio presso la sede mondiale.

Cambiamenti nella sorveglianza della filiale

Nel corso degli anni vari uomini spiritualmente qualificati hanno assunto la responsabilità della filiale in Gran Bretagna. Quando Albert D. Schroeder fu costretto a lasciare l’Inghilterra durante la seconda guerra mondiale, Alfred Pryce Hughes fu nominato sorvegliante della filiale, e questo mentre stava ancora scontando una pena detentiva a motivo della sua neutralità cristiana! La fedeltà del fratello Hughes al principio della neutralità cristiana era stata pienamente messa alla prova. Era stato messo in prigione per questo motivo durante la prima guerra mondiale e altre due volte durante la seconda guerra mondiale. Con sincero apprezzamento per il modo in cui Geova dirige la Sua organizzazione, il fratello Hughes continuò a occuparsi della sorveglianza della filiale per più di 20 anni. Quelli che hanno servito con lui ricordano ancora i suoi modi gentili e il fatto che, indipendentemente dalle responsabilità che aveva, il suo amore per il ministero di campo era sempre forte.

Quando nel 1976 entrò in vigore la disposizione secondo cui sarebbe stato un comitato — anziché una persona — a soprintendere all’opera in ciascuna filiale, Wilfred Gooch fu nominato coordinatore, e con lui c’erano John Barr, Pryce Hughes, Philip Rees e John Wynn. Diversi di quel gruppo originale sono morti. Altri fratelli si sono aggiunti al Comitato di Filiale, che ora è formato da John Andrews, Jack Dowson, Ron Drage, Dennis Dutton, Peter Ellis, Stephen Hardy, Bevan Vigo e John Wynn.

La gioia delle assemblee internazionali

I testimoni di Geova formano una fratellanza mondiale. Pertanto ci fu grande gioia fra i Testimoni di tutto il mondo allorché, dopo decenni di dura repressione, in alcuni paesi dell’Europa orientale fu possibile riunirsi liberamente. Era il momento adatto per tenere assemblee internazionali in paesi dove per tanto tempo non era stato possibile! Ne sarebbero risultate edificazione spirituale e un’ottima testimonianza pubblica. I testimoni di Geova della Gran Bretagna sono felici di avervi partecipato.

Nel 1989, quando si tennero in Polonia tre grandi assemblee “Santa devozione”, delegati di almeno 37 paesi si riunirono insieme per queste occasioni storiche. Fra loro ce n’erano 721 provenienti dalla Gran Bretagna. Riguardo allo spirito che regnava a Poznań, in Polonia, David e Lynne Sibrey rammentano: “Era straordinario!” E aggiungono: “Non eravamo mai vissuti in un’atmosfera simile. Che gioia stare liberamente in compagnia di migliaia di nostri fratelli della Russia e dell’Europa orientale che prima si riunivano solo in piccoli gruppi! Apprendemmo che alcuni erano venuti all’assemblea a rischio della propria vita. Fu molto commovente per loro, e anche per noi!” L’anno seguente, quando i controlli alla frontiera fra Germania Orientale e Germania Occidentale erano stati tolti, a un’assemblea a Berlino che fu in effetti una celebrazione di vittoria, in mezzo all’uditorio entusiasta c’erano 584 rappresentanti della Gran Bretagna. Nel 1991, allorché 74.587 persone gremirono lo stadio Strahov di Praga in quella che ora è la Repubblica Ceca, 299 delegati della Gran Bretagna ebbero la gioia di essere tra i presenti. Quello stesso anno la Gran Bretagna fu ben rappresentata anche fra i Testimoni di 35 paesi radunati in assemblea a Budapest, in Ungheria. Nel 1993 ci furono 770 delegati della Gran Bretagna all’assemblea di Mosca, in Russia, e 283 assisterono a quella di Kiev, in Ucraina. Quelle furono tutte occasioni storiche che non saranno mai dimenticate.

Altre assemblee internazionali a cui hanno assistito delegati inglesi sono state tenute in Africa, America Latina, America Settentrionale e Oriente. In simili occasioni in cui i Testimoni godono della reciproca compagnia i vincoli dell’amore cristiano si rafforzano. Questa è la prova tangibile che, come prediceva la Parola di Dio, essi vengono da “ogni nazione e tribù e popolo e lingua”. — Riv. 7:9, 10.

Vengono da svariati ambienti

Coloro che hanno accettato il messaggio della Bibbia e sono diventati testimoni di Geova nelle Isole Britanniche vengono da vari ambienti. Spinti dall’amore per Geova, molti hanno fatto cambiamenti notevoli nella loro vita per poterlo servire pienamente.

Donald Davies, un batterista jazz di origine giamaicana, era venuto in Inghilterra nel 1960. Pur avendo ricevuto della letteratura biblica nel 1969, solo 13 anni dopo cominciò a interessarsi veramente della Bibbia quando due Testimoni gli parlarono dell’importanza del nome di Dio. (Ezec. 38:23; Gioe. 2:32) Successivamente, lo stesso anno, lui e un amico musicista assisterono a un’assemblea di distretto tenuta poco lontano. Cominciò subito a mettere in pratica quello che imparava. Senza aver parlato della cosa con nessuno, Donald si rese conto che gli sarebbe stato difficile seguire la sua carriera e nello stesso tempo servire Geova. Così vendette i suoi strumenti musicali e nel 1984 cominciò a fare il pioniere, privilegio che ha tuttora.

Tony Langmead era ufficiale della RAF (aeronautica militare britannica) quando la moglie cominciò a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova. La condotta della moglie, divenuta cristiana, lo guadagnò “senza parola”. (1 Piet. 3:1, 2) Lasciò l’aeronautica per diventare un uomo di pace e servire Geova. — Isa. 2:3, 4.

Frank Cowell era stato allevato nella fede anglicana, ma col tempo cominciò a cercare la verità altrove. Dopo aver visitato una Sala del Regno cominciò a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova. Ora insegna economia in un college di Londra, ma quando sono in programma riunioni scolastiche le sere in cui si tengono le adunanze di congregazione, le sue decisioni indicano che egli è prima di tutto un testimone di Geova.

Susannah faceva parte del corpo di ballo del Royal Ballet quando in seguito a un incontro casuale con un’ex compagna di scuola iniziò uno studio biblico. Divenuta una Testimone battezzata, decise di ridurre le sue esibizioni e diventare insegnante di ballo per avere più tempo da dedicare alla sua nuova carriera, quella di pioniera, e imperniare così la sua vita sul ministero. Ora è sposata, e lei e il marito Kevin Gow stanno studiando il mandarino per far conoscere la buona notizia ai cinesi che sono sempre più numerosi a Liverpool.

Rene aveva una sorella Testimone, Christina, ma pensava che la religione non avesse senso, per cui non voleva ascoltare. In seguito, però, mentre lavorava a Londra, andava spesso al Museo Britannico. Durante una visita fu affascinata dalla spiegazione della guida sulla relazione esistente fra la Bibbia e vari reperti esposti nel museo. Le vennero in mente alcune cose che sua sorella aveva cercato di dirle. Ben presto anche Rene, coniugata Deerfield, divenne Testimone.

Andrew Meredith stava scontando una pena detentiva quando cominciò a studiare la Bibbia. Come risultato fece grandi cambiamenti nel suo modo di vivere. Dopo la scarcerazione sposò una Testimone punjabi e insieme svolgono il ministero fra la popolazione di lingua punjabi nella parte orientale di Londra.

Daksha Patel, nata in Kenya da genitori indù, era anch’essa un’indù devota. Ma studiando la Bibbia con alcune Testimoni a Wolverhampton, in Inghilterra, si rese conto che quello che imparava era la verità. Quando fu abbastanza grande da prendere le proprie decisioni si battezzò e poi fece la pioniera. Lei e il marito Ashok ora servono come membri della famiglia Betel di Londra. In relazione a tale servizio hanno compiuto viaggi in India, Nepal e Pakistan per dare una mano nella traduzione delle pubblicazioni bibliche.

Continuano a dare testimonianza

I testimoni di Geova si rallegrano vedendo che ogni anno molti altri abbracciano l’adorazione di Geova. Dal 1972 il numero dei Testimoni attivi in Gran Bretagna è quasi raddoppiato, e ora sono 126.535.

Coloro che ora mostrano interesse per il messaggio della Bibbia sono forse persone che non hanno mai incontrato prima i testimoni di Geova? In alcuni casi sì, e i Testimoni le trovano mentre intensificano la loro opera nei luoghi di lavoro e per le strade. Una Testimone che predicava per la prima volta nel territorio commerciale, contattò la segretaria di una ditta che mostrò molto interesse. Due giorni dopo fu fatta la visita ulteriore da cui si passò subito a uno studio biblico; questo diede alla donna la possibilità di decidere se camminare nella via di Geova. Non aveva mai incontrato i testimoni di Geova perché lavorava tutti i giorni, e nel fine settimana di solito non era a casa.

Il più delle volte quelli che ascoltano sono persone le cui circostanze sono cambiate, forse perché si sono sposate, hanno avuto figli, stanno invecchiando o si sono improvvisamente ammalate. Ora desiderano ardentemente conoscere la risposta a domande che in passato avevano semplicemente accantonato.

Così nell’agosto 1995 un’ottantacinquenne di religione battista accettò volentieri l’opuscolo Dio si interessa davvero di noi? Aveva fatto molte volte questa domanda ma non aveva mai ricevuto una risposta soddisfacente, così acconsentì a studiare la Bibbia. Mentre imparava quello che Dio richiede e rimaneva colpita dalla sua amorevole cura, capì che doveva fare dei cambiamenti nella sua vita. Smise di fumare, cosa che faceva da circa 60 anni. Cominciò ad assistere alle adunanze della congregazione locale e nel settembre 1997 Catherine May era pronta per il battesimo cristiano. Mentre a un’assemblea di circoscrizione si preparava per entrare in acqua, notò un’altra candidata al battesimo, anziana come lei. Che sorpresa! Era sua sorella Evelyn, che abitava in un’altra città. Nessuna delle due sapeva che l’altra studiava. Queste care vecchiette, unite dalla dedicazione a Geova, versarono lacrime di gioia mentre in quel momento divenivano sorelle spirituali.

Alcuni accolgono i Testimoni perché qualcosa che è avvenuto di recente nella loro chiesa li ha profondamente turbati. Maurice Haskins ricevette per la prima volta letteratura dai testimoni di Geova nel 1939. Ma era un devoto sostenitore della Chiesa d’Inghilterra e membro del locale consiglio ecclesiastico. Circa 56 anni dopo un Testimone che andava di casa in casa parlò con la cognata di Maurice. La donna gli chiese di tornare per incontrare Maurice che, secondo lei, aveva domande da fare sulla Bibbia. Quando il Testimone gli fece visita, Maurice gli chiese immediatamente di mostrargli scritture che spiegano il punto di vista della Bibbia sull’omosessualità e sull’ordinazione delle donne. In seguito acconsentì a fare uno studio biblico usando il libro La conoscenza che conduce alla vita eterna. I cambiamenti non furono immediati. Ma in seguito, durante un incontro con il vescovo, quello che aveva imparato lo spinse a prendere fermamente posizione sulla questione della nomina di una donna a vicario. (1 Tim. 2:12) Ben presto lasciò la Chiesa Anglicana, cominciò ad assistere alle adunanze nella Sala del Regno e, all’età di 84 anni, era pronto per il battesimo.

Altri sono aiutati da Testimoni che mostrano discernimento e tenacia. Quando una donna disse: “Sono atea e amo il prossimo”, Jacqueline Gamble le chiese gentilmente in che cosa credeva. La donna rispose: “Nell’uomo e nella vita”. La donna aveva da fare, così la sorella le lasciò un volantino e promise di tornare. Accompagnata dal marito Martyn, Jacqueline tornò a quella porta e accennò al commento circa ‘l’uomo e la vita’. Sentendo che Gus, il marito della padrona di casa, la pensava in modo simile ed era assistente sociale, presero appuntamento per incontrarlo. Christine, la moglie, cominciò a studiare la Bibbia e fece progresso fino al punto di battezzarsi. Ma Gus non voleva sentirne di andare alla Sala del Regno. Aveva notato però che da quando Christine aveva cominciato a studiare con i Testimoni, i figli stavano diventando molto rispettosi, qualcosa che non poteva dirsi di molti altri giovani.

Gus giunse a una svolta nel 1978. Durante un’assemblea internazionale nella città scozzese di Edimburgo, la moglie ospitale offrì il caffè a un gruppo di proclamatori che stavano dando testimonianza nella sua zona. Fra loro c’erano alcuni membri del Corpo Direttivo. Prima di lasciare la casa, gli ospiti lavarono le stoviglie che avevano usato. Quando Gus tornò a casa quella sera, Christine gli parlò entusiasta dei visitatori inattesi. “Non riesco a immaginare un cardinale che venga a farci visita e lavi i piatti!”, osservò Gus. Qualche tempo dopo, mentre erano in vacanza in Francia, Gus accompagnò la famiglia nella Sala del Regno. L’accoglienza ricevuta e l’amore mostratogli lo commossero. Non ci mise molto a capire che poteva trovare un amore simile solo fra i veri discepoli di Cristo Gesù. (Giov. 13:35) Tornato a Edimburgo cominciò subito a studiare, ottenne risposte soddisfacenti alle domande che lo assillavano e dedicò la sua vita a Geova.

Naturalmente, quando gli abitanti del territorio mostrano poco o nessun interesse, per continuare a visitarli i testimoni di Geova devono avere perseveranza e uno spirito positivo. Sarebbe facile scoraggiarsi dopo tanti rifiuti e tanta indifferenza. Come si comportano i Testimoni in situazioni del genere? “Quello dell’apatia è un problema difficile da affrontare”, ammette Eric Hickling di Louth, nel Lincolnshire. Una cosa che lo aiuta a perseverare è meditare su esempi del passato. “Prego spesso e con fervore. Penso a Mosè, Geremia, Paolo e, naturalmente, a Gesù”.

La fedele perseveranza e la benedizione di Geova sono due dei fattori che più di ogni altro hanno contribuito all’aumento che c’è stato. Trentanove anni fa Frank e Rose Macgregor accettarono di andare a servire in una città dove la gente era molto religiosa e dove i testimoni di Geova non erano bene accolti. Come considerarono questo incarico? Frank rammenta: “Ero timidissimo e non mi sentivo assolutamente all’altezza. Ma mia moglie ed io lo considerammo un incarico affidatoci da Geova”. Questo li aiutò a mantenere uno spirito positivo. “Pregavamo che le persone del posto accettassero la verità”. Come risultato del loro fedele servizio ora c’è una congregazione di 74 proclamatori, due terzi dei quali hanno conosciuto la verità proprio in quella città. I Macgregor non se ne vantano; sono semplicemente grati che Geova si sia servito di loro. — 2 Cor. 4:7.

Geoff Young, che è Testimone da molti anni e partecipa ancora in una certa misura all’opera di visitare le congregazioni, spiega: “Spesso chiedo ai fratelli com’è andato il servizio quel giorno”. Se alcuni si esprimono in modo negativo, chiede loro di pensare alle molte cose buone che hanno fatto. Rammenta loro: “Abbiamo difeso Geova. Abbiamo tenuto fede alla nostra dedicazione. Abbiamo cooperato con l’‘angelo che vola in mezzo al cielo’. Abbiamo fatto la nostra parte per incoraggiare altri a conoscere Geova. La nostra testimonianza è servita da avvertimento”. Poi ragiona che se hanno avuto tutti questi risultati, come possono dire che il servizio è andato male? “Le persone reagiscono in base alle loro circostanze e a quello che hanno nel cuore”, continua Geoff. “Ciò che conta è la nostra fedeltà nel dare testimonianza e nel dichiarare la buona notizia”. — Riv. 14:6; 1 Cor. 4:2.

Si rallegrano della “benedizione di Geova”

Molti in Gran Bretagna sono testimoni di Geova attivi da 20, 40, 50 o più anni. Cosa pensano di quello che fanno? In Proverbi 10:22 la Bibbia dice: “La benedizione di Geova, questo è ciò che rende ricchi, ed egli non vi aggiunge nessuna pena”. Decine di migliaia di testimoni di Geova in Gran Bretagna possono confermare che è così.

“Il più grande privilegio che sia accordato a noi esseri umani”. Così il settantacinquenne Cornelius Hope, di Basingstoke, definisce il ministero cristiano dopo averlo svolto per mezzo secolo. Anne Gillam, che si battezzò quasi 50 anni fa e il cui marito è sorvegliante di circoscrizione, dice che il ministero è il suo “modo di mostrare amore a Geova e a suo Figlio”.

Dennis Matthews, che si battezzò nel 1942, spiega: “Il ministero è come cibo per me: mi rafforza spiritualmente. Si prova soddisfazione a fare la volontà di Dio, sia che la gente ascolti o no”. Sua moglie Mavis aggiunge: “Poiché servo Geova dalla giovinezza, penso che non si possa vivere una vita migliore”.

I Testimoni con tanti anni di esperienza cosa pensano delle persone e del modo in cui reagiscono? Impegnata da oltre 40 anni nel servizio di Geova, Muriel Tavener dice: “La gente ha più che mai bisogno di noi perché non riceve vero aiuto spirituale da nessun altro”. E cosa succede quando accetta questo aiuto? Suo marito Anthony si esprime così: “Vedere persone che accettano la verità e fanno cambiamenti nella loro vita man mano che lo spirito di Geova le attira alla sua adorazione è come assistere a un miracolo”.

Si prova soddisfazione a parlare ad altri della speranza che solo la Parola di Dio può dare. Ripensando ai loro anni di servizio, Fred James, sorvegliante di città a Plymouth, nel Devon, e sua moglie ricordano di avere aiutato più di 100 persone a progredire fino al battesimo. Molte di queste servono ora come anziani, servitori di ministero e pionieri. Tutt’e tre i loro figli hanno fatto il servizio di pioniere appena terminata la scuola e ora servono come anziani. Uno di loro, David, diplomato di Galaad, serve come missionario e membro del Comitato di Filiale del Pakistan. Che vita ricca e soddisfacente hanno avuto il fratello e la sorella James!

Gli anni di fedele servizio hanno permesso a molti Testimoni in Gran Bretagna di vedere gli ottimi risultati del loro ministero. Richard e Hazel Jessop servono Geova da oltre mezzo secolo, quasi interamente trascorso nel servizio a tempo pieno. Hanno aiutato molti a capire quale privilegio sia dedicarsi a Geova e sono affezionati a tutti loro. Ma lo studio che hanno fatto con Jack e Lyn Dowson continua ad essere qualcosa di memorabile. Cominciò con un’amichevole chiacchierata fra persone provenienti da un ambiente simile. (Hazel e Jack sono entrambi dell’Inghilterra nord-orientale). Ben presto fu iniziato uno studio biblico. Tuttavia a un certo punto Jack disse che dovevano sospendere lo studio per un po’. Richard rispose: “No, non puoi. Devi prima finire il libro, poi se vuoi potrai smettere”. Ebbene, non ‘smisero’. Si dedicarono invece a Geova, iniziarono l’opera di pioniere e divennero membri della famiglia Betel. Ora Jack fa parte del Comitato di Filiale.

Il modo in cui alcuni giovani hanno accolto la verità della Bibbia ha recato particolare soddisfazione ad altri. Robina Owler e suo marito Sydney, che fanno i pionieri nell’area di Dundee in Scozia, si sono particolarmente rallegrati del progresso compiuto da Paul Kearns, che aveva 12 anni quando cominciò ad andare a casa loro per fare lo studio biblico. La verità mise subito radice nel suo cuore, ma poiché il padre gli vietò di continuare lo studio, attese finché fu più grande e quando iniziò a frequentare l’università ad Aberdeen riprese lo studio biblico. Paul fece rapido progresso. Dopo il battesimo si prefisse la meta del servizio di pioniere. Nel 1992 frequentò la Scuola di Addestramento per il Ministero. Mentre serviva come anziano a Sheffield si impegnò per studiare lo spagnolo e nel 1998 venne mandato a servire come missionario nel Panamá.

In Gran Bretagna oltre 10.000 Testimoni compiono il servizio di pioniere. Essi apprezzano vivamente le benedizioni che accompagnano questo servizio. Per citare un esempio, Bill e June Thompstone erano sposati da più di otto anni e facevano i pionieri quando nacque loro una bambina, la prima di tre figlie. Cercarono sempre di tenere il servizio di pioniere al primo posto nella loro vita familiare. Il programma era intenso, ma furono aiutati ad avere successo facendo le cose insieme come famiglia. “Abbiamo sempre trovato il tempo per le nostre figlie”, spiega Bill. “Quando divennero adolescenti, le cose non cambiarono. Se volevano andare a pattinare sul ghiaccio, a giocare a bowling, a fare nuoto o a giocare a palla, noi andavamo con loro”. Ora le tre ragazze sono sposate e sono pioniere regolari. Per tutti loro questo è, come lo chiama Bill, “il più bel modo di vivere”.

In Gran Bretagna ci sono oggi 77 fratelli (la maggioranza dei quali sposati) che servono come sorveglianti viaggianti. La loro è una vita con un programma intenso, settimana dopo settimana, anno dopo anno. Geoff Young ha compiuto questo servizio finché l’età e i problemi di salute non hanno reso necessario un cambiamento. Lui e la moglie Vee erano sempre in viaggio e stavano ogni settimana in una casa diversa. Che ne pensa Vee di quel tipo di vita? “Non era poi così difficile”, risponde, “perché la nostra famiglia cristiana si allargava ogni volta che visitavamo una congregazione. Ovunque andassimo, sentivamo il calore della fratellanza. Qualsiasi incarico Geova ci affidi può solo arricchire la nostra vita”. Pur gustando il presente, pregustano ciò che riserva il futuro. Geoff spiega: “Questo sistema è giunto al termine. È agli sgoccioli. Dopo avremo la straordinaria possibilità di lavorare insieme per riportare questa terra a condizioni paradisiache. Se si pensa agli studi biblici che si dovranno fare una volta che sarà cominciata la risurrezione, beh, ci sarà un lavoro enorme da fare!” La moglie aggiunge: “È meraviglioso sapere che non c’è nulla che possa contrastare Geova con successo”.

Incoraggiato “il modo di vivere che piace a Dio”

Un’occasione felice per la Gran Bretagna si ebbe nel luglio 1998 quando a Edimburgo, Leeds, Manchester, Wolverhampton, Dudley, Norwich, Londra, Bristol e Plymouth si tennero simultaneamente nove assemblee internazionali dal tema “Il modo di vivere che piace a Dio”. Erano presenti delegati di oltre 60 paesi. L’intero programma si svolse non solo in inglese ma anche in francese, spagnolo e punjabi. Il fine settimana successivo l’assemblea si tenne in greco.

A queste assemblee in Gran Bretagna furono presenti quattro membri del Corpo Direttivo — John Barr, Theodore Jaracz, Albert D. Schroeder e Daniel Sydlik — e in occasione dei loro discorsi i luoghi delle assemblee vennero collegati fra loro elettronicamente. Pure emozionante fu la presenza di missionari che stavano servendo in campi esteri. Delle centinaia di fratelli e sorelle della Gran Bretagna che sono stati mandati a svolgere il servizio missionario, ne erano presenti 110 a queste assemblee. Il loro zelo e il loro spirito di sacrificio furono di sprone per tutti quelli che li ascoltarono mentre venivano intervistati durante il programma.

Il cuore dei presenti a queste assemblee, anche dei giovani, fu profondamente toccato da ciò che videro e udirono. La risoluzione adottata durante l’ultima sessione dell’assemblea indicò chiaramente qual è il modo di vivere che piace a Dio e che tutti erano decisi a seguire. Dopo il programma un bimbo di quattro anni, figlio di una coppia di Testimoni di Darlington, disse: “Mamma, voglio veramente bene a Geova. Voglio tanto, tanto bene a te e a papà, ma ne voglio di più a Geova”. Quando gli chiesero perché, spiegò che Geova ci ha dato la speranza del Paradiso e ha mandato suo Figlio a morire per noi, “quindi”, disse, “devo volere più bene a lui”.

Al termine del programma a Edimburgo e a Londra, i delegati dei vari paesi sventolarono i fazzoletti in segno di saluto e poi proruppero in un applauso prolungato. Anche dopo la fine del programma molti continuarono a cantare cantici del Regno, rendendo così sentita lode a Geova.

La testimonianza che è stata data

In Gran Bretagna è stata data una grande testimonianza. Tutto ebbe inizio nel 1881 quando, nel giro di poche settimane, vennero distribuiti centinaia di migliaia di volantini biblici nelle città principali. Qualcuno dei semi piantati allora cominciò a portare frutto. Nel 1914, in un periodo di sei mesi il “Fotodramma della Creazione” fu proiettato in 98 città e fu visto complessivamente da 1.226.650 persone. Quando scoppiò la prima guerra mondiale, in Gran Bretagna c’erano 182 congregazioni. Durante gli anni ’20 e ’30 la testimonianza si intensificò man mano che un maggior numero di componenti delle congregazioni partecipavano al ministero di casa in casa, dando personalmente testimonianza ai padroni di casa. Dalla seconda guerra mondiale a oggi in Gran Bretagna sono state dedicate al ministero altre 650.746.716 ore, sono state fatte 297.294.732 visite ulteriori a interessati e sono stati distribuiti al pubblico 74.105.130 libri e opuscoli oltre a 567.471.431 riviste. In media i testimoni di Geova in Gran Bretagna visitano le persone a domicilio due o tre volte l’anno.

I testimoni di Geova sono così conosciuti per la loro opera di evangelizzazione di casa in casa che spesso i padroni di casa, quando aprono la porta e vedono persone ben vestite, chiedono immediatamente: “Testimoni di Geova?”

Una terra piena della conoscenza di Geova

Nel 1891 Charles T. Russell, osservando il campo inglese, vide che era ‘pronto e in attesa di essere mietuto’. La mietitura che si sta compiendo durante il termine del sistema di cose sta ovviamente per finire. E che splendida mietitura si sta dimostrando! Nel 1900 in Gran Bretagna c’erano solo 138 Studenti Biblici (come si chiamavano allora i testimoni di Geova), ed erano soprattutto cristiani unti dallo spirito. Il numero attuale è 910 volte più alto. Allora l’ente giuridico impiegato dagli Studenti Biblici stava aprendo la sua prima filiale fuori degli Stati Uniti. Ora ci sono 109 filiali nel mondo. Ventiquattro sono nelle Americhe. Altre 25 si trovano in Europa. Ce ne sono 19 nel continente africano. In Asia e nelle isole in varie parti della terra ci sono altre 41 filiali. In collaborazione con esse, 5.900.000 Testimoni esaltano il nome di Geova e fanno conoscere la buona notizia del suo Regno retto da Gesù Cristo. E sono decisi a continuare a dare testimonianza finché Dio non dica basta.

Acque vivificanti scorrono già in abbondanza dal trono celeste di Geova Dio e di suo Figlio Gesù Cristo. Viene rivolto il fervido invito: “Chi ha sete venga; chi lo desidera prenda l’acqua della vita gratuitamente”. (Riv. 22:1, 17) Durante il Regno millenario di Gesù Cristo, quando i morti verranno destati, altri miliardi di persone avranno senz’altro l’opportunità di valersi di questo amorevole provvedimento, grazie al quale è possibile ottenere la vita eterna. Il programma di istruzione divina attuato finora è solo l’inizio. Ci attende il tempo in cui, nel nuovo sistema di cose di Dio, nel senso più completo “la terra sarà certamente piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare”. — Isa. 11:9.

[Cartina/Immagini alle pagine 86 e 87]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

INGHILTERRA

Le Sale delle Assemblee sono situate in punti adatti del paese: (1) Manchester, (2) Londra nord, (3) Dudley, (4) Surrey, (5) East Pennine, (6) Bristol, (7) Edgware

[Immagini]

East Pennine

Edgware

Surrey

Manchester

Bristol

[Immagine a tutta pagina a pagina 66]

[Immagini a pagina 70]

Tom Hart

[Immagine a pagina 72]

La prima filiale della Società

[Immagini a pagina 72]

Il complesso attuale

[Immagini alle pagine 74 e 75]

Andarono a servire in campi stranieri: (1) Claude Goodman, (2) Robert Nisbet, (3) Edwin Skinner, (4) John Cooke, (5) Eric Cooke, (6) George Phillips, (7) George Nisbet. Sfondo: Colportori in viaggio per l’Africa orientale

[Immagine a pagina 79]

Franziska Harris si interessa particolarmente delle ragazze alla pari

[Immagine a pagina 90]

Vera Bull, che serve in Colombia

[Immagine a pagina 90]

Barry e Jeanette Rushby: ‘hanno sempre desiderato fare di più’

[Immagine a pagina 92]

Scuola del Servizio di Pioniere nella Sala delle Assemblee di Dudley

[Immagine a pagina 95]

La famiglia Betel della Gran Bretagna durante l’adorazione mattutina

[Immagine a pagina 96]

Conferimento dei diplomi alla prima classe della Scuola di Addestramento per il Ministero in Gran Bretagna

[Immagine a pagina 102]

La prima Sala del Regno costruita in tempi brevi in Gran Bretagna (Weston Favell, Northampton)

[Immagine a pagina 107]

Michael e Jean Harvey

[Immagine alle pagine 108 e 109]

Pioniere che hanno deciso di servire con congregazioni di lingua straniera

[Immagine alle pagine 116 e 117]

Albert D. Schroeder intervista fratelli di età avanzata all’adunanza annuale tenuta a Leicester nel 1983

[Immagine a pagina 123]

Pionieri delle Shetland avvicinano un peschereccio nel loro territorio in mare

[Immagine a pagina 131]

John e Mildred Barr

[Immagine a pagina 133]

Comitato di Filiale (da sinistra a destra). Seduti: Peter Ellis, John Wynn. In piedi: Bevan Vigo, Stephen Hardy, John Andrews, Ron Drage, Jack Dowson, Dennis Dutton

[Immagini alle pagine 138 e 139]

L’opera di testimonianza non è stata ancora completata

[Immagini alle pagine 140 e 141]

Alcuni che hanno alle spalle molti anni di fedele servizio: (1) Sydney e Robina Owler, (2) Anthony e Muriel Tavener, (3) Richard e Anne Gillam, (4) Geoff e Vee Young, (5) Fred e Rose James, (6) Cornelius e Riky Hope, (7) Dennis e Mavis Matthews, (8) Richard e Hazel Jessop