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Il ruolo dei genitori

Il ruolo dei genitori

Capitolo 8

Il ruolo dei genitori

1-3. (a) Quale effetto può avere sui genitori la nascita di un bambino? (b) Perché è importante sia per il padre che per la madre capire i rispettivi ruoli di genitori?

NELLA vita molti avvenimenti ci toccano solo limitatamente. Altri hanno un effetto importante e duraturo. La nascita di un figlio fa senz’altro parte di questi ultimi. Per marito e moglie la vita non sarà mai più la stessa. Pur essendo piccolissima, la nuova personalità si farà sentire in casa con una voce e una presenza che non si possono ignorare.

2 La vita dovrebbe essere più ricca e più felice per i genitori. Ma presenta una sfida e, per ottenere i risultati migliori, tale sfida dev’essere affrontata da entrambi i genitori. Ci siete voluti entrambi per generare il bambino, ed entrambi avrete un ruolo importante nello sviluppo del vostro piccino dalla nascita in poi. Il bisogno di cooperazione sincera, attiva — e umile — non è mai stato più grande.

3 La comprensione del ruolo di ciascun genitore e di come questi ruoli possano intonarsi dovrebbe contribuire molto a soddisfare le necessità del piccino, con buoni risultati. Ci vuole equilibrio. Anche se la mente cerca di essere ragionevole, i sentimenti spesso fanno perdere l’equilibrio. Possiamo andare agli estremi, dal poco al molto, e di nuovo al poco. È opportuno che il padre eserciti la sua autorità, ma se esagera, diventerà autoritario. È bene che la madre faccia la sua parte nell’educare e disciplinare i figli, ma assumendosi questi doveri ad esclusione del padre indebolirà la compagine familiare. Il buono è buono, ma una cosa buona può diventare cattiva se portata agli estremi. — Filippesi 4:5.

IL RUOLO DECISIVO DELLA MADRE

4. Quali sono alcune cose che il piccino deve ricevere dalla madre?

4 Il neonato dipende completamente dalla madre per le sue necessità immediate. Se lei soddisfa amorevolmente queste necessità il bambino si sente sicuro. (Salmo 22:9, 10) Dev’essere ben nutrito, tenuto pulito e caldo; ma soddisfarne le necessità fisiche non basta. I bisogni emotivi sono altrettanto importanti. Se non è oggetto di amore, il bambino diventa insicuro. La mamma impara presto quanto sia grande quel bisogno quando il piccino richiama l’attenzione. Se i suoi strilli sono sempre ignorati può ammalarsi. Se per un certo tempo viene trascurato sul piano emotivo il suo sviluppo affettivo può risentirne per il resto della vita.

5-7. Secondo recenti studi, come l’attenzione e l’amore della mamma influiscono sul bambino?

5 Esperimenti compiuti in molti paesi diversi hanno confermato questo fatto: Alcuni bambini si ammalano e perfino muoiono se sono privati dell’amore che si esprime con parole e gesti, carezze e abbracci. (Confronta Isaia 66:12; I Tessalonicesi 2:7). Anche se altri possono farlo, la mamma, nel cui grembo il bambino è venuto alla vita ed è stato nutrito durante i primi mesi di esistenza, è senza dubbio la più adatta a far questo. Una naturale azione reciproca avviene fra madre e figlio. Al desiderio istintivo di lei di tenersi stretto il piccino fa riscontro l’istinto del neonato di cercarne il seno.

6 Le ricerche hanno dimostrato che il cervello del neonato è molto attivo e che lo sviluppo mentale è facilitato quando vengono stimolati i sensi del tatto, dell’udito, della vista e dell’odorato. Quando viene allattato, il neonato sente il calore e l’odore della pelle materna. Guarda quasi sempre in viso la mamma mentre lo allatta. Non solo ne sente la voce se gli parla o canta ma anche il battito del cuore, suono che udiva quando era ancora nel suo grembo. In una pubblicazione norvegese, Anne-Marit Duve, specialista di psicologia infantile, osserva:

“Poiché l’attività delle pupille indica chiaramente il grado di attività cerebrale, abbiamo ragione di ritenere che un alto grado di stimolazione cutanea, un alto grado di contatto — tanto più il contatto che si ha nell’allattamento — può stimolare l’attività mentale, che a sua volta può produrre maggiore capacità intellettuale nell’età adulta”.

7 Perciò, quando il bambino sente spesso il contatto della mamma, che lo prende su, lo coccola o gli fa il bagno e lo asciuga, la stimolazione che riceve ha una parte importante nel suo sviluppo e in ciò che sarà poi nella vita. Anche se alzarsi di notte e dedicare del tempo per calmare il piccino che piange può non essere il passatempo più piacevole, conoscere i benefici che recherà in seguito può compensare notevolmente la perdita di sonno.

ESSENDO AMATO, IMPARA AD AMARE

8-10. (a) Cosa impara il piccino dall’amore della mamma? (b) Perché questo è importante?

8 Per lo sviluppo emotivo del bambino è molto importante che sia amato. Dagli esempi di amore, sentendosi amato, impara ad amare. Parlando dell’amore verso Dio, I Giovanni 4:19 dice: “Amiamo, perché egli per primo amò noi”. Le prime lezioni d’amore è principalmente la madre a darle. La mamma si china sul piccino nella culla, gli mette la mano sul pancino o lo dondola dolcemente avvicinando il suo viso a quello di lui e dicendo: ‘Ecco il mio bambino!’ o frasi del genere. Il piccino naturalmente non capisce le parole (che d’altronde non sono particolarmente logiche). Ma agita le manine e gorgoglia di gioia, perché riconosce che la mano carezzevole e il tono della voce dicono chiaramente: ‘Ti voglio bene!’ Si sente confortato e rassicurato.

9 Neonati e bambini a cui è mostrato amore lo apprezzano e, imitando tale amore, lo mostrano a loro volta mettendo i braccini attorno al collo della mamma e baciandola affettuosamente. Sono felici della calorosa risposta affettiva che ricevono come risultato dalla madre. Cominciano a imparare l’importante lezione che c’è felicità nel dare amore come nel riceverlo, che l’amore che mostrano sarà loro ricambiato. (Atti 20:35; Luca 6:38) L’evidenza mostra che se non si manifesta subito l’attaccamento alla madre, in seguito il bambino troverà molto difficile affezionarsi ed essere espansivo con altri.

10 Poiché i bambini cominciano a imparare appena nati, i primi anni sono i più importanti. In quegli anni l’amore della mamma è decisivo. Se lei riesce a mostrare e insegnare amore — non indulgenza — può ottenere un bene duraturo; se non ci riesce, può provocare un danno duraturo. Essere una buona madre è una delle mansioni più impegnative e più rimunerative che la donna possa avere. Nonostante tutte le preoccupazioni e l’impegno richiesto, quale “carriera” offerta dal mondo può anche lontanamente uguagliarla in quanto a importanza e soddisfazione duratura?

IMPORTANTE RUOLO DEL PADRE

11. (a) Come il padre può avere un posto nella mente del bambino? (b) Perché questo è essenziale?

11 È naturale che nella prima infanzia la madre abbia un ruolo più preminente nella vita del figlio. Comunque dalla nascita del bambino in poi anche il padre dovrebbe far parte del mondo del bambino. Quando il piccino è ancora in culla, il padre può e deve interessarsene, prendendosi a volte cura del piccino, giocando con lui e confortandolo quando piange. In tal modo il padre avrà un posto nella mente del bambino. Il ruolo del padre dovrebbe gradatamente assumere maggiore importanza col passar del tempo. Se aspetta troppo a lungo, questo può essere l’inizio di un problema che verrà a galla specialmente quando il figlio sarà adolescente e diventerà più difficile disciplinarlo. Nell’adolescenza il figlio ha particolare bisogno dell’aiuto del padre. Ma se non si è già stabilita una buona relazione, la breccia prodottasi nel corso degli anni non potrà essere colmata in poche settimane.

12, 13. (a) Qual è il ruolo del padre nella famiglia? (b) Come il padre, adempiendo nel giusto modo le sue responsabilità, influirà sulla veduta che i figli avranno dell’autorità?

12 Sia che si tratti di un figlio o di una figlia, l’influenza delle qualità virili del padre può dare un contributo importante allo sviluppo di una personalità completa, equilibrata. La Parola di Dio indica che il padre dev’essere il capo della famiglia. Egli ha la responsabilità di provvedere alle necessità materiali. (1 Corinti 11:3; 1 Timoteo 5:8) Tuttavia, ‘non di solo pane vive l’uomo ma di ogni espressione della bocca di Geova’. In quanto ai figli, il padre ha anche il comando di “allevarli nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”. (Deuteronomio 8:3; Efesini 6:4) Pur essendo motivato dall’affetto naturale per la sua prole, soprattutto un senso di responsabilità verso il Creatore dovrebbe spingerlo a fare del suo meglio per adempiere l’incarico divino che ha ricevuto.

13 Mentre calore, tenerezza e comprensione sono tipici della madre, il padre può esercitare un’influenza stabilizzatrice, una direttiva vigorosa e saggia. Il modo in cui assolve l’incarico datogli da Dio può avere un notevole effetto sull’atteggiamento che avranno i figli nei confronti dell’autorità, sia umana che divina, sul rispetto che mostreranno e sulla capacità di svolgere un buon lavoro sotto la direttiva di altri, senza irritarsi né ribellarsi.

14. Che effetto può avere il buon esempio del padre sul figlio o sulla figlia?

14 Se si tratta di un figlio, l’esempio e il modo di fare del padre possono contribuire a determinare se il ragazzo crescerà debole e indeciso, oppure energico, costante, pronto a mostrare il coraggio della convinzione e ad assumere responsabilità. Questo può influire sulla specie di marito e padre che il figlio diventerà: rigido, irragionevole, duro, oppure equilibrato, giudizioso e benevolo. Se nella famiglia c’è una figlia, l’influenza e l’amicizia del padre possono influire sulla sua intera veduta del sesso forte e favorire o ostacolare il suo futuro successo nel matrimonio. L’effetto dell’influenza paterna inizia dall’infanzia.

15, 16. (a) Quale responsabilità di insegnare affida la Bibbia al padre? (b) Come si può assolverla?

15 La portata della responsabilità paterna di insegnare è mostrata dalle istruzioni date da Dio al suo popolo in Deuteronomio 6:6, 7: “Queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore; e le devi inculcare a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi”.

16 Nella mente del figlio si devono imprimere ogni giorno non semplicemente le parole che si trovano nella Parola di Dio ma soprattutto il loro messaggio. Le opportunità si trovano sempre. I fiori del giardino, gli insetti nell’aria, gli uccelli e gli scoiattoli sugli alberi, le conchiglie sulla spiaggia, le pigne in montagna, le stelle che luccicano nel cielo notturno, tutte queste meraviglie parlano del Creatore, e dovresti spiegare ai tuoi figli quello che esprimono. Il salmista dice: “I cieli dichiarano la gloria di Dio; e la distesa annuncia l’opera delle sue mani. Un giorno sgorga detti ad altro giorno, e una notte mostra conoscenza ad altra notte”. (Salmo 19:1, 2) Il padre, essendo pronto a servirsi di queste cose, e specialmente ad attingere dalle cose che capitano ogni giorno per illustrare e sottolineare i giusti principi e per mostrare la saggezza e l’utilità dei consigli di Dio, può porre nella mente e nel cuore del figlio la base più importante per il futuro: la convinzione che Dio non solo esiste, ma è anche “il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. — Ebrei 11:6.

17, 18. (a) Come il padre dovrebbe disciplinare i figli? (b) Cosa è più efficace che non le molte regole?

17 Spetta pure al padre impartire la disciplina. “Qual è il figlio che il padre non disciplina?” è la domanda posta in Ebrei 12:7. Ma nel far questo egli non deve andare agli estremi, strapazzando il figlio al punto di irritarlo o tormentarlo. Ai padri la Parola di Dio dice: “Non esasperate i vostri figli, onde non siano scoraggiati”. (Colossesi 3:21) Le restrizioni sono necessarie ma a volte si moltiplicano e si estendono le regole finché diventano gravose e scoraggianti.

18 I Farisei dell’antichità erano amanti delle regole; ne avevano accumulato una quantità e avevano prodotto una massa di ipocriti. È un errore umano pensare che i problemi si possano risolvere semplicemente stabilendo altre regole; ma le esperienze della vita dimostrano che la cosa essenziale è toccare il cuore. Sii dunque parco nel fare regole; cerca invece di inculcare principi, prefiggendoti di imitare Dio: “Porrò le mie leggi nella loro mente e le scriverò nei loro cuori”. — Ebrei 8:10.

PADRE E MADRE COOPERANO

19. Cosa si può fare perché in famiglia ci sia buona comunicativa?

19 Il padre di solito guadagna da vivere, e quando torna a casa dal lavoro forse è stanco, eppure può avere altre cose da fare. Ma dovrebbe avere tempo per la moglie e per i figli. Deve comunicare con la famiglia, trovare il tempo per parlare e fare cose insieme, per svagarsi o uscire con la famiglia. In questo modo l’unità e la solidarietà della famiglia si rafforzano. Forse prima di avere figli lui e la moglie trascorrevano molto tempo fuori di casa. Ma se continuano a vivere in quel modo, correndo qua e là e magari facendo le ore piccole, non saranno all’altezza della loro responsabilità di genitori. Sarebbe molto sleale verso i figli. Presto o tardi, i genitori dovranno pagare il prezzo per la loro mancanza di regolarità e di responsabilità. Come gli adulti, i bambini stanno meglio quando la loro vita ha una fondamentale regolarità e stabilità; ciò contribuisce alla salute mentale, fisica ed emotiva. La routine della vita familiare avrà la sua parte di alti e bassi senza che i genitori peggiorino inutilmente le cose. — Confronta Matteo 6:34; Colossesi 4:5.

20. Quando si tratta di disciplinare i figli, cosa possono fare i genitori per essere uniti nel loro intento?

20 Il padre e la madre dovrebbero cooperare nei rapporti coi figli, nell’insegnare, nell’imporre loro dei limiti, nel disciplinarli, nell’amarli. ‘Una casa divisa contro se stessa non può stare in piedi’. (Marco 3:25) I genitori fanno bene a parlare insieme della disciplina da impartire; così eviteranno che i figli notino disaccordo in quanto alla disciplina. Fare altrimenti è come invitare i figli a ‘dividere e dominare’. È vero, qualche volta può accadere che uno dei genitori agisca precipitosamente o in un momento di rabbia e somministri una disciplina eccessiva o che, considerati tutti i fatti, forse non era affatto necessaria. I genitori ne possono parlare in privato e quindi quello che ha agito poco saggiamente può decidere di mettere personalmente le cose a posto col figlio. Oppure, se non è possibile parlarne in privato, il genitore, il quale ritiene che sostenendo il coniuge sosterrebbe un’ingiustizia, potrebbe dire qualcosa del genere: ‘Capisco perché sei arrabbiato, e lo sarei anch’io. Ma c’è qualche cosa di cui non sei al corrente, e cioè . . .’, chiarendo poi qualsiasi particolare sia stato trascurato. Questo può avere un’influenza calmante senza mostrare divisione o disaccordo in presenza del figlio disciplinato. Come dice il proverbio ispirato: “Mediante la presunzione si causa solo zuffa, ma presso quelli che si consultano c’è sapienza”. — Proverbi 13:10; vedi anche Ecclesiaste 7:8.

21. Si dovrebbe affidare la disciplina a un solo genitore? Perché sì o perché no?

21 Le Scritture Ebraiche indicano che quello di disciplinare è compito di entrambi i genitori: “Ascolta, figlio mio, la disciplina di tuo padre, e non abbandonare la legge di tua madre”. E le Scritture Greche Cristiane fanno altrettanto: “Figli, siate ubbidienti ai vostri genitori unitamente al Signore, poiché questo è giusto”. A volte il padre pensa che disciplinare i figli sia compito della moglie. Oppure la moglie può avere la veduta opposta e non far altro che minacciare il figlio discolo con un ‘Aspetta che torni a casa tuo padre!’ Ma perché la famiglia sia felice, e ciascun genitore abbia l’amore e il rispetto dei figli, devono dividersi questo compito. — Proverbi 1:8; Efesini 6:1.

22. Cosa si dovrebbe evitare nel considerare le richieste del figlio, e perché?

22 I figli devono vedere in questo la cooperazione dei genitori e la prontezza di entrambi ad assumersi la propria responsabilità. Se quando chiede qualcosa il figlio sente sempre il padre dire: ‘Va a chiederlo a tua madre’, o la madre invariabilmente rimette la decisione al padre, il genitore che ritiene necessario rispondere “no” finisce per essere considerato cattivo. Naturalmente, ci sono circostanze in cui il padre può dire: ‘Sì, puoi uscire per un po’, ma chiedi prima alla mamma quando sarà pronta la cena’. Oppure la madre può a volte ritenere che, anche se non ha nulla da obiettare a qualche richiesta, si dovrebbe consultare suo marito. Ma entrambi staranno attenti a non incoraggiare né permettere al figlio di mettere un genitore contro l’altro per ottenere quello che vuole. La moglie saggia baderà inoltre a non usare la sua parte di autorità in modo competitivo, cercando con l’indulgenza di accaparrarsi l’affetto del figlio a spese del marito.

23. Nella famiglia, spetta solo al padre prendere decisioni?

23 Effettivamente, nelle decisioni familiari ci sono campi in cui la decisione di ciascuno merita speciale considerazione. Il padre ha la responsabilità di prendere decisioni che riguardano l’intera famiglia, spesso prendendo la decisione dopo averne parlato con gli altri e aver considerato i loro desideri e le loro preferenze. La madre può prendere decisioni relative alla cucina e a molte altre faccende domestiche. (Proverbi 31:11, 27) Man mano che crescono, si può permettere ai figli di prendere certe decisioni riguardo al gioco, alla scelta degli abiti, o ad altre cose personali. Ma ci dovrebbe essere sufficiente sorveglianza da parte dei genitori affinché si seguano sani principi, la sicurezza dei figli non sia in pericolo e non si ledano i diritti degli altri. Questo può abituare gradualmente i figli a prendere decisioni.

GENITORI, È FACILE ONORARVI?

24. Quale responsabilità hanno i genitori dal momento che i figli devono onorare il padre e la madre?

24 Ai figli è detto: “Onora tuo padre e tua madre”. (Efesini 6:2; Esodo 20:12) Facendo questo rispetteranno anche il comandamento di Dio. Glielo rendete facile? Moglie, tu devi onorare e rispettare tuo marito. Non ti è forse molto difficile se lui fa poco o nessuno sforzo per essere all’altezza di quello che la Parola di Dio richiede da lui? Marito, tu devi avere tenera cura di tua moglie e rispettarla come la tua amata compagna. Non è piuttosto difficile se lei non collabora? Rendete dunque facile ai vostri figli ubbidire al comando di Dio di onorare voi, genitori. Meritatevi il loro rispetto provvedendo una famiglia pacifica, buone norme, buoni esempi con la vostra stessa condotta, sano insegnamento ed educazione, e, quando ci vuole, amorevole disciplina.

25. Quali problemi possono sorgere quando i genitori non sono d’accordo sul modo di educare i figli?

25 “Due sono meglio di uno”, osservò il re Salomone, “perché hanno una buona ricompensa per il loro duro lavoro”. (Ecclesiaste 4:9) Se due camminano insieme e uno cade, l’altro può aiutarlo a rialzarsi. Così anche nella famiglia marito e moglie possono sostenersi e incoraggiarsi a vicenda nei loro rispettivi ruoli. In moltissimi campi il ruolo dei genitori si sovrappone, e ciò è bene per l’unità della famiglia. I figli dovrebbero rendere i genitori più vicini, unendoli nella comune opera educativa. Ma a volte possono sorgere controversie su come si dovrebbe educare e disciplinare il figlio. A volte la moglie riversa tanta attenzione sul figlio che il marito si sente trascurato, perfino offeso. Questo può influire sul suo atteggiamento verso il figlio. Può essere freddo verso di lui, o invece può mostrargli affetto ma avere minori attenzioni per la moglie. Quando il marito o la moglie non sono equilibrati si paga un alto prezzo.

26. Cosa si potrebbe fare per evitare che un figlio maggiore sia geloso quando la mamma deve dedicare molto del suo tempo a un fratellino?

26 Un altro problema ancora può sorgere quando nasce un bambino e c’è già un figlio maggiore. La madre deve dedicare molto tempo al neonato. Per impedire che il figlio maggiore si senta trascurato e diventi geloso, il padre potrebbe prestare più attenzione al figlio maggiore.

27. Quando uno dei coniugi non è credente, come si possono aiutare spiritualmente i figli?

27 Certo due sono meglio di uno, ma uno è meglio di niente. Può darsi che, date le circostanze, la madre debba allevare i figli senza l’aiuto di un padre. Oppure il padre può dover affrontare la stessa situazione. Molte volte la famiglia è divisa a motivo della religione, in quanto un genitore, quale servitore di Geova Dio, ha piena fede nei consigli della Bibbia, mentre l’altro no. Se il marito è un cristiano dedicato, come capofamiglia ha più voce in capitolo sulla condotta da seguire per educare e disciplinare i figli. Nondimeno, egli può dover mostrare molta pazienza, autocontrollo e perseveranza; dovrebbe essere fermo se si tratta di questioni gravi, ma ragionevole e benevolo, anche se viene provocato, e flessibile ogni volta che le circostanze lo permettono. Se credente è la moglie, e quindi sottoposta al marito, il suo modo di procedere dipenderà soprattutto dall’atteggiamento di lui. Semplicemente non s’interessa della Bibbia, oppure non vuole che la moglie pratichi le proprie convinzioni e cerchi di insegnarle ai figli? Se egli si oppone, lei deve seguire la condotta indicata dall’apostolo: Grazie alla condotta esemplare della moglie e al suo atteggiamento rispettoso, il marito può essere ‘guadagnato senza parola’. Essa approfitterà delle opportunità che si presentano per educare i figli secondo i principi biblici. — 1 Pietro 3:1-4.

L’AMBIENTE FAMILIARE

28, 29. Che specie di ambiente familiare è auspicabile, e perché?

28 Entrambi i genitori hanno il compito di creare un’atmosfera familiare di amore. Se i figli l’avvertono, non accumuleranno dentro di sé incertezze ed errori perché hanno timore di parlarne ai genitori. Sanno che possono esprimersi ed essere capiti, e che la cosa sarà considerata con amorevole interesse. (Confronta I Giovanni 4:17-19; Ebrei 4:15, 16). La casa non sarà solo un riparo ma anche un rifugio. L’affetto dei genitori farà crescere i figli spiritualmente rigogliosi.

29 Non si può immergere una spugna nell’aceto e aspettarsi che si riempia d’acqua. Può assorbire solo quello che la circonda. La spugna assorbirà acqua solo se è immersa nell’acqua. Anche i figli assorbono quello che li circonda. Si accorgono degli umori e osservano quello che si fa intorno a loro, e queste cose assorbono come spugne. I figli si rendono conto del tuo stato d’animo, sia che denoti tensione nervosa o calma pacifica. Anche i bambini più piccoli assorbono le qualità presenti nell’atmosfera familiare, perciò un’atmosfera di fede, amore, spiritualità e fiducia in Geova Dio è incomparabile.

30. Quali domande potrebbero farsi i genitori per determinare se provvedono ai figli una guida eccellente?

30 Chiediti: Quali norme ti aspetti che tuo figlio segua? Voi genitori le osservate? Cosa rispecchia la vostra famiglia? Che esempio date ai figli? Ti lamenti, trovi da ridire, critichi gli altri, ti soffermi su pensieri negativi? Vorresti figli del genere? Oppure, stabilisci alte norme per la famiglia, le osservi, e ti aspetti che i figli facciano altrettanto? Capiscono che per far parte di questa famiglia devono soddisfare certi requisiti, che una certa condotta è approvata, mentre certe azioni e atteggiamenti non lo sono? I figli vogliono sentirsi benvoluti, perciò esprimi la tua approvazione e il tuo consenso quando soddisfano le norme familiari. Tutti tendono a fare quello che ci si aspetta da loro. Se dici che tuo figlio è cattivo egli probabilmente dimostrerà che hai ragione. Se esigi che sia buono, lo incoraggerai ad esserlo.

31. Cosa dovrebbe sempre corrispondere alla direttiva dei genitori?

31 Si è giudicati dalle azioni più che dalle parole. Anche i figli non danno tanto peso alle parole quanto alle azioni e spesso sono svelti a scoprire l’ipocrisia. Troppe parole possono confonderli. Sii certo di sostenere le tue parole mettendole in pratica. — 1 Giov. 3:18.

32. Quali consigli si dovrebbero sempre seguire?

32 Che tu sia un padre o una madre, il tuo ruolo è impegnativo. Ma puoi svolgerlo con ottimi risultati seguendo i consigli del Datore di vita. Adempi fedelmente il ruolo che ti è assegnato, come se lo facessi a Lui. (Colossesi 3:17) Evita gli estremi, sii equilibrato e ‘la tua ragionevolezza divenga nota a tutti’, anche ai tuoi figli. — Filippesi 4:5.

[Domande per lo studio]

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Lo sguardo, il contatto e la voce materna dicono al bimbo: “Ti voglio bene”

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