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Annunciate il Re e il Regno! (1919-1941)

Annunciate il Re e il Regno! (1919-1941)

Capitolo 7

Annunciate il Re e il Regno! (1919-1941)

“Credete che il Re glorioso ha cominciato a regnare? Allora tornate al campo, figli dell’Iddio altissimo! Indossate l’armatura! Siate equilibrati, siate vigilanti, siate attivi, siate valorosi. Siate fedeli e veraci testimoni del Signore. Avanzate nel combattimento finché ogni vestigio di Babilonia giaccia desolato. Annunciate il messaggio per lungo e per largo. Il mondo deve conoscere che Geova è Dio e che Gesù Cristo è il Re dei re e il Signore dei signori. Questo è il più splendido dei giorni. Ecco, il Re regna! Voi ne siete gli agenti pubblicitari. Perciò annunciate, annunciate, annunciate il Re e il suo regno”.

QUESTO sensazionale invito all’azione rivolto nel 1922 da J. F. Rutherford all’assemblea internazionale di Cedar Point (Ohio) ebbe un profondo effetto sui presenti. Gli Studenti Biblici lasciarono l’assemblea con l’ardente desiderio di annunciare il Regno. Solo qualche anno prima la prospettiva di essere agenti pubblicitari del Regno sarebbe sembrata tutt’altro che rosea. J. F. Rutherford e sette suoi collaboratori erano in prigione, e il ruolo che avrebbero avuto in futuro nell’organizzazione sembrava incerto. Come vennero superate queste difficoltà?

“Ne so qualcosa della legge dei leali”

Dal 2 al 5 gennaio 1919 era in programma un’assemblea a Pittsburgh (Pennsylvania), proprio quando il fratello Rutherford e i suoi collaboratori erano in prigione. Ma non era un’assemblea qualunque: coincideva con l’adunanza annuale della Watch Tower Society, che si sarebbe tenuta il sabato 4 gennaio 1919. Il fratello Rutherford era ben consapevole dell’importanza di quell’adunanza. Quel sabato pomeriggio andò a cercare il fratello Macmillan e lo trovò nel campo da tennis della prigione. Secondo Macmillan, ecco cosa accadde:

“Rutherford disse: ‘Mac, ti voglio parlare’.

“‘Di cosa mi vuoi parlare?’

“‘Ti voglio parlare di quello che sta succedendo a Pittsburgh’.

“‘Io vorrei finire questa partita’.

“‘Non ti interessa quello che sta succedendo? Non sai che oggi c’è l’elezione dei funzionari? Potresti essere ignorato e scartato e noi rimarremo qui per sempre’.

“‘Fratello Rutherford’, dissi, ‘lascia che ti dica una cosa a cui forse non hai pensato. Questa è la prima volta da che esiste la Società che potrà essere del tutto evidente chi Geova Dio desidera avere come presidente’.

“‘Cosa vuoi dire con questo?’

“‘Voglio dire che il fratello Russell praticamente aveva una partecipazione maggioritaria ed era lui a nominare i diversi funzionari. Ora che noi a quanto pare non abbiamo voce in capitolo, la cosa è diversa. Ma se uscissimo in tempo per andare all’assemblea, all’adunanza annuale, arriveremmo lì e saremmo accolti per prendere il posto del fratello Russell con lo stesso onore riservato a lui. Potrebbe sembrare opera dell’uomo, non di Dio’.

“Rutherford, pensieroso, se ne andò”.

Quel giorno a Pittsburgh era in corso un’adunanza piena di tensione. “Per un po’ regnarono confusione, dissensi e dibattiti”, ricordava Sara C. Kaelin, che era cresciuta nella zona di Pittsburgh. “Qualcuno voleva rinviare l’adunanza di sei mesi; altri mettevano in dubbio la legittimità di eleggere funzionari che erano in prigione; altri suggerivano uomini nuovi”.

Dopo una lunga discussione, W. F. Hudgings, un direttore della Peoples Pulpit Association, a lesse una lettera del fratello Rutherford, che mandava affettuosi saluti ai presenti. “Le principali armi di Satana sono ORGOGLIO, AMBIZIONE e TIMORE”, egli avvertiva. Mostrando il desiderio di sottomettersi alla volontà di Geova, umilmente suggeriva perfino uomini adatti nel caso che i partecipanti avessero deciso di eleggere nuovi funzionari della Società.

Si continuò a discutere ancora per un po’, poi prese la parola E. D. Sexton, che era stato incaricato di presiedere il comitato che doveva procedere alla nomina:

“Sono appena arrivato. Il mio treno, bloccato dalla neve, ha avuto un ritardo di quarantotto ore. Ho qualcosa da dire e preferisco dirlo ora. Miei cari fratelli, sono venuto qui, come il resto di voi, con certe idee in mente, pro e contro. . . . Dal punto di vista giuridico non ci sono ostacoli. Se desideriamo rieleggere i nostri fratelli che si trovano al Sud affidando loro qualsiasi incarico possano assolvere, non vedo, né desumo da alcun consiglio legale che ho ricevuto, come questo possa, in qualche forma o maniera, nuocere alla loro causa di fronte alla Corte Federale o di fronte al pubblico.

“Penso che il miglior regalo che possiamo fare al nostro caro fratello Rutherford sia quello di rieleggerlo presidente della W[atch] T[ower] B[ible] & T[ract] Society. Non credo ci sia alcun dubbio nella mente del pubblico circa la nostra posizione. Se i nostri fratelli hanno in qualche modo violato tecnicamente una legge che non comprendevano, sappiamo che i loro motivi erano buoni. E di fronte all’Onnipotente [Dio] essi non hanno violato alcuna legge né divina né umana. Dimostreremmo la massima fiducia se rieleggessimo il fratello Rutherford presidente dell’Associazione.

“Non sono un avvocato, ma quando si tratta della legalità della situazione ne so qualcosa della legge dei leali. Lealtà è ciò che Dio richiede. Non riesco a immaginare come potremmo dimostrare maggior fiducia se non tenendo un’elezione E RIELEGGENDO PRESIDENTE IL FRATELLO RUTHERFORD”.

Il fratello Sexton a quanto pare espresse i sentimenti della maggior parte dei presenti. Furono presentate le candidature; ci fu la votazione; J. F. Rutherford fu eletto presidente, C. A. Wise vicepresidente e W. E. Van Amburgh segretario-tesoriere.

L’indomani il fratello Rutherford bussò alla parete della cella di Macmillan e disse: “Allunga la mano”. Quindi passò a Macmillan un telegramma che diceva che Rutherford era stato rieletto presidente. “Era molto felice”, ricordava più tardi Macmillan, “di vedere questa manifestazione di fiducia nel fatto che Geova dirigeva la Società”.

L’elezione era avvenuta, ma il fratello Rutherford e gli altri sette erano ancora in prigione.

“Iniziative a livello nazionale” a favore dei prigionieri

“Nelle ultime settimane sono state prese iniziative a livello nazionale a favore di questi fratelli”, diceva La Torre di Guardia inglese del 1º aprile 1919. Alcuni giornali chiesero la liberazione di J. F. Rutherford e dei suoi collaboratori. Gli Studenti Biblici di ogni parte degli Stati Uniti espressero la loro adesione scrivendo a direttori di giornali, parlamentari, senatori e governatori per invitarli a intervenire a favore degli otto prigionieri. Chiaramente gli Studenti Biblici non si sarebbero dati pace finché gli otto fratelli non fossero stati rimessi in libertà.

Entro il marzo 1919 gli Studenti Biblici degli Stati Uniti diffusero una petizione in cui chiedevano al presidente Woodrow Wilson di usare la sua influenza per ottenere una delle seguenti cose a favore dei fratelli in prigione:

“PRIMO: L’assoluzione completa, se possibile, OPPURE

“SECONDO: Invitare il ministero della Giustizia ad archiviare la causa contro di loro e proscioglierli completamente, OPPURE

“TERZO: L’immediato rilascio su cauzione in attesa della decisione finale del loro caso da parte delle corti superiori”.

Nel giro di due settimane gli Studenti Biblici raccolsero 700.000 firme. La petizione, però, non fu mai presentata né al presidente né al governo. Perché? Perché prima che si potesse far questo, gli otto uomini furono rilasciati su cauzione. A cosa servì dunque la petizione? La Torre di Guardia inglese del 1º luglio 1919 affermava: “L’evidenza incontrovertibile è che il Signore desiderava che quest’opera venisse compiuta, non tanto per far uscire di prigione i fratelli, quanto per dare testimonianza della verità”.

“Bentornati, fratelli”

Il martedì 25 marzo gli otto fratelli lasciarono Atlanta diretti a Brooklyn. La notizia della loro liberazione si diffuse rapidamente. Era davvero una scena commovente: Studenti Biblici accorrevano alle stazioni ferroviarie lungo il percorso con la speranza di vederli e di esprimere la propria gioia per l’avvenuta liberazione. Altri si precipitarono alla Betel di Brooklyn, che era stata chiusa, per preparare un pranzo di benvenuto. Una volta arrivati a Brooklyn, il 26 marzo, i fratelli dovettero versare una cauzione di 10.000 dollari a testa, quindi furono rilasciati.

“Alcuni fratelli li accompagnarono immediatamente alla Betel, dove da 500 a 600 fratelli si erano radunati per dar loro il benvenuto”, riferiva La Torre di Guardia inglese del 15 aprile 1919. Nella sala da pranzo c’era un grande striscione con la scritta “Bentornati, fratelli”. Quasi 50 anni dopo, Mabel Haslett, che era presente a quel pranzo, raccontava: “Ricordo di aver fatto un centinaio di ciambelle, che i fratelli sembravano apprezzare molto dopo aver mangiato per nove mesi quello che passava la prigione. Vedo ancora il fratello Rutherford che allungava la mano per servirsi. Fu un’occasione indimenticabile sentire lui e gli altri raccontare le proprie esperienze. Ricordo anche il fratello De Cecca, che era di bassa statura, in piedi su una sedia perché tutti potessero vederlo e udirlo”.

La mattina del martedì 1º aprile il fratello Rutherford si recò a Pittsburgh, dove allora si trovavano gli uffici della sede centrale. Anche lì i fratelli, saputo che stava per arrivare, programmarono un pranzo, che si tenne quella sera all’Hotel Chatham. La prigionia, però, aveva inciso profondamente sul fratello Rutherford. Si erano manifestati dei problemi polmonari e, di conseguenza, dopo la liberazione, ebbe una grave polmonite. Perciò, di lì a poco, a motivo della sua salute, dovette andare in California, dove aveva dei parenti.

La prova a Los Angeles

Ora che il fratello Rutherford e gli altri erano liberi, ci si chiedeva: Che ne sarà dell’opera di proclamare il Regno di Dio? Mentre questi fratelli erano in prigione, la sorveglianza dell’opera di testimonianza, sotto l’aspetto organizzativo, era in gran parte venuta a mancare. Il Tabernacolo di Brooklyn era stato venduto e la Betel era stata chiusa. La sede di Pittsburgh era piccola e i fondi limitati. E poi, quanto interesse c’era veramente per il messaggio del Regno? Dalla California il fratello Rutherford decise di fare una prova.

Si dispose di tenere un’adunanza nell’Auditorium di Clune a Los Angeles la domenica 4 maggio 1919. “Speranza per l’afflitta umanità” era il titolo della conferenza a cui era invitato il pubblico. Ma il discorso doveva essere pronunciato da J. F. Rutherford, un uomo appena uscito di prigione. Attraverso un’estesa pubblicità sui giornali, Rutherford prometteva una franca presentazione dei fatti, in cui sarebbero state anche spiegate le ragioni delle condanne illegali dei funzionari della Società. Qualcuno avrebbe manifestato abbastanza interesse da intervenire?

La partecipazione fu straordinaria. Vennero 3.500 persone per ascoltare la conferenza, e altre 600 circa non poterono entrare perché non c’era più posto. Il fratello Rutherford era elettrizzato! Accettò di parlare di nuovo il lunedì sera, e si presentarono 1.500 persone. Ma stava così male che non riuscì a finire il discorso. Dopo un’ora dovette essere sostituito da un collaboratore. Comunque la prova di Los Angeles fu un successo. Il fratello Rutherford si convinse che il messaggio del Regno suscitava considerevole interesse ed era deciso a fare in modo che fosse proclamato.

All’opera!

Entro il luglio 1919 il fratello Rutherford era di nuovo al lavoro alla sede centrale di Pittsburgh. Nei mesi che seguirono tutto avvenne rapidamente. Si presero disposizioni per tenere un’assemblea degli Studenti Biblici a Cedar Point dal 1º all’8 settembre 1919. Gli uffici della Società furono trasferiti nuovamente a Brooklyn e furono aperti il 1º ottobre.

Ora cosa dovevano fare? All’assemblea di Cedar Point si diede grande enfasi alla loro missione. Il martedì 2 settembre il fratello Rutherford spiegò: “La missione del cristiano sulla terra . . . è proclamare il messaggio del giusto regno del Signore, che recherà benedizioni all’intera gemente creazione”. Tre giorni dopo, il venerdì 5 settembre, che fu chiamato “Giorno dei collaboratori”, il fratello Rutherford affermò fra l’altro: “Nei momenti di riflessione è naturale che un cristiano si chieda: Perché sono sulla terra? E la risposta logica dev’essere: Il Signore mi ha benignamente costituito suo ambasciatore per portare al mondo il messaggio divino della riconciliazione, ed è mio privilegio e dovere annunziare questo messaggio”.

Sì, era tempo di mettersi all’opera per proclamare il Regno di Dio! E, per aiutare ad assolvere questo incarico, il fratello Rutherford annunciò: “Secondo la provvidenza del Signore abbiamo disposto di pubblicare una nuova rivista intitolata THE GOLDEN AGE”. I presenti non sapevano che rivista coraggiosa si sarebbe dimostrata.

“Quella prima assemblea dopo la prima guerra mondiale fu un grande incentivo per tutti noi”, ricordava Herman L. Philbrick, che era venuto da Boston (Massachusetts). Davvero quell’assemblea di Cedar Point spronò gli Studenti Biblici all’azione. Erano pronti a mettersi all’opera per proclamare la buona notizia. Era come se fossero ritornati in vita. — Confronta Ezechiele 37:1-14; Rivelazione 11:11, 12.

Intanto sulla scena mondiale si verificavano avvenimenti importanti. Il 28 giugno 1919 venne firmato il trattato di Versailles, ratificato il 10 gennaio 1920. Il trattato poneva ufficialmente fine alle ostilità della prima guerra mondiale contro la Germania e prevedeva anche l’istituzione della Società o Lega delle Nazioni, organismo internazionale creato per mantenere la pace nel mondo.

‘Annunciate il Re e il Regno’

Nel 1922 gli Studenti Biblici tornarono a Cedar Point dal 5 al 13 settembre, per un’assemblea di nove giorni. L’eccitazione aumentava man mano che arrivavano i partecipanti a quell’assemblea internazionale. Il punto culminante fu il discorso “Il Regno”, pronunciato il venerdì 8 settembre dal fratello Rutherford.

Thomas J. Sullivan in seguito ricordava: “Quelli che ebbero il privilegio di assistere a quella adunanza possono vedere ancora la serietà con cui il fratello Rutherford disse ai pochi che gironzolavano irrequieti a motivo del caldo intenso di ‘METTERSI A SEDERE’ e ‘ASCOLTARE’ a ogni costo il discorso”. Chi lo fece non rimase deluso, poiché quello fu il famoso discorso in cui il fratello Rutherford incitò gli ascoltatori ad ‘annunciare il Re e il Regno’.

L’uditorio rispose con grande entusiasmo. La Torre di Guardia inglese riferì: “Ciascuno dei presenti rimase profondamente convinto che da quel momento in poi ogni consacrato aveva l’obbligo di essere un agente pubblicitario del Re e del regno”. Gli Studenti Biblici andarono via dall’assemblea pieni di ardente zelo per l’opera di predicazione. Come disse la sorella Ethel Bennecoff, una colportrice allora poco più che venticinquenne, “fummo spronati ad ‘annunciare, annunciare, annunciare il Re e il suo regno’, sì, avendo nel cuore più zelo e amore che mai”.

Via via che la luce dell’intendimento spirituale diventava più chiara, gli Studenti Biblici cominciarono a scorgere alcune elettrizzanti verità bibliche. (Prov. 4:18) La comprensione di queste preziose verità diede un poderoso impulso alla loro opera di proclamare il Regno di Dio. Al tempo stesso dovettero modificare il proprio modo di pensare, e per qualcuno questa fu una vera prova.

‘Non solo nei nostri giorni certe speranze non si avverano’

Nel 1920 l’opuscolo Milioni or viventi non morranno mai affermava: Possiamo “attendere che il 1925 [segnerà] il ritorno di Abrahamo, Isacco, Giacobbe e dei profeti fedeli del passato . . . alla condizione di perfezione umana”. Nel 1925 non ci si aspettava solo la risurrezione dei fedeli uomini dell’antichità, ma alcuni speravano che quell’anno i cristiani unti ricevessero la ricompensa celeste. b

Il 1925 passò. Alcuni abbandonarono la speranza. Ma la grande maggioranza degli Studenti Biblici rimase fedele. “La nostra famiglia”, spiegava Herald Toutjian i cui nonni erano diventati Studenti Biblici all’inizio del secolo, “si rese conto che non capita solo nei nostri giorni che certe speranze non si avverino. Anche gli apostoli ebbero simili aspettative mal riposte. . . . Geova merita il nostro leale servizio e la nostra lode con o senza la ricompensa finale”. — Confronta Atti 1:6, 7.

Quale organizzazione: quella di Geova o quella di Satana?

“Nascita della nazione” era il titolo di un articolo sensazionale apparso nella Torre di Guardia inglese del 1º marzo 1925, che conteneva un’illuminata spiegazione del capitolo 12 di Rivelazione che alcuni trovarono difficile accettare.

I personaggi simbolici menzionati in questo capitolo furono identificati come segue: la “donna” in procinto di partorire (vv. 1, 2) “l’organizzazione [celeste] di Dio”; il “dragone” (v. 3) “l’organizzazione del diavolo”; il ‘figlio maschio’ (v. 5) “il nuovo regno, o nuovo governo”. In base a ciò, per la prima volta si ebbe una spiegazione chiara: Ci sono due organizzazioni distinte e in lotta: quella di Geova e quella di Satana. E dopo la “guerra in cielo” (v. 7) Satana e i suoi sostenitori demonici furono cacciati via dal cielo e scagliati giù sulla terra.

“Ci siamo messi a sedere e abbiamo studiato tutta la notte finché sono riuscito a capirlo benissimo”, scrisse Earl E. Newell, che in seguito prestò servizio come rappresentante viaggiante della Watch Tower Society. “Siamo andati a un’assemblea a Portland (Oregon) dove abbiamo trovato i fratelli tutti turbati e alcuni sul punto di abbandonare La Torre di Guardia a motivo di questo articolo”. Perché per alcuni era così difficile accettare questa spiegazione del capitolo 12 di Rivelazione?

Tanto per cominciare c’era una netta differenza con quanto era stato pubblicato nel Finished Mystery, che in gran parte era una raccolta postuma di scritti del fratello Russell. c Walter J. Thorn, che serviva come pellegrino viaggiante, spiegò: “L’articolo sulla ‘Nascita della nazione’ era . . . difficile da accettare a motivo di una precedente interpretazione del caro fratello Russell, che credevamo fosse l’ultima parola su Rivelazione”. Non sorprende dunque che qualcuno inciampasse per questa spiegazione. “Indiscutibilmente questa interpretazione potrebbe rivelarsi uno strumento di vagliatura”, osservò J. A. Bohnet, un altro pellegrino, “ma quelli dalla fede veramente ardente e sincera non saranno scossi e si rallegreranno”.

Certo quelli dalla fede veramente ardente e sincera si rallegrarono per la nuova spiegazione. Adesso era così chiaro per loro: ciascuno apparteneva o all’organizzazione di Geova o a quella di Satana. “Ricordate”, spiegava l’articolo “Nascita della nazione”, “sarà nostro privilegio . . . combattere valorosamente per la causa del nostro Re proclamando il suo messaggio, che ci ha dato da proclamare”.

Negli anni ’20 e poi negli anni ’30 la conoscenza della Bibbia divenne sempre più chiara. Si eliminarono celebrazioni e feste mondane, come il Natale. Anche altre pratiche e credenze furono abbandonate quando si comprese che avevano radici che disonoravano Dio. d Comunque, oltre ad abbandonare pratiche e credenze sbagliate, gli Studenti Biblici continuarono a confidare che Geova avrebbe rivelato progressivamente la verità.

‘Voi siete i miei testimoni’

“‘Voi siete dunque i miei testimoni’, è l’espressione di Geova, ‘e io sono Dio’”. (Isa. 43:12) A partire dagli anni ’20 gli Studenti Biblici si resero sempre più conto del profondo significato di queste parole del profeta Isaia. Attraverso le pagine della Torre di Guardia fu ripetutamente messa in risalto la nostra responsabilità di rendere testimonianza al nome di Geova e al suo Regno. Una pietra miliare, tuttavia, fu raggiunta a un’assemblea tenuta a Columbus (Ohio) nel 1931.

La domenica 26 luglio, a mezzogiorno, il fratello Rutherford pronunciò il discorso pubblico “Il Regno, la speranza del mondo”, che fu trasmesso da una vasta rete di stazioni radio e poi ritrasmesso da più di 300 altre stazioni. Alla fine del discorso si rivolse direttamente alla cristianità leggendo la pungente risoluzione “Avvertimento da Geova”, rivolta “Ai Capi ed al Popolo”. Al suo invito ad adottare la risoluzione, tutti i presenti si alzarono in piedi e gridarono “Sì!” Telegrammi ricevuti in seguito indicarono che anche molti di quelli che l’avevano ascoltato alla radio avevano espresso a gran voce il loro consenso.

Dalle tredici, quando terminò il discorso pubblico, fino alle sedici, quando il fratello Rutherford rientrò nella sala, l’atmosfera fu carica di eccitazione. Egli aveva chiesto espressamente che tutti coloro ai quali interessava davvero l’avvertimento dato a mezzogiorno alla cristianità fossero ai loro posti alle sedici.

Alle sedici in punto il fratello Rutherford cominciò affermando che riteneva quello che stava per dire di vitale importanza per tutti coloro che potevano udire la sua voce. Gli ascoltatori erano tutt’orecchi. Durante il discorso egli presentò un’altra risoluzione, intitolata “Un nuovo nome”, che culminò con la dichiarazione: “Desideriamo essere conosciuti e chiamati con il nome, cioè, testimoni di Geova”. I presenti, emozionatissimi, balzarono nuovamente in piedi gridando un sonoro “Sì!” Da allora in poi sarebbero stati conosciuti come testimoni di Geova!

“Lo spirito di Geova ci rendeva intrepidi”

Nel 1927 il popolo di Geova fu incoraggiato a dedicare parte della domenica alla testimonianza in gruppo. Fu subito opposizione. Nel giro di pochi anni gli arresti cominciarono ad aumentare: soltanto negli Stati Uniti 268 nel 1933, 340 nel 1934, 478 nel 1935 e 1.149 nel 1936. Con quali imputazioni? In realtà, con varie imputazioni, fra cui vendita senza licenza, turbamento della quiete pubblica e violazione del riposo domenicale. I gruppi di Testimoni locali non sapevano come comportarsi con i funzionari di polizia e i tribunali. Rivolgersi a un consulente legale sul posto era troppo costoso o impossibile a motivo del pregiudizio. Perciò la Watch Tower Society istituì a Brooklyn un reparto legale a cui rivolgersi.

Una forte difesa sul piano legale, tuttavia, non bastava. Quei testimoni di Geova sinceri erano decisi a dimostrarsi all’altezza del nome che avevano adottato. Perciò all’inizio degli anni ’30 mossero all’attacco. In che modo? Mediante speciali missioni di predicazione dette “campagne delle divisioni”. In tutti gli Stati Uniti migliaia di volontari furono organizzati in divisioni. Quando in una cittadina dei Testimoni venivano arrestati perché predicavano di casa in casa, subito arrivava da altre zone una divisione di volontari che “assediava” la cittadina, dando una completa testimonianza. e

Le “campagne delle divisioni” contribuirono molto a rafforzare i Testimoni locali. In ogni divisione c’erano fratelli qualificati che avevano ricevuto istruzioni sul modo di comportarsi con le autorità. Era molto incoraggiante per i fratelli che vivevano in zone dove c’erano difficoltà, forse in villaggi, sapere che non erano soli nel proclamare il Regno di Dio.

Ci voleva molto coraggio per partecipare alle “campagne delle divisioni” degli anni ’30. Nel mezzo della grande crisi i posti di lavoro scarseggiavano. Eppure Nicholas Kovalak junior, che è stato sorvegliante viaggiante per circa 40 anni, ricorda: “Quando si riceveva l’invito a recarsi in una zona a rischio, il ‘direttore del servizio’ chiedeva se c’erano volontari. A coloro che temevano di perdere il posto di lavoro veniva detto di non presentarsi. . . . Ma eravamo sempre felici di avere il 100% di adesioni!” John Dulchinos, un sorvegliante di Springfield (Massachusetts), diceva: “Quelli furono senza dubbio anni emozionanti e il ricordo che ne abbiamo è prezioso. Lo spirito di Geova ci rendeva intrepidi”.

Nel frattempo la maggiore luce su un certo argomento biblico avrebbe avuto uno straordinario impatto sull’opera.

Chi erano i Gionadab?

Nel 1932 venne spiegato che Gionadab, il compagno del re Ieu, prefigurava una classe di persone che avrebbero avuto la vita eterna sulla terra. f (2 Re 10:15-28) I Gionadab, come venivano chiamati, ritenevano un privilegio collaborare con gli unti servitori di Geova e avere una parte insieme a loro nell’annunciare il Regno. Ma all’epoca non si fece uno sforzo speciale per radunare e organizzare coloro che avevano una speranza terrena.

La Torre di Guardia del 15 agosto 1934 (marzo 1935 in italiano) fu però di vero incoraggiamento per i Gionadab. L’articolo “La sua benignità” diceva: “Potrà uno della classe di Gionadab consacrarsi al Signore e ricevere il battesimo? Risposta: Certamente è appropriato che uno della classe di Gionadab si consacri per fare la volontà di Dio. Non si può ricevere la vita in altro modo. L’immersione nell’acqua non è altro che un simbolo attestante che si è fatta la consacrazione [o, come diremmo oggi, la dedicazione] di fare la volontà di Dio, e questo non può essere cosa illecita”. I Gionadab erano emozionati!

Ma li aspettava una gioia ancora più grande. La primavera seguente diversi numeri della Torre di Guardia, a partire dal 1º aprile 1935 (inglese), contenevano questo annuncio: “Ancora una volta La Torre di Guardia ricorda ai suoi lettori che un’assemblea dei testimoni di Geova e dei Gionadab g sarà tenuta a Washington dal 30 maggio al 3 giugno 1935”. I Gionadab attendevano ansiosamente l’assemblea.

La “grande moltitudine”, predetta in Rivelazione 7:9-17 secondo la King James Version (KJ), fu il soggetto di un discorso pronunciato dal fratello Rutherford il secondo giorno dell’assemblea. In quel discorso spiegò che la grande moltitudine era costituita dagli odierni Gionadab e che questi Gionadab dovevano mostrare a Geova lo stesso grado di fedeltà degli unti. L’uditorio era elettrizzato. All’invito dell’oratore, i Gionadab si alzarono in piedi. “Dapprima si fece silenzio”, ricordava Mildred Cobb, che si era battezzata nell’estate del 1908, “poi ci fu un grido di gioia e gli applausi furono forti e prolungati”.

Questa nuova luce ebbe un profondo effetto sull’attività dei testimoni di Geova. “Con crescente entusiasmo”, osservò Sadie Carpenter, predicatrice a tempo pieno per più di 60 anni, “tornammo ai nostri territori per cercare le persone simili a pecore che dovevano ancora essere radunate”. In seguito l’Annuario dei testimoni di Geova inglese del 1936 riferì: “Questa rivelazione ha eccitato i fratelli e li ha spronati a rinnovata attività, e da ogni parte della terra giungono notizie che esprimono gioia per il fatto che il rimanente ora ha il privilegio di portare il messaggio alla grande moltitudine, e questa di operare insieme a onore del nome del Signore”. Per aiutarli in quest’opera il libro Ricchezza, pubblicato nel 1936, conteneva un’ampia trattazione delle prospettive offerte nelle Scritture alla grande moltitudine.

Finalmente i componenti dedicati e battezzati della grande moltitudine trovarono il giusto posto accanto agli unti nell’annunciare il Regno di Dio!

‘Conciata per le feste la vecchia madama’

Negli anni ’30 il messaggio proclamato da quegli zelanti Testimoni conteneva una pungente denuncia della falsa religione. Un utile strumento a questo riguardo fu presentato all’assemblea generale dei testimoni di Geova, tenuta dal 15 al 20 settembre 1937 a Columbus.

La mattina del sabato 18 settembre, dopo il suo discorso, il fratello Rutherford presentò il libro Nemici, che denunciava la falsa religione, definendola “un insidioso nemico, che non fece mai altro che recare immensi danni all’umanità”. I fanatici sostenitori della falsa religione erano definiti “agenti del Diavolo, ne [fossero] essi consapevoli o no”. Nel presentare il libro al pubblico, il fratello Rutherford disse: “Guardate questo libro: ci servirà per conciare per le feste la vecchia madama”. h Al che i presenti proruppero in un fragoroso ed entusiastico applauso.

Per alcuni anni il fonografo aveva avuto una parte nel “conciare per le feste la vecchia madama”. Ma in relazione all’opera con il fonografo, all’assemblea del 1937 ci fu una sorpresa. “A quell’assemblea fu introdotta l’opera con il fonografo portatile alle porte”, ricorda Elwood Lunstrum, che a quel tempo aveva solo 12 anni. “Portavamo già con noi il fonografo nel servizio, ma lo usavamo solo quando eravamo invitati a entrare. . . . All’assemblea di Columbus fu spiegato che erano stati organizzati “pionieri speciali” per introdurre l’uso del fonografo alle porte, l’opera delle visite agli interessati (chiamate allora per la prima volta ‘visite ulteriori’) e degli studi biblici seguendo un cosiddetto ‘studio modello’”.

I testimoni di Geova lasciarono quell’assemblea ben preparati per l’opera di proclamare il Regno di Dio. Certo avevano bisogno di tutto l’incoraggiamento possibile. Negli anni ’30 la crescente ondata di nazionalismo provocò l’ostilità, in alcuni casi azioni violente, di coloro che erano decisi a impedire ai testimoni di Geova di radunarsi insieme e di predicare.

“Una masnada di delinquenti”

Forte opposizione venne da certi gruppi dell’Azione Cattolica. Il 2 ottobre 1938 il fratello Rutherford pronunciò l’esplicito discorso “Fascismo o libertà”, poi pubblicato in forma di opuscolo e distribuito in milioni di copie. In questo discorso il fratello Rutherford descrisse per filo e per segno diversi casi di azioni illegali che dimostravano la collusione tra certi funzionari pubblici ed esponenti della Chiesa Cattolica.

Rutherford presentò i fatti, e poi osservò: “Quando vengono esposti i fatti con cui si dimostra che una congrega opera sotto una veste religiosa per derubare il popolo dei suoi diritti, la Gerarchia urla: ‘Menzogne! Mettete la museruola a costoro, non permettete loro di parlare’”. Quindi chiese: “È forse male pubblicare la verità relativamente ad una masnada di delinquenti che derubano la gente? No! . . . Dovrebbero gli uomini onesti essere costretti a rimanere in silenzio mentre questa masnada di delinquenti distrugge la libertà del popolo? E soprattutto dovrà il popolo vedersi negati i diritti e i privilegi concessi da Dio, della libertà di riunione, della libertà di adorare l’Onnipotente Iddio, della libertà di parola, della libertà di annunziare il suo Regno e di denunziare coloro che lo combattono?”

Dopo questa pungente condanna, l’opposizione di gruppi dell’Azione Cattolica continuò in tutti gli Stati Uniti. I testimoni di Geova combatterono sul piano giuridico per la libertà di adorazione e per il diritto di proclamare il Regno di Dio. Ma la situazione non fece che peggiorare quando il mondo entrò in guerra. Furono imposte restrizioni e testimoni di Geova furono anche arrestati in un paese dopo l’altro in Europa, Africa e Asia.

“Tutti volevano andare a St. Louis”

“Nel 1941”, ricordava Norman Larson, che da poco aveva iniziato il ministero a tempo pieno, “eravamo sicuri che ci aspettavano giorni critici dato che l’Europa era sempre in guerra. Perciò tutti volevano andare a St. Louis”. Perché? Per assistere all’Assemblea teocratica dei testimoni di Geova che si doveva tenere in quella città del Missouri dal 6 al 10 agosto 1941. E vennero davvero “tutti”. I locali dell’assemblea erano gremiti. Secondo una stima della polizia, ci fu un massimo di 115.000 presenti.

Sin dal primo giorno il programma provvide tempestivo incoraggiamento. Il discorso iniziale del fratello Rutherford, “Integrità”, diede il “la” all’assemblea. “Comprendemmo più chiaramente che mai perché Geova permetteva questa intensa persecuzione del suo popolo in tutto il mondo”, ricordava Hazel Burford, che servì come missionaria per quasi 40 anni, fino alla sua morte avvenuta nel 1983. A proposito dell’assemblea l’Annuario dei testimoni di Geova inglese del 1942 aggiunse: “Tutti si rendevano ben conto che li attendeva una grande opera di testimonianza, e che compiendola avrebbero mantenuto l’integrità, pur essendo odiati da tutti gli uomini e le organizzazioni mondane”.

All’assemblea, la domenica 10 agosto, “Giorno dei fanciulli”, ci fu una scena commovente. Quando iniziò la sessione della mattina 15.000 ragazzi — tra i 5 e i 18 anni — erano radunati nell’arena principale, proprio davanti al podio e in un settore pure riservato nella città di roulotte dove erano in ascolto quelli che non avevano trovato posto nell’arena. Quando il fratello Rutherford, che allora aveva poco più di 70 anni, salì sul podio, i ragazzi lo salutarono con un applauso. Egli agitò il fazzoletto e i ragazzi fecero altrettanto. Quindi con voce chiara, affettuosa, si rivolse a tutti i presenti svolgendo il tema “Figliuoli del Re”. Dopo aver parlato per più di un’ora all’uditorio in generale, si rivolse ai ragazzi seduti nei settori riservati.

“Tutti voi . . . ragazzi”, disse concentrando l’attenzione sui giovani volti raggianti che aveva davanti, “che avete accettato di fare la volontà di Dio e vi siete schierati dalla parte del suo Governo teocratico retto da Cristo Gesù e che avete accettato di ubbidire a Dio e al suo Re, siete pregati di alzarvi in piedi”. I ragazzi si alzarono tutti insieme. “Ecco”, esclamò l’oratore entusiasta, “più di 15.000 nuovi testimoni del Regno!” Ci fu uno scroscio di applausi. “Tutti voi che farete il possibile per parlare ad altri del regno di Dio e delle benedizioni che porterà, siete pregati di dire Sì”. La risposta fu un tonante “Sì!”

A felice conclusione di tutto questo, il fratello Rutherford annunciò la pubblicazione del nuovo libro Children (Fanciulli), che fu accolto con grida di gioia e fragorosi applausi. Poi distribuì insieme ad altri una copia gratuita del libro mentre una lunga fila di ragazzi saliva sul podio e si snodava davanti a quell’uomo alto. A quella vista molti piangevano.

Quel giorno nell’uditorio c’erano molti ragazzi che sono stati all’altezza del grido “Sì!” LaVonne Krebs, Merton Campbell, Eugene e Camilla Rosam erano fra i bambini che ricevettero il libro Children in quella occasione. Nel 1992 servivano ancora alla sede centrale della Società, avendo dedicato rispettivamente 51, 49, 49 e 48 anni al ministero a tempo pieno. Alcuni ragazzi sono andati all’estero come missionari, fra cui Eldon Deane (Bolivia), Richard e Peggy Kelsey (Germania), Ramon Templeton (Germania) e Jennie Klukowski (Brasile). Senza dubbio il programma di quella domenica mattina a St. Louis lasciò un’impronta indelebile su molti giovani cuori!

La domenica pomeriggio il fratello Rutherford rivolse alcune parole di commiato ai convenuti. Li incoraggiò a portare avanti l’opera di proclamare il Regno di Dio. “Sono assolutamente sicuro”, disse loro, “che d’ora in poi . . . quelli che formeranno la grande moltitudine faranno passi da gigante”. Li esortò a ritornare ciascuno nella propria zona e ad “andare avanti a tutto vapore . . . e dedicare tutto il tempo possibile al ministero”. E queste furono le sue parole finali: “Bene, miei cari fratelli, il Signore vi benedica. Ora non vi dico addio, perché conto di rivedervi una volta o l’altra”.

Ma per molti sarebbe stata l’ultima volta che avrebbero visto il fratello Rutherford.

Gli ultimi giorni di J. F. Rutherford

Il fratello Rutherford aveva un tumore al colon e all’assemblea di St. Louis non stava bene. Eppure riuscì a pronunciare cinque vigorosi discorsi. Dopo l’assemblea però le sue condizioni peggiorarono, e dovette sottoporsi a colostomia. Arthur Worsley ricorda il giorno in cui il fratello Rutherford disse addio alla famiglia Betel. “Ci confidò che stava per subire una grave operazione e che, sia che fosse sopravvissuto o no, era certo che avremmo continuato a proclamare il nome di Geova. . . . Concluse dicendo: ‘Quindi, se Dio vuole, ci rivedremo. Se no, continuate il combattimento’. Nella famiglia non c’era uno che non piangesse”.

Il fratello Rutherford, che aveva 72 anni, sopravvisse all’operazione. Poco dopo lo portarono in California, in una casa che aveva chiamato Bet-Sarim. Quelli che gli volevano bene, e i medici, capivano che non si sarebbe ripreso. Infatti dovette subire un’altra operazione.

Verso la metà di dicembre arrivarono da Brooklyn Nathan H. Knorr, Frederick W. Franz e Hayden C. Covington. Hazel Burford, che assisté il fratello Rutherford in quei giorni tristi e penosi, in seguito ricordava: “Rimasero diversi giorni con lui per esaminare il rapporto annuale per l’Annuario e altre questioni organizzative. Dopo la loro partenza il fratello Rutherford diventò sempre più debole e, circa tre settimane dopo, il giovedì 8 gennaio 1942, finì fedelmente la sua vita terrena”. i

Come fu accolta alla Betel la notizia della morte del fratello Rutherford? “Non dimenticherò mai il giorno in cui apprendemmo che il fratello Rutherford era mancato”, ricordava William A. Elrod, che all’epoca era membro della famiglia Betel da nove anni. “Era mezzogiorno, la famiglia era radunata per mangiare. L’annuncio fu breve. Non ci furono discorsi. Nessuno si prese un giorno di vacanza per piangere. Anzi, tornammo alla stamperia e lavorammo più sodo che mai”.

Quelli furono tempi estremamente difficili per i testimoni di Geova. La guerra era diventata un conflitto mondiale. Dall’Europa le ostilità si erano estese all’Africa e a quella che allora era nota come Unione Sovietica. Il 7 dicembre 1941, giusto un mese prima della morte del fratello Rutherford, l’attacco giapponese contro Pearl Harbor aveva trascinato gli Stati Uniti nel conflitto. In molte località i Testimoni furono oggetto di attacchi da parte di turbe e di altre forme di persecuzione violenta.

Cosa sarebbe accaduto adesso?

[Note in calce]

a Ente giuridico di New York costituito nel 1909 in occasione del trasferimento degli uffici principali della Società a Brooklyn (New York).

b Vedi il capitolo 28 “Prove e vagliatura all’interno”.

c Secondo l’interpretazione riportata nel Finished Mystery, la donna di Rivelazione cap. 12 era “la Chiesa primitiva”, il dragone era “l’Impero romano pagano” e il figlio maschio era “il papato”.

d Vedi il capitolo 14 “Non fanno parte del mondo”.

f Rivendicazione, vol. III, p. 77 (inglese). Vedi anche il capitolo 12 “La grande folla vivrà in cielo o sulla terra?

g In quel tempo i Gionadab non erano considerati “testimoni di Geova”. (Vedi La Torre di Guardia inglese del 15 agosto 1934 [marzo 1935 in italiano]). Ma, alcuni anni dopo La Torre di Guardia inglese del 1º luglio 1942 (luglio 1943 in italiano) dichiarò: “Queste ‘altre pecore’ [Gionadab] divengono testimoni per Lui, nella stessa maniera in cui prima della morte di Cristo gli uomini fedeli, da Abele sino a Giovanni Battista, persistettero fedelmente [essendo] testimoni per Geova”.

h Riferimento alla “grande meretrice” menzionata in Rivelazione cap. 17. Il libro Nemici diceva: “Tutte le organizzazioni della terra che combattono Iddio e il suo Regno prendono . . . il nome di ‘Babilonia’ e di ‘meretrice’; questi nomi spettano in modo tutto speciale all’organizzazione religiosa principale, alla chiesa Cattolico-Romana”. (p. 211) Anni dopo si capì che la meretrice in realtà rappresenta l’impero mondiale di tutta la falsa religione.

i Il fratello Rutherford lasciava la moglie Mary e il figlio Malcolm. Poiché la sorella Rutherford aveva salute cagionevole e trovava insopportabile l’inverno a New York (dove si trovava la sede centrale della Watch Tower Society), si era trasferita con Malcolm nella California meridionale, dove c’era un clima migliore per la sua salute. La sorella Rutherford morì il 17 dicembre 1962, a 93 anni. L’annuncio della sua morte, pubblicato dal Daily News-Post di Monrovia (California), diceva: “Finché la cattiva salute non la costrinse a restare in casa, prese parte attiva all’opera di ministero dei testimoni di Geova”.

[Testo in evidenza a pagina 73]

“Le principali armi di Satana sono ORGOGLIO, AMBIZIONE e TIMORE”

[Testo in evidenza a pagina 74]

“Fiducia nel fatto che Geova dirigeva la Società”

[Testo in evidenza a pagina 75]

‘Non tanto per far uscire loro di prigione, quanto per dare testimonianza della verità’

[Testo in evidenza a pagina 77]

“La missione del cristiano sulla terra . . . è proclamare il messaggio del giusto regno del Signore”

[Testo in evidenza a pagina 78]

‘Annunciate il Regno con più zelo e amore che mai’

[Testo in evidenza a pagina 82]

‘Desideriamo essere conosciuti come testimoni di Geova’

[Testo in evidenza a pagina 83]

Sì, i Gionadab si devono battezzare!

[Testo in evidenza a pagina 84]

‘Alla ricerca delle persone simili a pecore ancora da radunare’

[Testo in evidenza a pagina 85]

Rutherford fu esplicito nel rimproverare gli oppositori religiosi

[Testo in evidenza a pagina 86]

15.000 ragazzi si schierano dalla parte del Regno

[Testo in evidenza a pagina 89]

“Se Dio vuole, ci rivedremo. Se no, continuate il combattimento”

[Riquadro/Immagine a pagina 76]

La “Casa dei Principi”

Nel 1919, dopo il rilascio dall’ingiusta detenzione, il fratello Rutherford ebbe una grave polmonite, e rimase con un solo polmone sano. Negli anni ’20 andò a San Diego (California) per curarsi, e il medico gli suggerì di trascorrervi il maggior tempo possibile. Dal 1929 in poi il fratello Rutherford passava l’inverno a San Diego lavorando in una casa che aveva chiamato Bet-Sarim. Bet-Sarim era stata costruita con i fondi offerti per quello scopo. L’atto, pubblicato per intero nel “Golden Age” del 19 marzo 1930, trasferiva la proprietà a J. F. Rutherford e in seguito alla Watch Tower Society.

A proposito di Bet-Sarim il libro “Salvezza”, pubblicato nel 1939, spiega: “Le parole in ebraico, ‘Beth Sarim’, significano ‘Casa dei Principi’; e lo scopo di acquistare la proprietà e fabbricare la casa fu per avere una tangibile prova che vi sono oggidì sulla terra di coloro che credono fermamente in Dio e in Cristo Gesù e nel Suo regno, ed i quali credono pure che i fedeli uomini antichi saranno ben presto risuscitati dal Signore, verranno un’altra volta sulla terra, per prendere controllo degli affari visibili del governo teocratico”.

Qualche anno dopo la morte del fratello Rutherford il consiglio direttivo della Watch Tower Society decise di vendere Bet-Sarim. Perché? “La Torre di Guardia” inglese del 15 dicembre 1947 (15 settembre 1948 in italiano) spiegava: “Aveva pienamente servito al suo scopo e serviva ora soltanto come monumento la cui manutenzione è molto costosa; la nostra fede nel ritorno degli uomini del tempo antico che il Re Cristo Gesù farà principi in TUTTA la terra (non semplicemente in California) è basata, non su quella casa chiamata Beth-Sarim, ma sulle promesse della Parola di Dio”. j

[Nota in calce]

j A quel tempo si credeva che fedeli uomini dell’antichità, come Abraamo, Giuseppe e Davide, sarebbero stati risuscitati prima della fine di questo sistema di cose e sarebbero stati “principi in tutta la terra”, in adempimento di Salmo 45:16. Questa idea venne modificata nel 1950, quando un ulteriore studio delle Scritture indicò che quegli antenati terreni di Gesù Cristo sarebbero stati risuscitati dopo Armaghedon. — Vedi “La Torre di Guardia” inglese del 1º novembre 1950 (15 giugno 1951, pp. 184-6 in italiano).

[Riquadro/Immagini alle pagine 80 e 81]

Il messaggio del Regno per radio

Entro due anni da che erano iniziate le normali trasmissioni radio, si usava la radio per trasmettere il messaggio del Regno. Il 26 febbraio 1922, in California, il fratello Rutherford pronunciò il suo primo discorso per radio. Due anni dopo, il 24 febbraio 1924, a Staten Island (New York), cominciò le trasmissioni la WBBR, una stazione radio di proprietà della Watch Tower Society. In seguito la Società organizzò in tutto il mondo reti radiofoniche per trasmettere conferenze e programmi biblici. Nel 1933 un massimo di 408 stazioni trasmettevano il messaggio del Regno in sei continenti!

[Immagini]

La WBBR, a New York, fu gestita dalla Watch Tower Society dal 1924 fino al 1957

L’orchestra della WBBR nel 1926

J. F. Rutherford mentre l’11 settembre 1938 pronuncia la conferenza “Affrontate i fatti” nella Royal Albert Hall a Londra; più di 10.000 persone gremirono la sala, mentre altri milioni di persone l’ascoltarono alla radio

Programma inaugurale della WBBR

Staff della stazione 2HD di Newcastle, in Australia

La stazione radio CHCY a Edmonton (Alberta) era una delle stazioni che la Società possedeva e gestiva in Canada

Trasmissioni per la Finlandia tramite una stazione radio in Estonia

Radiotrasmittenti della stazione WORD, vicino a Chicago (Illinois), di proprietà della Società e da essa gestita

[Riquadro/Immagini a pagina 87]

Predicazione con il fonografo

Nel 1933 i testimoni di Geova cominciarono a usare un altro metodo di predicazione innovativo. Un grammofono dotato di amplificatore e altoparlante veniva impiegato per trasmettere in sale, parchi e altri luoghi pubblici dischi da 33 giri su cui erano incisi i discorsi pronunciati alla radio dal fratello Rutherford. Venivano usate anche auto e barche munite di altoparlanti per far risuonare il messaggio del Regno.

L’efficacia dei grammofoni portò un’altra innovazione ancora: la predicazione di casa in casa con un fonografo leggero. Nel 1934 la Società cominciò a produrre fonografi portatili e una serie di dischi a 78 giri che contenevano discorsi biblici di 4 minuti e mezzo. Col tempo erano in circolazione dischi con 92 soggetti diversi. Complessivamente la Società produsse più di 47.000 fonografi per diffondere il messaggio del Regno. Ma infine si cominciò a dare maggiore risalto alle presentazioni orali del messaggio del Regno, per cui l’opera con il fonografo un po’ alla volta fu abbandonata.

[Immagini]

Con un’auto munita di altoparlanti in cima a una collina, il messaggio del Regno si poteva udire a chilometri di distanza (sopra)

Uso del grammofono in Messico (a destra)

Barca munita di altoparlanti sul Tamigi, a Londra (sopra)

Uso del fonografo nel servizio di campo (a sinistra)

Dimostrazione dell’uso di un fonografo verticale nel 1940 (a destra)

[Immagine a pagina 79]

J. A. Bohnet

[Immagine a pagina 88]

Dal 1917, quando J. F. Rutherford diventò presidente, al 1941, la Watch Tower Society produsse una gran quantità di pubblicazioni, fra cui 24 libri, 86 opuscoli e, ogni anno, l’“Annuario” e articoli per “La Torre di Guardia” e “The Golden Age” (poi “Consolation”)