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Estonia

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BENVENUTI in Estonia! Questa apprezzatissima gemma del Baltico vi lascerà senza parole per la bellezza dei suoi paesaggi: boschi, prati, pittoreschi villaggi costieri, oltre a più di 1.400 laghi e 1.500 isole. Il territorio è quasi per metà ricoperto da fitta boscaglia, quanto rimane di antichissime foreste che si estendevano su gran parte d’Europa. L’Estonia, non molto più grande della Svizzera o della Danimarca, è uno dei paesi più piccoli d’Europa.

Riscontrerete che in questa piccola e deliziosa nazione gli abitanti, amichevoli ma riservati, hanno molte qualità davvero ammirevoli. In genere sono ben istruiti e amano leggere. Il tasso di alfabetizzazione è molto alto. Anche se quasi il 30 per cento della popolazione è di lingua russa, l’estone è la lingua ufficiale. Essendo molto complessa, non è facile da imparare; lo dimostra ad esempio il fatto che in estone ci siano diverse parole per “isola”, a seconda dell’aspetto, delle dimensioni e dell’età dell’isola.

UN PASSATO TURBOLENTO

L’Estonia è stata dominata da varie potenze in successione. Cavalieri tedeschi e truppe danesi invasero il paese all’inizio del XIII secolo, dopo di che Danimarca, Lituania, Norvegia, Polonia, Russia e Svezia se ne contesero il controllo per secoli.

In seguito, dopo oltre un secolo di dominazione svedese, nel 1721 fu la volta della Russia. Dopo un breve periodo di indipendenza tra il 1918 e il 1940, l’Estonia fu invasa dall’Unione Sovietica e poi annessa. Nel 1941 la Germania nazista occupò il paese, ma nel 1944 l’Unione Sovietica ne riguadagnò il controllo. L’Estonia continuò a farne parte per quasi 50 anni, fino a quando nel 1991 fu la prima repubblica Sovietica a dichiarare l’indipendenza.

Come influirono questi avvenimenti sui testimoni di Geova in Estonia? Cosa accadde ai servitori del vero Dio durante l’oppressiva occupazione tedesca e il duro regime sovietico? Leggete la loro emozionante storia fatta di fede, coraggio e spirito di iniziativa nonostante le brutali persecuzioni.

LE FERITE CAUSATE DALLA FALSA RELIGIONE

I crociati che invasero l’Estonia nel XIII secolo imposero il “cristianesimo” con la forza. Le conversioni, però, erano solo superficiali. In seguito, gli abitanti di interi villaggi aspersero con acqua se stessi e le loro case per eliminare ogni traccia del loro battesimo forzato e tornarono ai culti pagani. Le persone continuarono a praticare il culto della natura e riti pagani fino a che ai loro rituali si mescolarono un po’ alla volta credenze cattoliche.

Nel XVII secolo gli estoni aderirono alla Chiesa Luterana ma successivamente fu la Chiesa Ortodossa Russa a diventare la chiesa di stato. Nel 1925 Chiesa e Stato si separarono. Stando a un sondaggio, solo il 14 per cento degli estoni ritiene che la religione abbia un ruolo importante nella loro vita.

In tempi recenti, però, molti estoni sinceri hanno accettato di buon grado il balsamo lenitivo della Parola di Dio, il “sano insegnamento secondo la gloriosa buona notizia del felice Dio”. (1 Tim. 1:10, 11) Di conseguenza, dal 1991 il numero dei testimoni di Geova che proclamano il Regno di Dio è aumentato da meno di 1.000 a più di 4.000. Ma come arrivò la buona notizia in Estonia?

“HAI LA BOCCA”

Agli inizi del XX secolo, Martin Kose e suo fratello Hugo, che vivevano negli Stati Uniti, ricevettero alcune pubblicazioni degli Studenti Biblici (come erano chiamati allora i testimoni di Geova). Entusiasta per ciò che aveva scoperto, Martin pensò subito al suo paese natale dove sapeva che non c’erano Studenti Biblici. Trovò in un opuscolo l’indirizzo della sede mondiale a New York, vi si recò ed espresse la sua preoccupazione a Joseph F. Rutherford, che all’epoca soprintendeva all’opera degli Studenti Biblici.

“Cosa dovrei fare?”, chiese Martin.

“Hai la bocca, no?”, rispose il fratello Rutherford. “E allora torna a casa e usala”.

Martin non se lo fece ripetere. Verso il 1923 ritornò in Estonia e iniziò a predicare diventando il primo Studente Biblico del paese. Insegnò le verità bibliche alla sua famiglia; suo figlio Adolf divenne un fedele servitore di Dio e si dimostrò una colonna durante i difficili tempi che seguirono. Anche Hugo, fratello di Martin, divenne uno Studente Biblico, ma non tornò mai definitivamente nel suo paese di origine.

“NON SARAI SOLO”

A un’assemblea degli Studenti Biblici che si tenne a Londra nel 1926, il fratello Rutherford chiese se c’erano volontari disposti ad andare nei paesi baltici. Albert West, Percy Dunham e James Williams alzarono la mano. Poco dopo furono incaricati di organizzare la predicazione della buona notizia in Estonia, Lettonia e Lituania. William Dey, all’epoca sorvegliante dell’Ufficio per l’Europa settentrionale che si trovava in Danimarca, si recò con Albert West a Tallinn, capitale dell’Estonia. Dopo aver trovato una camera per Albert, il fratello Dey gli diede una pacca sulla spalla e disse: “Allora, arrivederci Albert. Non sarai solo. Presto arriverà La Torre di Guardia”.

Da Inghilterra, Germania e altri paesi arrivarono dei colportori (come erano chiamati allora i pionieri) per dare una mano, ma non riuscivano a rimanere a lungo nel paese perché avevano difficoltà a prolungare la validità del visto. I colportori finlandesi riuscivano ad adattarsi rapidamente dato che finlandese ed estone appartengono allo stesso gruppo linguistico. Decine di predicatori stranieri a tempo pieno piantavano diligentemente semi del Regno in abbondanza. Agli stranieri, che non si erano mai visti prima, veniva riservato un caloroso benvenuto, e spesso si davano loro dei soprannomi, come “Soome Miina” (Miina la finnica). Se l’oratore era inglese veniva semplicemente presentato come il “Londinese”.

LA PRIMA FILIALE

Non era facile trovare luoghi da usare come uffici; agli stranieri, che si pensava fossero ricchi, venivano richiesti affitti più alti. Comunque, nel 1926 fu aperta una filiale in un piccolo appartamento di Tallinn in Via Kreutzwaldi 17 e Albert West fu nominato servitore di filiale. I primi opuscoli in estone, tra cui Milioni or viventi non morranno mai!, furono pubblicati quello stesso anno.

Hilda Ang, una giovane estone, sentì parlare della verità dalle amiche. Quando si recò alla filiale per procurarsi delle pubblicazioni, un fratello tedesco le chiese se sarebbe stata disposta a dargli una mano a tradurre un discorso pubblico. Lei accettò e nel 1928 fu invitata a lavorare come traduttrice presso la filiale. In seguito sposò Alexander Brydson, un fratello inglese che si era trasferito in Estonia per predicare a tempo pieno. Hilda si rivelò una traduttrice capace e instancabile e successivamente, quando l’opera fu vietata e lei e il marito dovettero lasciare il paese, continuò per vari decenni a tradurre segretamente dall’estero. I coniugi Brydson hanno dedicato complessivamente più di 100 anni al servizio a tempo pieno.

Nel 1928 gli Studenti Biblici pubblicarono il primo libro in estone, L’Arpa di Dio. Inoltre, prima dello scoppio della seconda guerra mondiale furono pubblicati anche La Torre di Guardia, altri sette libri e numerosi opuscoli.

I PRIMI EVANGELIZZATORI

I colportori coprivano vasti territori in bicicletta e dormivano ovunque trovassero un alloggio, che si trattasse di una comoda residenza di campagna o di un pagliaio. La gente era povera, ma amava ascoltare il messaggio del Regno. Di conseguenza, questi predicatori a tempo pieno dedicavano di buon grado dalle 150 alle 200 ore al mese all’opera di predicazione. Una di loro fece ben 239 ore in un solo mese! Svolgevano il loro servizio con operosità, intrepidezza e perseveranza. Ecco cosa accadde a una sorella che partecipò per la prima volta al servizio di campo:

“Sai andare in bicicletta?”, le chiese una zelante sorella finlandese.

“Sì”, rispose la nuova sorella.

“Allora andiamo a Saaremaa”, disse entusiasta la sorella finlandese, parlando della più estesa isola dell’Estonia, a circa 200 chilometri di distanza.

A Saaremaa, quando arrivarono al primo villaggio, la sorella finlandese disse: “Tu inizia da qui, io inizierò dall’altra parte. Ci vediamo stasera al centro del villaggio”. La nuova sorella non aveva mai predicato. Ma già dalla prima porta sentì l’aiuto di Geova e in breve tempo acquistò abbastanza fiducia da godersi il resto del viaggio.

Predicando agli abitanti dell’isola di Vormsi, Hellin Aaltonen (in seguito Grönlund) si rese conto che parlavano una lingua strana.

“Non parlate estone?”, chiese agli abitanti dell’isola.

“No, parliamo svedese”, risposero.

“E avete libri in svedese da leggere?”, chiese Hellin.

“Sono secoli che non ne vediamo uno”, risposero esagerando.

Rendendosi conto che gli abitanti di Vormsi avevano bisogno di pubblicazioni in svedese, Hellin decise di tornare sull’isola con Fanny Hietala, che parlava svedese.

“Caricammo tutti i libri in svedese che la filiale aveva a disposizione e partimmo in traghetto”, ricorda Hellin. “In tre giorni percorremmo l’intera isola e distribuimmo quasi tutte le pubblicazioni. Decenni dopo seppi di un fratello in Svezia che aveva conosciuto la verità leggendo dei libri che si era procurato a Vormsi”. Più e più volte i proclamatori del Regno hanno provato di persona quanto siano vere le parole di Ecclesiaste 11:6: “La mattina semina il tuo seme e fino alla sera non far riposare la tua mano; poiché non sai dove questo avrà successo”.

LE DIFFICOLTÀ DEI COLPORTORI

L’opera svolta dai colportori era tutt’altro che semplice. In inverno percorrevano tra i 20 e i 40 chilometri al giorno, con gli sci o a piedi. Il freddo era pungente ed era difficile trovare alloggi adeguati. Dato che trasportavano scatole di pubblicazioni, riuscivano a portare con sé solo alcune cose da mangiare e altri generi di prima necessità. Le abbondanti precipitazioni spesso rendevano le strade impraticabili. Molte volte i colportori erano costretti a dormire all’addiaccio. Per continuare a svolgere questo servizio, dovevano fare appello a tutte le loro forze. Eppure, notate quali sentimenti provavano questi devoti predicatori.

“Le cose veramente importanti non mi sono mai mancate”, ricorda Vilho Eloranta, uno zelante finlandese che per molti mesi predicò a tempo pieno in zone isolate. “Il più delle volte ricevevo cibo e alloggio per la notte in cambio di pubblicazioni. Non c’era un gran bisogno di denaro. Sul far della sera cominciavo a cercare un alloggio. Erano pochi i padroni di casa che si rifiutavano di offrirmi un posto in cui passare la notte, specie se era tardi o se la successiva fattoria era lontana”.

“Ero così ansioso di portare il messaggio del Regno alle persone”, continua Vilho, “che le modeste condizioni in cui vivevo non incidevano minimamente sulla gioia e la soddisfazione che mi procurava l’opera di predicazione”.

Distribuendo enormi quantità di pubblicazioni quei fratelli e quelle sorelle instancabili posero le basi per la crescita futura. Nel 1929 un pugno di evangelizzatori distribuì un totale di ben 53.704 libri e opuscoli.

Adolf Kose ricorda: “In Estonia c’erano circa 30 colportori, che percorsero tutto il paese prima della seconda guerra mondiale”.

L’opera compiuta da quei diligenti predicatori ebbe un notevole impatto non solo in quegli anni. Per esempio, verso l’inizio degli anni ’90, i testimoni di Geova incontrarono un’anziana signora di nome Ruth. Il loro messaggio le suonava familiare. Si ricordò che più di 60 anni prima aveva ascoltato una Studentessa Biblica tedesca che un paio di volte aveva fatto visita a una vicina di casa. E ora, quasi 70 anni dopo i primi contatti, Ruth capì di aver trovato la verità, accettò uno studio biblico e si battezzò, benché sorda e avanti negli anni.

LE PRIME ATTIVITÀ DELLA FILIALE

All’epoca la piccola filiale veniva usata anche per tenere le assemblee. Alla prima assemblea di distretto, che si tenne nel giugno del 1928, i presenti furono 25 e i battezzati 4. L’anno seguente arrivarono 80 fratelli finlandesi per dare una mano nei preparativi dell’assemblea, svolgere parti e partecipare al servizio di campo.

Albert West, che era servitore di filiale in Estonia, fu incaricato di aiutare William Dey e in seguito di sostituirlo come servitore di filiale in Danimarca. Chi avrebbe sostituito il fratello West come servitore di filiale in Estonia? Wallace Baxter, un fratello scozzese caloroso e con uno spiccato senso dell’umorismo. Durante la prima guerra mondiale, prima di conoscere la verità, aveva combattuto in Francia nell’esercito britannico. Ciò che vide e visse in prima persona durante la guerra non era in armonia con gli insegnamenti di Gesù Cristo.

“Ero confuso”, ricorda il fratello Baxter, “e iniziai a capire che tutte le guerre umane sono sbagliate, a prescindere da chi sia il nemico. Avevo sempre creduto che tutti gli uomini fossero fratelli e che chiunque fosse alla ricerca di Dio alla fine lo avrebbe trovato. Mentre ero assorto in questi pensieri, mi inginocchiai nella trincea e promisi solennemente a Dio che, se fossi sopravvissuto e fossi riuscito a tornare a casa, lo avrei servito per tutta la vita”.

Ed è ciò che fece. Nel 1926, dopo aver conosciuto la verità, intraprese con zelo il ministero a tempo pieno. Due anni dopo accolse l’invito a prestare servizio in Estonia, dove continuò a mostrare uno spirito zelante. Nel 1930, l’anno in cui il fratello West lasciò il paese, Wallace Baxter fu nominato servitore di filiale. Nel 1932 la filiale di Tallinn fu trasferita in Via Suur Tartu 72 e l’anno seguente la Watch Tower Bible and Tract Society ottenne il riconoscimento giuridico.

TRASMISSIONI RADIOFONICHE IN DIVERSE LINGUE

Già nel 1927, il fratello West aveva ottenuto il permesso di trasmettere una conferenza su una radio commerciale di Tallinn. Il discorso che pronunciò, intitolato “Benedizioni del Millennio”, fu tradotto in estone. Il programma destò l’interesse di molti, ma suscitò anche delle polemiche; per questo motivo non furono concessi altri permessi fino al 1929. Le trasmissioni radio iniziarono a essere tenute ogni domenica. I discorsi vennero pronunciati in inglese, estone, finlandese, russo, talvolta in svedese e tedesco e, almeno in un caso, in danese. Anche questi discorsi suscitarono molto interesse e si potevano sentire a Leningrado (ora San Pietroburgo), in Russia, nonché in Norvegia, Danimarca, Svezia e Finlandia. Durante l’anno di servizio 1932 vennero trasmessi 200 discorsi, che si dimostrarono mezzi efficaci per far conoscere il nome di Geova. Non sorprende che sollevassero anche l’opposizione del clero.

Consapevoli del timore che i funzionari estoni avevano di tutto ciò che avesse a che fare con il comunismo, il clero affermò falsamente che i Testimoni avevano legami con il comunismo. Non appena avevano la sensazione che qualcosa potesse indebolire la nazione, le autorità estoni intervenivano immediatamente e, pertanto, nel 1934 vietarono la trasmissione dei discorsi. Non tutti però condivisero la decisione presa. Uno studente scrisse la seguente lettera in lingua inglese:

Cari Watch Tower e giudice Rutherford,

Mi dispiace molto che il nostro governo in Estonia vi abbia proibito di trasmettere discorsi alla radio. Sono un ragazzo e vado a scuola. I miei genitori non sono ricchi: lavorano sodo per provvedere il necessario a noi figli. Ma l’amore che hanno per il Signore e la speranza che nutrono in lui sono come un raggio di sole sui loro volti. Sono stato molto male in inverno e solo i vostri discorsi alla radio riuscivano a consolarmi. Le lacrime agli occhi erano lacrime di gioia. . . . Che fine hanno fatto ora i discorsi? . . . Ho iniziato a imparare l’inglese e questa è la prima lettera che scrivo in questa lingua, tutto senza un dizionario. . . . Invio saluti al giudice Rutherford.

Il fratello Rutherford gli rispose personalmente inviandogli una lettera e alcune registrazioni dei suoi discorsi.

UN “CARRO DEL REGNO CELESTE”

John North, zelante colportore inglese, viveva con la sua famiglia in una specie di roulotte mentre predicava in Estonia. Questo destò non poco interesse in tutta l’Estonia meridionale. Un giornale locale descrisse la roulotte in questi termini: “La Società [Watch Tower] sta costruendo a Tartu un veicolo simile a una casa con l’obiettivo di viaggiare in tutto il paese per tenere funzioni religiose. Predicano alla gente dal ‘carro del Regno celeste’ e distribuiscono libri che spiegano la Bibbia. A bordo di questo ‘carro’ ci sono cinque persone: il missionario responsabile con sua moglie e suo figlio e altri due energici giovani, che si spostano velocemente in bicicletta (come Ieu) in ogni direzione tutto intorno al ‘carro’ distribuendo pubblicazioni”.

Durante l’instabilità politica della metà degli anni ’30, un ex pilota dell’esercito, Nikolai Tuiman, fu imprigionato a causa del suo impegno in un movimento fascista estone. Nella biblioteca della prigione Nikolai trovò alcuni libri di Joseph F. Rutherford che lo aiutarono a capire che si trovava sulla strada sbagliata. Dopo il suo rilascio Nikolai si recò a Tallinn all’indirizzo che aveva trovato su un libro della moglie, pubblicato dai Testimoni. Con l’aiuto del fratello Baxter, Nikolai diede una svolta alla sua vita, rinunciò alle sue attività politiche e divenne un testimone di Geova pacifico e zelante. In seguito, quando l’opera era proscritta, si dimostrò una delle colonne della congregazione e collaborò alla stampa clandestina delle pubblicazioni. Rimase fedele durante i circa 15 anni di esilio in Siberia.

Anche Artur Indus, un medico, si era impegnato nella politica e ne era rimasto deluso. Il suo interesse per la verità fu suscitato per la prima volta quando andò a casa di Martin Kose per fornire assistenza medica. Il fratello Kose incoraggiò Artur a studiare la Bibbia e, dato che Artur conosceva il tedesco, ordinò tutte le pubblicazioni disponibili in quella lingua. Con l’aiuto di Martin, Artur accettò la verità, si dedicò a Geova e si battezzò. Era un medico molto noto e stimato e divenne altrettanto noto come Testimone zelante e stimato.

NUBI MINACCIOSE ALL’ORIZZONTE

Il periodo intorno alla metà degli anni ’30 fu piuttosto turbolento. A causa delle pressioni esercitate dalla Germania nazista e dalla Chiesa Cattolica, l’opuscolo Il giusto Governatore fu confiscato nel gennaio del 1935.

Lo stesso anno il Ministero degli Interni sciolse la Watch Tower Society in Estonia, confiscò le pubblicazioni e pose un’ipoteca sulla proprietà. Anche se molte pubblicazioni erano già state nascoste, ne furono confiscate 76.000. Questa battuta d’arresto, tuttavia, non fermò l’opera. Con grande sorpresa e gioia dei fratelli il contenuto di due opuscoli che erano stati confiscati venne pubblicato su due importanti giornali la cui tiratura complessiva raggiungeva le 100.000 copie. Nonostante le pubblicazioni fossero andate perse, si richiamò l’attenzione sul nome di Geova più di quanto si sarebbe potuto fare se i fratelli avessero distribuito gli opuscoli.

Nel frattempo l’opera di predicazione andò avanti e le attività della filiale ripresero. Negli anni che seguirono furono confiscati molti altri libri. Hellin Aaltonen lavorava presso la filiale quando ci fu una perquisizione.

“Si presentarono tre giovani poliziotti, venuti perlopiù con l’intenzione di confiscare l’opuscolo Milioni or viventi non morranno mai!”, ricorda la sorella Aaltonen, “ma noi non ne avevamo. Tirarono via dagli scaffali tutti i libri e li accatastarono per terra. Il fratello Baxter non poteva far nulla perché lo sorvegliavano a vista. Io cominciai a fare un po’ di ordine e, senza dare nell’occhio, mi avvicinai alla sua scrivania per controllare se c’erano delle cose che i poliziotti non avrebbero dovuto vedere. Notai una lettera con il nome e l’indirizzo di tutti i proclamatori. La buttai in un secchio che si trovava in un angolo. Quando i poliziotti iniziarono a mettere i libri nelle scatole, l’agente responsabile ne afferrò una e la scaraventò con una tale violenza che si ruppe il braccio. I poliziotti andarono via in fretta e furia per accompagnarlo in ospedale, il che ci diede il tempo di controllare bene il contenuto delle scatole prima che facessero ritorno”.

“I poliziotti tornarono”, continua il fratello Baxter, “e mentre portavano via tutto vidi uno di loro mettere una copia del libro Liberazione nell’ampia tasca del soprabito. Spesso mi sono chiesto quanti altri libri abbiano preso e letto quelle persone”.

Il 1939 fu un anno incerto e terribile. A diverse truppe sovietiche fu permesso di entrare in Estonia. “Ogni giorno la radio faceva una martellante propaganda comunista”, scrisse il fratello Baxter. “C’era molta speculazione, eccitazione, apprensione e vera e propria paura. Il cielo era pieno di rombanti aerei da guerra sovietici carichi di paracadutisti”. Quella situazione avrebbe fermato l’opera di testimonianza?

Nonostante i disordini, nel 1940 i leali servitori di Geova distribuirono 59.776 libri e opuscoli, un risultato straordinario se si tiene conto che c’erano solo 27 proclamatori e 15 pionieri. Stavano facendo tutto il possibile nel periodo di libertà che rimaneva.

L’ULTIMA ASSEMBLEA TENUTA IN LIBERTÀ

I fratelli riuscirono a organizzare un’assemblea a Tallinn poco prima dell’inizio del regime sovietico. Quella fu l’ultima assemblea tenuta in libertà; per la successiva sarebbero passati 50 anni. Presero in esame articoli della Torre di Guardia come “La Teocrazia”, “Neutralità”, “Lacci” e “Condanna della religione”, opportuno cibo spirituale che preparò i servitori di Dio per ciò che li attendeva.

La seconda guerra mondiale stava per investire l’Estonia e i fratelli non sarebbero sfuggiti ai suoi effetti. Il 16 giugno 1940 l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche diede un ultimatum al governo estone perché nominasse un nuovo governo e concedesse l’accesso ad altre truppe sovietiche. Il partito comunista estone, composto da meno di 150 membri, fu legalizzato e l’Estonia fu annessa all’Unione Sovietica. Nel giro di pochi mesi migliaia di estoni furono deportati in Siberia, le loro case e fattorie furono lasciate in stato di abbandono, bruciate o date agli invasori russi. Migliaia di altri cercarono di scappare, perlopiù in Svezia, a bordo di piccoli pescherecci. Molti ci riuscirono ma altri morirono nel mare in tempesta.

GLI ULTIMI STRANIERI LASCIANO IL PAESE

Con l’arrivo del regime comunista la filiale fu nuovamente chiusa. Anche se il fratello Baxter e Alexander e Hilda Brydson erano decisi a continuare ad assolvere il loro incarico, per gli stranieri stava diventando sempre più pericoloso rimanere. Di conseguenza il fratello Rutherford consigliò loro di lasciare il paese. Con il fratello Baxter furono evacuati in treno i coniugi Dunham, che avevano servito in Lettonia; insieme attraversarono la Siberia e finirono in Australia. I Brydson andarono in Svezia più o meno un anno dopo. Il fratello Baxter prestò servizio fedelmente nel Comitato di Filiale dell’Australia fino al 21 giugno 1994, quando terminò la sua vita terrena. *

Cosa sarebbe successo al piccolo gruppo di Testimoni locali ora che i fratelli stranieri erano andati via? Erano relativamente nuovi nella verità e stavano per essere trascinati nel vortice di una terribile guerra. Gli effetti della guerra si fecero sentire e l’opera rallentò. Dopo l’ultimo rapporto che inviarono nel 1941, per almeno 20 anni non si ebbero più notizie dei nostri fratelli.

DIFFICILI PROVE DI FEDE

Mentre infuriava la seconda guerra mondiale, le truppe tedesche cacciarono i sovietici e occuparono l’Estonia dal 1941 al 1944. Tuttavia per i nostri fratelli le cose non migliorarono. Nel 1942 Jaan Pärrat, un fratello sordo, stava predicando a Tartu quando i tedeschi lo arrestarono. Accusato di attività sovversive, venne imprigionato. Stando ai documenti ufficiali, al direttore del carcere fu ordinato che questo prigioniero fosse “estradato per un trattamento speciale”. In realtà si trattava di un ordine di esecuzione. Degli uomini lo videro mentre veniva accompagnato fuori e poi udirono degli spari. Non se ne seppe più nulla.

Non c’è dubbio che per i fratelli fu un periodo difficile. L’esercito sovietico prima, quello tedesco dopo, era in cerca di giovani da reclutare. “Eravamo costretti a nasconderci per evitare di essere arruolati”, ricorda Adolf Kose. “Se venivamo catturati, dovevamo ubbidire al comando di arruolarci nell’esercito altrimenti venivamo fucilati. Ovviamente l’opera del Regno ne soffrì perché era quasi impossibile fare qualsiasi cosa”.

Verso la fine del 1944 le sorti della guerra mutarono nuovamente: l’esercito sovietico cacciò i tedeschi e assoggettò ancora una volta l’Estonia al duro regime comunista. La guerra e gli anni di repressione che seguirono ebbero un effetto devastante sugli estoni. Almeno un quarto della popolazione fu ucciso, deportato in luoghi distanti dell’Unione Sovietica o riuscì a lasciare il paese. Nel corso degli anni centinaia di migliaia di russi si trasferirono in Estonia, cambiandone sensibilmente l’assetto demografico. Come vedremo, il regime sovietico rappresentò una difficile prova di fede per i nostri fratelli.

DA ‘FRATELLO DELLA FORESTA’ A FRATELLO SPIRITUALE

Un movimento partigiano, nazionalista e antisovietico dell’epoca divenne noto come “fratelli della foresta”, dal momento che i suoi componenti si nascondevano nel fitto delle foreste. Tra di loro c’erano molti che non erano partigiani ma che avevano dovuto nascondersi dato che erano ricercati dal KGB, il Comitato per la sicurezza dello Stato. Si stima che in certi periodi fossero tra i 15.000 e i 20.000 gli uomini che si nascondevano nelle foreste, alcuni dei quali sparivano per anni sfuggendo alle grinfie delle autorità. L’ultimo fu ritrovato niente meno che nel 1978! Qualche ‘fratello della foresta’ avrebbe mai accettato la verità diventando così un fratello spirituale?

Visto che in passato aveva lavorato al servizio dello stato estone, Erik Heinloo sapeva di essere in pericolo. Quando l’Unione Sovietica aveva occupato l’Estonia, insieme a sua moglie Magda aveva cercato molte volte di fuggire in barca verso la Svezia. L’ultima volta che ci avevano provato, il motore della barca si era rotto ed erano stati costretti a tornare indietro. Per sette anni riuscì a sfuggire alla cattura nascondendosi nella foresta, ma alla fine fu arrestato. Lui e sua moglie vennero mandati in Unione Sovietica in campi di prigionia diversi.

Mentre era in prigione Magda incontrò due Testimoni che le parlarono della speranza del Regno. Immediatamente capì di aver trovato la verità e ne fu così contenta che saltava letteralmente dalla gioia. Venne rilasciata nel 1956 e si battezzò nel 1960. Sette anni dopo il suo rilascio, anche Erik accettò la verità. Fu così che un ‘fratello della foresta’ divenne un fratello spirituale.

BRACCATI, POI ARRESTATI

Dopo che i fratelli stranieri avevano lasciato l’Estonia, Martin Kose, che si era dimostrato intrepido e zelante, fu incaricato di soprintendere all’opera nel Nord del paese. La responsabilità dell’opera nel Sud, invece, fu affidata a Friedrich Altpere, un estone alto e distinto che insegnava inglese in una scuola superiore. Negli anni ’30 aveva fatto da interprete a uno dei pionieri stranieri che aveva pronunciato un discorso a Võru. Capì così di aver trovato la verità. Ormai aveva fatto progressi tali da poter assumere la guida dell’opera di predicazione nell’Estonia meridionale.

Questi incarichi erano difficili per entrambi dal momento che non avevano molta esperienza e i contatti con l’organizzazione erano praticamente inesistenti. Nonostante le sfide legate all’opera clandestina, i due fratelli servirono fedelmente dal 1940 fino al loro arresto avvenuto verso la fine del 1948.

Al posto di Martin Kose e Friedrich Altpere, fu nominato un comitato di servizio formato da Albert Kruus, Karl Talberg e Artur Indus, con Lembit Toom come assistente. Tutti i membri del comitato dovevano rimanere nascosti, tranne il fratello Toom che poteva muoversi liberamente e visitare i gruppi. Come mai? Faceva il mugnaio in un mulino a vento e nei giorni di calma, quando il mulino non funzionava, era libero di dedicarsi ad altre attività.

I fratelli responsabili mettevano a repentaglio la loro vita per aiutare i compagni di fede. Le foto di coloro che erano ritenuti leader venivano esposte nelle stazioni ferroviarie, come se si trattasse di ricercati. Benché i nostri fratelli fossero uomini miti, il KGB assegnava fino a quattro agenti di sicurezza alla sorveglianza di ognuno di loro. Anche se gli anni tra il 1948 e il 1951 furono difficili, Geova benedisse gli sforzi che i suoi devoti servitori compivano nell’opera di predicazione. Di conseguenza si superò il numero di 100 proclamatori.

‘CAUTI COME SERPENTI, INNOCENTI COME COLOMBE’

Sempre più spesso i discepoli di Gesù in Estonia provavano di persona quanto fosse vero l’avvertimento dato dal Maestro: “Mostratevi cauti come serpenti e innocenti come colombe. Guardatevi dagli uomini; poiché vi consegneranno ai tribunali locali, e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe. Infatti, sarete trascinati per causa mia davanti a governatori e re, in testimonianza a loro e alle nazioni”. (Matt. 10:16-18) Tuttavia, alcuni che avevano una fede encomiabile non compresero appieno che Geova non protegge sempre miracolosamente dalla tirannia satanica. (Giob. 1:9-12; 2:3-6) Alcuni Testimoni non furono sempre “cauti come serpenti”, come avrebbero dovuto, e divennero facile preda di crudeli persecutori.

“C’era un interessato che sembrava essere molto zelante e coraggioso”, ricorda Adolf Kose. “Gli furono affidate delle responsabilità nella congregazione ed era benvoluto dalle sorelle. I fratelli però si insospettirono e avvertirono le sorelle di non portarlo in tutti i luoghi in cui ci si riuniva per le adunanze”. Purtroppo alcuni non prestarono ascolto all’avvertimento e quell’uomo passò molte informazioni al KGB.

“Nel 1950”, ricorda Lembit Toom, “ricevemmo alcuni numeri della Torre di Guardia dalla Germania, e volevamo che tutti i fratelli dell’Estonia beneficiassero del loro contenuto”.

Fu organizzata un’assemblea in un fienile situato in una zona isolata del paese. Il KGB, però, venne a conoscenza della cosa e si preparò per arrestare tutti i fratelli. Tese un agguato posizionando due camion pieni di soldati alla stazione ferroviaria dove sarebbero arrivati i fratelli. In un posto convenuto lungo la strada che portava al luogo dell’assemblea, tre Testimoni aspettavano i fratelli per dar loro indicazioni. Uno dei tre sentì un rumore sospetto nel bosco e andò a controllare. D’un tratto si ritrovò una pistola puntata contro. I soldati arrestarono lui e gli altri due.

Quando capirono che i tre fratelli erano stati arrestati, la reazione di Lembit Toom e di Ella Kikas (in seguito Toom) fu fulminea. Saltarono sulla moto di Lembit e si diressero il più velocemente possibile a una precedente stazione per avvertire i fratelli che erano sul treno successivo. Arrivati alla stazione, Lembit ed Ella salirono rapidamente sul treno e invitarono tutti i fratelli a scendere. Di conseguenza, quando il treno arrivò alla stazione presidiata dal KGB, i soldati scoprirono con disappunto che a bordo non c’era nessun Testimone.

Nel frattempo altri fratelli trovarono in fretta e furia un’altra fattoria in cui tenere l’assemblea. Quindi invitarono tutti a incamminarsi su una strada secondaria che dopo una decina di chilometri li avrebbe condotti al nuovo luogo di riunione. I soldati dal canto loro rastrellavano le strade principali alla ricerca dei fratelli misteriosamente scomparsi. L’assemblea si svolse tranquillamente e i presenti furono 111. L’atmosfera era piuttosto cupa perché tutti sapevano che in qualsiasi momento anche loro potevano essere arrestati. Il programma includeva i rapporti sui fratelli di altri paesi, tra cui esperienze incoraggianti relative ai testimoni di Geova nei campi di concentramento nazisti. In quella circostanza i fratelli riuscirono a evitare l’arresto in massa, anche se solo per poco. Quell’assemblea, comunque, li rafforzò e provvide la guida necessaria per affrontare le prove future.

INTERROGATI E CONDANNATI

Nei mesi che seguirono, a uno a uno tutti i fratelli responsabili furono arrestati insieme a più di 70 proclamatori e altre persone che in qualche modo avevano dei legami con i Testimoni. Ora i pacifici servitori di Geova dovevano affrontare interminabili interrogatori, mentre quelli ancora liberi sapevano che i prossimi potevano essere loro.

Poiché di solito gli interrogatori venivano condotti di notte e andavano avanti per mesi, per lunghi periodi di tempo i detenuti non riuscivano a dormire a sufficienza. All’aumentare del debito di sonno, aumentava lo stress mentale, sempre più debilitante. I fratelli venivano condannati senza un regolare processo; veniva semplicemente comunicata loro la sentenza, da 5 a 12 anni da scontare in prigione o in campi di lavoro. La maggioranza ricevette una condanna a 10 anni. Il reato? “Propaganda contro lo Stato e attività sovversive”, stando ai documenti ufficiali. Di lì a poco la legge cambiò e i Testimoni cominciarono a ricevere pene detentive di 25 anni di reclusione. Dopo la sentenza, il sessantatreenne August Pressraud sembra abbia esclamato con ironia: “Ringrazio questa onorevole corte per la lunga pena detentiva. Pensavo che sarei vissuto solo per altri 10 anni o poco più, ma voi mi concedete un quarto di secolo!”

I Testimoni venivano mandati nelle prigioni e nei gulag più famigerati dell’Unione Sovietica, perlopiù in Siberia e nelle parti più orientali e settentrionali della Russia dove le condizioni erano dure. Sembrava non esserci alcuna speranza di fare ritorno e molti prigionieri pensavano che sarebbe stato meglio morire.

Nemmeno i falsi fratelli che collaborarono con le autorità sfuggirono all’oppressione dei persecutori. Due fratelli che divennero informatori del KGB ne sono un esempio. Subito dopo aver portato a termine il loro compito, essi stessi divennero oggetto di persecuzione da parte del KGB. Entrambi furono deportati in campi di prigionia. A quanto pare il KGB non aveva alcun rispetto per quei vili informatori. *

DALL’ESTONIA ALLA SIBERIA

Dopo aver arrestato quelli che erano considerati i testimoni di Geova più in vista, il KGB era deciso a togliere di mezzo tutti gli altri ancora liberi. Con un’operazione molto ben coordinata, che ebbe inizio all’alba del 1° aprile 1951, furono rastrellate contemporaneamente non solo l’Estonia, ma anche la Lettonia, la Lituania e l’Ucraina occidentale.

Praticamente tutti i testimoni di Geova, molti dei loro parenti stretti e perfino persone interessate furono prelevati in tutta fretta dalle loro case, radunati in diverse stazioni ferroviarie e caricati su vagoni merci. Fu loro permesso di portare un po’ di cibo e qualche effetto personale, ma il resto dei loro beni venne confiscato. Quel giorno, senza un processo e senza alcuna spiegazione, quasi 300 persone furono deportate in treno dall’Estonia alla Siberia, perlopiù nella zona di Tomsk, distante quasi 5.000 chilometri.

GIOVANI PIENE DI CORAGGIO

Corinna Ennika di 17 anni e sua sorella Ene di 13 erano andate a trovare dei parenti. Immaginate la loro angoscia quando, tornate a casa, trovarono tutto chiuso e la mamma non c’era. Comunque, quando seppero che la mamma era stata arrestata, provarono un certo sollievo. Come mai?

“Perlomeno era viva”, dice Corinna. “Rendendoci conto che probabilmente non era la sola a essere stata arrestata, pensammo che, se non altro, la mamma doveva essere insieme ai fratelli. Sentivamo molto forti il sostegno e la pace che vengono da Geova. Non piansi, e non pianse nemmeno Ene, che è piuttosto sensibile e fragile. Il lunedì andammo entrambe a scuola e non dicemmo a nessuno che la mamma era stata arrestata”.

Corinna ed Ene rimasero calme anche quando degli agenti vennero a prelevarle. “Nel nostro vagone erano tutti calmi”, continua Corinna. “Una sorella ci confortò dicendo che Geova non permette mai che siamo provati al di là delle nostre forze e ci esortò ad avere fiducia nella Sua promessa di aiutarci”. Le ragazze rimasero lontane dalla madre per più di sei anni.

A dimostrazione dell’odio irrazionale dei persecutori c’è un documento attestante l’esilio di un bambino di sei mesi. Fu deportato in quanto ritenuto un “nemico dello Stato”.

La deportazione fu molto traumatica e i malcapitati furono umiliati e privati della dignità in tutti i modi possibili e immaginabili. La mattina e la sera tutti venivano fatti scendere per andare in bagno, anche se i bagni non c’erano. “Era una cosa disumana, che superava i limiti della decenza”, racconta una sorella. “Era impossibile separare gli uomini dalle donne. Le persone ci passavano davanti e le guardie erano tutte intorno a sorvegliarci”.

VIVERE E MORIRE IN SIBERIA

Dopo un estenuante viaggio di due settimane, i deportati con le loro poche cose furono fatti scendere dal treno; c’era neve dappertutto. Nella vicina fattoria collettiva dei capisquadra vennero a scegliere per la propria fattoria i lavoratori migliori, come se fossero proprietari terrieri che compravano manodopera al mercato degli schiavi.

Molti di coloro che vivevano in Siberia erano essi stessi dei deportati e provavano compassione per i nuovi arrivati. Così, con l’aiuto di compagni di fede e di gente amichevole, i fratelli in esilio riuscirono in breve tempo a sistemarsi. Alcuni riuscirono a condurre una vita abbastanza normale. Nel caso di altri, la vita in Siberia giovò inaspettatamente alla loro salute, come avvenne a due sorelle estoni che guarirono dalla tubercolosi grazie al clima più secco.

Ma non tutti furono altrettanto fortunati. Almeno un bambino morì durante il viaggio in treno e un Testimone avanti negli anni morì per via delle condizioni difficili o del trauma emotivo. Alcuni fratelli divennero invalidi a causa della mancanza di cure necessarie o del lavoro estenuante. Altri soffrirono per via di dure condizioni di vita, scarsità di cibo, malattie, infortuni e freddo estremo. Inoltre molti sopportarono il dolore di essere strappati alle loro famiglie, rimanendo separati per molti anni, e l’angoscia di non aver mai potuto ricevere le lettere dei loro cari.

“Dal momento che la nostra famiglia era composta solo di bambini e ragazze”, spiega Tiina Kruuse, “fummo portati in una fattoria collettiva piuttosto povera. I membri della comune non avevano cibo sufficiente nemmeno per se stessi, figuriamoci per noi. I nuovi arrivati masticavano corteccia di pino e radici commestibili e spesso mangiavano zuppa di ortiche”.

Gli inverni in Siberia sono lunghi e molto freddi, e i deportati estoni non vi erano abituati. Anche le attività più normali, come la coltivazione delle patate andavano raramente a buon fine. Il primo anno di esilio, accompagnato tra l’altro dai continui morsi della fame, fu terribile quasi per tutti.

“C’erano 50 gradi sotto zero”, ricorda Hiisi Lember. “A causa del freddo tenevamo la gabbia delle galline sotto il letto per evitare che morissero di freddo. Alcuni arrivavano a tenere in casa anche un vitellino se nasceva durante l’inverno”.

IN NUOVI TERRITORI . . . A SPESE DELLO STATO

Anni prima William Dey aveva detto che se l’Unione Sovietica avesse occupato i paesi baltici, i fratelli avrebbero avuto nuovi e vasti territori in cui predicare. Fu esattamente ciò che accadde. In effetti, mandando i testimoni di Geova in esilio in Siberia e in altri territori lontani, il governo sovietico favorì l’espansione dell’opera di predicazione in quei luoghi. Anche se Geova permise che i suoi Testimoni fossero messi alla prova, molti che non avevano mai sentito parlare del nome divino ebbero l’opportunità di conoscere la verità.

Lembit Trell, per esempio, era stato arrestato per attività antigovernative. Nel 1948 ebbe i primi contatti con la verità in modo insolito: era in prigione a Tartu. Un ufficiale dell’esercito russo, anch’egli detenuto, gli disse che in una cella aveva conosciuto dei Testimoni. L’ufficiale fece a Lembit una sintesi dei loro insegnamenti. Gli spiegò che il Regno di Dio è l’unica soluzione e che presto avrebbe cominciato a governare sulla terra. Questo stimolò l’interesse di Lembit.

Lembit fu infine spedito in un gulag a Vorkuta, nell’estremo Nord della Siberia, in prossimità del Mar Glaciale Artico. Lì sentì un gruppo di Testimoni parlare della Bibbia. Avvicinandosi, capì che si trattava dello stesso messaggio che aveva sentito dall’ufficiale e quindi iniziò a parlare con loro.

“Come mai si trova in prigione?”, gli chiesero i fratelli.

“Combattevo per la giustizia”, fu la risposta.

“Ha avuto successo?”, chiese uno dei Testimoni.

Anche se la risposta era ovvia, Lembit disse di no.

“È chiaro che ha combattuto dalla parte sbagliata”, gli disse un fratello. “Non preferirebbe combattere dalla parte giusta?” Quindi cominciarono a spiegargli cosa dice la Bibbia sulla guerra spirituale. Più Lembit ascoltava, più si rendeva conto che aveva trovato la verità e che nella guerra spirituale era meglio schierarsi dalla parte di Geova.

Dopo il suo rilascio Lembit tornò in Estonia e intraprese la sua guerra spirituale. Attualmente presta servizio come pioniere regolare. Sua moglie Maimu ebbe i primi contatti con la verità in modo simile: il suo interesse fu stimolato in carcere da una non Testimone.

L’opera di predicazione era difficile per i fratelli che non parlavano bene il russo. Malgrado il loro vocabolario limitato, però, non avevano alcuna difficoltà a intavolare conversazioni per spiegare il motivo del loro esilio in Siberia. Questo li aiutò a diventare esperti nella testimonianza informale. Inoltre i fratelli ebbero ampie opportunità di predicare ai deportati estoni nella loro madrelingua. Secondo le stime di una sopravvissuta, tra i 15 e i 20 estoni conobbero la verità nei campi, come fecero anche diversi russi e lituani.

PROVVEDUTO CIBO SPIRITUALE

Si provò in vari modi a far arrivare di nascosto Bibbie e altro cibo spirituale nelle prigioni e nelle zone isolate dove vivevano i Testimoni in esilio. “Ricevevamo alcune pagine delle nostre pubblicazioni in vasetti di strutto o di altro grasso animale”, spiega un fratello. “Siccome il grasso diventa bianco con il freddo, era difficile vedere i fogli. Anche se gli agenti infilavano un coltello nei vasetti, raramente si accorgevano delle pagine sottili sistemate vicino ai lati del contenitore”. Così, prezioso cibo spirituale arrivava nascosto in mezzo al cibo letterale.

Pubblicazioni di piccolo formato potevano essere cucite all’interno di una borsa o di un indumento, nascoste in una scatoletta portasapone o infilate in uno spazio ricavato all’interno di un pezzo di sapone. “Riuscivo a infilare quattro copie della Torre di Guardia in un pezzo di sapone che era dentro una scatoletta”, dice Ella Toom.

Anche se le lettere venivano censurate, i Testimoni impararono a camuffare verità bibliche ed espressioni teocratiche nel linguaggio di tutti i giorni. Per esempio, una sorella scrisse: “Papà è molto premuroso con noi e abbiamo anche una corda per attingere dal pozzo”. Intendeva dire che il “papà”, Geova, provvedeva loro in senso spirituale, che erano in contatto con il “pozzo”, cioè l’organizzazione di Geova e che avevano accesso alle vivificanti acque della verità, le pubblicazioni bibliche.

Anche se gran parte delle pubblicazioni erano semplicemente copiate a mano, alcune venivano riprodotte con rudimentali metodi di stampa. Quando dovevano ricopiare le pubblicazioni a mano, i Testimoni erano ben lieti di essere messi in isolamento come punizione per aver predicato. Perché? “Quando mi mettevano in isolamento mi facevano un favore”, dice una sorella. “Riuscivo a tradurre meglio la Torre di Guardia perché non venivo interrotta così spesso”. Questo è uno dei molti modi in cui le tattiche dei persecutori fallivano e spesso finivano col favorire gli interessi del Regno. — Isa. 54:17.

L’IMPORTANZA DELLE ADUNANZE

Le occasioni per stare insieme ad altri Testimoni erano rare e molto apprezzate. Corinna Ennika descrive come lei e un’altra sorella si fecero coraggio e per un paio di giorni si assentarono dal lavoro senza permesso per andare a un’adunanza. “In serata ci allontanammo dalla zona in cui lavoravamo”, spiega Corinna, “e camminammo fino alla stazione ferroviaria distante circa 25 chilometri. Il treno partì alle due del mattino e viaggiammo per sei ore prima di scendere e rimetterci in cammino per altri 10 chilometri. Trovato il luogo in cui si sarebbe tenuta l’adunanza, stavamo decidendo chi delle due avrebbe pronunciato la parola d’ordine, quando un fratello venne fuori, capì che eravamo sorelle e disse in tono amichevole: ‘Siete nel posto giusto, entrate!’ Studiammo La Torre di Guardia e cantammo cantici del Regno. Fu davvero un’esperienza edificante e rafforzante”. Tre giorni dopo fecero ritorno alla fattoria e si sentirono sollevate quando seppero che il responsabile non si era neppure accorto della loro assenza. Essere presenti alle adunanze clandestine contribuì notevolmente a rafforzare la fede e il coraggio dei fedeli servitori di Geova.

In un altro caso, un gruppo di fratelli stava tenendo un’adunanza in prigione, quando improvvisamente arrivarono le guardie e iniziarono a cercare le pubblicazioni. Un fratello che aveva alcune pagine in mano afferrò rapidamente una scopa e iniziò a pulire per terra. Le guardie se ne andarono senza aver trovato nulla: quelle pagine erano rimaste avvolte intorno al manico della scopa che il fratello teneva stretto mentre puliva con cura il pavimento.

IL POTERE DEL VERO AMORE CRISTIANO

“Per cinque anni lavorai sotto terra nelle miniere di carbone”, ricorda Adolf Kose. “Eravamo a nord del Circolo Polare Artico, dove d’inverno non c’è luce diurna. Quando tornavamo in superficie, alla fine del turno, era buio. Per mesi non vedemmo la luce del giorno. Anche le razioni di cibo non erano sufficienti. Questo incise sulla mia memoria e sulla mia cognizione del tempo. A causa del duro lavoro, della scarsità di cibo e della spossatezza avevamo le forze solo per scambiare due parole per pochi minuti alla volta. Ma quando parlavamo delle verità del Regno non ci sentivamo mai stanchi. Potevamo andare avanti per ore”.

Durante quel periodo pieno di difficoltà i servitori di Geova impararono a mostrare amore altruistico gli uni per gli altri. “Qualsiasi cosa avessimo”, spiega il fratello Kose, “o qualsiasi cosa ricevessimo veniva distribuita in modo equo tra i fratelli. Eravamo tutti nel bisogno, per cui abbiamo imparato a dividere con gli altri tutto ciò che avevamo”. — 1 Giov. 4:21.

Persino le guardie sapevano che i Testimoni si aiutavano sempre. Quando fu trasferita in un altro gulag, ad Aino Ehtmaa mancava sia il cucchiaio che la ciotola, fondamentali per la vita in un campo di prigionia.

“Non ti preoccupare”, le disse il responsabile del campo, “le tue sorelle ti daranno ciò che ti serve”. E così fu. Più e più volte le manifestazioni di amore cristiano recarono onore al nome di Geova.

Ciò nonostante, le prove di lealtà non cessarono. Per esempio, malgrado la sorella Ehtmaa si trovasse già da tempo in un gulag, le guardie continuavano a chiederle: “Ti rifiuti ancora di collaborare con noi?” Naturalmente il tipo di collaborazione che volevano riguardava informazioni riservate sui testimoni di Geova.

“Mi tenete nei campi di prigionia ed entrambi i miei genitori sono morti per causa vostra”, rispondeva sempre la sorella Ehtmaa. “Come potrei mai collaborare con voi?”

Pur trovandosi in “legami di prigionia”, i Testimoni esiliati continuavano a mostrare amore cristiano e a parlare della buona notizia del Regno ogni volta che potevano. Ma a chi avrebbero predicato? La politica sovietica di trasferire gli intellettuali non comunisti ‘aprì una porta per la parola’. Molti fratelli e sorelle fecero belle conversazioni con quei deportati istruiti, che altrimenti non avrebbero potuto facilmente udire e accettare il messaggio del Regno. — Col. 4:2-4.

“In seguito fummo portati in altri campi”, spiega il fratello Kose. “In ogni cella si svolgeva una grande opera di testimonianza. Riuscii a dare più testimonianza allora di quanta ne avessi mai data prima o ne abbia mai data dopo”.

Per tutta la durata dell’esilio l’attacco ai danni dei testimoni di Geova fu implacabile. Furono privati dei loro beni e della libertà e umiliati in ogni modo possibile e immaginabile. Ma i persecutori non riuscirono a sconfiggerli né moralmente né spiritualmente.

RITORNO IN ESTONIA

La morte di Stalin, avvenuta nel 1953, addolorò profondamente molti dei suoi fedeli sostenitori. All’epoca Ella Toom era in cella insieme ad altre sei sorelle. Una guardia entrò piangendo e ordinò loro di alzarsi e fare il saluto a Stalin. Le sorelle coraggiosamente si rifiutarono di farlo.

Dopo la morte di Stalin il clima politico cominciò a cambiare. Tra il 1956 e il 1957 i fratelli di ogni parte del mondo inviarono al governo sovietico centinaia di petizioni a favore dei fratelli che erano stati deportati. Uno alla volta ai Testimoni fu concessa l’amnistia. Chi era in prigione veniva rilasciato e chi era in esilio poteva ritornare in patria. Alcuni Testimoni furono rilasciati poco dopo la morte di Stalin, ma altri dovettero pazientare per qualche tempo. La famiglia Tuiman, ad esempio, venne deportata nel 1951 ma solo nel 1965 fu loro permesso di ritornare a casa. Comunque, anche se i fratelli tornarono in Estonia, dovettero trovarsi un posto in cui vivere, dato che tutto ciò che possedevano era stato confiscato all’epoca della deportazione.

UNO SGUARDO AL PASSATO

Che effetto produssero sui Testimoni le intimidazioni, le crudeltà, i lavori forzati e le spaventose condizioni carcerarie? Gran parte di loro rimase spiritualmente forte e fedele, persino di fronte alla morte. Almeno 27 Testimoni estoni morirono in carcere o in esilio, tra questi Artur Indus che prima di essere deportato aveva fatto parte del comitato di servizio dell’Estonia. Friedrich Altpere morì poco dopo il suo rilascio, evidentemente a causa delle conseguenze dei lavori forzati. In Siberia i testimoni di Geova subirono grandi prove di fede, ma impararono molte lezioni e riuscirono a mantenere la loro integrità. Non vi è alcun dubbio: dopo questo attacco furibondo la loro fede e la loro perseveranza si consolidarono. — Giac. 1:2-4.

“I fratelli responsabili erano tutti nei campi di prigionia”, spiega Viljard Kaarna, “e noi ci tenevamo in contatto con loro. Di conseguenza in Siberia le pubblicazioni non sono mai mancate e siamo sempre stati bene sotto il profilo spirituale. In Estonia, invece, era molto più difficile procurarsi il cibo spirituale in modo regolare. Non credo che le cose sarebbero andate altrettanto bene se fossimo rimasti in Estonia”.

Molti deportati che non erano Testimoni si inasprirono a causa delle sofferenze. I testimoni di Geova, dal canto loro, considerarono l’esilio un’esperienza spiritualmente rafforzante.

“Abbiamo imparato l’ubbidienza dalle cose che abbiamo sofferto”, dice Corinna Ennika. “Abbiamo riposto la nostra speranza in Geova e non ce ne siamo mai pentiti. Ci siamo resi conto che per sopravvivere servono veramente poche cose. Io e mia sorella Ene avevamo solo una piccola valigia e una scatola che tenevamo sotto il letto. Adesso, quando pensiamo di avere bisogno di qualcosa in più, riflettiamo su quell’esperienza. Il periodo migliore della nostra giovinezza, tra i 17 e i 23 anni, lo abbiamo trascorso in Siberia. Spesso mi sono chiesta se saremmo state altrettanto forti spiritualmente se non fossimo state deportate. Ritengo che in quel momento la Siberia fosse il posto migliore in cui trovarci”.

“Ben presto quei cinque anni in Siberia divennero solo un ricordo”, spiega un’altra sorella. “È come se avessi semplicemente guardato un film per un paio d’ore”.

Aino Ehtmaa racconta: “Non dimenticherò mai l’allegra danza dell’aurora boreale, le gelide giornate in cui dal mare e dai fiumi si levava una nebbiolina dai mille riflessi, le giornate polari in cui il sole non tramontava per due settimane e le notti polari in cui per due settimane non si vedeva sorgere il sole. Ricordo le brevi estati artiche in cui maturavano le fragole verdi e gli animali selvatici che si nutrivano dei ramoscelli più teneri. Nonostante tutte le difficoltà, era come se stessi facendo un viaggio in Siberia. Mi resi conto che anche lì, con Geova, era possibile essere felici”.

I TEMPI CAMBIANO, LE TATTICHE NO

Il ritorno dei fratelli dalla Siberia non coincise con la fine della persecuzione. La polizia segreta usava tattiche dirette e indirette per ottenere informazioni sull’organizzazione e per calunniarla.

Jüri Schönberg, che era stato arrestato per essersi rifiutato di prestare servizio militare, fu prelevato dal campo di lavoro per essere sottoposto a un interrogatorio di terzo grado. Un agente speciale del KGB era venuto in Estonia da Kiev, in Ucraina, per persuaderlo a collaborare con il KGB. L’ufficiale cercò di dimostrargli che le pubblicazioni dei testimoni di Geova erano antigovernative e piene di errori. Gli offrì da leggere alcune copie della Torre di Guardia ma Jüri non le accettò, anche se sembravano autentiche. Temeva che si trattasse di copie contraffatte che il KGB a volte metteva in circolazione per causare confusione fra i Testimoni. Per un’intera settimana l’agente fece pressione su di lui dalla mattina alla sera perché collaborasse con il KGB, ma Jüri rimase saldo e si rifiutò di scendere a compromessi.

RIPRISTINATI I CONTATTI CON “LA MAMMA”

Nonostante fosse pressoché impenetrabile, la cortina di ferro non poteva impedire del tutto alla luce della verità biblica di rifulgere. Per molto tempo i fratelli estoni andarono avanti con pubblicazioni degli anni precedenti. Comunque, durante l’esilio in Siberia, ebbero la possibilità di conoscere fratelli di altre parti dell’Unione Sovietica. Una volta tornati in Estonia si mantennero coraggiosamente in contatto con i fratelli dell’Unione Sovietica e di tanto in tanto riuscirono ad avere cibo spirituale fresco. Ad esempio, a partire dal 1956 presero contatto con Ivan Dziabko e altri dell’Ucraina e riuscirono a ottenere da loro delle pubblicazioni. Ma quei contatti erano rari e il numero di pubblicazioni limitato. Occorreva qualcosa di più, e poco dopo Geova benedisse i coraggiosi sforzi dei fratelli.

Sotto la guida del Corpo Direttivo, la filiale della Finlandia si organizzò in modo da provvedere aiuto ai fratelli dell’Estonia in modo più sistematico. Vilho Eloranta, che aveva fatto il pioniere in Estonia negli anni ’30, fu incaricato di mettersi in contatto con i fratelli. Agli inizi degli anni ’60, in occasione del suo primo viaggio in Estonia, riuscì a contattare Fanny Hietala. Da allora molti fratelli finlandesi, fingendosi turisti, fecero da corrieri e contribuirono a mantenere aperto un canale di comunicazione. Finalmente i fratelli dell’Estonia erano di nuovo in contatto con “la mamma”, come chiamavano l’organizzazione di Geova. Ora potevano mandare i rapporti del servizio di campo e la corrispondenza e potevano ricevere le pubblicazioni su microfilm. Tuttavia, dato che si doveva svolgere tutto in assoluta segretezza e con la massima discrezione, i contatti avvenivano solo due o tre volte l’anno.

Il cugino di Adolf Kose, Hugo Kose jr., che vive negli Stati Uniti, si recò in Estonia 15 volte come corriere. In uno dei suoi viaggi la polizia di frontiera lo perquisì a fondo ma non trovò nulla. La tensione però crebbe quando i poliziotti gli chiesero in modo diretto a quale religione appartenesse. Notando che i poliziotti non parlavano l’inglese in modo fluente, Hugo iniziò a parlare a raffica. Per non dare l’impressione di non capire, i poliziotti evitarono di chiedergli di parlare lentamente e, non appena il telefono squillò, gli dissero di affrettarsi perché la nave stava per salpare. Ovviamente non se lo fece ripetere!

I corrieri sapevano quanto fosse importante il loro incarico e lo svolgevano con la massima serietà. Erano sempre cauti e attenti a non diventare troppo sicuri di sé, cosa alquanto pericolosa. I rapporti del servizio di campo venivano codificati casomai fossero finiti in mani sbagliate. I corrieri si rendevano conto che avrebbero potuto mettere a repentaglio la loro vita e quella degli altri essendo imprudenti. A volte si accorgevano di essere seguiti da agenti del KGB. Mentre aspettava di ricevere un pacco da due fratelli, Viljard Kaarna vide un agente che, dopo averli fotografati, iniziò a pedinarli. Senza dubbio stava raccogliendo prove da usare contro i Testimoni. Nonostante ciò, nel corso degli anni tutte le consegne di pubblicazioni, corrispondenza e rapporti sono andate a buon fine.

MIGLIORAMENTI ORGANIZZATIVI

Per un certo periodo l’opera di predicazione nell’Unione Sovietica passò sotto la sorveglianza di un comitato che operava dall’Ucraina. Inoltre, diversi fratelli prestavano servizio come sorveglianti di distretto in tutto quel vasto territorio. Ma ora che in Estonia l’organizzazione stava crescendo, ci voleva qualcuno che soprintendesse all’opera a livello locale. Nel 1967 questo incarico fu affidato ad Adolf Kose, un uomo mite e temprato da varie prove di fede, che contribuì a organizzare l’opera. Successivamente le sue responsabilità aumentarono fino a includere il disbrigo della corrispondenza e la gestione dei rapporti per Lettonia, Lituania, Carelia nonché Leningrado (ora San Pietroburgo) e Murmansk. Il fratello Kose partecipò anche all’organizzazione delle attività di stampa in vari luoghi.

Il fratello Kose lavorava a tempo pieno insieme a sua moglie Koidula in un allevamento di maiali nei pressi della cittadina di Tapa. Come faceva a gestire tutti questi impegni? Il fratello Kose mise a punto dei macchinari che semplificarono parecchio il suo lavoro. Di conseguenza aveva più tempo da dedicare agli incarichi teocratici.

In seguito, fratelli come Viljard Kaarna, Lembit Toom e Silver Silliksaar diedero una mano nel visitare le congregazioni in Estonia e nelle vicine repubbliche dell’Unione Sovietica. Vista la crescita nel campo di lingua russa, Aleksandr Evdokimov fu impiegato in modo simile. Col tempo i fratelli di lingua russa in Estonia iniziarono a stampare per conto loro. Le pubblicazioni che arrivavano su microfilm erano già in russo e potevano essere duplicate direttamente su carta fotografica. Col tempo questo laborioso metodo di duplicazione fotografica non riuscì più a sostenere il ritmo con cui crescevano le congregazioni e richiese l’impiego di molti fratelli in vari luoghi. Pertanto, alla fine, si decise di adottarne un altro. Nonostante le risorse limitate, i fratelli avevano stampato clandestinamente centinaia di copie di più di 20 libri diversi. Tra il 1966 e il 1989 furono prodotte a mano più di cinque milioni di pagine di pubblicazioni in estone e in russo.

L’IMPORTANZA DI AGIRE CON CAUTELA

In un’occasione dei poliziotti perquisirono la casa di un fratello col pretesto di cercare una moto rubata. Il primo posto in cui andarono a guardare fu una libreria, nascondiglio poco probabile per una moto. È evidente che erano alla ricerca di pubblicazioni vietate. Rimasero delusi quando non ne trovarono.

Come facevano i fratelli a far passare inosservate le pubblicazioni e a tenerle nascoste? Spesso vi applicavano le copertine di vecchie riviste e libri mondani. Così, quando le case venivano perquisite a sorpresa, tali “vecchie” pubblicazioni di solito non venivano scoperte.

I Testimoni usavano occasioni speciali, tra cui i matrimoni, come copertura per adunanze e assemblee. Per esempio il matrimonio di Heimar ed Elvi Tuiman durò due giorni. A volte questi ritrovi duravano anche tre o quattro giorni. Gli anziani incoraggiavano i fratelli a non organizzare matrimoni con troppi invitati. I gruppi più piccoli davano meno nell’occhio ed era meno probabile che creassero problemi.

ARRIVANO FRATELLI DALLA RUSSIA

Nel 1970 cominciarono ad arrivare da Ucraina, Bielorussia e altre parti dell’Unione Sovietica Testimoni di vecchia data. Per molti fu più facile vivere in Estonia che nel loro paese di origine, dove erano stati brutalmente perseguitati.

Con l’aiuto di fratelli come Nikolaj Dubovinskij, un anziano di vecchia data dell’Ucraina, nel 1972 fu formata a Tartu la prima congregazione di lingua russa, composta da circa 50 proclamatori. Il campo di lingua russa era fertile e nel 2010 c’erano 27 congregazioni e 4 gruppi a cui erano associati più della metà dei proclamatori dell’Estonia.

VARI MODI PER DARE TESTIMONIANZA INFORMALE

I fratelli di lingua russa erano intrepidi e zelanti e non esitavano a predicare in contesti informali. Per esempio intavolavano conversazioni con i turisti che visitavano le chiese di Tallinn e davano loro testimonianza. Dato che i fratelli parlavano della Bibbia, spesso i turisti pensavano che fossero guide turistiche e quindi prestavano molta attenzione a quello che dicevano.

Alcune sorelle predicavano sui treni. Compravano un biglietto di andata e ritorno Tartu-Tallinn così, nelle otto ore di viaggio, avevano tutto il tempo di intavolare conversazioni e parlare della buona notizia con i passeggeri.

“Pregai per trovare uno studio biblico”, racconta Marija Pasečnik, che si era trasferita dal Kazakistan. Dopo averci pensato un po’, decise di predicare a chi come lei faceva per ore la fila nei negozi per comprare da mangiare.

“Un giorno, mentre ero in fila”, continua Marija, “iniziai una conversazione con una donna e, un po’ alla volta, arrivai a parlare della Bibbia. Si dà il caso che la donna non fosse molto interessata, ma mi accompagnò da alcune sue conoscenti, mi presentò e lasciò che continuassi la conversazione. Il risultato fu che iniziai a studiare la Bibbia con quattro di loro. Una di quelle donne si battezzò e serve ancora Geova fedelmente”.

Anche in Estonia molti servitori di Geova si distinsero come lavoratori esemplari. Per esempio, un’attivista del partito comunista presso una centrale elettrica asserì che l’azienda non aveva più bisogno di Leonhard Nilsk, dal momento che era una persona religiosa. Tuttavia il responsabile del laboratorio elettrico prese la parola e disse: “Abbiamo più bisogno di comunisti che bevono e non fanno il loro dovere o di una persona religiosa che si dimostra degna di fiducia?” Dato che Leonhard godeva di una buona reputazione, anche altri colleghi presero le sue difese e la questione finì lì. A quanto pare l’attivista stava cercando di accattivarsi le simpatie dei suoi superiori all’interno del partito ma, quando il regime comunista cadde, fu lei a perdere il lavoro.

PREDICARE QUANDO L’OPERA ERA VIETATA

“Quando andavo a scuola”, ricorda Lembit Reile che ora presta servizio nel Comitato di Filiale dell’Estonia, “parlavo con cautela a molti miei compagni di classe. Ce n’era uno in particolare, che spesso invitavo a casa e al quale in modo discreto davo testimonianza. Finita la scuola ci perdemmo di vista per una ventina d’anni. Di recente, mentre pronunciavo un discorso nella congregazione della cittadina da cui provengo, mi sono accorto che tra i presenti c’era proprio lui, il mio ex compagno di scuola! Stava studiando con i testimoni di Geova e, di lì a poco, si è battezzato. È stata davvero una grande gioia”.

Dato che la nostra opera era vietata, i fratelli dovevano essere cauti nel dare testimonianza. Un anziano spiega come facevano: “Dovevamo osservare bene le persone intorno a noi per capire con chi potevamo iniziare una conversazione senza correre rischi. Occorreva discrezione nel parlare agli estranei. Dopo un po’ acquistammo esperienza e spesso riuscivamo a capire se una persona era un informatore del KGB. Ci insospettivamo anche se qualcuno era particolarmente loquace o parlava ad alta voce; era senz’altro più prudente parlare con persone riservate. Spesso intavolavamo conversazioni con chi non sosteneva il governo comunista, i cosiddetti dissidenti, che in genere erano di mente più aperta”.

UNA VISITA INCORAGGIANTE IN UN PARCO

Il Corpo Direttivo dispose che uno dei suoi membri, Lloyd Barry, insieme a Viv Mouritz, della filiale della Finlandia, si incontrasse con Adolf Kose, che all’epoca organizzava l’opera in Estonia. L’incontro avvenne in un parco di Leningrado (ora San Pietroburgo).

“In un primo momento il fratello Kose esitava a parlare”, dice il fratello Mouritz in merito a quell’incontro segreto, “e cautamente continuava a nascondersi dietro il suo giornale. Man mano che la conversazione procedeva, però, Adolf abbassava il giornale e iniziò ad aprirsi”.

“Rifiutò l’invito a mangiare qualcosa con noi”, ricordava il fratello Barry. “Disse che era meglio limitarsi solo alle questioni più importanti”.

Quando il fratello Kose espresse preoccupazione per il pesante giogo della persecuzione e per le restrizioni imposte ai Testimoni dell’Unione Sovietica, i fratelli Mouritz e Barry considerarono con lui molti pensieri incoraggianti. “Anche in altri paesi si affrontano delle prove”, gli dissero. “Sembrano più facili, ma sono più insidiose. Ci sono molte tentazioni che qui non esistono e si stanno perdendo più persone in Occidente di quante non se ne perdano qui”.

Quella visita arrivò al momento giusto e rafforzò molto il fratello Kose. Solo in seguito apprese di aver parlato con un membro del Corpo Direttivo e fu molto lieto di trasmettere l’incoraggiamento ricevuto dall’organizzazione di Geova a tutti coloro che mantenevano l’integrità malgrado l’oppressione tirannica.

“Siamo vicini ai nostri fratelli dell’Unione Sovietica”, scrisse in seguito il fratello Barry. “È stato bellissimo incontrare il fratello Kose; la stretta di mano e il forte abbraccio con cui ci ha salutato sono stati la degna conclusione di quello splendido incontro”.

L’ATTEGGIAMENTO DECISO DEI RAGAZZI A SCUOLA

I giovani servitori di Geova, in particolare, subirono pressioni perché sostenessero le organizzazioni politiche. Venivano anche esortati a impegnarsi in altre attività che contrastavano con la loro coscienza addestrata secondo la Bibbia.

Ester Tamm ricorda: “Un giorno, quando ero piccola e andavo a scuola, tutta la classe dovette alzarsi in piedi, andare alla cattedra e firmare una lettera di auguri per il compleanno del dittatore Iosif Stalin”.

Ester si alzò ma non andò alla cattedra. Spiegò educatamente che non avrebbe firmato la lettera. L’insegnante si infuriò ma, inaspettatamente, altri studenti sostennero Ester e dissero con coraggio che neppure loro avrebbero firmato. La questione finì lì.

Il foulard rosso che indossavano i sostenitori del comunismo creava un altro problema. Chi si rifiutava di portarlo subiva intimidazioni ricevendo voti più bassi o altre forme di punizione. I nostri giovani si rifiutarono di scendere a compromessi e manifestarono la stessa lealtà di Daniele e dei suoi tre compagni ebrei nell’antica Babilonia. — Dan. 1:8.

UNA NUOVA ERA

Il fatto che solo il 7 per cento della popolazione appartenesse al partito comunista indica che gli estoni, in generale, non sostenevano il sistema sovietico. I funzionari estoni non seguivano sempre volentieri le direttive di Mosca, e alcuni arrivarono ad aiutare i Testimoni. Nel 1985, per esempio, un funzionario locale consigliò a Lembit Toom: “So che lei è una specie di capo tra i Testimoni. Cercate di non riunirvi in occasione delle feste nazionali”.

“La ringrazio, riferirò quanto mi ha detto”, replicò Lembit. Evidentemente il KGB considerava offensivo il fatto che i Testimoni si radunassero durante le feste nazionali. A quanto pare i fratelli tenevano le adunanze troppo apertamente e quel consiglio amichevole li indusse ad apportare dei cambiamenti.

Nel 1986, quando l’Unione Sovietica introdusse la sua politica della perestrojka, o ristrutturazione, ebbe inizio una nuova era. Il Corpo Direttivo incoraggiò i fratelli a sfruttare questo nuovo clima di apertura e di libertà per organizzare delle assemblee di distretto nell’Europa orientale. Per i nostri fratelli dell’Unione Sovietica era difficile credere che la libertà potesse arrivare prima di Armaghedon. Avevano ancora fresche nella mente tutte le sofferenze che avevano subìto, e le perquisizioni domiciliari continuavano a rappresentare una minaccia costante.

INVITATI A FARSI CONOSCERE DAI CITTADINI

Godendo di maggiore libertà, un crescente numero di persone mostrava interesse per la religione e la Bibbia. Le posizioni assunte dai testimoni di Geova destarono la curiosità della gente e varie istituzioni invitarono i fratelli a pronunciare discorsi pubblici per spiegare le nostre convinzioni.

Una di queste occasioni si presentò in modo del tutto inaspettato. Lembit Reile aveva accettato di pronunciare un discorso a un gruppo di persone. Quando arrivò il giorno, Ainar Ojarand, che aveva avuto qualche contatto con gli organizzatori, stava ascoltando la radio mentre si radeva. D’un tratto sentì l’annuncio: “Oggi nel Sakala Center si terrà un discorso intitolato ‘Cosa insegna la Bibbia?’” Il Sakala Center era il più importante centro congressi di Tallinn dove il partito comunista teneva di solito i suoi raduni. Ad Ainar cadde quasi il rasoio dalle mani. Comunque, almeno fino a quando non si incontrarono alla fermata dell’autobus, non ebbe modo di far sapere a Lembit che quel raduno sarebbe stato molto più grande di quanto avessero pensato.

“La sala era gremita”, racconta Lembit. “Non avevo mai parlato di fronte a un pubblico così numeroso. Non avevo mai usato un microfono né avevo mai pronunciato un discorso da un podio. Dopo una breve preghiera, mi venne in mente quando Paolo si trovò all’Areopago e pensai a un’introduzione. Dal momento che la maggior parte dei presenti era vegetariana, iniziai il mio discorso spiegando che Dio aveva messo a disposizione dei primi esseri umani solo frutta e verdura. Fu solo dopo il Diluvio che fu concesso loro di mangiare carne”.

Pare che quell’introduzione avesse sortito un buon effetto sui presenti; infatti al termine del discorso molti si misero in fila lasciando nome e indirizzo per poter ricevere delle pubblicazioni non appena fossero state disponibili. Nel corso degli anni molti fratelli hanno pronunciato discorsi di fronte a un vasto uditorio presso biblioteche, scuole e centri culturali. E grazie a questo, molte persone con una buona disposizione d’animo si sono rese conto che quella era la verità e l’hanno accettata.

ATTIVI SPIRITUALMENTE

Nel 1989 per i servitori di Geova dell’Unione Sovietica ebbe inizio un periodo di maggiore libertà religiosa, il che permise ad alcuni di recarsi in Polonia per assistere a un’assemblea di distretto dopo anni di feroce repressione. Quali sentimenti suscitò in loro quell’evento?

“Eravamo così felici!”, ricorda Ella Toom. “Non riuscivamo a trattenere le lacrime. Essere presenti a quell’assemblea era proprio come trovarsi in un paradiso spirituale”.

“Arrivati in Polonia avemmo prima il tempo di assistere a un’adunanza in una Sala del Regno”, racconta un’altra sorella. “Alla vista dei fratelli e delle sorelle che entravano nella sala, mi misi a piangere. Era la prima volta che mi trovavo in una Sala del Regno”.

Quell’anno Theodore Jaracz e Milton Henschel, due membri del Corpo Direttivo, percorsero in lungo e in largo l’Unione Sovietica accompagnati da Willi Pohl, che prestava servizio presso la filiale della Germania. Era loro desiderio incontrare i fratelli per incoraggiarli e per verificare di persona la situazione. La scena mondiale stava cambiando rapidamente, non c’era tempo da perdere: era necessario approfittare della perestrojka, la linea politica seguita allora dall’Unione Sovietica, e riorganizzare le attività spirituali, dando la priorità alla traduzione.

Nel 1983, presso la filiale del Canada, Toomas (Tom) Edur, dinamico ex giocatore di hockey di origine estone, cominciò a tradurre alcune pubblicazioni in estone. * In quegli anni queste pubblicazioni erano disponibili principalmente per gli estoni che risiedevano all’estero. Nel 1990, però, quando in Estonia ebbe inizio un periodo più favorevole per l’opera, Toomas e la moglie Elizabeth furono mandati nella filiale della Finlandia per collaborare alla traduzione delle nostre pubblicazioni in estone e poco tempo dopo furono trasferiti in Estonia.

In precedenza il lavoro di traduzione veniva svolto in posti diversi da singoli traduttori. Poi ci si rese conto che sarebbe stato meglio farli lavorare insieme nella stessa sede. Pertanto diversi traduttori cominciarono a lavorare in casa di Lembit Toom, a Tartu. Nell’Unione Sovietica, però, era praticamente impossibile riuscire a procurarsi dei computer, perciò i traduttori non disponevano delle attrezzature necessarie per svolgere il loro lavoro nel modo dovuto. La situazione migliorò quando un fratello locale, che aveva visitato la filiale degli Stati Uniti, fece ritorno portando con sé due computer: un buon inizio per un efficiente reparto traduzione. Solo pochi traduttori erano in grado di usare il computer e il Sistema Multilingue per la Fotocomposizione Elettronica (MEPS), il che non facilitava le cose. Comunque, dato che i fratelli avevano tanta voglia di imparare, nel giro di poco tempo cominciarono a fare un buon lavoro.

UN’ALTRA GIOIOSA ASSEMBLEA DI DISTRETTO ALL’ESTERO

Man mano che diminuiva il controllo esercitato dal regime sovietico sull’Europa orientale, la gente godeva sempre più di maggiori libertà. Circa 200 fratelli estoni, ad esempio, ottennero il visto per assistere all’assemblea di distretto “Lingua pura”, tenuta nel giugno del 1990 a Helsinki, in Finlandia.

I fratelli finlandesi accolsero lo sbarco dei delegati estoni con un fragoroso applauso che si protrasse per circa mezz’ora. La cosa incuriosì tutti quelli che non erano Testimoni, i quali si chiedevano chi fossero quei personaggi famosi. Che cambiamento: gli stessi umili fratelli, che per decenni erano stati vittime delle persecuzioni sotto il regime sovietico, ora venivano accolti come fossero campioni olimpici!

Ascoltare parte dell’assemblea in estone e ricevere alcune nuove pubblicazioni nella loro lingua entusiasmava i fratelli estoni. “Tenere in mano per la prima volta un opuscolo in estone”, disse un fratello di vecchia data, “era come avere tra le mani un prezioso gioiello”.

L’emozione crebbe quando, durante il discorso conclusivo, fu fatto un entusiasmante annuncio. L’oratore disse che il Corpo Direttivo aveva autorizzato la pubblicazione di un’edizione quindicinale della Torre di Guardia in estone; quest’edizione in quadricromia sarebbe stata pubblicata in contemporanea con quella in inglese a partire dal gennaio del 1991. I presenti, in visibilio, si alzarono in piedi e proruppero in un applauso interminabile, alla fine del quale uno di loro chiese: “Ci sarà solo una rivista per ciascun gruppo di studio come prima? Oppure ognuno ne riceverà una copia personale?” I fratelli rimasero senza parole quando fu detto che ognuno ne avrebbe ricevuto una copia, e anche questa notizia fu accolta con un applauso.

La filiale della Finlandia cominciò a stampare pubblicazioni in estone, inclusi numeri arretrati delle riviste a partire dal 1990. Oltre all’aiuto in senso spirituale, i Testimoni estoni ricevettero e poi distribuirono i molti aiuti umanitari che erano stati inviati dai fratelli di vari paesi. Date le condizioni in cui versava l’economia, si trattò proprio di un aiuto più che mai necessario.

LA PRIMA ASSEMBLEA DI DISTRETTO TENUTA IN LIBERTÀ

L’organizzazione di Geova non perse tempo e si avvalse del clima di libertà religiosa per organizzare grandi assemblee di distretto in tutta l’Unione Sovietica. Dal 13 al 14 luglio 1991 si tenne a Tallinn la prima delle assemblee di distretto “Amanti della libertà [divina]”. Questo riempì di gioia i fratelli estoni.

Quell’assemblea fu accolta con particolare entusiasmo da alcuni dei fratelli più avanti con gli anni. Per quale motivo? L’ultima assemblea di distretto tenuta in libertà risaliva al 1940. Finalmente, dopo oltre 50 anni, i fratelli potevano riunirsi di nuovo liberamente.

I fratelli di lingua russa della zona nord-occidentale dell’Unione Sovietica, insieme a quelli dei paesi baltici e di Kaliningrad, erano riuniti nella Linnahall, l’auditorium di Tallinn. Nel palaghiaccio adiacente, la Jäähall, i presenti alle sessioni in estone furono un migliaio. In totale i presenti arrivarono a essere 4.808, e i 447 battezzati resero l’evento ancora più elettrizzante.

Assemblee di distretto come quella svolsero un ruolo importante nell’aiutare i nuovi a conoscere la verità. Per esempio Amalie, la nonna di Leonhard Nilsk, frequentava la Chiesa Avventista, anche se nutriva dei dubbi sui suoi insegnamenti. Leonhard la invitò a ricercare la verità nella Bibbia. L’assemblea di distretto tenuta a Tallinn nel 1991 segnò una svolta. Al termine del primo giorno Amalie disse che non avrebbe mai più rimesso piede nella sua chiesa. Quello che Leonhard aveva detto non le era bastato, aveva dovuto vedere il popolo di Geova con i suoi occhi. Cominciò a studiare la Bibbia e in seguito si battezzò.

LE SPERANZE SI REALIZZANO

Ora che i servitori di Geova non erano più minacciati dalle persecuzioni e dall’oppressione, alcuni di loro non riuscivano a credere che fossero davvero liberi di professare la loro religione. Un fratello che era anziano da molto tempo, ad esempio, sperava da sempre che il libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca fosse disponibile in estone. Nel 1991, in seguito all’avvento di un’era di maggiori libertà, quello fu il primo dei nostri libri a essere stampato in estone.

“Avevo in mano quel libro”, racconta l’anziano, “ma stentavo ancora a crederci. Quando lo presentai all’adunanza, non fu facile trattenere le lacrime. Per un istante i presenti rimasero in silenzio presi dallo stupore. Poi proruppero in lacrime, ma erano lacrime di gioia. Fu uno di quei momenti che non si possono dimenticare. Ogni volta che ci ripenso, mi vengono le lacrime agli occhi”.

Più volte i fratelli avevano la sensazione di essere “come quelli che sognavano”. (Sal. 126:1-6) Dopo un periodo buio durato qualche decennio, molti videro adempiersi questa promessa contenuta nella Parola di Dio: “A suo tempo mieteremo se non ci stanchiamo”. — Gal. 6:9.

UN EVENTO GIOIOSO NELLA STORIA TEOCRATICA

Il 31 ottobre 1991 è una data che i nostri fratelli dell’Estonia ricorderanno per molto tempo: quel giorno fu registrata ufficialmente la prima congregazione dei testimoni di Geova.

Era arrivato il momento di riorganizzare completamente l’opera. La buona notizia suscitava grande interesse; la gente dichiarava apertamente di essere interessata alla Bibbia e alla religione. C’erano molte cose da fare: si dovevano tenere studi biblici e organizzare adunanze di congregazione, assemblee di circoscrizione e di distretto. Ai traduttori servivano strutture adeguate per sopperire alla crescente mole di lavoro.

Nel frattempo cominciarono ad arrivare missionari di Galaad, per cui fu necessario trovare edifici che potessero ospitare le case missionarie. I missionari avevano bisogno di aiuto per risolvere problematiche legate al visto e ottenere il permesso di soggiorno. La questione della neutralità andava chiarita con le autorità. Per costruire Sale del Regno bisognava ottenere i relativi permessi.

“Quegli anni trascorsero in fretta”, ricorda Reino Kesk, a quel tempo sorvegliante di circoscrizione. “A motivo di tutto il lavoro che si dovette fare per porre le basi del futuro della teocrazia, sembrava fossero trascorsi solo pochi mesi. Fu anche un periodo ricco di emozioni. La gente amava la verità e la accettava in fretta. In tutte le congregazioni c’erano molti che desideravano battezzarsi. Alcuni interessati, che assistevano alle assemblee pur non sapendo molto sul conto dei testimoni di Geova, apprezzavano i discorsi e volevano battezzarsi subito. Aiutarli richiedeva molto impegno”.

Durante il regime sovietico, la sorveglianza dell’opera di predicazione in Estonia era affidata alla filiale della Germania. Uno dei canali attraverso i quali Germania ed Estonia si scambiavano informazioni riservate era la filiale della Finlandia. Una volta aperte le frontiere, fu possibile comunicare liberamente, e nel 1992 la filiale della Finlandia fu incaricata di soprintendere all’opera in Estonia.

ZELANTI E ANSIOSI DI PREDICARE

Dato che molti facevano progressi in fretta, era difficile seguire con attenzione i nuovi che desideravano diventare proclamatori non battezzati. Tom Edur, ad esempio, fece visita a un nuovo piccolo gruppo la mattina del giorno in cui si teneva la Commemorazione della morte di Cristo; rimase sorpreso vedendo che erano accorsi in tanti per andare in servizio.

“Conosci tutti?”, chiese Tom a un fratello del posto.

“A dire il vero non tutti sono proclamatori”, fu la risposta.

Alla fine dell’adunanza per il servizio di campo, rivolgendosi a quelli che non erano ancora proclamatori, Tom disse: “Magari dopo possiamo parlare in privato”.

Si presentarono una decina di studenti della Bibbia, i quali dissero di voler diventare idonei per predicare. Dopo che Tom ebbe considerato i requisiti fondamentali per diventare proclamatori non battezzati, tre giovani donne ammisero di non aver ancora lasciato ufficialmente la loro chiesa. Tom spiegò che se volevano essere testimoni di Geova dovevano farlo. Così si recarono subito in quella che era stata la loro chiesa per far cancellare i loro nomi dai registri, e poi andarono insieme agli altri a predicare.

Tra quelli che avevano assistito all’adunanza per il servizio di campo c’era un uomo che non aveva ancora smesso di fumare. Avrebbe avuto ancora bisogno di tempo per mettere a posto la sua vita, così tornò a casa ripromettendosi di diventare proclamatore successivamente.

Dato che finalmente potevano predicare senza limitazioni imposte dalle autorità, i fratelli cercavano di cogliere ogni occasione per parlare con più persone possibile. Alcuni erano così ansiosi di farlo da aver bisogno di aiuto per mantenere l’equilibrio in senso spirituale. In un’occasione, ad esempio, Tom Edur stava esaminando le domande per il battesimo con un candidato, al quale chiese se avesse mai ricevuto consigli dagli anziani.

“Sì”, rispose il giovane, “gli anziani mi hanno consigliato di essere più equilibrato nell’uso del tempo”.

“Ma qual era il problema?”, chiese Tom.

“Siccome facevo 150 ore di servizio al mese”, spiegò il giovane, “trascuravo altre responsabilità scritturali. Gli anziani mi hanno suggerito di dedicare 100 ore al ministero, così da avere il tempo per lo studio personale e la preparazione per le adunanze”.

UN EVENTO GIOIOSO IN RUSSIA

Un’altra pietra miliare nella storia della teocrazia fu l’assemblea internazionale che si tenne a San Pietroburgo, in Russia, nel giugno del 1992. Erano presenti 1.000 delegati dall’Estonia, molti dei quali furono felici di ritrovare ex compagni di prigionia e altri Testimoni che avevano conosciuto durante l’esilio in Siberia.

“L’assemblea si tenne proprio nel momento migliore per noi”, racconta uno dei delegati. “Riservammo un treno speciale a un prezzo piuttosto contenuto pagando in rubli russi. Poi, una settimana prima dell’assemblea, in Estonia si passò dai rubli alle corone. Se fossimo stati in Russia proprio in quella settimana, non avremmo potuto cambiare i nostri soldi. Comunque, pur essendo ancora in Estonia, ci fu permesso di cambiare solo una piccola quantità di denaro. Cosa avremmo fatto con gli altri rubli che non avevamo potuto cambiare? Dato che in Russia si usavano ancora i rubli, i fratelli li portarono con sé e li misero nelle cassette delle contribuzioni. Se invece l’assemblea si fosse tenuta una settimana dopo, ottenere i visti per oltrepassare il confine sarebbe stato più costoso a motivo delle nuove norme doganali. Ma l’assemblea si tenne proprio nel momento migliore per i fratelli!”

Tra le molte persone sulle quali quella storica assemblea ebbe un grande effetto ci fu un’interessata, che sarebbe dovuta partire dall’Estonia con i Testimoni. “Non so come, ma non avevo capito bene a che ora saremmo partiti”, racconta la donna. “Quando arrivai alla stazione, il treno era già andato via. Io, però, avevo già pagato il biglietto. Cosa potevo fare? Pregai Geova implorandolo di aiutarmi e promettendogli che io ce l’avrei messa tutta per arrivare a destinazione.

“Il capostazione disse che avrei dovuto comprare un altro biglietto, ma i soldi che avevo non sarebbero bastati. Poi arrivò alla stazione un gruppo di persone, tutte molto contente e ben vestite. Erano Testimoni dell’isola di Saaremaa. Il loro treno non era ancora arrivato e, per fortuna, con il mio biglietto potevo viaggiare insieme a loro.

“Durante il viaggio i Testimoni cantavano cantici del Regno, il che mi colpì profondamente. Mi sentivo come se mi avessero accolto nella loro famiglia spirituale. Rimasi con loro per tutta la durata dell’assemblea e ne potei apprezzare la sincerità e l’amore. Questo fugò tutti i miei dubbi. A quel punto ero convinta di aver trovato l’organizzazione terrena di Dio”. Quella donna serve ora come pioniera regolare insieme al marito.

L’AIUTO DI FRATELLI VOLENTEROSI

Dato il rapido progresso a cui si assisteva nell’opera di predicazione e in ambito organizzativo, c’era bisogno di fratelli con esperienza in campo teocratico. Chi poteva sopperire a questo bisogno? Come Isaia, molti si fecero avanti e dissero: “Eccomi! Manda me”. — Isa. 6:8.

Nel 1992 arrivarono i primi quattro missionari di Galaad: Vesa e Leena-Maria Edvik ed Esa e Jaael Nissinen. Tra quelli che furono mandati a servire in Estonia c’erano anche Reino e Lesli Kesk, che per 17 anni erano stati ministri viaggianti in Canada. Poi, nella primavera del 1993, 20 pionieri provenienti dalla Finlandia vennero invitati a servire come pionieri speciali nel campo di lingua estone e in quello di lingua russa. Con loro arrivarono anche altri quattro missionari.

Successivamente furono mandati in Estonia missionari, pieni di gioia ed entusiasmo, che avevano frequentato classi consecutive della Scuola di Galaad. Arrivarono anche missionari che non avevano frequentato la scuola. I dinamici missionari insieme agli zelanti pionieri speciali continuarono a consolidare le fondamenta che erano state poste da leali fratelli estoni nel corso di diversi decenni.

Inoltre si trasferirono in Estonia circa duecento fratelli e sorelle, desiderosi di servire ovunque il bisogno fosse maggiore. Con la loro maturità spirituale hanno contribuito a rafforzare le congregazioni e a dar loro stabilità. Vennero formate molte congregazioni, in alcune delle quali questi fratelli furono gli unici a servire come anziani, almeno fino a quando i fratelli locali non maturarono in senso spirituale per assumersi altre responsabilità.

Lembit Välja fu uno di quei fratelli che vennero per dare una mano. Era nato in Estonia e, sopravvissuto alla seconda guerra mondiale, si era trasferito in Australia, dove era diventato Testimone. Nel 1990, poco prima di andare in pensione, decise di fare ritorno in Estonia per aiutare i molti interessati a spegnere la loro sete spirituale. Ricorda che a un certo punto seguiva circa 80 persone, suddivise in 18 gruppi di studio sparsi su più della metà del territorio estone. Si spostava in autobus e spesso la notte dormiva in un sacco a pelo presso le stazioni degli autobus. Oltre 50 dei suoi studenti si sono battezzati; all’età di 84 anni conduce ancora quattro studi biblici. I suoi sacrifici hanno prodotto frutti eccellenti: nella maggior parte delle cittadine in cui si recava ci sono congregazioni fiorenti e Sale del Regno.

Servire in Estonia risultò utile anche per quei fratelli volenterosi che vi si erano trasferiti. Molti hanno spiegato che conoscere le persone del posto e il loro modo di vivere li ha arricchiti notevolmente. “Ti si allargano gli orizzonti”, spiega Reino Kesk, “e sei un po’ più in grado di vedere le cose come le vede Geova quando osserva il mondo intero”.

LE PRIME VISITE DEI SORVEGLIANTI DI CIRCOSCRIZIONE

In quel periodo di rapida crescita, le visite dei sorveglianti viaggianti contribuirono notevolmente a rafforzare e a incoraggiare le congregazioni. I sorveglianti di circoscrizione assolvevano il loro incarico con il massimo impegno e spesso dedicavano ben 15 ore al giorno ad attività spirituali come uscire in servizio, frequentare e condurre adunanze e rispondere alle molte domande dei fratelli.

La prima circoscrizione abbracciava l’Estonia, la Lettonia, la Lituania e Kaliningrad. Comprendeva 46 congregazioni e 12 gruppi in quattro lingue. Il sorvegliante di circoscrizione aveva anche altri compiti impegnativi, tra cui, nel caso di Lettonia e Lituania, il disbrigo delle pratiche di registrazione. Attualmente, solo in Estonia, ci sono quattro circoscrizioni.

“I proclamatori apprezzavano moltissimo le visite dei sorveglianti di circoscrizione”, ricorda Lauri Nordling, un fratello locale che nel 1995 prestava servizio come sorvegliante di circoscrizione. “Spesso la stanza in cui tenevamo l’adunanza per il servizio di campo era gremita. Una volta in un piccolo monolocale erano stipate una settantina di persone. Se qualcuno avesse lanciato in aria una mela di sicuro non sarebbe arrivata a terra”.

DIFFICOLTÀ DELL’IMPARARE UNA NUOVA LINGUA

Per la maggior parte delle persone imparare una nuova lingua è tutt’altro che facile e l’estone è particolarmente difficile da padroneggiare. Per esempio, Markku Kettula, un nuovo missionario, stava parlando di Gesù Cristo con un uomo. Invece di dire che Gesù è il Rahuvürst, cioè il Principe della pace, sottolineò più volte che Gesù è il rahuvorst, cioè la salsiccia della pace! Solo quando Markku aprì la Bibbia in Isaia 9:6 l’uomo, perplesso, comprese che la vera fonte della pace non è qualcosa di commestibile.

Una pioniera che si era trasferita in Estonia stava imparando il russo. Mentre partecipava all’opera di predicazione, bussò per sbaglio alla porta di un anziano locale, che non riconobbe. Dizionario alla mano, iniziò la sua presentazione. Il fratello cercò di spiegarle che era un anziano della congregazione. Lei cercò rapidamente la parola “anziano” e vide che significava “vecchio”.

“Oh”, disse la sorella, “lei non è poi così vecchio! Tra l’altro nel Paradiso potrà tornare giovane”. Solo quando il fratello le mostrò le pubblicazioni teocratiche che aveva in casa lei capì che non era vecchio, ma che era un anziano.

UN GIUDICE ATEO ACCETTA LA VERITÀ

Durante il regime sovietico, Viktor Sen’ fu condannato a due anni di reclusione per essersi rifiutato di svolgere il servizio militare. Dopo aver scontato un anno di carcere, chiese spontaneamente di essere esiliato in Siberia, opzione che gli avrebbe dato maggiore libertà. All’udienza i giudici gli espressero tutto il loro sdegno, e uno arrivò a dire che quelli come lui avrebbero meritato l’impiccagione o la fucilazione.

Alcuni anni dopo, a un’assemblea di distretto, un fratello presentò a Viktor un gruppo di interessati e gli chiese: “Conosci qualcuno?”

“No”, rispose Viktor.

“Ne sei sicuro?”, disse il fratello. Poi, indicandogli un uomo visibilmente in imbarazzo, gli chiese: “Sei sicuro di non conoscerlo?”

Viktor non riusciva ancora a riconoscerlo. Che sorpresa fu per lui scoprire che si trattava di Jurij, uno dei giudici presenti alla sua udienza! Stava studiando la Bibbia e, come Viktor, era lì all’assemblea. Come mai Jurij aveva cambiato idea sui testimoni di Geova?

“Sono cresciuto in una famiglia di atei convinti”, spiega Jurij. “Quando andavo a scuola pronunciavo spesso discorsi sul pericolo rappresentato dalla religione. Anni dopo, però, assistei qualche volta allo studio della Bibbia che alcuni miei amici facevano con i testimoni di Geova. Mi resi conto che, per quanto conoscessi bene le menzogne religiose, non sapevo assolutamente nulla della Bibbia. Questo mi stimolò a conoscerla meglio”.

Dopo essersi battezzato, Jurij disse a Viktor: “L’ultima volta che ci siamo visti in tribunale eravamo seduti su banchi diversi. Ma se dovessimo affrontare di nuovo un simile processo, sederemmo allo stesso banco! Non sarei certo io a condannarti”. Attualmente Jurij e Viktor servono entrambi come anziani a Tallinn.

UNA COMMEMORAZIONE INDIMENTICABILE

Un fratello che si era appena trasferito in Estonia si avvicinò a Pavel e Margarita e, in un estone stentato, riuscì a dire: “Se volete vivere per sempre dovete venire stasera alla Commemorazione della morte di Cristo”. Incuriositi, decisero di andare.

Pavel e Margarita ricevettero un cordiale benvenuto alla Commemorazione. Ma durante lo svolgimento dell’adunanza si allarmarono un po’ quando notarono che un uomo andava su e giù per il corridoio, guardava i presenti e prendeva appunti. Non si resero conto che stava solo contando i presenti. Pavel e Margarita cominciarono a pensare che forse avrebbero fatto meglio a non andare, ma non ebbero il coraggio di lasciare la sala perché ebbero la sensazione che due omoni fossero a guardia delle porte. Non sapendo che i fratelli erano semplicemente degli uscieri, Pavel e Margarita decisero che sarebbe stato meglio rimanere.

Al termine del discorso della Commemorazione l’oratore disse che chiunque fosse stato interessato poteva avere un gratuito studio biblico a domicilio. Questo stimolò l’interesse di Pavel e Margarita. Dopo che i fratelli li ebbero avvicinati amichevolmente per presentarsi, dissipando tutti i loro timori, i due decisero di accettare uno studio biblico. Dato che si sarebbero trasferiti nel giro di due settimane, chiesero di studiare tutti i giorni. Una volta nella nuova casa chiamarono senza indugio i fratelli del posto, si presentarono e ripresero a studiare la Bibbia.

‘TESTIMONI OCULARI DELLE VOSTRE OPERE ECCELLENTI’

I testimoni di Geova dell’Estonia esprimono amore gli uni per gli altri, proprio come fanno i loro fratelli in tutto il mondo. (Giov. 13:35) Altri lo notano e vengono attratti dalla pura adorazione. — 1 Piet. 2:12.

Toivo ottenne una copia del libro L’uomo alla ricerca di Dio da una sorella che gli aveva tagliato i capelli dal barbiere. Dopo averlo letto, decise di assistere a un’adunanza nella Sala del Regno ma, dal momento che era stato messo in guardia contro i Testimoni, era titubante. Decise perciò di osservare i Testimoni standosene tranquillamente seduto in macchina. Voleva vedere che persone erano quelle che entravano nella Sala del Regno e che aspetto avevano quando uscivano al termine dell’adunanza.

Rimase molto colpito nel vedere che le sorelle si abbracciavano affettuosamente; capì al volo che erano persone che si prendevano veramente cura le une delle altre. Cominciò a frequentare le adunanze con entusiasmo e a studiare la Bibbia. Fece rapidi progressi e ben presto iniziò a predicare con zelo ad altri. Ora è un Testimone battezzato.

“GEOVA HA ESAUDITO LA MIA PREGHIERA!”

Nel 1997 Maria, che abitava nel paesino di Tootsi, ricevette una copia delle Notizie del Regno N. 35. Lesse il volantino e scrisse alla filiale per avere uno studio biblico. Di lì a poco Markku e Sirpa Kettula, missionari che vivevano a Pärnu, iniziarono con lei uno studio biblico. Nel giro di poco tempo Maria iniziò a parlare della verità ad altri e ben presto sua nuora Ingrid e Malle, una vicina di casa di Ingrid, cominciarono a studiare. Quando Maria espresse il desiderio di partecipare al ministero, gli anziani le dissero che prima avrebbe dovuto frequentare regolarmente le adunanze. Ma per raggiungere la congregazione più vicina, che era a Pärnu, bisognava percorrere 40 chilometri, viaggio che Maria non poteva permettersi. Perciò, incoraggiata dai missionari, Maria pregò per avere l’aiuto di Geova.

Alla successiva visita dei missionari, tutta contenta Maria esclamò: “Geova ha esaudito la mia preghiera!”

“In che senso?”, chiesero Markku e Sirpa.

“Farò venire delle persone a casa mia”, spiegò entusiasta, “e voi potrete tenervi le adunanze e aprire una congregazione. Così potrò frequentare le adunanze e iniziare a predicare”.

I missionari non volevano soffocare il suo entusiasmo, ma con tatto le spiegarono che non era così semplice formare una nuova congregazione. La incoraggiarono a cercare di frequentare le adunanze a Pärnu, cominciando con quelle della domenica.

Di nuovo Maria ne fece oggetto di preghiera. Inoltre decise di ridurre le spese rinunciando all’abbonamento che aveva a un giornale. Ben presto ebbe il denaro necessario per recarsi alle adunanze quattro volte al mese e fu felicissima di iniziare a predicare. Ma per Maria erano in serbo benedizioni ancora maggiori.

Tenendo conto del crescente interesse, gli anziani disposero di tenere a Tootsi uno studio di libro a cui avrebbero potuto assistere Maria, Ingrid, Malle e altri interessati. Pochi mesi dopo Maria e Malle si battezzarono, mentre Ingrid si battezzò l’estate seguente. Il marito di Malle si battezzò poco dopo e la sorella di Malle si battezzò l’inverno seguente. I componenti del piccolo ma fiorente gruppo di Tootsi furono grati che la verità fosse giunta nel loro paesino grazie a una copia del volantino Notizie del Regno N. 35 e che Geova li avesse benedetti esaudendo le loro numerose preghiere.

Negli ultimi due decenni è stata svolta un’intensa attività teocratica che ha prodotto buoni risultati ed è stato particolarmente bello vedere molte persone sincere affluire all’organizzazione di Geova. Ma tutte quelle persone dove si sarebbero radunate per adorare il vero Dio e per essere ammaestrate da lui?

OCCORRONO URGENTEMENTE SALE DEL REGNO

Il primo luogo in cui tenere le adunanze fu realizzato a Räpina, nell’Estonia meridionale, e per diversi anni servì bene allo scopo. Ma era chiaro che le attività di costruzione compiute a livello locale non avrebbero potuto sostenere il ritmo con cui cresceva il numero dei proclamatori. L’aiuto arrivò dall’Ufficio Progetti della filiale della Finlandia che iniziò a progettare per i paesi baltici Sale del Regno e locali per uffici. Che gioia fu vedere la prima Sala del Regno realizzata a Maardu nel 1993! In breve tempo ne furono costruite molte altre.

Attualmente in Estonia ci sono 53 congregazioni che si riuniscono in 33 Sale del Regno. I fratelli sono felici di avere anche due Sale delle Assemblee, una a Tallinn e l’altra a Tartu, entrambe completate nel 1998.

Alexandra Olesyuk, una Testimone di vecchia data, ricorda: “Sognavamo di costruire una Sala del Regno a Tartu. Perciò quando ci fu chiesto di ripulire il terreno in cui sarebbe sorta la Sala del Regno, malgrado i miei 79 anni fui la prima a presentarmi e mi resi utile in vari modi. Ogni volta che passavo in autobus davanti al cantiere piangevo di gioia. Piansi anche quando la Sala del Regno fu completata”.

UN NUOVO UFFICIO TRADUZIONI

Man mano che il numero dei proclamatori aumentava, si rendevano necessarie strutture più ampie per venire incontro alle necessità del paese e in particolare del team di traduzione. Fu trovata a Tallinn una palazzina non ancora finita al civico 77 di Via Herzeni (ora Via Puhangu), che sembrava idonea, ma che necessitava di grossi lavori di adattamento.

La filiale della Finlandia fornì progetti, materiali, denaro e manodopera. Senza questo aiuto sarebbe stato praticamente impossibile realizzare i lavori. Per esempio in quegli anni i materiali edili disponibili localmente erano di qualità scadente o semplicemente irreperibili. Inoltre, all’inizio solo pochi fratelli estoni avevano le competenze necessarie per svolgere i lavori. Un po’ alla volta, però, altri vennero addestrati e aiutati ad acquisire maggiore esperienza. Entro il febbraio del 1994 fu completata la prima parte della palazzina adibita a uffici. Quell’anno Toomas Edur, Reino Kesk e Lembit Reile furono scelti per formare un comitato che soprintendesse all’opera nei tre paesi baltici sotto la supervisione della filiale della Finlandia. Dato che occorreva più spazio, la struttura venne ampliata nel 1997 e nel 1999.

Il giardino della Betel piacque molto alla società erogatrice dell’acqua, che allora occupava l’edificio adiacente. In cambio di una mano nella progettazione del giardino, del recinto e del sistema di illuminazione, la società idrica concesse alla Betel tariffe ridotte; l’edificio dell’azienda finì per assomigliare molto alla Betel. In seguito i fratelli lo acquistarono a un prezzo molto conveniente. Una parte dell’edificio ospita uno studio di registrazione in cui vengono incisi drammi per le assemblee e DVD, compresi i DVD nella lingua dei segni. Un’altra parte è stata ristrutturata per tenervi la Scuola di Addestramento per il Ministero.

ASSEMBLEE INTERNAZIONALI A TALLINN

Che emozione fu per i fratelli sapere che nel 1996 si sarebbero tenute le assemblee internazionali “Messaggeri della pace divina”! A Tallinn si tennero due assemblee a beneficio dei presenti di lingua estone e russa e dei delegati provenienti da Lettonia e Lituania. Furono invitate delegazioni da altri 15 paesi. Entrambe le assemblee, della durata di tre giorni, si tennero in agosto. Furono presenti cinque membri del Corpo Direttivo — i fratelli Barber, Henschel, Jaracz, Schroeder e Sydlik — che rafforzarono i fratelli con i loro discorsi incoraggianti. Ci fu un massimo di 11.311 presenti e i battezzati furono 501.

Grazie alle assemblee fu data una meravigliosa testimonianza e venne fatta una grande pubblicità. Tra i servizi realizzati ci fu anche un’intervista di dieci minuti in un talk show televisivo. Il proprietario di una stazione radiofonica trasmise un programma che elogiava i Testimoni definendoli “brave persone”.

Il caloroso amore fraterno dei delegati fu evidente al termine delle assemblee, quando arrivò il momento di salutarsi. Migliaia di mani che salutavano, fazzoletti che sventolavano e lacrime di gioia esprimevano la profondità dei sentimenti provati dai veri adoratori di Geova. I prolungati applausi di tutto l’uditorio dopo la preghiera conclusiva furono una dimostrazione della profonda gratitudine verso il nostro generosissimo e amorevole Padre celeste, Geova. Quelle assemblee costituiscono un’altra pietra miliare nella storia dei testimoni di Geova in Estonia.

APERTA NUOVAMENTE UNA FILIALE

Tra il 1926 e il 1940 c’era stata una piccola filiale a Tallinn. Poi nel 1994 fu aperto un ufficio per curare le attività nel paese sotto la supervisione della filiale della Finlandia. In questo modo si ottennero ottimi risultati, per cui molti si chiedevano se presto in Estonia ci sarebbe stata di nuovo una filiale. La risposta arrivò il 1° marzo 1999 quando il Corpo Direttivo nominò Toomas Edur, Reino Kesk (che ora serve nella Repubblica Democratica del Congo), Lembit Reile e Tommi Kauko per servire quali membri del Comitato di Filiale dell’Estonia. Attualmente alla filiale lavorano una cinquantina di volontari che si prendono cura dei bisogni dei 4.300 laboriosi e leali servitori di Geova dell’Estonia.

SI GUARDA AL FUTURO CON FIDUCIA

Cos’ha in serbo il futuro per i servitori di Geova dell’Estonia? Geova ha sempre guidato e rafforzato i suoi leali servitori. Non c’è dubbio che i fratelli e le sorelle che mantennero l’integrità di fronte alla persecuzione nazista e sovietica hanno sperimentato in modi unici e indimenticabili la forza che Geova dà. Insieme ai loro conservi in tutto il mondo si rallegrano perché il grande nome di Geova è stato fatto conoscere ed è stato santificato fino alle più remote parti delle ex repubbliche sovietiche. — Mal. 1:11.

Ma in Estonia ci sono ancora molte persone umili e sincere che desiderano conoscere il vero Dio. L’attuale clima di libertà religiosa consente ai testimoni di Geova di proclamare come mai prima la buona notizia del Regno di Geova.

[Note in calce]

^ par. 71 La sua biografia si trova nella Torre di Guardia del 15 settembre 1964, pp. 564-567.

^ par. 97 Le pene inflitte e le condizioni di vita in carcere e nei campi di prigionia sono descritte nell’Annuario dei Testimoni di Geova del 2002, p. 157.

^ par. 207 L’edizione di Svegliatevi! del 22 febbraio 1986 narra come e perché il fratello Edur rinunciò alla sua carriera nel mondo dell’hockey.

[Testo in evidenza a pagina 172]

“Le cose veramente importanti non mi sono mai mancate”

[Testo in evidenza a pagina 204]

“Quando mi mettevano in isolamento mi facevano un favore”

[Riquadro a pagina 168]

Informazioni generali

Paese

Incontaminata e scarsamente popolata, l’Estonia è un paese caratterizzato da fitte foreste d’alto fusto, da più di 1.400 laghi, da circa 7.000 torrenti e fiumi e da paludi inabitabili. Le isole sono oltre 1.500 e costituiscono un decimo del paese. La maggior parte del territorio è pianeggiante e non supera i 50 metri sul livello del mare. La parte sud-orientale del paese ha un bellissimo paesaggio ondulato.

Popolazione

La popolazione è composta da diversi gruppi etnici: gli estoni sono il 68 per cento, i russi il 26 per cento e il resto è rappresentato perlopiù da ucraini, bielorussi e finlandesi. Tra i gruppi religiosi sono presenti i luterani, gli ortodossi e altri cristiani nominali, oltre a musulmani ed ebrei. Gran parte della popolazione non è legata ad alcun gruppo religioso oppure segue religioni non specificate.

Lingua

La lingua ufficiale, l’estone, fa parte dello stesso gruppo linguistico cui appartengono il finlandese e l’ungherese. La popolazione di lingua russa rappresenta più di un quarto della nazione.

Alimentazione

Leib (pane nero) e patate sono molto comuni, come lo sono anche zucca in agrodolce, barbabietole rosse in insalata e crauti. Altre specialità sono il sült (carne di vitello in gelatina), il rosolje (aringhe e barbabietole rosse), la zuppa di funghi selvatici, la carne di maiale, il pesce e la carne affumicata. Tra i dessert ci sono il kringel (un pane dolce intrecciato guarnito di uva passa e nocciole) e le frittelle.

Clima

La stagione estiva è fresca mentre gli inverni sono miti. Il giorno più lungo dell’estate ha oltre 19 ore di luce solare; il più corto dell’inverno ne ha solo 6. In estate la costa sud-occidentale può godere di un clima quasi mediterraneo, mentre in inverno la temperatura può scendere fino a 20 gradi sotto zero.

[Riquadro/Immagini alle pagine 183 e 184]

“Eravamo come una famiglia”

ADOLF KOSE

NATO 1920

BATTEZZATO 1944

MORTO 2004

PROFILO Internato in un gulag in Siberia dal 1951 al 1956. Contribuì a organizzare l’opera di predicazione nei paesi baltici e nella parte nord-occidentale dell’Unione Sovietica.

▪ “VENNI arrestato nel 1950”, ricorda Adolf, “e mandato in un gulag a Inta in Siberia. Per il primo anno e mezzo non seppi nulla di mia moglie e delle mie due figlie piccole che erano state mandate in un’altra zona della Siberia.

“L’unità che regnava tra noi fratelli era del tutto speciale. Eravamo come una famiglia. Dividevamo sia il cibo spirituale che quello letterale.

“Dopo essere tornati in Estonia affrontammo non poche difficoltà. Come avremmo fatto a metterci in contatto con ‘la mamma’, cioè l’organizzazione, a mantenere l’unità tra i fratelli e a continuare l’opera di predicazione?

“Per comunicare meglio con i corrieri decisi di imparare il finlandese. Fu più facile a dirsi che a farsi dal momento che non c’erano grammatiche o dizionari in commercio.

“Per quanto concerneva le attività di stampa, possedere una macchina da scrivere non denunciata era reato, per non parlare di attrezzature per la stampa. Chiunque producesse pubblicazioni vietate poteva essere condannato a sette anni di reclusione. La situazione era difficile anche perché non c’era tutto il necessario per stampare. Dopo aver fatto molti tentativi con quello che avevamo a disposizione, alla fine misi a punto una tecnica di stampa. Prima di tutto costruii una macchina da stampa (in basso). Il testo veniva digitato su una tela che cospargevamo di cera e sulla cera rimanevano impressi dei calchi. Stampammo le prime pubblicazioni con inchiostro ottenuto miscelando fuliggine e catrame. Durante la stampa l’inchiostro fatto in casa penetrava nei calchi della tela cosparsa di cera e si imprimeva sulla carta sottostante. Il lavoro era complesso, lungo e dannoso per la salute a causa delle esalazioni dell’inchiostro e di altri prodotti chimici nocivi. Era impossibile assicurare un’adeguata ventilazione dei locali dato che le finestre venivano coperte e tenute ben chiuse per garantire la segretezza del lavoro”.

Malgrado le difficoltà, Adolf seguì coraggiosamente la guida dell’organizzazione, certo che Geova avrebbe sempre provveduto le risposte al momento giusto. Con questa convinzione continuò a servire Geova manifestando incrollabile fede fino alla sua morte avvenuta nel 2004.

[Riquadro/Immagine a pagina 186]

Una lettera a Stalin

Nel giugno del 1949 i fratelli responsabili in Estonia inviarono coraggiosamente alcune lettere a dei funzionari di Mosca. Una era indirizzata a Stalin, un’altra a Nikolay Shvernik, presidente del Presidjum del Soviet Supremo.

Nelle lettere i fratelli chiedevano l’immediato rilascio dei testimoni di Geova che erano stati arrestati e che la persecuzione ai danni dei Testimoni cessasse. Le lettere contenevano anche un forte monito, tracciando un parallelo con l’antico faraone d’Egitto che non permise agli israeliti di servire Geova liberamente. (Eso. 5:1-4) Con coraggio i fratelli dichiararono: “Si dovrebbe consentire all’organizzazione di Geova Dio . . . di predicare senza impedimenti la buona notizia del Regno di Geova a tutti gli abitanti dell’Unione Sovietica; altrimenti Geova annienterà l’Unione Sovietica e il partito comunista”.

“Ci rendevamo conto che era un messaggio molto forte”, ricorda Adolf Kose. “Non volevamo spedire le lettere da Tallinn per non correre il rischio che risalissero a noi. Ci recammo perciò a Leningrado (San Pietroburgo) e le inviammo da lì”.

Non è noto se Stalin abbia letto personalmente la lettera, ma sicuramente la cosa richiamò l’attenzione. Durante gli interrogatori veniva mostrata ai fratelli una copia della lettera sulla quale era scritto: “Questa organizzazione dev’essere eliminata!” Ben presto vennero arrestati altri fratelli e la persecuzione aumentò. La lettera inviata a Shvernik, su cui era apposto un timbro governativo, è stata trovata negli archivi di stato.

[Riquadro/Immagine a pagina 189]

Il KGB e la nostra organizzazione

Alla fine degli anni ’40 la polizia segreta fece sforzi concertati per scoprire com’era organizzata l’opera dei testimoni di Geova. Al fine di reperire informazioni per il KGB, alcuni finsero di interessarsi alla verità. L’accluso diagramma, trovato negli archivi di stato a Tallinn, dimostra che il KGB era molto ben informato. Riporta il nome dei fratelli che componevano il comitato di servizio, di coloro a cui era affidata la sorveglianza dell’opera nelle principali città dell’Estonia e di quelli che si occupavano delle attività di stampa.

[Riquadro/Immagine a pagina 191]

Gli oppositori non riuscirono a metterla a tacere

ELLA TOOM

NATA 1926

BATTEZZATA 1946

PROFILO Condannata a 13 anni di reclusione ma rilasciata dopo 5 anni e 6 mesi.

▪ “PER indurmi a rinnegare la mia fede, le autorità mi misero in isolamento per tre giorni”, dice Ella, “così non avrei parlato più con nessuno del governo di Dio oppure avrei smesso di crederci io stessa. Le guardie gridarono: ‘Faremo in modo che nemmeno il nome Geova sia ricordato in Estonia! Tu sarai mandata in un campo di prigionia e gli altri in Siberia!’ In tono sarcastico aggiunsero: ‘Dov’è il tuo Geova?’ Mi rifiutai di rinnegare la mia fede. È meglio essere in un campo avendo Dio al proprio fianco che essere a casa senza Dio. Non mi sono mai sentita reclusa nemmeno quando ero nel campo. Il mio punto di vista è sempre stato che Geova ha permesso che vi fossi portata per farmi predicare in un nuovo territorio.

“In un campo di prigionia presi l’abitudine di fare ogni giorno due passi con una persona interessata. Un giorno, però, decidemmo di non andare. In seguito seppi che alcuni fanatici religiosi avevano deciso di annegarmi nel fiume per via della mia attività di predicazione”. Gli oppositori non riuscirono a mettere a tacere Ella, che serve ancora come pioniera regolare. *

[Nota in calce]

^ par. 353 La biografia di Ella Toom è stata pubblicata in Svegliatevi! dell’aprile 2006, pp. 20-24.

[Riquadro/Immagini alle pagine 193 e 194]

“Geova, si compia la tua volontà”

LEMBIT TOOM

NATO 1924

BATTEZZATO 1944

PROFILO In Estonia durante l’occupazione tedesca, poi dal 1951 al 1956 in un campo di lavoro in Siberia.

▪ LEMBIT fu uno dei tanti giovani testimoni di Geova costretti a nascondersi per essersi rifiutati di entrare nell’esercito tedesco. Una volta, di notte, agenti della polizia fecero irruzione nella casa dove si trovava. Qualcuno aveva denunciato la presenza di un uomo sospetto che si nascondeva nella fattoria. Lembit nascose in fretta il suo letto e semivestito andò a infilarsi sotto il pavimento. Proprio sopra la sua testa sentiva rimbombare il rumore degli stivali degli agenti.

Puntando la pistola alla testa del proprietario della fattoria, uno di loro gridò: “Qualcuno si sta nascondendo in questa casa. Come si fa ad andare sotto il pavimento?” Il proprietario rimase in silenzio.

“Se questa persona non viene fuori, faremo esplodere una granata sotto il pavimento!”, sbraitò il poliziotto.

Mentre cercavano di scovarlo, Lembit vide il bagliore della loro torcia. A questo punto non poté far altro che pregare: “Geova, si compia la tua volontà”.

“La tensione emotiva era quasi insopportabile”, ricorda Lembit, “e mi spostai in un altro punto strisciando sotto il pavimento, quasi pronto a uscire fuori”.

Poi con calma si sdraiò e dopo pochi minuti davvero snervanti la polizia andò via. Lembit rimase lì dov’era per circa un’ora, finché non fu sicuro che gli agenti non sarebbero tornati. Prima dell’alba lasciò la fattoria alla ricerca di un altro posto in cui nascondersi.

Quando subentrarono i sovietici, Lembit dovette affrontare altre prove. “Fui condannato a scontare dieci anni in un campo di lavoro a Norilsk, in Siberia, a 8.000 chilometri dall’Estonia. Questo significò lavorare duramente in una miniera di nichel a cielo aperto. Le condizioni di vita nel campo erano tutt’altro che ideali e il lavoro era massacrante. Nella parte settentrionale dell’Unione Sovietica, al di sopra del Circolo Polare Artico, gli inverni sono rigidi. Le temperature possono scendere fino a 30 gradi sotto zero e a volte anche di più. In inverno il sole non si alza al di sopra dell’orizzonte per due mesi”.

Dopo cinque anni di lavori forzati, Lembit fu rilasciato e nel 1957 sposò Ella Kikas. Nel corso degli anni Lembit ha anche dato una mano nella traduzione e nella stampa delle pubblicazioni. È un anziano conosciuto per la sua cordialità ed empatia, sempre pronto a rafforzare i compagni di fede con un passo biblico. *

[Nota in calce]

^ par. 369 La biografia di Lembit Toom è riportata in Svegliatevi! del 22 febbraio 1999, pp. 10-16.

[Immagine]

Lembit ed Ella Toom

[Riquadro/Immagine a pagina 199]

“È tua madre”

KARIN REILE

NATA 1950

BATTEZZATA 1965

PROFILO Nata in prigione, fu tolta alla madre e cresciuta dalla nonna.

▪ “SONO nata quando mia madre, Maimu, era in prigione per il suo impegno politico”, narra Karin. “Ero piuttosto cagionevole di salute e dato che la cella della prigione era molto fredda, contrassi la polmonite doppia. Ma grazie a un’altra detenuta, Laine Prööm, che in seguito accettò la verità, riuscii a sopravvivere.

“All’epoca i figli di molte detenute venivano mandati negli orfanotrofi sparsi in tutta l’Unione Sovietica perché dimenticassero i genitori. Fortunatamente io fui affidata a mia nonna. Mia madre fu mandata in un campo di prigionia nella Repubblica dei Mordvini, dove conobbe Ella Toom, una sorella coraggiosa. Lì accettò la verità e si battezzò.

“Per i successivi cinque anni fu mia nonna a crescermi. Un giorno, inaspettatamente, una sconosciuta si presentò a casa nostra. ‘È tua madre’, disse la nonna. Ero confusa e ci vollero diversi anni per abituarmi all’idea”. È un piacere poter dire che anche Karin e sua nonna accettarono la verità.

Successivamente Karin imparò l’inglese e cominciò a collaborare alla traduzione delle nostre pubblicazioni. Si sposò con Lembit Reile e ora servono insieme presso la filiale dell’Estonia.

[Riquadro/Immagini a pagina 201]

Il nome divino nella Bibbia in estone

Già nel lontano 1686 le Scritture Greche furono tradotte in un dialetto dell’Estonia meridionale e poi, nel 1715, in quello dell’Estonia settentrionale. La Bibbia completa, Piibli Ramat, pubblicata nel 1739, era alla portata della gente comune. Si trattava di un’opera degna di nota perché riportava il nome divino, Geova, in tutti i posti in cui appariva nelle Scritture Ebraiche, uso che si protrasse nei secoli successivi. In un’edizione della Bibbia in lingua estone del 1988 il nome divino compare ben 6.867 volte nelle Scritture Ebraiche. Ecco perché molti sanno che il nome di Dio è Geova.

Una pietra miliare è stata raggiunta il 3 luglio 2009 quando, all’assemblea di distretto dei testimoni di Geova tenuta a Tartu, Guy Pierce, membro del Corpo Direttivo, presentò la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane in lingua estone.

[Riquadro/Immagini a pagina 202]

Libri fatti a mano

HELMI LEEK

NATA 1908

BATTEZZATA 1945

MORTA 1998

PROFILO Prima in prigione, poi in Siberia.

▪ ESSENDO testimone di Geova Helmi fu arrestata e poi mandata in Siberia. Mentre era lì fece una borsetta per il suo taccuino. Vi ricamò le parole di un passo biblico confortante, quello di Romani 8:35: “Chi ci separerà dall’amore del Cristo? Tribolazione o angustia o persecuzione o fame o nudità o pericolo o spada?”

Helmi trovò della carta da pacchi e la usò per fare un libro in cui scrisse alcuni versetti incoraggianti. Visto che non erano disponibili molte pubblicazioni stampate, tanti fratelli copiarono a mano libri interi.

Dopo essere tornata dalla Siberia, Helmi disse a dei funzionari: “Grazie per avermi mandato in Siberia, così ho potuto vedere le sue magnifiche montagne: non mi sarei mai potuta permettere di arrivare tanto lontano a mie spese!”

[Riquadro/Immagini alle pagine 209 e 210]

Uno spirito altruistico

FANNY HIETALA

NATA 1900

BATTEZZATA 1925

MORTA 1995

PROFILO Si trasferì in Estonia nel 1930, fece la pioniera e adottò una bambina rimasta orfana, figlia di un Testimone.

▪ FANNY si battezzò in Finlandia nel 1925 e due anni dopo iniziò il servizio a tempo pieno. A Helsinki, durante un’assemblea di distretto, incontrò William Dey, sorvegliante dell’Ufficio per l’Europa settentrionale. Anche se non parlavano la stessa lingua, il fratello Dey continuò a ripetere la parola “Estonia”. Fanny ne dedusse che la stava incoraggiando a trasferirsi dove c’era più bisogno. Così nel 1930, insieme ad altri pionieri, si trasferì in Estonia. Negli anni che seguirono usò tantissimo la sua bicicletta per predicare la buona notizia in diverse province dell’Estonia, tra cui l’isola di Saaremaa.

Fanny rimase single ma adottò una bambina rimasta orfana di nome Ester; il padre, un Testimone, e la madre erano morti quando aveva otto anni. Grazie all’amorevole cura di Fanny, una volta cresciuta Ester accettò la verità.

Con l’avvento del regime comunista e l’inizio delle persecuzioni Fanny sarebbe potuta tornare in Finlandia. Mossa da uno spirito altruistico, decise invece di restare con un piccolo gruppo di proclamatori locali. Questo significò affrontare molte difficoltà e vivere in condizioni disagiate, ma perlomeno non fu mandata in esilio in Siberia visto che aveva la cittadinanza finlandese.

Negli anni ’50 Fanny fece da corriere portando microfilm e corrispondenza dalla Finlandia all’Estonia. Era conosciuta per il suo coraggio e la sua discrezione e, anche se ci furono delle situazioni molto tese, non fu mai colta sul fatto. Per esempio, una volta si recò a Leningrado (San Pietroburgo) dove, in un parco, doveva incontrare un corriere finlandese per prendere un pacchetto di microfilm che avrebbe dovuto consegnare a due fratelli estoni nel più breve tempo possibile. Tuttavia i fratelli estoni si erano accorti di essere pedinati dalla polizia segreta e cercarono di allontanarsi senza farsi notare da Fanny. Fanny e il fratello finlandese, invece, si diressero proprio verso di loro. Se li avessero salutati o avessero cercato di dar loro il pacchetto, la polizia segreta li avrebbe scoperti. Incredibilmente, Fanny passò oltre ignorandoli, come se non li conoscesse. In realtà si seppe poi che, pur conoscendoli molto bene, semplicemente non li aveva visti. La polizia segreta non riuscì mai ad avere le prove che fossero dei corrieri e, in seguito, il pacchetto arrivò nelle mani giuste in tutta sicurezza. Fungendo da contatto, Fanny favorì un flusso costante di cibo spirituale ed è un piacere poter dire che nessuna consegna di microfilm venne mai scoperta.

Questa sorella affettuosa ha servito fedelmente Geova per 70 anni fino alla morte, avvenuta all’età di 95 anni. All’epoca viveva ancora in Estonia.

[Immagine]

A Leningrado per una consegna, 1966

[Riquadro/Immagine a pagina 213]

Calunniati

“Felici voi”, disse Gesù ai suoi discepoli, “quando vi biasimeranno e vi perseguiteranno e mentendo diranno contro di voi ogni sorta di cose malvage per causa mia”. (Matt. 5:11) A conferma delle parole del Maestro, i testimoni di Geova sono spesso oggetto di perfide calunnie. I Testimoni erano falsamente accusati di essere un’organizzazione politica coinvolta in attività sovversive e di spionaggio. Soprattutto alla fine degli anni ’50 e agli inizi degli anni ’60, i giornali sostenevano che la nostra opera fosse guidata dal governo degli Stati Uniti e strumentalizzata da ricchi capitalisti americani.

Nel 1964, dopo essersi rifiutato di svolgere il servizio militare, Silver Silliksaar fu accusato di essere un traditore della patria e condannato a scontare una pena detentiva. Inoltre in tutti i cinema dell’Estonia venne proiettato un cortometraggio sul suo processo, infarcito di arrogante propaganda comunista. La maggior parte dei fratelli che rifiutava di fare il servizio militare riceveva una condanna a due o tre anni di carcere. Jüri Schönberg, Taavi Kuusk e Artur Mikit finirono due volte in prigione; il fratello Mikit scontò in totale cinque anni e mezzo.

[Immagine]

Silver Silliksaar processato per la sua fede

[Riquadro a pagina 226]

La Scuola di Ministero Teocratico in clandestinità

Nel periodo in cui l’opera era vietata, i fratelli non sapevano per quanto tempo avrebbero avuto le pubblicazioni o la Bibbia stessa. Pertanto, oltre ad avere diversi nascondigli per le pubblicazioni, cercavano di imparare a memoria quanti più versetti biblici potevano.

Quasi sempre i fratelli approfittavano di festicciole per esaminare e imparare a memoria versetti biblici. In tali occasioni alcuni preparavano dei cartoncini che servivano da ausili mnemonici. Da un lato c’era un riferimento scritturale (per esempio Matteo 24:14), oppure una domanda o un nome biblico. Dall’altro c’era il versetto per esteso o la risposta alla domanda.

Per tenere le adunanze i fratelli usavano qualsiasi pubblicazione fosse disponibile. La Scuola di Ministero Teocratico, per esempio, prevedeva lezioni settimanali, compiti per casa, interrogazioni e persino esami. Ogni tre mesi c’era un ripasso e a primavera si faceva un esame finale.

“Tra i compiti per casa”, ricorda uno degli studenti, “c’era quello di imparare cinque passi biblici, che poi dovevamo ripetere a memoria alla lezione successiva. Ricordo l’esame finale che feci nel 1988. Uno dei cartoncini preparati per l’esame diceva semplicemente: ‘Ripeti a memoria 100 versetti’. Per quanto possa sembrare strano, tutti speravano di pescare quel cartoncino. Quei compiti ci aiutarono moltissimo nell’opera di predicazione, dato che di rado potevamo usare la Bibbia liberamente”. Che gioia provarono le congregazioni estoni quando nel 1990 iniziarono finalmente a tenere la Scuola di Ministero Teocratico come le altre congregazioni nel resto del mondo!

[Riquadro/Immagini alle pagine 236 e 237]

“Il servizio era bellissimo”

Quelli che seguono sono commenti fatti da alcuni missionari sul loro servizio in Estonia:

Markku e Sirpa Kettula: “Il territorio in cui predicavamo era praticamente vergine. Il servizio era fantastico perché alle persone interessava moltissimo la Bibbia. Quando arrivammo, a Pärnu c’erano una trentina di proclamatori. Ora ci sono tre congregazioni”.

Vesa e Leena-Maria Edvik: “Nei negozi non c’era quasi nulla da comprare. Perciò, invece di fare shopping, la gente aveva tempo per parlare della Bibbia. Quando compivamo l’opera stradale, spesso le persone facevano la fila per avere le pubblicazioni”.

Esa e Jaael Nissinen: “Si può imparare molto dagli altri. È stato un privilegio conoscere molti di quelli che sono rimasti fedeli malgrado le prove più difficili”.

Anne e Ilkka Leinonen: “Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, territorio dopo territorio incontravamo persone che non avevano mai sentito il messaggio biblico. Iniziavamo a predicare la mattina presto e finivamo la sera tardi ed era un piacere assistere alla rapida crescita. È incredibile aver avuto il privilegio di vedere un tale aumento alla fine del XX secolo! Non dimenticheremo mai quei primi anni”.

Richard e Rachel Irgens: “Le persone erano molto ospitali e il servizio era bellissimo. Predicavamo nei paesini che si affacciavano sul lago Peipus. Non era necessario portarci dietro da mangiare, dal momento che i padroni di casa ci offrivano sempre un pasto. Era evidente che le istruzioni di Gesù riportate in Matteo 10:9, 10 erano ancora valide. Servire in Estonia ci ha insegnato a concentrarci sulle cose più importanti senza farci distrarre da quelle secondarie”.

[Immagini]

Markku e Sirpa Kettula

Vesa e Leena-Maria Edvik

Anne e Ilkka Leinonen

Esa e Jaael Nissinen

Richard e Rachel Irgens

[Prospetto/Immagini alle pagine 244 e 245]

Estonia — CRONOLOGIA

1920

1923 Martin Kose torna in Estonia per predicare.

1926 Aperta la filiale a Tallinn.

Arrivano colportori dall’estero.

1928 Tenuta presso la filiale la prima assemblea di distretto.

1930

1933 La Watch Tower Bible and Tract Society ottiene il riconoscimento giuridico.

1940

1940 L’ultima assemblea tenuta in libertà per i successivi 50 anni.

1948 Alcuni Testimoni vengono mandati in prigioni e gulag dell’Unione Sovietica.

1949 I Testimoni scrivono lettere di protesta a Stalin.

1950

1951 Quasi 300 Testimoni e molti loro parenti vengono deportati in Siberia.

1953 Muore Stalin; i Testimoni cominciano a essere liberati.

1960

1970

1972 Formata la prima congregazione di lingua russa.

1980

1990

1991 Aperto a Tartu un ufficio traduzioni.

Concessa la libertà religiosa ai testimoni di Geova.

Tenuta a Tallinn la prima assemblea di distretto dell’Unione Sovietica.

1992 Arrivano i primi missionari di Galaad.

1993 Costruita la prima Sala del Regno in Estonia.

1994 Trasferito a Tallinn l’ufficio traduzioni.

1998 Costruita una Sala delle Assemblee a Tallinn e a Tartu.

1999 L’Estonia ha di nuovo una filiale.

2000

2000 Tenuta per la prima volta la Scuola di Addestramento per il Ministero.

2009 Presentata la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane in estone.

2010

[Grafico/Immagine a pagina 246]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

Totale proclamatori

Totale pionieri

4.000

2.000

1990 2000 2010

[Cartine a pagina 169]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

FINLANDIA

HELSINKI

Golfo di Finlandia

RUSSIA

San Pietroburgo

LETTONIA

RIGA

ESTONIA

TALLINN

Narva

Maardu

Tapa

Vormsi

Pärnu

Lago Võrtsjärv

Tartu

Räpina

Võru

Hiiumaa

Saaremaa

Golfo di Riga

Lago Peipus

Lago di Pskov

[Immagine a tutta pagina a pagina 162]

[Immagine a pagina 165]

Hugo e Martin Kose

[Immagine a pagina 166]

Albert West

[Immagine a pagina 167]

Alexander e Hilda Brydson negli anni ’30

[Immagine a pagina 167]

La prima filiale si trovava in questo edificio

[Immagine a pagina 170]

Le prime pioniere dalla Finlandia: Jenny Felt e Irja Mäkelä

[Immagine a pagina 174]

Nel 1932 la filiale fu trasferita in Via Suur Tartu 72, a Tallinn

[Immagine a pagina 175]

Kaarlo Harteva pronuncia un discorso alla radio

[Immagini a pagina 177]

John North e il suo “carro”

[Immagine a pagina 178]

Nikolai Tuiman

[Immagine a pagina 179]

La polizia confiscò grandi quantità di pubblicazioni

[Immagine a pagina 181]

1940: L’ultima assemblea tenuta in libertà prima del regime sovietico

[Immagini a pagina 188]

I fratelli Kruus, Talberg, Indus e Toom formavano il comitato di servizio

[Immagine a pagina 200]

Maimu e Lembit Trell, 1957

[Immagine a pagina 212]

Ene e sua sorella Corinna

[Immagine a pagina 218]

Il matrimonio di Heimar ed Elvi Tuiman: un’assemblea che durò due giorni

[Immagine a pagina 227]

Toomas ed Elizabeth Edur

[Immagini alle pagine 228 e 229]

Assemblee memorabili

Si dà il benvenuto ai delegati dell’assemblea di distretto “Lingua pura” a Helsinki, 1990

Assemblea di distretto “Amanti della libertà” a Tallinn, 1991

[Immagine a pagina 238]

Assemblea internazionale a San Pietroburgo, 1992

[Immagine a pagina 241]

Lauri e Jelena Nordling

[Immagine a pagina 243]

Reino e Lesli Kesk

[Immagine a pagina 247]

Jurij e Viktor

[Immagini a pagina 251]

Sala del Regno di Maardu e Sala delle Assemblee di Tartu

[Immagini a pagina 254]

Filiale dell’Estonia

Comitato di Filiale, da sinistra a destra: Tommi Kauko, Toomas Edur e Lembit Reile