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Predicano e insegnano in tutta la terra

Predicano e insegnano in tutta la terra

Predicano e insegnano in tutta la terra

I DISCEPOLI del I secolo saranno rimasti perplessi di fronte alle parole pronunciate da Gesù. Egli predisse che sarebbero stati odiati da tutte le nazioni: sarebbero stati uccisi e dati alla tribolazione. Inoltre, molti sarebbero inciampati e sarebbero stati traditi. Gesù disse poi che la buona notizia sarebbe stata predicata in tutta la terra. (Matt. 24:9-14) Quali risultati si sarebbero potuti ottenere con una campagna di predicazione di tale portata malgrado l’opposizione a livello globale? Nelle pagine che seguono troverete la risposta a questo intrigante quesito.

Totali del 2010

Filiali dei testimoni di Geova: 116

Paesi che hanno fatto rapporto: 236

Numero delle congregazioni: 107.210

Presenti alla Commemorazione in tutto il mondo: 18.706.895

Partecipanti alla Commemorazione in tutto il mondo: 11.202

Massimo dei proclamatori nel servizio del Regno: 7.508.050

Media mensile dei proclamatori: 7.224.930

Percentuale di aumento rispetto al 2009: 2,5

Totale dei battezzati: 294.368

Media mensile dei pionieri ausiliari: 287.960

Media mensile dei pionieri: 844.901

Totale delle ore dedicate al servizio di campo: 1.604.764.248

Media mensile degli studi biblici: 8.058.359

Nel corso dell’anno di servizio 2010 i testimoni di Geova hanno speso oltre 155 milioni di dollari per provvedere ai pionieri speciali, missionari e sorveglianti viaggianti impegnati nel campo.

▪ A livello mondiale nelle filiali lavorano 20.062 ministri ordinati. Appartengono tutti all’Ordine mondiale dei servitori speciali a tempo pieno dei Testimoni di Geova.

AFRICA

PAESI 57

POPOLAZIONE 888.219.101

PROCLAMATORI 1.222.352

STUDI BIBLICI 2.596.614

UN GRUPPO DI PERSONE ALLA RICERCA DELLA VERITÀ. In un piccolo villaggio del Madagascar 80 persone decisero di lasciare la principale chiesa protestante del paese. Costruirono una loro chiesa e si misero alla ricerca della vera religione, passando in rassegna una a una tutte le religioni locali. Le loro conclusioni? I cattolici non studiano la Bibbia, all’interno della Chiesa Luterana ci sono dei contrasti, i pentecostali non insegnano la verità, mentre fra gli avventisti del settimo giorno ci sono troppi tabù. A questo punto contattarono un fratello per chiedergli di insegnare loro le verità della Bibbia. Il fratello non esitò ad accettare.

Alcuni proclamatori si organizzarono per far loro visita. All’incontro, che ebbe luogo nella chiesa che si erano costruiti, furono presenti 26 interessati, i quali ascoltarono con piacere le spiegazioni che vennero date sulla Bibbia. Utilizzando il capitolo 15 del libro Cosa insegna la Bibbia, i fratelli spiegarono come riconoscere la religione che Dio approva. Gli interessati trovarono quelle spiegazioni esaurienti. La volta successiva si presentarono in 73 e alla terza visita in 142.

SMS ALLA PERSONA SBAGLIATA. Per incoraggiare la persona che studiava la Bibbia con lei, Menen, una Testimone che vive in Etiopia, inviò un SMS con la scrittura dell’anno 2009. Dato che aveva digitato il numero sbagliato, il messaggio arrivò a un’altra persona. La donna che lo ricevette lo lesse più volte: “‘Rendiamo completa testimonianza alla buona notizia’. — Atti 20:24, NM”. Essendo credente la donna era d’accordo con il messaggio, ma non sapeva come metterlo in pratica. La incuriosiva anche quel misterioso “NM” [Traduzione del Nuovo Mondo] in fondo al messaggio. Le settimane passavano, ma la donna continuava a pensarci. Alla fine decise di chiamare il mittente del messaggio. La sorella rimase sorpresa quando seppe che fine aveva fatto il suo SMS; colse comunque l’occasione per rispondere alle domande sincere della donna. Fu iniziato uno studio biblico, che al momento si tiene due volte alla settimana.

PICCOLI PIONIERI. Persis, che vive in Camerun, è diventata proclamatrice non battezzata all’età di sei anni. Il primo mese ha fatto rapporto di dieci studi biblici. Il segretario della congregazione pensava si trattasse di un errore e le ha chiesto spiegazioni, ma Persis gli ha detto che studiava davvero con dieci persone. Il segretario le ha anche chiesto: “Come sai quante ore devi scrivere nel rapporto se non hai l’orologio?” La bambina ha detto di sapere che l’intervallo a scuola durava un’ora: cominciava a predicare all’inizio dell’intervallo e si fermava al suono della campanella. Il suo zelo ha avuto un effetto positivo sulla madre e sulla cugina, che in seguito sono diventate proclamatrici non battezzate. Persis, che ora ha dieci anni, è battezzata e fa la pioniera ausiliaria mentre va a scuola. Aasy, una sua amica di otto anni, è già proclamatrice non battezzata. Una donna che studia la Bibbia ha detto sul loro conto: “È stato bello vedere alle adunanze bambini che, prima di sedersi accanto ai genitori, salutavano tutti, in particolare le persone anziane. È una cosa che non avevo mai visto nella mia chiesa. Sono sicura che bambini che crescono in questo modo diventeranno persone migliori nella società di domani”.

AMERICHE

PAESI 55

POPOLAZIONE 918.834.998

PROCLAMATORI 3.673.750

STUDI BIBLICI 3.967.184

NON BUSSÒ ALLA PORTA. Miriam, che vive in Bolivia, pregò Dio per una settimana. Ecco più o meno quello che diceva: “Ti prego, aiutami a conoscerti; non voglio, però, l’aiuto dei testimoni di Geova. Non voglio che bussino alla porta”.

Un giorno, nel corso della settimana, squillò il telefono. Era Candy, una pioniera speciale che si offrì di portare a Miriam le nostre riviste entro un’ora. Miriam acconsentì. Nel giro di un’ora Candy arrivò alla sua porta. Miriam aprì bruscamente e le disse di entrare e mettersi a sedere. Poi cominciò a fare avanti e indietro per la stanza scuotendo nervosamente la testa. Candy le chiese cosa c’era che non andasse. “Sono allibita!”, rispose Miriam. “Da più di una settimana prego Dio perché mi conceda la sua guida, ma ho detto chiaramente che non volevo essere aiutata dai testimoni di Geova, che bussano sempre alla mia porta. E poi sei spuntata tu che, anziché venire a bussare, mi hai telefonato. Da quando mi hai chiamato un’ora fa, ho pregato Dio perché non venissi. Invece sei venuta. Sono allibita! È evidente che egli vuole che siate voi testimoni di Geova ad aiutarmi”. Fu iniziato subito uno studio biblico.

CREDEVANO FOSSE MORTO. Pasensi era un ex kapiten, ovvero era stato capo di un villaggio del Suriname. Era molto rispettato e stretto alleato del granman, il capo o re dell’intero bacino fluviale dell’entroterra. Pasensi difendeva con orgoglio le tradizioni locali. Era ostile nei confronti dei testimoni di Geova perché riteneva che rappresentassero una minaccia alla tradizione.

Un bel giorno entrò in scena un giovane che sosteneva di saper riconoscere quelli che praticavano la stregoneria. I suoi molti seguaci lo accompagnavano lungo il fiume a bordo di canoe, picchiavano gli accusati e li spogliavano di tutto quello che avevano. Per “purificare” gli accusati liberandoli dagli spiriti maligni da cui si riteneva fossero posseduti bisognava pagare ingenti quantità di denaro. Pasensi fu una delle vittime innocenti: lo picchiarono finché non sembrò morto. Persino il granman, suo amico, non poté intervenire perché temeva che, aiutando qualcuno che era accusato di stregoneria, avrebbe messo a repentaglio la sua vita e la sua stessa reputazione. Ad amici e parenti fu proibito di soccorrerlo. Comunque il genero di Pasensi si fece coraggio e lo portò in un villaggio che era abitato principalmente da testimoni di Geova. I fratelli valutarono la situazione e, pur sapendo a quali rischi andassero incontro, decisero di aiutarlo. Fecero in modo che Pasensi fosse accompagnato in canoa in un villaggio vicino, dove c’era un fratello che era responsabile di una pista di atterraggio. Da lì quell’ex oppositore fu portato in aereo in una città per ricevere cure mediche.

Le ferite guarirono, e Pasensi fu toccato dall’amore che gli era stato mostrato dalle persone verso le quali prima era ostile. Cominciò a studiare la Bibbia e si battezzò nel dicembre del 2009. Pasensi predica zelantemente la buona notizia e, anche se ha 80 anni, nell’aprile del 2010 ha fatto il pioniere ausiliario.

ERA CONVINTO DI CONOSCERE LA BIBBIA. In una congregazione degli Stati Uniti, a un’adunanza, si è presentato Eric, un uomo con la barba che portava con sé una Bibbia. Quando un fratello è andato a dargli il benvenuto, Eric ha cominciato a fare domande sulle nostre credenze. Ha rifiutato il libro Cosa insegna la Bibbia, perché preferiva usare solo la Bibbia. Il suo programma di lettura biblica prevedeva 20 pagine al giorno, e aveva letto l’intera Bibbia così tante volte da aver perso il conto. Al termine dell’adunanza si è fermato a conversare con il fratello per più di tre ore. Alla fine Eric ha detto: “Mi è cascato il mondo addosso”. Il fratello gli ha chiesto perché. Eric ha risposto: “Ero convinto di conoscere le Scritture molto bene. Ma ora mi rendo conto di non conoscerle affatto”. A quel punto ha accettato il libro Cosa insegna la Bibbia.

Il giorno successivo i due si sono incontrati per il primo studio. Eric era rimasto in piedi tutta la notte per leggere i primi dieci capitoli del libro. A quale conclusione era arrivato? “Finalmente ho trovato la verità!” Si incontravano cinque volte alla settimana, e lo studio durava dalle tre alle quattro ore. Eric ha cominciato a prepararsi per le adunanze e ad assistervi con tutta la famiglia. Non era passata neanche una settimana che aveva già scritto a tre chiese per dissociarsi, si era tagliato la barba e aveva deciso di non celebrare le festività. Nel giro di due settimane si è iscritto alla Scuola di Ministero Teocratico e alla quarta settimana è diventato proclamatore. Si è battezzato nell’aprile del 2010, a soli sei mesi di distanza dal primo incontro con i testimoni di Geova.

SI È BATTEZZATA A SETTE ANNI. Paola vive con i nonni nella parte occidentale del Messico. La nonna ha cominciato a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova quando Paola aveva cinque anni. Durante lo studio la bimba ascoltava, e la verità metteva radici nel suo giovane cuore. La nonna non ha fatto progressi, la nipote invece ha cominciato a frequentare le adunanze da sola. Si faceva aiutare dai nonni per vestirsi e per attraversare la strada che portava alla Sala del Regno.

Appena ha imparato a leggere e scrivere, si è iscritta alla Scuola di Ministero Teocratico ed è diventata proclamatrice. Amava così tanto Geova che a sette anni si è battezzata. Quando le viene chiesto perché va alle adunanze e predica con così tanto zelo nonostante non abbia il sostegno dei familiari, Paola, che ora ha dieci anni, risponde: “Mi piacciono molto i discorsi, perché mi incoraggiano a continuare a studiare la Bibbia e a tenermi lontana dai guai. E predico perché voglio insegnare alle persone quello che Geova farà per loro e perché la Bibbia può renderle felici già ora”.

TESTIMONIANZA A CHI AVEVA SBAGLIATO NUMERO. Una sorella della Repubblica Dominicana riceveva costantemente chiamate da persone che avevano sbagliato numero e che interrompevano le sue attività. Passato qualche giorno pensò di approfittarne per dare testimonianza. Cosa faceva? Informava la persona che aveva sbagliato numero, e poi aggiungeva: “Colgo l’occasione, se mi permette, per farle una domanda: ‘Oggi ha letto la Bibbia?’” Anche se alcuni riagganciavano, molti rispondevano di non aver letto la Bibbia. A quel punto lei chiedeva: “Sa perché è importante?” Poi, per rispondere con la Bibbia, leggeva Salmo 1:1-3. In un’occasione ebbe una lunga conversazione con un funzionario, il quale disse di non avere una Bibbia. I due presero accordi, e grazie alla sorella l’uomo ricevette una Bibbia e delle pubblicazioni. Due settimane dopo le telefonò ringraziandola per il suo interessamento e per le pubblicazioni.

In un’altra occasione una giovane donna le chiese al telefono: “Lei è una testimone di Geova?” Quando la sorella rispose affermativamente, la donna si mise a piangere, dicendo di essere una proclamatrice inattiva. La sorella la incoraggiò e si interessò perché qualcuno la aiutasse spiritualmente. Ora la donna è di nuovo una proclamatrice attiva.

ASIA E MEDIO ORIENTE

PAESI 47

POPOLAZIONE 4.587.021.833

PROCLAMATORI 652.251

STUDI BIBLICI 601.306

“LA SAMARITANA”. Era una calda giornata estiva. Mentre predicavano, due pionieri del Kazakistan, un fratello e una sorella, videro una donna che attingeva acqua da un pozzo. Il fratello chiese alla donna dell’acqua e, mentre lui beveva, la sorella le diede testimonianza. La donna era interessata e per saperne di più invitò a casa i pionieri, i quali dopo aver conversato per un po’ le lasciarono delle pubblicazioni. La sorella promise che sarebbe tornata due giorni dopo.

Mantenne la parola e tornò con la madre, anche lei Testimone. La donna aspettava fuori, con in mano le pubblicazioni che la sorella le aveva lasciato. Dopo averle restituite, disse: “Questa è roba dei testimoni di Geova. La vostra è una religione russa”.

A quel punto la madre della sorella chiese il permesso di leggere un versetto della Bibbia prima di andar via. Con l’intenzione di mostrare alla donna il nome di Dio, aprì la Bibbia in Esodo 3:15 e lesse: “Geova l’Iddio dei vostri antenati, l’Iddio di Abraamo, l’Iddio di Isacco e l’Iddio di Giacobbe, mi ha mandato a voi”. La donna colse di sorpresa le sorelle invitandole ad entrare in casa. Cosa le aveva fatto cambiare idea di punto in bianco? Le sorelle appresero che la donna aveva degli antenati che si chiamavano Abraamo, Isacco e Giacobbe. La donna pensò che se Geova era il Dio dei suoi antenati, lei non poteva respingerne i Testimoni. Alla visita successiva cominciò a studiare la Bibbia. Era così desiderosa di conoscere la verità che studiava due volte alla settimana. Nonostante l’opposizione dei figli, non si diede per vinta e fece progressi fino a diventare una proclamatrice non battezzata. Anche la nuora e la madre della nuora studiano la Bibbia e sono presenti regolarmente alle adunanze. Dato che il primo incontro richiama il racconto di Giovanni 4:3-15, questa proclamatrice è conosciuta nella congregazione come “la samaritana”.

“HO QUALCHE DOMANDA DA FARLE”. Da Cipro una pioniera d’età avanzata scrive: “Era mercoledì mattina e non mi sentivo molto bene; comunque, anziché rimanere a casa, desideravo tanto predicare per strada. Quindi pregai Geova e gli chiesi se poteva mandarmi qualcuno che avesse il tempo di sedersi accanto a me sulla panchina, così avrei anche iniziato uno studio biblico. Di lì a poco arrivò un ragazzo del Nepal. Non feci neanche in tempo ad aprir bocca che mi chiese di cosa parlavano le riviste che avevo in mano. Quando gli spiegai che si basavano sulla Bibbia, mi disse: ‘Signora, in questo momento non ho impegni. Posso sedermi accanto a lei? Ho qualche domanda da farle sulla Bibbia’.

“Ovviamente dissi di sì, dato che era proprio quello che avevo chiesto a Geova. Poi il ragazzo proseguì: ‘La prima domanda è: Cosa insegna realmente la Bibbia?’ Ero talmente sorpresa che quasi non sapevo cosa dire. Presi dalla borsa il libro Cosa insegna realmente la Bibbia? e glielo feci vedere. Diede un’occhiata al libro, poi mi guardò e disse: ‘Il titolo di questo libro è proprio la domanda che le ho fatto!’ Così iniziai uno studio biblico proprio lì sulla panchina del parco. Ora il ragazzo studia regolarmente la Bibbia, è sempre presente alle adunanze e ha espresso il desiderio di iscriversi alla Scuola di Ministero Teocratico. Mi rendo conto di quanto sia importante affidarmi completamente a Geova nel compiere il ministero cristiano, anche quando non mi sento in forma”.

INSEGNA LA VERITÀ ALL’ASSASSINO DI SUO NIPOTE. Erano passati diversi anni da quando il nipote di Miguel era stato ucciso. L’assassino, un certo Esmeraldo, era stato catturato, ma al processo non aveva confessato il crimine. Fu comunque condannato alla reclusione per via delle prove che lo inchiodavano.

Successivamente un anziano invitò Miguel ad andare con lui a predicare proprio nella struttura in cui Esmeraldo era recluso nelle Filippine. Miguel era indeciso, perché sapeva che l’assassino del nipote si trovava lì. Ciò nonostante decise di andare e partecipò allo studio con alcuni detenuti. A un certo punto alzò gli occhi e vide Esmeraldo che gli si avvicinava. Per attenuare la tensione, Miguel gli disse pacatamente: “Esmer, non sono qui per attaccare briga, ma per mostrare benignità a quelli come te. Stiamo parlando della Bibbia con quest’uomo. Se tu avessi saputo quello che dice la Parola di Dio, ti saresti potuto evitare quello che ti è successo. Io ti invito a studiare la Bibbia con noi”. Esmeraldo rimase per tutta la durata dello studio, il che sorprese Miguel. Colpito da quanto aveva sentito, ammise di aver ucciso il nipote e chiese di essere perdonato.

L’anziano, che non aveva sentito quello che i due si erano detti in privato, aveva l’impressione che stessero conversando in modo cordiale; così chiese a Miguel di studiare con Esmeraldo. Sulle prime Miguel era preoccupato, dal momento che sapeva che quell’uomo non aveva ucciso solo suo nipote; poi però accettò. Esmeraldo ha faticato un bel po’ per conformarsi alle norme divine; tuttavia i suoi sforzi non sono stati vani e il 1° febbraio del 2010 ha simboleggiato la sua dedicazione a Geova con il battesimo. Per dimostrare di aver perdonato Esmeraldo, Miguel sta facendo tutto il possibile perché gli venga abbreviata la pena e partecipi più attivamente all’opera di insegnamento delle verità bibliche.

EUROPA

PAESI 47

POPOLAZIONE 739.193.855

PROCLAMATORI 1.575.094

STUDI BIBLICI 830.888

REALIZZA DUE DESIDERI. La diciannovenne Nelena, che vive in Bulgaria, aveva due desideri: battezzarsi e fare la pioniera ausiliaria. Purtroppo, però, soffre di una neuropatia motoria e sensitiva ereditaria, per la quale al momento non esiste una cura. Respira servendosi di un respiratore artificiale, e questo ne limita la libertà di movimento. Realizzare il suo primo desiderio, quello del battesimo, era problematico, dal momento che la situazione non le permetteva di uscire di casa per andare alle assemblee. Così, quando aveva 18 anni, fu pronunciato un discorso scritturale a casa sua, dopo il quale fu battezzata nella vasca da bagno.

È riuscita a realizzare anche il desiderio di fare la pioniera ausiliaria? Nei periodi in cui il tempo è buono, a volte per un’oretta riesce a fare a meno del respiratore. Allora fa la pioniera ausiliaria e un proclamatore spinge la sua sedia a rotelle da una porta all’altra. Nelena, inoltre, tiene uno studio biblico effettuando delle chiamate via Internet. Talvolta sorelle della sua congregazione tengono degli studi biblici in casa sua, dandole la possibilità di partecipare. Pertanto durante lo scorso anno Nelena è riuscita a fare la pioniera ausiliaria tre volte. Dice: “Sono felice di essere riuscita a realizzare i miei due desideri. E grazie a questo mi sento più vicina a Geova, il mio amorevole Creatore”.

ORA METTE LA CRAVATTA. In Armenia una sorella veniva presa in giro al lavoro perché era testimone di Geova. Un collega aveva l’abitudine di provocarla dicendo che “quelli che portano la cravatta” l’avevano persuasa ad accettare la loro religione. Dopo aver provato più volte a farlo ragionare, la sorella decise di ignorarlo e di ‘non dargli nessuna risposta’, come fece Gesù. (Matt. 27:12) Alla fine quel collega fu licenziato per cattiva condotta e per aver importunato la sorella. Dopo alcuni mesi un uomo cercò la sorella sul posto di lavoro. Era l’ex collega che l’aveva infastidita così tanto, e la sua visita la colse di sorpresa. Anche se in precedenza aveva schernito i Testimoni perché mettevano la cravatta, ora ne indossava una anche lui e portava con sé una borsa. Disse alla sorella: “Ti faccio le mie scuse per le parole offensive che ti ho detto. Ora sono convinto di aver trovato la verità”. L’uomo aveva studiato la Bibbia con i testimoni di Geova e, nonostante l’opposizione dei familiari, si era battezzato ed era diventato pioniere regolare.

“LEI CONOSCE QUESTA SIGNORA NADIA?” Nadia è una pioniera di una congregazione dell’Italia settentrionale. Nel settembre del 2009 ha parlato per citofono a un uomo che l’ha interrotta subito per dirle che sua moglie era appena morta e che lui non se la sentiva di conversare. La domenica successiva Nadia è tornata per porgergli le condoglianze e per illustrargli la speranza biblica della risurrezione, ma la reazione dell’uomo è stata la stessa. Nello studio Torre di Guardia che si è tenuto quel pomeriggio era citata l’esperienza di una sorella che aveva inviato una lettera a una persona che aveva subìto un lutto. Nadia ha ripensato all’uomo con cui aveva parlato per citofono e ha deciso di scrivere una lettera di condoglianze che illustrasse alcuni particolari inerenti alla speranza della risurrezione e due giorni dopo l’ha lasciata nella cassetta delle lettere.

Qualche giorno dopo, mentre era impegnata nell’opera stradale, Nadia ha fermato un uomo sui 70 anni per leggere un versetto biblico. L’uomo le ha chiesto se era una testimone di Geova, e Nadia ha risposto di sì. Così il signore ha spiegato di aver ricevuto la visita di una Testimone, la quale gli aveva anche lasciato una bellissima lettera, nel leggere la quale si era commosso; poi ha chiesto: “Lei conosce questa signora Nadia?” In un’atmosfera di stupore, Nadia si è presentata e ha preso accordi per andare a trovarlo insieme al marito. Ora l’uomo non solo ha iniziato a studiare la Bibbia, ma assiste regolarmente alle adunanze.

NON RIESCONO A STARE DIETRO A TUTTI GLI STUDI. Nella cittadina di Bujanovac, nel Sud della Serbia, vivono quattro Testimoni battezzati. Alla Commemorazione tenuta nel 2010 ci sono stati 460 presenti, numero che ha entusiasmato quei proclamatori del Regno. Gli anziani di una congregazione vicina hanno disposto di tenere regolarmente delle adunanze a Bujanovac presso un locale in affitto. I presenti sono in media più di 50, la maggior parte dei quali è di origine rom. Dato che il messaggio del Regno suscita enorme interesse, i pionieri speciali che sono stati assegnati a questo territorio non riescono a studiare la Bibbia con tutti gli interessati. Pertanto studiano solo con quelli che si preparano bene per tutte le adunanze.

UNA PREDICATRICE ULTRACENTENARIA. Elin, la più anziana proclamatrice della Svezia, ha 110 anni, la stessa età a cui arrivò Giosuè. (Gios. 24:29) Vive in una casa di cura per anziani e coglie sempre l’occasione per parlare ai visitatori e alle persone che incontra. Distribuisce molti libri. Una volta un anziano che predicava nelle vicinanze insieme alla figlia parlò a una giovane donna che gli disse che Elin le aveva dato testimonianza e le aveva lasciato un libro. Così ebbe inizio una bella conversazione. *

TROVA DEI LIBRI IN CHIESA. Un giorno Tatyana, che vive in Bielorussia, fu sorpresa da una chiamata di una giovane donna che non conosceva, la quale voleva sapere quali risposte la Bibbia dava alle sue domande. Nacque una bella conversazione. Come aveva avuto il numero di Tatyana? La donna spiegò che in chiesa, sotto un banco, aveva trovato il libro Cosa insegna la Bibbia e la Traduzione del Nuovo Mondo, sui quali era riportato il numero di Tatyana. Come erano finiti lì quei libri? Li aveva portati la madre di una ragazza con cui Tatyana aveva studiato la Bibbia, che molto probabilmente voleva sapere dal sacerdote se sua figlia poteva leggerli. Per qualche ragione i libri rimasero sotto il banco, la donna li vide e li portò a casa. Quella telefonata diede inizio a una serie di conversazioni sulla Bibbia.

DA UN CAPPOTTO SMARRITO. A Minsk, in Bielorussia, Elena, una pioniera speciale, vide che per strada c’era un bel cappotto. Era pulito e non sembrava che qualcuno l’avesse buttato. Lo prese e trovò in una tasca l’equivalente di un migliaio di euro. Osservando le persone che passavano, riconobbe subito l’uomo che doveva aver perso il cappotto: correva qua e là all’affannosa ricerca di qualcosa. Elena lo raggiunse mettendosi a correre. Si trattava di un uomo d’affari del Bangladesh, che viveva a Mosca. Fu felice di riavere sia il cappotto che il denaro. Inoltre volle sapere perché la sorella era arrivata al punto di mettersi a correre per raggiungerlo e restituirgli il cappotto. La sorella spiegò di essere una testimone di Geova. L’uomo disse che qualche giorno prima aveva conversato con due Testimoni. Aveva dibattuto per mezz’ora cercando di difendere le sue convinzioni religiose. Poi chiese a Elena come poteva dimostrare la sua riconoscenza. La sorella disse che non voleva approfittare della situazione e che il modo migliore in cui l’uomo poteva mostrare la sua riconoscenza era studiare la Bibbia con i testimoni di Geova appena rientrato a Mosca. L’uomo disse che lo avrebbe fatto.

OCEANIA

PAESI 30

POPOLAZIONE 39.384.408

PROCLAMATORI 101.483

STUDI BIBLICI 62.367

ZELANTE NONOSTANTE UN DISTURBO DEL LINGUAGGIO. Hamish, un fratello di 23 anni che vive in Australia, soffre di un grave disturbo del linguaggio per via del quale parla in modo confuso o incomprensibile, oppure addirittura non riesce a parlare affatto. Questo disturbo comunque non ha smorzato il suo zelo nel fare discorsi in pubblico o nel ministero di campo. Ad esempio, ogni volta che deve pronunciare un discorso nella Sala del Regno, digita in anticipo il manoscritto su un dispositivo elettronico portatile che converte il testo in audio. Lo posiziona sul leggio e utilizzando la tastiera seleziona le frasi da far ascoltare. Le frasi sintetizzate vengono captate da un microfono e amplificate dall’impianto acustico. Se la parte lo prevede, tramite il dispositivo invita i presenti a commentare e poi li ringrazia. Questo è più o meno quello che fa anche quando predica, usando frasi preparate e citazioni scritturali oltre a ricorrere alla sua abilità nell’uso della tastiera. Così riesce ad avere molte belle visite ulteriori. Nel 2007 Hamish è stato nominato servitore di ministero e da allora, ogni anno, ha fatto più volte il pioniere ausiliario.

PROBLEMI CON LA STAMPANTE. Nella Nuova Caledonia David, un tecnico di computer, ricevette una chiamata da una donna che aveva problemi con la stampante: non riusciva a stampare un documento. David individuò subito il problema, ma rimase sorpreso quando lesse quello che era scritto sul foglio: “NON disturbate. Gesù è in questa casa. Non abbiamo bisogno di un’altra religione”.

David disse alla donna: “Scusi, mentre riparavo la sua stampante ho letto l’avviso riportato sul documento. Posso chiederle perché l’ha scritto?”

La risposta fu: “Sa, i testimoni di Geova vengono in questa zona tutti i fine settimana. Siamo stufi. E le garantisco che non entreranno mai in casa mia”.

“Sa che invece ne ha già fatto entrare uno?”, chiese David.

La donna ribatté: “È impossibile! Non succederà mai!”

David disse: “Io sono un testimone di Geova. E lei mi ha fatto entrare”. Poi con garbo spiegò alla donna, che era in evidente imbarazzo, il motivo per cui i testimoni di Geova vanno a casa della gente. La conversazione durò due ore. Qualche giorno dopo David tornò a visitare la donna e il marito, i quali dissero che dopo aver riflettuto su quanto era successo si erano convinti che era stato Dio a mandar loro David. E per questo non potevano rifiutare la sua visita. Ora i due prendono regolarmente le riviste.

PORTA SEMPRE CON SÉ I VOLANTINI. Il dodicenne Nathan, che vive in Australia, tiene sempre nello zaino dei volantini sulla Bibbia e dà testimonianza regolarmente ai suoi compagni di scuola. Un giorno, mentre tornava da scuola, vide una signora anziana nel cortile antistante la casa in cui abitava. La signora sorrise, Nathan ricambiò il sorriso e le diede un volantino. La donna gli disse che suo marito era morto tre anni prima. A quel punto Nathan tirò fuori dallo zaino il volantino Che speranza c’è per i morti? Mentre le parlava della speranza della risurrezione, grazie alla quale avrebbe potuto rivedere il marito nel Paradiso, la donna aveva gli occhi pieni di lacrime. “Ma quand’è che finiranno tutte le sofferenze?”, chiese la donna. Nathan tirò fuori un altro volantino, intitolato Tutte le sofferenze presto finiranno! La donna gli chiese poi di parlarle di altre cose in cui credeva. Nathan le diede ancora un altro dei volantini che aveva nello zaino, In che cosa credono i testimoni di Geova?, e poi andò via. Qualche settimana dopo vide la donna nello stesso posto. La signora lo chiamò e lo abbracciò. “Vuoi sapere una cosa, Nathan?”, disse. “Dopo che mi hai dato quei volantini, due Testimoni sono venute a casa mia, e ora studio la Bibbia con loro”.

AVEVANO UN SOLO INVITO PER LA COMMEMORAZIONE. Michael aveva partecipato ai lavori di costruzione delle nuove strutture della filiale nelle Isole Salomone. Dopo di che decise di andare a predicare a Mbanika, un’isola sperduta in cui aveva vissuto da bambino, dove stavano i suoi fratelli. Lì non c’erano Testimoni. Il traghetto che portava sull’isola non era regolare, mancava il servizio postale ed era disponibile un solo telefono.

Si recò sull’isola di Mbanika con Hansly, un giovane pioniere. Al loro arrivo, si misero a costruire una piccola Sala del Regno con foglie di palma e invitarono le persone ad assistere alla Commemorazione della morte di Cristo. Avevano un solo invito, pertanto lo facevano vedere alla gente e spiegavano l’importanza della Commemorazione.

Il giorno prima dell’evento i fratelli remarono due ore per raggiungere l’altro lato dell’isola e invitare una famiglia che abitava lì. Trovarono, però, solo i figli. Michael decise di lasciar loro quell’unico invito che aveva. Lo lasciò alla figlia maggiore, chiedendole di darlo al padre.

Il pomeriggio del giorno dopo, mentre si preparavano per la Commemorazione, Michael e Hansly videro quella famiglia che arrivava in canoa. Avendo letto l’invito, il padre pensò che la Commemorazione dovesse essere un’occasione molto importante, così portò con sé tutta la famiglia. Quella sera i presenti furono 52. Michael e Hansly predicano ancora a quelli che hanno assistito alla Commemorazione e studiano la Bibbia con loro.

[Nota in calce]

^ par. 68 Elin è venuta a mancare mentre si stava ultimando la stesura di questo annuario.

[Prospetto alle pagine 40-47]

RAPPORTO MONDIALE DEI TESTIMONI DI GEOVA PER L’ANNO DI SERVIZIO 2010

(Vedi l’edizione stampata)

[Cartine alle pagine 48-50]

(Vedi l’edizione stampata)