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Aspetti salienti dell’anno passato

Aspetti salienti dell’anno passato

La parte terrena dell’organizzazione di Geova avanza inarrestabile. Vi invitiamo a prendere in considerazione gli emozionanti sviluppi degli ultimi mesi.

Acquisto e vendita di proprietà

Trasferimento della sede mondiale

Nel luglio 2009 i testimoni di Geova hanno acquistato un terreno nello stato di New York con l’obiettivo di trasferirvi la loro sede mondiale. La proprietà, di 102 ettari, si trova circa 80 chilometri a nord-ovest dell’attuale complesso di Brooklyn, sede dei Testimoni fin dal 1909.

Circa 800 beteliti abiteranno e lavoreranno presso la nuova struttura, che comprenderà uno stabile per gli uffici, uno per i servizi di supporto, strutture per la manutenzione e quattro edifici residenziali. È previsto anche l’allestimento di un piccolo museo che documenterà la storia moderna dei testimoni di Geova.

I nuovi edifici occuperanno 18 ettari, mentre la foresta e le zone umide presenti nella proprietà acquistata rimarranno inalterate. Non è prevista la creazione di grandi spazi coltivati a prato. La struttura sarà invece ben inserita nell’ambiente boschivo circostante. Gli architetti hanno progettato gli edifici tenendo presenti efficienza energetica e buon uso delle risorse; in questo modo si avranno un minimo impatto ambientale e bassi costi di gestione. Ad esempio, i tetti degli edifici saranno ricoperti di resistenti piante tappezzanti a bassa manutenzione sia per trattenere la pioggia, rallentandone il deflusso, sia per stabilizzare le temperature all’interno degli edifici. Il progetto per gli uffici mira a sfruttare la luce naturale per l’illuminazione. Un’altra priorità è rappresentata dalla conservazione dell’acqua.

Perché si è deciso di cambiare sede? Alcune filiali dei testimoni di Geova in tutto il mondo partecipano al lavoro di stampa di Bibbie e pubblicazioni bibliche, che un tempo veniva svolto esclusivamente a Brooklyn. Nel 2004, inoltre, le attività di stampa e spedizione negli Stati Uniti sono state trasferite a Wallkill, nello stato di New York, circa 145 chilometri a nord-ovest di Brooklyn. Sono state fatte anche considerazioni di carattere economico. I vari edifici che costituiscono il complesso di Brooklyn, e che ormai hanno molti anni, comportano costi di gestione e manutenzione molto elevati. Con il trasferimento in una struttura più compatta, possiamo fare un uso migliore delle contribuzioni ricevute.

Accorpamento di filiali

A partire da settembre 2012 circa 30 filiali dei testimoni di Geova sono state accorpate a filiali più grandi. Due le ragioni principali alla base di questi cambiamenti.

1. La tecnologia ha semplificato il lavoro. Negli ultimi anni i progressi nel campo delle comunicazioni e delle tecniche di stampa hanno ridotto il bisogno di personale in alcune filiali. In questo modo è stato possibile trasferirvi alcuni che prestavano servizio in filiali più piccole.

Adesso un pool di Testimoni esperti coordina l’opera di istruzione biblica da ognuna di queste filiali più grandi. Per esempio, la predicazione in Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panamá rientra ora nelle competenze della filiale del Messico. Di conseguenza, le filiali di questi sei paesi sono state chiuse. Quaranta beteliti sono stati trasferiti da queste filiali a quella del Messico. Un altro centinaio è rimasto nei rispettivi paesi e ha intrapreso il ministero a tempo pieno.

Altri Testimoni ancora lavorano ora in uffici di traduzione dislocati in quei paesi centroamericani sotto la supervisione della filiale del Messico. Ad esempio, nel Panamá una ventina di Testimoni traduce le pubblicazioni in varie lingue indigene. In Guatemala 16 Testimoni traducono pubblicazioni in quattro lingue locali. Così nell’America Centrale il processo di riorganizzazione ha portato a una riduzione del numero di beteliti da 300 a meno di 80.

2. Più volontari possono impegnarsi a tempo pieno nell’opera di predicazione. A motivo di questi accorpamenti, fratelli che prestavano servizio in filiali più piccole possono ora dedicarsi maggiormente alla predicazione della buona notizia. In Africa un fratello ha spiegato con queste parole cosa ha significato per lui tale cambiamento: “Modificare il mio modo di vivere per adattarmi alle nuove circostanze ha rappresentato una sfida nei primi mesi. Comunque predicare ogni giorno mi dà gioia ed è molto gratificante. Al presente studio la Bibbia con 20 persone, e alcune di loro assistono alle nostre adunanze”.

Un punto di riferimento a Brooklyn

Giorno e notte, da più di 40 anni, gli abitanti di New York sono abituati a vedere l’insegna di colore rosso, alta quattro metri e mezzo, sul tetto della sede mondiale dei testimoni di Geova. Molti di loro la guardano regolarmente per sapere che ora è e qual è la temperatura esterna.

Più di 70 anni fa il precedente proprietario aveva già installato un’insegna sull’edificio. Dopo aver acquistato la struttura nel 1969, i testimoni di Geova hanno dato all’insegna la sua configurazione attuale.

Fratelli che montano le lettere dell’insegna “Watchtower” nel 1970

Al fine di renderla più efficiente e accurata, l’insegna è stata modificata diverse volte. A metà degli anni ’80 all’indicazione della temperatura in gradi Fahrenheit, che si alterna a quella dell’orario, è stata aggiunta anche l’indicazione in gradi centigradi.

Eboni, una donna che osserva l’insegna dal suo appartamento a Brooklyn, ha detto: “È utile guardare fuori dalla finestra e vedere l’ora e la temperatura prima di andare al lavoro. Mi aiuta a essere puntuale e a decidere come vestirmi”.

L’insegna rimarrà lì per altri 40 anni? Dato che è previsto il trasferimento della sede mondiale dei testimoni di Geova, saranno i futuri proprietari a deciderlo.

Si predica la Parola

Una novità a Manhattan

Nel novembre 2011 a Manhattan i testimoni di Geova hanno iniziato ad allestire tavoli ed espositori mobili per far conoscere alle persone il messaggio della Bibbia. Questa iniziativa interessa la zona sud del distretto più frequentato e più antico della città di New York. La zona è stata divisa in quattro sezioni. In ognuna sono state allestite diverse postazioni dove i passanti trovano un’esposizione di pubblicazioni bibliche curata da un pioniere del posto. Le postazioni si trovano in genere nei pressi di importanti nodi della rete del trasporto pubblico, in cui transitano ogni giorno decine di migliaia di persone.

Coppia di pionieri che offre le riviste presso uno stand di pubblicazioni alla Grand Central Station di New York

In questo modo chi lo desidera può trovare la risposta della Bibbia a molti interrogativi. Chi preferisce non fermarsi può comunque prendere una pubblicazione da leggere in seguito. Le informazioni sono disponibili in molte lingue. Se una pubblicazione non è disponibile in una determinata lingua, è possibile farne richiesta e passare a ritirarla nel giro di qualche giorno.

I cittadini e le autorità hanno accolto favorevolmente questa iniziativa. Un poliziotto ha detto: “Cosa stavate aspettando? Voi avete proprio quello che serve alla gente”. Vedendo il libro Cosa insegna realmente la Bibbia?, un uomo si è fermato di botto perché aveva visto in metropolitana altri che leggevano quel libro. Finalmente aveva capito dove lo avevano preso.

Un giovane, dopo essere passato ogni giorno per sei settimane davanti a uno di questi stand mentre andava al lavoro, si è fermato e ha detto: “Ho bisogno di aiuto”. I Testimoni sono stati lieti di offrirglielo. Gli hanno dato una Bibbia e gli hanno indicato come poteva essergli utile. Molti passanti si sono fermati con piacere per conversare su argomenti spirituali. In otto mesi 1.748 persone hanno accettato di studiare la Bibbia. Fino al giugno 2012, grazie a questa iniziativa, sono stati distribuiti 61.019 libri e 27.934 riviste.

Le nostre riviste: meno pagine, più lingue

A partire da gennaio 2013 ogni numero di Svegliatevi! e dell’edizione per il pubblico della Torre di Guardia consta di 16 pagine anziché 32. Dato che le riviste hanno meno pagine, i team di traduzione potranno renderle disponibili in più lingue ancora. Attualmente Svegliatevi! si pubblica in 98 lingue e La Torre di Guardia in 204 lingue. L’edizione per lo studio della Torre di Guardia continua ad avere 32 pagine.

Alcuni contenuti delle riviste appaiono ora solo sul sito www.pr418.com. Tra questi ci sono le rubriche “Per i giovani lettori”, “La Bibbia anche per me” e l’articolo sul conferimento dei diplomi della Scuola di Galaad, finora pubblicati nell’edizione per il pubblico della Torre di Guardia, nonché le rubriche “Da considerare in famiglia” e “I giovani chiedono”, finora pubblicate in Svegliatevi!

Inoltre una serie di articoli disponibili solo sul sito fornisce risposte chiare e concise a domande sulla Bibbia e sui testimoni di Geova. Dal Web è anche possibile scaricare le pubblicazioni stampate. Da un computer o un dispositivo mobile è facile accedere alle nostre pubblicazioni su www.pr418.com in oltre 440 lingue.

Il nostro sito si rinnova

Negli ultimi mesi decine di testimoni di Geova hanno lavorato alla sede mondiale di New York per rendere il sito www.pr418.com più attraente e più facilmente navigabile sia da computer che da dispositivo mobile. Gli obiettivi del restyling sono stati due.

1. Unificare i nostri siti. I tre precedenti siti dei testimoni di Geova sono confluiti in un unico sito ufficiale: www.pr418.com. Gli altri due siti, www.watchtower.org e www.jw-media.org, non vengono più utilizzati. Grazie a questa fusione gli utenti che cercano informazioni sui testimoni di Geova possono trovarle in un unico sito. Per esempio, è possibile leggere, ascoltare e stampare in molte lingue pagine della Bibbia e di pubblicazioni basate su di essa.

Il 27 agosto 2012, dopo un restyling, è stato lanciato il nuovo sito www.pr418.com

2. Aggiungere contenuti. Il nuovo sito contiene risposte a domande sulla Bibbia e informazioni sull’opera di predicazione, sulle filiali, sulle Sale del Regno e sulle assemblee dei testimoni di Geova. La sezione “News” contiene notizie da tutto il mondo su fatti riguardanti i nostri fratelli. Ci sono anche rubriche interattive per la famiglia, i ragazzi e i bambini.

In media, ogni giorno centinaia di migliaia di persone leggono online le nostre pubblicazioni e scaricano quasi mezzo milione di file audio, EPUB, PDF, e video in lingua dei segni. Circa cento persone al giorno richiedono che qualcuno studi la Bibbia con loro.

Aiuto a persone di ogni sorta

Una Bibbia di due metri

La Traduzione del Nuovo Mondo completa, pubblicata in braille in varie lingue, tra cui inglese, spagnolo e italiano, si compone di un numero di volumi che varia dai 20 ai 28 e richiede almeno due metri di spazio sugli scaffali di una libreria! Altri formati braille richiedono meno spazio rispetto alla Bibbia su carta stampata a rilievo. Per esempio, i notetaker braille permettono ai ciechi sia di prendere appunti sia di accedere a informazioni in formato elettronico con un dispositivo portatile che produce simboli braille tramite punti che si sollevano e si abbassano. I ciechi possono inoltre accedere a pubblicazioni e ascoltarle con l’ausilio di screen reader che convertono in suoni il testo scritto.

Da oltre 100 anni i Testimoni producono per i ciechi pubblicazioni bibliche, oggi disponibili in 19 lingue. Anche se i ciechi che sono interessati possono riceverle gratuitamente, molti di loro offrono una contribuzione volontaria.

Il fratello Anthony Bernard, dello Srī Lanka, mentre usa la sua Bibbia in braille inglese per condurre l’adorazione in famiglia

I Testimoni hanno sviluppato un programma informatico in grado di trascrivere in braille in molte lingue. Dopo aver configurato una tabella di conversione contenente sia i caratteri della lingua di partenza che i corrispondenti caratteri braille, il programma converte il testo in braille. Formatta anche la pubblicazione in modo da renderla facile da leggere per i ciechi. Questo programma renderà possibile la produzione di pubblicazioni in braille, compresa la Bibbia, praticamente in tutte le lingue che hanno caratteri braille, anche quelle che non usano l’alfabeto latino.

In passato, quando una nuova pubblicazione veniva presentata a un’assemblea dei Testimoni, si annunciava che la versione in braille poteva essere richiesta successivamente. Nel 2011, invece, la filiale degli Stati Uniti ha chiesto alle congregazioni di comunicare a quali assemblee intendevano assistere i ciechi e quale formato preferivano (stampa a rilievo, notetaker o screen reader).

Le copie su carta stampata a rilievo sono state spedite nei luoghi delle assemblee a cui assistevano dei ciechi, cosa che ha reso loro possibile ricevere le nuove pubblicazioni insieme a tutti gli altri presenti. Chi ne desiderava una versione in formato elettronico l’ha ricevuta via e-mail una settimana dopo l’assemblea.

Una Testimone cieca ha detto: “È stato un grande onore ricevere le pubblicazioni insieme a tutti gli altri presenti. Salmo 37:4 afferma che Geova ci darà secondo le richieste del nostro cuore. È quello che ha fatto questo fine settimana!” Un altro Testimone, piangendo, ha detto: “Grazie a Geova perché si prende cura di noi in modo straordinario”.

Migliaia di persone imparano a leggere e scrivere

Nel 2011 i testimoni di Geova hanno insegnato a leggere e scrivere a più di 5.700 persone. Ecco cosa si sta facendo in alcuni paesi:

Ghana. Negli scorsi 25 anni abbiamo insegnato a leggere e scrivere a oltre 9.000 persone.

Corso di alfabetizzazione nella Zambia

Mozambico. Negli scorsi 15 anni più di 19.000 persone hanno imparato a leggere. Una studentessa di nome Felizarda ha detto: “Sono contenta di riuscire a trovare i versetti della Bibbia e a leggerli agli altri. Prima mi era molto difficile”.

Isole Salomone. La filiale scrive: “In passato molti che vivevano in zone isolate non avevano la possibilità di andare a scuola. Inoltre sono poche le donne che hanno potuto farsi un’istruzione. Pertanto soprattutto loro hanno tratto vantaggio dai corsi di alfabetizzazione. A fine corso molti partecipanti hanno più fiducia in se stessi”.

Zambia. Dal 2002 quasi 12.000 persone hanno tratto beneficio dai corsi di alfabetizzazione. Agnes, che ha 82 anni, dice: “Quando nella congregazione furono annunciati i corsi per imparare a leggere e scrivere, mi iscrissi subito. Alla prima lezione imparai a scrivere il mio nome!”

Cantici di lode in tante lingue

Le pubblicazioni bibliche dei testimoni di Geova vengono già tradotte in circa 600 lingue. Comunque, tradurre un intero libro di 135 cantici è particolarmente impegnativo. In tre anni il nuovo libro dei cantici, Cantiamo a Geova, è stato tradotto per intero in 116 lingue. In altre 55 lingue è disponibile una versione contenente 55 cantici, e si sta già lavorando alla traduzione di questo libro in molte altre lingue ancora.

Isole Salomone: congregazione che canta in pidgin delle Salomone

I traduttori dei cantici cercano di rendere i versi in modo che risultino espressivi, piacevoli e facili da ricordare. Inoltre, le parole usate in un cantico di lode dovrebbero essere abbastanza semplici da permettere a chi canta di cogliere il senso di ogni frase. In ogni lingua, parole e musica devono fondersi e fluire in modo naturale, come se chi canta si stesse esprimendo a parole proprie.

Come riescono i traduttori a raggiungere questo obiettivo? Anziché riprodurre letteralmente le frasi del testo inglese del libro Cantiamo a Geova, scrivono nuovi versi che trasmettano le idee e le emozioni del testo originale. Cercando di attenersi il più possibile al tema scritturale alla base di ogni cantico, usano espressioni comuni nella propria lingua che siano facili da capire e ricordare.

Il primo passo è fare una traduzione letterale del testo inglese. Poi un Testimone che abbia esperienza come paroliere lavora sul testo tradotto, cercando di trasformarlo in versi significativi e stilisticamente piacevoli nella lingua di destinazione. Infine, consapevoli dell’importanza di mantenere l’aderenza alle Scritture, team di traduzione e correttori esaminano il testo scritto dal paroliere. Anche se tradurre il libro dei cantici richiede un grande lavoro, i testimoni di Geova di tutto il mondo sono entusiasti di intonare cantici di lode nella propria lingua.

Uffici di traduzione decentrati

Il libro di Rivelazione profetizzava che nei nostri giorni i cristiani unti avrebbero rivolto l’invito a ‘prendere l’acqua della vita gratuitamente’ (Riv. 22:17). Tale invito sarebbe stato esteso a persone “di ogni [...] popolo e lingua” (Riv. 7:9). Fino a non molto tempo fa la maggior parte dei traduttori lavoravano alla filiale del proprio paese anche se la loro lingua era parlata prevalentemente in altre zone. Di conseguenza non era facile mantenere un contatto diretto con la propria lingua e così toccare il cuore di chi legge le pubblicazioni tradotte. Ora, però, molti team di traduzione vengono trasferiti in uffici dislocati nelle zone dove si parla la lingua in cui traducono. Questo si sta rivelando proficuo sotto molti punti di vista, come dimostrano le seguenti riflessioni di alcuni traduttori.

Una traduttrice maya del Messico ha detto: “Mi sono sentita come una pianticella che è stata riportata nel suo terreno, nel suo habitat naturale”. Un traduttore della Russia meridionale ha affermato: “Lavorare in un ufficio che si trova sul posto in cui si parla la lingua è un paradiso per i traduttori. La lingua usata in TV, nei libri o su Internet è molto diversa da quella parlata nella vita quotidiana. Nel nostro caso, l’unico modo per rendere naturale la traduzione è sentire come parla la gente”.

“Mi sono sentita come una pianticella che è stata riportata nel suo terreno, nel suo habitat naturale”

Un traduttore del team tshiluba, in Congo, ha osservato: “Parliamo la nostra lingua tutti i giorni: nelle attività quotidiane — ad esempio mentre facciamo la spesa o conversiamo con i vicini —, nell’opera di predicazione e alle adunanze cristiane. Studiamo il materiale che abbiamo tradotto e usiamo le pubblicazioni tshiluba nel ministero, così possiamo riscontrare di persona se la gente capisce la lingua usata nella traduzione”.

Un fratello dell’Uganda che traduce in lhukonzo ha detto: “Non potete immaginare quanto siamo felici di assistere alle adunanze nella lingua che parliamo e in cui traduciamo. Ci piace di più anche il ministero di campo, perché ora parliamo alle persone nella nostra lingua, la lingua del cuore”.

Anche le congregazioni a cui i traduttori sono stati assegnati ne hanno tratto beneficio. Parlando dei traduttori maya una sorella ha detto: “Ci incoraggiano con le loro belle parole e il loro esempio. È come avere un pezzo di Betel qui con noi, una cosa davvero speciale”.

Team di traduzione luo a Kisumu (Kenya)

Gli effetti positivi sono molteplici. Un traduttore del Kenya spiega: “Essendoci pochissimo materiale stampato in luo, la gente non avrebbe mai immaginato di vedere pubblicazioni di tale qualità nella propria lingua. Pertanto molti sono entusiasti quando le ricevono. Vedere queste reazioni mi incoraggia e mi motiva ancora di più ad assolvere al meglio il mio incarico”.

Molti di questi traduttori hanno svolto il loro servizio per anni, se non decenni, in una filiale. Il loro ottimo atteggiamento e la loro volontà di pensare alle pecore di Geova prima che a se stessi sono molto apprezzati, e Geova sta benedicendo il loro spirito. Un traduttore xhosa del Sudafrica ha espresso un sentimento comune dicendo: “La decisione del Corpo Direttivo di allestire questi uffici per la traduzione è stata provvidenziale. Alla Betel stavamo bene, ma qui ancora di più”.

Ultime dal mondo

“I fratelli si sono presi cura di noi”

Domenica 3 giugno 2012 si è verificato un tragico disastro aereo in Nigeria. Un aereo con 153 persone a bordo si è schiantato in un quartiere densamente popolato di Lagos, la più grande città della Nigeria, causando la morte dei passeggeri, dell’equipaggio e di un numero imprecisato di residenti.

Lagos (Nigeria): luogo del disastro aereo

Collins Eweh e la sua famiglia abitavano all’ultimo piano di uno degli edifici colpiti dall’aereo. Al momento del disastro stavano assistendo a un’adunanza nella Sala del Regno.

Verso le 15:35, durante lo studio Torre di Guardia, Collins e sua moglie Chinyere avevano notato diverse chiamate sui loro cellulari, ma non avevano risposto. Appena finita l’adunanza Chinyere rispose al telefono. I vicini l’avvertivano che il loro edificio era in fiamme. Giunti sul posto, gli Eweh videro che l’aereo aveva colpito il loro palazzo di tre piani e si era schiantato su un edificio vicino, andando in fiamme.

“Se fossimo restati a casa”, ha detto Chinyere, “saremmo sicuramente morti. Dopo la sciagura ci sono rimasti solo i vestiti dell’adunanza, ma siamo vivi. Il sorvegliante di circoscrizione ha subito organizzato un comitato di soccorso e i fratelli si sono presi cura di noi. Ne siamo veramente grati”.

Collins ha raccontato: “I miei parenti che non gradivano affatto che io fossi Testimone hanno cambiato idea. Una di loro mi ha detto: ‘Il vostro Geova esaudisce le preghiere. Rimanetegli vicino, perché vi aiuta’. Un’altra persona ha detto: ‘Qualunque cosa stiate facendo per servire Dio, continuate a farla con tutta l’anima’. Abbiamo davvero visto la mano di Geova. Questo mi ha rincuorato molto”.

Il Parlamento vara una legge sul riconoscimento legale

Budapest (Ungheria): i nostri fratelli danno testimonianza ai turisti ovunque sia possibile

Il 27 febbraio 2012 il governo dell’Ungheria ha accolto un emendamento della legge sulle religioni, concedendo ai testimoni di Geova il riconoscimento come comunità religiosa. Questo status agevola ulteriormente la predicazione della buona notizia in Ungheria. Inoltre concede ai testimoni di Geova l’esenzione fiscale e permette loro di accettare donazioni e fare visite pastorali in carceri e ospedali.

La Commemorazione in un ambiente particolare

Un pioniere speciale di Rundu, in Namibia, ha spiegato come si è svolta la Commemorazione della morte di Cristo in un villaggio vicino. I fratelli avevano trovato delle persone interessate e avevano quindi deciso di tenere per la prima volta la Commemorazione nella lingua locale, il rumanyo. Il pioniere ha scritto: “L’ambiente era molto bello: eravamo all’aperto, alla luce della luna piena, con lampade a olio e due torce elettriche”. Questa atmosfera ha fatto sentire tutti i presenti vicini a Geova. L’unico proclamatore della zona ha iniziato a predicare a marzo, ma alla Commemorazione i presenti sono stati 275!

La dedicazione di filiali onora Geova

Il 19 novembre 2011 è stato un giorno speciale nella storia dei testimoni di Geova della Repubblica Centrafricana e del Ciad. Quel giorno, davanti ai nuovi edifici della filiale appena completati nella Repubblica Centrafricana, si sono riuniti 269 fratelli e sorelle. È stato un piacere ospitare Samuel Herd, membro del Corpo Direttivo, per la dedicazione del nuovo complesso della Betel a Geova. Durante il programma è stata ripercorsa la storia dell’opera di predicazione nei due paesi, iniziata nel 1947 nella Repubblica Centrafricana e nel 1959 in Ciad. Poi sono stati narrati particolari relativi alla costruzione e a tutto ciò che il completamento degli edifici ha comportato. Dopo i saluti provenienti da vari paesi, i presenti hanno ascoltato con piacere il discorso della dedicazione pronunciato dal fratello Herd. I 42 membri della famiglia Betel sono contenti di avere otto uffici per i traduttori, una cucina, una sala da pranzo e una lavanderia, tutti funzionali ai loro bisogni. Le 22 camere e gli altri ambienti, come la reception, gli uffici amministrativi e l’area riservata alle spedizioni, permettono ai membri della famiglia Betel di svolgere adeguatamente il loro lavoro.

È stata la prima dedicazione della filiale in Congo

Il fratello Jackson mentre pronuncia il discorso di dedicazione a Kinshasa (Congo)

Sabato 26 maggio 2012 è stato un giorno storico per i testimoni di Geova del Congo (Kinshasa). Dopo otto anni di lavori di costruzione e ristrutturazione, sono stati dedicati gli edifici della filiale. Si è trattato di un’occasione speciale perché, sebbene in Congo ci fosse una filiale da quasi 50 anni, non era mai stato tenuto il programma della dedicazione. Geoffrey Jackson, del Corpo Direttivo, ha pronunciato il discorso della dedicazione della filiale davanti a 2.422 presenti, la maggior parte dei quali era battezzata da oltre 40 anni. C’erano anche 117 ospiti provenienti da 23 paesi. Alcuni missionari che avevano servito in Congo molti anni prima hanno raccontato esperienze incoraggianti. Sono stati tutti molto contenti di dedicare la nuova struttura esclusivamente all’adorazione di Geova.

Sviluppi legali

Il 30 giugno 2011 la Corte europea dei diritti dell’uomo stabilì che il governo della Francia aveva violato i diritti dei testimoni di Geova imponendo una tassa del 60 per cento su tutte le offerte ricevute dai testimoni di Geova del paese tra il 1993 e il 1996. Benché la Corte avesse invitato le parti a definire la questione in modo amichevole, il governo insisteva che la tassazione elevata non era illegale e che quindi non era possibile giungere a un accordo amichevole. Con la sentenza emessa il 5 luglio 2012 la Corte europea ha ordinato al governo francese di eliminare “ogni conseguenza” della tassa. Oltre a restituire la somma confiscata quando avvenne l’imposizione della tassa, cioè 4.590.295 euro (più gli interessi accumulati dal momento della confisca), il governo è tenuto a pagare ai Testimoni altri 55.000 euro per le spese processuali.

Leali servitori di Geova dell’Eritrea sono stati privati dei diritti civili a motivo della loro posizione neutrale (Isa. 2:4). Negli scorsi 17 anni molti sono stati arrestati e, attualmente, una cinquantina di fratelli e sorelle, tra cui donne anziane e bambini di soli due anni, si trovano in carcere. Purtroppo nel luglio 2011 è morto il fratello Misghina Gebretinsae, il primo Testimone a perdere la vita nelle prigioni eritree. Poco prima era rimasto una settimana in isolamento in un container di lamiera; sarebbe morto in circostanze “misteriose”. I nostri fratelli continuano a chiedere incontri con i funzionari eritrei per aiutarli a comprendere che il nostro atteggiamento pacifico e il desiderio di rimanere neutrali non minano il rispetto che abbiamo per il governo eritreo.

India: uno dei nostri fratelli fuori dal tribunale prima di essere portato in carcere

I testimoni di Geova dell’India continuano a subire aggressioni da gruppi di facinorosi mentre sono impegnati nel ministero. Uomini, donne e minorenni, incluse una nonna sessantenne e la sua nipotina di 18 mesi, sono stati vittime di aggressioni verbali e fisiche. Alcuni si sono visti strappare i vestiti e hanno ricevuto minacce di morte. L’inerzia e i pregiudizi degli agenti di polizia non fanno che favorire le violenze. Anziché perseguire i facinorosi, la polizia incarcera i Testimoni dietro false accuse. Spesso coloro che vengono arrestati devono pagare una cauzione spropositata per il rilascio, vengono maltrattati fisicamente e verbalmente dalla polizia e non ricevono assistenza medica, cibo o acqua. Dopodiché vanno incontro ad anni di procedimenti giudiziari prima di essere scagionati. Sono state presentate diverse petizioni alla Commissione Nazionale per i Diritti Umani nella speranza che possa venire in aiuto dei nostri fratelli.

Turchia: nonostante le gravi difficoltà cui è andato incontro, il fratello Feti Demirtaş continua a predicare con zelo

Nel novembre 2011 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha concluso unanimemente che la Turchia aveva violato il diritto alla libertà di coscienza di Yunus Erçep, testimone di Geova condannato e recluso per la sua obiezione di coscienza al servizio militare. Dal marzo 1998 il fratello Erçep è stato chiamato alle armi 39 volte e perseguito penalmente più di 30 volte. È stato multato, imprigionato e rinchiuso in un ospedale psichiatrico per “paranoia religiosa”.

Nell’ottobre 2004 il fratello Erçep presentò un’istanza alla Corte europea. Nella decisione emessa, la Corte ha affermato che “il ricorrente, in quanto appartenente ai testimoni di Geova, ha tentato di ottenere l’esonero dal servizio militare non per ragioni di tornaconto o convenienza, ma sulla base delle sue sincere e forti convinzioni religiose”.

Feti Demirtaş è un altro testimone di Geova della Turchia che rifiutò di sottoporsi all’addestramento militare quando nel 2005 fu chiamato alle armi. Fu arrestato, percosso, processato, recluso per 554 giorni e infine rilasciato nel giugno 2007. Siccome non volle rinunciare alle proprie convinzioni basate sulla Bibbia, fu stilato un rapporto che lo classificava come mentalmente infermo. Nella sentenza contro la Turchia, la Corte europea ha rilevato che il fratello Demirtaş ha subito un trattamento disumano da parte della autorità turche e che è stato violato il suo diritto alla libertà di coscienza.

Queste due decisioni seguono chiaramente la storica sentenza del luglio 2011 (Bayatyan contro Armenia) con cui la Grande Camera della Corte ha confermato che la Convenzione europea dei diritti dell’uomo protegge i diritti degli obiettori di coscienza. Queste decisioni sono vincolanti per tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa, compresa la Turchia.

Nel gennaio 2012 la Corte europea ha emesso un giudizio sfavorevole all’Armenia anche nei casi Bukharatyan contro Armenia e Tsaturyan contro Armenia, confermando la violazione della libertà di religione di due testimoni di Geova che per motivi di coscienza avevano rifiutato di prestare servizio militare. In entrambi i casi la Corte ha fatto riferimento alla storica sentenza Bayatyan contro Armenia.

Nonostante queste importanti sentenze emesse contro l’Armenia, il governo continua a perseguire, condannare e incarcerare gli obiettori di coscienza. Gli emendamenti alla legge sul servizio alternativo, approvati dal governo nel marzo 2012, non sono stati ancora esaminati dal parlamento. Si spera che il governo armeno recepisca le sentenze della Corte europea rilasciando i fratelli che sono ancora detenuti perché obiettori di coscienza.

I testimoni di Geova dell’Azerbaigian continuano a far fronte all’opposizione da parte del governo, subendo irruzioni e arresti durante le riunioni religiose, censura delle pubblicazioni religiose, espulsione di fedeli provenienti da altri paesi, soprusi di natura fisica e verbale ad opera della polizia e minacce di revoca del riconoscimento giuridico. Da quando la Commissione Statale per i Rapporti con le Associazioni Religiose ha respinto la richiesta dei Testimoni di vedere confermato il loro riconoscimento giuridico, la polizia interrompe più frequentemente le pacifiche adunanze dei Testimoni, osteggia il loro ministero e impone restrizioni all’importazione e distribuzione delle pubblicazioni bibliche. I tribunali hanno comminato pesanti sanzioni ai testimoni di Geova per la distribuzione delle loro pubblicazioni e la partecipazione ad adunanze religiose. Ad esempio, a una sorella è stata inflitta una sanzione equivalente a 1.500 euro per aver assistito a un’adunanza nella città di Gäncä. Dato che queste azioni vessatorie violano il diritto alla libertà di religione garantito dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, sono stati presentati numerosi ricorsi presso la Corte europea con la speranza di porre fine alle angherie e alla persecuzione dei testimoni di Geova in Azerbaigian.

Membri delle forze dell’ordine in varie parti della Russia persistono nell’osteggiare e perseguitare i testimoni di Geova, e fanno pressioni sui tribunali perché condannino i Testimoni per l’esercizio della libertà di culto. Sulla base di una legge contro l’estremismo, ampiamente criticata, i tribunali russi hanno stabilito che almeno 64 pubblicazioni dei testimoni di Geova sono di natura estremista. Di recente un pubblico ministero ha richiesto che fra queste fosse incluso Impariamo dal grande Insegnante, un libro rivolto ai bambini sulla figura di Gesù Cristo. In molte zone della Russia i tribunali hanno anche ordinato l’oscuramento del sito ufficiale dei testimoni di Geova. Hanno inoltre autorizzato le forze dell’ordine a sorvegliare segretamente i componenti delle congregazioni, anche con videoriprese e controllo della posta. Di conseguenza, la polizia interroga regolarmente vicini ostili, perquisisce le case dei Testimoni e confisca pubblicazioni religiose e altri oggetti personali. Alcuni Testimoni sono stati arrestati mentre camminavano per la strada, guidavano la macchina o scendevano dal treno. Le adunanze sono state interrotte dalla polizia e gli anziani sono stati denunciati per la loro attività pastorale nella congregazione. In alcune regioni i pubblici ministeri stanno cercando di indurre i tribunali a ordinare lo scioglimento delle associazioni locali dei testimoni di Geova.

Nel maggio 2012, nella città di Taganrog, 17 Testimoni sono stati accusati di aver organizzato e preso parte ad attività illegali solo per aver professato la loro fede. In questa regione l’associazione locale dei testimoni di Geova è stata sciolta nel 2009 su ordine del tribunale e la Sala del Regno è stata confiscata per presunto estremismo. Essendo stato vietato l’uso della Sala del Regno, i Testimoni si sono riuniti in case private o in sale prese in affitto, ma ora le autorità stanno cercando di impedire riunioni religiose di qualsiasi tipo. Nel luglio 2012 due pionieri di Čita, in Siberia, sono stati riconosciuti colpevoli di incitamento all’odio perché, mentre parlavano ad altri della propria fede, distribuivano il libro di studio biblico Cosa insegna realmente la Bibbia?, classificato come estremista. Entrambi, marito e moglie, sono stati condannati a 200 ore di lavori forzati, ma hanno impugnato la sentenza.

Benché la Corte europea abbia emesso due decisioni storiche a favore dei testimoni di Geova — nel 2007 per il caso Kuznetsov e altri contro Russia e nel 2010 per il caso Testimoni di Geova di Mosca contro Russia — le autorità russe persistono nell’ignorare le decisioni di quest’alta Corte. Perciò i testimoni di Geova hanno altre 19 istanze pendenti presso la Corte europea, con la speranza che le future sentenze spingano le autorità russe a smettere di perseguitarli e permettano loro di continuare “a condurre una vita calma e quieta con piena santa devozione e serietà” (1 Tim. 2:2).

La Corea del Sud continua a recludere i giovani fratelli a motivo della loro neutralità cristiana. Ogni mese circa 45 fratelli vengono processati e condannati a un anno e mezzo di reclusione. Di conseguenza, attualmente circa 750 fratelli sono detenuti in Corea, il paese con il più alto numero di testimoni di Geova imprigionati per la loro fede. Dal 1950 circa 17.000 testimoni di Geova sono stati condannati complessivamente a oltre 32.000 anni di carcere.

Nel 2012 le autorità hanno inasprito la repressione contro gli obiettori di coscienza Testimoni, condannando per la prima volta cittadini che avevano rifiutato la chiamata alle armi come riservisti. In passato questi venivano semplicemente multati. Poiché le richiamate alle armi sono molteplici nel corso degli anni, gli obiettori devono affrontare più processi. Per esempio, nel novembre 2011 Ho-jeong Son fu condannato a otto mesi di reclusione. Poi, nel giugno 2012, è stato di nuovo processato e condannato, questa volta a sei mesi. È stato imprigionato subito dopo il secondo processo e rilasciato su cauzione dopo 29 giorni, in attesa dell’esito dell’appello. Si trova a dover scontare 14 mesi di detenzione.

Nella Corea del Sud ogni mese circa 45 fratelli vengono processati e condannati a un anno e mezzo di reclusione

In varie occasioni il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha condannato la Corea del Sud per aver violato il diritto alla libertà di coscienza. Attualmente, presso questo Comitato e presso la Corte Costituzionale della Corea del Sud, sono pendenti altri ricorsi nel tentativo di dirimere la questione.