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“Cercare prima il Regno”

“Cercare prima il Regno”

Capitolo 18

“Cercare prima il Regno”

IL TEMA principale della Bibbia è la santificazione del nome di Geova mediante il Regno. Gesù Cristo insegnò ai suoi seguaci a cercare prima il Regno, ponendolo al di sopra degli altri interessi della vita. Perché?

La Torre di Guardia ha spesso spiegato che, a motivo del fatto che è il Creatore, Geova è il Sovrano universale. Egli è degno di essere tenuto nella massima stima dalle sue creature. (Riv. 4:11) Tuttavia ai primordi della storia dell’uomo un figlio spirituale di Dio che fece di se stesso Satana il Diavolo sfidò con insolenza la sovranità di Geova. (Gen. 3:1-5) Inoltre imputò motivi egoistici a tutti quelli che servono Geova. (Giob. 1:9-11; 2:4, 5; Riv. 12:10) Così la pace dell’universo fu infranta.

Da decenni ormai le pubblicazioni della Watch Tower spiegano che Geova ha preso provvedimenti per risolvere queste questioni in una maniera che magnifica non solo la sua onnipotenza, ma anche la grandezza della sua sapienza, della sua giustizia e del suo amore. Il provvedimento principale è il messianico Regno di Dio. Mediante questo Regno il genere umano avrà ampia opportunità di imparare le vie della giustizia, i malvagi saranno distrutti, la sovranità di Geova sarà rivendicata e sarà portato a termine il suo proposito di rendere la terra un paradiso popolato di persone che amano veramente Dio e si amano tra loro e che avranno la benedizione di godere una vita perfetta.

A motivo dell’importanza del Regno Gesù consigliò ai suoi seguaci: “Continuate dunque a cercare prima il regno”. (Matt. 6:10, 33) Nei tempi moderni i testimoni di Geova hanno dimostrato ampiamente che si sforzano di seguire questo consiglio.

Rinunciare a tutto per il Regno

Fin dall’inizio gli Studenti Biblici rifletterono su cosa significava cercare prima il Regno. Spiegarono la parabola in cui Gesù paragonò il Regno a una perla di così grande valore che un uomo “vendette prontamente tutte le cose che aveva e la comprò”. (Matt. 13:45, 46) Ponderarono il significato del consiglio che Gesù diede a un giovane ricco e autorevole di vendere tutto, distribuirlo ai poveri e diventare suo seguace. (Mar. 10:17-30) a Compresero che per dimostrarsi degni di avere una parte nel Regno di Dio dovevano fare del Regno il loro principale interesse ed essere lieti di usare la propria vita, le proprie capacità e le proprie risorse nel suo servizio. Ogni altra cosa della vita doveva avere un posto secondario.

Charles Taze Russell prese a cuore questo consiglio. Vendette il suo fiorente negozio di abbigliamento maschile, ridusse un po’ alla volta altri interessi commerciali e poi usò tutti i suoi beni terreni per aiutare il prossimo in senso spirituale. (Confronta Matteo 6:19-21). Non lo fece solo per pochi anni. Finché morì, usò tutte le sue risorse — facoltà mentali, salute fisica, possedimenti materiali — per insegnare ad altri il grandioso messaggio del Regno del Messia. Al funerale di Russell un suo collaboratore, Joseph F. Rutherford, dichiarò: “Charles Taze Russell è stato leale a Dio, leale a Cristo Gesù, leale alla causa del Regno del Messia”.

Nell’aprile 1881 (quando solo alcune centinaia di persone assistevano alle adunanze degli Studenti Biblici) La Torre di Guardia inglese pubblicò un articolo intitolato “Ci vogliono 1.000 predicatori”. Uomini e donne che non avevano familiari a carico venivano invitati a intraprendere l’opera di evangelisti colportori. Ricorrendo al linguaggio della parabola di Gesù riportata in Matteo 20:1-16, La Torre di Guardia chiedeva: “Chi ha l’ardente desiderio di andare a lavorare nella Vigna e ha pregato il Signore di dargliene la possibilità?” Coloro che potevano dedicare almeno metà del proprio tempo esclusivamente all’opera del Signore erano incoraggiati a fare domanda. Per aiutarli ad affrontare le spese di viaggio, vitto, vestiario e alloggio, la Zion’s Watch Tower Tract Society provvide ai primi colportori le pubblicazioni bibliche da distribuire, stabilì la modesta contribuzione che si poteva chiedere per le pubblicazioni e invitò i colportori a tenersi una parte dei fondi così ricevuti. Chi si mostrò sensibile a questa iniziativa e intraprese il servizio di colportore?

Nel 1885 c’erano circa 300 colportori della Società. Nel 1914 si superò finalmente i 1.000. Non era una cosa facile. Dopo aver bussato alle case di quattro villaggi e aver trovato solo tre o quattro persone che avevano mostrato un certo interesse, un colportore scrisse: “Devo dire che mi sentivo piuttosto giù dopo essere andato così lontano, aver incontrato così tante persone e aver trovato così poco interesse per il piano di Dio e per la Chiesa. Pregate per me, affinché possa presentare dovutamente e intrepidamente la verità, e non mi stanchi di agire bene”.

Si offrirono volenterosamente

Quei colportori erano dei veri pionieri. Penetrarono nelle zone più inaccessibili del paese quando i mezzi di trasporto erano molto primitivi e le strade erano in massima parte poco più che piste carrabili. La sorella Early fece proprio questo nella Nuova Zelanda. Avendo iniziato prima della prima guerra mondiale, nel 1943, quando morì, aveva dedicato 34 anni a questo servizio a tempo pieno. Percorse gran parte del paese in bicicletta. Anche quando non fu più in grado di pedalare a motivo dell’artrite, si serviva della bicicletta per appoggiarsi e per portare i libri nel territorio commerciale di Christchurch. Riusciva a salire le scale, ma doveva scendere a ritroso a causa della sua infermità. Eppure finché le rimase un po’ di forza, la usò per servire Geova.

Quei colportori non intrapresero quest’opera perché si sentivano sicuri di sé. Alcuni per natura erano molto timidi, ma amavano Geova. Prima di dare testimonianza nel territorio commerciale, una sorella chiedeva a tutti gli Studenti Biblici della zona di pregare per lei. Col tempo, acquistando esperienza, diventò una proclamatrice molto entusiasta.

Nel 1907 Malinda Keefer parlò con il fratello Russell del suo desiderio di iniziare il servizio a tempo pieno; disse che sentiva il bisogno di acquistare prima ulteriore conoscenza, poiché solo l’anno precedente aveva avuto i primi contatti con le pubblicazioni degli Studenti Biblici. La risposta del fratello Russell fu: “Se aspetti di sapere tutto non comincerai mai; imparerai strada facendo”. Senza esitare, essa cominciò subito nell’Ohio, negli Stati Uniti. Ricordava spesso il Salmo 110:3, che dice: “Il tuo popolo si offrirà volenterosamente”. Nei successivi 76 anni continuò a fare proprio questo. b Aveva iniziato da nubile. Per 15 anni ebbe il piacere di servire insieme al marito. Ma dopo la morte del marito, continuò senza posa, con l’aiuto di Geova. Ripensando al passato disse: “Come sono grata di essermi offerta volenterosamente di fare la pioniera quando ero giovane e di avere sempre messo al primo posto gli interessi del Regno!”

I primi tempi, durante le assemblee generali, spesso venivano organizzate sessioni speciali per i colportori. Si rispondeva alle domande, si provvedeva addestramento ai più nuovi e si dava incoraggiamento.

Dal 1919 in poi ci furono molti altri servitori di Geova che apprezzarono a tal punto il Regno di Dio da incentrare veramente la propria vita su di esso. Alcuni furono in grado di rinunciare ad attività secolari per dedicarsi interamente al ministero.

Soddisfatti i bisogni materiali

Come soddisfacevano i propri bisogni materiali? Anna Petersen (poi Rømer), un’evangelizzatrice a tempo pieno della Danimarca, ricordava: “La distribuzione di letteratura ci aiutava a far fronte alle spese di ogni giorno, e non avevamo bisogno di molto. Se c’erano spese più grosse, venivano sempre pagate in un modo o nell’altro. Le sorelle ci regalavano indumenti, abiti o cappotti che potevamo indossare subito, così eravamo ben vestite. E qualche inverno svolsi lavoro di ufficio per un paio di mesi. . . . Facendo gli acquisti quando c’erano le liquidazioni riuscivo a comprare i capi di vestiario per tutto l’anno. Le cose andavano bene. Non fummo mai nel bisogno”. Le cose materiali non erano la loro principale preoccupazione. L’amore per Geova e per le sue vie era come un fuoco che ardeva dentro di loro e non potevano fare a meno di manifestarlo.

Come alloggio potevano avere una stanza modesta in affitto, trovata mentre visitavano le persone della zona. Alcuni usavano una roulotte: niente di ricercato, solo un posto per dormire e mangiare. Altri mentre si spostavano da una località all’altra dormivano in tenda. In alcuni luoghi i fratelli organizzarono “campi per pionieri”. A volte i Testimoni della zona mettevano a disposizione una casa, e qualcuno aveva l’incarico di occuparsene. I pionieri che servivano nella zona potevano alloggiarvi dividendosi le spese.

Questi operai a tempo pieno non lasciavano che persone simili a pecore rimanessero senza pubblicazioni bibliche per mancanza di denaro. Spesso accettavano in cambio prodotti come patate, burro, uova, frutta fresca e conservata, polli, sapone e qualsiasi altra cosa. Non si arricchivano di certo; piuttosto, era un modo per aiutare le persone sincere a ricevere il messaggio del Regno e procurarsi al tempo stesso il necessario per vivere così da poter continuare il proprio ministero. Confidavano nella promessa di Gesù che se ‘avessero continuato a cercare prima il regno e la giustizia di Dio’ le cose indispensabili come il cibo e il vestiario sarebbero state provvedute. — Matt. 6:33.

Pronti a servire dovunque ce ne fosse bisogno

L’ardente desiderio di compiere l’opera che Gesù aveva affidato ai discepoli portò gli operai a tempo pieno in altri territori, anche in altri paesi. Quando nel 1931 Frank Rice venne invitato a lasciare l’Australia per iniziare la predicazione della buona notizia a Giava (ora parte dell’Indonesia), aveva alle spalle dieci anni di ministero a tempo pieno. Ma ora c’erano nuove usanze, e anche nuove lingue, da imparare. Poteva parlare inglese nel dare testimonianza a qualcuno nei negozi e negli uffici, ma voleva parlare anche con altri. Ce la mise tutta, e in tre mesi imparò abbastanza l’olandese da iniziare ad andare di casa in casa. Poi si mise a studiare il malese.

Frank aveva appena 26 anni quando andò a Giava e, per i sei anni che rimase lì e a Sumatra, lavorò quasi sempre da solo. (Verso la fine del 1931 vennero dall’Australia Clem Deschamp e Bill Hunter per dargli una mano. Essi compirono insieme un giro di predicazione all’interno, mentre Frank predicava nella capitale di Giava e nei dintorni. Poi sia Clem che Bill ricevettero altri incarichi che li portarono in zone diverse). Non c’erano adunanze di congregazione a cui Frank potesse assistere. A volte si sentiva molto solo, e più di una volta lottò contro l’idea di lasciar perdere e tornare in Australia. Ma andò avanti. Come? Il cibo spirituale contenuto nella Torre di Guardia servì a rafforzarlo. Nel 1937 venne invitato a trasferirsi in Indocina, dove si salvò per un pelo durante i violenti disordini che seguirono la seconda guerra mondiale. Aveva ancora lo stesso spirito volenteroso negli anni ’70, quando scrisse per esprimere la propria gioia per il fatto che tutta la sua famiglia stava servendo Geova e per dire che lui e sua moglie si accingevano ancora una volta a spostarsi in una località dell’Australia dove c’era maggior bisogno.

‘Confidavano in Geova con tutto il cuore’

Claude Goodman decise di ‘confidare in Geova con tutto il cuore e di non appoggiarsi al proprio intendimento’, perciò scelse il servizio di colportore come evangelizzatore cristiano, anziché una redditizia attività secolare. (Prov. 3:5, 6) Insieme a Ronald Tippin, che gli aveva fatto conoscere la verità, servì per più di un anno come colportore in Inghilterra. Poi nel 1929 entrambi si offrirono di andare in India. c Che sfida fu quella!

Negli anni successivi viaggiarono non solo a piedi, in treno passeggeri e in corriera, ma anche in treno merci, con un carro trainato da buoi, a dorso di cammello, in sampan, in risciò e persino in aereo e in un treno privato. A volte stendevano il sacco a pelo nella sala d’aspetto di una stazione ferroviaria, in una stalla, sull’erba della giungla o sul pavimento di sterco battuto di una casa di campagna, ma dormirono anche in alberghi confortevoli e nel palazzo di un ragià. Come l’apostolo Paolo, impararono il segreto di essere contenti sia quando erano a corto di mezzi sia quando erano nell’abbondanza. (Filip. 4:12, 13) Di solito avevano pochi beni materiali, ma ebbero sempre ciò di cui avevano veramente bisogno. Sperimentarono in prima persona l’adempimento della promessa di Gesù secondo la quale se avessero cercato prima il Regno e la giustizia di Dio, le cose materiali necessarie sarebbero state provvedute.

Ebbero gravi attacchi di dengue, malaria e febbre tifoide, ma furono curati amorevolmente da altri Testimoni. Svolsero il servizio nello squallore di città come Calcutta e diedero testimonianza nelle piantagioni di tè sui monti di Ceylon (ora Srī Lanka). Per soddisfare il bisogno spirituale della popolazione, offrivano pubblicazioni, facevano ascoltare registrazioni nelle lingue locali e pronunciavano discorsi. Quando il lavoro aumentò, Claude imparò anche ad azionare una macchina da stampa e a svolgere il lavoro nelle filiali della Società.

A 87 anni Claude poteva riandare col pensiero a una vita ricca di esperienze nel servizio di Geova in Inghilterra, India, Pakistan, Ceylon, Birmania (ora Myanmar), Malesia, Thailandia e Australia. Sia da giovanotto che poi come marito e padre, mise sempre il Regno al primo posto. Meno di due anni dopo il battesimo iniziò il servizio a tempo pieno e lo considerò la sua carriera per tutta la vita.

La potenza di Dio resa perfetta nella debolezza

Ben Brickell fu un altro zelante Testimone, con gli stessi bisogni e le stesse infermità di altri, ma con una fede eccezionale. Nel 1930 iniziò l’opera di colportore in Nuova Zelanda, dove diede testimonianza in territori che non furono ripercorsi per decenni. Due anni dopo intraprese un giro di predicazione che durò cinque mesi in una zona desertica dell’Australia, dove prima di allora non era mai stata data testimonianza. La sua bicicletta era carica di coperte, abiti, viveri e libri da distribuire. Altri uomini erano periti cercando di attraversare quella zona, ma egli andò avanti, confidando in Geova. Poi prestò servizio in Malaysia, dove ebbe gravi problemi cardiaci. Non si arrese. Dopo un periodo di cure, riprese l’attività di predicazione a tempo pieno in Australia. Circa dieci anni dopo dovette essere ricoverato per una grave malattia, e quando venne dimesso dall’ospedale il medico gli disse che era “inabile al lavoro per l’85 per cento”. Non poteva neanche andare a fare la spesa senza fermarsi per riposare.

Ma Ben Brickell era deciso a rimettersi in cammino, e lo fece, fermandosi a riposare quando era necessario. Presto dava di nuovo testimonianza nell’accidentato entroterra australiano. Fece il possibile per curarsi, ma servire Geova fu la cosa principale della sua vita finché morì 30 anni più tardi a 65 anni. d Riconosceva che dove mancava a motivo della sua debolezza interveniva la potenza di Geova. A un’assemblea a Melbourne nel 1969 lavorò nel reparto pionieri portando come distintivo la scritta “Se volete informazioni sul servizio di pioniere, chiedetele a me”. — Confronta 2 Corinti 12:7-10.

Raggiunti i villaggi nella foresta pluviale e gli insediamenti minerari sulle montagne

Lo zelo per il servizio di Geova spinse non solo uomini ma anche donne a intraprendere l’opera in territori vergini. Freida Johnson faceva parte degli unti, era minuta e aveva più di 50 anni quando predicava da sola in parte dell’America Centrale, percorrendo a cavallo zone come la costa settentrionale dell’Honduras. Ci voleva fede per compiere l’opera da soli in quella zona, visitando remote piantagioni di banane, città come La Ceiba, Tela e Trujillo e anche gli isolati villaggi caribici. Vi diede testimonianza nel 1930 e nel 1931, di nuovo nel 1934 e nel 1940 e 1941, distribuendo migliaia di pubblicazioni che spiegavano la verità biblica.

In quegli anni un’altra zelante pioniera intraprese la carriera di ministro a tempo pieno: Kathe Palm, che era nata in Germania. Fu spinta all’azione dall’assemblea di Columbus (Ohio) del 1931, durante la quale gli Studenti Biblici adottarono il nome Testimoni di Geova. Fu allora che decise di cercare prima il Regno, e nel 1992, all’età di 89 anni, era ancora attiva.

Iniziò il servizio di pioniere nella città di New York. In seguito, nel Dakota del Sud, ebbe una compagna per alcuni mesi, ma poi continuò da sola, viaggiando a cavallo. Quando fu invitata a recarsi nell’America Meridionale, in Colombia, accettò prontamente e vi arrivò alla fine del 1934. Ancora una volta, per un po’ ebbe una compagna, ma poi rimase sola. Non per questo pensò di dover smettere.

Una coppia di coniugi la invitò a unirsi a loro in Cile. Ecco un altro vasto territorio che si estendeva per 4.265 chilometri lungo la costa occidentale del continente sudamericano. Dopo aver predicato nei palazzi di uffici della capitale, Kathe partì per l’estremo nord. Diede testimonianza di porta in porta in ogni insediamento minerario, in ogni villaggio industriale, grande o piccolo. I minatori che lavoravano sulle alte pendici delle Ande furono sorpresi di ricevere la visita di una donna sola, ma essa era decisa a non trascurare nessuno nella zona che le era stata assegnata. Poi si trasferì al sud, dove c’erano estancias (allevamenti di pecore) che si estendevano anche per 100.000 ettari. Lì le persone erano amichevoli e ospitali e all’ora dei pasti la invitavano a mangiare con loro. In questo e in altri modi Geova si prese cura di lei, affinché avesse il necessario per vivere.

La predicazione della buona notizia del Regno le ha riempito la vita. e Ripensando agli anni di servizio disse: “Sento di aver avuto una vita molto ricca. Ogni anno, quando assisto a un’assemblea del popolo di Geova, provo un senso di calore e soddisfazione vedendo che tanti con i quali ho tenuto studi biblici proclamano la buona notizia e aiutano altri a venire all’acqua della vita”. Ha avuto la gioia di veder salire il numero dei lodatori di Geova in Cile da 50 circa a più di 44.000.

“Eccomi! Manda me”

In Germania, Martin Poetzinger si battezzò dopo aver sentito una conferenza basata su Isaia 6:8, in cui Geova invita il profeta a servirlo e il profeta risponde: “Eccomi! Manda me”. Due anni dopo, nel 1930, iniziò il servizio a tempo pieno in Baviera. f Poco dopo le autorità locali vietarono ai Testimoni di predicare, i luoghi di adunanza furono chiusi e la letteratura venne confiscata. La Gestapo costituiva una grave minaccia. Ma gli avvenimenti del 1933 non misero fine al ministero del fratello Poetzinger.

Fu invitato a servire in Bulgaria. Per presentare le pubblicazioni venivano usate cartoline di testimonianza in bulgaro. Ma molti erano analfabeti. Perciò il fratello Poetzinger prese lezioni per imparare la lingua, che usa l’alfabeto cirillico. Quando venivano lasciate pubblicazioni a una famiglia, spesso erano i figli piccoli che dovevano leggerle ai genitori.

Durante quasi tutto il primo anno il fratello Poetzinger rimase da solo, e scrisse: “Alla Commemorazione ho pronunciato io stesso il discorso, io ho pregato e io ho concluso l’adunanza tutto da solo”. Nel 1934 gli stranieri furono espulsi, perciò andò in Ungheria. Lì dovette imparare una nuova lingua per poter annunciare la buona notizia. Dall’Ungheria passò in quelle che allora erano la Cecoslovacchia e la Iugoslavia.

Ebbe molte belle esperienze: trovò persone che amavano la verità mentre camminava per la campagna e i villaggi portando la letteratura sulle spalle; provò l’amorevole cura di Geova quando persone ospitali gli davano da mangiare e anche un letto per la notte; parlò fino a sera inoltrata con coloro che andavano al suo alloggio per sentire ancora il confortante messaggio del Regno.

Dovette affrontare anche dure prove di fede. Mentre serviva fuori del suo paese nativo, ed era senza soldi, si ammalò gravemente. Nessun medico era disposto a visitarlo. Ma Geova provvide. In che modo? Infine venne consultato il primario dell’ospedale locale. Questi, che credeva fermamente nella Bibbia, curò il fratello Poetzinger come un figlio, senza chiedere un soldo. Il medico rimase colpito dallo spirito di abnegazione di questo giovane, evidente nell’opera che compiva, e accettò in dono una serie di libri della Società.

Ci fu un’altra dura prova per il fratello Poetzinger quattro mesi dopo che si era sposato. Nel dicembre 1936 venne arrestato e confinato prima in un campo di concentramento poi in un altro, mentre sua moglie era detenuta in un altro campo ancora. Non si videro per nove anni. Geova non impedì quella crudele persecuzione, ma rafforzò Martin, sua moglie Gertrud e migliaia di altri perché la sopportassero.

Dopo che lui e la moglie furono liberati, il fratello Poetzinger servì per molti anni come sorvegliante viaggiante in Germania. Assisté a emozionanti assemblee tenute dopo la guerra a Norimberga nel luogo in cui un tempo si erano svolte le parate di Hitler. Ma ora quel luogo era pieno di una vasta folla di leali sostenitori del Regno di Dio. Partecipò a indimenticabili assemblee allo Yankee Stadium di New York. Godette pienamente il corso della Scuola di Galaad. E nel 1977 entrò a far parte del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova. Il suo pensiero, sino alla fine della sua vita terrena nel 1988, può benissimo essere espresso con le parole: ‘La sola cosa che faccio è cercare prima il Regno’.

Cosa significa veramente

Lo spirito di sacrificio non è certo qualcosa di nuovo fra i testimoni di Geova. Quando nel 1886 venne pubblicato il primo volume dell’Aurora del Millennio, fu trattata con franchezza la questione della consacrazione (o, come diremmo oggi, della dedicazione). Fu spiegato in base alle Scritture che i veri cristiani ‘consacrano’ ogni cosa a Dio; questo include le loro capacità, i loro possedimenti materiali, la loro stessa vita. I cristiani diventano così ‘economi’ di ciò che è stato ‘consacrato’ a Dio e, come tali, devono rendere conto non agli uomini ma a Dio.

Un numero sempre maggiore di Studenti Biblici si dedicavano interamente al servizio di Dio. Usavano appieno le loro capacità, i loro beni e la loro energia vitale nel fare la sua volontà. Viceversa c’erano altri che pensavano che la cosa più importante fosse coltivare quello che chiamavano il carattere cristiano così da divenire idonei per avere parte nel Regno con Cristo.

Il fratello Russell aveva affermato spesso che ogni vero cristiano ha la responsabilità di dare testimonianza ad altri riguardo al Regno di Dio, ma ciò venne messo maggiormente in risalto dopo la prima guerra mondiale. Ne è un chiaro esempio l’articolo “Carattere o patto?” della Torre di Guardia inglese del 1º maggio 1926. Questo articolo considerava con franchezza gli effetti negativi della cosiddetta formazione del carattere e quindi sottolineava l’importanza di adempiere i propri obblighi verso Dio con le azioni.

Ancor prima La Torre di Guardia inglese del 1º luglio 1920 aveva preso in esame la grande profezia di Gesù circa ‘il segno della sua presenza e della fine del mondo’. (Matt. 24:3, KJ) Aveva richiamato l’attenzione sull’opera di predicazione che si doveva compiere in adempimento di Matteo 24:14 e aveva identificato il messaggio da proclamare, dicendo: “Questa buona notizia riguarda la fine del vecchio ordine di cose e l’istituzione del regno del Messia”. La Torre di Guardia aveva spiegato che secondo l’ordine in cui Gesù aveva detto questo in relazione ad altri aspetti del segno, quest’opera avrebbe dovuto essere compiuta “fra la grande guerra [la prima guerra mondiale] e la ‘grande tribolazione’ menzionata dal Signore in Matteo 24:21, 22”. Era un’opera urgente. Chi l’avrebbe compiuta?

Questa responsabilità ricadeva senz’altro su coloro che facevano parte della “chiesa”, la vera congregazione cristiana. Tuttavia furono esortati dalla Torre di Guardia del 1º agosto 1932 (gennaio 1933 in italiano) a incoraggiare la ‘classe di Gionadab’ a partecipare insieme a loro all’opera, in armonia con lo spirito di Rivelazione 22:17. La classe di Gionadab — la cui speranza è la vita eterna sulla terra paradisiaca — accettò l’invito, e molti con grande zelo.

L’importanza vitale di quest’opera venne sottolineata con forza: “È essenziale partecipare al servizio del Signore quanto lo è assistere alle adunanze”, diceva La Torre di Guardia inglese nel 1921. “Ognuno dev’essere un predicatore del vangelo”, spiegava nel 1922. “Geova ha fatto della predicazione il lavoro più importante che chiunque di noi possa compiere in questo mondo”, affermava nel 1949 (1950 in italiano). Sono state spesso citate le parole dell’apostolo Paolo in 1 Corinti 9:16: “Necessità me n’è imposta. Realmente, guai a me se non dichiarassi la buona notizia!” Questo versetto si applica a ciascun testimone di Geova.

Quanti predicano? In quale misura? Perché?

Qualcuno è stato forse costretto a compiere quest’opera contro la sua volontà? “No”, rispondeva La Torre di Guardia inglese del 1º agosto 1919, “nessuno è costretto a fare alcuna cosa. È tutto un servizio puramente volontario, compiuto per amore del Signore e per la causa della giustizia. Geova non recluta mai nessuno”. Da cosa era motivato questo servizio? La Torre di Guardia inglese del 1º settembre 1922 affermava: “Chi ha il cuore veramente colmo di gratitudine e apprezza quello che Dio ha fatto per lui desidera fare qualcosa in cambio; e più cresce l’apprezzamento per la benignità di Dio verso di lui, maggiore sarà il suo amore; e maggiore sarà l’amore, maggiore sarà il desiderio di servirlo”. L’amore per Dio, fu spiegato, si dimostra osservando i suoi comandamenti, e uno di questi comandamenti ordina di predicare la buona notizia del Regno di Dio. — Isa. 61:1, 2; 1 Giov. 5:3.

Quelli che intraprendevano questa attività non erano stati allettati da qualche idea di ambizione mondana. Era stato detto loro con franchezza che quando sarebbero andati di casa in casa o avrebbero offerto pubblicazioni a un crocicchio, sarebbero stati considerati “pazzi, deboli, ignobili”, sarebbero stati ‘disprezzati, perseguitati’ e considerati “da nulla nel cospetto del mondo”. Ma sapevano che Gesù e i primi discepoli erano stati trattati allo stesso modo. — Giov. 15:18-20; 1 Cor. 1:18-31.

I testimoni di Geova pensano di guadagnarsi in qualche modo la salvezza con la loro attività di predicazione? Niente affatto. Il libro Uniti nell’adorazione del solo vero Dio, che dal 1983 viene usato per aiutare chi studia a progredire verso la maturità cristiana, trattando questo punto dice: “Grazie al sacrificio di Gesù abbiamo anche l’opportunità di ricevere la vita eterna . . . Non si tratta di una ricompensa che ci guadagniamo. Per quanto ci impegniamo nel servizio di Geova, non potremo mai dire che la vita ci spetti di diritto per meriti acquisiti. La vita eterna è ‘il dono che dà Dio . . . mediante Cristo Gesù nostro Signore’. (Rom. 6:23; Efes. 2:8-10) Ciò nondimeno, se abbiamo fede in quel dono e siamo riconoscenti per il modo in cui è stato reso possibile, lo manifesteremo. Comprendendo in quale modo meraviglioso Geova ha impiegato Gesù per compiere la Sua volontà e quanto è essenziale che tutti noi seguiamo da vicino le orme di Gesù, faremo del ministero cristiano uno degli aspetti più importanti della nostra vita”.

Si può dire che tutti i testimoni di Geova sono proclamatori del Regno di Dio? Sì! Questo significa essere un testimone di Geova. Più di 50 anni fa alcuni ritenevano che non fosse necessario partecipare al servizio di campo, predicando pubblicamente e di casa in casa. Ma oggi nessun testimone di Geova chiede di essere esonerato da questo servizio a motivo della posizione che ha nella congregazione locale o nell’organizzazione mondiale. Vi partecipano uomini e donne, giovani e vecchi. Lo considerano un ambito privilegio, un sacro servizio. Molti lo svolgono nonostante gravi infermità. E chi non è fisicamente in grado di andare di casa in casa, trova altri modi per raggiungere le persone e dare loro testimonianza.

A volte in passato si tendeva a far partecipare i più nuovi al servizio di campo troppo presto. Ma negli ultimi decenni è stata data maggiore importanza al fatto che siano idonei prima di venire invitati. Che significa? Non significa che debbano essere capaci di spiegare tutta la Bibbia. Ma, come dice il libro Organizzati per compiere il nostro ministero, devono conoscere i principali insegnamenti biblici e crederci. Devono anche condurre una vita pura, in armonia con le norme bibliche. Ognuno deve desiderare veramente di essere un testimone di Geova.

Non ci si aspetta che tutti i testimoni di Geova si dedichino alla predicazione nella stessa misura. Le circostanze variano. Fattori determinanti sono età, salute, responsabilità familiari e grado di apprezzamento. Questo è sempre stato riconosciuto. Fu spiegato nella Torre di Guardia del 1º luglio 1951, parlando del “buon terreno” della parabola di Gesù del seminatore, riportata in Luca 8:4-15. Il Corso della Scuola di Ministero del Regno, preparato per gli anziani nel 1972, analizzava il requisito di ‘amare Geova con tutta l’anima’ e spiegava che “essenziale non è la quantità che si fa in paragone a ciò che fa qualcun altro, ma il fare quello che si può”. (Mar. 14:6-8) Incoraggiando ad autoesaminarsi seriamente, però, spiegava inoltre che un amore di questo genere significa “che l’amorevole servizio reso a Dio riguarda ogni aspetto della propria esistenza; non è escluso nessun proposito, capacità, desiderio della vita”. Tutte le nostre facoltà — tutta l’anima — devono essere impiegate per fare la volontà di Dio. Quel libro di testo sottolineava che “Dio richiede non semplicemente la partecipazione, ma il servizio con tutta l’anima”. — Mar. 12:30.

Purtroppo gli esseri umani imperfetti hanno la tendenza ad andare agli estremi, esagerando una cosa e trascurando un’altra. Perciò, già nel 1906, il fratello Russell ritenne necessario avvertire che sacrificarsi non significa sacrificare altri. Non significa mancare di provvedere in misura ragionevole al sostentamento della moglie, dei figli a carico o dei genitori anziani per poter essere liberi di predicare ad altri. Da allora in poi, ogni tanto simili rammemoratori sono comparsi nelle pubblicazioni della Watch Tower.

Un po’ alla volta, con l’aiuto della Parola di Dio, l’intera organizzazione ha cercato di raggiungere l’equilibrio cristiano, manifestando zelo per il servizio di Dio, pur prestando la debita attenzione a tutti gli aspetti della vita del vero cristiano. La Torre di Guardia ha spiegato che, sebbene la “formazione del carattere” fosse fondata su un presupposto sbagliato, non si deve minimizzare l’importanza dei frutti dello spirito e della condotta cristiana. Nel 1943 La Torre di Guardia disse molto a proposito: “Alcuni . . . hanno concluso imprudentemente che se si impegnano nell’opera di testimonianza di casa in casa, possono tenere impunemente qualunque condotta i loro appetiti richiedano. Bisogna ricordare che il semplice impegnarsi nell’opera di testimonianza non è tutto ciò che si richiede”. — 1 Cor. 9:27.

Cosa deve avere la priorità

I testimoni di Geova hanno compreso che ‘cercare prima il Regno e la giustizia di Dio’ vuol dire stabilire cosa deve avere la priorità. Si deve fare posto nella propria vita allo studio personale della Parola di Dio e alla regolare frequenza alle adunanze, e non permettere che altre occupazioni abbiano la priorità. Si devono prendere decisioni che rispecchino il sincero desiderio di adeguarsi ai requisiti del Regno di Dio esposti nella Bibbia. E le decisioni riguardanti la vita familiare, lo svago, l’istruzione secolare, il lavoro, gli affari e i rapporti con i propri simili devono essere basate sui princìpi biblici.

Cercare prima il Regno non significa solo dedicare un po’ di tempo ogni mese a parlare ad altri del proposito di Dio. Significa mettere gli interessi del Regno al primo posto in tutta la propria vita, pur assolvendo dovutamente gli altri obblighi scritturali.

Ci sono molti modi in cui i devoti testimoni di Geova promuovono gli interessi del Regno.

Il privilegio del servizio alla Betel

Alcuni servono come membri della famiglia Betel mondiale. Questa è costituita di ministri a tempo pieno che si sono offerti di svolgere qualsiasi mansione venga loro affidata per preparare e pubblicare letteratura biblica, sbrigare il necessario lavoro di ufficio e provvedere i relativi servizi di sostegno. Non è un lavoro con cui acquistano prestigio personale o possedimenti materiali. È loro desiderio onorare Geova, e si accontentano di quello che viene provveduto loro, cioè vitto, alloggio e un modesto sussidio per le spese personali. Dato il modo di vivere della famiglia Betel, negli Stati Uniti, per esempio, le autorità secolari li considerano membri di un ordine religioso che hanno fatto voto di povertà. Quelli che sono alla Betel si rallegrano di poter usare pienamente la propria vita per servire Geova e di svolgere un lavoro a beneficio di un gran numero di loro fratelli cristiani e di nuovi interessati, a volte a livello internazionale. Inoltre, come gli altri testimoni di Geova, partecipano regolarmente al ministero di campo.

La prima famiglia Betel (o famiglia della Casa Biblica, come veniva chiamata allora) fu quella di Allegheny (Pennsylvania). Nel 1896 i membri della famiglia Betel erano 12. Nel 1992 erano più di 12.900 e servivano in 99 paesi. Inoltre, quando non c’è posto per ospitarli negli edifici della Società, centinaia di altri volontari vanno e vengono ogni giorno dalle case Betel e dagli stabilimenti tipografici per lavorare. Considerano un privilegio avere una parte nel lavoro che vi si svolge. In caso di bisogno migliaia di altri Testimoni si offrono di lasciare il lavoro secolare e altre attività per periodi di tempo più o meno lunghi per collaborare alla costruzione di locali necessari in relazione all’opera di predicare la buona notizia del Regno in tutto il mondo.

Molti membri della famiglia Betel mondiale hanno dedicato a questo lavoro tutta la vita. Frederick W. Franz, che nel 1977 diventò il quarto presidente della Watch Tower Society, in quel tempo era già membro della famiglia Betel di New York da 57 anni, e continuò a servire alla Betel per altri 15 anni, finché morì nel 1992. Heinrich Dwenger iniziò il servizio alla Betel in Germania nel 1911 e poi servì con modestia ovunque fosse mandato; nel 1983, quando morì, era ancora attivo nel servizio come membro della famiglia Betel di Thun, in Svizzera. George Phillips, originario della Scozia, accettò un incarico nella filiale del Sudafrica nel 1924 (quando questa sovrintendeva all’attività di predicazione da Città del Capo al Kenya) e continuò a servire in Sudafrica finché morì nel 1982 (quando nella zona c’erano sette filiali della Società e circa 160.000 Testimoni attivi). Anche sorelle cristiane, quali Kathryn Bogard, Grace De Cecca, Irma Friend, Alice Berner e Mary Hannan dedicarono la loro vita al servizio alla Betel, e lo fecero fino alla morte. Molti altri membri della famiglia Betel hanno pure servito per 10, 30, 50, 70 anni e più. g

Sorveglianti viaggianti pieni di abnegazione

In tutto il mondo ci sono inoltre circa 3.900 sorveglianti di circoscrizione e di distretto i quali, con la propria moglie, vengono mandati dove c’è bisogno, di solito nel loro paese. Molti di questi hanno lasciato la loro casa e ora si spostano ogni settimana o a intervalli di qualche settimana per servire le congregazioni assegnate. Non ricevono alcun salario, ma sono grati del vitto e dell’alloggio che vengono offerti loro dove servono, e di un modesto sussidio per le spese personali. Negli Stati Uniti nel 1992 c’erano 499 sorveglianti di circoscrizione e di distretto che avevano in media 54 anni, e alcuni svolgevano questo servizio da 30, 40 anni o più. In diversi paesi questi sorveglianti viaggiano in auto. Nelle isole del Pacifico spesso devono servirsi di navi e aerei. In molti luoghi i sorveglianti di circoscrizione raggiungono congregazioni remote a cavallo o a piedi.

Importante ruolo svolto dai pionieri

Il Corpo Direttivo può disporre di inviare pionieri speciali per iniziare la predicazione della buona notizia nei luoghi in cui non ci sono Testimoni, o per dare aiuto particolarmente necessario in una determinata zona. I pionieri speciali sono evangelizzatori a tempo pieno che dedicano almeno 140 ore al mese al ministero di campo. Sono disposti a servire ovunque occorra nel proprio paese o, in alcuni casi, in paesi vicini. Poiché a motivo del servizio che svolgono hanno poco tempo, o non ne hanno affatto, da dedicare a un lavoro per provvedere alle proprie necessità materiali, ricevono un modesto sussidio per l’alloggio e altre cose indispensabili. Nel 1992 in varie parti della terra c’erano più di 14.500 pionieri speciali.

Nel 1937 vennero inviati i primi pionieri speciali, che diedero inizio a una nuova fase dell’opera facendo ascoltare alle porte discorsi biblici registrati e usando dischi fonografici come base per fare conversazioni bibliche alle visite ulteriori. Questo avveniva nelle città grandi dove c’erano già congregazioni. Dopo alcuni anni si cominciò a inviare i pionieri speciali particolarmente nelle zone in cui non esistevano congregazioni o in cui le congregazioni avevano molto bisogno di aiuto. Grazie alla loro opera efficace furono formate centinaia di nuove congregazioni.

Invece di percorrere un territorio e spostarsi in un altro, essi ritornavano più volte in una data zona, rivisitando tutti gli interessati e tenendo studi biblici. Venivano organizzate adunanze per gli interessati. Nel Lesotho, nell’Africa australe, un pioniere speciale durante la prima settimana di servizio invitò tutti quelli che incontrava ad andare a vedere come i testimoni di Geova tenevano la Scuola di Ministero Teocratico. Lui e la sua famiglia svolsero l’intero programma. Quindi invitò tutti allo studio Torre di Guardia. Soddisfatta l’iniziale curiosità, 30 persone continuarono ad assistere allo studio Torre di Guardia, e alla scuola c’erano in media 20 presenti. In paesi in cui i missionari di Galaad avevano fatto molto per avviare la predicazione della buona notizia a volte la crescita fu più rapida quando cominciarono a esserci Testimoni locali idonei per il servizio di pioniere speciale, poiché spesso la loro opera fra la popolazione locale era ancora più efficace.

Oltre a questi zelanti operai, ci sono centinaia di migliaia di altri testimoni di Geova i quali pure promuovono energicamente gli interessi del Regno. Fra questi ci sono giovani e vecchi, uomini e donne, persone sposate e non. I pionieri regolari dedicano al ministero di campo un minimo di 90 ore al mese; i pionieri ausiliari almeno 60 ore. Decidono loro stessi dove predicare. La maggior parte coopera con congregazioni già stabilite; alcuni si trasferiscono in zone isolate. Provvedono personalmente alle proprie necessità materiali svolgendo qualche lavoro secolare, oppure ricevono aiuto dai familiari. Nel 1992 più di 914.500 Testimoni svolsero il servizio di pioniere regolare o ausiliario almeno per parte dell’anno.

Scuole con obiettivi speciali

Speciale istruzione viene provveduta al fine di preparare i volontari per certi tipi di servizio. Dal 1943, per esempio, la Scuola di Galaad ha addestrato migliaia di ministri esperti per l’opera missionaria, e i diplomati sono stati inviati in ogni parte della terra. Nel 1987 fu istituita la Scuola di Addestramento per il Ministero per soddisfare speciali necessità: aver cura delle congregazioni e assolvere altre responsabilità. Grazie alla disposizione di tenere questa scuola in vari luoghi, gli studenti non devono recarsi in una località centrale né imparare un’altra lingua per trarre beneficio dall’istruzione impartita. Tutti quelli che sono invitati a frequentare questa scuola sono anziani o servitori di ministero che hanno dato prova di cercare davvero prima il Regno. Molti sono disposti a servire in altri paesi. Hanno uno spirito simile a quello del profeta Isaia, che disse: “Eccomi! Manda me”. — Isa. 6:8.

Per accrescere l’efficacia di quanti erano già pionieri regolari o speciali, nel 1977 fu istituita la Scuola del Servizio di Pioniere. Dove fu possibile, la scuola venne tenuta in ogni circoscrizione. Tutti i pionieri furono invitati a beneficiare di questo corso di due settimane. Da allora in poi i pionieri che hanno completato il primo anno di servizio hanno ricevuto lo stesso addestramento. Fino al 1992 negli Stati Uniti soltanto più di 100.000 pionieri avevano frequentato questa scuola, oltre 10.000 ogni anno. Altri 55.000 l’avevano frequentata in Giappone, 38.000 in Messico, 25.000 in Brasile e 25.000 in Italia. Inoltre i pionieri assistono regolarmente a un’adunanza speciale con il sorvegliante di circoscrizione, tenuta durante la sua visita semestrale a ciascuna congregazione e beneficiano di una sessione speciale con il sorvegliante di circoscrizione e il sorvegliante di distretto in occasione dell’annuale assemblea di circoscrizione. Così coloro che formano il grande esercito di proclamatori del Regno che servono come pionieri non sono solo operai volenterosi ma anche ministri qualificati.

Servizio dove c’è maggior bisogno

Molte migliaia di testimoni di Geova — alcuni pionieri, altri no — si sono offerti di servire oltre che nella propria zona, anche in altre in cui c’è grande necessità di proclamatori della buona notizia. Ogni anno migliaia di loro trascorrono alcune settimane o alcuni mesi, secondo quanto possono disporre personalmente, in luoghi spesso lontano da casa per dare testimonianza a persone che non sono visitate regolarmente dai testimoni di Geova. Migliaia di altri hanno fatto fagotto e si sono trasferiti per prestare aiuto più a lungo. Molti hanno moglie e figli. Spesso si è trattato di trasferirsi poco lontano, ma alcuni l’hanno fatto più volte nel corso degli anni. Parecchi di questi zelanti Testimoni hanno persino intrapreso il servizio in paesi stranieri, alcuni per qualche anno, altri in modo permanente. Svolgono qualunque lavoro sia necessario per provvedere ai propri bisogni e si trasferiscono a proprie spese. Il loro solo desiderio è partecipare il più pienamente possibile, nelle circostanze in cui si trovano, alla divulgazione del messaggio del Regno.

Può darsi che un capofamiglia che non è Testimone si trasferisca con la famiglia per motivi di lavoro. I membri della famiglia che sono Testimoni possono considerarla un’opportunità per diffondere il messaggio del Regno. Questo accadde a due Testimoni degli Stati Uniti che si trovarono in un cantiere edile nella foresta equatoriale del Suriname verso la fine degli anni ’70. Due volte la settimana si alzavano alle 4 del mattino, facevano un’ora di viaggio su terreno accidentato col pulmino della ditta per raggiungere un villaggio e predicavano tutta la giornata. In breve tempo tenevano 30 studi la settimana con persone assetate di verità. Oggi in quella parte della foresta pluviale mai raggiunta prima c’è una congregazione.

Testimonianza ad ogni opportunità

Naturalmente non tutti i testimoni di Geova si trasferiscono in altri paesi, e neanche in altre città, per compiere il loro ministero. Forse non sono in condizione di fare i pionieri. Ad ogni modo sono ben consapevoli che la Bibbia li esorta a compiere “ogni premuroso sforzo” e ad avere “molto da fare nell’opera del Signore”. (2 Piet. 1:5-8; 1 Cor. 15:58) Dimostrano di cercare prima il Regno mettendo i suoi interessi al di sopra del lavoro e dello svago. Coloro che hanno il cuore pieno di apprezzamento per il Regno partecipano regolarmente al ministero di campo nella misura in cui le circostanze lo permettono, e molti fanno dei cambiamenti per poter partecipare in maniera più piena. Inoltre sono sempre all’erta per cogliere le opportunità di dare testimonianza ad altri intorno al Regno.

Per esempio, John Furgala, che aveva un negozio di ferramenta a Guayaquil, nell’Ecuador, vi allestì un’attraente esposizione di pubblicazioni bibliche. Mentre il garzone serviva i clienti, John dava loro testimonianza.

In Nigeria un Testimone zelante che manteneva la famiglia facendo impianti elettrici era deciso a usare bene i contatti di lavoro per dare testimonianza. Poiché era il titolare della ditta, decise come programmare l’attività. Ogni mattina, prima di iniziare la giornata di lavoro, radunava moglie, figli, operai e apprendisti per considerare la scrittura del giorno ed esperienze tratte dall’Annuario dei testimoni di Geova. Inoltre all’inizio dell’anno dava ai clienti un calendario della Watch Tower Society insieme a due riviste. Il risultato: alcuni dei suoi operai e alcuni clienti si sono uniti a lui nell’adorare Geova.

Molti testimoni di Geova hanno questo stesso spirito. Qualunque cosa facciano, sono sempre attenti alle opportunità di parlare della buona notizia con altri.

Un grande esercito di felici evangelizzatori a tempo pieno

Col passare degli anni lo zelo dei testimoni di Geova per la predicazione della buona notizia non è diminuito. Anche se molti hanno detto abbastanza seccamente che a loro non interessa, tanti altri sono grati ai Testimoni perché li aiutano a capire la Bibbia. I testimoni di Geova sono decisi a continuare a predicare finché Geova stesso indicherà chiaramente che quest’opera sarà stata completata.

Anziché rallentare, in tutto il mondo i testimoni di Geova hanno in effetti intensificato l’attività di predicazione. Nel 1982 il rapporto annuale mondiale indicava che erano state dedicate al ministero di campo 384.856.662 ore. Dieci anni dopo (nel 1992) furono dedicate a quest’opera 1.024.910.434 ore. A cosa è dovuta quest’accresciuta attività?

È vero che il numero dei testimoni di Geova è aumentato, ma non a tal punto. In quel periodo, mentre il numero dei Testimoni aumentò dell’80 per cento, il numero dei pionieri salì vertiginosamente del 250 per cento. In media ogni mese in tutto il mondo un testimone di Geova su 7 si impegnò in qualche fase dell’opera di predicazione a tempo pieno.

Chi sono quelli che svolgono questo servizio di pioniere? Per esempio, nella Repubblica di Corea molte Testimoni sono casalinghe. Le responsabilità familiari forse non permettono a tutte loro di fare regolarmente il servizio di pioniere, ma molte approfittano delle lunghe vacanze scolastiche invernali per svolgere il servizio di pioniere ausiliario. Di conseguenza, nel gennaio 1990 il 53 per cento del totale dei Testimoni della Repubblica di Corea si impegnò in qualche fase del servizio a tempo pieno.

Nei primi anni, con il loro zelante spirito di pioniere, i Testimoni filippini portarono il messaggio del Regno in centinaia delle isole abitate delle Filippine. Da allora questo zelo è stato sempre più evidente. Nel 1992, nelle Filippine, in media 22.205 proclamatori svolgevano ogni mese il ministero di campo come pionieri. Fra questi c’erano molti giovani che avevano deciso di ‘ricordare il loro Creatore’ e usare il proprio vigore giovanile nel suo servizio. (Eccl. 12:1) Uno di questi giovani, pioniere da dieci anni, disse: “Ho imparato a essere paziente, a vivere con semplicità, a confidare in Geova e a essere umile. È vero che ho avuto anche difficoltà e momenti di scoraggiamento, ma tutto questo è nulla in paragone alle benedizioni che accompagnano il servizio di pioniere”.

Nei mesi di aprile e maggio 1989 La Torre di Guardia pubblicò una denuncia di Babilonia la Grande, cioè della falsa religione nelle sue molteplici forme in tutto il mondo. Gli articoli furono pubblicati simultaneamente in 39 lingue ed ebbero una grandissima diffusione. In Giappone, dove spesso più del 40 per cento dei Testimoni svolge il servizio di pioniere, nel mese di aprile un nuovo massimo di 41.055 pionieri ausiliari partecipò all’opera. Nella congregazione Otsuka di Takatsuki, nella prefettura di Osaka, quel mese 73 dei 77 proclamatori battezzati svolsero qualche forma di servizio di pioniere. L’8 aprile, quando tutti i proclamatori del Giappone erano stati esortati a prendere parte alla distribuzione di quell’importante messaggio, centinaia di congregazioni, come quella di Ushioda, a Yokohama, disposero di dedicare l’intera giornata, dalle 7 alle 20, al servizio stradale e di casa in casa, per raggiungere ogni persona possibile nella zona.

Come avviene ovunque, i testimoni di Geova del Messico lavorano per soddisfare le proprie necessità materiali. Comunque nel 1992, ogni mese in media 50.095 testimoni di Geova fecero posto nella loro vita anche al servizio di pioniere per aiutare le persone assetate di verità a conoscere il Regno di Dio. In alcune famiglie tutti cooperano affinché l’intera famiglia, o almeno qualcuno, possa svolgere il servizio di pioniere. Il loro servizio è fruttuoso. Nel 1992 i testimoni di Geova del Messico tenevano regolarmente 502.017 studi biblici a domicilio con singole persone e intere famiglie.

Gli anziani che servono nelle congregazioni dei testimoni di Geova hanno gravose responsabilità. In Nigeria quasi tutti gli anziani hanno famiglia, come gli anziani di molti altri paesi. Eppure, oltre a prepararsi per tenere le adunanze di congregazione o parteciparvi, e a pascere il gregge di Dio, alcuni sono anche pionieri. Come è possibile? Spesso i fattori determinanti sono un’attenta programmazione e una buona cooperazione familiare.

È evidente che in tutto il mondo i testimoni di Geova prendono a cuore l’esortazione di Gesù di ‘continuare a cercare prima il regno’. (Matt. 6:33) Quello che fanno è una sincera espressione di amore per Geova e di apprezzamento per la sua sovranità. Dicono, come il salmista Davide: “Ti esalterò, o mio Dio il Re, e certamente benedirò il tuo nome a tempo indefinito, sì, per sempre”. — Sal. 145:1.

[Note in calce]

a La Torre di Guardia inglese del 15 agosto 1906, pp. 267-71.

b Vedi La Torre di Guardia del 15 gennaio 1969, pp. 54-7.

c Vedi La Torre di Guardia del 1º maggio 1974, pp. 280-5.

d Vedi La Torre di Guardia del 1º gennaio 1974, pp. 27-31.

e La Torre di Guardia del 15 ottobre 1964, pp. 629-32.

f Vedi La Torre di Guardia del 15 settembre 1988, p. 31; anche La Torre di Guardia inglese del 1º dicembre 1969, pp. 729-32.

g Vedi La Torre di Guardia del 1º maggio 1987, pp. 22-30; 1º giugno 1966, pp. 340-3; 15 giugno 1961, pp. 372-5; 1º dicembre 1968, pp. 730-3; 1º ottobre 1959, pp. 604-8; anche La Torre di Guardia inglese del 1º dicembre 1956, pp. 712-19; 15 agosto 1970, pp. 507-10; 1º aprile 1968, pp. 217-21.

[Testo in evidenza a pagina 292]

Maggior risalto alla responsabilità di dare testimonianza

[Testo in evidenza a pagina 293]

Consideravano un prezioso privilegio la testimonianza di casa in casa

[Testo in evidenza a pagina 294]

Si comprese cos’è il servizio con tutta l’anima

[Testo in evidenza a pagina 295]

Cosa significa veramente “cercare prima il regno”

[Testo in evidenza a pagina 301]

I Testimoni zelanti mettono gli interessi del Regno al di sopra del lavoro e dello svago

[Riquadro/Immagine a pagina 288]

“Dove sono i nove?”

Alla Commemorazione della morte di Cristo del 1928 venne dato a tutti i presenti un volantino intitolato “Dove sono i nove?” La considerazione di Luca 17:11-19 toccò il cuore di Claude Goodman e lo spinse a intraprendere l’opera di colportore, o pioniere, e a perseverare in questo servizio.

[Riquadro/Immagini alle pagine 296 e 297]

Il servizio alla Betel

Nel 1992 quelli che svolgevano il servizio alla Betel erano 12.974 in 99 paesi

[Immagini]

Lo studio personale è importante per i membri della famiglia Betel

Spagna

In ogni casa Betel la giornata inizia con la considerazione di un passo biblico

Finlandia

Come fanno ovunque i testimoni di Geova, i membri della famiglia Betel partecipano al servizio di campo

Svizzera

Il lunedì sera la famiglia Betel studia insieme “La Torre di Guardia”

Italia

Il lavoro varia, ma tutto viene fatto per sostenere la proclamazione del Regno di Dio

Francia

Papua Nuova Guinea

Stati Uniti

Germania

Filippine

Messico

Gran Bretagna

Nigeria

Paesi Bassi

Brasile

Giappone

Sudafrica

[Riquadro/Immagini a pagina 298]

Alcuni veterani del servizio alla Betel

F. W. Franz: Stati Uniti (1920-92)

Heinrich Dwenger: Germania (per 15 anni circa fra il 1911 e il 1933), Ungheria (1933-35), Cecoslovacchia (1936-39) e Svizzera (1939-83)

George Phillips: Sudafrica (1924-66, 1976-82)

Due sorelle carnali, Kathryn Bogard e Grace De Cecca, dedicarono complessivamente 136 anni al servizio alla Betel: Stati Uniti

[Grafico a pagina 303]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

I pionieri aumentano!

Pionieri

Proclamatori

Percentuale di aumento dal 1982

250%

200%

150%

100%

50%

1982 1984 1986 1988 1990 1992

[Immagine a pagina 284]

La sorella Early percorse gran parte della Nuova Zelanda in bicicletta per portare il messaggio del Regno

[Immagine a pagina 285]

Per 76 anni — da nubile, insieme al marito e dopo essere rimasta vedova — Malinda Keefer si dedicò al servizio a tempo pieno

[Immagini a pagina 286]

Alcuni dei primi pionieri alloggiavano in rudimentali camper mentre si spostavano da un luogo all’altro

Canada

India

[Immagine a pagina 287]

Frank Rice (in piedi a destra), Clem Deschamp (con accanto la moglie Jean, seduto davanti a Frank) e un gruppo di Testimoni e nuovi interessati a Giava

[Immagini a pagina 288]

Claude Goodman, che svolse il ministero a tempo pieno per tutta la vita, servì in India e in altri sette paesi

[Immagine a pagina 289]

Finché ebbe buona salute, Ben Brickell fu felice di usarla nel servizio di Geova; nemmeno i gravi problemi di salute che ebbe in seguito lo fecero smettere

[Immagine a pagina 290]

Kathe Palm diede testimonianza in ogni specie di territorio, dai palazzi di uffici delle grandi città ai più remoti insediamenti minerari e allevamenti di pecore del Cile

[Immagine a pagina 291]

La determinazione sia di Martin che di Gertrud Poetzinger è espressa dalle parole: ‘La sola cosa che faccio è cercare prima il Regno’

[Immagine a pagina 300]

La Scuola del Servizio di Pioniere (qui in Giappone) ha provveduto speciale istruzione a decine di migliaia di operai zelanti