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Guiana Francese

Guiana Francese

Guiana Francese

La foresta equatoriale, come uno sterminato tappeto verde, ammanta tutto il territorio, dalla Serra de Tumuc-Humac a sud all’Oceano Atlantico a nord. Penetrando attraverso questa densa foresta pluviale, i fiumi Maroni e Oyapock scorrono da sud a nord prima di sfociare nel mare. Il paese tra questi due fiumi è la Guiana Francese.

La pioggia, che cade per più di metà dell’anno, crea un ambiente lussureggiante. Ma non molti uomini si avventurano nell’interno del paese. Quando ci si allontana dalla costa, le strade praticabili sono poche e le rapide rendono molto difficile la navigazione fluviale. I nomi delle rapide rendono l’idea della loro pericolosità: Saut Fracas (Rapide Fracasso), Gros Saut (Grandi Rapide), Saut Tambour (Rapide Tamburo), Saut Laissé Dédé (Rapide Assassine), A Dieu Vat’ (Addio Vita).

Nella foresta ci sono più di mille specie di alberi, stupende orchidee e altre piante che crescono bene nell’umido ambiente tropicale. Questo è l’habitat di oltre 170 specie di mammiferi, 720 specie di uccelli e innumerevoli specie di insetti. Ci sono anaconda enormi, caimani, giaguari e formichieri, che però non si vedono spesso perché si nascondono non appena si accorgono della presenza dell’uomo. Sui sentieri e sopra i fiumi svolazzano farfalle di un azzurro iridescente, mentre uccelli dai vivaci colori sfrecciano da un albero all’altro.

Pittoresche e interessanti quanto la flora e la fauna selvatica sono le svariate popolazioni e culture. Sparsi lungo la costa e i fiumi ci sono villaggi amerindi. La popolazione indigena comprende galibi, arawak (aruachi), palicur, wayana, emerillon e oyampi.

La maggior parte degli abitanti di questo piccolo paese sudamericano è concentrata lungo la costa e nel capoluogo, Cayenne (Caienna). Al confine con il Suriname, lungo i fiumi, vivono in piccoli gruppi i bush-negroes, discendenti degli schiavi africani fuggiti dalle piantagioni in cui erano stati portati a lavorare. Parlano una lingua creola detta sranantongo. Circa un secolo fa arrivarono immigranti asiatici da Singapore, Vietnam e Cina. Nel 1977 cominciarono a venire dal Laos rifugiati politici meo (hmong). Insieme agli asiatici, gli immigrati provenienti da Martinica, Guadalupa, Haiti, Brasile, Suriname, Repubblica Dominicana, Saint Lucia, Libano, Perú e Francia costituiscono oltre metà della popolazione, che conta 150.000 abitanti.

Vita dura

I primi europei approdarono qui verso il 1500, ma i loro tentativi di stabilirsi in questo paese fallirono. L’ambiente era troppo ostile. Comunque, nel XVII secolo, il territorio che adesso costituisce la Guiana Francese divenne colonia francese. In seguito, quelli che erano condannati a lunghe pene detentive venivano mandati dalla Francia nelle colonie penali stabilite in luoghi come Cayenne, Kourou e Saint-Laurent. I prigionieri politici venivano destinati all’Isola del Diavolo, dove solo pochi sopravvivevano. Quei campi di prigionia sono stati chiusi da tempo. Ora presso Kourou c’è una base spaziale europea. Benché disti 7.100 chilometri dall’Europa, la Guiana Francese è ancora ufficialmente una circoscrizione amministrativa della Francia, un dipartimento francese d’oltremare, e quindi fa anche parte dell’Unione Europea.

Nella seconda metà del XIX secolo, circa 300 anni dopo che sir Walter Raleigh aveva diffuso la notizia di una leggendaria città d’oro in questo paese, vi fu infine scoperto l’oro. Nonostante i pericoli, prima del 1930 circa 10.000 uomini, presi dalla febbre dell’oro, erano già penetrati nell’interno della foresta pluviale sperando di fare fortuna.

In seguito arrivarono altri che pure avevano il coraggio necessario per affrontare le difficoltà della vita nella Guiana Francese. Questi pionieri però vennero per dare, non per prendere.

Piantati alcuni semi della verità biblica

Questi pionieri coraggiosi portavano la buona notizia contenuta nella Parola di Dio. Parlavano del proposito di Dio di porre fine alle malattie e alla morte, di aiutare persone di tutte le nazioni a vivere insieme come fratelli e di fare della terra un paradiso. (Isa. 2:3, 4; 25:8; 33:24; Riv. 7:9, 10) Partecipavano all’opera predetta da Gesù Cristo quando disse che questa buona notizia del Regno di Dio sarebbe stata predicata “in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”, prima che venisse la fine. (Matt. 24:14) Questa importante opera di evangelizzazione raggiunse la Guiana Francese nel 1946. Quasi tutti i primi testimoni di Geova venuti in questo paese erano originari di dipartimenti francesi d’oltremare come la Guadalupa e la Martinica, oltre che dalla Guiana (Guayana) Olandese (ora Suriname), con cui confina a ovest.

I primi semi della verità furono piantati dal fratello Olga Laaland, un ministro zelante della Guadalupa. Nel dicembre 1945 fece un viaggio per andare a trovare sua madre e i suoi fratelli, che vivevano nell’interno della Guiana Francese, nei pressi del fiume Mana. Per raggiungere il villaggio in cui viveva sua madre dovette fare un viaggio di diversi giorni in canoa. Lungo il percorso, dovunque si fermasse per passare la notte — sotto piccole tettoie di foglie di palma — approfittò per predicare e distribuire pubblicazioni bibliche. Giunto nel villaggio di sua madre, Haut Souvenir, parlò con gioia alla famiglia della buona notizia del Regno. Con sua grande sorpresa e dolore, lo chiamarono demonio. In questa atmosfera ostile, nel 1946 celebrò la Commemorazione della morte di Gesù alla presenza soltanto dei suoi fratelli più giovani. Poco dopo la madre, istigata dal prete del posto, lo cacciò via gridando: “I demoni non possono rimanere in casa mia!” Quella cattiva reazione non raffreddò il suo zelo.

Nel viaggio di ritorno predicò presso le miniere d’oro e le degrads, o stazioni commerciali, dove faceva sosta. Una notte lui e gli altri viaggiatori stavano dormendo in una capanna sull’argine del fiume, quando un violento acquazzone tropicale abbatté con gran fragore un grosso albero. In preda al panico, Olga si tuffò nel fiume senza sapere che era infestato dai piranha. Essendo rimasto illeso, gli uomini del posto si persuasero che doveva avere poteri divini e cominciarono a trattarlo con grande rispetto. Questo li rese più disponibili verso il messaggio che portava.

Infine il fratello Laaland raggiunse Mana, un villaggio di 800 abitanti sulla costa atlantica. Nei primi sei mesi di permanenza organizzò adunanze e insegnò regolarmente a dieci persone le verità bibliche che rendono davvero liberi. (Giov. 8:32) La gente lo soprannominò Père Paletot (Padre Giacca) perché indossava una giacca, a differenza del prete locale, che era chiamato Padre Tonaca. Pur avendo finito le pubblicazioni, il fratello Laaland pronunciava discorsi pubblici e predicava con zelo a tutti quelli disposti ad ascoltare. Si fece la fama di oratore energico, niente affatto restio a intavolare animate discussioni con gli ecclesiastici locali.

Circa due anni dopo aver visitato sua madre, il fratello Laaland tornò in Guadalupa. Nessuno si era battezzato in seguito alla sua predicazione, ma aveva piantato molti semi. I frutti si sarebbero visti in seguito.

Operai da svariati paesi

Nel 1956 la Watch Tower Society chiese a Wim van Seijl della filiale del Suriname di andare nella Guiana Francese. Egli narra: “Con un piccolo aereo facemmo il viaggio da Saint-Laurent a Cayenne, dove alloggiammo per circa tre settimane in un alberghetto. Lavorammo gran parte di Cayenne con il libro La vie éternelle [Vita eterna] e ne distribuimmo centinaia di copie. L’interesse c’era, ma poiché non conoscevamo il francese era difficile iniziare studi. La nostra introduzione di casa in casa era: ‘Siamo arrivati ieri a Cayenne in aereo per predicare la buona notizia’. Dopo due settimane dicevamo ancora ‘Siamo arrivati ieri a Cayenne’, poiché quella era l’unica introduzione che sapevamo in francese! In un vecchio teatro non più in uso proiettammo il film La Società del Nuovo Mondo all’opera. Il commento veniva tradotto da un uomo nel dialetto locale e quindi in francese da una donna”. C’era notevole interesse, ma come si poteva coltivare?

Dal Suriname vennero altri Testimoni a dare una mano. Tra di loro c’erano Paul Naarendorp e Cecyl e Nel Pinas. Un buon numero di essi sapeva parlare il francese.

Altro aiuto venne da una fonte inaspettata. In Francia, a Dunkerque, una famiglia studiava la Bibbia. Solo il figlio sedicenne, Christian Bonecaze, continuò a manifestare interesse. Quando la famiglia si trasferì a Cayenne, Christian parlò ai compagni di scuola delle cose che aveva imparato dalla Bibbia. Uno di loro si interessò, e anche le sue tre sorelle. Christian scrisse alla Società chiedendo aiuto.

Più o meno in quel periodo Xavier e Sara Noll erano tornati nella Martinica dopo essersi diplomati alla Scuola di Galaad nel 1958. La Società chiese al fratello Noll di andare nella Guinea Francese per aiutare il gruppetto. Fu un viaggio di dieci giorni su una piccola imbarcazione, durante il quale Xavier dovette dormire sul ponte.

Al suo arrivo a Cayenne il fratello Noll fu ricevuto dagli interessati in maniera ospitale. Lo invitarono a prendere i pasti da loro durante il suo soggiorno e disposero che avesse una camera confortevole in un albergo gestito da un ex detenuto. Ogni giorno il fratello Noll faceva studi biblici e trattava argomenti spirituali con Christian e con la famiglia che era tanto ospitale. La loro conoscenza della verità biblica si approfondì. Nel giro di qualche settimana Christian espresse il desiderio di battezzarsi, e così anche il suo amico e due sue sorelle. Siccome un acquazzone impedì al fratello Noll di pronunciare il discorso del battesimo sulla spiaggia come stabilito, egli lo pronunciò nella loro piccola automobile. Poi si procedette all’immersione, la prima tenuta dai testimoni di Geova nella Guiana Francese.

Durante il suo soggiorno in questo paese il fratello Noll usò bene il suo tempo nel ministero di campo. In una settimana aveva distribuito quasi tutte le pubblicazioni che aveva con sé. Tenne solo una rivista da mostrare alla gente per fare abbonamenti. In tre settimane fece 70 abbonamenti, di cui una dozzina in cinese. Come faceva a spiegarsi in cinese? Mostrava la fotografia della sua classe alla Scuola di Galaad, indicava gli studenti cinesi che ne facevano parte e faceva un sacco di gesti. “Funzionava benissimo”, dice. Tra quelli a cui diede testimonianza ci fu Michel Valard, che era stato un cercatore d’oro nell’interno del paese e che aveva un fratello sacerdote. Dopo la partenza del fratello Noll, l’attività del gruppetto di Cayenne fu diretta da Christian Bonecaze.

Poco tempo dopo, nel 1960, la filiale della Guadalupa fu incaricata di soprintendere alla predicazione della buona notizia nella Guiana Francese. Come fu profittevole per loro essere aiutati con più regolarità! Le basi erano state poste, e ora ci si poteva edificare sopra. A tal fine, quello stesso anno, dalla Martinica fu mandato Octave Thélise a servire come pioniere speciale. Egli iniziò visitando quelli che erano abbonati alle nostre riviste e che avevano ricevuto altre pubblicazioni della Watch Tower. Quello stesso anno Théophanie Victor, anch’essa della Martinica, si trasferì nella Guiana Francese per svolgervi il servizio e poco dopo fu nominata pioniera speciale.

In precedenza, nel 1954, il signor Van Pardo, un olandese, e sua moglie originaria della Martinica si erano trasferiti a Paramaribo, nel Suriname, dove la moglie era stata contattata dai Testimoni. L’anno dopo si erano trasferiti a Saint-Laurent, sull’altra riva del fiume Maroni, che separa il Suriname dalla Guiana Francese. Per circa cinque anni due Testimoni del Suriname, i fratelli Pinas e Libreto, attraversarono ogni tre mesi il Maroni in canoa per andare ad aiutare la coppia a crescere nella conoscenza di Geova e delle sue norme. Nel dicembre 1960, a un’assemblea di distretto a Paramaribo, nel Suriname, durante una visita di Milton Henschel della sede mondiale della Società, i coniugi Van Pardo si battezzarono insieme ad altre due persone della Guiana Francese.

Nel maggio 1961 Nicolas Brisart, il sorvegliante di filiale della Guadalupa, visitò il gruppo di 16 proclamatori a Cayenne in occasione della prima assemblea di circoscrizione che si sarebbe tenuta lì. Inoltre presentò il film La felicità della Società del Nuovo Mondo a un pubblico di 250 persone. L’ottima accoglienza lo spinse a presentare un altro film, La Società del Nuovo Mondo all’opera. Anche quando i due film furono proiettati a Saint-Laurent la reazione fu positiva. Il vicesindaco di Saint-Laurent fu così colpito che disse: “È la prima volta in vita mia che vedo qualcosa del genere”. Mentre stringeva la mano ai fratelli disse: “Avete chiesto al sindaco il permesso di usare il municipio per proiettare il vostro film? Gliene parlerò io domani”. Fu accordato il permesso non solo di proiettare i due film, ma anche di pronunciare un discorso pubblico ogni sera. In tutto, durante quella visita memorabile, più di 500 persone videro i film della Società e sentirono discorsi basati sulla Bibbia. Il vicesindaco disse: “Abbiamo bisogno di persone come voi, come voi testimoni di Geova”. Circa due anni dopo, nel marzo 1963, fu formata a Cayenne la prima congregazione dei testimoni di Geova. Le adunanze si tenevano in una casetta nella periferia della città, in una località chiamata Petit Monaco.

Come conobbero la verità

Tra coloro che facevano parte di quella prima congregazione c’erano il fratello e la sorella Sylvestre, entrambi originari della Martinica. Com’erano diventati testimoni di Geova? Un giorno del 1952, mentre andava in drogheria, la signora Sylvestre incontrò un ex recluso dell’Isola del Diavolo che le chiese di portare alcuni libri a suo marito. Lei non sapeva dove l’uomo avesse preso quei libri, ma erano pubblicazioni della Watch Tower e sapendo che a suo marito piaceva leggerle li portò a casa. “Appena posai i libri sul tavolo”, ricorda, “gli occhi mi caddero sul titolo ‘Sia Dio riconosciuto verace’. Fui immediatamente attratta da questo libro che parlava di Dio. Quando mio marito tornò a casa gli raccontai cosa avevo letto circa il nome di Dio, l’adorazione degli idoli e cos’era in effetti il frutto proibito. Non avevo mai sentito parlare di queste cose. Mi convinsi immediatamente che questa era la verità. Smisi subito di frequentare le mie riunioni religiose. Benché non avessi mai incontrato i testimoni di Geova incominciai a parlare alle mie amiche di ciò che stavo imparando grazie a questo libro e incoraggiavo tutti quelli che mi stavano intorno a leggerlo. Nove anni dopo, una signora, Théophanie Victor, venne alla mia porta e mi offrì due riviste Svegliatevi! Quando stava per andare via le chiesi a quale religione appartenesse. ‘All’Associazione dei Testimoni di Geova’, rispose. ‘Bene’, esclamai, ‘sono nove anni che la aspetto! Posso prendere un appuntamento con lei?’” Col tempo lei e il marito si schierarono decisamente dalla parte dell’adorazione di Geova.

Anche Michel Valard, che in precedenza era stato contattato da Xavier Noll sul posto di lavoro, era tra quelli che accettarono la verità quando in questo paese i Testimoni erano pochi. Cominciò a frequentare le adunanze tenute dai Testimoni e pian piano si rese conto che riceveva risposte soddisfacenti alle sue domande. La sorella Victor si offrì di studiare la Bibbia con lui, e lui accettò senza indugio, ma sua moglie Jeanne era molto infastidita. Di conseguenza doveva studiare fuori casa. Convinto però che ciò che stava imparando era la verità, desiderava che anche Jeanne la conoscesse. Perciò sceglieva articoli delle riviste che sapeva avrebbero destato la sua curiosità e li metteva dove lei non avrebbe potuto fare a meno di vederli. Alla fine anche lei accettò di fare uno studio biblico e nel 1963 si battezzarono entrambi. I loro figli accettarono la verità e uno di loro, Jean-Daniel Michotte (avuto da Jeanne prima di sposare Michel Valard), serve come membro del Comitato di Filiale.

Paul Chong Wing, un giovane insegnante della Guiana Francese, venne in contatto con i Testimoni mentre studiava in Francia. La situazione mondiale e il modo di fare della gente lo avevano deluso. Era stato affiliato alla massoneria, che però non aveva risposto alle domande che lo lasciavano perplesso. Era solito ripetersi che da qualche parte doveva esserci la verità, e decise di cercarla. I suoi incontri con i testimoni di Geova lo convinsero che l’aveva trovata. Tornato nella Guiana Francese si mise in contatto con Michel Valard e, con sua grande gioia, seppe che c’era una Sala del Regno proprio vicino a casa sua. Si battezzò nel 1964 e sua moglie l’anno dopo. Fece rapido progresso. Nella congregazione c’era così tanto bisogno di uomini capaci e volenterosi, che appena un anno dopo fu nominato servitore di congregazione. Contribuì alla formazione di molte congregazioni, e ora è membro del Comitato di Filiale.

Sostegno ai proclamatori isolati

Mentre la congregazione di Cayenne cresceva, i proclamatori non limitavano i loro sforzi al territorio locale. Periodicamente i fratelli di Cayenne dedicavano il fine settimana a visitare e sostenere i piccoli gruppi di proclamatori isolati di Saint-Laurent, Mana e Iracoubo. Il programma di questi viaggi era intenso. Prima percorrevano in macchina la strada costiera da Cayenne a Saint-Laurent, vicino al confine con il Suriname. Alle ore 18,00 del sabato tenevano l’adunanza, che includeva un discorso pubblico e lo studio Torre di Guardia, poi pernottavano lì e l’indomani proseguivano diretti a nord, a Mana, per l’adunanza che iniziava alle 8 del mattino. Lungo la via del ritorno, dopo aver fatto colazione al sacco, si fermavano a Iracoubo per tenere lo stesso programma alle 15,00. Infine rientravano a Cayenne.

Quei viaggi durante i fine settimana erano delle maratone, ma quelli che vi parteciparono conservano ricordi indimenticabili. Si dovevano percorrere 250 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno. Le strade erano di terra rossa battuta e piene di buche. Dopo una pioggia tropicale la carreggiata si allagava, rimanendo talvolta sotto un metro d’acqua. Per poter proseguire, i fratelli dovevano aspettare qualche ora finché non si abbassava il livello dell’acqua. Dovevano viaggiare in convogli di cinque o sei veicoli, perché le buche nelle strade erano così profonde che spesso le macchine si impantanavano. Quando questo accadeva tagliavano degli alberelli nella foresta e mettevano i tronchi trasversalmente sulle buche. Poi tutti spingevano le macchine. La prima auto che attraversava una grossa buca aiutava a tirare le altre. C’erano poi i ritardi alla partenza dei traghetti a Kourou e a Mana. Mentre aspettavano, i fratelli venivano aggrediti dalle zanzare, ma sfruttavano quel tempo offrendo le riviste ai passanti.

Queste visite edificavano moltissimo i gruppi isolati di proclamatori, le cui espressioni di gratitudine facevano dimenticare qualsiasi problema incontrato nel viaggio. Ma non erano solo loro a riceverne beneficio. Anche i fratelli di Cayenne venivano grandemente incoraggiati dall’ospitalità e dallo zelo del fratello e della sorella Van Pardo e delle sorelle Fantan, Barthebin e Defreitas. In seguito fu disposto che il fratello e la sorella Fléreau della Guadalupa servissero in questa zona come pionieri speciali, ed essi hanno svolto un ottimo lavoro coltivando l’interesse. Nell’assolvere l’incarico dato da Gesù di ‘fare discepoli di persone di tutte le nazioni’, i testimoni di Geova non hanno dimenticato gli abitanti della Guiana Francese. — Matt. 28:19.

Progresso lento ma costante

Nel 1970 c’erano 129 proclamatori nella congregazione di Cayenne e gruppi isolati erano attivi a Saint-Laurent e Kourou. Le cifre erano basse e il progresso era lento, ma i testimoni di Geova stavano diventando ben noti nel paese. Trascorsero altri dieci anni prima che il numero dei proclamatori del Regno raddoppiasse.

Il progresso spirituale veniva ostacolato dal fatto che alcuni avevano difficoltà ad accettare i consigli biblici riguardo alla disassociazione e al pentimento. Sorsero divisioni tra i proclamatori. Alcuni sostenevano le decisioni prese dal corpo degli anziani, altri no. Dalla Guadalupa vennero dei sorveglianti viaggianti per ripassare con i fratelli le istruzioni date dal Corpo Direttivo su questo argomento. Quelli che accettarono la guida impartita attraverso il canale di Geova prosperarono.

Un altro fattore che influiva sullo spirito dei proclamatori era l’atteggiamento della gente nei confronti della nostra predicazione a Cayenne. La Chiesa Cattolica era molto influente. Il clero disprezzava i Testimoni e istigava i suoi greggi contro di loro. Questo non scoraggiava i fratelli. Anzi, il loro zelo metteva in agitazione la comunità. Quando la gente non apriva la porta, i Testimoni giravano dietro la casa per scovare chiunque si nascondesse nel cortile. Alcuni fratelli facevano accesi dibattiti sul sabato con gli avventisti e sull’inferno di fuoco e sull’immortalità dell’anima con gli evangelisti. Quelle discussioni potevano protrarsi dalla mattina fino alla sera!

David Moreau, che si spostava dalla Martinica per servire qui come sorvegliante di circoscrizione, ricorda uno di quei dibattiti. “Stavamo parlando con un giovane quando un pastore della Chiesa Avventista del Settimo Giorno si avvicinò e si intromise nella conversazione. Insisteva perché si parlasse del sabato. Virgo, il fratello che era con me, disse che era venuto per parlare del Regno di Dio, ma si finì ugualmente per parlare del sabato. Il pastore dichiarò: ‘Il sabato viene da Dio. Anche nel futuro Paradiso continueremo a osservare il sabato!’ Citò Isaia 66:23: ‘Avverrà che, di novilunio in novilunio e di sabato in sabato, ogni carne verrà a prostrarsi dinanzi a me, dice l’Eterno’. Allora il fratello Virgo chiese al pastore: ‘Quindi, secondo questo versetto, cos’era mercoledì scorso?’ Il pastore, facendo una grande sudata, azzardò varie risposte ma non riuscì a trovare un nesso tra il versetto e il mercoledì precedente. ‘Era il novilunio, no? Vede, lei osserva il sabato, ma trascura il novilunio! Lei toglie più di uno iota dalla Bibbia’”. Più tardi Virgo disse a David: “Non vado mai in servizio senza aver prima visto sul calendario quand’è la luna nuova, nel caso incontrassi un avventista”.

Anche se erano diventati esperti nel difendere le loro credenze, i fratelli si concentravano più sull’avere la meglio in discussioni polemiche che sulla ricerca di persone simili a pecore. Occorreva addestramento per dare un’efficace testimonianza alla popolazione, e Geova provvide l’aiuto necessario.

I missionari avviano l’opera nell’interno

Alla fine degli anni ’70 cominciarono ad arrivare nella Guiana Francese missionari addestrati alla Scuola di Galaad nonché pionieri della Francia inviati direttamente come missionari. Ebbe inizio l’importante opera di addestramento e consolidamento delle congregazioni. Ai fratelli fu insegnato a dare testimonianza con più tatto ed efficacia. I missionari inoltre diedero l’esempio predicando tra i vari gruppi linguistici del paese. Ben presto i fratelli locali li imitarono e si misero a imparare l’inglese, il portoghese, lo sranantongo e il galibi, una lingua amerindia. Attualmente la filiale della Guiana Francese fornisce letteratura biblica in 18 lingue.

Nell’aprile 1991 Jonadab Laaland e sua moglie, entrambi diplomati della Scuola di Galaad che fino ad allora avevano servito nella Nuova Caledonia, furono mandati a Kourou per rafforzare la congregazione locale. Olga Laaland, il padre di Jonadab, era stato tra i primi a piantare i semi della verità biblica nella Guiana Francese. Adesso a Kourou più di 280 proclamatori lodano Geova.

Alcuni missionari inoltre presero varie iniziative per aprire nuovi territori, specie nell’interno dove è difficile penetrare. Non si lasciarono scoraggiare da ciò che questo comportava: esporsi a malattie tropicali come la malaria, fare incontri con i serpenti, sopportare sciami di insetti, navigare in fiumi impetuosi e tra pericolose rapide per raggiungere villaggi isolati e sfidare piogge torrenziali e fango.

Elie e Lucette Régalade fecero un ottimo lavoro a Cayenne e a Saint-Laurent. Lavorarono anche un territorio fino ad allora intatto lungo il corso superiore del Maroni al confine occidentale del paese. Insieme a un gruppetto di fratelli fecero una spedizione di tre settimane per predicare in tutti i villaggi fluviali da Saint-Laurent a Maripasoula. Questo viaggio dovette essere interrotto affinché uno del gruppo, che aveva avuto un grave attacco di malaria, potesse essere curato a Saint-Laurent. Ma le campagne di predicazione nell’interno continuarono e la gente che vi abitava poté udire la buona notizia.

Per raggiungere dalla costa Saint-Élie, un villaggio fondato dai cercatori d’oro del XIX secolo, bisogna fare un viaggio di sette ore in canoa sul Sinnamary, un fiume che attraversa il centro del paese. Si devono poi percorrere 30 chilometri a piedi camminando due giorni attraverso la foresta equatoriale con un pesante bagaglio sulle spalle. Coloro che vanno a dare testimonianza in quella zona devono portare cibo sufficiente per tre giorni e una buona scorta di pubblicazioni. La notte devono accendere un fuoco per tenere lontani gli animali e magari avere un’amaca per dormire. Ma che piacere fu per Eric Couzinet e Michel Bouquet, due missionari mandati dalla Francia, fare quel viaggio e dare una completa testimonianza ai 150 abitanti. Durante la loro visita ben venti persone assisterono al discorso con diapositive.

Tra questa gente i fratelli trovarono Fanélie, che stava cercando di soddisfare il proprio bisogno spirituale. In precedenza era stata cattolica, ma di recente si era unita agli avventisti. Nessun appartenente alla sua religione l’aveva mai visitata a Saint-Élie. Cercava di seguire un corso biblico per corrispondenza, ma non aveva mai ricevuto risposta. Quando incontrò i Testimoni capì che soltanto loro facevano sforzi per visitare le persone in luoghi remoti come Saint-Élie. Studiò con i fratelli tutti i giorni per una settimana. Subito dopo andò a stare sei mesi in una città più grande, dove studiò tre volte la settimana. Quando ritornò al villaggio era una proclamatrice non battezzata. Fanélie si occupava del marito non Testimone e di cinque bambini piccoli, ma mossa dallo zelo per la verità dedicava oltre 40 ore al mese a dare testimonianza ad altri. Aiutò anche a organizzare adunanze per gli interessati e dispose di tenere la Commemorazione, alla quale assisterono 40 persone. In seguito Fanélie si trasferì sulla costa, ma è sempre attiva nel ministero. È felice che una sua figlia si sia battezzata e che il marito adesso stia studiando.

Kaw, Ouanary e Favar, nella parte orientale del paese, sono altre comunità che furono raggiunte per la prima volta dai missionari. Il fratello Couzinet ricorda bene il primo giro di predicazione che fece in quei luoghi nel 1987 insieme ad alcuni Testimoni locali. Presero un traghetto, e poi percorsero in auto 40 chilometri su strada non asfaltata finché giunsero a una palude. Quando si fermarono sentirono dei ruggiti spaventosi. Il fratello Couzinet pensò che fossero giaguari pronti ad attaccare. Ma i fratelli che viaggiavano con lui gli assicurarono che si trattava soltanto di un branco di scimmie urlatrici che era stato disturbato dal loro arrivo. Trovarono una coppia che andava in cerca della verità. I due si trasferirono a Cayenne, progredirono fino al battesimo e adesso servono nel campo portoghese della Guiana Francese.

Un po’ alla volta sono stati raggiunti molti altri territori distanti. Tra le località che hanno beneficiato delle visite iniziali dei missionari ci sono Grand Santi, Papaïchton e Saül. Quasi tutti questi territori un tempo mai lavorati adesso vengono percorsi regolarmente dai proclamatori del Regno.

Predicazione a Maripasoula

Maripasoula, un centro molto importante sul corso superiore del Maroni, fu raggiunto con il messaggio del Regno nel lontano 1963. Adrien Jean-Marie, che allora era uno studente biblico, vi si doveva recare tre volte l’anno per ragioni di affari. Pieno di entusiasmo per la verità, approfittò di quelle occasioni per dare una completa testimonianza e ogni volta lasciò molte pubblicazioni bibliche.

Anche se altri diedero testimonianza a Maripasoula, era difficile comunicare con gli abitanti del posto, che parlano sranantongo. Localmente chiamata taki-taki, questa lingua ha come base l’inglese e trae elementi dall’olandese, dal francese, dal portoghese e da varie lingue dell’Africa e dell’India. La filiale del Suriname inviò a Maripasoula per periodi da tre a sei mesi pionieri speciali che parlavano sranantongo, ma la reazione della popolazione fu negativa. I fratelli vennero infine espulsi dal villaggio col pretesto che erano stranieri, in quanto venivano dal Suriname. In realtà la ragione principale era il fatto che erano testimoni di Geova.

Nel 1992 Cornélis e Hélène Linguet furono fatti venire come pionieri speciali. La loro conoscenza dello sranantongo facilitò molto la predicazione, e poiché erano di nazionalità francese erano accolti meglio dalla popolazione. I primi tre giorni della settimana predicavano a Maripasoula e i successivi tre a Papaïchton, un villaggio a un’ora di canoa da Maripasoula. Dapprima tennero le adunanze in casa loro, a Maripasoula. A distanza di due anni otto persone assisterono alla Commemorazione. Questa coppia ha perseverato in questo territorio isolato. Il loro amore per la gente li ha aiutati a tener duro nonostante svariati problemi. Alla fine la loro pazienza è stata ricompensata perché si sono formate due congregazioni.

Uno che accettò il messaggio della Bibbia è Antoine Tafanier, considerato un componente importante della comunità in quanto parente stretto del Gran Man, l’autorità suprema nella comunità animistica. Tafanier aveva due concubine, un’usanza comune lungo il fiume. Perciò, quando prese posizione a favore della verità, Tafanier capì che doveva fare dei cambiamenti nella propria vita: o sposare una delle due donne o rimanere solo. Le due donne, che vivevano in case separate, sapendo che lui avrebbe scelto una di loro ebbero un terribile litigio. Oggi Antoine Tafanier è un felice Testimone battezzato che serve Geova con una sola moglie. E l’altra donna? Dopo un po’ anche lei cominciò a studiare la Bibbia e adesso è una servitrice di Geova battezzata.

L’apprezzamento per i testimoni di Geova è aumentato nella zona. Un’associazione locale mise gratuitamente a loro disposizione un luogo di adunanza per tre anni. Quando arrivò il momento di costruire una Sala del Regno, metà delle lamiere zincate fu donata da questi simpatizzanti. Un’altra associazione locale che gestiva una stazione televisiva trasmise le cinque videocassette della Società che erano allora disponibili. La videocassetta I Testimoni di Geova: organizzati per predicare la buona notizia fu particolarmente apprezzata dagli abitanti del villaggio.

A questo punto i testimoni di Geova erano ben conosciuti in questa zona un tempo ostile. Nel 1993 sia Maripasoula che Papaïchton avevano una Sala del Regno e da allora la gente che vive lungo il fiume Maroni ha l’opportunità di udire il messaggio del Regno regolarmente.

Lungo il fiume Oyapock

Cosa si stava compiendo lungo il confine orientale del paese, dove l’Oyapock divide la Guiana Francese dal Brasile? Nel 1973 Adrien Jean-Marie aveva dato una buona testimonianza nella città di Saint-Georges. La sua prima visita era durata tre giorni. Quello stesso anno era tornato due volte ed era riuscito a organizzare un’adunanza pubblica con 20 presenti. Furono iniziati alcuni studi biblici per corrispondenza, ma non andarono avanti perché gli studenti non erano abituati a scrivere lettere. Anche a Tampac, un villaggio bush-negro sullo stesso fiume, il fratello Jean-Marie trovò persone che si interessavano del messaggio biblico.

Dieci anni dopo, nel 1983, Etiennise Mandé e Jacqueline Lafiteau furono mandate in questa zona isolata a dare ulteriore testimonianza e aiutare gli interessati. Quand’era possibile, fratelli di Cayenne venivano a Saint-Georges in aereo per un fine settimana a dare una mano alle sorelle nel ministero di campo e a pronunciare discorsi pubblici. Tuttavia ci volle molta pazienza prima che si potessero vedere i frutti. La sorella Mandé ricorda: “Iniziai diversi studi biblici. Ma poco dopo il prete del posto cominciò a contrastare la nostra opera. Alcuni dicevano: ‘Il prete ci ha detto di non ascoltare i Testimoni e di non farli entrare in casa perché sono strumenti del Diavolo’. Parecchi miei studenti smisero di studiare”. La tenacia comunque diede risultati.

Anche Michel Bouquet e Richard Rose, un pioniere speciale, hanno fatto la loro parte per stimolare l’interesse per la verità in questa zona. A Saint-Georges era stata data molta testimonianza, ma nel 1989 vennero invitati a concentrare i loro sforzi all’esterno di quella comunità. Di recente il fratello Rose e sua moglie hanno avuto il privilegio di essere i primi pionieri della Guiana Francese a frequentare la Scuola di Galaad. Attualmente servono ad Haiti.

Una volta stabilito un punto d’appoggio sul fiume Oyapock dalla parte della Guiana Francese, si dispose di lavorare un piccolo territorio sulla riva opposta, in Brasile. La città di Oiapoque ha 10.000 abitanti e si trova a circa 20 minuti di canoa da Saint-Georges. I fratelli videro subito che c’era più interesse lì che a Saint-Georges, per cui si concentrarono su quel territorio. Il fratello Moreau ricorda: “Di solito passavamo la notte in un retrobottega. Non erano condizioni facili, anche se una donna, che si faceva chiamare ‘sorella’, ci offriva gentilmente un posto per dormire e un barile d’acqua per lavarci. I giovani pionieri locali si misero a ridere quando una volta mia moglie Marylène si lamentò dicendo che l’acqua puzzava. Tutti ci lavammo al buio nel cortile e andammo a letto. Tuttavia la mattina dopo scoprimmo con orrore che nel barile dell’acqua c’era un grosso topo morto che galleggiava”. Questo episodio comunque non offuscò le belle esperienze che avevano nel ministero.

Nella città di Oiapoque il fratello Bouquet acquistò di sua iniziativa un pezzo di terra. Lui e il fratello Rose insieme ad altri pionieri e fratelli di Cayenne lavorarono per costruire una Sala del Regno con 80 posti e un appartamento annesso.

Negli anni ’90 i Da Costa, una coppia di pionieri speciali, furono mandati a Oiapoque per dare una mano. Si prefissero di visitare tutte le scuole e di offrire ai presidi l’utile libro I giovani chiedono... Risposte pratiche alle loro domande. Chiesero e ottennero anche il permesso di offrire questo libro agli alunni. Quando seppero cosa conteneva il libro, tutti gli studenti e gli insegnanti ne chiesero una copia. Ne distribuirono 250.

Il fratello Da Costa riferisce: “Facemmo una bellissima conversazione con il comandante del locale campo militare e gli offrimmo il libro La conoscenza che conduce alla vita eterna. Lui lo accettò e chiese di essere aiutato ad affrontare il problema dell’ubriachezza e dell’immoralità esistente tra i suoi uomini nel campo. Ci offrimmo di pronunciare un discorso. L’idea gli piacque e promise che la settimana dopo ci sarebbe stato un piccolo gruppo. Al nostro arrivo trovammo 140 soldati ad aspettarci per il discorso. Tutti ascoltarono con molta attenzione. Lasciammo 70 riviste; non ne avevamo altre con noi perché non ci aspettavamo di vedere tanta gente all’adunanza. Questa disposizione andò avanti per settimane. Dato che questi soldati non rimangono a lungo nello stesso posto, li perdemmo quasi tutti di vista”. Molti comunque accettarono l’aiuto dato.

Una giovane di nome Rosa aveva studiato la Bibbia con i Testimoni in Brasile, ma non aveva accettato pienamente la buona notizia. Sentendo che c’era la possibilità di fare un mucchio di soldi lavorando in una miniera d’oro della Guiana Francese, lasciò il suo appartamento e lo studio biblico e arrivò a Oiapoque con l’intenzione di entrare illegalmente nel paese. Naturalmente non sarebbe stato prudente per una donna vivere in mezzo a uomini in una miniera d’oro nel cuore della foresta. Prima che partisse per la miniera, una sorella di Oiapoque, preoccupata per lei, la aiutò a riconsiderare la sua situazione. Rosa fu profondamente toccata dal consiglio di Matteo 6:25-34 e cambiò idea, dedicò la sua vita a Geova e tornò a casa. Dopo diversi anni di separazione, si riunì al marito.

Adesso a Oiapoque c’è una congregazione di 25 proclamatori. Anche gli sforzi dei cinque proclamatori di Saint-Georges stanno portando frutto. Il primo abitante di Saint-Georges a schierarsi a favore della verità è stato Jean René Mathurin. Adesso è servitore di ministero e sua moglie è pioniera regolare.

Assemblee gioiose

Nei tempi biblici agli adoratori di Geova fu comandato di radunarsi regolarmente per l’adorazione. (Deut. 16:1-17) In modo simile, le assemblee grandi e piccole sono state pietre miliari per i moderni adoratori di Geova che vivono nella Guiana Francese. Anche quando i proclamatori erano pochi, i fratelli non si sottraevano alla responsabilità di organizzare assemblee. Un fratello narra: “Negli anni ’60 le nostre assemblee di distretto duravano otto giorni. C’erano quattro drammi biblici. Gli attori dovevano imparare le loro parti a memoria e i pochi proclamatori dovevano lavorare sodo. Meno male che molti fratelli della Martinica e della Guadalupa venivano ad aiutarci in occasione delle assemblee”. La loro presenza era molto apprezzata. Molti ricordano ancora con piacere i tempi in cui la maggior parte dei fratelli locali andava all’aeroporto ad accogliere i delegati che arrivavano dalla Martinica e dalla Guadalupa.

Questi raduni erano davvero occasioni felici. Ogni assemblea era una festa spirituale e tutti si sentivano come gli israeliti ai quali Geova disse: “Vi dovete rallegrare dinanzi a Geova vostro Dio”. — Lev. 23:40.

I fratelli più esperti avevano molto da fare. Si occupavano dell’organizzazione dell’assemblea, pronunciavano discorsi e spesso rappresentavano più di un dramma. Non di rado un fratello compariva in tre drammi e pronunciava cinque o sei discorsi.

Preparare pasti sostanziosi e servirli all’ora di pranzo comportava altro lavoro. Qualche volta il menu includeva maiale, lucertola, aguti, tartaruga e armadillo. In certi casi, durante l’assemblea, i fratelli dovevano andare a caccia o a pesca per procurare il cibo da servire.

Trovare luoghi in cui radunarsi è sempre stato un problema. All’inizio si usava la casa dei Valard. I fratelli costruirono una tettoria nel cortile, e ogni anno bisognava allargarla per dare riparo al crescente uditorio. Quando però i presenti superarono i 200, fu necessario cercare un posto più spazioso. Dapprima gli unici luoghi disponibili furono i campi di pallamuro o di pallacanestro. I fratelli costruivano un podio e chiedevano a quelli che sarebbero intervenuti di portarsi la sedia da casa. Non era facile, ma i fratelli vedevano le cose in maniera positiva. I giovani non esitavano mai a cedere il posto ai più anziani, anche se significava stare in piedi tutto il giorno.

Per anni si affittarono sale da ballo per tenere le assemblee. Terminata la sessione del sabato i fratelli dovevano svuotare in fretta la sala perché arrivavano i musicisti ad allestirla per le danze che sarebbero durate tutta la notte. La mattina presto i fratelli tornavano per pulire la sala e per prepararla per la sessione della domenica mattina. Naturalmente quello non era il genere di posto che di solito è considerato adatto a un’adunanza religiosa. Quando i fratelli si riunivano in sale come il Guyana Palace, Au Soleil Levant e Au Canari, la gente del territorio li derideva. Ad ogni modo, col passar del tempo questi locali non furono più sufficienti ad accogliere il crescente numero di persone che assisteva alle assemblee.

Finalmente i fratelli decisero di costruire la propria Sala delle Assemblee sul modello di quelle della Martinica e della Guadalupa. Aveva la struttura in metallo con il tetto di lamiera zincata, era abbastanza grande da ospitare circa un migliaio di persone ed era pure facile da smontare. Il passo successivo fu quello di trovare un’area su cui erigere di volta in volta la Sala delle Assemblee. Jean-Daniel Michotte mise a disposizione parte del suo terreno. Questa sistemazione durò diversi anni.

Un’impresa straordinaria

L’interesse per la verità aumentava, quindi si rese necessaria una Sala delle Assemblee più spaziosa. I fratelli si misero in cerca di un terreno abbastanza grande da costruirvi una Sala delle Assemblee con 2.000 posti. Dopo una ricerca durata diversi anni trovarono un terreno dell’estensione di 3 ettari, in una buona posizione e a un prezzo ragionevole. Poiché i fratelli locali non avevano esperienza nel campo della progettazione e dell’edilizia, la filiale francese fu invitata ad aiutarli. Il progetto, che era davvero straordinario, fu realizzato nel 1993. Comprendeva la costruzione di una Sala delle Assemblee di 2.000 metri quadri, cinque Sale del Regno, tre appartamenti per i pionieri speciali e tre case missionarie; l’impresa fu portata a termine in appena otto settimane!

Gran parte del materiale fu inviato dalla Francia in 32 grandi container, che contenevano trattori, camion, pullman, mattoni, fogli di lamiera zincata e altri materiali da costruzione, oltre a una gran quantità di cibo. Questa impresa comportò molto lavoro per i Comitati Regionali di Costruzione della Francia che se ne occuparono.

Nel corso dei lavori vennero a proprie spese dalla Francia circa 800 fratelli e sorelle per lavorare al fianco di 500 fratelli locali in quattro diversi cantieri. Quello più occidentale distava 250 chilometri da quello più orientale, quindi era importante tenersi in comunicazione. I fratelli francesi vennero a turno nell’arco dei due mesi, ma ci fu un periodo in cui 500 Testimoni della Francia lavoravano con 422 del posto. Non fu semplice provvedere alloggio a tutti gli operai. Molte famiglie locali ospitarono due o tre operai francesi; nessuno andò in albergo. Ma gli operai dovevano anche essere trasportati. Un fratello narra: “Quando mi recavo al lavoro prendevo un’altra strada e portavo alcuni operai al cantiere; poi, dopo il lavoro, passavo a riprenderli. Facemmo del nostro meglio per farli sentire a loro agio”.

Mentre il gruppo più grande era a Matoury nel cantiere della Sala delle Assemblee (nel cui progetto era inclusa una Sala del Regno), altri erano a Sinnamary per costruire una Sala del Regno e una piccola casa missionaria. A Mana si edificava un’altra Sala del Regno e una casa missionaria. Nel quartiere sranantongo di Mana si costruiva una Sala del Regno con un appartamento per i pionieri speciali. A Saint-Laurent erano in costruzione una Sala del Regno con 330 posti e una casa missionaria per sei persone. Lì si radunano due congregazioni. Questa grande Sala del Regno viene usata per le assemblee di distretto in lingua sranantongo, a cui spesso assistono fino a 600 persone.

Quando questa vasta opera di costruzione fu portata a termine, molti fratelli francesi decisero di stabilirsi nella Guiana Francese. Non solo hanno contribuito all’impresa con la propria esperienza nel campo dell’edilizia, ma sono stati una vera benedizione per le congregazioni servendo come anziani, servitori di ministero e membri dei comitati di costruzione. In seguito alcuni hanno preso parte alla costruzione dei nuovi edifici della filiale.

Occorre una filiale

La filiale della Guiana Francese entrò in azione nel 1990 in una casa affittata a Montjoly, un centro nei pressi del capoluogo. David Moreau fu nominato coordinatore del Comitato di Filiale. Mentre era in servizio nella Martinica dopo essersi diplomato alla Scuola di Galaad nel 1981, aveva spesso assolto incarichi nella Guiana Francese. Con lui facevano parte del Comitato di Filiale Jean-Daniel Michotte, Paul Chong Wing ed Eric Couzinet. In seguito fu nominato anche Christian Belotti. Le congregazioni sono molto grate di ricevere istruzioni localmente attraverso fratelli maturi che conoscono bene i loro bisogni.

Quando fu aperta la filiale, la proporzione nel paese era di un proclamatore del Regno ogni 173 abitanti. Tra i 660 proclamatori c’erano 14 missionari assegnati in varie parti del paese. Il continuo aumento dei proclamatori — in certi anni anche del 18 per cento — rese necessario cercare locali più adatti per gli uffici. Nel 1992 la filiale si trasferì a Matoury, poco distante da Cayenne. Poi, nel 1995, il Corpo Direttivo autorizzò la costruzione di un edificio più consono alle nostre esigenze. Ci sono voluti due anni di lavoro perché il nuovo complesso divenisse realtà. Che fonte di grande gioia è stato questo per i fratelli, e che eccellente testimonianza è stata data!

Ostacoli da superare nel ministero

Per predicare la buona notizia in questo paese ci vogliono operosità, spirito di sacrificio e amore. Le persone sincere che studiano la Bibbia lo notano. Una di loro ha detto alla Testimone che studiava con lei: “Posso proprio vedere l’amore e la devozione che mostri nei miei confronti. Sei venuta regolarmente per mesi, anche quando pioveva, per farmi conoscere la buona notizia. Perciò in cambio verrò ogni domenica alle vostre adunanze”. Questo è ciò che ha fatto, e ha anche portato con sé dei conoscenti.

A volte, per giungere al luogo in cui si deve condurre uno studio, i proclamatori devono attraversare un fossato camminando su un tronco d’albero. Questo diventa ancora più difficile se il tronco parzialmente galleggia. David Moreau camminava davanti a una pioniera tenendo le braccia tese per mantenere l’equilibrio, quando dietro di sé sentì un tonfo. Coraggiosamente la sorella si arrampicò di nuovo sul tronco e giunta a destinazione si lavò e condusse il suo studio biblico come se non fosse successo nulla.

In un altro posto il fratello Bouquet arrivò in canoa a un villaggio nell’ora in cui la marea si ritira e la sponda del fiume è tutta un pantano. Mentre si dirigeva a piedi al villaggio, affondò nel fango fino alle ginocchia. Infine, dopo circa 25 metri, toccò il suolo asciutto. Gentilmente, gli abitanti del villaggio gli diedero dell’acqua per lavarsi le gambe, dopo di che lui iniziò il suo ministero.

Ciò che rende difficile raggiungere gli amerindi non è solo la lontananza dei loro villaggi e la diversità della lingua. Il governo, nel tentativo di proteggere questi territori dalle intrusioni della civiltà, ne limita l’accesso agli estranei. Non è permesso predicare in maniera sistematica in questi villaggi. Tuttavia, quando gli amerindi si recano in villaggi vicini a comprare le cose di cui hanno bisogno, i testimoni di Geova cercano di parlare loro della meravigliosa speranza di un mondo libero da malattie, compresa la malaria, che qui affligge molti.

Per alcuni rispettare gli appuntamenti e arrivare alle adunanze a un certo orario significa rivoluzionare il proprio modo di pensare. Fino a trent’anni fa i nativi non avevano mai posseduto un orologio e nessuno andava di fretta. Quello di arrivare in tempo alle adunanze era un concetto nuovo. Una volta una sorella si complimentò con se stessa per essere arrivata al momento della preghiera, solo per scoprire che era la preghiera conclusiva! Un’altra volta un missionario che stava predicando a Saint-Georges chiese a un uomo se il villaggio di Régina era lontano. “No”, rispose l’uomo. “Ma quanto è lontano?”, chiese ancora. “Appena nove giorni di cammino”. Questo concetto del tempo spiega anche perché alcuni, benché amino la verità, rimandano la decisione di servire Dio.

Alcuni hanno dovuto fare una scelta tra leggi tribali e princìpi biblici in questioni relative alla vita familiare. Talvolta per aver deciso di camminare nelle vie di Geova sono stati oggetto delle ire del capo del villaggio. Il pioniere speciale e sua moglie che servivano in una certa zona furono condannati a morte dal capo del villaggio. Per sfuggire all’esecuzione scapparono e in seguito furono trasferiti in un’altra località a 300 chilometri di distanza.

Nonostante questi ostacoli, persone di ogni ambiente e ceto sociale accettano l’invito: “Chi lo desidera prenda l’acqua della vita gratuitamente”. (Riv. 22:17) L’anno scorso un massimo di 1.500 persone hanno partecipato alla predicazione della buona notizia nella Guiana Francese. In media sono stati condotti con gli interessati 2.288 studi biblici. Il 19 aprile ci sono stati 5.293 presenti alla Commemorazione della morte di Cristo. Preghiamo di tutto cuore che molti altri facciano propria la verità, diventando così veri discepoli di Gesù Cristo.

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Olga Laaland

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Da sinistra a destra: Christian Bonecaze e Xavier Noll

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Michel e Jeanne Valard

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Constance e Edmogène Fléreau

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(1) Passerella nella foresta pluviale, (2) Eric Couzinet e Michel Bouquet con il loro carico, (3) Un villaggio amerindio

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Elie e Lucette Régalade

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Un progetto internazionale realizzato in otto settimane: (1) Sala delle Assemblee a Matoury; Sale del Regno e altri edifici a (2,3) Mana, (4) Saint-Laurent e (5) Sinnamary; (6) Testimoni della Guiana Francese, insieme ad altre centinaia della Francia, presero parte ai lavori

[Immagini alle pagine 252 e 253]

Filiale e casa Betel nella Guiana Francese, con il Comitato di Filiale (da sinistra a destra): Paul Chong Wing, David Moreau, Jean-Daniel Michotte, Eric Couzinet