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Aspetti salienti dell’anno passato

Aspetti salienti dell’anno passato

Aspetti salienti dell’anno passato

GLI avvenimenti dell’anno scorso costituiscono un’ulteriore prova che siamo inoltrati negli “ultimi giorni”, che la Parola di Dio definisce “tempi difficili”. (2 Tim. 3:1) Comunque, man mano che questi ultimi giorni diventano più problematici, è sempre più evidente che in tutta la terra Geova benedice i suoi fedeli servitori. Sia che affrontino disastri naturali, criminalità e violenza, malattie, depressione, età avanzata, opposizione o apatia, grazie alla forza che dà Geova i suoi Testimoni ‘corrono con perseveranza la corsa che è posta loro dinanzi’. — Ebr. 12:1.

“È VICINA LA FINE DELLA FALSA RELIGIONE!”

Nei mesi di ottobre e novembre del 2006 i testimoni di Geova hanno intensificato l’attività di predicazione in tutto il mondo per distribuire le Notizie del Regno N. 37: “È vicina la fine della falsa religione!” Qual è stata la reazione a questo stimolante messaggio?

“È fantastico!”, ha detto un uomo in Svezia che era disgustato dall’ipocrisia della falsa religione. Come lui, molti hanno iniziato a studiare la Bibbia grazie alle Notizie del Regno.

Nepal

A Katmandu, Dil ha dato il volantino a un uomo che pur andando in chiesa beveva e per questo due mesi prima era stato abbandonato dalla moglie. Quando Dil e Buddha, suo marito, sono tornati per trattare le Notizie del Regno, l’uomo ha dichiarato che disapprovava la condotta di alcuni che frequentano la chiesa, e che quello che dicevano i testimoni di Geova era molto diverso da quanto aveva sentito durante le funzioni. Il fratello gli ha fatto leggere Rivelazione 18:2-4 e ha sottolineato l’importanza di uscire da “Babilonia la Grande”. Alla terza visita hanno iniziato lo studio sulla lezione 13 dell’opuscolo Cosa richiede Dio. Alla quinta visita hanno conosciuto la moglie, che era tornata a casa. Lei conosceva i testimoni di Geova e le piaceva il nostro messaggio. Alla settima visita marito e moglie hanno studiato l’opuscolo insieme. La moglie ha detto: “Adesso mio marito non beve più”.

Brasile

Il conducente di un mototaxi che aveva ricevuto le Notizie del Regno ha fatto ulteriore pubblicità al volantino attaccandoselo per alcuni giorni dietro le spalle. Così i passeggeri durante il tragitto non potevano fare a meno di vederne la copertina.

Due sorelle che si avvicinavano a una casa sono rimaste sbigottite vedendo affisso il cartello: “Entrate pure, ma non uscirete vivi”. Spaventate, hanno chiesto a due fratelli cosa fare. Questi hanno deciso di andarci. Dopo aver pregato per avere la guida di Geova, i fratelli hanno annunciato il loro arrivo battendo le mani. Il padrone di casa, un poliziotto, ha accettato volentieri le Notizie del Regno. Ha spiegato che stava ristrutturando la casa e teneva del materiale da costruzione sul retro, quindi aveva messo il cartello per spaventare i ladri. Quando i proclamatori sono tornati a trovarlo, ha accettato uno studio biblico.

Mongolia

Tsetsegmaa aveva cercato molte volte di dare testimonianza alla sorella maggiore. Questa, pur essendo andata a qualche adunanza e avendo assistito alla Commemorazione per due anni consecutivi, mostrava poco entusiasmo e rifiutava uno studio biblico. Tuttavia le Notizie del Regno N. 37 che ha visto in casa di Tsetsegmaa hanno destato il suo interesse. In una conversazione durata due ore ha fatto molte domande, a cui Tsetsegmaa ha risposto con la Bibbia. Sorpresa da quello che sentiva, ha espresso il desiderio di saperne di più, e ora studia regolarmente la Bibbia.

Georgia

Due Testimoni hanno offerto le Notizie del Regno a una donna che ha chiesto se il volantino era di carattere religioso. Ricevendo una risposta affermativa, l’ha accettato e ha promesso di leggerlo. Quando le sorelle sono tornate la donna ha detto loro che si chiedeva se la Chiesa Ortodossa l’aveva ingannata. Era preoccupata per la situazione mondiale e il declino dei valori morali fra i giovani, e ha menzionato le sue difficoltà a comunicare con i figli. Le Testimoni le hanno fatto notare cosa dice 2 Timoteo 3:1-5 e lei ha accettato il libro Cosa insegna la Bibbia. Mentre le sorelle se ne andavano, ha detto: “Sono convinta che la vostra religione è quella giusta. Non posso che lodare i vostri giovani per il modo in cui si vestono, la loro onestà e le loro alte norme morali”. Adesso la donna legge regolarmente le nostre riviste.

Bangladesh

La diciannovenne Richel ha distribuito le Notizie del Regno N. 37 in un territorio che non era mai stato lavorato. Anche se era distante da dove abitava, Richel sentiva che doveva andarci perché si trattava di una campagna speciale. Alla seconda porta ha trovato due ragazze che si definivano cristiane, il cui padre era morto solo due mesi prima. “Perché Dio ha permesso che ci accadesse questo?”, hanno chiesto. Richel ha risposto con la Bibbia e le ragazze hanno accettato ben volentieri le Notizie del Regno, dicendole: “È Dio che ti ha mandato a casa nostra”. Consapevole del bisogno spirituale delle ragazze, Richel si è offerta di studiare la Bibbia con loro, cosa che hanno accettato prontamente. Sono delle brave studentesse e fanno molte domande. Richel deve fare parecchie ricerche, ma prova davvero la soddisfazione che deriva dall’insegnare la verità a chi è spiritualmente affamato.

Armenia

Eliza, una pioniera regolare, ha ricevuto una telefonata da Lilit, con cui un tempo studiava, che le ha detto: “Devi assolutamente annullare qualsiasi impegno per domani e venire da me, così possiamo riprendere lo studio”. Cosa era successo? Quando Lilit aveva iniziato la prima volta a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova, il marito le aveva detto: “O me o Geova”. Perciò lei aveva smesso. Ora, dopo due anni, aveva ricevuto le Notizie del Regno N. 37 mentre portava i bambini a fare una passeggiata al parco. Questo aveva riacceso a tal punto il suo interesse che aveva detto chiaro e tondo al marito: “A te può bastare vivere una cinquantina di anni e poi morire, ma a me no!” Quindi gli aveva assicurato che studiare la Bibbia l’avrebbe aiutata a eliminare i tratti negativi della sua personalità, e così lui aveva smesso di opporsi. Adesso studia con l’approvazione del marito, che si occupa dei bambini durante lo studio.

Cambogia

Durante la campagna speciale un missionario di nome Hugues ha dato testimonianza a un musulmano. Leggendo le Notizie del Regno, l’uomo ha convenuto che le religioni non dovrebbero prendere parte alle guerre. Lui stesso era molto deluso della sua religione, che si era fatta un cattivo nome a motivo degli estremisti. Hugues gli ha letto Salmo 46:9, spiegando che Dio promette un mondo senza guerre. La settimana dopo Hugues gli fatto vedere il libro Cosa insegna la Bibbia. Adesso l’uomo apprezza molto la Bibbia e la studia regolarmente.

Russia

“So che voi avete la verità”, ha detto un prete ortodosso che aveva accettato le Notizie del Regno da due sorelle, “e che il vostro Dio, Geova, distruggerà tutta la falsa religione e salverà la vostra”. Poi ha detto loro che sapeva della speranza celeste e del paradiso sulla terra. Le sorelle gli hanno chiesto perché non abbandonava la sua religione sapendo che sarebbe stata distrutta. “Beh”, ha risposto lui, “per me è un lavoro. Ho tre appartamenti e quattro macchine. Non posso rinunciare a tutto questo”.

CAMPAGNA SPECIALE PER INVITARE ALLA COMMEMORAZIONE

Lunedì 2 aprile 2007 in tutta la terra i testimoni di Geova hanno magnificato l’immeritata benignità e l’amore di Dio osservando il Pasto Serale del Signore. In preparazione di questo importante avvenimento, dal 17 marzo al 2 aprile è stato distribuito in tutta la terra un invito speciale. Molti ragazzi e persone che studiano la Bibbia hanno approfittato di questo periodo di maggiore attività per iniziare a proclamare la buona notizia.

Stati Uniti

La sera della Commemorazione un fratello in servizio alla sede mondiale dei testimoni di Geova a Brooklyn ha risposto per un paio di ore alle numerose telefonate di persone che desideravano sapere dove potevano assistere alla Commemorazione. Diverse telefonate erano proprio di persone che avevano ricevuto l’invito. Una donna ha detto: “Sono appena tornata a casa e ho trovato l’invito alla vostra celebrazione. Vorrei andarci, ma non sono sicura dell’orario”.

La sedicenne Jacquelin ha dato l’invito alla Commemorazione alla sua insegnante e le ha spiegato l’importanza dell’evento. Con sua sorpresa l’insegnante è venuta. Dato che il programma si svolgeva in una Sala delle Assemblee dei testimoni di Geova, alla fine Jacquelin le ha fatto visitare il complesso. L’insegnante è rimasta colpita dalla pulizia e dall’organizzazione e specialmente dal fatto che l’intera struttura era stata costruita ed era mantenuta da volontari. Dopo aver detto quanto le era piaciuto il discorso, l’insegnante ha chiesto: “Come posso avere lo studio biblico menzionato dall’oratore?” Tutta contenta Jacquelin ha risposto: “A questo ci penso io!” Ogni lunedì dopo la scuola Jacquelin tiene uno studio biblico con la sua insegnante.

Sudafrica

I nove proclamatori di una congregazione in una zona isolata si chiedevano come mai avevano ricevuto un solo invito alla Commemorazione, invece dei 500 che avevano ordinato. Alla fine hanno scoperto che il locale ufficio postale non era stato in grado di determinare la destinazione del pacchetto spedito dalla filiale perché l’etichetta con l’indirizzo era venuta via. Il personale delle poste aveva aperto il pacchetto per cercare di capire chi fossero il destinatario o il mittente. Vedendo gli inviti alla Commemorazione, avevano concluso che andavano distribuiti; quindi gli stessi postini avevano infilato un invito in ogni casella postale e così li avevano distribuiti tutti. I fratelli si erano insospettiti quando avevano trovato un solo invito nella casella postale della congregazione, anziché tutti quelli che avevano ordinato. Ma come sono stati entusiasti i nove proclamatori di avere 42 presenti alla Commemorazione, molti dei quali arrivati con il loro invito trovato nella casella postale.

Italia

Patrizia ha dato l’invito alla Commemorazione a Gabriella, con cui studia la Bibbia, spiegandole l’importanza dell’evento. Il figlio di Gabriella, Mattia, che ha cinque anni, aveva ascoltato con attenzione la conversazione e ha chiesto se poteva avere un invito da portare alla maestra. Il giorno dopo Mattia ha portato l’invito alla sua insegnante, dicendole quanto era importante la Commemorazione e quanto ci teneva che anche lei fosse presente. Pochi giorni dopo, a un incontro tra docenti e genitori, l’insegnante di Mattia ha spiegato a Gabriella che era rimasta così colpita dalla convinzione del bambino che aveva deciso di assistere alla Commemorazione. Così la maestra ci è andata insieme a Gabriella e Mattia. Ha seguito con attenzione il discorso ed è rimasta colpita dall’ottimo comportamento di tutti i bambini presenti. Alla fine ha detto di aver capito perché la cerimonia era davvero importante, come le aveva spiegato Mattia. In seguito Mattia le ha dato Il mio libro di racconti biblici per il suo bambino, e Gabriella e Patrizia hanno preso accordi per incontrarsi nuovamente con lei.

Messico

Un anziano ha dato testimonianza a un ministro presbiteriano e l’ha invitato alla Commemorazione. Il ministro è stato ben contento di accettare l’invito e, lasciando interdetto l’anziano, ha chiesto se poteva averne altri da dare ai suoi parrocchiani. La sera della Commemorazione i fratelli sono stati felici di veder arrivare il ministro con 40 fedeli, tutti con il proprio invito da esibire alla porta. Il ministro ha detto che molti altri avrebbero voluto venire, ma pensavano che senza invito non sarebbero potuti entrare. Per gli 11 proclamatori di quella congregazione è stato meraviglioso avere 191 presenti alla Commemorazione.

Australia

Un giovane che studia la Bibbia con i Testimoni ha iniziato a parlare di quello che impara nella palestra dove lavora. Fra gli altri ha parlato con una donna, che ha accettato il suo invito ad assistere alla Commemorazione. Da ragazzina aveva sentito cantare nella vicina Sala del Regno e aveva chiesto ai genitori se poteva andarci, ma questi le avevano proibito di avere a che fare con i testimoni di Geova. Aveva assistito comunque ad alcune adunanze, ma aveva perso ogni contatto con loro quando lei e la sua famiglia si erano trasferiti. Alla Commemorazione è stata presentata a una sorella che ha iniziato con lei uno studio biblico. Ha cominciato ad assistere alle adunanze della congregazione e anche suo marito è interessato. Nel frattempo il giovane che lavora nella palestra è diventato un proclamatore e sta pensando di battezzarsi.

Kazakistan

Un’interessata ha detto che non poteva assistere alla Commemorazione perché aveva dei bambini piccoli. Il giorno della Commemorazione, però, sua figlia di cinque anni si è vestita ed è andata alla Sala del Regno da sola. Quando si è accorta che la bambina era uscita, la donna si è affrettata ad andare a cercarla. Ha pensato che poteva essere andata alla Commemorazione, e in effetti l’ha trovata alla Sala del Regno. Visto che ormai era lì anche lei, ha deciso di sedersi accanto alla figlia e ascoltare con molta attenzione l’oratore.

STABILITA LEGALMENTE LA BUONA NOTIZIA

Francia

Nel 1996 alcuni organi governativi iniziarono a sostenere che la filiale doveva pagare le tasse sui rimborsi dati ai membri della famiglia Betel di Louviers. Tuttavia il 28 marzo 2007 il tribunale amministrativo di Parigi ha stabilito che non era richiesto nessun pagamento di tasse dato che i membri della famiglia Betel non sono impiegati salariati. Il tribunale ha dichiarato che “il rapporto in cui si trovano i testimoni di Geova che sono membri permanenti della Betel situata a Louviers è basato essenzialmente sull’adesione spirituale alla loro comunità”. Questa sentenza conferma la natura religiosa delle attività della famiglia Betel ed è in armonia con una sentenza simile emanata da un alto tribunale amministrativo in Brasile.

In un altro caso, la città di Lione ha rifiutato di affittare la sala municipale ai testimoni di Geova per la Commemorazione. Tuttavia, il 15 marzo 2007, un giudice del tribunale amministrativo ha ingiunto alla città di affittare la sala ai Testimoni. La città è ricorsa al Consiglio di Stato, ma questo ha sostenuto la sentenza del tribunale amministrativo, secondo la quale era stata compiuta una “violazione grave e palesemente illegale della libertà di riunione, che è una libertà fondamentale”. Il Consiglio di Stato ha ordinato inoltre che la città risarcisse le spese processuali sostenute dalla locale associazione dei testimoni di Geova.

Nonostante la sentenza favorevole di Lione, in Francia i testimoni di Geova rimangono il bersaglio degli oppositori, dei media e anche di funzionari governativi. Per esempio, nel 2005 in un’intervista pubblica, una ex rappresentante dell’Assemblea Nazionale francese accusò i testimoni di Geova di “essere organizzati secondo il modello piramidale tipico dei gruppi mafiosi”. I testimoni di Geova sono ricorsi in tribunale contro questa dichiarazione calunniosa e nel luglio 2007 la Corte d’appello di Rouen si è espressa a favore dei Testimoni, dichiarando che quelle “affermazioni infondate [erano] completamente prive di buona fede [ed erano] andate oltre i limiti di un’accettabile libertà di espressione”. Il governo francese continua a insistere per tassare in modo ingiusto e illegale l’Associazione dei Testimoni di Geova. La questione è stata ora sottoposta alla Corte europea dei diritti dell’uomo, e i fratelli sono fiduciosi che Geova li sosterrà.

Uzbekistan

Sono stati documentati oltre un migliaio di casi di arresti, detenzioni o aggressioni ai danni dei nostri fratelli. La maggior parte degli arresti si è verificata durante la celebrazione della Commemorazione nel 2005 e 2006. Comunque siamo lieti di comunicare che nel 2007 non si è avuta notizia di problemi in relazione alla Commemorazione. La tregua però è stata breve. Poco dopo un fratello e una sorella sono stati arrestati e trattenuti con l’accusa di proselitismo. Il fratello, che è sposato e padre di due bambini, è stato condannato a due anni di prigione ed è stato immediatamente recluso. La sorella deve sottoporsi per due anni a misure rieducative, che comportano la confisca del 20 per cento del salario da parte del governo.

Georgia

Il 3 maggio 2007 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha emesso una sentenza unanime contro il governo della Georgia per aver tollerato la violenza religiosa nei confronti dei testimoni di Geova. La corte ha ordinato che le vittime vengano risarcite. Dall’ottobre 1999 al novembre 2002 c’erano state 138 aggressioni ai danni dei testimoni di Geova. In alcuni casi la polizia era presente ma si era rifiutata di intervenire per proteggere le vittime. La corte ha stabilito che non intervenendo per proteggere i nostri fratelli dagli estremisti religiosi, il precedente governo della Georgia non solo era venuto meno ai suoi doveri sanciti dalla Convenzione europea sui diritti dell’uomo, ma aveva anche violato la libertà religiosa dei nostri fratelli. Questa sentenza indica chiaramente che non si può ignorare la libertà religiosa e che i testimoni di Geova vanno protetti anche di fronte all’opposizione della maggioranza.

Eritrea

Sono passati cinque anni da che il governo ha dato un giro di vite all’attività di tutti i gruppi religiosi indipendenti che non operano sotto il patrocinio delle quattro religioni ufficialmente riconosciute. I testimoni di Geova continuano a subire forte opposizione. Anche quando praticano la loro adorazione in case private, i nostri fratelli subiscono arresti, torture e forti pressioni perché rinneghino la loro fede. Nell’aprile 2007 c’erano ancora 24 testimoni di Geova in prigione per aver assistito alle adunanze, per aver predicato o per obiezione di coscienza al servizio militare. Tre Testimoni detenuti hanno 60 anni o più, dieci vengono tenuti in condizioni estremamente squallide e tre sono in prigione dal 1994. Anche se ulteriori tentativi per aiutare i nostri fratelli non hanno ancora avuto successo, continuiamo a sperare che trovino presto sollievo e a confidare in Geova che redime i suoi servitori “dall’oppressione e dalla violenza”. — Sal. 72:14.

Andorra

Il 14 dicembre 2006 è stato finalmente concesso ai nostri fratelli il riconoscimento giuridico che si cercava di ottenere dal 1973. Qui ci sono più di 150 proclamatori del Regno.

Corea

Da oltre 50 anni i fratelli della Corea del Sud vengono imprigionati perché si rifiutano di compiere il servizio militare, e cinque di loro hanno perso la vita. Dopo aver tentato ogni via legale nel paese, il fratello Yoon e il fratello Choi per difendere le loro convinzioni si sono rivolti al Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Il 3 novembre 2006 il comitato ha decretato che la Corea del Sud aveva violato i diritti umani dei due fratelli e ha ordinato che questi venissero risarciti. Il comitato inoltre ha esortato la Corea del Sud a prendere delle misure per assicurarsi che altri obiettori di coscienza non siano costretti a decidere fra violare i propri princìpi e subire condanne a pene detentive. In media ogni mese 70 fratelli vengono messi in prigione.

Nel passato, di fronte a questo problema, molti fratelli preferivano ottemperare alla decisione del tribunale che richiedeva di scontare un anno e mezzo di prigione. Ultimamente, però, la maggioranza dei giovani ha deciso di ricorrere contro la sentenza e di conseguenza sono in corso centinaia di appelli. Perciò il governo coreano ha annunciato l’intenzione di adottare qualche forma di servizio civile alternativo. Il tempo dirà se questa intenzione si concretizzerà e, in tal caso, se la soluzione sarà accettabile per coloro che in coscienza si sentono di svolgere un servizio alternativo.

Argentina

Nel luglio 2007 il ministro della Giustizia e dei Diritti Umani ha firmato un provvedimento ministeriale in cui si riconosce che Daniel Victor Guagliardo era stato ingiustamente incarcerato per il rifiuto di servire nell’esercito a motivo della sua coscienza educata secondo la Bibbia. Questo provvedimento può giovare ad altri che sono ingiustamente detenuti per la loro obiezione di coscienza al servizio militare.

Armenia

Diciannove fratelli rischiavano una condanna penale per essersi rifiutati di svolgere un servizio alternativo che, in realtà, li avrebbe indotti a violare la loro neutralità cristiana. Nel settembre 2006 una lettera dell’ufficio del pubblico ministero ha informato i fratelli che il procedimento penale era stato chiuso. Il governo però non ha ancora attuato un programma di servizio alternativo che possa essere accettato da un cristiano. Perciò, a metà del 2007, c’erano 71 fratelli che scontavano condanne fino a tre anni.

Vahan Bayatyan è uno dei molti giovani Testimoni processati e imprigionati in Armenia. Dopo che Vahan era stato condannato a un anno e mezzo di prigione, il pubblico ministero ha chiesto una condanna più dura, sostenendo che l’obiezione di coscienza del fratello era “infondata e pericolosa”. La corte d’appello si è detta d’accordo, aumentando di un anno la condanna, e la corte suprema ha confermato la sentenza. Allora il fratello Bayatyan ha inoltrato un’istanza alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Questa ha dichiarato l’ammissibilità dell’istanza, indicando così la disponibilità a esaminare il caso nei particolari. Speriamo che un risultato positivo aiuti il fratello Bayatyan e altri che si trovano nella stessa situazione.

Azerbaigian

Anche se i testimoni di Geova sono legalmente riconosciuti in Azerbaigian, i nostri fratelli continuano a incontrare molte difficoltà. Per esempio, il 24 dicembre 2006, più di 200 Testimoni e interessati si erano radunati a Baku per una pacifica trattazione di soggetti biblici, quando la riunione è stata interrotta da poliziotti armati arrivati insieme a una troupe televisiva e a funzionari locali. La polizia, che non aveva un mandato di perquisizione, ha sfondato la porta del locale preso in affitto e ha tenuto in stato di fermo i presenti. Almeno due di questi sono stati percossi. La polizia ha confiscato una gran quantità di pubblicazioni bibliche, la cassetta delle contribuzioni con il suo contenuto, documenti legali e diversi computer usati per tradurre la Bibbia e pubblicazioni bibliche. Quasi tutti gli arrestati sono stati rilasciati alla fine della giornata. Tuttavia fra loro c’erano sei volontari stranieri che sono stati espulsi con l’accusa di aver svolto “propaganda religiosa”. In questo paese i nostri fratelli finiscono in prigione per il rifiuto di fare il servizio militare. Inoltre hanno difficoltà a importare pubblicazioni.

Israele

Il 5 febbraio 2007 la corte distrettuale di Haifa ha sentenziato che il Centro congressi di Haifa aveva discriminato i testimoni di Geova non permettendo loro di utilizzare la sua sala per un’assemblea. La corte ha ordinato al Centro congressi di pagare a titolo di risarcimento parte delle spese processuali. Secondo il procuratore generale la direzione del Centro congressi di Haifa ha “il dovere fondamentale . . . di trattare tutti i suoi clienti con equanimità, dovere a cui è venuta meno in questa circostanza”. Questa sentenza favorevole renderà più facile ai nostri fratelli in Israele radunarsi per l’adorazione in gruppi più numerosi.

Tagikistan

Due carichi di nostre pubblicazioni sono stati confiscati dai funzionari della dogana e il Ministero della Cultura è stato sollecitato a vietare le nostre pubblicazioni e la nostra organizzazione. In quell’atmosfera ostile, due missionari della scuola di Galaad sono stati costretti a lasciare il paese. Quindi, l’11 ottobre 2007, le autorità hanno vietato le attività dei testimoni di Geova. Si è ricorsi in appello contro tutte queste ingiustizie, e preghiamo che Geova apra la strada perché l’opera di predicazione continui in questo campo produttivo, che durante l’anno di servizio 2007 ha visto un aumento del 14 per cento.

Ucraina

Il 12 maggio 2007 si doveva tenere nello stadio di Leopoli (L’viv) un discorso speciale. Il giorno prima, cedendo alle pressioni degli oppositori, la direzione ha revocato la concessione per l’uso dello stadio. Immediatamente sono stati contattati funzionari governativi in Ucraina e negli Stati Uniti per convincere la direzione che i testimoni di Geova non costituivano una minaccia per l’ordine pubblico. Il giorno del discorso le trattative erano ancora in corso mentre migliaia di testimoni di Geova di varie parti dell’Ucraina cominciavano ad arrivare a Leopoli in auto, pullman e treno. I nostri fratelli si sono radunati pacificamente fuori dei cancelli chiusi aspettando con pazienza, e intanto scambiandosi affettuosi saluti e persino cantando cantici del Regno. Tutto a un tratto, solo 20 minuti prima dell’inizio del programma, il personale dello stadio si è convinto ad aprire i cancelli e lasciare entrare i fratelli. Oltre 27.000 fratelli hanno preso posto nello stadio per ascoltare l’incoraggiante discorso del sorvegliante di zona.

Turkmenistan

Qui i testimoni di Geova non sono riconosciuti. Dopo un periodo di relativa pace, le autorità hanno ricominciato a perseguitarli. Tuttavia i fratelli con coraggio e al tempo stesso con discrezione si radunano e portano la buona notizia ai vicini. (Matt. 10:16) Tre giovani fratelli sono stati arrestati per obiezione di coscienza al servizio militare. Tutti sono stati condannati; due hanno ricevuto la sospensione condizionale della pena, mentre il terzo deve scontare un anno e mezzo di prigione. Dato che le condizioni carcerarie sono pessime, la situazione del fratello ha richiamato l’attenzione internazionale. A fratelli di altre nazioni che sono avvocati è stato negato il visto per entrare nel paese e rappresentare i nostri fratelli in tribunale. Ma nessuna autorità umana può impedire che le nostre richieste di aiuto pervengano all’Altissimo. — 1 Tim. 2:1, 2.

Kazakistan

Sei inviati dell’ufficio del pubblico ministero hanno interrotto un’adunanza religiosa tenuta in casa di una sorella in una regione in cui i testimoni di Geova non sono ancora riconosciuti. Un fratello che non era neanche presente all’adunanza e cinque sorelle hanno ricevuto pesanti multe. Si è ricorsi in appello per tutti.

Turchia

Il 31 luglio 2007 la filiale turca è stata felice di ricevere la conferma che l’Associazione a sostegno dei testimoni di Geova è stata riconosciuta ufficialmente. Questo è avvenuto dopo un iter durato oltre due anni che ha incluso un’impugnazione in tribunale da parte del governo sulla costituzionalità dello statuto della filiale. Dopo che un tribunale inferiore di Istanbul aveva confermato la legalità dello statuto, il governo era ricorso alla corte suprema. Ma questa ha sostenuto la decisione del tribunale di prima istanza, rendendo possibile il riconoscimento. La nuova associazione permette alla filiale, in qualità di ente giuridico, di acquistare e possedere beni, affittare luoghi di adunanza per le assemblee, ricevere donazioni e difendere in tribunale gli interessi legali dei testimoni di Geova.

Due testimoni di Geova accusati di “disturbare la gente” mentre distribuivano le Notizie del Regno N. 37 sono stati condannati a pagare una multa. Tuttavia il tribunale di Istanbul Sisli ha annullato la multa, dicendo che “la distribuzione di pubblicazioni dei testimoni di Geova . . . rientra nella libertà di pensiero e di fede” e che i cittadini della Turchia “sono liberi di diffondere le proprie convinzioni”. Comunque in Turchia i Testimoni hanno altri problemi, come quello della neutralità, per cui i fratelli in età di leva rischiano la prigione e ammende.

Come si può vedere da alcuni dei precedenti rapporti, i testimoni di Geova spesso ricorrono alla Corte europea dei diritti dell’uomo quando qualche nazione europea mette in discussione il diritto che abbiamo di adorare il nostro Dio. A metà del 2007 c’erano 22 cause pendenti dinanzi a questa corte, riguardanti controversie su neutralità, riconoscimento giuridico e persecuzione. I nostri fratelli e le nostre sorelle che affrontano questi problemi, in Europa o altrove, hanno certo bisogno che preghiamo per loro. — 2 Cor. 1:10, 11.

FEDELTÀ E INTEGRITÀ

Nella parte storica di questo Annuario leggerete di come i nostri fratelli in Russia mantennero l’integrità sotto il regime sovietico, quando i testimoni di Geova erano perseguitati. L’opposizione era intensa e brutale. Comunque, anche in paesi in cui siamo liberi di svolgere la nostra opera, Satana e i suoi accoliti cercano senza posa di infrangere la nostra integrità in modi più sottili. Ma come si rallegra il cuore di Geova quando i suoi servitori rimangono fedeli! (Prov. 27:11) Ecco alcune esperienze che dimostrano come in tutto il mondo, giorno dopo giorno, il popolo di Dio manifesta fede e lealtà.

Svezia

Una pioniera che lavora in una clinica privata si trova spesso a respingere le avance dei colleghi. Lei però ha escogitato un’efficace strategia per prevenire situazioni del genere. Prima di tutto, dice subito ai nuovi arrivati che è testimone di Geova e menziona spesso che è sposata. Approfitta di ogni occasione possibile per parlare ai colleghi degli interessi comuni che ha con il marito e che rafforzano il loro vincolo coniugale. Quando deve parlare di un paziente con un medico, prende appuntamento per incontrarlo in sala da pranzo, dove ci sono altri presenti. In situazioni inaspettate in cui qualcuno entra nella stanza in cui lavora e chiude la porta, prega subito Geova e si comporta in modo amichevole ma professionale.

Germania

Da 13 anni Marian lavora per la stessa ditta nella Germania settentrionale. A causa dei turni spesso questo fratello aveva difficoltà ad assistere alle adunanze infrasettimanali. “La cosa mi rendeva infelice, perché apprezzo molto le nostre adunanze”, spiega. “Ho chiesto tante volte l’aiuto di Geova per trovare il modo di assistervi regolarmente”. A suo tempo pregò per avere il coraggio di parlare con il suo diretto superiore, che gli permise di andarsene in anticipo le sere delle adunanze, a patto che avesse terminato il suo lavoro. Tutto è andato bene finché il suo superiore non è stato sostituito da un altro che non gli permetteva di uscire prima. Cosa poteva fare Marian? “Ho detto rispettosamente al nuovo superiore”, ricorda, “che avrei chiesto di parlare al direttore dell’azienda”. Nella conversazione con il direttore, Marian ha dato una bella testimonianza e ha spiegato le ragioni per cui desidera assistere alle adunanze. Il direttore ha detto a Marian che avrebbe potuto andarsene prima le sere delle adunanze, se tutti gli altri turnisti erano d’accordo. Quindi Marian ha radunato i suoi colleghi per spiegare la cosa, dando anche a loro una bella testimonianza. Adesso può assistere a tutte le adunanze infrasettimanali. “È stata dura”, dice, “ma l’intensa preghiera mi ha dato forza oltre ciò che è normale”.

Gran Bretagna

A scuola Sophie, che ha 16 anni, viene continuamente invitata a partecipare a delle feste. Questo mette alla prova la sua fede. “Anche se alcuni inviti sembrano interessanti”, dice, “so che rimpiangerei di averli accettati perché rischierei di trovarmi in situazioni che potrebbero rivelarsi pericolose. Recentemente una ragazza mi ha invitato a una festa, insistendo che era solo per ‘stare un po’ insieme’. Poi ho saputo che in quello stesso fine settimana ricorreva anche il suo compleanno. Sono contenta di non esserci andata perché mi hanno detto che molti compagni di scuola si sono ubriacati mentre i genitori della ragazza erano fuori per la serata. Ecco perché per svagarmi preferisco la compagnia di cristiani di tutte le età, che mi aiutano a crescere spiritualmente. Io e mio fratello invitiamo ragazzi e adulti per suonare insieme, fare un barbecue o una passeggiata in campagna. Quindi se mi invitano a delle feste, mi chiedo come questo influirebbe sulla mia relazione con Geova. Ho capito che facendo quello che è giusto non ci si rimette mai”.

Italia

Più volte Giovanni, che ha 17 anni, era stato oggetto delle avance delle sue compagne di scuola, ma una ragazza in particolare è stata più insistente delle altre. Vedendo che Giovanni non le dava retta, gli ha scritto una lettera, in cui fra l’altro diceva: “Penso che io e te andremmo d’accordo. Mi piaci: mi piace il tuo carattere e non solo. Spero che prenderai la decisione giusta. . . . Con affetto, tua . . . ”. La lettera terminava con la firma e l’impronta delle sue labbra lasciata con il rossetto. “Devo ammettere che i giorni seguenti sono stati angoscianti”, dice Giovanni. “Mi chiedevo se avrei mai incontrato un’altra ragazza così bella. Venuti a conoscenza della cosa, i miei compagni di scuola mi incoraggiavano ad accettare quella proposta. Dicevano: ‘È un’occasione da non sprecare e saresti stupido a respingerla’. Sentivo che stavo perdendo la mia identità cristiana. Ho pregato Geova e ho parlato con i miei genitori, che dapprima erano perplessi perché non immaginavano dovessi affrontare situazioni del genere. Abbiamo studiato insieme più profondamente, soprattutto alcune parti del libro I giovani chiedono... Risposte pratiche alle loro domande. Ho parlato anche con fratelli maturi della congregazione. Alla fine ho preso la decisione giusta e ho respinto le proposte della ragazza. Devo dire che adesso i miei compagni mi rispettano di più per la mia fermezza”.

Messico

“A soli 19 anni”, racconta Antonio, che ora ne ha 59 ma si è battezzato 37 anni fa, “mi fu diagnosticata l’artrite reumatoide giovanile. È stato molto frustrante avere una malattia che mi ha reso completamente disabile e che da 35 anni mi costringe su una sedia a rotelle. A volte sono scoraggiato. Ma mi rafforza impegnarmi nelle attività cristiane per quanto me lo permette la salute”. Sette anni fa la sua situazione si complicò ulteriormente per la morte della madre, che si prendeva cura di lui. Come se la sarebbe cavata Antonio? “Da allora”, dice, “ho visto che Geova non abbandona i suoi servitori, ma provvede l’aiuto necessario. La congregazione ha disposto che un fratello si prendesse cura di me, e alcuni fratelli contribuiscono per provvedere alle mie necessità”. Antonio anela al tempo in cui si adempiranno tutte le promesse del Regno.

“RENDI PIÙ SPAZIOSO IL LUOGO DELLA TUA TENDA”

“Rendi più spazioso il luogo della tua tenda. E stendano i teli di tenda del tuo grande tabernacolo”. (Isa. 54:2) Lo spettacolare adempimento di queste parole profetiche è evidente dal bisogno sempre maggiore di luoghi di adorazione e di strutture più grandi per le filiali. Tra i lavori di costruzione ultimati l’anno scorso in tutto il mondo, la dedicazione delle seguenti sei filiali in particolare è stata fonte di grande gioia per i testimoni di Geova.

Puerto Rico

Solo 13 anni dopo che era stata completata la costruzione dell’edificio della filiale, si è reso necessario ingrandirla perché è aumentato il numero dei reparti. Il discorso della dedicazione è stato pronunciato sabato 16 settembre 2006 da David Splane, del Corpo Direttivo.

Colombia

L’11 novembre 2006 fratelli e sorelle di 30 nazioni si sono radunati presso la filiale di Facatativá, 42 chilometri a nord-ovest di Bogotá, per assistere alla dedicazione delle nuove strutture. Ci sono stati 3.605 presenti. Molti che non si vedevano da 30 o 40 anni si abbracciavano con affetto, e tutti hanno ascoltato con piacere il discorso della dedicazione pronunciato da Gerrit Lösch, del Corpo Direttivo.

Figi

A soli cinque minuti di cammino dal centro della capitale, Suva, c’è una bella filiale, che si affaccia sul porto. Sabato 11 novembre 2006 Geoffrey Jackson, del Corpo Direttivo, ha pronunciato il discorso della dedicazione, a cui hanno assistito 410 persone.

Burundi

Il 25 novembre 2006 è stato un giorno indimenticabile per i testimoni di Geova di questo bel paese dell’Africa centrale. I 1.141 presenti provenienti da 11 paesi sono stati felici di partecipare insieme a Guy Pierce, del Corpo Direttivo, alla dedicazione della bella e nuova struttura della filiale. La benedizione di Geova è evidente e ci sono buone prospettive che molti altri si uniscano a noi nell’adorare Geova.

Ruanda

Dopo 30 anni di storia turbolenta, segnata da restrizioni e guerra civile, è stato elettrizzante per i nostri fratelli del Ruanda ospitare anche loro Guy Pierce per la dedicazione della nuova filiale, circondata da un bel giardino.

Nonostante la tragedia del genocidio, in cui hanno perso la vita diversi fratelli, l’opera di Geova ha continuato a prosperare in questa nazione nota come “il paese dalle mille colline”. Sabato 2 dicembre 2006, tra i 553 presenti al programma della dedicazione c’erano 112 delegati di altri 15 paesi.

Uganda

La nuova filiale alla periferia meridionale della capitale, Kampala, è stata dedicata sabato 20 gennaio 2007. Fra i 665 presenti c’erano 170 delegati di una ventina di filiali nonché Anthony Morris, del Corpo Direttivo, che ha pronunciato il discorso della dedicazione.

“GEOVA HA FATTO UNA COSA GRANDE”

Abbiamo davvero ogni ragione di rallegrarci pensando alle attività meravigliose compiute da Geova lo scorso anno. All’unisono facciamo eco alle parole piene di gratitudine del salmista: “Geova ha fatto una cosa grande in ciò che ha fatto con noi. Siamo divenuti gioiosi”. — Sal. 126:3.

[Riquadro/Immagine a pagina 9]

Una campagna davvero mondiale

Alcuni in diversi paesi si sono chiesti se le Notizie del Regno venivano veramente distribuite in tutto il mondo. Per esempio, in Brasile un padrone di casa scettico ha detto al proclamatore di aspettare mentre telefonava a un amico negli Stati Uniti per sapere se aveva ricevuto il volantino. “Sì”, ha risposto l’amico, “me l’hanno lasciato dieci minuti fa”. Impressionato, il padrone di casa ha accettato le Notizie del Regno promettendo di leggerle con attenzione.

[Immagine a pagina 12]

Nella casella postale della congregazione c’era un solo invito

[Immagine a pagina 25]

Antonio pronto per uscire nel ministero

[Immagini alle pagine 28 e 29]

Dedicazione di filiali

Puerto Rico

Ruanda

Colombia

Burundi

Figi

Uganda