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Riunione

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I PRIMI visitatori dell’isola della Riunione, molto probabilmente mercanti arabi, si imbatterono in un paradiso tropicale. Incastonata come uno smeraldo nell’azzurro intenso dell’Oceano Indiano, l’isola vanta una varietà di bellezze naturali pari a quelle di interi continenti. Spiagge di sabbia vulcanica, innumerevoli cascate, foreste pluviali, flora selvatica in quantità, profonde vallate, impervie vette vulcaniche, caldere verdeggianti larghe parecchi chilometri e un vulcano attivo: queste sono solo alcune delle sue meraviglie.

Pur vivendo in questa isola incantevole, molti dei suoi abitanti hanno cominciato ad apprezzare qualcosa di ancora più bello di quello che semplicemente attira gli occhi. Hanno imparato ad amare le preziose verità della Parola di Dio. Robert Nisbet, un missionario che era stato mandato nella vicina Maurizio, fu il primo proclamatore del Regno a mettere piede sull’isola della Riunione nel settembre 1955. Durante la sua permanenza di soli pochi giorni, Robert suscitò notevole interesse per la Bibbia, ottenendo diversi abbonamenti a Svegliatevi! e distribuendo molte pubblicazioni. Si tenne poi in contatto con gli interessati per posta.

Tra il 1955 e il 1960 Robert fece brevi visite all’isola insieme al sorvegliante di zona, Harry Arnott. Nel 1959 la filiale francese invitò Adam Lisiak, un minatore in pensione di origine polacca che serviva in Madagascar come pioniere, a recarsi nell’isola della Riunione. Adam vi trascorse tutto il dicembre del 1959, e scrisse: “Gli abitanti sono per il novanta per cento devoti cattolici, ma a molti piacerebbe saperne di più della Parola di Dio e del nuovo mondo. I preti cercano di fermare la diffusione della verità. Qualcuno ha detto a un abbonato a Svegliatevi! che il sacerdote locale voleva in prestito il nostro libro ‘Sia Dio riconosciuto verace’. ‘Se viene di persona glielo posso prestare’, ha risposto l’abbonato. Il sacerdote non si è mai fatto vedere”.

AIUTO DALLA FRANCIA

La filiale francese, che all’epoca si occupava dell’opera, invitò proclamatori qualificati a trasferirsi nella Riunione. La famiglia Pégoud — André, Jeannine e Christian, il figlio di sei anni — insieme a una loro parente, Noémie Duray, accettarono l’invito e sbarcarono nel gennaio 1961. Noémie, detta Mimi, svolse il servizio di pioniere speciale per due anni, dopo di che tornò in Francia.

Trovarono immediatamente molti interessati e tennero persino delle adunanze nella loro camera d’albergo a Saint-Denis, la capitale. Poi trovarono una casa, dove continuarono a tenere le adunanze. Circa un anno più tardi il neonato gruppo di Saint-Denis affittò un piccolo locale con una trentina di posti a sedere. Si trattava di una struttura di legno col tetto di lamiera ondulata, due finestre con imposte e una porta. Dopo aver ottenuto il permesso, i fratelli abbatterono le pareti interne, costruirono un piccolo podio e montarono delle semplici panche di legno.

Ai tropici, con un cielo senza nuvole, la domenica mattina il tetto di lamiera diventava un ottimo radiatore e ben presto tutti i presenti, specie quelli in piedi sul podio con la testa a pochi centimetri dal tetto, grondavano di sudore. Inoltre, dato che spesso il locale era strapieno, molti rimanevano fuori ad ascoltare dalle finestre e dalla porta, riducendo la già scarsa ventilazione.

‘SIAMO SOPRAFFATTI!’

Nonostante i disagi, tutti erano benvenuti e alla fine del primo anno una cinquantina di persone assistevano regolarmente alle adunanze. Il numero dei proclamatori salì a sette, e c’erano ben 47 studi biblici. Alcuni nuovi studiavano due volte alla settimana. “Siamo felici, molto felici, ma quasi sopraffatti”, scrivevano i fratelli.

Tra i nuovi studenti c’era Myriam Andrien, che aveva iniziato a studiare nel 1961 in Madagascar. Lei ricorda la sala di cui abbiamo parlato, che all’occorrenza serviva anche da Sala delle Assemblee. I fratelli aggiungevano semplicemente una tettoia di foglie di palma per proteggersi dal sole. A quei primi raduni più grandi c’erano anche 110 presenti.

A un’assemblea tenuta a Maurizio nell’ottobre 1961, tra i battezzati ci furono David Souris, Marianne Lan-Ngoo e Lucien Véchot, che diedero tutti un grande contributo all’opera di predicazione. Il secondo anno i proclamatori salirono a 32 e i pionieri tenevano ben 30 studi ciascuno. Alle adunanze la domenica assistevano un centinaio di persone di vari gruppi etnici.

Tra la popolazione indiana della Riunione molti praticano un misto di due religioni: cattolicesimo e induismo. Per alcuni è stato difficile abbandonare le vecchie usanze. Ma la pazienza e la gentilezza dei fratelli, unite alla fermezza nel sostenere ciò che è giusto, produssero spesso buoni risultati. Per esempio, una donna che aveva studiato per due anni con una pioniera continuava a praticare la falsa religione, a fare l’indovina e a convivere con un uomo. La pioniera decise di passare lo studio a un’altra sorella per vedere se riusciva ad aiutarla. “Dopo qualche mese”, scrive la seconda sorella, “la donna iniziò a mostrare più apprezzamento e, con mia grande gioia, abbandonò le pratiche spiritiche. Ma non aveva ancora legalizzato il suo matrimonio. L’uomo con cui viveva, diceva lei, non voleva impegnarsi. Alla fine decise di rimanere con lui, quindi non mi restò che interrompere lo studio.

“Un giorno per strada la incontrai e mi chiese di riprendere lo studio. Accettai, a patto che mettesse in pratica le cose che aveva già imparato mostrando così la sua sincerità. Le consigliai di pregare Geova al riguardo. Lei seguì il consiglio, si fece coraggio e parlò con franchezza al compagno. Con sua grande gioia, lui acconsentì a sposarla. Per di più cominciò ad assistere alle adunanze insieme a lei”.

Nell’anno di servizio 1963 si ebbero 11 massimi nel numero dei proclamatori del Regno, l’ultimo di ben 93. Ora sull’isola c’erano due congregazioni e un gruppo. Alla prima cerimonia di battesimo, tenuta nel dicembre 1962 sulla spiaggia presso St.-Gilles-les-Bains, furono immersi 20 nuovi. Alla seconda, tenuta nel giugno 1963, ci furono 38 battezzati. Nel 1961 nella Riunione c’era 1 proclamatore su 41.667 abitanti. Tre anni dopo la proporzione era di 1 su 2.286. Geova “faceva crescere” davvero i semi della verità su questa isola spiritualmente fertile. — 1 Cor. 3:6.

IL MESSAGGIO DEL REGNO VIENE PORTATO PIÙ LONTANO

Nel 1965, solo quattro anni dopo l’arrivo della prima famiglia di Testimoni, la congregazione di Saint-Denis aveva oltre 110 proclamatori, che percorrevano il territorio locale ogni tre settimane. Eppure c’erano altre zone in cui non si era mai predicato. La soluzione? I fratelli affittarono dei bus e andarono a predicare in altre cittadine costiere, fra cui Saint-Leu, Saint-Philippe e Saint-Pierre.

Per raggiungere certi territori ci volevano molte ore, per cui i fratelli partivano la mattina presto e percorrevano strade che spesso erano strette, ripide e tortuose. La distanza tra Saint-Denis e la città di Le Port, che oggi si percorre in 15 minuti, richiedeva un viaggio massacrante di due ore. “Ci voleva fede per percorrere quella strada”, ricorda un fratello. Anche la nuova strada non è priva di rischi a motivo della caduta di massi. In certi punti la parete della montagna è quasi perpendicolare alla strada, e le forti piogge a volte smuovono le rocce sovrastanti, alcune del peso di parecchie tonnellate. Nel corso degli anni diverse persone sono rimaste uccise.

“Quando avevo otto anni circa”, dice Christian Pégoud, “il nostro gruppo distribuiva da 400 a 600 copie di Svegliatevi! nei territori isolati. La Torre di Guardia era vietata. Alcuni mariti non credenti ma amichevoli apprezzavano la gita, perciò accompagnavano la moglie senza dare testimonianza. Dopo il servizio di campo facevamo un picnic, che era una vera festa per noi ragazzi. Sicuramente quelle attività speciali esercitarono un profondo effetto sulla mia vita”.

LE MODIFICHE ORGANIZZATIVE INCREMENTANO L’OPERA

Milton G. Henschel fu il primo rappresentante della sede mondiale a visitare la Riunione, nel maggio 1963. Al suo discorso speciale assisterono 155 persone. In seguito alla sua visita furono nominati quattro pionieri speciali che avrebbero aiutato le congregazioni e lavorato in zone in cui non era mai stata predicata la buona notizia. David Souris venne inviato a Le Port, Lucien Véchot a Saint-André, e Marianne Lan-Ngoo e Noémie Duray (ora Tisserand) a Saint-Pierre.

Il 1° maggio 1964 la sorveglianza dell’opera fu trasferita dalla Francia a Maurizio. Inoltre nella Riunione venne aperto un deposito di letteratura. Nel frattempo i proclamatori furono invitati a lavorare di più nei territori non assegnati e i fratelli furono invitati ad aspirare a incarichi nelle congregazioni per prendersi la dovuta cura dei nuovi che accettavano la verità. In effetti nell’anno di servizio 1964 ci furono 57 battezzati, di cui 21 a una sola assemblea.

L’anno precedente il gruppo di Saint-André aveva fatto domanda per diventare congregazione. La domanda spiegava: “Alla fine del giugno 1963 avremo 12 proclamatori battezzati e probabilmente altri 5 o 6 nuovi proclamatori nei prossimi due mesi. I fratelli stanno tenendo 30 studi biblici”. La domanda fu approvata e due fratelli si presero cura della congregazione: Jean Nasseau come servitore di congregazione, o sorvegliante che presiede, e Lucien Véchot come suo assistente. Entrambi erano nella verità da meno di due anni.

Il trentottenne Jean, un omone dal cuore d’oro, insegnava in una scuola tecnica e faceva il capomastro. Battezzato nel 1962, aveva le doti e le capacità necessarie per rimboccarsi le maniche e promuovere l’opera del Regno. Infatti costruì a proprie spese e su un terreno di sua proprietà a Saint-André la seconda Sala del Regno dell’isola. Era una solida struttura di legno ben rifinita che poteva accogliere comodamente più di 50 persone. Da allora nel territorio lavorato in origine dal gruppo di Saint-André si sono formate otto congregazioni. Jean è morto fedele a Geova nel 1997.

Il terzo gruppo che si formò all’inizio degli anni ’60 fu quello della città di Le Port, e includeva alcuni interessati di Saint-Paul, circa otto chilometri più a sud. Le Port consisteva di semplici case di legno circondate da euforbie, piante simili a cactus ma senza spine. David Souris affittò una casa dove teneva anche le adunanze. Nel dicembre 1963 il gruppo fece domanda per diventare congregazione. C’erano 16 proclamatori del Regno, 8 dei quali battezzati, e in media dedicavano 22,5 ore al servizio di campo ogni mese. Solo David e il suo assistente tenevano ben 38 studi biblici. Quel mese, durante la visita del sorvegliante di circoscrizione, 53 persone assisterono al discorso pubblico.

A Le Port inoltre furono mandati dei pionieri speciali, Christian e Josette Bonnecaze. Christian si era battezzato nella Guiana Francese ed era venuto nella Riunione all’inizio degli anni ’60. Allora non era sposato e della sua famiglia solo lui era nella verità. Il fratello Souris gentilmente si trasferì in un’altra casa per far posto a Christian e Josette nella casa in cui si tenevano le adunanze. Col tempo però la congregazione crebbe al punto che anche questa coppia dovette trasferirsi.

Intanto il clero di questa zona prevalentemente cattolica cominciò ad aizzare la gente contro i Testimoni. Di giorno bambini e ragazzi spesso tiravano sassi ai proclamatori e di notte prendevano di mira il tetto della casa dei fratelli.

Raphaëlla Hoarau che da poco aveva iniziato a studiare la Bibbia conosceva alcuni di quei ragazzi. Dopo una sassaiola li seguì fino a casa. “Se continuate a tirare sassi a mio fratello”, disse, “dovrete fare i conti con me”.

“Scusi, signora Hoarau”, risposero. “Non sapevamo che era suo fratello”.

Raphaëlla accettò la verità, come pure le sue tre figlie, una delle quali, Yolaine, sposò Lucien Véchot.

Nonostante il pregiudizio fomentato dal clero, grazie allo zelo dei fratelli e alla benedizione di Geova a Le Port si formò una zelante congregazione e presto la sala era strapiena. Spesso difatti c’erano più ascoltatori fuori che dentro. Si misero sedie dappertutto, persino sul podio, e una fila di ragazzini si sedeva sul gradino del podio di fronte all’uditorio. Alla fine i fratelli costruirono una bella Sala del Regno e oggi nella zona ci sono sei congregazioni.

I PIONIERI APRONO LA STRADA

Una delle prime pioniere della Riunione fu Annick Lapierre. “Annick ha tenuto lo studio a mia madre e a me”, ricorda Myriam Thomas. “Mi incoraggiava a impegnarmi nel ministero e io le dissi che volevo fare la pioniera. Dopo sei mesi mi battezzai. In quei tempi il nostro territorio includeva tutta l’isola, e di solito andavamo a piedi, perché non esistevano bus e c’erano pochissime auto. Il fratello Nasseau, però, aveva un’automobile e ci portava fuori in servizio ogni volta che era possibile. Era un piacere predicare, e tutti eravamo fortemente motivati”.

Un padre di famiglia, Henri-Lucien Grondin, ricorda: “Incoraggiavamo sempre i nostri figli a fare i pionieri. Il sorvegliante di circoscrizione ci aveva fatto capire l’importanza di dare a Geova il nostro meglio. Henri-Fred, il maggiore, adesso ha 40 anni e ha fatto del servizio a tempo pieno la carriera della sua vita”.

“Nella nostra congregazione c’era un bel gruppo di ragazzi zelanti”, ricorda Henri-Fred. “Alcuni erano battezzati, ma altri, come me, no. Durante le vacanze scolastiche comunque dedicavamo tutti 60 ore al ministero. Non abbiamo mai perso di vista le nostre mete spirituali e oggi servo nella circoscrizione accompagnato da mia moglie, Evelyne”.

L’OPPOSIZIONE DEI DEMONI

Lo spiritismo è comune nell’isola della Riunione. “Nel villaggio di La Montagne”, ricorda Jeannine Corino (già Pégoud), “incontrai un uomo il quale disse che mi avrebbe scagliato contro una maledizione infilzando spilli in una bambola. Non capivo di cosa stesse parlando, per cui chiesi spiegazioni alla donna con cui studiavo. ‘Lui è uno stregone’, disse, ‘e intende invocare gli spiriti per farle del male’. Le assicurai che Geova protegge chi confida pienamente in lui. Inutile dire che non mi accadde nulla di male”.

Un fratello ricorda che quando era bambino la sua famiglia teneva sedute spiritiche. Nel 1969 conobbe i testimoni di Geova e cominciò a studiare la Bibbia. I demoni però cercarono di scoraggiarlo rendendolo sordo ogni volta che andava alle adunanze. Comunque non solo continuò ad andarci, ma si faceva registrare i discorsi per poterli ascoltare a casa. Presto i demoni lo lasciarono in pace e poco dopo iniziò a partecipare al servizio di campo. — Giac. 4:7.

Nel 1996 una pentecostale, Roséda Caro, iniziò a studiare la Bibbia con i Testimoni. Tempo prima aveva perso la vista perché, pur avendo il diabete, aveva seguito i consigli dei suoi amici pentecostali e aveva smesso di curarsi. Suo marito, Cledo, attivista del partito comunista locale, era temuto nel vicinato per il suo temperamento violento. Inoltre praticava la stregoneria, partecipava a cerimonie indù e poi era diventato pentecostale.

Quando Roséda cominciò a studiare, Cledo si oppose e minacciò anche gli anziani della congregazione. Ma Roséda non si lasciò intimorire. Qualche mese più tardi Cledo fu ricoverato all’ospedale ed entrò in coma. Alla fine si riprese e due Testimoni gli portarono della minestra che lui pensò fosse per la moglie.

“No, signor Caro, è per lei”, dissero le sorelle.

“Rimasi profondamente colpito”, ricorda Cledo. “Nessun pentecostale era venuto a trovarmi, ma due testimoni di Geova, a cui avevo fatto tanta opposizione, mi avevano portato da mangiare. ‘Geova, il Dio di mia moglie, esiste davvero’, dissi tra me. Poi pronunciai in silenzio una preghiera, chiedendo che io e Roséda fossimo uniti nella fede”.

Cledo non fece questa umile richiesta d’impulso. Già prima di ammalarsi il suo atteggiamento era alquanto cambiato e aveva permesso alla moglie di studiare in casa di una vicina. Poi un giorno disse a Roséda e alla sorella che le faceva lo studio: “Non va bene che studiate lì. Venite a casa nostra”. Le donne fecero proprio così. Ma a loro insaputa, Cledo ascoltava dalla camera accanto e quello che sentiva gli piaceva. Benché fosse analfabeta, quando si riprese dalla malattia, Cledo fece lo studio due volte alla settimana e nel 1998 si battezzò. Nonostante i problemi di salute che spesso accompagnano la vecchiaia, Cledo e Roséda continuano a servire fedelmente Dio.

I PROCLAMATORI SI SPINGONO ALL’INTERNO

Una piccola parte degli abitanti della Riunione vive lontano dalla costa, in profonde vallate fra ripide montagne alte anche più di 1.200 metri. Altri vivono alla sommità delle vaste e verdeggianti caldere di un imponente vulcano estinto. Alcuni vedono raramente, se non mai, il mare. La caldera Circo di Mafate, per esempio, è accessibile solo a piedi o in elicottero.

Louis Nelaupe, discendente di schiavi africani, è cresciuto in quella caldera. Da giovane aiutò a portarvi il sacerdote cattolico in portantina. Poi si trasferì a Saint-Denis dove conobbe la verità. Naturalmente voleva parlare della sua nuova fede con i suoi parenti. Perciò un giorno, nel 1968, Louis e sua moglie Anne, insieme ad altre due sorelle di 15 e 67 anni, partirono per l’interno. Avevano uno zaino, una valigia e una borsa piena di letteratura.

Inizialmente camminarono lungo il greto di un fiume, quindi su per uno stretto e tortuoso sentiero di montagna. In certi punti c’era una parete di roccia verticale da una parte e un precipizio dall’altra. Per via predicarono in ogni abitazione. “Quella notte”, dice Louis, “Geova si prese cura di noi per mezzo dell’unico bottegaio della zona. Questi ci diede una casupola di due locali, completa di letti e cucina. La mattina ci rimettemmo in cammino per arrivare in cima a un monte alto 1.400 metri fino alla caldera, un vasto anfiteatro naturale.

“Alla fine arrivammo a casa di un vecchio amico, che ci mostrò ospitalità. L’indomani lasciammo da lui parte del bagaglio, e proseguimmo verso la nostra destinazione, mangiando piccole guaiave selvatiche e predicando a gente umile che non aveva mai sentito il messaggio del Regno. Arrivammo a casa di una parente alle 6 di sera. Felice di vederci, ci preparò un gustoso pranzo a base di pollo, e questo ci ricordò Abraamo e Sara che diedero da mangiare agli angeli di Dio. (Gen. 18:1-8) Naturalmente mentre lei cucinava noi le davamo testimonianza. Finalmente alle 11 mangiammo.

“Il giorno dopo, giovedì, proseguimmo tutto attorno alla caldera, nutrendoci di guaiava e visitando tutte le case che riuscimmo a trovare. Un uomo gentilmente ci offrì un caffè, e potemmo riposare un po’, ma solo i piedi, non la lingua! Quell’uomo apprezzò talmente la nostra conversazione biblica che ci accompagnò a tutte le case nel raggio di un chilometro dalla sua, suonando l’armonica cammin facendo.

“Alla fine tornammo al punto di partenza dove avevamo lasciato parte del bagaglio e vi passammo la notte. Quando fummo di ritorno alle nostre case venerdì sul tardi, noi quattro, compresa la cara sorella di 67 anni, avevamo percorso circa 150 chilometri, visitato 60 famiglie e distribuito più di 100 copie delle nostre pubblicazioni. Certo fisicamente ci sentivamo stanchi, ma eravamo spiritualmente ristorati. E per me la camminata al Circo di Mafate è stata anche un ritorno alle origini”.

DA DUE PROCLAMATORI A CINQUE CONGREGAZIONI

Nel 1974 Christian Pégoud e sua madre si trasferirono nella cittadina meridionale di La Rivière, dove in quel tempo non c’era nessuna congregazione. “Per le adunanze usavamo il nostro garage, e presto vi assistevano 30 persone”, dice Christian che allora aveva 20 anni. “Iniziai lo studio con una donna e sua figlia, Céline, che era fidanzata con Ulysse Grondin. Quest’ultimo, comunista militante, non voleva che la fidanzata studiasse con noi. Tuttavia Céline lo convinse ad ascoltarci e mia madre andò a trovare lui e i suoi genitori. Con nostra grande gioia, ascoltarono con piacere quello che mia madre disse loro. L’intera famiglia cominciò a studiare e nel 1975 Ulysse e Céline si battezzarono e si sposarono. In seguito Ulysse fu nominato anziano”.

Christian prosegue: “Oltre a La Rivière, il nostro territorio includeva all’interno i centri di Cilaos, Les Avirons, Les Makes e L’Étang-Salé. A Les Makes trovammo molto interesse. Sopra il villaggio c’è Le Cap, parte della bocca di un vulcano estinto. Da lì, in una mattinata limpida, si poteva vedere un vasto anfiteatro verdeggiante oltre 300 metri più in basso”.

La famiglia Poudroux viveva in un piccolo podere ai piedi di Le Cap. Jean-Claude, il primogenito, ricorda: “Insieme ai miei quattro fratelli e alle mie cinque sorelle, aiutavo mio padre a coltivare verdura per il mercato. Lui inoltre coltivava e distillava gerani per produrre un’essenza usata in profumeria. Per andare a scuola nel vicino villaggio percorrevamo cinque chilometri a piedi, spesso portando con noi i prodotti dell’orto. Tornando a casa a volte portavamo circa 10 chili di generi alimentari, tutti sulla testa.

“Mio padre era un grande lavoratore, e lo rispettavamo per questo. Ma come molti, beveva troppo e sotto l’effetto dell’alcol, diventava violento. A casa io e i miei fratelli assistevamo spesso a scene spiacevoli e temevamo per il futuro della nostra famiglia”.

Jean-Claude continua: “Nel 1974 fui contattato da un pioniere. Facevo il maestro di scuola a La Rivière. A motivo dell’ipocrisia e delle ingiustizie che avevo visto nelle chiese, ero praticamente ateo. Comunque rimasi colpito dal fatto che il fratello usasse la Bibbia per rispondere a tutte le mie domande. Cominciai a studiare insieme a mia moglie, Nicole. Andavamo anche a trovare la mia famiglia per parlare della verità biblica e spesso la conversazione con i miei fratelli si protraeva fino a tarda notte. A volte i miei genitori ascoltavano di nascosto.

“Poco dopo i miei fratelli Jean-Marie e Jean-Michel e mia sorella Roseline iniziarono a venire regolarmente a casa nostra per studiare con noi. Tutti facemmo progresso spirituale, diventammo proclamatori e nel 1976 ci battezzammo insieme. Purtroppo mio padre mi accusò di esercitare una cattiva influenza sui miei fratelli e non volle più parlare con me. Diventò così aggressivo che in pubblico dovevo evitarlo.

“Anche se era analfabeta, mia madre cominciò a studiare. Sono felice di dire che alla fine mio padre cambiò atteggiamento e nel 2002 cominciò a studiare la Bibbia. Oggi 26 membri della mia famiglia sono battezzati. Tra loro ci sono, oltre a me e ai miei nove fratelli, i nostri rispettivi coniugi e nostra madre, che è tuttora zelante nonostante l’età avanzata. Jean-Michel e Jean-Yves hanno servito per un po’ come sorveglianti di circoscrizione ma hanno dovuto smettere per motivi di salute. Entrambi sono anziani di congregazione, e Jean-Yves fa anche il pioniere insieme alla moglie Roséda. Io e il mio figlio maggiore serviamo come anziani”.

Quando Christian Pégoud e sua madre arrivarono nel 1974, a La Rivière e nelle cittadine vicine non c’era neanche una congregazione, ma adesso ce ne sono cinque. Una si trova a Cilaos, cittadina sulle alture del Circo di Cilaos, famosa per le sorgenti montane e le acque termali. Come nacque la congregazione di Cilaos? Dal 1975 al 1976 ogni giovedì i proclamatori di La Rivière percorrevano i 37 chilometri della strada stretta e tortuosa, nota per la caduta di massi, che portava a Cilaos e predicavano fino alle 5 del pomeriggio. I loro sforzi portarono frutto, poiché adesso ci sono circa 30 proclamatori, e hanno la loro Sala del Regno.

PROGRESSO SPIRITUALE AL SUD

La popolazione locale giustamente chiama la parte meridionale della Riunione “il selvaggio sud”. Ondate gigantesche si infrangono spumeggiando lungo la costa alquanto brulla, che è dominata dall’unico vulcano attivo dell’isola, il Piton de la Fournaise (cioè picco della fornace). Saint-Pierre è la città principale della regione. Le pioniere speciali Denise Mellot e Lilliane Pieprzyk vennero mandate lì verso la fine degli anni ’60. In seguito, dato che l’interesse cresceva, alle due sorelle si unirono il pioniere speciale Michel Rivière e sua moglie Renée.

Uno dei primi studenti biblici della zona fu Cléo Lapierre, un imprenditore edile che accettò la verità nel 1968. “La prima adunanza a cui assistei venne tenuta sotto un grosso albero”, dice Cléo. “La ‘Sala del Regno’, una baracca di tre metri per tre, era stata abbattuta per far posto a una costruzione più grande, che potei aiutare a erigere”.

Quell’anno Cléo, che era un riservista, fu chiamato per fare il servizio militare. “Con la poca conoscenza della Bibbia che avevo”, racconta Cléo, “scrissi alle autorità, spiegando la mia posizione neutrale. Non ricevetti risposta, perciò mi recai dall’altra parte dell’isola, alla base militare di Saint-Denis, per informarmi. Un ufficiale mi disse di tornare a casa ma di prepararmi ad andare in prigione. Perciò pregavo spesso e studiavo con diligenza. Poco dopo fui richiamato alla base. Quando arrivai, dissi al fratello che era venuto in macchina con me di aspettarmi. ‘Se tra un’ora non sarò di ritorno’, dissi, ‘vorrà dire che mi trattengono. In quel caso, vendi l’automobile e dà il denaro a mia moglie’.

“Entrando notai che gli ufficiali discutevano su cosa fare di me. Dopo tre quarti d’ora circa un sergente si avvicinò.

“‘Sparisci!’, disse. ‘Vattene a casa’.

“Non mi ero allontanato neanche di 50 metri che mi richiamò indietro. In un tono del tutto diverso disse: ‘Io vi ammiro. In Francia ho sentito parlare dei testimoni di Geova, ma tu sei il primo che incontro’.

“All’epoca ero l’unico fratello di Saint-Pierre, per cui tenevo tutte le adunanze di congregazione. Ogni tanto però qualcuno veniva in aiuto, e nel 1979 arrivò una coppia di missionari, Antoine e Gilberte Branca”.

COSTRUZIONE DI SALE DEL REGNO

All’inizio le congregazioni e i gruppi si radunavano in case adattate o presso fratelli. Tuttavia a motivo dei frequenti cicloni ci volevano strutture più robuste. Ma gli edifici in muratura sono costosi e la costruzione richiede molto più tempo. Comunque la mano di Geova non è corta e col tempo anche nella Riunione cominciarono a sorgere Sale del Regno vere e proprie. — Isa. 59:1.

A Saint-Louis, per esempio, un giovane fratello stava seguendo un corso per muratori quando la congregazione ricevette il progetto per la nuova Sala del Regno. Il fratello diede testimonianza all’istruttore, gli parlò della sala e spiegò che sarebbe stata costruita da volontari. Cosa fece lui? Portò la classe sul posto per fare un po’ di pratica! La classe aiutò a scavare le fondamenta e l’istruttore in seguito donò l’acciaio per i plinti.

I fratelli disposero di fare una gettata di 190 metri quadri in un giorno festivo: si presentarono più di cento volontari ansiosi di mettersi all’opera. Per qualche ragione però la città aveva sospeso l’erogazione dell’acqua. Un fratello intraprendente conosceva il comandante dei pompieri, quindi gli spiegò il problema e lui gentilmente mandò subito un’autobotte con acqua sufficiente per completare il lavoro.

Quando la Sala del Regno fu ultimata, un nuovo interessato, colpito dai fratelli e dal loro lavoro, tirò fuori il libretto degli assegni e donò una somma che quasi copriva le spese del nuovo impianto acustico. Nel dicembre 1988, Carey Barber del Corpo Direttivo, che era in visita a Maurizio, venne per pronunciare il discorso della dedicazione. La prima Sala del Regno costruita in tempi brevi fu ultimata nel 1996 a St.-Gilles-les-Bains. Oggi nell’isola della Riunione ci sono 17 Sale del Regno utilizzate da 34 congregazioni.

DOVE TENERE LE ASSEMBLEE DI CIRCOSCRIZIONE?

L’opera nella Riunione aveva avuto un così buon inizio che era un problema trovare locali abbastanza grandi per le assemblee. Nel 1964 i fratelli organizzarono la prima assemblea di circoscrizione. Ma dopo mesi di ricerche riuscirono a trovare solo un posto in cui tenerla: un ristorante al piano superiore di una struttura a Saint-Denis. Si trattava di un vecchio edificio di legno e l’affitto era caro. I proprietari dissero che avrebbe sostenuto il peso di oltre 200 persone: quante ne erano attese.

Non avendo alternative, i fratelli prenotarono il locale e un simpatizzante offrì l’impianto acustico. Quando giunse il giorno e arrivarono i fratelli, il pavimento cominciò a scricchiolare, ma resistette. La domenica ci furono 230 presenti e i battezzati furono 21.

Poco dopo Louis Nelaupe, il fratello che era cresciuto nel Circo di Mafate, offrì generosamente parte del suo terreno a Saint-Denis per erigervi una Sala delle Assemblee provvisoria. La semplice struttura, aperta ai lati, consisteva di un’intelaiatura di legno, un tetto di lamiera e pareti di foglie di palma intrecciate.

Per iniziare vi si tenne un’assemblea di distretto di tre giorni. “La prima mattina”, ricorda Myriam Andrien che vi assisté, “uscimmo in servizio e tornammo per pranzo: un vero pasto creolo a base di riso, fagioli e pollo conditi con peperoncino rosso piccante. Per i palati non abituati al peperoncino piccante, i cuochi avevano preparato la rougail marmaille, o salsetta per marmocchi”.

La Sala delle Assemblee venne ampliata man mano che i presenti aumentavano, e servì anche da Sala del Regno. Col tempo gli affittuari delle casette che si trovavano sulla proprietà se ne andarono, e Louis donò generosamente tutto il terreno alla congregazione. Adesso c’è un’accogliente Sala del Regno di mattoni, usata da due congregazioni di Saint-Denis.

Nel 1997 fu completata una Sala delle Assemblee nella cittadina di La Possession, su un terreno acquistato cinque anni prima. L’edificio è aperto ai lati e ha una vasca per il battesimo incorporata nel podio. La sala può accogliere 1.600 persone e viene usata almeno 12 volte all’anno per le assemblee di circoscrizione e di distretto. Accanto c’è una casa missionaria che può ospitare nove persone, dove si trova anche un deposito di letteratura e un ufficio che si occupa dell’opera nella Riunione.

DOVE TENERE LE ASSEMBLEE DI DISTRETTO?

Prima di avere la loro Sala delle Assemblee, i fratelli affittavano lo Stadio Olimpico di Saint-Paul per le assemblee di distretto. Comunque spesso dovevano trasferirsi altrove all’ultimo minuto perché gli avvenimenti sportivi o culturali avevano la precedenza. In seguito l’amministrazione comunale invitò i fratelli a usare il sito fieristico accanto allo stadio. In quest’area riservata alle fiere non c’erano posti a sedere né una copertura, quindi i fratelli dovevano portarsi sedili e parasole. Perciò dal podio, invece di un mare di visi attenti, si vedeva una massa multicolore di ombrelli.

“Una volta il comune accettò una doppia prenotazione”, scrive l’ufficio della Riunione. “L’altro gruppo era un complesso della Martinica che suonava musica zouk, un miscuglio di ritmi africani, reggae e calypso. Poiché avevano favorito il gruppo zouk, i funzionari ci offrirono un parco giochi chiamato ‘La cava dei francesi’, il luogo in cui erano approdati i primi coloni provenienti dalla Francia. Il posto era bello, con lo sfondo di alte scogliere e molti alberi ombrosi, ma niente posti a sedere, pochissimi servizi igienici e nessun podio.

“Quella volta, però, fummo felici di essere lì, perché il sabato sera dell’assemblea scoppiò un temporale e i fulmini misero fuori uso l’intero impianto elettrico dello stadio, ponendo fine al concerto zouk. Noi che eravamo cinque chilometri più a sud non ne fummo colpiti. La gente del luogo disse persino che tutta la faccenda era un ‘castigo di Dio’”.

PROGRESSI ORGANIZZATIVI

Il 22 giugno 1967 l’Association Les Témoins de Jéhovah ottenne il riconoscimento giuridico. Nel febbraio 1969 l’isola ricevette la visita del primo sorvegliante di circoscrizione locale, Henri Zamit, che era nato in Algeria e cresciuto in Francia. La sua circoscrizione includeva le sei congregazioni della Riunione e le quattro di Maurizio oltre ad alcuni gruppi isolati. Oggi solo nella Riunione ci sono due circoscrizioni.

Nel 1975 in Francia dopo 22 anni fu revocato il divieto imposto sulla Torre di Guardia e i fratelli della Riunione iniziarono prontamente a usare questa rivista nel campo. Prima usavano il Bulletin intérieur, pubblicazione stampata in Francia che conteneva lo stesso materiale della Torre di Guardia ma non veniva offerta al pubblico. Nel gennaio 1980 la filiale francese cominciò a stampare un’edizione francese del Ministero del Regno adattata alle esigenze della Riunione e delle altre isole della zona. Inoltre, a beneficio di coloro che parlano creolo, certe pubblicazioni, fra cui volantini, opuscoli e il libro La conoscenza che conduce alla vita eterna, sono state tradotte in questa lingua. Tali ottimi provvedimenti hanno contribuito al progresso della buona notizia in questa remota parte del mondo.

Certo, nell’immensa distesa dell’Oceano Indiano, l’isola della Riunione non è che un puntino, ma da qui potenti grida di lode sono salite a Dio. Questo ricorda le parole del profeta Isaia: ‘Nelle isole dichiarino pure la lode di Geova’. (Isa. 42:10, 12) Nel dichiarare la sua lode, i testimoni di Geova della Riunione sono costanti e fedeli come le grandi onde azzurre che bagnano senza posa le spiagge vulcaniche dell’isola.

[Riquadro/Cartine alle pagine 228 e 229]

Riunione — INFORMAZIONI GENERALI

Paese

Lunga 65 chilometri e larga 50, Riunione è la più grande delle Isole Mascarene: Maurizio, Riunione e Rodrigues. Più o meno al centro dell’isola ci sono tre “circhi” o caldere, depressioni approssimativamente circolari formate dall’esplosione o dallo sprofondamento di un vulcano, disabitate ma ricche di vegetazione.

Popolazione

I 785.200 abitanti sono per lo più discendenti di gruppi provenienti da Africa, Cina, Francia, India e Sud-Est asiatico. Circa 90 su 100 sono cattolici.

Lingua

Il francese è la lingua ufficiale, ma quella parlata comunemente è il creolo locale.

Risorse economiche

L’economia si basa in gran parte sulla canna da zucchero e i prodotti derivati, quali melassa e rum, nonché sul turismo.

Alimentazione

I principali alimenti sono riso, carne, pesce, fagioli e lenticchie. Oltre alla canna da zucchero si coltivano noci di cocco, litchi, papaie, ananas, cavoli, lattuga, pomodori e vaniglia.

Clima

Situata poco sopra il Tropico del Capricorno, la Riunione ha clima tropicale umido, con precipitazioni e temperatura che variano a seconda della zona. Sono frequenti i cicloni.

[Cartine]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

Madagascar

Rodrigues

Maurizio

Riunione

RIUNIONE

SAINT-DENIS

La Montagne

La Possession

Le Port

Saint-Paul

St.-Gilles-les-Bains

CIRCO DI MAFATE

CIRCO DI SALAZIE

Cilaos

CIRCO DI CILAOS

Saint-Leu

Le Cap

Les Makes

Les Avirons

L’Étang-Salé

La Rivière

Saint-Louis

Saint-Pierre

Saint-Philippe

Piton de la Fournaise

Saint-Benoît

Saint-André

[Immagini]

Foto dallo spazio

Colata lavica

Saint-Denis

[Riquadro alle pagine 232 e 233]

Breve storia della Riunione

Antichi marinai arabi avevano chiamato l’isola Dina Morgabin (Isola Occidentale). All’inizio del XVI secolo, quando i navigatori portoghesi scoprirono l’isola ancora disabitata, la chiamarono Santa Apollonia. Il francese Jacques Pronis nel 1642 la rivendicò per la Francia e vi deportò 12 ammutinati dal Madagascar. Nel 1649 fu ribattezzata Île Bourbon, dal nome della casa reale francese. Nel 1793, in seguito alla caduta dei Borbone durante la Rivoluzione francese, venne chiamata Isola della Riunione, a ricordo dell’unione della Guardia nazionale di Parigi con i rivoluzionari di Marsiglia. Dopo altri cambiamenti, nel 1848 tornò a chiamarsi Isola della Riunione. Dal 1946 è un dipartimento francese d’oltremare.

Poco dopo la metà del XVII secolo la Francia fondò una colonia sull’isola e vi stabilì piantagioni di caffè e di canna da zucchero, in cui lavoravano schiavi introdotti dall’Africa orientale. Con l’abolizione della schiavitù nel 1848 la Francia importò manodopera principalmente dall’India e dal Sud-Est asiatico. L’attuale popolazione mista dell’isola discende in gran parte da questi gruppi. All’inizio del XIX secolo la coltivazione del caffè fu abbandonata e la canna da zucchero divenne il principale prodotto da esportazione.

[Riquadro/Immagini alle pagine 236 e 237]

Da culturista a pioniere speciale

LUCIEN VÉCHOT

NATO 1937

BATTEZZATO 1961

PROFILO Un tempo culturista famoso, è stato pioniere speciale dal 1963 al 1968 e serve come anziano dal 1975.

IN UN giorno memorabile del 1961 andai a casa del mio amico Jean per “salvarlo” dai testimoni di Geova. La moglie di Jean mi aveva chiesto di andare da loro, temendo che i falsi profeti, come chiamava i Testimoni, potessero diventare polemici e aggredire suo marito.

‘Se gli mettono le mani addosso’, dissi fra me, ‘li stendo’. Ma erano simpatici e ragionevoli e per niente aggressivi. Ben presto ero profondamente interessato alla conversazione sulla croce, durante la quale i Testimoni mostrarono chiaramente Bibbia alla mano che Gesù era morto su un semplice palo.

Poi chiesi cosa intendeva il profeta Daniele quando disse che l’arcangelo Michele ‘stava’ a favore del popolo di Dio. (Dan. 12:1) I Testimoni spiegarono con le Scritture che Michele in effetti è Gesù Cristo e che dal 1914 “sta”, o governa quale Re del Regno di Dio. (Matt. 24:3-7; Riv. 12:7-10) Ero sorpreso di quelle risposte e della conoscenza che i Testimoni avevano della Bibbia. Da allora in poi, ogni volta che i Testimoni erano nella zona, ne approfittavo per parlare con loro della Parola di Dio. Li seguivo persino di casa in casa e partecipavo alle loro conversazioni. Poco dopo mi unii al gruppo isolato che si radunava a Saint-André.

Alla prima adunanza, anche se non sapevo leggere bene, lessi alcuni paragrafi del Bulletin intérieur, che allora si usava al posto della Torre di Guardia. Poi, appena mi battezzai, dato che non c’erano altri fratelli, fui invitato a tenere lo studio di libro. ‘Ma come faccio a tenerlo?’, mi chiedevo. Consapevole della mia preoccupazione e incertezza, Jeannine Pégoud si offrì gentilmente di leggere i paragrafi mentre io avrei fatto le domande stampate. È quello che facemmo, e lo studio andò bene.

Nel 1963, quando fece visita alla Riunione, Milton Henschel incoraggiò chi ne aveva i requisiti a pensare al servizio di pioniere speciale. Desideravo dare a Geova tutto quello che avevo, perciò compilai la domanda che fu accettata. Venni mandato nella cittadina di Saint-André, dove col tempo tenni ben nove studi biblici.

La nuova congregazione si radunava in casa di Jean Nasseau. Quando Jean si ruppe l’anca in un incidente d’auto, per sei mesi mi presi cura della congregazione. Questo significava pronunciare discorsi, tenere la Scuola di Ministero Teocratico e l’adunanza di servizio, e preparare i rapporti per la filiale: tutto questo mi permise di farmi un’esperienza preziosa.

Nel territorio dovevamo combattere le superstizioni originate dal miscuglio disorientante di cattolicesimo e induismo. Comunque alcuni accettarono la buona notizia. Infatti almeno 20 componenti di una famiglia sono venuti nella verità. Oggi nella zona di Saint-André ci sono cinque congregazioni.

[Riquadro/Immagini a pagina 238]

Fede messa alla prova dagli scherni

MYRIAM THOMAS

NATA 1937

BATTEZZATA 1965

PROFILO Svolge il servizio di pioniere dal 1966.

NEL 1962, quando io e mio cugino Louis Nelaupe cominciammo a predicare, quasi a ogni porta eravamo invitati a entrare. La gente ci offriva caffè, limonata e persino rum! Ben presto, però, influenzati dal clero, molti cambiarono atteggiamento. Alcuni ci schernivano, a volte distorcendo deliberatamente il nome di Dio. In un villaggio ci presero a sassate.

Perciò alcuni di noi smisero di usare il nome di Dio nel ministero. Il sorvegliante di circoscrizione lo notò e ne chiese il motivo. Quando gli spiegammo le nostre ragioni, provammo un po’ di vergogna. Ma in modo benevolo lui ci consigliò e ci esortò a essere più coraggiosi. Lo apprezzammo molto, considerando le sue parole una disciplina da parte di Geova. (Ebr. 12:6) Certo, senza la pazienza, la misericordia e lo spirito santo di Dio, avrei smesso di fare la pioniera molto tempo fa. Invece svolgo questo prezioso servizio da oltre 40 anni.

[Riquadro/Immagine alle pagine 246 e 247]

Geova mi ha sostenuto nelle prove

SULLY ESPARON

NATO 1947

BATTEZZATO 1964

PROFILO È stato uno dei primi a battezzarsi nella Riunione; ha scontato tre anni di prigione per aver rifiutato di fare il servizio militare.

QUANDO a 15 anni accettai la verità i miei genitori mi cacciarono di casa. Ma non per questo rinunciai a servire Geova. Iniziai il servizio di pioniere regolare nel 1964 e di pioniere speciale nel 1965. Ho avuto anche il privilegio di lavorare con le congregazioni di Saint-André e Saint-Benoît. Io e Jean-Claude Furcy andavamo regolarmente in bicicletta da una congregazione all’altra, che avevano rispettivamente 12 e 6 proclamatori.

Nel 1967 ricevetti la chiamata per il servizio di leva. Spiegai che come cristiano non potevo imbracciare le armi. Comunque, dato che il mio era il primo caso del genere nella Riunione, le autorità non capirono né accettarono la mia presa di posizione. Infatti un ufficiale mi percosse davanti a circa 400 reclute e poi mi portò, zoppicante, nel suo ufficio. Stese l’uniforme sul tavolo e mi ingiunse di indossarla, altrimenti mi avrebbe picchiato di nuovo. Robusto e alto un metro e ottanta, torreggiava su di me, ma mi feci coraggio e dissi: “Se mi colpisce di nuovo, presenterò ufficialmente denuncia perché la Francia garantisce la libertà di culto”. Furibondo, fece un passo verso di me ma si trattenne. Poi mi portò dal comandante, il quale disse che avrei dovuto fare tre anni di lavori forzati in Francia.

Mi feci i tre anni, ma nella Riunione e non ai lavori forzati. Dopo avermi condannato, il giudice mi invitò nel suo ufficio. Sorridendo mi strinse la mano e disse che mi capiva ma che, come giudice, doveva applicare la legge. Anche il vicedirettore del carcere fu amichevole e dispose che lavorassi nell’aula del tribunale. Venne persino con me nel parlatorio per conoscere i miei genitori e un fratello della congregazione.

All’inizio ero in cella con altri 20 o 30 detenuti, ma poi fui trasferito in una cella per due, dove avevo maggiore libertà. Chiesi una lampada elettrica e, stranamente, la ricevetti. Di solito gli apparecchi elettrici sono vietati perché i detenuti potrebbero cercare di bruciarsi. Grazie a quella lampada potei studiare la Bibbia e anche completare un corso di contabilità per corrispondenza. Quando venni rilasciato nel 1970 un giudice benevolo mi trovò un impiego.

[Riquadro a pagina 249]

La minaccia dei cicloni

Nel febbraio 1962 il ciclone Jenny si abbatté sia sulla Riunione che su Maurizio, trasformando le acque dell’Oceano Indiano in un mostro spumeggiante che sommerse le zone costiere, specie della Riunione. A Saint-Denis, gli edifici subirono danni, gli alberi furono spogliati delle foglie e le strade rimasero ingombre di rami spezzati. I pali elettrici si inclinarono pericolosamente e i fili penzolavano al suolo. Sorprendentemente la piccola Sala del Regno non subì danni. A causa del ciclone ci furono 37 morti e 250 feriti. Migliaia rimasero senza tetto. In quei giorni i fratelli assistevano a un’assemblea a Maurizio, che non fu colpita così duramente. Anche se per alcuni giorni non poterono tornare a casa, almeno rimasero indenni.

Nel 2002 il ciclone Dina provocò una frana che bloccò la strada per Cilaos per tre settimane. L’ufficio della Riunione dispose prontamente di inviare un fuoristrada carico di rifornimenti per i 30 fratelli del luogo. Questo si unì a un convoglio di 15 veicoli, con la polizia in testa. Parti della strada asfaltata erano finite in un fiume e il convoglio dovette procedere nel letto del fiume e poi tornare sulla strada. Come si rallegrarono i fratelli di Cilaos quando il fuoristrada arrivò!

[Prospetto/Grafico alle pagine 252 e 253]

Riunione — CRONOLOGIA

1955 Visita di Robert Nisbet in settembre.

1960

1961 Arriva dalla Francia una famiglia di Testimoni che trova molti interessati.

1963 Al discorso pronunciato da M. G. Henschel i presenti sono 155.

1964 La sorveglianza dell’opera passa dalla Francia a Maurizio; alla prima assemblea di circoscrizione assistono 230 persone.

1967 L’Association Les Témoins de Jéhovah ottiene il riconoscimento giuridico.

1970

1975 Revocato in Francia il divieto imposto sulla Torre di Guardia.

1980

1985 Si superano i 1.000 proclamatori.

1990

1992 Si superano i 2.000 proclamatori. Viene acquistata una proprietà a La Possession per l’ufficio che cura l’opera sull’isola, una Sala delle Assemblee e una casa missionaria.

1996 Ultimata la prima Sala del Regno costruita in tempi brevi.

1998 Si tiene la prima assemblea nella nuova Sala delle Assemblee a La Possession.

2000

2006 Fanno rapporto circa 2.590 proclamatori.

[Grafico]

(Vedi l’edizione stampata)

Totale proclamatori

Totale pionieri

3.000

2.000

1.000

1960 1970 1980 1990 2000

[Immagine a tutta pagina a pagina 223]

[Immagine a pagina 224]

Adam Lisiak predicò per un mese nella Riunione, 1959

[Immagine a pagina 224]

Noémie Duray, Jeannine Pégoud e suo figlio Christian, in viaggio verso la Riunione, 1961

[Immagine a pagina 227]

Sala del Regno di Le Port, 1965

[Immagine a pagina 230]

Bus aperti affittati per andare a predicare, 1965

[Immagine a pagina 230]

Josette Bonnecaze

[Immagine a pagina 235]

Jeannine Corino

[Immagine a pagina 235]

Testimonianza a Saint-Paul, 1965

[Immagine a pagina 243]

Cléo Lapierre

[Immagini alle pagine 244 e 245]

Louis e Anne Nelaupe davano testimonianza nei villaggi isolati e per via si nutrivano di guaiava

Circo di Mafate

[Immagine a pagina 248]

La Sala del Regno di Saint-Louis, 1988

[Immagini a pagina 251]

Assemblee

La prima assemblea di circoscrizione fu tenuta in un ristorante, 1964

“La cava dei francesi”, dove si tenne un’assemblea di distretto

Sala delle Assemblee provvisoria, Saint-Denis, 1965