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Aspetti salienti dell’anno passato

Aspetti salienti dell’anno passato

Aspetti salienti dell’anno passato

NEL corso dell’anno 2000, i testimoni di Geova hanno esposto nelle loro Sale del Regno in tutto il mondo questa scrittura: “Noi non siamo di quelli che tornano indietro . . . ma di quelli che hanno fede”. (Ebr. 10:39) Queste parole ben descrivono lo spirito che i testimoni di Geova manifestano in tutta la terra mentre compiono il loro ministero. È vero che alcuni trovano difficile parlare con gli estranei, e certe situazioni possono metterli a disagio. Tuttavia continuano a riporre fede in Geova, ubbidendo ai suoi comandamenti.

Il rapporto mondiale pubblicato a pagina 31 indica alcuni aspetti salienti di ciò che è stato compiuto con la benedizione di Geova nell’anno di servizio terminato il 31 agosto. Troverete altri particolari nella tabella alle pagine 32-9. Meritano inoltre di essere menzionate le assemblee di distretto che si sono tenute.

Assemblee di distretto per gli operatori della Parola di Dio

Nel dicembre 1999 tutti i testimoni di Geova e gli interessati furono invitati ad assistere all’assemblea di distretto “Operatori della Parola di Dio”. La prima assemblea si è tenuta negli Stati Uniti d’America, a Long Beach (California), dal 19 al 21 maggio 2000. Prima che questa serie di assemblee si concluda agli inizi del 2001, se ne saranno tenute altre centinaia in tutto il mondo.

Il programma ha dato risalto a Geova, Colui che fa cose meravigliose. Siamo stati incoraggiati a non dimenticare tutte le sue opere e a lodarlo con tutto il cuore. (Sal. 9:1; 103:2) Abbiamo ricevuto consigli pratici sulla vita familiare e su come far fronte alle spine nella carne. Siamo stati esortati a impegnarci con diligenza per coltivare la spiritualità, non essendo uditori dimentichi ma ubbidendo alla parola di Dio, e a continuare a parlare ad altri delle meravigliose opere di Geova. Le esperienze e le interviste, come pure i discorsi, hanno dato risalto al valore pratico delle informazioni e sono state molto toccanti. Un vigoroso dramma biblico, “Esempi ammonitori per i nostri giorni”, ci ha messo in guardia contro una condotta che potrebbe rovinare la nostra relazione con Geova. E le profonde trattazioni di profezie contenute nei libri biblici di Isaia e Sofonia ci hanno edificato.

Uno dei luoghi in cui si sono tenute le assemblee è stato il Népstadion di Budapest, il più grande stadio di tutta l’Ungheria. Il primo giorno c’erano più di 22.000 persone. Quelli che hanno seguito l’esortazione a essere presenti fin dall’inizio non se ne pentiranno mai. Al termine della sessione mattutina Gerrit Lösch, membro del Corpo Direttivo, ha pronunciato un discorso speciale e ha presentato la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane in ungherese. Quello stesso mese, in altre assemblee, è stata presentata anche la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane in romeno e in albanese.

In Albania, benché fosse stato disposto di tenere successivamente altre assemblee in varie località, Testimoni di tutto il paese come pure del Kosovo hanno accolto l’invito a essere presenti il primo giorno all’assemblea di Tirana. Che gioia hanno provato quando è stata presentata la Bibbia in albanese! Un giovane fratello ha detto: “Leggere questa traduzione non solo mi ha reso la Bibbia più chiara e comprensibile, ma me l’ha anche fatta amare di più!” E una pioniera regolare sulla sessantina, ex deputato comunista al parlamento, ha scritto: “Che meraviglia! Solo dopo aver studiato questa traduzione mi sono resa conto di quanto sia bella la Bibbia, con la sua prosa, la sua poesia e la sua scorrevolezza. Fa rivivere con grande intensità scene molto toccanti. Quando ho letto dei miracoli di Gesù e di come fu criticato e schernito, ho provato un’emozione profonda che non avevo mai provato prima!”

Nella Repubblica Ceca, in aggiunta alle altre cose buone provvedute alle assemblee in molti paesi, i presenti hanno avuto la gioia di ricevere l’edizione con riferimenti della Traduzione del Nuovo Mondo, corredata da numerosi riferimenti marginali e note in calce: un ulteriore aiuto nel diligente studio della Parola di Dio. Quando è stata annunciata la pubblicazione di questa edizione della Bibbia, molti dei presenti alle assemblee di Praga e di Ostrava si sono alzati in piedi prorompendo in un prolungato applauso.

Nella prima parte dell’anno di servizio, in alcune parti della terra si sono tenute le ultime assemblee di distretto dal tema “La parola profetica di Dio”. È stato fatto un vigoroso sforzo per comunicare tali preziose informazioni a persone di quante più nazioni e lingue fosse possibile. In Messico, ad esempio, si sono tenute 190 assemblee di distretto “La parola profetica di Dio”, a cui hanno assistito in totale 1.073.667 persone. Il programma è stato presentato in spagnolo, inglese, maya e lingua messicana dei segni, ed è stato tradotto in mazateco, mixe e tzotzil. Sono state superate le barriere linguistiche e persone di ogni sorta hanno tratto beneficio dall’intendimento biblico circa le meravigliose cose che Dio ha in serbo per l’umanità.

Situazioni difficili

Anche nello scorso anno di servizio è stata data una notevole testimonianza in merito a Geova Dio e al Regno messianico. Un massimo di 6.035.564 proclamatori ha preso parte a quest’opera. In media, durante l’anno, 805.205 di loro hanno svolto il servizio di pioniere. In aprile le file dei pionieri si sono ingrossate fino a contare 1.418.062 pionieri! Anche quest’anno sono state dedicate alla testimonianza pubblica più di un miliardo di ore. Molti hanno preso parte all’opera nonostante situazioni che hanno sottoposto la loro fede a prove infuocate. Tuttavia, in una circostanza dopo l’altra, i testimoni di Geova hanno dimostrato che ‘non sono di quelli che tornano indietro’.

Ad esempio, per molti mesi la Repubblica Democratica del Congo è stata devastata dalla guerra. La parte orientale del paese, dove vivono più di 30.000 proclamatori del Regno, è quasi del tutto tagliata fuori dalle comunicazioni con Kinshasa, dove ha sede la filiale. In certe zone spesso i militari fermano i civili, anche testimoni di Geova, per interrogarli e a volte li percuotono. Tuttavia i Testimoni non smettono di predicare. Il paese ha circa 50 milioni di abitanti. Anch’essi devono avere l’opportunità di udire la buona notizia. In media i proclamatori locali dedicano ogni mese circa 13 ore al ministero di campo.

Anche i fratelli e le sorelle della Liberia dimostrano una grande fede. Fra le difficoltà che affrontano ogni giorno ci sono non solo i gravi problemi economici, ma anche i debilitanti effetti di malattie come la malaria e il tifo. Quasi tutti, giovani e vecchi, ne sono affetti. Perciò la risposta data all’invito “Possiamo fare di aprile 2000 il miglior mese in assoluto?” è stata una splendida testimonianza della fede dei fratelli, del loro zelo per Geova e della potenza del Suo spirito nella loro vita: c’è stato un nuovo massimo assoluto di 3.193 proclamatori. Nell’insieme i pionieri ausiliari e regolari sono stati il 32 per cento di tutti i proclamatori che hanno fatto rapporto. Grazie a tutta questa attività, il numero dei presenti alla Commemorazione, 16.875, ha superato ogni aspettativa. Il rapporto di maggio indicava che erano stati tenuti 10.164 studi biblici a domicilio.

Nello Srī Lanka la guerra civile continua ormai da 19 anni. Nell’aprile 2000 gli aspri combattimenti nella penisola settentrionale di Jaffna hanno costretto decine di migliaia di persone ad abbandonare le loro case. Cinque congregazioni, per un totale di 600 fra proclamatori e interessati, hanno risentito di questa situazione. I proclamatori sono stati costretti a trasferirsi nella proprietà della Sala del Regno e in vicine case abbandonate. Cosa si prova a vivere in condizioni simili? Un anziano locale ha scritto: “Tutt’intorno si vedono chiaramente i segni della povertà e della malnutrizione. . . . I fratelli hanno perso la casa e i beni. L’intera zona è cosparsa di mine. I fratelli sono senza lavoro; i bambini non possono andare a scuola. Le condizioni di vita sono terribili. Ma i fratelli perseverano, grazie allo spirito di Geova e al sostegno spirituale. . . . Vediamo la mano di Geova, e lo ringraziamo”. Questi fratelli hanno continuato a tenere tutte le adunanze, trovando perfino luoghi sicuri in cui tenere l’assemblea di circoscrizione, benché in gruppi più piccoli del solito. Anziché rallentare l’attività di campo, hanno incrementato gli sforzi per portare la buona notizia al prossimo.

A causa della situazione economica, in certe zone dell’Ucraina viaggiare è molto difficile. Tuttavia da anni una sorella sull’ottantina, che apprezza molto il privilegio di servire Geova, fa quattro ore di cammino per raggiungere il territorio in cui predica. Percorre anche una decina di chilometri a piedi in montagna per andare alle adunanze.

In Romania i testimoni di Geova prestano servizio nonostante l’accanita opposizione del clero ortodosso. Essendo in programma una visita di zona del fratello Willy Gournon, i fratelli affittarono uno stadio a Bucarest per tenervi il discorso speciale. Ma a causa delle pressioni del patriarcato ortodosso, il contratto fu annullato. Se non che, pochi giorni prima della visita, grazie all’intervento di una persona influente, i fratelli riuscirono ad affittare la bella Sala Palatului (Sala del Palazzo), dove un uditorio di 2.184 persone ascoltò l’opportuno soggetto “Continuate a provare se siete nella fede”. Gli oltre 38.000 proclamatori della Romania, con una fede temprata dalle prove, continuano senza posa a predicare la buona notizia. In media 3.569 di loro sono pionieri, anche se la maggioranza d’essi è costretta a svolgere anche un lavoro secolare a tempo pieno.

In Etiopia il governo tutela il diritto costituzionale alla libertà di culto, ma il clero istiga i membri delle chiese contro i Testimoni. Ogni volta che partecipano al servizio di campo, i fratelli locali vengono coperti di insulti. Ma l’opposizione non si limita a questo. A volte padroni di casa fanatici li prendono anche a bastonate e sassate. Tuttavia, con fede salda, i 6.166 testimoni di Geova continuano a portare la buona notizia della pace ai 62 milioni di abitanti di questa parte nord-orientale dell’Africa.

Quando conobbe la verità, Bejoma aveva 61 anni ed era analfabeta. Assetato di verità, chiese di fare lo studio biblico tutti i giorni e si sforzò anche di imparare a leggere e scrivere per insegnare la verità agli abitanti del suo villaggio nel Madagascar. Quando era ancora un proclamatore non battezzato, tornò nel suo villaggio e cominciò a tenervi le adunanze. L’anno seguente si battezzò. Tre anni dopo fece domanda di pioniere. Ma la testimonianza nel suo villaggio non è risultata facile. Gli interessati sono stati oggetto di forti pressioni. In un’occasione l’intera comunità si è radunata per costringerli a cambiare idea. Familiari hanno fatto ricorso allo spiritismo per influire su di loro. Alcuni hanno minacciato il fratello Bejoma di sparargli se fosse andato a casa dei parenti interessati, per cui questi dovevano andare a casa sua per fare lo studio biblico. Nonostante tutta questa opposizione, l’opera di predicazione continua e le adunanze si tengono regolarmente. Al momento della compilazione di questo rapporto, c’erano quattro proclamatori e una quarantina di persone assisteva alle adunanze.

In Israele estremisti ebrei hanno continuato a inscenare chiassose dimostrazioni di protesta contro le attività dei testimoni di Geova. Seguivano i proclamatori nell’opera di casa in casa e nei parchi, creando disturbo per impedire loro di parlare con gli interessati. In certi luoghi di passaggio gli oppositori hanno perfino esposto fotografie ingrandite di proclamatori per convincere il pubblico a non parlare con i Testimoni. L’anno scorso hanno anche minacciato alcune ditte di boicottare i loro prodotti e servizi se non avessero licenziato tutti i dipendenti testimoni di Geova. Come risultato, alla televisione e sui giornali è stata fatta molta pubblicità ai testimoni di Geova e alle loro credenze. Con la benedizione di Geova, lo scorso anno coloro che lo servono in Israele sono aumentati ancora, del 7 per cento.

In Colombia, a causa dei combattimenti fra gruppi armati, si è reso necessario preparare sotto la supervisione del Corpo Direttivo uno speciale volantino intitolato “Voi siete la luce del mondo”. Ne sono state distribuite quasi dieci milioni di copie. Esso ha contribuito a chiarire la posizione neutrale dei testimoni di Geova rispetto ai conflitti armati e a spiegare cosa fanno i Testimoni per insegnare i valori morali, ricuperare i detenuti, aiutare i sordi, soccorrere le vittime di calamità naturali e dare alle persone una speranza per il futuro. In Colombia 107.613 testimoni di Geova si impegnano per far conoscere ‘la buona notizia della pace’. (Efes. 6:14, 15) Il volantino è stato distribuito sia nel territorio delle congregazioni che in zone isolate. Due pionieri del Dipartimento del Cauca pregavano di avere l’opportunità di predicare a un gruppo armato che agisce nella zona. Le loro preghiere furono esaudite quando un giorno arrivarono in una cittadina dove trovarono molti appartenenti a quel gruppo. I pionieri distribuirono molti volantini. Dopo aver letto il volantino, il sindaco di una piccola città del Dipartimento di Chocó ha chiesto il permesso di far trasmettere dalla televisione locale tutte le videocassette della Società.

In vari paesi ci vuole molta pazienza per ottenere i permessi necessari per costruire una Sala del Regno in cui radunarsi per studiare la Parola di Dio. Tuttavia a Cassandra, nella Grecia settentrionale, ottenere dall’ufficio urbanistico del comune il permesso di costruire un luogo di culto fu soltanto l’inizio. L’imprenditore, la ditta che doveva eseguire lo scavo e quelle che fornivano il calcestruzzo e altri materiali edili ricevettero tante di quelle minacce che si ritirarono terrorizzati o non vollero più lavorare per i fratelli. Fu pure negato il permesso di allacciarsi alla rete idrica ed elettrica. Il 21 ottobre 1999, mentre nel cantiere i lavori andavano avanti, suonarono le campane della chiesa. Una turba capeggiata dal sindaco e dai preti locali entrò con la forza nel cantiere, minacciando di distruggere tutto. Informato della situazione, il ministro responsabile dell’ordine pubblico ad Atene assicurò ai Testimoni la piena collaborazione della polizia. Durante i lavori, sono stati impegnati a questo scopo più di 300 poliziotti di varie città della Grecia settentrionale. Il 30 ottobre era pronta una bella Sala del Regno. I fratelli hanno senz’altro dimostrato di ‘non essere di quelli che tornano indietro’. Si spera che il modo in cui si è risolta questa situazione abbia un effetto positivo sulla costruzione di luoghi di culto in altre parti della Grecia.

Nel Kosovo, come si sa, dopo anni di tensione fra albanesi e serbi si è arrivati nel 1999 all’intervento internazionale. Centinaia di migliaia di persone si sono rifugiate nei paesi vicini. Dopo che molti hanno fatto ritorno, Testimoni dell’Albania e poi dell’Austria hanno visitato i fratelli del Kosovo. Cos’hanno trovato? Il paese era completamente devastato. Durante l’inverno, c’era grande scarsità di elettricità, acqua e gasolio da riscaldamento. Spesso la temperatura nei luoghi di adunanza era gelida, ma le adunanze si tenevano regolarmente. Fratelli e sorelle commentavano e pronunciavano discorsi a lume di candela, e faceva così freddo che quando cantavano lodi a Geova si vedeva il fiato. Due case appartenenti a Testimoni erano state distrutte, ma è stata data un’eccellente testimonianza allorché fratelli e sorelle dell’Albania e dell’Italia hanno aiutato a ricostruirle. A causa dell’intenso odio etnico che li circonda, i proclamatori devono stare molto attenti quando compiono il ministero, ma sono ansiosi di cogliere le opportunità per dare testimonianza: al mercato, alla posta, per strada e nel vicinato.

Verso la metà di dicembre del 1999, lo stato costiero di Vargas, in Venezuela, fu colpito dal peggior disastro naturale della storia del paese. Dopo una pioggia torrenziale, il fianco di una montagna letteralmente crollò su una zona costiera densamente popolata, uccidendo circa 50.000 persone e lasciandone 400.000 senza tetto. Fra quelli che dovettero abbandonare la loro casa c’erano oltre 1.200 Testimoni. Nonostante il disastro, cos’hanno fatto le 11 congregazioni superstiti della zona di Vargas quando in aprile è stato rivolto a tutti l’invito a fare i pionieri ausiliari? Il rapporto indica che 112 proclamatori — una media di dieci per congregazione — hanno fatto domanda e sono andati ad aggiungersi ai 77 pionieri regolari che già prestavano servizio nella zona.

Nel Suriname due fratelli che non sono in grado di camminare si spostano con tricicli le cui ruote sono azionate a mano. Entrambi fanno i pionieri. Uno ha entrambe le gambe fuori uso, all’altro sono state amputate. Durante la stagione delle piogge, a volte rimangono bloccati nel fango, ma arrivano sempre alle rispettive Sale del Regno con i visi sorridenti.

Tutte le adunanze di congregazione sono importanti, ma la Commemorazione lo è ancora di più. Il 19 aprile 2000, alla Commemorazione tenuta ad Awaso, in Papua Nuova Guinea, erano presenti 11 interessati che, nonostante il mare grosso, avevano fatto un viaggio di 17 ore su una piccola imbarcazione. Dopo la Commemorazione, i presenti non sono riusciti a trattenere le lacrime quando hanno saputo dello zelo mostrato da questi interessati e del loro amore per la fratellanza cristiana. “Volevamo celebrare la Commemorazione di Cristo con quelli che come noi adorano Geova: è sicuramente valsa la pena fare il viaggio”, hanno detto.

Portare la buona notizia a più persone

L’apostolo Paolo scrisse: “Io sono debitore ai greci e ai barbari, ai saggi e agli insensati”. (Rom. 1:14) Mediante il riscatto, Geova ha dato a persone di ogni sorta la possibilità di ottenere la vita eterna. A Paolo fu affidata questa conoscenza, e Cristo lo inviò come apostolo a persone delle nazioni. Paolo si sentì in dovere di fare tutto il possibile per trasmettere la buona notizia ad altri. Lo fece con zelo. Allo stesso modo, oggi “lo schiavo fedele e discreto” prende seriamente l’incarico di predicare la buona notizia dando testimonianza in tutta la terra abitata. (Matt. 24:14, 45-47) Ovviamente, affinché persone di tutta la terra afferrino l’importanza della buona notizia, devono udirla o leggerla nella propria lingua. Questo richiede un grande lavoro di traduzione.

Durante l’anno passato, i testimoni di Geova hanno pubblicato letteratura in 22 nuove lingue, che sono parlate da più di 31 milioni di persone. Non ci si è dimenticati nemmeno dei boliviani e peruviani che parlano il quechua ma che non sanno leggere: nella loro lingua è stato realizzato il libro Conoscenza su audiocassetta. Adesso i testimoni di Geova producono letteratura biblica in 360 lingue.

La Torre di Guardia e Svegliatevi! sono due delle pubblicazioni principali usate per diffondere la verità biblica. Preparare ogni mese quattro numeri delle riviste in inglese non è un’impresa da poco. Ma produrre le edizioni mensili, quindicinali o trimestrali in molte lingue comporta un impegno assai maggiore. Lo scorso anno questo ha significato preparare ben 4.078 numeri delle riviste. Adesso la sola filiale russa traduce La Torre di Guardia non soltanto in russo, ma anche in sette altre lingue, parlate da 36 milioni di persone in 13 paesi.

L’Annuario viene regolarmente tradotto in 31 lingue ed Esaminiamo le Scritture ogni giorno in 114. Per diffondere la verità biblica, l’anno scorso sono pure stati tradotti altri 119 libri, 265 opuscoli formato rivista, 34 opuscoli piccoli e 273 volantini. La Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane è stata pubblicata in altre quattro lingue (albanese, romeno, shona e ungherese), mentre in xhosa è stata presentata la Traduzione del Nuovo Mondo completa. Sono anche state realizzate 24 videocassette. Oltre a ciò, la Società attualmente sta producendo pubblicazioni in braille in 11 lingue. E il dramma dell’assemblea di distretto dell’anno scorso è stato presentato su videocassetta nella lingua dei segni americana, brasiliana, coreana e giapponese. Tutto questo viene fatto per portare il vivificante messaggio della Parola di Dio a quante più persone è possibile.

Un’altra impresa è trasmettere la verità biblica a persone di lingua creola. Il creolo nasce dalla mescolanza e successiva semplificazione di due o più lingue. È diventato la lingua principale di un popolo e ne rispecchia la cultura. Tuttavia quelli che parlano il creolo di solito non lo leggono. Comunque, i testimoni di Geova sono insegnanti e così a Maurizio e a Riunione stanno imparando a leggere e scrivere il creolo locale per poter leggere alla gente nella loro lingua e insegnare loro a fare la stessa cosa. Poiché non esistevano regole su come scrivere il creolo di Maurizio e Riunione, la Società ha elaborato dei criteri di ortografia adatti. Poi ha stampato in creolo gli opuscoli Applicati alla lettura e alla scrittura e Cosa richiede Dio da noi? perché possano essere usati nel ministero. Dopo avere cominciato a usarli, una sorella riferisce di aver iniziato cinque nuovi studi biblici. Un fratello ha detto: “Da che usiamo questi nuovi strumenti, notiamo che le persone con cui studiamo comprendono meglio i pensieri contenuti nella Parola di Dio. Anche se hanno difficoltà a leggere il creolo, afferrano benissimo il punto”.

Un’altra cosa che si è rivelata utile per portare la buona notizia a più persone è stata il sistema semplificato di distribuzione di letteratura. Geova ha benedetto la fede dei suoi servitori a questo riguardo. Alle persone viene spiegata la disposizione delle contribuzioni volontarie e la letteratura non viene fatta pagare. Dal gennaio 2000 questa disposizione è stata adottata da tutti i paesi che ancora non lo avevano fatto. La filiale della Repubblica Centrafricana ha scritto: “Questo significa che chiunque, a prescindere delle sue possibilità economiche, può avere le pubblicazioni necessarie per diventare un discepolo di Cristo. Ciò è stato molto apprezzato sia dai proclamatori che dal pubblico”. L’Indonesia riferisce: “I fratelli cercano coloro che sono interessati a leggere le nostre pubblicazioni anziché quelli che possono permettersi di contribuire per il costo della stampa”. La filiale del Sudafrica dice: “La produzione di riviste è più che raddoppiata e in certe lingue si è più che quadruplicata! . . . Tutto questo indica che il ‘seme’ della verità viene seminato più estesamente che mai. — Matt. 13:3-8”.

Un altro aspetto dell’opera svolta durante l’anno è stato l’invio in certe località di pionieri speciali temporanei. Questo ha permesso di aiutare persone che non avevano mai ricevuto testimonianza. Nella Costa d’Avorio (Côte d’Ivoire) si sono avuti buoni risultati. Alcuni funzionari cittadini hanno accolto bene i pionieri e non volevano che andassero più via. A Sipilou il vicesindaco ha gentilmente messo a disposizione degli alloggi gratuiti e ha perfino permesso ai fratelli di tenere le adunanze nel giardino di casa sua. Quando prima di partire due pioniere speciali assegnate a Tiemelekro sono andate a salutare il sindaco, questi ha risposto: “No! Non potete andarvene così. . . . Suppongo che in questi tre mesi abbiate fatto discepoli. Per questo siete venute a chiedermi un terreno su cui costruire la vostra chiesa. Ora posso darvelo. Ditemi almeno chi prenderà il vostro posto!”

Molti Testimoni hanno anche colto le opportunità per parlare della verità biblica a persone che diversamente non sarebbero state contattate. Una sorella delle Isole Marshall che accettò un lavoro come insegnante sullo sperduto atollo di Jaluit si accorse di essere l’unica Testimone sull’isola. Cominciò a predicare con zelo a tutti i vicini e dopo qualche tempo conduceva nove studi biblici a domicilio e teneva col gruppo un’adunanza settimanale. Quando un servitore di ministero dell’isola di Majuro andò lì il 19 aprile per pronunciare il discorso della Commemorazione della morte di Cristo, i presenti furono 175. La sorella da sola aveva invitato tutti quelli che aveva potuto a quell’importante evento. Per aiutare questi interessati a crescere spiritualmente, ora il fratello e sua moglie stanno facendo i piani per trasferirsi a Jaluit per dare man forte alla sorella che è già lì.

‘Parlare intrepidamente’ per combattere la disinformazione

I cristiani del I secolo erano avvezzi alle controversie. A Iconio, per esempio, quando una grande moltitudine accettò gli insegnamenti del cristianesimo, gli oppositori “eccitarono e istigarono le anime di persone delle nazioni contro i fratelli”. Lungi dall’esserne intimoriti, Paolo e Barnaba “trascorsero considerevole tempo, parlando intrepidamente mediante l’autorità di Geova”. — Atti 14:1-7.

Oggi gli oppositori continuano a mettere l’opinione pubblica contro i testimoni di Geova, valendosi a volte dei mezzi di informazione o di altri strumenti di comunicazione per raggiungere i propri fini. Di conseguenza l’Ufficio Relazioni Pubbliche di Brooklyn e i Reparti Relazioni Pubbliche di numerose filiali della Società dedicano considerevole tempo a fornire informazioni che vengono usate intrepidamente per far conoscere la verità a direttori di testate, giornalisti e altri.

Nel maggio del 2000 la Società ha disposto di proiettare una nuova videocassetta, intitolata Strategie alternative alle emotrasfusioni: semplici, sicure, efficaci, a una conferenza medica in programma a Ginevra, in Svizzera. La videocassetta comprende interviste con alcuni chirurghi di fama mondiale e dimostrazioni di tecniche impiegate nella chirurgia senza sangue. Ha permesso ai medici europei di conoscere alcuni modi in cui possono curare i testimoni di Geova e altri senza usare sangue di donatori. I medici presenti alla conferenza hanno subito richiesto circa 300 copie della videocassetta.

In Belgio è stata organizzata una mostra storica sull’uso del nome Geova nelle traduzioni bibliche. La mostra ha messo in evidenza l’opera di traduttori e tipografi del passato, come William Tyndale, e gli ostacoli che dovettero superare per rendere disponibile la Bibbia al pubblico. Fra i visitatori ci sono stati gli studenti di 13 scuole.

L’anno scorso in Brasile più di 70.000 persone hanno visitato la mostra itinerante Triangoli viola. I testimoni di Geova sperano che, come nell’antica Iconio, molti non si lasceranno abbindolare da chi distorce i fatti, ma ascolteranno con apprezzamento le verità bibliche loro esposte.

Stabilire legalmente la buona notizia”

In armonia con il precedente stabilito dall’apostolo Paolo nel “difendere e stabilire legalmente la buona notizia”, l’anno scorso i testimoni di Geova hanno affrontato questioni di natura legale in vari paesi. (Filip. 1:7) In Azerbaigian, Benin, Romania e Svezia i testimoni di Geova sono riusciti a ottenere il riconoscimento giuridico non semplicemente come associazione, ma come religione, il che garantisce una maggiore tutela della libertà di culto.

Tuttavia nella Repubblica della Georgia, sul Mar Nero, gli oppositori hanno cercato di ottenere la revoca del riconoscimento giuridico dei testimoni di Geova. In un processo riguardante un testimone di Geova, estremisti legati alla Chiesa Ortodossa che affollavano l’entrata del tribunale sono ricorsi alla forza per impedire l’accesso a chiunque rifiutasse di baciare una croce di legno che tenevano in mano. Nel corso del dibattimento, innalzavano in aula icone e croci di legno e durante gli intervalli accendevano i ceri. Nell’aula ci sono stati episodi di violenza allorché gli estremisti hanno aggredito avvocati, giornalisti e testimoni di Geova. La sentenza è stata sfavorevole, ma i fratelli si sono appellati alla Corte Suprema della Georgia, dove sperano che prevalgano la ragione e la verità. Nel frattempo durante l’anno i 14.855 proclamatori della Georgia hanno dedicato 2.887.835 ore per insegnare alle persone le verità liberatrici contenute nella Parola di Dio.

A Mosca, in Russia, non si è ancora concluso il processo che mira allo scioglimento dell’ente rappresentativo dei testimoni di Geova in quella città. Frattanto ai fratelli moscoviti non è stata concessa l’autorizzazione a costruire le Sale del Regno di cui hanno tanto bisogno. Comunque, il 23 novembre 1999 la Corte Costituzionale russa ha emesso una sentenza favorevole in una causa promossa dalla congregazione di Yaroslavl. Poiché la congregazione non era in grado di documentare la sua esistenza per un periodo di 15 anni come richiesto dalla legge del 1997 sulle religioni, le autorità locali pretendevano che la congregazione smettesse di importare e distribuire letteratura religiosa e che un fratello della Germania cessasse la sua attività in città. La corte ha sentenziato che la clausola dei 15 anni non vale per le congregazioni che fanno parte di un’“organizzazione religiosa centralizzata” che gode già del riconoscimento giuridico a livello nazionale, com’è il caso dei testimoni di Geova. La ri-registrazione dei testimoni di Geova è stata approvata dal Ministero della Giustizia russo il 29 aprile 1999. Mentre il Reparto Legale seguiva queste faccende, i proclamatori della Russia hanno dedicato nel corso dell’anno altre 24.782.467 ore al ministero pubblico. Hanno avuto un ulteriore aumento del 7 per cento e hanno raggiunto un massimo di 114.284 proclamatori.

La situazione dei fratelli in Francia rimane difficile. Sulla questione dell’esenzione dalla tassa sugli immobili per le Sale del Regno, negli scorsi quattro anni hanno ottenuto 921 sentenze favorevoli nei tribunali di primo grado e 65 nelle corti d’appello. Poiché il fisco francese ha adottato inflessibilmente la politica di appellarsi contro tali decisioni, la questione è finita davanti al Consiglio di Stato, la più alta corte amministrativa francese. Il 23 giugno 2000 il Consiglio di Stato ha sentenziato che i testimoni di Geova hanno tutti i requisiti per essere una religione secondo la legislazione francese e che quindi le loro Sale del Regno hanno diritto all’esenzione dalla tassa sugli immobili. Cosa più importante, la corte ha sostenuto che le attività svolte all’interno delle Sale del Regno “non costituiscono alcuna minaccia per l’ordine pubblico”. Tuttavia solo 11 giorni dopo, in un’altra causa a sostegno dell’imposizione da parte del fisco di una tassa del 60 per cento sulle offerte fatte per le attività religiose dei testimoni di Geova in Francia, il tribunale di primo grado di Nanterre ha emesso una sentenza secondo cui i testimoni di Geova non possono pretendere l’esenzione fiscale perché in Francia non sarebbero una religione riconosciuta. I fratelli stanno preparando un ricorso alla Corte d’Appello di Versailles. Nel frattempo l’Assemblea Nazionale francese ha approvato in prima lettura una proposta di legge che facilita lo scioglimento di qualsiasi “gruppo a carattere settario” se esso o i suoi dirigenti hanno riportato almeno due condanne penali definitive. Mentre gli avversari ‘progettano affanno mediante decreto’, i testimoni di Geova ripongono la loro fiducia nel grande Giudice al quale tutti gli uomini devono rendere conto. — Sal. 94:20; Rom. 14:10.

Urgente bisogno di Sale del Regno

Con l’aumento nel numero di quelli che amano Geova e lo servono, cresce notevolmente anche il bisogno di Sale del Regno in cui riunirsi per l’adorazione. Per far fronte a questo bisogno, nelle filiali della Società in Australia, Brasile, Germania, Messico e Sudafrica sono stati istituiti degli Uffici Regionali per le Sale del Regno. Questi uffici inviano fratelli qualificati in altre filiali per aiutarle a mettere a punto disposizioni organizzative adeguate alle loro necessità. Al momento viene data assistenza a 72 paesi in Asia/Oceania, Europa orientale, Africa orientale e occidentale, America Centrale e Meridionale e isole caribiche.

Più di 100 servitori internazionali stanno addestrando fratelli locali affinché operino nei rispettivi paesi come squadre per la costruzione di Sale del Regno. Grazie a questa disposizione, finora sono state completate 453 Sale del Regno in 30 paesi e altre 727 sono in costruzione. Si è cercato di preparare per ciascun paese progetti standard di Sale del Regno, realizzabili con materiali e metodi di costruzione locali. In Kenya si usa la pietra di cava, nel Togo si adoperano i mattoni, nel Camerun sono comuni i blocchi di calcestruzzo che poi vengono intonacati. Questo consente ai fratelli locali di acquisire subito le capacità necessarie per ricoprire ruoli chiave nell’ambito del programma nazionale.

Man mano che vengono a conoscenza di ciò che si sta facendo, molti fratelli di vari paesi esprimono il vivo desiderio di partecipare a questa attività. Centinaia di fratelli e sorelle locali capaci si sono offerti volontari. In certi paesi, a motivo delle circostanze esistenti, i fratelli non avrebbero potuto partecipare se non fossero stati provveduti loro vitto e alloggio. È stato quindi disposto di provvedere queste cose a coloro la cui domanda è stata approvata, affinché possano dedicarsi pienamente all’urgente opera di costruire e ristrutturare Sale del Regno nel loro stesso paese.

Che effetto ha la costruzione di queste Sale del Regno sull’opera dei testimoni di Geova nella comunità? Dal Benin, nell’Africa occidentale, giunge questo rapporto: “Vi farà piacere sapere che ieri è stata dedicata la Sala del Regno di Krake. Questa congregazione di 34 proclamatori la domenica ha in media 73 presenti, ma alla dedicazione hanno assistito 651 persone. In passato in questa cittadina i fratelli hanno dovuto superare molti pregiudizi e scherni perché la vecchia Sala del Regno era molto grezza in paragone con alcune chiese. Ora la nuova Sala del Regno è una delle costruzioni più belle della città. La maggioranza dei presenti erano gente del posto che ha cambiato opinione dopo aver visto cosa sono stati in grado di fare i fratelli in poche settimane soltanto”. La congregazione di Nafisi, nel Malawi, dice: “La bella Sala del Regno che abbiamo ora è un’ottima testimonianza. Di conseguenza è facile iniziare studi biblici quando andiamo a predicare. Dappertutto la gente esprime meraviglia”.

Con l’aumento che c’è stato negli ultimi anni, c’è urgente bisogno di Sale del Regno anche in Liberia. Tuttavia i fratelli non avevano le possibilità per costruire. A malapena riescono a pagare l’affitto delle loro povere abitazioni. In molti luoghi si riunivano semplicemente in casa di fratelli, e gran parte dell’uditorio doveva stare fuori per strada. Altrimenti si riunivano in qualche struttura improvvisata. Sembrava non ci fosse soluzione finché non è giunta la notizia della meravigliosa disposizione per la costruzione di Sale del Regno nei paesi con risorse limitate. Fondi offerti da fratelli di altri paesi sarebbero stati usati per costruire sale dove ce n’era vero bisogno. Negli scorsi sei mesi sono già state costruite cinque nuove sale. I fratelli, mettendo a disposizione con ammirevole spirito le loro forze fisiche per compiere il lavoro, hanno dimostrato “prontezza” nonostante ciò che ‘non hanno’ (in termini di denaro). (2 Cor. 8:12) Ad esempio, la congregazione di New Georgia ha fatto a mano 1.000 blocchetti di cemento in un giorno!

Nuove sedi e ampliamenti di filiali

Per stare al passo con l’aumento dei testimoni di Geova e provvedere loro ciò che occorre per il ministero, si è reso anche necessario avere strutture idonee a livello di filiale. L’anno scorso ne sono state dedicate alcune. In queste strutture, dislocate in tutto il mondo, prestano la loro opera 19.587 ministri ordinati, appartenenti a un ordine religioso dedicato esclusivamente al ministero.

SUDAFRICA: Quando furono completati, nel 1987, i locali della filiale di Krugersdorp sembravano più che sufficienti. Perché allora a distanza di soli 12 anni sono stati dedicati un ampliamento dell’edificio adibito a uffici, tre nuovi edifici residenziali, un garage per i camion e un ampio deposito per le spedizioni?

Una ragione è la maggiore libertà di cui godono i servitori di Geova dopo la fine della guerra fredda. Il bando contro i testimoni di Geova è stato revocato in paesi come Ruanda, Malawi, Mozambico e Angola. Da che gli edifici della filiale vennero completati nel 1987, le decine di paesi riforniti dal Sudafrica hanno avuto complessivamente un aumento del 148 per cento nel numero dei proclamatori! (In questi 12 anni il solo Mozambico ha avuto un aumento del 523 per cento).

Inoltre il nuovo governo del Sudafrica e lo smantellamento dell’apartheid hanno consentito una maggiore libertà di movimento tra il Sudafrica e gli altri paesi africani. La filiale sudafricana è stata così in grado di inviare maggiori scorte alle filiali vicine. Oltre a stampare riviste, opuscoli e altre pubblicazioni, questa filiale ha il deposito della letteratura ed evade le richieste di pubblicazioni delle congregazioni di vari paesi vicini. Man mano che in Africa viene incrementata la costruzione di Sale delle Assemblee e Sale del Regno, aumenta il numero delle filiali alle quali il Sudafrica invia materiali da costruzione.

Ci sono anche altri fattori: Dal 1987 nel territorio della filiale del Sudafrica c’è stato un aumento del 62 per cento nel numero dei proclamatori del Regno. Negli ultimi anni il Reparto Traduzioni ha dovuto essere ampliato per far fronte alla crescente mole di lavoro legata alla traduzione della Bibbia in sette lingue locali: afrikaans, sepedi, sesotho, tsonga, tswana, xhosa e zulù. Non sorprende quindi che fosse necessario ampliare reparti essenziali della filiale sudafricana.

Così il 23 ottobre 1999 sono stati dedicati i nuovi locali della filiale del Sudafrica. Per l’occasione era presente Daniel Sydlik, membro del Corpo Direttivo, che ha pronunciato uno stimolante discorso dal tema “Dedicazioni che riflettono la gloria di Dio”.

GIAPPONE: Poche settimane dopo, il 13 novembre, sono stati dedicati alcuni nuovi edifici della filiale di Ebina, in Giappone. Fra questi ci sono due edifici residenziali di 12 piani e un edificio di 4 piani che ospita vari servizi. Oltre 70 esperti servitori e volontari internazionali, insieme a circa 2.000 volontari locali a breve e a lungo termine hanno completato i lavori in tre anni e mezzo.

Questa dedicazione si è tenuta 50 anni dopo l’arrivo dei primi missionari della Società in Giappone dopo la seconda guerra mondiale. Alcuni di quei missionari, che prestano ancora servizio in Giappone, erano presenti alla dedicazione, insieme a tutti i sorveglianti viaggianti del Giappone, ad altri che servono Geova da molto tempo e a 344 delegati di 37 paesi.

Dopo la seconda guerra mondiale, quando a Tokyo arrivarono i primi missionari e riattivarono le attività di predicazione, in Giappone c’era solo uno sparuto gruppo di fedeli adoratori di Geova. Oggi ci sono più di 221.000 proclamatori del Regno attivi che annunciano la buona notizia in ogni angolo del Giappone. La filiale giapponese stampa inoltre letteratura biblica in 27 lingue da spedire in altri paesi, e sotto la supervisione del Corpo Direttivo dà un aiuto diretto alle attività di campo in certi paesi asiatici.

A una speciale adunanza tenuta il giorno dopo la dedicazione, Theodore Jaracz, membro del Corpo Direttivo, ha parlato a un uditorio di 61.323 persone nello stadio internazionale di Yokohama. Tenendo conto anche delle altre 41 località del paese collegate via cavo, i presenti sono stati in tutto 269.376. Il programma, che includeva rapporti di delegati stranieri e un discorso del fratello Jaracz sul tema “Benefìci attuali ed eterni dell’essere ammaestrati da Geova”, ha dato a tutti i presenti un vigoroso incoraggiamento per continuare a fare progresso spirituale.

BENIN: Per quanto riguarda la raccolta spirituale, questo paese dell’Africa occidentale si sta rivelando un campo molto produttivo. Ci sono 6.343 proclamatori della buona notizia, oltre la metà dei quali si sono battezzati negli anni ’90.

Per assistere questa crescente folla di veri adoratori e anche quelli del Niger, il 1° gennaio 2000 sono stati dedicati ad Abomey-Calavi, nel Benin, nuovi locali della filiale, una nuova Sala delle Assemblee e una casa missionaria. Gerrit Lösch, del Corpo Direttivo, ha colto l’occasione per evidenziare due punti fondamentali: (1) La ragione principale per cui serviamo Geova non è la speranza di ottenere la vita eterna, ma l’amore che abbiamo per lui. (2) Dobbiamo leggere la Parola di Dio, la Bibbia, ogni giorno. Che rammemoratori pratici!

MYANMAR: Poche settimane dopo la dedicazione nel Benin, anche nel Myanmar è stato dedicato un nuovo edificio per la filiale. La filiale fu aperta nel 1947. Nel 1977 la Società entrò in possesso di un terreno su cui costruire un edificio adatto. Ma quanti ostacoli si sono dovuti superare! I testimoni di Geova non erano riusciti a ottenere il riconoscimento giuridico, per cui come potevano ottenere il permesso di costruire? Occorreva importare i materiali edili, ma come potevano farlo, visto che permessi del genere non erano mai stati concessi a nessuna organizzazione? Sembrava anche impossibile far venire fratelli da fuori perché dessero una mano nella costruzione, dato che i visti d’ingresso per questo tipo di lavoro venivano concessi solo per opere sponsorizzate dal governo. Come se non bastasse, una donna si rivolse al tribunale reclamando il terreno che la Società aveva da più di 20 anni. All’improvviso, però, tutti i problemi svanirono. La politica del governo cambiò su tutti i punti che costituivano un ostacolo. E quando iniziarono i lavori il tribunale respinse l’istanza della donna che voleva il terreno.

Quasi tutti i materiali edili furono inviati in dono dai fratelli dell’Australia; altri arrivarono da Malaysia, Singapore e Thailandia. Fratelli dell’Australia, Figi, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Nuova Zelanda e Stati Uniti vennero a dare una mano e furono assistiti dai Testimoni locali. Quando il 22 gennaio 2000, durante la visita di John E. Barr, del Corpo Direttivo, è stata dedicata la nuova struttura, i presenti sono stati spinti a dire: “Geova ha fatto una cosa grande in ciò che ha fatto con noi. Siamo divenuti gioiosi”. — Sal. 126:3.

Queste parole ben esprimono i sentimenti che provano i testimoni di Geova in tutto il mondo passando in rassegna gli avvenimenti dello scorso anno.

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La Sala del Regno di Krake, nel Benin, prima e dopo

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(1) Myanmar, (2) Benin, (3) Sudafrica, (4) Giappone