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Rapporto mondiale

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Si costruisce per far posto a una grande folla

Nel 1935 i testimoni di Geova appresero dalle Scritture il proposito di Dio di radunare ora, nel sistema di cose attuale, una grande folla che lo servirà per sempre su una terra paradisiaca. (Riv. 7:9, 10) In quello stesso anno, per la prima volta, uno dei loro luoghi di adunanza nelle Hawaii fu chiamato Sala del Regno. Ora ci sono migliaia di Sale del Regno gremite di persone che hanno accolto le rincuoranti promesse della Bibbia e che riconoscono la giustezza delle sue norme.

Milioni di persone assistono regolarmente alle adunanze nelle Sale del Regno. Dato che ogni anno si battezzano centinaia di migliaia di persone, c’è estremo bisogno di nuove Sale del Regno. Un sondaggio condotto nel 1998 indicava che in 40 paesi in via di sviluppo c’era urgente bisogno di altre 8.000 Sale del Regno circa. Cosa è stato fatto durante lo scorso anno per soddisfare questa necessità?

In paesi chiave come il Sudafrica, l’Australia e la Germania sono stati istituiti degli Uffici Regionali per le Sale del Regno. Da queste basi operative i responsabili dei progetti hanno iniziato a dare una mano nell’organizzare i programmi per la costruzione di Sale del Regno rispettivamente nell’Africa orientale e occidentale, nei paesi asiatici del Pacifico e nell’Europa orientale. Finora ci sono 77 servitori internazionali impegnati in questa attività in 21 paesi dell’Africa, in 7 dell’Europa orientale e in 4 paesi asiatici del Pacifico. Anche due paesi dell’America Latina ricevono questa assistenza. Dov’è possibile si cerca di organizzare squadre per la costruzione di Sale del Regno che lavorino a tempo pieno. Nei limiti del possibile si impiegano metodi di costruzione e materiali locali, e i fratelli della zona vengono incoraggiati a partecipare alla costruzione. All’inizio, però, uno o due servitori internazionali possono prendere la direttiva per provvedere a queste squadre l’addestramento necessario. Se occorrono urgentemente luoghi di adunanza e la situazione economica è tale che per i fratelli locali è praticamente impossibile acquistare i materiali, la fratellanza internazionale cerca di dar loro una mano anche in questo.

Dopo essere stati aiutati a sveltire il loro programma di costruzione di Sale del Regno, nell’ultimo anno i fratelli del Ghana sono riusciti a costruire 13 Sale del Regno invece delle 4 che in passato costruivano in media ogni anno. Nel Burundi, grazie all’aiuto dall’estero, in pochi mesi sono state edificate 11 Sale del Regno. Quella di Gitega, era il primo edificio eretto sulla collina dov’è situata. Secondo l’usanza locale, ora molti abitanti della zona chiamano la collina il Monte di Geova.

In Liberia c’è stato un aumento del 40 per cento nel numero dei proclamatori nel 1998 e del 19 per cento nel 1999. Dopo anni di guerra civile, la maggioranza delle congregazioni del paese ha bisogno di una Sala del Regno. Tuttavia la maggior parte dei fratelli ha gravi problemi economici e c’è molta disoccupazione. Come sono grati dell’aiuto finanziario provveduto dai fratelli di altri paesi per consentire loro di costruire le Sale del Regno necessarie! Sono anche grati dell’aiuto offerto da cinque servitori internazionali che sono andati a dar loro una mano nell’organizzare i lavori di costruzione.

In Nigeria occorrono più di 1.800 Sale del Regno. Ad Abeokuta l’unità e l’operosità dei Testimoni locali impegnati nella costruzione ha spinto perfino la leader di una chiesa vicina a offrirsi volontaria. Ora serve Geova insieme alla congregazione che si raduna nella Sala del Regno che lei ha aiutato a costruire. In un villaggio del Togo la costruzione di una Sala del Regno incontrò così tanta opposizione che i fratelli decisero di costruirla da un’altra parte. Ma dopo aver visto la bella Sala del Regno che veniva costruita, gli oppositori hanno chiesto se i fratelli potevano costruirne un’altra nel terreno oggetto della disputa.

Nello Srī Lanka le congregazioni finora si sono radunate in case private, in piccoli ripari provvisori fatti di rami di palma da cocco e sotto tettoie nel cortile di abitazioni. Come sono grati i fratelli di poter avere luoghi di culto più adatti e dignitosi! Ora nello Srī Lanka ci sono 13 Sale del Regno in costruzione e 20 in fase di progettazione. Nei prossimi cinque anni si prevede di costruirne altre 50.

Quando c’è una Sala del Regno adeguata, è più facile che le persone vi si radunino per beneficiare dell’istruzione che Geova provvede. Così quando in un sobborgo di Lima, in Perú, è stata costruita una nuova e grande Sala del Regno, le tre congregazioni che la usano hanno avuto un aumento nel numero dei presenti e in un anno ci sono stati 75 nuovi proclamatori.

Nelle città più grandi in cui ci sono molte congregazioni si cerca di sfruttare meglio lo spazio costruendo edifici che possano ospitare più di una Sala del Regno. Nel fine settimana del 29-30 maggio, in Romania sono stati dedicati tre di questi complessi. Uno, a Cluj-Napoca, comprende quattro Sale del Regno; un altro ne contiene due. Il giorno dopo, a Târgu-Mureş, è stato dedicato un complesso con sette Sale del Regno.

Sale delle Assemblee

Per i raduni più grandi in molti paesi si stanno costruendo Sale delle Assemblee. Durante l’anno in Estonia sono stati dedicati due complessi, ognuno dei quali comprende tre Sale del Regno separate che si possono unire per formare una grande Sala delle Assemblee. In Polonia un avvenimento straordinario in questo anno di servizio è stata la dedicazione di tre Sale delle Assemblee nello stesso fine settimana. A questa speciale occasione sono intervenuti due membri del Corpo Direttivo, Theodore Jaracz e Daniel Sydlik, che hanno pronunciato discorsi incoraggianti in ciascuna sala. Alla sala più grande, nella città di Sosnowiec, è stato aggiunto un anfiteatro con 6.400 posti, dove nel mese di luglio si sono tenute cinque assemblee di distretto.

Negli Stati Uniti, dove ora ci sono 980.419 proclamatori del Regno, l’anno scorso sono state dedicate quattro nuove Sale delle Assemblee, il cui numero è salito così a 40. In Brasile, dove ci sono 528.034 proclamatori, è stata dedicata la 17a Sala delle Assemblee. La struttura, con due ampie sale, ha una capienza di 10.000 posti e si trova a circa un’ora di macchina da San Paolo. Durante lo stesso anno altre due Sale delle Assemblee aperte ai lati sono state dedicate in Nigeria, una a Ota e l’altra a Ibadan, con una capienza rispettivamente di 10.000 e 5.000 posti.

Per sostenere il programma mondiale di istruzione biblica si stanno costruendo anche altri edifici.

Il centro di istruzione biblica di Patterson

Nel 1986 negli Stati Uniti furono avviate le pratiche per costruire nello stato di New York quello che ora è il centro di istruzione biblica di Patterson (Watchtower Educational Center), costituito da 28 edifici. Nel 1989 fu finalmente possibile dare inizio ai lavori. Nel 1994 vari uffici connessi con l’opera di istruzione dei testimoni di Geova si erano già trasferiti nei nuovi edifici. Nel 1995 vi fu trasferita anche la Scuola di Galaad. A Patterson ci sono anche scuole per i membri dei comitati di filiale e per i sorveglianti viaggianti. Infine, nel 1999, si è tenuta la dedicazione. (Un resoconto è stato pubblicato nella Torre di Guardia del 15 novembre 1999). Ogni anno decine di migliaia di Testimoni e di interessati visitano il complesso e si rallegrano nel vedere ciò che è stato realizzato grazie alle loro contribuzioni volontarie, agli sforzi congiunti di fratelli e sorelle volenterosi e, soprattutto, alla benedizione di Geova.

Occorrono nuovi edifici per le filiali

L’aumento nel numero dei lodatori di Geova in molti paesi ha reso necessario costruire anche nuovi edifici per le filiali. Il personale di queste filiali, nonché quello della sede mondiale, è costituito da membri delle famiglie Betel, che appartengono a un ordine religioso dedicato esclusivamente al ministero.

BOLIVIA: A seguito della straordinaria espansione teocratica, il 20 marzo 1999 è stata dedicata a Santa Cruz la nuova filiale. Dai 714 proclamatori attivi nel 1968, quando fu dedicata la precedente filiale, il numero dei proclamatori del Regno in Bolivia è salito a 15.388, un massimo assoluto, e i presenti alla Commemorazione nel 1999 sono stati 53.312.

La nuova filiale, situata nei bassopiani tropicali della Bolivia, è stata costruita interamente da lavoratori del posto — in gran parte Testimoni volontari — e con un sapiente uso di materiali locali. Il risultato è una costruzione che permette di avere un ambiente abbastanza fresco senza bisogno dell’aria condizionata e che si inserisce bene nel verde della proprietà. Durante la visita di Gerrit Lösch, del Corpo Direttivo, sono state dedicate a Geova sia questa struttura che la prima Sala delle Assemblee del paese. Alla lieta occasione hanno assistito migliaia di Testimoni boliviani e visitatori provenienti da 11 paesi, compresi ex missionari che avevano servito in Bolivia nel corso dei 54 anni di storia del servizio missionario in quel paese.

MOZAMBICO: “Geova è grande e da lodare assai”. (Sal. 48:1) Questa espressione, che piace molto ai testimoni di Geova del Mozambico, si è udita molte volte il 19 dicembre 1998, quando è stata dedicata la nuova sede della filiale di Maputo, vicino all’Oceano Indiano. Solo pochi anni prima sarebbe sembrato impossibile. Per oltre due decenni, fino al 1991, i testimoni di Geova erano stati al bando. Quell’anno il loro numero aveva superato di poco i 6.000. Alla fine del 1998 aveva invece fatto rapporto un massimo di 29.514 proclamatori. Occorreva una nuova filiale.

Visto che la maggioranza dei fratelli mozambicani non aveva nessuna esperienza in questo tipo di costruzioni, com’è stata costruita la filiale? L’aiuto è venuto da molti servitori e volontari internazionali, che hanno addestrato i Testimoni locali nel corso dei lavori. Alla dedicazione erano presenti ospiti provenienti da 15 paesi, e quello stesso fine settimana, a Matola, distante circa 25 chilometri, è stata dedicata anche la prima Sala delle Assemblee del Mozambico. Geova è davvero grande! Senza la sua amorevole cura i suoi servitori in Mozambico non sarebbero mai stati testimoni di questi avvenimenti memorabili.

NUOVA CALEDONIA: Il 24 ottobre 1998 sono state dedicate in Nuova Caledonia una nuova filiale e una Sala delle Assemblee. Ora lo spazio della filiale è tre volte maggiore. Per soddisfare i bisogni della Nuova Caledonia e dei territori che dipendono da essa, ci sono tre équipe di traduttori.

La dedicazione è stata un’occasione felice e pittoresca. Il programma si è svolto con l’impiego di audiovisivi per illustrare i punti salienti della costruzione. I testimoni di Geova della Nuova Caledonia sono stati entusiasti di avere con loro per l’occasione il fratello Lloyd Barry, del Corpo Direttivo, che ha pronunciato il discorso della dedicazione.

SENEGAL: Dal 1951, quando arrivò nel Senegal il primo testimone di Geova, sono stati fatti molti sforzi per raggiungere i milioni di persone che vivono nel territorio di questa filiale. Vi hanno prestato servizio 194 missionari di 18 paesi, che hanno aiutato centinaia di persone a unirsi a loro nel servire Geova in questo territorio, dove più del 90 per cento della popolazione non è cristiano.

La nuova filiale di Cape Almadies, alla periferia di Dakar, è stata costruita con metodi nuovi per la maggioranza della gente del posto. Mentre una gru metteva in opera un grande pannello prefabbricato dopo l’altro, gli osservatori applaudivano con entusiasmo. Tutto era così preciso e squadrato! Il 19 giugno 1999, al termine del programma di dedicazione in questa che è l’estremità più occidentale del continente africano, tutti i presenti hanno cantato di cuore il cantico: “Ti ringraziamo, Geova”.

Africa

La storia moderna dei testimoni di Geova in Africa risale all’inizio degli anni ’80 del XIX secolo. Negli anni ’20 del XX secolo iniziò in quel continente un’intensa opera di predicazione pubblica. Nell’anno appena trascorso più di 830.000 Testimoni in tutta l’Africa hanno annunciato ai loro vicini e ad altri le “magnifiche cose di Dio”. — Atti 2:11.

È stato molto incoraggiante vedere tanti giovani fare della scuola il loro territorio di testimonianza. Dorcas, una giovane sorella del Mozambico, si è prefissa di dare testimonianza al preside e a tutti gli insegnanti, oltre che ai compagni di scuola. Attualmente conduce otto studi biblici, e sei dei suoi studenti assistono regolarmente alle adunanze. Altri tre hanno fatto progresso fino al battesimo e in seguito sono divenuti idonei per svolgere il servizio di pioniere regolare. Quattro insegnanti di Dorcas hanno accettato più volte i suoi inviti ad assistere alle adunanze di congregazione. Adesso il padre di Dorcas tiene lo studio con uno di loro. Un’altra insegnante, a cui Dorcas cominciò a dare testimonianza cinque anni fa quando frequentava un’altra scuola, è stata infine colpita dalla sua perseveranza e ha accettato di studiare la Bibbia con lei, intendendo abbracciare la vera adorazione.

Dal 1995 si è prestata maggiore attenzione ai circa cinque milioni di sordi che vivono in Nigeria. Dopo aver visto a un’assemblea di distretto che i discorsi erano tradotti nella lingua dei segni, molti proclamatori udenti hanno deciso di imparare questa lingua. In poco più di un anno 216 fra proclamatori e pionieri di 61 congregazioni hanno imparato la lingua dei segni abbastanza bene da tenere studi biblici e tradurre le adunanze a beneficio dei sordi. Ora più di 80 congregazioni tengono adunanze che vengono tradotte in questo modo.

Florence, una giovane donna della Costa d’Avorio, aveva deciso di farsi suora. Ma si scoraggiò per il fatto che certi insegnamenti venivano definiti un mistero senza darne nessuna spiegazione, e si scandalizzò per le ripetute avance immorali di un prete. Così lasciò il convento. In seguito, nel Burkina Faso, fu visitata da testimoni di Geova che svolgevano il ministero di casa in casa. Grazie allo studio dell’opuscolo Cosa richiede Dio e del libro Conoscenza divenne ben presto una felice servitrice di Geova.

A Bangui, nella Repubblica Centrafricana, per due volte nel corso dell’anno le Sale del Regno e diverse case private sono state aperte per accogliere i Testimoni che attraversavano il fiume per fuggire dalla Repubblica Democratica del Congo, dilaniata dalla guerra. In luglio più di 200 fratelli e sorelle con le loro famiglie, e altri, avevano raggiunto Bangui attraversando il fiume. Mentre la maggioranza dei rifugiati era ammassata all’aperto nel porto, i nostri fratelli ricevevano la necessaria assistenza materiale e spirituale. Si era disposto di tenere per loro tutte e cinque le adunanze settimanali in lingala in due Sale del Regno. Vedendo tutto questo, un funzionario locale ha detto: “Aprendo la vostra sala a questa povera gente avete fatto una cosa meravigliosa. Meritate una lode per questo”. Un tizio che passava davanti alla sala ha fermato un missionario e gli ha detto: “Voi mettete in pratica quello che predicate. Vi faccio tanti auguri e che Dio vi benedica”.

Nel Ghana una proclamatrice non battezzata si mise a dare testimonianza di letto in letto nell’ospedale in cui era ricoverata. Alcuni apprezzarono il messaggio, altri lo respinsero. Una donna ascoltò, ma non sembrava molto interessata. Anni dopo, mentre assisteva all’assemblea di distretto “Il modo di vivere che piace a Dio”, la proclamatrice, che nel frattempo era diventata pioniera speciale, incontrò quella donna. “Come mai è qui?”, chiese la pioniera. “Geova è grande”, rispose la donna. “Mi sono sempre chiesta se ci saremmo mai riviste per ringraziarti di aver piantato la verità del Regno nel mio cuore quando eravamo in ospedale. Allora stavo troppo male per reagire, ma non ho potuto fare a meno di pensare e meditare su ciò che dicevi circa la vita nel Paradiso sotto il Regno di Dio, quando ‘nessun residente dirà: “Sono malato”’. Appena uscita dall’ospedale ho cercato i testimoni di Geova, che mi hanno insegnato altre cose. Dopo breve tempo mi sono trasferita. Nella nuova località ho rintracciato i testimoni di Geova e ho continuato lo studio biblico. Il risultato è che domani mi battezzo a questa assemblea”. Le due donne si sono abbracciate versando lacrime di gioia. La testimonianza data in ospedale ha davvero portato frutto!

Nel Mali una donna che da 13 anni era disabile a causa della stregoneria venne in contatto con i testimoni di Geova. Per spostarsi doveva camminare carponi. Fu iniziato con lei uno studio biblico. La sorella che teneva lo studio le parlava delle adunanze di congregazione, ma viste le sue condizioni fisiche non credeva che quella donna sarebbe mai andata alla Sala del Regno. Tuttavia la verità le era scesa nel cuore. Immaginate la sorpresa dei fratelli nel vedere la donna fuori della Sala del Regno che aspettava che iniziasse l’adunanza! Al termine, un fratello che ha la macchina si offrì di riportarla a casa. Man mano che lo studio andava avanti e che la sua fede in Geova aumentava, venne liberata dalla schiavitù in cui la tenevano gli spiriti malvagi. Pian piano riacquistò l’uso delle gambe e dopo sei mesi camminava di nuovo! Ora è una servitrice di Geova battezzata.

In Uganda un pioniere regolare cominciò un nuovo lavoro. Il secondo giorno, durante l’intervallo del pranzo, iniziò una conversazione con un collega, dicendo: “Ho un po’ di difficoltà a imparare i nomi di tutti i colleghi”. “Non preoccuparti”, rispose il collega, “presto li imparerai. Io mi chiamo William”. “Grazie di esserti presentato”, rispose il pioniere. “È gentile da parte tua. Ma so che conoscere il nome delle persone è un problema generale”. “In che senso?”, chiese William. Il pioniere continuò: “Per esempio, se ti chiedessero come si chiama il Creatore dell’universo e di tutti i viventi, sapresti rispondere?” Dalla conversazione sul nome di Dio si arrivò il giorno dopo a uno studio biblico. William invitò il pioniere ad andare a casa sua per parlare al resto della famiglia. Ora cinque familiari sono Testimoni battezzati. Prima della Commemorazione il pioniere è andato di ufficio in ufficio per invitare i colleghi all’importante celebrazione. Come è stato felice di vederne 40 fra i presenti!

In Africa molti hanno sofferto a causa delle guerre in corso nei rispettivi paesi. Spesso sono stati costretti ad abbandonare le loro case e a fuggire. Ma se sono testimoni di Geova, i profughi continuano a predicare la buona notizia. Diversi fratelli e sorelle sono fuggiti dalla capitale della Guinea-Bissau, nell’Africa occidentale, e hanno raggiunto la cittadina di Buba, distante circa 240 chilometri. Qui abitavano un fratello e sua moglie, ma non c’era nessuna congregazione. Poco dopo l’arrivo dei Testimoni della capitale sono state organizzate le adunanze e si è dato impulso all’opera di testimonianza. Di lì a poco c’erano 40 presenti alle adunanze e si tenevano 70 studi biblici.

Nel Burundi trenta proclamatori della congregazione di Giteranyi hanno percorso circa 160 chilometri a piedi per assistere all’assemblea di circoscrizione a Kayanza. Hanno impiegato tre giorni per arrivare. Coloro che avevano la bicicletta davano un passaggio ad altri per un tratto, poi tornavano indietro, prendevano altri fratelli, li accompagnavano per un tratto, e così via. Fra i viaggiatori c’era tutta la famiglia di Jean Nzeyimana: Jean, la moglie, la suocera e i sette figli, di cui uno poliomielitico che cammina aiutandosi con un bastone. Con grande gioia sono arrivati tutti all’assemblea.

Americhe

Nel XVIII secolo la Bibbia completa era disponibile nelle principali lingue parlate nelle Americhe: inglese, francese, spagnolo e portoghese. Nell’ultima parte del XIX secolo quelli che avrebbero poi assunto il nome di Testimoni di Geova intrapresero un programma di istruzione biblica, che nel 1935 aveva già raggiunto quasi tutti i paesi delle Americhe. Ora in quei paesi ci sono 2.769.625 Testimoni zelanti.

In certi luoghi il clima può essere molto freddo, ma la predicazione della buona notizia non si ferma. In Alaska un anziano della congregazione di North Pole riferisce che l’opera di porta in porta si compie anche con temperature di -37°C, e le adunanze si tengono anche quando la temperatura scende a -48°C. Prestare servizio in queste condizioni richiede perseveranza.

Nel territorio di alcune grandi città ci sono molti palazzi in cui, per paura della delinquenza, di rado i padroni di casa permettono ai proclamatori di parlare loro faccia a faccia. In Argentina una proclamatrice, mentre dava testimonianza per citofono in uno di questi palazzi, parlò a una signora che l’ascoltò attentamente. Presero accordi per continuare la conversazione in un’altra occasione. La proclamatrice fece molte visite a quella donna senza mai vederla in faccia. Nondimeno facevano conversazioni interessanti e la sorella leggeva i versetti per citofono. Alla fine, dopo quattro mesi, la signora la invitò a salire e accettò uno studio biblico. La paziente perseveranza della proclamatrice fu ricompensata.

Negli Stati Uniti ci sono oltre 17.000 case di riposo, che ospitano centinaia di migliaia di persone anziane. Come si può portare loro la buona notizia? Alcune congregazioni hanno avuto buoni risultati rivolgendosi al responsabile delle attività socio-ricreative della casa di riposo e dando la propria disponibilità per andare incontro ai bisogni spirituali degli ospiti. In un caso i fratelli spiegarono che volontari della congregazione sarebbero stati lieti di tenere un gratuito studio biblico settimanale con chiunque desiderasse assistervi. La proposta fu subito accettata. Spesso il personale, i familiari e altri visitatori e volontari partecipano allo studio. La responsabile delle attività socio-ricreative ha scritto: “Questo gruppo di studio dà sostegno spirituale e continua a contribuire al benessere dei nostri ospiti, ai quali piace moltissimo studiare la Bibbia”. Questa donna ritiene utile lo stimolo mentale che lo studio dà agli anziani. Con grande gioia del personale, una donna anziana che non aveva detto una parola da quando aveva messo piede nella casa di riposo ha cominciato a commentare durante lo studio. Un vecchietto che non aveva mai partecipato a nessuna attività di gruppo ha voluto unirsi allo studio biblico.

In Cile una sorella che dava testimonianza in un cimitero parlò a una donna che aveva perso il figlio dodicenne in un incidente. Questa donna affranta si recava alla tomba del figlio due volte al giorno. La Testimone le parlò della speranza della risurrezione e iniziò con lei uno studio biblico. La donna ne parlò a una vicina che pure aveva perso un figlio giovane e andava tutti i giorni al cimitero. Cominciò a studiare anche lei. La madre di quest’ultima, mentre era al cimitero, chiese a un prete di celebrare una funzione per il nipote defunto. Avendo ricevuto dal prete una risposta scortese, smise di andare in chiesa e cominciò a studiare la Bibbia. Ora le tre donne parlano della loro nuova speranza alle persone che si recano al cimitero.

Lascereste che Geova si serva di voi per aiutare altri a conoscere la verità anche se le vostre capacità fossero limitate? Una missionaria in Costa Rica lo fece. Non riusciva ancora a esprimersi bene in spagnolo. Tuttavia iniziò uno studio biblico con Ana, una cattolica devota. Insieme alla Bibbia usavano l’opuscolo Cosa richiede Dio da noi? Ana ci vedeva poco, così si limitava ad ascoltare la lettura dei paragrafi e delle scritture e poi commentava. In un’occasione Ana fece questa incoraggiante osservazione alla missionaria: “Non mi importa se non possiamo comunicare perfettamente. Molte delle cose che abbiamo trattato sono diverse dagli insegnamenti della Chiesa Cattolica. Se lei mi avesse dato lunghe spiegazioni, formulate alla perfezione, non ci avrei creduto, ma lei me le fa vedere direttamente dalla Bibbia senza tanti giri di parole, per cui capisco che è proprio ciò che la Bibbia insegna”.

In Nicaragua i Testimoni hanno fatto uno sforzo speciale per dare certi numeri di Svegliatevi! agli insegnanti di scuola. Uno di questi numeri, ad esempio, trattava il soggetto: “Quale speranza c’è per i giovani d’oggi?” Il valore di tali informazioni è evidente. In una città, nonostante le rimostranze di un’insegnante, il direttore della scuola chiese ai Testimoni di parlare all’intero corpo studentesco. Si tenne un simposio di un’ora e mezzo e molti studenti chiesero delle pubblicazioni. Dopo ciò l’insegnante che prima non era d’accordo ha voluto che i Testimoni tenessero il simposio in un’altra scuola di cui lei è la direttrice. La sua richiesta è stata accolta. L’insegnante ha accettato uno studio biblico e ora vuole che i Testimoni pronuncino discorsi agli studenti tutti i mesi.

Eurasia

Il nome Eurasia si riferisce all’Europa e all’Asia considerate come un unico continente. Lì per la prima volta Geova dichiarò la buona notizia ad Abraamo. (Gal. 3:8) Lì Gesù Cristo pose le basi di un’opera di evangelizzazione che si è estesa fino ai nostri giorni. (Matt. 28:19, 20) I testimoni di Geova si adoperano per annunciare la buona notizia in tutti gli 80 paesi circa dell’Eurasia. Oltre alle centinaia di lingue in cui già si stampavano le pubblicazioni della Società, dal 1995 se ne sono aggiunte altre 36 al fine di raggiungere altri 170.000.000 di persone in questa parte della terra. Fra queste lingue ci sono il punjabi (caratteri nastaliq), l’uzbeco, il kazaco, il tagico, l’azerbaigiano e il mongolo.

Nel 1999 c’è stato un peggioramento dei gravi problemi del Kosovo. Circa 800.000 kosovari di etnia albanese hanno cercato rifugio nei paesi vicini. Quasi 500.000 sono fuggiti in Albania. Fra i profughi c’erano 14 testimoni di Geova con i loro 8 figli. I Testimoni albanesi hanno aperto le loro case a questi fratelli e li hanno aiutati in un momento di grave difficoltà. Mentre il conflitto etnico si inaspriva, diventava chiaro ciò che stava più a cuore ai fratelli kosovari. Volevano essere sicuri che i loro fratelli serbi stessero bene. A loro volta i Testimoni serbi stavano facendo sforzi notevoli per mettersi in contatto con i fratelli di etnia albanese e accertarsi che fossero al sicuro. Che amore, in contrasto con l’odio etnico evidente intorno a loro! Dopo quattro mesi i fratelli kosovari non vedevano l’ora di tornare a casa. Non si sono preoccupati di portare con sé tante cose materiali. Hanno chiesto, invece, scatole di letteratura da usare per portare ad altri il confortante messaggio del Regno di Dio.

In Belgio una Testimone parlò per citofono con una donna, la quale le disse francamente che al momento non era nello spirito giusto per parlare di quelle cose. La sorella si offrì di telefonarle in un altro momento. La donna fu sorpresa di ricevere effettivamente la telefonata pochi giorni dopo. Disse alla Testimone che era costretta a lasciare l’appartamento e che si era rivolta all’assistenza sociale per trovare casa. Dopo un’altra conversazione per telefono, persero i contatti. Così la Testimone decise di scriverle una lettera indirizzandola all’ufficio dell’assistenza sociale. La lettera fu inserita nel fascicolo della donna, che alcune settimane dopo la ricevette e riprese i contatti con la sorella. Proprio in quel periodo uscì Il ministero del Regno che diceva: “Se tutti faremo uno sforzo concertato per iniziare studi e invocheremo la benedizione di Geova sui nostri sforzi, sicuramente troveremo nuovi studi!” Dopo aver rivolto una fervida preghiera a Geova, la sorella telefonò alla donna per dirle che sarebbe stata molto felice di studiare la Bibbia con lei. La donna accettò. Ora lei e il marito frequentano le adunanze di congregazione e lei parla ai familiari e agli amici delle buone cose che impara.

In una giornata piovosa una pioniera speciale temporanea e la sua compagna stavano parlando ai negozianti di una cittadina della Malaysia in cui era stata data poca testimonianza. Una studentessa delle superiori, che si era fermata lì per aspettare che spiovesse, si avvicinò e chiese se poteva avere le pubblicazioni che stavano offrendo. Le pioniere le spiegarono che poteva avere un gratuito studio biblico a domicilio e le dissero dove alloggiavano. Circa una settimana dopo la ragazza telefonò. Aveva letto tutte le pubblicazioni e ne voleva altre. Fu iniziato uno studio biblico. La ragazza, un’avida lettrice, quasi a ogni visita chiedeva altre pubblicazioni. A volte telefonava la sera tardi per chiedere certe pubblicazioni menzionate in ciò che aveva letto. Dato che le pioniere si trovavano in quella cittadina solo temporaneamente, lo studio fu tenuto sia di persona che per corrispondenza. In due mesi la ragazza terminò il libro Conoscenza. Predicava agli amici e anche sull’autobus. Ha fatto un buon progresso e ora è una proclamatrice non battezzata, ansiosa di divenire idonea per il battesimo.

In Italia una Testimone fece amicizia con una nuova vicina di casa. Quest’ultima era tornata dalla Germania perché al marito era stato promesso un lavoro, che però era sfumato. Così il marito dovette emigrare di nuovo per cercare lavoro, lasciando la famiglia in Italia. Mentre era via, la Testimone e il marito aiutarono la vicina facendole la spesa, accompagnando il suo bambino a scuola, invitando a volte lei e i figli a mangiare da loro e dandole il conforto morale di cui aveva tanto bisogno. La donna chiese perché facessero tutto questo. La risposta? “Perché come testimoni di Geova amiamo il nostro prossimo”. La donna disse che non aveva mai avuto il tempo di ascoltare i Testimoni, ma ora era curiosa di sapere in che cosa credevano. Iniziò un regolare studio biblico e cominciò a frequentare le adunanze di congregazione. Nel frattempo il marito tornò a casa. I Testimoni offrirono uno studio biblico anche a lui, ma rifiutò perché non era mentalmente sereno. Aveva ancora il problema del lavoro. Quando la famiglia si trasferì in un’altra zona d’Italia, i Testimoni si procurarono l’indirizzo della locale Sala del Regno e raccomandarono alla donna di andarci. Tuttavia, essendo molto timida, non se la sentì di andare. La sorella comunque le telefonava ogni settimana, mantenendo vivo il suo interesse per Geova. Un giorno la donna vide due Testimoni che davano testimonianza per strada e chiese loro uno studio biblico. Cominciò anche a frequentare le adunanze. Nel frattempo il marito aveva trovato lavoro e chiese anche lui di studiare. Ora entrambi sono cristiani dedicati e battezzati. Anche i due figli maggiori sono battezzati e il terzo è un proclamatore non battezzato.

Nel Lussemburgo una pioniera si sforzava di raggiungere tutte le persone che abitavano nel suo territorio. In un’abitazione le persiane erano sempre chiuse e non c’era nessuno in casa. Tuttavia un giorno, mentre andava a prendere la figlia a scuola, la pioniera notò che di fronte a quella casa c’era una macchina. Benché non fosse uscita per partecipare al servizio di campo, non volle farsi sfuggire l’occasione. Suonò il campanello. Venne ad aprire un uomo, il quale disse che la Bibbia non gli interessava, ma che gli sarebbe comunque piaciuto saperne di più su Gesù Cristo. La pioniera gli lasciò il libro Il più grande uomo che sia mai esistito, dopo di che tornò diverse volte con il marito e riuscì a iniziare uno studio. All’inizio l’uomo accettò di studiare solo una volta ogni tre settimane, perché era molto impegnato. Pian piano però cominciò a vedere le cose in modo diverso. Capì che doveva investire più tempo per conoscere e fare la volontà di Dio. Rinunciò alla sua passione esagerata per il ping pong, a cui dedicava quattro sere alla settimana. Quando comprese la questione della neutralità cristiana cambiò lavoro accontentandosi di una paga che rispetto a prima era meno della metà. Cosa pensa di questo cambiamento? Ha detto: “Sono stato lieto di farlo. Dopo tutto, ci tenevo tanto a mettere la mia vita in armonia con i princìpi biblici. Ho continuato a fare progresso nella verità così che nient’altro mi impedisse di diventare un proclamatore non battezzato, e cinque mesi dopo ho simboleggiato la mia dedicazione a Geova col battesimo in acqua”. Com’è grato che quella pioniera sia stata così scrupolosa nel compiere il suo ministero!

Le isole

Geova invita tutta la terra, compresi quelli che abitano nelle isole, a rallegrarsi della sua regalità. (Sal. 97:1) Già alla Pentecoste del 33 E.V. tra coloro che ricevettero questo invito c’erano dei nativi dell’isola di Creta. Nel XX secolo decine di migliaia di abitanti delle isole hanno accolto lo stesso invito. Nelle Filippine 132.496 persone proclamano la gloria della regalità di Geova. Nelle isole del Giappone quelli che svolgono questo gioioso servizio sono 222.857. Anche le isole con pochi abitanti hanno l’opportunità di rallegrarsi della buona notizia del Regno di Dio.

La benignità mostrata da un giovane pioniere delle Samoa ha contribuito ad abbattere il pregiudizio nei confronti dei testimoni di Geova. Recatosi in un ambulatorio dell’ospedale locale, prese il numero e si mise ad aspettare il suo turno. Quando fu chiamato il suo numero, però, seduta accanto a lui c’era una donna anziana che sembrava stesse peggio della maggioranza degli altri pazienti. Così il fratello chiese gentilmente all’infermiera se poteva far passare avanti quella donna scambiando il proprio turno col suo. Stupita, l’infermiera acconsentì. Quando arrivò di nuovo il turno del fratello, accanto a lui era seduto uno dei capi (matai) del suo villaggio. Dato che anche quest’uomo stava peggio di lui, il fratello rinunciò di nuovo al suo turno affinché l’uomo venisse visitato subito. In seguito il fratello incontrò la donna anziana, questa volta al mercato. Fu molto contenta di vederlo e gli chiese se era un testimone di Geova. Udita la risposta affermativa, la donna disse che nel passato non aveva ascoltato i Testimoni che bussavano alla sua porta, ma ora sapeva che amano veramente il prossimo. Il fratello le chiese l’indirizzo e fu iniziato con lei un regolare studio biblico. E il capo del villaggio? Ha spiegato al padre del pioniere che, mentre un tempo non aveva rispetto per i Testimoni, ora è lieto di farli entrare in casa. Ha assistito alla Commemorazione e ha detto: “Anche se dapprima una cosa non piace, si può sempre cambiare idea”.

È pratico cercare di iniziare studi biblici nel territorio commerciale? A volte sì. A Cipro un pioniere sp/eciale portava regolarmente le riviste a un uomo d’affari. Quando questi disse che le riviste gli piacevano, il pioniere gli fece vedere come si tiene uno studio biblico, usando l’opuscolo Cosa richiede Dio. Ora lo studio viene tenuto proprio sul posto di lavoro, ma, viste le circostanze, il pioniere si limita a 10-15 minuti per volta.

Nella Guadalupa si sta dando particolare impulso alla testimonianza per le strade. Con una proporzione di un proclamatore ogni 55 abitanti, c’è davvero bisogno di dare testimonianza per le strade? Sempre più persone, quando si trovano a casa, sono intente a guardare la TV via satellite o via cavo. È più facile che si fermino ad ascoltare la buona notizia quando sono fuori. Un sorvegliante di circoscrizione riferisce che un gruppo di 15 proclamatori che davano testimonianza per strada a Saint-Martin in un paio d’ore hanno distribuito 250 riviste e diversi volantini. Ovviamente alcuni che accettano volentieri la letteratura forse dicono che non hanno tempo per fermarsi a parlare. Ma quando le circostanze della vita stimolano l’appetito spirituale di una persona, la sua scala di valori può cambiare. Per esempio, nella città di Les Abymes, dopo la morte del padre una donna aveva tante domande. Adesso voleva studiare quasi tutti i giorni, cosa che ha fatto prima con l’opuscolo Cosa richiede Dio e poi col libro Conoscenza. Fa anche ricerche sul libro Ragioniamo e scrive su un foglio i versetti indicati ma non riportati. Dice che si sente “come il re di Israele che si faceva la propria copia delle Scritture”. È giunta alla conclusione che forse “tutte le religioni cosiddette cristiane hanno la Bibbia, ma solo una la mette in pratica: i testimoni di Geova”.

Hatsuko vive in Giappone e deve allevare da sola i suoi due figli. Per mantenere la famiglia svolge due lavori. Quanto tempo le rimane per dare testimonianza riguardo a Geova e al suo amorevole proposito per il genere umano? Per raggiungere in bicicletta ciascuno dei due posti in cui lavora impiega una ventina di minuti. Così ha deciso di sfruttare quel tempo per dare testimonianza ogni giorno. Parla a tutti quelli che incontra: passanti, persone che si fermano ai distributori automatici, fattorini, muratori, ecc. Essendo timida, all’inizio ha dovuto fare un grosso sforzo. Poi ha pensato che invece di parlare a lungo, era meglio lasciar parlare le riviste. Inoltre, pregando prima di uscire, le è diventato sempre più facile parlare con la gente. Sono due anni che dà testimonianza in questo modo e ora distribuisce dalle 200 alle 300 riviste al mese, comprese quelle che lascia nel suo itinerario stradale delle riviste.

La videocassetta I Testimoni di Geova: organizzati per predicare la buona notizia si è dimostrata un efficace strumento per aiutare le persone ad apprezzare l’organizzazione di Geova. In Australia una donna prendeva da cinque anni le riviste e altre pubblicazioni della Società. Poi una volta i Testimoni le lasciarono la videocassetta. Alla visita successiva la donna invitò i proclamatori a entrare. Aveva visto la videocassetta e si era commossa. Aveva fiducia nei Testimoni che la visitavano, ma ora sapeva che poteva fidarsi anche dell’organizzazione. Quel giorno fu iniziato con lei uno studio biblico vero e proprio sul libro Conoscenza, e la settimana dopo assisté alle adunanze nella Sala del Regno.

A chi si rivolge la gente per avere consigli? A volte ai curatori di rubriche di giornali e riviste. Una pioniera della Nuova Caledonia si accorse che il quesito sollevato dal lettore di una rivista era stato trattato a fondo in un numero di Svegliatevi! Allora gli spedì una lettera presso gli editori della rivista, pregandoli di fargliela recapitare. Scrisse che aveva delle importanti informazioni sull’argomento, menzionando il tema, alcuni sottotitoli e qualche citazione efficace, e si offrì di fargli avere il materiale. Ben presto arrivò la risposta: la sorella spedì la rivista e questo aprì la strada per provvedere ulteriore aiuto spirituale.

In Irlanda i proclamatori incontrano nel territorio persone provenienti dall’Africa, dall’Europa orientale e dall’Oriente. Una congregazione di Belfast dispose di tenere un discorso pubblico e lo studio Torre di Guardia in cinese mandarino. Vi assisterono 22 interessati. Quello fu il risultato del buon lavoro svolto da una coppia di missionari fra i cinesi che lavorano o che frequentano l’università a Belfast. Dal 1993 i missionari hanno condotto studi biblici con 75 persone provenienti da 17 province della Cina e da varie città di Taiwan. Sono stati mantenuti i contatti con molti interessati una volta che questi hanno fatto ritorno in Cina. C’era una coppia che era felice di studiare la Bibbia; poi la moglie dovette tornare in Cina e si rattristò pensando che là non avrebbe potuto continuare lo studio. Invece alcune settimane dopo il marito raccontò tutto eccitato che aveva ricevuto un messaggio dalla moglie, la quale gli diceva che un giorno, mentre era al lavoro, erano passati i Testimoni e le avevano lasciato un biglietto che diceva: “I suoi amici irlandesi ci hanno chiesto di venire a trovarla. Torneremo di nuovo”. E così fecero! Un’altra coppia ha scritto dalla Cina: “Ci mancate molto. Abbiamo tanti bei ricordi, ma dobbiamo riconoscere che la cosa più preziosa è stata studiare la Bibbia con voi. È come se la Bibbia fosse diventata il cardine della nostra vita”.

[Immagini a pagina 49]

(1) Mozambico, (2) Senegal, (3) Nuova Caledonia, (4) Bolivia