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Predicano e insegnano in tutta la terra

Predicano e insegnano in tutta la terra

Predicano e insegnano in tutta la terra

IN UNA visione profetica di molto tempo fa, l’apostolo Giovanni vide un’immensa, innumerevole folla. Era composta di persone “di ogni nazione e tribù e popolo e lingua” che, sopravvissute alla “grande tribolazione”, entravano nel nuovo mondo di Dio. (Riv. 7:9, 14) I dati e le esperienze delle pagine che seguono dimostrano non solo che questa grande folla viene radunata ma anche che sta diventando sempre più numerosa. Questo non rafforza la vostra fede nel fatto che Geova mantiene immancabilmente le sue promesse?

AFRICA

PAESI 57

POPOLAZIONE 949.533.064

PROCLAMATORI 1.267.314

STUDI BIBLICI 2.819.310

LA SUA LETTERA LO HA CONFORTATO. Iris, che vive in Sudafrica, scrive lettere di condoglianze a chi ha perso una persona cara. Alle sue lettere allega i volantini Tutte le sofferenze presto finiranno! e Che speranza c’è per i morti? Di recente ha ricevuto la risposta di un uomo, Sidney, che aveva perso la moglie, con cui era stato felicemente sposato per 38 anni. “Anche se i medici mi avevano preparato alla sua morte”, ha scritto, “perdere la mia cara moglie mi ha lasciato confuso, amareggiato, perplesso e molto affranto. Devo ringraziare il Signore se ci sono persone come lei: è davvero nobile da parte sua dedicare tempo e sforzi a perfetti sconosciuti per far conoscere loro le promesse di Dio. In vista del difficile periodo che mi aspetta, conserverò nel mio cuore le parole con cui mi ha espresso la sua fede. Leggendo la sua lettera e i volantini ho cominciato a provare per la prima volta dall’accaduto una certa serenità e lucidità”.

EVITATO UN ABORTO. Gloria, una giovane sorella del Benin, stava dando testimonianza a uno studente universitario di nome Arnaud, quando il telefonino di quest’ultimo iniziò a squillare. Arnaud si scusò e disse che un amico aveva bisogno del suo aiuto. Gloria infilò subito la mano nella borsa, tirò fuori la prima rivista che trovò e gliela diede. Arnaud la prese senza neanche guardarla e se ne andò.

L’amico di Arnaud aveva chiamato per dire che la sua ragazza era incinta e che stava pensando di farla abortire. Per strada Arnaud diede un’occhiata alla rivista. “Quando vidi la parola ‘aborto’ sulla copertina non ci potevo credere”, ha detto. Gloria gli aveva dato il numero di Svegliatevi! di giugno 2009 contenente la serie di articoli intitolata “Aborto: Perché fa tanto discutere?” Dopo aver letto gli articoli l’amico di Arnaud decise di scartare l’idea dell’aborto. La sua ragazza diede poi alla luce una bellissima bambina.

NON C’ERA DA AVER PAURA DELLA STREGONA. King, un pioniere regolare, si era trasferito in una zona dello Zimbabwe dove c’è più bisogno. Mentre era in servizio con alcune sorelle si avvicinò alla casa di una nota stregona. Anche se le sorelle erano esitanti, King decise di offrirle uno studio biblico. Quando la donna li vide venire verso di lei pensò che fossero dei clienti e chiese che cosa volessero. King le fece vedere il libro Cosa insegna realmente la Bibbia? e le offrì uno studio biblico, che lei accettò. King ha detto: “Ci sorprese scoprire che aveva tante domande. Così prendemmo accordi per fare la visita ulteriore e iniziare lo studio”. Tre settimane dopo la invitarono a un’adunanza, e lei andò. La donna distrusse tutti gli oggetti legati allo spiritismo e fece rapido progresso spirituale. Si battezzò qualche mese più tardi.

“PER FAVORE, PREGATE CHE VENGANO A TROVARMI”. Dieci anni fa Patrick decise di lasciare l’Angola e di trasferirsi negli Stati Uniti. Ha comunque mantenuto i contatti con sua madre, Felicidade, telefonandole regolarmente. Poco tempo fa sono riusciti anche a vedersi grazie a una videochiamata via Internet. Mentre i due parlavano, Patrick ha notato che nella stanza con sua madre c’era anche un’altra persona e ha chiesto chi fosse. Felicidade, che è testimone di Geova, ha risposto: “È una sorella della mia congregazione che è venuta a trovarmi”.

“Perché i Testimoni non bussano mai a casa mia?”, ha detto Patrick. “Vivo qui da dieci anni e non sono venuti neanche una volta. Per favore, pregate che vengano a trovarmi”.

Un po’ sorprese, Felicidade e la sorella che era con lei hanno risposto: “Va bene, pregheremo per te”.

Appena tre giorni dopo un Testimone ha bussato alla porta di Patrick. Questi è rimasto così sorpreso che ha chiesto alla madre se si era messa d’accordo con qualcuno negli Stati Uniti perché andasse a trovarlo, ma lei non aveva fatto nulla. Patrick ha concluso che quella visita era una risposta da parte di Dio e ha accettato uno studio biblico. Ha iniziato subito a frequentare tutte le adunanze. Nella successiva videochiamata ha mostrato orgoglioso alla madre il capitolo del libro Cosa insegna la Bibbia che stava studiando. Le ha anche detto di aver comprato un vestito per le adunanze.

 UNA RICHIESTA SINGOLARE. All’inizio dell’assemblea di distretto tenuta nel 2010 a Brazzaville, nella Repubblica del Congo, un ragazzo di nome Edvard fece una richiesta singolare: voleva battezzarsi. Quando gli fu chiesto di quale congregazione fosse, lui rispose: “Mossaka”. Dal momento che non c’erano Testimoni in quel villaggio tanto lontano, i fratelli non capivano come avesse fatto ad arrivare al punto di volersi battezzare.

Edvard spiegò agli anziani che nel 2007 aveva studiato con suo nonno a Brazzaville l’opuscolo Cosa richiede Dio e 14 capitoli del libro Cosa insegna la Bibbia. Poi era andato a vivere con i suoi genitori a Mossaka. Visto che lì non c’erano Testimoni, aveva chiesto al padre di aiutarlo a studiare il resto del libro. Suo padre faceva le domande e lui rispondeva; così Edvard aveva finito il libro. Aveva poi avvertito il bisogno di insegnare ad altri le verità che aveva appreso e nell’ottobre 2009 aveva iniziato a predicare da solo nella zona di Mossaka usando l’opuscolo Cosa richiede Dio. Prendeva nota del tempo che dedicava al ministero e mandava regolarmente il suo rapporto al nonno a Brazzaville. Il nonno però non lo aveva mai dato alla congregazione.

Successivamente, senza sapere nulla di Edvard, la filiale aveva mandato a Mossaka dei pionieri speciali temporanei per tre mesi. Due giorni prima di andar via, Daniel, uno dei pionieri, aveva visto Edvard che conduceva uno studio biblico con l’opuscolo Cosa richiede Dio, quindi lo aveva avvicinato per parlargli. Edvard gli aveva detto: “Sono un proclamatore e sto predicando. Puoi chiedere a mio padre”. Daniel aveva poi incontrato il padre di Edvard, che aveva confermato quanto detto dal figlio. I pionieri speciali temporanei approfittarono del poco tempo rimasto per addestrare Edvard nel ministero. Dopo la loro partenza Edvard aveva continuato a predicare con rinnovato zelo; conduceva più di dieci studi. Inoltre aveva dedicato la sua vita a Geova.

Venuti a conoscenza di tutto questo, il venerdì dell’assemblea menzionata prima due anziani si incontrarono con Edvard e considerarono le domande per coloro che desiderano diventare proclamatori non battezzati. Si meravigliarono delle sue impeccabili risposte. Appresero dai pionieri speciali che la sua condotta era esemplare e che predicava in via ufficiosa già da nove mesi. Edvard diventò così un proclamatore non battezzato. Dato che nel weekend successivo ci sarebbe stata un’assemblea di distretto in lingala, gli anziani decisero che Edvard considerasse le domande per il battesimo durante quella settimana. Lui dimostrò di avere una buona conoscenza della verità e si battezzò all’assemblea di lingua lingala nel luglio 2010. Quindi, esattamente una settimana dopo che Edvard era diventato proclamatore, fu fatto l’annuncio che si era battezzato.

Dopo il suo battesimo Edvard fece il pioniere ausiliario per due mesi a Brazzaville. Su disposizione degli anziani studiò il libro “Mantenetevi nell’amore di Dio”, poi fece ritorno a Mossaka, dove era stato da poco mandato un pioniere speciale. Ad aprile Edvard, che anche quel mese faceva il pioniere ausiliario, e il pioniere speciale hanno accolto 182 interessati alla Commemorazione. Edvard ha 16 studi, e 7 delle persone con cui studia frequentano le adunanze, che sono condotte dai due fratelli. Nel 2011 Edvard aveva 15 anni.

AMERICHE

PAESI 55

POPOLAZIONE 941.265.091

PROCLAMATORI 3.780.288

STUDI BIBLICI 4.139.793

‘NON È STATO IL CASO A FARMI DIGITARE IL SUO NUMERO’. Sundie, una sorella che vive negli Stati Uniti, era a casa quando il telefono squillò e una donna chiese di qualcuno che lei non conosceva. Sundie le rispose che doveva aver sbagliato numero. La donna allora disse che era quasi cieca e che qualche volta le capitava di non fare il numero giusto. Nella conversazione che seguì spiegò che stava cercando di contattare suo figlio per dargli una brutta notizia: i dottori le avevano diagnosticato un tumore. Era sconvolta e ce l’aveva con Dio perché stava permettendo che le succedesse tutto questo. Sundie si rese conto che non poteva non parlarle del messaggio biblico. Fece velocemente una preghiera per avere il coraggio necessario, poi menzionò alcune scritture incoraggianti per darle conforto e speranza. Dopo averle spiegato che Dio ha un nome, la esortò a usarlo e a essere specifica quando pregava. La donna la ringraziò per averla ascoltata e incoraggiata. “Non credo sia stato il caso a farmi digitare il suo numero”, disse.

Dato che si erano scambiate i propri indirizzi, Sundie le inviò le registrazioni audio del libro Cosa insegna la Bibbia e fece in modo che una pioniera del posto andasse a trovarla. Sundie ha commentato: “Sono grata a Geova per averci amorevolmente preparato a dare conforto a persone alle prese con le situazioni più disparate”.

IL VOLANTINO HA RISPOSTO ALLA LORO DOMANDA. Alcune sorelle danno regolarmente testimonianza stradale nei pressi di una grande struttura sanitaria in Puerto Rico. Una di loro si avvicinò a due uomini che a passo spedito si dirigevano verso uno degli ospedali e, siccome andavano di fretta, si limitò a offrire loro il volantino Avete uno spirito immortale? Di solito non lo offre nell’opera stradale, ma era l’unico che le era rimasto. Più tardi i due uomini incontrarono un’altra sorella e le raccontarono che avevano ricevuto il volantino mentre andavano a trovare un parente gravemente malato. Stavano proprio parlando di quell’argomento, e cioè se lo spirito di una persona continua a vivere dopo la morte. Dissero che il volantino li aveva davvero aiutati dando loro la risposta.

UNA LETTERA A GEOVA. Joshua ha sette anni e vive negli Stati Uniti. A dicembre la maestra diede a tutta la sua classe il compito di scrivere una lettera a Babbo Natale. Joshua rifiutò educatamente di farlo, allora la maestra gli disse: “Scegli tu a chi scrivere”. Il bambino decise di scrivere una lettera a Geova. “Grazie per aver promesso di portare un paradiso”, scrisse. “Grazie perché tuo Figlio, che si chiama Gesù, ha dato la sua vita per noi. E grazie per tutte le cose belle che hai creato. Ti voglio bene, Geova Dio”. La sua lettera è stata pubblicata insieme a quelle di altri bambini in un giornale locale.

LA FAMIGLIA HA REAGITO POSITIVAMENTE. Alejandro, un fratello della Colombia, voleva dare testimonianza ai suoi familiari. Dal momento che vivono molto lontano decise di farlo per lettera e di spedire alcuni numeri delle riviste La Torre di Guardia e Svegliatevi! Quando Pablo, uno dei suoi parenti, lesse le riviste e i passi biblici citati, capì che le dottrine della Chiesa Cattolica erano sbagliate. Entusiasta, ne parlò con altri in famiglia, i quali a loro volta capirono di aver trovato la verità e lasciarono il cattolicesimo.

Ben presto 15 componenti della famiglia si incontravano tutte le sere per studiare la Bibbia con l’ausilio delle riviste. Volendo saperne di più cercarono i Testimoni nelle città vicine ma invano. Nel frattempo iniziarono a parlare con i loro vicini delle cose che avevano imparato. Alla fine vennero a sapere che c’era una Sala del Regno in una città a circa un’ora di macchina. Ci andarono subito e chiesero aiuto spirituale.

Un pioniere regolare adesso va da loro ogni settimana e studia con la famiglia di Alejandro e altri 11 interessati, per un totale di 26 persone. Noleggiano un furgoncino che permette alla maggioranza di loro di essere presenti al discorso pubblico e allo studio Torre di Guardia.

AVEVANO DAVVERO SBAGLIATO CASA? Un giorno una sorella era malata, perciò chiese ad altri Testimoni di andare a fare uno studio al posto suo in una zona rurale dell’Ecuador dove si parla quichua. Non sapendo esattamente quale fosse la casa, i fratelli si fermarono a una porta e chiesero alla famiglia se erano loro quelli che stavano studiando. Furono accolti calorosamente. Sembrava proprio che li stessero aspettando. Fu solo dopo lo studio che i fratelli capirono che quelle persone non avevano mai studiato prima di allora: erano talmente contente di poter studiare tutte insieme la Bibbia che si erano comportate come se lo facessero già da tempo. Così ora viene condotto un nuovo studio, oltre a quello che la sorella tiene con la famiglia che quel giorno non fu trovata.

TESTIMONIANZA DATA GRAZIE A UN PASTICCINO. Caleb è un bambino di sei anni del Canada. Il primo giorno di scuola un suo compagno festeggiava il compleanno e la mamma, Natalie, portò dei pasticcini per tutta la classe. Caleb rifiutò educatamente. Natalie gli chiese allora se aveva un’intolleranza alimentare. “No”, rispose Caleb, “io servo Geova”.

Dopo la scuola Natalie si fermò a parlare con la madre di Caleb e le domandò se era testimone di Geova. Al suo sì, Natalie si mostrò entusiasta. Disse di aver studiato con i Testimoni da ragazzina, ma a causa della dura opposizione della sua famiglia aveva smesso. Le fu proposto di riprendere lo studio e accettò.

NON ERA LA VOLONTÀ DI DIO. Laly, che vive in Perú, è sorda dalla nascita. Quando chiedeva a sua madre il perché, lei diceva che era la volontà di Dio. Quella risposta rattristava Laly, che cominciò a nutrire risentimento verso Dio. ‘Perché mi ha fatto questo?’, pensava.

Dopo diversi anni Laly sposò un ragazzo sordo. Il loro primo figlio nacque con la sindrome di Down. Angosciata e delusa, Laly si rivolse di nuovo a sua madre e le chiese: “Perché mio figlio è nato così?” La madre la mandò da un prete, che le diede la solita risposta: “È la volontà di Dio”.

Laly, sconvolta, replicò: “Perché Dio è tanto crudele? Posso anche accettare di essere sorda e di essere stata punita da Dio in questo modo, ma perché punire mio figlio? Lui è appena nato. Che peccato ha commesso?” Da allora in poi non volle più sapere niente di Dio, e lasciò la chiesa.

Dopo qualche anno una testimone di Geova che conosce la lingua dei segni andò a casa sua e le offrì uno studio biblico. Laly rifiutò e disse di non credere in Dio. Con pazienza la sorella le spiegò che quel Dio che lei non voleva conoscere si chiamava Geova e desiderava darle la possibilità di sentire e di parlare. Scettica, Laly disse di dimostrarglielo. La sorella aprì la Bibbia in Isaia 35:5 e lesse: “Gli occhi dei ciechi saranno aperti, e i medesimi orecchi dei sordi saranno sturati”. Quelle parole sorpresero Laly, che accettò di studiare la Bibbia, fece progresso e si battezzò. Suo figlio la accompagna a tutte le adunanze e ha imparato la lingua dei segni. Laly apprezza sempre di più le promesse bibliche e serve come pioniera regolare.

ASIA E MEDIO ORIENTE

PAESI 47

POPOLAZIONE 4.194.127.075

PROCLAMATORI 664.650

STUDI BIBLICI 629.729

DUE DOMANDE A CUI NON SEPPERO RISPONDERE. In un paese dell’Asia dove la nostra opera è soggetta a restrizioni, un ragazzo cattolico di 24 anni accettò di studiare la Bibbia per dimostrare che gli insegnamenti dei Testimoni erano sbagliati mentre le dottrine della sua religione erano giuste. Ben presto, però, si rese conto che i testimoni di Geova insegnavano la verità.

Quando vennero a sapere che stava studiando la Bibbia, i suoi lo convocarono a una riunione di famiglia durante la quale fecero pressione su di lui affinché tornasse alla Chiesa Cattolica. Il ragazzo si rifiutò, perciò la sua famiglia riunì tutti i parenti nel villaggio per costringerlo ad abbandonare le sue nuove credenze. Lo picchiarono, ma lui non cedette. Allora riferirono tutto al prete, che lo fece comparire davanti al consiglio parrocchiale. Il ragazzo disse al consiglio che sarebbe tornato sui suoi passi se il prete avesse risposto a due domande: qual è il nome di Dio, e perché la chiesa permette ai fedeli di mangiare sangue se la Bibbia lo proibisce? Non riuscendo a rispondere a nessuna delle due domande il prete lo schiaffeggiò, secondo le sue testuali parole, “per esorcizzare il demonio dentro di lui”. L’incontro finì lì.

In seguito la famiglia radunò tutti gli amici per costringere il ragazzo a prostrarsi davanti a un’immagine di Maria. Lo picchiarono di nuovo, ma lui non cedette. Allora i familiari fecero in modo che un’avvenente ragazza gli dicesse che lo avrebbe sposato se lui avesse cambiato idea. Il ragazzo rispose che era pronto a ricredersi se lei avesse risposto alle due domande che aveva fatto al prete. La ragazza se ne andò e non si fece più vedere. Alla fine, dopo essere stato trattenuto contro la sua volontà per sette mesi, il ragazzo scappò dal villaggio e tornò in città dove prese contatto con i fratelli. Un mese dopo diventò un proclamatore non battezzato. Nel marzo 2011 si è battezzato a un’assemblea di circoscrizione.

UN FUNZIONARIO PENITENZIARIO DIFENDE UNA SORELLA. In Corea del Sud una pioniera andò a trovare suo figlio che era in prigione a motivo della neutralità cristiana. Mentre era nella sala d’aspetto offrì un volantino a un signore seduto vicino a lei. L’uomo iniziò a gridare: “Perché voi che appartenete a questa falsa religione predicate anche qui?” La sua sfuriata attirò l’attenzione della quarantina di visitatori presenti. Allora un funzionario della prigione intervenne e lo rimproverò, dicendo: “Loro seguono la vera religione. Tutte le altre sono false. Li osservo da molti anni dato che lavoro qui in prigione, e mi sono reso conto che sono gli unici a fare davvero quello che viene loro insegnato”. Quel signore arrogante fu così messo a tacere.

SCRITTE SUI MURI. Harindra era andato a lavorare in una grande città del Nepal per provvedere alla sua famiglia rimasta al villaggio. Viveva lì da solo già da dieci anni quando cominciò a studiare la Bibbia. Siccome era analfabeta, un Testimone studiava con lui l’opuscolo Vivere sulla terra per sempre! All’epoca questo opuscolo non era disponibile in nepalese, perciò ne usavano uno in inglese. Un giorno la moglie di Harindra venne a trovarlo dal villaggio. Fu sorpresa vedendo che suo marito stava studiando un opuscolo in inglese, aveva smesso di bere e non la picchiava più. Quando seppe che tutti quei cambiamenti in suo marito erano il risultato dello studio della Bibbia, iniziò a studiare anche lei e ad andare alle adunanze nel suo villaggio. Harindra voleva conoscere meglio Geova, quindi decise di imparare a leggere e a scrivere. Chiese al fratello che gli faceva lo studio di scrivere le lettere dell’alfabeto nepalese su dei foglietti. Via via li appese alle pareti della sua stanza finché furono completamente coperte di lettere e parole che si esercitava a sillabare. Fu così che gradualmente imparò a leggere. Dopo qualche tempo fece in modo che la famiglia andasse a vivere con lui in città per poter servire Geova tutti insieme. Nel giro di due anni si battezzò. Ora Harindra frequenta le adunanze insieme alla sua famiglia e partecipa alla Scuola di Ministero Teocratico facendo la lettura della Bibbia. Ha detto: “La nostra vita è cambiata radicalmente in meglio grazie all’istruzione provveduta da Geova”.

NEANCHE PER UNA CIFRA ESORBITANTE. Zarkhanum, che vive in Azerbaigian, era profondamente invischiata nello spiritismo. Per 15 anni la gente pensò che fosse dotata di poteri di percezione extrasensoriale e che fosse in grado di predire il futuro, come pure di togliere il malocchio e guarire. Zarkhanum era molto conosciuta; tra i suoi clienti c’erano tanti alti funzionari e le loro mogli, disposti a pagare dai 1.500 ai 3.000 euro per una seduta spiritica. Fu così che diventò ricca. Anche se aveva poteri spiritici, si sentiva spiritualmente vuota ed era assillata da tante domande. Il suo matrimonio era naufragato e non aveva uno scopo nella vita. Un giorno, mentre disperata esprimeva a Dio tutta la sua angoscia, sentì bussare alla porta. Aprì e due sorelle le diedero testimonianza. Zarkhanum fu colpita quando sentì dire che bisogna piacere a Dio non solo con le parole ma anche con le azioni. Conosceva molte persone religiose che si comportavano in modo tutt’altro che devoto. Si rendeva anche conto che lo spiritismo era un peccato. Acconsentì a studiare la Bibbia. Col tempo cominciò a pregare usando il nome di Geova e poté constatare come egli esaudiva le sue preghiere. Tuttavia le era difficile abbandonare le sue pratiche: i demoni la tormentavano costantemente e addirittura la picchiavano. Alla fine, grazie all’aiuto di Geova, si liberò dall’influenza demonica e distrusse i molti oggetti che la legavano allo spiritismo e alla falsa religione.

Di lì a poco Zarkhanum diventò una zelante proclamatrice della buona notizia e nel maggio 2011 si battezzò. Subito dopo il battesimo presentò la domanda per fare la pioniera ausiliaria. Non aveva difficoltà a raggiungere la quota delle ore perché fin da prima del battesimo dedicava al servizio anche più di 70 ore al mese nonostante la salute cagionevole. Due mesi prima che si battezzasse, la moglie di un funzionario del governo le aveva offerto una cifra equivalente a quasi 140.000 euro perché le togliesse il malocchio. La donna credeva che il malocchio fosse la causa di una malattia che le era costata l’amputazione di una gamba. Zarkhanum rifiutò e chiese invece a due Testimoni di farle visita in ospedale per parlarle della buona notizia. La nostra zelante sorella predica regolarmente ai suoi ex clienti e spiega loro che quello che faceva un tempo era sbagliato agli occhi di Dio. Così una di loro, proprio la donna che le aveva fatto conoscere la moglie del funzionario, ha iniziato a studiare la Bibbia e a frequentare le adunanze.

TESTIMONIANZA IN CARCERE. In India due sorelle furono arrestate perché stavano predicando e vennero condannate a cinque giorni di detenzione. Una di loro narra: “Una volta in prigione, gli agenti ci chiesero cosa avevamo fatto; questo ci offrì l’opportunità di dare loro testimonianza. Dato che eravamo state accompagnate alla stazione di polizia direttamente dal servizio, avevamo con noi molte riviste e opuscoli. Demmo testimonianza a tutti i presenti e distribuimmo numerose pubblicazioni. Ci incoraggiavamo l’un l’altra, pregavamo e leggevamo le pubblicazioni che avevamo.

“Successivamente fummo trasferite in un altro carcere. Subito le altre detenute ci chiesero perché eravamo lì. Ne approfittammo per parlare loro del messaggio che stavamo predicando e per spiegare che eravamo testimoni di Geova. Un’agente di polizia penitenziaria che aveva seguito la conversazione esclamò: ‘Vi hanno arrestato perché predicavate fuori, e ora predicate anche qui dentro!’” Le sorelle intendono tornare a visitare le detenute che hanno mostrato interesse per la verità.

IL POLIZIOTTO AVEVA NOTATO IL LORO AMORE. A Betlemme due sorelle si stavano preparando per dare testimonianza in alcuni piccoli negozi. A un tratto due donne corsero verso di loro ed entusiaste chiesero in spagnolo se erano testimoni di Geova. Loro due erano Testimoni provenienti dal Messico in visita in Israele con altri turisti e avevano riconosciuto le pubblicazioni che le sorelle tenevano in mano. Le quattro donne si abbracciarono, si baciarono, si fecero delle foto e si scambiarono gli indirizzi. Poi le Testimoni messicane tornarono dal loro gruppo e le due sorelle locali proseguirono il loro ministero.

Qualche ora più tardi un poliziotto andò dalle sorelle locali e domandò loro se erano spagnole. Le sorelle risposero di no, al che il poliziotto disse che le aveva notate quando si erano incontrate con le altre due donne e aveva pensato che fossero parenti o amiche di lunga data che non si vedevano da tanto. Le sorelle spiegarono che erano tutt’e quattro testimoni di Geova e che, anche quando provengono da paesi diversi o non si sono mai visti prima, i Testimoni si considerano parte della stessa famiglia perché si amano. Il poliziotto fu così colpito che accettò delle pubblicazioni e chiese dove poteva trovare maggiori informazioni su questa religione. Si presero accordi per una visita ulteriore.

“CI SARÀ PURE QUALCUNO!” Yusuke è un giovane pioniere che fa parte di un gruppo di lingua inglese in Giappone. Un giorno venne a sapere che l’indomani mattina sarebbe arrivata una nave da crociera con passeggeri di diverse nazionalità. Perciò si alzò presto e nonostante la pioggia battente fece un viaggio di due ore in macchina fino al porto di Nagasaki. Mentre si trovava da solo sulla banchina sotto la pioggia, molti passeggeri che sbarcavano lo scambiarono per una guida e gli chiesero informazioni. Questo equivoco gli permise di distribuire 70 riviste e 50 opuscoli in varie lingue nel giro di mezz’ora.

Yusuke andò poi in macchina per prendere altre pubblicazioni e, tornato sulla banchina, vide un giovane passeggero che era lì da solo, così si avvicinò. Il ragazzo gli chiese in inglese: “Sei un testimone di Geova?” Alla risposta affermativa di Yusuke iniziò a singhiozzare. Yusuke lo portò in un bar per poter parlare.

Il ragazzo si chiamava Jason, aveva 21 anni e proveniva dagli Stati Uniti. Spiegò che i suoi genitori erano Testimoni attivi e che, fino a pochi anni addietro, lui era stato un proclamatore non battezzato. Circa sei mesi prima aveva smesso di andare alle adunanze ed era partito per una crociera in diversi paesi asiatici, pensando che in Asia non avrebbe incontrato i testimoni di Geova. Siccome era stato male per dei problemi di stomaco non era potuto sbarcare in Thailandia, in Vietnam e a Taiwan. La prima volta che era potuto scendere dalla nave era stata lì in Giappone, e la prima persona con cui aveva parlato era un testimone di Geova! Subito Jason aveva pensato: ‘Non ci riesco proprio a scappare via da Geova!’ Ecco perché aveva iniziato a piangere.

Nel bar Yusuke trattò con Jason alcuni paragrafi del libro “Amore di Dio” per rassicurarlo che Geova lo amava ancora, e lo supplicò di non abbandonare l’organizzazione. Purtroppo non ebbero molto tempo da trascorrere insieme. La nave sarebbe partita quella sera stessa alla volta di Inchon, nella Corea del Sud, dove Jason aveva in programma di visitare la città per alcuni giorni.

Yusuke si chiese cos’altro potesse fare per aiutare Jason e si ricordò di un fratello della Corea del Sud che aveva conosciuto a un’assemblea internazionale. Il fratello parlava inglese e abitava a Inchon. Yusuke gli telefonò quella sera stessa. Naturalmente Jason era all’oscuro di questo. Quando il mattino dopo scese dalla nave vide un grande cartello con la scritta “Benvenuto in Corea, Jason!” tenuto da cinque Testimoni sorridenti. Jason cambiò i suoi programmi e invece di visitare la città passò quei giorni insieme ai fratelli. Ascoltare le esperienze di alcuni fratelli della sua età che erano stati o che erano ancora in prigione a motivo della loro fede lo colpì molto. Poté anche assistere alla Commemorazione.

Jason tornò negli Stati Uniti, diventò di nuovo un proclamatore attivo e chiese agli anziani di studiare con lui quattro volte alla settimana. Completato lo studio dei libri Cosa insegna la Bibbia e “Amore di Dio”, era idoneo per il battesimo. Si battezzò 107 giorni dopo il suo incontro con Yusuke. Il mese successivo fece il pioniere ausiliario.

Yusuke ricorda che quella mattina fredda e piovosa aveva sentito il forte impulso di fare il viaggio fino a Nagasaki anche se era da solo. “Ci sarà pure qualcuno disposto ad ascoltare!”, si era detto.

EUROPA

PAESI 47

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STUDI BIBLICI 843.405

HANNO TROVATO QUALCOSA DI MOLTO SPECIALE. Dalla Bulgaria Ani andò a lavorare in Olanda per qualche mese. Un giorno si fermò scoraggiata sul marciapiede e pregò Dio di mandarle qualcuno della sua chiesa. Mentre pregava due sorelle si fermarono per darle testimonianza. Per Ani quella fu la risposta alla sua preghiera, perciò le ascoltò e iniziò a frequentare le adunanze. Anche se non capiva la lingua, percepiva chiaramente l’amore che regnava tra i Testimoni. Che differenza rispetto alla disunione che aveva visto nella sua chiesa in Bulgaria! Questo la convinse di aver trovato qualcosa di molto speciale. Quando Ani tornò in Bulgaria, la sorella con cui aveva studiato in Olanda decise di accompagnarla per aiutarla a prendere contatto con i Testimoni a Sofia. Colpita dal suo gesto, Ani capì di aver trovato la vera religione.

Di lì a poco Ani e suo marito, Ivo, iniziarono a studiare la Bibbia e ad andare alle adunanze. Col passare del tempo anche altri assistevano allo studio e ascoltavano. Uno di loro, Assen, era il pastore di un gruppo religioso. Era andato da Ani e Ivo per dimostrare loro che i testimoni di Geova erano nel torto, ma si rese subito conto che non era così. Siccome faceva domande molto profonde sulla Bibbia gli fu offerto uno studio. Assen accettò di studiare, lui insieme alla sua famiglia. Per un po’ continuò a tenere incontri religiosi con il suo gruppo, a cui ora trasmetteva le verità che stava imparando dal libro Cosa insegna la Bibbia. Poco dopo anche Dencho, il diacono del gruppo, chiese uno studio. Ben presto altre tre famiglie del gruppo fecero lo stesso. Dal momento che così tanti studiavano con i testimoni di Geova, i componenti del gruppo decisero di interrompere i loro incontri e di andare alle nostre adunanze. Dencho diventò proclamatore e cominciò a studiare con diversi dei suoi amici. Fino ad ora, grazie al fatto che Ani fu contattata in Olanda, sono una trentina le persone che studiano la Bibbia e assistono alle adunanze.

GLI BASTÒ LEGGERE DEI VERSETTI SUL MATRIMONIO. Nella Repubblica Ceca un fratello e sua moglie studiavano la Bibbia con una giovane coppia della Mongolia. Lo studio si teneva nella Sala del Regno. Anche se i due Testimoni si davano da fare per imparare il mongolo, la lingua rappresentava un grosso ostacolo. Eppure la giovane coppia sembrava accettare la verità con umiltà e pazienza. Una sera la moglie si presentò all’adunanza senza il marito dicendo di volerlo lasciare perché tra loro c’erano delle incomprensioni. Dopo pochi minuti arrivò il marito, che non la degnò di uno sguardo. Era chiaro che il problema era serio. Il fratello portò l’uomo nella biblioteca della Sala del Regno per parlargli ma, visto che non conosceva bene il mongolo, non riusciva a capire che cosa fosse successo tra i due e non sapeva dare consigli specifici. Decise allora che avrebbe semplicemente usato la Bibbia. Gli lesse tutti i versetti che riuscì a ricordare sul matrimonio e sul dialogo. Ogni scrittura sembrò centrare il bersaglio. All’improvviso l’uomo uscì di corsa dalla stanza, si precipitò verso sua moglie e la baciò. Mentre uscivano dalla Sala volle portarle a tutti i costi la borsa perché aveva imparato che era suo dovere aiutarla.

L’indomani sembravano due piccioncini e parlavano con entusiasmo di quanto fossero grati a Geova per i saggi consigli sul matrimonio che avevano ricevuto. Successivamente tornarono in Mongolia per prendersi cura dei loro due bambini. Ora vivono in una città dove non ci sono congregazioni. La moglie si è battezzata e il marito sta progredendo verso il battesimo.

“PERCHÉ MI HA FATTO QUESTO?” Ol’ha, una pioniera dell’Ucraina, diede testimonianza all’autista di un furgone che trasportava alimenti nella zona. Gli chiese: “C’è qualcuno di cui ci possiamo fidare?”

“No”, rispose l’uomo. “Mia moglie mi ha lasciato e si è portata via il nostro bambino di due anni. Cosa le mancava? Lavoravo sodo e tutto quello che facevo era per lei. Voleva un anello? Eccoti l’anello! Chiedeva un paio di stivali? E subito gli stivali! Una collana? Ed ecco anche la collana! Ogni suo desiderio era un ordine. Allora perché mi ha fatto questo?”

La sorella gentilmente gli chiese quanto tempo trascorreva con sua moglie e il bambino. Lui disse: “Come facevo a stare con loro se lavoro fino a mezzanotte e la mattina ricomincio alle quattro? In più mi tocca lavorare anche il fine settimana”.

Ol’ha gli fece vedere il numero speciale di Svegliatevi! dell’ottobre 2009, intitolato “Come avere una famiglia felice”. Gli mostrò quello che veniva definito il primo ingrediente: “Le giuste priorità”. Dopo aver considerato insieme le informazioni su quell’argomento, l’uomo sembrò colpito e disse: “Pensavo che il denaro fosse il segreto per avere una famiglia felice e che tutto il resto non fosse importante. Ora mi rendo conto che non è così. Adesso ho capito cos’è che non andava e di cosa ha bisogno mia moglie”.

Una settimana più tardi Ol’ha lo incontrò di nuovo. L’uomo le disse di aver letto la rivista, di aver pensato a lungo e di aver riconsiderato molte cose. Aveva chiamato sua moglie e avevano fatto pace. Ol’ha allora gli diede il libro Felicità familiare. La settimana successiva notò che sullo stesso furgone c’era un altro uomo. Questi le disse che l’autista precedente aveva lasciato il lavoro e si era trasferito con la famiglia in un’altra zona. Aveva però lasciato un messaggio per lei: “Ol’ha, voglio ringraziare lei e il suo Dio, Geova, perché mi avete aiutato a salvare la mia famiglia. Se incontrerò di nuovo i testimoni di Geova, di sicuro manterrò i contatti con loro”.

VOLEVA UN SEGNO DA DIO. Un ragazzo della Lettonia si interessò al messaggio biblico una quindicina di anni fa quando fu contattato dai Testimoni. Ma studiava saltuariamente e non credeva che la Bibbia, un “semplice” libro, potesse aiutarlo a trovare Dio. Si aspettava che Dio gli si rivelasse direttamente, forse in maniera soprannaturale o mistica. Per questo interruppe lo studio e successivamente perse tutti i contatti con i Testimoni. Alcuni anni dopo, alle prese con un problema dopo l’altro, pregò Dio per avere aiuto. Non ci fu nessun miracolo, però guardando fuori dalla finestra notò due sorelle che predicavano. Qualche settimana più tardi pregò di nuovo e dalla finestra vide passare sempre le stesse sorelle. La settimana successiva pregò ancora, e per la terza volta vide le sorelle in servizio. ‘Questo deve essere un segno da Dio!’, pensò. Corse fuori e disse alle sorelle, sbalordite, di voler riprendere lo studio che aveva interrotto anni addietro. Col tempo riuscì a trovare la forza per superare i suoi problemi e avvicinarsi a Dio. Come? Grazie alla Bibbia! Si è battezzato a un’assemblea di distretto nel 2010.

ANCHE LE PENTOLE PIÙ PICCOLE HANNO LE “ORECCHIE”. In Danimarca questo proverbio gioca sulla somiglianza tra i manici delle pentole e le orecchie per dire che i bambini ascoltano le conversazioni degli adulti più di quanto si pensi. Circa sedici anni fa una donna che aveva tre figli studiava con una sorella danese. Spesso i bambini la accompagnavano a casa di questa sorella e di suo marito, dove si teneva lo studio. Quando Ronnie, il più piccolo, aveva otto anni, la madre decise di interrompere lo studio. Crescendo, Ronnie ebbe diversi problemi, ma un giorno del 2008, all’età di 22 anni, vide le nostre riviste a casa della madre e all’improvviso si sentì spinto ad andare dalla coppia di Testimoni che avevano studiato con lui quando era piccolo. Un quarto d’ora dopo era davanti alla loro porta, suonò il campanello ed entrò spedito, anche se il fratello che gli aveva aperto ci mise un po’ prima di riconoscerlo. Fu bello rivedersi. Ronnie accettò il libro Cosa insegna la Bibbia e ricominciò a studiare. Lo studio andava bene, ma Ronnie aveva sviluppato una dipendenza dal mondo virtuale dei videogame, alcuni dei quali violenti e legati all’occultismo, per cui spesso si ritrovava a parlare di queste cose. I Testimoni però gli insegnarono che la comprensione delle verità spirituali non ha niente a che fare con i videogame. Ronnie capì il punto e disse: “Per favore, ogniqualvolta comincio a parlare di queste stupidaggini, fermatemi”. Da allora ha fatto un ottimo progresso. Questo ragazzo era solo una piccola “pentola” quando per la prima volta sentì parlare della verità durante lo studio della madre. Ora è un proclamatore non battezzato.

CONFORTO DALLA BIBBIA. In un cimitero dell’Inghilterra un fratello notò un uomo che, in ginocchio vicino a una tomba, stava piangendo. Gli chiese se poteva mettersi accanto a lui e l’uomo rispose di sì. Poi Alf, così si chiamava l’uomo, gli disse: “Mia figlia è morta da poco. Aveva solo 42 anni. È sepolta qui insieme a mia moglie”. Raccontò di aver chiesto assistenza psicologica, ma gli era stato detto di aspettare tre mesi. “Sono un ricco uomo d’affari e ho molte attività commerciali”, proseguì Alf, “ma tutto questo non ha più alcun valore senza la mia famiglia. Rinuncerei a tutto pur di riaverle”. Spiegò di avere fede in Dio, di rispettare la Bibbia e di essere praticante, ma di non aver trovato risposte soddisfacenti. Quando in chiesa aveva cercato un po’ di conforto gli era stato detto di accendere una candela o di scrivere un bigliettino da appendere su un albero. “Un bigliettino non sarebbe sufficiente a contenere tutto quello che ho da dire”, aveva replicato. Il fratello lo confortò leggendogli dei versetti biblici. Alf ora studia la Bibbia.

OCEANIA

PAESI 29

POPOLAZIONE 38.162.658

PROCLAMATORI 94.309

STUDI BIBLICI 58.465

UN INVITO ANCHE PER IL MARITO. Un fratello della Nuova Zelanda accompagnò sua moglie a fare lo studio a una giovane mamma. Una volta lì, notarono che a casa c’era anche il marito della donna, così lo invitarono a partecipare allo studio. L’uomo accettò, e si organizzarono perché da allora in poi lo studio si tenesse quando era a casa anche lui. I due decisero di andare all’adunanza della domenica dove furono accolti calorosamente e apprezzarono il programma. All’adunanza successiva il marito commentò allo studio Torre di Guardia, che quella settimana parlava dell’adorazione in famiglia, e chiese come poteva studiare con sua moglie e il figlio di quattro anni. Espresse anche il desiderio di mettere in pratica altre cose che aveva imparato all’adunanza. La coppia continua a studiare, frequenta le adunanze e sta crescendo spiritualmente. “Siamo proprio contenti”, ha detto il fratello, “di aver invitato anche il marito a partecipare allo studio”.

COMMEMORAZIONE SU UN’ISOLA REMOTA. L’isola di Reao, che ha solo 362 abitanti, fa parte del territorio di Vaiete, una delle 18 congregazioni di Tahiti. Si trova circa 1.350 chilometri a est di Tahiti. La Commemorazione non era mai stata tenuta su questa isola remota, che i Testimoni non visitavano da 30 anni. Manoah, il sorvegliante del servizio della congregazione di Vaiete, voleva formare un piccolo gruppo per andare a predicare sull’isola nella settimana della Commemorazione e poi tenere lì la celebrazione. Ma il prezzo del biglietto aereo per lui e sua moglie si aggirava sui 65.000 franchi (circa 500 euro), molto più di quanto si potessero permettere. Di lì a poco però Manoah ricevette una gratifica sul lavoro che corrispondeva esattamente a quella cifra! Lui e sua moglie conclusero subito che Geova stava benedicendo il loro progetto. Alla fine 7 proclamatori andarono a Reao e i presenti alla Commemorazione furono 47. Ora alcuni proclamatori di Tahiti conducono studi biblici per telefono con gli interessati dell’isola.

NEANCHE IL TEMPO PER LA COLAZIONE. Un’esperienza simile viene da Vanuatu, dove una congregazione collabora con un gruppo di 11 proclamatori sulla remota isola di Ambrym. Gli anziani invitarono alcuni proclamatori esperti della congregazione a valutare la possibilità di andare qualche giorno ad Ambrym per dare una mano al gruppo prima della Commemorazione. Marinette, pioniera esperta e insegnante in pensione, colse al volo l’occasione e decise di andare, insieme ad altri, con l’obiettivo di iniziare nuovi studi biblici. Una volta lì, dopo aver dedicato solo poco tempo al ministero, realizzò con sua grande sorpresa che le era praticamente impossibile lasciare la casa in cui alloggiava. Marinette ricorda: “Avevo a malapena il tempo di lavarmi e fare colazione al mattino che fuori c’erano già persone in fila ad aspettare per avere uno studio. Predicavo tutto il giorno senza andare da nessuna parte! Durante quella settimana ho condotto 31 studi biblici”. Il gruppo, impegnato a insegnare la buona notizia, rimase ad Ambrym per una settimana, e ci furono 158 presenti alla Commemorazione. Fu triste dover andare via. “Come si fa a lasciare un posto come questo con tante persone assetate di verità?”, disse Marinette. La filiale ha disposto che dei pionieri speciali temporanei vadano sull’isola per coltivare l’interesse della gente del posto.

LA PRESIDE SI È DIMOSTRATA BENDISPOSTA. In una scuola superiore delle Isole Salomone gli studenti sono tenuti ad alzarsi e cantare gli inni religiosi della Chiesa Evangelica dei Mari del Sud. Due giovani sorelle chiesero alla preside di essere esonerate per ragioni di coscienza. La preside le ringraziò per il rispetto mostratole andando da lei; disse che non erano tenute a cantare e che potevano rimanere sedute insieme agli altri studenti Testimoni.

Poi chiese loro se potevano mandare da lei qualcuno della congregazione per parlarle dei testimoni di Geova e l’istruzione. Ci andò una missionaria; per circa un’ora e mezza ragionarono sulle nostre credenze e sui problemi che affrontano i ragazzi. La preside disse che le piaceva leggere Svegliatevi! e che ne lasciava delle copie nella sala docenti. Quando la missionaria le offrì il libro I giovani chiedono... Risposte pratiche alle loro domande, volume 2, la preside chiese di poterne avere 16 per i professori e 367 per gli studenti. Ne furono consegnate e distribuite 400 copie.

Il coraggio mostrato da queste due giovani sorelle che sono andate a parlare con la preside ha permesso di dare una buona testimonianza, e in tanti hanno detto loro che il libro si è rivelato molto utile. Una ragazza, i cui genitori si erano separati da poco, ha affermato che il libro è stato proprio quello di cui aveva bisogno per far fronte ai suoi problemi. Le due sorelle sono pioniere ausiliarie a tempo indeterminato e portano regolarmente le riviste alla preside.

INTEGRA NONOSTANTE L’OPPOSIZIONE. In un’altra zona delle Isole Salomone una missionaria studiava la Bibbia con una donna che chiameremo Lisa. Lisa faceva ottimi progressi anche se doveva camminare più di due ore per raggiungere la Sala del Regno portando con sé i suoi due gemellini e le sue due bambine. Oltre a ciò doveva affrontare l’aspra opposizione del marito, il quale la maltrattava e le bruciava la Bibbia, le pubblicazioni teocratiche e i vestiti che usava per le adunanze. L’uomo aveva anche una relazione extraconiugale. Malgrado tutto, però, Lisa si battezzò e continuò a servire Geova con determinazione.

L’anno scorso suo marito, colpito dal modo in cui lei lo trattava nonostante tutto quello che le aveva fatto, lasciò la sua amante e chiese di studiare la Bibbia. Lisa è comprensibilmente entusiasta di questo cambiamento. A migliorare ancora di più la situazione, è stato aperto un gruppo isolato vicino casa sua e adesso per andare all’adunanza deve camminare per meno di un’ora. Con l’aiuto del marito è riuscita anche a fare la pioniera ausiliaria.

[Testo in evidenza a pagina 66]

“Perché Dio è tanto crudele? . . . Perché punire mio figlio? Lui è appena nato. Che peccato ha commesso?”

[Testo in evidenza a pagina 68]

Il ragazzo disse al consiglio che sarebbe tornato sui suoi passi se il prete avesse risposto a due domande

[Testo in evidenza a pagina 72]

“Vi hanno arrestato perché predicavate fuori, e ora predicate anche qui dentro!”

[Diagramma/Cartina a pagina 84]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

Tahiti → → → 1.350 km → → → Reao

[Immagine a pagina 56]

Sopra: Uno studio biblico nella Repubblica del Congo (vedi  pagina 59)

[Immagine a pagina 61]

Edvard (a destra) e Daniel al mercato

[Immagine a pagina 64]

Samaniego, Nariño, Colombia

[Immagine a pagina 67]

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