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La testimonianza dei fossili

La testimonianza dei fossili

Capitolo 5

La testimonianza dei fossili

1. Cosa sono i fossili?

I FOSSILI sono resti di antiche forme di vita preservati nella crosta terrestre. Può trattarsi di scheletri o di parti d’essi, come ossa, denti o gusci. Un fossile può anche consistere in una traccia — ad esempio un’orma o un’impronta — lasciata da quello che un tempo era un organismo vivente. Molti fossili non contengono più la sostanza organica originale, ma sono costituiti da depositi minerali che, infiltratisi, ne hanno assunto la forma.

2, 3. Perché i fossili sono importanti per l’evoluzione?

2 Perché i fossili sono importanti per l’evoluzione? Un genetista, G. L. Stebbins, ne sottolinea una ragione fondamentale: “Nessun biologo ha effettivamente visto l’origine di un importante gruppo di organismi per evoluzione”.1 Perciò oggi non si vedono sulla terra organismi viventi che si evolvano in altre forme di vita. Al contrario, sono tutti morfologicamente completi e distinti dagli altri tipi. Come osservò il genetista Theodosius Dobzhansky, “il mondo vivente non è una singola sequenza . . . collegata da serie ininterrotte di gradi intermedi”.2 E Charles Darwin ammise che “la distinzione delle forme [viventi] specifiche, e il fatto che esse non sono collegate da innumerevoli anelli di transizione, costituisce una difficoltà molto evidente”.3

3 Perciò le varietà distinte degli organismi oggi viventi non sostengono in alcun modo la teoria dell’evoluzione. È per questo che la documentazione fossile acquistò tanta importanza. Si pensava che almeno i fossili potessero fornire la conferma di cui la teoria dell’evoluzione aveva bisogno.

Cosa cercare

4-6. Se l’evoluzione fosse un fatto reale, cosa rivelerebbe la documentazione fossile?

4 Se l’evoluzione fosse un fatto reale, la documentazione fossile rivelerebbe senz’altro la graduale trasformazione di una specie vivente in un’altra. E così dovrebbe essere, a prescindere da quale delle varie teorie evoluzionistiche si accetti. Gli stessi scienziati che sostengono la teoria dell’“equilibrio punteggiato” o “intermittente”, teoria che prevede cambiamenti più rapidi, riconoscono che i presunti cambiamenti si sarebbero comunque verificati nell’arco di molte migliaia d’anni. Non è quindi ragionevole pensare che non vi sia alcuna necessità di fossili di collegamento.

5 Inoltre, se l’evoluzione si basasse sui fatti, la documentazione fossile dovrebbe mostrare abbozzi di nuovi organi nei viventi. Dovrebbero esistere almeno alcuni fossili con arti, ali, occhi, ossa e altri organi in fase di sviluppo. Per esempio, dovrebbero trovarsi pinne di pesce che si stavano trasformando in zampe di anfibio, con piedi e dita, e branchie che si stavano evolvendo in polmoni. Si dovrebbero trovare rettili con arti anteriori che si stavano trasformando in ali d’uccello, arti posteriori che si stavano mutando in zampe munite di artigli, squame che stavano diventando penne, e bocche che si stavano trasformando in becchi cornei.

6 Parlando di questa teoria, il periodico britannico New Scientist dice: “Essa predice che una documentazione fossile completa consisterebbe in linee di organismi indicanti un cambiamento ininterrotto e graduale durante lunghi periodi di tempo”.4 Come asserì lo stesso Darwin, “veramente immenso deve essere il numero delle varietà intermedie che anticamente esistettero sulla terra”.5

7. Se il racconto della creazione in Genesi è un fatto reale, cosa dovrebbe rivelare la documentazione fossile?

7 D’altra parte, se il racconto della creazione in Genesi è reale, la documentazione fossile non dovrebbe contenere tracce di forme di vita in fase di trasformazione. Dovrebbe rispecchiare la dichiarazione di Genesi secondo cui ciascuna delle diverse forme di vita si sarebbe riprodotta solo “secondo la sua specie”. (Genesi 1:11, 12, 21, 24, 25) Inoltre, se i viventi vennero all’esistenza per mezzo di un atto creativo, nella documentazione fossile non si dovrebbero trovare ossa o organi incompleti, in fase di sviluppo. Tutti i fossili dovrebbero essere completi e altamente complessi, come i viventi d’oggi.

8. Se i viventi furono creati, cos’altro dovrebbe attestare la documentazione fossile?

8 Per di più, se i viventi furono creati, ci sarebbe da aspettarsi che apparissero all’improvviso nella documentazione fossile, senza collegamenti con forme di vita precedenti. Che succederebbe se si riscontrasse che le cose stanno così? Darwin ammise francamente: “Se molte specie . . . fossero realmente apparse improvvisamente, questo fatto sarebbe fatale alla teoria dell’evoluzione”.6

Fino a che punto è completa la documentazione?

9. Cosa disse Darwin circa le testimonianze disponibili ai suoi giorni?

9 Comunque, è abbastanza completa la documentazione fossile da permettere, dopo un’onesta valutazione, di capire se sostiene la creazione o l’evoluzione? Più di un secolo fa, Darwin pensava di no. Cosa non andava nella documentazione fossile disponibile ai suoi giorni? Non conteneva gli anelli di transizione necessari per suffragare la sua teoria. Questo lo spinse a dire: “Perché dunque ogni formazione geologica e ogni strato non sono pieni di questi legami intermedi? Certo è che la geologia non rivela una tale catena organica perfettamente graduata; e questa è forse la più ovvia e seria obiezione che si possa fare alla teoria”.7

10. Quale altra delusione menzionò Darwin?

10 La documentazione fossile esistente ai giorni di Darwin fu per lui una delusione anche sotto un altro aspetto. Darwin spiegò: “La comparsa improvvisa di interi gruppi di specie, in alcune formazioni, è stata impugnata da diversi paleontologi . . . come obiezione decisiva alla teoria della trasformazione delle specie”. E ancora: “V’è una seconda difficoltà legata alla prima, e molto più seria. Mi riferisco alla comparsa subitanea di specie appartenenti a diverse fra le principali suddivisioni del regno animale nelle rocce fossilifere più profonde che si conoscano. . . . Il problema è attualmente insolubile; e può essere un valido argomento contro le opinioni [evoluzionistiche] qui esposte”.8

11. Come cercò Darwin di superare le difficoltà?

11 Darwin cercò di risolvere questi enormi problemi mettendo sotto accusa la documentazione fossile. Ad esempio disse: “Considero i dati geologici come una storia del mondo tramandata imperfetta. . . . La nobile scienza della geologia perde gloria per la estrema incompletezza dei documenti”.9 Sia lui che altri pensavano che col passar del tempo si sarebbero certamente trovati gli anelli fossili mancanti.

12. Che si può dire della consistenza della documentazione fossile oggi?

12 Ora, dopo ben oltre un secolo di scavi intensivi, è stata dissepolta una gran quantità di fossili. La documentazione è ancora altrettanto “imperfetta”? Il libro Processes of Organic Evolution (Processi di evoluzione organica) osserva: “La documentazione delle antiche forme di vita è ora esauriente e si arricchisce sempre più man mano che i paleontologi trovano, descrivono e comparano nuovi fossili”.10 E Porter Kier, ricercatore della Smithsonian Institution, aggiunge: “Nei musei di tutto il mondo ci sono cento milioni di fossili, tutti catalogati e identificati”.11 Pertanto in Guida alla storia della Terra si legge: “Con l’aiuto dei fossili i paleontologi possono oggi darci un eccellente quadro della vita nelle ere passate”.12

13, 14. Perché gli evoluzionisti sono rimasti delusi dalle sempre più numerose testimonianze fossili?

13 Dopo tutto questo tempo, e con tutti i milioni di fossili raccolti, cosa rivela ora la documentazione? Steven Stanley, evoluzionista, dice che i fossili “rivelano qualcosa di nuovo e di sorprendente sulla nostra origine biologica”.13 Il libro Una visione della vita, scritto da tre evoluzionisti, aggiunge: “Nei fossili si osservano moltissime tendenze evolutive che i paleontologi non sono stati capaci di spiegare”.14 Cos’hanno trovato di tanto “sorprendente” e ‘inspiegabile’ questi evoluzionisti?

14 Ciò che lascia perplessi questi scienziati è il fatto che l’enorme quantità di fossili oggi disponibile rivela esattamente la stessa cosa che rivelava ai giorni di Darwin: le fondamentali specie viventi sono apparse all’improvviso e non hanno subìto mutamenti apprezzabili per lunghi periodi di tempo. Non sono mai stati trovati anelli di congiunzione fra due diverse specie fondamentali. Perciò la testimonianza dei fossili attesta esattamente il contrario di ciò che molti si aspettavano.

15. Quale conclusione trasse un botanico dal suo studio della documentazione fossile?

15 Dopo quarant’anni di ricerche, il botanico svedese Heribert Nilsson descrisse così la situazione: “Alla luce dei dati paleontologici non è possibile fare nemmeno una caricatura dell’evoluzione. La raccolta dei fossili è oggi così completa che . . . l’assenza di serie di transizione non può essere attribuita alla scarsità di materiale. Le lacune sono effettive, e non saranno mai colmate”.15

La vita appare all’improvviso

16. (a) Stando a ciò che dice uno scienziato, cosa ci si aspetterebbe di trovare nella documentazione fossile più antica? (b) La documentazione fossile soddisfa queste aspettative?

16 Esaminiamo più da vicino le testimonianze. Nel suo libro Red Giants and White Dwarfs (Giganti rosse e nane bianche), Robert Jastrow afferma: “A un certo punto, nel corso del primo miliardo di anni, sulla superficie della terra apparve la vita. Lentamente, come attestano i fossili, gli organismi viventi iniziarono la loro ascesa dalle forme più semplici a quelle più complesse”. Da questa descrizione ci si aspetterebbe che la documentazione fossile attestasse un’evoluzione lenta dalle prime “semplici” forme di vita a quelle più complesse. Eppure lo stesso libro dice: “Quel cruciale primo miliardo di anni, durante il quale ebbe origine la vita, è fatto di pagine bianche nella storia della terra”.16

17. Si possono definire “semplici” le prime forme di vita?

17 E poi, è esatto definire “semplici” quelle prime forme di vita? “Se andiamo a ritroso nel tempo sino al periodo delle rocce più antiche”, dice Evoluzione dallo spazio, “i residui fossili di antiche forme di vita scoperti nelle rocce non rivelano un principio semplice. Anche se possiamo essere inclini a considerare semplici batteri fossili e alghe fossili e micromiceti rispetto a un cane o a un cavallo, il loro livello d’informazione rimane però enormemente elevato. La massima parte della complessità biochimica della vita era presente già all’epoca in cui si formarono le rocce più antiche della superficie terrestre”.17

18. Esistono testimonianze fossili dell’evoluzione di organismi unicellulari in organismi pluricellulari?

18 Da questo inizio, è possibile trovare una qualsiasi testimonianza indicante che organismi unicellulari si siano evoluti in organismi pluricellulari? “La documentazione fossile non contiene tracce di questi stadi preliminari nello sviluppo degli organismi pluricellulari”, dice Jastrow.18 E sempre lui afferma: “I reperti fossili conservati nelle rocce contengono molto poco oltre a batteri e piante unicellulari, finché, circa un miliardo di anni fa, dopo un progresso invisibile protrattosi per circa tre miliardi di anni, si ebbe un decisivo salto di qualità: sulla Terra comparvero i primi organismi pluricellulari”.19

19. Cosa si verificò all’inizio del cosiddetto periodo cambriano?

19 Pertanto, all’inizio di quello che viene definito periodo cambriano, si assiste nella documentazione fossile a un’inspiegabile svolta spettacolare. Una grande varietà di creature marine complesse e completamente sviluppate, molte delle quali dotate di un duro guscio esterno, appaiono così all’improvviso che, in relazione a questo periodo, si parla spesso di un’“esplosione” di creature viventi. Il libro Una visione della vita lo descrive così: “In un intervallo di 10 milioni di anni all’inizio del periodo Cambriano, comparvero tutti i principali gruppi di invertebrati con scheletro, dando luogo alla più grande esplosione di diversificazione registratasi sul nostro pianeta”. Apparvero gasteropodi, spugne, stelle di mare, trilobiti (un tipo di crostacei estinti), e molte altre creature marine. Fatto interessante, lo stesso libro afferma: “Alcune trilobiti estinte avevano occhi più complessi ed efficienti di quelli di ogni altro artropode vivente”.20

20. Ci sono anelli fossili di congiunzione fra questa esplosione di vita nel Cambriano e forme di vita precedenti?

20 Ci sono anelli fossili di congiunzione fra questa esplosione di vita e forme di vita precedenti? Ai tempi di Darwin questi anelli non esistevano. Egli ammise: “Non posso trovare risposta soddisfacente alla domanda perché non si trovino depositi ricchi di fossili appartenenti a questi presunti periodi primitivi, anteriori all’epoca cambriana”.21 È diversa la situazione oggi? A proposito dell’osservazione di Darwin sulla “comparsa improvvisa di interi gruppi di specie”, il paleontologo Alfred S. Romer scrisse: “Al di sotto [del Cambriano], ci sono formazioni sedimentarie di notevole spessore in cui dovrebbero trovarsi i progenitori delle forme riconoscibili nel Cambriano. Ma non si trovano; in questi strati antichi non vi è quasi traccia di vita, e si potrebbe dire che il quadro generale concordi con l’idea di una creazione speciale all’inizio del Cambriano. ‘Alla domanda perché non si trovino depositi ricchi di fossili appartenenti a questi presunti periodi primitivi, anteriori all’epoca cambriana’, disse Darwin, ‘non posso trovare risposta soddisfacente’. Né possiamo trovarla noi oggi”.22

21. Quali ipotesi non hanno retto, e perché?

21 Alcuni obiettano che le rocce precambriane sono state troppo modificate dal calore e dalla pressione per poter preservare gli anelli fossili di congiunzione, o che nei mari poco profondi non si ebbero sedimentazioni rocciose in grado di conservare i fossili. “Nessuna di queste ipotesi è stata confermata”, dicono gli evoluzionisti Salvador E. Luria, Stephen Jay Gould e Sam Singer. E aggiungono: “Sono state scoperte molte rocce precambriane non modificate, le quali non contengono fossili di organismi complessi”.23

22. Alla luce di questi fatti, quali sono stati i commenti di un biochimico?

22 Questi fatti hanno indotto il biochimico D. B. Gower a dire: “Il racconto della creazione contenuto nella Genesi e la teoria dell’evoluzione erano inconciliabili. Uno dei due doveva essere giusto e l’altro sbagliato. La storia dei fossili dava ragione al racconto della Genesi. Nelle rocce più antiche non abbiamo trovato una serie di fossili che mostrasse i cambiamenti graduali dalle creature più primitive alle forme sviluppate, ma piuttosto, nelle rocce più antiche, l’improvvisa comparsa di specie sviluppate. Fra una specie e l’altra c’era un’assenza totale di fossili intermedi”.24

23. A quale conclusione è giunto uno zoologo?

23 Lo zoologo Harold Coffin è giunto a questa conclusione: “Se l’ipotesi dell’evoluzione graduale dal semplice al complesso è esatta, si dovrebbero poter trovare gli antenati di queste creature viventi improvvisamente apparse nel Cambriano; ma non sono stati trovati, e gli scienziati ammettono che ci sono scarse speranze di trovarli in futuro. Stando esclusivamente ai fatti, sulla base di ciò che effettivamente si trova nella terra, la teoria più idonea è quella di un improvviso atto creativo che abbia dato origine alle principali forme di vita”.25

Si ripetono le apparizioni improvvise; minimi mutamenti

24. È identica la testimonianza dei fossili negli strati superiori al periodo cambriano?

24 Negli strati superiori all’“esplosione” di vita del Cambriano, la testimonianza dei fossili è sempre la stessa: nuove specie animali e vegetali compaiono all’improvviso, senza alcun legame con forme di vita precedenti. E, una volta venute all’esistenza, si perpetuano con minimi mutamenti. Il libro L’evoluzione dell’evoluzione afferma: “Ora le testimonianze fossili rivelano che, nella maggior parte dei casi, le specie sopravvivono per centinaia di migliaia, o milioni, di generazioni senza evolversi in maniera apprezzabile. . . . Dal momento della loro origine in poi, le specie subiscono per lo più minime variazioni, prima di estinguersi”.26

25. Quale straordinaria stabilità rivelano gli insetti?

25 Per esempio, gli insetti appaiono all’improvviso nella documentazione fossile, e in grande abbondanza, senza alcun antenato evolutivo. E fino a oggi non sono cambiati molto. A proposito del rinvenimento di una mosca fossile alla quale sono stati attribuiti “40 milioni di anni”, il dott. George Poinar jr. dice: “L’anatomia interna di queste creature è straordinariamente simile a quella delle mosche attuali. Ali, zampe, testa e persino la struttura cellulare interna hanno un aspetto molto moderno”.27 E in un commento pubblicato sul Globe and Mail di Toronto si leggeva: “Dopo aver risalito per 40 milioni di anni la scala evolutiva, non hanno fatto in pratica nessun progresso apprezzabile”.28

26. In che modo piante e animali mostrano la stessa stabilità?

26 Un quadro analogo si riscontra a proposito delle piante. Nelle rocce si trovano foglie fossili di molti alberi e arbusti che differiscono ben poco da quelle delle stesse piante esistenti oggi: quercia, noce, noce americano, vite, magnolia, palma e molte altre. Le specie animali seguono lo stesso modello. Gli antenati di quelle oggi viventi compaiono all’improvviso nella documentazione fossile, e sono molto simili alle loro controparti viventi. Esistono molte varietà, ma sono tutte facilmente identificabili con la stessa “specie”. La rivista Discover ne sottolinea un esempio: “Il lìmulo [Xiphosura polyphemus] . . . esiste praticamente immutato da 200 milioni di anni”.29 Anche gli animali che si estinsero seguirono lo stesso schema. I dinosauri, per esempio, appaiono all’improvviso nella documentazione fossile, senza alcun legame con forme ancestrali. Si moltiplicarono considerevolmente, per poi estinguersi.

27. Cosa dice una pubblicazione scientifica a proposito del “miglioramento” evolutivo?

27 A questo riguardo, il Bulletin del Field Museum of Natural History di Chicago afferma: “Nella sequenza le specie appaiono in modo molto repentino, mostrano una stabilità assoluta o quasi nel corso della loro esistenza nella documentazione, e poi scompaiono bruscamente dalla medesima. E non sempre è chiaro — anzi, di rado lo è — se i loro discendenti fossero effettivamente più adatti dei loro predecessori. In altre parole, è difficile riscontrare un miglioramento biologico”.30

Assenza di caratteristiche di transizione

28. Sono mai stati rinvenuti organi o ossa indicanti l’esistenza di forme di transizione?

28 Un’altra difficoltà per l’evoluzione è il fatto che nella documentazione fossile non si riscontrano in alcun modo ossa o organi parzialmente formati che possano interpretarsi come abbozzi di nuove caratteristiche. Esistono, ad esempio, fossili di vari tipi di creature volatili: uccelli, pipistrelli, pterodattili estinti. Secondo la teoria dell’evoluzione si sarebbero evoluti da forme ancestrali di transizione. Ma non ne è stata trovata nemmeno una. Non ne esiste la minima traccia. Ci sono fossili di giraffe col collo lungo due terzi o tre quarti di quello delle giraffe attuali? Ci sono fossili di uccelli il cui becco si stesse evolvendo da una mandibola rettiliana? Esiste tra i fossili qualche traccia di pesci che stessero sviluppando un bacino come quello degli anfibi, o di pesci le cui pinne si stessero trasformando in zampe, piedi e dita di anfibi? I fatti mostrano che la ricerca di queste caratteristiche di transizione nella documentazione fossile si è rivelata infruttuosa.

29. Cosa riconoscono ora alcuni evoluzionisti in quanto alle presunte forme di transizione?

29 New Scientist fa notare che l’evoluzione “predice che una documentazione fossile completa consisterebbe in linee di organismi indicanti un cambiamento ininterrotto e graduale durante lunghi periodi di tempo”. Ma ammette: “Purtroppo la documentazione fossile non soddisfa queste aspettative, perché raramente singole specie fossili sono collegate fra loro da forme intermedie conosciute. . . . sembra proprio che le specie fossili note non si evolvano nemmeno nell’arco di milioni di anni”.31 E il genetista Stebbins scrive: “Non si conoscono forme di transizione fra nessuno dei principali phyla animali o vegetali”. Egli parla del “grande divario esistente fra molte delle principali categorie di organismi”.32 Come riconosce il libro L’evoluzione dell’evoluzione, “la documentazione fossile non dimostra, infatti, in maniera convincente alcuna transizione da una specie a un’altra. Per di più, le specie sono perdurate per periodi di tempo sorprendentemente lunghi”.33 — Il corsivo è nostro.

30. Cosa conferma un approfondito studio?

30 Questo concorda con l’approfondito studio preparato dalla Società Geologica di Londra e dall’Associazione Paleontologica d’Inghilterra, sui cui risultati John N. Moore, docente di scienze naturali, ha scritto: “Circa 120 scienziati, tutti specialisti, hanno compilato i trenta capitoli di un lavoro monumentale di oltre 800 pagine, per presentare la documentazione fossile di piante e animali suddivisi in circa 2.500 gruppi. . . . Come si può notare, ciascuna principale forma o tipo di pianta e animale ha una storia separata e indipendente da quella di tutte le altre forme o tipi! Gruppi sia di piante che di animali appaiono all’improvviso nella documentazione fossile. . . . Balene, pipistrelli, cavalli, primati, elefanti, lepri, scoiattoli, ecc., quando apparvero per la prima volta erano tutti distinti fra loro come lo sono oggi. Non c’è traccia di un antenato comune, e ancor meno di collegamenti con qualche rettile, presunto progenitore”. Moore aggiunge: “Nella documentazione fossile non sono state trovate forme di transizione, molto probabilmente perché non esistono proprio forme di transizione a livello fossile. È molto probabile che non si sia mai verificata una transizione da una specie animale all’altra e/o da una specie vegetale all’altra”.34

31. La documentazione fossile rivela oggi qualcosa di diverso rispetto ai giorni di Darwin?

31 Perciò la situazione esistente ai giorni di Darwin non è cambiata. La testimonianza dei fossili è ancora quella descritta alcuni anni fa dallo zoologo D’Arcy Thompson nel suo libro On Growth and Form (Crescita e forma): “L’evoluzione darwiniana non ci ha spiegato in che modo gli uccelli discendono dai rettili, i mammiferi dai primi quadrupedi, i quadrupedi dai pesci, o i vertebrati dagli invertebrati. . . . Andare in cerca di anelli di congiunzione per colmare le lacune significa cercare invano, per sempre”.35

E il cavallo?

32. Cosa viene spesso presentato come un classico esempio di evoluzione?

32 Comunque, spesso si è detto che almeno il cavallo è un classico esempio di evoluzione documentato dai fossili. La World Book Encyclopedia dice: “I cavalli sono fra gli esempi più documentati di sviluppo evolutivo”.36 Le figure usate per illustrare l’argomento cominciano con un piccolo animale e terminano con i grandi cavalli di oggi. Ma questo ha veramente il sostegno dell’evidenza fossile?

33. I fossili sostengono davvero l’evoluzione del cavallo?

33 L’Encyclopædia Britannica osserva: “L’evoluzione del cavallo non è mai stata rettilinea”.37 In altre parole, la testimonianza dei fossili non rivela affatto uno sviluppo graduale da quel piccolo animale al cavallo grande. L’evoluzionista Hitching, a proposito di questo tanto decantato modello evolutivo, dice: “Descritto un tempo come semplice e lampante, è ora così complicato che l’accettare una versione anziché un’altra è più una questione di fede che di scelta razionale. Eohippus, il presunto cavallo primitivo, che secondo gli esperti si sarebbe estinto molto tempo fa e che ci è noto solo attraverso i fossili, potrebbe in realtà essere vivo e vegeto e potrebbe non essere affatto un cavallo, bensì un timido animale delle dimensioni di una volpe, una procavia che si vede sfrecciare nella boscaglia africana”.38

34, 35. (a) Perché ora alcuni mettono in dubbio la collocazione dell’Eohippus? (b) Sono mai stati trovati i presunti antenati delle varietà di cavalli fossili?

34 Definire il piccolo Eohippus l’antenato del cavallo richiede uno sforzo d’immaginazione, specialmente alla luce di ciò che dice il libro L’evoluzione dell’evoluzione: “Per molto tempo . . . si credette che [l’Eohippus] si fosse lentamente, ma continuamente, trasformato in un animale dai caratteri più tipicamente equini”. Ma questo assunto è sostenuto dai fatti? “Le specie fossili di [Eohippus] mostrano scarse tracce di modificazioni evolutive”, risponde lo stesso libro. Parlando delle testimonianze fossili, ammette perciò che “non documentano l’intera storia della famiglia degli equidi”.39

35 Pertanto ora alcuni scienziati dicono che il piccolo Eohippus non è mai stato un cavallo né un suo antenato. E ciascun tipo fossile inserito nella linea del cavallo rivela una straordinaria stabilità, senza forme di transizione fra esso e altri presunti antenati evolutivi. Non dovrebbe nemmeno destare sorpresa il fatto che esistano fossili di cavalli di forma e dimensioni diverse. Tuttora i cavalli variano dai piccoli pony ai grossi cavalli da tiro. Sono tutte varietà nell’ambito della famiglia dei cavalli.

Ciò che dicono veramente i fossili

36. Cosa mostra in realtà la documentazione fossile?

36 Se si lascia parlare la documentazione fossile, la sua testimonianza non è a favore dell’evoluzione, ma della creazione. Mostra che molte diverse specie di creature viventi apparvero all’improvviso. Pur con un’ampia varietà in seno a ciascuna specie, esse non erano collegate in senso evolutivo con alcuna forma ancestrale, né erano unite da anelli evolutivi ad altre specie viventi venute dopo di loro. Varie specie mantennero una grande stabilità per lunghi periodi di tempo prima di estinguersi, mentre altre esistono tuttora.

37. Cosa riconosce al riguardo un evoluzionista?

37 “Il concetto di evoluzione non può essere considerato una spiegazione scientificamente comprovata della presenza delle diverse forme di vita”, conclude l’evoluzionista Edmund Samuel nel suo libro Order: In Life (Ordine: nella vita). Perché? “Nessuna analisi accurata della distribuzione biogeografica o della documentazione fossile”, aggiunge, “può sostenere in maniera diretta l’evoluzione”.40

38. A quale conclusione giunge il ricercatore imparziale?

38 Il ricercatore imparziale è chiaramente portato a concludere che i fossili non sostengono la teoria dell’evoluzione. Anzi, l’evidenza fossile accresce sensibilmente il peso degli argomenti a favore della creazione. Lo zoologo Coffin scrive: “Per gli scienziati laici, i fossili, tracce di vita passata, costituiscono l’ultima e decisiva corte d’appello, perché la documentazione fossile è l’unica storia autentica della vita di cui possa disporre la scienza. Se questa storia fossile non concorda con la teoria dell’evoluzione — e abbiamo visto che non concorda — cosa dobbiamo dedurne? Dobbiamo dedurne che le piante e gli animali furono creati nelle loro forme fondamentali. I fatti essenziali della documentazione fossile sostengono la creazione, non l’evoluzione”.41 L’astronomo Carl Sagan, nel suo libro Cosmo, riconosce che ‘i reperti fossili potrebbero conciliarsi con l’idea di un Grande Progettista’.42

[Domande per lo studio]

[Testo in evidenza a pagina 54]

“Nessun biologo ha effettivamente visto l’origine di un importante gruppo di organismi per evoluzione”

[Testo in evidenza a pagina 57]

Darwin: “Se molte specie . . . fossero realmente apparse improvvisamente, questo fatto sarebbe fatale alla teoria dell’evoluzione”

[Testo in evidenza a pagina 59]

La documentazione fossile dice esattamente il contrario di ciò che aveva predetto la teoria dell’evoluzione

[Testo in evidenza a pagina 60]

“I residui fossili di antiche forme di vita scoperti nelle rocce non rivelano un principio semplice”

[Testo in evidenza a pagina 61]

Darwin: ‘Interi gruppi di specie compaiono all’improvviso’

[Testo in evidenza a pagina 62]

“Si potrebbe dire che il quadro generale concordi con l’idea di una creazione speciale”

[Testo in evidenza a pagina 62]

“C’era un’assenza totale di fossili intermedi”

[Testo in evidenza a pagina 66]

“L’evoluzione del cavallo non è mai stata rettilinea”

[Testo in evidenza a pagina 67]

‘Il gruppo Equus, che include i cavalli attuali . . . compare improvvisamente . . . la loro origine non è documentata da testimonianze’b

[Testo in evidenza a pagina 70]

“Il concetto di evoluzione non può essere considerato una spiegazione scientificamente comprovata della presenza delle diverse forme di vita”

[Riquadro a pagina 55]

La teoria evoluzionistica Il modello creativo

tradizionale prevedeva prevedeva una

una documentazione fossile documentazione fossile

che contenesse: che contenesse:

1. La graduale comparsa di 1. L’improvvisa comparsa

forme di vita molto di forme di vita

elementari complesse

2. Il graduale evolversi 2. Il riprodursi delle

delle forme semplici forme di vita

in forme complesse complesse ‘secondo le

loro specie’ (famiglie

biologiche), pur

consentendo la varietà

3. Molti “anelli” di 3. Nessun “anello” di

transizione fra le transizione fra le

varie specie diverse famiglie

biologiche

4. Abbozzi di nuovi organi, 4. Nessun organo in via

arti, ossa di sviluppo; tutti

completamente formati

[Riquadro/Immagine a pagina 56]

Un libro sull’evoluzione contiene un disegno come questo, con la didascalia: “DAL PESCE ALL’UOMO”. Dice che la figura “mostra come le ossa situate nella pinna del pesce si sono evolute sino a diventare le ossa del braccio e della mano dell’uomo”. Aggiunge che “i reperti fossili documentano molti stadi intermedi di questa transizione”. Ma è così?a

[Diagramma]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

Polso

Avambraccio

Gomito

Braccio

Spalla

[Riquadro/Immagini alle pagine 68 e 69]

Ciò che dicono i fossili . . . sull’origine dei viventi

Sull’origine della vita:

“Il libro delle età, inciso nella crosta terrestre, è costituito, per almeno tre quarti, da pagine bianche”. — Il mondo in cui viviamo⁠c

“I primi passi . . . non sono noti; . . . non ne resta traccia”. — Red Giants and White Dwarfs⁠d

Sulla vita pluricellulare:

“Come abbiano avuto origine gli organismi animali pluricellulari, e se questo si sia verificato una o più volte e in uno o più modi, sono problemi difficili e continuamente dibattuti che risultano . . . ‘in ultima analisi, praticamente insolubili’”. — Science⁠e

“La documentazione fossile non contiene tracce di questi stadi preliminari nello sviluppo degli organismi pluricellulari”. — Red Giants and White Dwarfs⁠f

Sulla vita vegetale:

“La maggior parte dei botanici si rivolge alla documentazione fossile per far luce sull’argomento. Ma . . . non è stato rinvenuto nessun elemento utile a questo fine. . . . Non c’è alcuna traccia di forme ancestrali”. — The Natural History of Palms⁠g

Sugli insetti:

“Le testimonianze fossili non forniscono nessuna informazione sull’origine degli insetti”. — Encyclopædia Britannica⁠h

“Non si conoscono fossili che permettano di sapere quale aspetto avessero i progenitori degli insetti”. — The Insects⁠i

Sui vertebrati:

“I resti fossili, comunque, non forniscono informazioni sull’origine dei vertebrati”. — Encyclopædia Britannica⁠j

Sui pesci:

“Per quanto ne sappiamo, nessun ‘anello’ collegava questo nuovo animale ad alcuna precedente forma di vita. I pesci semplicemente comparvero”. — Marvels & Mysteries of Our Animal World⁠k

Sui pesci che si sarebbero evoluti in anfibi:

“Esattamente come o perché si evolsero è qualcosa che probabilmente non sapremo mai”. — The Fishes⁠l

Sugli anfibi che si sarebbero evoluti in rettili:

“Uno dei punti più deludenti nella storia dei fossili è il fatto che essa ci dice molto poco sulla evoluzione dei rettili durante il periodo in cui stavano sviluppando questa capacità di deporre uova col guscio”. — I rettili⁠m

Sui rettili che si sarebbero evoluti in mammiferi:

“Non c’è nessun anello [che colleghi] mammiferi e rettili”. — The Reptiles⁠n

‘I fossili, sfortunatamente, forniscono pochissime notizie circa gli animali che si ritiene siano stati i primi veri mammiferi’. — I mammiferi⁠o

Sui rettili che si sarebbero evoluti in uccelli:

“Il passaggio dai rettili agli uccelli è ancor più scarsamente documentato”. — Processes of Organic Evolution⁠p

“Finora non è stato rinvenuto alcun fossile di un tale rettile simile a un uccello”. — The World Book Encyclopedia⁠q

Sulle scimmie antropomorfe:

“Purtroppo, la documentazione fossile che ci permetterebbe di far luce sulla comparsa delle scimmie antropomorfe è ancora irrimediabilmente incompleta”. — The Primates⁠r

“Le attuali scimmie antropomorfe, ad esempio, sembrano essere venute fuori dal nulla. Non hanno un passato, nessuna testimonianza fossile”. — Science Digest⁠s

Dalle scimmie antropomorfe all’uomo:

“Non ci sono fossili o altre prove tangibili che colleghino direttamente l’uomo con le scimmie antropomorfe”. — Science Digest⁠t

“La famiglia umana non consiste di una singola linea di discendenza, che conduce da un antenato scimmiesco fino alla nostra specie”. — L’evoluzione dell’evoluzione⁠u

[Immagine a pagina 58]

Sono stati rinvenuti milioni di fossili, che ora si trovano in musei e laboratori di tutto il mondo

[Immagini a pagina 61]

All’inizio di quello che viene definito periodo cambriano si assiste a una spettacolare “esplosione” di fossili dei principali gruppi di invertebrati, senza alcun collegamento evolutivo con forme di vita precedenti

Spugna

Trilobite

Medusa

[Immagini a pagina 63]

Forme di vita differenti e molto complesse compaiono all’improvviso e completamente sviluppate

Cavallo

Tamia

Farfalla

Felce

Rosa

Pesce

[Immagini a pagina 64]

La teoria dell’evoluzione afferma che i volatili si siano evoluti da forme ancestrali di transizione; ma non ne è stata trovata nemmeno una

Sterna

Colibrì

Aquila

[Immagine a pagina 65]

Non sono stati trovati fossili di giraffe col collo lungo due terzi o tre quarti di quello delle giraffe attuali

[Immagini a pagina 67]

Questo animale dall’aspetto di un roditore è ritenuto simile all’Eohippus, il presunto antenato del cavallo. Ma non c’è alcuna prova che l’Eohippus si sia evoluto in qualcosa di più simile al cavallo