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Fine delle infermità e della morte

Fine delle infermità e della morte

Capitolo XV

Fine delle infermità e della morte

1. Il timore della morte che cosa ha indotto le persone a fare?

DI TUTTE le cause di cordoglio e afflizione del genere umano, le infermità e la morte sono le principali. Anche il timore della morte ha tenuto le persone in una forma di schiavitù, e le minacce di morte hanno indotto molti ad agire in violazione della propria coscienza, per esempio, sotto il regime nazista, quando alcuni erano intimiditi affinché tradissero i loro propri amici. (Ebrei 2:15) Quale sollievo proverà il genere umano quando queste nemiche, l’infermità e la morte, saranno soppresse! — 1 Corinti 15:26.

2, 3. (a) Con l’eliminazione della morte quali altre cose indesiderabili scompariranno? (b) La promessa di Dio di abolire la morte da che cosa ora ci libera?

2 Solo il Creatore può aiutare le persone a uscire da questa triste situazione. E non solo egli ha promesso di farlo, ma ha posto il fondamento per rimuovere la morte in maniera completa e permanente sotto il dominio dei “nuovi cieli” di Gesù Cristo e dei re e sacerdoti con lui associati. Dio promette al genere umano che “asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena”. Per darci fede e certezza, egli aggiunge: “Queste parole sono fedeli e veraci”. (Rivelazione 21:4, 5) Con l’eliminazione delle infermità e della morte, scompariranno anche gli effetti debilitanti della vecchiaia con la sua pelle rugosa e i suoi capelli grigi.

3 Se la conosciamo e ci crediamo, questa promessa divina elimina molta tristezza che la morte reca. Non ci ‘rattristeremo come fanno anche gli altri che non hanno speranza’. — 1 Tessalonicesi 4:13.

NON È UNA SPERANZA NUOVA

4. Perché possiamo dire che la speranza che la morte sarà abolita non è nuova?

4 Questa speranza non è nuova. Uomini e donne che servirono Dio migliaia d’anni fa ebbero questa speranza che li confortava e li rafforzava. Mentre sapevano che sarebbero morti, avevano anche fede in Dio che sarebbero stati destati con l’opportunità della vita eterna. Alcuni di questi fedeli furono in realtà testimoni oculari di risurrezioni compiute da Dio per mezzo dei suoi profeti e per mezzo di Gesù e degli apostoli. Naturalmente, quei risuscitati infine morirono di nuovo. Ma i servitori di Dio attendevano allora una “risurrezione migliore” sotto il regno messianico, quando non sarà necessario morire di nuovo, eccetto per disubbidienza volontaria. — Ebrei 11:16, 35.

5. Quale prova abbiamo che ad Abraamo, Giobbe e Daniele fu assicurato che, una volta morti, non sarebbero rimasti morti per sempre?

5 Abraamo mostrò fede nella risurrezione in maniera notevole. (Ebrei 11:17-19) Il fedele e paziente Giobbe disse che sarebbe stato nello Sceol, la tomba, e che Dio si sarebbe ricordato di lui nel tempo stabilito. (Giobbe 14:13) E quando il profeta Daniele chiese di comprendere la sua profezia di lunga portata, che si sarebbe dovuta adempiere nel “tempo della fine”, l’angelo di Dio gli disse: “Riposerai, ma sorgerai per la tua sorte alla fine dei giorni”. — Daniele 12:8, 9, 13.

CHI RICEVERÀ LA RISURREZIONE TERRESTRE?

6. (a) Quali sono i due generali gruppi di persone che riceveranno una risurrezione terrestre? (b) Alla loro risurrezione, quale sarà l’attitudine di quelli che prima della morte erano stati servitori di Dio?

6 La risurrezione dai morti sarà solo il primo passo nel proposito di Dio di riabilitare quelli che sono morti. Essi sorgeranno dalla tomba per essere accolti e ricevuti dalla “grande folla” dei sopravvissuti alla “grande tribolazione”, dopo la distruzione dell’attuale sistema di cose malvagio. Sulla terra ci saranno due gruppi di persone risuscitate per vivere di nuovo: (1) Le persone che si son mostrate fedeli a Dio in passato, fra cui quelle menzionate nell’undicesimo capitolo di Ebrei, e (2) quelli che, prima di morire, non sono mai stati servitori di Dio. “Vi sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”, disse l’apostolo Paolo. (Atti 24:15) Il primo gruppo non avrà nessuna difficoltà a imparare e comprendere i provvedimenti di Dio per la vita mediante il sacrificio di Cristo. Essi ubbidiranno lietamente alle leggi allora in vigore. Sin da ora, mentre sono ancora nella tomba, tali fedeli sono da Dio considerati come “viventi”, perché senz’altro li risusciterà. — Luca 20:37, 38.

7. Cosa si farà per i risuscitati che in precedenza non servirono Dio?

7 Le persone che in precedenza non servirono Dio, una volta risuscitate, dovranno imparare intorno a Geova il vero Dio e ai suoi benevoli provvedimenti per mezzo di Gesù Cristo. La “grande folla” dei sopravvissuti alla tribolazione avrà la responsabilità di ammaestrarli. (Romani 10:14) La buona notizia dovrà essere resa chiara a questi risuscitati, poiché Dio ha dichiarato che “nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio di quelli che sono in cielo e di quelli che sono sulla terra e di quelli che sono sotto il suolo [nella tomba], e ogni lingua confessi apertamente che Gesù Cristo è il Signore alla gloria di Dio Padre”. — Filippesi 2:10, 11.

8. I risuscitati saranno giudicati in base alle loro opere passate, o in base a che cosa?

8 Si richiederà che i risuscitati ubbidiscano alle leggi allora in vigore ed essi saranno giudicati “dalle cose scritte nei rotoli secondo le loro opere”. (Rivelazione 20:12) I “rotoli” rappresentano evidentemente la rivelazione della volontà di Dio per il genere umano durante quel periodo di mille anni.

LA PERFEZIONE NON SARÀ RAGGIUNTA IMMEDIATAMENTE

9. Quale sarà la situazione della “grande folla”?

9 I membri della “grande folla” non saranno resi perfetti immediatamente dopo la fine della “grande tribolazione”. Ma sopravvivranno alla distruzione di questo sistema di cose a causa della loro fede e della loro ubbidienza, e formeranno il “fondamento” della “nuova terra”. (Rivelazione 7:14-17; confronta Isaia 51:16). Quindi avanzeranno indubbiamente con fede e faranno rapido progresso verso la perfezione, mentre osserveranno le cose scritte nei “rotoli”. — Salmo 37:30, 31.

10. Che si farà circa i gravi impedimenti che hanno avuto sia i membri della “grande folla” che i risuscitati?

10 Che dire dei membri di questa “grande folla” che hanno gravi impedimenti come infermità cardiache, paralisi, cecità o che sono senza braccia o gambe, e così via? È ragionevole credere che saranno presto guariti da questi difetti. Quando fu sulla terra, Gesù illustrò tali guarigioni. Egli sanò istantaneamente mani e braccia secche, rafforzò arti paralizzati e ridiede la vista a occhi ciechi. Queste parti del corpo non ricrebbero gradualmente. (Luca 6:8-10; Giovanni 5:5-9) In modo simile, i risuscitati torneranno logicamente con corpi sani. Questo avvenne anche a quelli che secondo la narrazione delle Scritture furono risuscitati. (Luca 8:54, 55) Per esempio, Lazzaro si era in parte decomposto, ma quando tornò dalla tomba le sue parti decomposte erano state rinnovate. (Giovanni 11:39-44) Al suo popolo, che si propose di ristabilire nel loro paese nei tempi antichi, Dio fece la seguente promessa: “Nessun residente dirà: ‘Sono malato’. Il popolo che dimora nel paese sarà quello perdonato del suo errore”. Le persone potranno fare le cose normali della vita benché non siano ancora perfette. — Isaia 33:24.

COME VERRÀ LA PERFEZIONE

11. (a) Come si perverrà alla perfezione? (b) Perché si dovrà fare un cambiamento spirituale prima che abbia luogo la guarigione fisica?

11 Comunque, la completa perfezione del corpo verrà evidentemente solo quando l’individuo, a causa della sua fede in Cristo, avrà fatto progresso spirituale ‘rivestendo la nuova personalità’. Nonostante che una persona sia stata sanata da invalidità maggiori, mentre praticherà ciò che è giusto si avvicinerà sempre più alla perfezione. Parteciperà regolarmente del provvedimento di Dio per la sua guarigione mediante il sacrificio di espiazione di Cristo. (Rivelazione 22:2) Cristo ne rimuoverà misericordiosamente tutte le imperfezioni. Prima si dovrà fare questo cambiamento spirituale, perché la causa della morte è il peccato, e il corpo fisico non potrà essere perfetto finché non sarà stato completamente tolto il peccato dalla persona. La Bibbia mette sempre l’infermità in relazione con il peccato. — Luca 5:18-25; 1 Corinti 15:56; Romani 6:23.

12. Quale combattimento deve fare ora ogni servitore di Dio per rinnovare la sua personalità, e perché?

12 L’apostolo Paolo descrive il “combattimento” che ora deve fare ognuno che cerca di rinnovare la propria personalità, per piacere pienamente a Dio. Egli dice: “Ciò che desidero, questo non pratico; ma ciò che odio è quel che faccio. . . . Il bene che desidero non lo faccio, ma il male che non desidero è ciò che pratico. . . . Chi lo opera non sono più io, ma il peccato che dimora in me”. (Romani 7:15-20) Per eredità, tutti gli uomini sono stati generati “con errore”, nel peccato. (Salmo 51:5) Inoltre, nel corso della loro propria vita tutti hanno aumentato quel peccato, e l’ambiente ha influito erroneamente su di loro.

13. Cosa può fare una persona circa (a) le cattive tendenze che ha ‘assimilate’ dall’ambiente? (b) le tendenze ereditate che sono cattive?

13 Anche oggi l’uomo può veramente disfarsi delle cose ‘assimilate’ dall’ambiente, con l’aiuto della Parola di Dio, del Suo spirito e della propria associazione con i servitori di Dio. Ma è diverso per le cose che vengono dalla sua costituzione genetica, che fanno parte di lui fisicamente e mentalmente. È vero che può combattere questi difetti con notevole successo, poiché gli apostoli ci dicono che possiamo ‘rinnovare la nostra mente’, ‘rivestire la nuova personalità’, ‘produrre i frutti dello spirito’, ‘mantenere una buona coscienza’ e ‘tenere una condotta eccellente’. (Romani 12:2; Efesini 4:24; Galati 5:22, 23; 1 Pietro 3:16; 2:12) Ma non possiamo eliminare completamente queste cattive tendenze ereditate solo per mezzo di tale sforzo. Della propria situazione l’apostolo disse: “Misero uomo ch’io sono! Chi mi libererà dal corpo che subisce questa morte? Grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Così, dunque, con la mia mente io stesso sono schiavo della legge di Dio, ma con la mia carne della legge del peccato”. — Romani 7:24, 25.

14. (a) Quando le debolezze ereditate del cristiano lo inducono a peccare, che cosa può fare per rimanere nel favore di Dio? (b) Come una persona sarà infine liberata dalle debolezze ereditate, che causano peccato e afflizione?

14 In questo tempo attuale, il cristiano può ricevere il perdono dei suoi peccati per mezzo della fede in Gesù Cristo e nel sacrificio della sua vita per i nostri errori. E dopo aver pregato chiedendo perdono deve fare il suo meglio per tenere una condotta giusta. Non può mai smettere di combattere contro le inclinazioni errate, e con l’aiuto dello spirito di Dio non dovrà essere una battaglia perduta. La sua coscienza può esser pura. (Romani 8:2, 11-13; Ebrei 9:14) Ma nel nuovo sistema di cose Cristo conferirà il pieno beneficio del Suo sacrificio così che le debolezze ereditate, le “errate informazioni” genetiche ricevute dai propri antenati, saranno corrette. Egli sarà sanato sotto ogni aspetto. Quale sollievo! Quale liberazione, quando una persona potrà fare esattamente il bene che ha in cuore, in ogni tempo! Davvero, grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo.

15. (a) Quando l’uomo non dovrà più combattere per fare sempre la cosa giusta? (b) come l’apostolo Paolo dà risalto a questo punto in I Timoteo 1:8, 9? (c) Come Gesù fu un esempio del fatto che l’uomo giusto non ha bisogno di un codice di leggi che proibisca assassinio, furto, e così via?

15 Così, durante il regno di mille anni di Cristo, un uomo potrà essere gradualmente sempre meno aggravato dalle tendenze peccaminose. Farà sempre più la cosa giusta. Quando la perfezione sarà stata quindi raggiunta, non si dovrà più combattere per fare ciò che è giusto. Fare ciò che è giusto sarà naturale. Non ci sarà la minima inclinazione a rubare, commettere immoralità, odiare o calunniare altri. L’apostolo Paolo disse della legge mosaica, che proibiva queste cose: “Ora noi sappiamo che la Legge è eccellente purché sia usata lecitamente, sapendo questo fatto, che la legge è promulgata non per l’uomo giusto, ma per le persone illegali e insubordinate, per gli empi e i peccatori”. (1 Timoteo 1:8, 9) Chi è perfetto non ha bisogno di nessuna legge che lo avverta di non fare queste cose malvage. Quando Gesù fu sulla terra, per lui fu naturale fare ciò che è giusto. Egli ‘amò la giustizia e odiò l’illegalità’. (Ebrei 1:9) Provava un’immediata reazione di cuore a fare il bene e a rigettare il male. Considerate il racconto di quando lo tentò Satana, e anche dell’errato sforzo di Pietro per far evitare a Gesù quanto Dio aveva disposto che Gesù facesse. — Matteo 4:1-11; 16:21-23.

COME ACCOGLIERE I RISUSCITATI

16. (a) I risuscitati saranno in grado di riconoscere se stessi e i loro amici? (b) Qual è il proposito di Dio quando riconduce una persona sulla terra mediante la risurrezione? (c) Benché una persona risuscitata non sia giudicata dalle sue opere passate, quella condotta passata influirà in qualche modo sulla sua vita dopo la risurrezione?

16 In quanto ai risuscitati, Dio “ricreerà” accuratamente ciascun individuo con il suo intero modello di vita, con la sua personalità e con la sua memoria proprio com’era prima. Il risuscitato sarà in grado di riconoscersi come la stessa persona. Inoltre, i suoi compagni precedenti lo riconosceranno dall’aspetto e dalle caratteristiche. Dopo l’interruzione causata dalla morte, egli potrà quindi ricominciare a vivere con gli stessi motivi, inclinazioni e caratteristiche manifestati in precedenza. Tuttavia, non sarà accusato dei suoi peccati ed errori passati. Perché no? Perché, quando lo riconduce sulla terra, il proposito di Dio è quello di procurargli l’opportunità di valersi del sacrificio di Cristo e di liberarsi dal peccato. Ma, ciò che la persona fece in passato, se cattivo, influirà sulla sua personalità, e le cattive caratteristiche che ne risulteranno dovranno essere superate. Più la sua condotta passata fu ingiusta, più dovrà cambiare. Qualcuno potrà non valersi dell’opportunità di cambiare. — Isaia 26:10.

17. Se una persona morì secoli fa, le sembrerà che dalla sua morte alla sua risurrezione sia passato lungo tempo?

17 Alla persona risuscitata, il tempo che fu morta sembrerà solo un istante, poiché la morte è inesistenza. Nella Bibbia essa è paragonata al sonno profondo. (Giovanni 11:11-14; 1 Tessalonicesi 4:13, 14; Ecclesiaste 9:5, 10) Migliaia d’anni, o un giorno, sembreranno solo un momento. Al risuscitato l’esperienza parrà come varcare la soglia del presente sistema di cose malvagio per entrare nel giusto, ordinato nuovo sistema di cose.

18. (a) Che cosa dovranno apprendere i risuscitati? (b) Logicamente, come i risuscitati non saranno ricondotti in un mondo del tutto sconosciuto con un ‘divario di comunicazioni’?

18 Certo, la persona morta molti anni fa si sorprenderà di trovare sulla terra circostanze così diverse. Dovrà essere informata dai componenti della “grande folla” circa le opere che Dio ha compiute nel frattempo, in particolar modo dando il Suo Figlio come sacrificio di riscatto. Apprenderà anche come le buone condizioni sono il risultato del governo del regno di Cristo. Sarebbe in armonia con l’amorevole benignità di Dio ritenere che i membri della famiglia e gli amici siano in grado di riavere i loro cari morti, proprio come avvenne alle risurrezioni narrate nella Bibbia. (Luca 7:12-15; 8:49-56; Ebrei 11:35) Quindi, dopo un periodo di ammaestramento, i risuscitati potranno, a loro volta, accogliere e aiutare i propri cari morti i quali saranno successivamente riportati in vita. Così nessuno sarà risuscitato in un mondo del tutto sconosciuto, ma, piuttosto, tornerà in una calorosa associazione, senza alcun ‘divario di comunicazioni’. Questo processo continuerà finché tutti i morti riscattati non siano stati risuscitati. Quale tempo di gioia sarà quello!

DIO DIVERRÀ “OGNI COSA A TUTTI”

19. Benché la perfezione venga per mezzo del regno di mille anni di Cristo, quando sarà concessa la vita eterna agli abitanti della terra?

19 Alla fine dei mille anni, ogni traccia del peccato e della sua conseguenza, la morte, sarà stata eliminata. (1 Corinti 15:26) Ma significa forse questa perfezione, raggiunta da tutti allora sulla terra, che tali persone non potranno peccare? No, poiché la Bibbia rivela che le persone che perverranno a tale stato non avranno la garanzia della vita eterna finché non si saranno mostrate fedeli contro l’attacco finale di Satana il Diavolo. Quando il regno e sacerdozio di Cristo avrà compiuto la restaurazione fino alla perfezione, Cristo riconsegnerà il Regno a Dio, e l’uomo avrà di nuovo con Dio la relazione che ebbe Adamo. La situazione sarà ripristinata come in principio e il finale destino eterno di ciascun uomo sarà determinato solo da Dio. Dio permetterà questo attacco di Satana e dei suoi eserciti demonici.

20. Alla fine dei mille anni quale prova subiranno i perfetti abitanti della terra?

20 Rivelazione 20:7-10 descrive ciò che verrà come una prova sugli abitanti della terra: “Ora appena saranno finiti i mille anni, Satana sarà lasciato sciolto fuori della sua prigione [l’abisso, dov’era stato posto appena prima dell’inizio dei mille anni], ed egli uscirà per sviare quelle nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarli alla guerra. Il numero di questi è come la sabbia del mare [un numero non dichiarato, quindi umanamente indeterminabile]. E avanzarono sull’estensione della terra e circondarono il campo dei santi e la città diletta. Ma fuoco scese dal cielo e li divorò. E il Diavolo che li sviava fu scagliato nel lago di fuoco e zolfo, dove erano già la bestia selvaggia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli”. — Confronta Rivelazione 20:1-3.

21. (a) Quale contesa sarà suscitata di nuovo? (b) Quale ne sarà il risultato?

21 Questa profezia mostra che allora sulla terra alcune persone si raggrupperanno per assalire sulla terra i fedeli. Saranno indotte a far questo da Satana e dai suoi demoni. Perché persone perfette farebbero questo? Proprio come Adamo ed Eva, si separeranno per essere indipendenti da Dio. Saranno convinte di averne l’opportunità. Satana farà così un ‘ultimo tentativo’ per vincere il suo combattimento riguardo alla grande contesa che suscitò in origine, cioè la contesa della giustezza della sovranità di Dio. Egli fallirà, poiché i fedeli, che costituiranno senza dubbio la grande maggioranza del genere umano, rimarranno fermi. Quindi Satana e quelli che l’avranno seguito saranno scagliati nel “lago di fuoco”. Questa è la “seconda morte”, dove, per tutta l’eternità, saranno tenuti nel ‘tormento’ (nei tempi antichi i carcerieri erano chiamati “torturatori” [Matteo 18:34, Fulvio Nardoni]). Saranno ‘rinchiusi’ nell’inesistenza per sempre.

22. (a) In che modo Dio potrà quindi garantire la vita eterna sulla terra a quelli che saranno rimasti fedeli nella prova finale? (b) Quale esempio abbiamo che Dio può conoscere una persona così interamente da esser sicuro che essa non peccherà mai?

22 A quelli che si saranno fedelmente mantenuti fermi a favore del dominio o della sovranità di Dio sarà quindi concessa la vita eterna. Essi ‘verranno alla vita’, cioè alla vita vera e sicura. (Rivelazione 20:4-6) Così Dio diverrà “ogni cosa a tutti”. (1 Corinti 15:28) Ma come potrà Dio sicuramente garantire che questi vivranno per sempre? Perché conoscerà completamente quelli che lo amano e non si allontanerebbero mai da lui. Abbiamo un esempio di questa facoltà di Dio nel caso di Gesù Cristo, che Dio conobbe così completamente e interamente da poter predire che Cristo sarebbe stato fedele in ogni prova. Dio fece perfino scrivere in anticipo dai suoi profeti molti degli stessi particolari delle cose che Cristo avrebbe fatte ubbidendo a Dio nelle più gravi difficoltà. — Isaia 53:7, 11; Salmi 40:7-10; 45:7.

ADEMPIUTO IL PROPOSITO DI DIO VERSO LA TERRA

23. Come si godrà la vita, con la piena opportunità di esercitare talento e capacità per il benessere di tutti sulla terra?

23 Così, benché ci sia voluto tempo, il proposito di Dio circa la terra sarà gloriosamente adempiuto. La terra sarà un grande paradiso, pieno di uomini che loderanno Dio e mostreranno amore gli uni agli altri. Ma la terra diverrà poi sovrappopolata? No. Possiamo essere sicuri che Dio conosce il numero di persone che potranno comodamente vivere sulla terra. Egli potrà dunque riservare abbondante spazio sia per monti e mari che per la dimora delle bestie selvagge, per la bellezza e la ricreazione. Disporrà le cose in modo che non ci sia nessun senso di affollamento come nel caso delle odierne città grandi. La vita sarà gioiosa e tutte le persone vivranno in armonia. Tuttavia, poiché avranno varie personalità e doni o talenti e abilità, ci saranno infinite prospettive di interessi e piaceri da godere in loro compagnia. I molti campi di attività consentiranno avvincenti studi, ricerche e imprese, con uno scopo davvero durevole. Ciascuno potrà offrire il proprio talento e la propria capacità per il benessere comune, e avrà l’energia e il tempo per farlo. — Confronta Isaia 40:29-31 e il principio espresso in Ecclesiaste 5:18-20.

24. (a) Quale sarà allora la relazione fra l’uomo e gli animali? (b) Ci saranno incidenti gravi?

24 “Quando Dio creò l’uomo e la donna, disse loro di assoggettare la terra e di esercitare il dominio sulla creazione animale. (Genesi 1:28) La terra fu fatta come un dono per l’uomo, la sua dimora. (Salmo 115:16) L’uomo saprà dunque aver cura della terra, esercitando appropriato e amorevole controllo sugli animali. Gli animali saranno amici dell’uomo e ne rispetteranno istintivamente il dominio. Dio dimostrò questo quando restaurò l’antico Israele dall’esilio di Babilonia. (Osea 2:18) Essendo in pieno possesso delle sue facoltà, con l’uso di tutti i suoi sensi, l’uomo non avrà nessun incidente grave. Guardate gli animali nel loro habitat naturale. Il pipistrello, dotato del suo “sonar”, vola nelle tenebre, evitando infallibilmente gli oggetti anche più sottili come una corda di piano. Un uccello si posa perfettamente su un braccio o ramo. Essi sono pienamente dotati per la vita che vivono con soddisfazione. A maggior ragione possiamo esser certi che l’uomo, essendo superiore agli animali, sarà perfettamente a suo agio nel proprio ambiente.

25. Perché la vita non diverrà quindi mai tediosa o monotona?

25 Allora il lavoro sarà gioioso. L’uomo non dovrà mangiare il pane ‘col sudore della sua faccia’, come fu detto ad Adamo dopo che aveva peccato. (Genesi 3:19) Il lavoro e l’esercizio di tutte le loro facoltà terranno gli uomini occupati in imprese meritorie per uno scopo. Come fu prefigurato dall’antico Israele quando ubbidivano alla Legge, sarà concesso abbondante tempo sia per l’associazione con i vicini e le persone più intime sia per fare la conoscenza di nuovi amici. Così in tutta la terra, si avranno amici che rimarranno amici per sempre. Avremo tutto questo, se ci facciamo amici di quelli che più di tutti amano il genere umano, Geova Dio e il suo Figlio Gesù Cristo. — Giovanni 15:14.

[Domande per lo studio]

[Immagine a pagina 169]

Quando Gesù Cristo fu sulla terra, fece realmente tornare in vita persone morte