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Predicano e insegnano in tutta la terra

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Predicano e insegnano in tutta la terra
  • PAESI 239

  • PROCLAMATORI 7.782.346

  • TOTALE DELLE ORE DEDICATE AL MINISTERO 1.748.697.447

  • STUDI BIBLICI 8.759.988

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  • STUDI BIBLICI 2.999.639

Ha deciso di non abortire

Un giorno Saba, proprietaria di un negozio di Addis Abeba, la capitale dell’Etiopia, ricevette la visita di due sorelle che le presentarono un numero di Svegliatevi! in cui si affrontava l’argomento dell’aborto. Saba le fece entrare e tra le lacrime disse loro che stava pensando di abortire. Mentre parlavano, tutte e tre vennero sopraffatte dall’emozione e si misero a piangere. Quel giorno, comunque, Saba decise di portare avanti la gravidanza e di spiegarne con fermezza la ragione a suo marito. In seguito diede alla luce una bella bambina. Saba iniziò a studiare la Bibbia e si battezzò. Adesso è una felice pioniera. Anche suo marito iniziò a studiare e diventò un fratello; nell’aprile 2012 si sono battezzati i loro due figli maggiori.

“Potremmo entrare noi e parlargli?”

Kaokoland (Namibia): persone di tutte le età sono attratte da efficaci strumenti didattici come l’opuscolo Ascoltate Dio e vivrete per sempre, ora disponibile in 452 lingue

In Etiopia un sorvegliante di circoscrizione stava predicando di casa in casa con un altro fratello. A una porta venne ad aprire la domestica e i due fratelli le chiesero se potevano parlare con il padrone di casa. Quando la donna rispose che non era possibile, le chiesero se potevano lasciare delle pubblicazioni per lui. La domestica andò a chiedere il permesso al padrone di casa, tornò e rispose che prima l’uomo voleva vedere di cosa si trattasse.

I fratelli le diedero quindi una rivista da mostrargli. Dopo qualche minuto la donna tornò dicendo che l’uomo aveva accettato di leggerla. Uno dei fratelli chiese: “Se non può venire fuori lui, potremmo entrare noi e parlargli?” La donna rientrò per chiedere il permesso. Questa volta rimase dentro più a lungo e i fratelli cominciarono a dubitare che sarebbe tornata. Alla fine la donna tornò e li invitò a entrare. I fratelli seppero così che il padrone di casa, Yirgu, era un anziano signore costretto a letto da dieci anni: non riusciva nemmeno a mettersi a sedere. La donna aveva impiegato tanto tempo prima di tornare perché lo aveva aiutato a vestirsi e aveva riordinato la stanza.

I fratelli parlarono della buona notizia a Yirgu, che, colpito da quello che ascoltava, accettò uno studio biblico. Mentre lo studio andava avanti, migliorò anche la sua salute. Dopo un po’ di tempo, Yirgu fu in grado di alzarsi dal letto e di spostarsi con una sedia a rotelle. Ben presto cominciò a frequentare le adunanze e a una recente assemblea di distretto si è battezzato.

La chiesa dei libri di suo padre

Calvin, che vive nello Zimbabwe, aveva quattro anni quando morì suo padre, che gli lasciò solo una borsa contenente la Traduzione del Nuovo Mondo e il libro Le profezie di Isaia: luce per tutta l’umanità, volume I. “Tieniti stretto alla chiesa che pubblica questi libri, perché insegna la verità”, aveva detto il padre a Calvin.

Quando morì sua madre, Calvin si trasferì dalla nonna. Per nove anni si rifiutò di andare con lei in chiesa, convinto che un giorno avrebbe trovato la “chiesa” delle pubblicazioni che gli aveva lasciato suo padre.

Un giorno la nonna incontrò una nostra sorella e, non sapendo che era Testimone, le disse che aveva un nipote caparbio che non voleva andare con lei in chiesa e che trascorreva le sue domeniche leggendo un libro che gli aveva lasciato suo padre. La sorella chiese il titolo del libro e la donna rispose che si trattava di “uno di quei libracci della Watchtower”.

La sorella disse che avrebbe avuto piacere di conoscere il ragazzo. Quando si incontrarono, Calvin era fuori di sé dalla gioia. La sorella iniziò subito uno studio biblico con lui con il libro Cosa insegna realmente la Bibbia? e il ragazzo cominciò a frequentare le adunanze nonostante la ferma opposizione della nonna. Calvin è fermamente deciso a tenersi stretto alla verità e non vede l’ora che arrivi il momento della risurrezione, per vedere realizzata la sua speranza di riunirsi con suo padre e sua madre. Si è battezzato nell’agosto del 2012.

“Il tuo Dio è forte”

Caro vive in Uganda. Studiava la Bibbia da appena un mese quando suo marito Martin, che praticava la stregoneria, iniziò a farle un’aspra opposizione. “Per colpa dei tuoi libri gli antenati non possono più entrare in casa”, le disse. La maltrattò e minacciò di ucciderla se non avesse smesso di studiare la Bibbia. Smise anche di provvedere alla famiglia. Caro non si scompose, si preoccupò di provvedere alle necessità della famiglia con quello che riusciva a coltivare nell’orto e continuò a studiare la Bibbia. Quando divenne chiaro che la sua vita era davvero in pericolo, Caro se ne andò di casa. Riuscire a mantenersi da sola non fu facile. Eppure, appena seppe che i suoi figli erano malati, usò i pochi soldi che era riuscita a risparmiare per comprare le medicine per loro.

Qualche tempo dopo, Caro ricevette una telefonata da suo marito. “Voglio che torni a casa”, le disse. “Ho capito che il tuo Dio è forte e che ti è stato vicino. Voglio che tu dica a quelle persone che ti stanno insegnando la Bibbia di venire a insegnarla anche a me. Voglio davvero dare una svolta alla mia vita”. Martin faceva sul serio. Ora la famiglia è unita e felice. Martin e Caro si sono battezzati a un’assemblea di distretto nell’agosto del 2012.

Un predicatore solitario in una località sperduta

In Kenya, David iniziò a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova mentre viveva in una città molto lontana da casa. Dopo non molto, comunque, dovette tornare al suo villaggio di origine, Lokichar, in una zona sperduta del Kenya nord-occidentale. La congregazione più vicina era a 165 chilometri di distanza, nella città di Lodwar. Per quattro anni David ebbe pochissimi contatti con i Testimoni, ma predicò a vicini e parenti, parlando con loro di quello che aveva imparato nel breve tempo in cui aveva studiato la Bibbia. Alcuni reagirono positivamente e presto David conduceva diversi studi biblici. Nel 2007 si mise in contatto con i fratelli di Lodwar e ricominciò a studiare, andando là due volte al mese in moto, taxi o minibus.

Man mano che la conoscenza di David cresceva, aumentava anche il suo zelo per il ministero. Non ancora battezzato, costruì vicino a casa sua una “Sala del Regno” provvisoria con le mura di fango e il tetto di paglia, dove iniziò a condurre le adunanze con gli interessati. Comunque, non tutti nel villaggio vedevano di buon occhio la sua attività di predicazione e per due anni David fu vittima di maltrattamenti fisici e verbali. Una volta alcuni abitanti lo colpirono fino a fargli perdere i sensi, accusandolo di aver introdotto il “culto del Diavolo” nel villaggio. David si rivolse al funzionario distrettuale e le violenze cessarono, così poté continuare a predicare. “La verità è la mia vita”, ha detto David, “e neanche tutta l’opposizione di questo mondo può fermarmi”.

David si è battezzato nel 2009 e ora è servitore di ministero e pioniere regolare. Lui e suo figlio, che ha 15 anni, sono gli unici proclamatori della zona, ma nell’aprile del 2012 circa 60 abitanti del villaggio hanno assistito alla Commemorazione della morte di Cristo, tenuta nella “Sala” provvisoria vicino alla casa di David.

“Ci dimostri con le Scritture che ha torto”

Janet, una pioniera regolare del Ghana, durante un lungo viaggio in autobus stava leggendo il libro Cosa insegna la Bibbia. A un certo punto salì a bordo un predicatore, che pronunciò un sermone e chiese ai passeggeri un’offerta. Janet gli fece notare: “Lei ha detto che Gesù e Dio sono la stessa persona. Allora chi è che parlò a Gesù al suo battesimo?”

Il predicatore rispose: “È un mistero”.

Janet aprì il libro Cosa insegna la Bibbia al capitolo 4, scelse dei passi biblici e chiese ad alcuni passeggeri di leggerli. In questo modo spiegò la differenza tra Gesù e l’Iddio Onnipotente, Geova.

“Lei è una strega”, disse il predicatore.

A quel punto i passeggeri presero le difese di Janet e dissero al predicatore: “Invece di chiamare ‘strega’ questa donna, ci dimostri con le Scritture che ha torto”. Adirato, il predicatore scese dall’autobus alla fermata successiva. Una ragazza seduta vicino a Janet le disse: “Credevo che Geova fosse il nome dell’edificio religioso in cui si riuniscono i Testimoni. Ho scoperto che è il nome di Dio solo adesso che lei ne ha parlato con quel predicatore”.

Ne seguì una conversazione. Janet si fece dare il numero di telefono della ragazza e le promise che si sarebbe messa in contatto con lei. Quando tornò a casa, la ragazza raccontò a sua nonna quello che era successo. Anche la nonna fu sorpresa di sapere che il nome di Dio è Geova. Janet fece poi in modo che alcuni Testimoni le visitassero. Entrambe ora assistono alle adunanze.

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Ha trovato la verità dove meno se l’aspettava

In Bolivia alcune guardie carcerarie dovettero faticare non poco per introdurre nel cortile della prigione Andrea, una ragazza ventenne che imprecava e lanciava minacce. Andrea era forte e violenta, e aveva un aspetto piuttosto imponente che incuteva timore. Leidy, una testimone di Geova che era stata reclusa sulla base di false accuse, non aveva paura di Andrea; anzi provava compassione per lei. Ogni mattina Leidy leggeva a voce alta il testo di un cantico dal nostro libro dei cantici. Quando Andrea la sentì, le chiese: “Sei testimone di Geova?”

Perú: si predica ai contadini sulle pendici della valle dell’Utcubamba

Leidy le rispose di sì, al che Andrea replicò: “Mia madre è testimone di Geova e io andavo con lei alle adunanze. Lei studiava la Bibbia con me”. Poi scoppiò a piangere. Nei giorni successivi Leidy fece con lei profonde conversazioni di natura spirituale e, quando per Andrea arrivò il giorno del processo, pregarono insieme per chiedere a Geova il suo aiuto e la sua guida. Andrea fu rilasciata e continuò a studiare per conoscere Geova. In breve tempo era idonea come proclamatrice non battezzata e ora si sta preparando per il battesimo.

Leidy ha sfruttato al meglio il periodo della sua ingiusta detenzione e prima di essere rimessa in libertà ha iniziato 21 studi biblici. Ora ritorna nel carcere tre volte alla settimana per coltivare l’interesse trovato.

Grazie al sito www.pr418.com

Una domenica della primavera del 2011, quando una coppia ben vestita e i loro due bambini entrarono in una Sala del Regno del Canada, tutti pensarono che fossero testimoni di Geova venuti da un’altra città. Dominic, un servitore di ministero, e Marc-André, il capofamiglia, si riconobbero subito. Dominic aveva studiato la Bibbia con lui 17 anni prima. Negli ultimi due anni Marc-André e sua moglie Josée avevano letto La Torre di Guardia e Svegliatevi! scaricandole dal sito www.pr418.com e avevano capito che tutta la famiglia doveva andare nella Sala del Regno. Fu subito iniziato uno studio biblico e la famiglia cominciò a frequentare tutte le adunanze. Dopo soli due mesi di studio tenevano già l’adorazione in famiglia. Stanno facendo ottimi progressi e nel maggio del 2012 Josée ha pronunciato il suo primo discorso alla Scuola di Ministero Teocratico.

“Mi ha dato il suo pranzo e il suo cappello”

Mentre assisteva all’assemblea di distretto del 2010 in Cile, Marcelo, un ragazzino di dieci anni, notò che il signore di una certa età seduto accanto a lui non aveva nessuna pubblicazione.

“Il signore non ha la Bibbia”, sussurrò alla madre.

“Fagli leggere dalla tua”, gli bisbigliò la mamma. Così Marcelo si spostò verso l’uomo, che si chiamava Victor, e si mise a cercare tutti i versetti menzionati per poi seguirne la lettura con lui. Quando iniziò l’intervallo, Marcelo si rivolse a sua madre e le disse: “Non ha il pranzo”. Lei gli suggerì di dargliene un po’ del suo. Marcelo diede a Victor un panino e un tazza di tè caldo. Mentre l’uomo mangiava, Marcelo gli mostrò tutti i versetti biblici che ricordava.

Nel pomeriggio il sole picchiava forte. Marcelo si rivolse ancora una volta alla mamma e le disse: “Non ha il cappello”.

La mamma rispose: “Dagli il tuo”. Marcelo gli diede il cappello e, finito il programma, i due si salutarono.

All’assemblea dell’anno dopo, Marcelo guardò in giro per vedere se c’era Victor. Fu contentissimo quando lo vide, e questa volta Victor indossava la cravatta. Vedendo Marcelo, Victor esclamò: “Se sono qui è grazie a questo ragazzo. L’anno scorso avevo ricevuto un invito all’assemblea e sono venuto. Questo ragazzo mi ha fatto leggere la Bibbia con lui e mi ha dato il suo pranzo e il suo cappello. Ora sto studiando la Bibbia”. Victor è diventato un proclamatore non battezzato.

Elogi da una giornalista

Nella sua rubrica una nota giornalista del Venezuela ha raccontato l’esperienza avuta con il servizio clienti di una compagnia telefonica nazionale a cui si era rivolta per avere assistenza tecnica. Dopo aver parlato con un primo operatore, che era stato sbrigativo e poco cortese, ne sapeva quanto prima. Al secondo tentativo parlò con un giovane che si identificò come “Misael” e che rispose alla sua richiesta con educazione e competenza. La giornalista ha scritto: “La gentilezza, il rispetto, la disponibilità e la prontezza a collaborare di questo giovane durante l’intera telefonata sono stati eccezionali. Con il suo aiuto sono riuscita a risolvere il problema e ho capito come regolarmi in futuro”.

Quando la donna lo lodò, Misael spiegò che, essendo testimone di Geova, cercava di trattare il prossimo ispirandosi ai valori insegnati da Gesù. La giornalista chiese al giovane di passarle il responsabile del servizio per tessere le sue lodi. Nell’articolo ha affermato che Misael è un cittadino venezuelano esemplare e che è testimone di Geova. Nella conclusione ha detto fra l’altro: “Ci vorrebbero persone come lui in tutti i servizi di assistenza al pubblico”.

“Non siate cocciuti”

Città del Messico: del milione di studi biblici tenuti in Messico, molti sono stati iniziati da proclamatori che svolgevano l’opera stradale

Gabriela, che ha 15 anni ed è sorda, è stata felicissima di battezzarsi all’assemblea di distretto in lingua dei segni tenuta nell’ottobre 2011 in Ecuador. Era così entusiasta che, quando il lunedì è tornata a scuola, ha chiesto all’insegnante di poter fare un breve annuncio alla classe. L’insegnante ha acconsentito e Gabriela ha detto in segni: “Desidero annunciare che venerdì, sabato e domenica ho assistito a un’assemblea dei testimoni di Geova e mi sono battezzata. Vorrei anche dirvi che siamo vicini alla fine di questo sistema di cose. È rimasto poco tempo! È urgente che facciate i cambiamenti necessari. Non siate cocciuti. Temete Dio!” I compagni ne sono rimasti colpiti.

Quello stesso giorno, nell’intervallo del pranzo, Katty, una Testimone sorda inattiva, ha avvicinato Gabriela e le ha chiesto dell’assemblea. Gabriela ha risposto con schiettezza: “È stata molto bella. Ora sono una Testimone battezzata e voglio essere fedele a Geova. Perciò vorrei dirti che non posso più essere tua amica perché non vivi una vita pura. La tua compagnia può influire sulla mia amicizia con Dio. Devi cambiare. Prega Geova e parla con gli anziani. So che ce la puoi fare”. Grazie alle parole dirette ma amorevoli di Gabriela, Katty ha parlato con gli anziani, ha ricevuto aiuto spirituale ed è di nuovo attiva nel ministero.

Ha usato il portatile della sua professoressa

Negli Stati Uniti una sorella di 16 anni si ritrovò a dover rispondere a un sacco di domande dei compagni di classe sulla sua religione, ma non aveva con sé pubblicazioni e nemmeno la Bibbia. Desiderando servirsi di passi biblici, chiese in prestito il portatile della professoressa e si collegò al sito www.pr418.com. Non solo rispose a tutte le loro domande, ma mostrò anche come navigare nel sito. Spiegò loro che quando avevano domande sulla Bibbia e non c’erano Testimoni a cui rivolgersi potevano sempre andare sul sito e trovare le risposte. Con il passare dei giorni notò che i compagni avevano sempre meno domande. Chiese loro il perché e alcuni dissero che avevano visitato spesso il sito dal cellulare. Perfino la professoressa lo aveva fatto.

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Scongiurata una faida

In Indonesia un gruppo di Testimoni attraversò un piccolo villaggio mentre stava andando a un funerale. Un pioniere notò alcuni giovani sul ciglio della strada. Parlò con quei ragazzi e diede loro l’opuscolo Ascoltate Dio e vivrete per sempre. In seguito una sorella passò nello stesso punto mentre stava tornando a casa. Un uomo che teneva in mano l’opuscolo Ascoltate e vivrete si avvicinò a lei e la ringraziò per averlo dato ai suoi figli. “Questo opuscolo ha salvato loro la vita!”, le disse. Ignara della precedente conversazione, la sorella chiese all’uomo cosa fosse accaduto. L’uomo spiegò che i ragazzi avevano in mente di assaltare un villaggio. Secondo l’usanza locale, volevano vendicare un loro amico che era stato aggredito. Quando però avevano letto l’opuscolo, avevano capito che chi fa del male al prossimo non erediterà il futuro Paradiso. Si erano quindi calmati, avevano abbandonato il loro piano ed erano tornati a casa. Grazie al messaggio biblico contenuto nell’opuscolo, era stata scongiurata una faida.

Un travestito cambia modo di vivere

Shau Kei Wan (Hong Kong): due sorelle predicano a una ragazza al mercato

Rek è cresciuto in una famiglia tradizionale della Cambogia; fin da ragazzini, però, lui e il suo fratello gemello si sentivano donne. Giocavano con le bambole e volevano indossare abiti femminili. La loro madre era confusa, si vergognava e non sapeva cosa fare. Uscivano di casa vestiti da maschietti ma poi si mettevano abiti femminili una volta arrivati a scuola. All’età di 16 anni i due gemelli parteciparono a un concorso di bellezza per travestiti e vennero notati dall’industria dello spettacolo. Questo li portò a partecipare a show televisivi e commedie. Di lì a poco Rek aveva adottato uno stile di vita omosessuale e frequentava altri travestiti.

La madre di Rek iniziò ad andare in chiesa e fece in modo che suo figlio la accompagnasse. Pur avendo accettato di indossare abiti maschili, Rek si era rifiutato di tagliarsi i capelli. Il pastore faceva spesso commenti denigratori nei suoi confronti e metteva in ridicolo il suo stile di vita. Ciò nonostante, Rek decise che avrebbe provato a studiare la Bibbia in chiesa. La prima settimana si alzò presto e percorse diversi chilometri in bicicletta per raggiungere la chiesa, ma il pastore si scusò dicendogli che non si sentiva di fargli lezione. La seconda settimana il pastore non si fece nemmeno trovare e Rek ne fu disgustato.

Quando Rek tornò a casa, però, il suo fratello gemello gli disse che era passata una donna che si era offerta di studiare gratuitamente la Bibbia con loro. La donna aveva lasciato il libro Cosa insegna realmente la Bibbia? I gemelli iniziarono a studiare con la sorella e suo marito. Dopo sei mesi, il fratello di Rek smise di studiare perché non si sentiva pronto per cambiare il suo modo di vivere. Rek, al contrario, era rimasto molto colpito da ciò che aveva letto in 1 Corinti 6:9, 10 e aveva ben chiaro in mente quello che doveva fare. Grazie a un diligente programma di lettura e studio della Bibbia, alla preghiera e alla frequenza alle adunanze, Rek fu in grado di purificare la sua vita. Anche la mamma di Rek sta studiando e sta facendo un ottimo progresso. Quando Rek si è battezzato, sua mamma ha detto in lacrime: “Sono così contenta di vedere mio figlio battezzarsi da uomo”. Ora Rek serve come pioniere regolare.

Una spiritista cambia vita

Or-Ya praticava lo spiritismo ed era guaritrice, consulente e indovina. Una coppia di pionieri speciali che serviva a Haifa, in Israele, la incontrò nel ministero di casa in casa. Or-Ya li salutò dicendo: “Se si tratta di Dio, entrate pure!” La sua casa era piena di oggetti legati allo spiritismo e al misticismo. La donna disse che riceveva messaggi da Dio, alcuni attraverso lo “spirito” di un rabbino defunto.

Quando i due pionieri le offrirono di studiare la Bibbia con il libro Cosa insegna la Bibbia, Or-Ya ne fu felice. Appena due giorni prima che la coppia bussasse alla sua porta, la donna aveva pregato Dio di mandarle qualcuno che le insegnasse la Bibbia in un modo scevro da ogni interpretazione rabbinica. Dopo neanche un mese Or-Ya chiese: “Ci sono altri che la pensano come voi?” Assisté a un’adunanza e fu colpita dal calore e dall’amore che i fratelli le mostrarono. Da allora frequenta regolarmente le adunanze.

“Avete solo due mesi di tempo per prepararmi al battesimo”

Dopo aver studiato per due mesi, facendo riferimento a un’assemblea che si sarebbe tenuta di lì a poco, Or-Ya disse: “È a un’assemblea che ci si può battezzare, vero? Se è così, avete solo due mesi di tempo per prepararmi al battesimo”. Per prima cosa, buttò tutti i suoi costosi oggetti legati allo spiritismo. Poi smise di lavorare in quell’ambito e iniziò a dare testimonianza ad altri, presentando il libro Cosa insegna la Bibbia e le riviste a tutti i suoi ex pazienti e clienti. Quando stette male, si rifiutò di ricorrere ai suoi precedenti metodi di guarigione. Avendo abbandonato la sua precedente attività, si ritrovò a non avere entrate per quattro mesi. Comunque stabilì che, per potersi impegnare nelle attività spirituali, avrebbe lavorato quattro giorni alla settimana per sei ore al giorno e infine trovò un lavoro che le permettesse di farlo. Poi vendette la sua casa e affittò un piccolo appartamento.

A tempo debito, Or-Ya fu pronta per il battesimo, ma una settimana prima dell’assemblea si ruppe una gamba. Per niente scoraggiata dall’accaduto, si battezzò comunque, pur avendo una gamba ingessata. Oggi Or-Ya è una proclamatrice attiva, dà testimonianza ai suoi precedenti clienti e conduce diversi studi biblici.

Il componente di una setta trova la verità

In una sperduta zona di montagna delle Filippine venne iniziato uno studio biblico con due gemelli sordi. Entrambi appartenevano a una setta i cui aderenti credevano di non poter essere danneggiati dalle armi fintanto che portavano con sé certi amuleti e certe sciarpe per proteggersi. I due erano stati addestrati a usare coltelli, bolo (machete) e pistole, e avevano partecipato a diversi combattimenti sulle montagne contro gruppi di ribelli. La setta aveva permesso loro di studiare la Bibbia a patto che i Testimoni non li obbligassero ad abbandonare il gruppo a cui appartenevano.

Ovviamente i fratelli incoraggiarono i gemelli a prendere la loro decisione basandosi su ciò che imparavano dalla Bibbia. Uno dei gemelli pensò che non sarebbe mai riuscito a fare i cambiamenti necessari per servire Dio nel modo giusto. L’altro, invece, continuò a studiare. Per incoraggiarlo, il fratello che studiava con lui aprì la Bibbia e gli spiegò in lingua dei segni: “Il tuo nome, Samuel, si trova nella Bibbia. Il Samuele della Bibbia servì il vero Dio, Geova, fino alla vecchiaia. Anche tu puoi ubbidire fedelmente a Geova”. Queste parole toccarono il cuore di Samuel, che pensò: “Se il mio nome è nella Bibbia, allora anch’io devo schierarmi dalla parte di Geova”. Disse agli altri componenti della setta che avrebbe abbandonato le montagne; bruciò tutti gli amuleti e gli altri oggetti legati allo spiritismo, e fece rapido progresso spirituale. Ora è un servitore di Geova battezzato e aiuta zelantemente altri sordi a conoscere la verità della Bibbia.

Un bambino resiste alla persecuzione

Erdenet (Mongolia): studio biblico con una donna che vive in una prateria, lontano da centri abitati

Rajiv vive in un villaggio sperduto nel nord dell’India. Quando aveva nove anni e frequentava la quarta aveva un maestro, testimone di Geova, che insegnava agli alunni solidi princìpi morali facendo uso del libro Impariamo dal grande Insegnante. Rajiv ascoltava rapito e iniziò a mettere in pratica ciò che imparava. Disse al suo maestro che aveva smesso di dire bugie e di litigare con i suoi compagni, e che a pranzo dava qualcosa da mangiare a quelli che non avevano niente con sé.

“Mi ha obbligato a piegare la testa davanti a questa statua, ma non riuscirà a piegare il mio cuore”

Man mano che imparava sempre di più sulla promessa del Paradiso sulla terra, cominciò a parlare della buona notizia ad altri nel suo villaggio e a quelli che incontrava durante il viaggio in treno. Questo fatto irritava e metteva in imbarazzo i suoi genitori, che gli dissero di smetterla di parlare di Geova e di Gesù. Dato che Rajiv non si lasciava dissuadere, i genitori iniziarono a picchiarlo e sua madre, per impedirgli di andare in giro a parlare della sua nuova fede, gli nascondeva gli indumenti quando tornava da scuola. I genitori non gli permisero di dormire nel suo letto e gli diedero meno cibo da mangiare. Quando si resero conto che neanche queste misure avevano effetto, chiamarono un sacerdote perché facesse cambiare idea al bambino.

Il sacerdote si fermò in casa loro per diversi giorni, cercando di obbligare Rajiv a inchinarsi davanti a un idolo. Quando Rajiv disse che l’idolo era solo pietra e che non era un dio vivente, il sacerdote esortò il bambino a “vederlo con gli occhi del cuore”. Solo in questo modo avrebbe potuto “vedere” dio nella statua. Rajiv prese un pezzo di carta e ci scrisse sopra “100 rupie”. Lo diede al sacerdote e gli chiese di andare a comprare della cioccolata e di portargli il resto. Il sacerdote disse che non era uno stupido: quello era solo un pezzo di carta e non aveva valore. “Se lo guarda con gli occhi del cuore”, rispose Rajiv, “vedrà una vera banconota in quel pezzo di carta”. Adirato, il sacerdote spinse la testa del bambino per fargliela inchinare davanti all’idolo. “Mi ha obbligato a piegare la testa davanti a questa statua”, disse Rajiv al sacerdote, “ma non riuscirà a piegare il mio cuore”. Alla fine il sacerdote se ne andò, dicendo che era impossibile riformare quel ragazzino e che, se fosse rimasto un minuto di più, avrebbe perso anche lui la sua fede. I genitori di Rajiv lo hanno iscritto in un’altra scuola, ma lui non ha smesso di parlare di Geova e della promessa del Paradiso con chiunque sia disposto ad ascoltare. Ora Rajiv ha dieci anni e continua a confidare in Geova per mantenere forte la sua fede.

Ha trovato la Bibbia che stava cercando

In Armenia, mentre Larisa stava dando testimonianza a una commessa in una libreria, entrò una donna dicendo che cercava la Bibbia del “Nuovo Mondo”. La commessa disse che non aveva quella Bibbia, ma che avrebbe potuto darle un’altra traduzione in armeno. “È facile da capire?”, chiese la donna. La commessa lesse alcune righe e rispose: “Sembra di sì”. Non convinta, la donna insisté che doveva trovare la Bibbia del “Nuovo Mondo”. Subito Larisa pensò alla propria Bibbia, che aveva nella borsa. La mostrò alla donna chiedendole di leggere il titolo. La donna lesse: “Traduzione del Nuovo Mondo”. Era proprio la Bibbia che stava cercando!

La cliente spiegò che sua figlia e suo genero in Grecia avevano appena cominciato a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova. Dato che ancora non avevano imparato il greco, le avevano chiesto di portare una Traduzione del Nuovo Mondo in armeno quando sarebbe andata a trovarli. La sorella porse la Bibbia alla donna e le disse: “La porti a sua figlia e a suo genero e dica loro che è un regalo da parte di Geova”. La donna fu felicissima quando Larisa si offrì di studiare la Bibbia con lei. Si scambiarono i numeri di telefono e presero accordi per iniziare uno studio biblico non appena la donna fosse tornata dalla Grecia.

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Ha restituito il portafoglio

Nina, una pioniera regolare della Bosnia, studia con una famiglia rom. Un giorno, mentre camminava per la strada, la figlia di dieci anni di questa famiglia trovò un portafoglio contenente denaro, carte di credito e documenti. Prima di conoscere la verità la ragazzina lo avrebbe considerato un dono dal cielo, ma dopo averne parlato con la madre decise di consegnarlo alla polizia. Considerato che la famiglia era povera e non aveva neanche i soldi per comprare il pane, fu una decisione non da poco. Due ore dopo aver consegnato il portafoglio a un agente visibilmente perplesso, la famiglia fu invitata telefonicamente a ripresentarsi alla centrale di polizia. Il proprietario del portafoglio era rimasto lì per ringraziare e offrire una ricompensa. Diede loro l’equivalente di 25 euro, corrispondenti alla paga di due giorni di lavoro.

Il titolo lo aveva incuriosito

Gjógv (Fær Øer): nel 2012 queste isole hanno registrato un massimo di 118 proclamatori

Nihad, che vive in Bosnia, aveva appena finito di predicare. Avvicinandosi alla sua macchina trovò un uomo fermo lì accanto. Quando Nihad lo salutò, l’uomo disse: “Mi scusi, ho notato nella sua auto una rivista con un articolo intitolato ‘Come essere un buon padre’. Vorrei tanto leggerla. Sono stato qui un’ora in attesa che arrivasse qualcuno. Posso averla?” Nihad fu contento di lasciargli la rivista e colse l’occasione per dargli testimonianza.

Conforto per l’equipaggio di una petroliera

Predicando nel territorio del porto di Rotterdam, nei Paesi Bassi, una coppia salì su una petroliera e notò che l’equipaggio era giù di morale. Con le lacrime agli occhi l’ingegnere capo spiegò che la nave aveva subìto una serie di peripezie, sfiorando più volte la collisione e riportando vari danni. Perciò chiese: “Potreste pregare per noi?” La coppia propose che fosse pronunciato un rincuorante discorso biblico per l’equipaggio. L’indomani, alle sette di sera, i due proclamatori, accompagnati da altre due coppie, furono accolti sul ponte della nave, dove si erano riuniti 15 dei 16 componenti dell’equipaggio. Dopo la preghiera iniziale, un fratello pronunciò il discorso dal tema “Disastri e calamità sono castighi di Dio?” L’equipaggio poté seguire i passi biblici citati perché i proclamatori avevano portato delle Bibbie e avevano aiutato tutti a cercare i versetti. Dopo la preghiera conclusiva, l’intero equipaggio rimase seduto e parlò con i fratelli. I marinai si sentirono ritemprati e ringraziarono i proclamatori. Uno di loro disse: “Questa è la risposta alle nostre preghiere”. Furono distribuiti 20 libri, alcune Bibbie e altre pubblicazioni, dopodiché il capitano consegnò ai proclamatori una busta contenente una contribuzione di 200 dollari per le pubblicazioni.

Ha pregato di poter aiutare qualcuno

Irene, che vive in Svezia, ha scritto: “Ho 80 anni e i dolori mi impediscono di uscire nel servizio di campo. Ho pregato Geova di poter aiutare qualcuno di quelli che visitavo un tempo e che magari sarebbe stato disposto a fare delle conversazioni e a ricevere delle visite.

“Un giorno squillò il telefono e rispose mio marito. Era una donna, che gli disse: ‘Vi chiedo scusa; vi chiamo perché siete gli unici che mi siete venuti in mente. Sua moglie sarebbe disposta a venire da me per parlare della Parola di Dio? Ho studiato 15 o 20 anni fa, ma mio marito, che ora non c’è più, era contrario e così io interruppi lo studio’.

“Mi ricordai che ero andata da quella donna insieme alla sorella che studiava con lei. Fui sorpresa che avesse pensato a me. Tutta contenta, presi accordi per incontrarla. Da allora abbiamo studiato ogni settimana. Ha assistito alla Commemorazione e al discorso speciale, e viene alle adunanze. Ringrazio Geova ogni giorno per aver esaudito la mia preghiera”.

Niente cioccolata nella cassetta delle contribuzioni

Sergio, che ha otto anni e vive in Italia, voleva convincere gli anziani che era pronto per diventare un proclamatore non battezzato. Un giorno accompagnò il padre che doveva andare a riparare una serratura a casa di una coppia di settantenni. Portò con sé alcune riviste. “Mentre mio padre lavorava”, racconta Sergio, “ho colto un momento buono per dare le riviste al marito, il quale, sorpreso, ha chiamato la moglie e gliele ha fatte vedere. Ho poi preso nota del nome, dell’indirizzo e del numero di telefono per fare la visita ulteriore. È stata la signora a darmi queste informazioni, insieme a una bella stecca di cioccolata”. Dopo qualche giorno, accompagnato da un anziano, Sergio volle andare a fare la visita ulteriore alla coppia. Suonò alla porta e quando la signora rispose, Sergio disse di volerle lasciare il libro Cosa insegna realmente la Bibbia? La signora lo prese molto volentieri e diede in cambio a Sergio un’altra stecca di cioccolata. “Non potendola mettere nella cassetta delle contribuzioni, l’ho mangiata”, spiega Sergio. E aggiunge: “Finalmente, gli anziani hanno capito che volevo davvero diventare un proclamatore non battezzato”.

Il pastore voleva saperne di più

Simeon era il pastore di una chiesa di Gurkovo, un paese della Bulgaria dove non c’è nessun Testimone. Studiando la Bibbia per conto suo aveva riscontrato differenze tra gli insegnamenti biblici e quelli della sua chiesa. Un giorno ricevette alcune nostre riviste mentre era in viaggio in treno. Fu entusiasta di scoprire che Geova è il vero Dio e che non c’è nessuna Trinità. Desideroso di saperne di più, scrisse alla filiale e a tutte le altre confessioni che conosceva. Di queste solo una gli rispose, dicendogli di non preoccuparsi di “tali sciocchezze”. La filiale invece dispose che due Testimoni di Kazanlăk percorressero i 35 chilometri fino a Gurkovo. I fratelli iniziarono uno studio biblico con Simeon e la sua famiglia. A Simeon piaceva molto ciò che imparava, e invitò vicini e amici ad assistere allo studio. Ben presto erano presenti ogni settimana 25 persone. Dopo aver partecipato per la prima volta a una di queste trattazioni bibliche, una vicina di 75 anni disse con le lacrime agli occhi: “Ho capito più cose in un’ora di quante ne abbia capite in 30 anni che vado in chiesa”. Alle adunanze tenute ogni mese a Gurkovo dai fratelli di Kazanlăk assistono fino a 60 persone e alla Commemorazione ci sono stati 79 presenti.

“Ho capito più cose in un’ora di quante ne abbia capite in 30 anni che vado in chiesa”

“Continua su questa strada”

Un giorno Valya, una sorella di 15 anni dell’Ucraina, notò che la sua insegnante era venuta a scuola vestita di nero e aveva pianto. Avendo saputo che le era morta la madre, Valya decise di confortarla con alcuni passi biblici sulla risurrezione. Prese la Bibbia e due opuscoli, Cosa accade quando si muore? e Quando muore una persona cara, e decise di parlare con lei dopo le lezioni. Valya ha raccontato: “Mentre l’aspettavo all’ingresso del suo ufficio, ero molto nervosa e pregai Geova di aiutarmi”.

Quando Valya entrò nell’ufficio, l’insegnante le chiese: “Che cosa vuoi?”

“Vorrei confortarla perché penso di capire come si sente. Alcuni anni fa ho perso mio nonno”.

Georgia: si predica in un vigneto

L’insegnante fu toccata dalla premura di Valya. Le disse commossa che né i parenti né i colleghi le avevano mostrato un interesse così sincero. Valya lesse e spiegò Rivelazione 21:3, 4, e l’insegnante accettò gli opuscoli dicendo: “Tu sei molto diversa dagli altri ragazzi”.

Valya spiegò: “Mi sforzo di leggere la Bibbia, di vivere secondo i suoi princìpi e di ascoltare i miei genitori”.

Su richiesta dell’insegnante, Valya le portò una Bibbia e il libro Cosa insegna la Bibbia. L’insegnante espresse di nuovo la sua gratitudine e le disse: “La tua è la vera religione, e hai dei bravi genitori che ti insegnano ciò che è giusto. Continua su questa strada”.

Aveva fatto il numero sbagliato

Il primo giorno dell’assemblea di distretto del 2011 tenuta a Malakasa, in Grecia, Natalie chiamò dal cellulare suo padre per chiedergli informazioni sull’autobus che portava all’assemblea. Tuttavia fece il numero sbagliato e non rispose nessuno. Poco dopo, l’uomo che lei aveva chiamato per sbaglio vide il numero e telefonò per sapere chi l’aveva cercato. Poiché l’assemblea era già iniziata, Natalie voleva spegnere il cellulare ma premette involontariamente il tasto per rispondere. All’insaputa di Natalie, l’uomo riuscì a seguire parte del discorso del presidente, che suscitò il suo interesse.

Successivamente l’uomo inviò un SMS chiedendo: “Chi sei? Un sacerdote?” Al termine della sessione mattutina, Natalie vide il messaggio e rispose: “Non sono un sacerdote. Sono testimone di Geova e sto assistendo a un’assemblea”.

Pittenweem (Scozia): si predica in un porto

L’uomo richiamò il sabato per chiedere se l’assemblea era ancora in corso. Il padre di Natalie riuscì a dargli testimonianza, dopodiché l’uomo spiegò: “In pochi minuti il discorso che ho ascoltato per telefono ha risposto a molte domande che mi angosciavano”. La famiglia dell’uomo aveva subìto attacchi da parte dei demoni e non sapeva né chi fossero gli spiriti né perché succedessero quelle cose. L’uomo raccontò: “Non ho mai voluto conversare con i testimoni di Geova, ma ora, se è possibile, vorrei parlare con chi ha pronunciato il discorso”.

La sua richiesta fu esaudita. La domenica l’uomo si recò all’assemblea e rimase stupito da ciò che vide: famiglie ben vestite, visi felici, e niente rifiuti, parolacce o fumo. “Non immaginavo che su questo pianeta potessero esserci persone come voi!”, disse. “È come se fossi entrato in un altro mondo”. Il padre di Natalie lo accompagnò nell’ufficio del presidente in modo che potesse parlargli. L’assemblea e le risposte che aveva ricevuto lo colpirono molto. L’uomo accettò la Bibbia, il libro Cosa insegna la Bibbia e alcune riviste, e furono presi accordi per andarlo a trovare.

  • PAESI 29

  • POPOLAZIONE 38.495.300

  • PROCLAMATORI 94.924

  • STUDI BIBLICI 59.431

“Il più bel canto che io abbia mai sentito”

Sull’isola di Savaii, nelle Samoa, un tipico giorno di scuola inizia con il canto di un inno da parte di tutte le classi riunite. Tuttavia, Celina, che ha cinque anni, e Levaai, che ne ha sei, dissero rispettosamente al direttore che non avrebbero partecipato perché erano testimoni di Geova. Quel rifiuto poteva comportare una punizione molto severa. Il direttore, pensando evidentemente che poteva spingere i bambini a ubbidire mettendoli in imbarazzo, disse: “Beh, se non potete cantare il nostro inno, allora cantatene uno dei vostri”. A quel punto Celina e Levaai intonarono il cantico 111, “Chiamerà”, che avevano imparato da poco durante la sera dell’adorazione in famiglia. Alla fine il direttore aveva le lacrime agli occhi e disse: “È il più bel canto che io abbia mai sentito. Per favore cantatelo di nuovo”. E lo fecero. Poi disse loro: “Da ora in poi vi chiederò di cantare non i nostri inni, ma i vostri”.

“Da ora in poi vi chiederò di cantare non i nostri inni, ma i vostri”

Per tutta la vita aveva pregato Gesù

Timor Est: questo paese, in passato lacerato dalla guerra, ha visto un aumento del 9 per cento nel numero dei proclamatori

Un uomo delle Figi che era ministro di una chiesa locale decise di assistere allo studio biblico di un conoscente. Durante lo studio sentì dire che Gesù non è Dio. Ne rimase così turbato da non riuscire a dormire. Vedendo quanto era agitato, la moglie gli disse: “Non andare più a sentire quella gente”. Tuttavia, l’uomo non riusciva a non pensarci. La settimana successiva assisté di nuovo allo studio biblico. Pochi giorni dopo questo secondo incontro e senza mai aver studiato personalmente coi Testimoni, andò nella chiesa a cui apparteneva e lasciò il suo incarico di ministro. Sia i familiari che i parrocchiani rimasero scioccati e si indignarono. Non solo abbandonava la sua chiesa, ma si lasciava anche alle spalle un impiego ben rimunerato. Pur capendo chiaramente cosa diceva la Bibbia su Gesù Cristo, l’uomo trovava difficile pregare Geova perché per tutta la vita si era rivolto a Gesù. Poi, dopo molti mesi, riuscì finalmente a pregare Geova. Ora parla agli altri della buona notizia e li aiuta a conoscere e amare Geova.

Una piccola comunità risponde positivamente al messaggio

Sull’isola di Makatea, nel Pacifico meridionale, vivono solo 62 persone. Dei loro bisogni spirituali si prende cura una congregazione dei testimoni di Geova di Tahiti. Nove degli abitanti studiano regolarmente la Bibbia per telefono. A casa di uno degli studenti si riuniscono fino a 15 persone per seguire le adunanze che si tengono a Tahiti. Tra coloro che ora studiano la Bibbia c’è una giovane donna che era una figura di riferimento nella sua chiesa e che probabilmente sarebbe diventata una diaconessa. Non molto tempo fa è tornata nella sua chiesa per spiegare il motivo per cui non assisteva più alle funzioni. Ha dimostrato con la Bibbia perché una donna non deve insegnare nella congregazione. Ha anche parlato del ruolo di Gesù Cristo e del significato della Cena del Signore, che dev’essere celebrata una volta all’anno e non ogni domenica. Inoltre è riuscita a spiegare che solo 144.000 persone saranno con Cristo in cielo e che solo loro devono prendere gli emblemi alla Commemorazione. Spronata dal suo esempio, un’altra donna ha lasciato la chiesa e ora studia regolarmente la Bibbia con i Testimoni.

Anche la famiglia ha accettato l’invito

Cercando di invitare i fratelli inattivi alla Commemorazione della morte di Cristo, due anziani delle Isole Salomone sono andati a trovare Joshua, che non frequentava le adunanze dal 1998. Per assistere alla Commemorazione Joshua ha fatto due ore di strada a piedi insieme a 20 dei suoi familiari. Il calore mostrato loro dalla congregazione ha commosso Joshua fino alle lacrime. Molti dei suoi familiari sono tornati per il discorso speciale, dopodiché hanno detto agli anziani che volevano studiare la Bibbia. Sono stati presi accordi per iniziare lo studio con 15 di loro.

Conosceva la risposta

Degli oltre 1.000 atolli e isole del territorio della filiale di Guam, poco più di 100 sono abitati. Tuttavia solo 13 di queste isole si trovano vicino a una congregazione. Siccome molte isole non sono mai state visitate dai testimoni di Geova, i fratelli continuano a cercare il modo di andarvi. Nell’aprile 2012 un gruppo di proclamatori andò in barca a vela a Polowat, una delle isole più remote. Polowat è incontaminata e ha pochissimi contatti col mondo esterno. Gli uomini indossano il perizoma, ricavano le canoe dai tronchi degli alberi e vivono dei prodotti della terra.

Uno dei proclamatori che si è recato lì ha chiesto a un ragazzo: “Cosa accade quando si muore?”

“Lo so!”, ha esclamato il ragazzo. Si è alzato di scatto, ha preso da uno scaffale il libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca in chuukese e l’ha aperto alla pagina dell’indice. Indicando il capitolo 8, intitolato “Che accade quando si muore?”, ha spiegato con entusiasmo quello che aveva imparato.

Kingston (isola di Norfolk): si dà testimonianza lungo la strada principale, Quality Row

Come faceva ad avere quel libro? Nel 2009 i proclamatori dell’isola principale di Chuuk avevano predicato sui moli per contattare le persone che venivano da isole remote e lasciare loro il libro Vivere per sempre. Qualcuno che andava a Polowat aveva acconsentito di buon grado a prendere una scatola di libri da distribuire ai vicini, uno dei quali era il ragazzo.

Prima di lasciare Polowat i fratelli sono andati da lui diverse volte per incoraggiarlo e per mostrargli i benefìci di uno studio regolare. Gli hanno anche insegnato a cercare i versetti e ad annotarne i punti salienti sui margini del libro.

Com’è incoraggiante sapere che, anche in isole lontanissime in cui non arrivano televisione, radio, giornali o Internet, le nostre pubblicazioni stanno aiutando le persone a conoscere la verità nella loro madrelingua!

Tre proiettili, tre ragioni

Quando nell’isola di Bougainville, in Papua Nuova Guinea, si inasprì la guerra civile, Anna aveva poco più di 20 anni ed era una proclamatrice non battezzata. Nel 1991 si trovò in un gruppo di Testimoni della congregazione di Arawa, sei adulti e sette bambini, costretti a fuggire nella foresta con pochissimi beni. Vissero per due anni in case abbandonate, mangiando quello che riuscivano a trovare. Tennero le adunanze usando le uniche due pubblicazioni che avevano: la Bibbia di Anna e una copia del libro Uniti nell’adorazione del solo vero Dio. Pregavano insieme, cantavano i cantici del Regno e predicavano a coloro che incontravano.

I membri dell’esercito rivoluzionario li trovarono. Volevano che i due fratelli del gruppo si unissero a loro, ma rispettarono la posizione neutrale dei Testimoni. Una volta un soldato mostrò ad Anna tre proiettili e le disse: “Sposami o ti ammazzo”. Lei gli diede tre ragioni, una per ogni proiettile, per cui non poteva sposarlo; la principale era che la Bibbia dice di sposarsi “solo nel Signore” (1 Cor. 7:39). L’uomo si girò e se ne andò.

“Nulla può fermare l’opera di Geova, nemmeno la guerra civile”

Nel 2012, dopo aver sentito che ad Arawa c’era molto bisogno di proclamatori del Regno, Anna, ora pioniera regolare, tornò lì con la sua compagna di servizio per contribuire alla formazione di un gruppo isolato. Quando le chiesero se la turbava tornare nel luogo in cui aveva visto massacri e vissuto tante privazioni, Anna rispose: “Provo solo gioia all’idea di tornare. Nulla può fermare l’opera di Geova, nemmeno la guerra civile”.